Tumgik
#non ditemelo lo so già
abatelunare · 15 days
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In quattro
Per problemi avuti in passato, mia mamma è costretta a prendere una medicina (della quale ovviamente non ricordo il nome) in pastiglie. Fin qui non ci sarebbe nulla di particolarmente bizzarro. Le hanno prescritto un dosaggio di 25 mg, che però non esiste minimamente. Così lei deve prendere le pastiglie da 100 mg (eccessive, per lei) e spaccarle in quattro. Ditemi voi se è possibile. Anzi, non ditemelo. Lo so già.
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occhietti · 7 days
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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se potessi tornare studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento.
Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi.
Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua.
Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi.
Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io?
E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No.
Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia.
Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni.
Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi.
Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.
Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.
E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla.
Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano.
Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.
Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri?
Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno?
Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità.
Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni.
E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi?
E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…
Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi.
Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.
Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato.
Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego.
E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami.
Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.
E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.
Per questo, un giorno, vi ricorderò.
- Alessandro D'Avenia
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libridistillati · 2 years
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In politica un cuore tenero è sempre percepito come un segno di debolezza
Robert Harris in “Conspirata”
Per quanto non considero fare parte del consiglio comunale in un paese di meno di 3000 abitanti, di fatto lo sono.
Chi mi conosce sa che la politica non mi appassiona né ho il carattere per essere lì: faccio fatica a parlare in gruppo e a farmi notare.
Eppure sono lì. Mi fa piacere aiutare il mio paese e in un certo senso voglio dimostrare la mia convinzione che le idee valgono più del carattere.
Ho ragione? Anni di studi di comunicazione mi danno torto, lo so, ma voglio essere ottimista.
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sydmorrisonblog · 3 years
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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente? Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo. Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini. Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce. E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo. Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano… Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti. Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi. E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite. Per questo, un giorno, vi ricorderò.   Alessandro D’Avenia
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giulia-liddell · 5 years
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Va tutto bene
Flash Fic per l’ultima serata di rewatch
Parole: 3953
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Amadello, mentioned Levodie, mentioned Anacore, mentioned Bossille, mentioned Lamborketa, mentioned Gabbanacci, mentioned Borgan, mentioned Vibrazioni (se non siete su Discord vi siete persi sviluppi importanti), mentioned Fasmann
Avvertimenti: uhm…., sdolcinatezze, brutti commenti della Pavone, utilizzo di “venti venti” (il male fisico che mi ha fatto scriverlo, non ne avete idea), Cristicchi, sviluppo confuso, possibilissimi errori grammaticali, troppi personaggi nessuno ha abbastanza spazio perdonatemi, Nigiotti è super chill
Note autore: la vostra autrice è un po’ stanchina e non ha riletto una sola parola di questa roba… Comunque! Sarebbe per il Cenone AU di Discord, ma dovrebbe essere abbastanza comprensibile per tutti. Un giorno con più tempo vorrei fare una versione più dettagliata (e magari approfondimenti per tutti i retroscena qui solo menzionati)… Ho deciso di chiamare Marco Sentieri “Blu” perché ci sono troppi “Marco” e perché temevo che nessuno associasse il nome alla sua faccia…
Amadeus corre da un punto all’altro della cucina per raccogliere tutti i piatti e le decorazioni che deve sistemare sul tavolo. Ha riempito la casa di candele colorate, di rametti di pungitopo e di stupidi pupazzetti a forma di renne ed elfi. È tutto molto ridicolo, ma ha un’aria natalizia, un’aria di calore e di famiglia e quello è lo spirito che Amedeo Sebastiani vuole per la sua casa. Non è il primo cenone di Natale della famiglia Sebastiani-Fiorello, anzi, però è quello che spera vada bene. Sarebbe la prima volta. Nonostante i disastri degli anni scorsi Amedeo ha grandi speranze per quest’anno. Ci sono tante cose positive. Lauro ed Edo si sono ufficialmente fidanzati e potranno discutere dei preparativi per il matrimonio; Levante ed Elodie vengono per la prima volta come coppia e da bravo zio non vede l’ora di vederle felici e contente; Tosca ha detto che porterà una persona speciale da presentare e magari sarà abbastanza per distrarre le zie e le nonne dal fare discorsi inappropriati… Ci sono tante cose positive, tutto andrà benissimo. Amadeus se la sente. Quest’anno non sarà come gli altri. Davvero. Il cenone di famiglia venti-venti sarà un successo.
Rosario gli passa accanto di fretta mentre lo aiuta a sistemare la tavola e gli dà un bacio veloce. «Aspetta!» esclama Amedeo di botto facendo arrestare d’improvviso suo marito «Che c’è?» chiede preoccupato Rosario guardandosi intorno per capire che cosa sia andato storto «Non mettere il vino a tavola!» risponde subito Amedeo teso come una corda di violino, sembra che stia pensando a qualcosa di orribile, come se mettere il vino sulla tavola equivalesse a lanciare una granata in casa. Rosario lo guarda confuso ed alza un sopracciglio per chiedere silenziosamente quale sia il problema. «Piero sarà uno dei primi ad arrivare…» spiega Amadeus con calma «Vuoi davvero che il vino sia la prima cosa che noti sulla tavola?» aggiunge subito ed uno sguardo di realizzazione spunta sulla faccia di Rosario. Ha improvvisamente dei flashback di una costosa bottiglia di Mille ed una Notte che si infrange contro il bellissimo quadro regalo di suo fratello Beppe, per poi far colare il prezioso liquido rosso sul muro bianco del salotto ed infine sul bel divano in microfibra, bianco anch’esso. Ricorda ancora quanto hanno penato per ripulire la parete e cambiare divano e scusarsi con suo fratello… Rosario fa il dietro-front più veloce della sua vita e va a riporre le bottiglie di vino al sicuro in cucina.
Quando ritorna abbraccia Amadeus da dietro appoggiando la testa sulla sua spalla «Allora, il cibo è tutto pronto per essere infornato… Il forno lo abbiamo scaldato… Ho preparato apposta i piatti vegetariani a parte, ho controllato che il vino possa stare nascosto almeno per qualche ora… Ho messo i piatti buoni al sicuro e sistemato la tavola con i set comprati dai cinesi… I dolci sono a posto nel frigo e ho controllato che ci sia spazio per tutto quello che porteranno gli altri…» elenca con calma mentre prende le mani di Ama tra le sue e le accarezza dolcemente. Amedeo annuisce in approvazione e butta la testa all’indietro appoggiandosi a Rosario «Mhhh…. Direi che è tutto… Aspetta. Il caffè?» chiede appena dopo aver riflettuto sulla checklist, Fiore sorride e si avvicina un po’ per dargli un bacio «Abbiamo abbastanza caffè per un esercito ed abbastanza caffettiere per due eserciti, quindi penso che ce la caveremo.» risponde prontamente Rosario facendo sorridere suo marito «Oh… Meno male… Grazie di tutto, Ciuri… Come farei senza di te?» sospira Amadeus «Te la caveresti lo stesso, ma saresti molto più iperattivo… e stressato… e probabilmente costantemente eccitato…» commenta Rosario beccandosi un buffetto sulle mani da parte di Amadeus «Ehi! È Natale, non è il caso di dire certe cose…» lo rimprovera, ma ottiene solo l’effetto di farlo ridacchiare «Non comportarti come se non fosse vero… E come se non avessi decisamente comprato qualcosa per questa notte…» aggiunge Rosario prima di scivolare via dalle braccia di Amadeus per correre a rispondere al campanello che ha appena suonato e per evitare gli attacchi di un molto offeso Ama.
Tra i primi ad arrivare ci sono Piero Pelù e Tosca, che è venuta in compagnia di una bellissima donna spagnola. «Ah che piacere conoscerti.» si presenta subito Amedeo «Sai che so un po’ di spagnolo?» aggiunge e subito Rosario gli appoggia le mani sulle spalle e scuote la testa «No, amore, non lo sai. Lascia perdere.» lo ferma prima che possa provare e fallire miseramente a parlare in spagnolo. «Comunque questa è Silvia.» interviene Tosca per placare gli animi, prima che succeda qualcosa. Sono passati solo dieci minuti, è un po’ presto per fare danni, perfino per i loro standard. Piero intanto entra tutto sorridente facendo sentire subito ai preoccupatissimi Rosario ed Amedeo che odora già di alcol. Altri scenari da guerra tornano in mente a tutti e due ed Ama si volta verso suo marito con uno sguardo pieno di panico, in una silenziosa richiesta di aiuto. Senza dire nulla lui si affretta a far accomodare Piero sul divano «Ti porto dell’acqua, okay?» gli dice prima di recuperare un bicchiere dal suo posto tavola, perché ovviamente Amadeus si è curato di sistemare la tavola addirittura con dei segna posto. «Acqua? Ma che acqua? È una festa!» esclama Pelù di rimando, ma Rosario gli forza un bicchiere d’acqua tra le mani «Acqua. Fidati che è meglio.» gli dice. E così hanno sistemato i primi ospiti. Non sta andando tanto male. Possono davvero farcela quest’anno.
All’arrivo della mandria di cugini e nipoti sono meno sicuri di potercela fare. Il caos inizia a manifestarsi. È ancora caos positivo, per carità. Sono tutti allegri e salutano con entusiasmo gli altri. I Pinguini in particolare. Riccardo sta saltellando da una parte all’altra della sala per distribuire baci a tutti i cugini, mentre Elio dispensa abbracci da orso in giro. Amadeus si sente felice a vederli tutti così pieni di energia e decide di chiedere subito tutte le novità che può ai pinguini prima che ci sia troppa confusione. Intanto accoglie Levante ed Elodie, appena arrivate ed esprime tutta la sua felicità per la loro nuova relazione aggiungendo un “Se Antonio vi dà fastidio, ditemelo mi raccomando” e quando si dice “parlando del diavolo” … Antonio Diodato viene fatto entrare proprio in quel momento da Fiore e la prima cosa che fa è lanciare un’occhiataccia alle due donne che si tengono per mano. Amadeus fa per andare nella sua direzione, ma Levante lo ferma «Non ti preoccupare, zio… Che si rovini la serata da solo.» gli dice con un sorriso ed Amadeus rimane di stucco «Mi hai chiamato zio… Ehm, volevo dire… Sicura Claudia?» chiede confuso appoggiando una mano sulla sua spalla «Sicurissima. E certo che ti ho chiamato zio, hai sposato o no zio Rosario? Sì. Quindi sei uno zio anche tu.» risponde con naturalezza sorridendo ancora ed Elodie si lascia scappare una risatina mentre accarezza le spalle dello zio per consolarlo. Amedeo si volta verso di lei con gli occhi spalancati «Oh, sono così felice per tutte e due. È proprio una ragazza d’oro, non fartela scappare, tesoro.» dice ad Elodie, forse con un accenno di lacrime che gli riempiono gli occhi. Elodie gli dà un bacio sulla guancia e poi guarda Levante con una gli occhi pieni di adorazione «Non ti preoccupare zio Ama, non me la faccio assolutamente scappare.». Rosario li raggiunge dopo aver sistemato il cappotto di Antonio in un’altra stanza e sorride alle due donne facendo loro i suoi complimenti, poi guarda Amedeo e si accorge della sua faccia stravolta «Cosa gli avete detto?» chiede mentre gli accarezza la schiena ed Elodie ride ancora «Claudia lo ha chiamato zio.» spiega e Rosario strabuzza gli occhi «Claudia, non puoi fare così… Me lo vuoi far sciogliere prima ancora che la serata inizi? Poverino…» dice scherzoso facendo ridere Levante prima che si allontani con la sua ragazza. «Sicuro di arrivare a fine serata? Tra poco arrivano Lauro ed Edo… Avranno degli anelli di fidanzamento… Riuscirai a non piangere?» chiede sottovoce Rosario al marito «Non ti posso promettere niente, Ciuri… Ma ci proverò…» risponde piano.
