#perdere un amico
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Avere un amico/perdere un amico
Nel silenzio del cuore, dove l’anima vaga, un amico è la luce che mai si spegne, è un abbraccio caloroso in una notte fredda, una melodia dolce che nell’aria si imprime.
Un amico è un faro in un mare di tenebra, la mano che ti regge quando inciampi nel buio,
Quando trovi un amico la solitudine scompare per sempre, la parola condividere acquista un altro significato.
un amico è tutto, il camino, la luce nel buio. un amico c’è quando hai bisogno, quando nessuno ti ascolta ma lui si, un amico è sempre al tuo fianco, ti insegna a rischiare ad avere coraggio, ti da la sicurezza di poter vivere giorno per giorno con il sostegno di qualcuno. ti aiuta a camminare a trovare una via d'uscita quando tu non la vedi, è sempre pronto a sostenerti e non giudica le tue scelte, è pronto a crederti e a difenderti.
al contrario perdere un amico è come perdere tutto ciò a cui tenevi, uno strazio per l anima, un deserto vuoto e isolato, perdere un amico e sentire che tutto quello che avete passato e condiviso rimarrà un ricordo e basta. Perdere un amico è come perdere la bussola, è come perdere una parte di te stesso e piangi e ridi in solitudine.
In questo viaggio solitario, imparerai ad andare avanti, portando la sua luce con te, e lo sentirai vicino anche se lontano, perdere un amico è un doloroso naufragare, ma il legame che cera mai potrà essere dimenticato.
E così le successive ore, giorni e stagioni, i ricordi resteranno un dolce tepore, con un sorriso nell'anima, porterai con te queste emozioni, perché un amico per sempre rimane nel cuore.
-keyla0953
#amico#perdere un amico#luce nel buio#emozioni#viaggi#miei pensieri#restare#andarsene#ricordi#non dimenticare
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Italian literature tournament - Third round.
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Propaganda in support of the authors is accepted, you can write it both in the tag if reblog the poll (explaining maybe that is propaganda and you want to see posted) or in the comments. Every few days it will be recollected and posted here under the cut.
Propaganda for Pier Paolo Pasolini by @alsosprachvelociraptor
Vorrete mica fare perdere Pier Paolo Pasolini, tra le più importanti figure LGBT+ in Italia, nonché l'uomo che si faceva scattare migliaia di queste foto? Letteralmente un'icona di stile, e non solo di pensiero, degli anni 60 e 70?!
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Ammirate con quale fierezza sfoggia la camicetta più confusa (ma col cuore nel posto giusto) che potesse esserci sul mercato. Appoggiato in una posa statica al suo amato divano fucsia. Torquato Tasso mica ce l'aveva, il divano fucsia!
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Vi prego di osservare con attenzione il tacco ventordici (forse non lo sapete, ma PPP era alto tre mele o poco più), e l'elegante mix di bronzo metallizzato + vernice nera. Una combo che sicuramente dovrebbe portargli un sacco di voti. (queste foto sono state scattate nel 1973 nella sua casa in Via Eufrate e sono apparse sulla rivista "OTTO8")
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Votate Pier Paolo per poter in futuro vedere altri deliziosi outfit anni '70. Con la manina sul fianchetto, ovviamente.
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Propaganda for Torquato Tasso by @girldante, @eresia-catara and @machiavellli
copying @eresia-catara and @machiavellli's torquato propaganda because with all due respect for a giant like pasolini we are tassopilled in this house:
#TORQUATO VAIII#con tutto il rispetto per le imprecazioni di pasolini#ma tormento religioso omosessuale sublimato con la poesia >>>>>>#inoltre non mi risulta che pasolini abbia mai scritto qualcosa di melodico e suggestivo come Qual rugiada o qual pianto/ quai lagrime eran#quelle/ che slarger vidi dal notturno manto/ e dal candido volto de le stelle?#ma soprattutto#Pasolini non ha descritto un duello omoerotico tra cavalieri dove ha cercato in tutti i modi di non far trasparire il suo desiderio con#aggiunta di finale tragico#Quindi.#ripeto. TASSO VAIIIIIIIIII#ANZI AGGIUNGO UN'ALTRA COSA#Tasso era così tormentato e paranoico e bisognoso di affetto che è andato dalla sorella#travestito e gli ha detto che era morto per vedere come avrebbe reagito#poi ha passato qualche giorno a casa sua >3#e si è spontaneamente consegnato agli inquisitori che non lo volevano neanche più vedere#inoltre pasolini non è passato alla storia come qualcuno che pensava di essere perseguitato da un folletto >333
#TORQUATO TASSO#THE AUTUMN OF THE RENAISSANCE#THE AUTHOR WHO WAS SO OUT AND INSIDE OF HIMSELF TO BECOME A LITERAL CHARACTER FOR MANY PSYCHOLOGICAL STUDIES#THE ONE WHO PUT THE PIETAS HAS THE HEART OF HIS POEM#THE HEIR OF CHRISTIAN HUMANISM#“amico; hai vinto: io ti perdon; perdona/ tu ancora”#THE WHOLE Tancredi - Clorinda ARC CMON#“temerò me medesmo; e da me stesso/ sempre fuggendo#avrò me sempre appresso.”#also#he never had a break
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Con lei
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Se sono a due metri da lei, ancora ragiono. Se mi trovo nel raggio d'azione del suo odore, già inizio a perdere la razionalità. Quando poi siamo nudi, a contatto di pelle, sono nel suo totale e completo controllo. Cerco di non farglielo capire. Spero non realizzi mai che potrebbe farmi fare tutto ciò che vuole. O forse spero ci arrivi, prima o poi, tanto la amo.
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Non solo il mio corpo, ma la mia stessa anima è tutta sua. La adoro e se decidesse di non amarmi più, la mia vita non varrebbe più nulla. Se mi sveglio al mattino e non la vedo accogliermi col suo splendido sorriso, mi interrogo, mi torturo in silenzio e la giornata prende una brutta piega. Lo so: non è normale dipendere emotivamente e psicologicamente dall'umore di qualcun altro.
