#progetti culturali
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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La mostra di Annalisa Flori "Just Fine" al Teatro Marenco. Novi Ligure: arte e fotografia incontrano l’emozione
Scatti unici e un’esperienza fotografica indimenticabile a Novi Ligure. Il Teatro Marenco di Novi Ligure si prepara ad accogliere un evento speciale: la mostra fotografica “Just Fine” di Annalisa Flori, celebre fotografa di origini novesi. Dal 14 al 22 dicembre 2024, il foyer superiore del teatro sarà il palcoscenico di ritratti capaci di cogliere l’essenza autentica dei soggetti fotografati. La…
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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Martin Parr Short & Sweet
intervista di Roberta Valtorta
24ore Cultura, Milano 2024, 128 pagine, 70 ill., 25,5x29cm, ISBN 978-88-6648-768-5
euro 26,90
email if you want to buy [email protected]
Catalogo della mostra di Milano al Mudec Photo dal 10 febbraio al 30 giugno 2024 In collaborazione con Magnum Photo (Parigi)
La mostra Short & Sweet presenta oltre 60 scatti, scelti e selezionati da Martin Parr, accompagnati da elementi installativi e wall paper, con l’intento di ripercorrere la sua lunga carriera. Attraverso i progetti più noti si mette in luce il suo inedito stile documentario, rivolto alle incongruenze sociali e culturali del mondo occidentale, in particolar modo europeo, che produce una cronaca fotografica senza filtri e fuori dalla retorica. A partire dalla serie giovanile in bianco e nero “Non-Conformist” (1975-1980) ambientata a Londra e nelle periferie dello Yorkshire, e “Bad Weather”, in cui Parr si è gettato sotto gli acquazzoni in Inghilterra e Irlanda per documentare le reazioni delle persone a questo clima; fino ai celebri progetti a colori come “The Last Resort”, oltraggioso e amaramente ironico reportage condotto dal fotografo sulle spiagge di Brighton, sobborgo balneare di Liverpool, nella metà degli anni 80, e “Common Sense”. Con un’intervista all’autore di Roberta Valtorta, una delle maggiori studiose di fotografia in Italia.
05/05/24
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mezzopieno-news · 9 months ago
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UN’ORCHESTRA DI DONNE STA RIBALTANDO GLI STEREOTIPI
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Se non ci viene in mente il nome di una direttrice d’orchestra o di una compositrice, è perché fino a pochi decenni fa, per fattori principalmente culturali, le donne sono state quasi escluse dallo studio e dai mestieri della musica. L’Orchestra Olimpia, collettivo di musiciste nato nel 2018 da un’idea di Roberta Pandolfi e Francesca Perrotta ribalta questo paradigma promuovendo il ruolo femminile nella musica. L’orchestra, costituita interamente da donne, in diverse parti del mondo porta avanti progetti a tutela della parità di genere. Tra questi, il sostegno agli studi e alla professione delle musiciste afghane di Ensemble Zohra, unica orchestra femminile del mondo islamico, e l’organizzazione del Musicfor Freedom con il primo concerto italiano dell’orchestra giovanile dell’Afghanistan, ora esiliata in Portogallo, poiché con il ritorno dei talebani a Kabul fare musica è diventato un crimine perseguibile con la galera e la morte.
L’ultimo progetto è il podcast DiClassica, un racconto in 8 puntate della vita e dell’opera di musiciste che, scardinando le convenzioni sociali e culturali, hanno dato un contributo importante all’evoluzione del pensiero musicale, senza trovare il giusto spazio nella memoria collettiva, come Sofja Gubaidulina, compositrice russa durante il periodo stalinista, o Chen Yi che ha vissuto l’era della Rivoluzione culturale di Mao, Julia Wolf che ha influenzato il post-minimalismo newyorkese, il prodigio americano Amy Beach, o Sylvia Caduff, pioniera come direttrice – non direttore – d’orchestra. Con la voce di Valentina Lo Surdo, è stato lanciato l’8 marzo per Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura.
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Fonte: Orchestra Olimpia; foto di Francesco Ammendola
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piusolbiate · 3 months ago
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VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
MARIA NOVELLA VIGANÒ “LA SUPERBA”BIBLIOTECA COMUNALE “MARCO PAOLO DETTONI”
SOLBIATE OLONA Via Dei Patrioti 31
Sesto appuntamento con il Festival del libro del Sistema Bibliotecario “Busto Ticino Valle Olona”, il più esteso del territorio tra i festival letterari.
Gli incontri con gli autori si susseguiranno fino a maggio 2025 per un totale di 21 appuntamenti, uno in ciascuna delle biblioteche che compongono il Sistema Bibliotecario. Un’occasione importante per incontrare dal vivo grandi firme della narrativa italiana, condividendo storie, riflessioni, narrazioni, letture.
Il Festival del Libro è uno dei progetti con cui il sistema bibliotecario esprime al meglio la propria progettualità culturale. La manifestazione mira a incidere sul territorio, sottolineando la centralità delle biblioteche per la vita, la formazione e il benessere delle nostre comunità. Gli obiettivi sono chiari: facilitare l’incontro tra gli autori e i lettori; promuovere la lettura; stimolare l’aggregazione a partire dai propri interessi culturali.
