#natale occupato
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Gian Maria Volonté, il 25 dicembre 1971, in una fabbrica della Coca Cola occupata.
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La festa dell'uovo
Anche la Pasqua, come il Natale, era inizialmente una festa soprattutto religiosa, divenuta col tempo un’importante festa dedicata ai bambini. Come mostrano il suo nome in molte lingue e i riti a essa connessi, la Pasqua possiede profondi significati simbolici in relazione alla nascita, alla rinascita e alla fertilità. I termini tedesco e inglese derivano dal nome della divinità germanica Ostara, dea della primavera e della fecondità. Suo contrassegno era l’uovo e suo messaggero la lepre; fu questa l’origine dell’uovo di Pasqua e della Lepre di Pasqua. L’uovo occupa un posto di rilievo nei miti della creazione di tutto il mondo a significare la nascita e già a partire dal IV secolo ne è attestato il collegamento con le cerimonie pasquali. Nel XII secolo la chiesa cattolica diede la sua legittimazione a tale collegamento introducendo la Benedictio Ovarum (*), la benedizione delle uova, e autorizzandone un uso particolare nelle festività pasquali. Da allora l’uovo ha sempre occupato un posto centrale nella celebrazione della Pasqua, dalla tradizionale corsa delle uova, alla caccia alle uova da parte dei bambini, all’uso di regalare uova riccamente decorate. La lepre, come poi il coniglio, si prestava naturalmente a simboleggiare la fertilità, per la sua nota prolificità. Il primo riferimento in lingua tedesca alla lepre in rapporto all’uovo pasquale risale al 1572, quando peraltro l’usanza era da lungo tempo affermata.
(*) Libriaco: Propenderei per una Benedictio *Ovorum*!
B. Bettelheim, [A good enough parent, 1987] Un genitore quasi perfetto, Milano, Feltrinelli 2014 [Trad. A. Bottini]
Immagine: Petrit Halilaj e Álvaro Urbano, Ensemble lunare per mari in rivolta - Particolare. Dalla mostra Thus waves come in Pairs, Ocean Space. Venezia, Chiesa di san Lorenzo, 2023. Foto: per gentile concessione di Robyn Yeary.
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Vi parlo del C-drama Hidden love e vi consiglio dei libri simili
Ho appena finito di vedere un drama cinese che inaspettatamente mi è piaciuto molto, si tratta di:
HIDDEN LOVE
Trama: Sang Zhi si è innamorata a tredici anni di Duan Jia Xu, l'amico di suo fratello maggiore, che ha cinque anni più di lei. Il suo amore non ha mai vacillato seppur tenuto segreto e quando ormai al primo anno di università lo reincontra il suo cuore gioisce. E anche lui ora che la vede adulta e la frequenta si rende conto di quanto gli sia cara e non come una sorellina minore, ma come qualcosa di più, che non ha mai conosciuto prima.
Link per la visione su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=guO5E88iiYA&list=PLIPiKkS-FpK9FBPbX-0X-MDicBEQvjfas
Link colonna sonora: https://www.youtube.com/watch?v=4eUlNiuyQUE&t=278s
E' molto meno pieno di clichè, più lineare e meno drammatico della maggior parte dei drama cinesi, perciò ve lo consiglio se vi piace il tema: lei che si innamora del migliore amico del fratello.
E per gli amanti del genere ecco anche una Lista di libri rosa contemporanei dove la protagonista è innamorata del migliore amico di suo fratello:
- Just one of the guys, di Kristan Higgins (inedito in italiano)
Link affiliato: https://amzn.to/3Ro38q8
Cresciuta con quattro fratelli nello stato di New York, la giornalista Chastity O'Neill è stanca di essere solo uno dei ragazzi. Quando torna nella sua città natale, decide che è ora di entrare in contatto con il suo lato femminile. Mentre sta scrivendo una storia sugli eroi locali, incontra un dottore che sembra il candidato perfetto per mettere alla prova le sue nuove astuzie femminili. C’è solo un problema: il pompiere Trevor Meade, il suo primo amore e l’unico uomo che non è mai riuscita a dimenticare, anche se lui sembra averla superata benissimo. Eppure, più tempo trascorre con il Dr. Perfect, migliore sarà l'aspetto di Trevor. Ma con la concorrenza sfacciata, l'irresistibile Trevor inizia a vedere Chastity più che un'amica. . . .
- Fix her up, di Tessa Bailey (inedito in italiano)
Link affiliato: https://amzn.to/3z3KUnt
La famiglia di Georgette Castle gestisce la migliore attività di ristrutturazione di case della città, ma lei ha scelto palloncini invece di progetti e da allora non l'hanno più presa sul serio. Georgie adora organizzare feste di compleanno per bambini e far ridere la gente, ma non a sue spese. È determinata a trasformarsi in una Donna di Mondo... qualunque cosa significhi. E chi meglio della star sportiva residente e favorita dei tabloid può aiutarla a rifarsi una nuova immagine? Travis Ford era il debuttante più in voga della major league di baseball quando un infortunio pose fine alla sua carriera. Ora sta cambiando casa per tenersi occupato e cercando di dimenticare i suoi giorni di gloria. E poi c'è Georgie, la sorella del suo migliore amico, che non è più una ragazzina. Quando lei propone un piano assurdo - far finta di uscire insieme, per scioccare la sua famiglia e aiutarlo a trovare un nuovo lavoro - lui è d'accordo. Qual è il danno? Non è reale. Ma la ragazza che Travis prendeva in giro ora è una donna divertente e piena di vita, e non c'è niente di falso su quanto lui la desideri...
-Sono pazza di Jason Thorn, di Ella Maise
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Ricordo perfettamente la mia prima cotta. Ero innamorata persa di Jason Thorn. Con lui ho sentito per la prima volta le farfalle nello stomaco. Sembra romantico, no? Invece mi ha spezzato il cuore. Mi ha sempre vista come la sorellina del suo amico, tutto qui. Da allora ho cercato di evitarlo il più possibile e mi sono concentrata sull'altro mio grande amore: la scrittura. Anche Jason è andato avanti. Molto avanti, direi. Ora è una superstar di Hollywood e non c'è persona, in tutti gli Stati Uniti, che non conosca il suo nome e il suo irresistibile sorriso. Quando ho saputo che avrebbero realizzato un film tratto da uno dei miei romanzi ho pensato che finalmente tutti i miei sogni si stessero realizzando. Ma indovinate chi è stato scelto per il ruolo di protagonista?
