#petto di pollo
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RAVIOLI DI ZUCCA DELICA ALLA RICOTTA E FORMAGGI IN BRODO
C’era una volta il nostro caro parrocco don Renato, da buongustaio che era, una settimana prima delle feste dei Santi e dei morti, si prenotava per ricevere in dono un sacchetto dei nostri cappelletti da gustare in quei giorni. Lui lo ricordava raccomandandosi a Serena, la domenica mattina quando finiva la messa.Per tanti anni l’ho accontentato, poi purtroppo la sua malattia e la morte hanno…
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#erbe aromatiche#farina 0 bio#gorgonzola#microonde#pecorino#Petriolo#petto di pollo#pomodorini#ravioli di zucca delica#raviolini#ricotta#uova di gallina felice#zucca
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La necessità di mangiare a tema: tema san valentino, tema festa delle donne, tema pasqua ecc. Dalla tradizione popolare del mangiare nelle festività quello che normalmente non potevi permetterti alla cultura consumistica del mangiare quello che il capitalismo ti dice. Ogni scusa, allora, è buona per fare festa e abboffarsi di felicità culinaria che alla lunga, francamente, caca pure il cazzo.
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Soltanto colleghi, io e Anna
Lavoriamo nella stessa azienda da anni entrambi. Io ho più di cinquant'anni e un po’ di… sana pancetta. Anna, il mio capo, ne ha un po’ meno di cinquanta ma è sempre una vera bellezza: piccolina ma con tutte le sue cose a posto e ben soda. Una vera sportiva. In azienda non c'è nessuno che non le sbavi dietro. Malgrado queste differenze, siamo comunque sempre andati molto d'accordo. Tra noi e con gli altri colleghi: battute, frizzi e lazzi quanti ce ne possono stare in una giornata d'impegno costante. Concentrati ogni giorno fianco a fianco, lavorando molto, ma allo stesso tempo stimandoci e aiutandoci reciprocamente. Ognuno poi a casa con la sua famiglia.
Nell'ambito di cambiamenti di rilievo nella nostra area aziendale di competenza, nell'autunno di due anni fa abbiamo dovuto trasferirci in gruppo in Spagna per un paio di mesi di aggiornamento. Eravamo una decina di colleghi e prendemmo alloggio tutti nella stessa struttura, che offriva stanze attrezzate con cucinino a prezzo conveniente. La sera poi: o tutti al ristorante lì vicino, oppure ci si arrangiava; si comperava qualcosa in rosticceria o al supermercato, quindi si cucinava e mangiava in stanza. Due fili di spaghetti, un petto di pollo, inslata: cose così.
Un sabato, tutti erano più o meno in giro per la città più vicina, tranne noi due, che avevamo deciso di prenderci una pausa. Comperata un po' di roba, ci siamo trovati quindi a spadellare e mangiare nella sua stanza da soli, io e lei. Dopo una buona cena, a dispetto delle minime condizioni organizzative, un po' di ottimo vino spagnolo, abbiamo fatto due chiacchiere in libertà e un certo grado di antica confidenza ci ha portati a superare la sottile linea di confine che separa la normale amicizia tra colleghi da sentimenti esclusivi di intimità a due.
Durante una pausa, le ho chiesto a bruciapelo: "Senti un po’: prima che me ne vada a letto, dopo tanti anni, con tutto l'affetto che c'è tra noi due, lontani da casa… me lo dai un bacio?"
"Ma che cazzo dici? Sei scemo?"
"E dai: che ti costa… non lo saprà mai nessuno…"
"Smettila: mi stai imbarazzando e facendo diventare rossa. Ora mi sto arrabbiando. Seriamente…"
"Che scema che sei… sono tristissimo; vabbè: adesso me ne vado."
"No, dai… Con quel muso da bambino deluso... Porca zozza, dai non mi far sentire in colpa… vieni qua… (e mi diede un bacio veloce e leggerissimo sulla bocca)"
"E quello che era? Che siamo: due scolaretti?"