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istanbulperitaliani · 7 months ago
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I silos di Çubuklu
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I Silos di Çubuklu sono tra i più antichi impianti di stoccaggio di Istanbul. Situati nella località di Çubuklu di Beykoz, i silos hanno svolto un ruolo cruciale nello stoccaggio di carburante durante il periodo di industrializzazione di Istanbul. Dopo il loro abbandono hanno ritrovato nuova vita grazie ad un ambizioso progetto di restauro e trasformazione realizzato dal comune di Istanbul.
Il complesso, con una superficie di 20.000 metri quadrati, offre ora una vasta gamma di servizi culturali e ricreativi. Ha una biblioteca che può ospitare 110 persone e dispone di una collezione di 12.500 opere. Inoltre, il sito comprende il Museo delle Arti Digitali, il Museo della Natura e della Scienza, laboratori, un palco per eventi, aree per bambini, ristoranti e bar.
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Come successo per altre strutture, come ad esempio il Museo Gazhane, non solo é stato preservato un pezzo significativo del patrimonio industriale di Istanbul ma é stato creato un nuovo centro culturale che arricchisce la vita della comunità locale con eventi educativi, culturali e artistici accessibili a tutti. Sono tutte innovazioni che rendono Istanbul una metropoli all'avanguardia per i progetti di rigenerazione urbana, combinando conservazione del patrimonio e funzionalità moderne per il beneficio della città.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
Scrivi una e-mail a: [email protected]
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molecoledigiorni · 2 years ago
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Nati il Giorno 9 – CARATTERISTICHE
La vostra natura fortemente emotiva vi porta spesso a commuovervi davanti alle disgrazie altrui. Di sentimenti umanitari e interessati al benessere del pianeta, siete attratti a lavorare con progetti culturali, la sfera dell’istruzione e le terapie di guarigione. Siete generosi, anticonformisti e spirituali.
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Invece di seguire il programma di austerità del suo predecessore Hoover, il presidente del New Deal, come ha notato Barbara Spinelli su «la Repubblica», «aumentò ancor più le spese federali. Investì enormemente sulla cultura, la scuola, la lotta alla povertà». Purtroppo, aggiunge la Spinelli, «non c’è leader in Europa che possegga, oggi, quella volontà di guardare nelle pieghe del proprio continente e correggersi. Non sapere che la storia è tragica, oggi, è privare di catarsi e l’Italia, e l’Europa». Già: addirittura una «catarsi». Ma è proprio quello che ci vorrebbe. Roosevelt, infatti, non mise solo i disoccupati a scavare buche e a riempirle, come tanto spesso si dice. Tre dei più importanti progetti della Works Progress Administration, i più singolari, innovativi e duraturi, furono quelli compresi nel cosiddetto Progetto Federale numero 1, altrimenti noto come Federal One, che sponsorizzò per la prima volta piani di lavoro per insegnanti, scrittori, artisti, musicisti e attori disoccupati. Il Federal Writers’ Project, il Federal Theatre Project e il Federal Art Project misero al lavoro per qualche anno più di ventimila knowledge workers (come li chiameremmo oggi), tra i quali c’erano Richard Wright, Ralph Ellison, Nelson Algren, Frank Yerby, Saul Bellow, John A. Lomax, Arthur Miller, Orson Welles, Sinclair Lewis, Clifford Odets, Lillian Hellman, Lee Strasberg (il fondatore del mitico Actors Studio) ed Elia Kazan. Non si trattò di elemosina: checché. Oltre a produrre opere d’arte (migliaia di manifesti, disegni, murales, sculture, pitture, incisioni...), gli artisti plastici e figurativi vennero impiegati nella formazione artistica e nella catalogazione dei beni culturali, e crearono e resero vivi anche un centinaio di community art centres e di gallerie in luoghi e regioni in cui l’arte era completamente sconosciuta. In tre anni, nella sola New York, più di dodici milioni (12.000.000!) di persone assistettero agli spettacoli teatrali incentivati dal Federal Theatre Project. Quanto al Writers’ Project, che costò ventisette milioni di dollari in quattro anni, produsse centinaia di libri e opuscoli, registrò storie di vita di migliaia di persone che non avevano voce e le classificò in raccolte etnografiche regionali, ma soprattutto, con le American Guide Series, contribuì a ridare forma all’identità nazionale degli Stati Uniti, che la Grande Depressione aveva profondamente minato, fondandola su ideali più inclusivi, democratici ed egualitari. E scusate se è poco. Tuttavia anche lì, e anche allora, non mancavano i sostenitori dell’idea che la cultura è un lusso e, soprattutto, un lusso di sinistra. Dal maggio del 1938, sotto la guida di due «illuminati statisti» come Martin Dies e J. Parnell Thomas, la Commissione della Camera contro le attività antiamericane non smise di accusare i tre progetti di essere al soldo di Mosca e non si arrese fino a quando non furono fermati. Poi, venne la guerra e molti sogni si infransero. Ma intanto, con quel solido lavoro culturale alle spalle, le fondamenta di una nuova consapevolezza di sé e di una nuova idea di futuro erano comunque gettate. E da lì, dall’idea di fondo della necessità dell’intervento statale per vivificare la cultura e modificare così la specializzazione produttiva di un Paese, partirà, già durante la guerra, un altro liberale illuminato, Vannevar Bush, consigliere di Roosevelt, per elaborare il famoso rapporto Science: the Endless Frontier, che rappresenta un po’ il manifesto della politica culturale e scientifica – e a ben vedere anche economica – che avrebbero seguito gli Stati Uniti nei successivi decenni fino a Barack Obama. “
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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sophie-blanceur · 1 year ago
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Certe volte le donne vivono “addormentate”.
