#paolo valle
Explore tagged Tumblr posts
Photo
Paolo Valle / Altrove
curated by Dino Marangon
texts by Gianluca Macovez, Dino Marangon and Gabriele Salvaterra
Pieve di Soligo (TV), Villa Brandolini
September 3rd - October 9th 2022
with exhibition catalogue
#paolo valle#altrove#dino marangon#gianluca macovez#gabriele salvaterra#curated by#curator#text#textiles#abstrac#abstraction#art#painting
0 notes
Text
Un anno fa non sono tornato, tanto ormai a cosa serviva, ma da allora mio fratello ha cominciato a telefonarmi, come se si fosse ricordato di essere il fratello maggiore. Come va?, mi chiedeva. Alla grande, dicevo. E poi un minuto di silenzio tra la Valsesia e la British Columbia, lungo come l’oceano che c’è in mezzo. Finché ha sputato il rospo e mi ha proposto di comprarmi la mia metà di questa casa, che io nemmeno pensavo potesse valere qualcosa. Cinque milioni tondi, meno il prezzo del biglietto aereo, per fare una vacanza in valle e una firma dal notaio. Qui in giardino ci sono questi due alberi che papà ha piantato quando siamo nati noi. Tutt’e due in autunno, nel ’57 e nel ’59. L’autunno doveva essere un buon momento per fare figli e di certo lo è per trapiantare alberi, è quando finisce la stagione vegetativa e a strapparli dalla terra gli rompi meno le scatole. Poi dormono, a modo loro, cosí hanno tutto l’inverno per riprendersi, e se nevica è anche meglio, è come stare sotto le coperte. Se dio vuole in primavera si risvegliano e cominciano a succhiare dalle radici, a mettere le foglie nuove, e ad ambientarsi là dove non erano nati, ma adesso gli tocca vivere. Quello che non so, e che non ho mai chiesto a papà, è perché quella volta abbia scelto il larice per mio fratello e l’abete per me.
Paolo Cognetti - Giù nella valle
17 notes
·
View notes
Text
Ma è dalla notte dei tempi che gli uomini tagliano le piante, accoppano le bestie e si sfondano la testa a vicenda. Se c'è del male su questa terra è solo roba nostra.
Paolo Cognetti - Giù nella valle
3 notes
·
View notes
Text
«Ma è dalla notte dei tempi che gli uomini tagliano le piante, accoppano le bestie e si sfondano la testa a vicenda. Se c'è del male su questa terra è solo roba nostra.»
(Da "Giù nella valle" di Paolo Cognetti).
3 notes
·
View notes
Text
Paolo VI a Ferentino, 1 settembre 1966: conservate ciò che c'è di buono
Bisogna guardare all’avvenire aprendo il cuore, l’anima e l’intelligenza ai fenomeni moderni, considerarli con fiducia e con serenità, muoversi con il progresso e le esigenze dei tempi nuovi, conservando, però, della tradizione quello che è vivo – come l’albero in primavera fiorisce ogni volta, e conserva intatte le proprie radici -, quello che c’è di buono, di bello e di sano, contemperando e…
View On WordPress
0 notes
Text
La 21a Marcia Granparadiso estate
Scusate il mancato preavviso, lo so che non si fa così, però la 21a Marcia Granparadiso estate si farà anche quest’anno e sarà pure molto presto: diciamo questo sabato 3 agosto. Non sono riuscito ad annunciarla prima perché, dopo l’alluvione che ha colpito Cogne (Valle d’Aosta) a fine giugno, sono riuscito a salire e farmi un’idea solo oggi, domenica 28. Dell’alluvione non ho mai parlato, non…
View On WordPress
#21a Marcia Granparadiso estate#Cogne#Leo Doran#Paolo Rey#sabato 3 agosto 2024#Valle d&039;Aosta#XXI Marcia Granparadiso estate
1 note
·
View note
Text
Paolo Cognetti "Giù nella valle", presentazione
Paolo Cognetti scende dai ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. La sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l’alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre piú giú, travolgendo ogni cosa. Lungo la Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell’uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi.(dal Catalogo Einaudi) Sei racconti,…
View On WordPress
0 notes
Text
Il percorso giornalistico di Carlo Rivolta muta a partire dalla morte di Moro
La vera “aspra stagione” inizia con l’anno del rapimento Moro. Di fatto la formula che dà il titolo del libro viene coniata nel 1981 dallo stesso Rivolta e si riferisce proprio agli eventi accaduti a partire dal 1978 <407. È un momento che marca un cambiamento rispetto a ciò che lo precede e che invece troppo spesso rischia di vedere proprio nell’uccisione del segretario della Democrazia…
View On WordPress
#1978#1979#1980#1981#1982#Aldo Moro#aspra#baraccati#Bologna#camorra#Carlo Rivolta#Enrico Deaglio#giornalista#Guido Favale#Irpinia#la Repubblica#Marco Belpoliti#Napoli#Paolo La Valle#rapimento#Roberto Saviano#stagione#stazione#strage#Sud#terremoto#Tommaso de Lorenzis#uccisione
