#pub con biliardo
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🎅Avviso ai Clienti !
🎅Avviso ai Clienti ! Babbo Natale ha chiesto un po' di riposo anche a noi! Il Ludo Pub sarà chiuso il 31dicembre ed il 1 gennaio 🎅Tornate a trovarci il 2 ,per sfide ancora più epiche! Siamo aperti anche per l' EPIFANIA
Nel frattempo, BUON ' ANNO a tutti ...e NON DIMENTICATE DI DIVERTIRVI !
🌸Locale a gestione famigliare 🌸Bistrot con Cucina Bio - Aperitivi-Cocktails Bar -Birreria 🌸LudoPub- -Giochi da tavolo- Tornei 🌸Eventi e Feste 🌸 Sports & Calcio in Tv
📍 Siamo in Via Veio 54 Roma ⛪ Zona San Giovanni - dopo Coin
📲 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 4587003
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Quando smontavo dal turno del mattino, scendevo nel seminterrato, dove c'era la mensa.
I pasti erano da consumarsi solo in caso di emergenza, trattandosi di cibo all' inglese e per giunta, di mensa. Però in fondo alla sala, c'era la saletta biliardo. Con i camerieri degli altri piani, giocavamo per ore, a volte. Tedeschi, spagnoli, portoghesi, francesi e ovviamente noi, gli italiani. Tra un tiro e l'altro ci si prendeva per il culo, ci si mandava a fare in culo, si rideva, ci si incazzava. A un' ora dalla chiusura dei pub, andavamo a farci un paio di pinte di birre; metropolitana fin nei sobborghi estremi della metropoli, svenimenti improvvisi sul letto e poi il chiedersi cosa fare senza dover spendere soldi.
Poi, il giorno dopo, tutto di nuovo.
L.
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Chicago Downtown - Melly's Pub
L'atmosfera del locale era densa di fumo e odore di alcool. Un tavolo consumato da biliardo era l'unica attrazione del pub e gli avventori erano nient'altro che cacciatori stanchi e svuotati dalle amarezze della vita.
Miles Randall, un amico e collega di vecchia data, gli aveva dato appuntamento dopo aver cercato di convincerlo ad uscire e mostrarsi ancora, per avere la certezza di aver ancora a che fare con un essere umano. Lo stava guardando di sbieco, con il bicchierino di scotch scadente alle labbra ed una smorfia di stizza.
"Che ti è successo, Danny? Ti sei volatilizzato e tutti abbiamo pensato al peggio."
Miles aveva ragione. Da quando si è trasferito da Jack, ha smesso di uscire con frequenza e andare a caccia. Non se la sentiva poi molto, trovando la compagnia del padrone di casa molto più gradevole del sangue e dell'odore di zolfo.
"È successo che sono stanco, Miles." aspirò dalla sua sigaretta sollevò la mano verso un lato del volto, in attesa di buttare fuori il fumo. "Non troverò mai lo stronzo che ha ammazzato Claire, ma devo lo stesso continuare a vivere."
"Ti stai ritirando?" spalancò gli occhi, scioccato "Dan, sei stato un mentore per molti novizi e sei una colonna portante per la nostra gente! Se ti ritiri, ci saranno... Un sacco di perdite innocenti!"
Ma Daniel non sembrò allarmarsi come Miles. Anzi, non ebbe nemmeno una reazione a quelle parole, tornando ad imboccare la sigaretta e a fissarlo con indifferenza.
"Non mi sto ritirando." spense il mozzicone sul portacenere già colmo di cenere e di vecchie cicche "Sto solo pensando di fare una lunga pausa. Una vacanza. Un... Periodo di ferie, come hai voglia di chiamarlo."
Recuperò delle banconote stropicciate dalla tasca anteriore dei jeans, le lasciò al barista e scese dallo sgabello. Raccolse la giacca di pelle adagiata precedentemente sulla sedia accanto e la indossò, pronto ad andarsene.
Miles ancora non ci credeva. Restò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, così sconcertato da non riuscire a pronunciate altre parole.
"Tornerai, vero? Non lascerai il tuo migliore amico nella merda!" saltò giù anche lui, circumnavigando lo sgabello per arrivargli di fronte. "È per una donna? Ti sei sistemato con qualcuno? Lo stai facendo per lei?"
Daniel espose un sorriso divertito ed uno sbuffetto nasale, ciondolando la testa e sollevano una mano per salutarlo, evadendo totalmente la sua risposta.
"Ci vediamo, Miles." E Daniel prese la strada verso l'uscita, alzando la voce per farsi sentire da quella distanza "È stato un piacere rivederti!"
E Miles sorrise. Un sorriso che ben presto - una volta che l'altro uscì dal locale - si tramutò in una smorfia sadica.
Due occhi color pece presero improvvisamente posto su tutti e due i bulbi oculari. Gli avventori si mossero lentamente, come protagonisti di un flash mob, verso Miles e fecero comparire anch'essi due occhi completamente neri.
Il Melly's, adesso, non era più il covo di cacciatori che Daniel conosceva, ma un ritrovo di demoni che possedevano le membra dei propri conoscenti.
Dunque era rimasto solo lui. E Dan aveva preso la decisione di lasciare l'attività per un po'.
"...Il piacere è stato tutto mio."
Sogghignò Miles - o almeno, il suo corpo - girandosi infine in direzione degli scagnozzi e allargando le braccia con rinnovata soddisfazione.
"La città è nostra, ragazzi. Fate quello che vi pare, ma lasciate a me Thompson: ho preso sua sorella, i suoi genitori, e vorrei prendere anche lui. Ora che è il cocco di Jack, fargli del male sarà ancora più divertente."
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Il 2018 di Please Another Book
Il 22 dicembre, che per me in realtà poi è sempre il 29 dicembre (giorno in cui ho postato la prima recensione nel 2011), Please Another Book ha compiuto 7 anni, 7 anni di blogging, di studio, di costruzione un passo alla volta di un angolo di web fatto a immagine e somiglianza delle mie aspirazioni, dei miei sogni e delle mie letture. Ammetto che non avrei mai immaginato di raggiungere un simile risultato, un po’ perché come scrivo spesso inizialmente non ci credevo neanche a questa avventura del blog e poi perché gli ultimi anni sono stati un delirio tra laurea, lavoro, vita. Sono contenta però di essere ancora qui, aggrappata a questa impronta digitale che sembra sfuggirmi ad ogni passo. Un’orma sulla sabbia, pronta a sparire con un colpo di vento un po’ più forte o un’onda un po’ più viva. Non ho ancora smesso di investire energie in questo progetto, e sono un po’ più fiduciosa anche sul futuro di Please Another Book anche dopo aver parlato con i miei amici durante queste vacanze di Natale. In un pub per motociclisti, tra una birra e patatine fritte e partite di biliardo in cui sono state più le palle mancate che quelle colpite, i miei amici mi hanno fatto capire che no, non la devo dare vinta a nessuno, che in fondo questo “diario di letture e incedere” è un po’ come un figlio e non lo devo perdere. Anche se il ritmo è incostante e non ho voglia. Perché se non riesco a trovare spazi per me, allora che senso ha continuare ad andare avanti in questa direzione. E sì, è vero, affermarmi per quello che sono è uno degli scopi principali che mi spingono a non abbandonare Please Another Book. Perciò buon anniversario a me e a voi!
Il 2018 è stato un anno molto complicato per me e la mia vita, è stato uno di quegli anni strani, pieni di incidenti ma soprattutto di false partenze. Privatamente ho arrancato molto, lavorativamente parlando è stato un anno… da cancellare, ma ovviamente non siamo qui per questo o meglio non solo per questo. Perché alla fine siamo solo la somma dei momenti migliori o quelli meno migliori, purtroppo.
Gennaio si è aperto con una perdita che non avrei mai immaginato di vivere e non riesco neanche a credere che sia già passato un anno. Però nonostante questo, gennaio è stato l’inizio di una serie di viaggi stupendi che spero di poter surclassare quest’anno. Prima di tutto sono tornata a Praga la penultima settimana di gennaio per una serie fortuita di eventi, mandata dal mio capo a seguire un corso di formazione. È stata una settimana meravigliosa in cui ho riscoperto l’amore per una città che ha un fascino romantico e un’architettura che toglie il fiato. Girare per le strade di Praga è come perdersi in un’epoca lontana, dove il clamore della modernità sembra irraggiungibile.
A febbraio invece con mia sorella sono approdata a Londra per la prima volta e pensavo di non tornare più da quel viaggio. Perché Londra è un miraggio, una possibilità, una immagine sfocata dalla pioggia. Ho sempre voluto andare a Londra, non quanto voglio andare a New York, ma questo è un tema per un altro giorno. Londra ha un fascino tutto malinconico per me, un fotogramma di pioggia e lacrime che si ripercuote in strade percorse da carrozze spinte da cavalli al galoppo. Ha quell’impronta gotica che non riesce a discostarsi dal mio immaginario, di assassini armati di pugnali e cimiteri inquieti. Londra più di tante città si porta dietro personaggi enormi, fossilizzati in leggende metropolitane che permangono nonostante tutto.
