#non ce la faccio proprio
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ilsilenziodeipensieri · 2 years ago
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Come si può non amare una donna,
se la si è vista dormire?
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der-papero · 23 days ago
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Sto proprio hittando in questo periodo!
Sì ... avissa hitta' 'o sang, però.
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condividiamolavita · 3 months ago
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It's me, hi, I'm the problem, it's me
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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I changed my plans again
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rivrsong · 2 years ago
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.
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harley-quinzelsworld · 5 months ago
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Certi giorni proprio non ce la faccio
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manuelasenzalae · 10 months ago
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È che certi giorni... proprio non ce la faccio a contenere l'euforia 💓
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Buongiornooo💋
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raccontidialiantis · 23 days ago
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Ossessivo desiderio di femmina
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"Ehiiii: che c'è, Ida? Ti conosco abbastanza da sapere che è da un po’ di tempo che sei inquieta…"
"si, hai ragione Lucio. È che la cosa mi imbarazza. Certo, so che posso essere assolutamente sincera, con te. Ci mancherebbe! Sono anni che siamo colleghi e di me sai tutto, misure di scarpe e del reggiseno incluse! E tu quindi puoi aiutarmi."
"dai, scema: spara, che oggi pomeriggio qui in ufficio non abbiamo più niente da fare e abbiamo tempo e quiete fino alla chiusura. Per fortuna…"
"ecco… è che da quando mi sono separata, sono tre anni ormai, io non ho più… capisci? E non ce la faccio più…"
"be’ direi che la cosa è molto seria, accidenti. Ma io… con tutta l'umana comprensione, per carità, cosa posso fare per te?"
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"questo è il punto: io non voglio più alcuna relazione. Sto bene così, grazie. Almeno per ora; quindi se sei d'accordo e mooolto ma mooolto discretamente, io e te potremmo fare… diciamo, della 'ginnastica', sempre che ti vada? Sperando che tu non abbia troppi scrupoli morali nei confronti di tua moglie… una cosa leggera. Così: con dedizione ma senza coinvolgimento emotivo. Solo ogni tanto… anche visto che lei è all'ottavo mese e quindi la lasciamo in pace, poverina… ecco perché mi sono permessa, perché m'è venuto in testa…"
"devo dire che mi lasci basito: sarebbe uno sconvolgimento della mia vita totalmente inaspettato per me, questo… non è che non avrebbe impatto…"
"vabbe’ lasciamo stare, scusami. Non avrei dovuto. Ho proprio passato la linea, con te! Perdonami, ma almeno mi sono sfogata. Ecco: adesso divento rossa… Puoi dimenticare, per favore?"
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"nooo: che dici! Sono d'accordo: si fa. E poi… il ferro va battuto finché è caldo, no? Telefono a casa per dire che farò un po’ tardi, stasera. Aaah.. ecco che vedo tornare il sorriso sul tuo bellissimo volto, finalmente! Confidenza per confidenza: stai tranquilla. Assolutamente. Perché io per te ho un debole. Ti… d-e-s-i-d-e-r-o da morire! Da sempre sei la mia maggior fonte di distrazione, qui al lavoro. Ti adoro letteralmente. E adesso che sei arrossita ti voglio ancora di più. Mi sto già legando a te, che tu lo voglia o no. Altro che senza coinvolgimento.”
