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#pensa se non ci avessi provato
kwisatzworld · 9 months
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When I stopped at the side of the track, and got off my Yamaha, sitting next to it on the grass, wrapping my arms around my legs and keeping my head down, I wasn’t crying. Behind the dark visor, I was laughing. Yes, because when I’m happy, I laugh. At that moment, crouched on the grass, leaning against the tires, next to my Yamaha, I was laughing because I felt proud, relieved, happy. “So I was right!” I thought to myself. “I can’t believe it, I tricked them all, what a show!” I kept repeating.
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anitalianfrie · 4 months
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"Hate is a feeling I could feel for something much worse, like for example for the betrayal of a friend"
- from "Pensa se non ci avessi provato"
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colorfulprincewombat · 9 months
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Promisi a me stessa che non sarei mai diventata una compagna infelice.
O meglio, non lo sarei più stata.
Non avrei mai più fatto coppia con una persona che chiunque, a guardarci, si sarebbe chiesto per quale strana ragione non ci fossimo ancora lasciati.
Promisi a me stessa che non sarei mai più stata con una persona di cui mi sarei lamentata in mensa con le colleghe, che mi facesse saltare i nervi molto più spesso di quanto me li distendesse.
Decisi che non avrei mai più sottovalutato l’intesa e il desiderio fisico e non avrei mai più ignorato l’affievolirsi di esso.
Che non avrei mai più provato a costruire nulla con chi mi facesse sentire sola nonostante dormisse a 50 centimetri da me.
Che non avrei mai più giustificato nessuno che provasse a sminuirmi.
Promisi a me stessa che non mi sarei mai più accontentata, non in amore.
Che se mai avessi scelto un compagno l’avrei “preteso” perfetto per me.
E per “perfetto” non intendo privo di difetti, nessuno lo è, bensì qualcuno i cui difetti non mi arrecassero fastidio, non li leggessi come una continua mancanza di rispetto, non intaccassero la mia morale e i miei principi.
Qualcuno di cui riuscissi a sopportare i difetti con tutta la pacatezza e la leggerezza del caso.
Decisi che se avessi avuto un compagno accanto sarebbe dovuta essere una persona con cui poter essere schifosamente me stessa.
Qualcuno con cui potermi sentire stanca, sfinita, qualcuno a cui poter dire che non ce la faccio più e scoppiare in lacrime, a cui poter dire tutte le mie verità nascoste che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessun altro.
Qualcuno a cui non fosse necessario chiedere un abbraccio perché lo avrebbe capito da sola e avrebbe anticipato la mia richiesta stringendomi forte.
Qualcuno che non mi facesse venire l'ansia "da depilazione" perché mi sarebbe saltato addosso in qualunque condizione, incapace di resistere all'odore della mia pelle.
Qualcuno che avrebbe ascoltato tutte le mie polemiche sterili, i miei lamenti, i miei sfoghi. Qualcuno capace di prendersi in giro e capace di prendere in giro me facendomi ridere.
Qualcuno a cui poter confidare i pensieri peggiori, i più cattivi, tutti quei "so che non é bello quello che sto per dire", così come anche i desideri più perversi e le voglie più illogiche.
Qualcuno che avrei avuto voglia di guardare e ascoltare continuamente, di cui avrei sentito la mancanza viscerale dopo qualche tempo senza vederlo.
Qualcuno di cui avrei avuto sete.
Qualcuno capace di incuriosirmi e di farmi entrare nel suo mondo.
Presi consapevolezza del fatto che la possibilità di rimanere per sempre sola era concretamente tangibile ma decisi che questo non era importante. Che se fossero state rose, sarebbero fiorite. Perché capii che sono la prima alleata di me stessa e che per avere il meglio devo pretendere il meglio.
Promisi a me stessa che avrei affrontato le relazioni in maniera estremamente semplice, che non mi sarei mai più accontentata di un amore mediocre.
Perché a costringerci a situazioni mediocri ci pensa già troppo spesso la vita.
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blackbg27 · 1 year
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Mi sono chiesta: che cos è l'amore per me?.
Per me l'amore sono i gesti, le piccole cose, le cose più innocue che ti fanno capire che sei importante.
L'amore per me è mia madre che nasconde l'ultimo pezzo di lasagna perché mio padre non l'ha mangiata, l'amore per me è mara che mi chiama appena capisce che mi è successo qualcosa perché non sono più la persona di prima, l'amore è marco che mi capisce in ogni situazione e anche scherzando mi risolleva il morale l'amore è gigi che vede il mio sguardo un po giù e cerca di farmi sorridere per non farmici pensare , l'amore sono io che a tutti i costi ho amato lui incondizionatamente senza aspettarmi e senza ricevere nulla in cambio, l'amore è lauraa che si preoccupa per me quando faccio qualche respiro più prolungato, l'amore è claudio che porta il secondo telefono al fratello per aiutarlo a fare il compito, l'amore è clarissa che vede che ho il telefono in mano e si mette davanti per non farmi sgamare dai professori, l'amore per me è questo, ci sono molti aspetti dell amore oltre a questo ci sono aspetti buoni e aspetti negativi ma io penso che per capire se sei amato dei guardare i piccoli gesti che pur se minuscoli ti fanno stare bene.
