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Fortunata: un racconto di resilienza e memoria attraverso la penna di Maura Mantellino
Un viaggio nell’infanzia durante la guerra e la dolce illusione di continuare a scrivere
Un viaggio nell’infanzia durante la guerra e la dolce illusione di continuare a scrivere Maura Mantellino ci regala con “Fortunata” un racconto intenso e delicato, intriso di ricordi e riflessioni che attraversano l’infanzia di una bambina nata durante la Seconda Guerra Mondiale. La narrazione, in prima persona, ci porta nel cuore di Milano devastata dai bombardamenti, dove la paura e la…
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Della mia infanzia ricordo le audio e le videocassette, che ogni tanto si attorcigliavano e se eri fortunato te la cavavi con una penna biro e sistemavi tutto, altrimenti "il mangianastri s'è mangiato tutta la cassetta!!!". Ricordo un piccolo mangiadischi portatile, rosso - che oggi sarebbe un oggetto vintage e di design - dove si mettevano le fiabe sonore che vendevano in edicola, insieme a dei giornaletti dalle pagine grandi con sopra le illustrazioni o il disco della Carrà che mi aveva comprato la mamma. Ricordo il grillo parlante e il Simon che sembravano delle meraviglie tecnologiche, le diapositive con il proiettore e il caricatore dove si mettevano tutte in fila e si usava anche a scuola. Ricordo le cartoline e le lettere scritte a mano, con la grafia ordinata e dalle lettere allungate della nonna. Ricordo le vecchie, bellissime bambole di panno Lenci della zia, ricordo il telefono a disco che ogni tanto ti mangiava le dita. Ricordo che potevi telefonare per sapere l'ora esatta e che tutti avevamo una rubrica in testa e una in tasca, con tutti i numeri degli amici e dei parenti segnati su. Ricordo l'enciclopedia e le fotocopie delle immagini delle varie voci, che poi ritagliavamo e incollavamo sul quaderno di scuola quando per compito ci davano la famosa "ricerca", copiando le didascalie accanto. Ricordo la carta velina per copiare le immagini e la carta carbone da mettere nella macchina da scrivere. Ricordo la macchina da scrivere, dove ogni tanto s'inceppavano i tasti e che arrivava il momento di cambiare la margherita quando le lettere erano diventate ormai solo spettri pallidi ed esangui. Ricordo le macchine fotografiche e i rullini, che dovevi stare attento a non fargli prendere la luce altrimenti bruciavi tutto e i rullini in bianco e nero quando volevi sperimentare. Ricordo le polaroid, che da un certo libro in poi ("Quattro dopo mezzanotte") mi facevano sempre pensare ad un racconto inquietante di Stephen King. Ricordo che in tutti i bagni trovavi praticamente sempre una radio e delle riviste, perché il cellulare non esisteva. Ricordo la cinquecento di mamma, che dovevi fare la famosa "doppia" per cambiare marcia e che dovevi aprire l'aria in inverno. Ricordo tutto questo mondo di cose che si riparavano, si rammendavano, si incollavano, dove esisteva ancora "l'aggiustatutto", quell' omino che non si sapeva esattamente che lavoro facesse, ma sapeva riparare qualunque cosa. Il soprannome del nostro omino era "Ops" e quando la mamma diceva "Chiamo Ops perché sicuramente lui lo sistema subito" io ero contentissima, perché mi mettevo lì a guardare mentre lui lavorava e cercavo di capire cosa stesse facendo. E lui mi sorrideva e mi spiegava a modo suo. Ricordo un mondo che è sparito, che i ragazzi di oggi non saprebbero nemmeno immaginare e credo che, come a volte noi "anziani" sembriamo degli analfabeti nel loro mondo digitale, loro lo sarebbero nel nostro mondo analogico. Ricordo un mondo di scoperte incredibili e soluzioni improvvisate, un mondo più piccolo e lento, ma pieno di meraviglie. Lo so, forse sono io che sono soltanto un'inguaribile romantica, ma ho spesso l'impressione che, per divorare tutto con l'ansia di progredire ogni istante di più, forse abbiamo perso tanti piccoli tesori.
