#pomodoro fresco
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Mezze pennette integrali risottate e salutari dal sapore orientale
Cucinare con il piano a induzione è davvero una delizia, soprattutto grazie al sistema di cottura a sensori della Neff che mantiene la temperatura adatta alla padella senza surriscaldare la componente grassa, nel mio caso l’olio extravergine di oliva.Premetto che non uso far cuocere a lungo le verdure, tutto’altro, per preservarne i preziosi nutrienti, pertanto la preparazione del sugo inizia…
#aglio#basilico#cipolla#colesterolo#cottura a sensori#cucina#cucina meditativa#cucina vegana#cucina vegetariana#curcuma#curcumina#fibre#glicemia#licopene#longevità#melanzana#Neff#ocra#Okinawa#olio extravergine d&039;oliva#orientale#pasta integrale#pepe nero#piano a induzione#pomodoro#pomodoro fresco#potassio#Smartfood-IEO#vegano#vegetariano
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A mio discapito ho scoperto un altro periodo bruttissimo da vivere all'estero (oltre al Natale):
L'ESTATE
#l'anno scorso ero appena arrivata e quindi chi cazzo se n'è accorto#l'estate italiana is a thing cari amici miei#voglia di mozzarella pomodoro fresco basilico freselle tutto#pesche anguria melone albicocche#IL GELATO VERO#mado mi manca tutto#fatemi tornare a casa#my life in tokyo#sembra io stia scherzando ma mi metterei a piangere momo
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Orto Biologico in Casa: Gustoso e Sostenibile! Hai poco spazio ma tanto desiderio di freschezza e genuinità? Crea il tuo orto biologico in casa!
È semplice, divertente e adatto a tutti.
Ecco perché vorrai subito iniziare:
Salute e gusto: gusterai ortaggi freschi e sani, senza pesticidi e a km 0. Sostenibilità: darai una mano all'ambiente riducendo l'impatto ambientale. Risparmio: potrai coltivare le tue verdure preferite direttamente a casa. Relax: prenderti cura del tuo orto è un ottimo antistress! Sei pronto a iniziare?
#ortobiologico#casafacile#sostenibile#benessere#hobby#verdure#pomodoro#basilico#ortaggi#giardinaggio#citta#balcone#fresco#stagione#mangia sano#coltiva felicidade
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"E’ durato poco”
"E’ durato poco
ti ricordi
la tovaglia a fiori rossi
il bicchiere che sapeva d’uovo
l’acquazzone improvviso
i campi arruffati e vetrosi
gli archi di pietra serena
il giornale sulla testa
ingoiavi frutti di mare gonfi di pomodoro
il fango dentro le scarpe di tela
l’odore aspro di menta pestata
il nostro abbracciarci insaziabile
la lite nell’ascensore
la buccia di cocomero sul davanzale
ti ricordi
il fresco delle lenzuola
la finestra aveva una cresta di stelle arancioni
soffrivo di mal di pancia
la tua testa di ragazzo mi pesava sul petto
ti ricordi
è durato così poco ma dura ancora".
(Dacia Maraini)
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Ricotta del vicino di casa, cassatina con ricotta, sfogliatelle con ricotta, cannoli al cioccolato con ricotta, cannoli tradizionali.
