#programmi educativi
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Nuova Mozione Approvata alla Camera: Un Deciso Impegno per la Parità di Genere
La Camera dei deputati ha approvato una mozione volta a migliorare le condizioni lavorative, economiche e sociali delle donne, segnando un passo significativo nella lotta alla violenza di genere.
La Camera dei deputati ha approvato una mozione volta a migliorare le condizioni lavorative, economiche e sociali delle donne, segnando un passo significativo nella lotta alla violenza di genere. La Camera dei deputati ha recentemente approvato una mozione di grande importanza, volta a migliorare la parità di genere in vari settori della società italiana. La mozione rappresenta un impegno…
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smokingago · 1 year ago
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Il discorso integrale di Gino Cecchettin al termine dei funerali della figlia Giulia, 22enne uccisa dall'ex fidanzato.
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«Carissimi tutti, abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mi scuso per l'impossibilità di dare riscontro personalmente, ma ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili. La mia riconoscenza giunga anche a tutte le forze dell’ordine, al vescovo e ai monaci che ci ospitano, al presidente della Regione Zaia e al ministro Nordio e alle istituzioni che congiuntamente hanno aiutato la mia famiglia.
Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente,
un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà:
il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti. Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà
prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione
Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali.
Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto.
A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso
e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro. Viviamo in un'epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale.
È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente,
a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all'esperienza di chi è più anziano di loro. La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche. Abbiamo bisogno di ritrovare la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare realmente con empatia e rispetto.
La scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei nostri figli.
Dobbiamo investire in programmi educativi che insegnino il rispetto reciproco, l'importanza delle relazioni sane e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza. La prevenzione della violenza inizia nelle famiglie,
ma continua nelle aule scolastiche, e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti.
Anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta un’atmosfera morbosa, dando spazio a sciacalli e complottisti, ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti. Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza e la disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perché dicono qualcosa con cui magari non siamo d’accordo, non aiuta ad abbattere le barriere. Perché da questo tipo di violenza che è solo apparentemente personale e insensata si esce soltanto sentendoci tutti coinvolti. Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti.
Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Le forze dell’ordine devono essere dotate delle risorse necessarie per combattere attivamente questa piaga e degli strumenti per riconoscere il pericolo. Ma in questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme
per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita.
Vi voglio leggere una poesia di Gibran che credo possa dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere.
«Il vero amore non è ne fisico ne romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è,
è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente
coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,
ma di come danzare nella pioggia…»
Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia.
Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace.
Addio Giulia, amore mio.
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tizianacerralovetrainer · 1 year ago
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Risuonano forti le parole lette in chiesa durante l’ultimo saluto a Giulia dal suo papà, Gino Cecchettin.
“Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria.
Allegra, vivace, mai sazia di imparare.
Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti.
Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita.
Come può accadere tutto questo?
Come è potuto accadere a Giulia?
Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione
Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere.
Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali.
Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne, e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto.
A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possessoe all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro. Viviamo in un'epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale.
È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all'esperienza di chi è più anziano di loro.
La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche. Abbiamo bisogno di ritrovare la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare realmente con empatia e rispetto.
La scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei nostri figli.
Dobbiamo investire in programmi educativi che insegnino il rispetto reciproco, l'importanza delle relazioni sane e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza.
La prevenzione della violenza di gene e inizia nelle famiglie, ma continua nelle aule scolastiche, e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti.
Anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta un’atmosfera morbosa, dando spazio a sciacalli e complottisti, ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti.
Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza e la disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perché dicono qualcosa con cui magari non siamo d’accordo, non aiuta ad abbattere le barriere.
Perché da questo tipo di violenza che è solo apparentemente personale e insensata si esce soltanto sentendoci tutti coinvolti. Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti.
Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Le forze dell’ordine devono essere dotate delle risorse necessarie per combattere attivamente questa piaga e degli strumenti per riconoscere il pericolo. Ma in questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento.
La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne.
Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita.
Vi voglio leggere una poesia di Gibran che credo possa dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere.
«Il vero amore non è ne fisico ne romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è,
è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia…»
Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma.
Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia.
Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotta questa pioggia.
Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano.
Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare.
E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace.
Addio Giulia, amore mio”.