"Porca troia, stasera… Guarda: basta che la finisci. E mi raccomando: che la cosa resti qui, chiaro?"
Quindi mi gettò le braccia al collo e mi diede un bacio da sballo, succhiandomi la lingua e lavorandosela a lungo.
"Mmmmh… va un po’ meglio…"
"Va un po’ meglio? Cazzo dici: t'ho dato un bacio che avrebbe resuscitato un morto… Mo’ mi incazzo…"
"Ma io per la verità volevo baciarti altro: le tue labbra più private… Quelle in basso…"
"Senti: adesso vai dritto dritto a fare in culo, vai… Stasera propriooo…"
"Va bene, un ultimo disperato tentativo: giuro che se me la fai solo vedere, poi me ne vado nella mia stanza… Cazzo: ci conosciamo da quasi venti anni, che c'è di male a vedersi nudi…"
"Dai, smettila: adesso veramente non sei più divertente. E togliti dalla faccia quell'espressione da cane bastonato… Mannaggia la zozza… (Fissandomi muta per venti secondi) Guarda: solo perché ti stimo, perché mi hai sempre aiutato in mille maniere… poi però ti levi subito dal cazzo, ok? Che stasera mi stai proprio a far girare i coglioni ad elica… Ti faccio licenziare, sai? Mando un'email al Personale appena esci..." A quel punto, seduta sul letto si tolse le scarpe. Guardandomi fisso negli occhi, si sfilò i sexy-jeans a pelle, poi le mutandine che mi gettò in faccia e infine allargò le sue gambe: bellissime e nude. Un miracolo d'erotismo proprio lì, davanti ai miei occhi sgranati.
Io allora scesi in ginocchio come se avessi visto la Madonna e mi avvicinai alla sua fica. Ne sentivo l'odore meraviglioso, che era per me un vero e proprio afrodisiaco.
"Aaaah… devo dire che sei proprio stupenda anche qui sotto… sei una strafica, te l'ho sempre detto… sei un vero capolavoro della natura. Sia benedetta tua madre!"
"Seeee: bonasera… Grazie, scemo… Dai… Adesso smamma…"
Anna aveva le guance rosse come un peperone, mentre si scherniva; ma comunque le si leggeva in viso che era molto lusingata dal mio apprezzamento sincero e che era intrisa di un sottile e sensuale piacere, nel sentirsi così manifestamente desiderata. E non accennava a rivestirsi. Muoveva le gambe a destra e sinistra e così facendo apriva e chiudeva la fica.
Era un gioco erotico sottilissimo, insolito e bellissimo: per me e per lei. Bellissima, Anna: che ora si trovava in una dimensione nuova, per giunta a fica nuda, esposta e con qualcuno che non era suo marito, un uomo certamente buono, ma che la dava per scontata, come mi aveva confessato più volte. E tutto ciò le piaceva: non avrebbe mai voluto che me ne andassi, ne ero sicuro. Era felice di farsi ammirare la fica e l'ano nudi dal suo collega fraterno e protettivo. Era diventata in quel momento una docile e indifesa peccatrice, ma si sentiva tranquilla e al sicuro, con me; pur trovandosi lontana da casa e dalla sua immagine ufficiale integerrima di moglie e madre di famiglia.
"Ora per finire la serata in bellezza, posso baciartela rapidamente? Daiiii…. fammelo fare…"
"Noooooo, pazzo! Ma che cazzo dici… non puoi fare sul serio…"
Intanto, allargava un po’ di più le gambe, alzando contemporaneamente il bacino. Avanzava sul bordo del letto fino quasi a cadere, offrendosi chiaramente al mio viso sempre più vicino a quella meraviglia. Ne percepivo l'odore e la vedevo evidentemente umida, palesemente preda del suo desiderio.
