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PRIMA PAGINA La Citta di Oggi giovedì, 20 febbraio 2025
#PrimaPagina#lacitta quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi personaggio#cosmo#reale#citta#quotidiano#salerno#provincia#colossal#credit#roma#lente#equalizer#pizzo#allo#stadio#comunale#felice#romano#marzano#cantiere#patron
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Vista foto di Cary Grant e mi è venuto in mente quel film con Massimo Ranieri e Renato Pozzetto del 79 in cui si denunciava la poca apertura del PCI all'omosessualità (Ranieri è bellissimo e molto gay e alla fine si sposa con un uomo. Nel 79.)
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Roccoooo che patatooo
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100 domande curiose
1. Libro preferito?
2. Autore preferito?
3. Poesia preferita?
4. Ti piace scrivere?
5. Ti piace leggere?
6. Disegni?
7. Ti piace l'arte?
8. Sei mai stato/a ad un museo?
9. Artista preferito?
10. Film preferito?
11. Attore/attrice preferito/a?
12. Regista preferito?
13. Colonna sonora preferita?
14. Saga preferita?
15. Personaggio preferito di Harry Potter?
16. Personaggio preferito di un libro?
17. Personaggio preferito di un film?
18. Serie tv preferita?
19. Canzone preferita?
20. Cantante preferito/a?
21. Band preferita?
22. Hai mai scritto una canzone?
23. Hai mai scritto una lettera a mano?
24. Hai mai ricevuto una lettera scritta a mano?
25. La pazzia più grande che hai fatto?
26. Ti piacciono le sorprese?
27. La sorpresa migliore che hai ricevuto?
28. La sorpresa più bella che hai fatto?
29. Quale pianeta visiteresti?
30. Preferiresti essere una sirena o una fata?
31. Quale decade preferisci?
32. Sei una persona creativa?
33. Quale lavoro vorresti esistesse?
34. Quali animali vorresti si unisserero per dare vita ad una nuova specie?
35. Pic nic al mare o in montagna?
36. Ti piace il teatro?
37. Hai mai visto un balletto?
38. Sei mai stato/a ad un concerto?
39. Hai mai cantato in pubblico?
40. Hai mai ballato in pubblico?
41. Adotteresti un bambino?
42. Adotteresti un animale?
43. Moto o auto?
44. Preferisci nuotare o volare?
45. Quale personaggio Disney pensi di essere?
46. Quale villain Disney ti rappresenta?
47. Quale cultura ti affascina?
48. Se potessi condividere un senso (tatto, vista,olfatto, gusto,udito) con la tua anima gemella quale condivideresti?
49. Vampiro o licantropo?
50. Credi nella fiamma gemella?
51. Temporale o arcobaleno?
52. Musica classica o rock?
53. Ti piace recitare?
54. Hai mai suonato in pubblico?
55. Hai mai recitato in pubblico?
56. Sai leggere i silenzi?
57. Sai rispettare i silenzi?
58. Soffri il solletico?
59. Riesci a fare ridere gli altri?
60. Sai ascoltare?
61. Ti fidi?
62. Ti piace fare foto?
63. Sei fotogenico/a?
64. Musica in streaming, Spotify, CD o vinile?
65. Anime preferito?
66. Manga preferito?
67. Meglio i manga/anime di ieri o quelli di oggi?
68. Cartone animato preferito?
69. Il tuo cavallo di battaglia in cucina?
70. Il piatto che proprio non ti riesce?
71. Quale colore non sopporti?
72. Cosa non può mancare in casa tua?
73. Quale tua caratteristica vorresti avessero anche gli altri?
74. Cosa "rubesti" da un altra persona?
75. Come organizzeresti il primo appuntamento?
76. Come vorresti fosse il tuo prima appuntamento?
77. Faresti il primo passo?
78. Amicizia uno a uno o gruppo di amici?
79. Le parole che vorresti sentirti dire?
80. Cosa vorresti dire agli altri?
81. Credi nel destino?
82. Credi nella fortuna?
83. Pratichi la gratitudine?
84. Ti senti cambiato rispetto a 10 anni fa?
85. Cosa cambieresti di questi ultimi 10 anni?
86. Come ti vedi tra 10 anni?
87. La famiglia è solo quella di sangue?
88. Gli amici sono una seconda famiglia?
89. Si deve sempre perdonare chi si ama?
90. Cosa non ti perdoni?
91. Vorresti tornare bambino/a o diventare adulto/a?
92. Vorresti essere del sesso contrario al tuo?
93. Balletto preferito?
94. Ballerino/a preferito?
95. Conosci il messaggio dei fiori?
96. Giorno o notte ?
97. Alba o tramonto?
98. Freddo o caldo?
99. Sole o pioggia?
100. Scegli tu questa domanda
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La merda somiglia un po' al concetto di infinito matematico, nel senso che, superato un certo valore, personale per ognuno, che fa da discrimine, qualsiasi quantità superiore a quel valore non cambia la quantità finale di merda.
