#na cifra proprio
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gcorvetti · 2 years ago
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Ma dai?
L'altro giorno il concerto è stato in un posto che si chiama salone della cultura, che poi è un modo come dire abbiamo uno spazio cerchiamo di guadagnarci, ma in compenso sembra che qualcosa in più degli altri la facciano, infatti a fine mese viene a fare una performance Ryosuke Kiyasu direttamente (o quasi) dal Giappone. Si, dimmi? Chi è? Tempo fa un amico mi passò un video di un matto con i capelli lunghi che gioca, non suona, con il rullante, na cosa che girava in quel periodo come virale, avete presente il matto col rullante, faceva ridere, molti dicevano che se la musica diventa così tutti ma proprio tutti possono fare musica. In realtà è una sorta di performance fuori dagli schemi, non ho ben capito il significato o quello che vuole rappresentare anche se penso che non c'è molto da dire visto che potrebbe essere semplicemente il riflesso dei tempi che viviamo, un caos. Fatto sta che poi ho cercato di capire e ho trovato video dove lui suona molto bene jazz, quindi è un bravo batterista che come capita spesso si è stufato e si è inventato sta performance, c'avevo pensato anche io onestamente, non fare il matto col rullante, ma di liberarmi di quell'involucro che il musicista deve avere per poter suonare, la postura, la diteggiatura, la tecnica, la teoria ecc ecc, semplicemente emettere suoni, un pò come fanno i trapper senza autotune :D hahahhhahhahh
Comunque, fà sta performance e ci sono anche altri 2 tizi che fanno roba "sperimentale", alla modica cifra di 7€ in prevendita e 10 al botteghino, solo che ho chiesto dove si possono comprare se è già possibile, ieri mi pare, e non ho ottenuto risposta, vediamo quando rispondono, d'altronde sono quelli del salone della cultura, anzi ora che ho controllato si chiama Kultuuriklubi Salong tradotto salone del club della cultura, mmmmm, club eh? Va bè sorvolo e ringrazio che ci sia almeno qualcosa di masticabile oltre alle solite merdate commerciali. Scrivo sto pippone per dire che andrò a sta performance anche solo e vi posto il video di Ryosuke Kiyasu aka il matto col rullante :D
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sounds-right · 1 year ago
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Joe Barbieri:  "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep dal 23 febbraio 2024
Dal 23 febbraio 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana con la partecipazione di Nico Di Battista e Oscar Montalbano.
Dopo avere celebrato lo scorso anno i propri trent'anni di carriera attraverso una lunga e fortunata tournée, Joe Barbieri si prepara ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album ed una serie di concerti (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porteranno per titolo "Vulío" .
Barbieri ci ha regalato lo scorso dicembre una splendida canzone inedita dal titolo "Vulesse 'O Cielo" cui ha fatto seguito a gennaio una anteprima di quattro brani (ovvero "Accarezzame", "Lazzarella", "Dicitencello Vuje" e "Cammina Cammina, dell'indimenticato Pino Daniele) che hanno tenuto a battesimo la sua nuova avventura; i rimanenti brani di "Vulío" verranno svelati in digitale a gruppi di 4 ogni mese a partire dai prossimi che vedranno la luce questo 23 febbraio e che saranno "Don Salvato'", "Reginella", "'Na Bruna" e "Santa Lucia Luntana". 
