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#pia dei tolomei
random-brushstrokes · 13 days
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Pompeo Molmenti - Pia dei Tolomei Conducted in Maremma (1853)
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ruivieira1950 · 6 days
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Pompeo Molmenti - Pia dei Tolomei Conducted in Maremma (1853)
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aki1975 · 9 months
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Raffaello Sanzio - Roma - Musei Vaticani - Parnaso - 1511
La Divina Commedia è una rappresentazione infinita di storie e di personaggi che Dante, in quanto agens ed auctor, mette in scena:
la vittima di un femminicidio Pia de' Tolomei ("Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via", seguitò 'l terzo spirito al secondo, "Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che 'nnanellata pria disposando m'avea con la sua gemma");
l'incontro nel Purgatorio con Forese Donati con cui Dante si scambiò una celebre Tenzone e, nel Paradiso, con la sorella Piccarda che venne fatta uscire con la forza dalla vita monastica. I Donati, a capo dei Guelfi Neri, inviarono Dante, appartenente ai Guelfi Bianchi, in esilio;
la figura cavalleresca del figlio di Federico II, Manfredi ("biondo era e bello e di gentil aspetto");
l'amico Casella ("Ohi ombre vane, fuor che ne l’aspetto! Tre volte dietro a lei le mani avvinsi, e tante mi tornai con esse al petto");
Virgilio (" tempo de li dei falsi e bugiardi”, “Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore, tu se’ solo colui da cu’ io tolsi lo bello stilo che m’ha fatto onore");
Caronte ("Non isperate mai veder lo cielo", "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare");
la figlia di Guido da Polenta (signore di Ravenna), Francesca, e il fratello del suo sposo Gianciotto Malatesta Paolo ("la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante");
l’illustre ghibellino Farinata degli Uberti;
Ulisse, il cui canto è richiamato nel lager da Primo Levi (“l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l’alto mare aperto…Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza";
Geri del Bello, ucciso dalla famiglia Sacchetti, non vendicato dalla famiglia di Dante a cui apparteneva;
il Conte Ugolino (“poscia, più che il dolor, poté il digiuno");
Celestino V (“colui / che fece per viltade il gran rifiuto”);
il crociato è trisavolo Cacciaguida che predice a Dante l’esilio (“Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”) e critica la corruzione della Firenze del ‘300 (“le genti nove e i subiti guadagni”) come sintomo del declino dell’ordine della società medievale;
San Bernardo di Chiaravalle che accompagna Dante nell’ultimo canto del Paradiso invocando la Madonna (“«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ’l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura);
Cangrande della Scala, Signore di Verona ove è sepolto in una delle arche gotiche, a cui è dedicata la cantica del Paradiso;
ed ovviamente Beatrice per cui Dante è “amico mio, e non de la ventura”.
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tacabanda · 1 year
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Più che una donna realmente vissuta, la Pia dantesca sembra incarnare lo spettro stesso dell’apparizione notturna; si può cercare negli archivi leggendo le annotazioni dei curiosi, le cronache dei viaggiatori, ma quando poi si arriva al dunque la Pia svanisce come nel racconto
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lamilanomagazine · 1 year
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Sticciano Scalo: Grey Cat Jazz Festival e Giorni Felici per i cento anni di Giorgio Albertazzi, un fine settimana di musica e teatro a La Pescaia Resort (Villa Tolomei)
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Sticciano Scalo: Grey Cat Jazz Festival e Giorni Felici per i cento anni di Giorgio Albertazzi, un fine settimana di musica e teatro a La Pescaia Resort (Villa Tolomei). La Maremma ricorda Giorgio Albertazzi, di cui nel 2023 ricorrono cento anni dalla nascita, il grande protagonista dei teatri italiani che ha scelto di vivere i suoi ultimi anni proprio a Villa Tolomei (oggi La Pescaia Resort) di Sticciano, e lo fa grazie a due dei festival di maggiore rilievo del territorio come Grey Cat Festival e Giorni Felici. In programma, infatti, due eventi rispettivamente a chiudere la rassegna jazz diretta da Stefano Cocco Cantini e ad inaugurare la terza edizione dell'iniziativa teatrale nata dall'idea di Eugenio Allegri: sabato 19 agosto alle 21:30, sarà il concerto di Stefano "Cocco" Cantini e il suo quartetto (Stefano Cantini, sax; Raffaele Pallozzi, piano; Michelangelo Scandroglio, contrabbasso; Francesco Petreni, batteria) con ospite speciale il talentuosissimo trombettista Hermon Mehari, nel programma di Grey Cat Festival, ad aprire questo fine settimana di omaggio e ricordo al grande attore (ingresso: € 15 – ridotto soci Arci, under 25 € 13; prevendite disponibili su www.eventimusicpool.it, www.ticketone.it). Domenica 20 agosto invece, per il debutto della rassegna Giorni Felici, saranno tre grandi attrici che hanno collaborato a lungo con Albertazzi a prendere la