Il clacson sgraziato e difettato di una vecchia punto mi attira verso il muretto che costeggia la strada di campagna su cui confina la casa. Mi affaccio oltre il muretto e vedo nella sua vecchia punto Stefano, il pastore che abita con gregge e famiglia più in alto su monte “A vuliti na ricotta?” “Cettu” “ Un chilu o menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi’ Mi passa un sacchettino di plastica trasparente caldo, in cui una forma di ricotta naviga nel siero da cui è nata “Quant’è?” “Du euri” Lo guardo sconcertato. Con due euro ti compri solo la fame. Pago e con gentilezza porto la ricotta in casa. La metto in un angolo della cucina coprendola con una tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi. Gliela sistemo intorno con attenzione, come si fa con un neonato. Mangiamo. Il primo è un piatto di pasta con il pomodoro fresco dell’orto. Poi porto in tavola la ricotta. L’osserviamo con devozione sentendo il profumo di latte e il suo tepore. Ha un colore bianco-dorato ctipico della ricotta di pecora. Si taglia con un sospiro perché ha la consistenza di una nuvola e in bocca si scioglie lentamente. Nessuno parla. Il gusto cremoso e intenso, stordisce il pensare, l’immaginare, il paragonare. Non è ricotta, è il vento che semina gli arbusti sui monti, l’acqua di marzo che li trasforma in fiori, il passo lento delle pecore che seguono il suono del campanaccio sotto il sole della primavera e le nuvole grigie madri della pioggia che si inseguono nell’azzurro intenso del cielo. È un piacere soffice, come il grembo di una bambina, impalpabile come la schiuma del mare, fiabesco come un sogno al mattino. La ricotta fresca muta e si rinnova se la mangi con il caffè macinato, con il cioccolato, nei cannoli, nel ripieno dolce delle fraviole, con il miele o sulla pasta in bianco. Da sola, quando è fresca è una solista perfetta, da ammirare e gustare. È un bacio al senso di latte: soffice, caldo, gustoso, intenso. Come il latte è innocente, umile, semplice, pura. Un poema in un verso e con mille rime. Evoca le colline scoscese, i boschi infiniti, i ruscelli gioiosi, bianchissime nuvole in azzurrissimi cieli. Per questo ormai, l’evento del mattino, è ormai l’arrivo di Stefano e della sua scassatissima e polverosa punto, un prezioso forziere colmo di calde, tenere ricotte.
The awkward and defective horn of an old Punto attracts me towards the low wall that runs alongside the country road on which the house borders. I look over the wall and see Stefano in his old place, the shepherd who lives with his flock and family higher up the mountain “Do you want ricotta?” “Cettu” “Un chilu or menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi” He hands me a hot transparent plastic bag, in which a wheel of ricotta floats in the whey from which it was born "How much it is?" “Two euros” I look at him bewildered. With two euros you can only buy hunger. I pay and kindly bring the ricotta home. I put it in a corner of the kitchen, covering it with a red and white checkered tablecloth. I arrange it around him carefully, as one would do with a newborn. Let's eat. The first course is pasta with fresh tomatoes from the garden. Then I bring the ricotta to the table. We observe it with devotion, smelling the scent of milk and its warmth. It has a white-golden color typical of sheep's ricotta. It is cut with a sigh because it has the consistency of a cloud and slowly melts in the mouth. Nobody talks. The creamy and intense taste stuns thinking, imagining, comparing. It's not ricotta, it's the wind that sows the shrubs on the mountains, the March water that transforms them into flowers, the slow pace of the sheep that follow the sound of the cowbell under the spring sun and the gray clouds that give birth to the rain that they chase in the intense blue of the sky. It is a soft pleasure, like a child's womb, impalpable like sea foam, fairy-tale like a dream in the morning. Fresh ricotta changes and is renewed if you eat it with ground coffee, with chocolate, in cannoli, in the sweet filling of ravioles, with honey or on plain pasta. Alone, when it is fresh it is a perfect soloist, to be admired and enjoyed. It's a kiss with the feeling of milk: soft, warm, tasty, intense. Like milk she is innocent, humble, simple, pure. A poem in one verse and with a thousand rhymes. It evokes the steep hills, the endless woods, the joyful streams, very white clouds in very blue skies. For this reason, the morning event is now the arrival of Stefano and his battered and dusty car, a precious treasure chest full of warm, tender ricotta.
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Io qui, tu lì. Viviamo una vita parallela. Ci svegliamo in letti diversi, sempre con un lato un po’ più freddo, sempre con un paio d'occhi in meno da guardare. Un caffè al volo quando va male o una tazza di latte con due biscotti da bagnare. Viviamo in parallelo, tra una giornata di pioggia ed una di sole. Diversamente, allegramente, pesantemente ma viviamo e sudiamo questa vita che a volte abbracciamo per farla sembrare meno dura, altre, la prendiamo a calci per le tante prove che ti chiede di superare. Viviamo una vita parallela tra alti e bassi, tra fregature e arrabbiature, tra sorrisi capovolti e risate fragorose, tra amicizie e passeggiate, tra un cinema ed un piatto di spaghetti al pomodoro fresco. Viviamo bene nonostante la mancanza, nonostante la distanza, nonostante. Viviamo parallelamente tutto questo ed altro, ma l'amore, l'amore che abbiamo incollato addosso, di incontrarsi, non ha smesso mai.
