#poesia delicata
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“Se saprai starmi vicino” non è di Pablo Neruda: verità e significato di una poesia spesso attribuita erroneamente
Un testo poetico sull’amore autentico, scritto da Rosita Vicari nel 1991, erroneamente attribuito per anni al poeta cileno Pablo Neruda. “Se saprai starmi vicino” è una poesia delicata e profonda che da anni circola sul web e sui social network, quasi sempre accompagnata dall’attribuzione a Pablo Neruda, il celebre poeta cileno premio Nobel per la letteratura. Tuttavia, la vera autrice di questi…
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Mai ho sentito intorno a me
tanta urgenza di poesia.
Ovunque io vada c’è un ascolto di vertigine, come se insieme camminassimo pericolosamente su un filo, tenendo strette fra le mani le nostre vite.
C’è una fame di parole dense, che dicano ciò di cui più ci importa. E ciò di cui davvero ci importa non è cambiato nei secoli, è sempre l’amore, è il dolore, è il mistero indicibile, i nostri bambini, la morte, i fiori, le nuvole, ciò che non muta in questo universo singolare.
C’è desiderio di dire grazie, di dire perdonate, di dire noi, tu, aver cura, albero, bosco, amore mio, i morti, la specie, e io metterò lì tutte queste amate parole che adesso vibrano fortissimo, e nel verso mostrano il loro tremare, l’essere in pericolo dentro la povera lingua corrente.
E dentro il pericolo lo sprigionarsi di una bellezza che commuove e di cui forse mai, tutti insieme, ci eravamo teneramente accorti.
Tutto questo è "Cattura del soffio".
Ciò che ci tiene in vita,
e che rende la vita così delicata e amabile.
- Mariangela Gualtieri, dal rito sonoro "Cattura del soffio"
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Leggere e rileggere le novelle di Verga mi commuove sempre perché si scoprono dettagli e sfumature che non smettono mai di unire cruda amarezza e delicata dolcezza in quel chiaroscuro tragico e poetico della vita.
Allo stesso modo adoro le novelle di Pirandello che fonde ironia e profondità esistenziale sempre in modo struggente e universale.
Sarà che amo la Sicilia e la scrittura di tanti suoi autori parimente ( in poesia Quasimodo e in prosa Sciascia solo per citarne altri che ho nel cuore).
Angela P.
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Non conosco miglior linguaggio per parlarti che la poesia. sottile, delicata, e allo stesso tempo così intensa come te. (…) Ti ricordo nei punti di sospensione, ti tocco nelle virgole.
Robles Machado
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Mi trovi nel silenzio, quando il viso si veste di un sorriso arreso. Stringi la tua poesia nel fiore di un momento è gemma delicata, è sboccio tardo. Troppe parole spese, troppi indugi e il tuo fragore spento, ormai lontano.
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Forse non lo sai quanta poesia sei.
Forse non te lo sei mai sentito dire,
o forse non ci hai creduto.
Ma tu sei poesia.
Una poesia che vibra
come corde di un pianoforte.
Che arriva qui dentro.
Che mette a nudo la tua anima.
Ed io l' ho vista, sai?
Quanto è preziosa e delicata quella parte di te
che si nasconde nei tuoi occhi.
Petali di fiori, ali di cristallo,
un germoglio che spunta dalla terra,
gocce di rugiada che dissetano le foglie dopo l' arsura.
Sei poesia.
Poesia che abbraccia, che scalda, che dona,
che cerca senza disturbare,
che chiede senza parlare,
che ha bisogno di essere cercata, letta, compresa.
Una poesia che si fa musica
e si mostra solo a chi sa ascoltare con il cuore,
senza invadere, senza pretendere, senza parlare.
Forse non lo sai quanta poesia sei,
ma sei poesia.
(Marisina Vescio)
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Dieci di Spade
"L'imperativo categorico: -Si fa così!-".
L'impotenza è acquisita.
Nessuno nasce "ferito".
Nessuno vorrebbe ritrovarsi a vivere la propria vita "per qualcun altro", tentando di allentare, dominare, alleggerire il dolore, la paura, la morte di chi lo circonda.
Ma le memorie familiari e i codici di alleanza antichi sono potenti nel nostro Corpo. Ci direzionano, ci strattonano, ci avvolgono nella pesante sensazione di non essere liberi.
Su questo piano di Coscienza, l'individuo è schiavo, è inerme, è impotente. E si sacrifica per amore. Senza nemmeno averlo consciamente scelto.
