#orazio
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circle-7-2 · 3 months ago
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Ok, number 1 capcut has gone all PRO so i had to use alight motion fully for this one (which is why the text looks weird), 2 I know Horace should've been Horacito but i decided to do it with -sito for the trend, 3 this is an artstyle so no i did not turn them into yknow what 🫡🫡🫡
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thebrutaliste · 9 days ago
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László + physical affection (3/?)
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littleaimster · 1 year ago
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First post of 2024!!! Happy New Year everyone! Conjure - @manyunhappygreenies Orazio - @apollo-not-in-space
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Bada sempre con chi parli, di chi parli e che cosa dici.
Evita le persone curiose, che vogliono sapere sempre tutto:
sono anche chiacchierone,
perché chi ha le orecchie grandi
ha anche la bocca larga.”
— Orazio
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"Tua res agitur, paries cum proximus ardet."
-Orazio
"La cosa riguarda anche te, se la casa del tuo prossimo va a fuoco."
*promemoria
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princessofmistake · 5 months ago
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«Hic et nunc» «Qui e ora»
Anche se l’espressione viene generalmente attribuita al poeta Orazio, sarebbe più corretto riconoscere che, in realtà, si tratta di una locuzione di uso comune nella lingua latina, che il poeta utilizzò per alludere a un tema importante della sua poetica: infatti i due termini che la compongono, concettualmente, ricorrono spesso nelle sue opere fondamentali. Nei suoi scritti, «hic et nunc» indica il desiderio di esprimere l’immediatezza di un evento singolare.
Questa poetica è caratterizzata da alcuni tratti fondamentali: - un elemento spaziale, denominato «angulus» e riconducibile all’«hic», ovvero alla dimensione spaziale dell’immediatezza del presente. - un elemento temporale, «nunc», che indica una chiusura protettiva del tempo (in un tempo proprio, interiore) e dal tempo (dal tempo comunemente inteso, che scorre nella sua inesorabilità e che non torna più) e che può essere ricollegato all’altro famoso concetto oraziano del «carpe diem».
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ma-pi-ma · 1 year ago
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Un’irrequieta indolenza ci tormenta: cerchiamo la felicità
con le navi e le quadrighe. Quello che cerchi è qui.
Orazio, Epistole
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cinematic-literature · 2 years ago
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L'amica geniale S03E01 (Sconcezze)
Book title: Odi ed epodi by Orazio
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valentina-lauricella · 11 months ago
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Dall'Ars poetica di Orazio
Splendida traduzione ripresa da quella di Fedeli e Paolicchi. Notevole l'universalizzazione della sentenza finale ottenuta sostituendo "modalità d'espressione" con il vocabolo "parole".
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(*) dagli Aquiloni
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thebrutaliste · 9 days ago
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László + physical affection (2/?)
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littleaimster · 1 year ago
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Commission For Chrismas by @paintedarachnid. Happy Holidays everyone!
Conjure - @manyunhappygreenies Orazio - @apollo-not-in-space Haunter - me o/
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aneddoticamagazinestuff · 6 years ago
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ORAZIO, SATIRA II, 6 - Il topo di campagna ed il topo di città
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ORAZIO, SATIRA II, 6 - Il topo di campagna ed il topo di città
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“Cervio, il vicino, in mezzo a questi discorsi, si diverte a raccontare le favole della nonna, in base all’argomento. Se qualcuno, infatti, loda le ricchezze di Arellio, senza sapere quanto affaticano, comincia così:
‘ C’era una volta un topo di campagna, che aveva accolto un amico, un topo di città, nella sua disadorna tana, stando pronto ed attento alle richieste dell’amico, tentando di ammorbidirne le difficili esigenze con gesti ospitali. Perché farla lunga? non lesinava né ceci messi da parte né l’avena lunga, e, portandoli con la bocca gli diede uva secca e pezzetti prelibati di lardo, mirando a vincerne l’atteggiamento schizzinoso con una cena variegata, visto che appena toccava i cibi con dente superbo, ed intanto il padrone di casa, arrampicato su un cumulo di paglia mangiava farro e loglio, lasciando all’ospite i bocconi migliori.’ “.