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Oggi aveva uno strano berretto in testa che gli dava un'aria piuttosto infantile.
Ci siamo messi sul letto, a studiare, come lui aveva proposto prima di vederci. Ma si arrende dopo una decina di minuti, mettendo via l'iPad. Gli dico di voler finire gli ultimi righi.
Allungandomi verso la scrivania per posare quaderno e computer mi avvolge le braccia intorno alla vita. Mi abbraccia e bacia.
Lo bacio anch'io. Mi piace così tanto. Non sa quanto mi sia sentita triste ieri...
Non è mai stato così affettuoso. Tant'è che quando ci siamo salutati mi ha detto che il nero mi sta bene.
"It's the first time you've paid me a compliment."
Mi ha fatto ridere, la crosta glaciale canadese pare si stia sciogliendo.
Ma il passetto, minuscolo, di chi conduce lo faccio sempre io.
Dopo aver fatto l'amore , riposandomi sul suo petto, gli faccio "I'm happy to see you" e con mia sorpresa mi risponde: "I'm happy to see you too".
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Arezzo Psicosintesi · LA TECNICA DELL’ACCETTAZIONE L’accettazione è simile all’atteggiamento che prendono i giapponesi nella lotta chiamata “ju-jitsu”, che consiste in un apparente arrendersi all’avversario che assale, ma in modo da impedire che ci colpisca, e nello stesso tempo fargli cambiare direzione premendo da dietro, invece di cercare di resistere di fronte. Così di fronte agli eventi difficili della vita occorre avere questa tecnica di apparente resa, di rilassamento interiore, che ci consente di “accogliere”, di “prendere confidenza” con ciò che accade per capirne il significato, per trasformarlo, senza opporsi direttamente. Narra un’antica storia di autore ignoto: “Ad un vecchio negro venne chiesto come riuscisse a restare sempre sereno malgrado tutti i guai che aveva. Il negro rispose: “Ho imparato a collaborare con l’inevitabile.” Opporre resistenza o sterile ribellione a qualcosa di ineluttabile non è che un inutile sperpero di energie, una perdita di tempo, e un aumentare lo stato di sofferenza. Collaborare invece con 1’inevitabile, vuol dire assumere un atteggiamento positivo, creativo di fronte a una difficoltà, a una situazione dolorosa, e cioè trasformarla in un mezzo di crescita interiore, di sviluppo di nuove facoltà, di risveglio della coscienza. Tecnicamente l’accettazione presuppone una condizione di rilassamento e di calma interiore preliminare, durante la quale si cerca di “entrare” nel cuore dell’evento che ci viene incontro, per capirlo, per assimilarne il significato, per accoglierlo come un amico. anche se è doloroso, perché vuole insegnarci qualcosa. La seconda fase dell’accettazione è creativa, dinamica, in quanto fa sprigionare dal profondo di noi stessi l’energia, la qualità adatta a trasformare l’esperienza che stiamo attraversando, in un momento della nostra vita carico di significato e di insegnamenti. Forse uno degli aspetti più difficili dell’accettazione è quello che si riferisce all’accettare noi stessi. Eppure se accettiamo la vita nella sua totalità, non possiamo non accettare noi stessi che facciamo parte di questa vita. Accettare se stessi invece vuol dire riconoscere che tutti gli impulsi, tutte le tendenze, anche quelle apparentemente negative, sono energie, che fanno parte della nostra natura e che non sono “cattive” in se stesse, ma solo male indirizzate. Proprio il nostro ostacolo più radicato, il nostro difetto più grande, quello che costituisce “il punto nero”, per così dire, della nostra natura, forse è il seme di una facoltà superiore incapsulata, prigioniera, capovolta, e nasconde una futura luminosa opportunità, se noi sappiamo comprenderlo, liberarlo, incanalarlo, sublimarlo e utilizzarlo per il bene. Accettazione totale della vita e di se stessi vuol dire dunque assumere un atteggiamento positivo, creativo e dinamico che ci porterà gradatamente ad uno stato di libertà interiore e di gioiosa consapevolezza, sintomi dello sprigionarsi della nostra vera natura che è il Sé. Per questo la Psicosintesi ne ha fatto una tecnica di autoformazione e di crescita interiore. di Angela Maria La Sala Batà Tratto dal “Quaderno di Psicosintesi” del Centro di Roma, n° 7, dicembre 1977
