#pio fedi
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noxcordis · 4 months ago
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Photo by Peter Lindbergh The Rape of Polyxena by Pio Fedi
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lotussgrl · 7 months ago
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Pio Fedi (1885-1865)
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lunamarish · 2 years ago
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Pio Fedi, Ratto di Polissena (1885-1865), Dettaglio
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carloskaplan · 2 years ago
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Detalle de O rapto de Políxena (1865), de Pio Fedi. Loggia dei Lanzi
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anotherlifeofmine · 3 months ago
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jannaphia · 7 months ago
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𝒉𝒂𝒏𝒅𝒔 ✨ 
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namedvesta · 5 months ago
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“A lover? Maybe. Something tender, anyway. But tender like a bruise.”
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Marie Rutkoski, The Winner's Kiss (𝟤𝟢𝟣𝟨) Bernini, The Rape of Proserpina (𝟣𝟨𝟤𝟤) Pio Fedi, The Rape of Polyxena (𝟣𝟪𝟨𝟪)
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crisalide-imperfetta · 1 month ago
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~ Pio Fedi
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theworldscrush · 5 months ago
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How long will you indulge in my pain?
Must you feed on my tears for your own satisfaction?
Neoptolemus x Polyxena
Pio Fedi - 1865
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monologhidiunamarea · 5 months ago
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Dettaglio La storia D'amore di Dinora e Ippolito di Pio Fedi , Firenze
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vintagebiker43 · 3 months ago
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Mi chiedo se esista un esponente del governo guidato dal signor presidente Giorgia o qualcuno degli elettori di questi personaggi che rispetti Dio, rispetti la cosiddetta patria e rispetti la famiglia, intesa ovviamente come “famiglia tradizionale”.
Andiamo per ordine.
Ogni volta che parlano di immigrazione insultano Dio, perché l’accoglienza è una delle sette opere di misericordia.
E scorrendo le scritture si potrebbe proseguire a lungo: “Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai, perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto”, Es 22,21. E ancora: “Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato”, Matteo 25,35.
Insomma, Dio o chi per lui praticava l’accoglienza totale, quindi chi non è per l’accoglienza totale (es. “non possiamo accoglierli tutti…) dovrebbe lasciar perdere Gesù, la Madonna o Padre Pio e iniziare a venerare qualcuno più alla sua portata, tipo Massimo Boldi.
Veniamo alla cosiddetta “patria”.
Cosa c’è di più dannoso per la patria che far diventare più povero e più malato chi la abita?
Secondo le tabelle dell’Eurostat, le famiglie italiane sono sempre più povere e il loro reddito reale è sempre più basso rispetto alla media dell’Unione Europea. Nello stesso giorno, il Gimbe ci comunica che l’Italia è il Paese del G7 che investe meno sulla sanità, mettendo a rischio la stessa tenuta del Sistema Sanitario Nazionale.
E chiudiamo con la famiglia tradizionale.
Tra figli fatti fuori dal matrimonio, fedi che spariscono in alcune foto, tripli e quadrupli matrimoni, threesome e foursome, a occhio è la cosa più bistrattata delle tre. In pratica chi predica bene e razzola malissimo vorrebbe imporre un modello a tutti gli altri. Se tutti prendessimo come modello il signor presidente Giorgia o i suoi ministri, la “famiglia tradizionale” si estinguerebbe nel giro di poco tempo.
Concludendo. Una parte del popolo italiano continua a farsi abbindolare dalla Wanna Marchi di turno, ma continua a non rendersene conto.
@FabioSalamida
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cosmonautroger · 1 year ago
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Pio Fedi, 1868
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santoschristos · 8 months ago
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Magnetism
Love. You are like a magnet for me. I am so drawn to you that I find my eyes wandering over to you before I even realize what I'm doing. It's like they are looking for home and when I see you I'm so at peace that I forget that I'm staring at you.
Your energy has the power of a magnet. Remember that even feeling is energy, and in the matter of energy, Like Attracts Like.
--Neale Donald Walsch
Art: Phazed (Uncensored) (referenced sculpture by Pio Fedi (1815–1892))
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joseandrestabarnia · 4 months ago
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San Sebastián Pio Fedi (Viterbo 1816-Florencia 1892)
Descripción: Fecha: 1842-44 Museo: Palazzo Pitti Recopilación: Galería de Arte Moderno Colocación: Salón de las Estatuas Técnica: Yeso Inventario: Catálogo General no. 737
Las guías del siglo XIX recuerdan esta escultura en su ubicación original, la Sala delle Estatua de la Academia de Bellas Artes de Florencia, en una de las salas reservadas a la exposición de las obras de los jóvenes estudiantes. Se encontró allí junto con los demás ensayos perdidos en el concurso que se remontaban a los cuatro años de estudios realizados por el joven Fedi en Roma a partir de 1839, en estrecho contacto con la Academia de San Luca, donde enseñaba Pietro Tenerani. Última prueba del pensionado, también conocido como Il centurione, este yeso se terminó en 1844 con motivo de la habitual cita de otoño de la exposición florentina, y los críticos entusiastas subrayaron los progresos realizados por Pio Fedi durante su estancia de estudios en Roma. Además del aspecto ejecutivo, se elogió sobre todo la elección de representar un sujeto cristiano en línea con las ideas del catolicismo progresista y de la estética purista, difundidas en la Toscana en esos años a través de los escritos de Niccolò Tommaseo y Pietro Estense Selvatico. La crítica moderna ha destacado en primer lugar las cualidades formales de la escultura, revelando una actitud experimental y libre en la ilustración del desnudo, que se remonta a una tendencia específica de la quinta década del siglo XIX, común también a otras obras, como los dibujos de desnudos de Niccolò Lapi, la Cabeza del Bautista de Vincenzo Consani, pero sobre todo el Abel moribundo de Giovanni Duprè.
