#pitosforo
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jorgedaburgos · 1 month ago
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Bonsai?
Tempo fa, quando ancora ero in padania a lavorare, avevo iniziato a seguire dei bonsai. I bonsai non si coltivano, si seguono, dal mio punto di vista. Bisogna capire da che parte vogliono andare e assecondarli, ma senza fargli perdere di vista che sono... bonsai.
Il bonsai ti insegna molto, anzitutto ad avere pazienza, aspettare, che nella vita di oggi è una delle cose più dimenticate e di cui c'è più bisogno. Il bonsai non cresce dall'oggi al domani, come se bastasse mandare avanti veloce il video o saltare la pubblicità su Youtube.
Questi nella foto erano i due bonsai con già un paio d'anni di vita da quando li avevo acquistati quasi in fasce. Quello di destra è più miserello perché l'avevo comprato in un market che era praticamente un legno secco; e pian piano ero riuscito a riportarlo alla vita.
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Poi, purtroppo, quando sono tornato 'in patria' lo scorso anno, li ho dovuti lasciare alla signora che ha acquistato la casa, perché non riuscivo proprio a metterli sul camion. Speriamo che ne abbia avuto cura!
Ora che sono di nuovo a casa mia, qui in Calabria, ho pensato di ricominciare a fare la scuola dei bonsai. Ma ho decso di iniziare dalle elementari, cioé dalla pianta creata dalla talea. Perciò un paio di giorni fa ho reciso quattro talee di pitosforo, le ho piantate e le ho leggermente sfoltite (per dare più spinta alle radici).
Eccone due piantine.
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Sulla prima ho lasciato più fogliame, sulla seconda ci sono andato giù pesante per vedere alla fine quale scelta è stata la migliore. Tenete tuttavia presente che in fatto di bonsai sono pressocché un neofita!
Ora dovrò aspettare 6-7 mesi per vedere se le talee hanno attecchito ed iniziare, eventalmente, a trattarle per farne dei bonsai. Dopo il pitosforo voglio, nei prossimi giorni, invasare anche un olivo e un arancio. Poi, andando vedendo.
Intanto, per avere un minimo di soddisfazione, ho acquistato una piantina già cresciuta di olivo e da domani comincerò con lei la 'cura bonsai'. Eccola.
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E così, qui (ri)comincia l'avventura di Jorge da Burgo bonsaista!
(accetto molto volentieri suggerimenti da persone più esperte di me!)
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enkeynetwork · 2 years ago
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likarotarublogger · 2 years ago
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Infiorata di Ventotene
Si è svolta domenica il 11 giugno, con la nutrita partecipazione dalla comunità parrocchiale di Santa Candida a Ventotene, la solenne processione del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo comunemente chiamato Corpus Domini.
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Per l’occasione le principali vie del centro storico dell’isola sono state addobbate a festa e sono stati allestite di numerosi quadri floreali in corrispondenza degli altarini dove il sacerdote ha appoggiato l’ostensorio durante la processione.
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Molte persone hanno partecipato all’evento già all’inizio della settimana, progettando i disegni floreali, raccogliendo i fiori che poi ieri in primo pomeriggio sono stati utilizzati per la messa in onda di vari quadri .
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Calici, ostie, acini d’uva, spighe di grano, sole,croci, cuore, fiori sono stati disegnati sull‘asfalto e riempiti di migliaia di fiorellini .
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I bambini, adulti, donne e uomini, isolàni, amici, ospiti sono stati loro a raccogliere i fiori nei campi di Ventotene e nei giardini privati.
Tanti colori, infinite sfumature hanno reso splendidi i numerosi quadri.
Il giallo delle ginestre, il rosa, il bianco e il fucsia degli oleandri e ancora tante varietà di rosso delle rose, il verde del pitosforo e del rosmarino, hanno inondato le nostre strade di tutti colori e di deliziosi profumi.
Il tutto rallegrato dal vocio e dalle risate delle tante persone che intanto allestivano le opere d’arte floreali .
