#orecchio interno
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clacclo · 10 months ago
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Perché nella mia testa ho il motivo di Paint It, Black e dalla bocca mi esce l'Inno alla gioia? 🤔
The Rolling Stones
Paint It, Black (Official Lyric Video)
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mybittersweet · 2 years ago
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Incontro
Subito è partito un abbraccio lungo. Quello che ho desiderato da tanto tempo. Quell'abbraccio che lui sempre ha voluto darmi.
"Bimba" - ho sentito vicino al mio orecchio - " è bellissimo, finalmente, avere la possibilità di toccarti"
"Posso dire lo stesso"
Sentivo il suo respiro sul mio collo. Poi un bacio leggero. Mi ha guardato e mi ha baciato la fronte. C'era molta tenerezza nel suo sguardo. 
"Andiamo, facciamo un giro. Spero che non sia molto stanco dopo il viaggio "
"Portami tu. Qui sei di casa. E no, non sono stanco. Soprattutto dopo averti vista."
Mi ha sorriso. Mi piace quando lo fa. Mi fa sentire bene e spensierata. 
Le strade del centro storico erano piene di persone che volevano approfittare di quella bella giornata di maggio. Si sentiva il rumore delle onde dietro il muro antico. Nell'aria si sentiva l'odore dell'estate che stava per cominciare. Mi ha seguito tra la gente tenendomi per mano. Ci siamo fermati vicino alla gelateria in una piazzetta. 
"Io cioccolato e pistacchio. E tu che gusti prendi?"
"Menta. Prendo solo questo."
La panchina era calda e il gelato troppo buono. Mi ha guardato attentamente come se stesse decidendo cosa fare o cosa dire. E poi la sua mano è partita verso le mie labbra per pulirle dal gelato che era rimasto. Ha leccato il pollice.
"Sinceramente volevo pulirti le labbra con la mia lingua però ho pensato che sarebbe stato inappropriato con tutta questa gente in giro" 
"Lo farai dopo"
Abbiamo preso la strada verso il b&b che aveva prenotato per questi tre giorni. La camera era molto carina e accogliente. Con le persiane che fanno entrare quel poco di luce che serve per vedere bene l'altra persona. 
"Vieni qui. Fatti baciare."
Ha messo le sue mani sulle mie guance. Mi ha baciato dolcemente ma la mia risposta era più passionale e la sua lingua è entrata nella mia bocca. Mi stringevo a lui e sentivo le sue mani esplorare il mio corpo.
"Voglio vedere la mia bimba godere. Voglio sentirti gemere"
"Voglio godere con te "
Tutto quel tempo di attesa mi aveva fatto crescere la voglia. Volevo le sue mani, la sua bocca e il suo sguardo addosso a me. Volevo, finalmente, fargli sentire come riesce a farmi godere. Mi ha tolto la maglietta continuando a baciarmi il collo. 
"Hai un seno bellissimo. Voglio tuffarmici dentro"
"Fallo"
Con un gesto ho accompagnato la sua testa verso il seno ancora con il reggiseno. Lo ha afferrato con le mani toccando i miei capezzoli duri. Stuzzicarli. Ho chiuso gli occhi. Sentivo soltanto come mi apre il reggiseno e lo toglie. Come lecca e poi succhia il mio capezzolo. Prima uno e poi l'altro. Fino a farmi male. Mi ha baciato di nuovo. Ho messo la mano sopra i suoi pantaloni.
"Come sei duro"
"Mi ecciti da morire"
Ci siamo spogliati rimanendo solo con le mutande.
"Voglio che ti stendi sul letto "
Obbediente, sono andata verso il letto e mi sono sdraiata sulla schiena. Si è avvicinato. Mi ha guardato. E si è sdraiato vicino a me. Le sue mani esploravano il mio corpo caldo e eccitato. Le labbra baciavano ogni parte che potevano raggiungere sentendo giù. Ogni tanto tornava su per baciarmi le labbra. Accarezzavo la sua testa.
"Voglio sentire come sei bagnata "
Ha spostato le mie mutandine e ha messo le sue dita tra le labbra bagnate. Non ho potuto trattenere un gemito. Era bello sentire le sue dita mentre mi guardava.
"Che brava bimba"
Con queste parole mi ha tolto le mutande e  allargato le mie gambe mettendosi in mezzo. Mi sono alzata un po' per guardarlo. Guardavo come mi baciava e leccava il mio interno coscia avvicinandosi alla fica. Le dita stuzzicavano il mio clitoride. Sentivo la lingua calda sulle labbra che affondava. La bocca che succhiava il clitoride. Voleva sentirmi gemere sempre di più e ha messo due dita dentro. Piano. Dentro e fuori. Con la lingua sul clitoride e l'altra mano che mi stringeva il seno. Mi faceva impazzire. Avevo tanta voglia.
"Ti voglio dentro di me"
"Prima la mia bimba deve venire e poi potrà avere il resto."
Ha continuato a leccarmi aumentando la velocità con le dita e la lingua. Dandomi qualche schiaffo sul clitoride fradicio. Non riuscivo più a resistere. Ho spinto la sua testa su di me, subito prima che il mio corpo cominciasse a tremare. Ho stretto le lenzuola con le mani. Questa volta potevo dire il suo nome ad alta voce mentre stavo venendo.
"Sei bellissima quando vieni. Bel visino soddisfatto "
"Mi hai fatto impazzire "
Mi ha baciato e ho sentito il mio sapore dalle sue labbra.
"Mettilo dentro. Ti prego."
Mi sentivo ancora tremare dopo questo orgasmo intenso.
"Lo vuoi dentro? Dimmelo bimba. Voglio sentire."
" Voglio il tuo cazzo dentro. Voglio che mi fai gridare."
Ha tolto le mutande e appoggiato la punta sul clitoride. Lo ha bagnato e spinto dentro. Una sensazione stupenda. Un gemito ancora, forte. Mi ha stretto la testa tra le mani mentre spingeva tutto dentro. Piano. Il suo respiro si è fatto pesante e i miei gemiti aumentavano. L'ho baciato. 
Il suo cazzo mi faceva impazzire. Ho sorriso, mordendomi le labbra.
"È bello vederti sorridere. Come in quel video. Però adesso sorridi a me. Sei mia."
"Si..."
Sempre più veloce, più forte. Il mio seno si muoveva e lui lo afferrava con la mano, mordendomi la spalla. Mi guardava, guardava come godevo. Come ogni movimento mi faceva gemere sempre più forte.
"Girati. Mettiti sulle ginocchia."
Ho fatto come mi ha detto e la prima cosa che ho sentito è stato un schiaffo forte sul mio culo che mi ha fatto un gridare. Poi un altro. Mi ha preso per i fianchi per farmi avvicinare a lui. Un bacio su ogni natica. Ha strofinato il suo cazzo sulle mie labbra bagnate prima di metterlo dentro. Ha preso le mie mani e le ha bloccate dietro la schiena. La mia faccia schiacciata sul cuscino. Altri schiaffi e subito dopo un movimento veloce che mi ha fatto gridare. Usava le mie mani come una leva per sbattermi ancora più forte. Poi si è fermato. Ha baciato la mia schiena.
"Guardami"
Mi sono girata verso di lui. Un colpo forte. Poi un altro. E un altro ancora.
"Sei troppo bella per stare in silenzio "
"Allora fammi gridare!"
Ha ricominciato con il movimento veloce. Dentro e fuori. Il contatto visivo mi eccitava sempre di più. Sculacciate, il suo modo di chiamarmi "bimba", il suo cazzo dentro di me. Avevo voglia di tutto questo. Di lui e di noi insieme in questa stanza.
" Ti dispiace se vengo dentro?"
"Non mi dispiace "
"Allora te la riempio "
Vedevo che non riusciva più a resistere. I suoi gemiti più forti e il cazzo che pulsava dentro di me. Lo ha tirato fuori e istintivamente mi sono girata per pulirlo e succhiarlo un po'. Mi ha tirato su e ci siamo baciati.
"Adesso mettiti come prima"
Mi sono rimessa nella stessa posizione e ho sentito la sua lingua a leccarmi da dietro. Succhiare i nostri umori mischiati. E farmi venire di nuovo.
Dopo si è messo vicino a me.
"È bellissimo vederti venire"
"È bellissimo venire per te"
"È stata una decisione giusta venire a trovarti!"
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netmassimo · 1 year ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Scientific Reports" offre nuove informazioni sulle capacità sensoriali del tescelosauro (Thescelosaurus neglectus), un piccolo dinosauro che visse proprio prima della grande estinzione che eliminò i dinosauri non aviani alla fine del periodo Cretaceo. I paleontologi David Button e Lindsay Zanno hanno sottoposto a una TAC per ricostruire la parte interna del cranio di tescelosauro per creare una rappresentazione tridimensionale del suo cervello e del suo orecchio interno. La conclusione è che questa specie aveva alcuni sensi molto sviluppati, utili per vivere in tane sotterranee.
