#profilazione
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Il Consiglio d'Europa sostiene che le F.O. Italiane siano razziste: le forze dell'ordine farebbero profilazione! (🤣)
Conosco troppo bene le F.O. italiane: non ce li vedo proprio 'sti soggetti, che lo Stato prende soltanto se hanno un solo neurone, impegnati a fare qualcosa di complesso: o gingillano in ufficio, o sono sui social a farsi selfie, o me li trovo in DM a rompere il cazzo, o pestano qualcuno per noia o ammazzano qualcuno "per sbaglio".
#Consiglio d'Europa#F.O.#acab#razzismo#forse dell'ordine italiane#profilazione#neurone#Stato#impegno#complessità#gingillarsi#ufficio#social#selfie#dm#rompere il cazzo#pestare#qualcuno#noia#uccidere#ammazzare#errore
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Alexa ci spia
Ma chi l'avrebbe mai pensato? <sarcasmo>
"Umar Iqbal, assistente professore di informatica e ingegneria presso la McKelvey School of Engineering della Washington University di St. Louis, ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che Amazon utilizza i dati di interazione degli altoparlanti intelligenti per determinare gli interessi degli utenti e quindi utilizza tali interessi per indirizzare annunci personalizzati”.
Per analizzare i dati raccolti dai dispositivi intelligenti, il team ha creato diversi “personaggi” con interessi in determinate categorie. I ricercatori hanno misurato la raccolta dei dati intercettando il traffico di rete e determinato l’utilizzo dei dati osservando le pubblicità mirate a ciascun “personaggio”.
Il team ha scoperto che fino a 41 inserzionisti sincronizzano o condividono i propri cookie con Amazon, che vengono poi sincronizzati con altre 247 terze parti. Hanno anche scoperto che Amazon non rivela che le interazioni degli altoparlanti intelligenti vengono utilizzate per profilare gli utenti allo scopo di indirizzare la pubblicità."
Io l'avevo già capito da tempo. Per fare un test mi ero divertito a fare diverse ricerche su cofani funebri, bare e funerali con Google; beh, passato almeno un anno continuo a ricevere pubblicità di imprese funebri e servizi di cremazione.
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Assistenti vocali, orecchie sempre in azione
Assistenti vocali, orecchie sempre in azione
Assistenti vocali, orecchie sempre in azione Agli assistenti vocali come Alexa è possibile chiedere tante cose: le funzionalità si evolvono ogni giorno ma già nel loro standard permettono di fare ricerche sul web, impostare una sveglia, fissare appuntamenti, ascoltare un brano musicale in streaming, per non parlare della gestione dei dispositivi domestici “smart”. Ma, come scrivevo qualche tempo…
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#advertising#alexa#assistenti vocali#consapevolezza#Cortana#Google Assistant#privacy#profilazione#pubblicità#siri#smart speaker#utenti
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Miles Davis being kissed by his wife Francis as he is released from jail, in 1959.
Photo by Stanley Hall
Miles Davis siendo besado por su esposa Francis cuando es liberado de la cárcel, en 1959. (Foto: Stanley Hall).
(English / Español / Italiano)
In August 1959, the famous jazz trumpeter Miles Davis was brutally assaulted by a police officer outside the Birdland club in New York. Davis had just finished recording his iconic album "Kind of Blue" and was at the height of his fame when he was stopped and beaten for no reason. This incident was widely reported and Davis recounted the experience in his 1989 autobiography.
------------------------------------------------------------------------------ En agosto de 1959, el famoso trompetista de jazz Miles Davis fue brutalmente agredido por un oficial de policía fuera del club Birdland en Nueva York. Davis había acabado de grabar su icónico álbum "Kind of Blue" y estaba en la cima de su fama cuando fue detenido y golpeado sin motivo. Este incidente fue ampliamente reportado y Davis relató la experiencia en su autobiografía de 1989.
----------------------------------------------------------------------------- Nell'agosto del 1959, il famoso trombettista jazz Miles Davis fu brutalmente aggredito da un agente di polizia fuori dal club Birdland di New York. Davis aveva appena finito di registrare il suo iconico album "Kind of Blue" ed era all'apice della sua fama quando fu fermato e picchiato senza motivo. L'incidente fu ampiamente riportato e Davis raccontò l'esperienza nella sua autobiografia del 1989.
