#oggi polemica
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dittaturamonegasca · 8 months ago
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not to mention many so called FANS jumping at leclerc's throat at the first sign of mistake. if you can't stand him when he loses (which he did not, even tho it wasn't his best race) don't bother showing up when he wins, especially if it takes so little to just change your mind and proudly state that he's the one that should be leaving, that he's unworthy and overrated.
you are not a ferrari fan, let alone charles' fan.
you are what in Italy we would call a BANDIERUOLA, a wind vane conveniently switching paths.
PEACE OUT.
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apettaa · 6 months ago
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Stamattina arrivo a lavoro per scoprire che hanno deciso di chiudere il locale. Così ho "lavorato" per un'ora per preparare la sala per stasera e ho sprecato un quarto d'ora a cercare uno dei capi per sapere se potevo tornare a casa.
Praticamente il turno di oggi mi è costato più in benzina di quanto ho guadagnato, quando avrebbero potuto benissimo chiamarmi per dire che a pranzo non si lavorava e di andare lì un'ora prima la sera in modo da preparare tutto.
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unparadisoblu-22 · 1 year ago
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A proposito del post precedente dico che serve un'educazione a tutti, maschi e femmine, su come ci si relaziona. Non ha senso fare educazione sessuale se non si insegna come ci si relaziona, è come insegnare a correre senza spiegare come si cammina.
Se mai si farà, per favore, non dite che come prima cosa si deve dire 'ciao'...
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forzadiavoloale · 7 months ago
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"il real ha giocato in difesa ieri sera, non lo criticate come criticate il gioco di allegri????" no, gianfilippo, perché quello che fa schifo del gioco di allegri è che inizia e finisce in ogni situazione con la fase difensiva, senza che la squadra sappia fare altro, neanche quando deve rimontare una partita. se in partite molto tattiche, come quelle di champions, la strada migliore da percorrere contro una squadra è quella di stare coperti e colpire in contropiede, ben venga. è molto deficiente invece pensare che IL REAL MADRID sia una squadra che non sa fare la fase offensiva
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animatormentata · 1 year ago
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Ma che comportazione è mai questa,io voglio solo godermi la vita da soltera senza fracassamenti di minchia grazie ciao
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lonelysmile · 2 years ago
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molto utili i gruppi dell'università
chiedi una cosa, leggono in 150 persone e nemmeno mezza ti risponde
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primepaginequotidiani · 30 days ago
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PRIMA PAGINA Mundo Deportivo di Oggi domenica, 27 ottobre 2024
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im-tryingtoloveyou · 5 months ago
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E chi non salta insieme a noi cos'èèèèèè?
E CHI NON SALTA INSIEME A NOI COS'ÈÈÈÈÈÈÈ?
È UN MENTIROOOSOOO, PEZZO DI 💩
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succhinoallapesca · 7 months ago
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A me sinceramente sconcerta questo sistema della delega per cui, per esempio, adesso uno degli obiettivi della lotta pro Palestina sembra essere bloccare le celebrities sui social per spingerle a parlare del genocidio in corso.
Da una parte, perché stiamo assistendo a un processo in cui sempre più spesso i temi politici/sociali diventano materiale per vendere meglio il proprio personaggio e invece di problematizzarlo ci sguazziamo dentro.
Ma soprattutto, perché cadiamo nell'inganno per cui togliere un follow o bloccare su Instagram significhi avere un ruolo attivo, quando è solamente un'azione individuale finalizzata ad, appunto, delegare il proprio margine d'azione a qualcun altro.
È una tendenza che ormai si manifesta sempre più, anche in forme differenti da questa nello specifico, e in cui vedo un rischio molto grosso. Il rischio che alla fine le lotte politiche si estinguano con l'ottenere un megafono da chi si suppone che debba rappresentarci (e tralasciamo che spesso già questo presupposto mi sembra a dir poco illogico rispetto ai personaggi a cui affidiamo questa richiesta), ma che ci regalerà qualche parola generica e pure inoffensiva. E dopo? Dopo noi avremo fatto il nostro, loro pure, nulla sarà cambiato realmente. Ci sentiremo più in pace con noi stessi nell'ascoltare Taylor Swift, forse questo sì...
