#produzione sostenibile
Explore tagged Tumblr posts
Text
Coldiretti. Alessandria. Etichettatura: Quante Nocciole ci Sono Davvero nella Crema di Nocciole?
Serve una normativa chiara per garantire al consumatore un acquisto consapevole e valorizzare le eccellenze locali come le nocciole piemontesi.
Serve una normativa chiara per garantire al consumatore un acquisto consapevole e valorizzare le eccellenze locali come le nocciole piemontesi. Le nocciole piemontesi e monferrine sono rinomate per la loro eccellenza, costituendo uno degli ingredienti chiave della celebre crema di nocciole. Tuttavia, nonostante la qualità delle nocciole, non esiste ancora una normativa che garantisca al…
#accordi di filiera#Agricoltura#agroalimentare.#agroindustria virtuosa#aromi artificiali#Cacao#Coldiretti Alessandria#crema di nocciole#crema spalmabile#eccellenze locali#Etichettatura#filiera agricola#Filiera Agroalimentare#Mauro Bianco#nocciole piemontesi#normativa alimentare#Novi Elah Dufour#olio di girasole#olio di palma#origine ingredienti#prodotto d’eccellenza#prodotto locale#prodotto Made in Italy#produzione corilicola#produzione corilicola piemontese#produzione sostenibile#qualità ingredienti#Roberto Bianco#Sostenibilità#trasparenza alimentare
0 notes
Text
📢 L’insostenibilità della svolta green
🔍 Massimiliano Bonavoglia
-----
Tenteremo di rispondere alle seguenti domande:
Quanto è sostenibile la Transizione Green?
La produzione dell’energia pulita rispetta l’ambiente?
Rispetta i diritti umani, quelli dei lavoratori e…
31 notes
·
View notes
Text
ITALIA, AUMENTO RECORD DI FONTI RINNOVABILI (+25%) E CALO D’EMISSIONI (-6%)
I dati relativi al primo semestre 2024 segnano un forte avanzamento delle fonti rinnovabili in Italia, con una crescita del 25% ed una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona). L’analisi rileva il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (10 punti percentuali in meno rispetto al semestre precedente).
Il miglioramento del mix energetico è stato spinto dal rimbalzo dell’idroelettrica (+65% dai minimi storici del 2022-’23), mentre nuovi importanti cali hanno riguardato l’utilizzo del carbone (-60% dopo il -30% del 2023), ormai ridotto ai minimi termini, e il gas naturale (-5%). In aumento marginale i consumi di petrolio. Il calo dei combustibili fossili è soprattutto concentrato nel settore elettrico (-32%), grazie al notevole incremento della quota delle fonti di energia rinnovabile nella generazione di elettricità, salita nel semestre al 44% della richiesta, il nuovo massimo storico.
In Europa un crollo della domanda di carbone nel semestre è stato del 24% mentre quello di gas naturale del 4%. I dati raccolti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, indicano che l’indice composito ISPreD (Indice Sicurezza energetica, Prezzi dell’energia e competitività, Decarbonizzazione) che sintetizza lo stato della transizione energetica italiana, risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+10%). Rispetto al secondo trimestre 2023 l’ISPreD risulta in leggero miglioramento nelle dimensioni decarbonizzazione e prezzi dell’energia e competitività e in miglioramento più consistente nella dimensione della sicurezza energetica.
___________________
Fonte: ENEA; foto di Rawpixel
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
8 notes
·
View notes
Text
Questo weekend ho fatto una delle cose che mi ero ripromessa di fare più spesso, anzi due: passare del tempo con le mie amiche di persona e dedicare di nuovo attenzione all'antropologia, che dopo la tesi ho messo un po' troppo in disparte.
