#poesia e progresso
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Labirinti della memoria di Pasquale Ciboddo: un viaggio poetico tra memoria e denuncia sociale. Un’opera che celebra la Sardegna e riflette sulle fratture della modernità
La prestigiosa collana "Alcyone 2000" di Guido Miano Editore accoglie la nuova raccolta poetica di Pasquale Ciboddo, intitolata Labirinti della memoria.
La prestigiosa collana “Alcyone 2000” di Guido Miano Editore accoglie la nuova raccolta poetica di Pasquale Ciboddo, intitolata Labirinti della memoria. Con la prefazione del critico Michele Miano, il libro offre uno sguardo profondo e sensibile sul passato, intrecciando la nostalgia per un mondo contadino ormai perduto con la denuncia delle contraddizioni della civiltà contemporanea. Il cuore…
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delirantesko · 6 months ago
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Medo e culpa como roteiros (poesia, 2024)
Domado, pelo medo, o ser humano
Algemado, a criatura em desespero
Triste existir, atrelado ao mundano
Que feiura, um coração não inteiro
Um único totem de perfeição erguido
Sobre sua cabeça levando ferimentos
Um ideal de beleza tão mal concebido
Mais nada produz a não ser sofrimento
As algemas valorizadas pelos hipócritas
Reluzem como ouro nas mentes ociosas
Criatividade padece nessa região inóspita
Rouba, sequestra então, atitudes odiosas
Tomou a força as asas do potencial
Pelo temor infantil decidiu governar
Ciúme e inveja do progresso racional
Do seu torpe jugo é possível se libertar
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donaruz · 1 year ago
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Ma tutto quest'odio dove lo mettete?
Avete armadi
borsoni
valigie
credenze
cantine
dove stiparlo?
Come fate a odiare così tanto?
State contaminando tutti
state imbruttendo le meraviglie
che stavano nei cuori
nelle teste delle persone
state corrodendo le parole
i libri
i giornali
le canzoni
i racconti dei nonni
state ripercorrendo gli incubi dei superstiti
calpestando ideali
togliendo la vita
ad anni di progresso sociale
culturale
umano
umanistico
siete i campioni d'odio
avete il primo posto
sul podio
di chi vuol male.
Come fate a far entrare tutto
quel rancore
la frustrazione
gli insulti
dentro le vostre bocche
sulle vostre lingue
senza perdere la voce
senza soffrire di disturbi di coscienza
come fare a crescere un figlio
insegnandogli l'ignoranza?
Non vi siete accorti
che il mare piange
la terra brucia
gli alberi stramazzano
le persone vagabondano
e i bambini
persino loro
non hanno più molto da immaginare
il mondo che abitate
è anche nostro
le persone che incontrate
siamo anche noi
e non ci lasciate più respirare
dovrebbero creare nei luoghi pubblici
le sale per odiatori
e non odiatori
ci state intossicando
ci state uccidendo
ci state mortificando
col fuoco armato
del vostro odiare.