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vintagebiker43 · 2 months ago
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La strumentalità politica del ministro Musumeci e del viceministro Bignami è evidente, soprattutto da chi qui non si è mai visto. E stavolta è degenerata nello sciacallaggio. Lo stato di emergenza è il minimo sindacale e il Commissario da Roma un errore madornale. La mia intervista a La Stampa a firma di Francesca Schianchi
«Gli ha già risposto la presidente Priolo: quei soldi li abbiamo ricevuti nel corso di 14 anni, non dieci, 40 milioni l’anno. E l’85 per cento di quelle risorse sono già rendicontate, il resto è impegnato in opere in corso. Musumeci poteva rivolgersi al ministro dell’Ambiente, e chiedergli anche se l’Emilia-Romagna è tra le regioni virtuose o meno. E poteva fargli anche un’altra domanda».
«Quanto ha speso la Regione Sicilia, quando Musumeci era presidente? Così, per fare un dibattito pubblico. È una polemica indecente, aperta nel corso di un’emergenza da chi qui, dopo il maggio 2023, non si è più fatto vedere».
«Dopo l’alluvione di maggio 2023 è venuto una volta e poi non si è più visto né sentito. La premier Meloni è venuta due volte e aveva preso un impegno importante, che purtroppo non ha mantenuto».
«Aveva promesso il rimborso del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese. A fronte di una stima di quasi quattro miliardi, ad oggi hanno liquidato 12milioni. Mi auguro rimedi».
«Tutte le risorse sono state programmate e impegnate. Quanto ai flussi finanziari, chi amministra dovrebbe sapere che le liquidazioni avvengono a valle. Ma è incredibile che il governo, dopo aver scelto di accentrare tutta la gestione a Roma, se la prenda con gli amministratori locali. Dopo di ché, moltissimi interventi di messa insicurezza sono stati completati: se gli sfollati sono 1250 e non 45mila come l’anno scorso, è perché la maggior parte delle infrastrutture ha retto».
«Guardi che a chiedere che fossi nominato commissario furono anche i sindaci di centrodestra e tutte le parti sociali della regione. Perché le cose vanno gestite sul territorio a tempo pieno, come abbiamo dimostrato dopo il sisma del 2012. E, a differenza di questa destra, prima Errani e poi io abbiamo collaborato con tutti i governi, senza distinzione di colore politico».
«Ho detto da subito che una gestione commissariale da Roma era un errore madornale. Ma questo non toglie la mia stima per Figliuolo, che da servitore dello Stato ha fatto alle condizioni date».
«Al pari di altre, in particolare del Nord. Eravamo una terra tra le più povere del Paese nel dopoguerra, oggi siamo una delle regioni con aspettativa e qualità della vita più alte in Europa, grazie anche a tanti distretti manifatturieri e tante infrastrutture. È vero che in Italia e in Emilia-Romagna si è consumato troppo suolo: per questo abbiamo approvato una legge regionale che punta alla rigenerazione urbana e al saldo zero del consumo di suolo, la più restrittiva del Paese. Ne servirebbe una nazionale in materia: se Bignami se ne occupasse, gliene renderemmo merito».
«A me radical chic non lo ha mai detto nessuno. Però, a differenza di Bignami, io non ignoro e non nego il cambiamento climatico. La differenza è tutta qui: questa destra attacca la scienza e scarica sempre la responsabilità su altri».
«Ho apprezzato che la premier abbia chiamato la presidente Priolo e stanziato subito 20milionidi euro. Che venga dichiarato lo stato di emergenza, però, è il minimo sindacale in casi come questo».
«Musumeci e Bignami hanno fatto una conferenza stampa per attaccare Regioni e comuni mentre erano in corso i soccorsi. Sapendo di essere in difficoltà, si sono giocati il tutto per tutto. Ci provarono l’anno scorso, ci riprovano ora, mentre è proprio in situazioni come questa che le istituzioni dovrebbero pensare solo a collaborare».