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Rossella De Bonis, Annarita Matrone, Anna Curcio, Cristina Marotta, Palma Porretta, Elena Rodica Rotaru, Norma Lunardelli, Andreina Matrone, Vincenzo Assenso, Teresa Gargiulo,Antonietta, Rosamaria Curcio, Marisa Bizzini, Norma Lunardelli, Roberta e Luca,hanno preso parte anche Pro Loco di Ventotene come promotrice dell’evento grazie mille a tutti coloro e a Primo Francescotti e Stefania Sacchini.
È stata ripresa anche un’antica tradizione che vuole che i bambini in processione,muniti di cestino , hanno lanciato delle manciate di fiorellini al momento della benedizione verso Gesù.
Una grande fatica, certo! Ma ricompensata da una soddisfazione enorme.
Grazie a tutti e a tutte !
Grazie Gesù ! Anna Curcio
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L’articolo di @elenarodicarotaru-blog @likarotarublogger
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La Banda di Ventotene con Aurelio Matrone, Antonella Lancella e tanti altri che hanno suonato la banda!
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twistedwhitesnow · 5 years ago
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ilfascinodelvago · 5 years ago
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[Più vento, mi basta]
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tonymartorelli · 8 years ago
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Sognamo una casa sull’albero da sempre
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attilioworld · 3 years ago
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Pitosforo in Puglia
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oryblu · 4 years ago
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Il pitosforo (Pittosporum, della famiglia delle Pittosporaceae) è una pianta che può avere portamento ad arbusto o a piccolo albero, originaria di Africa, Asia e Australia, ma che si adatta bene anche al clima e ai terreni delle nostre latitudini e all’ambiente costiero mediterraneo , soprattutto, nella sua specie proveniente dall’Estremo Oriente.
Si tratta di una pianta sempreverde, a crescita lenta, con foglie persistenti, lucide di solito raggruppate in mazzetti, di colore verde scuro nella pagina superiore, più chiare ed opache in quella inferiore, con un’evidente venatura superiore che le attraversa.
In primavera il pitosforo genera piccoli fiorellini di colore dal bianco, al giallo e, in alcune varietà, anche scuri e quasi neri, profumati.
Dopo la fioritura, il pitosforo produce bacche legnose, al cui interno è contenuto il seme fertile, con attorno una sostanza gelatinosa. Il nome Pittosporum ha origini greche: “pitta” significa pesce, “sporos” significa seme e si riferisce ai semi coperti da un rivestimento vischioso.
Trattando solo tre volte l'arbusto con Yp Organics Formula, si può vedere chiaramente, la maggior grandezza e lucentezza a confronto con l'arbusto non trattato, oltre che una sensazione soffice al tatto.
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thebeautycove · 4 years ago
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Imagine. All you can get in a sniff. A whole city. And all its innermost scents. Fragrances have no boundaries. And no limits either. Back to Venice then, to its dreamy lagoon, to its mysterious gardens. Now. . . Di giardini nascosti e impenetrabili che racchiudono l’anima del luogo. Di natura caparbia che conquista territori concessi solo all’acqua, ne apostrofa il fluire annodando sentore a sentore tra brezze saline e mulinelli salmastri. Così Christine Nagel ha immaginato la sua prima creazione 'Un Jardin sur la Lagune' per la collezione Parfum Jardin di Hermès. Profondamente attratta dal fascino imperituro di Venezia, conquistata dal misterioso alone nostalgico emanato da questo eden segreto affacciato sulla Laguna, ne capta le vibrazioni verdi vegetali senza filtri e manipolazioni, distilla l’esuberante richiamo di magnolia e pitosforo, la carezzevole delizia della salicornia, la sognante evanescenza del giglio bianco e li ritrae intrisi di bagliori boisé e sospiri di mare. Una gentilezza odorosa che lusinga.