(Simone Carta - da "Appesi a un feeling: Se non sai come dirlo, fallo con una poesia")
Immagine: Dipinto di Álex Alemany
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poesiamaira · 10 months ago
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Mário Faustino: o crítico
O fenômeno mais interessante da "jovem poesia brasileira" é que a qualquer momento podemos deparar com um rapaz de seus vinte anos, que nunca publicou um livro, apresentando-nos um poema bem melhor, como poesia, que uma alta porcentagem do que tem publicado muita gente grande das gerações anteriores. É verdade, por outro lado, que há em minha geração muitos falsos talentos, muitas máscaras, muita mistificação, muita desonestidade: mas a mesma coisa, e de modo talvez mais disfarçado e antipático, sucedeu com todas as outras gerações. (...) Quanto aos problemas, devem ser os mesmos das outras gerações: dificuldades econômicas (ter de trabalhar, fora da literatura bem mais do que dentro, para ganhar o panem nostrum); falta de uma vida genuinamente artística, falta de emulação, falta de debates (no Brasil quase todos os escritores, quando reunidos, ou não tocam em problemas literários ou então, se falam de literatura, é da maneira mais vaga e leviana: discussão de personalidades, troca de elogios, gratuitas afirmações de valor ou de intenção, frases feitas, detestáveis mots d'esprit...); falta de verdadeiras bibliotecas, universidades, museus, falta de revistas de cultura, falta de tradição filosófica, poética e crítica na língua, falta de um público inteligente, concorrência desleal (talvez não haja país no mundo com tanta gente errada em lugares errados) etc. Um jovem poeta brasileiro, como eu, queixa-se, entre outras coisas, do nível infraginasiano, para não dizer primário, da maioria do que é publicado aqui em livros, jornais e revistas; das tolices que é forçado a ler e a ouvir a respeito de sua poesia (elogios ou não), a respeito da arte e dos poetas que admira; da falta de amor à poesia, do egoísmo e da vaidade que registra em muitos de seus colegas mais velhos, entre os quais raríssimo é aquele que forma escola, que realmente se interessa pelo progresso da língua e da arte: vivem a pensar em self-promotion...; da falta de profissionalismo econômico e ético; da péssima qualidade de quase toda a nossa crítica literária (sobretudo quando se metem a falar de poesia) de todos os tempos; queixa-se, para resumir, de muita coisa.
Fragmento de uma entrevista concedida em 1956 pelo poeta, crítico e tradutor, publicada no excelente livro Mário Faustino, de Anchieta aos Concretos, org. por Maria Eugenia Boaventura, ed. Companhia das Letras, 2003. Quase 7 décadas depois, parece que nada mudou.
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centroscritture · 10 months ago
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Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica nell’elevazione spirituale dell’umanità e il ruolo dei poeti quali "istitutori delle leggi, fondatori della società civile, inventori delle arti di vita, veri maestri che conducono a una certa prossimità con il bello e il vero quella parziale conoscenza delle forze del mondo universale che è chiamata religione."
Anno 1902. Lord Chandos, giovane aristocratico elisabettiano, alter ego immaginario dell’austriaco Hugo von Hofmannsthal, scrive al suo vecchio mentore Francis Bacon, padre del metodo scientifico, per denunciare una crisi personale irreversibile che lo ha portato all’incapacità di prendere posizione sul mondo e, tanto più, di fissarla in un testo che aspirasse a una qualsiasi rivelazione universale, provando al contrario “un inspiegabile disagio solo a pronunciare le parole ‘spirito’, ‘anima’ o ‘corpo’.”
In ottant’anni il grande salto romantico è precipitato in un crollo rovinoso, alla fede nella poesia come rivelazione ed elevazione è seguita la presa d’atto dell’incomunicabilità e dell’afasia.
In due incontri centrati sui due testi si esploreranno le ragioni dell’uno e dell’altro, due fari per gettare una luce chiarificatrice sullo stato della poesia oggi.
"Il salto e il crollo."
Un seminario di Valerio Massaroni
Info e iscrizioni su
www.centroscritture.it
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Emanuele Ricucci
INDECENTI
Uomini e donne oltre il “politicamente corretto”: per una rinascita antropologica e spirituale
Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei “diritti per tutti”.
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società?
Tra le pagine di questo testo – seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi”, tra cui una parte di “Contro la folla” – Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi necessari a sanare le follie del progresso, la putrefazione degli individui in scatola e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto.
Un viaggio da Ortega y Gasset a Simone Weil, da Marcello Veneziani a Dominique Venner, da Rainer Maria Rilke a Paul Bloom, attraversando l’arte, l’antropologia, la sociologia e la poesia. Perché – oggi più che mai – libertà è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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vividiste · 1 year ago
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Ma tutto quest'odio dove lo mettete?
Avete armadi
borsoni
valigie
credenze
cantine
dove stiparlo?
Come fate a odiare così tanto?
State contaminando tutti
state imbruttendo le meraviglie
che stavano nei cuori
nelle teste delle persone
state corrodendo le parole
i libri
i giornali
le canzoni
i racconti dei nonni
state ripercorrendo gli incubi dei superstiti
calpestando ideali
togliendo la vita
ad anni di progresso sociale
culturale
umano
umanistico
siete i campioni d'odio
avete il primo posto
sul podio
di chi vuol male.