«Per come l’ha posta il ministro Musumeci, è un alibi per non investire sulla prevenzione. Il compito dello Stato è fare difesa del suolo, non sponsorizzare le assicurazioni. Poi si può discutere di tutto, ma intanto le assicurazioni paghino quando c’è da pagare e le famiglie più fragili non siano tagliate fuori».
«Niente di nuovo: da mesi questa maggioranza è divisa su molte questioni».
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA Opinione Della Liberta di Oggi lunedì, 02 settembre 2024
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clorofolle · 10 months ago
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Assolutamente nulla contro Angelina Mango che in questo non c'entra niente, ma il risultato di questo Sanremo è una vergogna. Non lo dico con leggerezza.
Il fatto che un partecipante sia stato fischiato e così gratuitamente contestato per due volte in due serate, e che radio & sala stampa si siano messe d'accordo per votare in massa la partecipante che con i loro voti avrebbe potuto spodestarlo - è una vergogna che quest'accanimento sia stato consentito e passi senza chissà che commenti.
A me Geolier non piace neanche, come cantante. Non lo ascolto, non ho votato lui. Ma cazzo se punge questa vicenda. Perché un ragazzo se n'è dovuto tornare a casa con la bile in bocca perché ha commesso lo strano crimine di essere un rapper napoletano di successo.
Boh, stamattina mi sento orridamente Napoletana. Sento una puzza di antimeridionalismo che di solito qui non mi arriva, o riesco ad ignorare, perché sono del centro e non ho l'accento forte e "sono una ragazza perbene" come se questo mi lavasse del crimine di essere nata a Napoli.
Fa male vedere uno di qua salire su quel palco col suo accento vero ed il suo dialetto vero e la sua cultura vera e vederlo SPACCARE e piacere un botto, e poi vedergli negata la vittoria perché suppongo troppo polemica, troppo divisiva.
Non sono di secondigliano ma oggi Geolier m'è fratm pure a me. Quest'anno l'ha vinto lui.
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millelenzuola · 6 months ago
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Sono tornata con i miei post polemici. La polemica di oggi è su coloro che non sono andati a votare, sì sono passati quattro giorni ma non avevo scritto nulla quindi lo faccio ora.
Il voto è un diritto, se oggi tutti (non è proprio corretto ma ecco, diciamo gran parte) possiamo votare è perché qualcuno ha versato del sangue per far sì che i fatti cambiassero. Dovreste saperlo, è storia, ma c’è molta ignoranza in giro quindi ve lo ricordo:
- A metà 1800 potevano votare soltanto maschi sopra i 25 anni, appartenenti a classi sociali elevate, ricchi
- Successivamente il diritto di voto venne dato anche alla media borghesia e l’età venne abbassata a 21 anni, ovviamente solo maschi
- Nei primi anni del 1900 il voto non dipendeva soltanto dalla classe sociale e dall’età ma anche dall’istruzione (ps. Questo classismo chi vi ricorda nello scenario politico italiano attuale?)
- Il suffragio universale maschile venne introdotto nel 1912, il 30 giugno
“L'elettorato attivo fu esteso a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione, restando ferme per i maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di studio già richiesti in precedenza. Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a 8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari al 23,2% della popolazione. Non si attuò invece la revisione dei collegi elettorali in base ai censimenti. La Camera respinse con votazione per appello nominale la concessione del voto alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6 astenuti).”
- Nel 1946 le donne di almeno 25 anni VOTARONO FINALMENTE PER LA PRIMA VOLTA. Sono passati solo 70 anni.
Ho iniziato questo post scrivendo che votare è un diritto e con questa digressione storica vi ho spiegato ampiamente la lotta che c’è stata per far sì che tutti potessero e possano tutt’ora esercitarlo.
