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#petto di pollo
sunusaix · 11 months
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RAVIOLI DI ZUCCA DELICA ALLA RICOTTA E FORMAGGI IN BRODO
C’era una volta il nostro caro parrocco don Renato, da buongustaio che era, una settimana prima delle feste dei Santi e dei morti, si prenotava per ricevere in dono un sacchetto dei nostri cappelletti da gustare in quei giorni. Lui lo ricordava raccomandandosi a Serena, la domenica mattina quando finiva la messa.Per tanti anni l’ho accontentato, poi purtroppo la sua malattia e la morte hanno…
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arreton · 2 years
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La necessità di mangiare a tema: tema san valentino, tema festa delle donne, tema pasqua ecc. Dalla tradizione popolare del mangiare nelle festività quello che normalmente non potevi permetterti alla cultura consumistica del mangiare quello che il capitalismo ti dice. Ogni scusa, allora, è buona per fare festa e abboffarsi di felicità culinaria che alla lunga, francamente, caca pure il cazzo.
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catsloverword · 6 months
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Un petto di pollo, 2 peperoni...
...e il pranzo è salvo!! 😋
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turuin · 1 month
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Day 13
Giorno 13 - ieri.
Totale caffè bevuti, due.
Rientrati da Senigallia in tarda mattinata, ma sia io che la bimba non stavamo bene (lei peggio) a causa della cena di ieri. Quindi, per tutti pranzo leggero: riso in bianco accompagnato da un pomodoro leggermente condito (questo solo per gli adulti).
A cena ho deciso di darmi al regno vegetale, ché io quella melanzana al forno ce l'avevo ancora qui (due dita ad indicare la gola, e a significare che m'era rimasto il desiderio di assaggiarla) e quindi: fettine di petto pollo marinato in olio, sale e rosmarino per tutti; zucchine intagliate con olio e sale in friggitrice ad aria, melanzana idem e una zucchina tagliata a fette, grigliata in padella e poi condita con olio e sale. Abbiamo anche tagliato un melone per il dopocena (gira adesso, molto, questo melone che si chiama Dino ed assomiglia ad un uovo di dinosauro, ed è molto dolce).
Il sonno è arrivato presto ed è stato piuttosto profondo, ma ho il torcicollo.
Oggi si parte per la prima tappa, ma non sappiamo ancora esattamente a che ora - si ipotizza intorno a metà giornata, in modo da essere in Puglia nel pomeriggio. Sperando di non trovare troppo traffico.
Oggi mi sono svegliato con questa in testa, e l'ho ascoltata poco fa, esercitando un po' le braccia coi pesi:
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b0ringasfuck · 3 months
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mermaidemilystuff · 11 months
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La cosa più difficile nella maratona dei Cesaroni è la costante visione di: cornetti, colazioni da urlo, porchetta, salumi, panini, carne essiccata, primi tipici romani, cacio e vino a volontà; mentre qui i miei pasti da broke af girl con sindrome di colon irritabile sono: pasta in bianco, patate bollite, petto di pollo alla piastra, fette biscottate e gallette di riso, la domenica sera una tristissima e minuscola pizza surgelata. Soffro 💔
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danvy121994 · 3 days
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amore e psiche
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La mia psiche mi tormenta, con immagini di guerra
di dolore e sofferenza.
Racchiusa nella mia crisalide.
Il mio letto è congelato senza la sua presenza, notte insonni e pensierose
Tengono sveglie le mie membra.
Il buio mi stordisce e
I miei pensieri si esacerbano, pensando al passato
Quello che fu;
Al solo ricordo di ciò che ero.
Ciò che sono ora,
Nascosta
Celata
Occultata.
Apro gli occhi e il buio mi accarezza, cullandomi fino al risveglio. Sono sempre in quella stanza buia, fredda e umida. Riesco a vedere la mia luna, con cui parlo ogni notte. Oggi è tondeggiante e brillante; rilascia il suo bagliore nella stanza, illuminando le mie braccia, adornate da agghiaccianti
impronte e le mie gambe piene dei suoi graffi, morsi. Il suo affetto.
Sento la porta di casa aprirsi, il mio amore, il mio angelo. Lo sento togliere le scarpe e andare in cucina per preparare la nostra cena. Mentre cuoce va nella sua camera, per togliere i suoi vestiti del lavoro; prima la camicia scambiandola per una t-shirt, poi i pantaloni del completo, optando per dei pantaloni della tuta e infine mettendo delle ciabatte in gomma. Per quando ha finito la cena è pronta, è mercoledì quindi sarà pollo e insalata.
Scende le scale lentamente, poggia giù il cibo nei gradini per aprire le serrature. Il cibo ha un odore buonissimo, il mio benevole custode, il mio protettore, che mi difende dal mondo cruento che è al di fuori di queste mura, apre la porta e si siede affianco a me, porgendomi il mio cibo.
