#questura di Roma
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vintagebiker43 · 3 months ago
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Roma l'hanno già presa.
Adesso marciano su Bologna.
E i circoli antagonisti hanno dimostrato di avere molto furore ideologico ma zero senso tattico.
Dar vita a scontri con poliziotti gestiti da un estremista fascista ha solo favorito la propaganda di Benita Frignona e del girasagre.
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falcemartello · 2 years ago
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Così scrivevano alcuni giornalisti sul caso Tortora:
«Mi pare che ci siano gli elementi per trovarlo colpevole: non si va ad ammanettare uno nel cuore della notte se non ci sono delle buone ragioni. Il personaggio non mi è mai piaciuto. E non mi piaceva il suo Portobello mi innervosiva il pappagallo che non parlava mai e lui che parlava troppo senza mai dare tempo agli altri di esprimere le loro opinioni. Non mi piaceva neppure il modo con cui trattava gli umili: questo portare alla ribalta per un minuto la gente e servirsene per il suo successo» Camilla Cederna, sulla Domenica del Corriere.
Ne abbiamo altri, come Marino Collacciani, che su Il Tempo scriveva:
«Enzo Tortora rivela una calma addirittura sospetta al momento dell’arresto. Le labbra mosse con flemma, i muscoli del collo e della faccia tirati e la voce compassata sembrano voler ricordare e riprodurre a tutti i costi il personaggio del piccolo schermo, amato dalle massaie.»
«Dosando con grande mestiere indignazione e sbigottimento ha retto bene la parte della vittima innocente.» Wladimiro Greco, il Giorno
E ancora: «Il suo arresto conferma quello che chiare indicazioni davano già per sicuro, e cioè che Tortora è un personaggio dalle mille contraddizioni. Ligure spendaccione, se non proprio generoso, giornalista e quindi osservatore ma al tempo stesso attore e portato all’esibizione, umorale e tuttavia al servizio del più rigoroso raziocinio, colto (come ama anche ostentare in tv) eppure votato alle opere di popolarità, incline a un’affettazione non lontana dall’effeminatezza ma notoriamente amato dalle donne e propenso ad amare le più belle (due mogli e falangi di amiche). Moralista infine – proprio questo il sigillo che l’arresto imprime alla sua sfaccettata personalità – e ora colpito da un’accusa che fa di colpo traballare ogni sua credibilità morale» Luciano Visintin, dal Corriere della Sera, una persona davvero splendida, da come si può vedere...
Curioso Costanzo Costantini: «Desta qualche sospetto quando fa di tutto per nascondere la sua vita privata, quando conduce sotto l’insegna dell’ordine una vita personale tutt’altro che ordinata assumendo nello stesso tempo atteggiamenti da moralista o da Catone il Censore. I moralisti o i moralizzatori sono sempre da salutare con favore, specialmente in tempi come quelli i che viviamo, ma a condizione che non bistrattino con l’azione i loro princìpi, che conducano una vita irreprensibile.»
Già ai tempi si confondeva la vita pubblica con un'ipotizzata vita privata, costruita da questi rapsodi che invece di cucire i canti, cantavano bugie Alessia Donati, su Novella 2000: «Qualcuno a Milano dice che quando era stato licenziato dalla Rai lo si poteva vedere, di notte, in un giro di balordi. Qualcun altro si meravigliava di averlo incontrato spesso, anche in questi ultimi tempi, sugli aerei Roma-Palermo Palermo-Roma. Che interessi poteva avere Tortora in Sicilia? E poi, per chi lo conosce bene, c’è un altro elemento inquietante: Tortora, di solito violento a parole nel difendersi e così conscio del potere dei giornali e della tv, quando è uscito dalla questura di Roma aveva a sua disposizione televisione e giornalisti: poteva dire quello che voleva; invece, a parte generiche dichiarazioni di innocenza, non ha avuto le reazioni che gli erano solite.»