"Guarda, Anna: te le sfioro soltanto e rapidamente con la bocca, queste tue labbra deliziose. Poi mi alzo e me ne vado: giuro… fammelo fare: ti prego… ne ho bisogno, stasera… sono lontano da mia moglie, tu da tuo marito… non puoi farmi morire così: mi struggerò di passione, nel letto…"
"Dai, allora. Uffaaaa… ma tu guarda che cazzo mi tocca fare a me, stasera! Sbrighiamo ‘sta cazzo di faccenda. Vai molto veloce, stronzo…"
Non me lo sono fatto ripetere e ho immediatamente incollato le labbra alla sua fica, mettendo le mie mani sui suoi fianchi nudi per attirarla e stringermela tutta. E non intendevo sfiorarla romanticamente: ho iniziato direttamente a succhiarla forte e a mangiarla. Non mi sarei staccato da quel vero paradiso in Terra per tutto l'oro del mondo. Lei diceva debolmente:
"Dai, su: ma che cazzo fai… non dobbiamo… adesso staccati e vattene… daiii…. oooooh... maledetta testa di cazzo: eravamo d'accordo… suuu… dai: alzati…. aaaah…
E sussurrava quelle parole tenendo ben ferma la mia testa contro il suo bacino, che cominciava deliziosamente e sensualmente a muovere. La adoravo letteralmente. Sarei morto, pur di non staccarmi da lei. L'ho odorata, leccata, succhiata e ingoiata per una buona mezz'ora: se la meritava tutta. Giocavo con le sue grandi e piccole labbra; gliele aspiravo forte e le trattenevo, per poi rilassargliele e continuare a leccarla e mangiarla.
Le infilavo la lingua dentro, la penetravo e guizzavo ovunque. Giocavo con la sua clitoride. In breve, avevo il viso cosparso dei suoi dolcissimi umori ma non riuscivo a saziarmene. Inghiottivo tutto. Respiravo l'aria che sapeva della sua fregna: una vera cura per i polmoni e per l'anima, altro che passeggiata in montagna! Anna mugolava di puro piacere, alzando e abbassando di continuo le anche, pur di farsi leccare dall'alto in basso e in profondità. Mi diceva: “continua, cazzo! Non smettere… si: lecca bene la mia passera e il mio buco del culo. Lo desidero tanto… ooooh, se mi piace... mio marito non me l'ha mai fatto… ma tu d'ora in poi non farmelo mancare mai... ti odioooo… ooooh... bastardo...”
Venne a più riprese, inondandomi ogni volta il viso di puro miele di donna. Poi non ce la feci più: mi alzai e crollata ormai ogni barriera scopammo nudi come se fossimo marito e moglie che non si vedevano da un anno. Ci conoscevamo troppo, per non desiderarlo entrambi. La stimo moltissimo e quindi con estremo rispetto e impegno le sfondai letteralmente quella piccola fregna stupenda che avevo sempre desiderato. Lei si concedeva tutta e godendo mi diceva: “non dovrà saperlo mai nessuno, mi raccomando… intanto ficcamelo tutto bene dentro… mmmmmh… dai, mettici anche i coglioni…” Le dissi che poteva stare tranquilla: non avrei mai corso il rischio di sputtanare entrambi in azienda e di rovinare due famiglie.
A quel punto si girò a pancia in sotto, mise un cuscino sotto il bacino che così si sollevò, e allargò le natiche con le mani per offrirmi il culo. Il suo ano, per la magia che solo una donna d'esperienza e innamorata sa fare, si schiuse da solo davanti ai miei occhi stupefatti: era evidente che voleva essere inculata. Quando si dice “ha un culo che parla.” Avevo dato fuoco a un vero vulcano di passione. Volle che le venissi in culo e le sborrai lentamente dentro non so quanti getti! Una dolcissima, insospettabile, nuova puttana era incredibilmente tutta a mia disposizione! Da allora scopiamo almeno una volta a settimana. Non vi dico quanto è brava a succhiarmelo e a ingoiare tutto il mio cazzo! Riesce a farmi venire quando dice lei. Mi è entrata in testa. Sul posto di lavoro massima formalità: nulla di più delle solite battute e assolutamente nessun contatto fisico. Ci bastano gli sguardi di mezzo secondo. E i messaggi di fuoco tramite la nostra chat segreta su Telegram.