"si, anch'io - detto con estrema franchezza - ti trovo profondamente maschio e molto attraente. Ti ringrazio della confidenza intima: è molto gradita. Sai, solo al pensiero di dovermi impegnare in un nuovo, faticoso rapporto con qualcuno… invece tu mi conosci, con te sono a mio agio. E sei un bel manzo giovane. Mi fido di te ciecamente per tutto, ma lo sai no? Anzi, già che ci siamo, ti confesso che c'è un'altra piccola cosa…"
"mi vuoi far impazzire, oggi? Già avrei bisogno di una doccia fredda… ma dimmi…"
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"ecco: con mio marito non l'ho mai fatto. Mi vergognavo! Ma c'è una cosa che proprio…"
"dai: parla. Sai che puoi dirmi e chiedermi tutto, no? Sii sincera, sciolta e apriti fino in fondo…"
"allora: io vorrei tanto prenderlo in bocca, sentire i gemiti dell'uomo e l'urgenza maschile di venirmi dentro che lo spinge ad affondare nella mia gola. Vorrei sentire che mi prendi per la nuca, così che io non scappi e bramo sentirmi tua schiava dentro. Da te sottomessa con forza, fino a che non sarai soddisfatto! Desidero ingoiare il tuo seme, sentirti pulsare e percepirti fremere per me, godere. Ti lavorerei l'asta con giochi di lingua sapienti, mentre mantengo il contatto visivo. Così capiresti che ti sto adorando… Ho provato con degli ortaggi, ma non è la stessa cosa! Ecco: l'ho detto. È proprio una cosa che desidero fortemente. Con mio marito mi sono sempre vergognata di prendere l'iniziativa, non volevo che pensasse che sono una poco di buono, una porca. E poi lui non me l'ha mai chiesto. Idiota! Ma comunque questo è da sempre un mio grandissimo desiderio…"
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"basta: adesso mi stai proprio facendo morire dalla voglia di averti. Tranquilla che oggi potrai fare con me tutto ciò che vuoi, giuro. Anzi, ti dico solo due parole, per prepararti psicologicamente: lato B!"
"oddio che bello! Ma… mi farai molto male? Comunque… si, confesso che anche questa è una cosa che desidero da tempo. Voglio assolutamente anche che tu mi rompa il culo. Si: mi dovrà far male. Sai: devo fare con te tutto quello che non ho mai fatto prima. Proprio come una squillo di lusso, che ne prende magari solo uno o due al giorno. Ma che lavora come si deve, con impegno e ogni sua sessione dura a lungo. Ok, allora: tra mezz'ora stacchiamo. Usciamo separati. Non voglio pettegolezzi. Ci vediamo a casa mia, tra un'oretta. Dammi il tempo di preparare l'atmosfera e me stessa: devo farmi stupenda solo per te. Non vedo l'ora di averti dentro. Intanto, adesso in silenzio e rapido, per favore vieni qui: ti concedo l'anticipo di un bacio… Dai: non farti pregare, figo della Madonna…"
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RDA
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ross-nekochan · 15 days ago
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Stavo leggendo i post di @arreton e la sua situazione lavorativa terribile.
Oggettivamente mi sono sentita un po' una merda a lamentarmi della mia situazione perché non mi posso lamentare troppo (e infatti giuro che del lavoro non mi lamenterò più di tanto - lo dico soprattutto a me stessa).
Però ho simpatizzato tanto per quanto riguarda il mio vecchio lavoro. Anche io, che me sono andata dopo 6 mesi, non volevo quasi andarmene anche se quel lavoro e le 3h di viaggio giornaliere mi stavo facendo andare di matto. Mi dicevo: i colleghi sono carini, il lavoro è abbastanza facile e mi sono pure abituata, il posto che mi hanno assegnato è per ricchi e io lo posso sfruttare a gratis. Che altro voglio? Però, come ho detto recentemente all'amico americano:"I don't know, something felt wrong". Era più una sensazione che una convinzione forte, eppure mi sono messa a cercare altro tra le pause pranzo e i (centellinati) venerdì in smartworking e, a ripensarci (e ogni tanto lo faccio) è stata la scelta migliore che potessi fare nella mia vita.
Poi però ho pensato a chi è intorno a me e, purtroppo situazioni peggiori della mia, ce ne sono eccome.
Infatti, c'è un ragazzo fiorentino che praticamente non vedo da mesi e che pure lavora nella ristorazione. Pure lui sfruttato fino al midollo lavora 12h al giorno e ovviamente anche nei weekend. Ha comunque i suoi 2 giorni di riposo, però, ecco nessuno lo vede più da una vita. Per carità la situazione è comunque migliore perché un contratto ce l'ha (gli hanno persino sponsorizzato il visto lavorativo), uno stipendio anche (non molto alto, però, da ste parti, chi è che lo ha alto? Almeno se campa in qualche modo...).
