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#profilazione
silvanogarello · 8 months
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Alexa ci spia
Ma chi l'avrebbe mai pensato? <sarcasmo>
"Umar Iqbal, assistente professore di informatica e ingegneria presso la McKelvey School of Engineering della Washington University di St. Louis, ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che Amazon utilizza i dati di interazione degli altoparlanti intelligenti per determinare gli interessi degli utenti e quindi utilizza tali interessi per indirizzare annunci personalizzati”.
Per analizzare i dati raccolti dai dispositivi intelligenti, il team ha creato diversi “personaggi” con interessi in determinate categorie. I ricercatori hanno misurato la raccolta dei dati intercettando il traffico di rete e determinato l’utilizzo dei dati osservando le pubblicità mirate a ciascun “personaggio”.
Il team ha scoperto che fino a 41 inserzionisti sincronizzano o condividono i propri cookie con Amazon, che vengono poi sincronizzati con altre 247 terze parti. Hanno anche scoperto che Amazon non rivela che le interazioni degli altoparlanti intelligenti vengono utilizzate per profilare gli utenti allo scopo di indirizzare la pubblicità."
Io l'avevo già capito da tempo. Per fare un test mi ero divertito a fare diverse ricerche su cofani funebri, bare e funerali con Google; beh, passato almeno un anno continuo a ricevere pubblicità di imprese funebri e servizi di cremazione.
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dariobonacina · 8 months
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Assistenti vocali, orecchie sempre in azione
Assistenti vocali, orecchie sempre in azione
Assistenti vocali, orecchie sempre in azione Agli assistenti vocali come Alexa è possibile chiedere tante cose: le funzionalità si evolvono ogni giorno ma già nel loro standard permettono di fare ricerche sul web, impostare una sveglia, fissare appuntamenti, ascoltare un brano musicale in streaming, per non parlare della gestione dei dispositivi domestici “smart”. Ma, come scrivevo qualche tempo…
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3nding · 1 year
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Thread by @LeilaBelMoh
Sul caso #Verona, vorrei raccontare un aneddoto personale per farvi capire quanto sia pratica diffusa la profilazione razziale da parte delle forze di polizia - oltre che la brutalità.
Discalimer: io sono una persona razzializzata whitepassing, nel senso che i miei lineamenti sono evidenti, ma il colore della pelle è molto chiaro. Questo comporta che gli episodi che mi riguardano di profilazione avvengano d'estate quando sono visibili i miei tatuaggi in arabo o la collana con il mio nome in arabo. D'inverno in generale me la scampo. Bene, l'anno scorso, a metà maggio, mi trovavo a Verona Porta Nuova, dopo aver parlato al Festival del Giornalismo. Mi trovavo in stazione a fare colazione, in maniche corte per il caldo Ero seduta al bar, vicino alla vetrata a bermi un caffè. Ad un certo punto entrano due poliziotti, iniziano il giro nel locale, mi passano affianco, vanno oltre, si rigira uno di loro, vede la collana, mi punta e mi chiede in maniera parecchio aggressiva i documenti Non mi stupisce il controllo, mi stupiscono le modalità. Non è la prima volta che mi succede, ma è la prima con questa aggressività. Fanno un check su un palmare - anche là, sarebbe bello capire che tipo di software usino e se usino il riconoscimento facciale - vedono la cittadinanza e se ne vanno scazzati. Controllano solo me, in tutto il bar. Ora, a me è sempre andata bene, perché ho la cittadinanza - magari da questo si capisce quando non sia solo un pezzo di carta - ma l'ostilità delle forze dell'ordine verso certe categorie è evidente: Sei una persona di origine straniera? Non ti tratteranno quasi mai in maniera educata e con rispetto. Sei una persona senza fissa dimora o tossicodipendente? Stessa cosa. Di esempi di profilazione razziale e brutalità ne abbiamo a bizzeffe: la donna trans a Milano, i ricatti sessuali in cambio di permessi di soggiorno a Torino, il caso di Livorno, il fermo violento dei vigili a Padova, Cucchi, Uva, Aldrovandi, il G8, La Sapienza. Eppure continuiamo a dire che dobbiamo togliere il reato di tortura per i nostri angeli in divisa
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kon-igi · 2 years
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- NON COMPRARE QUELLE PATATINE!  - PERCHÉ? SONO CATTIVE? - NO... MI HANNO RITARDATO DI 20 SECONDI L’ASCOLTO DI SWEET HOME ALABAMA
Il post è serio... o meglio, sono serie le mie intenzioni di comprendere i meccanismi che stanno dietro al marketing, perché è evidente che mi stiano sfuggendo tipo democristiano finito per sbaglio alla Festa dell’Unità.
Non voglio sembrare radical chic o intellettuale elitario ma ho bisogno del vostro aiuto per capire se l’illusione di essere immune al potere delle pubblicità - immune del tipo ‘Ahahaha! Tanto non mi posso ammalare di rogna sarcoptica dello stambecco della Alpi perché l’acaro responsabile non sopravvive sull’uomo!’ - in realtà non sia un effetto Dunning-Kruger che mi faccia sentire migliore di quanto in realtà io non sia.