Tipo come quella scena finale di Compagni di Scuola, dove un magistrale Verdone, dopo aver perso, in un solo giorno, la famiglia, l'amore, il lavoro, la stima degli amici, sfasciato l'auto, si ritrova da solo, a fumarsi una sigaretta mezza spenta trovata a terra, perché tanto peggio di così non può andare, ed inizia a farsi scivolare le cose addosso.
La cosa che mi avvicina tanto a questo personaggio è il fatto che quell'istante in cui si siede sul cofano è una infinita somma di tante scelte sbagliate, ognuna fatta per correggere quella precedente, e la cosa tragicomica è che quella mezza sigaretta rappresenta, alla fine, l'ennesima scelta sbagliata.
Oggi è uno di quei giorni dove faccio la somma delle mie scelte, e potete trovarmi seduto sul cofano di una auto che non parte più, e mi va ancora di culo che non fumo.
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80 anni di Pippi Calzelunghe
Nel 1945, esattamente 80 anni fa, usciva per la prima volta "Pippi Calzelunghe", il celebre romanzo della scrittrice svedese Astrid Lindgren.
Da allora, la bambina dai capelli rossi e dalle trecce ribelli è diventata un'icona senza tempo della letteratura per l'infanzia, conquistando generazioni di lettori in tutto il mondo.
Pippi è una figura rivoluzionaria, indipendente, forte e anticonformista, vive da sola nella sua casa, Villa Villacolle, insieme a un cavallo e a una scimmietta di nome Signor Nilsson.
Dotata di una forza sovrumana e di una fantasia inesauribile, sfida le regole imposte dagli adulti con un'ironia irresistibile e un cuore generoso.
Il suo spirito libero e il suo rifiuto delle convenzioni hanno reso il personaggio un simbolo di emancipazione, ispirando bambini e adulti a credere in se stessi e nella propria unicità.
Tradotto in oltre 70 lingue, Pippi Calzelunghe ha dato vita a numerosi adattamenti televisivi e cinematografici, mantenendo intatto il suo fascino nel tempo.
Oggi, a 80 anni dalla sua prima pubblicazione, il messaggio di Pippi resta più attuale che mai, il coraggio di essere diversi, la libertà di sognare e la forza di affrontare la vita con un sorriso.
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Storia Di Musica #368 - Lynyrd Skynyrd, Second Helping, 1974
Nel continuare i dischi che hanno un legame con il numero 3, oggi l'aggancio me lo dà questo disco, che nacque da un esigenza pratica: un bassista fondatore della band si deve assentare, viene sostituito da un altro, quando torna il bassista titolare il secondo, quasi per caso, viene spostato alla terza chitarra, e nasce così uno dei motivi più famosi del suono unico ed emozionante dei Lynyrd Skynyrd. La grande band del southern rock deve il suo fantasioso nome alla storpiatura di Leonard Skinner, il professore di ginnastica del loro liceo di Jacksonville, Florida, che non amava tanto i capelloni scalmanati. La band inizia a suonare insieme in un posto nelle campagne di Jacksonville, chiamato Hell House per il caldo infernale nelle giornate estive. Furono notati dal mitico Al Kooper, che li vide suonare in un locale di Atlante dal nome Funocchio's, e li presentò alla MCA, producendo il loro primo leggendario disco: (Pronounced 'Lĕh-'nérd 'Skin-'nérd) del 1973. È proprio durante le registrazioni di questo disco che Ed King, proveniente dagli Strawberry Alarm Clock, è chiamato a sostituire Leon Wilkenson. King è un bassista non eccelso, ma se la cava, però è un grande personaggio che è simpatico a tutti, quindi al ritorno di Wilkenson viene spostato alla terza chitarra con Gary Rossinton e Allen Collins, che formano il più famoso three guitars army. Nella storia della musica non è una novità, anche gli Allman Brothers Band, gli Eagles, i Moby Grape e anche Crosby, Stills, Nash & Young usavano le tre chitarre, ma nessuna di queste formazioni le ha esaltate così tanto, da creare un suono distintivo, caldo e vibrante come il loro carattere schietto, emotivo e perfino un po' folle (leggendarie le scazzottate sul palco tra loro, ogni tanto). Dopo il disco di debutto, fanno da spalla ai The Who in un tour negli Stati Uniti, con la fama crescente: la band inglese presentava il suo Quadrophenia, ma alla serata del Cow Palace di Daly City California (passata alla storia anche perchè Keith Moon stravolto dalla droga non finì il concerto, sostituito da un groupie della band, Scot Halpin, alla batteria) si rifiuta in un primo momento di suonare perchè il pubblico a gran voce reclama più minuti per i Lynyrd Skynyrd.