scena de La Pescaia (ore 19:00): Mariangela D'Abbraccio, Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, infatti, insieme a Musica da Ripostiglio e Giancarlo Casadei daranno vita a "Un perdente di successo", l'autobiografia di Giorgio Albertazzi, per restituire al pubblico un uomo dalle mille sfaccettature, spirito ribelle, anticonformista, un attore indimenticabile nel panorama teatrale italiano. Il progetto è ideato e curato da Pia Tolomei (ingresso: € 20; prevendite disponibili su https://marte.18tickets.it/). "Riprendiamo con entusiasmo la tradizionale collaborazione con l'associazione Music Pool - queste le parole del sindaco del Comune di Roccastrada, Francesco Limatola - che organizza da molti anni il Grey Cat Festival e che riesce a portare sul nostro territorio artisti e musicisti di grande spessore. Come fatto in passato in altri luoghi suggestivi del nostro comune, grazie alla nostra compartecipazione abbiamo contribuito all'organizzazione del concerto di sabato 19 agosto per il quale ci aspettiamo un importante riscontro in termini di interesse, vista anche la suggestiva location in cui è organizzato ed il contemporaneo abbinamento con l'evento del giorno successivo nel ricordo del grande Giorgio Albertazzi". "Una festa di parole e musica, con racconti e performance musicali saranno di scena in un luogo decisamente suggestivo. Il resort La Pescaia di Sticciano - queste le parole dell'assessora allo sviluppo economico e alle politiche educative e all'istruzione del Comune di Roccastrada, Elena Menghini - offrirà sicuramente quel valore aggiunto che solo alcuni luoghi sono in grado di trasmettere al pubblico presente. La tenuta che ha accolto Giorgio Albertazzi negli anni più importanti della sua vita, oggi trasformata in uno stupendo resort nel cuore della Maremma Toscana di proprietà della famiglia Tolomei è il luogo dove lui ha messo in scena le sue grandi passioni ovvero l'arte ed il teatro. Ringrazio Pia Tolomei, moglie del maestro del teatro italiano, perché è grazie a lei che eventi di questa importanza possono essere ospitati sul nostro territorio". Grey Cat Festival è promossa dalle amministrazioni comunali di Follonica, Scarlino, Grosseto, Roccastrada, Castelnuovo Val di Cecina, Castiglione della Pescaia, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Suvereto, (coinvolgendo ben tre territori provinciali) e dal Parco nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. L'organizzazione e la gestione del festival è curata dalla Associazione Music Pool, la direzione artistica da Stefano "Cocco" Cantini e vanta una ricchissima serie di collaborazioni, tra cui il FAI – Delegazione di Grosseto. Il Festival è sostenuto dalla Regione Toscana e, nell'ambito dei progetti di Music Pool, dal Ministero della Cultura e dalla Fondazione CR Firenze. Giorni felici è organizzato da Associazione M.Arte con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Follonica, Comune di Gavorrano e Parco nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, il patrocinio del Comune di Roccastrada e il contributo di Fondazione CR Firenze. Info e prevendite: Grey Cat Festival: 055 240397 – 0566 52012 Prevendite on line: www.eventimusicpool.it, www.ticketone.it Giorni Felici: https://marte.18tickets.it - Ufficio turistico I.A.T. di Follonica: via Roma 49 - Tel. 0566 52012... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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thetudorslovers · 2 years
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Pia de' Tolomei was an Italian noblewoman from Siena identified as "la Pia," a minor character in Dante's Divine Comedy who was murdered by her husband. Her brief presence in the poem has inspired many works in art, music, literature, and cinema. Her character in the Divine Comedy is noted for her compassion and serves a greater program among the characters in her canto, as well as the female characters in the entire poem.
Podere Santa Pia was named after Pia de' Tolomei, a woman with an intriguing story. According to some legends, the beautiful Pia di Tolomei, the sorrowful wife of Nello d'Inghiramo de Pannocchieschi, crossed the Ponte della Pia to go into exile in Maremma, at Castello della Pietra. There her husband ordered her execution so he could marry his mistress Margherita Aldobrandeschi, Contessa of Sovana and Pitigliano.
Dante Alighieri wrote about this legend  Pia asks for Dante's prayers when he encounters her waiting to enter Purgatory among souls who died suddenly and unprepared. "Son Pia, Siena mi fé, disfecemi Maremma." ("I am Pia. Siena made me; Maremma unmade me.") Purg. V, 130–136.
It has been theorized that Pia was killed by being thrown out of a window, so her crash into the earth would make her words Maremma "unmade" her literal. An alternate theory suggests Pia was a neglected bride who perished from malaria. Among the early commentators, Jacopo della Lana, the Ottimo Commento, and Francesco da Buti claim that she may have been killed for some crime, while Benvenuto da Imola and the so-called "Anonimo Fiorentino" assert that her death was due to her husband's jealousy. The only consensus on Pia's death is its secrecy, which is why la Pia says that only her husband knows how she died.