Come fate a far entrare tutto
quel rancore
la frustrazione
gli insulti
dentro le vostre bocche
sulle vostre lingue
senza perdere la voce
senza soffrire di disturbi di coscienza
come fare a crescere un figlio
insegnandogli l'ignoranza?
Non vi siete accorti
che il mare piange
la terra brucia
gli alberi stramazzano
le persone vagabondano
e i bambini
persino loro
non hanno più molto da immaginare
il mondo che abitate
è anche nostro
le persone che incontrate
siamo anche noi
e non ci lasciate più respirare
dovrebbero creare nei luoghi pubblici
le sale per odiatori
e non odiatori
ci state intossicando
ci state uccidendo
ci state mortificando
col fuoco armato
del vostro odiare.
(Simone Carta - da "Appesi a un feeling: Se non sai come dirlo, fallo con una poesia")🌻
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Il donatore di note
Io mi amo, tu mi ami? Io mi odio, tu mi odi? Quanto? Perché? Chi sono? e soprattutto chi pensi che io sia?
Sono un animella troppo sensibile, troppo diversa dall'esterno. Tanto sensibile che, quasi cieca, é impotente da un mondo che va avanti, seguendo regole e vite all'insegna del progresso e dell'efficienza. Io posso fare ben poco, questo mi distrugge, non posso fare altro che dedicarvi una bella immagine, delle belle parole o una buona nota.
Sprazzi di luce intervallati da lunghi momenti di tenebra, essi non mi permettono di essere niente che non sia marginale, da poco e delicato.
Abituato alla raffinatezza, vivo di fantasie, dove la forza è la poesia, la tristezza é intelligenza e l'artificio passione. Sono costernato che non riesco a farti credere che le dette fantasia siano vere, sono costernato che la vita ti porterà via da me, che la mia forza di gravità non sarà mai abbastanza per tenerti intorno alla mia orbita, che la mia poesia del vivere non ti possa ornare di successo.
Posso solo sperare di esser trattato bene, posso solo sperare che possa continuare i miei studi d'amore, ma quello a cui ambisco di più é che la mia poesia del vivere possa un giorno sbocciare, prima di essere schiacciata dal mondo, che grigio come l'asfalto, soffoca la natura di Dio.
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Escrevi essa poesia enquanto imaginava ser um Maquinista
na cabine do trem
sou um tubarão da ferrovia
Entre cargas e paragens,
Entre ferrovias e paisagens,
Eles carregam, no trem
o progresso da Nação. Do quê que vale um trem de cultura se não houver a ferrovia da sabedoria para deixar este transitar?
SE UM MAQUINISTA E FACIL, DIFICIL E TER RESPONSABILIDADE, o verdadeiro MAQUINISTA e aquele que de sua vida faz a do outro melhor ele e o tubarão da FERROVIA,
No fundo tudo é ritmo
A dança foge do salão
Invade a ferrovia do átomo ao Trem
O fim é puro ritmo
agora é só você, e Deus nos trilhos com sua nostalgia da família e amigos, mas você e o tubarão vai e leva o ritmo pelos trilhos, Eu sei, está escrito nos livros sagrados, nas estrelas e nos vagões!
Deus está comigo ele e minha proteção ele me guia pelos trilhos, Maquinista de paixões e sonhos conduzido por Deus.
eu sou o tubarão dos trilhos
Rogerio Messineo Luchi
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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"Mani pulite" di José Saramago: una riflessione poetica sulla moralità e il progresso. Recensione di Alessandria today
La denuncia di un progresso ambiguo, tra innovazione e distruzione La poesia “Mani pulite” di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura, affronta con sferzante ironia e profondità filosofica il tema del progresso tecnologico e del suo impatto sull’etica umana. In pochi, incisivi versi, Saramago evidenzia il paradosso di una società che, pur avendo sviluppato strumenti sofisticati per…
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immaginepoesia · 2 months ago
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ILLUMINANTE CREATIVITA' di Lidia Chiarelli- by Ana Stjelja on ARTSMAGAZINE
Lidia Chiarelli, artista e poetessa italiana, porta con sé una ricca eredità che va oltre il suo impressionante lavoro. Figlia del celebre Guido Chiarelli, ingegnere e innovatore responsabile della rivoluzione dell’illuminazione pubblica a Torino, è cresciuta in un ambiente impregnato di creatività, innovazione e profondo apprezzamento per le arti.