Tutte le canzoni saranno infine raccolte in un cd in uscita il 19 aprile. Giusto in tempo per dare il via al tour che porterà Joe Barbieri in molti teatri e festival italiani:
7 aprile – Mola di Bari (Ba) – Teatro Van Westerhout (ospite: Mario Rosini) 13 aprile – Nocera Inferiore (Sa) – Teatro Comunale Diana 19 aprile – Fusignano (Ra) – Auditorium Corelli 8 maggio – Roma – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone 9 maggio – Asti – Diavolo Rosso 10 maggio – Camogli (Ge) – Teatro Sociale
17 maggio – Napoli – Teatro Acacia (ospiti:  Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz)
I biglietti per tutti i concerti sono disponibili sul sito www.joebarbieri.com
Spiega l'artista a proposito del suo nuovo progetto: "Chi mi conosce sa quanto rispettoso pudore nutra nei confronti della Canzone Classica Napoletana – racconta Barbieri – un pudore che negli anni mi ha portato spesso a desistere dal toccare questo scrigno. Tuttavia, dentro di me ha sempre bruciato il vulío (una parola della mia lingua madre che io trovo bellissima, che significa 'desiderio' e che ha a che fare anche con le ali del sogno) di ossequiare queste opere d'arte che da sempre hanno illuminato i miei passi di artista. Oggi che ben comprendo quanto nella vita sia importante lasciarsi andare ai gesti d'amore per non accumulare inutili e tardivi rimpianti, sento sia arrivato il momento di rendere un dovuto e libero omaggio alla Napoli mia adorata."
Biografia
Joe Barbieri è un'affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell'industria si è saputo costruire un percorso personale – all'estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico. 
Barbieri ha all'attivo 6 album di brani originali (ultimo dei quali è "Tratto Da Una Storia Vera", pubblicato nel 2021), oltre a due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie"; 2019).
Per celebrare i propri 30 anni di carriera, lo scorso anno Joe Barbieri ha pubblicato un album dal vivo ("Tratto Da Una Notte Vera") e ha dato vita ad una fortunata tourné dal titolo "30 Anni Suonati".
La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.
Il 19 aprile di quest'anno vedrà la luce uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana. L'album avrà per titolo "Vulío".
Dopo la prima parte "Accarezzame – Lazzarella – Dicitencello Vuje – Cammina Cammina", "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana" è il secondo ep del nuovo progetto di Joe Barbieri disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024.
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djs-party-edm-italia · 1 year ago
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Joe Barbieri:  "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep dal 23 febbraio 2024
Dal 23 febbraio 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana con la partecipazione di Nico Di Battista e Oscar Montalbano.
Dopo avere celebrato lo scorso anno i propri trent'anni di carriera attraverso una lunga e fortunata tournée, Joe Barbieri si prepara ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album ed una serie di concerti (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porteranno per titolo "Vulío" .
Barbieri ci ha regalato lo scorso dicembre una splendida canzone inedita dal titolo "Vulesse 'O Cielo" cui ha fatto seguito a gennaio una anteprima di quattro brani (ovvero "Accarezzame", "Lazzarella", "Dicitencello Vuje" e "Cammina Cammina, dell'indimenticato Pino Daniele) che hanno tenuto a battesimo la sua nuova avventura; i rimanenti brani di "Vulío" verranno svelati in digitale a gruppi di 4 ogni mese a partire dai prossimi che vedranno la luce questo 23 febbraio e che saranno "Don Salvato'", "Reginella", "'Na Bruna" e "Santa Lucia Luntana". 
Tutte le canzoni saranno infine raccolte in un cd in uscita il 19 aprile. Giusto in tempo per dare il via al tour che porterà Joe Barbieri in molti teatri e festival italiani:
7 aprile – Mola di Bari (Ba) – Teatro Van Westerhout (ospite: Mario Rosini) 13 aprile – Nocera Inferiore (Sa) – Teatro Comunale Diana 19 aprile – Fusignano (Ra) – Auditorium Corelli 8 maggio – Roma – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone 9 maggio – Asti – Diavolo Rosso 10 maggio – Camogli (Ge) – Teatro Sociale
17 maggio – Napoli – Teatro Acacia (ospiti:  Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz)
I biglietti per tutti i concerti sono disponibili sul sito www.joebarbieri.com
Spiega l'artista a proposito del suo nuovo progetto: "Chi mi conosce sa quanto rispettoso pudore nutra nei confronti della Canzone Classica Napoletana – racconta Barbieri – un pudore che negli anni mi ha portato spesso a desistere dal toccare questo scrigno. Tuttavia, dentro di me ha sempre bruciato il vulío (una parola della mia lingua madre che io trovo bellissima, che significa 'desiderio' e che ha a che fare anche con le ali del sogno) di ossequiare queste opere d'arte che da sempre hanno illuminato i miei passi di artista. Oggi che ben comprendo quanto nella vita sia importante lasciarsi andare ai gesti d'amore per non accumulare inutili e tardivi rimpianti, sento sia arrivato il momento di rendere un dovuto e libero omaggio alla Napoli mia adorata."