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Translation into Italian after the presentation in English
Work proposed by the artist Artale for participation in the presentation in images of Dante Alighieri’s Divine Comedy (for the 700th anniversary of the death of the Supreme Poet), concerns the subject of Pia de ‘Tolomei.   “Oh, when you have returned to the world and rested from the long way “, followed the third spirit to the second, “Remember me, who am the Pia; Siena made me, undone Maremma: salted the one who ‘nnanellata first arranging me with his gem ”. (Divine Comedy, Purgatory. V, 130-136)  “Come on, when you have returned to Earth and rested for the long journey”, a third spirit continued after the second, “remember me, I am the Pia, I was born in Siena and I was killed in Maremma; the one who, after asking me to marry, gave me the wedding ring well knows this. “ Canto V Purgatorio. Leap 2, negligent, violent deaths. The setting is that of the antipurgatory island. Pia’s story is essential and elliptical. Pia raises her feeble voice to ask Dante to be remembered with a prayer that can shorten the time of atonement, only after she has rested from her long journey. Pia’s tenderness is fixed in her memory with her maternal concern, and with the education and respect with which she turns to Dante. She feels sincere awareness of guilt but also a deep sense of gratitude for a free forgiveness, fruit of divine goodness. She is in the anti-purgatory because before dying she repents of her sins, poor! She who is killed repents of futile sins when compared to the sin of those who snatched her from her life.   Choice of subject  The artist Artale chooses this woman made immortal by the Supreme Poet, as she is considered current because she is a female figure victim of a femicide. Then as today some men through violence destroy, violate and try to cancel the feminine essence. Pia de 'Tolomei belonged to the noble family of Siena. She married Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi who held the position of mayor of Volterra and Lucca towards the end of 1200. Pia died either killed by her husband or made to kill on his behalf. She was thrown from the balcony of her home, because in those days there was no divorce, and her husband who wanted to rebuild a life with her lover decided to eliminate her accusing her of adultery. Dante Alighieri was deeply touched by this story. Sensitive and attentive, he was able to grasp the injustice of the innocent victim; thanks to her sensitivity, today more than ever the figure of Pia de 'Tolomei encloses ancient time in a sort of limbo from which even today the woman is an unaware victim of circumstances. The past centuries were not enough, there is almost rooted in some men this destructive and malignant sense that must destroy the woman: mother, lover, daughter, niece, cousin, girlfriend. Today’s chronicles are overflowing with chilling stories of women killed by miserable men and unable to manage healthy relationships with them. Throughout the Divine Comedy, only Pia de 'Tolomei represents the sweetness, feminine sensitivity and tenderness of a woman who, even if trampled on, possesses that resilience of the soul that will make her immortal in just 6 poignant verses (vv. 130-136). Like her none.   Description of the work  Pia de 'Tolomei is represented in the center of the work, when she introduces herself to Dante Alighieri. She is dressed in a dress of her time, as a noblewoman. Her hand is clearly visible in showing the gem of the one who ” ringed “ it, married and killed it. Her face is serene, she possesses the features of those women who, after so much horror, no longer even carry anger or resentment. Her scene is softened by a slight haze that reveals her, where some flowers drop in front of her petals, almost as if to pay homage to her arrival. In addition to representing, the artist wants the observer to remember these immortal verses so that he can reflect deeply on the concept of femicide that Dante was able to masterfully grasp and express. An explicit reference to the city of Florence is represented by the lily-shaped pendant, which decorates the neckline and expresses a clear reminder of the artist’s love for the land of Tuscany and the Supreme Poet. WORK: 100x100 cm, technique: acrylic, surface: cotton canvas, style: figurative, year: 2021, (March 23).  P.S. : dutiful and heartfelt public thanks to the historian and art critic Giorgio Gregorio Grasso and to the Contemporary Art Foundation
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Opera proposta dall’artista Artale per la partecipazione della presentazione in immagini della Divina Commedia di Dante Alighieri (per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta), riguarda il soggetto di Pia de’ Tolomei.
“Deh, quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via”,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,
“ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria
disposando m’avea con la sua gemma”.
(Divina Commedia, Purgatorio. V, 130-136)
“Orsù, quando sarai tornato sulla Terra e avrai riposato per il lungo cammino”, proseguì un terzo spirito dopo il secondo, “ricordati di me, che sono la Pia, nacqui a Siena e fui uccisa in Maremma; lo sa bene colui che, dopo avermi chiesto in sposa, mi aveva dato l’anello nuziale”.
Canto V Purgatorio. Balzo 2, negligenti, morti di morte violenta. L’ambientazione è quella dell’isola dell’antipurgatorio. Il racconto di Pia si presenta essenziale ed ellittico. Pia leva la sua voce flebile per chiedere a Dante di essere ricordata con una preghiera che possa abbreviare il tempo dell’espiazione, soltanto dopo che si sarà riposato dal suo lungo viaggio. La tenerezza di Pia si fissa nella memoria con la sua materna sollecitudine, e per l’educazione ed il rispetto con cui si rivolge a Dante. Ella, avverte sincera consapevolezza della colpa ma anche un profondo senso di riconoscenza per un perdono gratuito frutto della bontà divina. Ella si trova nell’antipurgatorio perchè prima di morire si pente dei suoi peccati, povera! Lei che viene uccisa si pente di peccati futili se confrontati al peccato di chi l’ha strappata alla vita.