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nedsecondline · 1 month ago
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I gechi percepiscono vibrazioni a bassa frequenza | le pagine dei nostri libri
I gechi grazie a una struttura del loro orecchio interno, associata al controllo dell’equilibrio e della posizione del corpo nello spazio, riescono a percepire vibrazioni a bassa frequenza.Questa capacità  finora era stata identificata solo in pesci e anfibi. La scoperta si deve a un gruppo di ricerca dell’Università americana del Maryland e sfida le attuali teorie sull’evoluzione dei sistemi…
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afnews7 · 2 months ago
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I gechi hanno un “sesto senso” segreto: risiede nel loro orecchio ed è rimasto sconosciuto finora
#natura #animali #kodami – http://www.afnews.info segnala: I gechi possiedono un “sesto senso”: percepiscono le vibrazioni a bassa frequenza attraverso il sacculo, una parte dell’orecchio interno che si pensava fosse coinvolta solo nel mantenimento dell’equilibrio.Continua a leggere … Trovi l’articolo completo, immagini e video su: Read More Kodami 
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tecnoandroidit · 7 months ago
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X1 AI Interpreter hub Timekettle: finalmente è possibile conoscere tutte le lingue del mondo con AI - Recensione
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Chi non ha mai sognato di possedere un dispositivo capace di abbattere le barriere linguistiche e di farci comunicare facilmente ovunque andiamo, come se avessimo sempre un interprete al nostro fianco. Grazie a Timekettle finalmente possiamo avere un device simile: l'X1 AI Interpreter Hub, il vincitore del premio Innovation Award. L’azienda ha presentato il device durante il CES 2024 e vincitore del prestigioso Innovation Award per il suo mix di tecnologia e semplicità di utilizzo. Il dispositivo è dotato di auricolari integrati ed ha anche diverse funzioni che consentono di effettuare delle vere e proprie conversazioni in tempo reale. Non ci sarà alcun bisogno di scaricare app o di seguire procedimenti complicati. L’interprete digitale è così sviluppato da permettere la comunicazione senza dover usare le mani e cliccare tasti. Come? Rileva l’inizio e la fine delle frasi autonomamente! L’X1 AI Interpreter Hub ha tantissime modalità e caratteristiche diverse che lo rendono indispensabile. Design dell'interprete Il packaging della scatola è ben strutturato e i prodotti sono posizionati perfettamente al suo interno. Al suo interno si trova il dispositivo principale (l'interprete), le cuffie, il cavo di alimentazione, due copri cuffie per un maggiore comfort, due accessori per auricolari utili per non farli cascare durante l'uso. Il dispositivo possiede un design studiato appositamente per essere maneggevole e confortevole. Di colore grigio con dettagli in nero, l’X1 ha un aspetto elegante e semplice che rispecchia appieno la sua professionalità. Il display è grande 3,4 pollici, abbastanza per poter leggere su di esso tutte le funzionalità e le modalità a propria disposizione. Lo schermo è a colori ed ha una definizione ideale per visualizzare le icone e le parole. Sul lato superiore troviamo due microfoni e al loro centro il logo. Nella sezione destra sono invece posizionati il tasto di avvio e i pulsanti per abbassare ed alzare il volume. Sotto, poi, c’è la porta USB Type-C e il soc per la memoria esterna, per un totale di quattro. Gli auricolari in dotazione si integrano perfettamente allo stile del device principali. Essi sono posizionati all'interno del dispositivo in uno spazio interno a cui si accede aprendo la sezione come un comodo cassetto. Riescono ad adattarsi ad ogni orecchio, anche grazie i gommini in dotazione, riuscendo a donare un ascolto nitido delle traduzioni durante una conversazione o semplicemente mentre si partecipa ad un convegno. Funzionalità dell'X1 Timekettle ha lavorato per anni prima di raggiungere un dispositivo che possedesse così tante funzioni da potersi classificare come uno dei migliori del settore. L'X1 AI Interpreter Hub può essere usato in qualsiasi ambito, che sia personale, come durante un viaggio verso un paese straniero, o lavorativo. In quest’ultimo, in particolare, esso consente di trasformare le conferenze multinazionali traducendo più lingue contemporaneamente. La funzione Multi-Persona riesce a tener conto e a tradurre in tempo reale una conversazione con un massimo di 20 persone parlanti 5 lingue diverse. Tramite delle sottoreti di traduzione, inoltre, permette di potersi concentrare totalmente su ciò che si sta dicendo senza doversi interrompere. Tali sottoreti sono possibili grazie ad una combinazione di elaborazione e di utilizzo del cloud, dando l’opportunità di poter parlare la propria lingua madre. Attraverso la tecnologia per la riduzione del rumore VNC multidirezionale di BoostClean, il device garantisce che non ci siano interferenze di sottofondo che possano distrarre o interrompere la rilevazione delle voci, così da poter funzionare egregiamente anche quando si fanno riunioni più affollate o accese. Grazie alla tecnologia TurboFast 3.0, l'X1 offre a chi lo acquista l’accesso ad una traduzione talmente veloce da superare qualsiasi altro dispositivo presente sul mercato al momento. Modalità disponibili del dispositivo Le modalità a cui si può accedere con l’X1 cambiano a seconda di quante persone posseggono il dispositivo. Se solo una persona ha l’interprete a disposizione il device, basta premere il tasto principale e condividere gli auricolari per avviare una conversazione simultanea. Con la modalità Uno contro uno, due persone con due dispositivi diversi possono addirittura effettuare chiamate e riunioni direttamente dal luogo in cui si trovano. L'X1 permette infatti l’accesso ad un sistema di connettività globale senza soluzione di continuità, in modo da rendere lo scambio di informazioni e le conversazioni più convenienti di una semplice telefonata grazie alla modalità Chiamata Vocale. Indossando gli auricolari si possono ascoltare le traduzioni di altre lingue durante i discorsi o le riunioni con la modalità Ascolta e Riproduci, proprio come se un interprete fosse al proprio fianco. Questa regala l’opportunità di poter osservare la persona che sta parlando senza dover intervenire chiedendo spiegazioni e chiarimenti. C’è poi la modalità Chiedi e Vai, usabile quando si ha un dispositivo ma si è in due. L'interpretazione bidirezionale dell'X1 permetterà di iniziare una conversazione face to face semplicemente togliendo gli auricolari, avendo a disposizione un traduttore portatile. Connessione dell'interprete L'interprete supporta, per l'associazione, il Wifi dual-band sia con 4G che 5G. Grazie al suo host autonomo, l’X1 assicura al cliente connessioni senza interruzioni durante l’uso. Se si acquistano due dispositivi, o si incontra qualcun’altro che lo possiede, basta avvicinarli e con un solo tocco si collegheranno tra loro. Con questo sistema si può arrivare ad un massimo di 20 interpreti collegati tra loro. Timekettle dona agli utenti l’UniSmart AI, un servizio su misura che si adatta a qualunque esigenza possiamo avere. Grazie alla collaborazione con più di 150 motori di traduzione posti in più di 200 paesi, la società è riuscita a guadagnare il titolo di leader del settore. L'unione tra il terminale autonomo X1 e il cloud di traduzione UniSmart va a creare un circuito chiuso in modo da ottenere qualunque aggiornamento disponibile senza OTA (Over-The-Air), così da avere funzioni sempre migliorate. Tramite la tecnologia HybridComm 3.0, inoltre, l'X1 si connette automaticamente, garantendo un tasso di attivazione pari al 99%. Tale aspetto elimina qualunque aspetto di configurazione e consente un uso immediato del dispositivo. Privacy La Timekettle ha curato ogni caratteristica di questo fantastico traduttore di lingue, occupandosi nel dettaglio anche della privacy, garantendo un livello di protezione triplo. In questo modo tutte le conversazioni resteranno private e non potranno subire attacchi esterni. L'X1 utilizza una tecnologia di trasmissione e crittografia dei dati uguale ai sistemi bancari, proprio per evitare che i dati scambiati possano essere rubati. La sicurezza così avanzata protegge tutte le info sia durante la trasmissione locale che nel cloud. Per proteggere ulteriormente i dati delle conversazioni, l'X1 ha anche integrate delle misure che prevengono il monitoraggio da altri device e dalle app illegali. I dati di traduzione, inoltre, sono salvati solo localmente, non ci sono backup su server esterni ma sono tutti tra le nostre mani. Qualsiasi informazione sensibile si comunichi sarà sempre al sicuro. Autonomia interprete X1 Gli auricolari sono caratterizzati da una ricarica rapida 3C. Che significa? Che in soli si otterranno fino a 120 minuti di utilizzo. Ciò dona l’opportunità di ricaricarle durante le più piccole pause e di avere una comunicazione senza dover attendere ore nel caso si scaricassero. L'host, invece, ha una ricarica di 5V/2A che gli permette di essere completamente carico in appena due ore. Con una batteria da 3200 mAh, l'X1 AI Interpreter Hub riesce a donare così una lunga autonomia. Se si opta per il set completo composto da 5 unità, queste verranno ricaricate simultaneamente tramite l’apposito accessorio. L’opzione con tutti questi device è l’ideale per un’azienda impegnata in riunioni o eventi con persone che parlano più lingue. In un sol “colpo” si avranno pronti i dispositivi. Software e Hardware Il sistema operativo dell’interprete/traduttore