Biografia
Joe Barbieri è un'affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell'industria si è saputo costruire un percorso personale – all'estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico. 
Barbieri ha all'attivo 6 album di brani originali (ultimo dei quali è "Tratto Da Una Storia Vera", pubblicato nel 2021), oltre a due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie"; 2019).
Per celebrare i propri 30 anni di carriera, lo scorso anno Joe Barbieri ha pubblicato un album dal vivo ("Tratto Da Una Notte Vera") e ha dato vita ad una fortunata tourné dal titolo "30 Anni Suonati".
La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.
Il 19 aprile di quest'anno vedrà la luce uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana. L'album avrà per titolo "Vulío".
Dopo la prima parte "Accarezzame – Lazzarella – Dicitencello Vuje – Cammina Cammina", "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana" è il secondo ep del nuovo progetto di Joe Barbieri disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024.
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tarditardi · 1 year ago
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Joe Barbieri:  "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep dal 23 febbraio 2024
Dal 23 febbraio 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana", il nuovo ep di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana con la partecipazione di Nico Di Battista e Oscar Montalbano.
Dopo avere celebrato lo scorso anno i propri trent'anni di carriera attraverso una lunga e fortunata tournée, Joe Barbieri si prepara ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album ed una serie di concerti (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porteranno per titolo "Vulío" .
Barbieri ci ha regalato lo scorso dicembre una splendida canzone inedita dal titolo "Vulesse 'O Cielo" cui ha fatto seguito a gennaio una anteprima di quattro brani (ovvero "Accarezzame", "Lazzarella", "Dicitencello Vuje" e "Cammina Cammina, dell'indimenticato Pino Daniele) che hanno tenuto a battesimo la sua nuova avventura; i rimanenti brani di "Vulío" verranno svelati in digitale a gruppi di 4 ogni mese a partire dai prossimi che vedranno la luce questo 23 febbraio e che saranno "Don Salvato'", "Reginella", "'Na Bruna" e "Santa Lucia Luntana". 
Tutte le canzoni saranno infine raccolte in un cd in uscita il 19 aprile. Giusto in tempo per dare il via al tour che porterà Joe Barbieri in molti teatri e festival italiani:
7 aprile – Mola di Bari (Ba) – Teatro Van Westerhout (ospite: Mario Rosini) 13 aprile – Nocera Inferiore (Sa) – Teatro Comunale Diana 19 aprile – Fusignano (Ra) – Auditorium Corelli 8 maggio – Roma – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone 9 maggio – Asti – Diavolo Rosso 10 maggio – Camogli (Ge) – Teatro Sociale
17 maggio – Napoli – Teatro Acacia (ospiti:  Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz)
I biglietti per tutti i concerti sono disponibili sul sito www.joebarbieri.com
Spiega l'artista a proposito del suo nuovo progetto: "Chi mi conosce sa quanto rispettoso pudore nutra nei confronti della Canzone Classica Napoletana – racconta Barbieri – un pudore che negli anni mi ha portato spesso a desistere dal toccare questo scrigno. Tuttavia, dentro di me ha sempre bruciato il vulío (una parola della mia lingua madre che io trovo bellissima, che significa 'desiderio' e che ha a che fare anche con le ali del sogno) di ossequiare queste opere d'arte che da sempre hanno illuminato i miei passi di artista. Oggi che ben comprendo quanto nella vita sia importante lasciarsi andare ai gesti d'amore per non accumulare inutili e tardivi rimpianti, sento sia arrivato il momento di rendere un dovuto e libero omaggio alla Napoli mia adorata."
Biografia
Joe Barbieri è un'affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell'industria si è saputo costruire un percorso personale – all'estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico. 
Barbieri ha all'attivo 6 album di brani originali (ultimo dei quali è "Tratto Da Una Storia Vera", pubblicato nel 2021), oltre a due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie"; 2019).