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pettirosso1959 · 5 months ago
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50 nerbate.
Espulso per sempre da tutte le scuole nazionali.
2 anni di galera, per adulti, non minori.
Al resto ci pensa Dio.
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Se questa è la scuola, meglio chiuderle tutte
A Fabriano alcuni studenti maltrattano e fanno morire un agnellino. Non ci sono più regole: ora punizione esemplare
di Francesco Teodori 24 Giugno 2024
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A volte è necessario anche per l’Inattuale abbandonare per un momento gli avvenimenti internazionali e abbassare lo sguardo verso la vita quotidiana, fonte inesauribile di indignazione. Il nostro sdegno si volge oggi verso la scuola e la sua squallida decadenza.
Alcuni studenti dell’istituto tecnico agrario di Fabriano, piccola e splendida città nelle Marche, mentre stavano svolgendo un periodo di alternanza scuola-lavoro all’interno di un’azienda agraria che ospita animali da allevamento (nello specifico pecore) hanno pensato bene di maltrattare un po’ le povere bestie. Uno di loro in particolare le ha aggredite calciandogli ripetutamente addosso un pallone. Mentre le pecore scappavano impaurite uno degli studenti ha catturato un agnellino, anch’esso in fuga per la paura, e l’ha lanciato al di fuori del recinto dove erano tenuti gli ovini.
Dopo aver rincorso la povera bestiola lo stesso studente lo ha acciuffato nuovamente, scaraventandolo all’interno del recinto da cui l’aveva prelevato. Il tutto sotto lo sguardo divertito del gruppo. L’agnello, secondo il verbale del direttore dell’azienda agraria indirizzato al dirigente scolastico della scuola, a causa del trauma subito ha riportato la paralisi di tutti e quattro gli arti ed è in seguito morto dopo una tremenda agonia.
Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere installate all’interno dell’azienda agricola. Da quanto abbiamo appreso da una docente dell’istituto, la quale ci ha anche raccontato per prima questa triste vicenda, al momento la decisione sulla sanzione da infliggere ai ragazzi (quasi tutti minorenni) responsabili di questo gesto efferato non è stata ancora presa. Nel frattempo, è stato chiesto ai carnefici di redigere un “tema” in cui avrebbero dovuto riportare una riflessione su quanto accaduto.
Da molti anni ormai osserviamo un rapido ed inesorabile disfacimento dell’istituzione scolastica in Italia, un declino a cui nessuno sembra voler prestare adeguata attenzione e che passa non tanto dalla, in genere pessima, preparazione degli studenti italiani, quanto proprio dall’incapacità della scuola di agire sulla formazione del carattere dei ragazzi. Questo sconcertante episodio ne è la prova.
Un agnello, simbolo dell’innocenza, è stato fatto oggetto della più assurda e gratuita brutalità. Una crudeltà senza scopo e dunque ancora più inquietante. Uccidere per gioco. Seviziare per il semplice gusto di farlo. Per di più un animale destinato ad essere parte di una fattoria didattica, dove le bestiole vengono allevate e curate dalla nascita fino alla morte naturale.
Se la scuola non è in grado di far comprendere a chi la frequenta la distinzione tra bene e male, tra civiltà e barbarie, allora tanto vale rinunciarvi definitivamente. Si chiudano tutte le scuole e si lasci che siano i social network, la strada, la musica o i siti porno ad educare i ragazzini. Se i risultati sono quelli che vediamo, almeno si risparmierebbero soldi pubblici, non più sprecati in inutili programmi educativi.
Ci domandiamo, dunque, se questa è la scuola. Se in un paese che si dica civilizzato sia possibile tollerare episodi del genere senza procedere, una volta appurati i fatti con certezza, ad una punizione esemplare, ammesso che ve ne siano per un gesto tanto crudele.
Così come ci domandiamo come sia possibile che un insegnante guadagni quanto un netturbino, che si possa dare delle “puttana” ad una professoressa senza temere alcuna conseguenza, che quasi la metà degli studenti al termine della scuola superiore non capisca un testo scritto in italiano. E nonostante ciò vengano promossi anche a pieni voti. In attesa di conoscere quale sia l’esito di questa tragica storia che abbiamo raccontato, ci auguriamo che il sacrificio involontario di quel povero agnellino serva quantomeno a far riflettere chi dovrebbe riflettere. E a far vergognare chi dovrebbe vergognarsi.