Il "potere volitivo" è annullato. Non abbiamo una terra, un luogo fisico e spirituale, non abbiamo diritto all'esistenza se non in funzione dell'obbedienza e del sacrificio estremo.
E se proviamo a "sottrarci", il cappio ci riporta indietro. E rischiamo di morire "strangolati".
Per noi è tutto reale. Noi davvero "funzioniamo" in rappresentanza di queste credenze. Anche se è un illusione. Anche se è una credenza. Anche se è puro sortilegio.
L'Amore muove il Mondo.
Non il Dolore.
Ed è per questo che sentiamo l'incongruenza degli schemi del Passato. E' per questo che soffriamo.
Perché ciò che stiamo vivendo, se genera dolore, ansia, disagio o terrore, non è sano. Non è allineato alla naturalità dell'Essere, alla sua condizione originaria, al suo reale funzionamento interiore.
La "naturalità" è la Libertà.
Nessuno è schiavo di nessuno. Nessuno si sostituisce a nessuno. Nessuno si immola per nessuno.
Ciò che è rotto nell'altro, non si ripara. Non è nostra responsabilità farlo. Non è il nostro sacrificio che porterà un cambiamento nella condizione dell'Altro.
Non si perde più tempo a "spiegare".
Nel nostro Cuore oggi c'è un nuovo monito interiore da portare nella Materia e nelle Relazioni: "Si fa così".
Ed è un atto volitivo sentito, autonomo, originale, unico e allineato con la nostra origine.
"Si fa così".
Non c'è un altro modo.
"Perché?" - potrebbero chiedere gli altri -
"Perchè questa è la mia autentica volontà e questo è il mio territorio".
La Spada.
L'atto perentorio nella Materia.
Non ci sono più: "Ma... però".
Non sono contemplati nella Verità del Cuore i "però".
Ci sono solo "scelte allineate ed energicamente coerenti".
Novembre ha ristrutturato e maturato la nostra Struttura vibrazionale.
Non dobbiamo più spiegazioni a nessuno.
Non serve più discutere, colludere o patteggiare con chi non vuole sentire.
Seppur la vista è buona, nell'Altro il Cuore potrebbe essere chiuso e le orecchie tappate.
Non è necessario spendersi energeticamente per "farsi comprendere" o "ricevere benedizione" per i prossimi movimenti di scelta e di azione.
E' già stato detto tutto.
Ora si può andare. Con o senza chi credevamo volesse crescere insieme a noi, amarci e vederci felici e realizzati.
Oggi il timone della "Direzione emozionale" è nuovamente nelle nostre mani.
Nessuno potrà farci più sentire "meno".
Oggi il Cuore della Vita ritorna a battere "per noi".
L'Autunno caldo sta esaurendo la sua sconvolgente e potente spinta alla trasmutazione.
L'Inverno bussa alle porte del Cuore, a sedimentare e proteggere l'immenso movimento energetico di Rivoluzione interiore.
Saranno mesi profondi, commoventi.
Di sentita e definitiva chiusura.
Di commiato con il nostro Antico Mondo.
Non più espresso attraverso la negazione, la condanna, il rancore, la rabbia o il conflitto. Ma con sincera gratitudine e riconoscenza.
Il Passato oggi finalmente si illumina di "sacralità".
E può riposare in pace. Nello struggente silenzio della Terra degli Avi, sepolto ai piedi degli alberi di pesco sfioriti, nella delicata poesia della brezza invernale.
Mirtilla Esmeralda
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Tessuto.
Tenda od indumento, non importa.
Purché voli, il tessuto.
Voli con la mente di chi guarda, il tessuto.
Ma quel volo ha bisogno di un musicale la.
Darian Volkova, Bruce Berrien - grazie, ispirata sceneggiatrice Manuela Russo, per la Tua sopraffina sensibilità divulgativa - Nicola Davison Reed lo sanno intonare, il la.
Perché se il rimiratore vola, è per l'aere che lor han saputo infondere.
Con pari fotografica preziosità, plurime concettuali veicolazioni.
Le tenda di Bruce volano perché devono volare, è Eolo che l'ha deciso.
E Bruce non è il motore: è il poetico orchestratore.
Il motore di Darian è la danzatrice, Darian è il lirico cantore.
Suo il pensiero, sua la delicata armonia che s'effonde.
Nicola è l'architetto.
Ma un architetto che gronda poesia da ogni piega.
Darian, Bruce, Nicola.
Diversi approcci, differenti osmosi tra azioni & percezioni.
Ma è lo stesso tessuto, idealmente.
Il tessuto che si spoglia di materia per prosciugarsi in Pura Astrazione.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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Lei era essenza di poesia,
intensa, elegante, delicata,
silenziosa e magica,
improvvisa e misteriosa presenza.