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Sono quattro giorni che non ti vedo. Non mi manchi. Non ti penso. Mi sono ricordata oggi di te, scorrendo la rubrica del cellulare e selezionando il tuo numero per sbaglio. Destino? Karma? Dio? Penso sia stata solo sfortuna. La mia. Una mattina alle cinque meno un quarto ti ho scritto una lettera, l'ho intitolata 'Vento azzurro'. Ti sarebbe piaciuta. Parlava di te. Tu, così egocentrico e superiore che ogni cosa bella dev'esser tua. Poi l'ho bruciata. Come brucio ogni mio libro appena finito, ogni storia portata a buon fine sulle pagine bianche di un quaderno nero. E tu lo sai, è sempre nero. Che sono discriminatoria verso i colori, ma cerco con lo sguardo, dopo la pioggia, l'arcobaleno. E ho i capelli lisci. Le labbra naturali, il rosso l'ho buttato, dimenticato sul fondo di un cassetto simile al vaso di Pandora. Che se mi metto a cercarlo sicuro trovo un mondo, non più il rossetto. E mi nascondo ancora nel armadio quando sento urla. E spero ancora di trovare Narnia la dentro. E sono ancora una bambina. Non più tua, ma sempre una bambina. E se mi chiamano ancora bimba mi giro sempre, di scatto, confondendo la tua voce con quella di qualcun altro. E oggi ti ho scritto una lettera, l'ho intitolata 'Vento delle mezza e una'. E non parlava di te, ma era per te. E ti ho pensato, gisto il tempo di finirla. La mano mi tremava e la scrittura incerta mi spaventava. Che non ero io, ma non era nemmeno qualcun'altra. Ed è per te. Secondo cassetto, armadio al muro. Tu lo sai quale. E resto sul pavimento, che sembro una stella, il freddo pavimento risveglia i miei sensi, ma io chiudo gli occhi. Respiro a fondo, ossigeno. E non ci sei più. E non ti penso più. Non più. Non oggi.
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Una piccola raccolta nasce così da sola
Una piccola raccolta nasce così, da sola https://ift.tt/624HFVN NOTICINA INTRODUTTIVA Una mattina, era per la precisione il 25 novembre 2022, alle ore 10 e 44 minuti antimeridiane, il Barry (nome con cui confidenzialmente viene talora chiamato Fabio Barricalla) mi scrive, attraverso le vie eteree delle comunicazioni cellulariche, una poesia del genere haikai: Gocce sul prato Bianco e nero su verde - Giorno d'autunno Io rispondo, alle ore 10 e 51 minuti: Platano alto verde contro l'azzurro - Garibaldi Avenue Mi trovavo in un bar, effettivamente sito in corso Garibaldi, a Sanremo, ed effettivamente c'era un platano che si stagliava contro il cielo azzurro, lì appresso. La cosa non aveva nulla di sorprendente, giacché il corso Garibaldi di Sanremo è tutto costellato di platani. Assai più tardi, vale a dire alle ore 15 e 24 minuti, quindi in fascia postmeridiana, il Barry avrebbe replicato: Quella donna e quel platano Lungo la via deserta e la storia é finita lì. Sennonchè, avendo pensato di mettere al corrente l'amica Silvana Maccario delle prime mosse di questa conversazione in versi fra il Barry e me, alle ore 10 e 59 minuti ricevevo, dalla Silvana Maccario medesima, questa poesia: Perle di corniolo nel giardino per gli alati che non hanno denari E, alle ore 11 e 6 minuti, quest'altra: Il caleidoscopio si arabesca solo se viene capovolto La cosa aveva preso una piega imprevista. Di Silvana Maccario conoscevo la delicatezza e la giocosità di certe sue missive, conoscevo la dotta passione con cui lascia vivere un giardino di piante autoctone ed esotiche attorno a casa sua, conoscevo le immagini che crea - "collezionista effimera di colori", per designarla