#progetto interdisciplinare
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Andrea Loddo porta il docu-film "Radici di Bronzo" nelle scuole di tutta la Sardegna
Un viaggio nel cuore della Civiltà Nuragica, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado: un progetto culturale e archeologico per gli studenti sardi.
Un viaggio nel cuore della Civiltà Nuragica, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado: un progetto culturale e archeologico per gli studenti sardi. Andrea Loddo, regista e produttore cinematografico, ha intrapreso un importante progetto educativo con il docu-film “Radici di Bronzo”, un’opera audiovisiva che racconta le radici storiche e culturali della Sardegna. Il progetto è stato inviato a…
#1274 a.C.#Andrea Loddo#Archeologia#cinema e scuola#cinema e storia#cinema educativo#Civiltà Nuragica#cultura nuragica#cultura sarda#Dan Principe guerriero#didattica museale#Docenti#docu-film#educazione al patrimonio#educazione scolastica#film per studenti#film storico#identità sarda#Patrimonio archeologico#patrimonio culturale#progetti culturali#progetto interdisciplinare#progetto scolastico#proiezione film scuola#Radici di Bronzo#Sardegna#scuole della Sardegna#scuole medie#scuole superiori#storia della Sardegna
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"Rappresentare l'Invisibile": all'Università di Padova un nuovo convegno interdisciplinare FICTA SciO su Animazione e divulgazione scientifica
Buchi neri e dinosauri, ti sei mai chiesto come è possibile raffigurarsi cose di cui l’umanità non ha mai avuto esperienza diretta? Allora questo convegno fa per te! Convegno internazionale “FIGURING THE INVISIBLE-ANIMATION AND SCIENCE OUTREACH IN CONTEMPORARY AUDIO-VISUAL CULTURE”, nell’ambito del progetto FICTA SciO : dal 20 al 21 novembre 2024, presso la Sala Sartori di Palazzo Liviano…
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I 4 consigli di Gustavo Commodari che ogni ingegnere dovrebbe seguire
Gustavo Commodari, esperto di energie rinnovabili e tecnologie sostenibili, offre quattro suggerimenti cruciali che ogni ingegnere dovrebbe seguire per eccellere nella propria carriera e contribuire in modo significativo ai propri campi.
1. Dare priorità all’apprendimento permanente
L'ingegneria è una disciplina in continua evoluzione con nuove tecnologie, metodologie e migliori pratiche che emergono regolarmente. Gustavo Commodari sottolinea l'importanza della formazione permanente per gli ingegneri. Ciò significa rimanere aggiornati con gli ultimi progressi partecipando a workshop, seguendo corsi e ottenendo certificazioni. Impegnandosi nella formazione continua, gli ingegneri possono mantenere le proprie competenze affinate e rimanere competitivi nel mercato del lavoro. Inoltre, rimanere informati sulle tendenze del settore consente agli ingegneri di incorporare soluzioni innovative nei loro progetti.
2. Sviluppare solide capacità di risoluzione dei problemi
Fondamentalmente, l’ingegneria riguarda la risoluzione di problemi complessi. Gustavo consiglia agli ingegneri di concentrarsi sullo sviluppo delle proprie capacità analitiche e di pensiero critico. Ciò implica affrontare metodicamente i problemi, suddividerli in componenti gestibili ed esplorare molteplici soluzioni. Gli ingegneri dovrebbero impegnarsi in progetti pratici e applicazioni nel mondo reale per affinare queste competenze. Affinando le proprie capacità di problem solving, gli ingegneri possono affrontare le sfide in modo più efficace e promuovere l'innovazione nei loro campi.
3. Abbracciare la collaborazione interdisciplinare
I progetti di ingegneria moderna spesso richiedono la collaborazione tra varie discipline. Gustavo sottolinea l'importanza di lavorare con professionisti di diversa estrazione, come scienziati, designer ed esperti aziendali. La collaborazione interdisciplinare favorisce la creatività e porta a soluzioni più complete ed efficaci. Gli ingegneri dovrebbero sviluppare forti capacità di comunicazione e lavoro di squadra per collaborare in modo efficace e contribuire a team di progetto diversi. Questo approccio non solo migliora i risultati del progetto, ma amplia anche le prospettive e le conoscenze degli ingegneri.