Pur di scrivere, pur di non "prendere un buco", come si dice in gergo... veleno «Anche perché lo spaccio operato da Tortora non consisteva certo in stecchette o bustine, ma in partite di 80 milioni a botta. Un’attività durata anni e stroncata solo ultimamente, secondo indiscrezioni, per uno sgarro commesso dal noto presentatore. E ancora, pranzi e cene con noti e meno noti camorristi, incontri segreti, rapporti, inchieste, raccomandazioni, suggerimenti, appalti» Daniele Mastrogiacomo da Repubblica, presente qui su twitter, che sicuramente penserà diversamente oggi, vero? Saviane intuì il valore del suo cognome, per il livello di errore di cui è intriso: «Era un po’ malinconico, non tanto perché costretto a camminare con le mani ammanettate e la scorta dei carabinieri, ma perché è arrivato sul teleschermo senza il suo concubino pappagallo».
Il 15 gennaio del 1986 ecco l'organo del partito comunista italiano, e anche Fausta Pizzuto sul Resto del Carlino, il 18 giugno del 1983 sbatte in prima pagina
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Il bello di internet è che se un po' cerchi non si perde nulla. Qui , archiviolastampa.it/component/opti… ,possiamo leggere i giudizi dell'epoca. Anche qui, sempre dall'archivio: http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1029_01_1983_0172_0003_14677209/
Qui i giudici spiegano in 267 pp perché lo condannarono:
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Poi, con il candore ipocrita di chi ha sempre mentito senza mai dubitare, ecco che nel 1995 arriva l'articolo: in cui si scrive:
Quando decise di pentirsi, nell'inverno dell'84, Gianni Melluso era rinchiuso nel penitenziario di Paliano: «Mi portarono a Napoli, nella caserma dei carabinieri «Pastrengo», dove dove fui accolto da numerosi collaboratori di giustizia. Mi dissero: non fare il fesso, quello l'abbiamo già accusato noi, tu dacci una mano e otterrai ciò che vuoi». «Melluso - sostiene Visto «costruì un teorema accusatorio da lui stesso giudicato davvero incredibile». Un castello di menzogne, insomma, che sarebbe stato costruito a beneficio dei giudici napoletani. Almeno così sostiene l'ex pentito, che fino a qualche tempo fa ha continuato a lanciare dichiarazioni velenose contro
Tortora: «Mi si volle credere - avrebbe giurato davanti ai magistrati Scolastico e Bonadies -, avevo capito che agli inquirenti facevano comodo le mie parole: evidentemente temevano che, se le accuse ad un personaggio tanto famoso fossero cadute, sarebbe crollata anche operazione di polizia condotta contro la camorra di Raffaele Cutolo». Chiaro? Sempre che sia vero o no, il punto è quanto l'azione dei giornalisti, incompetenti peracottari che vogliono farsi du spicci porti alla distruzione di persone perbene.
Chiudo (per ora) riportando questa frase:
"E quando ci saremo ripresi il nostro Paese, ricordiamoci che la democrazia non è stata uccisa dai politici, ma dai giornalisti".
Alberto Bagnai, 21 ottobre 2014
@MattSDpell
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curiositasmundi · 4 months ago
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Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma in Porta San Paolo in risposta al divieto “politico” di manifestare a sostegno del popolo palestinese sottoposto ad un genocidio e i bombardamenti israeliani sul Libano.
Nonostante una “tempesta perfetta” di ostacoli (clima di terrore seminato dai media, divieto della Questura, posti di blocco per i pullman sulle autostrade e delle strade intorno a Porta San Paolo, sciopero dei trasporti, pioggia) almeno novemila persone hanno sentito il dovere di opporsi ad un divieto imposto dal governo alla stessa Questura e al tentativo di cominciare – anche in Italia – a criminalizzare e impedire le manifestazioni per la Palestina.
La partecipazione è stata uno straordinario segnale e risultato politico, non del tutto inaspettato ma non nelle dimensioni con cui si è palesato nella piazza di Roma.