Lui non mi ha fatto stare bene , non ha fatto nessun tipo di gesto nei miei confronti, ma l'amore sapete è anche questo, dare senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio, è anche comprendere una persona che ti ha fatto del male, specificando, comprendere non vuol dire perdonare perché perdonare il male che mi ha fatto sarebbe troppi insostenibile e sarebbe una mossa da stupida per ritornare a starci male, l'amore per me era lui che nonostante gli piacessi mi chiedeva di lollo e di come andassero le cose, mi è stato vicino quando mi tagliai per colpa sua, mi è stato vicino in molti momenti fondamentali della mia vita ma ciò non toglie che quello che mi ha fatto mi ha distrutto sotto molti punti di vista, il suo ritorno nella mia vita aveva creato una stabilità emotiva e sociale che non avevo mai avuti prima di lui, e quando se n'è andato la mia stabilità se ne andata con lui e li sono cominciate le ansie i dolori, il petto in fiamme, il non riuscire a respirare perché il mio corpo non me ne dava canso e non dico che é tutto per colpa sua però per la maggior parte si.
Per me l'amore ero io che chiesi a lui di mettersi vicino a me nell ora di informatica solo per stare un po da soli
L'amore ero io che pur essendo arrabbiata gli mandavo gli appunti che gli servivano senza esitare.
L'amore ero io che dopo il nostro primo bacio sono stata una giornata senza riuscire a capire cosa stesse attraversando il mio cuore.
L'amore vero, sincero, o anche un amore di passaggio non l'ho trovato, lui è stata la cosa più vicina all amore che io avessi avuto fino ad allora e senza di lui un po mi sento vuota, sento che una parte di me vorrebbe correre ad abbracciarlo a dirgli che va tutto bene, ad addossarsi i suoi problemi per non farglieli pesare, vorrebbe correre a dargli consigli su come comportarsi e su come si chiede scusa e vorrebbe anche ricevere il contrario, ma la parte più ragionevole di me frena questa cosa perché il dolore provato è stato molto più forte di tutto il bene che mi ha fatto.
Gli auguro una vita fantastica, gli auguro di trovare la propria persona e la propria strada, gli auguro di smettere di fumare e di togliersi da torno persone che non gli vogliono bene gli auguro di essere felice e di trovare stabilità nel rapporto con i suoi genitori, gli auguro tutto il bene del mondo che se magari lui non vuole lo stesso per me e pensa che io non me lo meriti, vabene, io conosco il mio valore e conosco me stessa e so che de dio vorrà tutto sarà possibile.
Io penso di non riuscire a trovare l'amore perché sono l'impersonificazione di esso e nessun essere umano riuscirebbe a comprendere quanto cuore ci metto nelle decisioni che prendo.
Questo è quello che io penso sia l'amore.
Buona vita a tutti.
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Cos hai?
-niente
Perché sei triste\nervosa?
-Perché pensano tutti che io stia bene, non è così, perché? Perché quando ho i miei crolli mentali dove vorrei solo che la mia fine fosse vicina, chi c’è?! Nessuno ovviamente, è vero allontano io tutti con i miei modi di fare, ma non voglio nessuno, perché l’unica persona che era capace di calmarmi non c’è e come non c’è quella persona non ci deve essere nessuno.
Perché non vai avanti? È il passato quello
-Perché no, io non ho mai chiuso con il mio passato, sono un’anima dannata che cammina per le strade che ha percorso con quella persona in cerca di lui, non lo trovo e sto male, sto male perché avrei tante cose da dirgli, tantissime perché nonostante tutto nonostante tutte le cose che sono successe lui mi capiva, ho cercato di farlo anch’io ho cercato di abbattere le barriere che mi ha alzato, ma erano più forti di me
Perché pensi ancora a lui? È passato tanto tempo ormai è quasi un anno
-Potranno passare anni, io ho fatto una promessa, se non è lui non aprirò più il mio cuore a nessuno, porca puttana io una volta mi sono veramente innamorata di una persona e non capiterà mai più non voglio, non voglio, non andrò avanti, ho provato a farlo, ma chiunque avessi avanti non era lui, ho provato pensa tutti avevano il suo nome, mi sono avvicinata a persona con il suo stesso nome, ma non essendo lui non mi hanno vista più.
Dai sei arrivata a cercare persona che avessero il suo nome? Ma stai fuori
-No a parte che la vita mi sta mandando davanti tutte persone che davvero hanno il suo stesso nome, ma anche se non hanno il suo stesso nome li chiamo comunque così
E loro?