4. Concentrarsi sulla sostenibilità
Con la crescente enfasi sulla conservazione ambientale, le pratiche di ingegneria sostenibile sono diventate essenziali. Gustavo Commodari esorta gli ingegneri a dare priorità alla sostenibilità nel loro lavoro. Ciò comporta la progettazione di soluzioni che riducano al minimo l’impatto ambientale, utilizzando materiali eco-compatibili e promuovendo l’efficienza energetica. Gli ingegneri che integrano la sostenibilità nei loro progetti non solo aiutano a proteggere il pianeta, ma soddisfano anche la crescente domanda di soluzioni ecologiche nel settore. Le pratiche sostenibili non sono solo benefiche per l’ambiente, ma offrono anche vantaggi economici a lungo termine.
Conclusione
In conclusione, i consigli di Gustavo Commodari sull'apprendimento permanente, la solida risoluzione dei problemi, la collaborazione interdisciplinare e la sostenibilità forniscono una guida completa per gli ingegneri. Seguendo questi suggerimenti, gli ingegneri possono eccellere nella loro carriera, promuovere l’innovazione e avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
#gustavo commodari#elettronica#industria meccanica#ingegnere#tecnologia#innovazione#ingegneriadellavita
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Palatino: foglie e licheni per la conservazione preventiva
Un team di esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), del Parco Archeologico del Colosseo, dell’Università di Siena (UniSI) e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha caratterizzato il particolato metallico atmosferico dovuto al traffico veicolare di Via dei Cerchi, studiando la sua diffusione mediante il campionamento di foglie di varie specie arboree e arbustive presenti a Via dei Cerchi e nelle aree archeologiche del Palatino. I dati sulle foglie sono stati integrati con quelli derivanti dall’esposizione di trapianti lichenici posti a distanze crescenti da Via dei Cerchi, fino all’interno della Schola Praeconum, in questi mesi oggetto di un intervento di valorizzazione nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Caput Mundi, e sulla sommità del Palatino. Foglie e licheni: lo studio Lo studio, dal titolo “Nature-based solutions for monitoring the impact of vehicular particulate matter and for the preventive conservation of the Palatine Hill archaeological site in Rome, Italy”, appena pubblicato sulla rivista ‘Science of the Total Environment’, ha dimostrato che la concentrazione delle particelle metalliche bioaccumulate dai licheni e dalle foglie dipende dalla distanza longitudinale dalla strada, con modesta influenza della quota rispetto al piano stradale. Pertanto, per fornire i migliori servizi ecosistemici di conservazione preventiva dei beni storici e culturali, gli alberi devono essere posizionati quanto più possibile vicino alla sede stradale. Le ricerche hanno impiegato sofisticate tecniche ambientali multidisciplinari, volte a determinare la diffusione delle cosiddette “polveri sottili”, il PM, fino all’area archeologica in esame. Il PM, notoriamente, crea strati scuri, abrasione e deterioramento nei beni culturali, con conseguente perdita artistica e danni permanenti. Le particelle metalliche veicolari accumulate da foglie e licheni derivano da una miscela di emissioni di scarico e di frenatura, dipendente, nelle proporzioni, dai diversi tipi di regime di traffico in Via dei Cerchi. I risultati hanno indicato che le foglie accumulano tutte le componenti del PM, limitando così gli effetti avversi delle sue frazioni, siano esse atmosferiche o legate al suolo e alla risospensione, mentre i licheni sono i migliori bioindicatori della sola componente aerodispersa del PM. Le parole degli scienziati “La partecipazione a questo progetto così interessante ed innovativo, è stata anche per noi tutti un’esperienza unica, che ci ha arricchito sia a livello professionale che umano. Oltre a fornire nuovi dati per la ricerca scientifica, abbiamo potuto comprendere i livelli e l’andamento dell’inquinamento da particolato atmosferico nel nostro sito, analizzando peraltro l'efficacia delle barriere arbustive piantate sul Palatino nel 2020 per il contenimento delle polveri inquinanti. Sono davvero felice che tanto lavoro sia poi confluito in un importante articolo