#nero gallo
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calming-chaos · 2 years ago
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efexbe · 1 year ago
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savage love by sophie lark
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emvisual · 1 year ago
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Paul Newman leyendo
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hiloedits · 2 years ago
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— nerocamille headers
like or reblog if you use/save.
© hiloedits on twitter.
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divulgatoriseriali · 2 months ago
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Dal Chianti Classico al Vinsanto: viaggio nel vino etrusco e romano
In tutte le parti del mondo la parola Chianti risveglia nelle persone pensieri stupendi o ricordi indimenticabili. Difatti, è uno dei vini italiani più esportati al mondo. Il Chianti Classico, in particolare, viene venduto per il 10% della vendita internazionale proprio in UK. Ma come è nato il Chianti? Cosa significa Chianti Classico? Qual è la storia del Chianti Classico, Come si distinguono i…
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las-microfisuras · 29 days ago
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EL VIENTO NOS LLEVARÁ *
En mi noche, tan breve, ¡ay! El viento está a punto de encontrar las hojas. Mi noche tan breve está llena de devastadora angustia ¡Escucha! ¿Oyes los susurros de las sombras? Esta infelicidad que siento ajena a mí Estoy acostumbrada a la desesperación ¡Escucha! ¿Oyes los susurros de las sombras? Allí, en la noche, algo está ocurriendo. La luna está roja e inquieta. Y, agarrada a este tejado, podría derrumbarse en cualquier momento. Las nubes, como una multitud de mujeres de luto, esperan el nacimiento de la lluvia. Un segundo, y luego nada. A través de esta ventana, la noche tiembla y la tierra deja de girar. A través de esta ventana, un extraño se preocupa por mí y por tI. Tú, en nuestro césped, pon tus manos –aquellos abrasadores recuerdos– en mis tiernas manos y pon tus labios, llenos de calor vital en contacto con mis tiernos labios. ¡El viento nos llevará! ¡El viento nos llevará!
Forough Farrokhzad, de "Eterno anochecer". Editorial Gallo Nero. TrVersión de Nazanin Armanian.
[* Nota: Este poema figura en la película «El viento nos llevará» de Abbas Kiarostami.]
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magnoliadale · 8 months ago
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Book Boyfriend Series
Adding another Italian lover into the mix. Introducing the loml, Nero Gallo from Savage Lover by Sophie Lark. It's been a long time since I've had one of these.
His base can be found here.
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miraruinada · 1 month ago
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"Sure, Arturia is close to my heart, but so is Hugo and Iovan and such. Gallo has become close recently, too."
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"Wait. They're all blonde."
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"Arturia, Hugo, Nero, Jehtin, Gallo, Iovan, Natalia. Oh no. Oh no. Oh no. Oh no."
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"Arturia, Hugo, Nero, Jehtin, Gallo, Iovan, Natalia, Carla, Piel, Jeanne, the First Emperor... No. No. They're all blonde. They're all blonde!"
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"All the people close to my heart! They're all blonde! Oh no, dude! What the fuck! Granja? Stop! Stop! Stop! Stop! Stop! Stop!"
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cloudwine9 · 1 month ago
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Chianti Classico Collection 2025
Lunedì 17 e martedì 18 febbraio 2025 torna l’ Anteprima “Chianti Classico Collection“, dedicata all’ omonimo vino, come consuetudine andrà in scena alla Stazione Leopolda di Firenze. Vi è la possibilità di degustare in anteprima le ultime annate di Chianti Classico “Gallo Nero” nelle sue tipologie: Annata, Riserva, Gran Selezione, ma anche Vin santo presso gli stands di oltre 210 produttori. La…
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parmenida · 8 months ago
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𝗠𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗔 𝗘 𝗣𝗦𝗜𝗖𝗛𝗘: 𝗖𝗟𝗜𝗧𝗘𝗠𝗡𝗘𝗦𝗧𝗥𝗔 𝗘 𝗟'𝗔𝗥𝗧𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗩𝗘𝗡𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔
Per chi è convinto che le famiglie disfunzionali siano un’invenzione moderna e per chi si ostina a irrigidirsi quando si dice gli antichi Greci – per carità, tanto bravi a fare sculture e scrivere poemi e altre cosucce come la democrazia – erano dei misogini maledetti, eccovi il mito di Clitemnestra.
