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ARCHEONEWS / Un raro vago di collana composto da sfere dorate scoperto a Gerusalemme racconta la tecnica degli orafi antichi
#ARCHEOLOGIA #ARCHEONEWS / Un raro vago di collana composto da sfere dorate scoperto a #Gerusalemme racconta la tecnica degli orafi antichi I dettagli nel pezzo di @ElenaPercivaldi su Storie & Archeostorie @IsraelAntiquity
Un vago di collana d’oro puro, databile ad almeno 1.600 anni fa e realizzato con tecnica sopraffina, è stato trovato a Gerusalemme all’interno dell’imponente struttura di epoca romana tornata alla luce nello scavo di Pilgrimage Road, la strada realizzata in età romana per consentire ai pellegrini di raggiungere il Tempio. L’autrice del ritrovamento è Hallel Feidman, diciottenne volontari di Bnei…
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#archeologia#età romana#Gerusalemme#Israel Antiquities Authority#Israele#oreficeria#scavi#scavi archeologici#scoperte
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Gemme e Gioielli Brasiliani
Amsterdam Sauer, Rio de Janeiro s.i.d, 36 pagine, Brossura, 15x11cm
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Il meglio dell'oreficeria carioca degli anni ottanta
Orecchini, collane, anelli e bracciali sono oro giallo, con tormaline, topazi o citrini, diamanti, malaquiti, smeraldi, e diamanti e tante altre pietre preziose.
25/12/23
#gemme e gioielli brasiliani#Amsterdam Sauer#diamanti#citrini#topazi#oreficeria carioca#pietre preziose brasiliane#jewellery books#fashion books#fashionbooksmilano
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Accoglienza e inclusione: Il progetto Marenostrum per un futuro dorato
Una mostra al Museo Etnografico di Alessandria celebra l’impegno per l’integrazione dei minori migranti attraverso l’artigianato orafo.
Una mostra al Museo Etnografico di Alessandria celebra l’impegno per l’integrazione dei minori migranti attraverso l’artigianato orafo. Casa Betania, gestita dalla cooperativa Marenostrum, è una struttura simbolo di accoglienza e integrazione. Grazie a importanti interventi, Casa Betania è diventata una risorsa fondamentale per minori migranti provenienti da Paesi come l’Africa, l’Albania e il…
#accoglienza migranti#Alessandria#Artigianato orafo#Casa Betania#collane di cristallo#Cooperativa Marenostrum#cristalli di Boemia#dialogo interculturale#educazione professionale#formazione artigianale#Formazione Giovani#futuro professionale#giovani e inclusione#giovani migranti#inclusione attraverso il lavoro.#Inclusione sociale#iniziative sociali#Integrazione#integrazione culturale#laboratorio orafo#Letizia Coppero#Marenostrum#Michele Piccioni#migranti minori#mostra artigianato#mostra artigianato Alessandria#mostra Museo Gambarina#oreficeria artigianale#oreficeria e arte#progetto Marenostrum
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WINX BOYS' NAMES IF THEY WERE ITALIAN
(repost because my previous reblog was kinda a mess)
questions from @redfountainpostin reblog:
How do you italianify Timmy?
Technically his italian name is Timoteo. i have never met a Timoteo in my life tho so i'd go with "Teo"
Do you have any ideas for the boys?
Cielo Orefice (sky)
Brando Sasso (brandon)
Elia Carta (helia)
Riccardo Spezzati (riven)
Teo Volante (timmy)
Nebo Ruscelli (nabu)
Rocco Goccia (roy)
Pluto Rossi (nex)
Tonio Orefice (thoren)
riven was impossible to translate so I put a common male name similar to riven and then i put a last name that literally means riven
nex was difficult too. since his name means death but death in italian is a female noun (in fact aisha is viviana because alive in italian is "viva") i decided to give him the roman variant of Hades' name (plutone, aka pluto)
nabu is a babylonian god so i searched his italian variant. i don't think anyone would name their son "nebo" tho
thoren made me insane so i gave up and i gave him a random italian name.
little fun fact about "orefice": it comes from oreficeria which in english means goldsmith shop. since it's a typical italian last name and eraklyon's magic is based on gems i decided to give to the royal family this last name. (sasso instead means stone)
i headcanon timmy as solarian so a variant of his italian name could be "Timoteo Alba" alba means sunrise, while volante means steering wheel or that flies.