Non è stato consentito il corteo richiesto a gran voce dalla piazza ma solo il concentramento in piazza di Porta San Paolo che si è prolungato fino alle 17.30 dopo una sorta di corteo all’interno del perimetro della piazza.
Alla fine della manifestazione, una cinquantina di persone hanno sentito la indesiderata esigenza di azzuffarsi con lo schieramento della polizia in via Ostiense e lanciare alcune bombe carta contro gli agenti  ricevendo come reazione l’acqua degli idranti, i lacrimogeni e le manganellate della polizia schierata, ci sono tre manifestanti feriti. Di conseguenza le cronache e i titoli dei telegiornali vengono già largamente monopolizzati da questo fattore e non dallo straordinario risultato politico ottenuto con il rifiuto di massa di un inaccettabile divieto di manifestare.
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notiziariofinanziario · 3 hours ago
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi sono intervenuti in aula alla Camera per un’informativa sul caso Almasri, il libico rilasciato. Dopo la Camera, alle 15.30 sarà la volta del Senato. Il primo ha confidato: «Mi ha deluso l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministero senza aver letto le carte - ha sottolineato Nordio -. Cosa che può essere perdonata ai politici ma non a chi per mestiere le carte le dovrebbe leggere. Con questa parte della magistratura, se questo è il loro modo di intervenire in modo sciatto, questo rende il dialogo molto molto molto più difficile. Se questo è un sistema per farci credere che le nostre riforme devono essere rallentate...». Piantedosi ha invece detto che «l’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini». «Il 20 gennaio il procuratore della Corte d’appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio» sull’arresto di Almasri «al ministero della Giustizia alle 11.40 - ha ricostruito Nordio - . Alle 13.57 il nostro ambasciatore all’Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell’arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto». «Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 10 gennaio alle ore 9.30 con una notizia informale e l’arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione» ha continuato Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. È folta la rappresentanza del Governo in aula alla Camera per l’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Oltre ai diretti interessati sono presenti, infatti, i ministri Tommaso Foti, Adolfo Urso, Roberto Calderoli, Gilberto Pichetto, Giuseppe Valditara e Luca Ciriani. Vuota la sedia centrale dove in genere siede la presidente del Consiglio. In Aula, oltre a una nutrita rappresentazione di sottosegretari, anche la segretaria Pd Elly Schlein, il leader M5S Giuseppe Conte, i coportavoce di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Nordio: «Errori nel mandato d’arresto della Cpi» Il mandato d’arresto della Corte dell’Aja nei confronti di Osama Njeem Almasri, ha ricordato il ministro della Giustizia, «è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l’immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d’appello» di Roma. «Incertezza assoluta» a cominciare, ha sottolineato, «dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere». «Non faccio passacarte, atto Cpi era nullo» Il ministro della Giustizia ha sottolineato che «il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome». Inoltre serve valutare la «coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi». «Questa coerenza manca completamente e quell’atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba». «Incomprensibili salti logici su crimini Almasri» Nella documentazione della Cpi, ha aggiunto il responsabile della Giustizia, «una sessantina di paragrafi in cui vi è tutta la sequenza di crimini orribili addebitati al catturando, vi è un incomprensibile salto logico. Le conclusioni del mandato di arresto risultavano differenti rispetto alla parte motivazionale e rispetto alle conclusioni. Le ha lette le carte Bonelli?», ha detto il ministro riferendosi al leader di Avs che protestava in l’informativa. «Certa magistratura sciatta, accuse senza leggere carte» “Mi ha deluso l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministero senza aver letto le carte. Cosa che può essere perdonata ai politici ma non a chi per mestiere le carte le dovrebbe leggere. Con questa parte della magistratura, se questo è il loro modo di intervenire in modo sciatto, questo rende il dialogo molto molto molto più difficile. Se questo è un sistema per farci credere che le nostre riforme devono essere rallentate...” Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri,. “Questa parte della magistratura ha compattato la maggioranza come finora mai accaduto, andremo avanti fino alla riforma finale”, ha concluso. «Da Cpi pasticcio frettoloso,chiederò chiarimenti» Credo che un’altra mia iniziativa sarebbe stata impropria e frettolosa nei confronti della Corte di Appello e avrebbe dimostrato carenza attenzione non aver rivelato queste anomalie. La Cpi si è in seguito riunita apposta per cambiare mezza struttura del primo atto sulla base del quale avrei dovuto emettere il provvedimento. Ha cercato di cambiarli perché si era accorta che aveva fatto un pasticcio frettoloso. Hanno sbagliato un atto così solenne”. È mia intenzione chiedere alla Cpi gfiustificazione sulle incongruenza di cui è stato mio dovere riferire. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. Piantedosi: Almasri mai nostro interlocutore sui migranti Osama Njeem Almasri “non è mai stato un interlocutore del Governo per vicende che attengono alla gestione e al contrasto del complesso fenomeno migratorio”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. «Nessun ricatto al governo su Almasri» “Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni. Al contrario, ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni (anche in chiave prognostica) nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. «Almasri espulso per la sicurezza dello Stato» L’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. Schlein: giornata triste, Meloni manca di rispetto al Paese «Questa è una giornata triste per la democrazia, Nordio e Piantedosi sono venuti in Aula a coprire le spalle della premier. Ma oggi in quest’aula doveva esserci Giorgia Meloni, che invece manca di rispetto all’Aula e al paese». Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nel dibattito sulle comunicazioni dei ministri Nordio e Piantedosi. «Mel.oni ci ha abituati alla sua incoerenza, ma qua si tratta di sicurezza nazionale. Lei non ha parlato da ministro ma da avvocato difensore di un torturatore, le domande a cui dovrete rispondere sono molto semplici: perché Nordio, che era stato informato dal giorno dell’arresto, non ha risposto alle richieste del procuratore generale? La vostra inerzia ha provocato la scarcerazione. Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo per tradurre delle pagine in inglese poi ha detto che le ha lette ma ha rinvenuto dei vizi. Bene ha ammesso che è stata una scelta politica». «Meloni ha mandato i suoi ministri in Aula, un atteggiamento da presidente del coniglio, non del consiglio. Doveva esserci lei qua, perché quello che hanno detto i ministri non è una risposta». Così ancora Elly Schlein. «Oggi vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è fumo negli occhi per coprire il merito della vostra scelta politica». Conte: Meloni scappa, è viltà istituzionale «Oggi c’è la grande assenza della presidente Meloni, che scappa dal Parlamento e dai cittadini», un atto di «viltà istituzionale. Lo so che ci sta guardando dietro qualche computer», presidente Meloni, e quindi «mi rivolgo a lei. Non è venuta qui» a parlare di Almasri, «non si permetta di parlare davanti a qualche scendiletto!». Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte nell’Aula della Camera dopo l’informativa sul caso Almasri. Donzelli (FdI): ministri chiariscono correttezza del governo «Grazie ai ministri Nordio e Piantedosi e al governo intero, grazie per le chiare parole di oggi: per chiunque sia in buona fede tolgono ogni dubbio sulla correttezza dell’operato del governo». Lo ha detto il deputato di FdI Giovanni Donzelli nella discussione in Aula alla Camera dopo le informative dei ministri della Giustizia e dell’Interno sul caso Almasri. «Grazie per aver dato la massima dimostrazione di trasparenza e disponibilità a parlare in qualsiasi momento, come quando il 23 gennaio il ministro Piantedosi ha riferito al question time. E - ha continuato - come hanno dimostrato i ministri Nordio e Piantedosi dando disponibilità immediata a riferire in Parlamento il 29 gennaio. Grazie anche per averlo fatto oggi e non