Le zie e i nonni arrivano in elegante ritardo e con l’aria già scocciata. Tutti vengono sommersi da una serie di “c’era davvero troppo traffico, non si può fare così.”, “ah, bello Antonio, come va?”, “Ma Lauro ed il suo amico sono già arrivati?”, “Certo Claudia che farti scappare uno come Antonio, come hai fatto?” e addirittura “Ah nessuno ha invitato quel delinquente con i capelli rosa, vero?”. Alcuni si guardano intorno preoccupati, ma tirano un sospiro di sollievo quando notano che Anastasio non è ancora arrivato. Amadeus resta pietrificato, mentre Fiore si affretta a raccogliere i cappotti di tutti e a rispondere a denti stretti con «No, Lauro ed il suo fidanzato non sono ancora qui. Antonio va sempre bene, informatevi anche sugli altri nipoti una volta tanto. Claudia non si è fatta scappare Antonio, anzi è il contrario e lei ed Elodie sono molto felici insieme, comunque. Zia Rita non provare mai più a parlare in quel modo di amici di famiglia come Ghali o di qualsiasi altra persona in generale.». Si allontana con i cappotti prima che qualcuno possa replicare. Intanto nonno Tricheco e nonno Beppe salutano tutti e fanno i loro auguri.
I prossimi ad arrivare sono Edo e Lauro che sorridono allegri mentre dispensano auguri ed aggiungo i loro regali alla montagna che si è creata nella camera degli ospiti. Rosario cerca di non scoppiare a ridere quando Lauro fa vedere gli anelli agli altri ed Amedeo rischia davvero di piangere. Tutti li riempiono di congratulazioni finché la nonna Marina si mette in mezzo «Ah che bello, quindi diventate coinquilini adesso?» commenta e quasi tutti i cugini si voltano a fissarla, Lauro diventa improvvisamente serio ed Edoardo ha la faccia di uno che vuole andarsene ancora prima che cominci la festa «Nonna, convivo con Edo da anni. La novità è che ci stiamo per sposare.» spiega Lauro con voce piatta, mostrando l’anello per sottolineare le sue parole. «Quindi finalmente avete trovato delle ragazze e non ce lo avete detto?» continua la nonna ed Edo deve allontanare Lauro di forza prima che attacchi una sua stessa parente. «Lo so, Lauro, lo so. Non importa. È Natale. Lascia correre. Fregatene.» gli ripete come una cantilena mentre Riccardo salta in mezzo alla sala per sviare il discorso su altri argomenti. I suoi sforzi hanno un discreto successo ed Amadeus riesce a tirare un sospiro di sollievo mentre si ritira in cucina con Rosario.
«Oddio. Ce la faremo? Ti prego Ciuri, dimmi che ce la faremo.» mormora Amadeus mentre appoggia la testa contro il petto del marito che gli accarezza la testa «Certo, certo… Mancano ancora Junior, Anastasio e Rancore, però…» commenta e subito Ama emette un verso strozzato pensando alle prospettive di discussioni e piatti che volano «Ma, dai ce la faremo. E poi tra poco arrivano Enrico e Giordana! E Tiziano e Vic! Loro sono tranquilli.» si affretta a dire Rosario nel tentativo di ritirargli su il morale. Amadeus si rimette dritto «Sì… Sì… Sta procedendo tutto bene. Non è ancora stato rotto nulla. Piero non ha ancora iniziato a bere, se non contiamo il mezzo litro di whiskey che si è scolato prima di arrivare. Le zie sono state insolitamente tranquille, per adesso. Lo zio Zucchero è relativamente calmo. Elettra se ne sta tranquilla al telefono e va bene… Sta parlando con Keta?» inizia a dire sempre più agitato Amedeo. Rosario gli si piazza davanti e gli stringe le spalle «Okay. Fai un bel respiro. Sì, sta andando tutto bene. La casa è ancora intera. Io sono qui con te e ti amo. E sono abbastanza certo che Elettra stia parlando con Keta, non posso biasimarla, lei è a casa Savino con la sua famiglia…» risponde Fiore ed Amedeo sospira «Oh. A casa Savino? Che bello. Sai che non hanno mai rotto un piatto a casa Savino? E poi nonno Vincenzo non si mette a litigare con nessuno e Arisa e Simone sono proprio buonissimi e gli amici di Tecla e Leo sono tutti adorabili… Non che i nostri nipoti e cugini non siano adorabili, vorrei solo che potessero stare un po’ più sereni…» dice Amadeus a bassa voce e Rosario si lascia scappare una risatina «Sereni? Loro lo sono già… Tutti loro… Non vedi che differenza c’è tra le loro generazioni e la nostra o quella di Tiziano e Vic? Loro sono aperti già da così giovani e non hanno paura di doversi difendere da nessuno… Perfino dalla loro famiglia… Ma ce lo vedi me da giovane che vado contro ai miei nonni? Che gli dico che sbagliano? Che li critico per i loro pensieri politici o perché sono bigotti? Noi non le facevamo queste cose… Diamine a me e te quanti anni ci sono voluti per arrivare dove siamo adesso? E invece Edo e Lauro? Hanno la metà dei nostri anni e già un anello al dito… Davvero li ammiro tanto. Noi abbiamo perso tempo, ci siamo fatti frenare dalle nostre paure. Perfino Francesco che ha sempre fatto il ribelle e in teoria non doveva preoccuparsi della disapprovazione di nessuno ci ha messo così tanti ad ammettere anche solo a sé stesso la sua identità, ed è vero che adesso è più felice che mai ed è sempre bello vedere lui ed i suoi fidanzati ai vari pride, però non pensi mai a quante parate in più si sarebbero potuti godere se fossero stati coraggiosi, intraprendenti e sì, anche incazzati, come le nuove generazioni?» Rosario parla seriamente, lasciando che il peso delle parole che sta dicendo abbia lentamente effetto su Amedeo, che annuisce lentamente «Sì… Hai ragione… I nostri giovani sono forti così… Ma non sto tanto a dispiacermi per il tempo perso: sono grato di starne avendo adesso, di aver trovato quel coraggio e quella forza che mi mancavano. Di aver trovato te. Di avere questo anello al dito e stare in questa casa… Adesso ti posso chiamare “amore” quanto mi pare e mi basta questo.» risponde Amedeo con la stessa serietà mentre abbozza un sorriso. Fiore non trova le parole giuste per rispondere, quindi si limita a baciarlo sorridendo sulle sue labbra. Baciare suo marito. Che bella cosa da pensare. Non si stancherà mai di farlo, anche se sono passati anni.
Zio Bugo e Morgan per qualche coincidenza astrale arrivano quasi contemporaneamente e si mantengono a distanza come al solito, buttando qualche occhiata solo quando l’altro non sta guardando. Enrico e Giordana arrivano pieni di regali e con i maglioni coordinati e subito Enrico corre in cucina per dare una mano a star dietro alle varie portate. Junior, Rancore ed Anastasio arrivano in grande stile e vestiti monocromatici. Riccardo gli corre incontro per salutarli e poi urla complimenti per il completo di Anastasio, che vengono accettati con un po’ di timidezza, mentre cerca di consegnare ad Enrico i pandori che ha portato. Subito dopo fanno il loro ingresso Tiziano e Vic che salutano calorosamente tutti i quanti e lanciano qualche occhiata di compatimento ad Amadeus. Infine si presentano Francesco e Paolo, sorridenti come sempre e Irene con già una sigaretta in mano che Fiore le fa subito buttare via prima che venga notata da Amedeo. Ci sono tutti. E tutto sta andando bene. Riescono a stringersi intorno alla tavola ed iniziare a mangiare. Qualcuno fa battute, qualcuno ride, Morgan e Piero finiscono quasi una bottiglia a testa di vino e la zia Rita inizia a spararle sempre più grosse. Hanno un ben accetto momento di distrazione quando Simone passa per salutare tutti. Nessuno riesce a ricordarsi di averlo fatto entrare, ma sono contenti di poter scambiare gli auguri con lui, almeno finché non chiede «Ma Michele?» e l’unico a rispondere è lo zio Bugo «Anche io mi stavo chiedendo quando sarebbe arrivato… Lo avete sentito?» si aggrega voltandosi verso Amedeo e Rosario per chiedere a loro. I due padroni di casa restano un attimo immobili «So che Francesco ed i suoi ragazzi sono in ritardo, ci hanno detto che arriveranno dopo cena… Ehm… Ama?» chiede stordito Rosario voltandosi verso il marito che cerca di balbettare una risposta «Zar-Zarrillo… Non lo abbiamo invitato…» riesce a sussurrare e mezza tavolata scoppia a ridere mentre l’orrore della realizzazione si fissa sulla faccia di Ama. Bugo resta un attimo interdetto e si volta verso Simone per cercare comprensione, lui gli poggia una mano sulla spalla e sorride «Non ti preoccupare Cristian, a casa Savino possiamo sempre aggiungere un posto a tavola.» gli dice facendo un occhiolino e poi se ne va. Nessuno lo ha visto uscire dalla porta, ma Riccardo tira su la testa dal telefono e sussurra ad Elio «Eugenio mi ha detto che è a casa Savino adesso… Come cavolo…?» commenta ma Elio riesce solo a fare un’alzata di spalle e subito nessuno ci pensa più.
