#priorità amministrative.
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Il ricordo delle alluvioni: impegno e responsabilità per il futuro del territorio. Un incontro a Casale Monferrato per non dimenticare il 1994 e il 2000
Un confronto sui temi del dissesto idrogeologico e il futuro della comunità
Un confronto sui temi del dissesto idrogeologico e il futuro della comunità Venerdì sera, presso la sala parrocchiale di Oltreponte, si è tenuto un incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico – Circolo di Casale Monferrato per commemorare le alluvioni del 1994 e del 2000, tragici eventi che segnarono profondamente Casale Monferrato e i centri limitrofi. L’evento, caratterizzato da…
#Alessandria today#alluvioni 1994#alluvioni 2000#amministratori locali#Cambiamenti climatici#Casale Monferrato#Casale Monferrato eventi#collaborazione civica#comunità resiliente#Dissesto idrogeologico#emergenze naturali#eventi pubblici#fondi nazionali#gestione emergenze#gestione fondi europei#Google News#grandi fiumi#italianewsmedia.com#memoria attiva#Oltreponte#Partito Democratico#Pier Carlo Lava#Politica territoriale#politiche ambientali#politiche regionali#Prevenzione disastri#prevenzione rischi#priorità amministrative.#provincia di alessandria#Regione Piemonte
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AFFIDABILITA'
Solbiate Olona - L’affidabilità, l’impegno per rispondere alle esigenze del sociale, diventato in questi anni priorità sempre più estesa e la volontà di non rinunciare ai sogni per un paese migliore.
E’ così che il gruppo di maggioranza Più Solbiate si presenta agli ultimi mesi di mandato, con vista sulle elezioni amministrative 2024. E’ Lucio Ghioldi, coordinatore della lista civica, ad aprire la nuova fase, tirando le fila di quanto fatto in questi anni e per la prima volta mettendo piede nel campo elettorale... «Grazie all'impegno di tutti – sottolinea Ghioldi rimarcando l’affidabilità verso gli obiettivi dichiarati – i punti cardini del programma elettorale e che erano stati sintetizzati in tre voci, sono stati realizzati.
Più Verde con due nuovi parchi – Agricolo ed ex Macchi – pannelli fotovoltaici con gli impianti alle scuole elementari e medie, al campo sportio e in municipio, l’illuminazione a Led della rete pubblica già di proprietà comunale, le nuove caldaie per municipio, scuole medie e appartamenti sociali, due nuove aree cani, i corsi di ecologia nelle scuole con le Gev e sul riciclo con Econord, l’introduzione dello spazzamento strade.
Più Sicura, in particolare con l’incremento della videosorveglianza, da una decina di telecamere per la maggior parte non funzionanti a circa 60, con nuovo software che ha già permesso di risolvere situazioni critiche. E il terzo vigile.
E Più Giovane con l’area calisthenics realizzata su un’idea proposta direttamente dai giovani, il progetto SOG, i corsi di street art che hanno permesso di riqualificare l’area feste.
Senza dimenticare quello che è diventato il più importante: il Sociale. Oltre ad aver gestito la pandemia, si è poi dovuto far fronte, data la situazione internazionale ed economica, a un aumento della spesa sociale del 20%».
Questo il quadro sintetizzato dal coordinatore. Che aggiunge: «La squadra di Più Solbiate si sta ampliando in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. In questo mandato abbiamo raccolto suggerimenti e critiche da parte dei cittadini che serviranno come base per il nuovo programma, che conterrà anche qualche sogno, perchè comunque i sogni sono necessari...»
da La Settimana del 10 novembre 2023
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Catanzaro: irregolarità e assenza di autorizzazioni edilizie e paesaggistiche
Catanzaro: irregolarità e assenza di autorizzazioni edilizie e paesaggistiche. Continuano le attività di controllo del territorio dei Carabinieri nella provincia di Catanzaro, anche al fine di prevenire e reprimere gli illeciti ambientali e, in particolare, le violazioni edilizie e paesaggistiche che, con l’approssimarsi della stagione estiva, potrebbero registrare un incremento per l’avvio delle attività turistico-ricreative e balneari. Grazie all’assidua vigilanza sul fenomeno, i militari del Nucleo Forestale di Lamezia Terme hanno accertato la presenza di manufatti abusivi in diverse aree del lametino. Da ultimo, all’interno di un fondo privato nel popoloso quartiere di Nicastro, è stata accertata la realizzazione di una costruzione in cemento armato e muratura, già completa di copertura in lamiera coibentata. Il fabbricato, esteso su un’area di oltre 100 metri quadrati e con altezza massima superiore a tre metri, è risultato essere privo di qualsiasi titolo abilitativo ed è stato posto immediatamente sotto sequestro dagli operanti. Per tale violazione, il presunto autore e proprietario del terreno, deferito all’Autorità Giudiziaria di Lamezia Terme, qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate e fatte salve le garanzie di difesa, rischia l’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a un massimo di 51.645 euro. Sul versante ionico, un tempestivo intervento congiunto dei Nuclei Carabinieri Forestale di Catanzaro e di Sersale ha, invece, scongiurato la realizzazione di casette in legno su un terreno boscato demaniale prospicente il lungomare di Sellia Marina, sul quale erano in fase di esecuzione lavori per la realizzazione di una struttura turistico-ricreativa in difformità ai titoli abilitativi, evitando, inoltre, l’abbattimento di ulteriori specie arboree. Gli effetti degli interventi di trasformazione del paesaggio sulle risorse ambientali vanno tenuti in considerazione con la necessaria priorità. Un consumo eccessivo del territorio, l’incremento della copertura artificiale, la sottrazione di superfici agricole, boschive e naturali attuata in contrasto