Mi spiego.
In maniera molto dicotomica, io non compro MAI tutti quei prodotti che sono stati pubblicizzati in modo:
triviale (donna seducente, uomo forte, potere, esclusività etc)
stupido (luoghi comuni sull’italiano medio, balletti, comicità anni ‘80)
pressante (spot ripetuti e/o invasivi)
Quindi ripiego quasi sempre su marche sconosciute o prodotti col brand del supermercato (sì... lo so che i miei soldi gli arrivano lo stesso) perché chi mi dovesse incontrare tra le corsie mi sentirebbe sussurrare a fil di labbra ‘Te hai fatto bodyshaming, te sei green come il ciao smarmittato che avevo a 16 anni, te uccidi il 99% dei batteri come qualsiasi altra candeggina, te sei acqua distillata che ha visto le alpi solo in foto, te fai le scenette insopportabili con la mamma meridionale, te m’hai rotto il cazzo mentre ascoltavo il podcast sui serial killer più prolifici...’ e così via ma la mia domanda è questa:
Non è forse vero che qualsiasi consumatore interpellato in tal senso affermerebbe con sicumera che lui non si fa certo infinocchiare e sceglie sempre il prodotto migliore al minor prezzo?
In fondo il trucco del buon marketing è esattamente quello di far credere al consumatore di star compiendo una scelta indipendente e priva di condizionamenti basata sulla propria capacità di giudizio.
Quindi, in che modo il mondo del marketing mi sta comunque fregando?
Sono un illuso danno collaterale ininfluente sulla fetta enorme di altri acquirenti oppure sono addirittura utile come gruppo di controllo?
Forse l’influenza va oltre il mero prodotto del momento da me evitato e riguarda un imprinting sociale sulla necessità indotta di una certa classe di prodotti?
Non importa chi urla più forte la percentuale di batteri uccisi ma indurre il presupposto subliminale che se non ne uccidi il più possibile sei un infetto sudicio mentecatto. Non l’automobile più potente, elitaria o veloce ma che oramai non ti permettono più di mantenere la tua per più di qualche anno. Non l’acqua minerale che ti rende più puro degli altri ma un bene comune gratuito rivenduto a scapito dell’ambiente. Non il mutuo più conveniente ma che si sia arrivati ad accettare che per (soprav)vivere tu debba farne uno.
Anche perché - e fatemelo dire in modo catartico - nel marketing digitale la profilazione è fatta col culo di un mozzo carino imbarcato su un veliero vittoriano diretto verso il passaggio a Nord-Ovest senza un filo di vento.
Mi piacciono i coltelli ma non i coltelli da cucina.
Se cerco sul web un distributore di benzina dove non mi chiedano un rene, che cazzo mi pubblicizzi una Tesla da espianto total body per trafficanti di organi?
Lancio asce, non cerco un giardiniere che mi poti gli alberi.
Perché mi suggerisci le pompe funebri a me più vicine? Perché ho urlato ‘muori!’ a un deficiente che non m’aveva dato la precedenza?
E soprattutto, nonostante credo abbiano capito che sono del settore, perché tentano di vendermi lo stesso principio attivo allo stesso dosaggio ma seguito dalle diverse diciture ‘febbre’, ‘cefalea’, ‘dolori mestruali’, ‘influenza’, ‘forte’, ‘fast’ come se non fosse la stessa cosa che fa sempre la stessa cosa? 
Giuro che tornerei a fare il cacciatore-raccoglitore se non che poi al mercato del baratto sicuramente incontrerei Ea-nasir che mi rifilerebbe i suoi lingotti di rame farlocchi.
@a-tarassia
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//Quindi praticamente ho creato diversi temi riguardo le trame che ho inventato usando persone storiche o inventate.
Faccio una lista:
-Ibrahim sappiamo che è collegato con lo Stato Islamico diventato un cattivo musulmano a causa delle torture durante l'invasione statunitense, la sua trama con Zainab al-Khalidi (personaggio inventato) era basata sulla misoginia e violenza domestica
-Felix Foster era ispirato a Mussolini ma la sua trama era di più basata su una dittatura colonialista fascista poi è stato rovesciato e ucciso perché i ribelli libici non ne potevano più e alla fine è ritornato in vita ma sotto restrizioni perché la nuova repubblica di Muhammad al-Husseini vuole essere sicura che non ritornerà di abusare il suo potere
-Adolf Hitler sappiamo che era un dittatore ed è un criminale di guerra tuttavia nella trama non può fare le stesse cose di un tempo perché il suo potere è limitato quindi vivrà per un pò in Argentina ma come sappiamo sta entrando in un lavoro sempre di autorità,nella polizia argentina e quindi si tratta più o meno di una trama di un pessimo agente di polizia ai livelli della Florida con il rischio di fare profilazione razziale, quando si trasferisce in Florida dopo il suo lavoro in Argentina si vedrà cosa accadrà ma non spoilero.