Neanche una parola deve essere scambiata tra noi, il suo sguardo è abbastanza.
Le sue iridi mi sommergono, lasciando solo un piccolo spazio che mi permette di sopravvivere.
e quando il mio corpo e la mia psiche sono alla sua mercé, mi sento completa.
Mi sento completa e amata, tenuta tra le sue braccia che i ricordi lontani di amici e parenti sono solo immagini sfocate nel retro della mia mente. E quando lui ha finito con me mi tiene stretta nel suo petto e mi chiedo, chi ero io prima di lui?
Niente. Nessuno.
Quando non so neanche quanto tempo fa, arrivai di fronte la sua porta bagnata dalla pioggia e sporca di terra, mangiata dalla natura, ero priva di sentimento. La mia vita era a puttane e avevo pensato che farmi due giorni di trekking in mezzo alle montagne mi avrebbe fatto bene. Ma dopo
essermi persa per otto giorni i all’interno della selva oscura delle montagne dell’ Appalachia, vidi la mia unica salvezza nella dimora malridotta alla fine di uno stradino di montagna. Era una casa completamente in legno, si vedeva che i materiali erano buoni ma era poco curata, il legno era in gran parte imbottito d’acqua e pieno di muschio, le finestre erano coperte da fogli di giornale e dal camino non emetteva fumo. Pensando che nessuno fosse in casa entrai e quando vidi del cibo e dell’acqua sul tavolo del “salotto” mi ci fiondai sopra, mangiando tutto quello che riuscivo a prendere. Ero così affamata e esausta che non senti la porta aprirsi e una figura camminare dietro di me. L’uomo che per molto tempo detestai, si prese cura di me. Mi vendo le ferite e mi dava da mangiare, e in cambio voleva solo che gli pulissi casa. Perché dovevo essere così difficile con lui? con il mio povero amato, che voleva solo qualcuno da tenere stretto la notte per sentirsi meno solo.
Lui la sera andava a dormire nel suo divano mentre io prendevo il letto, ma era così solo, e il suo mal di schiena non gli permetteva di dormire bene nel divano, per forza doveva venire a dormire nel letto con me, e io sciocca che mi dimenavo e mi arrabbiavo. Ma lui è sempre stato paziente con me. Mi ha fatto capire che io non avevo bisogno di vivere una vita piena di problemi, quando potevo soltanto rimanere a casa a pulire e preparare da mangiare per lui. Io qua non penso, sono libera da ogni preoccupazione. Quando alla fine della giornata andiamo a dormire e lui mi stringe stretta, soffocandomi tra le sue braccia, sento che ho un motivo per esistere, quello di aspettare la sera per cenare insieme, parlargli di cosa ho fatto a casa mentre lui era via e dormire insieme.
Mi ricordo il terrore che provavo quando mi guardava. Le leggende che si passano da persona a persona, sulla terribile bestia che abita il terreno dell’ Appalachia, il Wendigoon, il mutaforma; e di come guardando nei suoi occhi, pensavo che la leggenda avesse in fin dei conti un fondo di verità, un mostro abita questi boschi, un mutaforma, che si finge un umano pieno di compassione, ma che è pronto a sbranarti quando meno te lo aspetti.
La prima parte della mia vita è tutta un blur, l’unica cosa che so è che sono felice. Non importa che quando andiamo a fare una passeggiata vedo dei manifesti col mio volto appiccicati a degli alberi, perché lui le strappa e le butta via e neanche gli elicotteri che passano sopra la nostra casa che disturbano il nostro sonno perché mi stanno cercando.
Io non ricordo la mia vita precedente, ma so che qua è dove devo stare.
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bucciadiarancia · 7 months
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Ho un cardigan viola e una maglietta rossa sotto, mi sono pettinata alla fermata del bus. Spero sia una bella giornata, ho bisogno che lo sia.
Ho mangiato: due pezzi di focaccia fatta da me; abbiamo diviso in due una confezione di petto di pollo da due euro e cinquanta; ci ho aggiunto pomodori e insalata; un pacchetto di grissini; quattro chiacchiere; una ciotola di insalata finocchio arancia e noci.
Ho scoperto che in estate una dipendente un po' matta ha ottenuto il numero di telefono del mio compagno di banco e gli ha scritto (di notte, nel racconto sembrava aggravare le cose) messaggi allusivi. Tutti hanno preso la cosa molto seriamente ed io ho pensato alla tranquillità con cui invece veniva affrontato dalle mie parti il mio vicino di casa "un po' matto" ai tempi in cui i miei vicini di casa erano dei pazienti matti in cura. Dopo aver compiuto otto o nove anni ogni bimba riceveva dal vicino complimenti e proposte di fidanzamento a volte anche parzialmente oscene al di là del cancellino, mentre aspettava lo scuolabus.