alle normative di settore, nonché un loro utilizzo non conforme ai vincoli imposti dalle regolamentazioni, anche locali, comporta un decremento delle importantissime funzioni ecosistemiche del suolo, rese in maniera gratuita alla collettività. Massima tutela viene, poi, accordata dall’ordinamento ai siti di pregio naturalistico inseriti nel sistema delle aree protette o ecosistemi naturali di rilevanza paesaggistica: le conseguenze sanzionatorie per queste violazioni possono prevedere, nei casi più gravi, la condanna fino a 4 anni di reclusione. Si evidenzia l’importanza delle istruttorie degli Enti preposti al rilascio di titoli abilitativi nel verificare l’esistenza sul proprio territorio di zone sottoposte a salvaguardia ambientale e/o paesaggistica o, ancora, la presenza di vincoli “inibitori” (come, a titolo di esempio, i Siti di interesse comunitario, cd. SIC, o le Zone di Protezione Speciale, cd. ZPS, oppure i rimboschimenti artificiali pubblici, tra cui le “fasce frangivento” prospicenti le spiagge marine). L’attività di contrasto al fenomeno del Comparto forestale nella provincia di Catanzaro, con oltre 90 controlli nel settore edilizio e paesaggistico nei primi 5 mesi dell’anno, ha portato alla contestazione di sanzioni amministrative per un importo di circa settemila euro, al deferimento all’Autorità giudiziaria di 24 persone, con l’esecuzione di 14 sequestri.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Kura Sushi USA ha riportato una forte performance finanziaria per il secondo trimestre fiscale del 2024
Kura Sushi USA ha affrontato con successo le difficili condizioni climatiche e ha ridotto i costi generali e amministrativi. Nonostante ciò, Kura Sushi ha registrato una perdita operativa e una perdita netta nel trimestre. Tuttavia, l'azienda ha mantenuto una solida posizione di cassa, senza debiti, ed è in procinto di aprire 13-14 nuovi ristoranti entro la fine dell'anno fiscale. Punti di forza - Il fatturato totale del trimestre è stato di 57,3 milioni di dollari. - Le vendite comparabili sono cresciute del 3%. - Le spese G&A sono scese al 14,3% delle vendite. - La perdita operativa è stata di 1,7 milioni di dollari. - La perdita netta è stata di 1 milione di dollari, pari a 0,09 dollari per azione diluita. - Il margine di profitto operativo a livello di ristorante è sceso leggermente al 19,6%. - L'EBITDA rettificato è aumentato a 2,9 milioni di dollari. - La società ha chiuso il trimestre con 56,8 milioni di dollari in contanti e nessun debito. - Kura Sushi prevede di aprire 13-14 nuove unità nel corso dell'anno fiscale. - L'azienda ha stretto una partnership per le consegne con DoorDash. - Le nuove iniziative tecnologiche includono l'ordinazione mobile al tavolo e il Sushi Slider. Prospettive dell'azienda - Per l'anno fiscale 2024 si prevede un fatturato totale tra i 243 e i 246 milioni di dollari. - Le spese generali e amministrative dovrebbero essere comprese tra il 14% e il 14,5% delle vendite. - L'azienda punta a una crescita delle unità di 13-14 nuove aperture quest'anno. - L'obiettivo strategico è di reinvestire in aree con forti rendimenti e di puntare a una crescita di almeno il 20% in futuro. Punti salienti ribassisti - La società ha registrato un aumento della perdita operativa a 1,7 milioni di dollari rispetto a 1 milione di dollari dello stesso trimestre dell'anno precedente. - Un leggero calo del margine di profitto operativo a livello di ristorante, sceso al 19,6% dal 20,3%. - La perdita netta è rimasta di 1 milione di dollari, con un miglioramento marginale della perdita per azione. Punti salienti della crescita - Crescita delle vendite nonostante le condizioni meteorologiche avverse. - Riduzione dei costi G&A in percentuale delle vendite. - L'EBITDA rettificato è migliorato, passando a 2,9 milioni di dollari da 2,3 milioni di dollari. - Forte posizione di cassa e assenza di debiti, che garantisce stabilità finanziaria. - Sviluppi positivi nella tecnologia e nei servizi di consegna. Perdite - La perdita operativa è aumentata rispetto all'anno precedente. - Il margine di profitto operativo a livello di ristorante ha registrato un leggero calo. Punti salienti delle domande e risposte - L'azienda dà priorità agli ospiti del negozio rispetto agli ordini di consegna nei periodi di punta. - Il costo del lavoro ha subito l'impatto della manodopera pre-apertura e delle condizioni atmosferiche, ma si prevede una normalizzazione nel terzo trimestre. - Kura Sushi ha una partnership favorevole con DoorDash e sta esplorando ulteriori strategie di monetizzazione. - Entusiasmo per l'imminente promozione di Dragon Ball e per altre iniziative di marketing. - Il programma Rewards sta offrendo nuove opportunità di partnership, tra cui un omaggio con SPY x FAMILY. - L'azienda è fiduciosa nella sua traiettoria di crescita, citando la facilità di rilascio dei permessi e la forte pipeline di dirigenti dovuta agli investimenti per il reclutamento. Kura Sushi USA, Inc. ha dimostrato capacità di recupero nel secondo trimestre fiscale del 2024, con una forte performance di vendita e riduzioni strategiche delle spese G&A. Pur avendo dovuto affrontare una perdita operativa e netta, l'azienda mantiene una solida posizione finanziaria, con notevoli riserve di liquidità e nessun debito. I piani di espansione aggressivi dell'azienda e le iniziative tecnologiche, insieme alle partnership strategiche, la posizionano per continuare la sua traiettoria di crescita nel competitivo settore della ristorazione. Read the full article
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Rigenerazione urbana e salute: le Proposte per il futuro di Castiglione L'associazione "La Voce dei Cittadini", in vista delle prossime elezioni amministrative, pone al centro del dibattito per la stesura del programma ele...