Quindi i temi sono praticamente:
-Misoginia e violenza domestica
-Colonialismo e nuova repubblica
-Abuso di potere e profilazione razziale
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arcobalengo · 1 year
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🗓️📌 Milano, mercoledì 21 giugno, via privata Antonio Meucci 3, ore 21:
"📖 Il libro nero della Scuola"
Non solo il rapporto fra giovani, educazione, tecnologia e le sue conseguenze, ma Identità Digitale, sorveglianza e profilazione.
👉 Prendiamo in esame il caso del registro elettronico:
"In quella che Zuboff chiama l'era del capitalismo della sorveglianza, l'introduzione del registro elettronico nelle scuole, voluta in Italia da Mario Monti, sembra un ulteriore regalo ai Grandi della sorveglianza e del controllo [...] «Se i dati sono il nuovo petrolio, allora le scuole pubbliche sono il nuovo Texas» "
"La non obbligatorietà del registro elettronico è stata ribadita dalla sentenza n. 47241 del 21 novembre 2019 [...] Eppure, se un insegnante si rifiuta di utilizzarlo per salvaguardare la privacy dei propri studenti viene sanzionato."
"In altre parole, i dati delle migliaia di alunni che quotidianamente sono inseriti nei registri elettronici vengono trattati da Amazon, in Irlanda, per conto di un'azienda privata italiana, in assenza di una legge, di un Piano di dematerializzazione e di una approvazione da parte dell'Autorità Garante della privacy"
" «Il rischio forte di mettere a disposizione [...] dati importanti di bambini e di ragazzi raccolti in maniera sistematica, perché ricordiamo che non si tratta di un dato, ma della storia di un bambino o ragazzo che si forma, quello che gli accade, i suoi interessi...» "
Parliamone! Appuntamento mercoledì sera con l'autore del libro, Giorgio Matteucci. Non mancate 💥
⏰ Ore 19.30 Aperitivo / Ore 21.00 presentazione del libro e dibattito!
https://t.me/canalemiracolomilano
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nusta · 2 years
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Stamattina mi sono ritrovata sul pc dell'ufficio, sul sito del meteo aperto con firefox, la pubblicità delle pentole agnelli. Tutto bene non fosse che ieri sera, a casa, parlando con una mia amica con skype sul cellulare, abbiamo nominato proprio le pentole agnelli. Che non erano mai state altrimenti nominate o cercate da me negli ultimi 8 mesi, né a casa, né in ufficio, perché non ho bisogno di comprare nuove pentole da, appunto, 8 mesi. Stamattina questa pubblicità mi solleva qualche perplessità, in un browser in cui non ho nessun account a mio nome, dato che uso un altro browser per aprire la mia posta ogni tanto, ma che viaggia con la rete in cui sono collegata col wifi con il telefono. Sarà solo una coincidenza? Considerate le millemila pubblicità di scarpe che spuntano da ogni lato appena ne cerco un paio, qualche dubbio mi sale.
E non ci sarebbe in fondo niente di particolarmente allarmante, se non fosse che la profilazione della gente a sua insaputa, sotto elezioni, sotto queste elezioni in particolare, mi inquieta un tantino. Mi inquieta sempre eh, ma sotto elezioni mi ricordo della Brexit e di altre occasioni di voto influenzato e mi viene un po' più ansia del solito, ecco.
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echoesofdespair · 2 years
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Rapporto di una relazione con una persona con disturbo di personalità borderline
Ho letto mille articoli, avuto pareri di studenti di psicologia, ho chiesto consulenza diretta alla mia psicologa e tutto porta a questa diagnosi-non-diagnosi alla quale voglio credere poiché sono fermamente convinto di questa profilazione.
Questa è una nota da dover leggere ogni volta che il dolore ritorna, per tutte le volte che mi sono auto-flagellato danneggiandomi pensando di essere “sbagliato”. Spero possa essere d’aiuto anche a chi può trovarsi o si è trovato in una situazione simile.
Per scrivere questo post prenderò spunto da articoli ed esperienze. La considero principalmente una lettera aperta scritta dal me razionale e indirizzata al me emotivo.
Gli ex compagni di un border possono sentirsi devastati dalla rottura non riuscendo ad accettare come quello che un tempo sembrava essere un grande amore possa finire così malamente senza una ragione e senza un motivo. Il partner borderline, che fino al giorno prima ti amava alla follia, diventa inspiegabilmente pieno di risentimento e comincia a distaccarsi emotivamente, sostenendo di non essere più innamorato e di voler porre fine alla relazione. Rinunciare a questo rapporto così complicato e sofferto può essere molto difficile. Razionalmente, ci si rende conto con chiarezza che andarsene sarebbe la soluzione migliore ma l’attaccamento emotivo rimane fortissimo per i motivi sopra citati. La sensazione che si prova è quella di trovarsi intrappolato senza speranza nel desiderio di rimettere insieme una relazione alla quale sappiamo  perfettamente non essere sana o gestibile.