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Ma tu dimmi: cosa è “normale” in fatto d'amore? È risaputo che la più forte droga che esista per un essere umano è un altro essere umano, no? E le follie più grandi, le svolte più imprevedibili nelle vite degli esseri umani, non sono per la maggior parte dovute a una questione d'amore? Mi chiedi se sono felice… no che non lo sono. Tu conosci qualcuno che lo è forse? Tu lo sei? Felicità è morta di autocompiacimento.
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E comunque, amare vuol dire in massima parte soffrire, dando così un qualche valido senso alla propria vita. Con rari sprazzi di gioia. Il resto non vale neppure la menzione, a confronto. Credimi se te lo dico, da tuo amico: spero con tutto il cuore che questa maledetta dipendenza, questa dolcissima condanna a vita, questa gabbia dorata capiti anche a te. Sinceramente. Ora devo andare. Ci vediamo domani mattina. Stammi bene. La birra te la offro io, ovviamente��� cameriere, il conto per favore…
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RDA
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UN UOMO SAGGIO UNA VOLTA DISSE:
1- Non chiamare qualcuno più di due volte di seguito. Se non risponde, probabilmente ha qualcosa di importante da fare.
2- Restituisci i soldi che hai preso in prestito prima ancora che la persona se ne ricordi o li richieda. Questo dimostra integrità e rispetto. Lo stesso vale per ombrelli, penne e contenitori per il pranzo.
3- Non ordinare mai il piatto più costoso quando qualcuno ti offre un pranzo o una cena.
4- Non fare domande imbarazzanti come "Non sei ancora sposato?" o "Non hai figli?" o "Perché non hai comprato una casa?" o "Perché non hai una macchina?" Non sono affari tuoi.
5- Apri sempre la porta a chi arriva dietro di te, indipendentemente dal fatto che sia un uomo o una donna, più grande o più giovane. Trattare bene gli altri in pubblico non ti sminuisce.
6- Se prendi un taxi con un amico e lui paga questa volta, cerca di pagare tu la prossima.
7- Rispetta le opinioni diverse dalle tue. Ricorda che ciò che per te è un 6, per qualcun altro può sembrare un 9. E un secondo punto di vista è sempre utile.
8- Non interrompere mai chi sta parlando. Ascolta fino alla fine, poi esprimi il tuo pensiero.
9- Se scherzi con qualcuno e lui/lei non sembra divertirsi, smetti e non rifarlo. Questo dimostra rispetto e sensibilità.
10- Di' sempre "grazie" quando qualcuno ti aiuta.
11- Fai complimenti in pubblico, critica in privato.
12- Non c’è quasi mai motivo di commentare il peso di qualcuno. Limìtati a dire: "Stai benissimo". Se vogliono parlare di perdere peso, lo faranno loro.
13- Quando qualcuno ti mostra una foto sul telefono, non scorrere a destra o a sinistra. Non sai mai cosa potrebbe esserci dopo.
14- Se un collega ti dice che ha un appuntamento dal medico, non chiedere il motivo. Di' semplicemente: "Spero vada tutto bene". Non metterlo nella posizione scomoda di dover spiegare la sua salute personale.
15- Tratta chi fa le pulizie con lo stesso rispetto che riservi a un amministratore delegato. Nessuno sarà colpito dalla tua maleducazione verso chi ha un ruolo inferiore, ma tutti noteranno se li tratti con rispetto.
16- Se qualcuno ti parla, guardare il telefono è segno di maleducazione.
17- Non dare mai consigli non richiesti.
18- Quando rivedi qualcuno dopo tanto tempo, evita di chiedere l’età o quanto guadagna, a meno che non sia lui a parlarne.
19- Fatti gli affari tuoi, a meno che la questione non ti riguardi direttamente. Resta fuori dalle situazioni che non ti competono.
20- Togliti gli occhiali da sole quando parli con qualcuno per strada. È un segno di rispetto e il contatto visivo è importante quanto le parole.
21- Non parlare delle tue ricchezze in presenza di chi ha poco. Allo stesso modo, non parlare dei tuoi figli davanti a chi non può averne.
Ma soprattutto ....
22- Evita risposte o comportamenti, ad mentula canis.
🤗♥️🍀☺️
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6 day Pokeshipping Week: Disney AU
Iniziando a disegnare questa illustrazione, ho provato a immaginarmi come poteva svilupparsi la storia, con Misty da protagonista. Così ho buttato giù qualche idea, fino ad avere una piccola trama. Storia che ovviamente non scriverò per sto già scrivendo altre fics, però mi sono ugualmente divertita a idearlo.
Ringrazio Andy per avermi dato qualche consiglio per il disegno.
In breve:
Disney (Alice in wonderland) x Pokémon
Misty (Alice) ha 12 anni ed è la più piccola di quattro sorelle, che spesso viene sottovalutata e derisa dalle sorelle perché più piccola e con meno fascino. Le quattro sorelle Waterflower vivono a Cerulean City e sono orfane di genitori.
La famiglia Waterflower è famosa per il loro talento negli spettacoli acquatici, ma Misty a causa di un’incidente che l’ha quasi fatta annegare da piccola, non riesce a nuotare senza provare panico.
Un giorno lei e le sue sorelle sono al parco, e mentre loro si intrattengono flirtando con dei ragazzi mostrando le loro abilità nel nuoto sincronizzato, Misty viene lasciata in disparte. Indispettita per venire sempre trattata come una bambina, Misty sale su un albero nel momento che vede un grosso papero giallo uscire dal lago. Nessuno dei presenti sembra notarlo e il papero indisturbato si infila in una cavità dell’albero dov’era salita Misty. Non vedendolo più uscire, Misty incuriosita si infila nella cavità, ma finisce per precipitare in un buco apparentemente senza fondo.