Per celebrare i propri 30 anni di carriera, lo scorso anno Joe Barbieri ha pubblicato un album dal vivo ("Tratto Da Una Notte Vera") e ha dato vita ad una fortunata tourné dal titolo "30 Anni Suonati".
La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.
Il 19 aprile di quest'anno vedrà la luce uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana. L'album avrà per titolo "Vulío".
Dopo la prima parte "Accarezzame – Lazzarella – Dicitencello Vuje – Cammina Cammina", "Don Salvato' – Reginella – 'Na Bruna – Santa Lucia Luntana" è il secondo ep del nuovo progetto di Joe Barbieri disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024.
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a---fire---inside · 6 years ago
Note
Cioè, non visitavo ao3 da parecchie settimane e ho scoperto solo ora che hai un profilo dove hai pubblicato delle storie metamoro😭 Sai quanto ho sperato di leggere qualcosa di tuo prima o poi? Chè diciamocelo, sei una delle pochissime che hanno ben centrato i loro caratteri e le loro dinamiche. Non so se ti sentirai pronta a pubblicare un giorno anche qualcosa di più dark (so che è la tua specialità), non voglio farti pressione ma sappi che a me piacerebbe un casino. Complimentoni sempre 👍
(2) Tra parentesi io te lo confesso eh, Da Uomo a Uomo m'ha proprio beccata in una serata veramente depressa. Ceh mi ha proprio dato un magone pazzesco e non so se devo ringraziarti per questo ahah, anche se mentre leggevo sentivo già a cosa stavo andando incontro… Tra bakery au’s e fluff (spesso e volentieri un po’ troppo forzato) in questo fandom, finalmente ho trovato uno stile di fanfic che mi emoziona nel profondo!
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Noooo oddio leggere quella fic quando sei depressa fa malissimo, dovevo mettere un warning adatto perchè lo so come funziona, si inizia a leggere pensando che magari ci sarà l’happy ending o che non sarà tanto pesante.........E INVECE. 
Cmq scusa Anon ma non è che sei la mia anima gemella? Perché senza offesa per le bakery AU (l’aesthetic su tumblr era tanto carina) e tutte le AU e non AU dove il fluff regna sovrano ti capisco e mi sembra giusto bilanciare con un po’ di (mal)sano dark hahah
E insomma sono piena di idee per cosette dark da ambientare in contesto ‘realistico’ e/o AU e se ti è caduto l’occhio sul mio profilo Ao3 anche se la maggior parte delle fic non sono metamoro magari hai visto che ‘darkfic’ è il tag che uso di più ahah...diciamo che quello che mi blocca sulla metamoro a differenza di tutti gli altri fandom è che anche se una fanfic è finzione e nient’altro, si tratta di personaggi reali, e una darkfic con certe tematiche e magari con riferimenti al loro passato per giustificare certe scelte narrative e le loro dinamiche potrebbero risultare offensive o fastidiose per alcuni, e purtroppo sappiamo bene che non tutti riescono ad evitare quello che li disturba senza fare polemica.
Gli altri motivi che mi frenano sono i casi di fanfic portate su twitter, non vorrei che anche le mie venissero ridicolizzate dato che ci lavoro tanto, e soprattutto non vorrei che qualche pazza taggasse gli interessati. E l’idea che cose del genere possano accadere, che non si sia sicuri né su tumblr né su ao3 mentre si dovrebbe esserlo dato che non si tratta di tw, facebook o ig dove ci sono gli interessati, mi aumenta l’imbarazzo nello scrivere di persone reali in situazioni più o meno problematiche o esplicite (diciamo che io sono più per la prima haha), specialmente per fic che non sono AU e in cui, facendo riferimento a fatti ed eventi reali, si ha l’impressione che tutto sia più reale e realistico, pur essendo una finzione. Anche perché tante cose possono essere headcanon basati su opinioni e osservazioni personali, non solo fantasie bizzarre lol.