-Loro dicono guarda che non è il mio nome e io ovviamente penso (hai ragione ma è più forte di me), pensa andrò a tatuarmi un ORSO che abbraccia una bambina con la coda dell’orso che forma la sua iniziale…
No ma tu stai fuori e perché l’orso?
- Perché lui per me era un orso, tanto sprucido alle volte ma quando si scioglieva era tenero, bimba perché mi chiamava così quando io fondamentalmente facevo le mie solite scenate di gelosia.. Voglio che mi resta sulla pelle, e poi se mai dovessi andare avanti nella mia vita cosa che non credo che avverrà, chiamerò mio figlio con il suo nome e così do doppio senso al mio tatuaggio.
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staipa · 1 year
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/cosa-pensa-di-te-una-intelligenza-artificiale/?feed_id=1029&_unique_id=65267e6f6c608 %TITLE% Ho parlato in più di un articolo del rischio che una Intelligenza Artificiale non ben alimentata possa avere dei forti bias e dei pregiudizi, sia in Le sfide tecniche e sociali dell’intelligenza artificiale (https://short.staipa.it/emfjl) che in maniera più specifica in L’intelligenza artificiale può essere razzista? (https://short.staipa.it/0m16a), ma non è facile darne una prova esplicita e chiara, soprattutto senza offendere qualcuno nello specifico. Sarebbe stato facile scegliere uno qualsiasi dei numerosi stereotipi che noi stessi italiani diamo ad alcuni abitati dell'una o dell'altra regione o città, o utilizzare gli stereotipi di etnie con minor frequenza ma bene o male il rischio di offendere (anche giustamente) qualcuno sarebbe stato comunque eccessivo, e la resa piuttosto bassa. Alla fine in ogni stereotipo tende ad esserci una certa percentuale di verità, alta o bassa a seconda del caso e se avessi scelto uno stereotipo razziale ci sarebbe stato comunque il razzista di turno che avrebbe detto "non è uno stereotipo, quelli lì sono così davvero". Ho scelto così di puntare genericamente sugli Italiani. Lo sono io e lo è sicuramente la gran parte del mio pubblico, probabilmente anche tutto perché immagino che chi raggiunge il mio sito da altre nazioni sia comunque più o meno indirettamente Italiano. Ho scelto di puntare sugli italiani anche perché così ognuno di noi può sentire su di sé, più o meno ironicamente il pregiudizio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini che seguono le ho fatte generare ad una IA basata su DALL·E 3 (https://openai.com/dall-e-3) sempre dei produttori di Chat Gpt. Ho fatto diversi tentativi, sempre più generici possibili: Disegnami una rappresentazione artistica di vita di italiani, nello stile più adatto a degli italiani Ok, secondo DALL·E lo stile più adatto per rappresentare gli italiani è quello della pittura rinascimentale (non sono un critico d'arte, la definizione è probabilmente MOLTO approssimativa), di fatto le rappresentazioni forse ci stanno, pur non capendo il perché di quel piatto che naviga sul fiume, ma guardando bene spunta quell'aria di mafia stereotipata da Padrino tutti che mangiano e festeggiano e quell'aria di mandolino, anche se siu tratta di una chitarra Ma non è questo che volevo, io volevo una rappresentazione contemporanea, per capire come l'intelligenza Artificiale immagina gli italiani Disegnami una rappresentazione artistica di vita di italiani contemporanei nello stile più adatto a degli italiani L'italiano contemporaneo continua a mangiare, bere e avere l'aria da Paadrino ma gira con il suo scooter sotto la Tour Eiffel... mangiando prevalentemente per terra in un guazzabuglio di confusione e automobili d'epoca, immancabili caffè e sigaretta da seduti, cosa che un italiano ben sa a quali conseguenze porti. Ho provato anche in inglese Paint a representation of common life of Italian people. Gli italiani tipici hanno il Big Ben vicino, mangiano e bevono, suonano la chitarra, sono piuttosto disordinati e se la giacca e la pettinatura fa un po' meno padrino per terra ci sono un mucchio di soldi. Il risultato di quello che ho fatto è di certo goliardico ed evidenzia qualcosa che può sembrare poco grave, ma ci vuole poco a immaginare cosa potrebbe accadere se gli stessi pregiudizi venissero applicati in altri ambiti, un italiano verrebbe scelto per un viaggio su Marte dove il cibo è risicato? Un italiano verrebbe scelto come persona fidata in un pool antimafia internazionale? Non da una Intelligenza Artificiale alimentata come questa, che è attualmente considerata una delle più importanti, fa solo disegni, sì, ma anche questi disegni evidenziano un possibile problema. Per chi volesse, i commenti sono aperti a caccia di altri piccoli e grandi pregiudizi.