A fine febbraio abbiamo organizzato anche un meraviglioso raduno con i Trentatré Anonimi (che mai come quest’anno mi hanno salvato la vita) a Ferrara in cui abbiamo avuto come ospite d’onore Alice Basso che non smetterò mai di ringraziare per la sua disponibilità e la sua verve e la sua ironia formidabile.
A marzo sono stata a Tempo di libri a Milano dove ho provato grazie a Audible la fantastica esperienza di leggere un brano in cabina di registrazione: e ovviamente io ho scelto una delle mie scene preferite tratte da L’ordine della Spada (Black Friars #1) di Virginia de Winter.
Mentre Torino continua a regalarmi meraviglie, a maggio ci sono rimasta solo per il weekend del Salone del libro, per il resto sono stata in giro a festeggiare alla grande il mio compleanno: perché non farlo tra Ferrara e Roma eh? Il Salone del libro come al solito è stata un’esperienza semplicemente folle, con le mie fedeli compagne di avventura le Belle de La Bella e il Cavaliere e Purin e Salem di Il sospiro del Muflone, Lorena di Petrichor e Martina di Liber Arcanus.
In ordine Antoine Volodine, Jessa Crispin & Alice Basso
Tra giugno e luglio sono stata in giro a trovare tutti i miei amici in varie parti d’Italia, ma soprattutto a fine luglio sono andata al matrimonio di un mio carissimo amico, con tutti i miei coinquilini dei tempi di Bruxelles per un viaggio on the road che ci ha portato in provincia di Salerno.
Ad agosto poi abbiamo anche organizzato il quinto raduno dei Trentatré Anonimi, in quel di Ferrara con annessa incursione della polizia sul terrazzo del mitico B&B che sempre ci ospita nelle nostre incursioni.
Finalmente a settembre, per le mie ferie, sono riuscita ad andare a Festivaletteratura di Mantova, e oltre al fatto che Mantova è una città bellissima, di cui mi sono innamorata senza colpo ferire, sono riuscita a incontrare Maja Lunde, l’autrice de La storia delle api.
Poi negli ultimi mesi dell’anno sono stata molto in giro, come sempre, nel weekend per provare a non impazzire con il lavoro e con la vita di tutti i giorni, perché lo ammetto è sempre un delirio impressionante provare a far quadrare tutto. Ma ci sto provando, faticosamente e senza colpo ferire.
Per il 2019 mi auguro di essere più incline ad aprirmi con gli altri, più paziente con la mia irritazione, più generosa con me stessa e le mie confidenze. Vorrei riprendermi i miei spazi, riuscire a mettere dei paletti, collezionare momenti in cui tornare a respirare tranquillamente. Vorrei avere la serenità di essere più indulgente con me stessa, perdonarmi meglio le mie mancanze, riuscire a superare questa situazione di stallo che non mi permette di essere completamente felice. E soprattutto voglio continuare a leggere, viaggiare e vivere.
Buon 2019 miei cari, che possiate migliorarvi sempre e essere sereni e soddisfatti.
#2018#post fine anno#discussione#recap#Trentatré Anonimi#Alice Basso#Maja Lunde#Antoine Volodine#Jessa Crispin#Praga#Londra#Audible
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Era matta, da legare. -Aveva un disturbo mentale? Chiese lo psicologo aggiustandosi gli spessi occhiali da vista sul naso. Weston rise di gusto. -Uno solo? Quella donna ne era piena, era più disturbata che bella...e si fidi, era la donna più bella che io abbia mai visto, che qualsiasi uomo spera di vedere o incrociare semplicemente, prima o poi. -Mi parli di lei. -l'ho incontrata a tarda notte, dove tutto sembra magico, persino il vecchio pub sotto casa, ha presente ? Quello con l'insegna arrugginita e dalla brutta fama. Giocava a biliardo, aveva un orribile basco calato sulla fronte, Dio mio era proprio disgustoso . Ma lei continuava ad essere così fottuttamente bella, con quel viso da bambina e quello sguardo così nero da farti accendere tutti i sistemi d'allarme che il tuo corpo possiede. Le parlavo in fretta, avevo paura che fosse soltanto un sogno e prima o poi la realtà mi avrebbe strappato via da lei. Le proposi di bere, prese un succo di frutta alla mela verde, in un locale pieno di alcolici lei scelse un semplice succo. Ci crede? Primo sintomo della sua poco sanità mentale. Dubitai che avesse meno dei vent'anni, pensiero stupido. Le sue parole non erano quelle di un innocua ragazzina, bensì quelle di una donna, una donna che se avesse voluto avrebbe potuto staccarti l'anima con i denti da un momento all'altro. La invitai ad uscire, più e più volte fino ad innamorarmene. Io con l'amore non ci volevo avere niente a che fare. Ho sempre pensato che esso sia un sentimento disturbato, che ti uccide se non va a buon fine. E quasi mai va a buon fine. Aveva la mania di decorare qualsiasi cosa le capitava a portata di mano, sedie, specchi, vecchie cornici: lei le innovava. Mi ricordo quando, dopo averle dato le chiavi di casa, la trovai in salotto intenta a pitturare le pareti con colori caldi. "Che stai facendo?" Le chiesi allarmato. "C'era della muffa, questa casa è piena di spigoli. Ha la necessità di un paesaggio caldo. Ti faccio un murales." La guardai sbieco e infine sorrisi: si, avevo bisogno di qualcuno che mi scaldasse il cuore, la casa, il letto. Qualcuno da amare e stringere. Così mi abbandonai a lei, alle sue piccolezze e ai suoi immensi abissi. Voleva che cucinassimo assieme, diceva di aver letto un libro in cui una sessuologa esponeva che la creatività a letto aumenta svolgendo attività che toccano il quotidiano insieme. Si, esatto! Aveva detto tali parole, non ci ho capito una mazza. Ma era bello passare del tempo con lei, vederla ridere perché non sapevo tagliare una cipolla o pelare una patata. Aveva un linguaggio tutto suo, frutto di tutti i libri che aveva letto, anzi, assorbito. I libri erano la sua ossessione. Sa, alcune volte credeva di essere la protagonista dei suoi romanzi. "Oggi chi sei?" "Una ricercatrice scientifica, un pirata, una donna di poco conto, un uomo con problemi familiari, una gazzella, un fachiro." Amavo questa piccola passione, sembrava vivere mille storie concentrata in una. Preferiva la marmellata alla Nutella e il the al caffè, guardava film sottotitolati per migliorare il suo inglese già eccellente. Quando era triste, si estraniava dal modo. "Che fai?" "Aspetto." "Ma chi?" "La pioggia." E quando arrivava, sembrava un vero e proprio uragano. Correva a piedi nudi per le scale, fino in cortile. Poi piangeva e urlava al cielo; diceva che la pioggia le alleggeriva il cuore, le puliva i dolori. Era matta da legare, ed io ne ero fottutamente perso. Weston fissava il vuoto con un leggero sorriso che faceva da cornice al suo racconto. -E poi ? -Lei andò via ed io divenni matto, senza una ragione. Un giorno mi alzai e lei era non c'era più. perché crede che mi trovi nel suo studio dottore? -Lei non è pazzo. -la normalità senza la sua follia mi annoia. Un tuono illumino le finestre dello studio, Weston si precipitò sulle scale. -Corro dottore, devo andare. -Ma dove va ? Ha pagato due ore di seduta, abbiamo consumato solo quaranta minuti. Ma Weston era già fuori, sotto il diluvio. Una voce maschile si udì urlar contro il cielo. - Tumblr
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Last Dance
Non c'�� bisogno di scusarsi, anzi, non voglio affatto che ti scusi finché sarai convinto della tua scelta e della tua idea. No «E' un diniego calmo ed intimo» Sai bene che non sono mai state completamente dentro, io non faccio mai entrare nessuno ma tu... tu hai visto molte cose. E questo... non è forse indicativo di qualcosa di profondo? «Che lo conosca, che lo conosca così bene. Aggrotta la fronte vedendolo muoversi, osserva una punta di piede finirle sul proprio e poi l'altra con la distanza che svanisce al punto che sollevare il mento significa quasi infilare il naso nella sua barba. Scherza, addirittura riesce a farlo soffiando dal naso ed arricciandolo imitando il fastidio per la barba» Conosco modi migliori per chiedermi d'insegnarle a danzare Mister Gray, sicuramente migliori che infilarmi la sua barba sotto al naso «Bofonchia ironica increspando un sorrisetto ed alzando in un gesto svelto il braccio destro teso e col palmo aperto aspettando probabilmente la mano altrui mentre quella sua, quella libera, si andrebbe a piazzare dietro la schiena del semidio salendo verso la spalla. Sul viso un'espressione altezzosa, teatralmente altezzosa ed impostata»
« Stanno giocando e si stanno punzecchiando, però almeno parlano e sotto sotto il desiderio di farlo era verosimilmente di entrambi, dopo gli ultimi furibondi litigi. » Che...cosa sei tu ora, Lee? « mormora. La guarda, occhi chiari che cercano in quelli scuri di lei, pescando in quei pozzi senza fondo, insondabili e così oscuri per lui. » Ogni tanto mi hai...fatto entrare. E ti ho fatto entrare anche io « si tocca il petto per un attimo » ...sai bene cosa c’è qua dentro. E a me piace pensare di aver visto un po’ della tua luce, qua dentro « le poserebbe la mano sul petto. Quando ormai sono uno appiccicato all’altra sorride, per poi spostare appena appena i piedi, così che siano innanzi ai suoi, e andare a prendere la mano di lei, portando l’altra sotto il braccio, a tenerle il fianco. Il tutto molto composto...e non certo perfetto. » Eddai che il naso nella barba lo infileresti...fai poco la schizzinosa, avanti… « esorta, con un colpetto del mano sul fianco. » Devo cantarlo io il ritmo? Io seguo te, perché sono una merda...ma a cantare so fare… « si propone. »