Quando finalmente atterra, si ritrova in un mondo diverso dal suo, dove vivono strane creature che si fanno chiamare Pokémon.
Senza sapere come tornare indietro, Misty decide di seguire il papero giallo, Psyduck (Bianconiglio), che sembra avere molta fretta. Lungo il cammino Misty conoscerà gli stravaganti abitanti che vivono in quel mondo, tra cui Ash (Cappellaio matto) con il suo amico Pikachu (Ghiro), che si divertono a organizzare feste invitando i Pokémon alla loro grande tavola. Misty arriverà al suo party seguendo Psyduck che è un ospite fisso al tè party di Ash. Ash ha 10 anni ed è considerato dagli abitanti di quel mondo un po’ matto perché parla con i Pokémon e li tratta come amici. Ha un indole allegra e festaiola, ma è anche distratto e imbranato. Tra Misty e Ash nascerà una sincera amicizia, perché Misty è l'unica a riconoscere che non è pazzo come credono gli altri e ad apprezzare la sua natura generosa verso tutte le creature. Ash in cambio l’aiuterà nella sua ricerca di un modo per tornare a casa, comparendo e togliendola spesso dai pasticci. Anche se talvolta i guai li provocherà lui, finendo che lei dovrà aiutare Ash.
Oltre a Ash, Misty farà amicizia con Brock (Tartaruga finta), un ragazzo di 16 anni che si atteggia in molto più maturo per la sua età, venendo quindi spesso scambiato per un adulto. Inoltre ha una predilizione per le donne mature, perdendosi in sproloqui sul suo amore per donne appena conosciute e rimbambendosi ogni volta che si innamora. Sarà Misty che ogni volta lo dovrà rimettere in riga.
Misty farà la conoscenza del Prof. Oak (Brucaliffo), un signore anziano che passa tutto il suo tempo a dispensare spiegazioni criptiche su quel mondo e sulle creature che ci vivono. Misty andrà da lui a chiedere un modo tornare a casa, ma lui risponderà solo con indovinelli facendole perdere tempo.
Misty incontrerà anche il dispettoso Meowth (Stregatto) che la condurrà con l’inganno da James e Jessie (Re e Regina di cuori), che si divertiranno a strapazzare e ingannare la ragazza, invitandola a un torneo Pokémon, in cui cercheranno di barare.
C’è poi Gary (Humpty Dumpty), sempre seduto su un muretto da cui non può fare a meno di vantarsi della sua intelligenza al malcapitato che passa. Fa così tanto innervosire Misty, che lei finisce per dare un calcio al muretto senza sapere che questo avrebbe franato e che Gary sarebbe caduto giù.
Dopo diverse disavventure, Misty riuscirà a tornare nel suo mondo con l’aiuto di Ash e Brock, e ai Pokémon. Una volta tornata all’albero cavo, Misty scopre che i mesi trascorsi nel mondo dei Pokèmon, nel suo mondo equivalgono a pochi minuti. Quindi le sue sorelle non si erano neanche accorte della sua scomparsa.
Grazie a quell’esperienza Misty è più sicura delle sue capacità, superando la sua fobia con l’acqua e mostrando alle sorelle di avere talento nel nuoto sincronizzato.
Passato un anno, Misty sente nostalgia del mondo abitato da Pokémon e dei suoi amici, ma è ancora incerta se tutto sia stato un lungo sogno dettato dalla sua fantasia. Un giorno le sorelle comprano un vecchio specchio da cui Misty sente che qualcuno la sta chiamando, ma non vedendo nessuno crede di avere le allucinazioni. Più avanti però vedrà comparire nello specchio Psyduck in stato di agitazione e Misty comprende che qualcuno l’ha mandato a chiamarla perché ci sono problemi nel mondo dei Pokémon.
Come per magia, Misty riesce ad attraversare lo specchio e si ritrova dall'altra parte con i suoi amici che la aspettano in un mondo in guerra.
Misty, Ash e Brock, con altri abitanti di quel posto, si ritrovano coinvolti in una battaglia per riportare la pace in quel mondo. Guerra causata da una lotta di potere tra Green e Yellow (Re e Regina bianchi) contro Red e Leaf (Re e Regina rossi), e che minaccia di coinvolgere il mondo reale dove vive Misty. Nel frattempo i sentimenti tra Misty e Ash si sono evoluti in qualcosa di più profondo, sbocciando in amore e complicando la sua scelta se tornare nel suo mondo o rimanere nel mondo dei Pokémon.
#pokeshipping week 2024#pokeshippingweek2024#pokeshipping#pokemon#misty pokemon#ash pokemon#ashxmisty#yachan#disney au#alice in wonderland
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Col solito sguardo da voyeur che tanto contraddistingue questa epoca osservo le conversazioni tra me e il mio migliore amico e, per l’appunto, immedesimandomi nei panni di un ipotetico spettatore, ne rimango sconcertata, scandalizzata, disgustata da tutti i punti di vista. Riapprodare a questa consapevolezza giorno dopo giorno è fonte di tremenda noia, per me, perché sono quasi certa che perdere qualsiasi maschera e artificio con qualcuno sia diventato un immenso lusso – e di certo un tesoro prezioso da custodire qualora lo si abbia. Controintuitivamente parlando, quindi, il politicamente corretto e il buonismo tanto di tendenza oggi non sono che figliastri deformi del ‘68, che del suo meglio non hanno osato ereditare nulla di davvero dirompente.
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UN UOMO SAGGIO UNA VOLTA DISSE:
1- Non chiamare qualcuno più di due volte di seguito. Se non risponde, probabilmente ha qualcosa di importante da fare.
2- Restituisci i soldi che hai preso in prestito prima ancora che la persona se ne ricordi o li richieda. Questo dimostra integrità e rispetto. Lo stesso vale per ombrelli, penne e contenitori per il pranzo.
3- Non ordinare mai il piatto più costoso quando qualcuno ti offre un pranzo o una cena.