X1 è l’X OS. Questo sistema della Timekettle è stato ideato per migliorare le prestazioni dell'hardware. L’X OS gira su una CPU a 12 nm, dotata di una centrale quad-core ad alte prestazioni. Essa è così potente da essere paragonabile a quella di un computer. Tale configurazione permette un’elaborazione veloce ed una gestione multi-thread anche quando si comunica con molte persone. Per quanto riguarda la memoria RAM si avranno a disposizione 3GB, mentre lo spazio di archiviazione raggiunge i 32 GB. Tutti questi gigabyte consentono di memorizzare pacchetti di traduzione offline e i dati specifici dell'utente. Nell'interfaccia software le indicazioni non sono in italiano ma in inglese comunque facilmente comprensibile. Per la rilevazione della lingua, invece, non c'è da preoccuparsi, l'interprete capterà anche l'italiano e lo tradurrà in tempo reale. Prezzo dell'interprete X1 L’X1 è acquistabile sul sito ufficiale Timekettle a € 668,00 scegliendo l’opzione con un dispositivo, € 1.336,15 per due, € 2.004,22 per tre fino ad arrivare alla possibilità di fare un ordine unico per 5 interpreti a € 3.340,37. Al costo vanno poi aggiunte le spese di spedizione calcolate nel carrello. Non è venduto su Amazon Italia. Pro e contro Prendendo in considerazione tutti gli aspetti elencati, risulta subito evidente che ci sono più vantaggi che svantaggi provenienti dall’acquisto dell'X1 AI Interpreter Hub di Timekettle. Come prima cosa, ovviamente dobbiamo per forza citare la sua grandiosa capacità nell’abbattere le barriere linguistiche in più contesti. Le sue dimensioni poi permettono di poter trasportare il device in tasca o in borsa senza creare fastidi nell’utilizzo. offre una tecnologia all'avanguardia che consente traduzioni istantanee e accurate, abbattendo le barriere linguistiche in una varietà di contesti. Le molteplici modalità e tutte le funzioni dell'interprete, come la traduzione simultanea multi-persona, lo rendono estremamente versatile. La facilità di connessione e tutti i sistemi integrati permettono all’utente di potersi concentrare solo sul discorso, senza dover premere qualcosa o altro. C’è da considerare anche la modalità con cui si collegano più device tra loro con un solo tocco che rende tutto molto più veloce. Tra i vantaggi mettiamo poi le misure per la privacy applicate dall’azienda, tanto potenti da darci una totale tranquillità per quanto riguarda la sicurezza dei nostri dati. Cosa manca? L'autonomia. Tramite la sua batteria potente, l’X1 dura molto tempo, permettendoci un uso anche durante i lunghi convegni. La ricarica rapida poi consente di avere sia le cuffie che l’host al 100% in pochissimo. L’unico contro potrebbe essere per alcuni acquirenti il prezzo. Non si tratta di una piccola cifra, ma dato il possibile utilizzo in contesti professionali e tutte le caratteristiche è nella norma. Conclusioni: vale la pena acquistare l'X1 L'X1 AI Interpreter Hub di Timekettle è un dispositivo pazzesco, che ha una tecnologia stupefacente e che regala l’occasione di poter parlare con chiunque usando la propria lingue. Grazie al suo stile e a tutte le funzionalità che si hanno a disposizione, può essere usato in qualunque situazione, che sia un incontro formale o meno. Nonostante il prezzo per alcuni elevato, il valore e le prestazioni lo rendono un acquisto intelligente per chiunque necessiti di comunicare in altre lingue. Read the full article
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bicheco · 1 year ago
Note
GENERE: commedia erotica francese AMBIENTAZIONE: cucina di un piccolo appartamento con vista sul cortile interno del palazzo Piastrelle bianche, cucina anni 50, con lavabo vasca in porcellana Tavole ingombro di ingredienti per fare una Tarte Tatin un gatto che gironzola FRASE "che cielo grigio... si soffoca"
Premessa: UN SOLO ELEMENTO, non 350.
Titolo: "Una notte da mici"
Un filo d'aria fumava annoiato. Un po' ci soffriva nel constatare che nonostante fumasse ormai da una vita, aveva iniziato a 14 anni e adesso ne aveva più di 50, non avesse mai imparato a buttare fuori il fumo a forma di cerchi. "Dovrei smettere di fumare" pensava, "oppure dovrei imparare a fumare come Dio comanda". Genevieve gli passò accanto accarezzandogli la testa: "Vai in terrazza con quella sigaretta, tra poco torneranno i bambini, non voglio capiscano che qui c'è stato un uomo". Filo d'aria la guardò e sorrise: la donna era completamente nuda e il suo corpo, pallido e magrissimo, si confondeva con il bianco delle piastrelle della cucina. "Non hai paura che dal cortile mi vedano, se vado in terrazza?". "L'unico rischio è che la vicina venga a bussarmi alla porta e pretenda di poterti conoscere". Filo d'aria si alzò e nel dirigersi verso il terrazzino si avvicinò alla donna, e prima di leccarle un orecchio sussurrò: "Con te ogni volta è diverso. Ogni volta.". La donna si sfilò prima dalla lingua e poi dalle sue braccia. "Che cielo grigio... si soffoca" Filo d'aria parlava a se stesso, o forse al gatto che lo fissava in equilibrio sulla ringhiere, la donna infatti si era allontanata, "Tu che la conosci bene, cosa pensi: mi ama, mi odia, mi sopporta, vuole solo i miei soldi, oppure...". Il gatto ci pensò un attimo e poi decise di non rispondere. L'uomo rientrò in cucina e prese un foglietto di carta e la penna.
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disfunzioni-atm · 1 year ago
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scricchiolio orecchio e disfunzione mandibolare
L’acufene è la percezione di rumore o suoni nelle orecchie senza alcuna fonte esterna. Può manifestarsi come un sibilo, ronzio, fischio, cigolio o altri suoni simili. Le cause dell’acufene possono essere varie e talvolta difficili da identificare.
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Alcune cause comuni includono:
Esposizione al rumore: L’esposizione prolungata a rumori forti, come quelli prodotti da macchinari, concerti e dispositivi audio, può danneggiare l’udito e causare acufeni.
Invecchiamento: L’acufene può essere un sintomo normale dell’invecchiamento, in quanto la capacità uditiva tende a diminuire con l’età.
Infezioni all’orecchio: Infezioni dell’orecchio medio o dell’orecchio interno possono causare acufeni temporanei.
Otosclerosi: L’otosclerosi è una condizione in cui vi è un’anomala crescita di osso nell’orecchio medio, che può causare acufeni.
Malattie cardiovascolari: Alcune condizioni cardiovascolari, come l’ipertensione e l’aterosclerosi, possono causare acufeni.
Disturbi temporomandibolari: Problemi alle articolazioni temporomandibolari possono causare acufeni.
Stress e ansia: Lo stress e l’ansia possono aggravare l’acufene o renderlo più evidente.
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lfk74 · 3 years ago
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Covid-19: il virus muta per sfuggire a Chuck Norris
Covid-19: il virus muta per sfuggire a Chuck Norris
Per mesi i ricercatori dipendenti da Big Pharma hanno cercato di capire come mai il virus mutasse in continuazione. Oggi, finalmente, grazie a una ricerca scientifica dell’Università di Sgruntford in Maracalagonis dell’est, è stato risolto il misterioso mistero. Noi di NotiZZie siamo arrivati al capo ricercatore Ademillo Culodifuori, noto sconosciuto del campo medico-virologico-gommistico, di…
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ilmerlomaschio · 3 years ago
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Pensieri caotici
La_Fenice_69/Wattpad
Famelica passione
Non era mai stato semplice tra noi, non sopportavi la mia calma nelle discussioni, su ciò che stavi dicendo , senza mai fartene una colpa , ma non ti andava giù questo mio atteggiamento , avevi e volevi la mia rabbia . Così ci sei riuscito.
Avevamo discusso animatamente la sera prima, eri riuscito
a schermare ogni mio modo di pensare e calmare la discussione .
Ti sei reso subito conto di aver sbagliato a ferirmi con le parole e mi hai tempestato di chiamate senza risposta e di messaggi in cui implori il mio perdono. Io non ho risposto. Suoni il campanello, mi senti camminare verso la porta e la apro. Mi parli in modo pacato cercando il mio perdono , ma vedo in te lo stesso che qualche ora prima mi prendeva a parole, mi chiedi scusa per lo sbaglio commesso, mi dici che non volevi perdere la calma che quel nervoso non eri te.
Per me è tutta una scena, non ho voglia di vederti, tento di chiudere la porta dietro di me ma tu la blocchi con il piede ed entri anche se volevo che te ne andassi. Mi fermi il polso prima che arrivi lo schiaffo per poi darmi un bacio potente. Stacco le mie labbra dalle tue e ti guardo con aria di sfida e tu di chi cerca il perdono perché sai di essere stato uno stupido e non dovevi dirmi quelle cose, sei così famelico e passionale da essere riuscito ad avere quello che volevi la mia rabbia, i miei occhi , sono ancora incazzati , iniettati di collera. Ero più arrabbiata con me stessa forse per aver perso il controllo. Cerco di allontanarti ma mi sbatti contro il muro e mi blocchi le braccia. Volevo scappare da te ma poi ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri di perdonarti con una voce profonda, sai bene che mi fa impazzire.
Inizi a darmi piccoli baci sul collo mentre dico di no e ancora no...poi i baci si fanno intensi e tra un gemito e l'altro ti dico di non smettere e non smetti fino a quando decido di inginocchiarmi.
E mi dici: mi piace vederti in ginocchio davanti a me.
Vedere come raccogli i tuoi capelli e, mentre mi guardi dal basso, con quei tuoi bellissimi occhi dove s'affaccia vistosa al loro interno la malizia...
Io seduto sul divano. Sei così provocante e sai come farmi impazzire.