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Maggio-Pizzolo (UIL-ADOC): “Laguna di Varano, subito un tavolo tecnico-istituzionale per salvaguardare la stagione balneare e definire un piano pluriennale di interventi”
“Evitare le prese di posizione sensazionalistiche e preoccuparsi di tutelare cittadini, turisti, operatori e imprenditori”. Questo il commento di Luca Maggio, Coordinatore UIL PUGLIA, SEDE di FOGGIA ed Enzo Pizzolo, Presidente ADOC FOGGIA in merito alla questione Laguna di Varano-Lido del Sole.
“Non c’è dubbio che gli enormi ritardi che hanno caratterizzato i lavori di rigenerazione urbana di strade e marciapiedi nella zona di Lido del Sole abbiano determinato significativi disagi, tuttora in corso, a cittadini e turisti. Rispetto a questa questione, nell’interesse di cittadini, turisti e operatori, andremo fino in fondo per comprendere se esistono responsabilità politiche, amministrative ed esecutive”, affermano Maggio e Pizzolo che poi si soffermano su un’altra criticità: “In questi giorni abbiamo raccolto il grido di allarme di tecnici, imprenditori e operatori. Il problema delle “acque verdi” nell’area lagunare di Varano non nasce oggi ma era stato già censito e segnalato da tecnici, esperti e operatori di ricerca: la fascia tra Cagnano Varano e Lido del Sole presentava già lo scorso anno valori singolari a causa della presenza di fitoplancton (cosi fu dichiarato dagli enti competenti nel 2022). È evidente che qui c’è un problema più complessivo di gestione e tutela della risorsa lagunare e della risorsa mare; così come è palese il deficit di programmazione. Sono questioni complesse che avrebbero richiesto - e richiedono – una programmazione politico-amministrativa di lungo termine, un monitoraggio attento e un piano pluriennale di interventi. A maggior ragione, il dragaggio della laguna di Varano e delle foci, programmato per il 20 luglio, rischia di rendere ancora più difficile la gestione dell’emergenza perché l’operazione, per via delle correnti, determinerebbe lo sversamento di ciò che c’è nel lago di Varano direttamente nel mare. La nostra proposta è quella di rinviare le operazioni di dragaggio alla chiusura della stagione balneare, e, in ogni caso, non prima di ottobre 2023. Inoltre, condividiamo la proposta di Atas (Associazione di tutela ambientale di Lido del Sole): va effettuata una puntuale verifica di eventuali sversamenti lungo tutto l’asse costiero da Lido del Sole a Capoiale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Bruno Zangardi, presidente del consorzio di operatori turistici “Gargano Ok”: “Non si può pensare al dragaggio delle foci in piena stagione balneare; così come equivale a darsi la zappa sui piedi incatenarsi o emanare ordinanze di divieto di balneazione per un’area di Rodi Garganico. Si tratta di decisioni che non risolvono il problema e creano solo un enorme danno di immagine alle zone interessate. Ora, nell’interesse di tutto il Gargano, occorre stringere i denti e pensare a tutelare cittadini, turisti e imprenditori. Terminata la stagione balneare, sarà giusto e doveroso riunire attorno a un tavolo sindaci, Regione, Parco del Gargano, sindacati, imprenditori e operatori per definire un piano pluriennale di interventi, incluso il dragaggio della laguna”.
In conclusione, per il Coordinatore UIL PUGLIA, SEDE di FOGGIA e il Presidente ADOC FOGGIA: “In questa complessa vicenda vanno considerati priorità assolute la tutela dell’ambiente, dei cittadini, degli operatori, degli imprenditori, dei turisti e del territorio nella sua interezza. Le bellezze, del Gargano, e in questo caso particolare della fascia tra Cagnano Varano e Lido del Sole, meritano maggior attenzione e una programmazione oculata degli interventi di risanamento e riqualificazione. Per tutti questi motivi, ci faremo carico di sollecitare l’istituzione di un tavolo tecnico-istituzionale che abbia come obiettivi prioritari la salvaguardia della stagione balneare in corso e la definizione di un piano pluriennale di interventi”.
➡️le foto del lago sono tratte dalla pagina: “Foce Varano in Foto”⬇️⬇️⬇️⬇️
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Il quorum del partito delle procure
La scelta del Pd per il no è figlia del giustizialismo, ma stavolta è più grave. L'influenza della magistratura organizzata
La sconfitta del (pur flebile) tentativo garantista nei referendum è netta, peserà in modo forse definitivo, indipendentemente da tutte le pur sensate speculazioni sul meccanismo di voto: anche se fosse stata applicata la norma prevista nella riforma costituzionale (poi bocciata da un altro referendum) che abbassava il quorum alla metà più uno degli elettori partecipanti alle precedenti politiche, i referendum non avrebbero raggiunto il quorum. Le responsabilità sono molte, a partire naturalmente da quelle di Matteo Salvini, “promotore” che poi si è occupato d’altro. Giuste le critiche allo scarso impegno profuso dal centrodestra, che comunque ha dato indicazioni di voto favorevoli (per FdI solo per 3 quesiti). Ma non si può dimenticare, e assolvere, la scelta del Partito democratico di defezionare il campo garantista.
Enrico Letta, nascondendosi dietro la foglia di fico della priorità del confronto parlamentare, ha agito consapevolmente per affossare i referendum, il che rende ancora più lodevole l’azione di quel piccolo manipolo di sindaci e parlamentari democratici che si sono battuti per il sì ad alcuni quesiti. Perché Letta ha compiuto una scelta tanto nefasta per ogni possibile evoluzione della giustizia in Italia? Si può pensare a una scelta tattica, legata all’esigenza di tenere in piedi l’alleanza con il M5s col quale si erano presentate varie candidature comuni alle amministrative, e questa è una componente, ma non l’unica. L’influenza della magistratura organizzata è sempre stata subìta dal Pd, che su temi cruciali come i meccanismi di voto per il Csm e la separazione delle carriere o non ha presentato proposte o al massimo è disposto a votare quelle minimali (ma comunque utili) di Marta Cartabia. La diserzione del campo garantista da parte del principale partito di sinistra ha una lunga, non commendevole, storia ed è un’altra anomalia italiana, visto che in generale il giustizialismo “legge e ordine” è sostenuto nei paesi occidentali dai partiti conservatori. La sinistra delle procure c’è solo qui, e non è una ragione di vanto.