Sono esattamente ciò che ami di me, non sono di meno e nemmeno di più, sono capace di farti vedere molte cose, capace di parlarti, sono i consigli davanti ad un tavolo da biliardo, sono le chiacchiere in un pub con una brutta parrucca addosso, sono questo aspetto e molti altri, sono una da baciare dietro un vicolo, sono qualcuno che ti fa vedere le sue ferite, qualcuno che si esprime male... se solo questo potesse bastarti «Stira un lieve sorriso verso di lui» Non so assolutamente niente di come vadano le cose tra due persone ma credo di aver intuito qualcosa dell'amore, credo sia la capacità di lasciar fuori ogni cosa che non sia ciò che l'altro è realmente, so che l'amore va al di là di tutto e che non esiste solo nella perfezione «Le labbra si tirano da un lato e non dirà nient'altro, non vorrà prendere in considerazione altro, silenziosa a compiere quei gesti e cercare di farsi portare via da quell'attimo di gioia che prende forma in una cornice così apparentemente sciocca. Lo lascia cantare annuendo con nobile accondiscendenza e dal canto proprio lo porta a girare intorno agli alberi e su loro stessi finendo per sorridere, ridere gettando la testa indietro con un paio d'occhi sottili. Qualche attimo di divertimento, quasi felicità, poi la caccia, la durezza di Vardo ed un ricordo in più»
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Happy Hour con i giochi da tavolo! Ogni giorno dall' orario di apertura alle 21 , approfitta del nostro speciale:
un drink + un o piu piatti a scelta un prezzo super! + l'affitto di un gioco da tavolo Gratis
Locale a gestione famigliare
Bistrot con Cucina Bio -Birreria - Cocktails Bar
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Siamo in Via Veio 54 Roma
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E la luna è una palla ed il cielo un biliardo
E la luna è una palla ed il cielo un biliardo
Bologna, in base alla mia piccola esperienza, rimane come quelle madri con cui non siete mai andati d’accordo. Una specie di conflitto permanente che non mette mai in discussione un certo legame. Io la metterei così. Per Luca, che non era bolognese nonostante il nome e che incontravo sempre il giovedì sera al pub nelle vicinanza di Porta San Felice, Bologna un “paesone che provava a essere…
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8 Ball Pool è il gioco più popolare nella collezione di Miniclip: rimane una delle applicazioni e dei giochi più amati perché è facile da cogliere, ma, come sanno i giocatori esperti, è incredibilmente difficile da padroneggiare. Mentre ci sono alcuni modi per garantire il successo in un gioco basato principalmente sulla fisica, ecco cinque consigli e suggerimenti per giocare bene.
1) La pratica rende perfetti: proprio come un gioco fisico di biliardo, la Miniclip 8 Ball Pool impiega molto tempo per funzionare bene. In questo senso, la cosa migliore che puoi fare è passare un sacco di tempo al tavolo di pratica offline o online con i principianti al London Pub. Il costo di entrata è basso, e vincere può anche mettere in rete giocatori familiari un bel portamonete se puoi accumulare vittorie. Se hai un livello di abilità decente, un modo efficace per sfruttare il London Pub è usarlo come un'opportunità per lavorare sui tuoi colpi di banca, spin shot e combo in un ambiente reale. Quel lavoro di frantumazione ti ripagherà man mano che avanzi a Sydney, Mosca e Las Vegas con abbastanza monete. 2) Pianificazione e pazienza sono fondamentali: i giocatori veterani di 8 Ball Pool virtuali o reali ti diranno che il successo è tutto sulla pianificazione delle mosse in anticipo e sulla pazienza nelle selezioni. Non appena si verifica l'interruzione, dovresti iniziare a pensare a un ragionevole ordine di beccata per le prossime mosse. Quelli vicini alla tasca possono sembrare segni facili, ma come faranno i tavoli fuori dal tavolo a influenzare il layout? Se possibile, hai in mente piani di riserva per contrastare le azioni del tuo avversario. Per un gioco apparentemente semplice come questo, potresti essere tentato di sparare i tuoi scatti senza pensarci troppo. Se vuoi vincere, tuttavia, dovresti approfittare del timer assegnato per ogni turno. Se inizi a sentirti ansioso in quei secondi finali, attiva "tocca per mirare" nelle impostazioni in modo da poter impostare i tuoi angoli più velocemente. 3) Gestione monete: 8 Ball Pool si concentra principalmente sulle monete. Guadagnandone abbastanza potrai permetterti di entrare in lobby con giocatori di alto livello e enormi pot di vittoria. Tuttavia, proprio come al tavolo, ti consigliamo di esercitarti nei ritegni quando decidi come vengono spesi quei soldi. Esistono i trucchi 8 Ball Pool per raggiungere a fare tutte le cose sopra elencate senza avere problemi. Potrebbe essere divertente salire a Las Vegas non appena avrai risparmiato abbastanza per farlo, ma ti consigliamo di aspettare fino a quando non avrai più volte il costo dell'entrata prima di entrare in una partita di alto livello. La macina può richiedere un po ', ma significa che potrai giocare di più quando sarà il momento. La frugalità ti dà lo spazio per risucchiare una perdita e il ritorno per una vittoria per raddoppiare il tuo investimento. 4) Rimani lì: 8 Ball Pool ha un assortimento di spunti avanzati per i giocatori da acquistare con le vincite che hanno guadagnato. Con così tante statistiche e risultati variabili da considerare, tuttavia, potrebbe essere meglio attenersi a uno solo di essi una volta che inizi a sentirti a tuo agio. La stecca che scegli può avere un impatto drastico sulla fisica dei tuoi scatti. Elementi come potere e rotazione possono farti o spezzare quando si tratta di colpire la tasca, quindi non dovresti impazzire nel cambiare le cose. La familiarità genera padronanza e la maestria genera successo. 5) Alcuni concetti specifici casuali: sappiamo che alcuni di voi probabilmente sono venuti qui per suggerimenti più specifici, quindi li lasceremo in un elenco puntato. Il potere non è una garanzia di successo. Sareste sorpresi dal modo in cui un colpo leggermente colpito ottiene le palle esattamente come le volete. Potrebbe valerne la pena spendere una mossa o due semplicemente facendo attenzione. Non smettere mai di giocare. Soprattutto se sei nuovo, può essere allettante farlo. Perché è facile per il tuo avversario bussare alla palla 8 mentre il tavolo si svuota, una vittoria è ancora a portata di mano anche quando sembra uno scoppio.
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5Rand per la prima volta a Napoli
Comincia di gran carriera la nuova stagione all’Evilution Club di Acerra (NA). Una stagione che andrà avanti da ottobre a giugno senza sosta ed in cui ci saranno tante bands, nazionali ed internazionali, che calcheranno per la prima volta il suolo partenopeo. Tra queste ci saranno i romani 5Rand, la Melodic Death/Groove band che conta in curriculum tour europei in supporto a Dark Tranquillity e Fleshgod Apocalypse. Il gruppo guidato dalla carismatica Julia Elenoir aprirà quindi le “danze” nell’alternative club partenopeo, prima di tante sorprese di questa annata! In apertura una delle più talentuose giovani bands napoletane: i groove metallers South of No North. Di seguito i dettagli e la locandina dell’evento: Valhalla Agency, Indastria Eventi & Evilution Club presentano: – 5RAND per la prima volta a Napoli Melodic Death/Groove Metal da Roma – https://www.facebook.com/5RANDofficial/ – SOUTH OF NO NORTH Groove Metal da Napoli – https://www.facebook.com/sonnbandofficial/ Dj-set Metal/Rock/Industrial pre e post concerto Venerdì 12 ottobre 2018 @ Evilution Club via Pezzalunga 53, Acerra (NA) Apertura porte h.21:00 Inizio concerto h.22:30 Ingresso €5,00* *Ingresso riservato ai soci, tesseramento gratuito – Ampio parcheggio esterno – Cucina aperta fino alle 23:30 – Sala superiore con biliardo Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/722895674769683/ Info: Evilution Club: https://www.facebook.com/EvilutionClub Indastria Eventi: https://www.facebook.com/ConcertiRocklive Valhalla Agency: https://www.facebook.com/Valhalla-Agency-Hard-Heavy-Factory-154119784607356 My Kingdom Music: https://www.facebook.com/mykingdommusic.label/ Partners: – Articraft – https://www.facebook.com/ArtiCraft-1574797925973322/ – Club93 Pub – via B. Tanucci 93, Caserta – Dark Matter Sound Studio – https://www.facebook.com/dmatter.studio
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Brothers, you’re not alone
23 Settembre, seconda parte
Le due amiche sono sole in cucina: Matilde lava i piatti e Tania li asciuga. La cena è stata rilassata e tranquilla, senza parlare di lavoro. Nel pomeriggio la donna ha passato in rassegna il magazzino cercando di capire quanti libri e tomi vari sono stati accatastati e dimenticati e ha scoperto un vero tesoretto. Con sua soddisfazione è anche riuscita a collaborare con Sam senza interferenze imbarazzanti da parte di Dean e Matilde.