scientifico, un risultato davvero significativo che spero possa proseguire grazie alla ricerca interdisciplinare e condivisa” afferma Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. “Questo studio è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca CHIOMA (Cultural Heritage Investigations and Observations: a Multidisciplinary Approach)”, il cui titolo è ispirato ai servizi ecosistemici di protezione ambientale forniti dagli alberi, dichiara Aldo Winkler, Responsabile del Laboratorio di Paleomagnetismo dell’INGV, che ha curato le indagini magnetiche. “Tale progetto, infatti, introduce le metodologie di biomonitoraggio magnetico in un’area archeologica di prestigio unico al mondo, fornendo preziose indicazioni sulla capacità delle foglie, in funzione della specie e della collocazione arborea, di accumulare il particolato inquinante, contribuendo così a limitarne la diffusione e gli effetti nocivi sui beni culturali.” L’esposizione lichenica e le indagini chimiche ”L’uso congiunto di foglie e licheni, abbinato a tecniche di analisi chimica e magnetica, permette di tracciare e quantificare gli inquinanti atmosferici, distinguendo le sorgenti emissive antropiche da quelle naturali. I licheni, ancora una volta, si sono dimostrati bioindicatori efficienti, soprattutto se impiegati come trapianti, permettendo di delineare l’accumulo e la tipologia di particolato inquinante in funzione di un design sperimentale ad alta densità spaziale e personalizzabile in funzione del contesto d’indagine, sottolinea Stefano Loppi, docente del Dipartimento di Scienze della Vita di UniSI, che ha curato l’esposizione lichenica e le indagini chimiche, insieme a Lisa Grifoni, dottoranda di ricerca UniSI e INGV. “Questo studio è nato nell’ambito dell’accordo quadro di collaborazione tra Parco archeologico del Colosseo e Accademia Nazionale dei Lincei, in qualità di istituzioni che condividono l’impegno comune per la ricerca e la diffusione della cultura. In tal senso, questo lavoro prosegue gli studi originariamente intrapresi a Villa Farnesina, sede di rappresentanza dell’Accademia Nazionale di Lincei, espandendo a un contesto archeologico l’utilizzo di tecniche chimiche e magnetiche per determinare l’impatto urbano antropico sui beni culturali”, aggiunge Antonio Sgamellotti, Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei e co-autore dello studio. Sono in corso ulteriori studi sul biomonitoraggio dell’inquinamento atmosferico nei Musei di Buenos Aires, alla Cupola del Brunelleschi della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze e presso il Metropolitan Museum of Art (Met) di New York, per conseguire, su tipologie differenti di contesti fortemente urbanizzati, dati originali di grande interesse per la conservazione preventiva dei beni culturali. Immagine di copertina: INGV Read the full article
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Un'invasore invisibile sta creando un disastro ambientale
Laguna di Venezia e l'invasore invisibile prima del granchio blu. Pubblicata sulla rivista internazionale «Hydrobiologia» la ricerca del team scientifico dell’Università di Padova che ha documentato la massiccia invasione nella Laguna di Venezia da parte di Mnemiopsis leidyi, una specie nota come noce di mare. Viene dimostrata la connessione con il calo del pescato lagunare, diminuito di quasi il 40%, già negli anni 2014-19, cioè prima dell’invasione del granchio blu Un importante fattore di rischio per la biodiversità marina, così come per la pesca, è rappresentato dalle invasioni biologiche, cioè il forte aumento negli ambienti costieri di specie “aliene” (non indigene) con la capacità arrecare ingenti danni agli ecosistemi. Tali specie, di cui il granchio blu in Adriatico è un famoso esempio, vengono definite “invasive”. Le specie invasive sono spesso facilitate dal cambiamento climatico che ne favorisce gli spostamenti geografici e che, assieme agli altri impatti umani, perturba gli ecosistemi costieri diminuendone la capacità di resistere alle invasioni biologiche. La Laguna di Venezia è un ambiente in forte cambiamento, soggetto ad un intenso traffico navale (tipico vettore d’introduzione di specie aliene) e numerose altre attività umane: è quindi particolarmente colpita dalle specie invasive.