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occhiiinfiniti · 2 years
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In questo momento ti sto odiando tantissimo. Perché? Perché mi rendo conto che probabilmente mi fai ancora un grosso effetto e da quanta ansia ho mi si chiude lo stomaco o mi vengono i conati di vomito. Perché quel giorno sei entrato nella mia vita, quel giorno di 5 anni fa. Perché mi hai fatto soffrire in una maniera incredibile, che per di più non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Come hai detto tu tanto tempo fa, mi hai portata altissimo, a toccare il cielo, le stelle e l’universo intero, per poi mollarmi all’inferno appena ne hai avuto l’occasione. Mi hai distrutta e te ne sei andato via, senza dire nulla, senza dare spiegazioni. Facendomi credere che sia io il problema, che sia io a pretendere troppo. Senza pensare che magari sarebbe stato un problema da affrontare insieme perché si, io pretendevo troppo ma tu non mi davi nulla, e non mi davi nemmeno certezze e sicurezze. Perché io ti amavo proprio perché mi facevi sentire al sicuro rispetto a tutto il resto del mondo perché con te sapevo di poter essere me stessa al 100%, sapevo che non mi sarei mai dovuta nascondere in nessun modo e che mai e poi mai mi avresti trattata male, presa in giro, giudicata, esclusa, abbandonata… e invece. Siamo arrivati alla fine della nostra relazione con cosa? Con te che… Mi hai abbandonata… E io che se per caso ripenso a te, se ricordo quello che eravamo, non riesco a ricordare perché fossi cattivo con me e nemmeno come lo fossi… Sai, è strano, riesco a ricordare praticamente tutte le cose belle ma quelle brutte no. Io vorrei ricordare soprattutto quelle perché sono quelle che mi hanno fatto più male e quelle che teoricamente mi aiuterebbero a superarti con più “facilità”. Pensa te, quanto sono malata, a volte mi passano nella testa delle immagini di noi, insieme, che passeggiamo, in treno, a Praglia, in quartiere, a casa, ai campi… Se ripenso ai litigi, ai momenti brutti, l’unica cosa che mi viene in mente è il giorno di quel giugno 2020 in cui ti ho parlato al telefono dopo averti tartassato per avere concessa solo una telefonata dopo un’intera giornata in cui il massimo che sei riuscito a dire è stato “non ho niente da dire e non ho voglia di dire nulla” eri così pieno ed esausto di me che nemmeno mi volevi parlare. Come è possibile che avessi provato Amore per me, io non lo so . Almeno non in quel momento. E dopo averti detto che io così non potevo andare avanti, averti strappato altre due parole che hanno fatto più male di qualsiasi altra cosa, e averti sentito dire che “questa volta è diverso, tranquilla che non torno più” abbiamo riattaccato e io sono crollata a terra, in lacrime, per la disperazione e il dolore che stavo provando. Di nuovo. Ci ho messo tantissimo a “riprendermi” e a tirarmi su… E continuo a chiedermi e a non capire perché hai voluto farmi tutto questo. Tu hai voluto avvicinarti a me nel 2016, tu mi hai continuato a scrivere per un anno facendo sì che mi affezionassi a te, tu nel 2017 sei diventato la cosa più bella che avessi e sempre tu, nel 2019 hai mandato tutto a puttane, senza nemmeno provare a parlarmi… Le relazioni si fanno in due, io ci ho messo il mio cuore, fino alla fine. Ti ho amato come credo non amerò molte persone nella mia vita. Eri il mio migliore amico, il mio amante, il mio confidente, la mia roccia, il mio sostegno, il mio tutto. Ma da un momento all’altro hai deciso che no, non andava più bene, che non mi amavi più, che non avevamo caratteri compatibili… Senza pensare che, magari, se ci avessimo tenuto davvero, con calma un modo lo avremmo trovato. Perché se si vuole un modo lo si trova sempre.
22 ottobre 2022, 10:26
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aaavia · 2 years
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La gente pensa che l’intimità sia una questione di sesso. Invece è una questione di verità. Quando capisci che puoi raccontare a una persona la tua verità, che puoi mostrarti per ciò che sei, puoi metterti a nudo e sentirti dire “Con me sei al sicuro”: ecco cos’è l’intimità. E in questo senso, quel momento con Celia fu il più intimo che avessi mai condiviso con qualcuno. Mi fece sentire così grata, così riconoscente, che mi venne voglia di stringerla forte e non lasciarla più andare. «Non sono sicura che mi stia bene» disse Celia. «Provala. Scommetto di sì. E se ti sta, è tua.» Volevo darle tante cose. Volevo che ciò che era mio fosse anche suo. Mi chiesi se fosse così che ci si sentiva quando si amava qualcuno. Sapevo già cosa significava essere innamorati. Avevo provato quel sentimento in prima persona, lo avevo portato sullo schermo. Ma amare qualcuno era un’altra cosa. Amare era preoccuparsi per l’altro. Unire i propri destini e pensare: “Succeda quel che succeda, lo affronteremo io e te insieme”.