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l'ECRI ci chiama fascisti senza dirci che siamo fascisti.
le code di paglia, senza nessuna sorpresa, si sono subito alzate tutte (signor Presidente, che fa?)
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CONDANNE A MORTE ANNULLATE: I GIURATI NERI ERANO STATI ESCLUSI PER 20 ANNI
Un condannato alla pena capitale che si trovava nel braccio della morte della California da 33 anni dovrà essere rilasciato o processato nuovamente dopo che un giudice federale ha approvato la richiesta del procuratore generale dello Stato di cancellare la sua condanna, a causa della condotta pregiudizievole dell’accusa nella selezione della giuria, avvenuta in un processo del 1991.
Curtis Lee Ervin, afroamericano di 71 anni, fu dichiarato colpevole di un omicidio avvenuto nel 1986 e non è l’unico condannato che ha visto la sua condanna riesaminata a causa di un pregiudizio razziale emerso nel sistema giudiziario di diversi Stati negli USA. La revisione in corso di decine di casi di pena di morte, secondo l’attuale procuratrice distrettuale della contea di Alameda, Pamela Price, dimostra che i pubblici ministeri hanno, per anni, deliberatamente escluso giurati neri ed ebrei dai processi. Una pratica, secondo Price, iniziata negli anni ’80 e proseguita fino ai primi anni 2000. La procuratrice distrettuale della contea nominata l’anno scorso, ha affermato che la profilazione razziale dei giurati è stata diffusa e ben nota nel dipartimento sotto i suoi predecessori. I dati raccolti dalla procuratrice hanno anche rilevato pregiudizi razziali nella selezione della giuria dalla California, stato di Washington, Connecticut e New York, così come nel profondo sud.
L’avvocato di Ervin, Pamala Sayasane, ha dichiarato ai media incredula che la concessione del procuratore generale dello Stato “Viene fatta raramente. È una cosa importante e avrà conseguenze per gli altri condannati a morte”.
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Fonte: SFist; CNN
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Thread by @LeilaBelMoh
Sul caso #Verona, vorrei raccontare un aneddoto personale per farvi capire quanto sia pratica diffusa la profilazione razziale da parte delle forze di polizia - oltre che la brutalità.
Discalimer: io sono una persona razzializzata whitepassing, nel senso che i miei lineamenti sono evidenti, ma il colore della pelle è molto chiaro. Questo comporta che gli episodi che mi riguardano di profilazione avvengano d'estate quando sono visibili i miei tatuaggi in arabo o la collana con il mio nome in arabo. D'inverno in generale me la scampo. Bene, l'anno scorso, a metà maggio, mi trovavo a Verona Porta Nuova, dopo aver parlato al Festival del Giornalismo. Mi trovavo in stazione a fare colazione, in maniche corte per il caldo Ero seduta al bar, vicino alla vetrata a bermi un caffè. Ad un certo punto entrano due poliziotti, iniziano il giro nel locale, mi passano affianco, vanno oltre, si rigira uno di loro, vede la collana, mi punta e mi chiede in maniera parecchio aggressiva i documenti Non mi stupisce il controllo, mi stupiscono le modalità. Non è la prima volta che mi succede, ma è la prima con questa aggressività. Fanno un check su un palmare - anche là, sarebbe bello capire che tipo di software usino e se usino il riconoscimento facciale - vedono la cittadinanza e se ne vanno scazzati. Controllano solo me, in tutto il bar. Ora, a me è sempre andata bene, perché ho la cittadinanza - magari da questo si capisce quando non sia solo un pezzo di carta - ma l'ostilità delle forze dell'ordine verso certe categorie è evidente: Sei una persona di origine straniera? Non ti tratteranno quasi mai in maniera educata e con rispetto. Sei una persona senza fissa dimora o tossicodipendente? Stessa cosa. Di esempi di profilazione razziale e brutalità ne abbiamo a bizzeffe: la donna trans a Milano, i ricatti sessuali in cambio di permessi di soggiorno a Torino, il caso di Livorno, il fermo violento dei vigili a Padova, Cucchi, Uva, Aldrovandi, il G8, La Sapienza. Eppure continuiamo a dire che dobbiamo togliere il reato di tortura per i nostri angeli in divisa
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//Quindi praticamente ho creato diversi temi riguardo le trame che ho inventato usando persone storiche o inventate.