Mangiano dormendo.
Lavorano dormendo.
Amano dormendo.
Fanno shopping dormendo.
Si sposano dormendo.
Fanno progetti di vita dormendo.
Sono di tutte le età queste donne.
Di tutte le nazionalità.
Di tutte le classi sociali.
Di tutti i livelli culturali.
Le puoi incontrare per strada,
di fronte a casa,
all’uscita dal cinema,
in treno, al supermercato.
Fanno tutto ciò che devono fare, dormendo.
Poi, certe volte, inaspettatamente
succede qualcosa: si svegliano!
Non è un momento facile.
Si guardano intorno e si chiedono: «Ma dove sono?».
Mentre se lo chiedono vedono tutto ciò che prima era di fronte ai loro occhi in modo nuovo.
«Non ha la stessa luce» pensano dubbiose.
«Non sembra la stessa cosa».
È il momento del travaglio.
In cui ci si sente strane, scombussolate.
«Ma come ho vissuto fino ad ora?» si domandano.
Forse hanno trent’anni, forse settanta.
Non importa.
Il risveglio è uguale per tutte: traumatico.
Però il risveglio è anche affascinante.
Ci si arrabbia con se stesse all’inizio.
Perché quando si viveva con gli occhi chiusi
si amava l’uomo sbagliato.
Ci si faceva sfruttare dagli altri.
Si sceglievano cose che non piacevano,
solo per far contenti tutti.
Ci si considerava poco capaci.
Oppure ci si sentiva troppo capaci
e ci si arroccava da qualche parte.
«Che rabbia» esclamano le donne all’inizio.
Quanto tempo ho buttato.
Quante occasioni ho perduto...
Ma all’anima non importa del passato.
Non importa del tempo.
All’anima importa del risveglio.
Lei ha solo un timore: che tu ti riaddormenti.
Accade: è un momento critico il risveglio.
Può succedere di fuggire: chiudendo gli occhi di nuovo.
Se ti sei svegliata non farlo…
la vita ti aspetta…
e tu meriti di viverla…
Simona Oberhamme
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bones39 · 1 year ago
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Alcuni degli artisti contemporanei più riconosciuti che sollevano quesiti e stimolano dibattiti:
1. Ai Weiwei: Artista cinese e attivista politico, il suo lavoro affronta temi come la censura, i diritti umani, la critica al governo cinese e l'immigrazione.
2. Banksy: L'identità di Banksy è ancora sconosciuta, ma il suo lavoro di street art politica e provocatoria ha attirato l'attenzione a livello internazionale. I suoi murales spesso affrontano questioni sociali, politiche e ambientali.
3. Kara Walker: L'arte di Kara Walker indaga il razzismo, l'identità e la storia dell'oppressione degli afroamericani negli Stati Uniti con raffigurazioni provocatorie e spesso violente.
4. Marina Abramović: Conosciuta per le sue performance estreme, Abramović esplora i confini del corpo, del tempo e dell'interazione umana. Le sue performance sono spesso cariche di simbolismo e suscitano reazioni emotive intense.
5. Yayoi Kusama: Kusama è famosa per le sue installazioni immersive e ad alto impatto visivo che spesso utilizzano il concetto dell'infinito e della sovrapercezione. L'artista giapponese ha affrontato temi come la salute mentale, il consumismo e la sessualità.
6. Jenny Holzer: Holzer utilizza la parola scritta come mezzo d'espressione principale, proiettando messaggi provocatori e contestanti su facciate di edifici, installazioni lumino- testuali e scritte su supporti vari. I suoi lavori si concentrano sul potere delle parole e affrontano temi come l'oppressione delle donne, la guerra e la politica.
7. Olafur Eliasson: Eliasson creane installazioni interattive che coinvolgono il pubblico attraverso l'utilizzo di luce, specchi e elementi naturali. Le sue opere esplorano temi come il cambiamento climatico, la percezione umana e l'interazione con l'ambiente.
8. Shirin Neshat: L'arte di Neshat esplora le dinamiche culturali, le divisioni di genere e la politica nel contesto del Medio Oriente. Attraverso fotografie, video e film, l'artista iraniana-america affronta temi come l'identità, l'oppressione e il conflitto.
9. Damien Hirst: Hirst è noto per i suoi lavori che coinvolgono animali morti o parti di animali. Le sue opere sollevano questioni etiche sulla vita e la morte, il consumo e la bellezza.
10. Cindy Sherman: Sherman è famosa per le sue fotografie in cui lei stessa si trasforma in personaggi diversi, spesso stereotipi femminili. Il suo lavoro affronta la cultura dei media, l'identità e il concetto di autorappresentazione.
Questi artisti spingono i limiti dell'arte e affrontano questioni cruciali che suscitano discussioni e riflessioni sulla società, la politica, l'identità e molto altro ancora.
Ci sono diverse splendide installazioni e mostre permanenti di arte contemporanea in Italia. Ecco alcuni esempi:
1. Museo MAXXI a Roma: Il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo comprende una vasta collezione di arte contemporanea italiana e internazionale. Il museo ospita anche mostre temporanee che presentano artisti contemporanei di spicco.