Comunque, che bello che la mia fic ti ha emozionato! E che tra quelle che ho scritto sia proprio Da Uomo a Uomo Mano Nella Mano, inutile dirti che il magone è venuto anche a me scrivendola, ma avevo questa idea in testa e dovevo tirarla fuori, proprio con quella dinamica e caratterizzazione, per le quali quasi non volevo pubblicarla essendo ‘impopolari’, credo? Che poi, c’è chi scrive una fic facendo entrare i personaggi in una trama o in ruoli che vuole, come in tante AU o in tante situazioni in cui si tende a rendere chiunque un cliché andando facilmente OOC. Io cerco sempre di giustificare scelte, comportamenti, azioni, con il loro background e quello che appare del loro carattere (quello che posso vedere insomma, direttamente o indirettamente in interviste ecc, attraverso parole, linguaggio del corpo ecc) e cerco sempre di creare un contesto in cui caratterizzazione e dinamiche possano avere una motivazione solida, e ovviamente sto attenta alla loro caratterizzazione a prescindere, ma è pur sempre una visione soggettiva, e sia io che tutti gli altri possiamo cadere in proiezione, idealizzazione e altre interpretazioni sbagliate e mi fa davvero tanto piacere che vedi la mia interpretazione in questo modo, e che tu abbia trovato il mio profilo Ao3 dove ho finalmente iniziato a pubblicare anche storie metamoro, mi spiace perchè sono lentissima e al momento oltre all’altro fandom in cui ho messo tutto in hiatus lol, sto lavorando alla vampire AU ma sto anche riscrivendo le AU a punti, specialmente la futuristic police AU.
Per quanto riguarda qualcosa di più dark…Anon ti sto amando♥
E allora allungo questa reply che mi sa tanto che leggendola ti sei pentita di avermi mandato queste ask lol: sto scrivendo il cap2 della Vampire/Priest AU ed è parecchio dark, anzi è la cosa metamoro più dark che ho scritto finora. Infatti ansia, e spero ti piaccia haha. -La Futuristic Police AU ha un sacco di potenziale darkissimo (perchè è un crossover con Psycho Pass e beh Ermal Ispettore e Fab Esecutore che deve obbedire a tutti i suoi ordini e scusate, e non solo, perchè c’è Morgan superiore di grado anche di Ermal, cattivissimo e stronzo -canon- e che ce l’ha con Fab ed è viscidissimo...capito??) e ce l’ho tutto in testa ma non so nemmeno se scrivere tutto questo tutto😏 perchè oltre alle problematiche già menzionate aumentando il livello di darkezza (eh?) qualcuno potrebbe contestare la caratterizzazione, che se secondo me ci sta, altrimenti la scriverei diversa (ok non sopporto chi ti commenta le fic dicendo ‘bella ma non sono d’accordo con questo e questo’...scusa ma scrivine una te??hahah)...sto parlando a vanvera ma ti dico solo che il prossimo capitolo come aesthetic sarà del tipo dark e sensuale, ma senza smut, ma esteticamente proprio una di quelle cose per cui ho un kink...e mentre la scrivo mi ci faccio le fanfiction (più) dark in testa. Non sto bene cmq hahah-Stranamente la Death Note AU (che anche sto scrivendo meglio per metterla su Ao3), sembra apparentemente la più dark ma al momento è la più ‘tenera’, a modo mio ovviamente. Ma anche su questa mi faccio le fanfiction in testa hahah. Insomma non voglio offendere nessuno, ci mancherebbe, e capisco benissimo quanto diano fastidio certe cose, ma se ci fosse più gente come te Anon sarei più libera e chissà, forse più veloce a sfornare cosette strane xD
E niente per finire torno su Da Uomo a Uomo perchè gran parte dei flashback che ho descritto brevemente sono headcanon che ho in mente in modo più dettagliato, e non ti nego che mi piacerebbe scriverli, ma sono lenta e distratta, mannaggia a me, e soprattutto, uno di quei flashback/headcanon sarebbe moolto stile nostro, e mi piacerebbe scrivere altre cose (come dicevo qui, qui e qui)ma mannaggia essendo ambientato nell’universo reale già mi immagino ggente che mi addita come malata o falsa fan perchè non li voglio vedere felici dato che scrivo situazioni problematiche e/o in cui soffrono...roba che credevo fossero scemenze da fandom americani, finché una che scriveva anche fic carine si è lamentata contro chi ha ‘rovinato il fandom metamoro’ scrivendo fanfic con certe tematiche e beh, evitare di rompere le palle no? Ma vabbè.