Insomma, la verità è che sicuramente in Italia (e al sud) la situazione è molto spesso tragica, ma non è che fuori se sta da Dio a fare i pashà eh.
È proprio sto mondo in toto che recentemente gira proprio male... dovunque uno sia.
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fiorescente · 1 month ago
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sono proprio stanca di sentirmi dire che posso riuscire a fare le cose da sola, perché l'ho sempre fatto ed è proprio per questo che non ce la faccio più!! Non riesco a capire perché la soluzione se voglio essere aiutata debba essere fare le cose da sola, letteralmente chiedermi di fare qualcosiasi cosa in questo momento vuol dire uccidermi
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Tuttə che repostano Netflix per annunciare che hanno caricato la S3 meanwhile nicmopà:
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angelap3 · 4 months ago
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Come una barca vecchia….
Quella barca invecchiata dal logorio degli anni e dalla completa solitudine ...era arenata da molto tempo in un ansa del fiume...
Lei pensava…”forse si sono proprio dimenticati di me “ perché ci voleva tempo e denaro per aggiustarla...si sentiva sola e abbandonata ed ogni giorno si lasciava andare sconsolata alla corrosione ...e ad ogni stagione perdeva un pezzo di se..
Da parecchio tempo le acque si erano ritirate.. pioveva sempre meno e nel fiume c’ era sempre meno acqua…. ed era diventato quasi un fiumiciattolo rinsecchito ... e il sole e il tempo avevano scolorito i legni scoloriti della barca..
Poi un giorno per le grandi piogge … le acque del fiume incominciarono a gonfiarsi ed iniziarono ad infilarsi ovunque.........e cosi quella vecchia barca che si era arresa al passare del tempo... si ritrovò all’ improvviso lambita da acque turbolente che la avvolsero così tanto da smuoverla e strattonarla via da quel riparo sicuro… .
Si ritrovò così ....a confrontarsi di nuovo con il ribollio di acque spumeggianti che correvano come se avessero fretta, acque fresche e vive ...che la sballottarono da tutte le parti…urtò più volte l’argine del fiume e solo allora dopo l’ennesimo urto cercò di reagire… perché non voleva morire così inerme…aveva avuto una storia e non era una barchetta qualunque …
Mentre le acque la trascinavano nella corsa si diceva :
“ sono arrugginita e malandata è vero ma non mi avrà questo fiume non finirò in mille pezzi!... ero una barca vera che solcava il mare...⛵️ non un pezzo di legno qualunque! “ ….….. mentre si diceva continuamente:
“VOGLIO stare a galla…VOGLIO stare a galla …CE LA FACCIO … CE LA FACCIO! non so neanche perché sono qui MA CI VOGLIO PROVARE!" ..
e continuava ..“non voglio morire d’inedia…se devo morire lo farò combattendo… sono una vecchia barca ok , ma sono fatta di legno stagionato, ho esperienza e se questo torrente ha fretta di arrivare al mare…IO ANDRO’ CON LUI…..perché è li che voglio vivere o morire!!
..e così fra uno strattone e l’altro la barca vecchia continuò a galleggiare mentre le acque del fiume diventarono più tranquille…c’erano uccelli, lunghi isolotti pieni di canne….. e da lontano si vedeva una macchia azzurra come il cielo...un profumo salmastro la avvolse … il mare!!!!
Solo in quel momento la barca lasciò andare tutta la sua tensione….finalmente aveva avuto una occasione per riemergere…finalmente era arrivata dove voleva stare… a casa
ce l'aveva fatta!
( Fonte Web)
🙏
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apropositodime · 4 months ago
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Si ricomincia
Negli otto giorni della mia inaspettata vacanza, incredibilmente sono riuscita a star fuori da tutto.
Mi sentivo bene fisicamente e mentalmente.
Che non è proprio scontato, per me.