il 29 gennaio. La scelta della Proc della Repubblica di Roma di notificare l’atto il 28, il giorno prima che il governo riferisse alla Camera, non so se è stata causata da grave disattenzione istituzionale o altre strategie, ma avrebbe condizionando e sta condizionando in modo inaccettabile il dialogo fra Parlamento e il governo di questa nazione. Non è mai successo nella storia della nostra democrazia che fossero contemporaneamente indagati il presidente del Consiglio, i ministri di Interno e Giustizia e l’Autorità delegata ai Servizi per lo svolgimento delle proprie funzioni. Aver atteso questi 7 giorni non è un tentativo di fuga ma attenzione verso quest’Aula di cui ringrazio il governo che dimostra una sensibilità istituzionale che altre istituzioni non hanno avuto in questa occsasione». Read the full article
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telodogratis · 24 days ago
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Scontri al corteo per Ramy a Roma, il ministro Piantedosi non ci sta: “Strumentalizzano il dolore”
[[{“value”:” Scontri e tensioni a Roma durante il corteo “Giustizia per Ramy Elgaml”, il 19enne morto il 24 novembre a Milano dopo essere stato investito da un’auto dei carabinieri al termine di un inseguimento. La manifestazione, organizzata senza preavviso alla Questura, si è svolta in contemporanea ad altre iniziative in città come Brescia, Bologna e Milano. A Roma, oltre 250 persone, tra…
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siciliatv · 1 month ago
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Poliziotti di Agrigento garantiscono sicurezza alla cerimonia di apertura dell'Anno Santo a Roma C'erano anche due poliziotti della sezione Volantidella Questura di Agrigento, arco e Tony a... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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bernar-dino-galgano · 4 months ago
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Professoressa con mezzo chilo di droghe pesanti
A BOLZANO no Roma Napoli Bari o Palermo ma Bolzano.  Un’insegnante di un istituto tecnico bolzanino è stata arrestata per il possesso di circa mezzo chilo di sostanze stupefacenti, tra cocaina, eroina, ectsasi, marijuana e hashish. La donna, 41 anni, bolzanina incensurata, è stata fermata da una pattuglia della Squadra volanti della Questura, durante un normale servizio di controllo, in viale…
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agrpress-blog · 4 months ago
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“Matteo e Pierluigi. Per sempre ‘figli delle stelle’” presentato presso lo Spazio Gangemi a Roma È stato presentato venerdì 4 ottobre 20... #emanuelapiantadosi #figlidellestelle #gangemieditore #gangemiueditore #giandomenicobelliotti #lambertogiannini #libro #matteodemenego #matteoepierluigi #pierluigirotta #spaziogangemi #tizianaterribile https://agrpress.it/matteo-e-pierluigi-per-sempre-figli-delle-stelle-presentato-presso-lo-spazio-gangemi-a-roma/?feed_id=7214&_unique_id=67039d8cef66e
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ilgiornaledelriccio · 4 months ago
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Roma per la Palestina: Manifestazione non autorizzata per il 5 Ottobre.
La manifestazione che si terrà oggi a Roma ha subito la solita strumentalizzazione mediatica che ci accompagna da un anno per il genocidio palestinese. Quella di oggi, però, ha un carico simbolico maggiore delle altre per molteplici motivazioni.Per le precedenti manifestazioni palestinesi a Roma, a parte qualche caso specifico, la risposta della Questura è rimasta sul collaborativo. Stavolta, con…
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nando161mando · 4 months ago
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La Questura di Roma vieta la manifestazione nazionale per Palestina indetta per sabato 5 ottobre
Rome Police Headquarters Bans National Demonstration for Palestine Called for Saturday, October 5
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vintagebiker43 · 3 months ago
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enrighetti su Threads
"Lepore dice che la Questura aveva deciso di spostare la manifestazione dei fasci e che da Roma è arrivato l'ordine di non farlo, Piantedosi dice che non è vero, e però ci sono le carte della Questura con lo spostamento.
