#non ti impressioni più
Explore tagged Tumblr posts
Text
[della mia bassissima capacità di sopportazione dei disfattisti] 🠇
Se noto che un soggetto posti in quantità industriale sui social messaggi solo sconfortanti in cui dichiari che "il mondo fa schifo" (senza un briciolo nemmeno di sana ironia sui propri malesseri) il mio input da cittadina responsabile che non resta mai solo a guardare ciò che non va, tenta di capire, in primo luogo, il perché quella persona lo faccia: potrebbe essere soltanto un momento di reale sconforto a cui dare peso oppure uno dei tanti account che non avendo grandi idee per la testa, non trova di meglio da fare che divertirsi nell'alimentare un'idea del mondo solo disfattista per guadagnare attenzione malsana.
Non facendolo io per prima, non sopporto chi ami crogiolarsi nel vittimismo (giovane o adulto che sia) e non sono affatto interessata a chi non faccia altro che lamentarsi nella vita per partito preso, mostrando una demenza senile talvolta pure precoce per l'età che si ha; il mondo non è solo un posto marcio: il mondo è solo un posto marcio per tutti coloro che hanno deciso di restare passivi a ciò che (gli) accade; chi non reagisce a ciò che non va non detiene alcun diritto di lamentarsi di una realtà che non ami, perché non puoi lamentarti di nulla se nel contempo non fai assolutamente nulla per cambiare manco un pezzettino piccolo della realtà che ti circonda - il minimo sindacale che ti è richiesto da persona Adulta!
Una persona giovane ha bisogno di essere sostenuta quando continua a vomitare scemenze sul mondo che fa solo schifo e non che gli si dica "Si, ok, hai ragione, il mondo fa schifo e pure io trovo che fa schifo": la realtà non è composta solo da soggetti passivi che sopportando situazioni assurde pensandosi eroiche, ma anche da ottime persone che ogni giorno, pure incazzandosi di brutto, si impegnano per portare Progresso attorno a loro - e non ci guadagnano un cazzo nell'andare a dormire ogni giorno con l'idea che il giorno successivo dovranno affrontare un'altra battaglia contro conservatori e giovani pessimisti dell'ultima ora - giovani pessimisti dell'ultima ora che si aggregano ai pessimisti anziani della prima ora, da cui non si deve assolutamente prendere esempio.
E' molto facile fermarsi alle prime righe di uno scritto (alle impressioni a pelle di ogni questione), ma non si potrà mai avere una percezione corretta della realtà senza nemmeno viverla a fondo (leggendo tutto il libro e non soffermandosi alla copertina); tutto ciò che leggiamo oppure osserviamo oppure soltanto ascoltiamo, sarà continuamente inteso in modo parziale e scorretto sia se si è caratterialmente pessimisti ma anche e soprattutto se si è PIGRI.
Non esistono pensieri isolati pessimisti originali: negli anni, tra realtà e social - senza contare la marea di poeti e scrittori di romanzi attuali e del passato da "mattonata sui coglioni" - di persone che si arrendono al primo ostacolo ne ho incontrate a centinaia e di qualsiasi età, perché arrendersi e dare degli idioti agli altri è facilissimo: non costa alcuna fatica; colpevolizzare i terzi in continuazione della propria costante resa sociale non rende intelligente e manco interessante qualcuno; gli arresti momentanei sono sani solo se momentanei: in giovinezza, tutti proviamo davanti ad una realtà complessa una naturale fatica a capire e dominare gli avvenimenti, perché la realtà è complessa e difficile da dominare per tutti, anche quando non sei più un giovane adulto (non c'è nulla di originale o straordinario in questo stato d'animo).
Se non sarà così, se non sarà un arresto momentaneo quello che viva il giovane pessimista dell'ultima ora, il futuro che lo attende prossimo è di invecchiare prestissimo, moltiplicando esternazioni degne di un anziano fallito e non di una persona giovane dentro e fuori, CHE HA TUTTA UNA VITA DAVANTI.
La mia risposta ai giovani pessimisti potrebbe suonare dura e priva di compassione rispetto ad una madre pancina: ma sono una persona adulta razionale e non una madre pancina e non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di offrire ad una persona giovane scusanti per arrendersi al tutto, piangersi addosso, invece di far emergere la vitalità del DESIDERARE.
C'è una realtà che da attivisti affrontiamo in ogni minuto della nostra esistenza: non possiamo aiutare chi non vuole essere aiutato - ma questo non vuol dire non provarci, almeno! Non significa non tentare nemmeno a comunicare con la dovuta forza a chi sia più giovane di noi e troppo facilmente arrendevole alla complessità, che il passato non è affatto migliore del presente come i vecchi stolti sostengono; che ognuno fa parte della Storia; che gli altri attorno a noi sono responsabili fino ad un certo punto del malessere che viviamo: il resto dipende soltanto dall'essere pigri o meno in un mondo che ti offre migliaia di strumenti per risolvere e non per disfare.
Se sei un disfattista, se sei un pessimista, è perché vuoi esserlo e non perché non esistano strumenti offerti dalla scienza, oggi più di prima alla portata di tutti, per non esserlo affatto: per voler contribuire con gioia, con costruttività, a ciò che sta al di fuori del recinto del tuo giardino deprimente nel quale tu hai voluto chiuderti; nessuno può metterti all'angolo quando tu non lo vuoi è la corretta trasposizione nella realtà di un Dirty Dancing in cui non verrà un ballerino sexy a ricordarti che arrendersi è solo un atteggiamento da bambini che non vogliono crescere mai.
#Dirty Dancing#ballerino sexy#bambini#crescere#mai#bambini che non vogliono crescere mai#disfattista#strumenti#risolvere#progresso#pessimismo#TUTTA UNA VITA DAVANTI#attivismo#provare#giovane#pigro#pigrizia#stima#bassissimo#bassa stima
10 notes
·
View notes
Text
Big in Japan, not so much in Korea.