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Parigina, ma quanto è buona?
youtube
La pizza parigina è una pizza rustica tipica della cucina napoletana: una morbida pasta per la pizza farcita con pomodoro, prosciutto cotto e fiordilatte (o provola) e ricoperta con della pasta sfoglia.
A dispetto dei tanti ingredienti è una ricetta semplicissima da realizzare, basta avere solo qualche accortezza in fase di cottura. Ma veniamo alla ricetta.
Ingredienti per una teglia 40×30 cm
Per la pasta della pizza:
350 g di farina “0”
210 g di acqua
3 g di lievito di birra fresco
8 g di sale fino
olio extravergine d’oliva
Per il ripieno:
200 g di passata di pomodoro
150 g di prosciutto cotto
180 g di fiordilatte (o di provola)
olio extravergine d’oliva
sale
Per la copertura:
Pasta sfoglia
1 tuorlo
1 cucchiaio di latte
PREPARAZIONE:
In una ciotola versate la farina, aggiungete il lievito sbriciolato e metà dell’acqua. Poi iniziate a impastare;
Amalgamati tutti gli ingredienti unite il sale e la restante parte d’acqua e trasferite l’impasto su un piano da lavoro;
Impastate per cinque minuti, unite l’olio e continuate a impastare;
Mettete il vostro impasto a lievitare in una ciotola coperto con pellicola per un’ora a temperatura ambiente e poi 12 ore in frigorifero;
Il giorno dopo riprendete l’impasto e rovesciatelo su un piano di lavoro, poi passatelo nella semola e tirate tutti i lembi verso l’interno in modo da formare una pagnotta;
Prendete poi un lato dell’impasto tirandolo verso di voi e chiudete il filoncino, girate di 90 gradi e ripete l’operazione;
Mettete il panetto in una ciotola oliata e fate lievitare fino al raddoppio;
Preparate il ripieno scubettando il fiordilatte ben asciutto e condendo la passata di pomodoro con olio e sale;
Quando l’impasto sarà raddoppiato ungete una teglia, rovesciatevelo all’interno e stendetelo allargandolo su tutta la teglia;
Conditelo con non troppo pomodoro, il prosciutto cotto e la mozzarella, lasciando un centimetro e mezzo dal bordo;
Stendete poi la pasta sfoglia e sbattete un tuorlo con il latte;
Spennellate il bordo della pizza con l’uovo e il latte e coprite con la sfoglia facendola ben aderire, poi bucherellatela e spennellatela con il tuorlo;
Cuocete la parigina in forno già caldo a 200°C, prima per circa 10 minuti sulla base e per altri 15 nel ripiano medio. Sfornatela, fatela intiepidire e tagliatela.
#pizza#pizza parigina#napoli#cucina italiana#cucina#food#cibo#italian food#ricette#italian style#comfort food#italian recipes#cucina regionale#food ph#Youtube
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Spaghetti con rigatino, melanzane, pomodoro fresco e basilico tritato, fatto qualche giorno fa per viziarmi un po'.
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FREGOLA CON ARSELLE
Adoro fare le ricette della tradizione regionale perché grazie a voi imparo quelle doc! Grazie mentori sardi! Mai hart bat for iu!💛
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰 &
🍳 𝙲𝚄𝙲𝙸𝙽𝙰!
#𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘥𝘶𝘦 (𝘪𝘰 𝘦 𝘱𝘦𝘭𝘢𝘵𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘴𝘵𝘪 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪 👐):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝕀 👇
☺︎ 250 g di fregola;
☺︎ Un kg di arselle (vongole tipo lupini);
☺︎ ½ bicchiere di vino bianco;
☺︎ Un cucchiaio di concentrato di pomodoro;
☺︎ Fumetto di pesce (o brodo vegetale per chi come me non ha potuto fare il fumetto);
☺︎ Due spicchi d’aglio;
☺︎ Un ciuffo di prezzemolo;
☺︎ Un peperoncino;
☺︎ Olio evo;
👇 ℙℝ𝕆ℂ𝔼𝔻𝕀𝕄𝔼ℕ𝕋𝕆 👇
1. Spurghiamo le arselle (vongole! mettendole in una schiumarola a bagno in acqua fredda con sale grosso per almeno 1 ora;
2. Mettiamo in una padella l’olio e rosoliamo l’aglio con il peperoncino;
3. Aggiungiamo le arselle (vongole), irroriamo con il vino, quindi chiudiamo con un coperchio lasciando cuocere per circa due-tre minuti a fiamma vivace, fino a quando i molluschi non si saranno completamente aperti;
4. Una volta tolta la padella dal fuoco mettiamo le vongole in un recipiente eliminando quelle rimaste chiuse e filtriamo il brodo di cottura attraverso un colino con sopra una garza fine, eliminando così eventuali residui di sabbia, l’aglio ed il peperoncino;
5. Prepariamo un litro di brodo vegetale in un litro d’acqua bollente con il concentrato di pomodoro e il liquido delle vongole;
6. In un tegame a parte leggermente unto facciamo tostare leggermente la fregola, quindi aggiungiamo il brodo bollente, aggiungendone un mestolino alla volta come per il risotto fino al tempo indicato in busta;
7. Nel frattempo, sgusciamo la maggior parte delle arselle (vongole), lasciandone qualcuna col guscio soltanto per decorare il piatto;
8. Quasi alla fine, aggiungiamo le vongole, giriamo e concludiamo con una manciata di prezzemolo fresco e filo di olio evo;
𝘙𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘋𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀.
𝘌̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘳𝘢 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
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Non esiste un profumo più buono del sugo di pomodoro fresco con il basilico. Sa di casa, di felicità, di condivisione. (Fabrizio Caramagna) art by_imaginarydawning *********************** There is no better aroma than fresh tomato sauce with basil. It tastes like home, about happiness, about sharing. (Fabrizio Caramagna) art by_imaginarydawning
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Il peposo dell'Impruneta, gusto per duri!
Peposo Gli operai che lavoravano ai forni (fornacini) nella produzione del cotto non erano certo persone abbienti, anzi, al lavoro duro non corrispondeva certo un salario alto. Approvvigionarsi di proteine era quindi difficile dato il costo della carne. Spesso il denaro non bastava neanche per le carni meno pregiate, come il muscolo o lo zampetto, quindi ci si accontentava si di questi tagli, ma di quelli avanzati che avevano molti giorni ed erano andati oltre la normale frollatura sfociando in un inizio di putrescenza. Mangiare questa carne non doveva essere gustoso, l'olezzo era sicuramente disappetente e quindi solo la spezia poteva rendere questa carne accettabile. Nacque quindi il peposo per questa ragione, eliminare il tanfo di vecchio; e cosa meglio del pepe, dell'aglio del rosmarino e della salvia il tutto in abbondanza. In pratica i fornacini tagliavano a grossi tocchi la carne, la mettevano in un coccio di terracotta aggiungevano abbondante pepe, aglio in camicia, rosmarino e salvia, poi ricoprivano il tutto con del vino rosso. Il coccio veniva poi, alla mattina presto, all'inizio del turno di lavoro, posizionato alla bocca dei forni dove si cuocevano i mattoni e alla mezza il pranzo era pronto. Oppure veniva posizionato nei forni alla sera, come mi suggerisce Filippo Caroti riportandomi voci di ricordi di vecchi imprunetani. Tutte le ore di cottura avevano asciugato il vino concentrandolo e reso la carne del muscolo tenera e succosa. Uno stracotto altamente speziato. Ecco nato il peposo dell'Impruneta, un piatto che oggi sarebbe immangiabile da chiunque se utilizzata la carne passata di allora.