Quelle mani sempre più bramose e audaci che mi sbottonano il jeans, abbassandolo quel poco che serve per far uscire da sotto i box il mio membro ormai duro; schizzato fuori quasi da solo. Quella tua mano che lo prende mentre mi
guardi, lo muovi lentamente intanto scorgi sul mio viso il piacere crescere. Ti sbatto di nuovo contro il muro ma questa volta ti lascio scivolare fino a farti sedere per terra. Ti sollevo le braccia e lentamente mi avvicino col bacino perché voglio scoparti la bocca. Sai che mi eccita tantissimo quando non usi le mani e sono io a gestire i movimenti il ritmo del mio cazzo. Comincio uno dei rituali che preferisco, dentro e fuori la tua bocca calda, umida lentamente fin giù. Una volta dentro percepisco benissimo che ti eccita il mio:"ooh siii così mi piace mmm.... continua non fermarti" sentirmi ansimare, quel mio trattenere il respiro ad ogni tocco della lingua, mentre osservi la mia bocca aprirsi al piacere un lieve orgasmo accompagna la tua visione. Sono così eccitato che non riesco a gestire la potenza delle spinte; provocandoti un paio di volte dei conati, quel tocco della lingua anticipato da quelle labbra così morbide, vellutate è qualcosa che eccita la mia euforia tanto da perdere il controllo. Lentamente lo tiro fuori fino a far uscire la cappella rosea, lucida, dove appoggi la lingua e con la punta lambisci girandoci intorno, per poi avvolgere il mio membro nella bocca fino a farlo scomparire. Attacchi succhiandolo più veloce con avidità come quando lecchi il tuo gelato preferito; osservo quanta armonia e passione dedichi nel leccarmi. Vedo la tua pelle d'oca spingersi fuori e provo lo stesso brivido su tutto il corpo. Continuo a rimanere fermo per alcuni secondi dopo aver affondato il mio cazzo dentro la bocca; è piacevole il calore delle tue labbra in fiamme.
Quest'immagine di te è sublime l'aumento di saliva provocato è visibile ai margini della bocca, con le dita la spingi verso l'interno delle labbra aiutandoti con la lingua; questa tua immagine mi porta a non capire più niente. Ti stacco dal mio cazzo lo tiro fuori tenendoti per i capelli; la cappella appare gonfia e gocciolante, la strofino sulla tua faccia bagnandoti, colgo dall'espressione del tuo volto quanto ti eccita complice lo sguardo, un miscuglio di sensazioni che mi portano a desiderare di possederti subito. Insieme alla voglia di toccarsi annusarsi. Il desiderio è veramente affamato, le tue labbra così morbide lasciano baci ovunque si posino, ti ripeto "ti voglio". Lecchi ogni centimetro di pelle, sai che non c'è la faccio più sto esplodendo e ti fermi . Siamo in un intenso stato di eccitazione, a piccole dosi comincia a salire una voglia selvaggia che s'impadronisce sempre più di te. Mi piace osservare mentre mi guardi leccarti , mi eccita! Mi dai dei colpi di lingua sulla cappella quasi a volermi dire adesso faccio quello che voglio di te, mentre subisco il piacere. Continui lungo tutta l'asta con l'altra mano accarezzi le palle ti guardo e con mia gioia godo della libidine che mi stai provocando; ansimo ad ogni tuo tocco.
La tua mano sulle palle mi fa perdere il controllo e nel momento in cui le tue labbra si appoggiano sulla cappella, il mio gemito di piacere risuona come una melodia nella stanza. La tua bocca scende piano lungo tutto il membro, ti accarezzo i capelli, con la mano mi sfiori le palle, ti fermi così per il gusto di tenermi in tuo potere per gustarti il mio piacere mentre prende il sopravvento il desiderio...una voglia matta di prenderti immediatamente. Fai un passo indietro senza perdere di vista il mio sguardo eccitatissimo dicendomi "non ancora".
Mi metto in una posizione più comoda, i gemiti sono la conferma,del tocco fugace giunto a limite; è palpabile faccio respiri lunghi e profondi. La tua lingua mi lecca mappando tutto il corpo; cercando gli angoli più sensibili mentre le tue mani scorrono libere senza freno su di me. Ti avvicini, lecchi e mi accarezzi l'interno cosce.
Prosegui lasciando scivolare la lingua in quel piccolo spazio tra l'ano e le palle. "Si provo notevole eccitazione quando ti soffermi in questa zona lo sai"! Sussurro gemendo mentre cerco un contatto con te.
Le mie carni fuori di senno per il piacere della tua bocca.
Ricominci lasciando le mani sul mio culo e affondando le dita nelle mie carni, anche questo nutre il nostro piacere... Ci sfiliamo i vestiti lasciandoli cadere per terra. Sali su e ti stendi sul mio corpo ci piace il contatto della nostra pelle che si sfrega nuda una contro l'altro. Difficile tenere a freno la nostra eccitazione,ti mordo il lobo dell'orecchio ; continui a muoverti lentamente quasi come una biscia. Posso sentire i muscoli del tuo ventre tendersi, mi guardi sempre con provocazione. In questo stato ormai affamato di te, quello sguardo libidinoso. Non resisto più ti afferro per i fianchi tirandoti su e ti porto in camera. Ti lascio andare sul letto, a pancia in su ti prendo per le caviglie tirandoti verso di me. Ti guardo, sei nuda, sei bella, tutta bagnata qui davanti a me. Affondo la mia faccia tra le tue cosce mi avvicino al tuo orecchio respirandoci dentro mentre ti dico: "Ora però ho voglia di scoparti".
Anche tu mi vuoi, lo so lo vedo lo sento. "Ti voglio sono eccitato".
La tua voce mentre ansimi e dici : " siii prendimi ... Ti voglio, scopami come solo tu sai fare, senti come sono calda... Ti prego prendimi adesso". Mi tuffo in mezzo alle tue cosce, comincio a leccarti la figa, bastano poche leccate senza sfiorarti con le mani e sei venuta. Il tuo odore, il tuo sapore il fremito della tua carne. È indescrivibile il piacere.
Ti riafferro per i fianchi portandoti più giù.Ti apro le cosce e la tua figa sento che pulsa mi vuole... Sono sopra di te, ti bacio.
Le nostre lingue si intrecciano mentre la cappella si appoggia alla tua figa.
Ti bacio con una foga penetrandoti con la lingua la bocca,continuo leccando l'orecchio scendendo sul collo e finalmente ti penetro.
Il mio cazzo scivola tra i tuoi umori,
te lo sbatto dentro fino alle palle sento la tua figa che lo avvolge mentre si spinge fino in fondo.
Prosegui lasciando scivolare la lingua in quel piccolo spazio tra l'ano e le palle. "Si provo notevole eccitazione quando ti soffermi in questa zona lo sai"! Sussurro gemendo mentre cerco un contatto con te.
Le mie carni fuori di senno per il piacere della tua bocca.
Ricominci lasciando le mani sul mio culo e affondando le dita nelle mie carni, anche questo nutre il nostro piacere... Ci sfiliamo i vestiti lasciandoli cadere per terra. Sali su e ti stendi sul mio corpo ci piace il contatto della nostra pelle che si sfrega nuda una contro l'altro. Difficile tenere a freno la nostra eccitazione,ti mordo il lobo dell'orecchio ; continui a muoverti lentamente quasi come una biscia. Posso sentire i muscoli del tuo ventre tendersi, mi guardi sempre con provocazione. In questo stato ormai affamato di te, quello sguardo libidinoso. Non resisto più ti afferro per i fianchi tirandoti su e ti porto in camera. Ti lascio andare sul letto, a pancia in su ti prendo per le caviglie tirandoti verso di me. Ti guardo, sei nuda, sei bella, tutta bagnata qui davanti a me. Affondo la mia faccia tra le tue cosce mi avvicino al tuo orecchio respirandoci dentro mentre ti dico: "Ora però ho voglia di scoparti".
Anche tu mi vuoi, lo so lo vedo lo sento. "Ti voglio sono eccitato".
La tua voce mentre ansimi e dici : " siii prendimi ... Ti voglio, scopami come solo tu sai fare, senti come sono calda... Ti prego prendimi adesso". Mi tuffo in mezzo alle tue cosce, comincio a leccarti la figa, bastano poche leccate senza sfiorarti con le mani e sei venuta. Il tuo odore, il tuo sapore il fremito della tua carne. È indescrivibile il piacere.
Ti riafferro per i fianchi portandoti più giù.Ti apro le cosce e la tua figa sento che pulsa mi vuole... Sono sopra di te, ti bacio.
Le nostre lingue si intrecciano mentre la cappella si appoggia alla tua figa.
Ti bacio con una foga penetrandoti con la lingua la bocca,continuo leccando l'orecchio scendendo sul collo e finalmente ti penetro.
Il mio cazzo scivola tra i tuoi umori,
te lo sbatto dentro fino alle palle sento la tua figa che lo avvolge mentre si spinge fino in fondo.
Continuo a leccarti tirandoti verso di me, avidamente cerco la tua lingua le mani segnano le spalle. Al solito vuoi decidere come muoverti, non è facile domarti ma come fare a resisterti. Riusciamo a girarci. Sei su di me, ti guardo mentre inarchi la schiena, in movimenti sinuosi le tue braccia sono in alto le mani si intrecciano si stendono e si stringono al nostro piacere.
Ti accarezzo il seno giocando strizzando e stringendo tra le dita i capezzoli, mentre ti muovi su e giù sul cazzo, scendendo sempre più in profondità.