Anastasio in una pausa tra una portata e l’altra tira fuori il telefono per scambiare qualche messaggio con Leo e i cugini lo guardano di nascosto trattenendo sorrisi quando lo vedono arrossire leggermente. Solo Tarek non sorride come gli altri. Junior sta per dire qualcosa in merito e potrebbe diventare un momento molto carino, ma la zia Rita decide di parlare «Oh, Marco. Che asociale che sei, tirare fuori quell’aggeggio mentre mangiamo…» commenta con voce acida «Ma non stiamo mang-» cerca di ribattere Anastasio, subito interrotto «Ribatti pure? Sei proprio un maleducato. Certo, c’è da aspettarselo perché sei un giovane di oggi… Non combinate mai nulla, non sapete mai cosa votare, non sapete più fare i cambiamenti quelli veri… Siete tutti lobotomizzati e seguite solo i media come delle pecorelle…» più la zia va avanti a parlare più Anastasio stringe i pugni e Rancore lo guarda preoccupato. Amedeo, Rosario, Tiziano e Vic restano pietrificati, mentre tutti i cugini si sporgono in avanti seguendo la conversazione con attenzione. Tarek si avvicina leggermente ad Anastasio per sussurrargli nell’orecchio «Marco, lascia perdere… Non ne vale la pena…» Anastasio sembra rilassarsi per attimo quando sente la voce di Rancore, ma la zia ritorna all’attacco «Visto, vi parlate pure nell’orecchio. Dei veri maleducati. Non si parla male della gente di fronte a loro, lo sapete vero? Oppure stavate parlando di quelle cose vostre da delinquenti? Eh?» Tarek alza le mani in segno di resa e si allontana leggermente per fare spazio ad Anastasio «Scherzavo, fai pure.» dice e subito iniziano a volare piatti. Junior assiste Anastasio lanciando posate come se fossero freccette mentre i cugini riprendono tutto e li incitano. Amadeus si sente morire e Fiore gli accarezza la schiena in un vano tentativo di consolarlo.
Enrico arriva dalla cucina con dei piatti nuovi e le prossime portare e gli animi sembrano essersi calmati un po’, finche zio Piero non si alza e tira fuori degli strumenti musicali da chissà dove per mettersi a cantare «Piero, stiamo ancora mangiando…» prova a fermarlo Amadeus, ma è tutto inutile. Tutti rompono le righe: solo la metà della gente rimane a tavola, mentre gli altri si alzano o si vanno a sedere in salotto per cantare con zio Piero. Dopo qualche minuto Rosario ha in mano un tamburello e sta tenendo il tempo mentre canta a squarciagola con Piero. Amedeo sospira. Vorrebbe incazzarsi con Rosario, perché lo dovrebbe aiutare a mantenere l’ordine non a crearne altro, però non ci riesce davvero. È così contento. Come può incazzarsi con uno così contento? Enrico intanto continua a sistemare la tavola e a raccogliere i cocci dei piatti che sono sparsi per terra, occasionalmente aiutato da Giordana.
Amedeo si sposta in salotto per osservare gli altri che cantano ed è almeno rincuorato dal vedere Francesco e Paolo che stanno facendo un duetto, sorridendo come sempre. Ah i loro sorrisi sono una garanzia. Gli ricordano che nonostante i disastri è bello avere tutti lì. Anche se Lauro e Junior devono lanciare insulti ad Antonio perché sta trattando male Levante ed Elodie; anche se Anastasio finisce per incazzarsi sempre, a ragione, con la zia Rita; anche se Zio Zucchero e zio Pelù seminano il caos per tutta la casa, è sempre bello avere tutta la famiglia. Tutta la loro famiglia, lì con loro. Proprio mentre si sta facendo intenerire da questo pensiero vede Bugo che si allontana di fretta seguito lentamente da un confuso Morgan. «Oh, no.» si lascia sfuggire mentre si avvicina per capire cosa sia successo «Marco? Cosa c’è? Dov’è andato Cristian?» chiede preoccupato subito raggiunto da Rosario che decide poi di andare dietro a Bugo. «Io, non lo so… Stavamo parlando e…» Morgan è chiaramente confuso e da quello che Amadeus può sentire anche leggermente alticcio. Dal corridoio arriva la voce di Fiore che strilla «Si è chiuso in bagno! Ma sta male?» e subito Morgan si sposta verso il bagno «Ci penso io!» esclama non troppo convinto andando a prendere il posto del padrone di casa davanti alla porta del bagno. “Nessun bisogno di andare nel panico” si dice Amadeus “Ci pensa Morgan.” continua “CI PENSA MORGAN. OKAY TUTTO IL BISOGNO DI ANDARE NEL PANICO.” Amadeus strabuzza gli occhi e sente il cuore che gli batte più veloce, ma subito Rosario lo abbraccia da dietro «Ehi, ehi, ehi… No, niente panico, niente panico. Marco non è la persona più affidabile, vero, ma magari è la volta buona che risolvono qualcosa, no? Pensa a rilassarti… Bevi qualcosa…» cerca di distrarlo ed Amedeo lascia andare la tensione «Lo sai che non bevo, Ciuri.» risponde con un sorriso «Mangia uno dei biscotti di Enrico allora, sono come una droga, immagino che avranno gli stessi effetti calmanti…» scherza lasciando un bacio sul suo collo. «Oppure puoi venire di la a cantare con me, ti potrebbe aiutare a rilassarti… O non sono più il tuo Lexotan?» aggiunge con un sorriso. Amedeo si volta lo bacia intensamente «Certo che sei ancora il mio Lexotan.» gli sussurra sorridendo.
Così i due padroni di casa si spostano in salotto ed invitano Raphael a suonare qualcosa al piano per loro. Cantano un duetto, poi cantano con i loro nipoti e sorridono tutto il tempo. E per un po’ la preoccupazione ed i dubbi per Morgan e Bugo abbandonano la testa di Amadeus. Solo per un po’. Intanto iniziano una lunga cerimonia di apertura dei regali intervallata da pause caffè e dolci, che vengono gentilmente serviti da Enrico insieme ad ampi sorrisi. Per un momento sono una famiglia serena. Poi le nonne cominciano a litigare sulla Famosa Questione ed Amadeus perde di nuovo le speranze. In tutto questo Anastasio scatta in piedi all’improvviso lanciando un esulto da stadio e tutti si voltano verso di lui preoccupati «GRANDE LEO! CE L’HA FATTA! CON FASMA, CE L’HA FATTA! IL PIANO DEL VISCHIO DI TECLA E BLU HA FUNZIONATO!» grida sorridendo tutto contento. Amadeus vede il broncio sparire dal volto di Tarek per essere sostituito da uno sguardo soddisfatto e scambia un’occhiata compiaciuta con Rosario dall’altra parte della stanza. Poi la loro attenzione viene catturata da Morgan e Bugo che ritornano in salotto non esattamente tenendosi per mano, soltanto mantenendo appena un contatto con le punte delle dita, e cercando di nascondere dei piccoli sorrisi. Per la prima volta dopo chissà quanti anni si siedono vicini ed Amadeus sente che tutto va bene. Anche se dovessero volare altri piatti, anche se dovessero piombare in casa i vicini, anche se dovessero spuntare altri litigi, anche se Piero trovasse qualche bottiglia da lanciare, Amedeo Sebastiani sa che va tutto bene. Tutto sommato può dire che il cenone venti venti è stato un successo e l’unica cosa che gli manca per completarlo è festeggiare con suo marito una volta che gli ospiti se ne saranno andati.
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missmelancholya · 4 years
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Alle volte le persone scompaiono... fino a qualche giorno fa c’erano ed erano gentili, poi scompaiono così... dal nulla... le cerchi una volta e vedi che sono “più fredde” è più non le cerchi più e loro non lo fanno... tu sai il motivo, e fa male come una crepa sul cuore. Sai che non è colpa tua, e tiri un sospiro di sollievo ma questo spesso oltre a rattristarti di più... ti fa arrabbiare.
Non è una rabbia distruttiva, bensì lenta, si consuma dentro con lo sguardo sparaflashato alla ricerca di compensazione... perfino il tuo corpo cerca di dormire più a lungo per farti sognare e nel inconscio creare situazioni di giustificazione compensatoria.
Stato catatonico. Non stai male, stai molto bene, anzi, sei così consapevole di te stesso che percepisci tutto come superfluo... ma questo ti riesce a scalfire comunque.
La gente non capisce. Qualcuno ci va vicino ma è un abisso pieno di onde elettriche blu a far da schermo ai pensieri più amari...
Riprendo.
Sono estremamente lungimirante insomma, ormai so già come le cose andranno, non credo al influenza dei pensieri negativi in questo caso... è diverso.
Mi immagino già il giorno in cui incrocerò uno di questi fantasmi...
“Ciao, avrei voluto scriverti ancora, per dirti che nonostante sembra che le tue azioni non mi abbiamo scalfito, lo hanno fatto, vorrei dirti che mi ha fatto male sentire quell unione senza senso e quella superficialità bruciata il giorno dopo, vorrei dirti che sono abituata a essere presa in giro, e sarebbe una triste verità... ma alla fine non scrivo nulla, immagino potresti trovarti in imbarazzo a dover affrontare un discorso del genere, è meglio scomparire.” Sapete che l empatia è questo. Non fare qualcosa perché si sa già cosa provocherebbe negli altri, è molto di più che offrire supporto emotivo o mettersi nei panni altrui, è proprio viverli. E non puoi non giustificare le azioni di tutti quando sentì veramente perché le fanno... e fa male ma non sei ferita, è qualcosa che conosco da entrambe le parti.
“Ciao, credo di averti amato come mai con nessuno senza nemmeno saperne il motivo. Io ho questa convinzione che anche per te fosse uguale a livello di viscere. Con te mi sentivo felice anche se sapevo fossi uno stronzo. Dimostri sempre disinteresse ma so che non è così. Mentirei se dicessi che ogni mia scelta dopo quel periodo non l ho fatta solo per cercare di dimenticarti. Quindi è così. Hai una importanza assurda nella mia esistenza e nonostante tutto questo il mio unico desiderio è saperti felice. Non so se queste cose mia riuscirai a capirle o a darmi anche solo un briciolo di importanza. Ho provato più volte ogni modo con te ma non funziona nulla. Te l ho detto, scritto, ti ho regalato il mio cuore ma sei un gigante di pietra pronto a fare esplodere la tua lava. Menti, scompari, forse sei il fantasma che più ho a cuore. Ogni nuovo fantasma sarà solo una tua ombra. Vorrei solo che un giorno mi notassi e mi dessi l importanza che merito ma so che questo non accadrà mai, sono abituata. Sono solo una stella dorata nel tuo album di fotografie sbiadite. Non mi cerchi mai, e se non hai nulla da me non esisto neanche ma... sei una parte del mio cuore.”
“Ciao, sei scomparsa da tanto tempo, ti dichiaravi un anima sensibile ed empatica e invece ti sei rivelata essere più umana di quanto io non pensassi. Niente di etereo, solo muri di cemento ricoperti di miele avvelenato. Non hai avuto il coraggio nemmeno di salutarmi, forse sei una delle poche persone che non rimpiango di non aver più nel presente.”
Credo di star andando al contrario con la cronologia ma non importa...
“Ciao, se ti vedessi forse sarei io quella spaventata a parlarti. Con gli altri invece è diverso. A te dovrei dire grazie, ma allo stesso tempo non ti rivorrei nella mia vita neanche se mi regalassero la luna. Grazie per avermi fatto scontrare con me stessa, grazie per avermi fatto capire cosa non è l’amore facendomelo vivere al contrario: sotto forma di ossessione e controllo.”