Fonte: Università di Padova Mnemiopsis leidyi o Noce di mare Uno studio del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, in collaborazione con l’istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, dal titolo “Assessing the impact of the invasive ctenophore Mnemiopsis leidyi on artisanal fisheries in the Venice Lagoon: an interdisciplinary approach” e pubblicato sulla rivista internazionale «Hydrobiologia» ha documentato la recente massiccia invasione nella Laguna di Venezia da parte di Mnemiopsis leidyi, una specie nota come noce di mare. Lo studio chiarisce come l’esplosione di abbondanza della noce di mare a partire dal 2014 sia connessa all’aumento della temperatura delle acque ed evidenzia l’enorme impatto negativo di questa specie sulla piccola pesca tradizionale lagunare svolta coi cogolli. Nonostante la noce di mare sia gelatinosa, quindi praticamente invisibile, e lunga tipicamente pochi centimetri, essa intasa completamente le reti dei pescatori ed è una vorace predatrice di plancton e di larve di specie pregiate per la pesca. «Questo progetto – dice Filippo Piccardi, dottorando nel programma europeo PON ricerca e innovazione all’Università di Padova, primo autore dello studio – nasce dalla collaborazione fra i ricercatori della sede di Chioggia dell’Università di Padova e i pescatori lagunari. Sono stati loro i primi a vedere l’intruso in Laguna e a subirne le conseguenze. Lo studio è il primo esempio di quantificazione dell’impatto che una specie invasiva ha avuto e sta purtroppo tutt’ora avendo sulla piccola pesca lagunare. Non c’è solo il granchio blu e il rischio di queste invasioni biologiche è quello della perdita totale di una tradizione di pesca lagunare quasi millenaria che utilizza attrezzi estremamente sostenibili». «L’approccio interdisciplinare utilizzato in questo lavoro ci ha permesso di indagare a fondo il problema della noce di mare: la conoscenza ecologica locale dei pescatori ci ha permesso di ricostruire le fasi temporali dell’arrivo della specie in Laguna attorno al 2010 e della successiva esplosione demografica dal 2014. Successivamente, la modellazione statistica ha chiarito come tale esplosione demografica coincida con un aumento significativo della temperatura delle acque lagunari. Infine, un’analisi delle serie temporali di sbarcato lagunare e i nostri monitoraggi sul campo in affiancamento ai pescatori hanno permesso di dimostrare la connessione fra l’invasione di questa specie e il calo del pescato lagunare, diminuito di quasi il 40% già negli anni (2014-19) precedenti l’esplosione del granchio blu. Specie invasive come noce di mare e granchio blu – conclude Alberto Barausse dell’Università di Padova che ha coordinato questo studio – sono una tragedia ambientale e sociale che va affrontata cercando strategie di mitigazione e adattamento sostenibili, che rispettino cioè anche gli ecosistemi locali i quali, come mostra chiaramente la ricerca, con la loro capacità di autoregolarsi nel lungo periodo sono la nostra principale protezione contro le specie invasive». Link alla ricerca: https://doi.org/10.1007/s10750-024-05505-6 Titolo: “Assessing the impact of the invasive ctenophore Mnemiopsis leidyi on artisanal fisheries in the Venice Lagoon: an interdisciplinary approach” - «Hydrobiologia» - 2024 Autori: F. Piccardi, F. Poli, C. Sguotti, V. Tirelli, D. Borme, C. Mazzoldi & A. Barausse (La redazione non è responsabile del testo di questo comunicato stampa, che è stato pubblicato integralmente e senza variazioni) Read the full article
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Pompei, nuovi scavi: emerge un salone decorato con soggetti ispirati alla guerra di Troia
Pompei, dai nuovi scavi emerge un salone decorato con soggetti ispirati alla guerra di Troia. Sangiuliano, "Pompei è davvero uno scrigno di tesori che non finisce mai di sorprenderci". Un imponente salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia, è uno degli ambienti recentemente portati alla luce durante le attività di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei e oggi completamente visibile in tutta la sua maestosità. Un ambiente raffinato nel quale intrattenersi in momenti conviviali, tra banchetti e conversazioni, in cui si respirava l’alto tenore di vita testimoniato dall’ampiezza dello spazio, dalla presenza di affreschi e mosaici databili al III stile, dalla qualità artistica delle pitture e dalla scelta dei soggetti. Il tema dominante sembra essere quello dell’eroismo, per le raffigurazioni di coppie di eroi e divinità della guerra di Troia, ma anche del fato e al tempo stesso della possibilità, sovente non afferrata, che l’uomo ha di poter cambiare il proprio destino. Oltre a Elena e Paride, indicato in un’iscrizione greca tra le due figure con il suo altro nome “Alexandros”, appare sulle pareti del salone la figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo. Nella mitologia greca Cassandra era conosciuta per il suo dono di preveggenza e per il terribile destino che le impedisce di modificare il futuro. Nonostante la sua capacità di vedere oltre il presente, nessuno crede alle sue parole, a causa di una maledizione che Apollo le infligge per non essersi concessa a lui, e dunque non