Il modo in cui il partner borderline pende dalle tue labbra ascoltando ogni tua parola, l’adorazione con cui ti guarda e l’intensità con cui ti vuole ti fanno sentire unico. L’idealizzazione verso il partner che i borderline dimostrano nelle prime fasi di una relazione può essere una droga potente per una persona con una bassa autostima che non si è mai sentita importante per qualcuno, e questo era il mio caso (avevo impiegato molto tempo per riprendermi emotivamente da alcune situazioni della mia vita). A loro volta, le insicurezze e problematiche del partner borderline portano ad affidare al compagno il ruolo del salvatore gratificandolo e facendolo sentire indispensabile. In questa situazione sei disposto a tollerare comportamenti che avresti ritenuto inaccettabili in altre relazioni. Tutto questo ha fatto si che si potesse creare un legame particolarmente forte e che tu fossi disposto a qualsiasi sacrificio pur di continuare questa relazione così problematica.  
Ai suoi occhi tu eri il suo knight in shiny armor, eri la sua speranza e la risposta a tutte le delusioni e dispiaceri contro cui aveva dovuto lottare tutta la vita. In altre parole, il suo entusiasmo nei suoi confronti era più legato alla sua voglia di ricevere e alle sue speranze di un amore idealizzato. Ma dal momento che nessun essere umano può rivelarsi all’altezza di aspettative così grandiose, poco alla volta il partner border comincia a sentirsi molto deluso da te e a provare un profondo risentimento nei tuoi confronti per le sue aspettative disattese, facendolo sentire sempre più arrabbiato e abbandonato. Giorno dopo giorno, il tuo partner border, che all’inizio della relazione ti aveva investito di qualità salvifiche, inizia a guardarti con uno sguardo sempre più disilluso: un tempo eri il suo eroe, adesso sei una nullità, un mostro.
Una persona con disturbo borderline ha una marcata capacità di distorcere i fatti, modificare i dettagli, e usare le insicurezze dell’altro fino al punto da fargli credere che le cose siano andate veramente in un certo modo. Per questo motivo puoi finire per considerare i rimproveri e le accuse del tuo partner come parzialmente credibili e sensati. Si finisce per colpevolizzarsi, sentendosi inadeguati. Contrariamente a quello che possiamo credere, l’infelicità della tua ex non dipendeva da te. Anche se tu avessi dato tutto l’amore, il rispetto e la considerazione del mondo trasformandoti nel fidanzato ideale, non sarebbe stato ancora abbastanza. È molto doloroso vedere la persona che ami e che vorresti aiutare  con ogni fibra del tuo cuore rifiutare il tuo amore scegliendo invece la disperazione e uno stile di vita autodistruttivo. Ma non abbiamo il potere di salvarli.
La maggior parte delle persone con questa problematica, reagisce in modo molto difensivo quando gli viene comunicato che potrebbero aver bisogno di assistenza psicologica. Una tipica reazione in questi casi è un esplosione di ira in cui il border, infuriato, rigira la frittata con frasi tipo: ”Mi stai dicendo che sono matta? Il matto sei tu!”. Persino la consapevolezza di avere alcune problematiche non è sempre una motivazione sufficiente a far sì che si desideri intraprendere un percorso terapeutico (che nel caso di un disturbo borderline di personalità non è né semplice, né breve).  
Le relazioni basate sull’idealizzazione cominciano come un sogno ed è quello che le rende così ”magiche” e travolgenti all’inizio ma la stessa caratteristica contribuisce anche a renderle fragili ed instabili. Con la conoscenza, la condivisione della quotidianità (e con la conseguente caduta dell’idealizzazione) la relazione, al posto di consolidarsi con il tempo, si indebolisce sempre di più. La rappresentazione più realistica della tua relazione non è quella degli inizi ma quella che è diventata adesso. Spesso però i partner dei border rimangono attaccati ai dolci ricordi dei primi tempi, alle belle parole o alle promesse d’amore che sono state fatte e ignorano o minimizzano i fatti negativi. Molte cose belle sono state dette durante il corso della relazione, ma le persone borderline sono dei sognatori instabili e mutevoli, che sovrastimano le loro emozioni come dei bambini, spesso senza rendersi conto delle implicazioni a lungo termine.
Se anche tu ti stai tormentando chiedendoti come è possibile che una persona che ti ha promesso amore eterno ti abbia abbandonato in questo modo, non dare troppa importanza alle parole. Quello che conta sono i fatti, e se il tuo partner ti avesse amato davvero, si sarebbe comportato in un modo diverso.
Mi dispiace vederti qui in questo oblio, ma credimi: ti rialzerai più forte.
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mezzopieno-news · 2 years
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L’EUROPA VARA LA LEGGE CONTRO GLI ABUSI DELLE BIG TECH
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L’Unione Europea ha approvato il pacchetto unico digitale per contrastare le pratiche sleali e l’abuso di posizione dominante delle multinazionali digitali sui mercati e per costringere le grandi piattaforme online a una maggiore responsabilità sul controllo e la moderazione dei contenuti.