“Ciao piccolo complessato che ho evitato di deridere dal primo giorno per buona educazione e gentilezza. Le tue credenze sono sempre state al quanto promiscue ma si sa che io sono sempre stata appassionata dalla follia, la tua era strana. La tua era una ricerca di appartenenza a qualcosa che ti facesse sentire meglio. Avevo scambiato il tuo eccentrico malessere con qualcosa di profondo. Evidentemente sei sempre stato messo in discussioni dalle autorità o meglio da quello che ritenevi “autoritario”. Mi hai messa subito su un piedistallo senza alcun motivo, perché ero un idealizzazione malsana. Hai cercato di fare il salvatore di tante persone per il solo riconoscimento della parola stessa, un po’ triste. Ero consapevole di ogni tua bugia in ogni momento eppure ogni volta faceva sempre più male. Ne portò ancora le tremende cicatrici di paranoia alterna, nonostante questo non sei una persona negativa per me semplicemente come tu “usi” gli altri... useró te se mi servirà.”
“Ciao.... lo ammetto, ti ho torturato psicologicamente perché in quel periodo ero piena di rabbia per tutto quello che avevo vissuto prima.... ti ho sempre creduto un debole. Una persona di poco valore e tutt’ora ti reputo uno sfigato. Non mentirò a me stessa. Non hai mai avuto le palle di ribellarti. Te ne sai andato, scappando.” -Sono così cattiva?! Ditemelo?! Sono così cattiva?! Eppure la gente mi vede come troppo buona. Solo io mi conosco veramente e so il male che sono in grado di fare e il bene che sono in grado di dare, sono estremi, massimi. - “se ti vedessi credo che fingerei di non vederti. Forse ti dovrei delle scuse ma è passato così tanto tempo che nemmeno mi ricordo il perché dei miei breakdown.... non sei mai stato importante per me e la verità è che eri solo un mezzo che mi serviva in quel momento per stare meglio. Si, sei stato solo un fantoccio. Ti ho manipolato, e dopo ho scoperto quanto facesse male essere manipolata... ogni cosa serve, e forse anche io ho fatto inconsciamente del bene a te.”
Mi manca la mia compagnia in solitudine, ormai il telefono squilla sempre e se non rispondo sembra che non vi voglia bene.
Nel giro di questi 7 minuti dove sto scrivendo questo post ho ricevuto 27 messaggi, sono fuori tutto i giorni e vi dedico praticamente il 98% delle mie energie.... e nonostante questo... alcune persone hanno il coraggio di andarsene e magari tornare come se nulla fosse solo perché sanno che io perdono e sono in grado di ricucire le mie ferite causate da solo da sola e fin troppo bene. Io ci sarò, ed è dannatamente vero.... ma non me ne starò più zitta, ogni azione avrà una ripercussione. Io tornerò come prima ma sulla ferita cucita e guarita tatuerò il vostro misfatto.
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Title: License to Science (And Kill) - Licenza Scientifica (E di Uccidere).
Genre: Thriller / Adventure / Action / Romance / Humor.
Fandom: Shingeki No Kyojin/Attack On Titan.
Characters: Hange Zoe/Hanji Zoe x Levi Ackerman.
Rating: T.
Author: just_quintessentially_me @just-quintessentially-me
Translator: justquintessentiallymeita  Annabeth_Granger1 Efp @justanothershippingcan
Original language: English.
Translation in Italian. A Secret Agent AU/Spy Thriller AU.
Original Fic: Here
Translated fic: Efp  AO3
Original chapter: Here
Translated chapter: Efp AO3
I’m angry with myself, but I couldn’t help it. Finally, a year and four months after the first translated chapter, here I am. What kept me from translating are the exact same problems that I introduced some time ago with one of my posts. Health, life, family, school and such. This year was very tiring to me. Beautiful in some way, but tiring. HOWEVER, here I am, as I said. I will not promise you to update soon, but for sure not after another year. Because you, readers, the amazing writer of this fic, @just-quintessentially-me, and even I, deserve better. Now I’m done with my rant. I already published yesterday the chapters on Efp and AO3 (and I’m not totally used to the last one I mentioned, so it’s better to use Efp or Tumblr to read my translation), but it was late and I waited for today to publish it here. Enjoy the chapter, everyone!
                                           Capitolo 2
                                                Originale
                                                 --☢☢☢--
just_quintessentially_me è un'autrice straniera e a scrivere questo post è la persona che traduce le sue storie con il consenso dell'autrice originale. La storia originale quindi appartiene a lei mentre i personaggi ad Hajime Isayama. Come ben sapete l’inglese ha delle strutture diverse dall’italiano quindi la traduzione non è letterale, anche se cercherò di rimanere il più fedele possibile al testo. Sono solo una traduttrice amatoriale e se qualcosa non vi convince, ditemelo pure. Buona lettura.
                                                  --☢☢☢--
«Ci sono domande?»
Il raccoglitore si capovolse, chiuso. Lei alzò lo sguardo in attesa.
Levi era seduto di fronte a lei. A parer suo, dopo aver sopportato la sua spiegazione di tre ore sulla TITAN, l’uomo sembrava solo leggermente annoiato. Quando lei si era esercitata davanti ai suoi gatti, Sawney e Bean, si erano addormentati entrambi nel giro di cinque minuti. Tuttavia quello potrebbe essere effettivamente successo perché loro erano, per l’appunto, dei gatti.
Con una gamba accavallata sull’altra e il mento sostenuto dal suo pugno, lui sbatté le palpebre.
Lei provò di nuovo a chiederglielo. «Levi? Hai capito tutto?»
Muovendo le spalle, Levi si raddrizzò sul suo sedile. «Sì.»
«Perché non hai detto niente?»
«Non avevo alcuna domanda.»
«Normalmente non lavori con un collega, vero?» disse Hanji, infilando il fascicolo troppo pieno nella sua borsa.
«Questa è la tua prima missione sul campo?»
Levi stava completamente ignorando la domanda, allora. Tuttavia lei suppose che la risposta fosse “no”.
Levi era stato nell’agenzia quasi quanto lei. Non che Hanji lo tenesse esattamente sotto controllo, ma non aveva mai neanche sentito che lui avesse lavorato con qualcun altro. Infatti, guardando anche solo il suo abbigliamento, ovvero, pantaloni attillati, una stirata e abbottonata camicia bianca, con una giacca scura e brillanti scarpe, si capiva che come agente lui fosse efficiente, attraente, e che i suoi metodi fossero raffinati. Sul campo, completava una missione dopo l’altra – non importava la difficoltà – senza fallire.
Lui non lavorava spesso con altri colleghi, lei immaginò, perché non ce n’erano tanti che potevano stargli dietro.
«Quattrocchi. Ho chiesto, è la prima volta che lavori sul campo?»
«Non hai risposto alla mia domanda, per cui io non rispondo alla tua.» alzò le spalle lei, schietta.
Inclinando la testa, Levi sospirò. «Di solito no.»
«Come pensavo.»
«Allora perché-»
«No, non penso di essere mai stata sul campo.» Poi si fermò, riflettendo. Salvo che lei considerasse… «Be’, c’è stata quella volta in cui pensavano che un gruppo di terroristi stesse accumulando delle armi nelle fogne. Io sono scesa per prendere dei campioni di-»
«No.»
Lei sorrise, appoggiandosi sul suo sedile. «Mi sa proprio di no, allora. Dovrai mostrarmi i trucchi del mestiere!»
«Non c’è nessun trucco da rivelare. O sai che cavolo stai facendo, o non lo sai.»
Se il suo sguardo piatto era un’indicazione, lei sapeva bene a quale categoria tra le due Hanji appartenesse.
«Meno male che imparo alla svelta.»
Scuotendo la testa, lui guardò fuori dal finestrino. «Gli agenti che non sanno cosa fare sul campo, muoiono sul campo.» Si fermò, mentre guardava il mare di nuvole sotto di loro. Quando prese di nuovo parola, parlò più a se stesso che a lei. «A che diavolo stava pensando Erwin.»
«Stava pensando che in questa missione ti servissi.»
Girandosi dall’altra parte del finestrino, il suo sguardo incontrò quello di Hanji. Questa volta, non contestò.
Perché era vero.
Erwin aveva la rara ma funzionale abilità di separare la logica dalle emozioni. Lei non dubitava che lui avesse considerato sia la sua inesperienza sul campo sia il pericolo a cui ciò esponeva entrambi. Ma l’aveva mandata con lui comunque. Per il semplice fatto che il suo essere lì rendesse più probabile il successo della missione.
Levi conosceva Erwin tanto quanto lei. Sicuramente lui l’aveva capito.
Levi incrociò nuovamente le gambe con un sospiro. «Quando saremo fuori, solo per una volta, fa’ come ti dico.»
Lei lo rassicurò con un sorriso. «Certo.»
Lui non lo ricambiò.
                                                 ►▼◄
L’aereo s’inclinò per atterrare quando il sole sorgeva all’orizzonte. Hanji guardava con le palpebre pesanti come le nuvole si dividevano e come la città di Belgrado, che si espandeva alla sola vista, si apriva sotto di loro. La città, un affollato insieme di quartieri e torreggianti paesaggi urbani, sembrava un dipinto fatto con gli acquarelli; il sole che sorgeva l’aveva bagnata nelle vibranti tonalità del rosa e del giallo.
Mentre lei guardava, con la testa appoggiata al finestrino, gli edifici s’ingrandivano e poteva vedere le prime macchine, mentre strascicavano come delle formiche attraverso gli edifici squadrati. Era la prima volta che vedeva Belgrado, a dire il vero, quella era assolutamente la prima volta che metteva piede nella parte di territorio dell’ex Jugoslavia. Viaggiare non era un privilegio che il suo lavoro poteva permettersi.
Prima di atterrare e prima che lei si affrettasse in giro per l’aeroporto con una borsa in spalla e una valigia a rotelle che trascinava dietro di lei, era riuscita a liberarsi dell’iniziale mal d’aereo. Era stata obbligata a farlo: Levi era pronto a lasciarla indietro.
Lei stette sulle punte dei piedi, sforzandosi di tener d’occhio l’uomo più basso. Oppresso solo dal compatto borsone, lui si muoveva senza sforzo tra la folla.
Quando finalmente era riuscita a raggiungerlo, la sua oscillante borsa colpì la spalla di Levi. Lei cominciò ad ansimare. «Santo cielo, Levi. Ti muovi come un velocissimo scoiattolo.»
Levi roteò gli occhi verso di lei. «Non riesci a starmi dietro perché hai portato troppo schifo. Ti avevo detto di viaggiare leggera.»
Come aveva fatto lui. Ma be’ – che cosa significava leggera? Era un termine così relativo. «Ah, ma come si fa a scegliere cosa prendere? Fuori in una regione straniera, a rubare dei codici di lancio – non si può capire cosa potrebbe tornare utile!»
Lui sibilò, guardando per una volta da entrambi i lati. «Non puoi dire cagate del genere all’interno di un aeroporto.»
Giusto. Lei abbassò la voce fino a farla diventare un bisbiglio. «Inoltre, io e Moblit abbiamo trascorso le ultime settimane a perfezionare dei nuovi gadget. Dovevo portarli con me.»
Mentre parlava, loro camminarono attraverso alle porte scorrevoli. Il marciapiede fuori era pieno di persone di fretta. Malgrado la folla, Hanji stese le mani, prendendosi un momento per respirare in quell’aria frizzante.