Grazie ancora Anon♥
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soextrafabsocharlotte · 4 years ago
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i charleston e le bacchette;
«Però devi ricambiare il favore» le dice, intanto che le porge ufficialmente il maglione con tanto di spilla «Nel senso, mi devi parlare un po` dei Charleston» la guarda un istante, come in attesa, per poi voltarle le spalle e distanziarsi di qualche passo. Offrendole la privacy necessaria per cambiarsi, se lo volesse.
« I Charleston, eh? » domanda, mentre si infila il maglione altrui dalla testa: sostanzialmente è come se fosse un altro vestito per lei, solo che questo arriva a metà coscia o poco sopra. « I Charleston possono essere privati di tutto, persino di un braccio o di una gamba, ma prova a togliere loro la bacchetta e sei un mago morto! » afferma con solennità, ed il nasino all’insù. Gli picchietta sulla spalla per invitarlo a voltarsi, se non l’avesse già fatto da solo, e si mette seduta di nuovo sul letto molto più comoda di prima. « A casa mia c’è tipo un arazzo dove c’è uno dei miei vecchi parenti, ormai morto da tipo un sacco di tempo, che rovescia un calderone pieno di veleno addosso ad un altro mago che gli aveva preso la bacchetta. » facendo spallucce con il naso che si arriccia. « Dice che fossero amichetti e che il mago che gli aveva preso la bacchetta voleva fare pace, fargli capire che non voleva duellare con lui ma.. » ai Charleston non si tolgono le bacchette. « Ah, lo sai? Noi c’abbiamo pure un albero da bacchetta, nel giardino di casa. » roba seria.
«Ma che razza di modo èèè per fare pace? Che parac*lo, quel tizio» scoppia di nuovo a ridere, incredulo «E come mai avevano litigato?» le domanda, puntellandosi sino a poggiare la schiena contro il cuscino «... `spe» ma è l`albero di bacchette a catturare principalmente il suo interesse «Nel senso che c`avete un albero che al posto dei rami ha delle bacchette? E c`hanno già dentro il nucleo e tutte le robe?» spalanca gli occhi, veleggiando un po` troppo con la fantasia.
« Boh, la storia dice che si erano litigati a causa di robe tra purosangue e non purosangue. » facendo spallucce, e lasciando uscire dell’aria dalla bocca in un sospiro. « È solo un albero adatto. Nel senso: che fa tipo dei rami e da quei rami ci si possono creare delle bacchette che vanno create però con tanto di anima e tutto un po’. C’è tutto un luuuungo processo, credo. » facendo un cenno con la mano per dirgli che la storia è lunga, ma non che la sappia proprio tutta. « La tua che legno c’ha? » domanda, incuriosita, e finisce di sistemarsi i capelli che poi si lascia scendere giù occupando quella parte di cuscino che Tris non occupa con la schiena.
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«Maddai, serio? Mica lo sapevo che ci stava una differenza... pensavo che andassero bene tutti gli alberi» scuote la testa, almeno finché non lo coglie un`illuminazione improvvisa «Ah! Ma ora ho capito! Ecco a cosa fanno la guardia gli Asticelli! Ce li hai presente, no?» domanda, rivolgendosi alla Serpeverde anche con il volto. «Mh. Sicomoro» mugugna tra un morso e l`altro «E con la piuma di Jobberknoll. E te?» non gli passa neppure per la testa che possa trattarsi di una domanda inopportuna, per una Charleston, rivolgendole un`occhiata con una punta di curiosità.
« Uhm. » dando qualche morso alla torta, per altro buona « .. lo sai che, ecco, che dichiarare la propria bacchetta è un po’ come dire chi sei apertamente? » fa un sorrisetto, strigendosi nelle spalle. Dato che lui ha condiviso, seppur non con la stessa sua linea di pensiero « La mia è di sequoia, comunque. » un altro pezzettino di torta per aggiungere, piano « Con polvere di fata. » non lo dice con vergogna e nemmeno con imbarazzo, glielo dice come se stesse dicendogli un segreto-segretissimo.