Con la mia vecchia compagna di studi siamo andate a seguire degli incontri a Pistoia, organizzati proprio sul tema dell'antropologia dell'alimentazione, sulla cultura e sulle retoriche del cibo, sulle pratiche e i miti più o meno recenti che gravitano intorno alla cucina e alla produzione di ciò che mettiamo a tavola. Bellissimo *_*
Purtroppo siamo riuscite a stare solo una giornata su tre, e abbiamo perso uno degli interventi che avremmo voluto seguire di più, ma non si può avere tutto (e proprio la "temperanza" era uno dei concetti cardine di uno degli interventi che abbiamo ascoltato, quindi abbiamo cercato di contenere la delusione u_u)
Questi sono i miei appunti sparpagliati rimuginati tra ieri e oggi, in attesa di rimettere ordine nei miei pensieri:
* Sullo Sprecometro di Andrea Segrè gli astronauti della stazione spaziale sarebbero sempre ai primi posti di tutte le classifiche, ma quanto è difficile essere parsimoniosi senza un team alle spalle
* Chissà se Stefania De Pascale ha visto "For all Mankind" e quanta fantascienza c'è stata nell'infanzia di chi lavora in questo campo - chissà che ne penserebbero Fabio Dei (ricordando sua lezione dal Festival di antropologia di Bologna) e Dario Bressanini
* Se la tavola serve al dialogo e dialogare a tavola e sulla tavola serve a tutti noi, seguire il filo dei discorsi di Marino Niola e Enzo Bianchi è un viaggio nel linguaggio più suggestivo tra metafore e allegorie, una serie di immagini potentissime
* La concretezza dei numeri sulla produzione di carne di Stefano Liberti è agghiacciante anche dopo aver scritto una tesi su questi argomenti ed è tra i migliori esempi della complessità dei mondi culturali di cui parlava Adriana Destro nel mio primo libro di antropologia
* Chissà se la dimensione relazionale delle scelte alimentari collettive di cui ha parlato Adriano Favole ci porterà verso un equilibrio sostenibile prima o poi - sarebbe meglio prima che poi... - tra i paradossi dell'abbondanza e i limiti della memoria storica e la costruzione di nuove abitudini a tavola (quando ha parlato della neo-tipicità della carne in scatola in polinesia e al paragone con l'importazione della pizza in Italia non ho potuto fare a meno di pensare ad Alberto Grandi)
* Alla ricerca delle foto di Marco Aime, abbiamo visitato alcuni locali tra i vicoli e le piazzette di Pistoia, incrociando insegne di "corsi di recupero per vegani" e mostre fotografiche dedicate alla "fame chimica": sulla sola retorica sul cibo ci sarebbero ore di dialoghi da fare
* Grande emozione incontrare al volo Massimo Montanari e ringraziarlo per aver dato il via alla passione per questi argomenti 20 anni fa, ancora più bello farlo insieme alla mia amica considerato che la nostra amicizia è nata proprio tra i banchi di quel corso
* Quanti libri vorrei leggereeeee
* Per fortuna ci sono i video su youtube per recuperare gli incontri persi
Comunque non potevo non prendere appunti, ovviamente u_u
Questa invece sono io che aspetto il treno per rientrare con 50 minuti di ritardo, ma niente può guastare questo weekend cominciato con gli gnocchi fatti in casa dalla mia amica u_u
E comunque ne ho approfittato per cominciare un libro che sembra proprio bellissimo *_*
7 notes
·
View notes
Text
Il segno della storia
Barovier&Toso vetrerie artistiche in Murano
Barovier&Toso, Murano 2005, 32 pagine ,17x15cm
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Le creazioni Barovier&Toso sono opere uniche, in Cristallo Veneziano soffiato a bocca e realizzate a mano da maestri vetrai di Murano, depositari di una tradizione secolare che solca la storia da generazioni. È ad Angelo Barovier che si deve l’invenzione di una rivoluzionaria formula che permise di ottenere un materiale inedito, dalle straordinarie caratteristiche di estrema trasparenza e brillantezza. Fu con decreto della Repubblica di Venezia, intorno al 1455, che Angelo Barovier ottenne addirittura l’esclusiva nella produzione del “Cristallo Veneziano”. Ciò che ancora oggi rende unica quella ricetta materica, giunta fino a noi e ulteriormente perfezionata, è la totale assenza di piombo e arsenico. Questo distingue il nostro Cristallo Veneziano da qualunque altro cristallo in commercio e rende la tecnica del cristallo soffiato, come anche tutto il processo produttivo, eseguibile in totale sicurezza da parte dei maestri vetrai. Il Cristallo Veneziano è un materiale unico, sostenibile e sicuro, capace di dar forma ad opere di grande valore artistico, le creazioni Barovier&Toso.
24/11/24
2 notes
·
View notes
Text
Crisi industriale per sovrapproduzione di acciaio in Cina
La siderurgia cinese è sull’orlo del precipizio. L’era delle grandi infrastrutture in Cina è finita, e ora il settore dell’acciaio deve affrontare un’enorme sovrapproduzione. Una transizione cruciale all’interno dell’industria siderurgica cinese, che sta esacerbando le preoccupazioni di sovracapacità, ha portato a temere che una mancanza di disciplina possa rischiare di far "cadere da un precipizio" questo settore industriale e danneggiare la posizione a lungo termine della nazione nel commercio globale. La produzione di acciaio della Cina è aumentata rapidamente negli ultimi decenni, diventando il principale produttore ed esportatore mondiale.