1 note
·
View note
Text
Piccoli gruppi partigiani si formeranno subito dopo l’8 settembre, in quasi tutte le valli valdostane con i giovani del luogo in età di leva
Tanti si erano illusi della fine della guerra perché “La Stampa” di Torino il 9 settembre era uscita con il grosso titolo “La guerra è finita”, un titolo che tradiva il testo stesso del proclama Badoglio.Un’altra testimonianza, del tutto coerente con quelle di Caveri e di Binel, esce dalle pagine della “Cronaca dei venti mesi della lotta di Liberazione”, stesa e pubblicata nel 1946 da Charles…
View On WordPress
#1943#8#Andrea Pautasso#Aosta#Aoste#Charles Passerin d’Entrèves#confine#Ettore Passerin d’Entrèves#fascisti#Paolo Momigliano Levi#parroco#partigiani#Remo Chabod#Resistenza#Saint-Nicolas#Séez#settembre#tedeschi#Vallée#valle#Valsavarenche
0 notes
Text
YES THIS ALL OF IT YOU'RE SO RIGHT IN EVERY SENSE!!!!!
unorganized far cry 6 thoughts that have been plaguing me for days now:
out of all the regions, maximas matanzas' was sadly the weakest one. i really wish they'd shown more of just how cruel the true yaran academy and the abusive system maría marquessa was in charge of really were. you can find notes about it at different outposts and restricted areas, sure, but i wish there was more to it in general. propaganda is a lethal weapon, and i wish we got to see more on how that impacts yara and its culture.
especially when you consider the whole subplot and the lore with oluso, the oluwas, and the triada. the fact this indigenous yaran culture and religion is so hidden as the game's events take place... far cry has just always like. hit the nail on the head with the overarching theme of colonization done through brutalistic military (or psuedomilitary) force.
i wish we saw more of the oluwas and the triada...
that said, i really enjoyed how they showed how easy dani (as an individual) really had it in terms of escape in comparison to people like paolo. alejo was the one who'd made the deal with bembé to get him and dani out of there; dani just knew they had a free ticket. paolo is the mirror to alejo in that sense... he made the deal to try getting himself and talia out, it fell through, and now paolo is stuck paying that price.
speaking of maría marquessa... i want more castillo family drama. i so badly wish we could have seen more interactions between maría and diego and antón.
i wholeheartedly believe that behind the scenes, maría was there for diego. the bits we do see really give off the vibe that she cared for him and would die for her son (i mean, she died... not for him tho-) and i just... i wish we saw that. more. whether through small interactions in existing scenes, new scenes, or in notes, of how being a mother has impacted her/her work.
also idgaf what anybody says, the queer representation in this game is incredible. the subtler confirmations (re: clara garcia effectively being confirmed by her voice actress) and the outright demonstrations (re: paolo and rosa mel/gilberto, to name a few) are just so... good. and diverse in their own right. paolo's line about his revolution not ending when yara's does is so fucking good and he made many points.
once again spreading my agenda that juan cortez and willis huntley were enemies/allies/lovers with benefits like... the tension between them in the comics? the fact there's notes (iirc) about willis you can find. the fact the dog tag charm you can get for dani's gun(s) are willis'???
circling back, i can see why they did this system (both in terms of logistics and themes; i remember what lucky mama said about dani being like el lobo) but... i still lowkey wish we got human companions/amigos in addition to the animals. imagine if they kept the current amigos, introduced some of the recurring side characters as potential amigos. and either had it where you could only have one amigo at a time, or utilized a fallout-esque system of "one human; one non-human".
and there's more to this but i can't like formulate it. a lot of it just boils down to i wish we saw more sides to the central and side characters and saw them a bit more fleshed out...
that said far cry 6 is my favorite far cry. like. genuinely. i LOVE the others (esp 3 and 4.. my beloveds...), and i liked the stories of 2 and new dawn... but MAN i just. love. far cry 6 and i think it has so much good potential and an astonishing environment.
i'm just a whore for lore and i need to know everything and flesh it out and OUGHHH...