- Hey, stavo pensando… - comincia Matilde - riguardo ai miei studi…
- Mmm - risponde Tania sapendo già dove vuole andare a parare la ragazza.
- Tu non sei di grande aiuto e da sola non vado molto lontano…
- Ti aiuto quanto basta affinchè tu riesca ad essere indipendente. - dice - se ti insegno a pescare, poi puoi procurarti il cibo da sola, ma se ti do il pesce già cotto e pulito...come fai quando non ci sono? Muori di fame?
Matilde la guarda senza capire di cosa stia parlando. Poi capisce. - Non sto parlando dei riassunti! Parlo degli altri studi…
Tania posa lo strofinaccio e la guarda. - Ah...beh, lo sai, io con la magia normale non vado molto d’accordo, già è complessa e piena di insidie quella enochiana...e a quella ti vieto di avvicinarti, troppo pericolosa!
La ragazza alza gli occhi al cielo, un’altra madre era quello che le ci voleva, come se l’enochiano le interessasse, per altro!
- Appunto, sei una pippa! Quindi, stavo pensando… insomma, tu non sei d’aiuto, quei due lasciamo stare… e io ho bisogno di fare pratica…
- Arriva al dunque, miss tatto! - sbotta la donna.
- Lo sai qual è il dunque! E non ho bisogno del tuo permesso per farlo… volevo solo dirti che mi è venuto in mente come convincerlo.
Tania sa benissimo di chi sta parlando, ma la cosa la mette comunque in agitazione. Matilde è brava, impara in fretta, molto dotata, ma è giovane.
- Senti, lo so che non posso impedirtelo, non mi piace ma ammetto che ciò che potresti imparare da lui è notevole, solo...non correre rischi. - dice tornando ad asciugare i piatti prima di riporli nella dispensa.
Matilde è soddisfatta, non sperava di ottenere molto di più.
- Lo sai che vi terrò d’occhio e nemmeno ve ne accorgerete, vero? - ci tiene a farle sapere Tania prima di uscire dalla cucina per andare a prepararsi per la serata fuori.
Matilde mette via l’ultimo piatto ridendo sotto i baffi… ognuno ha le sue perversioni, chi è lei per giudicare se l’amica vuole guardare?
-0-
In fondo, è solo una serata al bar, uno di quei bar alla Winchester, senza pretese, con birra, biliardo e gente grezza, per cui Tania non capisce perché si sente così agitata. Ha già provato a cambiare abito non sa quante volte senza decidere cosa indossare, anche perchè gli abiti nelle enormi valigie in realtà sono quasi assenti, lo spazio occupato quasi interamente da libri e attrezzatura varia. Il loro guardaroba dovrebbe arrivare a giorni con il resto del materiale dall’Italia. Alla fine opta per un paio di jeans attillati e una maglietta rossa senza maniche fin troppo scollata per lei. Un paio di sandali con platò e tacco completano l’outfit per la serata. Ha optato per un trucco da sera con occhi marcati, perché non sentirsi in ordine una volta ogni tanto? Per l’occasione ha deciso anche di tenersi i capelli sciolti, liberi dalla solita crocchia morbida e alta sulla testa. Un po’ di femminilità non guasta.
- Hey, angelo - Matilde apre la porta senza bussare - ci sei o no? - per un po’ ha meditato di vestirsi con decenza ma poi ha lasciato perdere, si è giusto tolta i pantaloni sporchi e ha messo la gonna lunga e un po’ logora che le ha passato la madre dieci anni prima, la stessa camicetta larga bianca con il ricamo di sangallo che le cade a sacco. Però si è data una lavata ai piedi prima di rimettere i sandali francescani.
- Sono pronta - risponde Tania fingendo una sicurezza che non ha. - Se esagero con l’alcol fammelo notare, ok?
A Matilde viene da ridere, possibile che non possa lasciarsi andare nemmeno per una sera?
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Sam si rimbocca le maniche della camicia bianca mentre sogghigna dell’impazienza del fratello. Una serata di relax è davvero da molto tempo che non la passano, ci vuole.
- Hai visto, Cass? Sammy si è fatto bello per la ragazza - ghigna Dean di rimando. A dire il vero anche lui ha sentito il bisogno di darsi una sistemata, ma in fondo si sarebbe dovuto radere comunque prima o poi per cui non vale.
- Idiota - risponde il fratello. A chi la conta, anche lui s’è dato una lucidata, dopo tutto andare al bar con due belle donne è ormai una rarità.
Castiel invece...beh, lui è Castiel. Trench e completo. - Ha fatto bene, anche tu potevi imitarlo e cambiare la camicia da boscaiolo. - dice l’angelo con tono di rimprovero all’amico. - Ma perché andiamo in quel locale, il Maddy’s?
Dean evita di fare commenti sull’abbigliamento da impiegato delle poste dell’altro. - Dove vorresti andare? E poi il Maddy’s è perfetto, un classico.
Castiel alza gli occhi al cielo, definire quel pub perfetto è esagerato persino per Dean. Gli torna in mente il Lux che, per quanto luogo di perdizione, è in effetti su un altro livello.
- Sono sicura che il Maddy’s sarà bellissimo - Matilde entra nella sala con un gran sorriso e la borsa di jeans a tracolla - c’è un biliardo? - a parte la matita agli occhi e il rossetto è identica a sempre.
Quando Tania li raggiunge Sam rimane per un momento incapace di muoversi: sta benissimo con i capelli sciolti sulla schiena. Poi si schiarisce la voce e guarda il fratello, - Bene, possiamo andare - dice sperando di avere la voce ferma.
Tania sorride a Castiel che, imperterrito, tiene indosso la sua divisa. - Castiel...non togli il trench nemmeno quando c’è da divertirsi?
Ha volutamente cercato di evitare lo sguardo di Sam per non cominciare ad andare in apnea così presto. Quella camicia bianca gli sta davvero bene.
- Lo tolgo solo quando devo fare finta di essere un agente dell’FBI, Dean dice che sono più credibile, almeno. - risponde con grande sincerità l’angelo.
- Stai benissimo, Cass - risponde Matilde - nemmeno Colombo porta il trench in quel modo.
- Io continuo a dire che somiglio più a Constantine… - bofonchia la creatura angelica.
Tania non può fare a meno di ridere. - Si, ma Constantine è biondo, e il biondo sul trench stona! Meglio il moro.
Dean le tira un’occhiataccia. Quella sta tenendo il piede in due scarpe e questo non è giusto. Si alza per andare verso il garage - Quando avete finito di farvi i complimenti c’è una birra che mi aspetta…
Il gruppetto si avvia verso l’Impala tirata a lucido.
- Bella macchina - osserva Matilde.
- Che meraviglia! - esclama Tania in contemporanea con la sua amica.
Le donne si guadagnano un’occhiata compiaciuta di Dean subito prima di bloccare il fratello. - Dietro.
Sam lo guarda stranito. - Come dietro? - chiede guardandolo senza capire.
- Dietro. Oggi è il turno di Cass. - dice in tono risoluto.
Il più giovane lo guarda come fosse impazzito prima di arrossire senza motivo. Preferisce evitare discussioni idiote e apre la portiera alle donne mentre Castiel lo supera guardando incuriosito Dean: non esiste nessun turno secondo il quale lui si siede davanti. Lui siede sempre dietro.
Matilde s’infila per prima ringraziando Sam e mettendosi dietro a Dean guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Tania che, senza altra scelta, si infila nei sedili posteriori tra l’amica e Sam. Lo spazio è poco quando uno dei tre passeggeri è un gigante tutto gambe...per cui ben presto si sente andare a fuoco poiché sente Sam molto vicino. L’uomo, dal canto suo siede rigido dietro Castiel. Questa al fratello la farà pagare, poco ma sicuro.
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Al Maddy’s è una serata tranquilla, il locale è mezzo vuoto e non hanno nessun problema a trovare un tavolo dove sedersi. Dean si accomoda per primo sulla panca contro la parete.