-Promesse che avremmo voluto mantenere, di Monica Murphy
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Sylvie sa bene che per lei Spencer Donato è off-limits. Lui è misterioso, affascinante e soprattutto è il migliore amico di suo fratello, motivo per cui mai e poi mai dovrebbe innamorarsene. Eppure, nei corridoi della Lancaster Prep, tra una lezione e l’altra, tra i due scatta la scintilla. Nessuno, tuttavia, deve sapere di loro: si incontrano di nascosto, dove non possono essere visti. Col passare del tempo, per Sylvie, Spencer diventa il primo amore, il principe azzurro che ha sempre sognato. Per un glorioso istante, si convince che tra loro possa durare per sempre. Poi, però, le circostanze costringono Sylvie a tradire la fiducia del ragazzo che ama. Lei è convinta di averlo perso una volta per tutte, ma quando lo rincontra al matrimonio del fratello, l’attrazione è irresistibile. Dopo tutto il tempo trascorso e dopo tutti i segreti, Sylvie e Spencer troveranno di nuovo la strada l’una al cuore dell’altro? Menzogne, rivelazioni inaspettate e seduzione: bentornati alla Lancaster Prep Una storia di promesse infrante e segreti svelati, impossibile da dimenticare.
-Resta con me per sempre, di Elle Kennedy
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Gli opposti si attraggono, lo sanno tutti. In effetti, non c’è una sola ragione per cui non riesco a smettere di pensare a Colin Fitzgerald, l’insopportabile giocatore di hockey del gruppo di amici di mio fratello. Generalmente i ragazzi super tatuati, fissati con i videogiochi e insopportabilmente nerd non fanno per me. Come se non bastasse, mi considera superficiale. E questo non gioca per niente a suo favore. Ma non è nemmeno il problema peggiore: il suo migliore amico ha una cotta pesante per me. E io sono appena andata a vivere insieme a loro. Già, sono diventata la coinquilina del ragazzo che non potrò mai avere, perché Fitzy ha messo subito le cose in chiaro: non è interessato a me. E nonostante l’elettricità che si percepisce tra di noi, non ho nessuna intenzione di fargli credere che gli corro appresso. Con l’inizio dei corsi universitari e un ambiente del tutto nuovo ho parecchie altre cose di cui occuparmi. E se Colin dovesse accorgersi di quello che si sta perdendo… meglio per me.
-Il mio rischio più grande Emma Hart
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Quando Cam, il fratello che amava più di ogni altra cosa al mondo, muore in un terribile incidente d’auto, per Roxy è l’inizio di un incubo: per dimenticare quella tragica notte e tutto il suo dolore, cerca consolazione nell’alcol, nelle droghe e in avventure occasionali. E così, dopo anni dal loro ultimo incontro, la ritrova Kyle, che resta sconvolto: la sorellina del suo migliore amico si è trasformata in una ragazza disperata, autodistruttiva, sgarbata... e sexy da morire. Kyle ha giurato a Cam che si sarebbe preso cura di lei, perciò decide di fare tutto il possibile per riportarla sulla retta via. Ma presto si ritrova diviso tra i sensi di colpa e l’amore che inizia a provare per lei, mentre Roxy, che ha sempre avuto una cotta per lui, non riesce a credere che i sentimenti del ragazzo siano sinceri: e se stesse mentendo solo per mantenere la promessa di proteggerla? Tra incomprensioni, attrazione, paure e baci infuocati, Kyle e Roxy tenteranno di imboccare la strada verso la felicità.
-L'amico di mio fratello Kendall Ryan
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Smith Hamilton rasenta la perfezione: è intelligente, bello e ricco sfondato. Ma si ricorda bene di quando le cose erano molto diverse. E non ha nessuna intenzione di rovinare tutto proprio adesso. Specialmente non con la sorella del suo migliore amico. Questo significa tenere Evie a distanza di sicurezza. Perché quella ragazzina fastidiosa si è trasformata in una donna irresistibile. Evie Reed sa di essere una privilegiata. Ha una famiglia che la ama e ha cominciato a gestire la comunicazione dell’azienda di lingerie di cui i suoi sono proprietari. Anche se adora il suo nuovo lavoro, non può fare a meno di pensare che le piacerebbe avere qualcuno per cui indossare i completini sexy che promuove. La sua cotta di sempre per Smith non la aiuta affatto. È determinata a fare in modo che smetta di vederla come una ragazzina e per questo ha un piano (quasi) infallibile: infilarsi furtivamente nel suo letto. Quello che non sa è che le cose potrebbero precipitare molto in fretta, e lei e Smith dovranno trovare al più presto una soluzione. Insieme.
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Rihanna
Rihanna è tra le icone pop più importanti degli anni Duemila.
Donna dalle mille risorse, si è fatta conoscere in tutto il mondo come popstar per poi esprimere il suo eclettismo e creatività, nel cinema e, soprattutto, nella moda.
Cantante, attrice, imprenditrice e diplomatica, ha sposato diverse cause sociali.
Nel 2022 è stata dichiarata la più giovane miliardaria degli Stati Uniti, l’anno precedente era stata nella lista delle 100 donne più potenti al mondo.
Ha venduto oltre 60 milioni di album ed è stata la terza artista, dopo i Beatles e Mariah Carey ad avere più hit al numero uno della classifica statunitense.
Nel 2018, dopo che le era stata intitolata la strada dove aveva vissuto, è stata nominata ambasciatrice straordinaria e plenipotenziaria di Barbados, con la responsabilità di promuovere il sistema educativo, il turismo e gli investimenti per l’isola natale. Tre anni dopo, nella cerimonia di proclamazione della repubblica caraibica, è stata dichiarata eroina nazionale dalla presidente Sandra Mason.
Nata col nome di Robyn Rihanna Fenty a Bridgetown, nell’isola di Barbados, il 20 febbraio 1988, da Ronald Fenty, capo magazziniere afro-barbadiano con origini irlandesi e Monica Braithwaite, contabile nativa della Guyana con discendenza afroamericana, che hanno divorziato quando aveva quattordici anni.
Vittima di bullismo a scuola, a causa del suo colorito di pelle troppo chiaro, è cresciuta ascoltando musica reggae e iniziato a cantare a sette anni. A quindici aveva già la sua prima girl band con cui è stata notata dal produttore Evan Rogers che le ha subito proposto un contratto per il quale, l’anno successivo, si è trasferita negli Stati Uniti, dove è avvenuta la svolta pop rock.
Ha debuttato nel 2005, all’età di diciassette anni, con l’album Music of the Sun, entrato alla decima posizione della Billboard 200, il singolo Pon de Replay ha raggiunto la seconda posizione della Billboard Hot 100. Da quel momento la sua carriera è decollata alla velocità della luce. Ha suonato in tutto il mondo e prodotto otto album in studio e numerosi singoli che hanno occupato i primi posti nelle classifiche internazionali ricoprendola di premi e onorificenze.