Ma la prolungata flessione del mercato immobiliare e il rallentamento della spesa infrastrutturale da parte di alcuni governi locali per contenere i rischi di indebitamento, significa che l’industria sta affrontando una realtà non piacevole. I prezzi sono crollati bruscamente dal 2021 e alcuni produttori di acciaio hanno chiesto di limitare la produzione, citando le crescenti perdite e i rischi di flusso di cassa dovuti alla sovracapacità.
Cina: produzione di acciaio Fine dei consumi su larga scala “In passato, era sostenuta principalmente da investimenti come il settore immobiliare, la costruzione di infrastrutture e il rinnovamento delle attrezzature delle fabbriche”, ha dichiarato Tang Zujun, vicepresidente della China Iron and Steel Association, durante un incontro con i maggiori produttori di acciaio del Paese alla fine di aprile. In futuro, sarà guidato dai consumi e dalle industrie strategiche emergenti e future basate sull’innovazione”. “L’era della costruzione su larga scala nel nostro Paese è finita”. Tang ha chiesto una migliore disciplina e allocazione delle risorse, nonché uno sviluppo “sano” del settore, aggiungendo che l’eccesso di investimenti in alcuni prodotti peggiorerebbe ulteriormente la sovraccapacità. ‘ “Se questo problema non viene gestito bene, avrà un enorme impatto sull’ecosistema, sullo sviluppo sostenibile e sulla competitività internazionale dell’intero settore” . Solo che la situazione è diventata talmente complessa ed eccessiva che è molto difficile quali siano gli impianti che dovrebbero sopravvivere e quali dovebbero chiudere. L’export non può più essere una valvola di sfogo Anche la possibilità di utilizzare l’estero, anche con il dumping, per scaricare l’acciaio in eccesso, non è più affrontabile. A metà aprile, Biden ha detto che le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio cinesi dovrebbero essere triplicate, nella prima proposta tariffaria importante sui prodotti cinesi da parte della sua amministrazione. A marzo, due grandi produttori di acciaio in Vietnam hanno richiesto un’indagine antidumping sulle esportazioni di acciaio laminato a caldo dalla Cina. La settimana scorsa, il Cile ha dichiarato che avrebbe imposto tariffe antidumping temporanee sui prodotti siderurgici cinesi utilizzati nell’industria mineraria, nel tentativo di sostenere i produttori locali in crisi. Il Messico aveva già imposto tariffe sull’acciaio cinese.
Export cinese di ferro e acciaio Il governo cercherà sicuramente di ridurre la produzione di acciaio in modo organico ed organizzato. Sicuramente potrà riuscirci con i grandi gruppi a controllo statale, ma le piccole acciaierie private, queste ridurranno la produzione per obbedire agli ordini di governo, salvo poi aumentarla non appena i prezzi inizieranno a riprendersi. Anche la Cina ha una sua economia di mercato, perfino più caotica di quella Occidentale. Mettere ordine al mercato cinese dell’acciaio non sarà un lavoro facile. Read the full article
2 notes
·
View notes
Text
ho finito di guardare One Piece e, da appassionato dell'anime, mi sbilancio e dico che è stellare nonché incredibilmente fedele
ma ci sono due elementi che mi hanno fatto storcere il naso: il fatto che è molto cartoonosa e quindi sembra spesso di guardare dei cosplay (fatti benissimo eh) che rompono l'immersione nel prodotto, dato che appena vedi il personaggio un po' più elaborato di ricordi che stai guardando un film e che non è la realtà, togliendo appunto il senso di immersione e trasporto che di solito si ha
e il fatto che andando avanti OP diventa folle, nei poteri, nei personaggi, nelle ambientazioni, quindi ho la sincera paura che arriveranno ad un punto (se continuano la serie) in cui non sarà più economicamente sostenibile rappresentarlo, a furia di live action e CGI che fanno lievitare i costi di produzione
8 notes
·
View notes
Text
La Magia della Fibra Verde
Benvenuto nel mondo della pulizia sostenibile con Green Fiber! In questo articolo, esploreremo la nostra eccezionale collezione progettata per rendere la tua casa pulita, accogliente e bellissima in modo rapido e sostenibile. Scopri il segreto di una pulizia senza compromessi, senza l'uso di prodotti chimici nocivi
La Magia della Fibra Verde
Ecologico:
Realizzati con la tecnologia giapponese UpPoly, i nostri prodotti Green Fiber rappresentano la risposta sostenibile per una casa pulita. Addio ai prodotti chimici dannosi, benvenuti a una pulizia ecologica e sicura.
Sistema di Navigazione:
Scegli il prodotto giusto in base alle tue esigenze, grazie al nostro intuitivo sistema di navigazione sulla confezione. Dalle fibre alle spugnette, hai 23 opzioni per prenderti cura della tua casa in modo mirato.