- Devo darti ragione, questo pub è ottimo! Adoro la musica irlandese! - dice Tania soddisfatta guardandosi intorno.
- Scherzi? Sembra uscito da un romanzo di Cormac McCarthy… - dice Matilde entusiasta.
La ragazza offre la sedia a capotavola all’angelo occupando quella alla sinistra, di fronte a Dean, mentre Sam prende posto di fianco al fratello e Tania di fianco a lei.
- Sarà, ma mi piace, magari è la musica… - continua la donna.
- Ma infatti era un complimento - dice Matilde sistemandole una ciocca nera dietro la schiena.
Dean deglutisce a vuoto, è certo che almeno uno dei suoi porno inizi così.
- Allora, per una serata in compagnia come si deve, bisogna parlare di qualcosa - inizia Tania con un sorriso.
- Ma prima ordiniamo!- esclama Matilde temendo l'idea di chiacchiera da bar dell’amica.
Sam alza la mano per richiamare l’attenzione di una cameriera sorridendo per il terrore che ha letto negli occhi della ragazza. Tania invece guarda di sbieco l’altra borbottando qualcosa che si perde dietro la musica.
La cameriera arriva subito pronta a prendere l’ordinazione: pub rustico, menù del giorno e da bere quello che c’è!
- Cosa vi porto?
- Per me una rossa doppio malto, media grazie. - ordina Tania. Ha sete...forse per l’agitazione.
- Anche per me - si accoda Sam.
- Un whisky doppio, Jen - ammicca Dean alla cameriera.
- Avete un tè caldo? - chiede Matilde. La cameriera fa un cenno d’assenso e segna.
- E tu, tesoro? - chiede rivolta a Castiel.
- Un whisky anche per lui - interviene Dean, poi rivolto a Matilde - un tè?!
- Non bevo - risponde alzando le spalle e lasciando l’uomo senza parole.
- Ho provato a guarirla, ma è una malattia incurabile - interviene Tania scuotendo la testa con fare drammatico.
- Ognuno ha i suoi vizi - ribatte Matilde con un sorriso.
- Io non ho vizi - sghignazza l’altra.
- Ti rendi conto di chi mi tocca sopportare? - ammicca la ragazza - e poi mente spudoratamente… la dovreste vedere davanti al cioccolato.
La donna spalanca gli occhi sconvolta. - Il cioccolato è un’arte! - dice dando una leggera spinta con la spalla all’amica che ride di cuore.
- Quasi tutti i vizi sono un’arte - puntualizza Dean con grande approvazione della giovane.
Sam sorride guardando la scena. - Ma siete sempre così voi due? - chiede alle donne.
- In realtà ci stiamo trattenendo per non spaventarvi subito con il nostro modo di essere così italiane. - lo informa Tania chinandosi sul tavolo con fare cospiratorio.
- Vero, sono molto affettuose tra di loro - interviene Castiel con un gesto d’assenso. - l’ho constatato stamattina. Tania ha fatto un massaggio a Matilde per la cervicale.
Dean fissa prima Cass e poi le ragazze con occhi sbarrati. Lui dov’era in tutto questo?
- L’angelo ha ragione, lei ha delle mani fantastiche - conferma Matilde fissando Sam - ma devo ammettere che me la cavo anche io. - aggiunge.
Sam si schiarisce la voce, per fortuna arriva la cameriera con le ordinazioni. Ha voglia di conoscere meglio le donne, soprattutto Tania. Comincia passandole la birra con un sorriso. La donna prende il boccale ricambiando e pensa che questa serata è davvero una bella idea.
Dean sorseggia contento il suo whisky senza capacitarsi della teiera davanti a Matilde. - Sul serio non bevi? Mai?
Ride lasciando in immersione la bustina. - Mai. Non bevo, non mangio carne…
Dean la fissa come se arrivasse da Marte. - Cosa sei, una specie di santona hippy?
A Tania va di traverso la birra che sta bevendo. Si mette a ridere al pensiero di quanto ci sia andato vicino Dean, magari non santona...di santo non c’è nulla in lei, ma sciamana...strega...beh, l’imbarazzo della scelta. - Sei una santa, orsacchiotta? - chiede alla ragazza con sarcasmo.
Matilde ride - Animaletto Buffo, al massimo! E comunque mettiamola così, il sesso tantrico e le orge sono pur sempre un vantaggio, no?
Tre paia di occhi ora guardano la ragazza sconvolti.
- Decisamente! - risponde Tania lanciandole uno sguardo complice.
- Mi insegni a giocare a Biliardo? - chiede Matilde a un Dean ammutolito di punto in bianco.
La donna la guarda offesa. - Ma come! Non hai mai voluto che ti insegnassi io!
- Tu sei una rompicoglioni! Mi metti ansia…
- Se vuoi imparare bene è giusto che ti stimoli! - risponde Tania scrollando la testa esasperata, - Traditrice!
Dean fissa il fratello con gli occhi sbarrati in cerca di aiuto, ma Sam alza le mani arreso ridendo di gusto. Abbandonato al triste destino di soccombere sceglie di farlo con dignità: finisce in un sorso il bicchiere e afferrando quello davanti a Cass si alza.
- Io e la ragazzina contro di te - propone guardando Tania che ricambia lo sguardo sorpresa. Beh, in fondo perché no, tra loro deve sciogliersi quel ghiaccio.
- Sfida accettata! - dice alzandosi a sua volta scolando la sua birra. .
- Ti va bene un 15-ball Pool o Carambola in onore dell’ospite? - chiede Dean mentre raggiungono il tavolo da biliardo.
- 15-ball Pool va benissimo. Alla terza?
- Andata.
- Io non ho idea di cosa stiate blaterando - borbotta Matilde mentre Dean porge una stecca a Tania. La donna la accetta misurandola con la sua altezza, trovandola adeguata, e afferrando il cubo di gesso per prepararne la punta mentre l’uomo riassume le regole base a Matilde.
- Bene, iniziamo.
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Quella è decisamente la miglior serata al Maddy’s da sempre. Non solo ha vinto contro un mezzo angelo, che vale quasi doppio, ma ha passato tutto il tempo a guardare quelle due enormi biglie mezze nude che spuntavano tanto bene dalla maglietta scollata ogni volta che si chinava sul tavolo. E fare la lezione alla ragazzina… diavolo, possibile che in tutti questi anni non gli sia mai capitato un clichè simile? Ora capisce perché è un clichè: chinarsi sulla stecca in due, facendo aderire i corpi e sentendo il profumo di cannella e vaniglia dei suoi capelli, trattenere insieme il fiato prima del colpo… crea una certe tensione.
Sam lo guarda sogghignando. Anche lui ha apprezzato lo spettacolo ma da fuori ha visto anche altro.
- Cos’hai da ridacchiare?
-Ti rendi conto che ti ha lasciato vincere, vero? - lo informa il fratello.
Dean lo guarda male - Primo: non è affatto vero! Secondo, di quella scena tu hai guardato la partita, sul serio Sammy? A volte mi chiedo se siamo davvero fratelli…
- Su… - bofonchia il più giovane prima di schiarirsi la voce e ricomporre i pensieri. Stupido Dean. - La prima partita ti ha studiato, avete finito alla pari. La seconda ti ha stracciato in modo vergognoso, nella terza...ti ha lasciato vincere. Ottima tattica! È in gamba. Un’altra partita a scommessa e ti avrebbe ripulito il conto in banca!
Dean è piccato ma quasi sicuro che il fratello si sbagli. Quel “quasi” però lo infastidisce a sufficienza: - Amico, io ero distratto, va bene? Ma tu, tu sei completamente fottuto. Quella ti ha fuso il cervello, dico sul serio…
- Ma che dici? Tu piuttosto, ho notato che eri distratto...su più fronti! - ribatte con una punta di acidità di troppo Sam.
- Hey, una bella vista è una bella vista! Tranquillo che non si consumano… e poi cosa avrei dovuto fare? Cavarmi gli occhi?
- Magari essere più discreto... sei imbarazzante! - lo rimprovera il fratello.
- Discreto? Ma le hai viste? Non mi pare siano “discrete”! - risponde il maggiore afferrando bicchieri che Ashlie ha lasciato sul bancone ammiccando - Quella mangia con gli occhi sia te che Cass, altro che discrezione!
- Si che le ho viste...ma puoi evitare di fare come tuo solito? - sibila tra i denti Sam afferrando i restanti bicchieri e dirigendosi verso il tavolo.
I fratelli tornano a sedersi mentre vedono Castiel confabulare con le donne. Sembra quasi sogghignare.
- Non lasciarti prendere nel circolo di cucito, amico! - scherza Dean poggiando una mano sulla spalla dell’angelo con fare protettivo andando a sedersi al suo posto.
- Ma so cucire bene! - risponde ingenuamente l’altro, facendo ridere di gusto Tania.
- Sul serio? Io faccio la maglia… e il punto croce, a volte. - risponde Matilde come se fosse una conversazione del tutto sensata.
- No, quello non lo so fare, però so ricucire il trench. - dice serio Castiel, - e so come raccogliere il miele dagli alveari.