Scelta del soggetto
L’ artista Artale, sceglie questa donna resa immortale dal Sommo Poeta, in quanto viene considerata come attuale perché è una figura femminile vittima di un femminicidio. Allora come oggi taluni uomini attraverso la violenza distruggono, violano e cercano di annullare l’essenza femminile.
Pia de’ Tolomei apparteneva alla nobile famiglia di Siena. Andata in sposa a Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi che ricoprì la carica di podestà di Volterra e di Lucca verso la fine del 1200.
Pia morì uccisa dal marito o fatta uccidere per conto di costui. Venne gettata dal balcone della sua abitazione, perché a quei tempi non esisteva il divorzio, ed il marito che voleva rifarsi una vita con l’ amante decise di eliminarla accusandola di adulterio.
Dante Alighieri venne toccato profondamente da questa storia . Sensibile e attento seppe cogliere l’ingiustizia della vittima incolpevole; grazie alla sua sensibilità, oggi più che mai la figura di Pia de’ Tolomei racchiude il tempo antico in una sorta di limbo da cui ancora oggi la donna è vittima inconsapevole delle circostanze. Non sono bastati i secoli trascorsi, vi è quasi radicato in certi uomini questo senso distruttivo e maligno che deve distruggere la donna: madre, amante, figlia, nipote, cugina, fidanzata. Le cronache di oggi sono stracolme di storie agghiaccianti di donne uccise da uomini miserabili e incapaci di gestire delle relazioni sane con esse. In tutta la Divina Commedia, soltanto Pia de’ Tolomei rappresenta la dolcezza, la sensibilità femminile e la tenerezza di donna che se pur calpestata possiede quella resilienza dell’ anima che saprà renderla immortale in soli 6 struggenti versi ( vv. 130-136). Come lei nessuna.
Descrizione dell’ opera
Pia de’ Tolomei viene rappresentata al centro dell’opera , nel momento in cui si presenta a Dante Alighieri. Ella è vestita con un abito del suo tempo, da nobildonna. La sua  mano è bene in vista nel mostrar la gemma di colui che la ‘’inanellò’’, sposò e uccise. Il suo volto è sereno ,lei possiede i tratti di quelle donne che dopo tanto orrore, non portano nemmeno più né rabbia né rancore.
La scena  è  resa tenue da una lieve foschia che la svela, dove alcuni fiori lasciano cadere al suo cospetto dei petali, quasi come a volerle rendere omaggio al suo arrivo. L’artista oltre che rappresentare, desidera che l’osservatore rammenti questi versi immortali affinchè si rifletta profondamente sul concetto di femminicidio che Dante aveva saputo cogliere ed esprimere magistralmente. Esplicito richiamo alla città di  Firenze è rappresentato dal  pendente a forma di giglio, che decora la scollatura ed esprime un chiaro richiamo dell’ amore per l'artista nei confronti della terra di Toscana e del Sommo Poeta.
OPERA: 100x100 cm, tecnica: acrilico, superficie: tela di cotone, stile: figurativo, anno: 2021, (23 marzo).
P.S. : doverosi e sentiti ringraziamenti pubblici allo storico e critico d'arte  Giorgio Gregorio Grasso ed alla Fondazione Arte Contemporanea.
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Enrico Pollastrini (Italian, 1817–1876) La Pia dei Tolomei , ca. 1850
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the-paintrist · 4 years
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Pompeo Molmenti - Pia de' Tolomei Being Led to Maremma - 1853
Pia de' Tolomei was an Italian noblewoman from Siena.
According to a tradition recorded by early commentators on Dante's Divine Comedy, she can be identified as the 'Pia' mentioned in Canto V of Purgatory, where Dante and Virgil meet those were penitent at the time of their sudden violent deaths – her tale follows that of Bonconte da Montefeltro. She states that she came from Siena and was killed by her husband in the Maremma:
Do thou remember me who am the Pia; Siena made me, unmade me Maremma; He knoweth it, who had encircled first, Espousing me, my finger with his gem.
She refers bitterly to her murderer for his disregard of his marital vows to her and briefly tells Dante her story. She asks the poet – once he has rested from his long journey – to remember her among the living and thus speed her journey through Purgatory. Dante uses the name 'la Pia' not 'Pia', underlining the familiarity between them. She also asks him to pray for her since she knows none of her family do so.
The identification of this 'Pia' with Pia de' Tolomei is now almost universally accepted, although conclusive documentary proof of this has yet to be found. Early commentators on the poem noted that she was to be identified as a woman of the Tolomei family in Siena, wife of Nello dei Pannocchieschi, lord of Castel di Pietra in Maremma, podestà of Volterra and Lucca, captain of the Guelph Taglia from 1284 and alive until at least 1322 (the year he made his will). There is also a surviving record of his second marriage, as a widower, to Margherita Aldobrandeschi, countess of Sovana and Pitigliano. They had one son, Binduccio or Bindoccio, who was murdered, aged thirteen, when Orsini assassins, threw him down a well in Massa Marittima.