I Sette Mariti di Evelyn Hugo - Taylor Jenkins Reid
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kwisatzworld · 7 months
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At Mugello that year, I was racing in 250 and Marcellino Lucchi won the race. I had decided that I would go to the podium undressed, that is, in beachwear: swimsuit, sunglasses, towel around my neck. And I made the mistake of doing it even though I hadn’t won. At the time, I didn’t think much of it because I was very happy with the outcome of that race: Lucchi had won at 43 years old, so the event was special, while I had beaten Capirossi and Harada, my real rivals. So I thought there was something to celebrate anyway, and in the end I did my little scene. And I went to the podium in “beach” mode. The next day in the newspapers, I read total disapproval. They wrote that I had behaved in an egocentric and selfish way because I wanted to take visibility away from Lucchi; I had prevented him from enjoying that beautiful moment, because I wanted to be the center of attention anyway. Naively, I just wanted to have a bit of fun.
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anitalianfrie · 4 months
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Reading pensa se non ci avessi provato and I'm having so much fun baby vale you were a terror I'm discovering so much about that evil lesbian
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nly92 · 3 years
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Promisi a me stessa che non sarei mai diventata una compagna infelice. O meglio, non lo sarei più stata. Non avrei mai più fatto coppia con una persona che chiunque, a guardarci, si sarebbe chiesto per quale strana ragione non ci fossimo ancora lasciati. Promisi a me stessa che non sarei mai più stata con una persona di cui mi sarei lamentata in mensa con le colleghe, che mi facesse saltare i nervi molto più spesso di quanto me li distendesse. Decisi che non avrei mai più sottovalutato l’intesa e il desiderio fisico e non avrei mai più ignorato l’affievolirsi di esso. Che non avrei mai più provato a costruire nulla con chi mi facesse sentire sola nonostante dormisse a 50 centimetri da me. Che non avrei mai più giustificato nessuno che provasse a sminuirmi.
Promisi a me stessa che non mi sarei mai più accontentata, non in amore.
Che se mai avessi scelto un compagno l’avrei “preteso” perfetto per me. E per “perfetto” non intendo privo di difetti, nessuno lo è, bensì qualcuno i cui difetti non mi arrecassero fastidio, non li leggessi come una continua mancanza di rispetto, non intaccassero la mia morale e i miei principi. Qualcuno di cui riuscissi a sopportare i difetti con tutta la pacatezza e la leggerezza del caso.
Decisi che se avessi avuto un compagno accanto sarebbe dovuta essere una persona con cui poter essere schifosamente me stessa.
Qualcuno con cui potermi sentire stanca, sfinita, qualcuno a cui poter dire che non ce la faccio più e scoppiare in lacrime, a cui poter dire tutte le mie verità nascoste che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessun altro. Qualcuno a cui non fosse necessario chiedere un abbraccio perché lo avrebbe capito da sola e avrebbe anticipato la mia richiesta stringendomi forte. Qualcuno che non mi facesse venire l'ansia "da depilazione" perché mi sarebbe saltato addosso in qualunque condizione, incapace di resistere all'odore della mia pelle. Qualcuno che avrebbe ascoltato tutte le mie polemiche sterili, i miei lamenti, i miei sfoghi. Qualcuno capace di prendersi in giro e capace di prendere in giro me facendomi ridere. Qualcuno a cui poter confidare i pensieri peggiori, i più cattivi, tutti quei "so che non é bello quello che sto per dire", così come anche i desideri più perversi e le voglie più illogiche. Qualcuno che avrei avuto voglia di guardare e ascoltare continuamente, di cui avrei sentito la mancanza viscerale dopo qualche tempo senza vederlo. Qualcuno di cui avrei avuto sete. Qualcuno capace di incuriosirmi e di farmi entrare nel suo mondo.
Presi consapevolezza del fatto che la possibilità di rimanere per sempre sola era concretamente tangibile ma decisi che questo non era importante. Che se fossero state rose, sarebbero fiorite. Perché capii che sono la prima alleata di me stessa e che per avere il meglio devo pretendere il meglio.
Promisi a me stessa che avrei affrontato le relazioni in maniera estremamente semplice, che non mi sarei mai più accontentata di un amore mediocre.
Perché a costringerci a situazioni mediocri ci pensa già troppo spesso la vita.
Daniela Castaldi.🌻
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taediumvitaeg · 3 years
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Soffri di DCA?