Continui a cavalcarmi, sentirti mmm... al tuo sguardo rispondo con un mezzo sorriso facendo crescere la voglia.
È favoloso tutto questo godimento.
"Ti piace? Allora dimmelo che ti piace". Dimmi che ti faccio impazzire come tu fai impazzire me. La tua voce che si spezza mentre te lo spingo ogni volta sempre tutto più dentro:
"Non smettere di scoparmi".
Mi avvicino alle tue orecchie sussurro "ti piace così"?
La tua voce mi attrae e così arrapante in questo momento. Chiudi gli occhi per un attimo li riapri e incrociare il tuo sguardo rende i miei colpi più forti, decisi e profondi. Ti apro le cosce tenendoti per le caviglie continuando a sbatterti senza pausa. Il tuo ansimare mi si attacca al cervello ti sento ancora più bagnata, il solo pensiero mi provoca un orgasmo mentale sì, adori i miei modi gentili ma decisi lo capisco da come continui a morderti il labbro inferiore, quasi "sottomessa" ai miei colpi. Mi stendo su di te tirandoti su le braccia e le tengo con fermezza ti sussurro nell'orecchio "ti piace? Sei sottomessa a me". Il "no" che mi rispondi eccheggiando in tutta la stanza mi ha eccitato. Ti spingo il mio cazzo lasciandolo fermo per alcuni secondi nella tua figa ormai fradicia. Io riuscirò a sottometterti al mio volere con la tua avvedutezza senza forzare.
Sentire la tua voce così eccitata, mi fa impazzire; cambiamo posizione mi ritrovo seduto continui a muovere i fianchi come se stessi danzando sul mio cazzo, i nostri corpi in perfetta sincronia in sinuosi movimenti. Il respiro sul collo, non smettere sto per venire; ti afferro per i fianchi e anche io sono pronto a lasciare andare tutto questo godimento lento pazzesco desidero venire insieme! "Dove vuoi che vengo"? Questa volta vienimi dentro.... "vieni con me" .
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contro-futuro · 3 years ago
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Eravamo tutti e tre vestiti eleganti, perché eravamo reduci da una festa dove avevamo bevuto un po'. Lì tu avevi trovato un tipo che ti attirava e da brilla avevi cominciato a stuzzicarlo, strusciandoti un po' su di lui e passandogli vicino mentre mi guardavi alzando il bicchiere. Quando finalmente lui ha capito e ha fatto per toccarti il culo ti sei spostata, ma solo per sussurragli all'orecchio di seguirci in un posto più tranquillo mentre mi tenevi la mano. Dopo un po' di queste tue effusioni, entravamo in una stanza con un grande divano e delle luci soffuse, al secondo piano di questa villa. Per salire le scale tu ti mettevi davanti a noi di qualche gradino e con la voglia che saliva dentro di te ti divertivi a giocare alzandoti un po' il vestito. Era corto, me lo avevi fatto scegliere apposta così entrambi, sia io che lui, mentre tu salivi le scale davanti a noi riuscivamo ad intravedere il tuo interno coscia, la piega che alla fine delle tue gambe da forma al tuo culo a pesca e con te che ti piegavi apposta, anche il filo di pizzo un po' rigonfiato del perizoma proprio all'altezza del tuo sesso. E io ti mettevo una mano in mezzo alle cosce salendo per sentire se eri già calda, ma tu me la tiravi via dicendo a entrambi di aspettare. Poi, una volta salite le scale con tutta la lentezza necessaria a stuzzicare me e lui, ti sedevi sul divano, mi facevi sedere di fianco a te e mentre mi palpavi il cazzo con una mano, con l'altra invitavi il ragazzo con cui volevi scopare a sederti. Allora lui si sedeva di fianco a te e cominciavi a toccare anche lui da sopra le braghe, strisciando la tua mano sul suo sesso duro e visibile sotto i pantaloni del completo. Il tutto toccando anche me, guardandomi negli occhi, e baciandomi il collo. Però se o io o lui avvicinavamo le mani a te ce le tiravi via e facevi capire che prima volevi che ci toccassimo un po' a vicenda io e lui davanti a te. Ti eccitava l'idea di guardarci, mentre tu, sul divano, ti alzi quel vestito troppo corto per contenerti tutta in quella posizione e aprivi le gambe guardandomi limonare un uomo e mettergli una mano nei pantaloni per il tuo solo ed unico piacere. Ti toglievi il perizoma ormai inzuppato e ce lo facevi penzolare davanti alla faccia mentre noi ci bacevamo, chiedendoci se l'odore della tua figa vogliosa ci faceva venire abbastanza voglia di scoparti. Per l'eccitazione che mi provocavi e la voglia di fare il porco per te e solo per il tuo godimento e piacere, ti prendevo per i capelli per obbligare a guardare mentre mi sputavo sulla mano e gli cominciavo a fare una sega, mentre lui, anche decisamente eccitato, prendeva in mano le tue mutandine, le annusava e poi avvicinava il punto del perizoma che fino a poco prima era appiccicato tua alla figa alla sua bocca, per leccare via il tuo bagnato e poi, con ancora la cremina ancora sulla lingua, mi leccava le labbra. Tu sapevi di averci in pugno e per questo facevi l'altezzosa: non te la lasciavi leccare se prima io non prendevo in bocca il suo cazzo con te che avevi le mani nei miei capelli. Ma prima di farlo ti avvicinarvi al mio orecchio, mi leccavi il lobo e poi mi sussurravi qualcosa per intrigarmi. Prendevi il suo cazzo in mano, me lo avvicinavi alla bocca e strusciavi sulle mie labbra la sua cappella bagnata, un po' per il suo piacere, un po' per la saliva accumulata mentre lo toccavo, un po' perché con la lingua ci davi una lunga e profonda leccata. Il tutto subito prima di prendere la mano dell'altro, sputarci sopra e poi mettertela nella figa.
Firmato: CONTRO-FUTURO
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corallorosso · 4 years ago
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Orfanotrofio degli orrori: le suore uccidevano e torturavano i bambini Un caso emerso dopo quattro anni d’indagini e testimonianze. Le suore torturavano e a volte arrivavano persino ad uccidere i piccoli orfani che trasgredivano le regole. L’orfanotrofio degli orrori. Potrebbe essere il titolo di qualche opera di fantasia non molto originale, se non fosse tutto vero. L’orfanotrofio cattolico St Joseph, nel Vermont, chiuso nel 1970 è diventato il protagonista di un’investigazione durata quattro anni, pubblicata su Buzzfeed News, per via delle torture, degli abusi e dei delitti che vi si compivano al suo interno. Molte sono state le vite spezzate in quell’orfanotrofio che non hanno trovato giustizia, sepolte sotto anni di negazioni e smentite. (...) Nel 1944, la Dale aveva 6 anni e si trovava nel cortile dell’edificio, quando udì il rumore di un vetro che andava in frantumi. Vide un bambino volare dalla finestra e una suora sporgersi giù con le braccia distese. La signora Dale ricorda vividamente che, a causa del forte impatto, il bambino rimbalzò sul terreno. E non si rialzò più. La suora con cui Sally Dale in quel momento stava camminando, la prese per un orecchio e la portò via da lì, bollando ciò che la bambina aveva appena visto come frutto della sua immaginazione. Un altro episodio che la Dale ricorda nella sua deposizione fu quando una suora gettò in acqua un bambino che non sapeva nuotare, un metodo che le religiose usavano spesso per insegnarglielo. Il bambino scomparve tra le onde enon riemerse più. La Dale chiese alla suora se il bimbo era morto e la suora le rispose: “Non preoccuparti, è andato a casa per sempre”. Altri ex residenti del St Joseph hanno raccontato ciò che hanno visto durante il loro soggiorno all’orfanotrofio. Sherry Huestis ricorda un episodio particolarmente inquietante. Di solito la Huestis teneva compagnia a Eva, la guardiana dell’orfanotrofio, durante alcune delle sue ronde notturne. Una notte le due sentirono delle urla lancinanti interrompere la quiete dell’edificio e si precipitarono alla sua fonte. In una stanza c’erano due suore, chine su una terza in procinto di partorire. Il bambino che la suora diede alla luce era di colore. Il giorno seguente il bambino si trovava nella nursery, dove Sherry Huestis talvolta prestava servizio, quando una suora entrò, afferrò un cuscino e lo premette sulla faccia del neonato. Il neonato si dibatté ma dopo qualche minuto smise di urlare e si afflosciò. Negli anni ’90 le deposizioni della Dale e degli altri testimoni non sortirono alcun effetto e vennero archiviate dal giudice. Altri testimoni vennero ridotti al silenzio dalla Chiesa che li pagò per non provocare uno scandalo. (...) Ad esempio, cinque degli otto preti che supervisionavano il St Joseph sono poi stati denunciati per abusi sessuali. Una testimonianza particolarmente forte della Dale diceva che una delle suore l’aveva costretta a baciare il cadavere sfigurato e bruciato di un bambino con un elmetto di metallo, folgorato da una scarica elettrica. (...) L’orfanotrofio ormai non esiste più e il palazzo che lo ospitava è stato riconvertito in un residence di lusso. notiziecristiane.com
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merrowloghain · 4 years ago
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28.11.76 Sala Comune Grifondoro -Hogwarts
«Senti un po`...» «Lo so che mi sono comportato da str*nzo»  «... è tutto okay?»
«Mi dispiace, Tris.» «Non volevo offenderti» «Puoi perdonarmi?»