The surviving archives do not name Nello's first wife, but she has been identified as Pia. Nello owned Castel di Pietra in Maremma, where it has been suggested he murdered Pia in 1297, either after she found out he was having an affair with Aldobrandeschi or to clear the way for his second marriage. Among the early commentators, Jacopo della Lana, l'Ottimo and Francesco di Bartolo claim that she may have been killed for some crime, while Benvenuto and an anonymous Florentine of the 14th century assert it was due to her husband's jealousy.
Against this identification, the Tolomei family had no daughters or nieces named Pia in Nello's time. However, one male of the family did marry a woman named Pia Malavolti – the marriage did not last long (she had many lovers) and so the Tolomei decided to have Nello, the head of the family, remove her to Maremma, where she died in misery, possibly murdered. A closely related theory is that Pia was born a Malvoti and entered the Tolomei family by her marriage to Baldo d'Aldobrandino de' Tolomei. According to this story, Pia was accused of adultery by her husband, then kidnapped by Nello and taken to Maremma, where she died.
Pompeo Marino Molmenti (8 November 1819, Villanova in Motta di Livenza – 17 December 1894, Venice) was an Italian painter.
He was born in Friuli to Francesco Molmenti, an engineer of comfortable means, who had followed his older brother, Ettore, to Venice. When he was orphaned as a boy, Pompeo was cared for by his uncle Ettore, who encouraged his studies. In 1834, he was enrolled in the Accademia di Belle Arti di Venezia to study under Ludovico Lipparini, Odorico Politi, and Michelangelo Grigoletti. As a student he painted a Murder of Caesar.
One of his early patrons was Count Spiridione Papadopoli (1799-1859) and his wife, Teresa Mosconi, who owned a villa in Villanova, not far from Molmenti's birthplace. As a young man, he had painted a Death of Othello for the Papadopoli family. A second version was completed in 1866. During 1835 to 1840, Molmenti painted a Madonna and child for a lunette at the private oratory of the Papadopolis, which recalled the Renaissance Madonna Giovanelli of Giovanni Bellini. He painted a Santa Teresa (now lost) for the countess, and a San Paolo (destroyed) for the church of San Polo di Piave.
From 1843 to 1844, he accompanied the Duke Saverio di Blancas on a trip through Syria and Greece. During this time he drew many Arab subjects, and painted The Departure of Tobias with Rachel from the House of Laban for his patron Count Papadopoli and Sara gives Agar as wife to Abraham. He then traveled to Florence, Rome, Paris, and Munich. During 1848-1849, he participated in some of the patriotic uprisings.
In 1850, he displayed three paintings: Cimabue discovers in Giotto the Genius of Painting (now lost), a Holy Family copied from the Raphael painting Madonna della seggiola, and a Virgin and child and a St Ursula for the church of Sant'Orsola of Conegliano, now displayed in the duomo. He painted an Immaculate Conception for Malo near Vicenza; a Martyrdom of Santa Filomena for Vidor; a San Rocco for a church of Palmanova; and Jesus gives the key to St Peter for Fontanelle.
In 1851, he became professor at the Academy of Fine Arts, Venice and worked alongside Pietro Selvatico to reform the institution. Among his pupils were Antonio Beni, Giacomo Favretto, Luigi Nono, Bressanesi, Luigi Pastega, Egisto Lancerotto, Tranquillo Cremona, Napoleone Nani, Silvio Rotta and Ettore Tito.[6] He was knighted for the Order of the Crown of Italy.
In 1853 he exhibited a painting on the subject of Pia de' Tolomei, commissioned by the architect Count Giacomo Franco [ and now in the Museo Civico di Castelvecchio. He also painted an Arrest of Filippo Calendario (1854) commissioned by Princess Giovanelli.
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Parola di Dante 65/365
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"Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma."
Si tratta di uno dei tanti verbi parasintetici creati da Dante, meno originale di altri perché normalmente formato a partire da un nome, ma caratterizzato (almeno secondo il testo vulgato) dal raddoppiamento della "n" del prefisso. Il significato non è uno di quelli che ha oggi il verbo "inanellare" (‘foggiare ad anello’ o figuratamente, ‘dire o collezionare più cose, una dopo l’altra, come gli anelli di una catena’), ma quello di ‘mettere l’anello, cioè la fede nuziale, a una donna sposandola’. È attestato solo in questo verso (messo in bocca a Pia de' Tolomei, fatta uccidere dal marito), al participio passato femminile (dipendente dal successivo ausiliare avea), nella forma aferetica, accanto al verbo "disposare" e al nome "gemma" ‘pietra preziosa’ e quindi, per metonima, ‘anello’.