4- Non fare domande imbarazzanti come "Non sei ancora sposato?" o "Non hai figli?" o "Perché non hai comprato una casa?" o "Perché non hai una macchina?" Non sono affari tuoi.
5- Apri sempre la porta a chi arriva dietro di te, indipendentemente dal fatto che sia un uomo o una donna, più grande o più giovane. Trattare bene gli altri in pubblico non ti sminuisce.
6- Se prendi un taxi con un amico e lui paga questa volta, cerca di pagare tu la prossima.
7- Rispetta le opinioni diverse dalle tue. Ricorda che ciò che per te è un 6, per qualcun altro può sembrare un 9. E un secondo punto di vista è sempre utile.
8- Non interrompere mai chi sta parlando. Ascolta fino alla fine, poi esprimi il tuo pensiero.
9- Se scherzi con qualcuno e lui/lei non sembra divertirsi, smetti e non rifarlo. Questo dimostra rispetto e sensibilità.
10- Di' sempre "grazie" quando qualcuno ti aiuta.
11- Fai complimenti in pubblico, critica in privato.
12- Non c’è quasi mai motivo di commentare il peso di qualcuno. Limìtati a dire: "Stai benissimo". Se vogliono parlare di perdere peso, lo faranno loro.
13- Quando qualcuno ti mostra una foto sul telefono, non scorrere a destra o a sinistra. Non sai mai cosa potrebbe esserci dopo.
14- Se un collega ti dice che ha un appuntamento dal medico, non chiedere il motivo. Di' semplicemente: "Spero vada tutto bene". Non metterlo nella posizione scomoda di dover spiegare la sua salute personale.
15- Tratta chi fa le pulizie con lo stesso rispetto che riservi a un amministratore delegato. Nessuno sarà colpito dalla tua maleducazione verso chi ha un ruolo inferiore, ma tutti noteranno se li tratti con rispetto.
16- Se qualcuno ti parla, guardare il telefono è segno di maleducazione.
17- Non dare mai consigli non richiesti.
18- Quando rivedi qualcuno dopo tanto tempo, evita di chiedere l’età o quanto guadagna, a meno che non sia lui a parlarne.
19- Fatti gli affari tuoi, a meno che la questione non ti riguardi direttamente. Resta fuori dalle situazioni che non ti competono.
20- Togliti gli occhiali da sole quando parli con qualcuno per strada. È un segno di rispetto e il contatto visivo è importante quanto le parole.
21- Non parlare delle tue ricchezze in presenza di chi ha poco. Allo stesso modo, non parlare dei tuoi figli davanti a chi non può averne.
22- Dopo aver letto un bel messaggio, prova a dire "Grazie per questo messaggio". L’apprezzamento è il modo più semplice per ottenere ciò che non hai ancora.
-Web
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Drinnn-drinnn-drinnn... guardo il cell, 02 ecc..ecc..e' il prefisso di Milano, mi dico. Sara' mia figlia che chiama da casa di qualche suo amico.
-pronto!
- buongiorno sig. Roberto, sono Giuseppe dell'agenzia immobiliare di Milano. Ci siamo sentiti qualche mese fa per la sua casa di NoLo. Allora, ha deciso di venderla?
Io cado dalle nuvole, credevo di aver detto chiaro e tondo che non avevo nessuna intenzione di vendere, visto che ho acquistato quella casa da poco tempo..
- No, guardi, ci deve essere un equivoco..
- Ma non le interesserebbe prendere una casa piu' grande? Guardi, ne abbiamo una in via Marco Aurelio, a 100metri da casa sua. Un vero affare, da non perdere. Un bel primo piano di 100mq a soli 500mila euro. Sa, sig. Roberto, occasioni cosi non capitano tutti i giorni. Anzi, forse non le capiteranno mai piu'. Una casa cosi' non si prende per meno di 800mila euro.
Io: scusi, sig. Giuseppe, i 100mq delle agenzie immobiliari li conosco bene, saranno 80 a malapena. E poi, con tanti "cummenda" che sono a Milano, "l'affare del secolo" lo propone a un terrone romano come me? E poi ancora, se e' l'occasione della vita, perche' non la ferma lei e poi la rivende mettendosi in tasca bigliettoni e bigliettoni di plusvalenza come il duo LaRussa- Santanche' con villa Alberoni?
Ho riattaccato senza nemmeno salutare..
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- Gli amici di Ramy, intervistati dalle Iene, sostengono di aver parlato con uno dei carabinieri che quella sera ha inseguito lo scooter prima dell’incidente. Dicono: “Abbiamo avuto un dibattito con i militari e uno ci ha detto che quando ha visto il ragazzo dietro (Ramy, ndr) perdere il casco lui già sapeva che andava a finire male”. E quindi si chiedono: “Perché non ti fermi? Cioè tu sapevi che sarebbe andata a finire male e non ti fermi?”. Il dolore per la morte di un amico è comprensibile, e può anche darsi che il contatto tra la volante e lo scooter ci sia stato, nulla si può escludere, ma non si può accusare l’Arma per aver rincorso i fuggitivi o di non averli lasciati andare. Perché? Quando una volante impone un posto di blocco ad uno scooter in una normale serata milanese e questo non si ferma, i militari non sanno chi ci sia sopra. Non hanno idea si tratti di due “bravi ragazzi”, che non avrebbero motivo per non fermarsi. In sella potrebbe essere un malvivente, un terrorista, un ladro, un latitante, un ricercato molto pericoloso. Potrebbe essere chiunque. Ecco perché inseguono la moto anche se “avevano capito che sarebbe finita male”.
Via Il Giornale
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Un uomo sposò una bella ragazza. L'amava molto. Un giorno, la donna, sviluppò una brutta malattia della pelle. Lentamente iniziò a perdere la sua bellezza. Accadde così che un giorno suo marito partì per un viaggio di lavoro. Al ritorno ebbe un incidente e perse la vista. Tuttavia, la loro vita matrimoniale continuò come al solito.