Il Digital Market Act e il Digital Services Act, varati dall’Eurocamera, obbligano le Big tech a vigilare sui contenuti in modo attivo rimuovendo prontamente ciò che è illegale o nocivo. Il principio è valido anche per i canali di vendite online che dovranno verificare la presenza di prodotti contraffatti e l’identità dei venditori. Tra le novità anche lo stop alle pubblicità mirate sui minori, alla profilazione degli utenti in base a religione, sesso o preferenze sessuali e alle tecniche manipolative che costringono in modi circuitivi ad entrare in pagine e siti internet.
“Le piattaforme devono essere ritenute responsabili dei rischi che i loro servizi possono comportare per la società e per i cittadini” ha dichiarato Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza. Tutte le grandi aziende tecnologiche con oltre 45 milioni di utenti saranno costrette a dichiarare come affrontano la disinformazione e la propaganda, a rendere noti e trasparenti i propri algoritmi e a gestire la moderazione dei contenuti. Il pacchetto di misure regola interi mercati come quello dell’e-commerce e delle app e tocca l’operatività di aziende come Apple, Google, Facebook, Amazon e Ibm. Le multinazionali che non seguiranno queste regole incorreranno in multe fino al 6% del loro giro d’affari o in provvedimenti che potranno impedirgli di operare in Europa.
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Fonte: Parlamento europeo
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realnews20 · 1 month
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notiziariofinanziario · 2 months
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OpenAI a rischio sanzione
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ChatGPT violerebbe il diritto all’esattezza del dato e il diritto alla rettifica. Non solo: il modello di linguaggio non offre la possibilità di sapere quali siano i dati sull’interessato che ha processato e come ne sia venuto a “conoscenza”. OpenAI avrebbe dovuto trovare un modo di rendere trasparente almeno questi elementi per rendersi conforme al GDPR, dopo che le erano stati inviati messaggi forti: il blocco temporaneo del trattamento da parte del Garante italiano nell’aprile 2023 e la costituzione di una task force europea sotto l’egida dell’EDPB. In principio fu il Garante italiano Esattamente un anno fa l’Autorità Garante per il Trattamento dei dati personali prese una decisione forte e controcorrente: imporre un blocco temporaneo del trattamento dei dati ad OpenAI sul territorio italiano. Seguì un mese di confronto febbrile, in seguito al quale OpenAI recepì le indicazioni sulle violazioni più macroscopiche (assoluta assenza di privacy policy e di consenso informato nelle T&C). Il provvedimento venne rimosso a maggio 2024 in seguito all’interlocuzione con OpenAI ed all’instaurazione della task force europea. Attualmente l’istruttoria è ancora in corso perché il procedimento sanzionatorio è stato comunque aperto: a questo punto è difficile che la sanzione sarà “lieve”. Il dott. Agostino Ghiglia, membro del Collegio dell’Autorità Garante, commenta la vicenda in questi termini sul proprio profilo Linkedin: “Ci auguriamo che la task force promossa dall’EDPB nel 2023 giunga presto a qualche conclusione perché come dice Maartje de Graaf, avvocato di Noyb: la tecnologia deve seguire le leggi non il contrario… Giusto no!?”. Va detto che difficilmente l’affermazione di Sam Altman, Ceo di OpenAI, per cui è impossibile rettificare i dati degli interessati, può essere stata pronunciata prima di quando è arrivata alle “orecchie” di noyb.eu: in altri termini, è verosimile che OpenAI, in precedenza, non abbia giocato a carte scoperte (con conseguente valutazione della sua condotta nel contesto sanzionatorio). E l’articolo 22 del GDPR? Se è vero che Open AI non è in grado di rettificare i dati sugli interessati, un’altra violazione si staglia all’orizzonte per ChatGPT: il divieto di essere sottoposti a processo decisionale automatizzato. Merita riportare il testo dell’articolo 22 del GDPR, rubricato “Processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche, compresa la profilazione”. “1. L’interessato ha il diritto di non essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici che lo riguardano o che incida in modo analogo significativamente sulla sua persona. 2. Il paragrafo 1 non si applica nel caso in cui la decisione: a) sia necessaria per la conclusione o l’esecuzione di un contratto tra l’interessato e un titolare del trattamento; b) sia autorizzata dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento, che precisa altresì misure adeguate a tutela dei diritti, delle libertà e dei legittimi interessi dell’interessato; c) si basi sul consenso esplicito dell’interessato. 3. Nei casi di cui al paragrafo 2, lettere a) e c), il titolare del trattamento attua misure appropriate per tutelare i diritti, le libertà e i legittimi interessi dell’interessato, almeno il diritto di ottenere l’intervento umano da parte del titolare del trattamento, di esprimere la propria opinione e di contestare la decisione. 4. Le decisioni di cui al paragrafo 2 non si basano sulle categorie particolari di dati personali di cui all’articolo 9, paragrafo 1, a meno che non sia d’applicazione l’articolo 9, paragrafo 2, lettere a) o g), e non siano in vigore misure adeguate a tutela dei diritti, delle libertà e dei legittimi interessi dell’interessato”. Nel caso di ChatGPT si assiste ad un webscraping indiscriminato che determina l’impossibilità per gli interessati di prestare qualunque consenso sulla gestione dei propri dati. L’impossibilità di evitare “allucinazioni”, poi, imporrebbe a maggior ragione una possibilità di rettifica, che tecnicamente risulta, a sua volta, impossibile. In altri termini, dato che queste problematiche non sono tecnicamente risolvibili ad oggi, il LLM di ChatGPT potrebbe essere del tutto illegale nell’Unione europea. Conclusioni Sullo sfondo di questa vicenda si stagliano numerose questioni. Prima su tutte l’assoluta assenza di scrupoli nell’impostazione del modello di ChatGPT, di certo pensato per fare business, ma non per essere GDPR compliant. L’arretratezza dell’Unione europea in materia di AI suggerisce che, sul piano politico, si voglia spostare la guerra industriale dal mercato al piano della tutela dei diritti, dove OpenAI ha oggettivamente più torto che ragione, almeno nell’UE. ChatGPT è stata immessa sul mercato senza mezze misure, mentre ora, con l’AI Act, sono previsti i sandboxes per testare i modelli senza ledere i diritti degli interessati. In conclusione, chi pensava che il GDPRT avesse già detto tutto e che ora la palla fosse passata a DSA e AI Act, ha preso un solenne granchio: la normativa va letta complessivamente, ma il GDPR resta il fratello maggiore. Read the full article
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bitcoinreportitalia · 2 months
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🤖 Tornado Cash sotto attacco: la privacy è un diritto, non un privilegio.