RDA
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Day 13
Giorno 13 - ieri.
Totale caffè bevuti, due.
Rientrati da Senigallia in tarda mattinata, ma sia io che la bimba non stavamo bene (lei peggio) a causa della cena di ieri. Quindi, per tutti pranzo leggero: riso in bianco accompagnato da un pomodoro leggermente condito (questo solo per gli adulti).
A cena ho deciso di darmi al regno vegetale, ché io quella melanzana al forno ce l'avevo ancora qui (due dita ad indicare la gola, e a significare che m'era rimasto il desiderio di assaggiarla) e quindi: fettine di petto pollo marinato in olio, sale e rosmarino per tutti; zucchine intagliate con olio e sale in friggitrice ad aria, melanzana idem e una zucchina tagliata a fette, grigliata in padella e poi condita con olio e sale. Abbiamo anche tagliato un melone per il dopocena (gira adesso, molto, questo melone che si chiama Dino ed assomiglia ad un uovo di dinosauro, ed è molto dolce).
Il sonno è arrivato presto ed è stato piuttosto profondo, ma ho il torcicollo.
Oggi si parte per la prima tappa, ma non sappiamo ancora esattamente a che ora - si ipotizza intorno a metà giornata, in modo da essere in Puglia nel pomeriggio. Sperando di non trovare troppo traffico.
Oggi mi sono svegliato con questa in testa, e l'ho ascoltata poco fa, esercitando un po' le braccia coi pesi:
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La cosa più difficile nella maratona dei Cesaroni è la costante visione di: cornetti, colazioni da urlo, porchetta, salumi, panini, carne essiccata, primi tipici romani, cacio e vino a volontà; mentre qui i miei pasti da broke af girl con sindrome di colon irritabile sono: pasta in bianco, patate bollite, petto di pollo alla piastra, fette biscottate e gallette di riso, la domenica sera una tristissima e minuscola pizza surgelata. Soffro 💔
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Instagram ci bombarda di ricette ma la verità è che abbiamo tutti paura del cibo. Caffè al bar, pranzo al volo davanti al pc e la sera troppo stanchi per pensare a qualcosa che non sia petto di pollo e insalata. In famiglia le buone intenzioni di condivisione cadono di fronte alle intolleranze e alle scelte alimentari diverse che costringono alla differenziazione, e d’altra parte i padroni di casa non sono certo più disposti a sobbollire il ragù dalla domenica mattina. Il fattore decisivo per la scelta dei piatti è il più delle volte che sia sano, secondo dei criteri totalmente dinamici che si affannano a seguire la tendenza del momento, e nel caso in cui non lo fosse sempre meglio mettere le mani avanti: oggi me lo sono meritato, stasera non ceno, almeno prima mi sono allenato.
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Ho un cardigan viola e una maglietta rossa sotto, mi sono pettinata alla fermata del bus. Spero sia una bella giornata, ho bisogno che lo sia.
Ho mangiato: due pezzi di focaccia fatta da me; abbiamo diviso in due una confezione di petto di pollo da due euro e cinquanta; ci ho aggiunto pomodori e insalata; un pacchetto di grissini; quattro chiacchiere; una ciotola di insalata finocchio arancia e noci.