«Ciao, Belgrado!»
Un pesante uomo si fece strada accanto a lei, mentre Hanji si accigliò alle sue spalle quando questo passò.    
Levi guardò dietro di lui. «Mi ero dimenticato di quanto tu faccia schifo a essere discreta.»  
«Non siamo tutte fighe spie che vanno in giro per il mondo. È la prima volta che sono qui. Non posso farci nulla! Sono eccitata!» Lei allungò poi il collo, cercando di dare un’occhiata alla città.
«Andiamo.» Mentre lui affrontava la folla, parlò alle sue spalle. «Il quartier generale ha ordinato una macchina?»
«Ho fatto sì che il mio team si occupasse appositamente della nostra sistemazione.»
L’ultima parte della folla si diradò rivelando un lucente, brillante veicolo che aspettava ostentatamente sul marciapiede.
Levi si fermò subito dopo. «Quella è… una Ferrari?»
Lei sorrise. «Ho detto a Nifa di darci una macchina veloce. Nel caso ci sia un inseguimento ad alta velocità o simili.»
Lui sembrava esaurito. «Uno, sai che gli inseguimenti ad alta velocità ci sono solo nei film, vero? E due, il tuo team ci ha dato la macchina meno adatta fra tutte quando si lavora sotto copertura.»
Lei mosse la mano con sprezzo mentre apriva il portabagagli. «Questa è l’Europa. Tutti guidano belle macchine.»
Lui guardò visibilmente una sporca Volkswagen che aveva scelto quell’esatto momento per passare.
Dopo aver lasciato cadere la borsa nel portabagagli, lui girò intorno alla macchina con veloci falcate. «Guido io.»
Dopo aver schiacciato le altre borse, lei riuscì a far entrare a forza il suo borsone pieno zeppo. Il portabagagli si chiuse con un click, resistendo ai bagagli fin troppo pieni con un debole cigolio.
Quando lei scivolò sul sedile del passeggero, Levi stava facendo scorrere un set di chiavi dal parasole.
Lei a malapena ebbe il tempo di mettere la cintura di sicurezza prima che loro stessero già partendo, mentre gli pneumatici stridevano sul marciapiede. Il motore vibrò, cercando con forza di accelerare mentre loro si spostavano nel lento traffico. Lei notò il modo in cui il suo pollice scorreva sul volante in pelle con apprezzamento.
«Dopo tutte quelle proteste, guarda chi si sta divertendo con la macchina sportiva!»  
Un angolo delle sue labbra si alzò. «Quel che è fatto, è fatto. Tanto vale goderselo.»
«Disse il tizio che guida la Ferrari. La prossima volta, guido io.»
«In che hotel hanno prenotato la stanza? Ci servirà un po’ di tempo per esaminare la disposizione della struttura dove tengono i codici e sistemare il nostro piano.»
«Umh…» mormorò lei mentre frugava nello zaino ai suoi piedi. Moblit l’aveva preparato. Quindi doveva esserci per forza un fascicolo con dentro, da qualche parte, la prenotazione dell’hotel. Alla fine le sue dita si chiusero sopra una lucida cartella. Spingendo giù un kit di pronto soccorso, un maglione extra e una torcia elettrica, Hanji riuscì a tirarlo fuori dallo zaino.
Inumidendo il suo dito, sfogliò le carte al suo interno. «Ecco qui. Sembra che hanno prenotato al… Metropol Palace Belgrade.»
Lui fece una leggera risata. «Ovviamente.» Il motore andava su di giri mentre Levi aggirava un lento camion.
L’hotel raffigurato era un torreggiante muro di finestre. Un cortile platealmente acceso si stagliava davanti. «È bello?»
«Diciamo così.»
                                              ►▼◄
Note dell'autrice originale: La prossima volta: le nostre spie preferite si infiltrano nella struttura di ricerca della TITAN! Tutto sembra andare bene e secondo il piano… oppure no.
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Io mi chiedo se sia normale non raccontare niente della mia vita a nessuno. E se sia normale che due merde confidate le vada a confidare a chi mi liquida con un “mm capito” “sisi” “eh vabbe capita” “capisco capisco” “vabbe palline”
Ce ma dico porcoddue ma sto bene?
No non sto bene.
Non ditemelo, lo so già.
Ma mi manca aprirmi e parlare.
No, davvero con nessuno.
Tranne che sopra, ma lasciamo stare.
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yoursweetberry · 3 years
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Sono di nuovo da sola a casa perchè i miei sono scesi. Avrei voluto prendere aria anche io per non stare sempre chiusa qua e vedere solo le mura di casa e dato che mi scoppia sempre la testa, ma già so che scendere con loro sarebbe stata una guerra e da sola dove sfaccimma vado? vabbè tralasciamo ma cosa potrei mai dire per non lamentarmi? ditemelo che lo faccio volentieri
Ti auguro buon lavoro
18:11
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weirdesplinder · 4 years
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La top ten dei 10 romance più romantici che ho mai letto
San Valentino è appena passato ed eccomi a voi con una nuova top ten romance, ispirata proprio da questa festività. Stavolta vi elenco 10 romance che secondo me sono estremamente romantici.
Si tratta di un’opinione del tutto soggettiva naturalmente e ho escluso volutamente dall’elenco alcuni romance che vi ho già segnalato e suggerito in altre liste. Inoltre quando dico più romantici intendo dei romance storici estremamete dolci o estremamente struggenti. Pure troppo, a mio avviso. Ma tenete conto che io non amo i romanzi che ti fanno stare male da tanto soffri per i personaggi o che non ti danno un completo lieto fine, perciò tranquilli, quelli in elenco sono comunque romanzi che possono piacere a tutti. Solo estremamente romantici per come li vedo io.
Tumblr media
1. Summer Breeze, di Catherine Anderson  (inedito in italiano)
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1889. Rachel Hollister non ha messo piede fuori di casa, un ranch in mezzo alle prateria, da ben 5 anni. Vive tra l’altro non nell’intera casa ma solo in una stanza e mezza e tiene barricato tutto il resto. Il terrore l’attanaglia al solo pensiero di uscire. Ma non è sempre stata così, tutto ebbe inizio cinque anni prima quando tutti i suoi famigliari durante un pic nic furono uccisi a colpi di pistola da un misterioso omicida posto su un rilievo. Uno ad uno caddero davanti ai suoi occhi ma la pallottola destinata a lei si limitò a sfiorarla e farla svenire. Il colpevole dovette crederla morta e Rachel sopravvisse, ma da allora non è più uscita di casa. Sopravvive grazie ad un anziano ranchero che lavorava con i suoi e che le porta cibo e vende i suoi dolci, tramite una fessura tra le assi che barrano le porte. Poi però un giorno lui non viene al loro solito appuntamento settimanale. E’ stato ferito e al suo posto si presenta il giovane ranchero, un forestiero, che lo ha trovato e curato. Rachel dovrà superare le sue paure e fidarsi di lui se viole sopravvivere…. anche perchè chi ha ucciso la sua famiglia la tiene d’occhio e aspetta solo che lei esca per finire la partita.
La mia opinione: questo in realtà è uno dei romance che preferisco, ma in effetti ha una trama piuttosto pesante, perchè avere una storia d’amore con un’agorafobica è senza dubbio problematico. Il protaginosta maschile impiega quasi mezzo libro solo a convincerla a fidarsi di lui e farlo entrare nel suo regno e ci riesce in gran parte grazie al suo cane. Ho veramente ammirato la sua pazienza, il coraggio di Rachel e anche i suoi limiti che in fondo sono credibili. Un romanzo interessante, romantico ma anche pieno d’azione e introspezione, molto intimo con i due nostri eroi chiusi in casa all’oscuro di chi voglia uccidere Rachel. E soprattutto contiene una stupenda lettera d’amore.
2. Caro nemico (My Dearest Enemy) di  Connie Brockway
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Tra di loro c'erano troppe cose: una proprietà che entrambi volevano ed un destino che non potevano condividere.Avery Thorne ha un unico desiderio: ereditare al più presto Mill House, la proprietà dello zio Horatio. Ma i suoi sogni vengono infranti dalla lettura del testamento: per cinque anni la tenuta sarà affidata a Lilian Bede, un'intraprendente suffragetta, che la erediterà definitivamente se saprà dimostrare di essere una buona amministratrice.La prima reazione di Avery è di rancore e di folle vendetta, ma qualcosa gli farà cambiare idea…
La mia opinione: anche questo è un gran bel libro in generale e molto divertente anche, forse non andrebbe in questa lista poichè non è certo romanticissimo di per sè, ma io trovo terribilmente romantici gli scambi epistolari, in generali, e questo libro si basa proprio su uno scambio epistolare tra due cosiddtti nemici. Perciò per me è molto romantico.
3. Un gioiello raro ( A precious jewel) di Mary Balogh
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Priscilla Wentworth è una gentildonna caduta in miseria e costretta dalle circostanze a prostituirsi in un bordello. Sir Gerald Stapleton è stato tradito dalle donne più importanti della sua vita e ora cerca solo il piacere fisico. Quando incontra Priss, si chiede come possa essere successo che un gioiello di grazia, bellezza ed eleganza come lei sia divenuta cortigiana. Nonostante il proponimento di non lasciarsi più coinvolgere in una relazione di cuore, quando lei ha bisogno di protezione Gerald la prende come amante fissa. Ne nasce un sentimento tanto forte quanto socialmente censurabile, per un amore che sembra non avere futuro...
La mia opinione: e qui cominciamo a struggerci siete avvertiti. Lei è una prostituita, lui è...mentalmente lento...Nè l’uno nè l’altro si ritengono degni di essere amati. State pronti a commuovervi, ma in modo composto.
4. Abbandonarsi al desiderio (The Lover) di Robin Schone
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Anne Aimes è una zitella di trentasei anni che, dopo essersi occupata dei genitori anziani e malati, si è ritrovata sola. Decisa a scoprire i piaceri che ha sempre negato, si rivolge a Michel des Anges, un gigolò di origine francese noto per le sue doti e la sua abilità. L’incontro tra i due avviene all’interno di un locale ambiguo dove uomini e donne si danno appuntamento per relazioni clandestine. Un luogo insolito per una donna come Anne, molto inibita e convinta di essere poco attraente. Ma anche Michel non è più lo stesso, sfigurato da un incendio, da anni non ha più avuto clienti né rapporti intimi con l’altro sesso, per timore di essere rifiutato. Ma nell’animo di entrambi arde un desiderio di rivalsa pronto a incendiare con coraggio e passione i loro cuori…
La mia opinione: intanto premetto che questo è un romance storico erotico, perciò se non amate le scene d’amore grafiche e dettagliate lasciatelo perdere. Se non amate protagonisti maschili tormentati, lasciatelo perdere. Perchè qui più che tormentato Michel è prioprio rovinato, è frutto di ciò che ha subito. E parlo di prima dell’incendio, poi dopo quello lasciamo stare, perciò qui ci si strugge parecchio. Ad alti livelli. Però è anche estremamente umano e carnale come libro. Molto verace.
