#poesia di Saba
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Nella notte di Natale di Umberto Saba: poesia tra dolcezza e speranza. Recensione di Alessandria today
Una lirica delicata che cattura l’essenza del Natale e il sogno di una serenità perfetta.
Una lirica delicata che cattura l’essenza del Natale e il sogno di una serenità perfetta. Analisi del testo.Nella notte di Natale di Umberto Saba è una poesia che, in pochi versi, riesce a esprimere un sentimento profondo di amore, speranza e perdono, inserito nel contesto intimo e suggestivo della notte natalizia. La scena si apre con il poeta che scrive nella sua “dolce stanzetta”, illuminato…
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Io e @i-cross-my-legs-justlikeaqueer ci siamo dedicati a un po’ di blackout poetry a partire dalla poesia italiana. Condividiamo i risultati perché siamo morti dal ridere DSJHSBCS
Come prima poesia, “A mia moglie” di Umberto Saba. Ci siamo divisi le parti :) le linee più dritte sono le mie, quelle più storte le sue
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Di letture poetiche
Può essere l'abbia detto. Leggo molta più prosa rispetto alla poesia. Non so come mai. Credo di essermi specializzato, come lettore. I poeti che figurano nel marasma da me definito libreria non sono tantissimi. La loro nazionalità è per lo più italiana. Dante Alighieri, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Sergio Corazzini, Guido Gozzano, Giovanni Pascoli, Francesco Petrarca, Giosuè Carducci (che sa essere d'una pesantezza senza pari e pure senza dispari), Trilussa, Cesare Pascarella, Toti Scialoja, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Alda Merini, Ada Negri, Andrea Zanzotto, Nanni Cagnone, Lorenzo Stecchetti, Giorgio Caproni, Giuseppe Giusti, Gaspara Stampa, Maurizio Cucchi. Questi sono i nomi che mi ricordo. Sicuramente ne avrò dimenticato qualcuno. Ma non dovrebbero aversene a male. Sono tutti morti. Almeno credo, ecco.
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Lasciateci la poesia dei miracoli
la nomenclatura dei visionari
il guizzo dei curiosi
la vendetta contro l'impossibile.
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Lasciateci cercare ovunque
nelle statistiche
e nel mistero dei fiori
nei bugiardini
e nei pasti quotidiani.
-
Lasciateci ogni cura e ogni guarigione
l'alleanza degli scienziati
e degli artisti
la voce della terra
e quella dei dissidenti.
-
Lasciateci il silenzio
profondissimo di Dio.
-
Lasciateci la libertà
che ogni uomo l'esplori
a modo suo.
*
Saba Anglana
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Umberto Saba: 140 anni dalla sua nascita
Umberto Saba è stato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. Nato a Trieste il 9 marzo 1883, Saba ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale. Nel 2023 si celebreranno i 140 anni dalla sua nascita, un'occasione per ricordare la sua vita e la sua opera. La vita di Umberto Saba Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è nato a Trieste il 9 marzo 1883. Figlio di un agente di commercio e di una donna ebrea di famiglia benestante, Saba trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Trieste, città che avrebbe influenzato profondamente la sua poesia. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Saba si dedicò alla scrittura e alla poesia. Nel 1910 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", che fu seguita da molte altre raccolte, tra cui "Il canzoniere" e "Ultime cose". Durante la sua vita, Saba ebbe molti problemi personali e familiari. Ebbe una relazione difficile con la madre e la moglie, e fu costretto a fuggire dall'Italia durante il regime fascista. Tuttavia, nonostante questi problemi, Saba continuò a scrivere poesie e a pubblicare libri fino alla sua morte.Umberto Saba morì a Gorizia il 25 agosto 1957, all'età di 74 anni. L'opera di Umberto Saba L'opera di Umberto Saba è stata caratterizzata da una grande sensibilità e da un profondo senso di introspezione. Saba ha scritto poesie che esplorano i temi dell'amore, della solitudine, della malinconia e della morte, con una grande attenzione per i dettagli e per le emozioni. La poesia di Saba è stata influenzata da molti autori, tra cui Dante, Petrarca, Leopardi e Pascoli. Tuttavia, Saba ha sviluppato uno stile personale e originale, che lo ha reso uno dei poeti più amati e apprezzati della letteratura italiana. Le opere di Saba sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. La sua poesia è stata descritta come "intima", "sincera" e "profonda", e ha influenzato molti altri poeti italiani e internazionali. I 140 anni dalla nascita di Umberto Saba Il 9 marzo 