Ho scoperto che in estate una dipendente un po' matta ha ottenuto il numero di telefono del mio compagno di banco e gli ha scritto (di notte, nel racconto sembrava aggravare le cose) messaggi allusivi. Tutti hanno preso la cosa molto seriamente ed io ho pensato alla tranquillità con cui invece veniva affrontato dalle mie parti il mio vicino di casa "un po' matto" ai tempi in cui i miei vicini di casa erano dei pazienti matti in cura. Dopo aver compiuto otto o nove anni ogni bimba riceveva dal vicino complimenti e proposte di fidanzamento a volte anche parzialmente oscene al di là del cancellino, mentre aspettava lo scuolabus.
Ho sempre voluto leggere un saggio sulla figura del matto (l'è mat) in Russia, invece sul bus e in pausa pranzo leggo una guida turistica della città di Verona: leggo cinque pagine e poi scopro che la porta o l'affresco tanto minuziosamente descritto è stato distrutto o trafugato ancora prima dell'arrivo del Medioevo.
Da queste parti si usa dire: è originale, è finito a metà.
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amore e psiche
La mia psiche mi tormenta, con immagini di guerra
di dolore e sofferenza.
Racchiusa nella mia crisalide.
Il mio letto è congelato senza la sua presenza, notte insonni e pensierose
Tengono sveglie le mie membra.
Il buio mi stordisce e
I miei pensieri si esacerbano, pensando al passato
Quello che fu;
Al solo ricordo di ciò che ero.
Ciò che sono ora,
Nascosta
Celata
Occultata.
Apro gli occhi e il buio mi accarezza, cullandomi fino al risveglio. Sono sempre in quella stanza buia, fredda e umida. Riesco a vedere la mia luna, con cui parlo ogni notte. Oggi è tondeggiante e brillante; rilascia il suo bagliore nella stanza, illuminando le mie braccia, adornate da agghiaccianti
impronte e le mie gambe piene dei suoi graffi, morsi. Il suo affetto.
Sento la porta di casa aprirsi, il mio amore, il mio angelo. Lo sento togliere le scarpe e andare in cucina per preparare la nostra cena. Mentre cuoce va nella sua camera, per togliere i suoi vestiti del lavoro; prima la camicia scambiandola per una t-shirt, poi i pantaloni del completo, optando per dei pantaloni della tuta e infine mettendo delle ciabatte in gomma. Per quando ha finito la cena è pronta, è mercoledì quindi sarà pollo e insalata.
Scende le scale lentamente, poggia giù il cibo nei gradini per aprire le serrature. Il cibo ha un odore buonissimo, il mio benevole custode, il mio protettore, che mi difende dal mondo cruento che è al di fuori di queste mura, apre la porta e si siede affianco a me, porgendomi il mio cibo.
Neanche una parola deve essere scambiata tra noi, il suo sguardo è abbastanza.
Le sue iridi mi sommergono, lasciando solo un piccolo spazio che mi permette di sopravvivere.
e quando il mio corpo e la mia psiche sono alla sua mercé, mi sento completa.
Mi sento completa e amata, tenuta tra le sue braccia che i ricordi lontani di amici e parenti sono solo immagini sfocate nel retro della mia mente. E quando lui ha finito con me mi tiene stretta nel suo petto e mi chiedo, chi ero io prima di lui?
Niente. Nessuno.
Quando non so neanche quanto tempo fa, arrivai di fronte la sua porta bagnata dalla pioggia e sporca di terra, mangiata dalla natura, ero priva di sentimento. La mia vita era a puttane e avevo pensato che farmi due giorni di trekking in mezzo alle montagne mi avrebbe fatto bene. Ma dopo
essermi persa per otto giorni i all’interno della selva oscura delle montagne dell’ Appalachia, vidi la mia unica salvezza nella dimora malridotta alla fine di uno stradino di montagna. Era una casa completamente in legno, si vedeva che i materiali erano buoni ma era poco curata, il legno era in gran parte imbottito d’acqua e pieno di muschio, le finestre erano coperte da fogli di giornale e dal camino non emetteva fumo. Pensando che nessuno fosse in casa entrai e quando vidi del cibo e dell’acqua sul tavolo del “salotto” mi ci fiondai sopra, mangiando tutto quello che riuscivo a prendere. Ero così affamata e esausta che non senti la porta aprirsi e una figura camminare dietro di me. L’uomo che per molto tempo detestai, si prese cura di me. Mi vendo le ferite e mi dava da mangiare, e in cambio voleva solo che gli pulissi casa. Perché dovevo essere così difficile con lui? con il mio povero amato, che voleva solo qualcuno da tenere stretto la notte per sentirsi meno solo.