2. Fondazione Prada a Milano: La Fondazione Prada offre una combinazione di mostre temporanee e una collezione permanente che include opere di artisti internazionali emergenti e di grande calibro. Il complesso museale, progettato dall'architetto Rem Koolhaas, promuove l'arte, l'architettura e il cinema contemporanei.
3. Museo MADRE a Napoli: Il Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina presenta una collezione permanente con opere di artisti come Francesco Clemente, Anish Kapoor e Jeff Koons. Oltre alla collezione, il museo organizza mostre temporanee e progetti artistici.
4. Museo MACRO a Roma: Il Museo di Arte Contemporanea di Roma ospita mostre e installazioni permanenti di arte contemporanea italiana e internazionale. Il suo edificio principale, l'ex stabilimento industriale Peroni, è una cornice suggestiva per l'arte moderna.
5. Museo MAD di Bassano del Grappa: Il Museo d'Arte moderna e contemporanea Mario Rimoldi è situato in una storica villa vicino a Bassano del Grappa, in Veneto. La collezione permanente comprende opere di artisti come Giorgio Morandi, Lucio Fontana e Mario Sironi.
6. Museo Castello di Rivoli a Torino: Il Museo d'Arte Contemporanea di Castello di Rivoli è uno dei principali musei di arte contemporanea in Italia. Situato in un castello storico, il museo presenta mostre e installazioni permanenti che coprono diversi periodi e movimenti artistici.
7. Museo MADeC a Cosenza: Il Museo MADeC (Museo Arte contemporanea e del '900) di Cosenza espone una vasta collezione di opere d'arte moderna e contemporanea di artisti italiani e internazionali. Il museo è ospitato in un ex convento e offre un'esperienza artistica unica nel panorama calabrese.
Questi sono solo alcuni esempi di installazioni e mostre permanenti di arte contemporanea in Italia. Ci sono molti altri musei e spazi espositivi in tutto il paese che offrono al pubblico l'opportunità di immergersi nell'arte contemporanea italiana e internazionale.
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Alcuni fotografi sullo stile di soggetto di Dohroty Bahwi:
1. Jan Saudek: Jan Saudek è un famoso fotografo ceco noto per le sue immagini poetiche e surreali. Le sue fotografie spesso raffigurano soggetti nudi o seminudi in pose suggestive, creando immagini che evocano emozioni profonde e complesse.
2. Sally Mann: Sally Mann è una rinomata fotografa statunitense con uno stile molto intimo e personale. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua famiglia e la vita nella Virginia rurale, esplorando concetti di memoria, tempo e degrado.
3. Duane Michals: Duane Michals è un fotografo americano noto per il suo approccio narrativo e sperimentale. Le sue fotografie sono spesso una sequenza di immagini che raccontano una storia o esplorano temi come l'amore, la morte e l'identità.
4. Sarah Moon: Sarah Moon è una fotografa francese con uno stile onirico e poetico. Le sue immagini spesso sfocano i confini tra realtà e fantasia, creando atmosfere surreali e misteriose.
5. Joel-Peter Witkin: Joel-Peter Witkin è un fotografo americano noto per le sue fotografie provocatorie e inquietanti. Le sue immagini spesso includono soggetti "diversi" come deformità, corpi mutilati o oggetti macabri, creando immagini che sfidano le norme sociali e provocano riflessioni sulle nostre paure e perversioni.
6. Nan Goldin: Nan Goldin è una fotografa americana con uno stile documentaristico e intimo. Le sue fotografie spesso raffigurano la sua cerchia di amici e conoscenti, documentando la vita notturna, l'amore, la dipendenza e le relazioni umane con un occhio sincero e senza filtri.
7. Arno Rafael Minkkinen: Arno Rafael Minkkinen è un fotografo finlandese-americano noto per i suoi autoritratti in natura. Le sue immagini spesso esplorano la connessione e l'interazione tra il corpo umano e l'ambiente, creando composizioni suggestive e poetiche.
Ricorda che ognuno di questi fotografi ha uno stile unico e distintivo, quindi ti consiglio di esplorare il loro lavoro per trovare quello che più ti ispira.
9. Roger Ballen: Roger Ballen è un fotografo sudafricano noto per le sue immagini disturbanti e surreali, spesso ambientate in ambienti claustrofobici e con protagonisti animali o persone marginalizzate.
10. Jock Sturges: Jock Sturges è un fotografo americano famoso per i suoi ritratti di adolescenti nudi in ambientazioni naturali, creando immagini intime e sensuali che esplorano la transizione dalla giovinezza all'età adulta.
11. Elinor Carucci: Elinor Carucci è una fotografa israeliana-americana che si concentra sulla sua famiglia e sulla sua vita quotidiana, creando immagini intime e personali che rivelano emozioni complesse e universali.
12. David LaChapelle: David LaChapelle è un fotografo e regista americano noto per le sue immagini audaci ed eccentriche, spesso con icone pop, celebrità e riferimenti culturali, creando immagini che catturano l'attenzione estraendo la bellezza e l'assurdità del mondo moderno.
13. Antoine D'Agata: Antoine D'Agata è un fotografo francese noto per il suo lavoro provocatorio e crudo, spesso mostrando la vita nei margini della società, con immagini sessuali esplicite, droga e violenza.
14. Daido Moriyama: Daido Moriyama è un famoso fotografo giapponese noto per le sue immagini in bianco e nero che catturano la vita urbana di Tokyo, con un occhio brutale e decisamente moderno.