Non si sapeva da dove proveniva,
né fin dove poteva arrivare.
Era fatta di parole solitarie
che si attraevano reciprocamente,
che insieme creavano ritmo,
leggerezza, colore, musica.
Lei era poesia, parole con un’anima,
voce dei battiti del cuore,
trasmetteva sentimenti ed emozioni.
Si cercava talvolta nelle parole
ancora da scrivere per curarsi le ferite,
illuminare i suoi angoli bui
e armonizzare i suoi opposti.
Le piaceva illuminarsi di meraviglia,
ritrovarsi nel silenzio che respirava,
nella semplicità e nell’essenza delle cose.
Lei era respiro e volo d’anima,
profumo di poesia,
anima che respirava
musica silenziosa.
(Agostino Degas)
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Sguardo di seta – Una poesia anonima ispirata alla bellezza sospesa. Recensione di Alessandria today
Sguardo di seta è una poesia anonima che cattura l'essenza della bellezza sospesa tra malinconia e contemplazione.
Poesia: Sguardo di seta Nei tuoi occhi scorre un fiume di seta,sussurra il tempo, sfiora la quieta.Ogni pensiero rimane sospeso,come un sospiro dolce e illeso. Il vento gioca fra i tuoi capelli,intrecci d’ombre, sogni ribelli.Sul tuo viso la luce si posa,fragile petalo, anima rosa. Chi sei, figura scolpita nel sogno?Un’eco antica, un battito intenso.Nel tuo silenzio il mondo si placa,sfumano i…
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Sui Canti pisano-recanatesi
(riferimenti critici: S. Timpanaro, F. Brioschi)
Ideologicamente, il sistema di pensiero leopardiano è ormai del tutto materialistico e nei nuovi canti "il risveglio di commozione e di sensibilità poetica non annulla mai, anzi presuppone costantemente il possesso delle verità materialistiche e pessimistiche raggiunte negli anni precedenti". La natura, nel suo ordine proprio, determina quella contraddizione per cui la totalità bruta dell'esistenza ha la meglio sulla vita, ovvero sul destino umano e degli esseri senzienti; la natura, provvedendo alla conservazione dell'esistenza, provvede, suo malgrado, all'infelicità (e quindi alla negazione) della vita. "Tanto più intensa è allora l'adesione patetica alla fragile trama di illusioni, speranze, affetti, che la facoltà di sentire porta con sé, come impulso sempre risorgente e conculcato al piacere. Queste apparenze d'infinito, questi indizi privi di referente, e l'orma vuota che lasciano nella coscienza, ecco ciò che la poesia è chiamata a testimoniare".
[Penso a quanto l'arte del Leopardi e i suoi splendidi effetti sul nostro animo debbano all'assunto del "mai più", ovvero dell'attimo che passa e non torna, alla fascinazione logica e affettiva con cui egli sa convincerci, almeno nel tempo in cui leggiamo la sua poesia (ma anche certi passi poetici della sua prosa) che l'eternità non esista. Quanta tragedia e potenza dell'espressione del sentimento d'amore nel Leopardi sono debitrici del suo contrappunto complementare, la morte? Qui non si tratta di stabilire chi abbia ragione e chi torto, quale sia la vera verità (la morte o l'eterno, l'essere o il non essere), ma di valutare, serenamente, la funzionalità di una tale credenza o filosofia sulla sostanza e l'esito dell'arte. E di fronte alla delicata imponenza dell'arte leopardiana, non posso che dire: "Leopardi ha avuto ragione di utilizzare questo personaggio (perché è più di un ampio fondale, più di un coro greco): la morte/il nulla." Da lui stesso, infatti, personificato in una splendida fanciulla sul cui virgineo seno piegare finalmente il capo, decretando l'ultima vittoria delle "illusioni" nell'atto del vestire d'amore, del proprio incrollabile desiderio, il presupposto "arido vero" dell'annullarsi. L'amore come atto poetico-esistenziale, e non la morte, è l'ultima parola e l'essenza di Leopardi.]