#winx club#winx#winxclub#winx headcanons#winx fandom#winx riven#winx specialists#shitposting#shitpost#winx italian#idk#just fun#winx italy#winxer
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Non sempre bisogna esprimere un'opinione sugli accadimenti. I social ci provocano a dire qualcosa, la famosa domanda: A cosa stai pensando Roberto?
Mah, boh, che ti devo dire..., siamo in ottobre e fa caldo, i tasti del mio pianoforte hanno bisogno di essere accordati , le caramelle Rossana al cioccolato non sono male, anche se preferisco quelle alla crema.
Cos'altro aggiungere?
Ieri sono uscito senza carta di credito, dovevo fare la spesa e avevo in tasca solo 20 euro. Compro pochissime cose terrorizzato di andare fuori budget, visto che i supermarket hanno ormai prezzi da oreficeria. Mi tremano le gambe, sudo freddo, aspetto con ansia alla cassa la somma della spesa. La cassiera, improvvisamente, si trasforma in Amadeus, fa quelle pause lunghissime prima della risposta esatta: "ventuno euro e trenta centesimi!" - "Caxxo! Sa che le dico, tolga queste caramelle Rossana alla crema, mi succhio il dito!” - "allora sono 17 e cinquanta!
Bene, ho salvato dal ventone, due euro e cinquanta, budget rispettato!
Certo, avrei potuto scrivere altro. Parlare di quanto è bella la vita e che la serenità è un luogo dove non si vive più di attese; dove ogni giorno è una sorpresa quando si riesce a trovare un quarto d'ora per ridere anche sul nulla, perché e meglio ridere da stupidi che piangere con ragione ma parlare anche volando basso. Di tanto in tanto, fa bene..@ilpianistasultetto
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In questi giorni ho fatto un sacco di cose, come sempre meno di quelle che avrei voluto - e a volte dovuto - ma effettivamente più di quelle che di solito riesco a fare nel mio quotidiano. Mi ha aiutato il fatto che tutti i posti in cui dovevo andare erano a distanza di camminata: lavoro, fisioterapista, parrucchiere, ristorante, pasticceria, fioraio, negozio del tè per le bomboniere, negozi di vestiti per completare l'abito e oreficeria, tutti nel raggio di 1 km da casa praticamente. Ho frequentato più negozi nell'ultimo mese che in tutto l'anno passato, mi sa. Mi mancavano i biglietti per i confetti, ma ho risolto col fai da te ^_^
Le scadenze mi mettono sempre ansia, ma aiutano anche un po' a contenere le mie tendenze procrastinatrici. In realtà sono stata molto tentata di rimandare anche questo appuntamento, perché dopo tanti anni aspettare qualche settimana in più non sarebbe stato un dramma, ma alla fine abbiamo conservato la data e in qualche modo ci siamo arrivati. Poteva andare meglio? Al meglio e al peggio non c'è mai fine, penso, il segreto sta nell'essere felici di quello che è senza pensare troppo a quello che potrebbe o avrebbe potuto essere. Ed è stata una bellissima giornata, quindi bene così ^_^
Ora che siamo nel "dopo" possiamo provare a riprendere il nostro ritmo e passare ai prossimi piccoli e grandi progetti, che in questi mesi hanno dovuto lasciare la precedenza a questo (che ben se la meritava!) e a qualche imprevisto meno gradito che fino all'ultimo ci ha tenuto sulle spine. Nella buona e nella cattiva sorte siamo andati avanti comunque, ed è stata in effetti l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno: ormai lo so, talvolta si naviga a vista, ma l'importante è stare insieme.
