#progetto Marenostrum
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Accoglienza e inclusione: Il progetto Marenostrum per un futuro dorato
Una mostra al Museo Etnografico di Alessandria celebra l’impegno per l’integrazione dei minori migranti attraverso l’artigianato orafo.
Una mostra al Museo Etnografico di Alessandria celebra l’impegno per l’integrazione dei minori migranti attraverso l’artigianato orafo. Casa Betania, gestita dalla cooperativa Marenostrum, è una struttura simbolo di accoglienza e integrazione. Grazie a importanti interventi, Casa Betania è diventata una risorsa fondamentale per minori migranti provenienti da Paesi come l’Africa, l’Albania e il…
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Napoli, prima immersione dei ragazzi ipovedenti
Grande emozione per i ragazzi che hanno raggiunto in gommone il parco sommerso di Baia
Il principe Carlo di Borbone ha partecipato lo scorso fine settimana alle prime immersioni in mare dei ragazzi ciechi o ipovedenti dell'istituto "Paolo Colosimo" di Napoli inseriti nel progetto "Searen, con gli occhi di Parthenope". L'evento si è svolto nel complesso archeologico di Baia, grazie alla collaborazione di importanti partner istituzionali quali la Marina Militare e la Capitaneria di Porto, nonché le attività pratiche dell'associazione HSA specializzata in disabilità, del Nucleo Protezione Civile "S. Erasmo" e dell'Archeoclub Marenostrum. Il tutto coordinato dall'associazione "Vivere per Amare - Live to Love".
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SAN BENEDETTO – Lunedì 8 giugno scatta l’operazione Spazzamare, la più importante giornata di pulizia dei fondali mai realizzata in Italia, organizzata congiuntamente dal progetto europeo Clean Sea LIFE e dal Corpo delle Capitanerie di Porto.
In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, i sommozzatori di una quarantina di centri immersione e i cinque Nuclei Subacquei della Capitaneria di Porto, armati di sacchi e palloni di sollevamento, si immergeranno in darsene e porticcioli di tutte le regioni costiere d’Italia, in aree naturalistiche e persino in un sito archeologico sommerso per liberare i fondali dai rifiuti. Gli oggetti recuperati saranno catalogati, pesati e poi smaltiti grazie alla collaborazione degli enti locali. Le attività saranno rilanciate sui social con hashtag #Spazzamare.
Le immagini dei delfini, squali e persino balene nei porticcioli, in questi mesi di immobilità, hanno stupito gli italiani, rivelando una biodiversità spesso inaspettata per il Mediterraneo. L’acqua limpida, però, ha rivelato anche la quantità di bottiglie, sacchetti di plastica e copertoni che giacciono sui fondali, oltre a guanti e mascherine, ormai segnalati ovunque in mare.
“Ringraziamo di cuore i diving center e le centinaia di subacquei che oggi dedicheranno le prime, agognate immersioni dopo il lockdown non al divertimento ma alla tutela del mare, e gli Enti locali che assicureranno lo smaltimento dei rifiuti. Ma la battaglia contro il mare di plastica si deve combattere a terra, riducendo il più possibile la produzione di rifiuti. Prima che arrivino a mare.” ricorda Eleonora de Sabata, portavoce del progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini capitanato dal Parco Nazionale dell’Asinara che, con il supporto del programma LIFE della Commissione Europea, in quattro anni ha coinvolto oltre 20.000 persone e rimosso 75 tonnellate di rifiuti dalle coste e fondali italiani.
La Guardia Costiera italiana, condividendo gli obiettivi del progetto europeo Clean Sea Life, parteciperà all’evento operando con il personale specialistico dei propri 5 Nuclei subacquei che, accanto ai volontari, concorreranno a una giornata straordinaria di tutela dei nostri mari. Ma non solo. I Comandi territoriali e i sommozzatori della Guardia Costiera garantiranno la necessaria cornice di sicurezza in mare, coordinando l’attività di tutti i diving presenti al fine di agevolare il regolare e sicuro svolgimento delle operazioni di bonifica, nel rispetto delle norme vigenti in tema di emergenza Covid-19.
Quella dei Subacquei della Guardia Costiera è un’attività che da ben 25 anni – il 1° Nucleo venne istituito il 1° gennaio 1995 a San Benedetto del Tronto – viene svolta senza sosta per tutelare i nostri mari, non solo attraverso concrete opere di bonifica: si pensi all’incessante opera di rimozione delle “reti fantasma”, abbandonate sui fondali, dannose per l’ambiente marino e veri e propri strumenti di morte per le specie marine che vi rimangono intrappolate: ma anche attraverso un monitoraggio costante volto a contrastare le attività illegali di pesca, come pure a individuare gli eventuali scarichi abusivi o a tutelare il patrimonio archeologico sommerso.
Con il loro impegno, a 25 anni dalla loro istituzione, gli operatori subacquei della Guardia Costiera rimangono ancora oggi i protagonisti indiscussi di quella “cultura del mare” della quale la Guardia Costiera da sempre si è fatta portavoce.