Ma col passare dei giorni, la donna perse gradualmente la sua bellezza. Il marito, cieco, non poteva saperlo e la loro vita matrimoniale continuò senza alcuna differenza. Continuò ad amarla e anche lei lo amava molto. Un giorno la donna morì. La sua morte procurò all’uomo un grandissimo dolore, tanto forte da fargli decidere di lasciare la loro città una volta terminati gli ultimi riti funebri.
Un amico comune, da dietro chiamò l’uomo e gli disse: “Ora come potrai camminare da solo? Tutti questi giorni tua moglie ti aiutava”. L’uomo rispose: “Non sono cieco. Stavo recitando perché se avesse saputo che potevo vedere la sua condizione della pelle a causa della malattia, l'avrebbe addolorata più della malattia stessa. L'amavo non solo per la sua bellezza, mi sono innamorato della sua natura premurosa e amorevole. Così ho finto di essere cieco. Volevo solo renderla felice”.
Morale: quando ami veramente qualcuno, fai di tutto per rendere felice la persona amata e a volte è bene per noi agire alla cieca e ignorare i reciproci difetti per essere felici. La Bellezza svanirà con il tempo, ma il cuore e l'anima saranno sempre gli stessi. Ama la persona per quello che è interiormente, non esteriormente... ❣️ 💢 ❣️
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Anni fa, agli inizi della mia
carriera, un amico e collega più anziano di me mi disse
che la vita fino a una certa età serve per mettere insieme
cose, pensieri, persone.
Poi, da un certo punto in poi, si deve avere l'accortezza e la
saggezza di iniziare a mollare la presa.
Prima che sia tardi.
Lasciare andare, se hai fortuna con calma e
progressivamente, un pezzo alla volta.
Fino a presentarti all'appuntamento nudo come quando sei
venuto al mondo.
Mi disse che sperava che le sue ultime parole fossero :
"Ecco qui. Sono pronto."
Certo che non piace sentirsi ricordare un fatto che mette in
crisi business plan e marketing e social media manager.
Soprattutto su pagine come queste.
Dove si cerca giustamente di sistemare il primo di pezzo di
vita.
Ma in questa epoca di vite sgangherate e smemorate
ispirate ai reel e tik tok degli altri, vivendo sempre nella
speranza di sfuggire ad una resa dei conti che ci metterà di
fronte ad un bilancio di dare e avere probabilmente in
passivo di amore, penso che sia un suggerimento che
dovrei tenere davvero caro.
Perdo e perderò molti pezzi a cui tengo, di cui sono
innamorato e geloso.
Pezzi miei e pezzi altrui.
Pezzi di proprietà e pezzi che non sono mai stati miei.
Una Caporetto esistenziale inevitabile.
Ma anche tutto questo perdere avrà un minimo di senso, se
mi ricorderò, già da ora, che tutto, mio e non mio, è solo un
noleggio, un prestito, un affitto, un comodato d'uso al
massimo.
Da ritornare in buono stato e spalmato di amore.
Almeno in pareggio di bilancio.
Almeno per farmi ricordare bene
Anche su queste pagine.
Sebastiano Zanolli
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Biden consente ai suoi scagnozzi ucragni di usare armi che raggiungano il territorio russo in profondità.
Brutto gesto da parte di un presidente uscente, è indubbio ma, primo: ma quale escalation, cfr. Kursk e ponte in Crimea. Per cui non capisco gli applausi (non serve a non perdere, solo a aumentarne il prezzo) ma neppure gli ululati mioddio sarà escalation. Anche ai tempi della guerra cecena ci furono attentati pazzeschi a Mosca. E Putin ha sia memoria che neuroni e sa farsi i suoi conti.
Secondariamente, realismo: forse la decisione ha un senso tacitamente condiviso, fa gioco - alla faccia di quelli che The Donald sarebbe amico di Putin. Della serie, caro satrapo russo nun ce provà con le offensive per guadagni territoriali delle ultime ore, è furnuta per loro ma anche per te, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto.
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Self control e ragione perduti
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Anni di studio: prima laurea conseguita giovanissima, poi la specialistica, tantissimo duro lavoro e infine quotidiana pazienza e applicazione per diventare finalmente Antonia, la professoressa dolce, discreta, colta e molto educata che è. Luca, il marito medico ignaro e felice, l’ama sempre tantissimo e la porta in palmo di mano. Poi il mese scorso suo figlio Antonello, tornando dall’università in una città vicina per una breve vacanza, si tirò dietro Pietro, un suo amico. Che rimase ospite in famiglia per alcuni giorni. Caso volle che quel pomeriggio stesso Luca avesse un’imprevista, grave urgenza medica in famiglia e dovesse immediatamente recarsi a distanza di un centinaio di chilometri per prestare assistenza alla sorella che viveva da sola.
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Antonello non lo mandò certo da solo e decise di accompagnarlo, in caso fosse servito qualcosa di imprevedibile per le cure della zia Marta. Si scusarono entrambi con Pietro e lo affidarono alle cure di Antonia. Caso volle che per la serietà dell'incidente occorso, dovettero anche restare lì in ospedale per la notte. Poco male: Antonia rimase sola con Pietro. Gli preparò un’ottima cena e poi, sbrigate le faccende, essendo ragionevolmente presto, decisero di guardare un po’ di tv prima di dormire. Un bicchierino di porto contribuì ad aumentare la confidenza tra loro. C’è da dire che Antonia è una donna bellissima e Pietro un vero fotomodello. Superato un iniziale imbarazzo, iniziarono da subito a entrare in maggiore intimità. A cena avevano già riso e scherzato un bel po’, complice un ottimo vino rosso.