«... ah seh?» sbatte un po` le palpebre ma non è che si scomponga poi tanto, essendo noncurante di natura «Vabè, tanto tu mi conosci già bene» le fa notare con un sorriso, cercando di pinzarle di nuovo la vita tra pollice e indice. Dopo una premessa del genere, è con un sorriso tutto nuovo, intimamente grato, che ascolta la confessione di Charlotte «Vedi? Sei proprio `na fatina!» la indica, sbuffando una risatina «Strano, però. Un nucleo così... boh, minuscolo, per un albero tanto grande. Questa cosa vuole dire che, pure se sei piccina, c`hai carattere e ti fai rispettare?»
« Uhm sì, hai ragione. » prendendosi quella punzecchiata alla vita, ridcchiandoci sopra. « Però se non ti conoscessi direi che ti piace fare l’avventuriero, senza annoiarti mai. » dicendogli cosa, eventualmente, si può capire da una bacchetta. Per quel poco che ne sa. « Sì, immagino proprio sia anche questo. » anche. « Sai, le fatine hanno tutto il loro potere magico nella polvere quindi.. c’ho carattere e mi faccio sempre rispettare! » facendosi un po’ più impettita e l’occhio cade sulla spilla. « Infatti vedi, sono pure un prefetto. Sono troppo favolosa. »
« La bacchetta dice tutto, sulle persone. Il modo in cui la impugni, il colore del legno, il tipo, l’anima.. » facendo tutto l’elenco e manco tutto. Deve ringraziare la sua famiglia per questo e Myron che ogni tanto la pungola con queste faccende che di certo non tutte ricorda o sa. « Ahn, ma lo sai che, a proposito dei Charleston » tornando un attimo al discorso « prima-prima, tipo cioè una cifra di anni fa, alcuni della mia famiglia prima frequentare un mago o una strega chiedevano il legno della bacchetta e l’anima. Sennò tipo non si permettevano mai di fidanzarsi con uno che c’ha la bacchetta che non va bene per la sua. » i Charleston e le bacchette.
«`sta cosa sarebbe da spiegare a quelli che pensano che tutti i matrimoni tra Purosangue sono forzati, oppure boh, che vengono fatti solo tra sconosciuti totali» è ciò che dice nel riprendere la parola, lasciandosi dietro un sospiro dal retrogusto un po` stanco «E le nostre bacchette se la intendono?» che forse è ciò che al momento gli preme capire di più, anche se di fatto non attende risposta, limitandosi a incurvare un sorriso colmo di insinuazioni «Secondo me, sì. Come noi» ammette senza problemi, con una solida sicurezza che cerca di ritrovare anche nello sguardo di lei.
« Sì, non si è mai davvero sconosciuti se, prima di conoscerti, ti chiedo solo il legno della tua bacchetta. » fa notare lei con un annuire convinto del capo. Fa un sorrisetto furbo, che le fa arricciare il naso e mordere poco poco il labbro inferiore. Socchiude poco gli occhi e riaprendoli, conferma al Grifondoro: « Sì, che se la intendono. Come noi. »
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libero-de-mente · 4 years ago
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Compl8
- Chi crede nei complotti è in malafede.
- Lo sai che la parola "notte" ricorre in più lingue con la stessa modalità?
-  Come quelli che anagrammando le parole "covid diciannove" se ne escono con "io vendo vaccini" e gridano al complotto, ma dai!
- La parola notte ricorre sempre unendo la lettera "N" al numero "otto".
- Mi ascolti? Qui stiamo subendo degli attacchi di squadristi digitali.
- In italiano N+otto= Notte.
- Il 5G, i vaccini, il Governo che lavora di notte e gli extraterrestri.
- In inglese N+eight= Night.
- Cos... comunque non mi ascolti.
- In spagnolo N+ocho= Noche.
- Siamo circondati da lobotomizzati, e tu mi parli di "notte" in varie lingue.