2023 si sono celebrati i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba. In Italia e in tutto il mondo, si terranno eventi e iniziative per ricordare la vita e l'opera di questo grande poeta. Saranno organizzate mostre, conferenze, letture e spettacoli teatrali, per celebrare la figura di Saba e la sua eredità letteraria. Inoltre, molte case editrici stanno preparando nuove edizioni delle opere di Saba, con introduzioni e commenti di critici e poeti. Saranno anche pubblicati nuovi libri su Saba e la sua poesia, per approfondire la conoscenza di questo autore straordinario. In conclusione, i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba saranno un'occasione per ricordare la vita e l'opera di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. La sua poesia ha influenzato molte generazioni di lettori e poeti, e la sua eredità letteraria è ancora viva e attuale oggi. Read the full article
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La vita… è ricordarsi di un risveglio di Sandro Penna
Sandro Penna (1906 – 1977) iniziò a scrivere poesia sul finire degli anni Venti del Novecento e nel 1929 conobbe Umberto Saba a Roma e poi negli anni molti altri intellettuali come Carlo Emilio Gadda, Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini. La vita… è ricordarsi di un risvegliotriste in un treno all’alba: aver vedutofuori la luce incerta: aver sentitonel corpo rotto la malinconiavergine e aspra…
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Virgilio Giotti e la sua Trieste
Per la rubrica poetica dedicata alle poesie dei nostri lettori/autori, vi invito a leggere la poesia inviata dal poeta Sivio Valdevit Lovriha, dedicata a Virgilio Giotti, grande poeta dialettale triestino, amico di Umberto Saba, e all’odierna Trieste, da tempo rinomata meta turistica sia per il mare, il Carso e per la sua struttura fondata sull’impero austroungarico. Questo, tuttavia, secondo il…
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[Tutte le poesie][Umberto Saba]
"Tutte le poesie" di Umberto Saba è una testimonianza della sua intensa vita interiore. Questo volume include l'opera completa del famoso poeta triestino, offrendo una ricca annotazione che documenta le varie fasi di composizione del suo Canzoniere. Un'op
L’opera poetica completa e annotata di Umberto Saba per una comprensione profonda Titolo: Tutte le poesieScritto da: Umberto SabaEdito da: MondadoriAnno: 2024Pagine: 1340ISBN: 9788804783664 La sinossi di Tutte le poesie di Umberto Saba Ha scritto di sé il grande poeta triestino di origine ebraica: «Saba ha commesso molti errori. Ma negare la poesia di Saba è negare l’evidenza di un fenomeno…
#2024#Arrigo Stara#gay#Gianfranco Contini#I Meridiani#Il canzoniere#Italia#Italian poetry#LGBT#LGBTQ#libri gay#Mario Lavagetto#Mondadori#poesia#Poesie#Tutte le poesie#Umberto Saba
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GOAL!
Pochi momenti come questi belli,
a quanti l'odio consuma e l'amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
(dalla poesia "Goal" di Umberto Saba)
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Maria Luisa Spaziani
Voglio la parola lancinante, assoluta, che cancelli scialbature di sempre.
Maria Luisa Spaziani, poeta e traduttrice candidata per tre volte al premio Nobel per la letteratura, nel 1990, nel 1992 e nel 1997, è stata docente universitaria, aforista, ha scritto critiche, articoli e condotto trasmissioni radiofoniche.
Nei suoi versi, sempre musicali, adoperava parole precise, quotidiane, senza artifici retorici.
Nata a Torino il 7 dicembre 1922 in un’agiata famiglia borghese, il padre era proprietario di un’azienda produttrice di macchinari per l’industria chimica e dolciaria.
A soli 19 anni ha fondato e diretto una rivista letteraria, Il Girasole, poi diventata Il Dado, che ospitava inediti di grandi nomi come Sandro Penna, Umberto Saba, Vasco Pratolini e Leonardo Sinisgalli. E, addirittura, anche un capitolo del romanzo Le onde che Virginia Woolf le aveva mandato prima di morire con la dedica autografa “alla piccola direttrice”.
Il suo amore per la Francia e la sua poetica è stato palesato già per il percorso di studi intrapreso, si era, infatti, laureata in Lingue all’Università di Torino con una tesi su Proust e la letteratura francese. In Francia, si è recata spesso, iniziando grazie a una borsa di studio nel 1953.
Aveva 25 anni, nel 1949 quando ha iniziato a scrivere poesie e conosciuto Eugenio Montale con cui ha coltivato un sodalizio intellettuale e una lunghissima amicizia fatta di assidue frequentazioni, quando vivevano nella stessa città, e di un fitto scambio epistolare quando erano distanti.