riuscirà a impedire i tragici eventi della guerra di Troia, che aveva predetto. Dopo essere stata stuprata durante la presa di Troia, finirà come schiava di Agamennone a Micene. La presenza frequente di figure mitologiche nelle pitture di ambienti di soggiorno e conviviali delle case romane aveva proprio la funzione sociale di intrattenere gli ospiti e i commensali, fornendo spunti di conversazione e riflessione sull’esistenza. “Pompei è davvero uno scrigno di tesori che non finisce mai di sorprenderci e di destare stupore perché, ogni volta che scaviamo, troviamo qualcosa di bello e di significativo. Noi crediamo in questo unicum mondiale che rappresenta Pompei e per questo in legge di Bilancio abbiamo finanziato nuovi scavi. Bisogna andare avanti nella tutela di questo importante sito ma anche nella sua valorizzazione”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Lo scavo nella Regio IX, progettato nell’ambito del Grande Progetto Pompei e portato avanti sotto la direzione Zuchtriegel, è la dimostrazione di quanto uno scavo ben fatto nella città vesuviana possa continuare ad accrescere la conoscenza di uno dei luoghi più importanti che ci sia pervenuto dall’antichità. Nuove ed inedite pitture, nuovi dati sull’enorme cantiere che era Pompei al momento dell’eruzione, nuove scoperte sull’economia e sulle forme di produzione. Una messe straordinaria di dati che sta cambiando l’immagine codificata finora della città antica. Un plauso a tutta la squadra interdisciplinare che con passione e professionalità sta portando avanti le ricerche”, afferma il Direttore generale Musei, Massimo Osanna. “Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano - sottolinea il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - Le coppie mitiche erano spunti per parlare del passato e della vita, solo apparentemente di carattere meramente amoroso. In realtà, parlano del rapporto tra individuo e destino: Cassandra che può vedere il futuro ma nessuno le crede, Apollo che si schiera con i troiani contro gli invasori greci, ma pur essendo un Dio non riesce ad assicurare la vittoria, Elena e Paride che con il loro amore politicamente scorretto sono la causa della guerra, o forse solo un pretesto, chi sa. Oggi, Elena e Paride siamo tutti noi: ogni giorno possiamo scegliere se curarci solo della nostra vita intima o di indagare come questa nostra vita si intrecci con la grande storia, pensando per esempio, oltre a guerre e politica, all’ambiente, ma anche al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando con gli altri dal vivo e sui social”. Il salone misura circa 15 metri di lunghezza per 6 di larghezza e si apre in un cortile che sembra essere un disimpegno di servizio, a cielo aperto, con una lunga scala che porta al primo piano, priva di decorazione. Sotto gli archi della scala è stato riscontrato un enorme cumulo di materiale di cantiere accantonato. Qualcuno aveva disegnato a carboncino sull’intonaco grezzo delle arcate del grande scalone, due coppie di gladiatori e quello che sembra un enorme fallo stilizzato. L’attività di scavo nell’insula 10 della Regio IX è parte di un più ampio progetto di messa in sicurezza del fronte perimetrale tra l’area scavata e non, di miglioramento dell’assetto idrogeologico, finalizzato a rendere la tutela del vasto patrimonio pompeiano (più di 13mila ambienti in 1070 unità abitative, oltre agli spazi pubblici e sacri) più efficace e sostenibile. Lo scavo nell’area finora ha restituito due abitazioni collegate tra di loro, casa con panificio e fullonica (lavanderia), che prospettavano su via Nola e le cui facciate furono già portate alla luce alla fine del ‘800. Alle spalle di queste due case, stanno emergendo in questa fase di scavo sontuosi ambienti di soggiorno affrescati, anche in questo caso interessati al momento dell’eruzione da importanti interventi di ristrutturazione. Tutti gli approfondimenti sono nell’E-journal degli Scavi di Pompei. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Torna Artevento Cervia: il Festival Internazionale dell'Aquilone
al 20 aprile al 1° maggio 2024, ARTEVENTO CERVIA torna sulla spiaggia di Pinarella di Cervia con il più longevo Festival Internazionale dedicato agli aquiloni, per promuovere la pace fra i popoli e lo sviluppo sostenibile attraverso un progetto culturale basato sulla salvaguardia di tradizioni antiche e su un approccio divulgativo interdisciplinare. Pochi giorni dopo la chiusura dell’edizione del…
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Nibelungen il ritorno I M A G I N E W O R L D S allora, dopo, oggi
Il 23 febbraio la stagione espositiva di Merano Arte si apre con il progetto interdisciplinare, in collaborazione con l’Accademia di Merano e il Festival Sonora, NIBELUNGEN: il ritorno, all’interno del quale sarà allestita la mostra I M A G I N E W O R L D S allora, dopo, oggi, a cura di Harald F. Theiss.
Il progetto è incentrato sul manoscritto del “Nibelungenlied” [Cantare dei Nibelunghi], risalente al 1300 circa, rinvenuto a Laces, in Alto Adige, e attualmente in possesso della Biblioteca di Stato di Berlino.
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GUIDA 3. EVENTI E STORIE PERSONALI E AZIENDALI.
Attività 3. Che cosa è successo?