Preparazione del peposo. Oggi la carne che viene usata è sempre il muscolo, più fresco ovviamente, ma il procedimento non cambia, tanti spicchi d'aglio in camicia, rosmarino, salvia e pomodoro (spesso usato il concentrato o dei pelati). Devo far notare che il pomodoro è aggiunta moderna, all'epoca non si conosceva ed è entrato in cucina nell'800. Anche il pepe non viene più aggiunto in abbondanza come allora, anzi spesso il pepe macinato viene sostituito da pepe in grani che lascia il suo splendido aroma ma può essere allontanato per aggredire meno le papille gustative moderne. Anche qui un appunto, il pepe oggi macinato, all'epoca era quasi certamente usato in grani probabilmente perchè riutilizzato più volte. Ricordiamoci che era caro, addirittura usato come merce di scambio non deperibile. La leggenda vuole che questo piatto sia arrivato anche in piazza del Duomo a Firenze durante la costruzione del cupolone assieme ai mattoni necessari al Brunelleschi. Lo stesso Brunelleschi sembra abbia utilizzato questo piatto per nutrire i manovali. In pratica si racconta che all'ora del desinare fra far scendere gli operai e poi farli risalire dopo mangiato la perdita di tempo era notevole. Il Brunelleschi si inventò la prima mensa aziendale facendo salire insieme ai mattoni anche il peposo, il pane e il vino in modo da far mangiare gli operai direttamente sulle impalcature. Oggi possiamo gustarci il peposo in qualche ristorante oppure lo possiamo fare in casa con i pochi ingredienti ma con tanto tempo di cottura. Utilizzate un tegame di coccio, il forno a 120-150 °C, copritelo avendo l'accortezza di lasciare da un lato leggermente sollevato il coperchio in maniera che il vino possa lentamente evaporare. La cottura è lunga, almeno 3-4 ore, ricordate di mescolare periodicamente. Una variante interessante può essere aggiungere un paio di bacche di ginepro schiacciate e un paio di chiodi di garofano, gusto personale. Insomma la ricetta è già scritta su, non vi rimane che scegliere se essere aggressivi con il pepe macinato oppure più aggraziati con il pepe in grani. Servitelo su fette di pane toscano abbrustolito.
Jacopo Cioni Read the full article
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Pizzette di Melanzane r pomodorini arrosto
Ingredienti 1 melanzana tonda Mozzarella fiordilatte o senza lattosio Pomodorini Salsa di pomodoro Basilico fresco Olio extravergine Sale fino Tagliate a fettine spesse circa mezzo cm le melanzane e grigliatele. In una padella antiaderente arrostite a fuoco alto i pomodorini tagliati a metà con 1 cucchiaino di olio e un pizzico di sale per 6/7 minuti rigirandoli di tanto in…
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🕣Métodos de estudos🗒
Olá!!
Para começarmos o assunto. irei mostra métodos para vocês estudar:
●Resumos e fichas: Podemos considerar o método mais usado,caso usado do jeito certo terá muita eficiência. Alguns exemplos:
O tópico “Guerra de Canudos”, foi muito bem explicado pela minha professora de história,no final da aula, ela pediu um resumo sobre o assunto e foi isso que escrevi:
Rebeliões aconteciam no século XX,normalmente movidas pela exclusão de direito ao voto,autoritarismo e desemprego
1870, Antônio Vicente Mendes Macial, foi para o Rio Voza-Barris,onde fica canudos,os povos de lá eram sertanejos-pobres que se firmaram na decisão de não pagar os novos impostos,sendo vistos como uma ameaça pelo exército,fazendo o governo enviar expedições militares contra,as três primeiras lutas foram vencidas pelos sertanejos. Até que Prudente de Morais enviou mais de 6 mil soldados com dinamite,armas e canhões fazendo um massacre. Em 5 de Outubro canudos foi incendiado.
Pode ver que no começo do texto consegui contextualizar a situação da época e mais para frente falei sobre o líder,ano local,motivo e o final.
Consegui colocar todos esses assuntos em 12 linhas, para algumas pessoas pode ser difícil lembrar do assunto, mais para outras não. Sendo assim, um tanto quanto aconselhável encontrar o melhor jeito para você resumir.
Deixe os resumos para o final depois das devidas explicações, pois assim seu cérebro ainda estará fresco com as informações absorvidas,assim terá mais produtividade.
As fichas podem ser usadas para entender o assunto em geral. Como conectar: Canudos-Rebeliões-Época no Brasil-Brasil sendo uma República-Funcionamento de leis e impostos da época.