«Mi sei mancato.» schiettezza per schiettezza «Sto bene quando passiamo tempo assieme» spallucce, mentre l`unghia laccata di nero dell`indice destro va a grattare la copertina del libro con fare distratto e lo sguardo un po` basso «Se vuoi la verità, speravo che quel regalo ci aiutasse ad avere un po` più di privacy. Mi mette a disagio che gli altri sappiano con chi passo il tempo ed in che modo..» ecco qui, è riservata, chi l`avrebbe mai detto «Non stiamo assieme, ed in generale, finchè non avrò un ragazzo, non mi piace che gli "altri" sappiano...» inspira e scuote il capo «Non è che mi vergogno di te» sia chiaro «piuttosto di me.»
Dopodiché la mano sale a sistemarsi i capelli dietro un orecchio sfumacchiante, accogliendo grato ma un po` a disagio, quasi timidamente, le prime parole della ragazza «Pure io, Merrow» sta bene con lei. Gli preme sottolinearlo, serio in volto, prima di umettarsi le labbra come se fosse in procinto di aggiungere altro. Ma non lo fa, colto di sorpresa dalle successive dichiarazioni della Grifondoro che ascolta sino alla fine, oscillando di continuo tra sollievo e dubbio «Mpf. Ma guarda te...» borbotta ironicamente tra sé e sé, come se d`improvviso gli fosse tutto più chiaro. Si risistema a sedere sul tappeto più comodamente, ravviandosi i capelli in un gesto rilassato «Sì, boh, in verità pensavo ti vergognassi di me, eh» schietto e diretto ma senza l`ombra di dispiacere, almeno in apparenza, al di là d`una risata che sa di serafica rassegnazione «Ma allora non capisco cosa c`è di cui vergognarsi»
«Ma no, Merlino cane, no!» «E` che... io...» e come glielo spiega? (...) Scuote il capo, scende dal divano e si mette in ginocchio dinnanzi a lui, con fare circospetto e sguardo un po` basso e vagamente laterale «Io ho ...» comincia esitando «ho paura che ti allontani, Tris» il labbro si mordicchia per la fatica, mentre gli occhi s`alternano dalle proprie mani alla punta dei piedi di lui, senza andare oltre «Se la gente sa che passi del tempo con me in quel modo, cercherà di dirti le peggiori cose sul mio conto.» smorfia delle labbra «Ed io lo so che tu non ascolteresti queste cose eh» ne è sicura, mette le mani avanti però «eppure mi... io non..» sbuffa dal naso, con un battito cardiaco che non le concilia una serenità di pensiero «Non sono benvoluta come te. O in generale.» lo sa, ne è consapevole «Non volevo che qualcuno ti dicesse che non valgo la pena del tuo tempo.» come si sente stupida ora, raramente in vita sua. Le labbra si stringono, portate verso l`interno della bocca come a bloccarsi, ma poi semplicemente continua «E non volevo fare la pesante con te, perchè l`ho capito che preferisci cose leggere, senza impegno.» si stringe nelle spalle, sempre senza essere in grado di guardarlo in volto se non per brevissimi istanti, e mai a ricercarne lo sguardo «E quindi ora che ti voglio ..» ma si blocca, perchè era una volta sola, no? Si passa nervosamente la destra a spostare la direzione della riga dei capelli, mentre lo stomaco le si stringe e lei fissa il tappeto sotto di loro «Non volevo che cambiassero le cose. E se proprio devono, non in peggio.»
Nonostante gli sforzi che sta compiendo per evitare di rendere il proprio scetticismo troppo palese, infatti, il suo viso accigliato è abbastanza rivelatorio. Esala un sospiro, e scuote il capo per farle capire di non essere d`accordo con ciò che ha detto «Allora. A parte che, secondo me, fare `ste cose di nascosto lo fa sembrare ancora più losco» solleva i palmi in un gesto di resa «Poi boh, eh!» magari non è davvero così, quello è soltanto il suo punto di vista da svergognato «E quindi vuoi dirmi che a te andava bene com`era prima?» le domanda, l`intonazione retorica «A me... no. Cioè» si affretta ad aggiungere «A me piace che stiamo insieme, e anche che ci baciamo e tutte le altre cose» lo pensa davvero, solo che poi gli tocca stringersi nelle spalle «Ma, boh, non voglio che ci chiudiamo» aggrotta la fronte, non molto sicuro di essere riuscito a spiegarsi «E questa forse è l`unica cosa che mi manda ai matti. Lo vedo, che te e altri della squadra non andate d`accordo» gli sfugge un verso sprezzante dalle narici, cominciando a riversarle addosso qualcosa che per la verità non riguarda soltanto lei «... e `sta cosa sta iniziando a starmi sul c*zzo»
«Non mi credi...?» perchè ora il dubbio viene a lei, ma non continua, forse presa in contropiede dal dire successivo di Tristan che la getta nella confusione più totale. Apre e chiude la bocca un paio di volte, stile pesce rosso contro il vetro della boccia, lasciandolo però finire quel discorso che davvero la stupisce, forse perchè mai aveva considerato come lui potesse vederla. Sospira, ora con le mani che cercano le sue ginocchia per poterglisi posare a contatto, leggera ma in un moto un pochino necessario «Ok, aspetta. Non me ne hai mai parlato.» eh, lei non è che può immaginarsi le cose «Non capisco cosa intendi per chiuderci. Mi pare d`averti lasciato il più libero possibile...» è confusa, sbatte un paio di volte le palpebre «Non ..» vabbè, non è nemmeno mai stata gelosa, non apertamente almeno «Non capisco cosa vorresti allora. Come vorresti che ci comportassimo?» perchè non è chiaro evidentemente «Io non posso costringere nessuno a farmi piacere. Non obbligo nessuno a starmi accanto» proprio no «e capisco se non vogliono farlo.» scuote il capo, sbuffando nervosa dal naso «Però con te, con Cadel quando c`era in squadra, poi con le novellini.. cioè va un po` meglio.» rispetto a come andava prima «Io non cerco lo scontro, Tris. E` solo... reagire» scrolla le spalle, in un pallido tentativo di spiegarsi, d`aprirsi a qualcuno, a lui, prima di pigolare un infantile «Anche a me piace se stiamo assieme e... tutte le altre cose» e gli tirerebbe appena il tessuto del pantalone ad altezza del ginocchio, in un richiamarlo piuttosto dolcino ed infantile, lo sguardo basso.
Segue lo spostamento delle sue mani sulle proprie ginocchia, che non scosta, ma a parte questo non asseconda il contatto fisico come magari avrebbe fatto in un altro contesto. Lo vive come una forzatura, al punto da risultare probabilmente un po` rigido nella postura o al tatto, ma si impone di non cedere. Restando sulle sue posizioni «Chiudere nel senso... mmh...» passa la mano tra i capelli, ravviandoli in un movimento che trasuda incertezza. Ci impiega qualche istante a trovare le parole giuste, dopo aver errato per un po` con lo sguardo su Ophelia che gioca lontano «E` che a volte mi sembra tipo di dover scegliere. Se stare con te, oppure se stare insieme agli altri» conclude, ricercando di nuovo gli occhi della ragazza per sincerarsi della sua reazione «Ma lo so, comunque, mica te ne faccio una colpa. Non del tutto, almeno» soggiunge rapidamente, stringendosi di nuovo nelle spalle in un moto di rassegnazione «Pure io c`ho avuto qualche screzio con Sinclair, eh. Ma vabè, roba passata» che liquida di nuovo sventolando una mano nell`aria «Mentre voi... non mi pare che facciate uno sforzo, per andare d`accordo» e magari sbaglia, magari è lui ad avere un esagerato concetto di Casa, sta di fatto che non riesce a evitarsi una smorfia. Si libera il petto di un basso sospiro, poi resta in silenzio per qualche istante «Niente più assalti dopo le lezioni, magari» le consiglia in tono casuale, scostando il ginocchio che lei gli sta tirando «Poi è chiaro è ti sgamano» sbuffa una mezza risata, levando una mano per cercare di pizzicarle una caviglia «E poi devo tipo studiare»
Lo sente irrigidirsi nella posa a quel contatto, e spiazzata torna a guardarlo, ritirando le mani, ascoltandolo e via via incupendosi mano a mano che il discorso prosegue. Tace per tutto il tempo, in un silenzio che si fa più chiuso e scuro, più intimo e confuso, almeno finchè lui non conclude con quella botta finale che è una mazzata che davvero, davvero, davvero non si aspettava. Gli occhi cercano i suoi un breve momento, in un panico che non riesce a sopire prima che gli rivolga l`attenzione «Quindi...» la voce roca, di chi ha un groppo in gola e se la deve schiarire, per poter tornare ad un timbro normale «Non capisco.» ci rinuncia, scuote il capo, il respiro un poco affannato e l`espressione che da neutra passa a vagamente smarrita «Tu pensi che io non faccia sforzi per andare d`accordo.» scuote il capo, le spalle che si fanno vagamente spioventi «Ho parlato con Sebbie dopo la litigata negli spogliatoi con Ciaran, cercando di fargli capire che non ci si comporta così in una squadra ed in una famiglia, e lui è andato a chiarire poco dopo.» true story «L`anno scorso ho solo cercato d`aiutare Alyce, e sai bene com`è finita. Ora, io non sarò la persona più facile con cui andare d`accordo, ma credimi che sono state molte possibilità da parte mia. Ho difeso Aurora non perchè fosse la fidanzata di Ciaran, ma perchè si è sempre comportata bene con me. Ho cercato di sedare le discussioni quando e se ce ne sono state. Non sono una che fa le cose alla luce del sole, Tristan, ma non per questo non è vero che io non contribuisca. Aiuto i più piccoli come posso, te con quel "progetto"» e sanno di cosa parlano «Sebbie con la voglia di spaccare le cose, Emma che voi isolate.» si voi, ora lo dice, in un tono che trasuda dolore «Non ho mai giudicato nessuno, o meglio, cerco di non farlo mai.» scuote il capo 
«Perchè non ti basto così? Non... ti vado bene se non sono amica di tutti?» non capisce, portando le mani a contatto con le proprie cosce, in un paio di pugni morbidi «Devi studiare» ripete, beccandosi quel pizzicottino a cui un poco si irrigidisce, palesemente sfinita «Cioè la finiamo qui?»