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app-teatrodipisa · 5 years ago
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CANTO PER LA MADRE TERRA — Sandra Lucarelli
Conosco un canto antico di nuvole vaganti, il pitosforo e la ginestra coronati di velate melodie.
Nell' atelier delle arpe suona la seta della terra e l'oro della polvere delle clessidre.
In quest' ora della terra martoriata, mandami una cuspide di baci, tra le guglie scarlatte  dei tramonti dove risuonano le sirene delle ambulanze.
Domate il vento ed ammonite il mare con la frusta del vostro coraggio, restate fermi nelle vostre case e piangete con la Madre terra, vi asciugheranno le lacrime le farfalle della vostra fantasia!
Io mi innalzo fino alle sfere celesti sopra ad un mare di tenebre.
I fanciulli e le fanciulle di cristallo approdano ai lidi dell'Arte e della musica pura, la Patria pianta la sua bandiera lirica dove la notte cede al silenzio.
Un glicine si rovescia come una preghiera, oltre ogni contagio, oltre ogni paura ed il coraggio dei giusti e dei puri di cuore si sparge come l'incenso di una santificazione.
Ogni tasto del pianoforte della Madre terra suona per gli eroi quotidiani, per  medici ed  infermieri,  per gli ammalati  trepidanti di sussurri, deposti sul giaciglio di una carezza.
Ecco poi la notte sulla nostra città semideserta, sui Lungarni, su Piazza dei Miracoli, l'arte di un raggio di luna è sulle strade.
Ora navigo dentro le ombre, navigo sulle correnti delle ipotesi, finché non vince il sonno ed i sogni leggiadri come piume di primigenia purezza che mi circondano.
Il leggendario dipinto della mia maturità di donna si mostra nell' amore del colore madre, si fa radice e loto d' oro, si fa turbine che aiuta a mandare amore in tutto il mondo.
Nella tazza del mattino sarò alba impalpabile che domina la luce.
Gestisco ancora oggi il ritmo profondo dei battiti del mio cuore.
Svelo a me stessa il desiderio di vedere i miei studenti rinascere come i fiori del mattino che si mostrano più forti.
Questo mio pensiero per voi è una chiave d' oro che apre i forzieri della mia solitudine.
In un cielo libero invoco una stella che cada nelle nostre mani.
Adoro le anime dei giovani perché sono i semi nella Madre terra.
Gli insegnanti sostengono come l'acqua che alimenta i semi e li fa crescere e sbocciare perché sorpassino le nostre altezze.
La morte cessa nell' istante in cui la vita appare, sbocciando dai vostri semi immacolati.
Quante carte rigate d' inchiostro per costruire palazzi di parole in cui far abitare la vostra formazione.
Ora onde inquiete ci sbattono tra violini di tempeste ma voi siete i leoni di un mondo nuovo tra le crepe urlanti di dolore.
Voi siete un cuore che morde il freno come un cavallo libero nella prateria!
Mi mancate uno per uno, nella scelta del cuore, mi manca la vostra presenza viva, il contatto umano e la nostalgia ha il sapore amarognolo del miele di castagno.
Ognuno di noi è una stele che perfora l'azzurro e dilaga nell' immensa bellezza del proprio essere ; tra i deserti delle città vuote e solitarie la Madre terra ci chiama al rispetto delle regole antiche, ci chiama al rispetto degli altri e di noi stessi .
Avvicinati, oh tempo della guarigione, perché  possiamo respirare dei tuoi attimi  e gioire di nuovo su prati aperti agli abbracci.
Non morire, rondine pellegrina di speranza, sostieni Madre terra, chi oggi deve sostenere, spezzeremo insieme queste catene per respirare di nuovi attimi affascinati con lo stupore degli Angeli.
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intentosoloavolteggiare · 2 years ago
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Dal Pitosforo Che Danza si mangia quello che c'è.