15. Francesca Woodman: Francesca Woodman è stata una fotografa statunitense che ha creato immagini intime e poetiche di sé stessa e del suo corpo, spesso intrecciati con l'architettura delle case e degli ambienti in cui si trovava.
16. Vivian Maier: Vivian Maier è stata una fotografa statunitense-americana scoperta in modo postumo, nota per le sue immagini di strada catturate principalmente a Chicago, offrendo uno sguardo unico sulla vita urbana degli anni '50 e '60.
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Ecco altri 45 artisti che potrebbero raffigurare soggetti simili a quelli di L'ora Zombie, Chiara Bautista, Zoe Lacchei, Robin Eisenberg e Phazed:
1. Audrey Kawasaki
2. Marion Peck
3. Mark Ryden
4. James Jean
5. Tara McPherson
6. Jenny Frison
7. Brandi Milne
8. Kukula
9. Amy Sol
10. Peter Gric
11. Femke Hiemstra
12. Josh Keyes
13. Brian Despain
14. Kris Kuksi
15. Nicoletta Stamatelatos
16. Gary Baseman
17. Scott Musgrove
18. Sarah Joncas
19. Natalie Shau
20. Shag (Josh Agle)
21. Greg "Craola" Simkins
22. Luke Chueh
23. Caitlin Hackett
24. Soey Milk
25. Audrey Pongracz
26. Alex Pardee
27. Travis Louie
28. Natalia Fabia
29. Chris Mars
30. Casey Weldon
31. Brandi Read
32. Jeanie Tomanek
33. Jessica Joslin
34. Scott Radke
35. Camilla d'Errico
36. Lori Earley
37. Michael Hussar
38. Benjamin Lacombe
39. Miho Hirano
40. Kindra Nikole
41. James Gurney
42. Kris Lewis
43. Martin Wittfooth
44. Timothy Robert Smith
45. Colin Christian
46. Ray Troll
47. Daniel Merriam
48. Jasmine Worth
49. Sonya Fu
50. Michael Page
51. Chie Yoshii
52. Yoko D'Holbachie
53. Sarah Louise Davey
54. Kit King
55. Femmepop
56. Travis Lampe
57. Sheri DeBow
58. Mab Graves
59. Popovy Sisters
60. Amy Brown
61. Laurie Lipton
62. Mark Bryan
63. Ray Caesar
64. Joel Rea
65. Simona Candini
66. Tom Bagshaw
67. Marion Bolognesi
68. Lora Zombie
69. Heather Watts
70. Paul Rumsey
71. Brian M. Viveros
72. Nom Kinnear King
73. Brendan Monroe
74. Jeremy Geddes
75. Lesley Oldaker
76. Kim Simonsson
77. Jana Brike
78. Jeff Soto
79. Hikari Shimoda
80. Yoskay Yamamoto
81. Olek
82. Yayoi Kusama
83. Atsushi Suwa
84. Fem Jasper-King
85. Tina Lugo
86. Zoe Keller
87. Erik Jones
88. Moki
89. Justin Mortimer
90. Gustavo Rimada
91. Michael Shapcott
92. Sachin Teng
93. Laura Colors
94. Erwin Olaf
95. Fairy Teller
96. Michelle Mia Araujo
97. Martin Eder
98. Lin Fengmian
99. Marissa Oosterlee
100. Andrew Hem
1. Jasmine Becket-Griffith: Jasmine Becket-Griffith è un'artista statunitense con uno stile unico e distintivo. Le sue opere spesso raffigurano figure eteree e mistiche, con dettagli intricati e colori vivaci.
2. Chet Zar: Chet Zar è un artista americano noto per le sue opere che fondono horror e fantastico. Le sue raffigurazioni spesso presentano figure bizzarre, mostruose e oscure, in una miscela unica di dettagli realistici e immaginazione distorta.
3. Nicoletta Ceccoli: Nicoletta Ceccoli è un'artista italiana con uno stile fiabesco, ma al tempo stesso inquietante. Le sue opere spesso raffigurano bambine dalle espressioni malinconiche e sognanti, immerse in scenari surreali e simbolici.
4. Camille Rose Garcia: Camille Rose Garcia è un'artista americana le cui opere sono ispirate dal mondo delle fiabe, ma con un tocco oscuro. Le sue raffigurazioni sono caratterizzate da colori vibranti, figure distorte e dettagli intricati.
5. Ray Caesar: Ray Caesar è un artista canadese noto per le sue rappresentazioni di un mondo fantastico e sognante. Le sue opere spesso presentano figure femminili sofisticate e misteriose, ambientate in scenari intricati e dettagliati.
.
Questi sono ulteriori artisti che potrebbero interessarti se ami gli stili e i soggetti di L'ora Zombie, Chiara Bautista, Zoe Lacchei, Robin Eisenberg e Phazed. Ognuno di questi artisti ha una prospettiva unica e un modo particolare di rappresentare concetti e emozioni nella loro arte. Potresti scoprire nuove ispirazioni e dimensioni artistiche esplorando il loro lavoro.