Progetto finale 3: Un prodotto di successo.
L'impianto di trattamento "DAC" (cattura diretta dell'aria)
L'impianto di trattamento dell’aria con tecnologia DAC è stato creato da un gruppo interdisciplinare dell'azienda ECOLAIR, fondata da Mariana Perez, DAC cattura un 92% dell'aria inquinata, la filtra e la immagazzina per creare nuovi prodotti. La storia di Mariana e della sua invenzione è iniziata quando era una bambina. Un giorno ha chiesto a suo padre “C’è un modo per bagnare il fumo e raccogliere l’inquinamento?” Questa era la domanda che ha iniziato tutto.
Il passo successivo era materializzare questa buona idea, per questo aveva bisogno di finanziatori e soci. Allora, al suo ultimo anno di scuola ha partecipato alla fiera della scienza ‘Explora’, lì ha ottenuto il primo posto, nonché il sostegno di aziende come EPM e soci degli Stati Uniti.
Mentre ECOLAIR guadagnava il sostegno di nuovi soci, aveva creato nuovi prodotti come FIVA è un impianto di trattamento dell’aria che rimuove e filtra gli elementi nocivi dall’aria. è oggi un'azienda innovativa, che ha creato una tecnologia che aiuta l'ambiente.
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Il Coro PIESSEGI musica è stato costituito nel 2017 dalla professoressa Maria Silvia Merlini e dalla maestra Adriana Oderda nella scuola Protette San Giuseppe, Istituto comprensivo di ispirazione cattolica. L’attività didattica di coro e orchestra coinvolge i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria e dell’ultimo anno di primaria. Dal 2021 gruppo lavora a un progetto interdisciplinare chiamato Laboratorio delle arti protette, un atelier che unisce musica, produzione artistica e letteraria su temi scelti che si svolge ogni mese in una giornata dedicata.
Ha cantato in importanti manifestazioni, tra le quali due concerti con la Fanfara dei Carabinieri di Milano e la Rassegna Mozart Nacht und Tag Ed. XI. Ha lavorato come coro laboratorio in progetti di formazione per docenti organizzati da Feniarco e lo scorso anno ha partecipato al Festival di primavera per cori scolastici a Montecatini.
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Tra arte e scienza con Overlap
Il progetto interdisciplinare sviluppato all’Asinara è ora raccolto in un volume. Venerdì 3 marzo la presentazione nella sede della Fondazione di Sardegna a Sassari (more…) “”
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From Stem to Steam
From STEM to STEAM: Future Skills between Technology and Creativity
The world is changing rapidly and with it, the labour market. For this reason, multidisciplinary skills are increasingly in demand. This means that people who can combine different disciplines to create contamination and generate change are highly valued. The old STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) education formula is no longer sufficient, it is necessary to add the ‘A’ of art to create the new STEAM formula. This new formulation incorporates critical thinking and creativity, to be applied in real situations to solve problems and evaluate information in innovative ways.
Art in this case is understood as discovery and creation, the ability to solve problems, with a synergetic approach between scientific and humanistic subjects. This means that learning becomes interdisciplinary, as opposed to teaching separate disciplines.
The school revolution, around man.
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Neja Tomšič / Nonument group in residenza per il progetto europeo Stronger Peripheries
20 Aprile 2022 - 04 Maggio 2022
Inizia oggi la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Neja Tomšič / Nonumen group. Neja Tomšič con il collettivo Nonument sono gli artisti selezionati dal primo tandem di produzione che vede coinvolti come coproduttori Bunker, Ljubljana/Slovenia e Centrul Cultural Clujean, Cluj/Romania. La selezione è avvenuta attreverso una call lanciata ad ottobre 2021 per artisti residenti in Slovenia. Questa è la prima di 12 produzioni internazionali che verranno realizzate e coprodotte da dei tandem produttivi nella cornice di Stronger Peripheries: A Southern Coalition, un progetto europeo di larga scala del programma Europa Creativa.