- Col miele faccio le maschere per il viso e le creme… anche la cera è utile.
- Okay, questa conversazione non ha senso! - borbotta Dean sentendosi escluso.
- Decisamente - concorda il fratello. Sam guarda Tania che è completamente rilassata, un’altra donna rispetto ai due giorni passati. È solare, brillante, e la sua risata ha diversi stadi di giubilo: da quella profonda e calma a quella squillante e piena di ilarità. Si, può ammetterlo, se ne sente attratto. La donna si accorge dello sguardo fisso su di lei, come tutti al tavolo, del resto. Quando incontra gli occhi di Sam però lui non li distoglie, non si sente nervosa e gli sorride con sincera gioia.
Per una casualità fortuita in quel momento parte un lento e Matilde risponde allo sguardo divertito di Dean sperando che colga il senso: - Balli? Così facciamo vedere a questi due come si fa… - aggiunge abbassando la voce con tono cospiratore ma non abbastanza perché non sentano tutti.
Dean si alza ghignando e uscendo dal tavolo punzecchia Sammy - Eddai fratellino, non fare il cafone.
Sam lancia uno sguardo di fuoco ai due cospiratori. - Ballare? Non credo che…- comincia a dire in imbarazzo.
Tania gli va in soccorso intervenendo anche lei per togliere entrambi dall’empasse. - No grazie...con questi tacchi potrei rompermi l’osso del collo...andate pure voi.
Dean alza gli occhi al cielo - Giuro che non è mio fratello! - esclama rivolto a Matilde che sorride divertita dall’imbarazzo della donna.
- Angelo - dice rivolta a Castiel - tu balli?
Guarda la ragazza con sconcerto non meno profondo di quello di Dean. - Gli angeli non ballano…
- Faremo un’eccezione per questa sera, okay Cass? - lo esorta Dean al quale si sono risvegliati i neuroni. Se è con loro, non può flirtare con Tania alla quale non resta che farlo con Sammy e, magari, è la volta che si decide.
- Su, muoviti! Se puoi ricucire un trench puoi ballare - insiste la ragazza - ti insegna Dean, è un bravissimo maestro.
- Ma io… - comincia Castiel prima che l’uomo lo afferri di peso per una spalla. - Poche storie e balla! - bofonchia. La confusione dell’angelo è tale che non sa cosa dire, poi lo sguardo, che in realtà cerca aiuto, casca su Sam e Tania che si fissano sorridendo e capisce. - Oh...ok - e si arrende all’imperioso invito dell’amico di allontanarsi dal tavolo.
La consapevolezza di essere soli al tavolo coglie la donna nel momento in cui le sale l’ansia. E adesso che deve fare? Una parte di lei vorrebbe lasciarsi andare, una parte bella sostanziosa, mentre l’altra più razionale le dice che sarebbe meglio di no. Non sa a quale dare retta. Certo che se guarda negli occhi Sam di voce nella sua testa ne sente una sola.
L’altra parte della situazione, il cacciatore, prova esattamente le stesse cose della donna. Come superare quel momento? Tra tutto quello a cui può pensare, una domanda continua a farsi avanti. - Posso chiederti una cosa? - dice finalmente. Al cenno d’assenso della stessa trova il coraggio di porla. -Cos’ha visto Cass nella tua anima?
Per un attimo rimane spiazzata. Quello è un argomento che avrebbe preferito affrontare in seguito, ma forse un momento vale l’altro, a quel punto. Con un profondo sospiro si alza e gli si siede di fianco sulla panca lasciandosi dare spazio.
- Vuoi cominciare dalle cose facili, eh? - dice con un sorriso forzato.
- Mi dispiace - comincia a dire Sam - forse non dovevo…
- No tranquillo, va bene, tanto prima o poi dovrò pure dirvelo. - e sotto lo sguardo curioso dell’uomo comincia a raccontare della sua natura di ibrido, di come l’Organizzazione studia metodi per potenziare i propri agenti sul campo, e di come lei sia unica nel suo genere. Quando termina a grandi linee il suo racconto Sam rimane in silenzio a guardarsi le mani congiunte sul tavolo. Può vedere la mascella contrarsi ritmicamente, segno dell’ira che prova in quel momento.
- E così...praticamente hanno usato cavie umane...neonati compresi. - vuole conferma l’uomo.
- Si, almeno fino al mio caso. Dopo di me hanno finito con le ricerche. L’ibrido angelico è stato l’ultimo esperimento genetico ad essere stato effettuato. Un solo esemplare. - risponde con voce atona.
- Come fai a continuare a lavorare per loro? - chiede ad un certo punto Sam in uno scatto di nervosismo. Una volta ancora ha la prova che quei folli sono tutti uguali: dei bastardi.
- Sono nata all’interno dell’Organizzazione, non conosco altra vita - risponde con semplicità, - inoltre, non tutto è così oscuro e disturbante: io ne condivido lo scopo fondamentale, l’equilibrio che perseguiamo. Non può esserci luce senza tenebra, bene senza male. - distoglie lo sguardo quando termina il discorso - e...senza di loro io sarei morta. Loro non possono fare a meno di me, e io non posso fare a meno di loro. Siamo in equilibrio: io ho le mie libertà fintanto che obbedisco ai compiti che mi affidano.
- Però...hai detto che venire qui non è stata una loro decisione, che son stati obbligati…- vuole sapere Sam.
- Si, e questo probabilmente ha segnato la mia condanna a morte in certi ambienti interni dell’Organizzazione. Ho troppo potere, secondo alcuni, e questo non va bene.- lo informa Tania. Ha sempre saputo che prima o poi sarebbe successo, la sua stessa esistenza è stata un errore, più volte le è stato ripetuto.
Sam è pensieroso. Ora che sa la capisce meglio. Ci sono ancora molte cose che lei non gli ha detto, ma col tempo verranno fuori. Le nozioni appena apprese sono sufficienti per ora, o non potrebbe reggere il colpo. - Mi dispiace. - dice alla donna con tono cupo.
- E di cosa?
- Per ciò che ti hanno fatto…- Non sa come esprimere il disgusto, la rabbia, l’indignazione che prova.
- Mi hanno dato la vita, anche se una vita a metà e in gabbia, da mostro.
- Tu non sei un mostro - dice infine fissandole gli occhi che, nella semi oscurità del pub, sono profondi come due pozze di acqua in mezzo al bosco.
Tania sente il cuore scaldarsi, sinceramente grata all’uomo. Con un sorriso allunga la mano e gli afferra la sua - Grazie.
- Perché non l’hai mai vista se provi a toglierle il cioccolato! - interviene con grande garbo Matilde tornando a sedersi piuttosto congestionata.
- Se tocchi il mio cioccolato sei morta, semplice. - dice la donna ritraendo la mano con un sospiro. - ballato?
Anche Dean ha ripreso il suo posto accanto al fratello - Ballato benissimo! Dovevate vedere Cass…
Matilde scoppia a ridere mentre l’angelo si siede a sua volta.
- Ballare non è male - afferma con serietà Castiel.
- Dipende con chi lo fai, Cass - risponde Matilde con un gran sorriso - è la stessa cosa del sesso ma non ti arrestano se lo fai nei locali.
- Veramente Dean mi ha portato in locali dove non ti arrestano per quello…
Matilde lo guarda sgranando gli occhi e poi scoppia ridere mentre Dean diventa rosso fuoco.
- Questa me la dovete raccontare…
- Decisamente no! - risponde Dean - e non è come pensi! Era… era una cosa educativa.
Le scuse dell’uomo non fanno che aumentare l’ilarità di Matilde.
Sam tossisce cercando di non pensare a Cass in un bordello con Dean. - Ok...preferirei non vedermi l’immagine di Cass nella perdizione grazie a mio fratello…- dice in preda all’imbarazzo mentre Matilde cerca di contenere l’ilarità deflagrante - che ne dite di cambiare discorso?
- Di cosa stavate parlando? - raccoglie Dean cercando di non guardare la ragazza.
Sam si fa cupo e guarda con la coda dell’occhio la donna al suo fianco. - Di...cose. - riferisce incerto al fratello.
- Voleva sapere cos’ha visto Castiel toccandomi l’anima.
Dean è curioso ma forse preferiva ricordare il bordello quando quello accanto a lui era ancora il SUO angelo.
Matilde lancia a Tania un’occhiata esasperata, quella ragazza non sa passare una serata allegra in nessun modo.
- Ehm, avrei da chiedervi un favore - comincia la donna guardando Sam. - domani avete impegni?
- In che senso? - chiede Dean.
- Avete da preparare una caccia? Dovete lasciare il bunker per andare da qualche parte?
- Niente in vista, perché?
- Io e Matilde dovremmo andare a Lawrence, lei deve registrarsi per l’Erasmus in segreteria in Università e ci servono cose...il resto dei nostri bagagli arriverà a giorni, nel frattempo...beh, diciamo che ci servono vestiti!
- Vi prego salvatemi, vuole portarmi a fare shopping! - risponde Matilde.