Ora la cosa più urgente, tra un bucato e l'altro dei millemila che abbiamo accumulato, è capire se il bouquet è meglio lasciarlo legato oppure no: le rose più o meno so come si comportano, ma gli altri sono fiori di alstroemeria (che non avevo mai sentito, ma che per puro caso erano uguali a quelli del vestito della mia testimone, quindi proprio perfetti ♡) e non ho idea di quanto possano resistere da recisi. Per ora comunque sono tutti bellissimi *_*
#in questi giorni#love is#cose mie#quanta fatica per una firma u_u#però vabbè#è stato molto bello dedicarci la giornata insieme a chi ci vuole bene#abbiamo sentito anche l'affetto di chi non c'era#la spatola nella torta non faceva parte della decorazione ma la copertura era così densa che è rimasta incastrata tipo spada nella roccia XD#avevo paura a tirarla fuori e quindi l'ho lasciata così e ci hanno pensato quelli del ristorante ^_^
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Ciao Aurora! Devo fare un regalo per la laurea di una mia amica. Ho visto che tu hai degli anelli molto belli, mi sapresti consigliare una bella gioielleria/oreficeria a Roma? Alla mia amica piacciono molto le pietre, soprattutto l'ambra e l'acquamarina. Grazie mille ❤️
Vai da Meteore in via Natale del Grande, hanno delle cose super carine tutte fatte da loro e hanno varie cose con le pietre. Io ho una collana in ametista che amo 💕
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Bartolomé Bermejo, Saint Michael Triumphs over the Devil with the Donor Antonio Juan - oil on panel, 1468
Bartolomé Bermejo, San Miguel triunfa sobre el diablo con el donante Antonio Juan- óleo sobre tabla, 1468
Bartolomé Bermejo, San Michele trionfa sul diavolo con il donatore Antonio Juan - olio su tavola, 1468
(English / Español / Italiano)
Bartolomé Bermejo, (Cordoba, ca. 1440-Barcelona, ca. 1500)
Bermejo's beginnings are uncertain. Nothing is known of his youth and training except that he was born in Córdoba. His first documented work is the Saint Michael, dated 1468, a work executed in Valencia for the parish church of Tous that reveals an excellent knowledge of Flemish painting. Thanks to the arrival of northern masters and the continuous importation of paintings, drawings and prints, Valencia became an ideal setting for a young and restless painter not only to be captivated by the models of the northern masters, from Jan van Eyck to Hans Memling, but also to assimilate the keys to their language. Bermejo acquired a perfect mastery of the oil technique, which enabled him to deploy numerous effects of pictorial illusionism in his works: from refined gleams and luminous reflections on metals, precious stones and pieces of goldsmith's work to surprising effects of transparency in gauze, as well as a skilful chromatic combination that lends a material verisimilitude to the fabrics, marble and pavements depicted. This is how the career of one of the most virtuosic painters of the 15th century began to take shape.
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Bartolomé Bermejo, (Cordoba, h. 1440-Barcelona, h. 1500)
Los inicios de Bermejo son inciertos. Nada se sabe de su juventud y formación, excepto que nació en Córdoba. Su primera pieza documentada es el San Miguel, fechado en 1468, una obra realizada en Valencia para la parroquia de Tous que revela un excelente conocimiento de la pintura flamenca. Gracias a la llegada de maestros septentrionales y a la continua importación de pinturas, dibujos y estampas, Valencia se convirtió en un escenario ideal para que un joven e inquieto pintor no solo se sintiese cautivado por los modelos de los maestros del norte, desde Jan van Eyck a Hans Memling, sino también para que asimilase las claves de su lenguaje. Bermejo adquirió un perfecto dominio de la técnica del óleo, lo que le permitió desplegar numerosos efectos de ilusionismo pictórico en sus obras: desde refinados brillos y reflejos luminosos sobre metales, piedras preciosas y piezas de orfebrería hasta sorprendentes efectos de transparencia en gasas, pasando por una hábil combinación cromática que otorga verosimilitud matérica a los tejidos, mármoles y pavimentos representados. Fue así como se empezó a cimentar la trayectoria de uno de los pintores más virtuosistas del siglo XV.