La famiglia, dicevamo, roba che al confronto la “Family” di Charles Manson pare quella degli spot del Mulino Bianco. Clitemnestra è sorella di Elena e di Castore e Polluce. Tanto per cominciare bene, alla nascita Afrodite scaglia su di lei e sulla sorella una maledizione: sarebbero diventate - Oh mio Dio! - adultere. E capirai, fossero questi tutti i guai le due se ne andrebbero in giro facendo la ruota.
Anche perché le cose all’inizio sembrano girare per il verso giusto: Clit si sposa con Tantalo, re di Pisa (un regno greco, non quella della torre che pende). Quando entra in scena quel violento basta*do di Agamennone le cose vanno a rotoli. Aga è re di Micene e muove guerra a Pisa così, perché s’è svegliato con le balle girate.
Tantalo viene fatto secco e Agamennone, che si è invaghito di Clitemnestra, per fare colpo le prende il bambino che stringe in grembo – figlio suo e di Tantalo – e lo sbatte sulle rocce, dimostrando di essere un vero duro. Che idea si sarà fatta Clitemnestra di Agamennone? Bene, è costretta a sposarlo.
Perché? Ma perché quella volta le cose vanno così, è l’uomo che sceglie.
Passa il tempo e la donna mette al mondo quattro figli: Oreste, Elettra, Ifigenia e Crisotemi. Ora, se un paio di questi danno il nome a celebri complessi della psicologia, capirete che la famiglia di Clitemnestra avrebbe avuto bisogno dei servizi sociali, più che del virilone Agamennone che se ne va in guerra a Tr*ia per coprirsi di sangue e gloria.
Prima di partire, però, Agamennone ne combina un’altra delle sue: quella che gli costerà la pellaccia. Artemide ce l’ha con lui, il motivo? Fate voi, c’è sempre un motivo per avercela con un fesso del genere. Fatto sta che Artemide fa calare il vento e le navi non possono salpare per andare in guerra. Calcante, un indovino celebre per non farsi i ca**i suoi, lo avvisa: “Per farti perdonare, devi fare un sacrificio alla dea!”
Quello pensava a un gallo nero di peluche, ma Agamennone vuole strafare: tra le preghiere e i lamenti di madre e figlia, il re sacrifica alla dea Ifigenia, “carissima doglia di parto” di Clitemnestra. E stavolta quella gliela giura per davvero. E sapete quanto può essere profondo l’odio di una persona che ha abbozzato troppo a lungo.
Passano gli anni. Agamennone fa quello che sa fare meglio: picchia, ammazza, intriga e – quando torna – immagina che la moglie lo aspetti come la manna dal cielo, stendendogli il tappeto rosso. Effettivamente, “rosso” è una parola da tenere a mente, in questo caso. Con sé, porta come bottino di guerra Cassandra, un’altra costretta a subire le avances di quel seduttore da balera. Tanto per capire l’aria che tira, Cassandra è pure lei alla base di un celebre complesso, quello della profezia autoavverante.
Clitemnestra, intanto, libera per anni dal suo carnefice domestico, di cui non prega la morte in guerra solo perché spera di fargli fare la fine del tacchino a Natale con le sue mani, si è trovata l’amico, Egisto, e ha continuato a progettare un “bentornato” indimenticabile per il suo sposo. Un atteggiamento opposto a quello di Penelope, che rimane a filare mentre Ulisse si dà da fare con tutte le ninfe che gli dèi hanno mandato sulla Terra. Lei no, Clitemnestra se la spassa e aspetta Agamennone al varco.
La donna tiene fissa una sentinella fuori dall città e quando finalmente il marito torna, si fa trovare preparata. Gli destina tutti gli onori, anche quando vede che quello si è riportato pure l’amante. Cassandra, come suo costume, avvisa Agamennone: “Guarda che qua ti fanno la pelle!” Quello non le crede e lei gli dice di fare un po’ come gli pare: è abituata.
Agamennone si rilassa e si fa un bel bagno. Mentre sta nella Jacuzzi, però, Clitemnestra si prende la sua soddisfazione e con l’ascia bipenne lo colpisce una, due volte. Quando quello è a terra in un lago di sangue, per sicurezza, cala un altro colpo e poi si presenta ai sudditi, orgogliosa della sua vendetta, di cui fa le spese anche l’incolpevole Cassandra.
C’è un meraviglioso dipinto di John Collier che la ritrae, con l’ascia insanguinata, il portamento fiero e gli occhi spiritati di chi ha fatto quello che doveva fare e ha ancora in circolo la botta di adrenalina.