E così a otto anni esatti dall'ultima avventura in Asia del sottoscritto, venne il momento di portare moglie e figlio in questo pezzo di mondo. Lasciamo l'Italia proprio mentre nuove alluvioni colpiscono da nord a sud la penisola e facciamo base a Varsavia per il volo che ci porterà a Seul. Economy Plus della compagnia di bandiera polacca promossa. Quantomeno bilancia gli imprevisti e malanni affrontati e ancora presenti la settimana prima della partenza (i.e. Stiamo invecchiando entrambi male. Dolori vari, medicine e bestemmie varie) Ma dopotutto perché lasciarsi indietro gli imprevisti quando si possono trovarne di sempre nuovi? Tipo intossicazione alimentare prima di salire a bordo o arrivare e scoprire che non funziona nessuna delle nostre carte di credito? Stare due ore a chiamare numeri di mezzo mondo che promettono una assistenza H24 che non c'è? Regalare 20€ a uno che ti chiama un uber perché restiamo senza credito? Quindi fin'ora è un tuffo nel passato con mappa e traduttore offline. Le prime impressioni così in ordine sparso: Cose in comune col Giappone:- il cesso ipertecnologico con scalda tavoletta, bidet ed altre opzioni non testate. - l'uso di plastica sotto forma di packaging per qualsiasi cosa, anche per ciò che potrebbe farne tranquillamente a meno - Le mascotte e i jingles - l'inglese poco diffuso Stop. Per il resto mi ricorda molto Hong Kong (prima e unica volta nel '94) con un misto di moderno e datato. Molte cose sono vecchie o rovinate - il termine esatto sarebbe sgarrupate. Ci sono rifiuti e mozziconi di sigaretta in giro, si fuma abbastanza. Se in Vietnam si mangia sempre sopratutto in strada e in Giappone si mangia sempre nelle bancarelle e locali, qui oltre al gran numero di bakeries i locali (alcuni dei "buchi" di meno di 10m²) hanno orari tali per cui molti sono chiusi alla medesima ora. In uno sono entrato e c'era uno che dormiva a terra tra i tavoli, un altro aveva l'adesivo BUG FREE, su molti avrei scommesso su una rinnovata intossicazione. I cittadini in giro sono molto seri, spesso sorseggiano bubble tea o bevanda in contenitore similare, vestono casual o comunque con molta meno standardizzazione che in giappone. Alcuni vicoli non danno l'impressione di essere sicuri. Un paio di bancarelle vendevano quel dolce a forma di pesce fatto al momento, ho visto anziani trasportare carichi pesanti - letteralmente! - legati sul retro di moto di chissà quale anno e marca. In media gli abitanti di Seul ad eccezione degli anziani sembrano essere alti e ben piazzati. Anche qui come già visto nel sud est asiatico l'ideale di bellezza pubblicizzato ha la pelle bianchissima e gli occhi grandi e "occidentali". I "kombini" visitati fin'ora sono molto più piccoli e tristi della loro controparte giapponese. Per qualcosa sta città è un po' terrona. E non è una cosa negativa.
Bonus: I piccoli angoli verdi pubblici molto zen tra palazzoni, strade e grattacieli.
11 notes
·
View notes
Text
Un'oca che guazza nel fango
Un cane che abbaia a comando
La pioggia che cade e non cade
Le nebbie striscianti che svelano e velano strade
Profilo degli alberi secchi
Spezzarsi scrosciante di stecchi
Sul monte, ogni tanto, gli spari
E cadono urlando di morte gli animali ignari
L'autunno ti fa sonnolento
La luce del giorno è un momento
Che irrompe e veloce è svanita
Metafora lucida di quello che è la nostra vita
L'autunno che sfuma i contorni
Consuma in un giorno più giorni
Ti sembra sia un gioco indolente
Ma rapido brucia giornate che appaiono lente
Odori di fumo e foschia
Fanghiglia di periferia
Distese di foglia marcita
Che cade in silenzio lasciando per sempre la vita
Rinchiudersi in casa a aspettare
Qualcuno o qualcosa da fare
Qualcosa che mai si farà
Qualcuno che sai non esiste e che non suonerà
Rinchiudersi in casa a contare
Le ore che fai scivolare
Pensando confuso al mistero
Dei tanti "io sarò" diventati per sempre "io ero"
Rinchiudersi in casa a guardare
Un libro, una foto, un giornale
E ignorando quel rodere sordo
Che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo"
La notte è di colpo calata
C'è un'oscurità perforata
Da un'auto che passa veloce
Lasciando soltanto al silenzio la buia sua voce
Rumore che appare e scompare
Immagine crepuscolare
Del correre tuo senza scopo
Del tempo che gioca con te come il gatto col topo
Le storie credute importanti
Si sbriciolano in pochi istanti
Figure e impressioni passate
Si fanno lontane e lontana così è la tua estate
E vesti la notte incombente
Lasciando vagare la mente
Al niente temuto e aspettato
Sapendo che questo è il tuo autunno
Che adesso è arrivato…
2 notes
·
View notes
Text
all'improvviso
.
Aveva una bellissima voce. E un bellissimo sorriso. I ricordi sono sempre più frammentati, ma quelli che rimangono sono vividi e uccidono. Ricordo il nostro primo sguardo mentre si allontanava sul bus, ricordo quanto mi aveva fatto stare bene. Quel giorno iniziai a vedere il mondo con colori diversi e non riuscivo a smettere di sorridere. Ricordo che lo cercavo spesso a lezione e sentivo le farfalle nello stomaco quando lo vedevo arrivare. Ricordo i suoi occhi buoni, sono quelli che mi hanno fregata. È una delle prime cose che gli dissi, “hai gli occhi buoni” e lui mi disse che avevo visto male. Forse avrei dovuto ascoltarlo. Quando scoprii che era appassionato di cinema il mio cuore ha avuto un sussulto e ho pensato “ecco, è lui. È quello giusto”. E Dio se era quello giusto. Aveva così tanto bisogno di amore che penso avrebbe fatto di tutto per farmi innamorare di lui, perfino dirmi “ti amo” dopo una settimana e chiedermi di sposarlo dopo 10 giorni. “andiamo a Las Vegas e sposiamoci”, fu il capodanno più bello che avessi avuto fino a quel momento.