Guido Chiarelli non è stato solo un maestro del suo mestiere, ma anche un pioniere nel trasformare Torino in una città di luci durante il dopoguerra. Il suo contributo è stato fondamentale per modernizzare il sistema di illuminazione pubblica della città e gli è valso il riconoscimento di leader nel suo campo. Il paesaggio urbano di Torino, illuminato dai suoi progetti, divenne un simbolo di progresso e modernizzazione, riflettendo la miscela di precisione ingegneristica e sensibilità artistica che caratterizzava il lavoro di Guido Chiarelli.
Lidia ha ereditato questa duplice passione per l’arte e l’innovazione, scegliendo di incanalarla in percorsi più creativi. Figura di spicco nel mondo dell’arte, è nota soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento letterario e artistico internazionale Immagine & Poesia, di cui è stata co-fondatrice nel 2007. Questo movimento cerca di unire l’arte visiva e la poesia, creando una sintesi di espressione artistica che colmi il divario tra parole e immagini.
Il suo stile artistico è decisamente surreale e simbolico, spesso caratterizzato dai temi della natura, dei sogni e delle emozioni umane. Attraverso la sua arte visiva, Lidia Chiarelli trasmette un senso di bellezza e introspezione senza tempo, invitando lo spettatore a esplorare strati di significato più profondi. Le sue opere sono spesso integrate dalla sua poesia, creando un’esperienza multisensoriale che riflette la sua convinzione dell’interconnessione di diverse forme d’arte.
Lidia Chiarelli ha anche dato un contributo significativo al Dylan’s Day, una celebrazione internazionale del poeta Dylan Thomas. Attraverso il suo coinvolgimento, Lidia Chiarelli onora l’eredità di Thomas fondendo la sua arte visiva con la poesia, facendo eco allo spirito di fusione creativa dell’evento. Le sue opere d’arte e le sue poesie ispirate a Dylan Thomas sono spesso presenti in mostre e pubblicazioni dedicate alla giornata, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella promozione dell’interconnessione tra arte visiva e letteraria attraverso piattaforme globali.
Oltre ai suoi contributi come artista visiva e poetessa, Lidia continua a onorare l’eredità del padre, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche incarnando lo stesso spirito innovativo che ha segnato la vita di Guido Chiarelli. Laddove lui usava la luce per trasformare il mondo fisico, Lidia usa l’arte e le parole per illuminare l’esperienza umana.
Attraverso mostre, pubblicazioni e collaborazioni internazionali, Lidia Chiarelli si è affermata come una moderna donna del Rinascimento, fondendo i mondi dell’arte e della letteratura, proprio come suo padre fece con l’ingegneria e l’innovazione. Lidia Chiarelli è la testimonianza del potere duraturo della creatività, portando avanti l’eredità della sua famiglia e forgiando al contempo un percorso unico nella scena artistica contemporanea.
Il suo percorso di artista, arricchito dal suo patrimonio, ci ricorda la profonda influenza che la famiglia, la storia e l’innovazione possono avere sulla produzione creativa di una persona. Così come Guido Chiarelli illuminava le strade di Torino, Lidia continua a brillare nel mondo dell’arte, diffondendo la sua luce al pubblico di tutto il mondo.
ANA STJELJA, Dubai-based, internationally acclaimed writer, editor, and digital artist
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wilsonemerick · 3 months ago
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Uma Nação Verdadeiramente Feliz
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UMA NAÇÃO VERDADEIRAMENTE FELIZ!