Non voglio fare delle autodiagnosi ma nell'ultimo anno il mio rapporto col cibo è cambiato drasticamente. Ho iniziato a contare tutte le calorie, di ogni singolo alimento, ho iniziato a fare attività fisica in modo eccessivo, ho iniziato a saltare pasti, per interi giorni per poi cadere nel vortice del binge eating. Ho provato molte volte a vomitare tutto ciò che avevo ingerito ma a volte con scarsi risultati e questo mi faceva stare male, ancora adesso. Ogni volta che non ne sono capace sono delusa, arrabbiata con me stessa. La cosa più triste è che perdo peso molto lentamente e da fuori non sembro ''problematica'', il che è buono per non dare nell'occhio ma cattivo perchè vorrei essere magra. Non c'è giorno che io non passi a piangere davanti allo specchio, controllando il mio fisico in modo millimetrico, vedendomi enorme. Se non rispetto il numero massimo di calorie che mi autoimpongo sto male, non esco di casa. Tutto questo mi ha fatta cadere in uno stato depressivo importante, mesi chiusa in casa, lontana da tutti, con nessuno che si preoccupasse minimamente di come stessi, di che fine avessi fatto. Ci sono molti altri comportamenti che mi hanno fatta accorgere che qualcosa non va ma non sto qui a descrivere tutti i dettagli. Tutto è cambiato da un giorno all'altro, senza alcun preavviso, tutto è diverso. La Giulia del passato non esiste più e non penso ritornerà mai. Sogno di svegliarmi un giorno e di non avere più pensieri intrusivi ma non so se ciò potrà mai accadere senza l'aiuto di qualcuno. Mia madre pensa che i miei siano capricci, ogni lacrima davanti allo specchio, ogni ''non ho fame'', seguito da un suo ''non ti lamentare se ingrassi'' nel momento in cui mi ''sgama'' ad abbuffarmi. Non capisco se stia evitando il problema o se non se ne sia accorta. So soltanto che vorrei davvero qualcuno che mi aiutasse ad uscirne ma non penso nemmeno di potermelo permettere economicamente. L'unica cosa che tristemente mi consola è sapere che non sono sola, molte altre persone sono nella mia stessa situazione o in situazioni anche peggiori. Spero in qualcosa di positivo, in una rinascita per tutti noi.
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der-papero · 3 years
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Ciao Papero! Che ne pensi del caso Girotti? Seguo le tue lezioni e la domanda sull'anonimato è nata da sola.
Ciao Anon,
penso che qui su Tumblr non possiamo parlare di questo argomento.
Ne parlavo giusto con un altro tumblero alcuni giorni fa. Sono qui da quasi due anni ormai, e una cosa l’ho capita chiaramente: fatta salva la pace di pochissimi, che si contano sulla punta delle dita, è un posto dove le persone (a) non riescono a contestualizzare un fatto (b) non riescono a separarlo nelle sue componenti per poterlo analizzare. E’ come un monitor a 16 colori: puoi scrivere il cacchio che vuoi, per gli altri in quei 16 colori finirai. Quindi io determinati argomenti non li tiro manco più fuori, scrivo qualche cagata e le cose che mi piacciono, ma per il resto ho di meglio da fare che incazzarmi qua sopra.
Personalmente mi era anche venuta l’idea di farlo un post, ma poi sai cosa ho pensato? Pensa a tutta la merda che mi avrebbe sepolto, se io avessi solo provato a fare una analisi tecnica dell’accaduto, anche se molto complicata, viste le scarse e approssimative informazioni. Sai quale messaggio sarebbe passato? Che io stavo provando a capire cosa avrebbe dovuto fare per farla franca (ammesso che ci fosse stato uno schema valido) e torturare quella povera ragazza. Mettiti poi ad andare di reblog per far capire il punto, sarebbe andata anche peggio. A dispetto di quello che molti scrivono qua sopra, la tolleranza e il rispetto sono una merce molto rara.
Ovviamente, in privato sono disponibile ad un confronto sulla questione meramente tecnica, anche perché su quella umana e giuridica c’è poco da commentare. Ma dovrai rinunciare al tuo anonimo, sorry.
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seaunknown · 4 years
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Ti ricordi dopo il concerto di Beethoven? Che ti avevo cercato per ridarti i badge dell’orchestra e tu mi avevi detto di raccoglierli io e darteli quando li avrei avuti tutti...