con una definizione da lei stessa coniata - fotografando le sue creature. Nulla sapevo di una sua arsversificatoria. Su mia richiesta si ha, nei giorni successivi, qualche invio di poesie e di fotografie. Una piccola raccolta nasce così, da sola, in pochissimo tempo, quello impiegato per la crescita di un fungo nel bosco, o per l'aprirsi di un fiore. Marco Innocenti [...] Lo sai che certe foglie prima di morire si vestono a festa? E che ci sono rose che per non invecchiare muoiono senza aprirsi? La lespedeza rovescia cascate di gioia Le plastiche sugli alberi sostituiscono gli uccelli. La civiltà impiccata Atropo sfingide della notte porta sulle ali il vessillo della morte In uno spazio angusto un ragno con la preda si è accasato Cuscini d'erba raccontano a grilli distratti tragedie umane Erba di mare dalla prateria di sale sulla rena fa la fine di Loth [...] Silvana Maccario, Margini, Quaderno del circolo lepómene stampato a Sanremo, gennaio 2023 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/dPb6BDT March 27, 2024 at 11:18AM
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"Abisso", nuovo singolo per Mois G
Da venerdì 22 marzo 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica "Abisso", il nuovo singolo di Mois G, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 15 marzo.
"Abisso" è un brano che evidenzia la diversità dell'artista e la sua opposizione alla società attuale, definendo tale differenza come un abisso. Nella prima strofa parla dei suoi sforzi quotidiani per la sua musica e della sua ricerca di qualcosa di più e di diverso rispetto alla società. Con un alternarsi di rap e pop cantato, per riassumere la canzone in una frase, si potrebbe dire che tra Mois G e il mondo esterno c'è un "Abisso".
Il progetto è seguito dall'A&R Massimo Guidi per la M&M-D&G Music. Edizioni M&M-D&G Music - Thaurus Publishing.
"Ho imparato a piangere grazie alle mie tristezze", commenta Mois G.
Ascolta ora il brano https://ada.lnk.to/_abisso
Il videoclip di "Abisso", diretto dal videomaker Nicola Maltagliati in collaborazione con Mois G, sfrutta due location significative per trasmettere il tema centrale della distanza tra l'artista e il mondo esterno. La prima è un parco sculture caratterizzato da immagini insolite, dove le riprese sono ambientate con uno sfondo quasi totalmente nero. Questa scelta visiva mira a enfatizzare l'abisso emotivo e concettuale che separa Mois G dal contesto circostante, creando un senso di isolamento e disconnessione. La seconda è semplicemente una montagna, con il vuoto sottostante a sottolineare la solitudine e l'alienazione dell'artista.
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=Fe5jpfdxfmU
Biografia
Mois G, all'anagrafe Sensi Simone è un artista Toscano classe 2007.
Si appassiona alla musica fin da piccolo esattamente un giorno nel quale suo padre lo portò a vedere uno spettacolo musicale e da lì Mois G disse "voglio fare il cantante".
Ha sempre sentito vari generi di musica in famiglia a partire dal Rap dalla madre al Rock dal padre.
Fin da piccolissimo si sentiva escluso dalla società attuale e diverso, volendo sempre andare fuori dagli schemi.
A scuola fin dalle medie non è mai stato capito nonché sempre criticato dai suoi professori, proprio nel posto dove non si sentiva capito, in seconda media scrisse il suo primo freestyle nel quaderno di matematica. Così iniziò il suo percorso nel 2019 a soli 12 anni.
Nel 2020 pubblica il suo primo videoclip ufficiale su YouTube e riceve un post in merito di esso da una nota pagina Instagram, nel quale riceve molti insulti nei commenti e scoraggiamenti continui, nonostante questo continua il suo percorso a lungo con vari video su YouTube, vista la sua determinazione nel raggiungere i propri obbiettivi, fino a che non prese la decisione di pubblicare le proprie release su tutti i digital stores.