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Bartolomé Bermejo, (Cordoba, ca. 1440-Barcelona, ca. 1500)
Le origini di Bermejo sono incerte. Non si sa nulla della sua giovinezza e della sua formazione, se non che nacque a Córdoba. La sua prima opera documentata è il San Michele, datato 1468, un lavoro eseguito a Valencia per la chiesa parrocchiale di Tous che rivela un'ottima conoscenza della pittura fiamminga. Grazie all'arrivo dei maestri settentrionali e alla continua importazione di dipinti, disegni e stampe, Valencia divenne l'ambiente ideale per un giovane e irrequieto pittore non solo per lasciarsi affascinare dai modelli dei maestri del nord, da Jan van Eyck a Hans Memling, ma anche per assimilare le chiavi del loro linguaggio. Bermejo acquisisce una perfetta padronanza della tecnica ad olio, che gli consente di dispiegare nelle sue opere numerosi effetti di illusionismo pittorico: dai raffinati bagliori e riflessi luminosi su metalli, pietre preziose e pezzi di oreficeria, ai sorprendenti effetti di trasparenza delle garze, oltre a un sapiente accostamento cromatico che conferisce una verosimiglianza materica ai tessuti, ai marmi e ai pavimenti raffigurati. Inizia così a delinearsi la carriera di uno dei pittori più virtuosi del XV secolo.
Source: Museo del Prado by Joan Molina.
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In Dvd il thriller “L'Orafo” con Matteo Silvestri Mercoledì 31 luglio 2024 uscirà il Dvd ... #dvd #germanotarricone #hurricane #lorafo #matteosilvestri #thriller #vincenzoricchiuto https://agrpress.it/in-dvd-il-thriller-lorafo-con-matteo-silvestri/?feed_id=6265&_unique_id=66a81c5853c5d
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esegesi: una timida proposta
In che modo rendere queste visioni di carta? Senza volerlo Giovanni ce lo spiega in un versetto famoso, che a sua volta ha rubato da un altro testo: egli mangia, ingoia dei libri, la cui carta penetra nelle sue viscere: l'Esodo, Isaia, Ezechiele, Daniele, Zaccaria, Gioele [...] Come uno dei grandissimi orefici ottoniani, che incapsulavano nei loro pulpiti d'oro avori egizi, coppe, scacchi, calcedonii romani, egli combina, mescola, contamina, cesella le immagini ereditate. [...] Mentre continuiamo a leggere, avvertiamo nei versetti dell'Apocalisse una tensione, un impeto, una passione che hanno qualcosa di cannibalesco: furore di possedere e ingoiare dei libri e di proiettarli in un altro spazio di carta; l'opera di oreficeria viene lavorata col fuoco. da P. Citati, Il libro bianco e scarlatto, in La luce della notte
(avrò certamente capito male, però 'sta metafora (?) dell'ingoiare i libri, farli penetrare nei visceri e poi riproiettarli su altra carta, a me mi farebbe concludere, così d'impulso, che l'apocalisse dev'essere un libro di cacca)
#citazioni#citati#pietro citati#la luce della notte#il libro bianco e scarlatto#apocalisse#esegesi#san giovanni#giovanni#facezie#metafora#libri#ingoiare#carta#cacca
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Avellino, colpo in oreficeria in via Due Principati: bottino di 3mila euro | www.avlive.it
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L’Anello di Carvilio fu ritrovato casualmente nel 2000 nell’Ipogeo delle Ghirlande, una tomba romana inviolata situata nei pressi di Grottaferrata, nella periferia sud-est di Roma. Risale alla seconda metà del I sec. d.C. ed è attualmente conservato al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina. Nella tomba furono trovati due sarcofagi affiancati l’uno all’altro, recanti uno il nome di Aebutia Quarta e l’altro quello di Carvilio Gemello, suo figlio.