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Parleremo quindi della cittadinanza onoraria a Mussolini tecnicamente ancora valida in svariati comuni italiani (fra cui Bologna).
Dici: no, perché parlarne, che fa anche caldo? Perché se ne discuteva via mail con alcuni amici e non avendo energie mentali per scrivere dei post sensati, economizzo copiaincollando le mail che mando agli amici. Reduce, Reuse & Recycle sempre, soprattutto cognitivamente.
Ma andiamo in ordine cronologico:
Nel 1923, pochi mesi dopo l’insediamento di Mussolini al governo, furono diversi i capoluoghi a riverirlo con tale onorificenza, come Bologna, Firenze, Ravenna e Napoli, seguiti l’anno successivo da altre città come Mantova, Bergamo e Brescia. (*)
Nel 1924 (anno frizzantino) dopo quelle elezioni lì, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani lanciò una bella iniziativa: facciamo Benito Mussolini cittadino onorario in tutti i comuni d’Italia. Sarebbe proprio un peccato non farlo.
A onor del vero metodologicamente non è stato un unicum: con tutte le dovute proporzioni e distinguo del caso, l’iniziativa nazionale per onorificenze comunali su tutto il territorio è una roba che sta avvenendo anche quest’anno per il “milite ignoto”. Ho sentimenti contrastanti ad avere un milite ignoto come concittadino. Cioè il concittadino è un’entità particolarmente concreta, il milite ignoto è, per definizione, ignoto. Questo renderebbe le onoreficenze comunali una sorta di linguaggio non tipizzato, e se c’è una cosa che ho imparato da javascript è che non è una buona idea. D’altro canto, l’apprezzamento per i concittadini ignoti è una buona palestra mentale, quindi magari avrebbero potuto tralasciare “milite” e proporre di dare la cittadinanza onoraria alle persone ignote. Sarebbe molto bello.
Sto divagando.
Torniamo al ventennio e alla quantità imprecisata di comuni italiani fra cui Bologna che cittadinizza onorificamente Mussolini.
Poi accade tutto quello che accade, e il problema di quella cittadinanza onoraria emerge a svariati anni di distanza in maniera isolata con esiti diversi di comune in comune.
A Bologna in particolare è una bega da aspetti amministrativi oltre che politici: da noialtri non basta un ordine del giorno di giunta (comunque dagli esiti non scontati): il regolamento comunale sul tema prevede che si possano rimuovere onorificenze solo se uno non è ancora schiattato. Per toglierla quindi devi prima modificare il regolamento comunale, ed è un terreno un poco minato per mille motivi, fra tutti che presti il fianco a critiche facili su perdite di tempo in giunta ed è una strada senza ritorno perché apri la strada ad ogni sorta di revisionismo rapido (un giorno che cambi colore la giunta con una maggioranza alta potrebbe togliere la cittadinanza onoraria ad altri schiattati che invece la meritavano).
E’ un tema perfetto per fare paglione mediatico (a quelli di repubblica in particolare, che avevano sollevato la questione con la giunta Del Bono e ora ad un passo dalle amministrative sono passati direttamente agli idranti caricati a benzina)
Quindi boh, in genere sulle questioni ideologiche la vedo molto bianco/nero, qui ho delle perplessità più legate al percorso tecnico che al risultato finale. Che mi rendo conto essere una posizione quasi democristiana quindi facciamolo fino in fondo ricorrendo all’arma finale di chi si vuole sottrarre ad una discussione, il benaltrismo spinto: a livello di priorità, mi dà molto più fastidio vivere in una città che nel 2019 ha dato una piazza in centro ai quattro gatti di Fiore o che nel 2021 ha autorizzato una manifestazione fascista ad altri due gatti per il primo maggio che avere benito come cittadino onorario per un atto amministrativo di reversibilità non immediata.
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Ormai in Lombardia siamo alla gestione tribale. Il sindaco di Bollate, centro-sinistra, vede la sua città finire in zona rossa. Non contesta, gli sta bene. Chiede però a Fontana una cosa ragionevole: dato che siamo zona rossa, aiutateci a vaccinare gli over 80, i più a rischio, con un po’ di priorità. Fontana gli risponde picche. Nessuna priorità, ci dispiace. Peccato però che stesse organizzando la vaccinazione prioritaria e a domicilio di 500 anziani a Cologno Monzese, che governa un suo collega leghista. Quindi se sei così fortunato da vivere in una città dove governa la Lega, il vaccino te lo fanno a casa prioritariamente; se vivi in una comunità governata da qualunque altro partito, ti senti rispondere che non si può dare priorità. Siamo ormai a livelli di gestione sudamericana, con un caudillo che punisce le comunità che non vengono amministrate dagli uomini del suo partito, arrivando a negare i vaccini per darli a chi fa parte della sua filiera. Ci mettano un punto, perché davvero così non è più sostenibile. Leonardo Cecchi
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Caso Battisti: giustizia fai da te
di Cinzia Nachira
da http://rproject.it/
L’arresto di Cesare Battisti in Bolivia, la sua discutibilissima e immediata estradizione in Italia, ci pone per l’ennesima volta di fronte al fatto che il nostro Paese non è in grado, per ignoranza e malafede, di fare i conti con il proprio passato: dal periodo coloniale e i crimini commessi in Libia, Eritrea ed Etiopia; sulla collaborazione attiva del fascismo e delle sue strutture poliziesche ed amministrative nella deportazione e nello sterminio degli ebrei italiani a partire dal 1938 – anno in cui furono promulgate le leggi razziali; per terminare con la vicenda dei cosiddetti “anni di piombo”, tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta del ‘900. Questi ultimi sono stati enfatizzati con lo scopo preciso di mischiare le carte e di minimizzare le stragi di Stato ad opera di gruppi neofascisti e neonazisti organici, fino a volte a coincidere, con alcuni settori dei servizi segreti e di altre strutture dello Stato, iniziate con piazza Fontana nel 1969. Il nostro Paese è stato molto attivo nella protezione di molti criminali nazisti, che attraverso l’Italia hanno potuto raggiungere l’America Latina e i Paesi Arabi (per non parlare dei tanti gerarchi fascisti che all’indomani della liberazione si sono riciclati in diversi apparati statali e hanno beneficiato di amnistie generalizzate). Coloro che oggi festeggiano l’arresto di Cesare Battisti sorvolano, ovviamente, sui tanti estremisti di destra che hanno avuto “condonati” i loro crimini, oppure vivono tranquillamente all’estero. Due nomi per tutti: Roberto Fiore e Delfo Zorzi.