E non riesco a non darmi la colpa per non aver capito niente, non riesco a non sentirmi una stupida a scrivere tutto questo. Il ricordo di lui, di lui all’inizio, di un lui che non so se esiste davvero, mi fa sentire in un modo strano. Fisicamente sento una forte stretta al petto e non riesco a smettere di piangere ed emotivamente sento che mi manca tanto e vorrei che non fosse cambiato niente tra noi. Vorrei che il conoscermi meglio non lo avesse allontanato, vorrei che non mi avesse mai tradita nemmeno col pensiero, vorrei che quei “ti amo” che mi diceva sempre fossero stati veri. Avrei voluto che mi dicesse “ti amo” guardandomi negli occhi. Vorrei non aver dovuto chiedere di dirmi “ti amo” guardandomi negli occhi e vorrei non aver dovuto vedere quello sguardo scocciato sul suo viso quando gli chiedevo di farlo. Vorrei che fosse andato più nel profondo, che se qualcuno gli avesse chiesto cosa preferisco al mondo non avrebbe risposto banalmente “il sushi”. Vorrei cancellare ogni notte in cui sono andata a dormire piangendo, mentre ero sdraiata accanto a lui girato di spalle. Ho cominciato a capire che forse non era la persona per me, o non era più la persona per me, quando mi sono identificata nella frase di un libro che diceva “ho scoperto che il luogo più solitario del mondo è quando sei a letto, accanto a una persona che ti fa sentire piccola, schiena contro schiena, mentre speri che l’altro si giri e ti stringa tra le braccia” ed è nato in me il pensiero che forse l’amore non doveva essere così, che l’amore non deve farti sentire piccola. L’ho capito negli occhi delle mie amiche, nelle loro parole, nel fatto che ci fossero sempre per me e non dovevo chiederlo. Avevano sempre una parola dolce per me e non dovevo chiederla. Mi volevano bene per ciò che sono e non per ciò che potevo dare loro, non mi volevo bene perché sono bella o per ciò che so fare a letto.
Ho in mente tante cose che non ho il coraggio di dire a nessuno, tante impressioni e sensazioni che mi mettono a disagio. Mi metteva a disagio la sua ossessione per il sesso, per l’avermi sempre nuda anche se non mi piaceva starci. “Vuole aiutarmi, vuole farmi stare bene col mio corpo”, ho romanticizzato perfino questo, perfino la perversione di un bambino che continua a considerare la donna come un oggetto. Mi è rimasto impresso il fatto che all’inizio non gli piacevo fisicamente, non avevo il seno abbastanza grande, ma per fortuna lui aveva visto che “avevo del potenziale”. Ho iniziato a mangiare e mangiare, come mangiava lui, perché avevo paura di dimagrire. Avevo paura che se fossi dimagrita avrei perso chili di seno e non di pancia o di cosce. Lo vedevo talmente ossessionato da queste cose che avevo paura di qualsiasi ragazza con una quarta di seno, pensavo bastasse questo per vederlo andare via. Ho iniziato a dubitare di ——, ne ho parlato anche con lei. Mi sentivo inferiore. Mi sentivo stupida in confronto a lui. Lui che si ricordava tutto ed era bravo in tutto ciò che faceva mentre io non ero in grado neanche di decidere cosa fare della mia vita.
E c’ero sempre per lui, a ogni partita, a ogni uscita con i suoi amici, ogni volta che finiva di lavorare alle 5 di mattina io c’ero. C’ero in chiamata o al suo fianco. C’ero in ogni momento, perfino a ogni volta che andava in bagno. Lui mi voleva con sé, me lo diceva. Mi ricordo che mi piaceva tantissimo lavarci i denti insieme, lo guardavo nello specchio e pensavo a quanto fosse bello e a quanto fossi fortunata ad averlo, pensavo a quanto sarebbe stato bello lavarsi i denti nella nostra casa. Già, la nostra casa. Era un po’ che non ci pensavo. Non ricordo chi dei due l’aveva proposto, ma probabilmente io. La casa che mi ero impegnata a cercare, la casa a cui pensavo sempre. La casa di cui lui non voleva parlare perché “ne abbiamo già parlato una volta, quante volte ne dobbiamo parlare?”. Così come la famosa proposta di matrimonio. Forse ci ho creduto troppo, ma come puoi dire con leggerezza una cosa del genere e aspettarti che l’altro semplicemente se ne dimentichi? “Non sono più sicuro che sia quello che voglio, non so più se voglio sposarti”. Ed erano piccole cose, piccole rispetto a ciò che mi era successo prima. Ma forse non erano così piccole perché ogni parola mi tagliava dentro. Mi tagliavano dentro ma non sapevo come dirglielo, avevo paura. Avevo paura di rovinare tutto, avevo paura di essere io quella sbagliata. Sono troppe le volte in cui mi sono sentita sbagliata, un peso, una bambina immatura. E con lui mi sentivo davvero di nuovo bambina, ma in un senso buono. Mi sentivo di potermi permettere di essere fragile, sentivo che avrebbe capito. Sentivo che mi avrebbe stretta a lui dicendomi che non sarei più dovuta stare così, che avrebbe capito. Che avrebbe capito quanto è difficile fidarsi di nuovo di qualcuno, di quanto è difficile credere nell’amore quando non l’hai mai visto in casa. Di quanto distrugga vedere la tua vita che va a pezzi e non riuscire a rialzarti e che quando ci provi, ti casca tutto addosso. Vorrei che non mi avesse mai incolpata per queste cose. Non riuscivo più a sfogarmi con lui dopo un po’, avevo capito che non era ciò che mi aveva fatto vedere all’inizio. Ma ormai ero fottuta, ero innamorata, pensavo ci volesse solo del tempo. Ma così non è stato e ho il cuore a pezzi, ho il cuore a pezzi perché ho permesso a un’altra persona di farmi questo e ora ho una paura fottuta di innamorarmi di nuovo. Non mi era mai capitato prima, cercavo l’amore dappertutto e se non lo avevo facevo di tutto per trovarlo. Ora non lo voglio, non voglio più nessuno vicino a me in quel modo, non prima di essere sicura che non si approfitti di me. È una consapevolezza davvero davvero brutta per una persona che ama l’amore.
Eppure il suo ricordo continua a farmi effetto. Scrivo queste cose e una parte di me continua a sperare di vedere il telefono illuminarsi e leggere il suo nome, rispondere e sentire la sua bellissima voce che mi dice “sono qui sotto, scendi?”. E vorrei scendere e vedere il suo bellissimo sorriso. Vorrei vedere il ragazzo di cui mi sono innamorata, il ragazzo del bus, il ragazzo dagli occhi buoni. Vorrei che mi dicesse “ti amo” guardandomi negli occhi e che mi stringesse in un abbraccio come per dire che non mi sarei più sentita così.