Salmo 144.12-15
Todos nós sonhamos viver em uma terra feliz. Após milhares (ou milhões) de anos ainda buscamos o paraíso perdido, onde viveram os nossos primeiros pais. Porém, como dizem por aí Deus criou o mundo e o homem criou as cidades.  Nesta dura realidade somos desafiados a cumprir a missão que Deus nos confiou.
07 de setembro é o aniversário da Pátria. Voltam à cena os ideais libertários de heróis nacionais que sonharam e até morreram pela liberdade pátria. Moramos “num país tropical, abençoado por Deus e bonito por natureza”! São muitos os recursos e as riquezas mil desta terra maravilhosa. Porém, ainda padecemos de atendimento a necessidades básicas (saúde, educação, moradia, transporte, saneamento etc.). O país ainda padece de muitos males. E ainda sofre nas mãos de muitos irresponsáveis que se corrompem e vendem o patrimônio nacional. Alguns se articulam novamente às vésperas das eleições, com as mesmas mentirosas promessas de sempre.
Como cidadão de duas pátrias, aguardamos “novos céus e nova terra”, porém sempre vislumbramos novas possibilidades para o nosso país. Um grande clamor deveria mobilizar os cristãos para sonhar e atuar na visão de Deus para a nossa terra. Para se alcançar paz aqui em baixo é preciso olhar para o Alto. Porém, ações individuais e coletivas em favor dos interesses nacionais deveriam ocupar prioridade nas agendas das nossas igrejas, como ensina o nosso “manual de instruções”. O Salmo 144, um cântico do Rei (compare com o Salmo 18), foi composto num momento de fortes pressões para o reino. Porém, com a visão de Deus, o rei consegue visualizar ou sonhar com a felicidade de seu povo. Em breve e inspirada poesia, ele descreve uma nação verdadeiramente feliz para a qual é indispensável:
A VALORIZAÇÃO DA FAMÍLIA E DA JUVENTUDE (Sl 144.12)
Inicialmente, Davi menciona a importância da família e das novas gerações. Esta é a base da terra feliz. Questões inquietantes vêm à nossa mente: Como viver “feliz” integrando famílias desintegradas, desajustadas, desnorteadas? Como construir uma nação feliz com jovens que se vendem, se drogam, se matam? O que podemos esperar de jovens que se envelhecem, sem oportunidade, sem escola, sem trabalho, sem patriotismo, sem Deus? Num tempo em que surgem outros modelos de família e estranhos estilos de vida esta mensagem é urgentíssima! São inúmeras as agressões à família e a juventude. O texto ensina que famílias fortes e jovens sadios integram uma nação verdadeiramente feliz!
A PROVISÃO DE SUSTENTO PARA A POPULAÇÃO (Sl 144.23, 14a)
Após reconhecer os valores humanos, Davi menciona as riquezas materiais, reconhecidas como presentes de Deus (compare com Ex 23.26; Dt 28.4). Um povo faminto, sem as provisões diárias, sem as condições mínimas de sobrevivência não é feliz. Muitas vezes, a religião valoriza os aspectos chamados “espirituais”, subjugando a sobrevivência a uma dimensão secundária. Comumente, considera-se mais fácil despedir as multidões famintas do que acatar a ordem do Mestre: “dai-lhe vós de comer” (M6 14.16 e Mt 25.31-46).
Uma nação feliz investe na provisão de alimentos e cuida de sua gente, como fez José do Egito, mesmo em tempos das vacas magras. A implantar de uma política agrícola séria e um programa de melhor distribuição de renda contribuirão sobremaneira para que haja abundancia e sustento da vida de uma nação verdadeiramente feliz!
O TRATAMENTO PARA O SOFRIMENTO HUMANO (Sl 144.14b)
A linguagem do texto nos conduz ao ambiente pós-guerra quando os derrotados agonizavam de sofrimento e vergonha. Nesta hora, eram comuns os gritos de lamentos, os sentimentos de derrotas, as experiências de fracassos. Porém, segundo o Davi, uma nação feliz aprendeu a tratar do sofrimento do povo.  E prioriza a necessidade das pessoas, sobretudo dos que sofrem dores, perdas, fracassos. Uma nação feliz preocupa-se mais com as pessoas do que com o dinheiro, o progresso, o comércio, o mercado. Curiosamente, sempre há recursos para pesquisas (inclusive espaciais e bélicas), tecnologia, energia, desenvolvimento, mas sempre faltam investimentos nas pessoas que constituem uma nação verdadeiramente feliz.