Donna dai molti record, nel corso della sua carriera ha accumulato nove Grammy Awards, tredici American Music Award, dodici Billboard Music Awards, due BRIT Awards, quattro MTV Video Music Awards, quattro MTV Europe Music Awards, otto People’s Choice Awards e sette iHeartRadio Music Awards. E ancora, l’Icon Award, istituito apposta per lei, per aver influenzato profondamente la cultura pop a livello globale e il Fashion Icon Award dal Council of Fashion Designers of America. Ha ricevuto anche prestigiose onorificenze per il suo impegno umanitario.
Nel 2023 ha ottenuto la sua prima candidatura all’Oscar nella categoria miglior canzone originale per Lift Me Up, tratta dalla colonna sonora del film Black Panther: Wakanda Forever.
Il suo debutto cinematografico è avvenuto nel 2006 nel film Ragazze nel pallone – Tutto o nientea cui sono seguite, negli anni, diverse celebri interpretazioni in una decina di film tra cui Battleship e Ocean’s 8.
Nonostante quella che sembra una vita scintillante, ha subito violenza domestica da uno dei suoi partner.
Da sempre impegnata anche nella moda, ha firmato diverse prestigiose collezioni e lanciato prodotti cosmetici e profumi che l’hanno resa una delle più importanti imprenditrici del pianeta.
Icona fashion, utilizza la sua notorietà per portare avanti messaggi politici, in febbraio 2020 è apparsa sulla copertina di British Vogue indossando il durag, copricapo che veniva utilizzato storicamente dalle schiave nere, con il tempo è diventato un simbolo politico, mai nessuno in precedenza l’aveva indossato sulla copertina di una rivista.
Molto attiva nel sociale, ha dato vita a fondazioni e importanti eventi per sostenere la ricerca contro il cancro e l’AIDS, si è esposta contro numerose battaglie sociali, ha cantato per aiutare le persone vittime del terremoto di Haiti nel 2010 e donato 15 milioni di dollari per la lotta al cambiamento climatico.
Rihanna trasforma in oro e bellezza tutto quello che tocca.
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Protesta a Natale davanti alla Pinacoteca
Un presidio ha occupato la mattina di Natale il portico davanti alla Pinacoteca nazionale di Bologna, in via delle Belle Arti. L’iniziativa organizzata dai lavoratori è per protestare contro l’apertura straordinaria prevista per le festività natalizie dal ministro Sangiuliano, ma anche in solidarietà “ai più sfortunati colleghi assunti dal museo tramite Ales Spa”. “Diversi lavoratori della…
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Le Opere del Natale: Adorazione del Bambino di Lorenzo di Credi
L’Opera del Natale che vi propongo oggi è l’Adorazione del Bambino dipinta da Lorenzo di Credi nel 1496, molto probabilmente per il convento delle Murate di Firenze. Il centro dell’opera è occupato dal Bambino adorato dalla Madonna, da San Giuseppe e due angeli. Il Salvatore semi sdraiato su di un panno al di sopra di una fascina di spighe di grano che rimandano col pensiero al pane spezzato…
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#antonietta bandelloni#artblogger#arte#artinfluencer#beauty#bellezza#dipinti#english#Firenze#Galleria dell&039;Accademia#Le Opere del Natale#masterpiece#renaissance#restoration#rinascimento
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Custodi di arte e fede: Cattedrale di Westminster
Con il suo stile gotico l’abbazia di Westminster, nel centro di Londra, è la storica sede delle incoronazioni e delle sepolture dei monarchi britannici. L’abbazia venne chiamata così per distinguerla da St. Mary of the Graces, situata a est del parlamento di Londra e sede di un monastero cistercense, la sua costruzione venne promossa da Edoardo il confessore, per adempiere a un voto fatto quando si trovava in Normandia, se Dio se lo avesse riportato al trono d’Inghilterra avrebbe compiuto un pellegrinaggio a Roma. Una volta re Edoardo non poté compiere il pellegrinaggio e chiese al Papa come fare per esser dispensato dal voto, proposta che sfociò nella decisione della costruzione di un monastero dedicato a San Pietro. Il luogo prescelto per la nuova chiese fu Thorney Island sul Tamigi dove esisteva dal 616 un piccolo santuario, in onore di un pescatore che aveva avuto una visione di San Pietro, infatti il 29 giugno da sempre i pescatori del Tamigi portano in dono a San Pietro un salmone, poi ricevuto dall’abate di Westminster. Il santuario verso il 970 venne ampliato con la costruzione di un convento benedettino da parte di San Dunstano. Re Edoardo nel 1045 iniziò la costruzione di una grandiosa chiesa in stile romanico consacrata nel 1065, ma nel 1298 un incendio la distrusse e venne ricostruita in stile gotico - francese dal re Enrico III che affidò i lavori all’architetto Henri de Reims. Nel 1376 la navata fu rifatta dall’architetto Henri Yevele, che curò anche la Torre di Londra e il Palazzo di Westminster, nel 1506 venne realizzato il soffitto a volta e la facciata neogotica con le 2 torri alte 68 metri. Con i regni di Enrico VII e Enrico VIII, venne costruita la Lady Chapel, oggi chiamata cappella Enrico VII, dove lavorarono artisti italiani tra i quali lo scultore Torrigiano. Larga 34 metri e lunga ben 156 metri, l’abbazia di Westminster ha la navata gotica più lunga del regno, simbolo dell’unità e della forza inglese, che raccoglie la memoria degli eventi della storia, infatti la cappella di San Giorgio è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale,mentre a sinistra è posto il più antico ritratto di un sovrano, cioè quello di Riccardo II che risale al XIV secolo. All’ingresso della navata centrale c’è la tomba del Milite Ignoto e una lapide ricorda Sir Winston Churchill, inoltre vi sono collocate le tombe di alcuni architetti del XIX secolo e dell’esploratore David Livingstone. La navata destra presente una lapide sul pavimento in onore del fondatore dello scautismo Robert Baden-Powell e di sua moglie Olave, oltre a una serie di busti e rilievi raffiguranti vari personaggi inglesi. Nella terza navata c’è il monumento di William Pitt il giovane e tutto il transetto, a destra e a sinistra dell’altare maggiore, è occupato dalle sepolture di personaggi storici, tra cui alcuni santi. Il Poets’ Corner custodisce le tombe o le commemorazioni di alcuni letterati e poeti inglesi, come Shakespeare, Browning, Chaucer, Dickens e Kipling e l’altare maggiore di Sir Gilbert Scott è sovrastato da un mosaico in vetro raffigurante l’ultima cena. Dietro l’altare maggiore ci sono le Royal Chapels, delle quali la principale è quella dedicata a Enrico VII, a tre navate con una corona di cappelle, oltre a un centinaio di tombe, quasi tutte di sovrani d’Inghilterra. La statua di Edoardo III, custodita nel museo, è la più antica statua europea in legno del sovrano, mentre nella chiesa abbaziale è conservata la sedia di re Edoardo, dove si siedono i sovrani nell’ambito della loro incoronazione, che si tiene qui sin dal Natale del 1066, giorno dell’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore. Read the full article
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Chi ha ragione viene sempre preso di mira..