È sempre Al Kooper che li guida in questo secondo, magistrale Second Helping, del 1974. Disco meno prorompente del primo, ma più poliedrico, con una canzone passata alla storia. Perché è il disco di Sweet Home Alabama, una delle canzoni del rock americano. Nata in risposta a ad Alabama e Southern Man, due canzoni di Neil Young nelle quali egli aveva criticato l'Alabama (e tutto il sud degli Stati Uniti d'America in generale) per il perdurante razzismo nei confronti dei neri, la canzone dice esplicitamente: «spero che Neil Young lo ricordi, un uomo del sud non ha bisogno di lui». Tuttavia tra la band e Young non c'è mai stato astio, anzi Ronnie Van Zandt la cantava spesso indossando una maglietta con la scritta Neil Young, e fu Young ad autoaccusarsi di essere stato troppo "accusatorio e sussiegoso, non pienamente ponderato e troppo facile da fraintendere". Sweet Home Alabama è l' equivalente di Smoke On The Water del southern, verrà usata in decine di pellicole cinematografiche, telefilm, perfino nei cartoni animati. Ma il disco è pieno di canzoni che diventeranno classici: la dura e rabbiosa Workin’ For MCA, cavallo di battaglia sempreverde nei torridi concerti, è un atto di accusa nemmeno tanto velato sull'avidità del music business; gli slow blues I Need You e la splendida The Ballad Of Curtis Loew, altro episodio antirazzista, mostrano il loro animo più intimo e melodioso, Swamp Music è un altro manifesto di fierezza (gli swamp sono le zone paludose della Florida dove sono cresciuti). The Needle And The Spoon e la cover di J.J.Cale Call Me The Breeze, che diventerà molto più famosa dell'originale, sono altri esempi del perfetto amalgama tra blues ed hard rock, con le chitarre che ruggiscono selvagge in un turbine di riff e assoli travolgenti.
Un disco capolavoro, che li porta in vetta alle classifiche (disco d'oro in poche settimane), li porta in un estenuante tour, famoso anche per i numerosi episodi di violenza sopra e sotto il palco. Tutta questa tensione verrà fuori: Bob Burns, il batterista, se ne va a fine tour, la band torna in studio con Artimus Pyle a sostituirlo, ma dopo le registrazioni di Nuthin' Fancy (1975) e le prime date del Torture Tour, Ed King se ne va sbattendo la porta, "stufo di fare a pugni con quel pazzo di Ronnie". È l'inizio della fase più delicata della loro storia, che termina con il tragico e spaventoso incidente aereo del 20 ottobre 1977, tre giorni dopo l'uscita di Street Survivors, quando muoiono il chitarrista e cantante Steve Gaines, la corista Cassie Gaines, sorella di Steve, l'assistente all'organizzazione del tour Dean Kilpatrick, il pilota Walter McCreary e il co-pilota William Gray, il cantante Ronnie Van Zant, e furono feriti gravemente Allen Collins, Leon Wilkeson, Gary Rossington. La loro storia proseguirà, sulla scia della loro musica forte, infuocata e unica, anche per il loro suono a tre chitarre inimitabile e riconoscibile.