Per gli antichi Greci, Clitemnestra è il mostro per eccellenza e Agamennone la povera vittima. Inutile dire che, con occhi moderni, non è difficile empatizzare con la donna, portatrice di giustizia, creatura condannata a essere sempre vittima che a un certo punto si ribella. Un comportamento che, allora come oggi, manda in tilt certi uomini, convinti che la donna debba subire e subire, senza mai alzare lo sguardo.
Agammennone fa in tempo a proprie spese a capire che non è così.
Eschilo ci consegna il vibrante monologo di Clitemnestra, vero manifesto della vendetta con buona pace di Kill Bill:
“Io pensavo da tempo a questo cozzo | d'antica lite; e pure tardi, è giunto. | Dove ho vibrato il colpo ora mi accampo. | È stata opera mia, né la rinnego, | che non si scrolli o scampi al suo destino. | Ho stesa, come a squalo, immensa rete | su di lui: il fasto lugubre d'un manto. | Io gli vibro due colpi e in due lamenti | lui s'accascia: gli assesto il terzo, a terra, | in grazia all'Ade, scampo dei defunti. | Agita così l'anima caduto | e soffiando uno sprazzo acre di sangue | m'investe d'una funebre rugiada, | che mi rallegra come la semente | granisce al nembo, che largisce Giove. | Così stanno le cose, cittadini | venerabili in Argo; e ne godrete | voi, se vi piace; io me n'esalto in me. | Si potesse libare sui cadaveri, | qui sarebbe giustizia, alta giustizia – | di tanti mali e maledizioni | costui colmò la coppa in questa casa, | che ora, al ritorno, s'è vuotata solo.”
Il dipinto di John Collier
[Mitologia e Psiche]
#MitiALR
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italiangothicwriteblr · 1 year ago
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a prompt for you: a character learns something new, and it may not be something they want to learn
Happy Tiny Scene Sunday!
Hey! Thanks for the prompt!!
TW for death mentions
The first time, Enrico ascribed the behavior to paranoia.
There had been a fight. Words were exchanged, Feronia swung first, Nova hit back. No one was mortally wounded, only some stung pride. The king of thing that was gossip for a few hours before being forgotten.
But while Martino sewed her wounds, Nova was panicking about retribution.
Enrico tried to reassure her gently. He had gotten into a number of fights when he was her age, most of which he started. In his defense, Giacomo Gallo had a knack for earning himself a smack in the face. After a while, people mostly rolled their eyes when it happened, told him he should calm down, but he never got in real trouble. And he had been far more disliked.
It did briefly cross his mind that he had never been put in handcuffs, especially not ones that left angry red sores on his wrists.
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The second time, he thought she was exaggerating.
They were just joking around. Talking secret tactics with Adrasteia led to discussion of what worked in the past. And talk of the past led to good-natured (he thought) ribbing about his war days.
“Imagine if I did that!” Nova laughed, leaning over to Adrasteia. “I’m pretty sure they just burn you at the stake right there, no trial!”
Nova must have meant that in the wake of Orsina’s betrayal, the king’s heir would be much more harshly watched, Enrico reasoned. Still, he couldn’t imagine even the worst offense getting such a harsh sentence.
The third time, he started to wonder.
He would happily admit to fighting against it when Nic had shown up with their old enemy, insisting on sanctuary. He felt like the only one with any common sense, arguing about taking in the only person more at fault for the war than him.
But he relented. Of course he did. If only for the chance to have some leverage over his old enemy.
They were sitting around after a run in with some of Nero’s faction when he heard it.
“I learned my lesson from last time,” Nova was saying, “I didn’t get into a fight with them. Those cuffs hurt.”
“Oh, absolutely. Just count yourself lucky you didn’t get the collar.” Giacomo said, with a relaxed air that didn’t seem to match his statement. “I got dragged into plenty of fights when I was your age.”
That’s what you got for teaming up with a madman, Enrico thought with a snicker. Though he was amazed that a king would punish his own second in command so harshly.
“Wasn’t there another purge right before the war?” Adrasteia asked from Giacomo’s other side.
“Yep. That’s what I grew up in. The Imperatrice at the time was…let’s just say, if you had lived under her you would understand why a country might want anything else.”
Enrico knew that, of course. He had known Marinella well, and while she was a brilliant woman, no one wept when Leonidas took her place on the throne.
“She and her court loved any excuse to bring out the tantalum. That’s how I met Basilio, actually, he got me out of it once! Anyway, I didn’t get the collar until a while later, when Basilio dragged me to Vinoseta with him for some negotiation. I got into a fight with one of the royal delegates, he threw a punch, and I couldn’t use magic for a week.”