Información de la web de la Gallerie degli Uffizi, fotografías de mi autoría.
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littlebigarts · 2 years ago
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"Rape of Polyxena" by Pio Fedi (1865) at the Loggia dei Lanzi in Florence, Italy.
✨️photos are not mine✨️
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chez-mimich · 2 years ago
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MARCO BELLOCCHIO: “RAPITO”
A leggere le recensioni di "Rapito" il bel film di Marco Bellocchio, sembrerebbe trattarsi di un film eminentemente storico ed effettivamente di questo si tratta. L'episodio raccontato risale al 1858 e a quei tempi Bologna era ancora sotto il dominio del Papa-Re, Pio IX, quando il piccolo Edgardo Mortara, di famiglia ebraica, viene segretamente battezzato dalla donna di servizio che, fraintendendo e pensandolo in fin di vita, decide di sottrarlo al limbo, a cui erano destinate le anime non battezzate ( e tali erano anche considerati gli ebrei). Venuto misteriosamente a conoscenza del fatto, il Papa decide di far prelevare il piccolo e, grazie all’intervento del braccio armato della Chiesa, la Santa Inquisizione, viene strappato alla famiglia d’origine per imporgli una vita di fede cristiana. La vicenda, realmente accaduta, è certamente significativa dell'esercizio del potere da parte della Chiesa in quegli anni, ma come avvisa lo stesso Bellocchio, "È un film, non è né un libro di storia o di filosofia, né una tesi ideologica" ed è quindi evidente che si tratti del racconto di una vicenda e non certo di una lezione sulla Storia della Chiesa (e del suo potere temporale). Ma c'è di più (o, almeno c'è dell'altro). "Rapito" è un grande film di "segni". Si tratta forse di un aspetto secondario dell'opera, ma visto che giornali e riviste specializzati, puntano tutto sul racconto storico e sui giudizi che si possono dare su una simile assurda vicenda, vale la pena considerare anche questo aspetto, niente affatto trascurabile. Già dal principio a dare fuoco alle polveri è un segno: la fantesca vede i genitori del piccolo Edgardo recitare una preghiera davanti alla culla del bambino e da quel "segno" deriva una convinzione, cioè che il bambino sia malato. Non per tirarla troppo per le lunghe, ma come affermato da teorie semiotiche, é il caso di ricordare che un "segno" per funzionare ha bisogno di un "emettitore" e poi di un "ricettore" che, tramite un "messaggio", riceve una informazione. Tutto questo però non può avvenire senza un "contesto". E nel nostro caso il punto è proprio questo contesto, formato da un substrato di pregiudizi millenari contro gli ebrei e, in generale, contro le culture, le fedi, le idee non omologate. In fondo le fedi sono fatte anche di segni esteriori forti. Edgardo già adulto, nel corso della sua durissima "rieducazione", per punizione verrà obbligato dal Papa a tracciare con la lingua tre croci per terra, in una scena tra le più drammatiche del film. Gli ebrei si differenziano alla vista, proprio grazie ai segni: la piccola Mezuzah data dalla madre al piccolo Edgardo, lo "Shema Israel", così come la Kippah che ricopre il capo degli ebrei. Tutto questo nel film è ben evidenziato poiché, poi in fin dei conti le due grandi religioni, quella cristiana e quella ebraica hanno più punti di unione che punti di divisione, a cominciare dal fatto, e non è cosa da poco, che pregano lo stesso Dio. Il fim di Bellocchio è ben ambientato, prima in una lugubre Bologna e poi in una altrettanto inquietante Roma che ben rispecchiano la realtà di quei tempi difficili (ammesso che ne esistano di facili). Alla cacciata di Pio IX, a seguito della breccia di Porta Pia nel 1870 Edgardo Mortara, ormai sacerdote, inveirà contro il fratello, (arruolato nelle truppe sabaude e appena entrate in Roma) che cerca di convincerlo a tornare a casa. Una storia difficile da raccontare che non ha scoraggiato il coraggioso Marco Bellocchio che ne ha fatto un film non manicheo, molto originale e di grande bellezza.
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