#amore vero#ti amo#baciami#amami#amor#incompresa#fare l'amore#cuore spezzato#distance relationship#frasi tumblr#amore finito#relazioni#relazione tossica#amore non corrisposto#amore#frasi amore#amor eterno#amore a distanza#amore mio#pensieri#frasi#citazioni#riflessioni#persone#dolore#frasi belle#frasi vere#scrivere#tristezza#parole
3 notes
·
View notes
Text
Pubblichiamo foto ed impressioni dell'Alfista Florian Pfeifer sulla Junior 2024 elettrica dopo averla provata:
Buongiorno, allora chi pensa che l'elettrico sia il futuro e che sia un'ottima invenzione legga qui le vere impressioni vissute ieri da un test drive con la Alfa Romeo Junior Speciale elettrica. Percorso fatto solo autostrada e centro città:
Ma prima di lasciare le impressioni vissute di guida ecco qualcosa sulla vettura, essendo alfista appassionatissimo, avendo posseduto più modelli, sia recenti che vecchi, tra l'altro come ultima il Tonale 1.5 130 CC.
Le mie impressioni della Junior sono in generali buone su linea ed interni. Anche il colore rosso come nel test drive la rende molto bella. E' una SUV piccola e quindi a livello di spazio molto limitata con un allestimento interno della versione Speciale molto accurato, cruscotto ordinato, il tablet multimedia angolato vs. lato guida bello, ma solo un po' complicato da gestire rispetto ad esempio Tonale.
La guida (versione elettrica): la mia prima esperienza con una vettura elettrica è comunque negativa e conferma ciò che sempre saputo e confermato da veri ingegneri nel settore automobilistico e quindi pochi sono gli aspetti positivi:
1) girando nei centri urbani pare abbia avere consumi bassissimi però solo se non si accelera molto, quindi viaggiando a velocità costante.
2) una buona ripresa anche perché il motore elettrico non ha un vero cambio (si va solo o avanti senza marce o indietro oltre alla modalità di parcheggio e neutro.
3) in discesa la batteria si ricarica anche se di poco (ca. 2 km ovvero l'1% su ca. 2 km), ma che vai a perdere già in pianura all'istante, in parole povere un inganno, inoltre la rete di fornimento elettrico in Germania è scarsissima.
A destinazione raggiunta una gran parte delle postazioni erano fuori uso e non solo da ieri, e quindi immaginate chi arriva con 2% di autonomia in un posto tra l'altro mai stato e devi andare in giro a trovare postazioni funzionanti di ricarica elettrica... buona notte a chi poi rimane a piedi. Siamo stati fortunati e molto anche perché stavamo già giocando col pensiero del carroattrezzi.
In autostrada però il motore elettrico è un disastro su tutto ed è assolutamente sconsigliato.
Avevamo (eravamo in due quindi c'è pure la conferma e parere dell'altra persona in questo caso identico) ricevuto la vettura dal concessionario con 106 km, ovvero 36%, di autonomia che sembrerebbe poter bastare a sufficienza per fare un bel giretto e quindi abbiamo scelto una città molto bella da visitare (confluenza del Danubio con l'Inn) a circa 50 km dal concessionario: la città di Passau in Bavaria (Germania), facendo solo autostrada e sapendo che il motore elettrico comunque non si può tirare molto per l'autonomia limitata e per il pericolo che non si possa raggiungere la prossima colonnina di ricarica, abbiamo viaggiato (che poi x un'autostrada senza limiti di velocità in generale ti fa piangere lacrime di dolore x non dover sfruttate l'occasione di viaggiare velocemente) a 110 km orari e siamo rimasti scioccati a dir poco. Con clima e radio accesa abbiamo raggiunto la meta con autonomia residua pari a 0 km e 2% di batteria disponibile che ci ha permesso di raggiungere ancora una postazione di ricarica tra l'altro veloce. Quando la batteria raggiunge il 3% la il motore va in sistema di emergenza ciò ne limita il funzionamento.
Queste stazioni non forniscono ricariche come da pubblicità in 15 minuti raggiungendo l'80% di batteria ma in più di 40 minuti ad un costo spaventoso: 41 Euro x 87% e 352 km di autonomia che come già menzionato prima non sono km di autonomia veri perché al ritorno stessa cosa: per 50 km in autostrada, sempre con autoradio e clima accessi, e visto di autonomia ricaricata superiore che avuto in partenza abbiamo provato con una media superiore ovvero 120 km orari. Risultato: a destinazione arrivati con 63% e 228 km di autonomia (non è uno scherzo) quindi quasi 130 km di autonomia persi su 50 km di strada con media di 120 km orari in autostrada, quindi fatevi un bel calcolo sull'ecologia e tutela dell'ambiente con vetture dotate di motore elettrico nel confronto a vetture con motore endotermico.
Giudizio finale: un disastro ed inganno totale da parte delle case automobilistiche, con l'unico obbiettivo della politica che si possa riconosce è di rallentare il traffico, altro non si riesce a dire anche a livello ambientale dove l'elettrico è in gran lunga più inquinante del motore a combustione, inoltre ammesso già da vari governi, avendo già dovuto ammettere che la corrente elettrica solamente da fonti rinnovabili e pulite praticamente non è possibile, questi sono i fatti reali!
=================
Le auto elettriche sono auto da città e per chi possiede:
A) un box per il ricovero dell'auto così spazioso da poter installare in sicurezza una colonnina da ricarica da almeno 6 kW e separata dal sistema elettrico domestico,
B) una seconda auto a combustione interna per i gli spostamenti extra urbani. A questo devi aggiungere la pazienza di tenere la vettura ferma per ore ed ore, perché il rendimento di ricarica scema al "riempimento di elettroni" del "serbatoio elettrico", la media è tra l'82% e l'87%, quindi 6*0.87, necessiti di una notte per ricaricare la miseria di 30 kWh, e la bolletta la paga il vicino di casa...