Perché Fibra Verde?
Niente Prodotti Chimici:
I nostri prodotti Green Fiber si basano sull'uso dell'acqua, offrendo una pulizia sicura e sostenibile. Dimentica gli ingredienti chimici dannosi e abbraccia una pulizia completamente naturale.
Intelligenza nella Pulizia:
I moci Green Fiber sono progettati con intelligenza per offrire comfort, velocità ed efficienza senza compromettere l'ambiente. Pulisci con intelligenza!
Esplora la Collezione
Green Fiber Home:
Dalle fibre alle spugne, troverai tutto per ogni tipo di superficie. Rendi ogni angolo della tua casa impeccabile con la nostra vasta gamma di prodotti.
Green Fiber Auto:
Per la cura dell'automobile, garantisci massimo comfort e pulizia. La tua auto merita la migliore cura, e Green Fiber è qui per fornirla.
Green Fiber Care:
Per la cura del viso e del corpo, scegli la nostra gamma delicata ed efficace. Prenditi cura di te stesso in modo sostenibile.
Sii Smart nella Pulizia
Mocio Green Fiber Aero:
Con fibra esclusiva giapponese per un'assorbenza potente. Rendi la pulizia un'esperienza veloce ed efficace.
Secchio Green Fiber Optima:
Pieghevole e pratico per i moci Green Fiber. Semplifica la tua routine di pulizia con il nostro secchio ottimizzato.
Rendi la tua casa un luogo pulito, confortevole e rispettoso dell'ambiente con Green Fiber.
Unisciti a noi nel futuro della pulizia sostenibile! Ora non perdere l'opportunità di utilizzare subito la tua speciale Welcome Gift Cashback per ottenere un ulteriore sconto vantaggioso sui prodotti. Se ancora non lo hai fatto, clicca qui e registrati come cliente per accedere agli sconti a te riservati.
(FAQs)
Quali sono i materiali utilizzati nella produzione della fibra verde?
Utilizziamo la tecnologia giapponese UpPoly, garantendo materiali ecologici e sostenibili.
Posso utilizzare i prodotti Green Fiber su tutte le superfici?
Sì, la nostra collezione è progettata per adattarsi a diverse superfici in modo sicuro ed efficace.
Quanto dura un mocio Green Fiber?
La durata dipende dall'uso, ma i nostri prodotti sono progettati per resistere a lungo.
Posso lavare le spugne Green Fiber in lavatrice?Assolutamente, rendiamo la pulizia ancora più conveniente.
Come posso ottenere assistenza clienti?
Contattaci direttamente attraverso il nostro sito web per un supporto personalizzato.
2 notes
·
View notes
Photo
Libreria G-Light x Slam Jam
La fibra di vetro è un materiale composto da filamenti sottili e resistenti, che viene utilizzato comunemente in vari settori per la produzione di oggetti ed elementi resistenti e durevoli. Il plexiglass, invece, è un materiale polimerico trasparente, simile al vetro ma con maggiore flessibilità e resistenza.
L'utilizzo combinato di questi due materiali, unito all'impiego di sistemi di illuminazione LED, ha portato alla creazione del G-Light, un materiale innovativo ideale per l'arredamento di negozi e showroom.
Grazie alla leggerezza della fibra di vetro, è possibile costruire strutture personalizzate che si adattano alle esigenze specifiche di ogni ambiente. La resistenza alla trazione, alla corrosione e la stabilità termica della fibra di vetro assicurano una maggiore durata e affidabilità del prodotto finale.
L'aggiunta del plexiglass alla fibra di vetro consente di ottenere una superficie trasparente, che rende possibile l'illuminazione interna del materiale attraverso l'uso di LED. Questo aspetto è particolarmente indicato per l'arredamento di negozi e showroom, in cui la visibilità dei prodotti e l'effetto scenografico attirano l'attenzione e la curiosità dei clienti.
Il materiale composto da fibra di vetro e plexiglass può essere utilizzato per la creazione di pareti divisorie, espositori, scaffali e arredi di vario tipo. Grazie alla versatilità del materiale, è possibile personalizzare l'illuminazione a LED in base alle esigenze specifiche di ogni ambiente, ottenendo un effetto luminoso delicato ma allo stesso tempo funzionale e coinvolgente.
La fusione tra materiale composito e polimerico permette al G-Light di essere considerato un materiale ecologico, in quanto la durata della vita del prodotto è molto più lunga rispetto a quella di altri materiali simili spesso utilizzati per questo tipo di applicazioni.