L'anello si trovava al dito di Aebutia Quarta ed è preziosissimo, oltre che molto originale: è d'oro, con un castone di cristallo di rocca scuro nel quale sembra emergere dall'ombra un volto modellato con finezza. L'esperto di oreficeria romana Martin Hening dell’università di Oxford è convinto che le spalle nude possano appartenere a una immagine di Venere.
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L'ORAFO
Vincenzo ricchiuto, 2022, provando a unire più generi: L’ORAFO ANNO 2022 GENERE 🩸SPLATTER 🔪SLASHER DURATA 1:29′ REGISTA VINCENZO RICCHIUTO TRAMA Tre rapinatori si introducono nella casa di campagna di una coppia anziana per saccheggiare il loro laboratorio di oreficeria senza però sapere con chi hanno a che fare… ANDIAMO AI VOTI 👏🏻FAMA: ⭐6/10🌟 🎬 TRAMA: ⭐6.5/10🌟 💰QUALITY:…
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"Rosa Canfora Scultrice" di Riccardo Rescio
Trasferire Arte è essa stessa un’Arte…… Rosa Canfora è un’espressione vivida di talento e dedizione nel mondo dell’Arte.La sua formazione artistica é iniziata con il conseguimento della Maturità in Arte Applicata, un percorso quinquennale che le ha permesso di specializzarsi in Oreficeria, dove ha potuto esprimere la sua precisione e cura per il dettaglio. La sua passione e il suo desiderio di…
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PLV Milano: i bijoux con dentro messaggi da custodire
Basta nominarlo, e ancor prima di indossarlo il cuore si scioglie in gioia. Suona come una ricetta per la felicità, ed in effetti nella sua sostanza più preziosa, ovvero il messaggio che custodisce nel cuore di metallo pregiato, lo è davvero. Invece è un bijoux: quello più iconico tra le collezioni, quello più rappresentativo di questa che è una storia bella di imprenditoria giovane, femminile e italiana, fatta con la giusta combinazione delle dosi di ingredienti complementari per dare concretezza efficace ad un progetto nato da un’illuminazione improvvisa e semplicissima: passione vera, intuito saggio, genuinità costruttiva, competenze lungimiranti, generosità accogliente.
Ogni dose ben precisa, soprattutto quella che riguarda l’ingrediente dell’amore, il motore dell’abilità di trasformare i sogni in realtà: di amore, nel fare e vivere le cose, ne son necessari almeno 10 grammi al giorno. Gli indizi sparpagliati in quest’introduzione dovrebbero aver già guidato l’intuito verso la soluzione: questa infatti è la storia di PLV Milano, il brand che innanzitutto è le due giovani donne, le cugine Laura e Veronica, che lo hanno fondato e che oggi continuano a condurlo sulla strada del successo conquistato.
E che è la sua creazione più celebrata: i “10 grammi d’amore”, assieme a tutte le persone che dal primo giorno in cui avvenne la folgorazione creativa, continuano ad innamorarsi delle collezioni e a lasciarsi ispirare dalle storie che ci sono allacciate dentro.
Un brand che è l’acronimo di tutto ciò che racchiude: “in realtà è nato per caso, urgeva darci un nome, ci piaceva l’idea che all’interno ci fossero le nostre iniziai, L e V, poi un’amica ci suggerì la parola Pulse intesa come forte passione e ci è piaciuto, per racchiudere la nostra passione per il bello e il mondo della moda e dei bijoux. Milano è per ringraziare la città in cui siamo nate e che ogni giorno ci mette di fronte a sfide ed opportunità nuove”.