Adesso si ricomincia
Ad avere quel senso di ansia
Di oppressione
Mancanza di respiro
Ecc
Stanotte ho dormito pochissimo, poi ho cominciato a pensare.
Perché un diciassettenne stermina la propria famiglia?
Chi non si è accorto del suo disagio?
Non so,ma vorrei sapere.
Poi penso perché una persona, esce di casa con un coltello? Sapendo già che vuole uccidere qualcuno. A caso. Perché?
Mi faccio la seconda tazza di caffè.
E penso, perché sono così?
Ansiosa, paurosa.
Perché è la pre menopausa, la menopausa, il tempo che passa, la gente, il mondo malato.
Vorrei scappare, portare con me i miei cari. Trovare un posto, dove io non debba avere paura e ansia. Dove sentirmi al sicuro.
Si ricomnciaaa😑
Buon Lunedì gente! 😛☕🌺
Solo cose belle, il mio mantra.
Ce la farò. ❤️
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kon-igi · 1 year ago
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NON TEMO IL PATRIARCATO IN SE' MA IL PATRIARCATO IN ME
Quando ricevo un ask anonimo di cui non è possibile estrapolare il genere della persona che mi scrive, dentro di me parto dal presupposto che sia una ragazza.
Potrei addurre a mia giustificazione il fatto che 8 persone su 10 che mi scrivono appartengono al genere femminile (poi arriviamo anche a questo) ma la realtà è un'altra.
Al netto che il variegato ramo della mia famiglia è composto ad alta percentuale di figlie di eva e che ho passato 25 anni a proteggere e a cercare di far crescere serene due figlie femmine, il fatto è che si accetta istintivamente e culturalmente che sia il sesso debole ad aver bisogno e quindi a chiedere aiuto, mentre i veri uomini ce la fanno da soli e non piagnucolano come delle femminucce.
Guardate quanti stereotipi di genere nell'ultima frase e se forse in giro se ne sente usare sempre meno, alla fine il preconcetto rimane radicato, più o meno apertamente negli uomini ma istintivamente anche e soprattutto nelle donne.
Per ciò che mi riguarda, ho peccato spesso (e succede ancora) di paternalismo ma mi dico che è un riflesso condizionato dell'essere stato una presenza rassicurante e spesso risolvente nella vita delle mie figlie, per cui il mio primo istinto diventa quello di trattare l'interlocutore come se avesse sempre bisogno del mio aiuto.
E bene o male, alla fine, chi ha bisogno del mio 'aiuto' - o meglio, mi scrive per parlare di sé - nella maggior parte dei casi è una persona di sesso femminile (non me ne vogliano le persone binarie o trans ma cerchino di capire il senso di quanto vado dicendo).
Perché i maschi si vergognano.
Non tutti ma abbastanza da rendere asimmetrica le richieste.
Chiamatela maschilità tossica, virilità forzata, machismo o mascolinità egemone ma il risultato è sempre quello.
Uomini fragili perché costretti a essere sempre all'altezza di certe aspettative culturali e sociali, ai quali non è permesso chiedere aiuto per il proprio malessere.
Però non voglio fare un torto a tutti quei figli di adamo che mi scrivono e che davvero non sono pochi, comunque.
Il malessere non ha genere, semmai si declina in contesti e con azioni differenti ma alla fine - al di là che gli effetti devastanti siano più evidenti sulle donne - se faccio fatica io per primo ad aprirmi e a rigettare certi bias patriarcali, figuriamoci se posso chiederlo a uomini decisamente meno fortunati di me.
Perché fino a oggi è dipeso molto dalla fortuna... di avere avuto un padre e una madre amorevoli nel modo giusto, amici e coetanei di un certo tipo, ambienti di studio e di lavoro predisponenti a una certa visione della società.
Fino a oggi fortuna...
Domani vediamo dove ci avrà portato questa nuova sensibilità sociale, spero non effimera e di pancia come dentro di me sento il timore.
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spettriedemoni · 7 months ago
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STIAMO CALMI!
Non ci posso ancora credere. Non devo crederci. Non ancora.