Wiki-Orsini: liti, modifiche e quella manina targata Nato - Il Fatto Quotidiano L’eniclopedia online - La pagina dedicata al sociologo è terra di scontri feroci tra gli utenti. Due “difensori” vengono bannati 5 Giugno 2023 “Orsini sta entrando in mutande con la bestemmia in bocca nel bel mezzo della messa di Natale”. L’immagine è pittoresca ma rende bene l’idea, per voce di uno dei protagonisti, della bizzarra telenovela intorno alla pagina Wikipedia di Alessandro Orsini, fondatore degli studi sulla sicurezza internazionale alla Luiss e firma del Fatto. Ormai da un anno la saga include infinite discussioni tra utenti e amministratori dell’enciclopedia online, continue modifiche alla voce dedicata al professore e, infine, il blocco di due profili che stavano difendendo Orsini. Con una sorpresa: a “bloccare” uno di questi profili è un utente che, nella vita, lavora per un’agenzia della Nato. La breve ma necessaria premessa è che già nel marzo 2022, nei giorni in cui il sociologo diventava noto per le sue apparizioni in televisione sulla guerra in Ucraina, su Wikipedia c’erano versioni molto discordanti sulla possibilità di creare o no la sua pagina. Acqua passata, almeno questa. I problemi sul contenuto della voce, però, restano eccome e per accorgersene basta dare un’occhiata a come si presenta. Alla voce “biografia”, gran parte del testo è occupato dalle recensioni negative al saggio di Orsini Anatomia delle Brigate Rosse, che pure vinse il premio Acqui Storia nel 2010 ed è stato accolto positivamente da prestigiose riviste scientifiche americane. Wikipedia sentenzia che la pubblicazione “è stata recensita molto sfavorevolmente”, sciorinando poi una serie di commenti negativi sull’opera senza neanche menzionare una critica positiva. Come prevedibile, dietro le quinte dell’enciclopedia la cosa non piace a molti utenti, che lo fanno notare. Già un anno fa, un contributor si lamenta: “È una voce in cui viene dedicata una sola riga all’elencazione dei titoli dei suoi volumi noti al grande pubblico e subito dopo 10 righe specifiche di critiche, addirittura con annessi virgolettati”. Una delle tesi difensive, in questo caso, è: posta così, l’accusa è troppo generica; trovate delle recensioni positive e proponetele. Un altro profilo, che si firma Malencio, protesta: “Il problema è che la menzione del premio è fatta seguire dalla affermazione apodittica che il saggio ‘è stato accolto sfavorevolmente’. Pare un giudizio inappellabile e universale”. Malencio riporta alcune recensioni positive trovate online: “Non citarle non è giustificabile”. Arriviamo all’ultima settimana, quando l’utente Gitz continua: “La collezione di citazioni negative trasforma questa voce in una ‘pagina di attacco’”. Gitz invia diversi messaggi, riferisce recensioni positive e inserisce link per verificare, ma non c’è nulla da fare.
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Caro princeps, di cui porto come secondo nome l'appellativo, fondatore della città in cui sono nata, saggio, pio, stoico principe pronto a sporcarsi le mani di sangue, che moristi solo, circondato da spettatori - e lo sapevi bene, dopo aver perso tutti i tuoi cari cui eri sopravvissuto, tu dalla salute malcerta. Sempre tua, Amelia.
Fotografia dell'accesso al Mausoleo di Augusto scattata ieri 23 settembre 2024, giorno natale del princeps, attorno alla cui tomba fervono i lavori per la nuova piazza spesata da privati che già si sono intestati quel poco spazio non occupato dai cantieri. Metter mano alla tomba di Augusto, a dire il vero, non portò bene mai a nessuno, né al pelato di piazza Venezia, né a Veltroni e alla sua parte. Chissà che ne sarà di questi: speriamo in bene per Roma, perché il resto, francamente, importa poco.
#storia di roma#roma#rome#ottaviano augusto#augustus#princeps#roman principate#mausoleum of augustus#mausoleo di augusto#piazza augusta#italy#italia
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Oggi giornata impegnativa…l’albero di Natale mi ha occupato tutta la giornata
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ti scrivo adesso, nel mezzo di una crisi d'ansia che mi fa smettere di respirare. ti scrivo adesso perché se ascolti bene, puoi sentire fino a lì il suono di questo sacchetto che si riempie d'aria e si svuota, esattamente come smettono di fare i miei polmoni. ti scrivo adesso perché mi sono fermata, perché l'ansia che evolve in crisi è l'unica cosa che mi riesce a mettere in ginocchio insieme al mal di testa cattivo. ho il cuore che la maggior parte del tempo è un treno ultraveloce, poi arriva l'ansia e sbam, deraglia. che gran cazzo di botta tutte le volte. me lo chiedo spesso quel chissà dove sarai e spero sempre in quel finalmente risolta ma forse ancora di più nell'incertezza del forse già innamorata, ancora una volta. nella tua vita nuova ma fondamentalmente di vecchio stampo per me non c'è posto perché quello che avevo io ora è occupato dal pensiero che io tornerò ad impazzire. hai ragione, ti capisco, le persone mentalmente instabili sono difficili da gestire e non sai mai cosa passa loro per la testa. vorrei solo darti i tuoi regali di natale con un contatto blando ma tenero e senza impegno prima che tu inizi a dimenticare quello che io non riesco a ricordare.
mi sono fermata. sono stata fermata.
ti voglio bene sempre e fotografo le rane per quando ci saranno tempi migliori.
adesso riparto. non ti preoccupare.
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Oggi vi racconteró del perchè io sia diventato diffidente e stronzo verso gli altri.
Avevo si e no 15/16 anni, erano i tempi di ask.fm quel sito del cazzo per fare domande in anonimo alla tua crush o per chiedere cose scomode.
Un giorno mi arriva una domanda in anonimo, ci stava scritto: cosa ne pensi dell’autolesionismo e delle persone che si tagliano.