Per quello che ne sappiamo, il primo a far parlare gli animali in un’opera letteraria del mondo classico, fu il poeta greco Esiodo (VIII secolo a. C.) con la favoletta dell’usignolo e lo sparviero. Alla fine dell’epoca arcaica, nell’età della crisi dei regimi aristocratici, soppiantati da quelli democratici, si diffonde una raccolta di favole con animali protagonisti, attribuite ad un certo Esopo. Molte delle sue favole si ritrovano nella letteratura latina, ad opera di Fedro, del tempo di Tiberio (I secolo d.C.): dati i tempi, era pericoloso parlare di personaggi reali, ed allora si fanno parlare gli animali, chiaramente umanizzati. Insomma, per arrivare a Disney, il cammino è stato lungo. Ma sentiamo Orazio/Cervio:
” ‘ Insomma alla fine il topo cittadino dice al campagnolo: – Amico mio, che gusto ci provi, a vivere con sofferenza nel dorso di un colle franato? Non ti piacerebbe anteporre al bosco la città degli uomini? Prendi la strada, dammi retta, accompagnami, dal momento che i terrestri vivono avendo avuto in sorte una vita destinata a cadere, e non esiste né per il grande né per il piccolo scampo alcuno alla morte. Perciò, caro mio, finché si può, cerca di vivere beato nel piacere, e non dimenticare di quanto breve tempo tu sia.-“.
Il poeta qui si è fatto semiserio: l’amara riflessione sull’esistenza umana e la sua brevità, con il corollario di vivere godendosi la vita, derivante dalla filosofia edonistica, ha un sapore di parodia, da una parte, perché messa in bocca ad un sorcio, ma dall’altra è inevitabile il suo trasferimento nella condizione umana. E’ una favola, attori sono due sorci, ma il loro pensare ed agire è evidentemente e tipicamente umano. E la vena parodistica è ancora più evidente nei passi seguenti, e la parodia è dedicata alla maniera epica di narrare. Vediamo:
‘ Queste parole impressionarono il sorcio campagnolo, ed allora saltò fuori agile dalla tana: ed ecco che la coppia percorre l’itinerario proposto, desiderosi di scalare le mura della città di notte. Ed ormai la notte occupava il centro dello spazio notturno, ed entrambi mettono i piedi in una casa sontuosa, in cui un drappo tinto di rossa porpora era smagliante sopra gli eburnei triclini, e molte porzioni erano avanzate da una sontuoso cena, che giacevano da ieri in ben costruiti canestri. Dunque sistemò il sorcio campagnolo su un drappo di porpora, e alla maniera di uno schiavo succinto si dà da fare qua e là, assaggiando tutto quello che porta, e quell’altro se ne sta sdraiato ed in abbandono e si gode quella svolta di vita, e per la bontà dei manicaretti ringrazia il compiaciuto commensale. Quando di botto un fracasso di porte che si spalancano li precipita giù dai triclini, ed entrambi nel panico a correre per tutta la sala, mezzo morti e con il cuore in gola, intanto che la l’alta casa risuona di cani molossi. Allora il topo campagnolo disse: – Questa vita non fa proprio per me. Stammi bene tu, io me ne torno nella mia tana modesta e selvatica, ma bene al sicuro dai pericoli. -‘ “.
Fine del racconto di Cervio e della satira di Orazio.
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libriaco · 2 years ago
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Finché c’è vino c’è speranza
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Tu ridai la speranza alle anime scoraggiate.
Orazio, [Carmina, 23 a. C.], Opere. Testo latino a fronte, Torino, UTET, ebook, 2013.
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princessofmistake · 1 year ago
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Una delle peggiori tragedie dell’umanità è quella di rimandare il momento di cominciare a vivere. Sogniamo tutti giardini incantati al di là dell’orizzonte, invece di goderci la vista delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre.
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goth-hovatius · 1 year ago
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sto traducendo tutte le opere di orazio e inizio a sentirmi come augusto post disfatta di teutoburgo
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hokkaidossoul12 · 2 years ago
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Here is another bunch of drawings from the expression chart made by @hairscare For Expression F5 I drew Gavin Reed from Detroit: Becomes Human (Game) Expression F6 I drew Orazio, Orazio is an oc who belongs to @monicracar Expression F7 I drew The General from Centaurworld (Animated series) And Expression F8 I drew King Dice from Cuphead (Franchise)
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