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🤖 Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha recentemente preso di mira Tornado Cash, un mixer di criptovalute che consente agli utenti di proteggere la propria privacy. Le argomentazioni presentate dal DOJ dimostrano un "evidente disprezzo per la privacy", come sottolineato da un avvocato.
🤖 Questo attacco rappresenta un pericolo per i diritti fondamentali degli individui. In un mondo digitale, la privacy è essenziale per proteggere la libertà personale. I dati personali sono preziosi e possono essere utilizzati per scopi illeciti, come la profilazione, la sorveglianza o il ricatto. La possibilità di proteggere la propria privacy è fondamentale per vivere una vita libera e autonoma.
🤖 Il tentativo del DOJ di criminalizzare l'utilizzo di strumenti come Tornado Cash è un passo nella direzione sbagliata e deve essere fermamente contrastato. La privacy non è un privilegio riservato a pochi, ma un diritto umano fondamentale che deve essere garantito a tutti.
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https://t.me/Bitcoin_Report_Italia
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Premio alla ricerca che difende il corpo umano dalle radiazioni
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lamilanomagazine · 2 months
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Truffa online milionaria sventata dalla Polizia di Stato: salva un'importante azienda veneta
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Truffa online milionaria sventata dalla Polizia di Stato: salva un'importante azienda veneta La Polizia di Stato di Verona è intervenuta a seguito della segnalazione di un Dirigente di una importante realtà economica operante nella provincia scaligera inerente una possibile truffa posta in essere attraverso la rete. Lo staff dell'Ufficio contabile della società era stato infatti contattato dal sedicente CEO del Gruppo e – nella convinzione di comunicare con i vertici del gruppo industriale – indotto ad effettuare dei bonifici destinati a un conto corrente estero per un importo complessivo di più di un milione di euro. Si tratta di una truffa che di solito si perfeziona anche attraverso l'attività di profilazione web e analisi degli account social dei dirigenti e dipendenti della Società, con l'acquisizione di preziose informazioni sulle dinamiche e i rapporti societari. La Polizia Postale, ricevuta la segnalazione ha immediatamente attivato - per il tramite del Servizio centrale - i canali internazionali di cooperazione di polizia attraverso l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia riuscendo a bloccare la transazione e restituendo l'ingente somma di denaro prima dell'effettivo trasferimento verso conti esteri. La tempestività della segnalazione e la celerità di intervento degli operatori specializzati hanno giocato un ruolo fondamentale per il buon esito dell'operazione. La truffa perpetrata ai danni della società scaligera rientra nella categoria delle c.d. "CEO Frauds", conosciute anche come "truffe del capo" o "truffe dell'Amministratore Delegato", tra gli attacchi informatici più pericolosi per le imprese, che possono procurare danni non solo economici ma anche reputazionali nei confronti delle società e dei dirigenti coinvolti. In questo schema criminale, un soggetto che si trova in posizione apicale all'interno di una organizzazione societaria e che ha poteri di spesa, viene contattato da un truffatore che, spacciandosi per l'amministratore delegato della società e rappresentando la necessità di un trasferimento di fondi immediato lo induce a trasferire una cospicua somma di denaro, normalmente su un conto estero. Questo genere di truffa è molto insidioso e difficile da riconoscere, perché normalmente preceduto da un'attenta attività di preparazione, fatta di studio e approfondita analisi della società bersaglio, attività cd. di "social engineering" che permette ai criminali di avere nominativi e riferimenti sulla struttura, tali da rendere la situazione di urgenza prospettata credibile. Per riconoscere e prevenire questa truffa, la Polizia di Stato consiglia di: - Prestare attenzione alla ricezione di email o telefonate che chiedono con urgenza il pagamento di una somma di denaro, su conti correnti diversi da quelli normalmente utilizzati, anche esteri; - Prestare attenzione a richieste di disporre pagamenti urgenti, magari con procedure diverse da quelle normalmente seguite e da effettuare con assoluta riservatezza; - In caso si ricevano email o telefonate sospette, contattare attraverso un diverso e sicuro canale comunicativo interno all'organizzazione aziendale la persona che il truffatore cerca di impersonare, chiedendo conferma della situazione prospettata; - Predisporre all'interno dell'organizzazione societaria delle procedure per il personale addetto alla contabilità che permettano di riscontrare con certezza la necessità del trasferimento di fondi. Nel ricordare che è sempre possibile consultare il portale ufficiale della Polizia Postale, la tempestività della denuncia e segnalazione alla Polizia Postale consente di attivare immediatamente gli accertamenti investigativi volti anche al possibile recupero delle somme e all'identificazione degli autori.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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easily-ecommerce · 3 months
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Cookie in Italia: le nuove linee guida del Garante Privacy
Il 10 luglio 2021, l’autorità italiana per la protezione dei dati (il “Garante Privacy”) ha approvato le nuove linee guida per l’uso dei cookie. Abbiamo creato questa guida per aiutarti a capire cos’è cambiato e come rispettare i requisiti – pienamente in vigore dal 10 gennaio 2022 – con il minimo sforzo.