Il 25 aprile fa il suo primo live a soli 15 anni, e il 24 giugno dopo diverse esibizioni dal vivo suona davanti a 5000 persone in una festa nella sua città. Nonostante la giovinezza Mois G cerca di distribuire la sua impronta nella scena e raggiungere tutte le sue ambizioni.
Dopo "Eh già", "Abisso" è il nuovo singolo di Mois G disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 15 marzo e in rotazione radiofonica da venerdì 22 marzo 2024.
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Nuovo
di Francesco Pasca Altri frammenti accatastati, altri rumorosi ricordi per nota in calce tra fogli su quaderno dalla scorza color serpe, nero dai margini arrossati.Pazientemente vado a segnare.Tante le Cose per cui “gioire”, le altrettante Forme di un “co[lô]re” da aggiungere, sottrarre e amare.Qui vita alle mie vocali (â, ê, î, ô, û), forma contratta tipica della mia scrittura.Continue reading…
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Onyx BOOX lancia i nuovi BOOX Note air3, BOOX Tab Ultra C Pro e il sistema operativo BOOX v3.5
ONYX International, un'azienda di primo piano nel settore dei dispositivi elettronici con schermo E Ink, ha svelato oggi due innovativi prodotti destinati a rivoluzionare l'esperienza di lettura e creatività degli utenti. La compagnia introduce BOOX Note air3 C, un quaderno elettronico a colori, e BOOX Tab Ultra C Pro, una workstation E Ink di alta gamma. Entrambi i dispositivi sono alimentati dalla più recente versione del firmware BOOX, la v3.5, che offre miglioramenti significativi nelle funzionalità di annotazione e nell'esperienza utente. BOOX Note air3 C: L'evoluzione del Quaderno Elettronico Il BOOX Note air3 C non solo mantiene l'estetica classica della sua serie predecessore, ma eleva anche la qualità dello schermo, offrendo un display in bianco e nero da 300ppi accoppiato a uno schermo a colori Kaleido3 da 150ppi. L'aggiunta di una pellicola per la scrittura a mano e di un pannello in vetro ultra-sottile consente agli utenti un'esperienza di lettura e scrittura incredibilmente simile a quella della carta. Un Mix di Tecnologia e Comfort Il dispositivo è progettato per massimizzare il comfort visivo, grazie a un display che mimetizza la sensazione della carta, riducendo l'affaticamento degli occhi. A differenza dei dispositivi E Ink tradizionali, il Note air3 C offre un display a colori completo, migliorando notevolmente la comprensione e l'interazione con i contenuti. Inoltre, il sistema operativo Android offre un alto grado di personalizzazione, permettendo l'accesso a un'ampia gamma di applicazioni e risorse di terze parti. BOOX Tab Ultra C Pro: La Workstation E Ink Definitiva Questo dispositivo di fascia alta è dotato di un processore Qualcomm octa-core da 2,8GHz, una fotocamera da 16MP con flash LED e una memoria di 6GB+128GB espandibile tramite slot per schede microSD. Progettato come uno strumento di produttività professionale, il Tab Ultra C Pro è accompagnato da una tastiera magnetica con trackpad integrato, offrendo un'esperienza di lavoro E Ink senza precedenti. Tecnologie Avanzate per la Produttività La tecnologia Boox Super Refresh (BSR) riduce la latenza e offre quattro modalità di aggiornamento per personalizzare la velocità e le prestazioni del dispositivo. La tastiera magnetica premium, con supporto a doppio angolo, trasforma il tablet in una vera e propria workstation mobile. Funzioni avanzate per la presa di appunti, la conversione delle note e la sincronizzazione cloud completano l'offerta, rendendo la gestione delle informazioni e delle idee più efficiente che mai. Disponibilità e Opzioni di Prezzo Il BOOX Note Air3 C è già disponibile su Amazon e sul sito euroshop.boox.com al prezzo consigliato di €549.99, mentre il BOOX Tab Ultra C Pro sarà in vendita dalla fine di ottobre a €699.99. Opzioni di tastiera aggiuntive sono disponibili a un prezzo scontato se acquistate in bundle con il Tab Ultra C Pro. Galleria Firmware v3.5: Creatività Senza Limiti con SmartScribe La nuova versione del firmware introduce SmartScribe, una funzione che permette di convertire appunti scritti a mano in forme digitali pulite. Altre ottimizzazioni includono modalità di miglioramento del display per eliminare il ghosting e una modalità ad alto contrasto per una lettura più nitida. Il sistema di annotazioni è stato inoltre potenziato, permettendo una navigazione più intuitiva tra le note e una migliore organizzazione dei contenuti. Con questi nuovi dispositivi e aggiornamenti software, ONYX International si posiziona come un leader nell'innovazione tecnologica, offrendo soluzioni che combinano funzionalità avanzate con un'esperienza utente ottimale. Read the full article