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stilouniverse · 2 years
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Rievocazione storica della vicenda di Pia de'Tolomei
Rievocazione storica della vicenda di Pia de’Tolomei
Castel di Pietra, Gavorrano – In occasione della rievocazione storica della tragica fine di Pia dei Tolomei, resa immortale da Dante: ricorditi di me, che son la Pia: Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria  disposando m’avea con la sua gemma».   (Purg. V) Vai agli articoli dedicati a Pia de’ Tolomei; Castel di Pietra e la leggenda della Pia La leggenda della Pia…
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paulirie · 5 years
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Dante e la sua Pia dei Tolomei ebbero origine qui...ripartire sempre dalla genesi in un periodo così austero...seguire le regole e i percorsi che in passato ci hanno portato alla luce...un mix fra passato e futuro...non c’è nulla da inventare...c’è solo da essere attenti e seguire. Auguri donne 💐 ricordate sempre che la l’estetica senza etica è cosmetica. Cit Ulay 🙏 #irie #lifestyle #smart #network (presso Prata, Toscana, Italy) https://www.instagram.com/p/B9eHu_mpnoM/?igshid=e01hzgx8lm06
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italianaradio · 5 years
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“Fatti di musica 2020”, settimana di grandi eventi in Calabria
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/fatti-di-musica-2020-settimana-di-grandi-eventi-in-calabria/
“Fatti di musica 2020”, settimana di grandi eventi in Calabria
“Fatti di musica 2020”, settimana di grandi eventi in Calabria
Dopo il successo dell’apertura con i Negrita a Rende, Fatti di Musica 2020, la trentaquattresima edizione dello storico Festival del Miglior Live d’Autore nazionale e internazionale organizzato in Calabria da Ruggero Pegna, propone tre grandi eventi in una settimana. Dopo il live di Mika, la carovana di Fatti di Musica si sposterà mercoledì, 12 febbraio, al Teatro Rendano di Cosenza per l’ultima tappa calabrese del musical originale dei Queen “We Will Rock You”, realizzato in collaborazione di Roger Taylor e Brian May, con le moderne coreografie di Gail Richardson e l’apparato scenografico di Colin Mayes. Scaramouche sarà Martha Rossi, che in occasione della prima edizione italiana di We Will Rock You fu scelta per questo ruolo da Brian May in persona; Galileo avrà invece il volto e la voce di Luca Marconi, performer a tutto tondo, cantante, songwriter, musicista e attore. Confermati nel cast la “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen, Paolo Barillari nel ruolo del comandante Kashoggi, Claudio Zanelli, poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, Loredana Fadda nelle vesti di Oz e il “saggio” Massimiliano Colonna interprete di Pop. Infine, terzo appuntamento della settimana, dal 14 al 17 febbraio al Teatro Politeama di Catanzaro con il colossal musicale La Divina Commedia di Marco Frisina che arriverà al Politeama con il suo imponente allestimento, l’abile regia di Andrea Ortis, la voce narrante di Giancarlo Giannini, la sceneggiatura di Gianmario Pagano, le scenografie di Lara Carissimi e le coreografie di Massimiliano Volpini. Lighting designer è Valerio Tiberi, sound engineer Emanuele Carlucci, visual designer Roberto Fazio e Virginio Levrio. Ricco e prestigioso il cast, con Antonello Angiolillo (Dante), Andrea Ortis (Virgilio), Myriam Somma (Beatrice), Noemi Smorra (Francesca, Matelda), Angelo Minoli (Ulisse, Guido Guinizzelli). Ed ancora Federica Basile (Pia dei Tolomei, La donna), Antonio Melissa (Ugolino, Catone), Antonio Sorrentino (Caronte, Pier delle Vigne). Numeroso anche il corpo di ballo acrobatico, guidato dal capoballetto Mariacaterina Mambretti. Lo spettacolare viaggio sul sentiero che attraversa i fantastici regni dell’ Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, si avvale di un allestimento eccezionale, con proiezioni in 3D, un suggestivo impianto scenografico, ben 50 tecnici, 70 scenari mozzafiato e oltre 200 costumi di scena.