#oh my god especially about valle de oro needing to be more fleshed out THERE WAS SO MUCH POTENTIAL#now everyone hates it just because the characters are annoying but if you look at their backstories its all insane they should be annoying!#let them rage! talia was probably tortured by maria and its so obvious to see why she wants to fight#vs why paolo would want to leave because hes not safe!!!#he said it himself#even when maria died#he still has to fight!!!#also triada is SO FUCKING COOL and i wish they went more into the lore of it and involved it in the story!!#you mean theres a religion that got banned because its REAL and theres a fucking ghost panther and that wasnt mentioned anywhere else?#ALSO THE QUEERNESS#there is something very gay in the water in yara.#tldr farcry 6 is my fave not because it's good but because im delusional enough to make it good in my head.#ubisoft needs to get it together and if they ever remake it in the future CALL ME!
11 notes
·
View notes
Text
Via Paolo della Valle, Naples.
132 notes
·
View notes
Text
Quali sono le regioni che si avvantaggerebbero della riforma?
Sono quelle che versano molte più tasse allo Stato centrale che questo poi restituisce in termini di finanziamenti. Una elaborazione della Banca d'Italia mostra quali sono le regioni che potrebbero veder tornare nelle proprie casse la quota di gettito fiscale "donata" al resto del paese, il cosiddetto "residuo fiscale".
Ad avvantaggiarsi di più sarebbero Lombardia (con 5. 090 euro per ciascun residente), Emilia Romagna (2. 811), Veneto (2. 680) Piemonte (1. 006), Toscana (852), Lazio (789) e Valle d'Aosta (231).
Complessivamente il Nord avrebbe in più, magari per istruzione e sanità, 2. 715 euro ad abitante, il Centro 514 mentre il Sud ce ne rimetterebbe 2. 451 a testa.
così tal Paolo Russo per LaStampa, via https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/autonomia-auto-secessione-ricchi-ndash-ad-avvantaggiarsi-399115.htm
Interesting. Grazie per i dati su una roba che non avverrà mai (chi sa leggere vede che tra LEP da fissare centralmente, perequazioni obbligatorie se no non si parte e concessioni a termine, è tutto un azzeccagarbuglio borbonico stile facite ammuina).
La cosa esilarante sul piano delle narrative, resta cmq. quel "il Sud ci rimetterebbe 2.451€ a testa". E' lo sdoganamento "solidarietà obbligatoria" aka furto dello statalismo socialista come se nulla fosse, con tanto di broncetto tra il saputo e l'offeso. In effetti, se la mamma regala 2.451€ a tutti i bimbi ogni anno ma a un certo punto, passati appena 75 anni smettesse di farlo, beh quelli ci rimettono di brutto.
Non è constatazione vittimista, è pena molto solidale per chi non comprenda come l'assistenzialismo crei fatalmente dipendenza e degrado, mai sviluppo, e sempre peggio.
14 notes
·
View notes
Text
VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
VI FESTIVAL DEL LIBRO Venerdì 8 Novembre ore 18
MARIA NOVELLA VIGANÒ “LA SUPERBA”BIBLIOTECA COMUNALE “MARCO PAOLO DETTONI”
SOLBIATE OLONA Via Dei Patrioti 31
Sesto appuntamento con il Festival del libro del Sistema Bibliotecario “Busto Ticino Valle Olona”, il più esteso del territorio tra i festival letterari.
Gli incontri con gli autori si susseguiranno fino a maggio 2025 per un totale di 21 appuntamenti, uno in ciascuna delle biblioteche che compongono il Sistema Bibliotecario. Un’occasione importante per incontrare dal vivo grandi firme della narrativa italiana, condividendo storie, riflessioni, narrazioni, letture.
Il Festival del Libro è uno dei progetti con cui il sistema bibliotecario esprime al meglio la propria progettualità culturale. La manifestazione mira a incidere sul territorio, sottolineando la centralità delle biblioteche per la vita, la formazione e il benessere delle nostre comunità. Gli obiettivi sono chiari: facilitare l’incontro tra gli autori e i lettori; promuovere la lettura; stimolare l’aggregazione a partire dai propri interessi culturali.