● Fazer um plano de estudos e segui-lo é muito simples,irei ensiná-lo (a) agora:
Vamos supor que suas notas estão péssimas e terá uma prova importante em breve. Obviamente a prioridade é estudar para não ter dificuldades em compreender o assunto. Então você precisará criar uma rotina, temos como exemplo: No primeiro sábado você irá estudar uma hora de matemática e uma de português. No domingo você irá estudar uma hora de história e uma de geografia.
E assim por diante,de acordo com o seu caso,devo lembra que não precisa ser necessariamente uma hora de estudos,pode ser 30min desde de que tenha algum progresso.
Formas de estudar:
● Revisões frequentes: Revisar frequentemente ajudará a compreender sobre o assunto. Irei te passar o passo a passo para revisar…
1. Sente-se e prestes atenção no que você estar a ler.
2. Separe uma folha a parte para anotar dúvidas.
3. Explique a si mesmo as suas anotações.
● Grifar textos: Bastante básico,somente grife o que achar o importante para a sua compreensão. ( Muito bom para as revisões).
Caso estude em escola pública e não tem disponibilidade para conseguir o livro, tente tirar uma foto e depois a passar a limpo,assim conseguirá marcar.
●Mapa mental: São um dos métodos mais usados,por que simplesmente conecta tópicos para entender como eles se uma conectam e funcionam,exemplo:
● Associação Mnemónica: consiste em elaborar palavras ou frases relacionadas com o assunto que se pretende memorizar,essas palavras podem ser feitas com qualquer nome,sendo assim cada letra desse nome represente um assunto, exemplo:
“LIMPE”
Legalidade
Impessoalidade
Moralidade,
Publicidade
Eficiência
● Fazer perguntas elaboradas: Consiste em criar perguntas intencionalmente para entender a situação do tópico que está aprendendo.
● Gravar áudio: Gravar um áudio explicando o que aprendeu ou entendeu sobre aquele assunto e ouvi-lo quando necessário.
● Explicar conteúdo: Com base com o método acima, não é preciso necessariamente gravar um áudio,mais pode conversar e discutir sobre o assunto com uma pessoa próxima.
• Tempo cronometrados: Separar perguntas ou fazer resumos sobre um assunto e colocar um cronômetro para fazer ou responder nesse tempo. ( Esse método se chama Pomodoro).
Obs: Preste atenção nas aulas, caso faça anotações anote somente o geral para ENTENDER o que está sendo-lhe explicado.
Caso não entenda o que o seu professor (a) explicou o (a) pergunte,mas caso tenha vergonha ou seu (sua) professor (a) não goste de explicar, tente estudar com esses canais:
Agora irei colocar outras imagens para ajudá-los.
Adeus!
Espero ter ajudado🫡
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Ristorante nella Valle d'Agrò
Abbiamo deciso di fare un pranzo tra noi cugini e ci siamo ritrovati in un ristorante nella valle d’Agrò. Abbiamo ordinato un metro e mezzo di frittura e una lunghezza equivalente di focaccia nei quattro gusti canonici: tradizionale (scarola, pomodoro e formaggio), Norma (Melanzane e ricotta salata), con patate e con mortadella e crema di pistacchio. Ordinavamo le birre dello stretto due alla volta per averle sempre fredde. Mio cugino Ciccio, responsabile di una riserva naturale ci raccontava degli abitanti delle fattorie sparse sui monti della riserva. Ci diceva di una furbissima vecchietta che accumulava milioni di euro litigando con tutti i fornitori e dipendenti che non pagava mai. La vecchietta, una volta morta, lasciò tutto alla chiesa del paese ed ora i suoi fornitori e dipendenti vogliono pignorare la chiesa per avere indietro i soldi. Oppure ci raccontava di pastori dall’appetito immenso che facevano colazione con le costine di maiale, pane fresco e un vasetto di peperoni in salamoia. Usavano come bicchiere le bottiglie di plastica della coca cola a cui tagliavano la parte alta e che riempivano di vino. “ma bevevano un litro e mezzo di vino?” “ a pranzo e un altro litro e mezzo a cena… in famiglia, da novembre a marzo, consumavano più di mille e quattrocento litri di vino” “e una volta che finiva?” “passavano alla birra” Oppure ci raccontava di quel conoscente comune che ubbriaco cadde di notte sui binari del treno addormentandosi, così che il treno passando gli tagliò un braccio. “di netto?” “ di netto! E lui svegliandosi vide che dove c’era il braccio gli usciva sangue” “oh matritta bedda, … e che ha fatto?” “era vicino alla spiaggia e vedendo dei pescatori, è corso da loro portandosi dietro il braccio” “e loro?” “figurati se nella notte, nel buio della spiaggia ti vedi arrivare uno dall’aspetto spiritato che urlando, con il sangue che gli zampilla da un lato, stringeva nella mano sana il braccio tagliato … il pescatore appena lo ha visto uscire dal buio, è svenuto … e gli è toccato a lui prendersi cura del pescatore” Purtroppo Tumbrl ha limitato lo spazio per i testi, se no vi avrei raccontato altre storie di quelle che Ciccio, tra frittata di pesce e focaccia, ci ha detto.