5. Amare un libertino (When He Was Wicked) di  Julia Quinn
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Quando Michael Stirling, il più audace libertino di Londra, incontra Francesca Bridgerton è amore a prima vista. Un amore non ricambiato: Francesca sta per sposare suo cugino John.E anche se un evento improvviso libera Francesca da qualunque vincolo, Michael non osa confessarle il proprio amore e per dimenticarla parte per l’India. Ma al suo rientro, inaspettatamente, Francesca gli chiede consiglio per trovare un buon marito: potrà Michael sopportare di gettarla tra le braccia di un altro?
La mia opinione: non il mio preferito della serie #Bridgerton, ma sicuramente tra i miei preferiti, e sicuramente per me il più romantico, perchè lui la ama in silenzio da anni, e c’è un lungo e duraturo scambio epistolare, e come vi dicevo, io trovo le letttere terribilmente romantiche. Qui lo struggimento c’è, ma a livelli normali e poi alla fine ripaga.
6. Adorabile sconosciuto (The Perfect Stranger) di Anne Gracie
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Faith Merridew ha abbandonato la famiglia e l’Inghilterra per un uomo che le ha giurato amore eterno. Una volta in Francia, però, scopre di essere stata ingannata.  Con il cuore a pezzi, incontra Nicholas Blacklock, giovane reduce di Waterloo. Disposto a salvarle la reputazione, Nicholas le propone un matrimonio bianco, seguito dal suo immediato rientro a Londra. Solo che Faith ora sente di appartenere davvero a quest’uomo tanto generoso, ma anche misterioso. Riuscirà a fare breccia nel suo cuore?
La mia opinione: Cosa c’è di più romantico che innamorarsi un bellimbusto che ti promette per sempre e poi dopo che tu hai lasciato tutto per lui ti molla? No, ditemelo. Questa trama è la base di non so quanti fiilm rosa. In più poi abbiamo un bel tenebroso che le vuole salvare la reputazione, di cui lei s’innamoa, ma lui nasconde un oscuro segreto. Questo è proprio il classico romance che ti fa dire, ma sta poverina mai una gioia? Tutte a lei? Struggimento a go go.
7. Dietro la maschera (Tapestry) di Karen Ranney
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Per lady Laura esiste un solo uomo al mondo: Dixon Alexander Weston, conte di Cardiff. Alex ha fatto ritorno dalla battaglia navale di Quiberon col volto gravemente sfigurato e ora vive rinchiuso nella sua dimora di Heddon Hall. Dopo averlo atteso per quattro anni, Laura Ashcott Blake, vicina di casa del conte, decide di intrufolarsi nel suo cuore facendosi assumere come domestica. Tra i due la passione scoppia impetuosa e travolgente. Alex all’inizio non riconosce in lei la ragazzina che tanto lo adorava, ma non appena scopre la verità, subito si celebrano le nozze. Dopo un anno di felicità assoluta, però, riuscirà il loro amore a superare un’altra guerra?
La mia opinione: altra classica trama struggente. Lui torna dalla guerra sfigurato e provato sia fisicamnte che mentalmente, lei lo ha aspettato per anni fedele e innamorata e lui manco la riconosce. Ma lei imperterrita nonostante lui non sia più come prima, lo vuole amare  lo vuole curare, a forza di provarci riesce ad entrare a far prate della sua vita, la felicità sembra a portata di mano, ed ecco una nuova mazzata in arrivo. Per la serie mai una gioia anche qui. 
8. Giorni di gloria (Morning Glory) di LaVyrle Spencer
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Elly, vedova con due figli e in attesa di un terzo, è una donna forte e coraggiosa, ma tutti la considerano pazza a causa della sua ritrosia, conseguenza di una terribile infanzia. Figlia illegittima, è stata tenuta dai nonni, fanatici religiosi, rinchiusa in casa per anni e anni. Will, attraente, onesto, intelligente e gran lavoratore, ha avuto una vita difficile. A Whitney, una cittadina della Georgia, spera di gettarsi alle spalle il passato. E' rimasto orfano piccolissimo ed è convinto che nessuno potrà mai amarlo davvero. Un uomo e una donna, con i quali la vita non è stata generosa, portano con sé ricordi angosciosi, timori e insicurezze che sembrano offuscare la serenità della loro unione. L'amore che nutrono l'uno per l'altro, però, è talmente forte che li aiuterà a superare ogni difficoltà.
La mia opinione: questo è un poco struggente per il passato dei protagonisti, ma poi è semplicemente romantico (ma con una vena malinconica) perchè non puoi non fare il tifo per loro. Certo non è la trama più innovativa di questo mondo. Avrò letto almeno dieci romance simili ambientati nell’America di fine 1800, ma questo è scritto molto ma molto bene.
9. The shadow and the star (inedito in italiano) Laura Kinsale
Kinsale alterna qui due storie correlate. Una, ambientata alle Hawaii, segue le vicende del giovane Samuel Gerard, la cui infanzia è stata un incubo, ma poi quando trova una casa con la benevola Lady Ashland, diventa il protetto dell'enigmatico maggiordomo giapponese Dojun, che lo allena nelle arti marziali e nell’autodisciplina. La seconda storia, è invece ambientata nella Londra del 1880, dove la povera ma rispettabile Leda Etoile scopre che Samuel, ora adulto e straordinariamente bello, è dietro una sconcertante serie di furti. Disoccupata e senza fondi, Leda accetta un posto come segretaria di Samuel e soccombe gradualmente al suo fascino. Samuel pensa di non avere alcun interesse per Leda, e pensa anche che l'addestramento di Dojun fosse disinteressato. Ma ha torto su entrambi i fronti.
La mia opinione: trama mollto atipica che apprezzo, eroe che ha sofferto tanto ed è cinicamente il frutto del dolore che ha passato, e oltre a questo quando crede di poter prevalere sugli altri e vendicarsi, scopre di essere solo una pedina in mano altrui e quindi ancora una vittima in realtà. Per questo gli si può perdonare il male che lui fa agli ma solo in parte. Questo forse non è un romanzo per tutti, ma resta estremamente interessante e struggente, ma di uno struggimento che lascia un poco di amaro in bocca.
10. The Bridal Veil (inedito in italiano) di Alexis Harrington
Emily Cannon non è la sposa a cui Luck Becker aveva scritto, ma la sorella di mediocre bellezza e troppo alta. Quando sua sorella è morta e Emily è rimasta sola al mondo, in un raro momento di impulsività ha deciso di prendere il suo posto come sposa per corrispondenza. Certo non è bella come lei, ma in fondo il futuro sposo non aveva mai visto la sua interlocutrice e poi se non possiede la bellezza, Emily ha molte altre capacità, e dopo una vita passata con genitori che le hanno sempre detto che non era bella o speciale, non è che non si aspetti molto. Eppure ci rimane comunque male quando Luck la vede e subito la rifiuta. Luck però non può fare lo schizzinoso, ha bisogno di una madre per sua figlia, e accetta di sposare Emily, che per di più dopo il viaggio non ha più un soldo. Ma mette subito in chiaro che lei sarà una governante non sua moglie sul serio. Emily china la testa, ci è abituata e accetta. Nel suo baule ha l'abito da sposa e il velo di sua sorella, ma nopn li indossa per la cerimonia, dopotutto non è un vero matrimonio, e ripone anche quel sogno di un matrimonio in bianco, in un cassetto. Come se non bataase quello che trova a casa di Luck è un vero disastro. Sua figlia è una piccola selvaggia aizzata dalla suocera di Luck che ha trasformato la casa in un santuario dedicato alla figlia morta. Una famiglia veramente disastrata. E sarà un duro lavoro per Emily cercare di rinire questo nucleo famigliare distrutto da vecchi rancori e segreti mai rivelati.
La mia opinione: qui invece ci si strugge per la povera protagonista che subisce da una vita, e viene trattata a pesci in faccia pure dall’uomo che più ha bisogno di lei. Non si può non amarla nei momenti in cui dimostra un poco di spina dorsale, e quando finalmente lui inizia a trattarla bene. Ma io non perdono, e ho sempre un po’ odiato questo personaggio maschile, nonostante sia il risultato di un passato difficile questo non lo scusa, visto che pure lei con tutto ciò che ha subito sarebbe giustificata se fosse scontrosa e cinica, ma non lo è. Comunque quando alla fine Emily potrà usare il prezioso velo da sposa della sua antenata realizando tutti i suoi sogni come merita ci si sente ripagati. O quasi.
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thinkingofthings · 7 years
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1. Età? 18   2. Hai fratelli o sorelle? Si 3. Hai già  tinto i capelli? Si ma solo sulle punte 4. Capelli lunghi o corti? Lunghi ma non troppo 5. Altezza? Boh credo 1,72 ma non ne sono molto convinta  6. Fumi? No ma mi affascina... è strano ma il modo in cui la sigaretta si accende quando tiri è fantastico! 7. Colore degli occhi? Marrone 8. Porti gli occhiali? No 9. Come stai? Bene 10. Ti senti bella/o o brutta/o? Lasciamo stare 11. Hai tatuaggi? No ma vorrei fare un triangolo sulla caviglia 12. Hai piercing? No ma lo vorrei fare sull’orecchio 13. Che fai nella vita? Studio, ogni tanto bisogna fare anche questo... 14. Ti piace la tua calligrafia? Si anche se ci sono delle volte che scrivo talmente male che boh.. 15. Se tu fossi un'altra persona saresti amica di te stessa? Sinceramente non ci ho mai pensato ma non credo anche se boh..  16. Qual è il tuo colore preferito? Blu e giallo 17. Cosa ti manca di più? Il campo (ora non potete capire ma un giorno potrei raccontare di questa cosa) 18. Cos'è che ti piace di meno di te? Il corpo in generale ma anche alcuni aspetti del mio carattere come ad esempio le grandi paranoie che mi faccio, il fatto di affezionarmi troppo agli altri o il fatto che non riesco ad accettarmi  19. Un posto dove non vorresti mai andare?  Non c’è un posto in particolare 20. Hai un talento speciale? Non credo 21. I tuoi suoni preferiti? O mamma non lo so... forse il ticchettio che fa la tastiera Apple (sicuramente ce ne sono molti altri ma in questo momento non mi vengono)
-------> P.S. Ah una cosa che non c’entra... io non capisco mai come si scrive “ce n’è” o “ce ne” e tutte le variazioni quindi se sbaglio ditemelo così magari lo imparo prima o poi
Hai mai:
22. Incontrato il tuo idolo Non ancora, ma prima o poi succederà, deve succedere punto 23. Fumato erba No 24. Bevuto alcolici Obviously 25. Perso il telefono Sempre ahah 26. Rubato No 27. Detto una bugia per far star meglio qualcuno Ora non mi viene in mente ma si 28. Tradito No 29. Avuto esperienze paranormali Cos? ahah 30. Pianto tantissimo Si 31. Fatto uso di droghe pesanti No ma anche senza la droga l’effetto è lo stesso 32. Fatto il bagno nudo/a No, ma credo sia un’esperienza da provare  33. Detto “ti amo” credendoci No 34. Fatto bunjee jumping Massa paura del vuoto 35. Passato la notte sveglio/a fino a vedere l'alba No, quest’estate volevo farlo ma io non sto in piedi se non dormo, devo però assolutamente provare  36. Scritto un libro No ma vorrei farlo... se le fan fiction si possono definire tali, anche perché un libro non sarei in grado di scriverlo 37. Mangiato sushi Si
Questo o quello?