In sintesi, il G-Light rappresenta un'importante evoluzione nel settore dell'arredamento per negozi e showroom, grazie alla sua leggerezza, flessibilità, trasparenza e alla possibilità di essere illuminato a LED. Questo materiale rappresenta una soluzione estetica ed efficace per rendere i negozi più accattivanti e per attirare l'attenzione dei clienti, oltre ad essere una scelta sostenibile e durevole.
#composites#deisgn#architecture#innovation#storedesign#lightdesign#showroom#industrial design#interiordesign#interiorarchitecture#fashionindustry#streetwear
16 notes
·
View notes
Text
Coldiretti Alessandria: un sit-in davanti a Palazzo Lascaris per difendere l'agricoltura locale
Più di mille agricoltori e allevatori si sono radunati davanti al Consiglio regionale a Torino per chiedere regole chiare e sostenibili per salvaguardare le aziende agricole e le stalle.
Più di mille agricoltori e allevatori si sono radunati davanti al Consiglio regionale a Torino per chiedere regole chiare e sostenibili per salvaguardare le aziende agricole e le stalle. Coldiretti Alessandria ha giocato un ruolo di primo piano nell’evento, portando la voce del territorio e ottenendo risultati importanti per il settore. Un grido di protesta per il futuro…
#abbruciamenti residui vegetali#agricoltura Alessandria#agricoltura di qualità#Agricoltura e ambiente:#agricoltura Piemonte#Agricoltura Sostenibile#Alessandria today#aziende agricole#Biodiversità#biodiversità agricola#Coldiretti Alessandria#Coldiretti Piemonte#concimaie#crisi agricola#Davide Nicco#economia agricola#economia rurale#eventi Coldiretti#filiere agroalimentari#Google News#italianewsmedia.com#Matteo Marnati#Mauro Bianco#normativa agricola#Normative regionali#Palazzo Lascaris#Paolo Bongioanni#Pier Carlo Lava#Produzione alimentare#produzioni locali
0 notes
Text
Un barile di petrolio, 140 kg, oggi vale di 68$, contiene l'energia equivalente di 10.000 kg di batterie della Tesla, che valgono 200.000$.
Lo sapevate?
Solo un gruppo politicamente ingenuo, come la classe media occidentale, può credere che i banchieri internazionali globalisti e gli amministratori delle aziende che implementano l'agenda 2030, agiscono per salvare il pianeta.
Salvare il pianeta o dividersi la torta? I finanziamenti per le politiche green degli ultimi anni sono dell'ordine di grandezza dei trilioni di dollari nei pesi occidentali. Tra chi viene divisa la torta di questi finanziamenti e con quale meccanismo?
Tutti questi finanziamenti pubblici vanni a società private selezionate dalle tecnocrazie internazionali proprio a questo scopo, in conformità degli obiettivi di “sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite.
Questo è un elenco di “obiettivi umanitari” che vanno dall’abolizione della fame alla pace nel mondo, alla giustizia e all’uguaglianza di genere adottati dalle NU nel 2015 nell’ambito dell’agenda 2030.
In realtà, e in pratica, gli obiettivi di sviluppo sostenibile assegnano il flusso di investimenti globali e di prestiti bancari con trattamenti preferenziali ai governi e alle società in base alla loro conformità ai criteri ambientali, sociali e di governo (ESG).
Ora nonostante il marchio delle NU, questi sono formulati e imposti dai gestori patrimoniali più potenti e ricchi al mondo: Blackrock, Vanguard e State Street.
Questi gruppi detengono insieme il 20% delle azioni, e quindi il potere e il governo, sulle 500 più grandi società della Borsa di NY. Nati per salvare il pianeta dallo sfruttamento da società predatorie, gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono progettati pe aumentare il monopolio delle ricche economie occidentali e le multinazionali in grado di soddisfare i loro criteri. Nel farlo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno creato il quadro finanziario per l’acquisto della quota di emissioni assegnata dalle NU in crediti di carbonio che è uno dei meccanismi basati sul mercato scritti nel protocollo pratico di Kyoto. In pratica questo significa che, al fine di compensare i loro obblighi di raggiungere gli obiettivi sulle emissioni dei paese più ricchi, le aziende, e persino gli individui, possono acquistare e vendere crediti di C dei paesi più poveri.
Poiché le emissioni di CO2 sono ovviamente il risultato di una maggiore produzione, il mercato dei crediti è un meccanismo per aumentare la disuguaglianza tra aziende-nazioni ricche e quelle povere. I paesi in via di sviluppo sono così carichi di debiti nei confronti di organizzazioni finanziarie come la Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Coloro che non sono in grado di restituire i prestiti, attraverso tasse e tagli alla spesa pubblica, saranno costretti a cedere le loro risorse naturali ai loro creditori.