Il consumo autostradale testato di tutte le auto elettriche è spaventoso, ma è normale per una tecnologia nota da sempre; se giri a basso carico puoi consumare anche 18/20 kWh per percorrere 100 km, ma in autostrada devi chiedere di "girare in alto" e non è il terreno per nessun motore elettrico, e lì superi i 30 kWh per 100 chilometri (e deve andarti bene). All'incrementare dello stato di usura della batteria (in cicli continui di carica/scarica normalissimi nell'uso misto) questi numeri vanno a pallino, persone che hanno possesso di ultra costose Tesla dopo 12 mesi iniziano ad avere problemi per riduzione di 1/3 dell'autonomia reale. Se vogliamo dire che sono silenziose, poi, diciamo una balla, perché non lo sono affatto; magari a velocità bassissime, ma appena pigi sull'acceleratore poi ne riparliamo, e non si parli di colonnine, perché ne dovremmo avere centinaia per ogni città e senza discutere di quelle necessarie ogni 100 km in autostrada, e non meno di un centinaio per stazione (in estate ci divertiamo con milioni di auto per le vacanze a far coda ). Negli Stati Uniti, esattamente California, hanno realizzato una stazione di ricarica per la miseria di 80 Tir Tesla Truck, e consumano l'energia di una città di 200 mila abitanti per un solo ciclo di ricarica di Tir... una sola stazione, che funziona a mezzo servizio per mancanza di potenza elettrica necessaria, ma il deserto verso la successiva stazione di ricarica (che ancora non esiste) non verrebbe che attraversato a 1/4 della distanza... buon elettrico.
Ah, a proposito, domandate alle popolazioni che hanno perso acqua potabile (Cile), libertà individuali (Congo), terreni agricoli (Batou e limitrofi in Cina), quanto siano ecologiche le auto elettriche, e domandate agli olandesi (centrali a carbone) quanto siano pulite da ricaricare...
2 notes
·
View notes
Text
Ig:serenabanzato
Ho scoperto questo libro per puro caso.
Quel giorno mia mamma sta guardando un programma in TV,quei soliti programmi televisivi dove parlano di varie cose e gli ospiti esprimono le proprie opinioni e impressioni sulla cosa.
Generalmente guardo poco la televisione,molto spesso i programmi che passano non attirano la mia attenzione ma quel giorno è bastata una parola ad attirare la mia più totale attenzione sulla TV "IL CAMMINO DI SANTIAGO".Da sempre questa pellegrinaggio mi affascina.Tutta la storia che c'è dietro questo antico percorso che affrontano milioni di persone,credenti e non credenti,che si mettono in viaggio affrontando quasi 800 km di cammino in una quasi totale desolazione per ritrovare se stessi o semplicemente per provare a stare lontano dalla civiltà moderna.
L'ospite in questione era una psicologa,Serena Banzato,che raccontava come si è ritrovata all'improvviso,sul Cammino di Santiago,ad affrontare la quasi morte.Lei e la sua amica Laura erano partite per fare questo viaggio insieme ma Serena,a seguito di un batterio che le era entrato in una vescica,ha dovuto interrompere il cammino per essere operata d'urgenza alla caviglia.
Subito dopo aver ascoltato la sua storia ho voluto assolutamente il libro per poter leggere quella storia che mi aveva lasciato così senza parole.
Un libro che tra le pagine ha una storia forte,vera ma che nelle parole di Serena ti da uno slancio per "ALLACCIARSI LE SCARPE E RIPARTIRE DA ZERO" proprio come dice la canzone della Pausini che ha citato nell'ultima parte del libro.
Un libro che mi ha fatto piangere,riflettere ma soprattutto mi ha fatto capire che dovrei lasciare andare tutti i sassi che mi porto dentro.Proprio come si fa sul Cammino di Santiago che ogni pellegrino lascia un sasso,che porta da casa,come simbolo di purificazione da tutti i pesi che vuole lasciare andare.
Serena ha,purtroppo,portato dal cammino un sasso più grosso del suo però ha imparato che su quel sasso può ricostruire tutto il suo nuovo mondo ripartendo a piccoli passi e ritrovando se stessa e lasciando cadere tutti quei pesi inutili che si porta dentro.
-la ragazza dal cuore nero♡
#serena bronzato#cammina vivi amati#leggere#lettura#libro#libri da leggere#biografia#esperanza#cammino di Santiago
5 notes
·
View notes
Note
Ciao. Ma tu chi sei? Perché e cosa ti porta a raccogliere questi pensieri? Io sono turbato e ho trovato sollievo ma anche fonte di nuovi turbamenti. Grazie
ciao, raccolgo pensieri e impressioni per fissare i miei andamenti interni ed esterni, ma per la verità più interni. se non ne tenessi traccia rimarrei addormentata sotto qs flussi continui, sperando solo di non annegarci dentro.
lo scopo per me è viverli ma anche trarne significato, per quel che mi è concesso, dalla mia anima dalla mia mente e dal mio corpo.
se poi qs risuona anche ad altri mi fa molto piacere; tanti anni fa arrivando per caso su tumblr ho scoperto di non essere poi cosi in solitaria in qs viaggio.