Shit. Enrico remembered that trip. As often happened when they were in the same room, he and Giacomo had a screaming match. The other man said something particularly enraging and Enrico slapped him. They fought for a minute, they were pulled apart, and that was the end of it.
He stopped thinking about it before he could make the connection, between that memory and Nova’s constant reluctance to fight back against people like Feronia or Nero.
Despite that, it kept nagging at him until the fourth time.
Had he been the problem all those years? Was he no better than Feronia, using his influence against someone who couldn’t fight back?
Nova was in the middle of asking Livia and Adrasteia to go interrogate a Southern spy, which struck him as a bit odd. That was typically something she reveled in doing herself.
"I can't," she explained once they had left, "if I get anything out of them, they'll just accuse me of enchantment."
She laughed, but it was a more an annoyed chuckle.
“Would that hold up in court?” Enrico asked, confused.
Nova looked at him as if he had grown two heads.
“That’s what everyone does. Just say “bewitched” and get exonerated. You’ve never done it? No offense.”
“I knew people said it sometimes, but to this scale?”
“It’s what you’re expected to do, almost. You could have made your life a lot easier after the war, I’m surprised no one suggested it to you. You had a scapegoat and everything!”
Looking up from his conversation with Adrasteia, Giacomo gave them a mock salute.
“Even if they don’t say it, people will assume it if they hear you were there.” Giacomo said to Nova. “Trust me on this one, there’s only so attempted tantalum poisonings a person can survive.”
He and Nova laughed like they were sharing a private joke.
Suddenly, Enrico’s thoughts turned to a memory he had repressed.
No. No. No.
Soon after the war, a few of the dukes and counts had come to him, asking if they could have royal permission to punish those responsible. Enrico had smiled and agreed, just happy that they blamed someone other than him. He gave them his blessing to do whatever they wanted to the other side.
He didn’t know they were doing this.
Hundreds of memories were being reevaluated. For years he had sparred with an enemy, thinking himself the underdog, when he had every advantage. And he made use of them, without even thinking about it.
Everything he watched Nova suffer, all the times he had watched Adrasteia clean her wounds or reassured her after a nasty comment: This was happening behind the scenes of each of his battles with Giacomo. And Nova had a big group for support—all Giacomo had in terms of friendship was Basilio.
No wonder he hated Enrico so much.
No one seemed to notice him scurrying off, and going to the one person who could give him clarity.
“Hey.” he rapped on Martino’s door. “I have a question.”
Martino gave him a look which he had learned meant to continue.
“You were there, do you think…was I the problem? I never thought about it, but when me and Giacomo would fight…”
“You always started it.” Martino interrupted. “No sorcerer with a brain starts a physical fight, especially not with the king’s friend. But when you would beat the crap out of him, he hit back. I’ll never forget the week they brought out the collar.”
Enrico really didn’t want to know what the collar was
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Rivisitazioni
Frankenstein, lo ricordo, è il medico, il barone Victor. Eppure appena si sente il nome in questione, la prima immagine che viene in mente è questa:
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cioè il ruolo della Creatura che Boris Karloff ebbe in una serie di film prodotti dalla Universal con la regia, tra gli altri, di James Whale, negli anni ‘30. Partendo dal capolavoro di Mary Wollstonecraft Godwin Shelley, pubblicato nel 1818 e riedito dalla stessa autrice nel 1831, tantissimi hanno pensato di farne un film, per quella che è, con Dracula e i Vampiri, il soggetto più trasporto della storia del Cinema. Ho ritrovato una lista, da un’idea di Marco Giusti, che raccoglie alcune perle.
La Parodia - Frankenstein Junior, Mel Brooks, 1974
Uno dei massimi film comici di tutti i tempi. Gene Wilder è il nipote del dottore, Peter Boyle nel ruolo della vita dopo Crazy Joe (di Carlo Lizzani, sulla figura del gangster Joe Gallo) è la Creatura, Marty Feldman il più indimenticabile degli Igor, Teri Garr è Inga, Cloris Leachman è Frau Blücher. Una marea di gag, camei leggendari (Gene Hackman nel ruolo dell’eremita), Mel Brooks scopre per caso che lo sceneggiatore dei film di Whale, Gerald Hirschfeld, conservava ancora le scenografie originali, che furono usate nella stessa maniera dei film degli anni ‘30, compreso montaggio e riprese in bianco e nero. Gli Aerosmith riprendono una delle battute di Igor, Walk This Way, per farne un imperituro inno rock. Stracult!