O RECONHECIMENTO INCONDICIONAL DO SENHOR (Sl 144.15)
Após mencionar os recursos humanos, materiais, físicos e emocionais, o rei carrega a pena ao citar o projeto espiritual da nação. Uma nação feliz reconhece o senhorio absoluto do Senhor! Eis o segredo de uma vida bem sucedida: “o temor do Senhor que é o princípio de toda a sabedoria”. Sem o reconhecimento da autoridade suprema do Senhor permanecerão as crendices, os tabus, os preconceitos, as superstições, que causam tantos males a uma nação. Ensinam as Escrituras que “feliz é a nação cujo Deus é o Senhor”! Portanto, só Deus é Senhor! Só Ele deve ser adorado! Só Ele deve orientar os caminhos de uma nação verdadeiramente feliz!
Finalmente, resta-nos sugerir:  
(1) Um clamor em favor da terra. Deus interceder sempre em favor de nosso país;  
(2) Uma análise crítica da situação do país. Não se pode aceitar indiferente e friamente tudo o que se vê e se ouve. É importante refletir, questionar, analisar;
(3) Uma postura cidadã responsável. O exercício da (boa) política faz parte da vida cristã comprometida com o reino de Deus, onde atuamos como “sal da terra”,”luz do mundo”, “fermento da massa”!
Deus abençoe o nosso país e nos faça instrumentos em suas mãos para a construção de uma nação verdadeiramente feliz!
*Rev. Emerick, pastor presbiteriano. Pastor da IP Central de Itapira [email protected]
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giseleportesautora · 4 months ago
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Espírito de Urano #Poesia
Espírito de Urano #Poesia Somos habitantes de outro planeta. Lá não existe guerra, fome e nem doença. Não é o paraíso, veja o progresso através dessa luneta. Na nossa espaçonave há a caixa da sua recompensa. #poema #ficçãocientífica #progresso
Somos habitantes de outro planeta. Lá não existe guerra, fome e nem doença. Não é o paraíso, veja o progresso através dessa luneta. Na nossa espaçonave há a caixa da sua recompensa. Viemos de longe, somos parte do Espírito de Urano. Damos as mãos e não olhamos para a diferença. Você se lança em um foguete, vivendo em um dia um ano. Se acelere que você não vai precisar de nossa presença. Vocês…
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vorticimagazine · 4 months ago
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Capire i sentimenti
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Questa volta, Vortici.it vuole invitarvi a scoprire o riscoprire il libro: Capire i sentimenti - Per conoscere meglio se stessi e gli altri (Mondadori) di Vera Slepoj, venuta a mancare recentemente.