La polemica sul gesto disgustoso ed idiota del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha inviato via Facebook un video che doveva sintetizzare la giornata del 14 gennaio è segno, forse, che in Italia c’è ancora qualcuno che riesce ad indignarsi, almeno quando si supera la soglia del ridicolo. Anche se poi la grande stampa (quasi all’unisono), che oggi stigmatizza il video di Alfonso Bonafede, in questi ultimi anni non ha avuto difficoltà ad usare linguaggi sensazionalistici e spesso ha enfatizzato con titoli cubitali false notizie su cui sono state costruite campagne per creare una sorta di union sacrée intorno al “nemico” (ricordiamo solo due episodi: i cosiddetti “fatti di Colonia” nel gennaio 2016 e “l’Isis a sud di Roma” nel febbraio 2016). Se molti commentatori sui giornali più importanti esprimono lo sdegno per un ministro che ignobilmente espone una persona in stato arresto come un fenomeno da circo e un trofeo, questa indignazione spesso si basa sulla critica mossa ad Alfonso Bonafede di “aver offerto a Cesare Battisti” l’occasione di trasformarsi in vittima, da carnefice quale deve essere riconosciuto. Nessuno, o pochissimi, dei commenti che da giorni invadono giornali, TV, siti Web, ecc. si pongono la domanda su quanti e quali diritti di Cesare Battisti siano stati violati con questa operazione tutta politica e che coinvolge almeno tre Paesi – Italia, Bolivia e Brasile – che non hanno avuto difficoltà a calpestare anche le basi della cultura giuridica liberale, che nonostante i suoi limiti e l’uso spesso strumentale per difendere interessi “particolari” di chi è al governo o più genericamente delle classi dominanti è oggi il quadro nel quale comunque vengono garantiti i diritti individuali e collettivi. Infatti il governo italiano di estrema destra trova la cultura giuridica italiana un intralcio da eliminare con nuove proposte di legge liberticide come il decreto sicurezza e la legge sulla “legittima difesa”. Per non parlare del disprezzo della Costituzione che Matteo Salvini e Alfonso Bonafede, come l’intero esecutivo, calpestano disinvoltamente.
In questo desolante quadro, ci sono delle domande semplici, semplici a cui il nostro governo, quello boliviano e quello brasiliano dovrebbero rispondere, se qualcuno le ponesse. La prima domanda è: quale diritto avevano le autorità boliviane di “concedere l’estradizione” di un cittadino straniero dal loro territorio quando quest’ultimo aveva un permesso di soggiorno permanente in un secondo Paese, il Brasile, dove era in corso l’estradizione? Le dichiarazioni delle autorità boliviane sembrano dare ragione a chi dubita fortemente dell’onestà del governo di Evo Morales. Infatti, solo dopo il rientro di Cesare Battisti in Italia, un balbettante militare boliviano ha sostenuto che la richiesta di asilo gli era stata rifiutata il 26 dicembre. Questo argomento che avrebbe dovuto giustificare l’atteggiamento del governo boliviano invece apre ad altri moltissimi quesiti. Soprattutto uno: perché Cesare Battisti, dopo l’arresto, non è stato rimandato in Brasile? La duplice risposta è sconcertante: se fosse rientrato in Brasile avrebbe potuto avvalersi dei suoi avvocati, che invece in questo modo non potevano fare nulla per difendere il loro assistito. Per un altro verso, si dice che se l’estradizione fosse avvenuta dal Brasile Cesare Battisti si sarebbe potuto sottrarre all’ergastolo che gli era stato comminato nel 1981 (anno della sua evasione e l’inizio della latitanza), perché nonostante tutto Michel Temer (l’autore del golpe parlamentare contro Dilma Roussef) il predecessore di Jair Bolsonaro, ed anche quest’ultimo, per quanto è probabile lo desiderino, non hanno potuto del tutto ignorare la Costituzione brasiliana che non prevede la pena dell’ergastolo e quindi l’accordo raggiunto con il governo Gentiloni nel 2017 comprendeva l’impegno da parte dell’Italia a “limitare” la pena da scontare a trenta (diconsi 30!) anni di carcere. Ma visto che Cesare Battisti ha sessantaquattro anni qualcuno dovrebbe spiegare in definitiva la differenza tra le due pene visto che eventualmente tornerebbe libero a novantaquattro (diconsi 94!) anni. In questo atteggiamento il governo italiano ha superato perfino il governo del fascista Jair Bolsonaro, fatto che dà la misura della gravità di tutta questa vicenda.
Il Brasile voleva liberarsi di un ingombrante “ospite”, l’Italia aveva bisogno di un ennesimo capro espiatorio e la Bolivia “ha fatto il favore” di facilitare il tutto. Tutta questa vicenda è allarmante perché con clangore di tromba ogni genere di appello allo stesso diritto liberale è stato reso impossibile. In questo quadro si inserisce anche il travisamento ad arte della cosiddetta “dottrina Mitterand”, che ha consentito a molti protagonisti della stagione della lotta armata di sottrarsi alle leggi speciali emanate in Italia negli anni ottanta. Quando François Mitterand rifiutava l’estradizione di molte persone ed offriva loro rifugio, non lo faceva, come oggi sostengono in tanti – partendo da quel personaggio disgustoso che è Matteo Salvini (ma non è il solo, e questo è ben più grave) – per una sorta di “complicità” francese con i gruppi armati dell’estrema sinistra in Italia, ma perché le leggi speciali erano una distorsione giuridica che ha messo in discussione il diritto di difesa, la presunzione di innocenza ed ha introdotto reati di opinione. Tutto questo era inaccettabile giuridicamente dalla Francia e François Mitterand (che certo non era un estremista, né era estraneo a molte pagine nere della storia francese) altro non ha fatto che dare priorità al diritto invece che alla vendetta pura e semplice.