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Poesia di https://www.tumblr.com/piccola-luna-blu
Sento sempre
la tua mano delicata
che sfiora la mia pelle …
Avrei voluto poter fermare
il tempo a quell’attimo infinito
pieno di noi ,
dove le nostre anime
erano fuse in un abbraccio
senza fine …
Sento ancora la tua mano
che sfiora le parti
più intime di me …
Un oblio
Meravigliosamente
Coinvolgente
Un desiderio che va oltre
Noi …
Ti amo da impazzire
Vita mia …
Tra cielo e mare …
C’è un mare ricco di emozioni
che si infrange dentro di me …
Dentro il mio Blú …
Adoro guardarti
come nessuno ti guarda,
con questo folle desiderio
di baciarti …
E mi piace avvinghiarmi a te,
sentire i tuoi baci sul collo,
la tua lingua che dolcemente scivola sulla mia pelle nuda …
Ora, non esiste più alcuna distanza che possa tenermi lontana da te ..
ti amo da matti amore mio ..

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La creazione della prima donna, in un racconto di delicata poesia tratto dalla raccolta di miti e leggende dello storico delle religioni Raffaele Pettazzoni.
«Prese la rotondità della luna, l’attorcersi del serpente, l’avvinghiarsi della liana, il tremolio dell’erba, la snellezza del vincastro, il profumo dei fiori, la lieve mobilità delle foglie, lo sguardo del capriolo, la benigna giocondità del raggio di sole, la snellezza del vento, le lacrime delle nubi, la delicatezza delle piume, la timidezza di un uccello, la dolcezza del miele, la vanità del pavone, la leggerezza della rondine, la bellezza del diamante e il turbare della tortora. Aggiunse anche le doti dell'uomo: vita e sentimento, volontà e carattere, spirito e anima»

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"Mi trovi nel silenzio, quando il viso si veste di un sorriso arreso. Stringi la tua poesia nel fiore di un momento è gemma delicata, è sboccio tardo. Troppe parole spese, troppi indugi e il tuo fragore spento, ormai lontano."
-Guido Mazzolini-
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youtube
Ho realizzato una video poesia sulla vita. Delicata e carina. Leggetela
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Haruki Murakami - 1Q84
🅰🅻🅻🅴🆁🆃🅰 🆂🅿🅾🅸🅻🅴🆁 SIETE STATI AVVISATI
Consigliato: Ovviamente sì!
Voto: 9\10
Spiegare 1Q84 non è facile, è una storia talmente intricata, ma allo stesso tempo affascinante, sembra Quasi un sogno...forse lo è davvero.
Questa è la storia di due persone, due anime diverse, ma complementari. Lui, Tengo, vive con il padre, un uomo molto severo che tratta il figlio con inspiegabile durezza. Lei, Aomame, la cui famiglia fa parte della Società dei Testimoni, una setta religiosa. Entrambi si incontreranno a dieci anni. Sarà un incontro breve, ma che segnerà le esistenze di entrambi per il resto della loro vita. Gli anni passano e le loro strade si dividono. Ormai adulti, Tengo lavora come insegnante di matematica in una scuola preparatoria, mentre Aomame, che intanto ha lasciato definitivamente la setta, lavora come personal trainer. Nonostante non si siano mai dimenticati e il sentimento che provano l'uno per l'altra non si sia mai spento, le loro vite sono come due binari destinati a non incontrarsi mai. Se non fosse che entrambi, benché con due compiti diversi, viaggiano sullo stesso treno, che li porterà nella stessa destinazione: quella dell' 1Q84, un mondo parallelo, dove ci sono due lune e dove piccoli uomini invisibili, i Little People, tessono i fili di questa trama, come tessono i fili della Crisalide d'aria, da loro stessi creata. Crisalide d'aria è anche il titolo del romanzo su cui Tengo lavora come ghostwriter, il cui vero autore è in realtà la bella ed enigmatica Fukaeri, fuggita dalla pericolosa setta del Sakigake, contro cui la stessa Aomame (che è anche una killer professionista), ed in particolare con il suo Leader, dovrà combattere.
Il romanzo è tutto un gioco di dualità. tra ciò che è palese e che è necessario mostrare davanti a tutti, per esempio per Aomame è avere un corpo perfetto ed eseguire gli ordini con estrema precisione, o per Tengo avere una vita tranquilla, priva di affetti stabili; in questa esistenza, persino il sesso, diventa semplice godimento occasionale privo di amore (nel caso di Tengo, sembra più un appuntamento settimanale dal dentista); però vi è anche ciò che celato, e qui entrano in gioco i due protagonisti, il loro sentimento che, nonostante i vari ostacoli che si presentano sul loro cammino, non vacilla neanche di poco.
Non tutti amano Murakami, io personalmente ho trovato questo romanzo meraviglioso, più simile ad un sogno, che avvolte si trasforma anche in un dolce incubo, che però non spaventa. Anche le scene di sesso più estreme (devo dirvi la verità, sono molto pudica come persona 😅), non sono così diverse da una poesia delicata.
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