I manifestanti dicono che i fasci davano gli ordini e la polizia eseguiva, tutti a dire che non è vero e saltano fuori i filmati.
L'intelligenza artificiale produce documenti più veri del vero, oppure la loro effettiva deficienza è conclamata.
Propenderei per la seconda ipotesi"
Non concordo con l'ultima affermazione: non è deficienza ma un preciso piano di destabilizzazione dell'ordine costituzionale.
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antonionaddeo · 7 months ago
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unita2org · 9 months ago
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ATTACCO ALLA LIBERTA' D'INFORMAZIONE A ROMA TRE CRONISTI PORTATI IN QUESTURA
di Redazione A Roma tre giornalisti che dovevano seguire un presidio nonviolento di Ultima Generazione contro gli omicidi sul lavoro, sono stati fermati prima che iniziasse la manifestazione. Tutto questa deriva antidemocratica ha avuto una accelerazione da quando ai fascisti meloniani si permette, grazie a chi ha fatto fuori il P.C.I., di andare al governo e occupare sistematicamente tutti i…
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curiositasmundi · 1 year ago
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L'associazione Meglio Legale ha appena concluso un flash mob in Piazza Montecitorio per il lancio della Proposta di Legge di iniziativa popolare sulla coltivazione personale di cannabis. Insieme a Meglio Legale, la proposta è sostenuta da una rete di oltre 30 partner, tra cui l'Ass. Luca Coscioni rappresentata in Piazza da Marco Cappato, Marco Perduca e Matteo Mainardi. L’obiettivo è quello di raccogliere 50.000 sottoscrizioni così come previsto dalla legge italiana; sarà possibile firmare online con Identità Digitale (SPID) al sito https://www.iocoltivo.org/ La Proposta di Legge vuole consentire la coltivazione domestica fino a 4 piante di cannabis, esclusivamente per uso personale. Allo stesso tempo, prevede la creazione delle Associazioni di Coltivatori (Cannabis Social Club) con lo scopo della coltivazione della cannabis e della sua distribuzione solamente ai membri. Inoltre, la proposta prevede la decriminalizzazione dell’uso personale. Ciò vuol dire che sarà consentito il trasporto fino a 30 grammi e le sanzioni amministrative oggi previste, come il ritiro della patente e del passaporto, verranno abolite. Resta naturalmente punibile la guida in stato di alterazione. La futura legge punta così alla creazione di un sistema con regole precise affinché ciò avvenga in maniera legale, ma soprattutto sicura per tutti. La manifestazione è stata inizialmente fermata dalle forze dell'ordine perché, nonostante la richiesta della piazza avanzata dall'Associazione, la questura di Roma non ne aveva autorizzato lo svolgimento. Dato l'arbitrario divieto, l'Associazione, coordinata da Antonella Soldo, ha deciso tenere ugualmente il presidio. Grazie all'interlocuzione dell'Onorevole Riccardo Magi (+Europa) con il gabinetto del questore, gli attivisti sono riusciti ad entrare nella piazza, scortati anche da altri parlamentari tra cui Giulia Pastorella (Azione) e Rachele Scarpa (PD).
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delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
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Assalto alla Cgil, arrestato il militante di Forza Nuova Corradetti. Sconterà 5 anni e 4 mesi
Arrestato dalla Digos di Roma Fabio Corradetti, militante di Forza Nuova, vicino agli ambienti ultras capitolini e figlio della compagna di Giuliano Castellino. La Suprema Corte, rigettando il ricorso dei legali, ha confermato la condanna a 5 anni e 4 mesi. È stato portato presso il carcere di Rebibbia. Nello specifico, l’attività della Digos della Questura è scaturita dalla pronuncia della VI…
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isacopraxolu · 10 months ago
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Via Crucis, Colosseo blindato: cani anti esplosivo e artificieri #viacrucis #tfnews #29marzo #pasqua2024
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