Fortunato Nardelli
88 notes
·
View notes
Text
ARRIVA IL PRIMO IMPIANTO ALGOVOLTAICO IN ITALIA
A Portici, in provincia di Napoli, è nato il primo impianto algovoltaico in Italia, un sistema integrato in grado di produrre energia elettrica fotovoltaica e microalghe.
Le alghe crescono in una soluzione acquosa che scorre all’interno di fotobioreattori, tubi trasparenti collocati sotto ai moduli fotovoltaici collegati tra loro in una serpentina in cui circola il fluido in maniera costante. Grazie alla fotosintesi innescata dall’energia solare, le microalghe crescono all’interno della soluzione, assorbendo l’anidride carbonica e riproducendosi, fino a quando non raggiungono uno stato di maturazione tale da poter essere raccolte. Il loro impiego poi è utile per l’uso farmaceutico, cosmetico e alimentare.
L’impianto installato presso il Centro Ricerche ENEA, consente una produzione annua di una potenza di 7 kWp e circa 30 chilogrammi di alghe per ogni modulo della superficie di 40 mq. “I vantaggi dell’approccio adottato sono molteplici. Innanzitutto, le alghe consentono di sfruttare l’energia proveniente dal sole meglio delle colture tradizionali poiché hanno una maggiore efficienza fotosintetica. Inoltre, hanno elevato valore ambientale in quanto consumano anidride carbonica trasformandola in biomassa tramite fotosintesi e rilasciando ossigeno puro in atmosfera. Non ultimi gli aspetti pratici, come il fatto che la soluzione tecnologica sviluppata ben si presta anche a interventi di ‘retrofit’ di impianti fotovoltaici esistenti” spiega Carmine Cancro, ricercatore del laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche presso il Centro Ricerche di Portici.
___________________
Fonte: Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; foto di Laker
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
23 notes
·
View notes
Text
Real Fabbrica d’armi Torre Annunziata
Nel 1758 Carlo III di Borbone decretò l’istituzione della Fabbrica d’Armi a Torre Annunziata nei pressi della Real Polveriera e divenne la più importante fabbrica per la fornitura militare di armi bianche e da fuoco di tutto il Regno delle Due Sicilie.
L’attività della fabbrica iniziò nel 1761 e di lì a breve venne fondata a Torre anche la Fonderia o Ferriera ubicata nei pressi de castello dei d’Alagno poco distante dal mare. Dalla Real Fabbrica d’Armi di Torre dipendevano gli stabilimenti di Lancusi dove si fabbricavano lame per sciabole e baionette. Gli altri opifici militari come quelli della Mongiana in Calabria, di Poggioreale e la Real Montatura di Napoli erano tutti uniti da una collaborazione produttiva gestita principalmente dalla struttura di Torre. Della qualità produttiva locale fu testimoniata dalla stampa e dai documenti dell’epoca, che annotano sistematicamente modifiche apportate ad alcune armi di origine francesi e belga conferendo ad esse uno stile “napoletano” le cui soluzioni tecniche furono molto apprezzate in tutta Europa.
La testimonianza storica di questa attività è tuttavia oggi attualmente custodita nella Sala d’Armi sita nell’antico edificio della Real Fabbrica d’Armi . Sono circa 70 le armi da fuoco lunghe conservate tra cui pregiati fucili Vetterli, Martin Rumeno, Doersh-Bauwgatten e Mauser 71, oltre a pistole, sciabole, daghe, baionette e pannelli d’indiscusso valore didattico raffiguranti i diversi stadi di lavorazione delle armi e relativi strumenti di lavoro e attrezzi di verifica-funzionalità. La Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata, che in seguito assunse il nome di “Spolettificio” subì negli anni successivi, varie trasformazioni produttive. Dal 1947 a pochi anni fa si producevano a Torre Annunziata, oltre alle spolette ed artifizi vari, bombe a mano tipo SRCM mod.35 .
Un progressivo ed inarrestabile smantellamento operativo e cognitivo oggi ha ridimensionato e azzerato del tutto l’utilizzo di tale struttura, relegandola ad una semplice officina di recupero e riparazione di mezzi di trasporto militare. Degli “ingegni” tecnologici che ne erano pieni i vetusti locali, manco più l’ombra, il tutto è stato rimosso. Sono rimasti solo i locali dell’antica struttura architettonica, che sperando in una sana politica di recupero, vengano utilizzati, almeno intelligentemente, in Museo permanente degli Ori di Oplonti. Nel pieno dell’emergenza covid, i locali dello stabile furono utilizzati per la produzione delle mascherine.