Non mi ricordo esattamente cosa risposi ma qualcosa tipo: Mi spiace che le persone arrivino a fare questo per via delle loro sofferenze e bla bla bla
Sta di fatto che dopo un po’ mi scrive questa ragazza, si chiamava Chiara, era sarda come me. Mi scrive dicendomi che lei era un autolesionista e mi racconta brevemente la sua storia, iniziamo a scriverci, pian piano diventiamo amici. Iniziamo a scriverci sempre più costantemente e a sentirci al telefono. Nel mio piccolo la aiuto con la sua situazione e con altri piccoli “problemi”, a detta sua ero la persona che le stava più vicino. Era lontana da me quindi non potevamo vederci spesso, ci vedevamo una volta al mese, iniziammo a uscire, a condividere passioni, la portai al cinema, andammo a pattinare sul ghiaccio, e a fare altre mille cose. Arriva il periodo natalizio, lei amava Hunger games quindi per natale decisi di regalargli il primo libro, un ciondolo con la ghiandaia e di portarla alle giostre. Nel libro scrissi qualcosa del tipo: grazie per aver occupato un posto speciale nel mio cuore.
Pian piano mi stavo innamorando di lei, e dai segnali che mandava, anche per lei sembrava lo stesso, dopo circà 1 anno di amicizia e uscite quà e la ci mettemmo insieme, le dissi che pian piano mi ero innamorato di lei e da parte sua sembrava la stessa cosa. Non riuscimmo nemmeno a fare un mese di relazione, litigammo per una stronzata e lei mi lasció, mi bloccó ovunque e non si fece più sentire. Io per il primo mese di relazione le avevo comprato una maglietta di american horror story, una serie che amava. Sta di fatto che successivamente scoprí tramite amicizie comuni che lei mentre si frequentava con me stava con un altro e che mi usava solo per sfogarsi e per avere una spalla su cui piangere. Da quell’episodio diventai uno stronzo, mi chiusi in me stesso e diventai sospettoso e diffidente verso tutti. Da quel giorno prima di aprirmi verso una persona mi faccio mille paranoie. Non riesco più ad avere un sentimento spontaneo. Non riesco ad amare.
Scusate il papiro, scusate i tempi verbali sicuramente errati e l’italiano scorretto. Se avete letto fin qui, vi ringrazio, scusate lo sfogo.
#compagnia#fatemi compagnia#nuove conoscenze#me#domande#personal#frasi emozionanti#noia#pensieri#amore#scrivimi#scrivetemi#sfogo#sentimenti#rabbia#tristezza#amore adolescenziale#esperienze#riflessioni
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Buono, ... Molto buono...
“Ecco vede – fece l’Uomo-sicuro-di-se mostrando il cellulare – ho chiamato alle 13:00 poi alle 13:15 e infine si è degnato di rispondermi alle 13:30 e mi ha prenotato per stasera alle 20:00! Guardi, guardi l’ora e il numero” E l’Uomo-sicuro-di-se mostrò con orgoglio il cellulare con grande approvazione della comitiva per cui aveva prenotata, costituita da lui, tre uomini molto particolari nel vestire e nell’aspetto, due donne dalle forme generose e due bambine che da grandi sarebbero state delle brave casalinghe altolocate. Il cameriere, che con le sue movenze alla Nino Manfredi ed il volto allungato con occhiali rondi e capelli dritti sparati verso l’alto come il suonatore cieco di Amarcord, osservò il telefono preoccupato dall’idea di aver detto di si a quella comitiva che avrebbe oltremodo riempito la piccola trattoria già al completo che gestiva con la moglie. Guardò con attenzione poi senza dire una parola prese da un tavolo vicino una tovaglietta di carta dove oltre che al menù era riportato il numero di telefono della trattoria. “Guardi pero che il suo numero non è il mio, il numero della trattoria è diverso” L’uomo-sicuro-di-sé guardò i due numeri sul cellulare e sulla tovaglietta e impallidì. Incominciò a muovere le dita sul telefonino fino a che alzò lo sguardo e disse alla comitiva “Soccia ragà ho chiamato la trattoria con lo stesso nome di questa a duecento chilometri da qua” “Soccia se partiamo adesso arriviamo per quando chiude” Disse quello della comitiva con la faccia meno sveglia Vuoi dire che non hai prenotato?” Chiese la donna con la faccia più cattiva “Mamma ho fame!” fece la bambina con la faccia più sveglia “Non ci può far mangiare qualcosa di veloce?” Chiese la donna con la faccia da madre Il cameriere li guardò con il suo sguardo tra lo stralunato ed il geniale “Vado a chiedere alla Franzesca” E scomparve saltellando dentro la trattoria lasciando gli otto sullo stretto marciapiede occupato dai piccoli tavoli del locale. “Meno male che hai prenotato” Mi disse compiaciuta La Moglie seduta accanto a me su uno dei tavolini posti sul marciapiede. Mentre l’uomo-sicuro-di-se telefonava al ristorante posto duecento chilometri più in là per disdire la prenotazione e sfuggire così al linciaggio, per ora morale, del resto della comitiva. Il cameriere uscì saltellando “La Franzesca ha detto che potete restare, ma vi dovete accontentare di quello che c’è….” Il gruppo acconsentì con entusiasmo ed incominciò ad unire i piccoli tavoli. Il cameriere saltellò fino a noi e chiese “allora siete pronti ad ordinare? Posso dirvi..” “veramente sappiamo già cosa chiedere” Feci mostrando il telefonino con la stessa coglionesca superiorità che aveva mostrato prima l’Uomo-sicuro-di-se. “ah va bene – fece con un po' di delusione il testimonial di Amarcord – però volevo dirvi che la Franzesca ha fatto i fusilli freschi e li serviamo con un sugo rosso che poi è un sugo allo scoglio…” Visioni celestiali apparvero improvvisamente come