38. Facebook o Twitter Twitter 39. Treno o aereo L’aereo non l’ho mai provato quindi non saprei dire 40. Pioggia o sole Sole 41. Dolce o salato Salato 42. Festa in discoteca o festa in casa privata Casa privata 43. Cuore o cervello Entrambi 44. Baciare o essere baciati Essere baciati 45. Piangere o fingere di stare bene Fingere di stare bene 46. Mare o montagna Montagna 47. Harry potter o Twilight Twilight
Domande random:
48. 4 cose che ti disgustano Scriverò un post con le cose che mi danno fastidio 49. Miglior primo appuntamento Io e la mia lovely friend a mangiare sushi, ahah 48. Cosa ti manca? Guarda sopra 49. Cibo preferito Gelato ma non solo 50. Luogo preferito Il paesino in montagna in cui vado sempre 51. Hai una cotta per qualcuno? No 52. Prima cosa che noti in una persona Le mani e gli occhi 53. Citazione preferita Equazione di Dirac 54. Film preferito Non ho un film preferito 55. Come ti senti in questo momento? Bene 56. Canzone preferita Ne ho diverse, ognuna con la sua motivazione, prima o poi vi dirò anche queste 57. Cantante preferito Ehm... 1D 58. Rapporto con i tuoi genitori Bello, a volte ci sono delle incomprensioni ma penso sia normale 59. Perchè ti sei iscritto a Tumblr? Perché voglio parlare con le persone e aiutarle se hanno bisogno, inoltre avevo voglia di scrivere e soprattutto di scrivere qualcosa di me 60. Ultimo libro letto 61. L'ultima volta che hai tenuto per mano qualcuno Boh... una vita fa, non è una cosa che mi piace fare 62. Preferisci la musica a tutto volume o a un volume ragionevole? Tutto volume 63. Qualcosa della giornata di oggi che non ti è piaciuto? Nulla, ma la giornata non è ancora finita 64. L'ultima bugia che hai detto? Non ricordo 65. Peggior infortunio mai avuto Evitiamo di chiamarla 66. Animale preferito Tucano 67. Risparmi soldi o li spendi subito Entrambi 68. La canzone che ti rende felice ogni volta che la ascolti Roma Bangkok 69. I tuoi 5 blog preferiti su Tumblr Non lo so anche perché sono dentro da poco 70. Parola preferita Non lo so, farò un post anche su questo (amo queste domande perché mi stanno dando un sacco di idee ahah) 71. Sei determinata/o? Si e no 72. Credi che la vendetta sia necessaria? No 73. Come definiresti il tuo carattere? Questa domanda è troppo complicata per i miei gusti 74. Serie TV preferita Marvel - Agent of Shield 75. Di una definizione di vita Anche questa domanda è troppo complicata 76. Cosa pensi del razzismo? Penso che tutte le persone razziste dovrebbero fermarsi un momento e provare a mettersi nei panni delle persone che loro stessi giudicano... magari potrebbero cambiare idea e capire  77. Sei mai stato/a rifiutati/a? Si ma non direttamente 78. Che posti vorresti visitare? Eh... sono abbastanza... allora: San Pietroburgo, il Marocco, l’Islanda, la Danimarca in particolare Copenaghen, Amsterdam, Londra anche se in generale tutta l’Inghilterra, Spagna e Portogallo 79. Paura dei rapporti? Tantissima 80. Ti fidi facilmente? No, una volta si ma dopo aver capito cosa comporta ho imparato a gestire quel lato del mio carattere  82. Sei felice? In questo periodo si 83. Un tuo sogno? Vorrei entrare in polizia... ma non so... è una cosa che pochi sanno perché mi costa abbastanza dirlo. Averlo fatto qui è già troppo 84. Cosa vorresti cambiare di te? Devo davvero elencare tutto? ahah 85. è difficile per te ammettere di aver sbagliato? Dipende dalle situazioni 86. La cosa più strana che ti è successa? O mamma, boh                                     87. L'arte che più ti piace Non so come interpretare la domanda... c’è in quale campo si intende?                                                                                               88. Sai disegnare? No, se devo copiare si, ma no                                                  89. La tua paura più grande? Perdere le persone a cui tengo di più e il giudizio degli altri
Credi:
90. In Te stesso? No 91. Nei fantasmi? No 82. Nei miracoli? Si 93. Negli alieni? No 94. Nell'amore a distanza? Non mi è mai capitato... in parte si ma dall’altra posso immaginare che sia molto difficile quindi no
E infine, vorrei:
95. Il luogo che più ti piacerebbe visitare San Pietroburgo 96. La camera dei tuoi sogni Non me la sono mai figurata davvero 97. L'incontro con la star che vorresti Louis Tomlinson (troppo), Harry Styles (che vedo ad aprile ma vabbeh), Niall e Liam... ormai avete capito che sono fan, mettetevela via... 98. La cosa che vorresti comprare Se si parla di cose materiali non c’è qualcosa che voglio assolutamente ma forse principalmenteil Mac 99. Il messaggio che vorresti inviare Non ne ho uno in particolare, vorrei solo, quando devo inviare qualcosa, non farmi mille pare prima di farlo 
100. Questa domanda inventatela voi
-F
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lab-espresso · 7 years
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l’alchimista a modo mio
E’ tutto così strano.
Le mie credenze, le mie impressioni, i miei pilastri.
Tutto sta cambiando giorno dopo giorno, quello che era ieri certezza oggi è dubbio, quello che era dubbio oggi è un’idea diversa.
Forse ho fatto il più grande errore della mia vita o forse la scelta più giusta che la mia anima, latente, stava attendendo da anni.
Da quando ho messo in discussione le mie scelte, e quindi la mia vita passata, ho fatto una scelta di coraggio: mollare tutto per scoprire me stesso e il senso della vita.
E’ come svegliarsi da un lungo sonno e di questo ne sono felice, l’unico rimpianto è di non essere mai stata una persona intelligente prima.
Ora il mio fuoco è tornato ad ardere più che mai, e ho scoperto che cos’è per me la vita, seppur vada contro tutti i principi che la società moderna ci impone: studia, lavora, guadagna, casa, famiglia ecc..
A 27 anni (e la società dice che è già tardi) ho lasciato un lavoro e son partito per un workaway, ho scambiato esperienze, idee, storie, ho imparato nuove lingue, ho scoperto come la mia anima era affamata e soddisfatta nel cantare, imparare a suonare uno strumento, essere d’aiuto per il prossimo, creare nuovi legami.
Professionalmente ora non sono nulla, e questo è un male dice la società, perchè, ripeto,  a 27 anni e passa avrò difficoltà a trovare un’occupazione e quindi di conseguenza senza uno stipendio, denaro per vivere, non posso sopravvivere.
Cosa è giusto, cosa è sbagliato?
A questo punto ditemelo voi, perchè io sono confuso, perchè davanti a me si è aperta una nuova dimensione, quella delle ricerca, e paradossalmente sono fottutamente felice anche se sto andando contro tutte le sovrastrutture che ci vengono imposte.
E’ la mia vita. E solo ora mi rendo conto di aver cominciato a viverla.
Molti non lo capiranno. Ancora oggi molti di voi non comprendono la mia scelta. Non so cosa fare, come spiegarvelo, che la vita è unica, e che nessuno decide per noi, e che se devo morire, voglio farlo trovando il vero tesoro, la ricchezza dell’anima.
E’ difficile. Non impossibile.
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chantallazzaretti · 6 years
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DIXY: “Buongiorno terrestri! Vi do anche io il benvenuto su questo pianeta, anzi sul vostro pianeta. Siete già stati dalla famiglia Beta? Avete visto Marcax? Sì, lo avete conosciuto? E vi ha parlato di me? Dai ditemelo! È carino vero? Un uomo davvero fuori dal comune. Le sto provando davvero tutte. Voglio farmi notare e mi sa che ho un po’ esagerato. Se ne sono accorti tutti meno che lui. Non so come si faceva ai vostri tempi ma ai miei, fidatevi, qualunque uomo si sarebbe accorto del mio interesse, ma lui no. Continua con i suoi appunti, le sue perlustrazioni e non si guarda mai intorno! Cos’avrà poi da pensare così tanto!? Tanto lo so che siamo destinati a stare insieme. Prima o poi se ne accorgerà anche lui. Avete visto i campi coltivati? È merito mio se sono così rigogliosi! È il mare? L’ho scoperto io! E le conchiglie ve le ha fatte vedere mia sorella Alexy? Sono bellissime. Io le ho notate subito mentre Alexy le teneva in mano. È fuori di testa mia sorella. Si è immersa nel mare. Lo so che per voi è una cosa normale. È ovvio che per voi non è una minaccia ma immaginatevi noi uomini del futuro. Siamo in fondo alieni su questa Terra, umani sì ma non è il nostro pianeta Natale. Dovreste venire a vedere il nostro mondo. Sui social sono la più popolare. Ho tantissime amicizie. Virtuali sì, ma che importa. Là si che avevamo case decenti, non queste quattro mura traballanti. La tecnologia non l’abbiamo potuta portare. Quasi nulla se paragonato alla vita che facevamo. È deprimente vivere così ma c’è Marcax e questo mi basta. Adesso vado terrestri vi lascio a questa avventura. Mi raccomando se ancora non si era capito, Marcax è mio! Voi seguite le conchiglie colorate con Alexy.” https://www.instagram.com/p/BsJWkJMnPUg/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=18l200gwnwoba
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howajatow-blog · 7 years
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Parliamo insieme #1
Ciao a tutti, So che in questo blog non posto molto ma ho deciso di voler creare una nuova rubrica per parlare insieme. In questo primo capitolo voglio parlare di questa estate. Come passerete questa estate? Partirete? Dovete recuperare? Bocciati o promossi? Esami? Intanto parto dal fatto che quest' anno sono stata promossa e oggi mi danno le pagelle veramente non vedo l' ora, non sono di esami ma lo sarò il prossimo anno e già sono in ansia, dovete sapere che sono una persona molto ansiosa quando si tratta di cose importanti, però stranamente non sono in ansia per le pagelle. Questa estate la passerò al mare, vivendo in Sicilia stare al mare ogni giorno per me è normale, starò in una spiaggia con gli scogli perché io odio la sabbia, poi ad agosto credo che partirò per Varsavia (Polonia) e starò la per una settimana credo, spero vivamente di partire con una mia amica perché non amo troppo i viaggi con la famiglia, più siamo, più ci divertiamo. Voi cosa farete? Ditemelo nei commenti! Non dimenticate di seguirmi su instagram : howjatow Snapchat :hairottiv Musicaly: howjatow Vi amo -Vi♡ 23/06/17
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fabriziosartor · 5 years
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Lei è a 1000 (10/10/2018)
Ormai avrete capito che sono solito a sfruttare le ore del primo mattino per le mie riflessioni profonde o meno.