Da oggi inizia un altro capitolo per la storia di questo importante polo napoletano che persegue l’obiettivo di realizzare un innovativo sistema storico-archeologico-ambientale nel centro storico di Torre Annunziata. L’accordo siglato, infatti, prevede di annettere al Sito archeologico di Oplonti alcune porzioni dello Spolettificio non più utili alle attività amministrative del Ministero della Difesa. Negli edifici dello Stabilimento prenderanno vita nuovi spazi: alcuni destinati ai servizi culturali, una scuola di restauro, ampi depositi per i rinvenimenti archeologici, sale espositive e nuove aree per le attività ricettive e di promozione locale.
Per migliorare la viabilità cittadina, inoltre, saranno incentivati gli interventi di mobilità sostenibile. Nello specifico sarà realizzato un nuovo collegamento pedonale fra il Rione Provolera ed il Rione Murattiano attraverso il sottopasso che taglia longitudinalmente lo stabilimento militare, agevolando il percorso che porta i cittadini verso i diversi edifici scolastici collocati sul territorio.
#torre annunziata#napoli#paesi vesuviani#fabbrica d'armi#storia#spolettificio#carlo iii#Carlo III di borbone#storia napoletana#provincia di napoli#oplontis#ori di oplonti#armi#polveriera
11 notes
·
View notes
Text
Tesla nel 2023: Innovazione, Prestazioni ed Elettrificazione
Il 2023 segna un altro anno di progressi rivoluzionari nel settore delle auto elettriche, con Tesla che continua a guidare la strada verso una mobilità sostenibile.
Fondata da Elon Musk, l'azienda ha mantenuto la sua posizione di pioniere nel mercato delle vetture elettriche, combinando innovazione tecnologica, prestazioni eccezionali e design all'avanguardia. In questo articolo, esploreremo alcune delle più recenti creazioni di Tesla del 2023, nonché le sue caratteristiche e vantaggi distintivi.
Tesla Model S Plaid
Il Model S Plaid rappresenta la massima espressione dell'ingegneria di Tesla, offrendo prestazioni senza precedenti in un'auto elettrica. Equipaggiato con tre motori elettrici, questo veicolo in grado di superare i 1.100 cavalli di potenza, raggiunge una velocità di 0 a 100 km/h in meno di 2 secondi, stabilendo una nuova pietra miliare per le auto di produzione. Il Model S Plaid è anche dotato di un'autonomia migliorata, che supera i 600 chilometri con una singola carica. Questo è possibile grazie agli avanzati sviluppi della batteria e alla costante ottimizzazione della gestione energetica di Tesla.
Tesla Model X Long Range
Il Model X Long Range è un SUV completamente elettrico che combina lusso, spaziosità e una guida senza emissioni. Con una capacità di trasporto fino a sette passeggeri, questo veicolo è progettato per offrire un'esperienza premium senza compromessi. La batteria migliorata consente una straordinaria autonomia di oltre 550 chilometri, rendendolo ideale per viaggi lunghi e avventure in famiglia. Il Model X Long Range è anche dotato di caratteristiche di sicurezza all'avanguardia, garantendo protezione sia per gli occupanti del veicolo che per i pedoni.
Per saperne di più sul Tesla Model X Long Range, visita il sito ufficiale www.tesla.com.
Tesla Model 3 Standard Range Plus
Il Model 3 è stata la vettura che ha reso Tesla più accessibile a un pubblico più vasto, ed il 2023 non fa eccezione. La versione Standard Range Plus è progettata per essere la scelta più economica senza sacrificare le prestazioni e l'autonomia. Con un'accelerazione vivace e un'autonomia di circa 420 chilometri, il Model 3 continua a essere una delle auto elettriche più popolari e ricercate sul mercato. Il design compatto e moderno lo rende perfetto per la guida in città, mantenendo al tempo stesso il carattere sportivo tipico dei Teslari più accaniti.
Per saperne di più sul Tesla Model 3 Standard Range Plus, scopri la scheda tecnica sul sito tesla.com.
Conclusione
Tesla nel 2023 si conferma come un punto di riferimento nell'industria automobilistica elettrica, portando innovazioni, prestazioni e sostenibilità a livelli mai visti prima. Le vetture di Tesla continuano a dimostrare che è possibile coniugare un'elettrificazione completa con prestazioni eccezionali e un design all'avanguardia. Con il costante impegno per migliorare le batterie, l'autonomia e la sicurezza, Tesla continua a essere un'opzione di prim'ordine per coloro che desiderano abbracciare il futuro della mobilità sostenibile.