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charlotte-ravenclaw · 1 year ago
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Joszef Henry Olaf Medicine Dalloway – nato nel 2032 e fratello minore di Erzsebeth Dalloway, è un ex fierissimo Corvonero che ha visto sempre nel suo status da ultimogenito la sua Felix Felicis: esser qualsiasi cosa volesse - nei limiti delle imposizioni aristocratiche - senza responsabilità incombenti. Per l’ironia delle Moire, durante la sua vita, s’è scoperto perfettamente allineato alle inclinazioni del nonno Mordecai più di quanto avesse immaginato: una predilezione per la politica e la buona dialettica. Carismatico e dai modi affabili, il suo vero interesse è tessere conoscenze e sodalizi con chiunque senza esporsi e non prender mai una posizione netta. Attualmente impegnato al II livello del Ministero, negli Uffici Amministrativi del Winzegamot come uomo di legge, ha sempre fatto lumos sulla sua volontà del trasferirsi al I livello tra i giudici più importanti. Il matrimonio di convenienza con la francese Victoire Delation si è rivelato un incanto ben castato: un visibula noctambulus nei momenti più bui d’indecisione, con una r moscia a render tutto più leggero; la sorella Erzsebeth è invece il suo guidami più affidabile. Dell’estro artistico di Priscilla ha impiegato ogni briciola nella creazione del suo capolavoro migliore: Charlotte.
Victoire Augustine Anaïs Delation in Dalloway – Nata nel 2039 in Francia, ex studentessa di Beauxbatons della congrega Meluisine, esporta dalla madre patria il retaggio francese dei Delation e qualche baule di artisanat magique. Victoire è un’intellettuale di prim’ordine, più per apparenza che per reale interesse, s’intrattiene nei salotti dell’aristocrazia purosangue ostentando il suo ruolo da filantropa con eventi culturali e iniziative per le cause di buon cuore della comunità. L’unica vera benefattrice dei suoi progetti è l’immagine da bonne etiquette e civettuola che difende strenuamente di sé stessa e la sua famiglia. Si è integrata molto bene in Inghilterra, vestendo i panni chic di una mancata première dame accanto al marito Joszef e, contro ogni cliché, trovando un’anima affine nella suocera. Il lavoro è l’occupazione di cornice che completa il quadro raffinato della sua vita: ciò che le riempie il tempo tra un evento mondano e l’altro è il V Livello del Ministero. Membro della Confederazione Internazionale dei Maghi, si accerta che gli interessi dell’Inghilterra siano sempre rispettati - e che questi spesso coincidano con quelli della propria famiglia (sia Delation, sia Dalloway) è solo una quisquilia. Madre amorevole, nonostante le premesse, si è sempre impegnata affinché la figlia ricevesse la miglior educazione possibile. Se c’è un insegnamento che non vede l’ora di lasciarle è che non ci si deve mai presentare a una soirée con le madmoiselles senza una scorta di bollicine.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Fabrizio Priano F.lli d'Italia. Proposta di Intitolazione della Passeggiata dell'Anello di Piazza Libertà: Omaggio ai Sindaci Emeriti di Alessandria
Un progetto per valorizzare la memoria storica e l'identità cittadina
Un progetto per valorizzare la memoria storica e l’identità cittadina La città di Alessandria si appresta a ricevere una proposta dal forte valore simbolico e culturale: l’intitolazione della passeggiata dell’anello di Piazza Libertà a quattro Sindaci Emeriti che hanno segnato profondamente la storia del territorio. Fabrizio Priano F.lli d’Italia, promotore dell’iniziativa, ha inviato…
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passaggioalboscoedizioni · 2 years ago
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🔥 È NATA L’ASSOCIAZIONE DI “PASSAGGIO AL BOSCO”: UNO STRUMENTO METAPOLITICO E ORGANIZZATO PER LA “GUERRIGLIA CULTURALE”…
Costituitasi legalmente e già riconosciuta come Ente del Terzo Settore, l’associazione di “Passaggio al Bosco” spiega le vele, per radicare e diffondere - in ogni ambito e con ogni mezzo - la cultura identitaria.
 
🔴 Riconosciuta, comunitaria e operante 
 
Pur essendo “burocraticamente” strutturata, ha anzitutto il compito di assolvere una funzione vitale, il cui scopo risiede nella volontà di andare oltre le contingenze orizzontali: essere la Comunità umana e metapolitica dei nostri autori, dei nostri collaboratori e dei nostri lettori. Non un contenitore vuoto per la raccolta di finanziamenti pubblici, ma un organismo vivente e pensante. 
 
🔴 Fare rete, strutturarsi, agire metapoliticamente 
 
La nostra Associazione - organizzata, libera e militante - ha il compito di operare trasversalmente, di fare rete, di valorizzare le esperienze, di moltiplicare le risorse e di creare nuovi spazi d’azione. Essa organizza presentazioni librarie, convegni, conferenze, seminari, gruppi di studio, cicli di Formazione, aperitivi letterari, mostre e momenti condivisi. Non solo: ha la facoltà di costituire circoli e strutture sui vari territori, coinvolgendo menti e mondi paralleli; di relazionarsi con le realtà politiche e culturali, innescando sinergie e contatti; di inaugurare collaborazioni con le istituzioni, partecipando a bandi, richiendo patrocini, proponendo eventi o lanciando progetti.  
 
🔴 Cosa fatta capo ha 
 
L’Associazione - edificata sulla base di una strategia decennale di lunga visione - ha già portato a termine molti eventi su scala nazionale, contribuendo alla realizzazione di progetti concreti. Tra questi, la nascita della prima “biblioteca identitaria” italiana, con la custodia di 15mila volumi e 5mila riviste, per la creazione di un archivio permanente - consultabile e accessibile - che possa qualificare la nostra “area” e trasmettere il nostro patrimonio ideale.  