Sono un po’ ripetitivo, lo so. Perché alla fine tutto quello che dico verte su un unico tema, l’Amore.
Potreste pensare che scrivo sull'Amore perché mi piace, oppure per ingannare il tempo, oppure per realizzare un sogno recondito di diventare uno scrittore. E invece no, io scrivo perché sono ispirato. Scrivo perché da qualche parte potrebbe esserci, o forse c’è già ma vi lascio la curiosità insoddisfatta , un cuore pulsante che fa vibrare il mio, che mi spinge a dire tutto quello che sento non solo per Lei ma anche per il mondo che mi circonda e che condivide la mia vita ed i miei pensieri.
A questo punto potreste anche chiedervi cosa può avere di tanto speciale quella Lei da ispirarmi così profondamente, come se la risposta non si potesse trovare facilmente in tutti i miei scritti. Ma io sono ripetitivo e amo ripeterlo sino a farlo diventare un mantra che mi porta in stati mentali addirittura ascetici, e a dirlo in parole diverse.
È facile parlare di Lei. Ancora più facile parlare a Lei. Perché è come se avesse mille orecchie pronte all'ascolto talmente è sensibile. E mille occhi pronti a vedere il più piccolo dettaglio, nella tua espressione del viso così come in un’opera d’arte, talmente è curiosa del mondo che le sta intorno,. E mille cervelli, così ridondanti di idee sulla vita, sulle persone, sulle cose importanti, su quelle più belle, su come raggiungere il massimo da ogni istante che vive. E mille cuori, così capace di metterlo ovunque, con chiunque Lei ama, in tutte le cose che fa, in ogni minimo pensiero che solca la sua mente. E mille cellule sensoriali per millimetro quadro delle sue dita, come trasforma un suo gesto in mille sensazioni.
Insomma Lei è a 1000 e come non potrei amarla così tanto da essere ispirato a 1000? Ditemelo ....
(Copyright 2018-2019 Fabrizio Sartor)
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pi-emme-gi · 7 years
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Citazioni di livello - 06
Scusate per l’assenza, ragazzi, ma ho terminato pochi giorni fa la sessione d’esami invernale e non avevo avuto tempo di risistemare le citazioni… Ci sono anche quelle del nuovo semestre, ma non ve le carico tutte :P
Facciamo un pochino per volta…
Professor S. - Analisi Matematica I
o   [Parlando di alcuni suoi viaggi in America] Voi non avete idea di cosa sono i cinesi, ragazzi… Ce ne erano tre in corso con me, al PHD. Erano dei mostri! Non avevano una casa o un appartamento, dormivano in biblioteca pur di consegnare tutti i compiti e di stare al passo coi tempi. In questo sono un po’ simili a voi: ne ho visti tanti, di ragazzi che dormono in biblioteca…
o   Quest’aula è molto fredda, ma solo tre mesi a semestre: gli altri tre arrivano gli amici fisici termodinamici e ci fanno gli esperimenti termonucleari, dunque la riscaldano da morire. Fino ad allora, ve ne prego, usare l’effetto “bue e asinello” per scaldarvi…
o   [Dopo aver dimostrato un teorema sugli integrali impropri] Questo è un teorema bellissimo, poiché lega le serie e gli integrali in maniera indissolubile! Ma so che voi non apprezzate la bellezza quanto me… in effetti, la bellezza è sempre negli occhi di chi guarda. Un po’ come il fatto che in una coppia, per lui, la fidanzata (ma non la moglie) è la donna più bella del mondo e viceversa… il che è, di solito, un bel vantaggio per entrambi, visto che sono due disastri…
o   [Dopo aver interrotto per una settimana la lezione sugli integrali impropri] Rieccoci finalmente con questi benedetti integrali! [Scrive a lettere cubitali “INTEGRALI E SERIE: TAKE 2 – THE RETURN”]
o   State sempre attenti quando una funzione integrale diverge: se sono le oscillazioni di un ponte, o un’energia di sistema, siete abbastanza nella merda, soprattutto se siete sopra al ponte…
o   [Alla fine del corso, fa sentire dal telefono “La canzone dell’arrivederci” e fa un inchino, augurando a tutti “Di rivederli una volta sola, all’orale – tranne chi vorrà seguire con lui il corso successivo di Istituzioni di Analisi Superiore”]
Professor R. - Algebra Lineare e Geometria
o   [Dopo aver spiegato un teorema sulle rotazioni in R^3] Ed è per questo che potete applicare la regola della mano destra, o delle cinque dita, in qualsiasi situazione. [Disegna la regola della mano destra, spiegando che lui usa la sinistra, e disegnando sei dita] Oddio… queste sono più che altro sei dita. Diciamo che è la regola della mano destra per il buon fisico nucleare.
o   [Dopo che l’esercitatrice, prof.ssa S., è entrata in classe a lezione iniziata, sostenendo di essere lì per fare esercizi] In effetti non ci eravamo sentiti per decidere chi vi avrebbe fatto lezione… Guardate che bravi professori che avete, vi vogliono fare lezione a tutti i costi [La classe applaude, i due si guardano e arrossiscono. Da lì partirà la ship dei due]
o   Quest’esercizio, per essere risolto, richiede un po’ delle competenze divinatorie: bisogna capire cosa voleva dire l’autore, ma forse nemmeno lui lo sa…
o   [Dopo aver introdotto il Criterio di Cartesio] E in effetti qui non ricordo mai se le radici da guardare sono le positive o le negative… [PMG, dalla platea, dice a mezza voce la risposta esatta, confermando la tesi precedente del prof] Ah, bene, La ringrazio. Ma Lei come fa a saperlo? [PMG risponde “Approfondimento personale”, al che A. commenta “Prof, è in ansia per l’esame che Le farà P.?”]
Professor P., Meccanica I
o   [Commentando il ritardo del treno giornaliero] Mi spiace ragazzi, oggi il trenino era in ritardo, credo fossero gli architetti di questo posto che si sono buttati sui binari… [Entrano in classe due ragazzi col fiatone, chiedendo al prof: “Com’è possibile che lei sia già qui? Siamo scesi dallo stesso treno e noi ci siamo fatti la strada di corsa…”] Eh, posti privilegiati, ragazzi :3
o   [Dimostrando algebricamente alcune equazioni] E ora applichiamo un cambiamento di variabile. Che belli, i cambiamenti di variabile: ci abitano i matematici e ci danno potenti relazioni, che sono un po’ il patrimonio dell’umanità.
o   [Dopo aver risolto un’equazione differenziale] So che al primo semestre voi non sapete ancora risolvere le equazioni differenziali, ma non fa niente. Diciamo che vi siete sognati la soluzione durante il pisolino post-melanzane alla parmigiana…
o   Alla fine la giustificazione di qualsiasi passaggio matematico è sempre “Sì, lo posso fare e non ricordo validi controesempi al riguardo”
o   Il mondo delle soluzioni si divide in ragionevoli e corrette. Ce ne sono di ragionevoli errate, che sono una gran fregatura, di irragionevoli errate, che nessuno guarda mai, di ragionevoli corrette, che sono quelle da dare… e poi ci sono quelle che uso io nelle soluzioni degli scritti: quelle irragionevoli ma dannatamente corrette.
o   [Commentando il Pendolo di Newton] Il Pendolo di Newton è uno di quei giochini simpatici che potete trovare giù nell’ufficio della B., uno di quelli che la gente usava quando ci si divertiva con molto meno…
o   Qui la Meccanica diventa sempre un po’ violenta: dopo aver visto il problema della bomba che esplode e mantiene parabolico il moto del suo centro di massa, vediamo un altro caso. Diciamo che ci sia il solito simpaticone su una chiatta, legata al molo, che lancia missili contro una cittadina vicina…
Esercitatore C., Meccanica I
o   [Risolvendo un esercizio] Qui dovremmo considerare anche la reazione vincolare applicata sulla montagna, per via del suo peso, ma ce ne possiamo anche fregare altamente, tanto le montagne non traslano.
o     [Commentando un caso-limite di un esercizio] E se l’angolo è proprio pi greco ? Beh, allora il nostro raccordo è orizzontale e praticamente non serve a una minchia, ma comunque potete vedere che le equazioni del moto ci tornano tutte…
o   Ora ricordiamo cosa dice il teorema delle “forze vive”, o dell’energia cinetica. I fisici di una volta c’avevano ‘sta fantasia qua, di chiamare l’energia “forza viva” …
o   Ora dobbiamo applicare la conservazione dell’energia meccanica e della quantità di moto. State attenti, quando un fisico vede più di una cosa che si conserva, si arrapa un casino.
o   Per calcolare questo prodotto vettoriale applichiamo pure la “regola delle tre dita”, anche se detta così suona un po’ una cosa porno… D’altronde il Rosati ci chiede di calcolare la posizione del Baricentro, che lui chiama “Punto G”, quindi cosa volete farci…
o   Se a Natale vi sentite un po’ giù di morale, fatevi un problema di fisica generale: prima c’è il mattone di ragionamento, poi vi sparate un bel calcolone di quelli che vi tengono impegnati fino alla Befana…
o   Feynman diceva sempre: “La fisica sta alla matematica come il sesso alla masturbazione”
o   [Ultima lezione dell’anno] Se non fate gli esercizi che vi ho lasciato durante le vacanze, vi metterò in punizione nell’ufficio di C. Due cose sono pericolose in quell’ufficio: da un lato, sostanze radioattive strane allo stato brado, come il Californio… dall’altro, C.
o   [Al rientro dalle vacanze] Ora che non avete fatto gli esercizi posso mettervi in punizione, ma stavolta nell’ufficio della B. Anche questa è una punizione terribile: in quell’ufficio c’è un laser che può squartarvi la pancia, ma non è tutto. Vi chiederete: “Ma pure la B. è così pericolosa?”; la risposta è “Naaaah, al massimo vi fa una torta”. In realtà, saltuariamente passa C. a salutare…
o   Oggi sono un po’ disfatto, quindi potrei sbagliare i calcoli. Se ne vedete uno errato, ditemelo con ardore: oggi è il tempo del coraggio.
o   Questa pallina qui, se la velocità è superiore a quella che ci siamo appena calcolati, non arriva in cima alla guida: parte per la tangente. Oddio… più che partire per la tangente, parte per l’inferno, visto che va in basso e fionda giù rapidamente.
o   [Ultima esercitazione] Questa è la mia ultima lezione, d’ora in poi è tutto in mano vostra. All’esame vi possono fregare solo due cose, quindi vi metto in guardia io. La prima è ovviamente l’ansia: con quella iniziate a scambiare seni, coseni, tangenti e qualsiasi cosa vi passi per la testa. La seconda, cosa ve lo dico a fare… è che ogni tanto C. viene a trovare P. durante gli scritti.                                                                                                                                
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