2 notes
·
View notes
Text
Il segno della storia
Barovier&Toso vetrerie artistiche in Murano
Barovier&Toso, Murano 2005, 32 pagine ,17x15cm
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Le creazioni Barovier&Toso sono opere uniche, in Cristallo Veneziano soffiato a bocca e realizzate a mano da maestri vetrai di Murano, depositari di una tradizione secolare che solca la storia da generazioni. È ad Angelo Barovier che si deve l’invenzione di una rivoluzionaria formula che permise di ottenere un materiale inedito, dalle straordinarie caratteristiche di estrema trasparenza e brillantezza. Fu con decreto della Repubblica di Venezia, intorno al 1455, che Angelo Barovier ottenne addirittura l’esclusiva nella produzione del “Cristallo Veneziano”. Ciò che ancora oggi rende unica quella ricetta materica, giunta fino a noi e ulteriormente perfezionata, è la totale assenza di piombo e arsenico. Questo distingue il nostro Cristallo Veneziano da qualunque altro cristallo in commercio e rende la tecnica del cristallo soffiato, come anche tutto il processo produttivo, eseguibile in totale sicurezza da parte dei maestri vetrai. Il Cristallo Veneziano è un materiale unico, sostenibile e sicuro, capace di dar forma ad opere di grande valore artistico, le creazioni Barovier&Toso.
20/11/24
2 notes
·
View notes
Text
LA MODA GIUSTA (parte II)
(Segue )Ed effettivamente la catena è troppo lunga, tanto è vero che il 42 per cento delle imprese del settore non sa né dove, né da chi siano fabbricati i propri vestiti. Ma tra gli obblighi morali di chi fa moda, oltre a quello di cercare di soddisfare il proprio cliente, ci sarebbe o ci dovrebbe essere anche quello di creare profitto con qualcosa di eticamente sostenibile . Purtroppo ben poche sono le aziende che scelgono di mantenere una dimensione contenuta, ma stabile, a tutto vantaggio di un consumismo sfrenato che promette grandi margini di profitto anche, anzi soprattutto, sulla pelle di chi lavora e viene sfruttato da questa diabolica e perversa macchina. “All’industria della moda interessa poter contare su lavoratori con poca voce e ancor meno diritti: per questo i suoi operai preferiti sono gli animali…” scrive ancora la Riezu: oche e anatre spennate per farci piumoni, conigli d’angora scuoiati vivi e serpenti, anch’essi vivi, gonfiati d’acqua per ottenere maggiori quantità di pelle. Insomma un mondo infernale dove lavoratori e animali sembrano trovarsi nello stesso girone, a tutto vantaggio del nostro futile apparire. Certo che è abbastanza semplice comprendere che, se per produrre un solo paio di jeans occorrono circa 8.000 litri d’acqua, cioè quanto una persona può bere in dieci anni, i danni provocati dalla moda al nostro ambiente diventano più che evidenti. Marta Riezu però non espone solo fatti o denuncia solo il malaffare del sistema moda, ma propone anche soluzioni, in particolare nella seconda parte del libro intitolato “Proposte”. La principale può essere riassunta nel paradigma (che susciterà le ire di qualcuno, anzi più di qualcuno) che afferma che occorre comprare di meno. Secondo l’autrice comprare di meno è quello che distingue una persona con i piedi per terra da un incosciente. Il cliente non ha sempre ragione, poiché siamo davvero arrivati alla fine del percorso: senza materie prime è necessario uno stop ai “negozi carini” (di questo ormai si tratta) per l’indispensabile tutela del pianeta. Per proteggere l’ambiente dovremmo avere più cura delle nostre cose, non solo quindi consumarle, ma anche imparare a ripararle e questo vale per tutti gli oggetti, a cominciare dai capi di abbigliamento che indossiamo. La Riezu cita non a caso il lavoro dell’artista tessile britannica Celia Pym che nel suo lavoro di “rammendo etnografico”, medita sul parallelismo tra cura del corpo e cura dell’indumento che indossiamo. Ma poi, lontano da ogni romanticismo, il volumetto prende in considerazione i veri giganti del vintage, come i siti Yoox, The RealReal, Vestiaire Collective. Poshmark, Rebelle, Designer Exchange, Tradesy, che hanno fatto del riuso una filosofia di massa. Un altro tema trattato è quello della tracciabilità del capo di abbigliamento, che certo richiede un certo allenamento e una alta capacità di discernere tra tessuti, luoghi di produzione, distributori ecc. Insomma un inconsueto viaggio nel mondo della moda per insegnarci a scegliere con consapevolezza, pur accettando l’idea che la moda è un fatto piuttosto serio, non tanto per i suoi aspetti semantici, ma per i risvolti materiali che influenzano massivamente la vita sulla terra e della terra.
3 notes
·
View notes