Ho sempre voluto leggere un saggio sulla figura del matto (l'è mat) in Russia, invece sul bus e in pausa pranzo leggo una guida turistica della città di Verona: leggo cinque pagine e poi scopro che la porta o l'affresco tanto minuziosamente descritto è stato distrutto o trafugato ancora prima dell'arrivo del Medioevo.
Da queste parti si usa dire: è originale, è finito a metà.
#r
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buscandoelparaiso · 2 months
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atleti olimpici su tiktok che fanno vedere quello che mangiano al villaggio e hanno la dieta di un san bernardo adulto, io pensavo fosse tutto riso in bianco e petto di pollo invece questi se magnano tutto il cibo della mensa + muffin al cioccolato e nutella + chiedono a gran voce una carbonara idoli veri
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ttrdl · 1 year
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ma è vero che mangiare tanto petto di pollo fa crescere le zizze?
#me
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hitmewlucille · 3 months
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23 anni ma devo chiamare la mia mamma per farmi dire come friggere un petto di pollo
però so fare una carbonara da paura
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ross-nekochan · 6 months
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Che cosa sono tutte quelle portate invitantissime? 😍
Foto di sopra:
- yakitori (spiedini di varie parti del pollo tipo coscia, pelle, etc)
- cosciette di pollo grigliate e speziate
- ceci con cipolla e un po' di salsa
- colza fatta come se fossero broccoletti lol
- insalata di patata
Foto di sotto:
- onigiri di riso rosso con fagioli rossi (non gli azuki)
- sempre colza
- きんぴりごぼう (kinpiri gobō) - il gobō è tipo un bastone lungo che è un tubero ed è preparato con carote e konjac
- petto di pollo marinato nel kōji (che è una pasta di riso fermentato) e penso condito con le solite cose (ovvero salsa di soia, mirin e sake)
- daikon (altra verdura asiatica tipo carotone gigante bianco) con tofu fritto e chikuwa (fatto con pasta di pesce simile al naruto) fatto bollire nel dashi e soia, mirin, sake
Se qualcosa non è chiaro... mi spiace perché meglio di così nun se pò. LOL
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3nding · 1 year
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In altri frangenti (o se vogliamo "una vita fa", quella vita di prima della sequenza >malattia di un familiare>ristrutturazione>diventare padre>pandemia>lutto>depressione) il matrimonio polacco-ucraino che ci attende oggi sarebbe stato per il sottoscritto motivo di entusiasmo a mille. Il fare baracca/bordello/casino divertendosi era qualcosa che mi trovava spesso e volentieri più che disponibile diciamo. La realtà odierna è invece un tantino differente: mal di testa subdolo da ventiquattrore, voglia di socializzare non rilevata (livello: ma chi v' sap'), stanchezza da notti insonni con max cinque ore di sonno (22-03 is my jam), paranoia per il forte odore di fumo nell'aria che proviene probabilmente dal porto con le montagne di carbone fumante lungo le banchine. Chiudono il concerto i dolori alla schiena e i dolori intestinali che ancora non hanno una diagnosi (ibs? Chrom? Diverticulitis patronus?) Su una cosa però medico di famiglia, il cardiologo, l'internista, la psicologa, l'otorino, il fisioterapista concordano - anzi due - :
Signor 3nding, lei deve
- rilassarsi - perdere peso, almeno quindici chili preferibilmente venti.
...
Ora, è possibile che sia prevenuto io che al pensiero di qualcuno rilassato che perde peso mi vengono in mente solo persone in coma profondo. Ma non è che uno può mettere in pausa i cazzi (termine tecnico) di matrimonio/parentame/lavoro/genitorialità/varie ed eventuali isolandosi a botte di bulgur/petto di pollo/verdure.
Vabbè dai, beviamoci su.
Acqua.
Liscia.
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orotrasparente · 2 years
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ma come fai a non amare il mare?
e amo provaci tu ad avere la carnagione di un petto di pollo che se sto 5 minuti al sole prendo fuoco in tre tipi di cotture diverse e devo mettere la crema ogni circa 12 minuti altrimenti mi ricoverano x ustione di terzo grado
però per il resto giuro mi piace andare al mare
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idettaglihere · 1 year
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ok qui seguirà una lamentela che ho bisogno di tirar fuori in qualità di cassiera/persona che lavora in un supermercato perchè sono satura delle persone. se il supermercato chiude alle 20 e alle 20.50 + 20.55 annunciano che sta per chiudere e di avvicinarsi alle casse, tu cliente cerebroleso di merda non continui a girare come se nulla fosse con già 200€ di spesa nel carrello perché questa è mancanza di rispetto bella e buona perché non è normale trovarsi oltre la chiusura con tutte le casse aperte e con file lunghissime ed è per colpa vostra che faccio straordinari (non pagati ovviamente) da un anno e mezzo a questa parte perché non sapete organizzare la vostra minchia di vita e non portate rispetto a chi lavora dato che alle 20 io dovrei timbrare e non passare ancora il vostro stupido petto di pollo o le vostre zucchine che puntualmente vi siete dimenticati di pesare ok????