Faccio una lista:
-Ibrahim sappiamo che è collegato con lo Stato Islamico diventato un cattivo musulmano a causa delle torture durante l'invasione statunitense, la sua trama con Zainab al-Khalidi (personaggio inventato) era basata sulla misoginia e violenza domestica
-Felix Foster era ispirato a Mussolini ma la sua trama era di più basata su una dittatura colonialista fascista poi è stato rovesciato e ucciso perché i ribelli libici non ne potevano più e alla fine è ritornato in vita ma sotto restrizioni perché la nuova repubblica di Muhammad al-Husseini vuole essere sicura che non ritornerà di abusare il suo potere
-Adolf Hitler sappiamo che era un dittatore ed è un criminale di guerra tuttavia nella trama non può fare le stesse cose di un tempo perché il suo potere è limitato quindi vivrà per un pò in Argentina ma come sappiamo sta entrando in un lavoro sempre di autorità,nella polizia argentina e quindi si tratta più o meno di una trama di un pessimo agente di polizia ai livelli della Florida con il rischio di fare profilazione razziale, quando si trasferisce in Florida dopo il suo lavoro in Argentina si vedrà cosa accadrà ma non spoilero.
Quindi i temi sono praticamente:
-Misoginia e violenza domestica
-Colonialismo e nuova repubblica
-Abuso di potere e profilazione razziale
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🗓️📌 Milano, mercoledì 21 giugno, via privata Antonio Meucci 3, ore 21:
"📖 Il libro nero della Scuola"
Non solo il rapporto fra giovani, educazione, tecnologia e le sue conseguenze, ma Identità Digitale, sorveglianza e profilazione.
👉 Prendiamo in esame il caso del registro elettronico:
"In quella che Zuboff chiama l'era del capitalismo della sorveglianza, l'introduzione del registro elettronico nelle scuole, voluta in Italia da Mario Monti, sembra un ulteriore regalo ai Grandi della sorveglianza e del controllo [...] «Se i dati sono il nuovo petrolio, allora le scuole pubbliche sono il nuovo Texas» "
"La non obbligatorietà del registro elettronico è stata ribadita dalla sentenza n. 47241 del 21 novembre 2019 [...] Eppure, se un insegnante si rifiuta di utilizzarlo per salvaguardare la privacy dei propri studenti viene sanzionato."
"In altre parole, i dati delle migliaia di alunni che quotidianamente sono inseriti nei registri elettronici vengono trattati da Amazon, in Irlanda, per conto di un'azienda privata italiana, in assenza di una legge, di un Piano di dematerializzazione e di una approvazione da parte dell'Autorità Garante della privacy"
" «Il rischio forte di mettere a disposizione [...] dati importanti di bambini e di ragazzi raccolti in maniera sistematica, perché ricordiamo che non si tratta di un dato, ma della storia di un bambino o ragazzo che si forma, quello che gli accade, i suoi interessi...» "
Parliamone! Appuntamento mercoledì sera con l'autore del libro, Giorgio Matteucci. Non mancate 💥
⏰ Ore 19.30 Aperitivo / Ore 21.00 presentazione del libro e dibattito!
https://t.me/canalemiracolomilano
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Da Wikipedia.
"Prima stagione
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Nel 1977 Holden Ford, negoziatore frustrato dell'FBI, trova un'improbabile collaborazione nel navigato agente Bill Tench del reparto scienze comportamentali e nella professoressa Wendy Carr, con cui inizia a studiare una nuova tipologia di assassino, il cosiddetto "serial killer" e un nuovo metodo di indagine ed identificazione del colpevole chiamato "profilazione", andando in varie prigioni degli Stati Uniti ad intervistare tutti i maggiori e famosi pluriomicidi che stanno scontando la loro pena."