Oggi sbandierare l’arresto di Cesare Battisti come “solo l’inizio” è una minaccia esplicitamente fatta dal ministro degli interni italiano verso tutti noi che ancora pensavamo di poterci appellare almeno al diritto liberale, già molte volte calpestato ed ignorato. Ovviamente, per fare questa considerazione non è necessario condividere oggi o averlo fatto in passato il progetto politico, tantomeno i metodi per realizzarlo, in cui credeva Cesare Battisti. Siamo convinti che la storia non si possa processare, senza per questo voler assolvere nessuno dalle proprie responsabilità individuali, neanche Cesare Battisti. I bilanci storici e politici sono indispensabili per riacquistare quella consapevolezza necessaria per non commettere vecchi errori e perché il nostro presente, ma ancor più il nostro futuro, non sia costruito sulle scorciatoie e sui capri espiatori. (c.n.)
http://antoniomoscato.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3041:caso-battisti-giustizia-fai-da-te&catid=20:ipocrisie-e-dimenticanze&Itemid=31
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On. Tenerini: "Da domani incontrerò gli amministratori locali per definire al meglio agenda e priorità"
On. Tenerini: "Da domani incontrerò gli amministratori locali per definire meglio agenda e priorità" #tenerini #livorno #politica #elezioni
Livorno, 26 settembre 2022 – “Una soddisfazione immensa. Non tanto per me, ma per il lavoro fatto. E’ la chiusura di un cerchio iniziato anni fa con le amministrative“. Incontriamo una emozionata Chiara Tenerini nel parco di Villa Fabbricotti, proprio dove il PD aveva organizzato alcune tra le iniziative più importanti negli ultimi giorni di campagna elettorale. La neo-deputata, la prima a…
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Bologna, online la mappa navigabile delle velocità con i nomi e i limiti di tutte le strade della Città 30
Bologna, online la mappa navigabile delle velocità con i nomi e i limiti di tutte le strade della Città 30 Da martedì 16 gennaio, con l'entrata in vigore ufficiale delle ordinanze che istituiscono il limite di velocità di 30 km/h, partirà anche il piano dei controlli per la sicurezza stradale 2024, che rappresenta un'evoluzione delle attività della Polizia Locale avviate da gennaio 2023. Ogni giorno circa 6 pattuglie (operanti su turni durante la giornata) saranno impegnate con attività di controllo per la sicurezza stradale in tutti i quartieri della città, soprattutto sulle strade che passano a 30 km/h, ma proseguendo anche su alcune direttrici che restano a 50 km/h. Le strade a 30 km/h interessate in via prioritaria dai controlli a rotazione sono quelle più vissute dalle persone, dove ci sono scuole, mercati e negozi di vicinato, ospedali, case di cura e della salute, parchi e giardini, case di quartiere, impianti sportivi, ecc. e vi è un'elevata presenza di utenti vulnerabili della strada, cioè pedoni, ciclisti, bambini/e, persone anziane o con disabilità. Inoltre altre 15 scuole saranno presidiate da vigili e assistenti pedonali per aiutare studenti e famiglie negli attraversamenti in sicurezza. L'individuazione delle priorità di controllo tiene conto anche delle oltre 18mila segnalazioni arrivate dal questionario di ascolto sul progetto Città 30, con cui i bolognesi hanno indicato in modo ricorrente 250 strade più pericolose in città. In questa occasione, faranno il loro esordio in strada gli "infovelox", nuovi pannelli luminosi mobili acquistati dall'Amministrazione che non elevano sanzioni ma segnalano in tempo reale la velocità effettiva dei veicoli in transito, evidenziando in verde le velocità che rispettano i 30 km/h e in rosso quelle che li superano. Le pattuglie li collocheranno in prossimità dei posti di controllo e fermeranno i conducenti che non rispettano il limite, per informarli che stavano andando troppo forte e per sottoporli a controlli ed eventuali sanzioni sulle altre norme di comportamento del codice della strada e verifiche amministrative sul veicolo. Oltre a questi strumenti più finalizzati a informazione, prevenzione e deterrenza, le pattuglie avranno a disposizione in alcuni casi anche i telelaser del tipo TruCam o TruSpeed, che il Corpo di Polizia Locale ha già in dotazione e utilizza normalmente da diversi anni. Con questi dispositivi, opportunamente segnalati con un cartello 80 metri prima, saranno accertate e sanzionate a norma di legge le violazioni dei limiti massimi di velocità in vigore, fermando il veicolo e procedendo alla contestazione immediata dell'infrazione. Tenuto conto del margine di tolleranza di 5 km/h previsto per legge, la sanzione scatta dai 36 km/h nelle strade in cui il limite è dei 30 e dai 56 km/h nelle strade in cui il limite è dei 50. In base al codice della strada, le sanzioni sono: - di minimo 29,40 euro per chi supera il limite fino a 10 km/h (quindi tra i 36 km/h e i 45 km/h nelle strade con limite dei 30 km/h), se non si paga entro i 5 giorni la sanzione passa a 42 euro (oltre i 60 giorni a 86,5 euro); - di minimo 121,10 euro e 3 punti della patente per chi va tra 11 e 40 km/h oltre il limite consentito, se non si paga entro i 5 giorni la sanzione passa a 173 euro (oltre i 60 giorni si passa ad 347 euro); - di 543 euro, 6 punti e sospensione della patente della patente da uno a tre mesi per chi circola tra 41 e 60 km/h oltre il limite; - di 845 euro, 10 punti e sospensione della patente da 6 a 12 mesi per chi circola oltre 60 km/h in più del limite. - In questi ultimi due casi, essendo prevista la sospensione della patente, la legge non consente lo sconto del pagamento entro 5 giorni. L'obiettivo principale dei controlli è sensibilizzare la città, perché solo