Nonument Group è un collettivo artistico e di ricerca che ha posto al centro dell’indagine i “Nonuments” – architetture, monumenti e spazi pubblici che hanno perso o subìto un cambiamento di significato simbolico come conseguenza di cambiamenti politici e sociali. L’approccio artistico e teorico del collettivo mira ad analizzare la memoria e il contesto dei nonuments che scelgono come soggetti dei loro progetti. Attraverso la loro indagine artistica e hai loro interventi creativi, il collettivo si propone di esplorare le energie e le domande che potrebbero generarsi dalla ricostruzione e riproposizione non solo fisica, di ognuna di queste architetture. La ricerca e la produzione artistica del gruppo affrontano questioni come la memoria, la rappresentazione, la semantica e di altri aspetti del monumentalismo, così come i tentativi di affrontare pubblicamente la percezione dello spazio pubblico e del suo ruolo nella vita urbana quotidiana. Oltre a mappare, archiviare e ricercare questi nonuments, il collettivo si è misura con interventi artistici che da un lato esplorano modalità alternative di presentare ed esporre i dati raccolti nella ricerca, e allo stesso tempo sperimentano anche diverse modalità di attivazione e mobilitazione delle comunità attraverso le loro opere performative. Nelle loro opere il collettivo unisce alla ricerca (ricerca archivistica, ricerca sul campo, orale, storie, .. ), con nuove tecnologie (scansione 3d, tecnologie VR, archiviazione del suono, ecc.) e strategie performative, (coreografia, sceneggiatura, performance, performance coordinate ecc.) per creare opere site-specific, installazioni video, passeggiate audio e audiotour, app per dispositivi mobili ecc). Nascono così progetti che fondono narrazione, registrazioni ambientali e ri-creazione di documenti di archivio attraverso il suono e storie orali. Il nonument scelto da Neja e il collettivo per la ricerca alla base dell’opera per questo progetto europeo è il Railway Workers Park di Cluj in Romania.
Nonument Group è un collettivo artististico multidisciplinare internazionale. Fondato inizialmente da Martin Bricelj Baraga e Neja Tomšič. Il lavoro del Nonument Group ha incluso finora numerosi collaboratori nella ricerca e progetti artistici e interventi in spazi pubblici. Attualmente ha sede a Lubiana, Slovenia e i suoi membri principali sono artisti Neja Tomšič, Martin Bricelj Baraga e gli architetti e teorici Miloš Kosec e Nika Grabar. Neja Tomšič è un’artista visiva, poetessa e scrittrice. La sua pratica interdisciplinare fonde la ricerca con il disegno, la fotografia, la poesia, la performance e il suono. Scoprendo racconti trascurati e spesso nascosti dalla storia, il suo impegno è focalizzato nel ripensare le narrazioni storiche dominanti, la ricerca sulle particolarità, e creare situazioni in cui si possano formare nuove comprensioni del presente. Gli elementi performativi nei suoi progetti esplorano possibili proiezioni della storia nel presente soggettivo dei singoli visitatori. La pratica, sia individuale che come membro del Nonument Group, si basa su un approccio creativo alla pratica della storia, utilizzando performance e rituali per creare situazioni che suggeriscono nuove letture del presente. Negli ultimi anni ha girato tutta l’Europa con il progetto Tea for Five. Opium Ships. La performance finora ha avuto più di 50 repliche ed è stato presentato in 11 paesi. Nel mese di ottobre 2018, il libro d’artista Opium Clippers è stato pubblicato da RostfreiPublishing. Il libro è una continuazione del Tea for Five ed è stato premiato come miglior libro d’artista sloveno nel 2017/2018 e come miglior progetto di design editoriale alla Fiera del libro slovena. Nel 2021, è una dei quattro candidati al premio OHO Group Award, il più grande premio sloveno per giovani artisti visivi.