7 notes
·
View notes
Text
Mio caro tesoro, ti scrivo di nuovo, perché sono solo e perché mi secca tenere continui dialoghi mentali con te, senza che tu ne sappia nulla o tu mi possa rispondere [...] Io ti ho viva davanti a me e ti porto in palmo di mano, e ti bacio dalla testa ai piedi, e cado in ginocchio davanti a te, e sospiro: «Madame, io vi amo». E davvero io ti amo, più di quanto abbia amato il Moro di Venezia. Il mondo falso e corrotto coglie tutti i caratteri in modo falso e corrotto. Chi dei miei numerosi calunniatori e nemici dalla lingua biforcuta mi ha mai rimproverato di essere chiamato a recitare la parte di primo amoroso in un teatro di seconda classe? Eppure è così. Se quei furfanti avessero avuto dello spirito, avrebbero dipinto da una parte «i rapporti di produzione e di commercio» e dall'altra me ai tuoi piedi. "Look to this picture and to that" ["Guardate questo ritratto e quello"] — vi avrebbero scritto sotto. Ma furfanti stupidi sono costoro e rimarranno stupidi in saecula saeculorum. Una assenza momentanea fa bene, perché quando si è presenti le cose sembrano troppo eguali per distinguerle. Persino le torri da vicino hanno proporzioni nanesche, mentre le cose piccole e quotidiane, considerate da vicino, crescono troppo. Così è per le passioni. Piccole abitudini le quali con la vicinanza che esse impongono assumono forma appassionata, scompaiono non appena il loro oggetto immediato è sottratto alla vista. Grandi passioni che per la vicinanza del loro oggetto assumono la forma di piccole abitudini, crescono e raggiungono di nuovo la loro proporzione naturale per l'effetto magico della lontananza. Così è con il mio amore. Basta che tu mi sia allontanata solo dal sogno e io so immediatamente che il tempo è servito al mio amore per ciò a cui servono il sole e la pioggia alle piante, per la crescita. Il mio amore, appena sei lontana, appare per quello che è, un gigante in cui si concentra tutta l'energia del mio spirito e tutto il carattere del mio cuore. Io mi sento di nuovo un uomo, perché provo una grande passione, e la molteplicità in cui lo studio e la cultura moderna ci impigliano, e lo scetticismo con cui necessariamente siamo portati a criticare tutte le impressioni soggettive e oggettive, sono fatti apposta per renderci tutti piccoli e deboli e lamentosi e irrisoluti. Ma l'amore non per l'uomo di Feuerbach, non per il metabolismo di Moleschott, non per il proletariato, bensì l'amore per l'amata, per te, fa dell'uomo nuovamente un uomo. Mia cara, tu sorriderai e ti chiederai come mai tutto a un tratto divento così retorico? Ma se potessi stringere il tuo cuore al mio cuore, tacerei e non direi parola. Poiché non posso baciare con le labbra, sono costretto a farlo con il linguaggio e le parole... In realtà molte donne sono a questo mondo, e alcune di esse sono belle. Ma dove ritrovo un volto nel quale ogni tratto, anzi ogni piega risveglia i ricordi più grandi e più dolci della mia vita? Nel tuo viso soave io leggo persino le mie sofferenze infinite, le mie perdite irreparabili, e quando bacio il tuo dolce viso riesco ad allontanare con i baci la sofferenza. «Sepolto nelle sue braccia, risvegliato dai suoi baci» — cioè nelle tue braccia e dai tuoi baci e io regalo ai bramini e a Pitagora la loro teoria della rinascita e al cristianesimo la sua teoria della risurrezione [...] Addio tesoro mio. Ti bacio migliaia di volte insieme alle bambine. Tuo Karl
Lettera d’amore di Karl Marx alla moglie Jenny Manchester, 21 giugno 1856
6 notes
·
View notes
Text
"SONO PASSATI TANTI ANNI, MA MI SONO ACCORTO DI AVERTI SEMPRE PENSATA"
"Carissima TE,
spero tu possa leggere queste righe, che butto qui su Facebook un po' perché non so come fartele avere, un po' perché penso che dopo tutti questi anni non sarebbe giusto spingerle a forza nella tua vita anche se sapessi come raggiungerla.
Ci siamo incontrati per caso, dopo tanti anni, in una domenica qualunque che mi ha riportato dove entrambi
siamo cresciuti.
Un incontro fortuito che, però, ha catturato con decisione i miei pensieri, riportandoli al nostro passato condiviso. Di colpo, con le poche parole impacciate che ci siamo scambiati per strada - quasi non ricordassimo nemmeno i nostri nomi - sono tornati con impressioni vivide i giorni del liceo, quando tutto era ancora da fare e sembrava poter essere fatto.
C'eri tu, davanti a me, con i capelli grigi, i segni intorno agli occhi, le scarpe che allora non avresti mai indossato;
c'ero io, davanti a te, con un ginocchio dolorante, le spalle che iniziano a inarcarsi e degli occhiali che nascondono gli occhi, ma non la loro debolezza; eppure c'era ancora quella luce forte del tuo sorriso, il tuo zaino, la voce sicura, gli occhi con il doppiofondo per fare più spazio alla gioia. Oggi e ieri sono stati indistinguibili, almeno per qualche attimo.
La vita ha fatto e sta facendo quello che ha voluto, di te come di me. E non è stato un male, perché posso dire di avere molte cose buone nelle mie giornate.
Mi sono accorto però, ed era tanto che non ci pensavo, che tu sei rimasta sempre nel mio cuore. Come una ferita, ma senza dolore. Un segno del tempo. Una possibilità. Una porta, ma aperta solo a metà.
L'incontro del tuo futuro mi ha emozionato. Incrociando il tuo sguardo, ho sentito gioia e apprensione. Parlavamo, ma mi stavo domandando cosa sarebbe potuto accadere se le nostre strade non si fossero allontanate, se avessimo avuto il coraggio, la fortuna, il tempo o la pazienza di coltivare quello che un tempo sembrava essere un amore eterno per il solo fatto di avere quella età.
Conservo un affetto speciale per te, un'emozione profonda e privata, che custodisco con gelosia. I nostri ricordi non li ho ancora consegnati al passato: le risate, i sogni condivisi, tutto quello che si può e non si può raccontare agli altri.
La verità è che in più occasioni, nel tempo trascorso da quegli anni all'altro giorno, ti ho pensata, anche se me ne sono accorto solo all'improvviso.
Se se mai dovessi posare gli occhi su queste righe, spero che capirai quanto per mille e ancora mille ragioni non ti ho detto l'altro giorno: sei stata speciale per me, la mia più grande speranza è che tu abbia trascorso una vita felice e che ciò che di felice hai si moltiplichi ancora per cento.
Spero che tu abbia realizzato tutti i tuoi sogni e che il tuo cammino sia stato illuminato da sorrisi sinceri. A loro,
aggiungo il mio.
Con affetto sincero,
IO"
Fonte: spezzino vero
#amore#love story#italia#spezia#lettera d'amore#i love her#i love him#ti amo#frasi#frasi citazione#citazioni#Roma
7 notes
·
View notes
Text
Settembre.