A unirli era l’amore per la poesia, le letture comuni e la passione per il canto.
La prima raccolta di Maria Luisa Spaziani, intitolata Le acque del Sabato, venne pubblicata nel 1954 da Mondadori, nella prestigiosa collana Lo Specchio.
Successivamente ha insegnato francese in un liceo di Treviglio, a quel periodo risale la raccolta Luna lombarda del 1959 poi confluita in Utilità della memoria del 1966.
Per lungo tempo ha viaggiato da pendolare tra Roma e la Sicilia perché docente prima di tedesco e poi di francese all’Università di Messina.
In quegli anni ha curato volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974) e avuto una prolifica attività di traduttrice di autori e autrici come Jean Racine, Gustave Flaubert, André Gide, Marguerite Yourcenar, per citare qualche nome.
Nei viaggi all’estero ebbe modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot e Jean-Paul Sartre.
Buona parte del libro di poesie L’occhio del ciclone, del 1970, era stato ispirato dai paesaggi del Sud, a cui sono seguite raccolte sempre più “diaristiche” e “impure” come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981) che si era aggiudicato il Premio Viareggio per la poesia.
È quasi narrativa anche La traversata dell’oasi, una raccolta di poesie d’amore che racconta le esperienze sentimentali di una vita.
Nel 1978 ha fondato, insieme a Mario Luzi e Giorgio Caproni, il Movimento Poesia, che alla morte di Montale è diventato Centro Internazionale Eugenio Montale e Premio Montale.
Negli anni 80 ha scritto e condotto alcuni programmi per Radio Rai.
Nel 1990, nell’intento di rinnovare la narrazione popolare in versi, ha scritto un poema in ottave dedicato a Giovanna d’Arco.
Ma è stato soprattutto con l’Epifania dell’alfabeto, pubblicato nel 1997, che ha ripercorso tutti i temi fondamentali della sua poesia, quasi come un reportage in versi: la memoria, il mare, la madre, l’amore, la poesia stessa.
Maria Luisa Spaziani ha scritto anche numerosi articoli, apparsi su riviste e quotidiani, saggi critici e una raccolta di racconti, La freccia, del 2000.
È stata presidente onoraria del Concorso L’anima del bosco e del Premio Internazionale Torino in Sintesi. Ha fatto a lungo parte della giuria del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Premio Internazionale Mario Luzi.
Nel 2012 la sua carriera è stata onorata con la pubblicazione del Meridiano Mondadori dedicato alla sua opera poetica.
Si è spenta a Roma il 30 Giugno 2014, è stata tumulata nel Cimitero Monumentale del Verano.
Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.
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Alla Mozzi Borgetti il nuovo format “Ci giochiamo la Poesia”
Alla Mozzi Borgetti il nuovo format “Ci giochiamo la Poesia”. Macerata, con il titolo di “Poesia in Biblioteca”, alla Mozzi-Borgetti si inaugura un nuovo format annuale di incontri e laboratori dedicati al tema della poesia. Organizzato dall’Amministrazione comunale la cura è affidata agli scrittori Filippo Davoli e Guido Garufi per l’associazione “Riunite Arti”. “Con questa nuova iniziativa - interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta - vogliamo inaugurare, all’interno della biblioteca comunale, un luogo che vede già altre manifestazioni legate alla lettura, ma anche al gioco e a laboratori, un nuovo percorso per promuovere la conoscenza e l’approfondimento della poesia nelle sue diverse sfaccettature e attraverso i diversi periodi storici che l’hanno attraversata, dai classici alle ultime tendenze. Un format che vogliamo consolidare e riproporre nel tempo”. Il ciclo di incontri dal titolo “Ci giochiamo la Poesia” si inaugura il prossimo giovedì 21 settembre alle ore 17:30, nell’Auditorium della Biblioteca, con l’intervento di Giovanni Tesio, critico del quotidiano “La Stampa”, “Tuttolibri” e “L’indice dei libri del mese”, autore per Einaudi di numerosi saggi, tra cui si ricordano le conversazioni con Primo Levi. Tesio, che è anche docente emerito di Letteratura italiana all’Università del Piemonte Orientale, racconterà il suo ultimo libro, intitolato per l’appunto “La poesia in gioco” ed edito da Lindau. Seguirà il giorno seguente, venerdì 22 settembre, stessa ora e stesso luogo, un viaggio tra giovani poeti italiani in rapporto coi testi e i maestri della loro scrittura. L’incontro si intitola “Sulle orme dei padri” e vi prendono parte Luca Campana, Riccardo Canaletti, Jacopo Curi, Marco Di Pasquale, Lorenzo Fava, Martina Luce Piermarini, Simone Ruggieri, Ezio Settembri, Sonia Trippetta e Costantino Turchi. La seconda settimana di incontri per la “Poesia in Biblioteca” aprirà giovedì 5 ottobre alle ore 17:30 nella Sala Castiglioni con il poeta e critico maceratese Guido Garufi, alle prese con lo spinoso problema della cosiddetta Neolingua in rapporto alla feconda esperienza della Poesia nelle Marche, a cui ha recentemente dedicato una seconda imponente antologia. Il giorno successivo, venerdì 6 ottobre, Filippo Davoli parlerà dell’attività laboratoriale del poeta parafrasandola paradigmaticamente con la carriera ultrasessantennale di Mina. Anche l’incontro con Davoli si terrà nella Sala Castiglioni alle 17:30. Venerdì 20 ottobre, stessa location e stessa ora, la rassegna “Poesia in Biblioteca” si chiude con un omaggio ai poeti italiani del Grande Stile, da D’Annunzio a Montale, da Pascoli a Luzi, da Saba a Fortini ed altri, letti da Piero Piccioni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Luce e Ombra: una poesia inedita ispirata a Umberto Saba". Recensione di Alessandria today
"Un omaggio al grande poeta triestino che ha saputo raccontare con profondità le sfumature della vita."