Francesco Teodori, 24 giugno 2024.
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Non ci sono parole, per di più frequentano una scuola ad indirizzo agrario.
Sarà un caso isolato di giovinastri senza educazione, cultura, formazione civica e formazione genitoriale? Non credo, è la china in discesa che hanno preso questi piccoli delinquenti da quattro soldi.
Ma forse anche sui genitori si dovrebbe indagare a fondo.
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radiotusciaevents · 16 days ago
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Patrizio Paoletti e i successi della sua Fondazione
Patrizio Paoletti è un rinomato formatore, esperto di comunicazione e pedagogia che, con il suo impegno pluridecennale, ha contribuito alla formazione di migliaia di persone in Italia e nel mondo. Fondatore dell’omonima Fondazione Patrizio Paoletti, si dedica alla promozione del benessere psicologico e allo sviluppo delle potenzialità umane attraverso programmi educativi e progetti di ricerca…
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lukewarmsauce · 2 months ago
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Promuovere il sito dello Studio Dentistico
Promuovere il sito web di un dentista richiede una strategia ben studiata che combini SEO locale, marketing digitale, e contenuti rilevanti.
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Di seguito alcuni suggerimenti per promuovere efficacemente un sito di un dentista:
1. Ottimizzazione SEO Locale
Google My Business: Assicurati che il tuo studio dentistico sia ben ottimizzato su Google My Business, includendo tutte le informazioni chiave come indirizzo, numero di telefono, orari di apertura, foto dello studio e delle recensioni dei clienti. Questo ti aiuterà a comparire nei risultati locali.
Parole Chiave Locali: Utilizza parole chiave pertinenti come "dentista a [città]" o "studio dentistico a [città]" nelle pagine del sito, nei titoli e nelle descrizioni per aumentare la visibilità nelle ricerche locali.
SEO on-site: Ottimizza il sito per la velocità e la navigazione mobile, e usa meta tag efficaci. Inserisci schemi di dati strutturati per facilitare la lettura da parte dei motori di ricerca.
2. Creazione di Contenuti Informativi
Blog o sezione di domande frequenti (FAQ): Pubblica regolarmente articoli che rispondano a domande comuni sui trattamenti dentistici. Ad esempio, “Come prevenire la carie” o “Vantaggi dell’apparecchio invisibile”. I contenuti informativi migliorano il posizionamento e fidelizzano i pazienti.
Video Tutorial: Realizza brevi video esplicativi su trattamenti, procedure o suggerimenti per la cura dei denti. I video aumentano l'engagement e possono essere condivisi sui social media o inseriti nel sito.
3. Recensioni e Testimonianze dei Pazienti
Incoraggia le Recensioni: Chiedi ai pazienti soddisfatti di lasciare recensioni su Google o su piattaforme come Yelp o Facebook. Le recensioni positive non solo migliorano la reputazione, ma aumentano anche la fiducia dei potenziali pazienti.
Testimonianze video: Brevi video di pazienti soddisfatti possono essere molto efficaci. Metti in evidenza queste testimonianze sul sito web.
4. Social Media Marketing
Presenza sui Social Media: Crea profili professionali su Facebook, Instagram e LinkedIn, aggiornandoli regolarmente con contenuti educativi, promozioni speciali, e immagini dello studio.
Promozioni e Offerte Speciali: Condividi offerte promozionali come sconti sulle pulizie dentali o pacchetti per sbiancamento dentale. Usa pubblicità su Facebook e Instagram per promuovere questi servizi.
Pubblicità Targettizzata: Utilizza strumenti di marketing come Facebook Ads o Google Ads per raggiungere il pubblico locale interessato ai servizi dentistici.
5. Campagne di Email Marketing
Newsletter Regolare: Invia una newsletter mensile con aggiornamenti sullo studio, articoli utili su come mantenere una buona igiene dentale, e offerte speciali per i pazienti.
Richiami per Appuntamenti: Utilizza l'email marketing per inviare promemoria ai pazienti su appuntamenti futuri o trattamenti di follow-up.