🌲 PER ADERIRE E DARCI UNA MANO:
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fashionbooksmilano · 9 days ago
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Elio Fiorucci
a cura di Judith Clark
Testi di Stefano Boeri, Monica Bolzoni, Fabio Cherstich, Augusta fiorucci, Ersilia Fiorucci, Floria Fiorucci, Maria Luisa Frisa, Gianmarco Gronchi, Barbara Hulanicki, Franco Marabelli, Giannino Malossi, Lucia Moschella, Marilia Pederbelli, Cristina Rossi, Marco Sanmichele, Ruben Toledo, Isabella Tonchi, Maurizio Turchet
Fashion archive AD visitor : Luca Stoppini
Triennale, Electa Milano 2024, 304 pagine,20x30cm, ISBN 978882826175
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
mostra Triennale Milano 6 novembre 2024 , 16 marzo 2025
Il volume, pubblicato in occasione dell’omonima mostra in Triennale , traccia le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci attraverso saggi critici, testimonianze, interviste e un ricco apparato iconografico che presenta, oltre ad abiti e accessori, bozzetti, illustrazioni, grafica, documenti inediti e progetti di allestimento dei numerosi autori e creativi che hanno collaborato con lui.
Elio Fiorucci(Milano, 1935-2015) è stato l’origine, e uno dei principali magneti, della costellazione di idee radicali, irriverenti e rivoluzionarie che, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, hanno influenzato temi e linguaggi di generazioni di giovani di tutto il mondo. I suoi concept store, oltre a proporre per la prima volta al pubblico un mix eclettico di abbigliamento, dischi, libri, riviste e oggetti esotici, sono stati il punto di riferimento per happening e performance: palcoscenici capaci di attrarre intellettuali, performer, musicisti e artisti. Una visione articolata e complessa della moda intesa come manifestazione di processi connessi a trasformazioni sociali, politiche e culturali.
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18/12/24
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florautieri · 2 years ago
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Certe volte le persone vivono “addormentate”.
Mangiano dormendo.
Lavorano dormendo.
Amano dormendo.
Si sposano dormendo.
Fanno progetti di vita dormendo.
Sono di tutte le età queste persone.
Di tutte le nazionalità.
Di tutte le classi sociali.
Di tutti i livelli culturali.
Le puoi incontrare per strada, di fronte a casa, in treno, al supermercato, all’uscita dal cinema.
Fanno tutto ciò che devono fare, dormendo.
Poi, certe volte, inaspettatamente succede qualcosa: si svegliano!
Non è un momento facile.
Si guardano intorno e si chiedono: “Ma dove sono?”.
Mentre se lo chiedono, vedono tutto ciò che prima era di fronte ai loro occhi in modo nuovo.
“Non ha la stessa luce”, pensano. “Non sembra la stessa cosa”.
È il momento del travaglio, in cui ci si sente strani, scombussolati.
“Ma come ho vissuto fino ad ora?”, si domandano.
Forse hanno trent’anni, forse settanta.
Non importa.
Il risveglio è uguale per tutti: traumatico.
Però il risveglio è anche affascinante.
Ci si arrabbia con sè stessi all’inizio.
Perché quando si viveva con gli occhi chiusi si amava la persona sbagliata.
Ci si faceva sfruttare dagli altri.
Si sceglievano cose che non piacevano, solo per far contenti tutti.
Ci si considerava poco capaci.
Oppure ci si sentiva troppo capaci e ci si arroccava da qualche parte.
“Che rabbia”, esclamano le persone all’inizio.
Quanto tempo ho buttato.
Quante occasioni ho perduto.
Ma all’anima non importa del passato.
Non importa del tempo.
All’anima importa del risveglio.
Lei ha solo un timore: che tu ti riaddormenti.
Accade: è un momento critico il risveglio.
Può succedere di fuggire, chiudendo gli occhi di nuovo.
Se ti sei svegliato non farlo.
La vita ti aspetta.
E tu meriti di viverla. ❤️
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oltrearcobaleno · 11 hours ago
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Ezio Bosso: Il Genio della Musica che ha segnato un’epoca
Ezio Bosso, nato a Torino il 13 settembre 1971 e scomparso a Bologna il 14 maggio 2020, è stato una delle figure più emblematiche della musica italiana e internazionale. Compositore, pianista, contrabbassista e direttore d’orchestra, ha lasciato un’eredità straordinaria nel panorama musicale, ispirando generazioni di artisti e appassionati.
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Gli Inizi: Torino e L’Avvicinamento alla Musica
Cresciuto nel quartiere operaio di Borgo San Donato, Bosso si avvicinò alla musica a soli quattro anni grazie all’influenza di una prozia pianista e del fratello musicista. La musica diventò presto la sua passione, portandolo a frequentare il conservatorio. Nonostante le difficoltà iniziali, incluso un episodio con un docente severo, la sua strada si incrociò con quella del compositore sperimentale John Cage, che riconobbe il suo talento. Questo incontro lasciò un segno indelebile, ispirandolo a comporre successivamente il brano “Dreaming tears in a crystal cage”.
A 16 anni, Bosso debuttò come solista in Francia, intraprendendo un viaggio musicale che lo portò a collaborare con orchestre prestigiose in Europa. La sua formazione continuò all’Accademia di Vienna, dove approfondì studi di composizione e direzione d’orchestra.