Anche i bijoux nascono in modo inaspettato, come tutte le cose semplici che hanno il guizzo dell’intuizione brillante: “PLV Milano è nato nel 2012 con l’aiuto un ingrediente fondamentale, la fortuna. Laura era in maternità e io lavoravo da poco, ma per quanto mi appassionasse mi sentivo oppressa dall’entrare in ufficio la mattina ed uscirne la sera, sentivo il bisogno di fare qualcosa di manuale e creativo, cosa che mi ha sempre accompagnata. Mi iscrissi ad un corso serale di sartoria alla Naba, dove ho imparato a creare cartamodelli, tagliare tessuti e cucire, tra cui una gonna a ruota per l’esame finale: ricordo che corsi in merceria ad acquistare del gros grain ricamato per il cinturino e lì mi innamorai di alcune “code di topo” (dei cordini in seta) e di una catena di cristalli luminosissima. Feci così il primo bracciale, che ho ancora, base arancio e filo in cotone viola, la sera lo indossai e uscii con delle amiche: spopolò, si sparse la voce fino ad ottenere talmente tanti ordini da chiamare Laura e chiederle se le andava di aiutarmi a far crescere questa piccola idea. Da lì è stato un susseguirsi di casualità bellissime e fortunate, in breve tre negozi ci contattarono per avere i nostri bracciali, aprimmo la partita iva per far diventare più concreto il nostro sogno, e poi la magia vera: Chiara Ferragni ci indossò in vari scatti tra Milano e Barcellona, e da lì fu il boom!”.
La nascita del pesetto pieno d’amore è altrettanto spontanea: “per dare più concretezza al nostro progetto decisi di fare il corso di oreficeria professionale alla Scuola Orafa Ambrosiana, sempre a Milano. Stava arrivando il periodo natalizio e io dovevo portare dei pezzi in cera a fondere in argento: la forma del pesino della bilancia da orafo mi aveva sempre colpita, lo trovavo molto buffo, e decisi di fonderlo in bronzo. Trovai la frangia di una borsa che si era staccata e la accostai al pesino, mi piacque un sacco. Chiamai Laura per parlargliene dopo averle mandato la foto via messaggio: non fu convintissima dell’accostamento ma le venne la geniale idea di chiamarlo “10 grammi d’amore” e che dovevamo unirci una storia, qualcosa che desse un significato a quella forma. Io le suggerii l’idea del bugiardino e lei durante la notte ‘partorì’ le frasi -cioè la ricetta con le indicazioni terapeutiche e il dosaggio amorevole- del nostro cartoncino. Fu un successo!”
E lo è ancora un grande successo, quel pesetto protagonista di collane, bracciali e orecchini, accompagnato da piccole frange soffici che son tocchi di allegria colorata, infilato in una provetta da laboratorio farmaceutico a ricordare la storia vera di Veronica, laureata in farmacia e che negli anni si è occupata di sperimentazione in una grande multinazionale prima di scoprire che il suo destino, insieme a Laura, laureata in economia e con una grande esperienza nel trade marketing di multinazionali, fosse quello di creare bijoux che raccontano storie e diffondono messaggi di positività gentile.
Et voilà la formula segreta di PLV Milano: ogni creazione è completamente made in Italy, come l’artigianato autentico insegna, ed ogni collezione custodisce storie ed immagini dedicate ad inebriare d’ispirazione chi le sceglie. Come “Io So Volare”, il motto inciso sulla medaglietta che accompagna il ciondolo a forma di aeroplanino di carta e la frangina in cotone thailandese, a decorare collane e bracciali in argento 925 bagnato in oro rosa o bronzo rosa, che raccomanda di non dimenticare mai che “solo chi sogna può volare”; e per suggellare ulteriormente l’appello c’è anche la collezione “Sogno”, dove appesa ad una catena sottile brilla una stella che si appaia ad un ciondolo unico creato con i vetrini di mare sabbiati e una piastrina anch’essa cosparsa di stelline, quelle da impugnare per disegnarci sopra i propri sogni e farli brillare. Grazie PLV Milano della vostra generosità preziosa!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
#PLV Milano#artigianatoresponsabile#gioielleria contemporanea#brandindipendente#fashion writing#webelieveinstyle#storiedaindossare
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Capolavori di oreficeria e di arti decorative
Una selezione di pregiati esempi di oreficeria e arti decorative appartenenti alle collezioni della Galleria, e solitamente non fruibili, in mostra per le celebrazioni della Regione Siciliana
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