Sussulta sul posto, inorridito e ancora più a disagio quando si rende conto dell`effetto che le sue parole hanno avuto sulla Grifondoro. Ma resta ancora zitto, in qualche modo costretto da quel lungo discorso che viene portato alla sua attenzione, e che lì per lì non sa bene come prendere. In parte con disagio, e un`espressione di colpevolezza che di tanto in tanto affiora dai suoi occhi, ma anche con il dubbio di non star ascoltando proprio tutta la verità. O almeno, soltanto una parte di essa. I suoi buoni propositi di attendere pazientemente sino alla fine vengono però meno, al suono del nome di Emma «Ma è lei, che si isola» gli scappa con veemenza «E comunque, da quando mi hai chiesto di non disturbarla, non le sto più rompendo le palle» la avverte, lanciandole un`occhiata che vorrebbe essere eloquente. Tutta la sua sicurezza subisce tuttavia un`improvvisa battuta d`arresto mentre lei gli pone la fatidica domanda: non ti basto così? «Non...» esordisce, salvo poi richiudere la bocca a doppia mandata, rifiutandosi di dare voce alla confusione che alberga nella sua testa. Diversamente, rischierebbe di fare ancora più danni, dal momento che per ora dà ancora molto valore a ciò che pensano i suoi amici. Forse troppo «No» risponde, il tono quasi interrogativo di chi non ha ben chiaro come si sia finito a darsi un ultimatum «Ma poi mica c`è qualcosa da chiudere...» borbotta piano tra sé e sé, prima di avere un improvviso moto risolutivo 
«Senti, lasciamo perdere, vedo che sto peggiorando le cose e non voglio che litighi pure con me» tendendo bene l`orecchio è possibile cogliere una nota di supplica, oltre al fastidio adolescenziale che ha preso a colmarlo «Almeno possiamo essere amici?» le chiede, alzando lo sguardo alla ricerca del suo.
Non c`è niente da fare, perchè è evidente che lui non sia minimamente pronto ad un discorso cominciato da lui stesso, e lei davvero ha cercato al massimo di tenere tutto in stretti bordi sicuri, ma quel dire sullo scegliere, e sul non impegnarsi per andare d`accordo, l`hanno completamente sfondata. Lui risponde su Emma e lei abbassa lo sguardo, maledicendosi anche solo d`aver tirato fuori quella faccenda, dal momento in cui lei davvero non fa una colpa a nessuno. Respira un po` affannata, fissandosi con una rabbia silenziosa e crescente, le ginocchia, in uno stringere di pugni che subiscono scatti alterni ad un rilassarsi forzato. Non chiudere. Non ti chiudere. E boccheggia nascosta da quei capelli che scivolano in avanti, alla ricerca d`un sollievo fatto d`ossigeno che davvero non pare bastarle. A quel "no" alza appena lo sguardo, forse con una nota di speranza che lui taglia di netto con ciò che dice successivamente, e quella supplica di chiudere là la questione per non avere ulteriori disagi. Però quell`ultima richiesta, è letteralmente una cannonata in centro petto, nemmeno l`avesse appena colpita con un bolide ad altissima velocità: apre la bocca, lo sguardo che precipita e la posa che si richiude e stringe, più che in maniera palese, in modo sottile e percepibile in maniera istintiva, non visiva «A-amici...?» le sembra di morire, lì, pietrificata su quel tappeto da cui non riesce minimamente a scollarsi, con il rossore che le ha raggiunto le guance e le labbra, in un luccichio d`iridi che tiene molto ben occultato «Certo.» lo dice, in un moto di auto-violenza che risulta involontariamente palese, da come ne risente il tono. Stava andando tutto bene, poi tutto male, poi peggio ancora. Ed in tutto ciò, non è nemmeno riuscita a capire cos`abbia fatto per meritarselo. E` con uno sforzo titanico che con calma, cerca di rimettersi in piedi, in uno scrocchiare di ginocchia che precede il suo rizzarsi in piedi. I palmi che sudano freddo a portarsi nervosamente ai lati delle cosce in un asciugarsi veloce che spera non venga notato «Tranquillo. Va tutto bene...» non sa nemmeno chi sta più rassicurando, mentre torna ad agguantare il libro e ad infilarsi gli anfibi con gesti da automa «Mi dispiace se..» se cosa? Scrolla le spalle, incapace d`aggiungere altro, alzando solo ora lo sguardo a lui, con un sorriso sghembo ma che viene cesellato in perfetta foggia, come se fosse uno dei suoi soliti «Ci si vede dopo, hm? » alla festa, se non vomita l`anima prima. Niente dramah, non protesta nemmeno un secondo, aggirando il divanetto per poter andare a recuperare Ophelia con atteggiamento apparentemente disinvolto.
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tennysonrp · 4 years ago
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         ▔▔▔▔▔▔▔▔ @ ᴋᴀᴅᴇ /  ᴘᴏᴠ  E' sempre nell'attesa che i pensieri cominciano a differire e, se fossero visibili e non impercettibili, silenziosi e privatamente segreti, il sottoscritto li raffigurerebbe come fumo aleggiante sulle proprie crini. Nere opache, del colore della pece, del carbone e dell'ossidiana e direbbe persino del colore della sua anima se non fosse per quel mero attimo di pace che lo coglie ad ogni interazioni, ad ogni minimo e repentino sguardo scambiato anche solo per sbaglio con la giovane che stava andando ad incontrare. Mezzanotte, quarto piano, torre dell'orologio. Era lì in attesa, col taschino destro interno che nascondeva un petalo di quella rosa color corallo ed una parte di quel ramo di capelvenere. Le di lei labbra, pensò e sperò, sarebbero state lo spuntino tanto atteso. @ ᴅᴇᴍᴇʟᴢᴀ /  ᴘᴏᴠ Al posto delle sneakers Demelza sembra possieda piume al posto dei piedi, ché con passi leggiadri ha cercato di non farsi udire dai riflessi attenti del Quarrie. E di coglierlo alle spalle per spaventarlo non è sua intenzione, quantomeno sono le sue mani fredde a rivelare la sua presenza ad egli, mentre copre gli occhi gemelli con i palmi delle esili dita ed avvicina le labbra purpuree al suo orecchio." Buonasera. " @ ᴋᴀᴅᴇ /  ᴘᴏᴠ Impercettibili quei passi, silenziosi come lei, loro e quel loro temperamento così affine come due anime gemelle. La scarica che percepì fu elettrica, brividi interminabili provocarono una reazione cutanea sull'epidermide nivea mentre quel contatto e quel gelo delle di lei mani s'approfondiva al tocco che il giovane decise di ricambiare. Una e sola fu la mano che raggiunse le congiunte della Terman poste sugli occhi del sottoscritto; l'altra raccolse i di lei doni bucolici che teneva a condividere, per bellezza e per significato. E solo allora si voltò, ancora cieco per volontà complice, tenendo gentilmente tra i due propri polpastrelli dell'indice ed il pollice quella foglia di capelvenere posizionandola tra loro. « Allora il segreto e la passione discreta qual è? » @ ᴅᴇᴍᴇʟᴢᴀ /  ᴘᴏᴠ Il tepore del prensile organo riscalda lievemente il dorso della mano di lei, mentre l'olfatto è alienato dal resto degli odori nel sentire il profumo dello shampoo del Quarrie. Ma le mani scivolano lungo il viso del giovane, lasciando che il palmo del pollice mancino scivoli a carezzargli una gota.Ancora sta indugiando nei suoi stessi pensieri, ma quando la vista viene catturata dall'immagine della foglia di capelvenere non ha dubbi. Le iridi scorrono brevemente a tracciare linee invisibili lungo la forma degli occhi gemelli. Un passo. Non vi è più distanza tra loro se non il tiepido soffio di fiato che percorre la superficie della labbra del Quarrie. E le labbra si posano su quelle di lui, congiungendole in un bacio altresì casto. @ ᴋᴀᴅᴇ /  ᴘᴏᴠ Alla purezza di quell'atto, il Quarrie tremò metaforicamente ed assieme a quel senso, tremò anche la sua pelle. Ebbe una reazione comune vista dall'esterno, ma internamente ed in cuor suo soprattutto e nell'animo, sentiva cessare ogni battito, ogni polso smetteva d'esistere e credette persino di non averlo mai posseduto un cuore; o almeno non fino a quel mero istante: le labbra sovrapposte, appena schiuse alla ricerca di un sapore sconosciuto, col desiderio di approfondire quella conoscenza che sapeva di rossetto e tabacco. Fu una frazione di secondi quella che trascorse tra i loro sguardi, appena distaccatosi da quel contatto, umettarsi l'increspatura della bocca, testarne la morbidezza prima di percepirne la di lei assenza e desiderarne altra. Allora fu lui a buttarsi, ad avanzare quel precedente passo da lei compiuto, tenerle il viso tra entrambe le proprie mani mentre le labbra, schiuse sulle di lei gemelle, si ritrovarono all'esplorazione di nuovi sapori, più intensi.          ▔▔▔▔▔▔▔▔
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disfunzioni-atm · 1 year ago
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dolore testa e orecchio
Le cause del dolore alla testa e all'orecchio sono molteplici e possono essere suddivise in due categorie principali:
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Infezione: un'infezione dei seni paranasali, dell'orecchio medio o dell'orecchio interno può causare dolore alla testa e all'orecchio.