miraggi di cascate nel mezzo del deserto. “ Va bene, allora antipasto al tagliere e i fusilli freschi per me, per mia moglie … cosa vuoi?” “No, pasta no, prendo la bistecca di tonno” La guardai stupito. Noi siciliani abbiamo la presunzione che solo nella nostra isola si sappia cucinare il tonno o il pescespada e che fuori dall’ isola si spacci per tonno o pescespada del miserrimo pesce da taglio qualsiasi. “Va bhe” faccio scettico e rassegnato alle prossime critiche. Mentre aspettiamo appare improvvisa la cuoca che con fare leggero, malgrado le sue forme tonde, appoggia sul tavolo un sacchetto pieno di Piada Ci guarda sorridendo con il suo volto di luna piena “Un po' di Piada calda” ci fa sorridendo con un sussurro che sa di vento della primavera e scompare, lasciando un profumo caldo e una Piada a pezzi soffice e tenera, tiepida come la guancia di una bimba. La Moglie parte spedita e divorando le prime fette commenta “Buona, molto buona!” D’improvviso appare il cameriere portando un tagliere enorme “C’è il salame che facciamo noi, quello di cinghiale, la mortadella, il prosiutto – noi osserviamo stupiti come bambini di fronte ai regali sotto l’albero di Natale – C’è il Museruolo (?) che facciamo noi, i crostini con la cipolla di Tropea, quella dolce e l’aglio..” “Scusi ma l’aglio… non è pesante?” “No stia tranquillo, è una ricetta tradizionale, non le darà fastidio e non le rovinerà l’alito” Ci lascia e mentre scatto le foto, la moglie assaggia il salame di cinghiale. “Buono … molto buono!” e parte all’attacco prendendo ancora salame, poi prosciutto, cipolla e spalmando squacquerone sulla Piada tiepida” Recupero terreno afferrando la mortadella e avvolgendone la Piada e ingoiandola con lasciva voluttà! La sensualità della mortadella è sempre incredibile! Quella poi era perfettamente rosea come le cosce interne di una donna, era morbida come le sue labbra, grassa come il piacere che poteva dare a stringerla e lo squacquerone era la bianca morbida alcova in cui amarla. Mentre io amoreggiavo con la passionale motadellona, La Moglie spazzolava il salame al cinghiale, divorava il prosciutto, decimava il salame di casa e quello strano grasso Museruolo che non sapevamo cosa fosse, ma che trasudava peccaminoso grasso e colava piacere in ogni sua piccola parte. Presto l’ultima rosea fetta di mortadella e di profumato salame casalingo sparirono e restò l’aglio a guardarci nel suo bagno di puro olio e peperoncino “Proviamolo” Dissi fiducioso e ne assaggiare uno spicchio seguito falla moglie “Lo spicchio scrocchio in buca senza rilasciare il suo terribile gusto aglioso. “Buono” Feci contento “Molto buono” Fece la moglie stupita, e via a riempirsi il piatto di quelle perle scrocchiantose e delicate. Intanto l’uomo-sicuro-di-se e il resto della compagnia attendevano fiduciosi seduti come bravi scolaretti ai piccoli tavoli della trattoria. Arrivò il cameriere e depose di fronte alla moglie una delicata fetta di tonno mostrandomi un piatto colmi di gnocchi ricoperti da un traslucido velo fatto con il sangiovese e piccole isole di salsiccia arrossata dal vino disposte a caso tra le onde formate dalle rotondità della pasta di patate: un capolavoro. Ero tentato di prenderlo ma esitando osai dire “Veramente ho ordinato i fusilli” L’omino spalancò gli occhi terrorizzato per lo sbaglio fatto. Scomparve saltando via La moglie osservò la bistecca. La studiò poi con la punta della forchetta ne prese un piccolo pezzo portandolo alla bocca. Mi osservò stupita. L’osservai anch’io stupito e timoroso di una sua reazione negativa. “È buono?” “È buono – fece lei stupita – molto buono” E zac via una fetta di tonno. L’osservo speranzoso che la dividesse con me, invece via, ingoiata e subito una morbida fetta di Piada a cancellare i residui di olio e tonno rimasti nel piatto. Arrivò il piatto di fusilli che era un’apoteosi di profumi di mare. Presi un fusillo e dopo averlo avvolto nella forchetta lo mangiai. Era delicatissimo, come la pasta che mia madre faceva in casa la domenica, che quasi si scioglieva in bocca. Non esitai più! Immersi la forchetta nel groviglio di pasta e ne tirai su una forchettata degna di quella di Alberto Sordi in ‘Un americano a Roma’ “Wuofff” Fece in quel momento Dino, il nostro barboncino che destato dal profumo mi osservava seduto dal mio lato con fare serio e determinato “ Ma come – mi stava dicendo – e a me niente” “Ah fame – disse La Moglie che è l’avvocato di Dino – guarda come ti guarda, non ti fa pena? Dagliene un po'” E prendendo la ciotola portabile di silicone l’aprì e me la porse perché la riempissi. Misi un po' di pasta e spostai verso di me il piatto come a difenderlo. “Guarda come mangia gli piace“ Fece contenta la moglie “ dagliene ancora” e zac si ruba un'altra forchettata di pasta divina e dolcissima, immersa in quel sugo di cozze e vongole che avrebbe fatto resuscitare anche Fellini. Finii velocemente pulendo il piatto con la Piada e la bocca con un bicchiere di bianco frizzante. Pagammo e ci avviammo mentre sui tavoli della comitiva si adagiava un enorme pastiera colma di fusilli casarecci, di cozze, vongole e scampi. “Mamma è buona …” Fece una bambina che aveva afferrato un lungo fusillo divorandolo. La seconda bambina fece la stessa cosa e aggiunse “Molto buona….” “Wuofff” Aggiunse Dino a confermare l’entusiasmo infantile che la pasta aveva suscitato.
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Quindi?