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temporanea · 6 years ago
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Secoli Bui: 91
Ieri mia madre ha compiuto 91 anni. Ha attraversato tante di quelle cose... Le persone sono degli archivi viventi. E’ uno spreco immane vedere le conoscenze, le esperienze, ciò che hanno vissuto e provato, svanire dietro l’offuscarsi degli occhi e delle menti. Tutti dovrebbero ascoltare i vecchi, farli parlare e memorizzare quello che raccontano perché non c’è biblioteca più preziosa delle persone che ci vivono accanto. 
Adesso è uscito il sole e fa improvvisamente caldissimo, come mi aspettavo. I merli cantano, i passeri cinguettano sguaiati e musicali come le venditrici del mercato. Il pitosforo profuma come l’anno passato ma io sono diversa. Ho il cuore spezzato e devo fare attenzione a tenere ben nascosta la frattura. Tutto resta uguale, qui a Secoli Bui, ma tutto cambia e non in meglio.
Ho comprato una rosa rampicante per mia madre. E delle ortensie. Ce n’erano diverse quando ero piccola e devo aver contribuito alla loro scomparsa. “Bagna le ortensie!” mi dicevano. Ricordo fin troppo bene la svogliatezza di bambina di fronte all’ingrato compito. Le ortensie hanno bisogno di tanta acqua e poco sole. Poco sole ce n’è, con tutti gli allori che crescono, ma avrò adesso la costanza di bagnarle? o la possibilità di farlo? La lavanda invece ha bisogno di sole. La pianterò accanto al rosmarino che ha l’aria un po’ spelacchiata e stanca di chi è vecchio e ne ha passate troppe, un archivio anche lui, profumato e piegato dal vento. La rosa dovrebbe sopportare il sole e il gelo ma inutile guardare troppo lontano. 
Cerco di piantare speranze. Che altro si può fare?
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superfuji · 7 years ago
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Il pitosforo, quanto me sta sur cazzo st’alberello demmerda già a partire dal n9me mortaccisua. Alberello inutile che non serve veramente a un cazzo se non ad attirare storni cacacazzi, api, calabroni e vespe, vaffanculo
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kon-igi · 7 years ago
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A me che Google Maps si sia messa a fare le mappe 3D da satellite mi manda ai pazzi.
Per esempio, questa è la mia scuola elementare e ditemi come cazzo ha fatto Google col suo satellite a riprodurre perfettamente la tettoia dalla quale ho fatto volare giù Filippo per poi dire IO? IO STAVO MANGIANDO LA MERENDA E FILIPPO È UN FALSO! (lo era davvero ed è per questo che l’ho spinto giù dalla tettoia).
Passi la precisione del tetto (non chiedetemi come io ne conosca la fattura e io non dovrò mentire) ma i marciapiedi in cemento con il giusto spessore per traumatizzarsi meglio la faccia, il muretto in cemento da scavalcare per andare nella serra a rubare i fiori da dare alle compagne di classe (casomai c’avessero poi fatto vedere le mutande), le siepi di pitosforo da cui rubare eccellenti proiettili verdi (se mi annuso le mani posso ancora sentirne l’odore pungente)... come cazzo fa una roba tanto in alto e lontana da costringere Tetsuo a trattenere il fiato per raggiungerla a permettere a un’Intelligenza Artificiale di riprodurre con precisione I MUCCHI DI PINUGLIORI (trad. aghi di pino) PORTATI DAL VENTO NEGLI ANGOLI DEL CORTILE?!
Io lo so come ha fatto.
Questo non è un satellite... è una macchina del tempo olosinaptica che ha catturato flash tachionici dei miei occhi di bimbo di trentacinque anni fa, quando volavo sopra un mondo troppo piccolo per contenere la mia fantasia.
(Vedete? Lì nell’angolo a destra c’è ancora il pentacolo che disegnai col sangue del naso di Filippo per evocare Baphomet e chiedergli di non farmi mai diventare adulto)
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thepask · 3 years ago
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Tanka
Il pitosforo profuma l’aria tutto intorno a me il disagio delle lotte fra i popoli
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ire-de-luca-blog · 3 years ago
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