Un Carriera Brillante
Bosso raggiunse la fama internazionale negli anni Novanta, esibendosi in luoghi iconici come la Sydney Opera House, la Royal Festival Hall e il Teatro Colón di Buenos Aires. In qualità di direttore, lavorò con orchestre di fama mondiale, tra cui la London Symphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e l’Orchestra Filarmonica della Fenice.
Parallelamente alla carriera orchestrale, Bosso scrisse musica per il cinema, collaborando con registi come Gabriele Salvatores per film di successo quali “Io non ho paura” e “Il ragazzo invisibile”. La sua musica veniva richiesta anche da istituzioni prestigiose come il New York City Ballet e il Teatro Bolshoij di Mosca, confermando il suo status di innovatore nel panorama musicale.
Le Sfide della Malattia e la Dedizione alla Musica
Nel 2011, Bosso affrontò un delicato intervento per la rimozione di una neoplasia cerebrale e, successivamente, una malattia neurodegenerativa. Nonostante le difficoltà fisiche, continuò a comporre e dirigere, mantenendo un legame indissolubile con la musica. La sindrome autoimmune neuropatica compromisse l’uso delle mani, portandolo a sospendere l’attività pianistica nel 2019. Tuttavia, Bosso rimase un testimone e ambasciatore instancabile dell’importanza della musica come strumento di unione e speranza.
Progetti Sociali e Riconoscimenti
Bosso non si limitò a brillare sul palco; dedicò tempo e risorse a progetti sociali, diventando ambasciatore dell’Associazione Mozart 14, fondata da Alessandra Abbado. Questo impegno rifletteva la sua convinzione che la musica potesse abbattere barriere culturali e sociali, offrendo opportunità e speranza.
Nel corso della sua vita, ricevette numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il David di Donatello per la colonna sonora di “Io non ho paura” e il Cremona Musica Award per la comunicazione. Fu insignito di diverse cittadinanze onorarie, a testimonianza dell’impatto profondo che aveva avuto sulla cultura e sulla comunità.
L’Eredità di Ezio Bosso
La musica di Ezio Bosso ha toccato milioni di persone in tutto il mondo, grazie a composizioni che intrecciano profondità emotiva e complessità tecnica. Il suo album “The 12th Room”, pubblicato nel 2015, rappresenta un capolavoro, simbolo del suo talento e della sua resilienza. Durante il Festival di Sanremo del 2016, Bosso emozionò il pubblico con il brano “Following a bird”, tratto dallo stesso album.
Nonostante la sua prematura scomparsa, l’eredità di Ezio Bosso continua a vivere. Il suo archivio è stato affidato alla Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci presso il Polo del ‘900 di Torino, garantendo che il suo contributo alla musica non venga mai dimenticato.
Conclusioni
Ezio Bosso è stato molto più di un musicista; è stato un narratore di emozioni, un pioniere della musica e un simbolo di speranza. La sua capacità di trasformare le difficoltà in arte ha ispirato e continuerà a ispirare artisti e ascoltatori di tutto il mondo. La musica, per Bosso, era un linguaggio universale, capace di unire e trasformare. E così, il suo nome rimarrà per sempre legato al potere straordinario della musica.
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thejackind · 5 days ago
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Nasce a Grotte un polo culturale dedicato alla promozione dell'arte e della cultura.
Vi invitiamo a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del progetto
CASA D’ARTE PINA MAZZARA
Luogo di Incontri per L’arte e la Cultura APS
Avremo il piacere di presentare le nostre attività e di rispondere alle vostre domande.
La CASA D’ARTE PINA MAZZARA è intitolata alla celebre artista locale, originaria di Santo Stefano di Camastra; ha studiato a Palermo; «a Grotte [per amore] si è creata l’oasi prediletta per le sue spirituali evasioni» (Renzo Collura). Dal 1955, l’artista partecipa alla 1a Mostra di Arte Premio Alcide de Gasperi con Renato Guttuso, e dal 1959, quando diviene insegnante di Educazione Artistica, giunge ai giorni nostri segnando la propria carriera con mostre nazionali e internazionali; ancora oggi è amata e seguita pittrice e insegnante in pensione.
La Casa D’Arte si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale della pittrice quanto del territorio, promuovendo creatività e innovazione:
►‌ Organizzeremo mostre personali e collettive, dedicate ad artisti locali, nazionali e internazionali; presentazioni di libri, film, poesia; incontri e ritiri con l’artista con l’obiettivo di far conoscere nuove tendenze e linguaggi artistici, e consentire di specializzarsi nei nuovi linguaggi richiesti da ogni ambiente del mercato audio-visivo.
►‌ Promuoveremo una serie di iniziative culturali, come laboratori didattici e artigianali, conferenze e ricerche della memoria famigliare collettiva favorendo, in questo modo, il coinvolgimento attivo della comunità e il magico incontro tra artisti e pubblico.
►‌ Collaboreremo con le istituzioni locali e le realtà culturali del territorio per valorizzare il patrimonio artistico e architettonico di Grotte, promuovendo itinerari turistici, progetti di arte pubblica, simposi per consolidare la realtà enogastronomica.
Un trait d’union dei progetti della “Casa Mazzara” sono le nostre trinacrie peculiarità: happening, performance, simposi.
Per informazioni:
Instagram: @casadartepinamazzara.
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