Lui la sera andava a dormire nel suo divano mentre io prendevo il letto, ma era così solo, e il suo mal di schiena non gli permetteva di dormire bene nel divano, per forza doveva venire a dormire nel letto con me, e io sciocca che mi dimenavo e mi arrabbiavo. Ma lui è sempre stato paziente con me. Mi ha fatto capire che io non avevo bisogno di vivere una vita piena di problemi, quando potevo soltanto rimanere a casa a pulire e preparare da mangiare per lui. Io qua non penso, sono libera da ogni preoccupazione. Quando alla fine della giornata andiamo a dormire e lui mi stringe stretta, soffocandomi tra le sue braccia, sento che ho un motivo per esistere, quello di aspettare la sera per cenare insieme, parlargli di cosa ho fatto a casa mentre lui era via e dormire insieme.
Mi ricordo il terrore che provavo quando mi guardava. Le leggende che si passano da persona a persona, sulla terribile bestia che abita il terreno dell’ Appalachia, il Wendigoon, il mutaforma; e di come guardando nei suoi occhi, pensavo che la leggenda avesse in fin dei conti un fondo di verità, un mostro abita questi boschi, un mutaforma, che si finge un umano pieno di compassione, ma che è pronto a sbranarti quando meno te lo aspetti.
La prima parte della mia vita è tutta un blur, l’unica cosa che so è che sono felice. Non importa che quando andiamo a fare una passeggiata vedo dei manifesti col mio volto appiccicati a degli alberi, perché lui le strappa e le butta via e neanche gli elicotteri che passano sopra la nostra casa che disturbano il nostro sonno perché mi stanno cercando.
Io non ricordo la mia vita precedente, ma so che qua è dove devo stare.
#amore e psiche#writing#writers on tumblr#writeblr#writers and poets#writerscommunity#poesia#love#creepypasta#creepycore#creepytales#blurb
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INTRO POST
H: 158m
W: 69.9kg LW: 34kg HW: 70.2kg
GW: 49kg UGW: 45kg (fine 2025)
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Terapia farmacologia (seguita da psichiatra): Depakin 500 chrono (×2), Serenase 5mg, Fevarin 50mg (1+mezza), Akineton, Lyrica, Resilient (Litio) 83mg
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Diagnosi: bulimia e disturbo bipolare
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Dieta (seguita da medico nutrizionista):
Colazione: 30g di fette biscottate con 15g di marmellata+150ml di latte di soia
Spuntino: 1 frutto medio
Pranzo: 80g di pasta integrale+140g di legumi in scatola/80g di salmone/1 scatoletta di tonno al naturale+10ml di olio+verdura
Merenda: 1 frutto+100g di yogurt greco 0%
Cena: 60g di pane+150g di petto di pollo/2 uova/150g di pesce (senza spine)+10ml di olio+verdura
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Attività fisica:
Arti marziali Nuoto Corsa
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Altro:
-Studio fotografia
-Amo andare a cavallo
-Amo gli animali in generale e il mio obiettivo per il 2025 è diventare vegetariana, oltre che a perdere peso senza restrizioni o abbuffate.
-Un'altro obiettivo per il 2025 è smettere di fumare (fumo circa 10 sigarette al giorno).
-Sono seguita anche da uno psicologo e da un pranoterapeuta.