Ma votare è anche un dovere. Eh già, noi siamo cittadini e, pensate un po’, votare è un dovere civico.
Articolo 48 della Costituzione: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.”
L’astensionismo non è un “mi faccio sentire, non vado quindi capiscono che sono arrabbiato/a e che la politica fa schifo, sono tutti brutti e cattivi.”
No, questo è avere la mentalità di un 5enne. L’astensionismo non è un mostrare sfiducia, è IGNORANZA e ignoranza nel senso vero e proprio ossia IGNORARE. Ignorare ciò che accade in Italia, in Europa, nel mondo. Ignorare le decisioni che verranno prese e che non verranno prese perché non siete andati a votare.
State buttando via secoli di storia non esercitando questo diritto e non facendo il vostro dovere.
E ora, non vi lamentate se avete scelto di non manifestare la vostra volontà.
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janniksnr · 9 months ago
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io ci provo nella vita a essere una persona calma e paziente e gentile ma la gente che mi circonda evidentemente non mi vuole aiutare !!
sfogo sulla vicenda sotto perché non voglio rompere le balle sulla dash con i miei post chilometrici rip
giovedì propongo a delle mie amiche (3) di venire a cena a casa mia. ricevo come risposta da tutte un "ti faccio sapere", nello specifico una mi dice che dovrebbe vedersi con un'altra persona e mi aggiornerà. ieri una di loro mi dice che non ci sarà, mentre da parte delle altre due silenzio stampa. paziento fino alle 16.30 di oggi (per la cena avevo proposto di vederci verso le 19.30 (a gran premio finito perché ci sono pur sempre delle priorità eheh)) e poi, con un po di rodimento, scrivo dicendo che mi avrebbero potuta avvisare se la risposta all'invito era no invece di farmici arrivare per deduzione vista l'ora. tempo un minuto e ricevo subito la prima accusa di voler fare polemica (!!) dall'amica che doveva forse vedersi con un'altra perché lei cito testualmente aveva saputo proprio alle 16.31 che non si sarebbe vista e a breve mi avrebbe avvisata che per la cena ci stava. ora, con tutta la calma del mondo, trovo poco carino avvisare una persona che si deve anche organizzare appunto per la cena , con così poco preavviso come trovo poco carino lasciarmi appesa per parte del pomeriggio non dandomi eventualmente la possibilità di organizzare altro per il sabato (non avrei comunque fatto niente e me ne sarei stata a casa ma è principio !!). a questo punto io rispondo che giovedì mi avrebbe potuta avvisare che sarebbe rimasta in dubbio sulla sua presenza fino all'ultimo perché non ho la palla di vetro e se non ricevo notizie penso che si sia scordata di avvisarmi (tralascio il fatto che con tutto il bene non è che posso stare ad aspettare che finisci di organizzarti con gli altri e poi siccome altri ti danno buca allora vieni a cena ma vabbè). a ciò mi viene detto "vabbè io potevo anche dirtelo però anche tu potevi richiedere conferma" SCUSA ?!?!?!!!??? cioè ti invito giovedì per sabato e pretendi che ne so che venerdì stia di nuovo li a dire "ma quindi ci sei? 👉🏻🥺👈🏻" quando tu mi hai detto che mi avresti aggiornata?? l'impegno lo hai tu, sei tu che non sai se ci sarai, ma sono io che ogni giorno devo chiederti se hai una risposta. ma poi posso capire se tipo faccio l'invito il lunedì per il sabato e allora a metà settimana posso chiedere di nuova una conferma ma da giovedì a sabato c'è bisogno che ti ricordo di averti invitato a cena ma tutto bene ??????!! e poi mi viene detto "la prossima volta se sono in dubbio dirò subito di no" si esatto perché se non si è in grado di gestire gli impegni e si rischia di lasciare appesi gli altri è meglio dire di no o quantomeno non fare le vittime ma vabbè
io davvero ci provo a non fare la puntigliosa però a volte mi sembra proprio che siano cose base cioè essere in dubbio o avere altri impegni è super lecito però ecco venire a sentenziare sul fatto che avvisare alle 16.30 mi deve andare bene perché è il giusto preavviso o pretendere che dopo aver fatto un invito due giorni prima io stia tutti i giorni a chiedere conferma di una presenza mi sembra un po' assurdo poi ovviamente mi viene detto che sono pesante cerco la lite bla bla bla e alla fine i sensi di colpa li fanno venire a me
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accidentiaituoiocchi · 6 months ago
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Non so se è perché è l'ennesimo sabato in cui mi devo alzare presto e in cui tornerò a casa tardi ( e sono s t a n c a)
Ma oggi mi sono svegliata proprio polemica e acida
Buongiornissimo 🫶🏼🫶🏼🫶🏼🫶🏼
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tiaspettoaltrove · 8 months ago
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È ora di smetterla con gli intoccabili.