Oggi, ma anche ieri, durante questo mese, già dal primo Novembre, l'aria di natale è oramai prolungata, c'è chi addirittura inizia a fare il conto alla rovescia dopo ferragosto come se il 15 di Agosto segnasse la fine dell'estate; ma lasciando perdere gli estremismi e concentrandomi solo sul periodo in cui le persone iniziano a cambiare modalità da 'chissennefutteeTte' a 'è natale siamo tutti più...', eh si questo periodo dell'anno si è allargato mordicchiando i giorni ai mesi precedenti. Vediamo un pò di cosa sto parlando: Nei miei ricordi d'infanzia, parliamo degli anni 70, il natale arrivava in punta di piedi e si iniziava a fare l'albero giorno 8 dicembre, per questioni religiose è l'immacolata che di solito è di domenica, ricordo che noi avevamo un albero finto e varie palline e lucine, in quel giorno lo tiravamo fuori dallo scatolo e lo piazzavamo dove c'era spazio ma il nostro albero era solo simbolico perché i regali andavano messi sotto l'albero che faceva mio nonno che di solito comprava un albero vero e lo piazzava nell'angolo del soggiorno accanto al divano, spazio che di solito era occupato da una sedia che stava anche piuttosto larga. Poi ci si riuniva tutta la famiglia la sera della vigilia dai nonni si cenava, si aprivano i regali, poi si giocava con le carte ai vari giochi dal 7 e mezzo al mercante in fiera mentre si mangiucchiava frutta secca e si urlava alla vittoria; a tale proposito ho alcuni ricordi personali di momenti gioiosi di vittorie e di momenti tristi quando vinceva qualcun altro, anche se spesso erano solo momenti di felicità degli altri quindi condivisibili, specialmente quando vinceva mio cugino a cui sono ancora legato tanto, forse per il semplice fatto che siamo cresciuti assieme avendo anche la stessa età mi è sempre restato nel cuore. Questo era il natale, e così fu fino a quando morì il nonno, anche se negli ultimi anni ci si riuniva a fatica, nel senso che ogni famiglia aveva anche altri impegni e quindi spesso eravamo noi e i nonni, ma poco importa anche perché spesso ero io a mancare, sia per il fatto che stavo iniziando ad odiare il natale e anche per il fatto che se la famiglia si è disgregata poco ci si può fare se le persone cambiano itinerari, magari dopo 20 anni che si fa la stessa cosa ci si stufa, non ho niente da lamentare ai parenti su sta cosa, magari su altre si, ma è un discorso a parte. Poi negli anni ho avuto anche parecchio da fare nel periodo natalizio che non mi è passato neanche per la testa che era natale, ricordo che a Venezia uno dei primi anni non avevo lavoro, avevo fatto la stagione e aspettavo la stagione successiva, non avevamo molti soldi e ci siamo fatti una cenetta e un paio di regali scartati dopo cena, ora come ora non ricordo neanche i regali che ci siamo fatti, l'unico ricordo che ho è che non ebbi questa grande emozione, anzi, fu una cosa quasi inutile, se non li avessimo fatti era uguale; beh eravamo solo io e la mia compagna; l'anno prima lei era venuta qua a passare le feste e io ero restato solo e sai che belle feste, vabè. Da la in poi ho iniziato fortemente ad odiare il natale, sia per alcune situazioni passate sia per il fatto che questa festa che doveva essere una cosa familiare si è trasformata nella festa del consumismo a tutti i costi. E così siamo arrivati ai giorni nostri in questi anni di pandemia, di devastazione del pianeta, di incertezza della vita nel futuro prossimo, in tutto questo caos dove ogni elemento gioca a sfavore del genere umano, dove tutti e 7 miliardi e passa (c'è chi dice già più di 8 per il fatto che in molti posti del mondo ci sono nascite ma non un censimento) dovremmo in qualche modo pensare di risolvere alcuni gravi problemi per la nostra esistenza, quella del genere umano, invece no, siamo qua passati dalle proteste in strada per il clima a comprare la qualsiasi, così il problema non si risolve mica ma non ci pensa neanche anzi si aggrava e quando saranno finite queste feste del cazzo torniamo a guardare il grafico della merda che stiamo creando e che sta distruggendo la nostra casa e ci accorgiamo che il
grafico continua ad accrescersi in negativo, ci stupiamo, ma come? Ma era natale, cioè ho avuto da fare nel preparare gli addobbi già a novembre, a cercare quel regalo particolare che incrociando le dita ho sperato per più di un mese arrivasse in tempo, ho iniziato a cercare ricette su internet per vedere se potevo cucinare qualcosa di esotico per il cenone della vigilia, ecc ecc ecc, ma era natale come mai il grafico ha continuato a calare? Brutti idioti il pianeta non sta mica ad aspettare che tu umano coglione ti faccia la vacanza, faccia i tuoi porci comodi continuando ad inquinare e a devastare comprando articoli da regalo dall'altra parte del mondo che per arrivarti via nave ci impiega quasi un mese e che alimenta i gas di scarico; stupido consumista pensi che il buco dell'ozono vada in ferie per poi ripresentarsi con l'anno nuovo e dirti: 'Ok ora che le vacanze sono finite riprendiamo la nostra lotta', no il buco continua ad allargarsi, i ghiacciai continuano a sciogliersi, la plastica nelle acque continua a uccidere i pesci, ma tu sei intento a comprare, a spendere, a mangiare, a cercare il tuo rifugio dalla realtà, non funziona così.
Io penso che siamo arrivati al punto che non abbiamo più tempo di festeggiare stupide credenze popolari o superstizioni di nascite contro natura, una vergine che partorisce non è più vergine anche se il seme l'ha messo lo spirito santo, cmq, è ora di smetterla con ste cazzate e iniziare a mettere le priorità davanti alla slitta di babbo natale. Per la questione della pandemia non posso dire niente sono in isolamento da oramai più di un anno, si mi sono isolato perché così posso anche non fare il vaccino tanto non ho contatti con nessuno al di fuori della mia famiglia, si lo so che se uno di loro tornando da scuola o lavoro mi porta il virus ci posso restare secco, lo so e mi prendo tutta la responsabilità per la mia vita, che è solo mia e che nessuno può dire come devo vivere e cosa è meglio per me perché io so cos'è meglio per me non l'associazione del farmaco europea, non le case farmaceutiche che ti uccidono lentamente con i loro veleni, una pillola tira l'altra, ci sarà un motivo se nei paesi anglosassoni le chiamano drugs, perché danno dipendenza; ho parlato con persone che per problemi fisici gravi hanno bisogno di farmaci per continuare a vivere, ecco questo è uno dei punti secondo me focali di questo periodo storico che stiamo vivendo. C'è sin dagli anni 70 un piano per la riduzione della popolazione mondiale perché le risorse non bastano più, facendo i calcoli i governanti hanno pensato che debellare parte della popolazione non è un problema, infatti sta cosa della pandemia a me mi sa di omicidio di massa, vabè, tutto questo per dire che se dovessi prendermi il covid e di conseguenza morire mi sta bene, cioè non ci vedo niente di male, nessun rammarico ho fatto una vita di merda e sarebbe anche il caso di chiuderla qua, direi questo, darei un bacio grosso alla mia compagna che nel bene o nel male ho voluto bene con un affetto particolare, ai miei figli che nonostante non avrei mai voluto mi vogliono bene, non sono un padre modello diciamolo, gli voglio bene in quanto parte di me e perché sono dei simpatici rompicoglioni, sempre con tanto affetto, e così staccherei la spina a questo corpo che oramai non ne vuole più.
Per concludere sto malloppo propongo di non festeggiare più il natale, di non fare più regali, di concentrarci sul nostro pianeta, di mettere alla gogna chi sta rovinando il pianeta solo per un suo tornaconto economico e spero che un giorno sti bastardi crepino con i soldi in mano piangendo perché non possono portarli con loro, maledetti avidi bastardi.
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Locale Palermo: Piattini, arancine d'autore... e pranzo di Natale alla carta
Le festività di fine anno a Locale, in centro a Palermo, sono un momento di gioia. Anche in un anno difficile e complicato come quello che stiamo vivendo. Anzi forse ancora di più. "Locale nasce prima di tutto per condividere momenti di convivialità con le persone più care", racconta Daniel Bellavista che gestisce questo spazio nato nel 2017 con la sua famiglia e uno staff ormai collaudato.
A Locale, tutte le proposte sono locali, ovvero piatti, vini e cocktail sono prima di tutto siciliani. La tradizione quindi conta, ma viene sempre reinterpretata in modo originale.