Poi ci siamo messi a parlare e ti ho detto che rispetto al concerto con la Serenata di Tchaikovsky ti avevo trovato profondamente migliorato, abbiamo parlato tanto, ho mandato a fanculo il tempo, avrei dovuto dire a un mio amico che avrei tardato e poi che non sarei tornata indietro con lui al ritorno ma non l'avevo fatto per la paura di non trovarti più lì e perdere quindi la mia occasione. Ricordo che non mi ero nemmeno cambiata il vestito, ero sui quei fottutissimi maledetti tacchi da ore e i piedi mi facevano malissimo ma non mi importava. Tu invece eri seduto su quello sgabello alto, quello che usano i contrabbassisti e io ero in piedi, pensa che così eravamo quasi alti uguali. Ricordo che abbiamo parlato di un sacco di cose, onestamente non saprei dirti di cosa tanto ero presa da te e dall'osservare quelle tue meravigliose labbra che si muovevano seguendo il suono delle parole, parole che sentivo per inerzia e percepivo dal labiale senza distogliere mai, neanche per un attimo, lo sguardo da te. Non eri contento per il concerto ma io volevo tirarti su il morale, avrei voluto che tu lo fossi quanto lo ero io (nonostante avessi molti motivi, anche legati all'orchestra e al concerto per non esserlo), semplicemente perché eri lì davanti a me. Semplicemente perché io ero li davanti a te... Sapevo che le mie speranze sarebbero state vane ma ogni tanto fa bene sperare che un qualcosa possa accadere. Ricordo di quel giorno una profonda, immensa, indecifrabile, inquantificabile, infinita voglia di abbracciarti. Se ricordi bene l'ho fatto. Per un attimo ti ho abbracciato e se ci ripenso tremo, sento i brividi e due caldi rivoli salati fuoriescono dai lati dei miei occhi. "Ei Matteo, sei stato bravissimo. Vieni qua e fatti abbracciare!", "Sono sudato, ti avverto", figurati quanto potesse fregarmene... mi bastavi tu. Un abbraccio frettoloso, sia da parte tua che da parte mia e ti assicuro che tutt'ora non so con quale coraggio sono riuscita a staccarmi da te e con quale coraggio io sia riuscita a sfiorarti appena senza approfondire, e sprofondare in quelle braccia nelle quali desidererei da mesi rifugiarmi ed essere cullata. Apparentemente era un abbraccio normale, una via di mezzo tra una pacca sulla spalla e una cosa più "femminile", ricordo però che le tue braccia erano state fin troppo delicate mentre avvolgevano il mio collo e la mia schiena. Non mi hai stretta a te e questo un po' ha forse spezzato il mio cuore... chissà che immaginavo. Forse è questo che in fin dei conti mi ha dato la forza di staccarmi da te prima che lo facessi tu. Avrebbe fatto troppo male sentire il tuo corpo abbandonare il mio. Il secondo abbraccio invece... prima di salutarti, quel dannato secondo abbraccio; come il primo, ma già sapevo a cosa andavo incontro, conoscevo il sapore della tua stretta, delle tue mani e lì, cazzo lì dio solo sa cosa ho provato. Non ce l'ho fatta a staccarmi, perdonami. Perdonami per sentirti costretto a sopportare le mie paranoie, i miei pensieri, i miei sentimenti. Magari ti ho rivestito di un ruolo che non volevi, che non desideravi. Magari ti sto dando fastidio o ti faccio sentire in imbarazzo. Perdonami per tutte queste cose, per le parole dette, per i sentimenti espressi e per quelli taciuti... Dio specialmente per questi ultimi, perché qua se apro il mio cuore ho seriamente paura di cosa potrei trovare
Mentre ti scrivo sto sentendo il secondo tempo della "Jupiter";
un giorno io spalla dell'orchestra, tu ovviamente direttore, voglio guardare solo te, conoscere così bene la parte affinché tu mi colga non avere occhi che per te ogni qualvolta ti girerai a guardare la sezione dei primi e affinché Mozart da lassù ci guardi realizzando di aver centrato il suo obiettivo di far innamorare con la sua musica.
È una promessa.
Tua,
*****
L’immagine l’ho fatta io e ci ho messo pure due ore... dovremmo essere io e lui (non sarà mai così) quindi se la prendete mettete il cuoricino o il reblog 🥺
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nonsopiuviver3 · 4 years
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boh sinceramente non so perché lo sto facendo ma è come se fosse una valvola di sfogo. Ho sempre pensato di mandarti un messaggio, di chiederti come stai, di come va in famiglia, di come stanno i tuoi, di come va con la tua nuova ragazza ma sinceramente non ho mai trovato il coraggio. Mi reputo una ragazza con carattere, che non si fa manipolare e che non ha paura di dire la sua, una ragazza forte che non si fa abbattere da nessuno, o meglio, che agli occhi degli altri non fa notare che sta male, e io queste cose le ho sempre prese come punto di forza perché anche se da un lato mi hanno fatto stare davvero tanto male, dall’altra mi hanno ritirato su, da sola. Avrei mille cose da dirti, mille cose da raccontarti come ai vecchi tempi, quando si passava le nostre giornate sul letto a guardare i film oppure quando partivamo con la moto e s’andava in posti che ormai ogni volta che ci ripasso mi fanno pensare a te, e non ti puoi immaginare quanto dolore mi crei questa cosa. Vederti con lei non saprei descrivere cosa mi crea dentro, è tutto un insieme di emozioni, gelosia invidia odio, veramente tante. Sono contenta per te perché mi fa piacere che tu non ci sia rimasto sotto a questa relazione come ci sono rimasta io, mi fa piacere