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Oggi nuovo personaggio sbloccato: logopedista afona
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“Sull’Autonomia il Sud deve smettere di continuare a piangere”.
Grande Nello! Buongiorno, come stai? Senti ti faccio una domanda, se non ti scoccia.
Ma tu sei lo stesso Nello Musumeci che da Presidente della Regione Sicilia andò dallo Stato centrale a piagnucolare per una rateizzazione del mostruoso debito della Sicilia, che era tecnicamente più ampio del Burkina Faso (Sicilia 13 miliardi, Burkina Faso 12)? O mi ricordo male io? Era il tuo gemello cattivo che andava a chiedere soldi per quella voragine aperta in una Regione che dal 2000 ad oggi è stata governata 19 anni su 24 dalla tua destra? Da te, da Lombardo, da Schifani e da quel simpatico personaggio di nome Cuffaro finito poi nelle patrie galere per favoreggiamento a Cosa Nostra?
E domani con l’autonomia come si fa con quei soldi? Cancelliamo la sanità per i siciliani, torniamo alle strade sterrate, sostituiamo la polizia con bande di picciotti come si faceva nell’Ottocento e teniamo lezioni per bambini all’aperto?
Dai facci sapere. Buon venerdì.
@LeonardoCecchi
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Oggi mi sono commosso leggendo la Favola al Telefono, quella in cui il personaggio decide di imboccare la strada che non porta da nessuna parte per trovarci un immenso tesoro.
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LIBRERIE, RIBELLATEVI!
Centro commerciale. Libreria. Due libri in vetrina.
"Benito. Storia di un'italiano" di Guerri. Tutto, dal titolo che suggerisce familiarità alla copertina con foto di Mussolini giovane, indica simpatia per il personaggio.
"Hitler e Mussolini. L'idillio fatale che sconvolse il mondo" di Vespa, già autore di "Perché l'Italia amò Mussolini". Il titolo fa temere il racconto di un'appassionante storia d'amore che ha riempito i rotocalchi.
Guerri ha detto: "Gli italiani non erano fascisti, erano mussoliniani" per accostare il rapporto tra Mussolini e il popolo italiano a un rapporto d'amore (corollario: dove c'è l'amore non c'è la dittatura), e per negare il fascismo come fenomeno sociale e politico. Vespa ha ribadito il concetto citando Guerri.
Prima dicevano "il fascismo oggi non esiste". Ora si spingono a dire: "Non esisteva neanche durante il Ventennio", forse per evocare l'immagine di antifascisti che combattevano contro un nemico immaginario.
Librerie, ribellatevi!
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PRIMA PAGINA La Stampa di Oggi sabato, 15 febbraio 2025
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Arlechìn 🎭 Arlecchino


Fra le maschere italiane è forse la più conosciuta e popolare. Si tratta anche di una delle maschere più antiche, le sue origini si possono infatti rintracciare nella figura del “diavolo burlone” delle favole medioevali e in seguito nel “buffone” delle compagnie di comici girovaghi alle corti principesche o fra i saltimbanchi e gli acrobati nelle fiere e nei mercati dei sobborghi, sempre affollati di gente in cerca di divertimento. Nativo di Bergamo bassa, parla inizialmente solo nel suo dialetto locale. Il suo vestito era in origine bianco, ma con il tempo a furia di rattoppi con pezzi di stoffa di ogni genere, è diventato quello che oggi tutti conosciamo; un variopinto abito composto da un corto giubbetto e da un paio di pantaloni attillati, entrambi a losanghe e triangoli di tutti i colori. Arlecchino ha un carattere stravagante e scapestrato. Ne combina di tutte, inventa imbrogli e burle a spese dei padroni avidi e taccagni dei quali é a servizio, ma non gliene va bene una. Intendiamoci Arlecchino non é uno stupido; magari è un ingenuo, talvolta forse un po' sciocco, ma ricco di fantasia e immaginazione. In quanto a lavorare nemmeno a parlarne. Però fa lavorare la lingua e molto. I suoi lazzi, le sue battute, le sue ingenue spiritosaggini, fanno ridere a crepapelle tutti quanti. Quando poi non sa come cavarsi da un impaccio o a liberarsi da un guaio, Arlecchino diventa un abile maestro nel far funzionare le gambe; capriole, piroette e salti acrobatici.