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Si confidarono a riguardo di argomenti anche molto personali e lei poté apprezzare la maturità di quel bel pezzo di ragazzo. Poi all'inizio del film, sul divano Pietro disse ad Antonia di mettersi pure comoda e poggiare il capo su di lui, che sarebbe stato un onore servire una donna così bella e raffinata. Ad Antonia tremarono un po’ le gambe e il seno. Iniziò a perdere l'usuale lucidità e l'autocontrollo andò in soffitta. Seppellito sotto una coltre di desiderio. Tanto che, accusando un inizio di giramento di testa, approfittò e gli posò il capo sulla spalla, mettendogli la mano sul petto. Lui iniziò a carezzarle i capelli. Lei, stordita dal profumo di quel bellissimo giovane uomo, apprezzò moltissimo. E cominciò quindi a sua volta a carezzargli il petto; lo fece lentamente: e che sarà mai! Potrei essere sua madre, figuriamoci…
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Poi la situzione si fece decisamente più intima: lui dalla testa passò a scivolarle con la mano lungo la schiena e a infilarsi nella gonna. Arrivò a metterle un dito nel solco delle natiche, per stimolarla. Lei ne godé. L'altra sua mano sollevò la gonna da davanti e arrivò a toccarle l'interno coscia ad altezza inguine. Lei accennò solo un timidissimo: “n-nno… ma che fai…” però lo disse aprendo le gambe un po’ di più e alzando il bacino per facilitarlo. Lo lasciò fare, gli permise di entrare con le dita nella fica e poi lo guardò negli occhi improvvisamente, totalmente appassionata. Unì le sue labbra a quelle sensuali di lui. Le loro lingue giocarono e si rincorsero felici. La cosa si fece molto seria.
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Si accarezzarono molto sensualmente e si esplorarono: dapprima quasi con un sentimento di esitazione e rispetto. Poi però le barriere caddero e le carezze si fecero decisamente più sfacciate, impudenti: le dita penetravano ovunque nei loro corpi e i respiri si facevano affannati. Gemevano rochi: si desideravano entrambi da impazzire. Si spostarono rapidamente in camera da letto, con l'urgenza di fare l'amore: lei a questo punto era pazza di lui. Non si sa per quale motivo, a un certo punto tra un uomo e una donna scatta un interruttore nascosto in cielo e inizia un’attrazione inesorabile: sarà la routine della signora matura che forse inconsciamente desiderava da sempre conoscere un altro uomo oltre al marito, unico uomo mai avuto dentro di sé.
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Sarà che a Pietro le donne cascano sempre davanti senza che lui faccia nulla. E lei quella sera se l’era trovato lì, servito su un piatto d’argento: da soli in casa e con la notte tutta per loro. In breve, finirono per scopare. Lui le aprì finalmente orizzonti nuovi, che vanno ben oltre il frettoloso amplesso mensile con il coniuge, sbrigato sempre nella canonica posizione del missionario. Il giovane le insegnò infatti a prenderlo diligentemente in bocca, a rilassare la gola e inghiottirlo per intero, a stimolarglielo con la lingua. Poi a lavorarlo fino a farlo venire, ingoiando diligentemente tutto. Quella stessa notte, per la prima volta nella vita Antonia fu inculata.
Pietro la penetrò piano, molto dolcemente e lei ebbe infine un orgasmo anale che la portò a gridare e piangere lacrime di vera gioia. Capì subito di amarlo. E per quel ragazzo da quella sera iniziò a perdere la testa. Oggi i due si incontrano clandestinamente a metà strada tra le due città dove vivono; prenotano ogni settimana sempre nella stessa pensioncina, muta testimone dell'amore illecito più soddisfacente che esista. Lo fanno per fondersi le anime e donarsi reciprocamente in modo totale. E lei adesso è lì che lo aspetta. Guarda: c'è una donna stupenda seduta sul muretto, al parco dove lui fra un po' arriveà.
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È letteralmente affamata di Pietro e desiderosa del suo sesso. Entrare nel corpo di una femmina è impegnativo; uscirne dopo un po’ è normale. Se però entri nella testa di una donna matura, non ne esci più e lei ne può restare sconvolta. La sua vita ne viene in ogni caso rivoluzionata. L’amore la istupidisce. E per lei mantenere un equilibrio tra la famiglia e il segreto da tenere, può essere una sfida molto impegnativa. A volte, un rapporto clandestino porta alla disgregazione della famiglia. Ma Antonia è una donna capace e intelligente. Non sa e non saprà mai nessuno del suo amore maturo con Pietro.
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RDA
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Stare con una come lei non era affatto semplice.
A momenti è dolce e in altri è acida.
Ti risponde male e poi non ti risponde, ti risponde a monosillabi e altre volte non smette mai di parlare. Un giorno ti bacia e un altro giorno non vuole neanche essere sfiorata.
Un giorno desidera una cosa e un giorno ne desidera un’altra.
Lei ti fa uscire fuori di testa.
Non è una semplice, nulla è semplice con lei . Anche le cose più semplici. Carattere particolare. Devi saperle prendere quelle come lei, devi avere voglia con una come lei. Altrimenti amico, lascia perdere. Mille sfumature, mille colori, un mondo tutto suo.
Un mondo che ti rende pazzo, innamorato, un mondo che non capirai mai.
Un mondo che ti fa uscire fuori di testa.
Ma se non sei disposto a metterti in gioco, lascia stare. Se non sei disposto ad accettare certi sbalzi d’umore, lascia stare.
Se non sei disposto ad amarla anche così, lascia stare. Se vuoi cambiarla, lascia stare.
Ma se vuoi amarla, amala forte. Perché lei farà altrettanto.
Ti darà tutta se stessa. Perché sono così quelle da mille sfumature. Quando amano, non mentono. Quando amano si lasciano andare, quando amano.... si vede
_Jonathan Congiu
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Un sabato sera dai minuti contati questo.
Raggiunta casa di mia madre, entro in silenzio e come immaginavo lei è già a letto. Le chiudo la porta della camera per non disturbarla, mentre sistemo la spesa che le ho fatto, controllo nel frigorifero le confezioni di alimenti scadute. Le rimuovo buttando il contenuto negli organici.
Lei puntigliosa su queste cose, ora non le riesce più di controllarle.