Sono stanco di questo mondo fatto sempre di troppi pesi e troppe misure, di intoccabili, di eccezioni che non confermano la regola, ma cercano di demolirla. Sono stanco di questo mondo in cui si sfugge dall’onestà intellettuale, dalle riflessioni sofferte ma necessarie, dalla trasparenza. Un mondo in cui non ci si mette a nudo, ma si “scrolla” Tik Tok al posto d’indagare se stessi. E dire che una cosa non escluderebbe l’altra. Un problema enorme del nostro tempo, certamente uno dei più grandi in assoluto, è quello della personalizzazione del crimine. Ovvero: non è importante la cattiva azione in sé, quanto chi la compie. Ed è così che, a seconda di chi è il colpevole, tutto può essere affievolito o aggravato. Eppure, di fatto, la violenza è violenza. Giusto? Si è parlato, in questi giorni, di una giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi, reo di averla molestata nell’ambito di un’intervista sulla serie tv Netflix a lui dedicata. Esistono i tribunali, i processi, i giudici, quindi in questa sede non parlerò del caso specifico. Mi limito però a dire che non è la prima volta che assistiamo a dinamiche simili. Sempre lo stesso personaggio, diversi anni fa (credo nel 2006, non sono riuscito a comprenderlo con certezza) si è reso protagonista di un episodio altamente discutibile (quantomeno) in una trasmissione televisiva francese. Vedere oggi il video di quello che è accaduto in quel frangente è agghiacciante, perché per la mia sensibilità descrive senza timore di smentita una violenza in piena regola (peraltro tra le risate generali dei conduttori e di parte del pubblico). Eppure, in seguito non è accaduto nulla. Nemmeno quella volta. Qualche articolo di giornale, qualche polemica, e tutti felici e contenti. Come si può accettare tutto questo? “Era un programma goliardico”, dice qualcuno, “e certi siparietti avvenivano in tutte le puntate”. È una giustificazione? Secondo me no. Ma siamo qui, nel 2024, e su uno dei maggiori servizi streaming del mondo (Netflix, appunto) ci ritroviamo una serie tv dedicata a quest’uomo. Per quanto mi riguarda, sapete, si è rotto qualcosa. C’è chi la chiama “dissonanza cognitiva”, e non penso che siamo molto lontani dalla verità. Ho usato il nome di quel personaggio solo per esemplificare un concetto, che però purtroppo troppo spesso vediamo concretizzarsi. Mi chiedo in questi casi dove sia il (vero) femminismo, ammesso che esista. Dove sia la lucidità mentale che ci consenta di guardare la realtà con obiettività, e senza cercare scuse o giustificazioni che non esistono. È possibile fare le persone serie, per una volta? A quanto pare no. L’ipocrisia, la falsità, la superficialità devono vincere sempre. È per questo che viviamo nel fango, che tutto è crollato, e che mancano le basi solide, per un futuro degno di questo nome. Siamo sempre, tutti, troppo distratti da quel che ci vuol essere imposto. Dalle frasi fatte, dagli slogan, dai tentativi di lavarsi la coscienza. E facciamo tante brutte figure, agli occhi di Dio.
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