Gli Inglesi - i Frankenstein degli Hammer Studios
La casa di produzione che diffuse i film horror negli anni ‘60 e ‘70. Peter Cushing è nei film di Terence Fischer il barone medico, che in ogni film diventa più cattivo e malefico, e le peripezie della creature fruttarono 7 film tra il 1957 e il 1974. Il più bello è Distruggete Frankenstein del 1969, con annessa scena di stupro, imposta dai produttore per rendere pruriginosa la storia (e del tutto inutile ai fini della sceneggiatura) con il mostro che è Freddy Jones, il padre di Elephant Man di David Lynch (prodotto da Mel Brooks).
Il Blaxploitaion
Nella leggendaria trilogia delle rivisitazioni black dei film, Blackenstein (1973) supera di molto per trash sia Blacula che il leggendario Abby, rivisitazione de L’Esorcista. Il mostro, il cui trucco fu curato da Ken Strickfaden, il truccatore dei Frankestein di Karloff, non fa paura per niente, ha la faccia molle e sembra un Arnold gigante. Il successo nullo della pellicola impedì la trilogia, dato che erano già pronti The Fall Of The House Of House Of Blackenstein e Blackenstein III.
Franco e Ciccio
Immancabile la rivisitazione del duo comico. Regia di Steno, titolo bizzarro, Un Mostro e Mezzo (1965), Ciccio Ingrassia è il dottore, Franco Franchi la cavia. Vuole diventare come Carlo Ponti, il famoso produttore, che è brutto, ma ha come moglie il suo idolo: Sofia Loren. Scena cult: quando dopo la creazione, Franco dice al dottore: Mi viene da ridere, mi ha fatto la faccia da fesso.
Il Trash
Non si sa ancora chi fu il regista di uno dei massimi trash movie di ogni tempo: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette (1973). Ai più risulta Robert Oliver, regista americano dei b movie, per altri da Oscar Brazzi, che era sceneggiatore per i Bertolucci e famoso produttore, nonchè fratello del famoso attore italiano Rossano Brazzi. Che si macchia una grande carriera facendo il ruolo del Conte (non barone) Frankenstein, che produce mostri aiutato da una pattuglia di strani tipi, tra cui alcuni dei più grandi protagonisti del cinema di serie B: Gordon Mitchell come Igor, il nano vero Michael Dunn come gobbo Genz, che si mangia i pezzi degli esperimenti del Conte, Luciano Pigozzi (uno che ha recitato in 180 film!), Ciro Papa, qui battezzato Xiro Papas e anche produttore (Papa era di Torre Annunziata) ma soprattutto la creatura, che prende vita dai resti di un uomo di Neanderthal, il mitico Salvatore Baccaro, qui battezzato Boris Lugosi. Che nel film era così:
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L’ultragore
Il Mostro È In Tavola... Barone Frankenstein (1973)
Uno dei film in 3D sulle vicende del famoso dottore, prodotto da Warhol, Carlo Ponti, girato da Paul Morrissey e da Antonio Margheriti per le riprese in 3D. Tonino Guerra è accreditato alla sceneggiatura, il film vede Udo Kier folle barone che crea un mostro donna, una giovane Dalila Di Lazzaro. Little Joe Dallessandro è il giovane aiutante, uno stalliere, ed era già passato alla storia per essere citato in Walk On The Wild Side di Lou Reed e, secondo la leggenda, di essere il modello del jeans nella copertina di Sticky Fingers dei Rolling Stones.  Penso sia introvabile la versione originale, quelle che si trovano oggi tagliano tutte le scene “macabre” ed erotiche.
Versione Giapponese
Furakenshutain Vs Baragon - Inoshiro Honda, 1965
I giapponesi rubano ai tedeschi durante la guerra un pazzo esperimento per creare un uomo invicibile. Però durante uno studio, la creatura viene bombordata da radiazioni, che lo fanno crescere a dismisura. Sul punto di essere distrutto, un gruppi di archeologi fa rinascere un mostro, Baragon (una specie di Godzilla con il naso a lampadina) e si decide di farsi aiutare dal gigante per sconfiggere il mostro. Grandissimo!
Sono super accette altre segnalazioni!