6. Collaborazioni Locali
Partnership con altre aziende locali: Collabora con palestre, scuole o aziende locali per creare pacchetti promozionali o sconti per i loro membri o dipendenti. Ad esempio, un'offerta con una palestra che promuove l'igiene dentale per uno stile di vita sano.
Sponsorizzazioni di eventi locali: Partecipare a eventi comunitari o sponsorizzare attività sportive locali può dare maggiore visibilità e rafforzare la tua presenza nel quartiere.
7. Promozioni Offline
Flyer e volantini: Distribuisci volantini informativi nelle vicinanze dello studio o in punti strategici come farmacie, palestre, e centri commerciali.
Eventi Open Day: Organizza giornate di visite gratuite o di controllo per invitare nuovi pazienti a conoscere il tuo studio.
8. Referral e Programmi Fedeltà
Programma Referral: Offri sconti o servizi gratuiti ai pazienti che ti raccomandano ad amici o familiari.
Programma Fedeltà: Premia i pazienti fedeli con trattamenti gratuiti o sconti su future visite.
Conclusione L’approccio migliore è una combinazione di strategie digitali e offline, puntando molto sulla presenza locale. La creazione di contenuti, l’interazione sui social media e una forte SEO locale aumentano la visibilità, mentre i programmi fedeltà e referral aiutano a fidelizzare i pazienti esistenti.
Puoi chiamarci allo: 3385300652 oppure visitare: https://www.italiadentisti.it
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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FAO: un terzo del mondo senza accesso a una dieta sana
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Un recente rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha dipinto un quadro allarmante: oltre un terzo della popolazione mondiale non ha accesso a una dieta sana. Un dato che mette in luce una crisi globale di portata enorme, con ripercussioni significative sulla salute pubblica e sullo sviluppo sostenibile. Le cause di un problema complesso Le ragioni alla base di questa carenza alimentare sono molteplici e interconnesse. Tra le principali cause si possono individuare: - Povertà e disuguaglianze: Un accesso limitato al cibo sano è spesso legato a condizioni economiche precarie. Le famiglie con redditi bassi sono costrette a scegliere alimenti meno costosi, ma meno nutrienti, per far fronte alle necessità quotidiane. - Cambiamenti climatici: Eventi meteorologici estremi, siccità e inondazioni minacciano le produzioni agricole, causando instabilità dei prezzi e riducendo la disponibilità di cibo. - Conflitti armati: Le guerre e le crisi umanitarie distruggono infrastrutture, provocano sfollamenti e limitano l'accesso ai mercati, aggravando l'insicurezza alimentare. - Sistemi alimentari inefficienti: Sprechi alimentari, produzione di alimenti ultra-processati e cattive pratiche agricole contribuiscono a un sistema alimentare insostenibile e iniquo. Le conseguenze sulla salute e sullo sviluppo senza una dieta sana Le conseguenze di una dieta povera di nutrienti sono molteplici e si ripercuotono su tutta la vita di una persona. Malnutrizione, obesità, malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari sono solo alcune delle patologie correlate a un'alimentazione scorretta. Inoltre, l'insicurezza alimentare ha un impatto negativo sullo sviluppo cognitivo dei bambini, riducendo le loro capacità di apprendimento e di raggiungere il loro pieno potenziale. A livello sociale, la malnutrizione può portare a instabilità e conflitti, in quanto le persone sono più vulnerabili e predisposte a manifestare comportamenti aggressivi. Verso un futuro più sostenibile Per affrontare questa sfida globale è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga governi, organizzazioni internazionali, settore privato e società civile. Alcune delle azioni che possono essere intraprese sono: - Investimenti in agricoltura sostenibile: Promuovere pratiche agricole che rispettino l'ambiente e aumentino la produttività, sostenendo al contempo la biodiversità. - Sostegno ai piccoli produttori: Fornire agli agricoltori di piccole dimensioni gli strumenti e le risorse necessarie per migliorare la loro produzione e accedere ai mercati. - Lotta allo spreco alimentare: Ridurre le perdite alimentari lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione al consumo. - Educazione alimentare: Promuovere una cultura alimentare sana attraverso programmi educativi nelle scuole e nelle comunità. - Politiche sociali: Mettere in atto politiche che riducano la povertà e le disuguaglianze, garantendo a tutti l'accesso a un'alimentazione adeguata. Foto di Trang Pham da Pixabay Read the full article
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enkeynetwork · 5 months ago
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19