Dopo il successo dell’apertura con i Negrita a Rende, Fatti di Musica 2020, la trentaquattresima edizione dello storico Festival del Miglior Live d’Autore nazionale e internazionale organizzato in Calabria da Ruggero Pegna, propone tre grandi eventi in una settimana. Dopo il live di Mika, la carovana di Fatti di Musica si sposterà mercoledì, 12 febbraio, al Teatro Rendano di Cosenza per l’ultima tappa calabrese del musical originale dei Queen “We Will Rock You”, realizzato in collaborazione di Roger Taylor e Brian May, con le moderne coreografie di Gail Richardson e l’apparato scenografico di Colin Mayes. Scaramouche sarà Martha Rossi, che in occasione della prima edizione italiana di We Will Rock You fu scelta per questo ruolo da Brian May in persona; Galileo avrà invece il volto e la voce di Luca Marconi, performer a tutto tondo, cantante, songwriter, musicista e attore. Confermati nel cast la “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen, Paolo Barillari nel ruolo del comandante Kashoggi, Claudio Zanelli, poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, Loredana Fadda nelle vesti di Oz e il “saggio” Massimiliano Colonna interprete di Pop. Infine, terzo appuntamento della settimana, dal 14 al 17 febbraio al Teatro Politeama di Catanzaro con il colossal musicale La Divina Commedia di Marco Frisina che arriverà al Politeama con il suo imponente allestimento, l’abile regia di Andrea Ortis, la voce narrante di Giancarlo Giannini, la sceneggiatura di Gianmario Pagano, le scenografie di Lara Carissimi e le coreografie di Massimiliano Volpini. Lighting designer è Valerio Tiberi, sound engineer Emanuele Carlucci, visual designer Roberto Fazio e Virginio Levrio. Ricco e prestigioso il cast, con Antonello Angiolillo (Dante), Andrea Ortis (Virgilio), Myriam Somma (Beatrice), Noemi Smorra (Francesca, Matelda), Angelo Minoli (Ulisse, Guido Guinizzelli). Ed ancora Federica Basile (Pia dei Tolomei, La donna), Antonio Melissa (Ugolino, Catone), Antonio Sorrentino (Caronte, Pier delle Vigne). Numeroso anche il corpo di ballo acrobatico, guidato dal capoballetto Mariacaterina Mambretti. Lo spettacolare viaggio sul sentiero che attraversa i fantastici regni dell’ Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, si avvale di un allestimento eccezionale, con proiezioni in 3D, un suggestivo impianto scenografico, ben 50 tecnici, 70 scenari mozzafiato e oltre 200 costumi di scena.
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Translation into Italian after the presentation in English
Work proposed by the artist Artale for participation in the presentation in images of Dante Alighieri's Divine Comedy (for the 700th anniversary of the death of the Supreme Poet), concerns the subject of Pia de 'Tolomei. “Oh, when you have returned to the world and rested from the long way ", followed the third spirit to the second, “Remember me, who am the Pia; Siena made me, undone Maremma: salted the one who 'nnanellata first arranging me with his gem ". (Divine Comedy, Purgatory. V, 130-136) “Come on, when you have returned to Earth and rested for the long journey”, a third spirit continued after the second, “remember me, I am the Pia, I was born in Siena and I was killed in Maremma; the one who, after asking me to marry, gave me the wedding ring well knows this. " Canto V Purgatorio. Leap 2, negligent, violent deaths. The setting is that of the antipurgatory island. Pia's story is essential and elliptical. Pia raises her feeble voice to ask Dante to be remembered with a prayer that can shorten the time of atonement, only after she has rested from her long journey. Pia's tenderness is fixed in her memory with her maternal concern, and with the education and respect with which she turns to Dante. She feels sincere awareness of guilt but also a deep sense of gratitude for a free forgiveness, fruit of divine goodness. She is in the anti-purgatory because before dying she repents of her sins, poor! She who is killed repents of futile sins when compared to the sin of those who snatched her from her life. Choice of subject The artist Artale chooses this woman made immortal by the Supreme Poet, as she is considered current because she is a female figure victim of a femicide. Then as today some men through violence destroy, violate and try to cancel the feminine essence. Pia de 'Tolomei belonged to the noble family of Siena. She married Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi who held the position of mayor of Volterra and Lucca towards the end of 1200. Pia died either killed by her husband or made to kill on his behalf. She was thrown from the balcony of her home, because in those days there was no divorce, and her husband who wanted to rebuild a life with her lover decided to eliminate her accusing her of adultery. Dante Alighieri was deeply touched by this story. Sensitive and attentive, he was able to grasp the injustice of the innocent victim; thanks to her sensitivity, today more than ever the figure of Pia de 'Tolomei encloses ancient time in a sort of limbo from which even today the woman is an unaware victim of circumstances. The past centuries were not enough, there is almost rooted in some men this destructive and malignant sense that must destroy the woman: mother, lover, daughter, niece, cousin, girlfriend. Today's chronicles are overflowing with chilling stories of women killed by miserable men and unable to manage healthy relationships with them. Throughout the Divine Comedy, only Pia de 'Tolomei represents the sweetness, feminine sensitivity and tenderness of a woman who, even if trampled on, possesses that resilience of the soul that will make her immortal in just 6 poignant verses (vv. 130-136). Like her none. Description of the work Pia de 'Tolomei is represented in the center of the work, when she introduces herself to Dante Alighieri. She is dressed in a dress of her time, as a noblewoman. Her hand is clearly visible in showing the gem of the one who '' ringed '' it, married and killed it. Her face is serene, she possesses the features of those women who, after so much horror, no longer even carry anger or resentment. Her scene is softened by a slight haze that reveals her, where some flowers drop in front of her petals, almost as if to pay homage to her arrival. In addition to representing, the artist wants the observer to remember these immortal verses so that he can reflect deeply on the concept of femicide that Dante was able to masterfully grasp and express. An explicit reference to the city of Florence is represented by the lily-shaped pendant, which decorates the neckline and expresses a clear reminder of the artist's love for the land of Tuscany and the Supreme Poet. WORK: 100x100 cm, technique: acrylic, surface: cotton canvas, style: figurative, year: 2021, (March 23). P.S. : dutiful and heartfelt public thanks to the historian and art critic Giorgio Gregorio Grasso and to the Contemporary Art Foundation
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Opera proposta dall’artista Artale per la partecipazione della presentazione in immagini della Divina Commedia di Dante Alighieri (per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta), riguarda il soggetto di Pia de’ Tolomei. 