Puoi trovare queste stesse indicazioni riassunte anche in una pratica checklist, completa di suggerimenti di configurazione.
In breve Se tu o i tuoi utenti avete sede in Italia, questi requisiti ti riguardano.
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I pulsanti “Accetta” e “Rifiuta” (o un comando “X” con funzione di rifiuto) sono obbligatori. Gli utenti devono poter fare scelte granulari sulle funzionalità, le terze parti e le categorie di cookie da installare (pur lasciando i dettagli dell’implementazione al fornitore del servizio, le linee guida suggeriscono che raggruppare le opzioni sia una soluzione adatta a soddisfare questo requisito). Gli utenti devono poter aggiornare le proprie preferenze di tracciamento in qualsiasi momento.
Raccolta del consenso
Il consenso via semplice scorrimento non è più valido. I cookie wall non sono ammessi.
Validità delle preferenze dell’utente relative al consenso: dopo aver chiesto il consenso la prima volta, devono passare almeno 6 mesi prima di poterlo chiedere nuovamente.
Cookie statistici (analytics)
I cookie statistici di prima parte possono essere installati senza il consenso dell’utente (e senza blocco preventivo). I cookie statistici di terza parte possono essere installati senza il consenso dell’utente (e senza blocco preventivo) solo a determinate condizioni.
Prova del consenso: ti serve un registro delle preferenze cookie per poter dimostrare di aver ottenuto un consenso valido secondo gli standard del GDPR.
Basi giuridiche applicabili all’uso dei cookie oltre al consenso: l’interesse legittimo non costituisce una base giuridica valida.
Le nuove regole sono entrate pienamente in vigore il 10 gennaio 2022.
Questi requisiti ti riguardano?
Tu o i tuoi utenti avete sede in Italia? Se sì, questi requisiti ti riguardano.
Requisiti principali e cosa devi fare
Cookie banner
Qualora un sito faccia uso di cookie di profilazione o altri strumenti di tracciamento, il banner costituisce un meccanismo valido per l’acquisizione del consenso dell’utente.
Il Garante prevede che il banner (o, in alternativa, un’area/finestra) mostrato da un sito web al primo accesso dell’utente includa le seguenti informazioni:
un’informativa breve sull’uso da parte del sito di cookie tecnici ed eventuali cookie di profilazione o altri strumenti di tracciamento, con le relative finalità;
un link alla cookie policy che indichi gli eventuali altri soggetti destinatari dei dati personali, i tempi di conservazione e l’esercizio dei diritti dell’utente;
un’indicazione chiara che l’utente, proseguendo nella navigazione del sito tramite un’azione positiva ed esplicita, presta il proprio consenso alla profilazione. Fai attenzione, però, perché il semplice scorrimento non è considerato un metodo valido per la raccolta del consenso;
un link a un’area dedicata dove l’utente può selezionare in maniera granulare le funzionalità, le terze parti e le categorie di cookie da installare;
un comando per accettare tutti i cookie o altri strumenti di tracciamento;
un comando per continuare la navigazione senza accettare i cookie e chiudere il banner.
Nelle visite al sito successive alla prima, l’utente non dovrà più visualizzare il banner iniziale, ma dovrà poter accedere alla privacy/cookie policy e ad un’area dover poter modificare le preferenze di tracciamento espresse in precedenza. *Se un sito web installa solo cookie tecnici, il banner non è necessario: l’informazione sull’uso dei cookie tecnici può infatti essere inclusa nell’homepage o nell’informativa.