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Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19 Cento milioni di euro per consolidare crescita e sviluppo dell'Emilia-Romagna. Con più fondi per il trasporto pubblico locale, ma anche per il sostegno all'affitto e i servizi educativi e dell'infanzia, oltre che per l'accesso alle attività scolastiche e formative. E più risorse per la salute, a partire dall'edilizia sanitaria, ma anche per aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza che nel 2024 inciderà sul bilancio regionale per oltre 560 milioni di euro, arrivando a oltre 600 milioni nel biennio successivo. E ancora, ulteriori risorse per andare oltre i Livelli essenziali di assistenza (Lea), che l'Emilia-Romagna garantisce al grado più alto nel Paese, aggiungendo nuove prestazioni a quelle assicurate dal servizio sanitario regionale. E, infine, più fondi per la cultura, per progetti di marketing e promozione turistica e per i grandi eventi sportivi, insieme a quelli di rilievo regionale e locale. Sono le priorità della prima variazione di Bilancio 2024, definita dalla Giunta regionale e che verrà portato all'approvazione dell'Assemblea legislativa la prossima settimana. Variazione che consente di garantire la continuità dei servizi, la sostenibilità del sistema sociosanitario e la prosecuzione dell'attuazione dei programmi europei e delle politiche di sviluppo settoriali e territoriali. La manovra si inserisce nel Rendiconto 2023 della Regione che, insieme a un risultato d'esercizio di oltre 1,2 miliardi di euro, fa registrare la chiusura in pareggio dei bilanci della sanità oltre che l'azzeramento dei disavanzi pregressi, sempre del comparto sanitario, risalenti al 2011. La Regione ha rimodulato e ridotto alcune spese e di conseguenza finanziato ulteriori interventi. Questo grazie all'adeguamento delle previsioni di entrata, a minori spese per la riduzione degli interessi passivi sull'anticipazione di cassa, l'aggiornamento delle risorse destinate alla copertura degli oneri di ammortamento di mutui. "Grazie ai conti in ordine- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore al Bilancio, Paolo Calvano- siamo in grado di rispondere con ulteriori risorse ai bisogni della comunità regionale, senza rinunciare a una crescita sostenibile che vada di pari passo con la coesione sociale e territoriale. Inoltre, l'ottimo Rendiconto 2023, il bassissimo livello di indebitamento, il buon andamento delle entrate fiscali e il rientro di alcuni fondi rotativi, ci consentono di predisporre una manovra ampia che punta a garantire i servizi nell'anno in corso, e al contempo a determinarne un rafforzamento per gli anni a venire". La manovra in sintesi Continuità dei servizi. Con 35 milioni di euro si incrementerà il Fondo regionale per la non autosufficienza andando a coprire con 25 milioni gli aumenti contrattuali del settore e 10 milioni di euro per attenuare l'aumento delle tariffe per le fasce di reddito più deboli, così come da accordo sottoscritto tra Regione e parti sociali: l'intervento comprende il sostegno sia al comparto del privato sociale sia alle Asp. Quasi 19 milioni di euro per il finanziamento aggiuntivo per livelli di assistenza superiori ai Lea. Con 13,6 milioni di euro sarà data copertura ai rimborsi agli emotrasfusi. Trasporto pubblico locale – bus e treni regionali - gratuito per gli studenti under 19. Si conferma anche per l'anno scolastico 2024-2025 il progetto 'Salta SU', con una previsione di spesa per il primo quadrimestre, settembre-dicembre 2024, di 14 milioni di euro. Proseguono e si rafforzano le politiche per la casa andando ad aggiungere 7 milioni di euro al fondo di 2 milioni già previsto a inizio anno. Saranno coperti, con circa 10 milioni di euro, gli aumenti contrattuali e le assunzioni di personale per far fronte alle esigenze dell'alluvione del maggio 2023. Ancora 2,2 milioni per interventi volti a facilitare l'accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative. In linea con quanto stabilito con il Patto per il lavoro e per il clima, prosegue l'attuazione della programmazione europea che vede rifinanziato il fondo rotativo energia per circa 4 milioni e 12,5 milioni per completare la programmazione turistica, culturale e sportiva: in particolare stanziati 1,8 milioni in più per finanziamenti e investimenti del comparto sciistico. Inoltre, è stato potenziamento il fondo speciale Bei per ridurre il costo dei finanziamenti per le attività ricettive. Ulteriori 5,5 milioni per la promozione di grandi eventi sportivi e di eventi di rilievo regionale e locale, 3,9 milioni per l'attuazione di progetti di marketing e di promozione turistica e più 2,5 milioni per contributi e attività nel settore della cultura. Ulteriori 1,3 milioni per trasferimenti alle Province per riqualificazione, ammodernamento, sviluppo della rete viaria, 5 milioni per trasferimenti ad Atersir per l'attuazione del piano di azione ambientale per un futuro sostenibile. Infine, 600mila euro per rafforzare il fondo per le Unioni montane e 500mila euro a sostegno delle comunità colpite da grandine e tornado. 10 milioni di euro sono destinati al Fondo sociale regionale per l'attuazione dei piani di zona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pier-carlo-universe · 1 day ago