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mariozepponiarte · 5 days ago
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AERTSEN, Pieter Pittore fiammingo (nato nel 1508, Amsterdam, morto nel 1575, Amsterdam) Cristo e l'adultera 1557-58 Olio su tavola, 122 x 178 cm Nationalmuseum, Stoccolma La frutta e la verdura rappresentate nei dipinti di Aertsen sono cibi contadini, ma sono una festa per gli occhi. Le sue scene di mercato non sono spaccati di vita quotidiana, ma invenzioni plausibili. Molti dei frutti e delle verdure raffigurati nelle sue opere hanno connotazioni sessuali e alcuni di essi venivano mangiati come afrodisiaci. Nel presente dipinto, l'artista accosta la narrazione biblica a una scena di mercato, incoraggiando gli osservatori a riflettere sulla relazione tra amore e lussuria, tra attrazione sessuale e seduzione visiva. Il primo piano del dipinto è pieno di allusioni sessuali. Sul lato sinistro, un uomo mostra a una donna le sue file di cipolle. Sebbene ciò possa sembrare innocente e banale, le cipolle erano comunemente utilizzate come afrodisiaci. Inoltre, secondo il folklore proverbiale, sbucciare una cipolla era come sbucciare i vestiti, perché poteva facilmente causare lacrime. Sulla destra, un uomo afferra un gallo nero, un'allusione fallica, in una mano, e un cestino per le uova, un'allusione vaginale, nell'altra.
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las-microfisuras · 1 year ago
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Soy feliz. Hacía tanto tiempo que no podía decir esto: ¿qué será lo que me transmite esta sensación tan íntima y precisa de alegría, de ligereza? Nada. O casi. Un silencio maravilloso me rodea: la habitación del hotel, en la que llevo cinco minutos, da a un gran monte, muy verde, con alguna que otra casa modesta y normal. Llueve. El murmullo de la lluvia se mezcla con unas voces distantes, densas, incalculables. La terracita de delante brilla por la lluvia y sopla un aire fresco.
La sensación de paz y de aventura que siento en este hotel del interior de Isquia es una de las cosas que la vida, a estas alturas, te brinda sólo muy raramente. Un lugar donde me parece haber estado siempre. Me hace pensar en el Friul, en Carnia, en Emilia. Sólo de vez en cuando una voz cercana me recuerda que estoy en el Sur. Me espera algo formidable: aquello que uno espera cuando es niño, el primer día de vacaciones, cuando todavía tiene por delante un verano eterno.
¿Cómo he llegado aquí? Cuando lo pienso, ahora que sólo hace unos minutos que me hallo sumido en esta paz doméstica, me parece que llevo a mis espaldas un viaje homérico.
De ser capaz, me gustaría describirlo para aquellos lectores que nunca han salido de su pueblo, su ciudad, salvo para hacer algún breve viaje por la provincia, y que sueñan con Capri e Isquia como yo he soñado con ellas, como un niño. Necesitaría un libro entero, porque no ha ocurrido nada: sólo han ocurrido las cosas que pertenecen tan sólo a la vida, y que, al cabo de cinco minutos, mueren. 
- PIER PAOLO PASOLINI, de La larga carretera de arena (La lungha strada di sabbia) Gallo Nero 2018, traducción de David Paradela López.
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sinnerssquarehq · 1 month ago
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Welcome to Sinner's Square, may your sins purge your soul. The following applications have been accepted. Please send in your accounts within the next TWENTY-FOUR hours or the role of JONATHAN BAILEY will be reopened. Let us know if you need more time.
(JONATHAN BAILEY, CIS MAN, HE / HIM) Oh, is that FIERO GALLO? I heard the THIRTY year old is LOYAL. But don’t let that pretty face fool you, they are also STUBBORN. Makes sense seeing how they are a ASSOCIATE in the SERPENTS gang. (emmy !!! ) WANTED CONNECTION : Nero’s new obsession.
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miraruinada · 4 hours ago
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list of people he's befriended outside the young farmers:
an incredibly angry and incredibly short warlord (Nobunaga)
the world's scariest buddhist (Kagetora)
a fellow peasant (Jeanne)
a theatrical emperor (Nero)
the literal founder of his greatest enemy (First Emperor)
the literal first king of man (Alulim)
Protect That Smile (Uta)
the burger king (Arty)
the burger king's goth phase (Salt) (Now wife)
the literal person who aided in killing him (Gallo)
Please Get Medical Help (Okita)
Best To Ever Do It (Tatyana)
Worst To Ever Do It (Yunuen)
acts like a grandma (Stheno)
truly a man of the people, all walks of life
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