Un rapido riassetto alla casa, ma non le metto a posto tutto. So quanto ci tenga a dimostrare di saperci ancora fare con le pulizie, diciamo che pulisco dove c'è da spostare o alzare qualcosa di pesante.
Mi giunge la telefonata di figlio 2 "Papà ci sono le pizze da infornare, sai che dopo devo uscire".
Mi avvio a casa, dopo aver avuto cura di sistemare le medicine dentro il porta pillole settimanale, in modo che mia madre non sbagli.
La frase di mio figlio "...sai che dopo devo uscire" era incompleta.
La verità è che lo dovrò accompagnare io. In auto raccogliendo tre suoi amici.
Le pizze sono uscite molto buone questa sera, forse la pioggia che insiste me le farebbe gustare meglio se Gabriele non uscisse. Se ancora per un sabato sera fosse il mio scricciolo a casa. Ma non sarebbe giusto per lui.
Appuntamento sotto lo stadio cittadino, poi seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta a una pensilina dove c'è un altro amico per voi tre. Anzi quattro, maledetta rima.
Li ascolto parlare, mi fanno sorridere e anche ridere. Non hanno nulla che non vada bene. Sono ventenni con la voglia di vivere e divertirsi. Lo ero anche io. Forse non sentendomi mai amico al pari degli altri.
Tipo strano "il Rino", sempre assorto e spesso assente.
Li lascio alla pensilina concordata dove il quinto amico li aspetta, e si fanno i nomi di altri che arriveranno più tardi. Forse.
Li saluto, Gabriele inaspettatamente mi saluta baciandomi. "Non ti preoccupare pa' sarò bravo e starò attento, come vuoi tu".
Non ho nulla da obiettare, riparto. Alla prima rotatoria inverto il senso di marcia, un'ultima occhiata a qui sorrisi, a quella complicità di amici che legano le proprie vite in un patto di sangue, di quelli indissolubili che se ben curate, come relazioni, potrebbero durare davvero a lungo.
Nel mio ritorno solitario penso alle mie amicizie perse, al fatto che mi sento solo ed estraneo anche in mezzo ad altre persone.
Ho sempre pensato che la mia vita non avesse un senso, ma un senso l'ho trovato. Sono i sorrisi dei miei figli, la gioia dei loro successi, gli occhi innamorati di chi sceglieranno come persone con cui condividere la vita.
Questo non me lo voglio perdere. Mi madre e mio padre queste cose non le hanno mai viste. Mai. Io le voglio assaporare.
E mentre alla radio passa il brano "I love my life" di Robbie Williams, le sue parole:
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life
Mi squarciano il cuore, e la pioggia è come se battesse direttamente sui miei occhi, e non sul parabrezza.
Sono solo, ovvero mi sento solo, ma dovrò aspettare. Aspetterò i successi e le gioie dei miei figli, prima di mollare.
Piove, vedo centinaia di ragazzi che si avviano alla discoteca.
Poco dopo incontro le ragazze sfruttate per dare del sesso a pagamento sui bordi delle strade.
Vorrei fermarmi, dare loro una coperta che le ripari, qualcosa di caldo da bere e la possibilità di dire loro: vai, sei libera. Puoi fare altro nella tua vita, perché hai forza di volontà da vendere.
Solo durante questi pensieri mi accorgo che in radio passa Sweet Disposition un pezzo che trovo meraviglioso dei The Temper Trap
A moment, a love
A dream, aloud
A kiss, a cry
Our rights, our wrongs
A moment, a love
A dream, aloud
A moment, a love
A dream, aloud
Stay there
'Cause I'll be coming over
And while our blood's still young
It's so young, it runs
Won't stop 'til it's over
Won't stop to surrender
Avere la forza, di superare, di aspettare chi è un passo indietro.
Mi sento maledettamente solo, anche se non lo sono. Sto male.
Ma in questo sabato sera i miei figli, chi in un modo e chi nell'altro, si divertiranno. Questo conta. Ne basta uno anomalo in famiglia. E quello sono io.
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Anna Foa, storica e scrittrice.
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A quanto pare i bravi israeliti, già popolo eletto dal Signore, dopo aver massacrato donne, bambini e civili, perché colpevoli di nascondere dietro di loro i brutti e cattivi terroristi di Hamas, ora bombardano aereamente pure le postazioni Unifil dell’ONU.
Bombardano cioè truppe internazionali che rappresentano le Nazioni Unite, la Terra intera insomma o, se volete, il Mondo; e ciò avviene nell’indifferenza quasi totale e con reazioni molto tiepide da parte degli stessi bombardati.
Hanno minacciato i militi dell’ONU che se non si spostavano dalla traiettoria delle loro bombe, avrebbero potuto essere colpiti, e poiché loro non si sono spostati (figuriamoci se l’ONU può prendere ordini da Israele, contro cui ha lanciato molte risoluzioni, rimaste però lettera morta, per crimini contro l’umanità.
La stessa cosa avviene da decenni a Gaza, intimano ai civili palestinesi di spostarsi, quelli non lo fanno (dove andrebbero?) e li bombardano, oppure intima loro di spostarsi, quelli lo fanno, e li bombardano lo stesso, anzi meglio, perché sono raggruppati.
Non hanno esitato ad uccidere civili, donne e bambini, pur di ottenere i loro scopi, per poi giustificarsi che dietro le donne e i bambini c’erano nascosti i terroristi di Hamas, e poi, insomma, questi bambini una volta cresciuti saranno terroristi anche loro e le madri poi, sono madri di potenziali terroristi.
Siamo alla parafrasi del detto yankee per cui l’unico indiano buono è quello morto, e si stima che ne abbiano uccisi da 55 a 100 milioni in cinque secoli circa.
Hanno ucciso deliberatamente giornalisti e medici, bombardando ospedali, perché sia gli uni che gli altri erano potenziali testimoni dei crimini contro l’umanità che stanno commettendo.