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Rompi il silenzio: un impegno comune contro la violenza sulle donne. Ogni voce conta: prevenzione, educazione e azione per fermare un dramma globale
La violenza contro le donne è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo, un fenomeno che non conosce confini di età, cultura, religione o status economico.
La violenza contro le donne è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo, un fenomeno che non conosce confini di età, cultura, religione o status economico. Secondo i dati delle Nazioni Unite, una donna su tre nel mondo subisce violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Un dramma che richiede una risposta forte e collettiva, basata su educazione, prevenzione e azioni…
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ideakidz · 9 months ago
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Come gestire l’uso dei device elettronici per bambini piccoli (fino ai 6 anni)? Limitate il tempo: L’ American Academy of Pediatrics (AAP) consiglia massimo 1 ora al giorno di “schermo” per bambini di età compresa tra 2 e 5 anni. Scegliete contenuti di qualità: Optate per programmi educativi e interattivi che favoriscano lo sviluppo del bambino. Siate presenti: Guardate i contenuti insieme ai…
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corciano-trasimeno-online · 10 months ago
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Autismo: Unione Comuni Trasimeno pubblica due avvisi a sostegno delle famiglie e del terzo settore L’Unione dei Comuni del Trasimeno ha pubblicato due avvisi entrambi in materia di autismo. Le due misure sono rivolte alle famiglie di minori con dist...
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roma-sera-giornale · 11 months ago
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Un mecenate rumeno di dimensione europea: Elena Ghiba Birta
Il Collegio Nazionale “Elena Ghiba Birta” è costantemente impegnato in numerosi progetti educativi e comunitari, il cui scopo è la cittadinanza attiva e responsabile. Completano la sua attività i programmi di mobilità europea di cui godono sia gli studenti che i docenti.
Antoniu Martin Ogni nazione ha indubbiamente avuto, nel corso della sua evoluzione, le sue personalità provvidenziali, che hanno fornito quegli impulsi necessari al progresso, sia che si parli di progresso economico, scientifico o educativo. Conosciamo il ruolo fondamentale che le élite intellettuali hanno svolto nel processo di nazionalizzazione, di cristallizzazione della cultura di una…
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bikewalden · 11 months ago
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percorsi educativi per ragazzi in bici
mio articolo per Bike Italia
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voracita · 1 year ago
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Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è.
"Carissimi tutti, abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mi scuso per l’impossibilità di dare riscontro personalmente, ma ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili. La mia riconoscenza giunga anche a tutte le forze dell’ordine, al vescovo e ai monaci che ci ospitano, al presidente della Regione Zaia e al ministro Nordio e alle istituzioni che congiuntamente hanno aiutato la mia famiglia.
Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti. Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione. Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto. A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro.
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale. È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all’esperienza di chi è più anziano di loro. La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche. Abbiamo bisogno di ritrovare la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare realmente con empatia e rispetto. La scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei nostri figli. Dobbiamo investire in programmi educativi che insegnino il rispetto reciproco, l’importanza delle relazioni sane e la capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza. La prevenzione della violenza inizia nelle famiglie, ma continua nelle aule scolastiche, e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti.
Anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta un’atmosfera morbosa, dando spazio a sciacalli e complottisti, ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti. Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza e la disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perché dicono qualcosa con cui magari non siamo d’accordo, non aiuta ad abbattere le barriere. Perché da questo tipo di violenza che è solo apparentemente personale e insensata si esce soltanto sentendoci tutti coinvolti. Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti.
Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Le forze dell’ordine devono essere dotate delle risorse necessarie per combattere attivamente questa piaga e degli strumenti per riconoscere il pericolo. Ma in questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita.
Vi voglio leggere una poesia di Gibran che credo possa dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere.
«Il vero amore non è ne fisico ne romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia…»
Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia. Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace.
Addio Giulia, amore mio."
Gino Cecchettin, padre di Giulia e un po' padre di tutti quelli che resistono contro questa realtà, in nome di una realtà a venire.
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Comportamenti ecosostenibili per i più piccoli: il ruolo della scuola
Negli ultimi anni, la consapevolezza sull'importanza di preservare l'ambiente ha guadagnato terreno tra gli adulti, che stanno cercando di adottare comportamenti più ecosostenibili. Tuttavia, c'è un aspetto cruciale da considerare: insegnare ai bambini fin dalla loro più tenera età l'importanza del rispetto per l'ambiente. Mentre gli adulti stanno imparando ora, le nuove generazioni possono essere plasmate fin dall'infanzia per adottare comportamenti responsabili nei confronti del pianeta. Il ruolo della scuola La scuola gioca un ruolo fondamentale in questo processo educativo. Attraverso progetti ad hoc e un curriculum mirato, è possibile fornire ai bambini gli strumenti necessari per diventare cittadini consapevoli e attenti all'ambiente. La scuola non solo trasmette conoscenze accademiche, ma svolge un ruolo chiave nell'incoraggiare lo sviluppo di valori come la sostenibilità e il rispetto per la natura. Iniziando dall'infanzia, i progetti educativi possono coinvolgere i più piccoli in attività ludiche e creative che li sensibilizzino al tema dell'ambiente. Attraverso storie, canzoni e giochi, i bambini possono imparare a rispettare la natura e a riconoscere l'importanza di preservarla per il loro futuro. La messa in pratica di piccoli gesti, come il riciclo dei giocattoli o la piantumazione di piccoli giardini, può trasformare l'educazione ambientale in un'esperienza divertente e formativa. Quali comportamenti ecosostenibili trasmettere ai piccoli... Nelle scuole elementari, è possibile ampliare l'insegnamento con progetti più strutturati. Ad esempio, coinvolgere gli studenti nella gestione di giardini scolastici, promuovere programmi di riciclo e organizzare visite didattiche a parchi naturali. In questo modo, i bambini possono acquisire una comprensione più approfondita della biodiversità e imparare come i loro comportamenti quotidiani possano influenzare positivamente l'ambiente. Nelle scuole medie, è opportuno approfondire le tematiche ambientali e coinvolgere gli studenti in progetti di ricerca. Attraverso attività pratiche e laboratori, possono esplorare concetti come l'impatto ambientale degli stili di vita, la gestione dei rifiuti e le energie rinnovabili. Inoltre, incoraggiare la partecipazione attiva degli studenti in iniziative di sensibilizzazione ambientale contribuirà a formare cittadini attenti e responsabili. ... e ai giovani Nelle scuole superiori, è possibile affrontare tematiche più complesse, come il cambiamento climatico e la sostenibilità a livello globale. I ragazzi possono essere coinvolti in progetti di advocacy, partecipare a conferenze e contribuire a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali. In questo modo, saranno preparati ad assumere ruoli di leadership e a promuovere cambiamenti positivi nella società. Insegnare alle giovani generazioni comportamenti sostenibili fin dalla prima infanzia è fondamentale per costruire una società più consapevole e rispettosa dell'ambiente. La scuola, attraverso progetti educativi mirati, può svolgere un ruolo cruciale nell'incoraggiare la formazione di nuove generazioni impegnate nella salvaguardia del nostro pianeta. Dalle piccole azioni quotidiane alle comprensioni più profonde delle questioni ambientali, l'educazione sostenibile è la chiave per un futuro migliore. In copertina foto di Shirley Hirst da Pixabay Read the full article
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