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Moleskine
Il portafogli di un uomo è uno dei posti più intimi che ci possano essere. È tipo una scatola nella quale conservi affetti e segreti. Nel mio ho sempre avuto due pagine di quaderno. Uno,era la lista coi libri mancanti per quella che sarebbe stata la libreria perfetta, a parer mio.L’altro era un puzzle di citazioni e o versi che più mi rappresentano è rappresentano. In cima al secondo foglio ci sono:“Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente. La calma è una vigliaccheria dell’anima.”(Tolstoj) e: “Se son d’umore nero allora scrivo, frugando delle alle nostre miserie. Di solito, ho da far cose più serie: costruir su macerie o mantenervi vivo”(Guccini)Ora guardo questi due fogli bruciare… non perché non le senta più mie o perché non comprerò quei libri, ma perché era il tentativo di spigarmi e spiegarvi, chi io fossi. Ho capito, che erano diventati come dei soldi nel portafogli, un limite per quello che puoi permetterti.
Libro work in progress #storiesoflife #enjoythereading #readingchallenge #timetoreading #newbook #donotmiss #followme #books #ebook #scrittura #libri #book #libro #lettura #letteraturaitaliana #cultura #culturalevent #scrivere #racconti #ilibridiluigielia #libridaleggere #librisulibri #booklover #bookaddict #bookfacelicious #imieilibri #pensierieparole #pensieri #letturatime
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Le avventure delle stelle/10
10 Le stelle e i gas Vi ho mai raccontato di quella volta in cui ho assistito alla nascita di una stella?Forse no. Abbiamo parlato di Sirio, di Betelgeuse, persino dell’enigmatico Procione, ma… come nasce una stella?“Forse avresti dovuto mettere questa nota all’inizio del quaderno, ti pare?”Graziano! Che piacere!Graziano è il mio amico buco nero. Uno dei miei amici, con cui parlo davvero,…
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Tingo di nero ciò che mi fa fa sentire tale
Come una specie di esorcismo
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Scrivo ancora di te, ma tu che ne sai? Mi avrai già dimenticata, mentre io continuo a trattenere il tuo ricordo sporcando di inchiostro nero le pagine del mio quaderno.
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Non so se la mia maestra delle elementari avesse qualche anomala preferenza o semplicemente il programma ministeriale del 1992 fosse macabro di suo, ma nel mio quaderno delle poesie si nota un tema ricorrente ×_×
Non mi stupisco che le uniche meritevoli di disegno fossero quelle a tema "uccellini" (tranne "passero solitario", che aveva un commento che sostanzialmente era un monito a non studiare troppo altrimenti saremmo diventati curvi e tristi come Leopardi) e comunque anche loro rischiavano la trucidazione u_u
Mi piace che i miei uccellini facessero anche "gra", dato che "gracidavano" XD
Il Valentino invece è della mia compagna Francesca R., di cui riconosco perfettamente lo stile perché abbiamo redatto un giornalino a fumetti per la nostra classe per tutto l'ultimo anno, insieme a Rossella S. e Elisa M. e qualche altra comparsata occasionale da chi frequentava il doposcuola con noi. La Notizia, con ricette, curiosità, barzellette, indovinelli e tre serie di fumetti. Rigorosamente in bianco e nero per ragioni logistiche, ovvero le fotocopie negli uffici dei relativi genitori di turno non consentivano altre scelte. Però le nostre copie poi le coloravamo insieme.
Bei tempi.
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