Raccolta del consenso
Lo scrolling o scrolldown non è ritenuto adatto alla raccolta di un valido consenso. Unica eccezione: che lo scorrimento sia parte di una serie di azioni che indicano in maniera inequivocabile la volontà dell’utente di prestare il proprio consenso.
Il Garante considera illeciti anche i cosiddetti cookie wall, salvo che il sito web offra all’utente la possibilità di accedere a un contenuto o a un servizio equivalenti senza dover prestare il proprio consenso (da valutare caso per caso).
Preferenze di consenso ai cookie
Agli utenti può essere chiesto nuovamente di prestare il consenso solo se:
le condizioni del consenso sono cambiate (ad esempio, sono stati aggiunti dei nuovi servizi di terza parte o ne sono stati rimossi di vecchi); o il titolare del sito non possiede gli strumenti per tenere traccia del consenso precedente (ad esempio, l’utente ha eliminato il cookie di consenso installato sul suo dispositivo); o sono passati almeno 6 mesi dall’ultima acquisizione.
Cookie statistici
I cookie sono definiti sulla base di due macro categorie: cookie tecnici e cookie di profilazione.
Inoltre, il Garante precisa che, in linea di principio, i cookie statistici di prima parte possono essere installati senza il consenso dell’utente.
Per quanto riguarda i cookie statistici di terza parte, possono essere installati senza il consenso dell’utente solo se:
non permettono l’identificazione di un utente preciso (ad esempio, usano solo indirizzi IP abbreviati o sono assegnati non a un singolo dispositivo, ma a diversi); il loro uso è limitato a un singolo sito/app; non sono condivisi o comunicati a terzi; i dati raccolti non sono combinati con altri dati.
Prova del consenso
ll Garante precisa che il titolare di un sito web è tenuto a dimostrare di aver ottenuto un consenso valido secondo gli standard del GDPR.
Il Garante specifica infatti che per poter considerare l’azione di un utente come un consenso valido all’installazione dei cookie, a questa azione deve corrispondere un “evento informatico inequivoco, documentabile” e “riconoscibile e registrabile da parte del titolare“.
Ricorda che la scadenza per l’adeguamento è il 10 gennaio, e a partire da quella data solo i consensi registrati secondo gli standard GDPR saranno ritenuti validi.
Fonte iubenda 
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eustachioricky · 3 months
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Rivoluzione della SEO con ChatGPT Italiano
Introduzione
Nell'era digitale, la Search Engine Optimization (SEO) è diventata fondamentale per il successo online delle aziende. L'introduzione di strumenti avanzati come ChatGPT Italiano ha notevolmente semplificato il compito dei professionisti del settore. In questo saggio, esamineremo come l'utilizzo di ChatGPT Italiano abbia rivoluzionato l'ambito della SEO, offrendo una comodità senza precedenti.
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ChatGPT Italiano: L'Alleanza Perfetta
ChatGPT Italiano rappresenta una svolta nel campo dell'intelligenza artificiale, offrendo la possibilità di generare testo coerente e rilevante in lingua italiana. Grazie alla sua capacità di comprensione e risposta naturale, ChatGPT Italiano si è guadagnato un posto d'onore tra gli strumenti preferiti dei professionisti del marketing digitale.
Generazione di Contenuti Ottimizzati
Una delle sfide principali della SEO è la creazione di contenuti di alta qualità, in grado di attirare l'attenzione dei motori di ricerca. Con ChatGPT Italiano, questo compito diventa semplice e veloce. L'intelligenza artificiale offre suggerimenti e idee per la generazione di contenuti ottimizzati, aiutando a identificare le parole chiave più efficaci e sviluppando strategie di contenuto vincenti.
Ottimizzazione On-Page e Off-Page
Oltre alla generazione di contenuti, ChatGPT Italiano può essere impiegato per ottimizzare sia gli aspetti on-page che off-page di una strategia SEO. Attraverso la sua analisi intelligente, suggerisce modifiche per migliorare la struttura del sito web, l'organizzazione dei contenuti e l'esperienza utente complessiva. Inoltre, offre consigli su come potenziare la profilazione dei backlink e sviluppare una solida strategia di link building.
Monitoraggio e Analisi dei Dati
La SEO è un processo continuo che richiede monitoraggio e analisi costanti dei dati. ChatGPT Italiano automatizza gran parte di questo processo, analizzando i dati dei motori di ricerca e fornendo insight preziosi sulle tendenze di ricerca, le performance del sito e le strategie dei concorrenti. Questo permette ai professionisti del settore di prendere decisioni informate e adattare le strategie in tempo reale.
Conclusioni
In conclusione, l'utilizzo di ChatGPT Italiano nell'ambito della SEO offre numerosi vantaggi in termini di comodità ed efficacia. Grazie alla sua capacità di generare contenuti ottimizzati, ottimizzare il sito web e analizzare i dati, ChatGPT Italiano si è affermato come uno strumento indispensabile per i professionisti del settore. Con il suo supporto, è possibile ottenere risultati migliori in modo più rapido ed efficiente, consentendo alle aziende di rimanere competitive in un mercato sempre più complesso e dinamico.
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