Bello..mi piacciono le cose del genere
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In Italia, le forze dell’ordine sono accusate di praticare la profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, in particolare nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana. Questa denuncia è contenuta nel rapporto aggiornato ad aprile 2024 dell’ECRI, l'organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa. Secondo il rapporto, le autorità italiane non sembra che siano consapevoli della gravità del problema e non riconoscono la profilazione razziale come una forma di razzismo istituzionale. L’ECRI ha chiesto allo Stato italiano di intraprendere uno studio completo e indipendente sulla questione. Durante la sua visita in Italia, l’ECRI ha ricevuto numerose testimonianze riguardo alla profilazione razziale effettuata dalle forze dell’ordine, focalizzandosi principalmente sulla comunità rom e su individui di origine africana. Lo studio richiesto avrà come obiettivo quello di identificare e affrontare le pratiche di profilazione razziale all'interno delle forze dell’ordine. Strasburgo intende valutare, tra due anni, se l'Italia avrà seguito le raccomandazioni fornite. L’ECRI esprime anche preoccupazione per il fatto che il discorso pubblico in Italia sia diventato sempre più xenofobo negli ultimi anni. Nota che i discorsi politici si sono radicalizzati, specialmente nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo, migranti e cittadini italiani di origine migratoria, oltre a comunità rom e Lgbti. Un numero considerevole di dichiarazioni dispregiative e cariche di odio proviene da politici e funzionari pubblici di alto profilo, specialmente durante le campagne elettorali. Per affrontare questa situazione, l’ECRI raccomanda che i leader pubblici, compresi i politici di vari schieramenti, assumano una posizione chiara e pubblica contro i discorsi d'odio razzisti e lgbti-fobici. Invita a promuovere la comprensione tra le comunità e a esprimere solidarietà verso coloro che sono soggetti a tali atteggiamenti discriminatori. Inoltre, l’ECRI sostiene che i partiti politici dovrebbero adottare codici di condotta che vietino l'uso di discorsi d'odio, incoraggiando i loro membri a astenersi da tali comportamenti e prevedendo sanzioni per le violazioni.
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Il Consiglio d’Europa contro l’Italia di Meloni: «Polizia razzista, giudici sotto attacco». E la premier s’infuria
La commissione Ecri accusa in un rapporto le forze dell’ordine italiane di profilazione razziale soprattutto su comunità rom e persone di origine africana Non ci sta Giorgia Meloni a digerire le accuse sollevate dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) sul razzismo in Italia. Nel suo ultimo rapporto, aggiornato ad aprile 2024, l’Ecri sostiene che, nel…
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Sharon Verzeni, il papà Bruno: «Doveva sposarsi, non potrò mai accompagnarla all'altare. L'assassino? Chi sa si faccia avanti» Test del Dna per trovare l'assassino di Sharon Verzeni, come fu per Yara Gambirasio. «Chi l'ha uccisa è tra noi», dicono gli abitanti di Terno. La morte della 33enne è ancora un mistero. Suo papà Bruno non riesce a trovare un possibile colpevole: «Nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca», dice a La Repubblica. «Sharon era una ragazza semplice, solare. Aspettavo il momento di accompagnarla all’altare, si sarebbe sposata l’anno prossimo. Ma quel momento non arriverà mai», aggiunge l'uomo. Poi l'appello: «Chi sa trovi il coraggio di farsi avanti». Il papà di Sharon: doveva sposarsi Bruno Verzeni spera ancora che il colpevole possa essere trovato: «Non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro». L'uomo racconta che Sharon e il compagno sarebbero dovuti partire per la Grecia il 16 agosto. Le passeggiate le