We decided to have lunch with us cousins and we found ourselves in a restaurant in the Agrò valley. We ordered one and a half meters of fried food and an equivalent length of focaccia in the four canonical flavours: traditional (escarole, tomato and cheese), Norma (aubergine and salted ricotta), with potatoes and with mortadella and pistachio cream. We ordered the Strait beers two at a time so they would always be cold. My cousin Ciccio, manager of a nature reserve, told us about the inhabitants of the farms scattered across the mountains of the reserve. He told us about a very clever old lady who accumulated millions of euros by arguing with all the suppliers and employees who she never paid. Once the old lady died, she left everything to the town church and now her suppliers and employees want to foreclose on the church to get their money back. Or he would tell us about shepherds with immense appetites who had breakfast with pork ribs, fresh bread and a jar of pickled peppers. They used plastic Coca Cola bottles as glasses, cutting off the top and filling them with wine. “but did they drink a liter and a half of wine?” "yes, at lunch and another liter and a half at dinner… in the family, from November to March, they consumed more than one thousand four hundred liters of wine" “and once it was over?” “they switched to beer” Or he would tell us about that mutual acquaintance who fell asleep drunk on the train tracks at night, so that the passing train cut off his arm. “clearly?” “ definitely! And when he woke up he saw that where his arm was there was blood coming out." “oh matritta bedda, … and what did he do?” “He was near the beach and seeing some fishermen, he ran to them carrying his arm with him” “And them?” “Imagine if in the night, in the darkness of the beach, you see someone arriving with a haunted appearance who, screaming, with blood gushing from one side, was clutching his cut arm in his good hand… as soon as the fisherman saw him come out of the darkness, he fainted… and it was up to him to take care of the fisherman" Unfortunately Tumbrl has limited the space for texts, otherwise I would have told you other stories than those that Ciccio told us, between fish omelette and focaccia.
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E’ durato poco
ti ricordi
la tovaglia a fiori rossi
il bicchiere che sapeva d’uovo
l’acquazzone improvviso
i campi arruffati e vetrosi
gli archi di pietra serena
il giornale sulla testa
ingoiavi frutti di mare gonfi di pomodoro
il fango dentro le scarpe di tela
l’odore aspro di menta pestata
il nostro abbracciarci insaziabile
la lite nell’ascensore
la buccia di cocomero sul davanzale
ti ricordi
il fresco delle lenzuola
la finestra aveva una cresta di stelle arancioni
soffrivo di mal di pancia
la tua testa di ragazzo mi pesava sul petto
ti ricordi
è durato così poco ma dura ancora.
Dacia Maraini
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Spaghetti alla Trapanese
INGREDIENTI: POMODORO FRESCO DA PELARE AGLIO BASILICO FRESCO OLIO EVO SALE E PEPE PREPARAZIONE: FACCIO SCOTTARE I POMODORI IN ACQUA BOLLENTE E LI SPELLO E TAGLIO A PEZZETTI. AGGIUNGO L’AGLIO PRIVATO DELL’ANIMA E TAGLIATO SOTTILE. AGGIUNGO OLIO, SALE, PEPE E IL BASILICO A PEZZETTINI. CUOCIO GLI SPAGHETTI E MESCOLO AL SUGO E SERVO.
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