3 notes
·
View notes
Text
📹In questi giorni è stato al cinema “Fiore mio”, il documentario, emozionante e introspettivo, di Paolo Cognetti: un pellegrinaggio verso l’anima della montagna.
Un invito a toccare e comprendere i suoi cambiamenti, e a entrare in contatto con noi stessi, che ci ha fatto pensare a “Il ragazzo selvatico”, il suo primo libro dedicato alla montagna.
«Qualche anno fa ho avuto un inverno difficile. Avevo trent’anni e mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato come quando un’impresa in cui hai creduto finisce miseramente. In quel momento immaginare il futuro mi sembrava un’ipotesi remota quanto quella di mettersi in viaggio quando sei ammalato e fuori piove. Avevo dato molto, e dove stava la mia ricompensa? Passavo il tempo tra librerie, negozi di ferramenta, il bar davanti a casa e il letto, a contemplare il cielo bianco di Milano dalla finestra. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare: era un vuoto che non avevo mai sperimentato.
Non era tanto un bisogno di partire, quanto di tornare; non di scoprire una parte sconosciuta di me quanto di ritrovarne una antica e profonda, che sentivo di avere perduto.
Avevo messo da parte un po’ di soldi, il necessario per vivere qualche mese senza lavorare. Cercai una casa che fosse lontana dai centri abitati e il più in alto possibile. Non esistono grandi spazi selvaggi sulle Alpi, ma non serve l’Alaska per vivere l’esperienza che desideravo. In primavera trovai il posto giusto nella valle accanto a quella in cui ero cresciuto: una baita di legno e pietra a 1.900 metri d’altezza, dove gli ultimi boschi di conifere cedono il passo ai pascoli estivi. Un luogo in cui non ero mai stato ma un paesaggio che conoscevo bene, solo l’altro versante delle montagne che battevo da ragazzo.»
🎁“Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna” è il regalo di Natale perfetto da donare a chiunque è alla ricerca di un cambiamento nella propria vita, ha bisogno di spazi sconfinati e di ritrovarsi.
3 notes
·
View notes
Text
Claudio Massini Trieste
testi di Giulio Ciavoliello, Massimiliano Forza, Paolo Magris, Francesca Tavarado, Pietro Valle e Roberto Vidali
Juliet ed., Trieste 2009, 295 pagine, 21x26cm, ISBN 978-88-90 302-8-9
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Fili Fatali, Trieste 2009
“Fili fatali” si compone di un insieme di tele volutamente dedicate agli ambienti e alle memorie dell’ infanzia di Massini, napoletano d’origine ma trasferitosi presto a Trieste dove vive sino all’età di diciotto anni studiando decorazione pittorica all’Istituto Statale d’Arte “Enrico ed Umberto Nordio” sotto il magistero di Riccardo Bastianutto, Ugo Carà e Dino Predonzani. E’ grazie a questo percorso di studi tradizionali che il pittore acquisisce conoscenze che ritornano in un percorso espressivo interamente votato al culto della bellezza e della preziosità della superficie cromatica, entrambe coniugate secondo un sentire contemporaneo.
Ed è alla realtà triestina che le tele dipinte a tecnica mista con rilievi e incisioni si rivolgono, grazie all’allusione di alcuni titoli e di alcuni soggetti facilmente riconoscibili: stelle, fiori, calici, architetture, chicchi di caffè. In questi dipinti troviamo fissata una realtà carezzevole e istigatrice al sentimento del lusso e della voluttà, grazie alla preziosità del pigmento che è ricollegabile all’antica pittura di tradizione medioevale e presente ancora nella delicata preziosità coloristica ed espressiva dei rilievi quattrocenteschi di Carlo Crivelli. Una luce uniforme, falsificatrice, investe le cose raffigurate, quasi immobilizzandole e stendendole sul lettino dello psicanalista per poi espandersi e abbracciare orizzonti lontani: disegna l’oscillazione di un mondo orientale che si ricongiunge con quello occidentale e si trasforma in una luce moderna che incontra, nella gustosità tattile dei materiali, quella antica.
03/06/24
6 notes
·
View notes
Text
Sulle rocce color di miele delle cime più alte indugia il tramonto, frettolosamente oscuro sulla valle cupa (Paolo Monelli, Le scarpe al sole).
12 notes
·
View notes