Inizia così un nuovo mese, chi posta impressioni di settembre in tutte le sue versioni, chi inizia a vedere l'autunno, chi alle temperature che si abbassano e così via. Io vedo già la mia uscita di scena da questo lavoro che è semplice ma con risvolti psicologici paurosi, infatti come sapete ho rifiutato di restare e ho visto quanto un uomo di 50 anni sia un bambino coglione che se la prende se gli dici no, oltre a essere schiavista che solo per questo meriterebbe una denuncia, ma passo oltre e mi libero prima possibile, già la prossima settimana dovrebbe essere l'ultima visto l'orario, meglio. Il tema del giorno è sicuramente la violenza sulle donne, chi inneggia alla castrazione chimica (il mojito man) chi a non ubriacarsi se no trovi il lupo, chi invece ragiona e giustamente dice che è il sistema che è sbagliato, naturalmente le donne in prima linea. Io dico che da quando sono adolescente ho sempre visto gli altri avere verso le ragazze un atteggiamento troppo possessivo, la conquista, la MIA ragazza è solo mia, se le tratti male ti si appiccicano, il brano teorema di Ferradini, ecc ecc. Quel mondo patinato delle pubblicità dove per venderti qualsiasi prodotto usano il corpo della donna, spesso semi nudo, i ruoli secondari nei film dove spesso la donna viene maltrattata dall'eroe perché deve dimostrare il suo machismo, in molti anche uccisa, picchiata, quindi il mondo hollywoodiano dove poi vengono a galla violenze sessuali per far lavorare le attrici, cosa che sembra ci sia sempre stata un pò ovunque e in molti campi, anche nella musica, anche se non tutti sono dei mostri che ti danno il lavoro solo se ci vai a letto. E' la base che è sbagliata, quello che ci hanno inculcato negli anni, non dico secoli perché ne ho appena mezzo, il maschio dominante, la figura coi pantaloni, è questo lo sbaglio secondo me. Nella società odierna, ma doveva essere così anche prima, sia uomini che donne dovrebbero aiutarsi a vicenda e non farsi la guerra, c'è la famosa frase che mi sono sentito dire non so quante volte "Voi uomini...." e naturalmente ho sentito anche "Voi donne...".
Si tende a generalizzare ad etichettare i comportamenti spesso stereotipati di un genere, come se tutti gli uomini e tutte le donne si comportassero allo stesso modo, che poi è spesso un disegno massmediatico che tende però a dividere, sempre per il fatto che uniti siamo più forti. Bisogna cooperare, dicevo, l'uno ha bisogno dell'altra e viceversa, in tutti i campi non solo quello affettivo, si potrebbe partire già da avere uno stipendio equo per tutti e non in base al sesso, perché (e lo dico da uomo) ci sono donne che lavorano meglio degli uomini. Il discorso è lungo e non sono proprio il tipo che potrebbe cambiare il mondo, ma nel mio piccolo seguo delle semplici regole generiche : mai giudicare, usare la testa, mai deridere, cercare sempre di aiutare, essere sempre gentile, questa oramai è vista come una debolezza, essere sinceri, non fare quello che non vuoi fare.
Cambiando discorso oggi è il compleanno di un grande del teatro italiano e mondiale Carmelo Bene, avrebbe compiuto 81 anni, quindi vi lascio così.
youtube
3 notes
·
View notes
Text
L'impressione
Nella vita, in generale, non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione.
Nella vita si hanno spesso delle impressioni, belle o brutte che siano, che per la maggioranza delle volte tali rimarranno. Solo impressioni.
Come le volte che hai l'impressione che qualcuno ti tenga la mano perché non ha altro arto migliore del tuo da stringere, ma conscio che appena ne troverà una mano più interessante la stringerà al volo. Lasciando la tua.
E tu non avrai più l'impressione del vuoto, della solitudine, ma la certezza.
Nei dipinti di Claude Monet si hanno delle percezioni nel corso degli anni in cui ha dipinto. In particolare dal 1873 con il dipinto "Campo di papaveri ad Argenteuil", dove hai l'impressione che le figure nei paesaggi scompaiono, così quanto il paesaggio antropico, lasciando spazio soltanto alla visione della natura.
C'è un'altra impressione terribile, quella di ritrovarsi di nuovo a ricominciare da capo dopo tanto impegno e sacrificio.
Le volte che si parla con qualcuno ma si ha l'impressione di parlare da solo.
L'impressione che si ha su una persona, che questa non sia in grado di amare. Eppure ne sei attratto.
Alcune volte si ha come l’impressione di essere trattati come un oggetto, che è stato posato in un angolo e che non viene più considerato.
Io ho come l’impressione di star facendo sparring partner a una vita narcisista, e questa cosa non va bene.
Ho l'impressione che con tutte queste impressioni non vivremo più, meglio a questo punto la razionalità. Perché a volte ho l'impressione di non saper mettere la parola fine alle cose.
Ho l'impressione di elemosinare cortesie.
Ma potrei sbagliarmi.
2 notes
·
View notes
Text
#LETTERA 8
Oi,
Vorrei condividere con te ciò che la mia quotidianità mi dona. No, non per noia, ma per dimezzare la mia felicità, fare una fetta ciascuno, che poi tu ne semini i bricioli e lei, la felicità, non fa altro che sbocciare in tutte le stagioni; soprattutto quando fuori piove e noi ci scaldiamo i cuori sotto una coperta raccontandoci per la millesima volta le nostre prime impressioni: un incanto senza fine.
La prima impressione che mi hai fatto mi riporta la curiosità, la probabilità, le possibilità.
La curiosità che non finisco mai di sfamare, le probabilità che si sono avverate e le possibilità che credo non avverranno, perché il mistero di chi tu sia non c’è più. Ti conosco meglio di quanto io conosca me stessa e perfino meglio di quanto conosca mia mamma. Riconosco il profumo dello spezzatino di mamma, ma il tuo odore mi disincanta pure in un luogo aperto. So già cosa dirai quando esiti prima di parlare, so che movimento faranno le tue braccia e che profondità raggiungerà il tuo sguardo. Quando hai dubbi su di noi, te lo leggo in viso da settimane.
In poche parole, sapevo già le possibilità che ci avresti dato, ma per qualche motivo inspiegabile morivo dalla voglia di entrare nel tuo cuore. Se hai notato ho scritto “le possibilità”, che sciocco saperlo eppure sperare che la possibilità fosse una: unica ed eterna, per sempre di fianco a te.
Ma se hai previsto più “chance” (tu che le chance non le sprechi) sarà perché valevo la pena di essere sprecata e “possibilmente” rinnovata in caso non si presentasse una chance migliore.
Che dolore pensare di essere solo un’opzione nel cuore di chi hai pensato amore.
Buonanotte.