Le attività di pulizia dei fondali si svolgeranno in:
Liguria (Camogli: V Nucleo Sub Guardia Costiera; Loano: Marina Diving), Toscana (Isola del Giglio: International Diving; Porto Ercole: Argentario Divers)
Lazio (Civitavecchia: Gruppo Nasim; Ostia: Blue Marlin Diving Center, Ventotene: Diving World Ventotene, Ponza: Ponza Diving Center)
Campania (Torre Annunziata: II Nucleo Sub Guardia Costiera; Torre del Greco: Centro Subacqueo Torre del Greco; Baia: Centro Sub Campi Flegrei, Subaia; Castellammare di Stabia: Bikini Diving; Marina di Camerota: Diving Continente Blu)
Calabria (Palmi: Lega Navale sez. Palmi; Scilla – Scilla Diving Center)
Puglia (Egnazia: ASD L’Anfora; Tricase: FIAS Lecce, DWD Diving e Associazione Magna Grecia Mare)
Marche (San Benedetto del Tronto: I Nucleo Sub Guardia Costiera; Mamasa Club e Profondo Blu; Pesaro: Sub Tridente)
Emilia Romagna (Rimini: Sub Rimini Gian Neri)
Veneto (Chioggia: Isamar Diving Center)
Friuli Venezia Giulia (Trieste: Mare Nord Est)
Sicilia (Riposto: III Nucleo Sub Guardia Costiera; Porticello: Blue Shark Diving Center; Sferracavallo: Marenostrum Diving Center; Messina: Oloturia Sub; Catania: Mister Jump)
Sardegna (Sant’Antioco: IV Nucleo Sub Guardia Costiera; Isola dell’Asinara: Diving Cala d’Oliva, Sea Project Castel Sardo, Stintino Diving Club, Rocca Ruja Diving Center, i 7 mari; Golfo Aranci: Alphadiving; Porto San Paolo: Mare Azzurro e Tavolara Diving Center; Santa Teresa di Gallura: Blu Diving; Porto Rotondo: Centro Sub Portorotondo).
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Il Mare nostrum delle tartarughe
Il #Marenostrum delle #tartarughe
NAPOLI – Lo scorso 25 luglio i ricercatori di Oceano mare Delphis Onlus (ODO) nell’ambito del progetto di monitoraggio di cetacei Ischia Dolphin Project hanno realizzato un eccezionale avvistamento di tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) e lo hanno segnalato al Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici, sezione della Stazione Zoologica Anton Dohrndi Napoli. L’evento è tanto più propizio in…
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Marenostrum di Betania: Un Progetto di Inclusione Sociale al Museo Gambarina di AlessandriaIl 17 ottobre 2024, conferenza stampa per presentare l'iniziativa che unisce accoglienza, formazione e arte
Giovedì 17 ottobre 2024 alle ore 11:00, presso il Museo Etnografico "C'era una volta" di Alessandria, si terrà una conferenza stampa per presentare il progetto sociale "Marenostrum di Betania". L'iniziativa, promossa dalla Cooperativa Marenostrum, ha tras
Alessandria. Giovedì 17 ottobre 2024 alle ore 11:00, presso il Museo Etnografico “C’era una volta” di Alessandria, si terrà una conferenza stampa per presentare il progetto sociale “Marenostrum di Betania”. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Marenostrum, ha trasformato Casa Betania in un centro di accoglienza per giovani provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo. Il progetto mira a…
#Accoglienza#accoglienza e integrazione#Alessandria#Alessandria 2024#arte e inclusione#artigianato#Casa Betania#collane di filatura#Conferenza stampa#conferenza stampa 17 ottobre#Cooperativa Marenostrum#cultura e società#educazione professionale#Eventi culturali#Fabrizio Cantamessa#Formazione Giovani#Formazione professionale#gioielli artigianali#giovani del Mediterraneo#giovani migranti#Inclusione sociale#iniziative sociali#Integrazione#laboratorio orafo#Luciano Panelli#Marenostrum di Betania#Mediterraneo#Michele Piccioni#Mostra d&039;Arte#mostra di gioielli
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Il primo porto di Partenope a largo di Castel dell'Ovo
Napoli, a largo di Castel dell'ovo, a quattro metri e sessanta di profondità. A ponente. Probabilmente dunque, sarebbe sorto lì il primitivo porto dell'antica Palepolis. Il disegno tratteggia il versante orientale delle gallerie.
Le gallerie attraversano una cresta di tufo a circa quattro metri di profondità e insieme ad altre tracce come una strada scavata nel tufo si potrebbero ricollegare al primo insediamento cumano su Pizzofalcone datato alla metà del settimo sec. a.C.. Sono questi i risultati della missione di archeologi subacquei napoletani, coordinati dall'università Iulm di Milano, nell'ambito "Sea. Re N. Project' guidato da Louis Godart consigliere culturale per il Ministero degli Esteri. I dati si presentano mercoledì 15 novembre alla 17 a Palazzo Toledo a Pozzuoli, tra gli altri, con il sindaco Vincenzo Figliolia, l'assessora alla cultura Maria Teresa Moccia, il geologo Rosarario Santonastasio, Vasco Fronzoni, direttore tecnico di Marenostrum Archeoclub d'Italia onlus, Erika Notti del Dipartimento di Studi Urbanistici Libera Università Iulm, e dall'archeologo subacqueo Filippo Avilia, direttore Scientifico del Progetto di Ricerca Napoli - Rilevamenti geoarcheologici subacquei a Castel dell'Ovo. "Stiamo facendo immersioni da ottobre, il maltempo ci ha un po' fermato - dice Avilia- ma se tutte le ricerche fossero confermate ci troveremmo davanti ad un porto con un doppio approdo, potrebbe trattarsi della prima colonia di Paleopolis. Siamo mettendo insieme i pezzi ora, quasi come un'indagine poliziesca. Se tutto ciò fosse vero si potrebbero sviluppare percorsi di turismo subacqueo a largo di Castel dell'Ovo. Finora a sostenerlo c'erano solo i pescatori perché quando l'acqua è chiara i ritrovamenti sono già visibili e tre geologi cecoslovacchi dal 1991 che hanno raccolto racconti orali nella zona".
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