Traumi: un trauma alla testa o all'orecchio può causare dolore.
Problemi dentali: un problema dentale, come un'infezione o un'otturazione rotta, può causare dolore alla testa e all'orecchio.
Disordini temporomandibolari (TMJ): i disordini TMJ sono una condizione in cui l'articolazione temporomandibolare (TMJ), che collega la mandibola al cranio, è danneggiata o mal funzionante. I disordini TMJ possono causare dolore alla testa e all'orecchio.
Malocclusione: una malocclusione è una condizione in cui i denti non si allineano correttamente. La malocclusione può causare dolore alla testa e all'orecchio.
Bruxismo: il bruxismo è un'abitudine di digrignare o serrare i denti, spesso inconsciamente. Il bruxismo può causare dolore alla testa e all'orecchio.
Emicrania: l'emicrania è un disturbo neurologico che causa mal di testa intenso. L'emicrania può essere accompagnata da altri sintomi, come nausea, vomito e sensibilità alla luce e al rumore.
Cefalea a grappolo: la cefalea a grappolo è un tipo di mal di testa intenso che si manifesta in attacchi che durano da 30 minuti a 3 giorni. La cefalea a grappolo è spesso accompagnata da altri sintomi, come nausea, vomito e lacrimazione.
Infiammazione: un'infiammazione di qualsiasi parte del corpo può causare dolore alla testa e all'orecchio.
Tumori: un tumore della testa o dell'orecchio può causare dolore.
Malattie autoimmuni: alcune malattie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Sjögren, possono causare dolore alla testa e all'orecchio.
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aengusnatureking · 4 years ago
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Il  regno nascosto all’ombra di Colle Tara
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Per la stupenda grafica crediti a @iridialair
{Irlanda, colle Tara - reame della corte lieta – Estate – 112 Epoca Nuova}
Frizzante e tiepido l’estivo venticello accarezza la sabbiosa costa irlandese che da levante guarda il Galles, terre separate dal mare scintillante e liscio come fosse seta, intiepiditosi nel giugno inoltrato; presso minuto porticciolo, sul legno leggero di mercantile, è da poco approdato l’avvocato per ricongiungersi col picciol monarca della Natura il qual l'attendea presso il reame boscoso della misteriosa collina di Tara, loco che 3 anni prima fu sede della creazione del riccioluto violinista; al solar lume egli rilegge la lettera denotante grafia storta, incerta, sintomo inequivocabile ch’era stato proprio il silvestre re a stender l’inchiostro ed imbustarla in verde cartiglio da malva e camomilla ornato il qual è accompagnato da voluminoso pacco avvolto da maglie catacee sul qual un secondo bigliettino n’ivita l’apertura solo all’interno della selva. Colla bricolla al fianco el baston saldo nella destra il druido pon abbrivio al cammino, lascia celermente il porto a favore di selvaggi sentieri tra campagne e fossati i qual presto fan posto alla boscaglia, fitta e rigogliosa ove impera, fiero e vitale, il verde delle foglie smeraldine, delle chiome che cantan al vento, dei cespugli su cui maturan squisite bacche succose; il giovin ne spizzica qualcuna nel suo andar godendo dei frutti dell’estate. Il cammino inizia a divenir ripido a tal segnale il guardo dell’avvocato s’acuisce attento ed esaminare ogni anfratto, ogni parete da roccia percorsa, ogni antico albero cavo alla ricerca del simbolo disegnato sulla lettera di Aengus di cui rilegge il frammento d’interesse. “Troverai su uno stendardo la spirale di Durrow, davanti ad essa apri il pacco, con questo potrai penetrar l’incantato reame, stellino.” Giunto ove il sentiero si perde nel folto del bosco il castano s’avvede ch’al vento non stormiscon sol le fronde: uno schioccar pesante coglie l’acuto orecchio suso spronandolo a controllare con attenzione scoprendo che, de retro un alta quercia, uno stendardo di stoffa verzura danza al levante tiepido e sul centro d’esso è chiaro il disegno concentrico e grazioso della spirale di Durrow la qual è estremamente sgradita alla vista degl’esseri della Corte Malvagia. “Vediamo un po’ qual sorpresa si cela qui dentro.” Mormora tra se e se prelevando dalla propria borsa il fagotto dal re donatogli, scostando i veli cartacei un tessuto ne emerge e sul volto del cubano s’allarga strabiliato sorriso nello spiegare una cappa di fatata fattura e l’aria quanto mai comoda; senz’indugio egli l’indossa facendo tintinnar i gioielli a forma di foglia che dalle spalle pendono, di differente forma e color quelli alla coda svolazzan lievi attorno le gambe del druido lambendo il terreno e sfioran le veraci pagine vegetali di cui han gemella tintura; alito di magia inebria il castano a cui si mostra, da edera celata, una porticina di legno dall'aspetto arcaico, antico su cui la ruggine ha appesantito la maniglia conferendole aspetto trascurato. Enebro si sofferma su tal particolare inclinando il castano capo, la man sinistra sotto il mento, la destra sul bastone celato dal mantello incantato sotto cui giace anche la tracolla del cubano le cui mani van tosto a cercarla aprendola e rimestando al suo interno: seduto a gambe incrociate nel bosco, egli recupera beute e matracci, il mortaio el vitreo imbuto a cui unisce erbe ed un paio di fiale contenenti liquidi dal pungente odor: con tal materiale inizia ad armeggiare all’ombra della collina di Tara, protetto dall’impenetrabile bosco; le sue lunghe dita con sapienza sminuzzano e miscelano elementi fino a che il risultato di tal lavoro non trova loco in quattro provette ch’egli svuota, ad intervalli regolari, sul pomello dal tempo incupito: i composti da flora tinti sfrigolan su d’esso restituendo all’ottone lucidità permettendo agli sporadici raggi solari che tra le fronde s’insinuan di risplender lietamente; soddisfatto il procuratore si sente libero d’aprir la porta per rivelar il reame gaio: un prato lussureggiante s’apre innanzi i suoi grandi occhi, sull’erba son distese ninfe cantanti e fauni che per elle suonan, il cielo azzurro è percorso dal volo spensierato delle fate e negl’alberi chei giardini circondan vivon driadi danzanti; guardando in alto, sulla sommità della collina, egli riconosce lo stendardo dei nani segno ch’anche tali creature popolan quel loco meraviglioso in cui gli s’avvicina un centauro dal manto baio, questi l’invita a salirgli in groppa di modo che possa raggiunger in fretta la casa degl’alfar. Il prezioso mantello del druido volteggia al vento il qual gli reca i mille elementi ulimosi, la carezza del sole gli sfiora il viso rubicondo sul qual son tornate lievi lentiggini: Enebro si rende conto ch’un emozione dapprima delicata sta divenendo sempre più influente. In quel momento egli realizza d’esser felice, è sinceramente lieto di trovarsi in quel luogo, di partecipare a tanta beltade e di ricongiungersi col minuto sire: non potendo contenere tutta quella contentezza egli, senza neppur rendersene conto, allarga le braccia ad incontrar l’aere, dalle mani tal prorompente gaio sentimento prende corpo divampando come fiamma di smerladineo color el lievissimo tepore; volegendo sguardo al suolo il druido nota che le scintille di quel fuoco si trasforman in boccioli variopinti che celermente si schiudono trasportati dal vento, nutriti da tanta felicità portandone altrettanta a chiunque su essi sguardo posi. Giunti presso l’imponente dimora degl’alfar il centauro fa scender l’ospite invitandolo ad attender che la gente felice concluda il concilio ove il monarca presenzia. “Tra poco avran terminato, giovane Enebro. Nel frattempo poi ingannar l’attesa come più ti piace.” Gl’annunzia illustrandogli quanto la casa ha da offrire; il cubano sceglie di recarsi nella biblioteca, non può certo perder l’occasion d'informarsi circa quel regno da poco edificato che tanto stuzzica la sua curiosità. Tra tomi imponenti e volumi numerati ei s’immerge accomodato su muschiosa poltroncina, sfogliando i libri il tempo scorre e con esso fa la giornata, al termine della stessa una voce cristallina e cheta gli solletica l’orecchie. “Enebro, stellino, sei qui?” Sullo stipite della porticina della biblioteca compar la sagoma, impossibile da fraintender tant’è assurda, del natural monarca verso cui il druido si precipita chinandosi per incontrar l’altrui sguardo di sole colorato. “Papito, non sai quanto son felice…” Il puero silvestre gli porge un mazzo di fiori, gli stessi ch’ei avea inavvertitamente creato poche ore prima. “Invero, credo di saperlo!” 
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