che tu abbia trovato una persona che ami mille volte di più di quanto hai amato me e mi fa piacere vederti sorridere. L’altro giorno quando ci siamo incontrati speravo di non vederti, speravo di non incontrarti perché non so come avrei potuto reagire, e sarebbe stato meglio, ma dall’altra parte speravo di vederti anche solo da lontano. Me ne sono subito andata perché dopo quello che ho fatto a te, dopo tutti gli errori uno dopo l altro che mi hanno fatto allontanare sempre più da te non riesco più a guardarti negli occhi, non riesco più avere una conversazione con te perché sinceramente mi faccio schifo ma ormai mi sono rassegnata per quel che sono. Questo periodo per me è uno dei più tosti, ma non starò a dirti le cause perché non voglio appesantirti, però sono certa che con te al mio fianco sarebbe stato tutto più semplice, mi avresti aiutato, saresti rimasto con me in qualsiasi momento e mi avresti fatto ragionare. Ho bisogno di qualcuno nella mia vita che controlli il mio carattere al posto mio perché io non ce la faccio, non sono capace e spesse volte o meglio tutte le volte mi ha portato fuori strada, mi ha fatto prendere decisioni che poi non erano quelle che volevo davvero, per poi arrivare a pentirmene come sempre. Sono una scema che non apprezza le cose, un’egoista che pensa solo a se stessa, ma fidati che quando stavo con te ero completamente un’altra persona, sorridevo alla vita e lei mi sorrideva, perchè accanto a me avevo tutto ciò che desideravo, adesso che non c’è più sono solo capace a chiudere le porte. Ho provato ad andare avanti come hai fatto te ma ho fallito miseramente, ho provato a frequentarmi con un’altra persona, ma ogni volta la paragono subito alla nostra relazione e non riesco ad averci un dialogo. Con questo messaggio non voglio farti pena e non so nemmeno se te lo manderò perchè non ho coraggio, tanto so già quale sarà la tua reazione ma è da 30 minuti che mi rigiro nel letto sperando di addormentarmi ma nella testa mi frullano in mente 1000 ricordi ma anche mille cose che avremmo potute fare se io quel giorno invece di fare di testa mia avessi ascoltato la tu sorella
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Promisi a me stessa che non sarei mai diventata una compagna infelice. O meglio, non lo sarei più stata. Non avrei mai più fatto coppia con una persona che chiunque, a guardarci, si sarebbe chiesto per quale strana ragione non ci fossimo ancora lasciati. Promisi a me stessa che non sarei mai più stata con una persona di cui mi sarei lamentata in mensa con le colleghe, che mi facesse saltare i nervi molto più spesso di quanto me li distendesse. Decisi che non avrei mai più sottovalutato l’intesa e il desiderio fisico e non avrei mai più ignorato l’affievolirsi di esso. Che non avrei mai più provato a costruire nulla con chi mi facesse sentire sola nonostante dormisse a 50 centimetri da me. Che non avrei mai più giustificato nessuno che provasse a sminuirmi.
Promisi a me stessa che non mi sarei mai più accontentata, non in amore.
Che se mai avessi scelto un compagno l’avrei “preteso” perfetto per me. E per “perfetto” non intendo privo di difetti, nessuno lo è, bensì qualcuno i cui difetti non mi arrecassero fastidio, non li leggessi come una continua mancanza di rispetto, non intaccassero la mia morale e i miei principi. Qualcuno di cui riuscissi a sopportare i difetti con tutta la pacatezza e la leggerezza del caso.
Decisi che se avessi avuto un compagno accanto sarebbe dovuta essere una persona con cui poter essere schifosamente me stessa.
Qualcuno con cui potermi sentire stanca, sfinita, qualcuno a cui poter dire che non ce la faccio più e scoppiare in lacrime, a cui poter dire tutte le mie verità nascoste che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessun altro. Qualcuno a cui non fosse necessario chiedere un abbraccio perché lo avrebbe capito da sola e avrebbe anticipato la mia richiesta stringendomi forte. Qualcuno che non mi facesse venire l'ansia "da depilazione" perché mi sarebbe saltato addosso in qualunque condizione, incapace di resistere all'odore della mia pelle. Qualcuno che avrebbe ascoltato tutte le mie polemiche sterili, i miei lamenti, i miei sfoghi. Qualcuno capace di prendersi in giro e capace di prendere in giro me facendomi ridere. Qualcuno a cui poter confidare i pensieri peggiori, i più cattivi, tutti quei "so che non é bello quello che sto per dire", così come anche i desideri più perversi e le voglie più illogiche. Qualcuno che avrei avuto voglia di guardare e ascoltare continuamente, di cui avrei sentito la mancanza viscerale dopo qualche tempo senza vederlo. Qualcuno di cui avrei avuto sete. Qualcuno capace di incuriosirmi e di farmi entrare nel suo mondo.
Presi consapevolezza del fatto che la possibilità di rimanere per sempre sola era concretamente tangibile ma decisi che questo non era importante. Che se fossero state rose, sarebbero fiorite. Perché capii che sono la prima alleata di me stessa e che per avere il meglio devo pretendere il meglio.
Promisi a me stessa che avrei affrontato le relazioni in maniera estremamente semplice, che non mi sarei mai più accontentata di un amore mediocre.
Perché a costringerci a situazioni mediocri ci pensa già troppo spesso la vita.
Isabella,
L'Incazzata Sociale
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