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gregor-samsung · 1 year
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“ – Buon giorno Don Matteo – Buon giorno Don Emilio. Lo speziale aveva una faccia compunta fuori dell'ordinario e salutava con un ossequio malinconico. Don Matteo si accorse della mestizia che velava il volto del suo interlocutore e gli chiese con un bel garbo paterno: – Non state bene Don Emilio: o vi capita qualche guaio? – Don Matteo, – fece l'altro con una punta di ansia nella sua preghiera, – vorrei chiedervi un grande favore, voi mi dovete aiutare a togliermi un peso dalla coscienza. La parola coscienza lo richiamò alle sue attribuzioni sacerdotali ed il prete atteggiò il volto a seria e compunta concentrazione. – Ditemi figliolo. Don Emilio sospirò: – Ho offeso la santa memoria di mio padre; oggi ricorre il quindicesimo anniversario della sua morte... Don Matteo ebbe un mesto moto della testa: sospirò pieno di ricordi pietosi, della coscienza amara dell'irreparabile fuga del tempo e disse: – 16 luglio 1834: che galantuomo! L'altro corresse: – 1844, Don Matteo, 14 luglio, oggi ne abbiamo quattordici. Don Matteo fece: Già già, ho sbagliato il conto di dieci anni; che testa –; e rise. Poi pensò che il riso fosse fuori posto e si confuse, fece alcuni disordinati movimenti col capo e le braccia, si picchiò la fronte per dire che lui era un po' stordito, poi si calmò e gli riuscí di dire un «dunque» che, gentile nell'intenzione, gli venne fuori piuttosto duro e perentorio.
– Dunque Don Matteo, ho dimenticato, la santa memoria di mio padre mi perdoni, ho dimenticato di fargli dire la messa funebre per oggi, anniversario della sua morte. Don Matteo ebbe un moto di dispetto: – Perbacco è vero. Era una messa che fruttava un ducato e l'aveva sempre detta lui; ricordò che era senza un soldo e il rimprovero gli uscí fluente e sincero dalla bocca: – Ma come avete fatto a dimenticare, come avete fatto! Il padre, il padre che soffre in purgatorio, e voi lo dimenticate, le fiamme lo bruciano, e voi dimenticate, la sua bocca ha sete e voi dimenticate... – Moveva le braccia ora, con moto largo ondoso o puntava nel «voi» oratorio un dito carico di minaccia su Don Emilio Malori, speziale, che, chinato il capo scoperto, e le mani ferme sul cilindro che teneva fisso sul petto, guardava una delle tasche di Don Matteo da cui uscivano le zampine irrigidite di un pollo. Lo speziale insinuò umilmente: – Potreste dirla ora la messa Don Matteo. – Ma voi volete farmi commettere peccato mortale; io ho già celebrato. L'altro protestò con visibile indignazione: – Dio me ne guardi Don Matteo, Dio me ne guardi. Poi suggerí sornione: – Ma si potrebbe rimediare: uno due requiem potrebbero giovare lo stesso, specie se detti subito, nella stessa giornata... Don Matteo ebbe un moto interno di giubilo ma riuscí a frenarsi. Scandí pensieroso: – Subito, subito, ma come si fa? e chi accompagna nel coro? Perché voi li volete cantati i requiem; semplici, detti in luogo della messa non rimediano a nulla; cantati ci vogliono. L'altro aggiunse con ipocrita disappunto, sempre senza alzare gli occhi: – Ho capito non volete aiutarmi, non volete dirli, mi rivolgerò a Don Carluccio: buon giorno, e grazie lo stesso, Don Matteo Fece per allontanarsi. Ma Don Matteo non reggeva a lungo nei suoi atteggiamenti cauti; ebbe uno scatto e l'afferrò per il bavero: – Un momento, che furia, vediamo. – No, no, – fece l'altro resistendo mortificatissimo, – mi aspettavo altro da voi: mi ero rivolto a voi con piena fiducia e invece... – Cercò di sfuggire alla stretta. Don Matteo incominciò ad arrabbiarsi – Ma Don Emilio, io non ho detto di no, allora voi non volete capirmi: sono pronto, pronto, prontissimo, come diavolo ve lo devo dire. Don Emilio si arrese: – Be', allora andiamo; qui vicino nella chiesetta di San Giuseppe. “
Francesco Jovine, Signora Ava, Einaudi, 1958; pp. 30-32.
[1ª edizione originale: 1942]
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