Brighèla 🎭 Brighella

Brighella deve il suo nome al suo carattere attaccabrighe, insolente e dispettoso. E’ il compare di Arlecchino. Entrambi sono nati a Bergamo. Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, più o meno leciti ed onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. E' intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare. La giacca e i pantaloni sono decorati di galloni verdi; ha le scarpe nere con i pon pon verdi. Il mantello è bianco con due strisce verdi, la maschera e il cappello sono neri.
Giopì de Sanga 🎭 Gioppino

La tradizione vuole che sia nato da Bortolo Söcalonga e Maria Scatolera a Zanica, Bergamo, dove vive con la moglie Margì ed il figlio Bortolì. Ha anche due fratelli, Giacomì e il piccolo Pisa 'n braga [Pisanbraga], e i nonni Bernardo e Bernarda.



La sua principale caratteristica fisica sono tre grossi gozzi, da lui chiamati le sue granate o coralli, che ostenta non come un difetto fisico, ma come veri e propri gioielli. Faccione furbo, rubicondo, vestito di grosso panno verde orlato di rosso, pantaloni scuri da contadino e cappello rotondo con fettuccia volante, di mestiere fa il facchino e il contadino, professioni che non svolge preferendo guadagni occasionali meno faticosi. Di modi e linguaggio rozzissimi, di buon cuore, porta sempre con sé un bastone che non disdegna di usare per far intendere la ragione, sempre comunque a vantaggio dei piccoli e degli oppressi Gioppino incarna il sempliciotto rozzo ma di buon cuore, pronto a difendere i deboli. Ha assunto, tuttavia, anche una connotazione negativa, come persona furbastra e inaffidabile tanto che nel linguaggio comune si suole dire fare la figura del Giupì di chi non mantiene la parola o usa mezzucci per concludere raggiri di poco conto. Gioppino oltre che essere una maschera è anche un burattino ed è protagonista di moltissime commedie per il teatro dei burattini. .
Meneghìn 🎭 Meneghino
Meneghino è una maschera lombarda che nasce nel Seicento. Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo ed è assai abile nel deridere i difetti degli aristocratici. Il nome deriva da “domenighin”, appellativo del servo che la domenica era solito accompagnare le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.
Meneghino è la maschera tradizionale milanese e come la sua città è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Da lui nasce infatti l'appellativo “meneghini” in riferimento agli abitanti del capoluogo. Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panetùn possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne é molto goloso, ma perché gli ricorda la “soa Milàn” e il “so Domm” di cui non smette mai di vantarsi. Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi, assieme alla moglie Cècca, trionfa nei carnevali milanesi.
#commedia dell'arte#lombardia#carnevale#arlecchino#meneghino#brighella#beltrame#folklore#lombardy#italy
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Oggi sul aereo, di ritorno da Alghero ho incontrato 30 anni dopo Dodo. All anagrafe Edoardo.
Fu lui , figlio di un sindacalista di spicco del panorama bolognese, a prestarmi il libro che mi ha cambiato la vita.
Dopo aver letto comici e spaventati guerrieri, una molla scatto dentro di me. E da lì insieme a Dodo furono anni di manifestazioni, di centri sociali, di film assurdi, di libri ,di musica, di dibattiti.
Due anni che mi hanno trasformato in quello che sono ancora oggi, e lo dico con orgoglio
Antimperialista, no global.
Dodo, nel frattempo ha sposato la figlia di uno dei più ricchi industriali emiliani
Stavano tornando da una settimana di relax in Sardegna senza figli, perché la morte del cane aveva sconvolto la moglie.
Io un pochino mi son sentito un personaggio sculato di un film a caso di Nanni Moretti.
Mi riprenderò.
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Tre sere fa, quando ho fatto questa foto, mi sono fermato un attimo a riflettere su come, lentamente, io stia ritrovando la mia vita, quella che avevo 10 anni fa, quella fatta delle mie passioni, dei miei spazi, dei miei tempi.