- Puoi sempre prestarmi l’Impala! - dice Tania con sguardo fintamente innocente a Dean.
- Scordatelo! - l’ammonisce serio il cacciatore - ma potete andare con la macchina di Cass.
Tania guarda l’angelo seria. - Non credo sia possibile… - comincia a dire la donna, - avrà da fare domani…
Dean si volta stupito a guardarlo.
- Si...mi stanno chiamando i miei fratelli...hanno bisogno di me. - annuisce Castiel assorto nell’ascolto di Radio Angeli.
- E tu come lo sai? - chiede Dean rivolto a Tania.
La donna si tocca la tempia. - Collegamento. Sono connessa con la loro mente collettiva...io posso ascoltarli, ma loro non possono ascoltare me. Generalmente tengo quel canale chiuso, ma ho gettato dei piccoli “virus”...quando nominano qualcuno che mi interessa...io lo sento.
- Fantastico! - bofonchia Dean. Ci mancava la connessione telepatica adesso… - ci vuole un altro whisky - aggiunge alzandosi.
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È notte fonda ed è stanca, quella stanchezza che toglie il sonno e rende i contorni delle cose sfumati e manda il buon senso in cantina. Le cose migliori le sono sempre capitate in quello stato di incoscienza e rilassatezza. Dovrebbe andare a dormire ora che si è lavata, magari bussare alla stanza di Tania e infilarsi sotto le coperte abbracciandola, allora dormirebbe anche se non ha sonno… però continua ad avere davanti agli occhi il sorriso del cacciatore e non si capacita di come abbia potuto non perderci il cuore prima. Non ha mai saputo resistere ai sorrisi tristi ed è sicura che quella stretta allo stomaco non le passerà fino a quando non se ne sarà presa cura in qualche modo. Scuotendo la testa contro se stessa va a bussare alla porta di Dean.
L’uomo ha appena finito di slacciarsi le scarpe e sta ripiegando la camicia sulla sedia affianco al letto quando sente bussare e va ad aprire.
- Che succede? - le chiede perplesso trovandosela di fronte ancora vestita.
Smette di chiederselo quando sente le labbra della ragazza contro le proprie, labbra morbide, delicate, chiedono un permesso che il suo corpo concede prima che la testa elabori. Senza nemmeno volerlo le prende i fianchi e quando le labbra si staccano restano un momento in silenzio a fissarsi, i respiri rotti che si incrociano e i cuori che corrono.
Matilde sorride congestionata per il calore del desiderio che le fa girare la testa mentre Dean si scosta per lasciarla entrare e richiude la porta.
Per un momento la testa del cacciatore torna a funzionare e si rende conto della situazione, cerca di protestare mentre si avvicina alla ragazza in piedi affianco al letto: - dovresti andare… - borbotta poco convinto ma intanto è a un passo da lei e la fissa con quegli occhi color di foglia che le chiedono un altro bacio.
Matilde ubbidisce rubando tra le sue le labbra dell’uomo, prima assaggiandone una, poi l’altra, senza più bisogno di chiedere. Vorrebbe dirgli che andrà tutto bene, che non deve più preoccuparsi, vorrebbe che ogni bacio diventasse un fiore e una carezza e in qualche modo le sembra che l’uomo capisca. Quando la stringe contro di sé si sente piccola contro quel corpo mentre le mani di Dean sembrano tracciarle sulla pelle scie di brividi e piacere alzandole la camicia.
Dean non dovrebbe, per un miliardo di ottime ragioni. Non si può fidare, abbassare la guardia in quel modo non è un bene, domani se la ritroverà di nuovo per casa e non saprà cosa dire, è troppo giovane, lui è troppo vecchio per queste cose… quelle labbra sono così morbide, così gentili e calde e non si era accorto di quanto ne avesse bisogno. All’improvviso c’è bramosia nei loro gesti e ogni possibilità di staccarsi scompare, i corpi si fondono stringendosi l’uno contro l’altro e la stoffa sembra una barriera inaccettabile. Matilde gli alza la maglia scoprendo il torso fino a che non è costretto a sfilarla e il calore e il profumo di quella pelle le danno alla testa. Gli bacia il collo, gli bacia il petto e traccia con le mani i contorni di quel corpo di uomo, così forte, così perfetto.
Dean lascia scivolare le mani dalla morbidezza dei fianchi pieni fino all’orlo della camicia della ragazza, cerca la pelle morbida della schiena con le dita sotto la stoffa fino l’allacciatura del reggiseno che apre in un momento. I vestiti cadono a terra e loro sul letto mentre il cacciatore le bacia il collo, le chiude il seno nella mano mentre lei ansima stringendogli i capelli in un eccesso prima di tornare ad accarezzargli la nuca e respirare. Si baciano ancora mentre Dean le sfila le mutande da sotto la gonna prima che la ragazza lo ribalti sulla schiena e inizi a baciare con urgenza ogni centimetro di pelle che trova disponibile ascoltando i gemiti rochi che gli strappa mentre gli si inturgidiscono i capezzoli sotto le sue labbra. Traccia con le dita la linea del ventre dell’uomo sotto l’ombelico prima di slacciargli la cintura e sbottonargli i jeans.
Matilde, in un istante di lucidità, non può credere di star davvero facendo una cosa del genere con quell’uomo: ha letto di lui, sa chi è lui, sa cos’ha fatto… forse è questo il punto, chi non vorrebbe trovarsi lì con l’uomo che ha salvato il mondo?
Il resto dei vestiti di Dean Winchester scivola ai bordi del letto mentre la ragazza si impossessa di lui sfiorandogli la pelle bianca e sottile dell’interno coscia con le labbra. L’uomo geme inarcando la schiena. L’aria è piena del suo profumo mentre lei esita tra la voglia di guardarlo godere e il bisogno di lasciarsi prendere che alla fine prevale. Torna a baciarlo senza smettere di accarezzarlo e un attimo dopo il cacciatore le è sopra e lo sente duro contro di sé mentre scosta la stoffa della gonna per lasciarlo entrare.
Dean impazzisce per l’intensità del bisogno mentre si guida con la mano contro l’apertura calda e bagnata della ragazza, le bacia un capezzolo mentre sente la sua schiena inarcarsi e il corpo fremerle quando le entra dentro. È solo una spinta, riprende un minimo di lucidità ed esce allungandosi verso il comodino col fiato corto, recupera un preservativo dal primo cassetto e lo indossa in fretta mentre le mani gli tremano. La ragazza è rimasta immobile, il volto arrossato a riprendere fiato. Sorride quando la guarda, poi gli afferra le braccia tirandoselo di nuovo sopra. Le scivola dentro di nuovo, di nuovo lei inarca la schiena, geme, gli arpiona i capelli, le spalle, gli ruba le labbra, gli morde la gola, gli succhia le orecchie e il piacere aumenta, aumenta il ritmo, il battito cardiaco, il sangue che bolle, il sudore, l’odore di sesso. I corpi si rincorrono, lei con le mani sui suoi fianchi gli guida il ritmo mentre lui si solleva su un braccio e la guarda scoprire la gola, gli occhi chiusi mentre si morde le labbra. La sente stringersi contro di lui, pulsare mentre il corpo le si rilassa, quel corpo morbido, facile da capire, facile da far vibrare.
La ragazza sorride, fa scivolare le gambe sotto di lui e l’uomo pensa lo voglia cacciare, fa per spostarsi ma con le mani lo trattiene. Chiude le gambe tenendoselo dentro e torna a guidargli le spinte inarcandosi a ritmo con lui. Dean scopre un nuovo gioco e gli piace. Dopo un momento il contatto così stretto delle cosce contro il suo sesso anche quando si ritrae gli lascia scariche di piacere continue e lei è diventata così stretta e calda e bagnata che sente salire di colpo il piacere mentre Matilde gli arpiona le natiche e chiede un ritmo sempre più veloce.
Quando sente i muscoli tendersi e il corpo fremere sopra di lei apre gli occhi, gli lascia il bacino e afferra il volto imperlato di sudore di Dean tra le mani. Quegli occhi così chiari, così duri e bisognosi la fissano pieni di piacere mentre il volto si piega in una smorfia di estasi e fatica e l’ultimo gemito gli si strozza in gola.
Dean si lascia cadere sulla schiena annaspando prima di sfilarsi il preservativo, annodarlo e lanciarlo nel cestino. Matilde sorride riprendendo fiato, rotola su un fianco contro di lui e lo abbraccia.
All’improvviso l’uomo si sente in imbarazzo, non avrebbe dovuto… : - Ascolta, ragazzina - borbotta cercando un modo gentile per dirlo e le accarezza la testa sperando di alleviare la situazione - io non… insomma, non voglio che tu… fraintenda la situazione.
Matilde alza il volto guardandolo perplessa e dall’espressione preoccupata capisce il problema. Sorride, gli accarezza il volto indugiando sul profilo della tempia: - Nessuna promessa, nessun rimpianto, va bene? Ho solo voglia di dormire con te per questa notte.