#residenze 2022#Stronger Peripheries: A Southern Coalition#europa creativa#neja tomšič#Nonument Group#performing arts#stronger peripheries
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Prevenzione e salute, il 6 dicembre visite gratuite alla sede Caritas
Prevenzione e salute, il 6 dicembre visite gratuite alla sede Caritas Un progetto comune di Confcommercio, Farmacia Farneti e Fondazione Caritas Livorno
CONFCOMMERCIO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE Livorno 29 novembre 2022Continuano le giornate di prevenzione a cura di Gruppo Interdisciplinare di Neuroriabilitazione con il contributo di Farmacia Farneti Livorno e Fondazione Caritas Livorno. Il 6 dicembre 2022, dalle 9:30 alle 17:00, presso Fondazione Caritas in via La Pira 9, saranno effettuate gratuitamente: visite di screening per la…
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Disturbo dello spettro autistico: ciclo d'incontri alla Federico II
Disturbo dello spettro autistico: alla Federico II si inaugura un ciclo di incontri per promuovere un progetto di inclusione e l’istituzione di una task force e per stimolare una riflessione soprattutto in tema di inclusione lavorativa. Disturbo dello spettro autistico: gli incontri La realizzazione di incontri incentrati su tale tematica non è una novità per l’Ateneo federiciano, soprattutto dal punto di vista medico. La novità è che, in questo caso, l’iniziativa è di un gruppo di docenti di varia estrazione e formazione che hanno deciso di mettere in comune diverse competenze, sensibilità ed esperienze, personali e professionali, per promuovere sul territorio e verso i propri studenti una rinnovata comprensione di una neurodivergenza sempre più presente nella nostra società, ma assolutamente poco conosciuta o conosciuta male, sulla quale l’informazione è spesso approssimativa quando non è addirittura fuorviante. ‘Spettro autistico, neurodivergenze e possibili prospettive di inclusione' è il tema del primo dei quattro incontri in programma e si terrà lunedì 17 giugno 2024, alle 15, nell’aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. L’iniziativa intende soprattutto stimolare una riflessione sulla normativa vigente in tema di inclusione lavorativa delle persone affette da disturbo dello spettro autistico. Obiettivi del progetto Il gruppo di lavoro interdisciplinare promotore dell’iniziativa, composto dai docenti federiciani Roberta Alfano, Erminia Attaianese, Carmela Bravaccio, Massimiliano Delfino e Francesca Scamardella, ‘vuole avviare un dialogo che coinvolga i molteplici attori istituzionali, competenti in materia, e gli esperti per aprire una discussione che permetta di mettere in luce quanto ancora deficitaria sia l'informazione sullo spettro autistico, oltre ad analizzare lo stato dei fatti, le buone e le cattive pratiche e comprendere le possibili prospettive d’inclusione’, sottolinea la professoressa Attaianese. Tra gli obiettivi principali del progetto c’è l’istituzione di una task force finalizzata all‘analisi della normativa. Il gruppo di lavoro sarà costituito da esperti federiciani che, al termine dell’analisi, produrranno un documento di proposta per un’eventuale modifica della normativa attuale allo scopo di migliorare l’inclusione lavorativa. L'autismo è una condizione sempre più presente nella nostra società ma poco conosciuta: è una neurodivergenza che comporta disagi relazionali e sociali e che ancora oggi è ‘catalogata’ come un disturbo psichico. Secondo i dati Istat, in Italia solo il 20 per cento delle persone autistiche o neurodivergenti ha una professione e la maggior parte ha tale opportunità grazie ad enti e associazioni private che hanno avviato e realizzato iniziative per la formazione e l’orientamento. Le parole degli organizzatori “Da alcuni anni con il Dipartimento di Scienze mediche traslazionali e l'Ateneo Federico II coordiniamo progetti d’inclusione e d’inserimento lavorativo per giovani con disturbo dello spettro autistico - spiega Carmela Bravaccio, neuropsichiatra infantile - che hanno conseguito ottimi risultati ma che sono sempre stati segnati da un inizio e da una fine. Abbiamo formato tanto personale che lavora nel mondo sportivo, nell'agricoltura e nel turismo ma ci siamo resi conto delle difficoltà affinché tali esperienze siano messe a regime e di quanto sia complicato collocare lavorativamente una persona con disabilità nonostante le normative esistenti. Queste giornate di incontro, confronto e studio promesse dal nostro Ateneo hanno proprio l’obiettivo di ricominciare a parlare di queste difficoltà e stimolare l'opinione pubblica”. “La Federico II scende in campo per l’inclusione dei soggetti affetti dal disturbo dello spettro autistico - evidenzia Roberta Alfano, giurista - con una serie di incontri preliminari che vedono riuniti esperti federiciani per competenza o per esperienza. Il nostro Ateneo intende così costruire le fondamenta per coltivare idee e sogni sulla possibile e concreta inclusione”. La prima giornata Ad aprire la giornata saranno i saluti istituzionali del rettore della Federico II, Matteo Lorito, del vicepresidente della Camera, Sergio Costa, del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, del vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Loredana Raia. A seguire le docenti Carmela Bravaccio e Roberta Alfano presenteranno il progetto e mentre il professore Massimiliano Delfino del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, coordinerà il dibattito ‘Costruire sinergie per l'autismo', che vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, dell’assessore comunale all’Istruzione, Maura Striano, della coordinatrice dell’Osservatorio nazionale Autismo, Maria Luisa Scattoni, della direttrice della filiale metropolitana Inps di Napoli, Sandra Sarno. L'incontro si chiuderà con ‘Proposte per il futuro' di Erminia Attaianese, del Dipartimento di Architettura, e Francesca Scamardella, del Dipartimento di Giurisprudenza e referente Commissione Terza Missione dipartimentale. Foto di Mimzy da Pixabay (Generata da AI) Read the full article
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