Nel 2014 non so cosa sia andato storto, ma iniziai a fare puttanate. Ogni volta, per correggere quella appena fatta, ne facevo una più grossa, per poi scappare in Germania, con la sicurezza che avrebbe messo a posto le cose, macché, ho continuato a farne qui, perché mi ero fondamentalmente perso e non riuscivo ad essere più quello di prima.
Ho provato a legarmi a tutti sperando di risolvere le cose, col risultato di fare peggio, le persone entravano nella mia vita, ci facevano quello che volevano e poi se ne andavano, lasciando un disastro. Il 2024 me ne ha portate via altre due, così, dopo anni insieme, senza motivo, dopo essersi prese un pezzo di cuore, sparite, senza una ragione, senza che io abbia torto un capello, nulla, ed è solo l'ultimo di tantissimi casi.
In tutto questo casino è nato il personaggio che ho costruito qui, che è un po' il risultato paradossale di tante cose, non sarebbe mai dovuto esistere, io qua non ce dovevo veni', diceva il saggio, e fortuna che poi mi ha donato due legami straordinari e al tempo stesso è diventato qualcosa di diverso e di allegro, ma il fatto rimane, non doveva esserci. Non rinnego quello che è oggi, ma se potessi premere un tasto e cancellare tutto, ma intendo tutto, forse sacrificherei anche questo, perché, almeno agli inizi, è stata l'ennesima puttanata fatta per non risolvere un problema.
Poi è arrivata Lilly nella mia vita, e qualcosa è cambiato profondamente. Lilly si è presa tutto, da ogni direzione, lasciandomi una porzione di tempo talmente limitata da iniziare a darle un valore immenso. Non procastino più, non cerco scuse o distrazioni, non esiste più "tanto c'è tempo", no, ogni secondo adesso ha un valore, e ho cominciato ad usarlo come 10 anni fa, con ciò che mi rendeva felice, con quei fogli e quella penna. La conseguenza di questo mio impegno costante, ogni sera, dedicato allo studio, oltre a ridarmi quello che ero prima, mi ha fatto permesso di vedere che da tempo ormai il vaso che doveva traboccare non c'era più, ma io mi illudevo che potesse ancora funzionare, e allora sì, ho iniziato a tagliare tutto quello che ho con gli altri, perché non sono più perso, e il mio tempo conta. Le persone che amo sono rimaste e non permetterò mai a nulla e a nessuno di portarmele via, ma il resto del mondo non mi interessa più, non mi sento più solo.
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Lucio Dalla - 4 Marzo 1943 (Video Live)
youtube
❤️❤️❤️
Oggi è il 4 Marzo, ed in questo giorno, nel 1943, a Bologna nasceva il grande cantante Lucio Dalla. Veniva da una formazione musicale jazzistica (suonava il pianoforte e con grande abilità anche il sax ed il clarinetto), iniziò la sua carriera nella “Rheno Dixieland Band” suonando con Pupi Avati (che divenne poi regista) e con la quale vinse il primo Festival Europeo del Jazz, ad Antibes. Divenuto un virtuoso del clarinetto, ebbe in seguito occasione di suonare con grandi del Jazz mondiale come Chet Baker, Bud Powell, Charles Mingus ed Eric Dolphy, Iniziò l'attività di cantante negli anni '60, con i “Flippers”, che furono anche il gruppo di supporto di Edoardo Vianello, ma durante il Cantagiro del 1963, Gino Paoli lo convinse ad intraprendere la carriera da solista e nel 1964 Lucio Dalla incise il suo primo singolo come leader, scrivendo le musiche. Fu personaggio molto stravagante ed anticonvenzionale. Partecipò al Festival di Sanremo in diverse edizioni e da lì, grazie alla sua originalità ed alle sue particolari doti canore, iniziò il suo successo nazionale. Nei primi anni '70 per i testi chiese la collaborazione al poeta bolognese Roberto Roversi, e pubblicò tre long playing considerati fondamentali per la sua carriera. Nella maturità del suo percorso fu anche paroliere ed autore dei suoi testi affermandosi come uno tra i più innovativi cantautori italiani e donando alle sue composizioni un rapporto tra testi e ricerca qualitativa musicale tra i più significativi di tutta la storia cantautoriale italiana. Morì nel 2012, a Montreaux, in Svizzera, a 69 anni..
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
Buongiorno....cosi🌈

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