Hanno persino continuato a bombardare Gaza, pur sapendo con certezza che gli ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre, erano nascosti nei cunicoli sotterranei del territorio palestinese e che il rischio di colpirli era molto elevato, e infatti è successo che alcuni di loro siano morti per “fuoco amico”.
Di fronte a questa follia in cui hanno aperto sette fronti di guerra con tutti i paesi vicini, e minacciano l’Iran, assumono un aspetto inquietante e luciferino le parole che la storica Anna Foa ha pronunciato l’altra sera dalla Gruber.
Ha detto pressappoco che Israele si sta suicidando, ed è profondamente vero, dopo le bombe sui militari ONU non si possono avere altri dubbi; e direi che è vera anche quel detto: “Quem Iuppiter vult perdere dementat prius”, cioè Giove confonde la mente di chi vuole perdere.
Queste parole della Foa sono passate quasi inosservate, fanno più audience le minchiate pseudo-storiche di Italo Bocchino, che l’analisi che una storica seria fa del suo stesso popolo.
Diciamo che il sentirsi il “popolo eletto” non ha mai suscitato verso gli ebrei molta simpatia, i più credenti fra loro credono di essere i prescelti da Dio, gli unici a cui Dio stesso ha affidato i suoi disegni e l’unico vero baluardo contro un altro diluvio universale (Dio, cioè, non ci annega tutti di nuovo solo perché esistono gli ebrei, ve lo ricordate in mercanteggiamento di Abramo con Dio per salvare Sodoma? Se esistono dieci giusti a Sodoma, Dio non la distruggerà con fuoco e fiamme).
Il primo della classe non ha mai suscitato fervide simpatie in nessuno, è sempre stato sulle scatole a tutti il cocco della maestra e il saputello, figuriamoci dunque chi reclama una terra da cui è assente da due millenni come sua per diritto divino e, se non bastasse, per l’ordalia delle armi.
Il solito meccanismo del provocare le teste calde di Hamas perché reagiscano e diano ad Israele il preteso per scatenare l’inferno non tanto contro i terroristi stessi, ma contro la popolazione a cui essi appartengono, chiamando questo sterminio “difesa” e “diritto di esistere”, sta venendo meno, persino i più tenaci e accaniti difensori dello stato di Israele e del suo operato, sono ormai in imbarazzo visto la sproporzione enorme fra “difesa” e l’attacco subito.
Ormai è chiaro a tutti che non si tratta di semplice difesa o, al limite, si tratta ormai della difesa del paranoico, per cui tutto ciò che è al di fuori di lui è cattivo, il bene sta solo dentro di sé, ed è estremamente sospettoso di qualsiasi cosa si muova attorno a lui, spesso attaccando preventivamente anche chi non aveva alcuna intenzione di arrecargli del male.
Il paranoico per eccellenza è stato Adolf Hitler, che attaccò la Cecoslovacchia, la Polonia, la Francia (e per arrivare a questa passò per il Belgio e i Paesi Bassi), l’Inghilterra, poi per dare una mano all’Italia in affanno, pure la Grecia e, infine, per non farsi mancare proprio nulla attaccò la Russia e non disdegnò di entrare in guerra anche con gli Stati Uniti … più i suoi blitzkrieg avevano successo, più perdeva il lume della ragione e aggrediva chiunque colto da un mistico delirio di onnipotenza e mirava ad impadronirsi del mondo intero.
Israele a trazione Netanyhau si sta alienando quelle poche simpatie che riscuoteva, già da tempo si è capito che ha smesso di essere la vittima della storia per diventarne, secondo il meccanismo psicologico freudiano dell’identificazione con l’aggressore, il carnefice; oggi i ruoli si sono ribaltati, lo stato di Israele adotta metodi nazisti contro gli israeliani: ghettizzazione e sterminio.
Non sono più capaci di comprendere l’orrore che suscitano, qualche mese fa ci fu un appello di un nutrito numero di intellettuali israeliani che si chiedeva perché le atrocità di Hamas non suscitano aspre reazioni nei popoli occidentali, se nemmeno gli intellettuali hanno capito che hanno smesso da un pezzo di essere vittime per diventare essi stessi i carnefici, non c’è speranza che lo comprendano le frange più estremiste ed integraliste che credono che la Palestina appartenga loro per diritto divino.
C’è, alla fine, in ogni folle paranoico, l’anelito al martirio, una potente volontà di autodistruzione, e il popolo di Israele questo abisso l’ha sfiorato molte volte, uscendone ferita, lacerata, ma salva; ora sta sfidando il mondo intero, a garantire la sua sopravvivenza in Medio Oriente, rimane soltanto l’interesse americano ad avere un alleato fedelissimo nella zona più ricca della terra, almeno finché perdura l’era dei combustibili fossili.
Oltre alla garanzia di essere il popolo prediletto da Dio, il Dio del cielo, sono garantiti anche dagli USA (il Dio in Terra); ma se questa garanzia venisse meno, perché stanno dimostrando di essere imbarazzanti (la Harris rischia di non vincere le prossime elezioni se appoggia apertamente o non frena adeguatamente i crimini in Palestina), di essere costosi (con l’economia ferma a causa della guerra, le armi vengono fornite a credito da Stati uniti ed Europa), e soprattutto è fuori controllo (una guerra contro l’Iran non la vuole nessuno e gli USA non vorrebbero esservi costretti, tanto più che l’Iran è ad un passo dall’atomica e le basterebbero poche bombe sincrone mirate verso i centri con maggiore densità di popolazione per fare danni enormi).
E in questo abisso verrebbero risucchiati pure tutti gli alleati di Israele, Stati Uniti ed Europa, se le guerra diventasse totale, anche perché oltre agli stati arabi, avremmo probabilmente contro pure la Russia, la Cina, il Sudamerica e gran parte dell’Africa, tutti i popoli attualmente sfruttati e sottomessi alla supremazia bellica e tecnologica dell’Occidente.
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