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atleti olimpici su tiktok che fanno vedere quello che mangiano al villaggio e hanno la dieta di un san bernardo adulto, io pensavo fosse tutto riso in bianco e petto di pollo invece questi se magnano tutto il cibo della mensa + muffin al cioccolato e nutella + chiedono a gran voce una carbonara idoli veri
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Un secondo piatto: petto di pollo al gratìn.
Prendiamo un petto di pollo e tagliamolo a fette con un coltello 🔪 adatto. In un piatto fondo versiamo pan grattato e grana grattugiato quindi mescoliamo. Impaniamo bene le fette di pollo nel piatto contenente il mix che abbiamo mescolato.
Versare olio in una padella e disporre il pollo impanato nella padella, cucinare a 🔥 fuoco medio girando il pollo di tanto in tanto, non dimenticare un pizzico di sale, quanto basta.
Il piatto è pronto per essere servito.
@johnnydepp @pietroferrandes-blog
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ma è vero che mangiare tanto petto di pollo fa crescere le zizze?
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23 anni ma devo chiamare la mia mamma per farmi dire come friggere un petto di pollo
però so fare una carbonara da paura
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Che cosa sono tutte quelle portate invitantissime? 😍
Foto di sopra:
- yakitori (spiedini di varie parti del pollo tipo coscia, pelle, etc)
- cosciette di pollo grigliate e speziate
- ceci con cipolla e un po' di salsa
- colza fatta come se fossero broccoletti lol
- insalata di patata
Foto di sotto:
- onigiri di riso rosso con fagioli rossi (non gli azuki)
- sempre colza
- きんぴりごぼう (kinpiri gobō) - il gobō è tipo un bastone lungo che è un tubero ed è preparato con carote e konjac
- petto di pollo marinato nel kōji (che è una pasta di riso fermentato) e penso condito con le solite cose (ovvero salsa di soia, mirin e sake)
- daikon (altra verdura asiatica tipo carotone gigante bianco) con tofu fritto e chikuwa (fatto con pasta di pesce simile al naruto) fatto bollire nel dashi e soia, mirin, sake
Se qualcosa non è chiaro... mi spiace perché meglio di così nun se pò. LOL
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In altri frangenti (o se vogliamo "una vita fa", quella vita di prima della sequenza >malattia di un familiare>ristrutturazione>diventare padre>pandemia>lutto>depressione) il matrimonio polacco-ucraino che ci attende oggi sarebbe stato per il sottoscritto motivo di entusiasmo a mille. Il fare baracca/bordello/casino divertendosi era qualcosa che mi trovava spesso e volentieri più che disponibile diciamo. La realtà odierna è invece un tantino differente: mal di testa subdolo da ventiquattrore, voglia di socializzare non rilevata (livello: ma chi v' sap'), stanchezza da notti insonni con max cinque ore di sonno (22-03 is my jam), paranoia per il forte odore di fumo nell'aria che proviene probabilmente dal porto con le montagne di carbone fumante lungo le banchine. Chiudono il concerto i dolori alla schiena e i dolori intestinali che ancora non hanno una diagnosi (ibs? Chrom? Diverticulitis patronus?) Su una cosa però medico di famiglia, il cardiologo, l'internista, la psicologa, l'otorino, il fisioterapista concordano - anzi due - :
Signor 3nding, lei deve
- rilassarsi - perdere peso, almeno quindici chili preferibilmente venti.
...
Ora, è possibile che sia prevenuto io che al pensiero di qualcuno rilassato che perde peso mi vengono in mente solo persone in coma profondo. Ma non è che uno può mettere in pausa i cazzi (termine tecnico) di matrimonio/parentame/lavoro/genitorialità/varie ed eventuali isolandosi a botte di bulgur/petto di pollo/verdure.
Vabbè dai, beviamoci su.
Acqua.
Liscia.
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