“Un omaggio al grande poeta triestino che ha saputo raccontare con profondità le sfumature della vita.” Poesia: “Luce e Ombra” Tra i vicoli stretti della città,dove il giorno si mescola alla sera,cammino, portando con meil peso lieve dei ricordi. Una luce fioca s’insinua tra le pietre,accarezza le ombre,disegna sul murola mia figura spezzata. Ogni passo è un ritorno,un ritrovarsi in ciò che…
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A Vivian Lamarque per 'L'amore da vecchia' il Saba Poesia
(ANSA) – TRIESTE, 24 MAR – “Ha un passo poetico condotto con ironia e leggerezza, dove si infiltra un’oscurità che fa soavemente rabbrividire: la poesia di Vivian Lamarque insinua nella gioia della fioritura il veleno della caducità”. Alla poetessa nativa di Tesero (Trento), Vivian Lamarque, è stato consegnato oggi a Trieste il Premio Saba Poesia 2023. E se nelle motivazioni della Giuria…
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Umberto Saba
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[...]
Ed è il pensiero della morte che, infine, aiuta a vivere
Umberto Saba,Sera di febbraio
#umberto saba#canzoniere#sera di febbraio#poesia#male di vivere#angoscia#morte#vita#vivere#il pensiero della morte
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Le poesie d’amore
Uno dei metodi che meglio misurano il corso del nostro tempo è capire il modo in cui cambiano i nostri gusti riguardo alle poesie d’amore. Sarà la senescenza, ma con il tempo i versi di Neruda e di Hikmet e di Prevert che mi incantarono, le passioni cantate da Garcia Lorca e Yeats e Pound che mi fecero sognare, i tumulti di Majakovski ed Esenin e Blok che mi trascinarono, e persino le tenerezze ineffabili di Saba e Penna con la loro dolcezza impareggiabile, hanno lasciato spazio a versi meno esaltanti e più veri, dal "senti come mi batte forte il tuo cuore" di Szymborska al milione di scale disceso da Montale. Naturalmente l'amore, come ogni altro slancio umano, è molteplice, bizzarro, plurale. E per ognuno di essi ci sarà un verso. Una poesia che secondo me ne raggruppa molti e di molti parla è della somma Anna Achmatova, scritta nella sua remota gioventù, in quel 1915 in cui l'inutile strage della Prima Guerra Mondiale falciava giovani vite russe. Ma il giovane cuore di una ventiseienne godeva del privilegio di poterlo ignorare, e scolpire invece queste parole. Dal mio discutibile punto di vista, se c'è stato nella vostra vita un momento o una persona a cui avete idealmente dedicato o potreste dedicare gli ultimi versi di questa poesia, indipendentemente dal fatto che il tempo le abbia dimostrate bene indirizzate o meno, potete dire di avere amato o di stare amando davvero. Buona domenica.
Distesa e gialla la luce serale,
dolce fresco d’aprile.
Hai tardato molti anni,
pure io ti accolgo felice.
Siedi qui, più vicino,
guarda con occhi allegri:ecco il quaderno azzurro
coi miei versi di bimba.
Perdona se vissi in pena,
e se poco ho gioito del sole.
Perdona, perdona quei troppi
scambiati per te.
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