Ad esempio, domenica 13 dicembre è Santa Lucia, non si mangia pane e da sempre a Palermo tutti fanno a gara a preparare le arancine più gustose. Locale propone quindi Annerodiseppia, un'arancina d'autore con riso al nero di seppia, ripieno di mozzarella ed emulsione di ricci di mare. Viene proposta anche in uno speciale Arancina Box con diverse proposte: Abburro, Accarne, Assalsicciaefunghi, Aqquattroformaggi, Annerodiseppia e Accioccolato.
"In questo momento di restrizioni, noi che siamo soprattutto un locale serale, abbiamo cambiato pelle e siamo aperti con orario continuato dalle 12 alle 18", continua Daniel Bellavista. "Si può pranzare, oppure fare un aperitivo, tra l'altro come sempre a prezzi contenuti (la formula aperitivo parte da 12 euro, ndr)".
Da sempre uno dei punti di forza di Locale sono i Piattini, una reinterpretazione tutta siciliana delle tapas andaluse. "Le tapas nascono appunto come 'piattini' di assaggi che venivano messi sopra i bicchieri nelle osterie per impedire che qualche insetto finisse nel vino o nella sangria", spiega Daniel Bellavista, che ha lavorato a lungo in Spagna anche come direttore del prestigioso Blue Marlin di Ibiza. "I Piattini di Locale nascono dalla tradizione culinaria della nostra isola, ma l'idea resta quella andalusa di gustare con gli amici qualcosa di buono, in libertà".
Ecco allora "Polpo Macco": su una densa zuppa di fave della tradizione palermitana vengono appoggiati anelli di polpo croccante.
La "Lorenzo's Caponata" si rifa direttamente alla tradizione è a base di melanzane e mele. Vengono aggiungere scorzette di agrumi e, come si faceva un tempo, anche polvere di cacao.
I "Bon Bon di tonno e cacio" sono invece degli spiedoni con tonno e cacio cavallo impanati con pane panko, che è molto croccante. Vengono serviti su una crema di piselli.
E che succede a Natale? "Il pranzo di Locale sarà rigorosamente 'alla carta'. Non abbiamo mai voluto imporre un menu ai nostri ospiti, anche se sarebbe molto più vantaggioso dal punto di vista economico", conclude Daniel Bellavista. "Chi lo vorrà potrà scegliere i Piattini, oppure qualcuno dei nostri special natalizi che stiamo preparando in queste ore. Tra le tante proposte, non mancheranno delle pappardelle all'astice fresco".
MEDIA INFO, PHOTO HI RES LOCALE http://lorenzotiezzi.it/locale/
Locale
Via Francesco Guardione 88, 90139 Palermo 0917932430 (anche Whatsapp) https://www.socialfood.it/palermo/locale
instagram.com/localepalermo/ https://www.facebook.com/localepalermo/ https://localepalermo.it/ (in manutenzione)
A Locale il cocktail bar occupa il pianterreno, al primo piano c'è la zona ristorante, in cui spicca una saletta logicamente chiamata salotto. Perché a Locale si sta come a casa. Gestito dalla famiglia Bellavista, racconta le passioni e le esperienze di chi l'ha creato. Maurizio, il papà, gestisce locali da sempre. A lungo si è occupato di quello del Circolo Ufficiali, a Palermo. Daniel, il figlio più grande, arriva da esperienze in ristoranti in giro per il mondo (Blue Marlin Ibiza, Londra, Milano), mentre Greta, laureata in disegno industriale, si occupa soprattutto del design e della comunicazione. Ma non solo, perché come sempre in famiglia si fa un po' di tutto, anche solo per il piacere di dare una mano e stare insieme.
Locale è un'osteria moderna, perfetta per una cena easy con gli amici e pure per un pranzo in famiglia; è un cocktail bar in cui rilassarsi dopo una giornata di lavoro bevendo qualcosa di buono e gustandosi, perché no, anche un Piattino, una sorta di tapa che mette insieme tradizione siciliana e fantasia... Tra i tanti piattini, ecco Ammare (insalatina di pesce con crema di basilico e spuma di bufala), le Polpettine di Nonna Pina, di carne, con sugo e crostini di pane... Non mancherà mai neanche Caciocavallo Morbido, in tempura con miele siciliano. Quando era stato tolto dal menu, i gestori hanno dovuto sentire troppe lamentele.
Anche oggi, in periodo di restrizioni, è impossibile raccontare tutto ciò che si può bere e mangiare grazie a Locale. Il menu dei piatti take away & delivery, disponibile su Instagram o su Social Food, sta in una sola pagina, ma mette insieme decine di Piattini, pizze, piatti di pasta, di carne o pesce, burger e ovviamente dolci, "Che Duci!" in siciliano. Non mancano l'invitante box Aperitvhome e SundayBox, una proposta disponibile ogni giorno che ripropone un pranzo palermitano... in stile Locale.
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My Hero Academia The Movie - Heroes: Rising, il film arriverà su Netflix alla vigilia di Natale
Da dicembre Dynit porterà sulla piattaforma anche Promare, Penguin Highway e City Hunter: Private Eyes!
Rimandato a causa dell’emergenza Covid-19 e saltata nuovamente, purtroppo, l’uscita nei cinema prevista per questo mese, alla fine “My Hero Academia The Movie - Heroes:Rising” sbarcherà direttamente in streaming su Netflix dal 24 dicembre.
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Dietro alla seconda avventura cinematografica dei giovani supereroi protagonisti del celebre manga creato da Kohei Horikoshi, edito in Italia da Star Comics, c’è lo staff che si è già occupato della serie animata e del precedente film “My Hero Academia The Movie - Two Heroes”, distribuiti sempre da Dynit.
Alla regia presso lo studio Bones (Mob Psycho 100, Bungo Stray Dogs) troviamo Kenji Nagasaki (Classroom☆Crisis, No.6), lo sceneggiatore è Yousuke Kuroda (Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online, Jormungand) e il character designer è ad opera di Yoshiko Umakoshi (Kyashian Sins, Mushishi). Le musiche per la colonna sonora sono di nuovo composte da Yuuki Hayashi (Welcome to the Ballroom, Haikyu!! L'asso del volley).
In questo nuovo lungometraggio ritroveremo Deku, Bakugo, Todoroki e tutti gli altri studenti della classe A. All Might, l’eroe numero 1 ammirato in tutto il mondo, a malincuore dovrà rinunciare al suo ruolo di simbolo della pace. Proprio per questo, una figura oscura che si muove dietro le quinte deciderà di uscire allo scoperto. Ma un Villain di nome Nine farà la sua comparsa…
Annunciato inoltre che dal 1° dicembre saranno disponibili, sempre su Netflix, anche altri tre film: “Promare”, “City Hunter: Private Eyes” e “Penguin Highway”.
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Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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