#amore finito#pensieri#scrivo#poesia#amore tossico#amore perduto#quotes#truth quotes#lettera aperta#alone with my thoughts#frasi pensieri#frasi amore#frasi e citazioni#frasi libri#frasi tumblr#amore tumblr#amore perso#amore impossibile#lettera per te#lettera d'amore
3 notes
·
View notes
Text
Un'oca che guazza nel fango
Un cane che abbaia a comando
La pioggia che cade e non cade
Le nebbie striscianti che svelano e velano strade
Profilo degli alberi secchi
Spezzarsi scrosciante di stecchi
Sul monte, ogni tanto, gli spari
E cadono urlando di morte
Gli animali ignari
L'autunno ti fa sonnolento
La luce del giorno è un momento
Che irrompe e veloce è svanita
Metafora lucida di quello
Che è la nostra vita
L'autunno che sfuma i contorni
Consuma in un giorno più giorni
Ti sembra sia un gioco indolente
Ma rapido brucia giornate che appaiono lente
Odori di fumo e foschia
Fanghiglia di periferia
Distese di foglia marcita
Che cade in silenzio
Lasciando per sempre la vita
Rinchiudersi in casa a aspettare
Qualcuno o qualcosa da fare
Qualcosa che mai si farà
Qualcuno che sai non esiste
E che non suonerà
Rinchiudersi in casa a contare
Le ore che fai scivolare
Pensando confuso al mistero
Dei tanti "io sarò" diventati per sempre "io ero"
Rinchiudersi in casa a guardare
Un libro, una foto, un giornale
E ignorando quel rodere sordo
Che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo"
La notte è di colpo calata
C'è un'oscurità perforata
Da un'auto che passa veloce
Lasciando soltanto al silenzio
La buia sua voce
Rumore che appare e scompare
Immagine crepuscolare
Del correre tuo senza scopo
Del tempo che gioca con te
Come il gatto col topo
Le storie credute importanti
Si sbriciolano in pochi istanti
Figure e impressioni passate
Si fanno lontane e lontana così è la tua estate
E vesti la notte incombente
Lasciando vagare la mente
Al niente temuto e aspettato
Sapendo che questo è il tuo autunno
Che adesso è arrivato
2 notes
·
View notes
Text
La notte è così breve per i piaceri e cosi lunga per i pensieri. Questa notte erano le 03:15 e ho pensato “che bello ho più di un’ora per poter godere ancora del suo profumo, della stretta del suo abbraccio”. A volte vorrei che una giornata ne durasse 48 di ore solo per poterti vivere ancora e ancora…
Vorrei condividere con te ciò che la mia quotidianità mi dona. Non per noia, ma per dimezzare la mia felicità, fare una fetta ciascuno, che poi tu ne semini briciole ovunque e lei, la felicità, non fa altro che sbocciare in tutte le mie stagioni; soprattutto quando fuori piove e noi ci scaldiamo i cuori sotto una coperta raccontandoci per la millesima volta le nostre prime impressioni: un incanto senza fine.
Forse non te l’ho mai detto ma una delle prime impressioni che mi dato mi riporta alla curiosità, alla probabilità, la possibilità.
La curiosità che non finisco mai di sfamare tutt’oggi, le probabilità che una come te potesse stare con una come me, probabilità che poi alla fine si sono avverate e la possibilità che credevo non si avverasse, perché il mistero di quello che si è creato tra noi resta tale. Ti conosco meglio di quanto io conosca me stessa. Riconosco il profumo di buono di un piatto che mi piace, ma il tuo odore mi disincanta pure in un luogo aperto.
So già cosa dirai quando esiti prima di parlare, so che movimento faranno le tue braccia e che profondità raggiungerà il tuo sguardo. Quando hai dubbi su di noi, te lo leggo in viso.
In poche parole, immaginavo le possibilità che ci avresti dato, ma per qualche motivo inspiegabile morivo dalla voglia di entrare nel tuo cuore. Se hai notato ho scritto “le possibilità”, ma non immaginavo che la possibilità diventasse una: unica ed eterna, per sempre di fianco a te.
Io non so quante “chance” avessi previsto nella tua vita (tu che le chance non le sprechi). Ma tu ne hai data una proprio a me e per la prima volta nella mia vita mi hai fatto sentire come qualcuno che ne valesse e ne vale la pena. Mi fai sentire la chance migliore. È bello che tu non mi abbia fatto sentire solo un opzione ma una scelta fatta solo e soltanto per amore.
E questa è solo una parte del perché io ti ami così tanto…❤️🩹
-🔏❤️
1 note
·
View note
Text
Francesco Guccini
Autunno
youtube
Un'oca che guazza nel fango
Un cane che abbaia a comando
La pioggia che cade e non cade
Le nebbie striscianti che svelano e velano strade
Profilo degli alberi secchi
Spezzarsi scrosciante di stecchi
Sul monte, ogni tanto, gli spari
E cadono urlando di morte gli animali ignari
L'autunno ti fa sonnolento
La luce del giorno è un momento
Che irrompe e veloce è svanita
Metafora lucida di quello che è la nostra vita
L'autunno che sfuma i contorni
Consuma in un giorno più giorni
Ti sembra sia un gioco indolente
Ma rapido brucia giornate che appaiono lente
Odori di fumo e foschia
Fanghiglia di periferia
Distese di foglia marcita
Che cade in silenzio lasciando per sempre la vita
Rinchiudersi in casa a aspettare
Qualcuno o qualcosa da fare
Qualcosa che mai si farà
Qualcuno che sai non esiste e che non suonerà
Rinchiudersi in casa a contare
Le ore che fai scivolare
Pensando confuso al mistero
Dei tanti "io sarò" diventati per sempre "io ero"
Rinchiudersi in casa a guardare
Un libro, una foto, un giornale
E ignorando quel rodere sordo
Che cambia "io faccio" e lo fa diventare "io ricordo"
La notte è di colpo calata
C'è un'oscurità perforata
Da un'auto che passa veloce
Lasciando soltanto al silenzio la buia sua voce
Rumore che appare e scompare
Immagine crepuscolare
Del correre tuo senza scopo
Del tempo che gioca con te come il gatto col topo
Le storie credute importanti
Si sbriciolano in pochi istanti
Figure e impressioni passate
Si fanno lontane e lontana così è la tua estate
E vesti la notte incombente
Lasciando vagare la mente
Al niente temuto e aspettato
Sapendo che questo è il tuo autunno
Che adesso è arrivato
1 note
·
View note