faceva «per tenersi in forma, la nutrizionista le aveva consigliato di perdere un po’ di peso perché voleva provare i vestiti da sposa e temeva non gli entrassero…doveva sposarsi l’anno prossimo». Sulla connessione con Scientology dice: «Lei lavorava lì al bar e i proprietari sono di Scientology. Le avevano proposto di fare un corso, inizialmente sull’essere positivi al lavoro. Poi, ultimamente, la sua amica del bar le aveva proposto un corso di rilassamento. Nulla che mi sia suonato mai strano, anzi le ho detto: se vuoi fallo, se può essere utile e ti rilassa». Le indagini Proseguono su diversi fronti le indagini sull'omicidio di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa con quattro coltellate la notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio scorsi in strada a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo. Da un lato i carabinieri del Ros stanno analizzando la 'copia forense' del suo cellulare per cercare eventuali chat o messaggi nascosti che possano in qualche modo indirizzare verso una pista precisa, verificando il traffico delle sue ultime ore di vita, ma non solo. Dall'altro proseguono gli accertamenti dei loro colleghi del Ris su alcuni profili genetici prelevati negli ultimi giorni nella zona del delitto, intorno a via Castegnate, da confrontare con le tracce di Dna eventualmente riscontrate sugli abiti e sui campioni prelevati durante l'autopsia sul corpo di Sharon. Sono alcune decine le persone convocate dai Carabinieri per il prelievo del dna, come i soccorritori, chi abita nella zona dove è avvenuto l'omicidio o si trovava in zona la sera in cui è stata uccisa, segnalato dalle celle telefoniche. L'analisi dei profili di Dna ricorda un po' il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne rapita e uccisa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra, paese anch'esso della zona dell'Isola bergamasca (così chiamata perché chiusa tra i fiumi Adda e Brembo) e distante circa 7 chilometri da Terno: per l'omicidio di Yara è stato condannato in via definitiva il muratore Massimo Bossetti, il cui Dna è risultato essere lo stesso - indicato inizialmente come 'ignoto 1' - trovato sugli indumenti intimi della tredicenne. A lui si arrivò proprio grazie a un'analisi a tappeto dei profili genetici del territorio. Allora però si trattò di una profilazione a tappeto con oltre 22mila test, in questo mirata. Il riserbo degli inquirenti Anche l'indagine per la morte di Sharon comunque si sta rivelando un'operazione piuttosto complessa, senza finora punti di svolta fondamentali. A oggi gli inquirenti - i carabinieri di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio - non si sbilanciano e mantengono il massimo riserbo sul caso: non è chiaro se a uccidere Sharon sia stato uno sconosciuto, tesi avallata dalla vita all'apparenza senza ombre della vittima, oppure qualcuno che la conosceva e voleva colpire proprio lei, come indicherebbe la violenza dei colpi del killer. Di professione barista al Vanilla di Brembate, da qualche tempo era solita uscire la sera a camminare, come le era stato consigliato da un dietologo. Spesso, ha spiegato il compagno Sergio Ruocco, lui la accompagnava. Non la sera del delitto perché, ha riferito, era stanco ed è andato a dormire. Le telecamere della zona attorno alla casa in cui viveva con Sharon, a circa 800 metri da dove è stata aggredita, non lo riprendono uscire né dalla parte anteriore, dove invece si vede lei uscire, né sul retro, dove una strada sterrata conduce comunque in una zona coperta dalle telecamere. Oltre cento le ore di filmati, estrapolati da una cinquantina di telecamere pubbliche e private, che hanno analizzato i carabinieri del Ros. L'assassino non si vede mai, ed è una delle cose a cui gli investigatori stanno cercando di dare una spiegazione per arrivare a capire chi sia e perché abbia ucciso Sharon.