con un cambio culturale dell'utilizzo della strada sarà possibile realizzare la Città 30, e salvare vite. I controlli servono a tutelare la sicurezza stradale e l'incolumità dei cittadini, considerando che la velocità conta sempre: è in assoluto la prima causa diretta degli incidenti mortali sulle strade urbane secondo ISTAT, ed è il fattore che rende più gravi gli effetti degli incidenti provocati da altre violazioni, come distrazione alla guida, mancate precedenze, ecc. La principale finalità della Città 30 è infatti ridurre incidenti, morti e feriti: da questo punto di vista, va ricordato che i 30 km/h fanno veramente la differenza, perché gli studi scientifici e i dati reali dimostrano che una persona investita a 50 km/h ha solo il 10% di probabilità di sopravvivere e invece ben l'80-90% se lo scontro avviene a 30 km/h. I risultati del piano di controlli per la sicurezza stradale 2023 Questo nuovo piano rappresenta il naturale sviluppo e aggiornamento, orientato al rispetto della Città 30, del piano di controlli per la sicurezza stradale già messo in campo dalla Polizia Locale a partire da gennaio del 2023. Durante l'anno appena trascorso sono stati effettuati 270 servizi con il controllo di 13.988 veicoli e sono state elevate 1.763 sanzioni (26 le patenti ritirate). Queste le 10 violazioni al codice della strada più frequenti con relativo numero di sanzioni: Cinture di sicurezza (515), Revisioni (262), Mancato rispetto dei limiti di velocità (136), Uso di cellulare durante la guida (119), Circolazione sulla riga di mezzeria (81), Guida con patente scaduta (69), Efficienza veicoli - usura pneumatici (65), Mancanza di copertura assicurativa (45), Superamento periodi di guida (26), Guida senza patente (20). La mappa navigabile delle velocità In vista dell'avvio definitivo della Città 30, da oggi sul sito del Comune di Bologna al link, curato insieme a Fondazione Innovazione Urbana, è possibile navigare anche una mappa dei limiti di velocità (disponibile a questo link)sviluppata su piattaforma OpenStreetMap, che va ad affiancarsi alla mappa in formato immagine già disponibile dall'estate scorsa e che resta comunque scaricabile. Questo nuovo strumento digitale, più fruibile e leggibile, permette ora ai cittadini di verificare la velocità massima consentita su ogni singola strada all'interno dell'area della Città 30, sia zoomando direttamente all'interno della mappa in cui si vedono anche i nomi delle strade, sia trovando le strade di interesse tramite un apposito campo di ricerca testuale. Le strade che passano a 30 km/h sono in azzurro, le strade che restano a 50 km/h in rosso, mentre sono in giallo quelle che sono a 50 km/h e diventeranno prossimamente a 30 km/h dopo gli interventi fisici già in corso o programmati (linee rossa e verde del tram, ciclabili, ecc.). Inoltre per i dubbi più ricorrenti a proposito dei 30 km/h, nella sezione "I vantaggi" restano disponibili le risposte su tempi di percorrenza, inquinamento, efficacia per la sicurezza stradale, eccetera.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Arezzo, Mennini: Benigni nuovo Coordinatore comunale
Il coordinatore provinciale di Forza Italia Arezzo Bernardo Mennini: "Leonardo Benigni è il nuovo Coordinatore comunale di Arezzo di Forza Italia" Leonardo Benigni: Aretino, classe 1983, imprenditore, già Consigliere Comunale di Forza Italia nella scorsa legislatura, è il nuovo Coordinatore Comunale di Forza Italia ad Arezzo. "Questa nomina si inserisce nella composizione del nuovo assetto territoriale di Forza Italia in provincia di Arezzo - dichiara il Coordinatore Provinciale Bernardo Mennini - in piena sintonia con quanto stanno facendo il Coordinatore Regionale Sen. Massimo Mallegni ed il Coordinatore Nazionale On. Antonio Tajani. Stiamo rispondendo con una capillare organizzazione, ad un rinnovato impulso che nelle recenti amministrative ha reso Forza Italia protagonista indiscussa in provincia di Arezzo di risultati elettorali di notevole importanza. Cerchiamo di coinvolgere persone motivate e capaci di aggregare, continua il Coordinatore Provinciale, solo così si possono ottenere consensi maggiori e consolidare quanto sin ora ottenuto Leonardo Benigni rappresenta un ottimo binomio di capacità ed esperienza. Voglio ringraziare Il Coordinatore comunale uscente Jacopo Apa, per quanto ha fatto fin ora e soprattutto per la sua scelta di voler "passare il testimone" per fare in modo che il partito, anche, nel Comune di Arezzo possa "aprirsi" a nuove figure. Faccio il mio più sincero ed affettuoso augurio di buon lavoro a Leonardo Benigni - dichiara Jacopo Apa Coordinatore Comunale uscente e Capogruppo di Forza Italia in consiglio Comunale ad Arezzo." "Avendo guidato il partito a livello comunale in questi ultimi anni - continua Apa- ritengo che sia giunto il momento di "lasciare la mano" con l'ottica di "allargare" sempre di più il nostro partito. Sono convinto -conclude Apa- che così facendo Forza Italia crescerà oltre che nei consensi, anche nella sua classe dirigente." "Ringrazio il Coordinatore Provinciale Mennini, per aver pensato me quale Coordinatore Comunale ed allo stesso tempo ringrazio Jacopo Apa per quanto fatto fino ad oggi e per aver "voluto fortemente" questo ricambio alla guida del nostro partito, nel Comune di Arezzo. Lavorerò con assoluta determinazione affinchè Forza Italia di Arezzo possa essere sempre di più protagonista della vita politica ed amministrativa della città. Siamo convinti e leali sostenitori della maggioranza guidata dal Sindaco Ghinelli e intendiamo lavorare perchè l'attività amministrativa possa proseguire nel migliore dei modi e presentarci così, a fine mandato, con la realizzazione "visibile e concreta" di quanto progettato e programmato in questi anni. Saremo particolarmente attenti, oltre che al centro città, soprattutto alle periferie dove lavoreremo convintamente perchè le istanze dei cittadini siano sempre la priorità della amministrazione." Coordinamento provinciale Forza Italia Arezzo Follow @FI_Toscana