Però sembra proprio che... no, non ce la faccio a dirlo.
Tengo i piedi ben saldi... sulle nuvole.
E chi cazzo dorme ora?
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occhietti · 3 months ago
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La buona notizia siamo noi.
Noi che guardiamo gli orrori del mondo e decidiamo di entrare in scena lo stesso, di agire, di seminare, di condividere le nostre esperienze, le nostre conoscenze, la nostra voglia di trasformare ogni dolore in amore.
Noi che possiamo essere la vera alternativa vivente al presente, abbiamo una responsabilità storica di portata straordinaria.
Noi tutti possiamo organizzare mille e mille incontri di qualsiasi portata, da una stretta di mano e un sorriso, dall'ascolto di chi soffre, alla mostra, al concerto, al convegno, dall'abbraccio personale all'evento dietro casa nostra.
Siamo noi la sola buona notizia possibile,
il solo faro che splende nella notte.
Certo, io credo di volerlo essere, ma anche tu che mi leggi puoi fare lo stesso, tu che forse non sai ancora se annuire o se dire di no, tu che vorresti assentire, ma ti chiedi "E io che cosa posso fare?".
Certo, là, fuori dalla porta di casa il mondo è feroce, le grida di odio e di guerra sommergono ogni nostro tentativo di respirare pace, amore, bellezza, bontà, coraggio.
E allora? Noi lo vediamo tutto questo?
Benissimo, ecco la buona notizia allora.
Se la verità viene uccisa ogni giorno davanti ai nostri occhi, non ci resta che essere noi ad affermarla di nuovo.
Se la bontà non viene più praticata dal mondo che abbiamo attorno a noi, ammesso che sia proprio così, dobbiamo essere noi a mostrare bontà, cose buone, lì dove viviamo.
Se la bellezza muore nel "mi piace o non mi piace" che rende bella una buccia di banana incorniciata, dobbiamo essere noi a ridipingere il bello, suonare il bello, parlare il bello, danzare il bello, aiutare a far sì che si veda il bello.
La buona notizia siamo noi.
Solo noi possiamo essere la luce della "speranza attiva" di un futuro migliore. Noi siamo la reale luce nella notte oscura del presente.
Noi che ad esempio possiamo "aiutare in pratica" i ragazzi che non ce la fanno, o quelli che non sanno le cose, o che non hanno alternative, o la forza.
Siamo noi che possiamo mostrare l'esempio delle nostre vite, insegnare ciò che conosciamo, dare tutto di noi stessi, risorse, tempo, denaro, idee per seminare un mondo migliore di questo.
Chi vede il mondo nuovo
è la sola buona notizia che esista.
Io che faccio?
Incontro le persone, mi spendo come posso, scrivo, come in questo momento, che mi sveglio con questi pensieri un'ora prima dell'alba, perché si getti un seme vero, bello, buono nel mattino di chi sta per leggermi.
Perfino, mi metto a recitare parole spirituali, strano ma vero, per far passare i concetti, per dare vita a certi sublimi semi della bellezza interiore.
È poco? È una goccia nell'oceano? È solo un ideale?
L'alternativa sarebbe "rinunciare", darsi per vinti, lasciarsi andare a credere di non essere capaci, di non avere il talento o le forze per cambiare il mondo.
No grazie, io non smetterò di incarnare la buona notizia che posso fare agire attorno a me.
La buona notizia siamo noi.
Noi. Io, tu, loro, voi. Chi altri sennò?
Noi possiamo impegnarci a dare noi stessi. Possiamo farlo. Possiamo fare tantissimo. Possiamo fare tutto.
Possiamo aiutare così tanto, possiamo seminare, offrire opportunità, diffondere conoscenza, se solo vogliamo farlo, se solo capiamo che la trasformazione del mondo non verrà mai da fuori, dall'alto, che sia dal Cielo, dal Comune, dallo Stato, dall'amico, dal padre o dalla madre, o dall'altro.
La vera, vivente, reale, attiva e presente
buona notizia siamo noi.
- Matteo Gazzolo - da "La vita continua"
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