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OpenAI a rischio sanzione
ChatGPT violerebbe il diritto all’esattezza del dato e il diritto alla rettifica. Non solo: il modello di linguaggio non offre la possibilità di sapere quali siano i dati sull’interessato che ha processato e come ne sia venuto a “conoscenza”. OpenAI avrebbe dovuto trovare un modo di rendere trasparente almeno questi elementi per rendersi conforme al GDPR, dopo che le erano stati inviati messaggi forti: il blocco temporaneo del trattamento da parte del Garante italiano nell’aprile 2023 e la costituzione di una task force europea sotto l’egida dell’EDPB. In principio fu il Garante italiano Esattamente un anno fa l’Autorità Garante per il Trattamento dei dati personali prese una decisione forte e controcorrente: imporre un blocco temporaneo del trattamento dei dati ad OpenAI sul territorio italiano. Seguì un mese di confronto febbrile, in seguito al quale OpenAI recepì le indicazioni sulle violazioni più macroscopiche (assoluta assenza di privacy policy e di consenso informato nelle T&C). Il provvedimento venne rimosso a maggio 2024 in seguito all’interlocuzione con OpenAI ed all’instaurazione della task force europea. Attualmente l’istruttoria è ancora in corso perché il procedimento sanzionatorio è stato comunque aperto: a questo punto è difficile che la sanzione sarà “lieve”. Il dott. Agostino Ghiglia, membro del Collegio dell’Autorità Garante, commenta la vicenda in questi termini sul proprio profilo Linkedin: “Ci auguriamo che la task force promossa dall’EDPB nel 2023 giunga presto a qualche conclusione perché come dice Maartje de Graaf, avvocato di Noyb: la tecnologia deve seguire le leggi non il contrario… Giusto no!?”. Va detto che difficilmente l’affermazione di Sam Altman, Ceo di OpenAI, per cui è impossibile rettificare i dati degli interessati, può essere stata pronunciata prima di quando è arrivata alle “orecchie” di noyb.eu: in altri termini, è verosimile che OpenAI, in precedenza, non abbia giocato a carte scoperte (con conseguente valutazione della sua condotta nel contesto sanzionatorio). E l’articolo 22 del GDPR? Se è vero che Open AI non è in grado di rettificare i dati sugli interessati, un’altra violazione si staglia all’orizzonte per ChatGPT: il divieto di essere sottoposti a processo decisionale automatizzato. Merita riportare il testo dell’articolo 22 del GDPR, rubricato “Processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche, compresa la profilazione”. “1. L’interessato ha il diritto di non essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici che lo riguardano o che incida in modo analogo significativamente sulla sua persona. 2. Il paragrafo 1 non si applica nel caso in cui la decisione: a) sia necessaria per la conclusione o l’esecuzione di un contratto tra l’interessato e un titolare del trattamento; b) sia autorizzata dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento, che precisa altresì misure adeguate a tutela dei diritti, delle libertà e dei legittimi interessi dell’interessato; c) si basi sul consenso esplicito dell’interessato. 3. Nei casi di cui al paragrafo 2, lettere a) e c), il titolare del trattamento attua misure appropriate per tutelare i diritti, le libertà e i legittimi interessi dell’interessato, almeno il diritto di ottenere l’intervento umano da parte del titolare del trattamento, di esprimere la propria opinione e di contestare la decisione. 4. Le decisioni di cui al paragrafo 2 non si basano sulle categorie particolari di dati personali di cui all’articolo 9, paragrafo 1, a meno che non sia d’applicazione l’articolo 9, paragrafo 2, lettere a) o g), e non siano in vigore misure adeguate a tutela dei diritti, delle libertà e dei legittimi interessi dell’interessato”. Nel caso di ChatGPT si assiste ad un webscraping indiscriminato che determina l’impossibilità per gli interessati di prestare qualunque consenso sulla gestione dei propri dati. L’impossibilità di evitare “allucinazioni”, poi, imporrebbe a maggior ragione una possibilità di rettifica, che tecnicamente risulta, a sua volta, impossibile. In altri termini, dato che queste problematiche non sono tecnicamente risolvibili ad oggi, il LLM di ChatGPT potrebbe essere del tutto illegale nell’Unione europea. Conclusioni Sullo sfondo di questa vicenda si stagliano numerose questioni. Prima su tutte l’assoluta assenza di scrupoli nell’impostazione del modello di ChatGPT, di certo pensato per fare business, ma non per essere GDPR compliant. L’arretratezza dell’Unione europea in materia di AI suggerisce che, sul piano politico, si voglia spostare la guerra industriale dal mercato al piano della tutela dei diritti, dove OpenAI ha oggettivamente più torto che ragione, almeno nell’UE. ChatGPT è stata immessa sul mercato senza mezze misure, mentre ora, con l’AI Act, sono previsti i sandboxes per testare i modelli senza ledere i diritti degli interessati. In conclusione, chi pensava che il GDPRT avesse già detto tutto e che ora la palla fosse passata a DSA e AI Act, ha preso un solenne granchio: la normativa va letta complessivamente, ma il GDPR resta il fratello maggiore. Read the full article
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Premio alla ricerca che difende il corpo umano dalle radiazioni
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