Dean sorride annuendo, forse non è un’idea brillante ma gli piace tenersi addosso quel corpo tiepido e profumato di sesso per quella notte. Matilde torna a posargli la testa sul petto e dopo un minuto sta già dormendo.
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Chi canta sul set? Chi fa gli scherzi ai colleghi? Chi prende in giro Jon Snow?
Divertentissimi segreti dal set in arrivo.
Se siete dei grandi fan di GoT, senza dubbio siete ossessionati da sei anni con tutto quello che ha a che fare con lo show e i membri del cast.
Buzzfeed ha intervistato alcune delle star dello show prima dei nuovi episodi. Sfruttando l’opportunità per scoprire tutto quello che accade dietro le quinte. Da scoprire che a tutti piace sfottere Kit Harington a parlare degli scherzi sul set, e abbiamo anche evitato uno spoiler per un pelo, il cast di GoT ha rivelato tutto quello che vi siete chiesti su di loro…
Chi è più probabile che venga colto a cantare sul set?
Chi è il più burlone?
RM: Sì, sono abbastanza cattivo in realtà. Faccio di tutto. Sai, lenza attaccata alle spade, cose del genere…schiuma da barba nelle scarpe. 😆
JB: Penso Conleth Hill [che interpreta Varys] – anche lui è un burlone. Ha quel modo di mettere a proprio agio le persone attraverso tutto questo. Non lavoro personalmente con Conleth, ma so che le persone che hanno lavorato con lui dicono che è un bell’ambiente, rilassato, in cui lavorare.
RM: Già, mi piacerebbe fare qualcosa con lui.
Chi è più probabile che venga scoperto a mangiare tutto il giorno?
Jacob Anderson (Verme Grigio): In realtà io mangio un sacco.
Daniel Portman (Podrick): Già. Mi piace mangiare.
JA: Sono come un topolino. Vado al tavolo – abbiamo un catering salutare, ma ha cose come torte di riso e cose del genere – e io passo le torte di riso e prendo solo i biscotti. Che poi nasconderò nel mio costume.
Chi è più probabile che vi mostri immagini del suo cane o gatto?
Aidan Gillen (Ditocorto): Penso di aver mostrato a un bel po’ di persone immagini del mio cane. Ma sapete, dopo il lavoro.
Isaac Hempstead Wright (Bran Stark): In realtà abbiamo dei veri cani nella roulette del trucco. Kevin porta…
AG: Sì, Kevin ha un cane e a volte ce ne sono un paio lì dentro.
IHW: Ci sono un paio di cani che girano per il set ogni tanto e chiedi ‘oh di chi è quel cane?’, abbiamo quelli veri.
AG: Io racconto storie sul mio cane! 😀
Chi è più probabile che si presenti sbronzo?
ST: Oh. La maggior parte di noi! [ride] No, penso che siamo tutti molto professionali. Credo che ci siamo tutti presentati sbronzi una volta o due sul set. Probabilmente [pensa e ride] non voglio gettare nessuno in pasto ai lupi…dirò me stessa. Ma non è vero, non voglio smascherare tutti gli ubriaconi sul set. 🙂
Chi è il più bravo a imitare gli altri membri del cast?
Gemma Whelan (Yara Greyjoy): [fa la voce da Jon show] A tutti piace imitare Jon Snow, così.
Pilou Asbæk (Euron Greyjoy): [fa la voce profonda da Jon Snow] L’inverno sta arrivando.
GW: [ancora con la voce da Jon] Ho freddo. Sì, Jon Snow è divertente!
Chi è il ballerino più bravo?
ST: Maisie. O Kit! Kit fa questa cosa tipo come si chiama? Stile Bob Dylan. [ride] Non so. Però è incredibile. È molto divertente da guardare. Con la sua statura, è così carino.
Chi è più probabile che messaggi col telefono?
AG: La verità è che non ho visto molta gente con i telefoni… Il che è una buona cosa. Perché è diventato un fenomeno molto diffuso sui set ormai, è seccante. Ho visto alcuni membri della troupe con i telefoni e ciò mi ha seccato…non so.
IHW: Darò la colpa a Kristian Nairn [Hodor] perché è un mio buon amico. A dire il vero, credo che entrambi siamo sempre al telefono. Cerco sempre di farlo giocare con me su qualche app.
AG: Cavolo. OK, anch’io l’ho fatto ogni tanto! [ridono entrambi]
Chi è più probabile che si presenti sul set in ritardo?
Chi impiega più tempo a prepararsi?
Carice van Houten (Melisandre): Dipende da chi mi fa i capelli. Se sei una donna…beh dipende, perché se hai cicatrici o cose del genere…voglio dire, quando ho fatto la versione anziana ci sono volute sei ore di trucco. Quello è stato parecchio lungo. È la parrucca…per le donne, è più lunga.
LC: Io sono quello che ci mette di meno.
CV: Non c’è molto che puoi fare. [sorride]
LC: No. Ho implorato per un trapianto di capelli. Ma non hanno il budget. Io entro…mi faccio una doccia prima di venire a lavoro, ovviamente, mi siedo. C’è una spugna con dello sporco sopra ed io faccio così [fa finta di picchiettarsi la faccia], e poi mi spingono fuori dalla porta.
Chi è più probabile che rallegri la giornata a tutti?
GW: [capisce di chi sta parlando e ride] Potresti averla conosciuta in un hotel. Adesso ovviamente, non puoi dirlo.
PA: No. Beh, le persone con cui ho lavorato sono Gemma e Alfie e non sceglierò uno di fronte all’altra.
GW: Sceglierei Kristofer [Hivju, Tormund]. Mi fa sempre ridere. L’ho conosciuto a una cena con altri membri del cast. Non l’avevo mai incontrato prima ed era molto contento, diverso e stimolante. È divertente. È difficile scegliere… Emilia, lei è un raggio di sole.
PA: Ho conosciuto Peter [Dinklage, Tyrion Lannister]. Non scherzo, ha fatto uno show di tre ore solo per intrattenermi ed io ho riso un sacco. Molto, molto divertente.
Chi è probabile che faccia bene ogni ripresa al primo colpo?
Chi è probabile che si frequenti fuori dal set?
AG: Dipende. Non ho socializzato molto. Se sei in una location, tutti escono per cena. Sono uscito per qualche partita a biliardo a Belfast. Quello è sempre molto piacevole. I gruppi di attori di GoT fanno partire le voci se stai giocando a biliardo in un pub o in una sala da biliardo in città. Insomma le persone sono molto socievoli e dopo una lunga giornata di lavoro vuoi uscire e divertirti, ma ti svegli sempre verso le 5 la mattina dopo, quindi…
Chi è probabile che cada in uno scherzo?
Se volete sapere di che scherzo parla, eccolo! Ma non è stato l’unico…
Il più photobomber?
Chi probabilmente finirebbe sul Trono di Spade nella vita vera?
L’organizzatore di un’uscita post lavoro?
CV: Sorridenti!
LC: Già, sorridenti e con qualche risata… Ma andavamo a cena quasi ogni sera, no? Il che era divertente. Davvero molto divertente.
Chi è probabile che venga beccato a fare un pisolino tra una ripresa e l’altra?
Chi è probabile che venga beccato mentre si fa un selfie?
DP: Non so chi è più attivo su Instagram. Direi Sophie o Maisie perché sono le uniche persone che conosco che sono attive su Instagram.
JA: Oh, intendi gli attori? Pensavo ai personaggi! Stavo pensando a Cersei. Penso sia una tipa da broncio.
JA: Sophie e Maisie sono giovani… e non lo dico in senso condiscendente. Sono molto attive sui social. Sembro così vecchio a dirlo! “Molto attive sui social.”
Chi prende le riprese più sul serio?
LC: Io. Tutti noi. È il set più silenzioso in cui abbia mai lavorato. Ognuno fa la sua parte.
CV: Ognuno lo fa a modo suo. Cioè, scherziamo molto sul set ma questo non vuol dire che non prendiamo seriamente il nostro lavoro…alcune persone sono più chiuse e altre sono più…come lui [indica Liam]. Lui non chiude mai il becco.
LC: Io non chiudo mai il becco. Come osi! [ride]
CV: Ma penso che anche questo sia parte del suo potere. Tutti lavorano molto duramente e sono molto concentrati. Una volta che devi farlo, lo devi fare. Non è…non è uno scherzo.
LC: No, se guardi le scene tagliate o gli errori, non c’è molto.
CV: Beh, a volte ne faccio qualcuna apposta!
Qual è la cosa che i fan si stupirebbero di sapere sul cast e sullo show?
ST: Credo che tutti siano sempre molto sorpresi dal fatto che siamo abbastanza giovani e divertenti e che usciamo insieme e andiamo nei bar a giocare a biliardo. Tutti pensano che questa sia la cosa più strana quando ci vedono insieme. E fanno “Non dovresti essere in un castello da qualche parte a fare piani di battaglia?”
Qua trovate parte delle interviste!
Traduzione: Mariarosaria M. Editing Adattamento: Quinn
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