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A pochi giorni dalle amministrative, il 14 e 15 maggio scorso, Lorenzo Pierotti, non ancora eletto Sindaco di Corciano, intervistato sulle priorità del programma dichiarava “apriremo fin da subito un tavolo sulla sicurezza”. Detto fatto, le promesse sono state mantenute e martedì scorso nella sede municipale ha incontrato il Prefetto di Perugia Armando Gradone, il Questore Fausto Lamparelli ed i comandanti Provinciali dei CC e della Guardia di Finanza Colonnello Sergio Molinari e Colonnello Carlo Tomassini. Accanto al primo cittadino gli assessori Stefano Gabrielli e Francesco Mangano e, per i gruppi di minoranza, la vicepresidente del consiglio Elena Ciurnella, consapevoli […]
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NE ABBIAMO PARLATO Genova 2022, una sfida da vincere uniti Una riunione molto interessante quella di ieri sera dei Dipartimenti di Forza Italia Genova: ci siamo confrontati sul nuovo scenario politico nazionale ed europeo aperto dalla pandemia e dal Governo di Mario Draghi, così come sulle prime linee programmatiche e sulle candidature alle prossime elezioni municipali e comunali genovesi del 2022. I risultati delle ultime amministrative confermano la voglia di tornare alla normalità espressa dalla maggioranza che nelle urne ha fatto vincere Sindaci moderati e anche dai tanti cittadini che invece sono rimasti a casa, segnalando anche così la priorità assoluta del quieto vivere. La lezione, valida anche per Genova, è che chi vuole unire deve aborrire innanzitutto ogni periglioso salto nel vuoto. In questo senso Forza Italia Genova continuerà a ricoprire la posizione politica di centro del centrodestra e quindi a sostenere con lealtà e competenza il Sindaco che è espressione della coalizione fondata in Italia da Silvio Berlusconi. #forzagenova #forzaliguria #forzaitalia 🇮🇹 (presso Sede Forza Italia Genova) https://www.instagram.com/p/CVUy48Wsy0m/?utm_medium=tumblr
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L'UE e l'assistenza finanziaria per i partner aderenti
Gli Stati membri hanno dato il via libera definitivo a quasi 14,2 miliardi di euro di assistenza finanziaria di preadesione per il periodo 2021-2027 a favore della Repubblica di Albania, della Bosnia-Erzegovina, dell'Islanda, del Kosovo, del Montenegro, della Repubblica di Macedonia del Nord, della Repubblica di Serbia e della Repubblica di Turchia. Tale sostegno aiuterà i beneficiari a realizzare riforme in vista della futura adesione all'Unione. I beneficiari saranno sostenuti nella conduzione delle necessarie riforme politiche, istituzionali, giuridiche, amministrative, sociali ed economiche al fine di conformarsi ai valori dell'Unione e di allinearsi progressivamente alle norme, alle norme, alle politiche e alle prassi dell'Unione. Assistenza finanziaria: un approccio basato sulle prestazioni e un principio di equa condivisione L'assistenza nell'ambito dell'IPA III si baserà sia su un approccio basato sui risultati sia sul principio dell'equa condivisione. Ciò significa che l'assistenza sarà differenziata per portata e intensità in base alle prestazioni dei beneficiari. Particolare attenzione sarà prestata agli sforzi compiuti nei settori fondamentali della riforma (Stato di diritto e diritti fondamentali, istituzioni democratiche e riforma della pubblica amministrazione, nonché sviluppo economico e competitività). Allo stesso tempo, sarà applicato un principio di equa crescita per garantire che la portata e l'intensità del finanziamento tengano conto non solo delle prestazioni dei beneficiari, ma anche delle loro esigenze e capacità, al fine di evitare un livello di assistenza sproporzionatamente basso rispetto ad altri e di garantire progressi da parte di tutti i beneficiari. Condizionalità Si prevede inoltre che la portata e l'intensità dell'assistenza possano essere modulate in caso di regressione significativa o di persistente mancanza di progressi da parte di un beneficiario nei settori fondamentali della riforma. In tali casi i fondi potrebbero essere ridotti proporzionalmente e riorientati senza compromettere il sostegno al miglioramento dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto, compreso il sostegno alla società civile. Priorità tematiche L'assistenza dell'Unione, a partire dal 1° gennaio 2021, sarà suddivisa in base alle priorità tematiche anziché in dotazioni per paese. Sfondo Nel giugno 2018 la Commissione ha presentato la sua proposta di regolamento che istituisce lo strumento di assistenza preadesione (IPA III). Il Consiglio ha adottato la sua posizione nel marzo 2019 e la presidenza del Consiglio dell'UE e il Parlamento hanno raggiunto un accordo politico il 2 giugno 2021. L'IPA III garantisce la continuità con l'IPA II (che copre il periodo 2014-2020) e integra altri strumenti dell'Unione (in particolare lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale - Europa globale) e le politiche (ad esempio in materia di cambiamenti climatici). Assistenza finanziaria: prossime tappe Dopo il sostegno formale di oggi da parte del Consiglio, anche la plenaria del Parlamento europeo dovrà completare il suo processo di conferma. L'adozione del regolamento è prevista per settembre. Read the full article
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