Sentimenti, affetti, emozioni lo sappiamo, accompagnano la nostra esistenza influenzandone il percorso verso sviluppi più o meno felici. Eppure li abbiamo sempre vissuti come ineluttabili. Tale è il loro impatto sull'esistenza umana che, per comprenderne il senso, la natura, le dinamiche, sono state coinvolte le scienze umane e sociali, la medicina e perfino la biologia e la chimica del corpo. Da qualche decennio, invece, la psicologia ci ha insegnato a conoscerli, più che a dominarli come si voleva in passato. Nel bel mezzo di una miriade d'informazioni, tuttavia, ci siamo sentiti dire tutto e il contrario di tutto a causa di un’informazione farraginosa, imprecisa, spesso fuorviante. Mettere un po’ d’ordine nella conoscenza dei sentimenti appare ormai indispensabile  a molti di noi: ed è ciò che offre questo libro, ricco di esperienze maturate nel diretto contatto con chi si rivolge allo psicologo per sbrogliare la matassa ingarbugliata del proprio mondo emotivo. Tentarne un'analisi descrittiva è lo scopo di questo libro, frutto di una vasta esperienza maturata in anni di studio e di pratica terapeutica. Vera Slepoj come psicologa, ha approfondito negli anni lo studio e la pratica dei sentimenti traendone appunto il libro "Capire i sentimenti", uno strumento importante per capire noi stessi e chi ci sta intorno. Ed ecco dunque una rassegna completa di sentimenti positivi (l’amicizia, l’amore, la simpatia, la socialità, la felicità) e negativi (l’angoscia, l’aggressività, la cattiveria, la gelosia, l’invidia, il narcisismo, o la paura, il senso di colpa, l’odio e la violenza). L'autrice ci invita a prestare una particolare attenzione ai sentimenti nelle età evolutive (l’adolescenza, la vecchiaia), quando l’identità di ciascuno elabora mutamenti essenziali. Esprime una sintesi dei sentimenti che travagliano la coppia e la famiglia. E introduce nella sua analisi una categoria di sentimenti spesso trascurati, eppure determinanti nella formazione dell’individuo, soprattutto oggi che la comunicazione di massa e la disgregazione delle culture ideologiche, etniche o religiose impongono sradicamenti e scelte che affondano troppo spesso nell’irrazionale: i sentimenti collettivi, come l’idea di civiltà e di progresso, il pensiero conservatore e rivoluzionario, l'integralismo e il fondamentalismo, che ci costringono a complesse mediazioni tra passato, presente, futuro. “Sui sentimenti si è costruita l’arte di ogni tempo, dalla musica alla poesia, dalla letteratura alla pittura. E i sentimenti sono qui, in noi, e lì, fuori di noi, e con i sentimenti dobbiamo confrontarci per conoscere chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando”. Leggi qui un estratto...  
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Vera Slepoj (1954 Portogruaro  - 2024) è stata una psicologa e scrittrice italiana. Si è laureata in Psicologia presso l'Università di Padova nel 1977, si è poi specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo e oggi è psicologa psicoanalista con diploma in sofrologia medica. Ha vissuto e lavorato tra Padova, Milano e Londra. Molte le attività che l’hanno impegnata negli anni: tra le altre, l’insegnamento presso l’Università di Siena, la presidenza della Federazione Italiana Psicologi dal 1989 e dell’International Health Observatory, la direzione di importanti scuole di formazione in psicologia. Autrice di pubblicazioni scientifiche e divulgative, partecipa a programmi televisivi e collabora con diverse testate, tra cui «Diva e donna». Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti da case editrici internazionali, tra cui Payot. Ha pubblicato Capire i sentimenti (Mondadori 1996), Cara TV con te non ci sto più (insieme a Marco Lodi, Alberto Pellai che voi lettori avete conosciuto attraverso le nostre pagine e Franco Angeli 1997), Legami di famiglia (Mondadori 1998), Le ferite delle donne (Mondadori 2002), Le ferite degli uomini (Mondadori 2004), L'età dell'incertezza. Capire l'adolescenza per capire i nostri ragazzi (Mondadori 2008), La psicologia dell'amore (Mondadori 2015). Vera Slepoj si è spenta il 21 giugno 2024 a Padova. «Ci mancheranno il suo entusiasmo e la sua simpatia, così come la sua capacità di trattare in modo chiaro e divulgativo temi importanti come le relazioni affettive e altre complesse problematiche sociali.» così l'ha ricordata il sindaco di Padova Sergio Giordani su Repubblica. Scoprite la nostra rubrica Libri Consigliati Foto: https://www.lafeltrinelli.it/Immagine di copertina: freepik.com Read the full article
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mensagemcompoesia · 4 months ago
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Quais são os medos que precisamos superar ?
Quais são os medos que precisamos superar ? O caos impera, dificultando um melhor progresso. Visualizar algo bom para os próximos dias torna-se difícil por não se ter mais confiança para tal desafio. #medos #caos #desafios #artigo #reflexão #mensagem #memoria #memoriaepoesia Quais são os medos que precisamos superar? Memória e poesia
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ambientalmercantil · 6 months ago
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