“Deh, quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via”,
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,
“ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria
disposando m’avea con la sua gemma”.
(Divina Commedia, Purgatorio. V, 130-136)
“Orsù, quando sarai tornato sulla Terra e avrai riposato per il lungo cammino”, proseguì un terzo spirito dopo il secondo, “ricordati di me, che sono la Pia, nacqui a Siena e fui uccisa in Maremma; lo sa bene colui che, dopo avermi chiesto in sposa, mi aveva dato l’anello nuziale”.
Canto V Purgatorio. Balzo 2, negligenti, morti di morte violenta. L’ambientazione è quella dell’isola dell’antipurgatorio. Il racconto di Pia si presenta essenziale ed ellittico. Pia leva la sua voce flebile per chiedere a Dante di essere ricordata con una preghiera che possa abbreviare il tempo dell’espiazione, soltanto dopo che si sarà riposato dal suo lungo viaggio. La tenerezza di Pia si fissa nella memoria con la sua materna sollecitudine, e per l’educazione ed il rispetto con cui si rivolge a Dante. Ella, avverte sincera consapevolezza della colpa ma anche un profondo senso di riconoscenza per un perdono gratuito frutto della bontà divina. Ella si trova nell’antipurgatorio perchè prima di morire si pente dei suoi peccati, povera! Lei che viene uccisa si pente di peccati futili se confrontati al peccato di chi l’ha strappata alla vita.
Scelta del soggetto
L’ artista Artale, sceglie questa donna resa immortale dal Sommo Poeta, in quanto viene considerata come attuale perché è una figura femminile vittima di un femminicidio. Allora come oggi taluni uomini attraverso la violenza distruggono, violano e cercano di annullare l’essenza femminile.
Pia de’ Tolomei apparteneva alla nobile famiglia di Siena. Andata in sposa a Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi che ricoprì la carica di podestà di Volterra e di Lucca verso la fine del 1200.
Pia morì uccisa dal marito o fatta uccidere per conto di costui. Venne gettata dal balcone della sua abitazione, perché a quei tempi non esisteva il divorzio, ed il marito che voleva rifarsi una vita con l’ amante decise di eliminarla accusandola di adulterio.
Dante Alighieri venne toccato profondamente da questa storia . Sensibile e attento seppe cogliere l’ingiustizia della vittima incolpevole; grazie alla sua sensibilità, oggi più che mai la figura di Pia de’ Tolomei racchiude il tempo antico in una sorta di limbo da cui ancora oggi la donna è vittima inconsapevole delle circostanze. Non sono bastati i secoli trascorsi, vi è quasi radicato in certi uomini questo senso distruttivo e maligno che deve distruggere la donna: madre, amante, figlia, nipote, cugina, fidanzata. Le cronache di oggi sono stracolme di storie agghiaccianti di donne uccise da uomini miserabili e incapaci di gestire delle relazioni sane con esse. In tutta la Divina Commedia, soltanto Pia de’ Tolomei rappresenta la dolcezza, la sensibilità femminile e la tenerezza di donna che se pur calpestata possiede quella resilienza dell’ anima che saprà renderla immortale in soli 6 struggenti versi ( vv. 130-136). Come lei nessuna.
Descrizione dell’ opera
Pia de’ Tolomei viene rappresentata al centro dell’opera , nel momento in cui si presenta a Dante Alighieri. Ella è vestita con un abito del suo tempo, da nobildonna. La sua  mano è bene in vista nel mostrar la gemma di colui che la ‘’inanellò’’, sposò e uccise. Il suo volto è sereno ,lei possiede i tratti di quelle donne che dopo tanto orrore, non portano nemmeno più né rabbia né rancore.
La scena  è  resa tenue da una lieve foschia che la svela, dove alcuni fiori lasciano cadere al suo cospetto dei petali, quasi come a volerle rendere omaggio al suo arrivo. L’artista oltre che rappresentare, desidera che l’osservatore rammenti questi versi immortali affinchè si rifletta profondamente sul concetto di femminicidio che Dante aveva saputo cogliere ed esprimere magistralmente. Esplicito richiamo alla città di  Firenze è rappresentato dal  pendente a forma di giglio, che decora la scollatura ed esprime un chiaro richiamo dell’ amore per l'artista nei confronti della terra di Toscana e del Sommo Poeta.
OPERA: 100x100 cm, tecnica: acrilico, superficie: tela di cotone, stile: figurativo, anno: 2021, (23 marzo).
P.S. : doverosi e sentiti ringraziamenti pubblici allo storico e critico d'arte  Giorgio Gregorio Grasso ed alla Fondazione Arte Contemporanea.
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