- In francese N+huit= Nuit.
- Davvero? Non ci avevo fatto caso...
- Certo, in tedesco N+acht= Nacht.
- Oh mio Dio, ricorre sempre la cifra otto...
- In romeno N+apt= Noapte.
- Otto, come le ore che raccomandano ufficialmente per dormire... e proprio di notte!!
- Appunto, in portoghese N+oito= Noite.
- Otto, otto ovunque... questo è un complotto. Ne sono certo.
- Va beh, s'è fatta 'na certa. Io vado a casa buona notte.
- Oh no, anche tu fai parte del complotto!!1!!
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io-pentesilea · 5 years ago
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Stamattina avrei proprio avuto voglia di una delle nostre colazioni.
E invece sono in stazione con la mia amica P.
Entriamo da Pandora ed è subito 'scompiglio'.
"Ma perché a lei" dice al commesso, indicando me "avete regalato il braccialetto e a me no? Ho speso na cifra!!!"
Il commesso che ormai la conosce e le dà del tu ride "Ma quando lo hai preso? Si vede che non ci rientravi"
"Sì come no? Con tutto quello che ho speso!!! Mo mi regalate un bracciale!"
"Ma guarda" le risponde lui "che io mica mi chiamo Pandora di cognome eh?"
Vanno avanti così per un po'.
Mi ci voleva una mattinata di cazzeggio.
Leggerezza...
Buongiorno.
Barbara
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salcicciaciccia · 8 years ago
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Stavo da sola e sono passata a fianco a questo gruppo di ragazzini, appena mi allontano iniziano a sparlare di me e ridermi dietro e ora mi sento molto "HATERZ MAKE ME FAMOUS✌🏻✌🏻"
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sounds-right · 2 years ago
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Joe Barbieri, il nuovo singolo è "Felicità"
Dal 9 giugno 2023 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "FELICITÁ", il nuovo singolo di Joe Barbieri. Continua il tour per festeggiare i 30 di carriera del cantautore napoletano con nuovi appuntamenti confermati a partire dal 30 giugno a Benevento, con Fabrizio Bosso, Ghemon e Nick The Nightfly.
Dopo un grande momento dal punto di vista professionale e affettivo il cantautore napoletano decide di estrarre un vero e proprio coniglio dal cilindro. Per chi conosce, infatti, la cifra di Joe Barbieri – legata essenzialmente al jazz e al cantautorato – non può non risultare una assoluto cortocircuito la sua scelta di rileggere "Felicità", un brano di matrice ultra-pop portato al successo nel 1982 da Al Bano e Romina Power.
"Prendo in prestito le parole di Fossati «Alzati che si sta alzando la canzone popolare» per esprimere il profondo rispetto che nutro verso quei brani che sanno far cantare un Paese procurandogli allegria o commuovendolo… verso quelle canzoni che con la loro leggerezza sono capaci di delineare alcuni tratti caratteristici di un popolo. Recentemente mi è stato chiedo di fare a mio modo questo brano in un programma tv, e nel cantarlo ho scoperto di provare una gioia semplice. A questo aggiungiamo che personalmente sono nel pieno di un anno "felice", nel quale sto festeggiando i miei 30 anni di carriera e dunque regalare questa canzone a chi vorrà ascoltarla mi permette in qualche modo di esprimere la gratitudine che provo in questo momento del mio percorso." commenta l'artista a proposito della nuova release.
"30 Anni Suonati" è il titolo del tour partito da Milano lo scorso ottobre, che sta ripercorrendo l'itinerario artistico di Joe Barbieri, per la prima volta saranno messi in risalto alcuni suoi brani d'esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d'ora dal vivo, il tutto sostenuto dall'irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano.
30.06 Benevento Joe Barbieri & Friends – ospiti: Fabrizio Bosso, Ghemon e Nick The Nightfly)
01.07 Tricase (Le), in duo con Luca Bulgarelli
21.07 Force (Ap)
27.07 San Sebastiano al Vesuvio (Na)
28.07 Città Sant'Angelo (Pe)
30.07 Termini Imerese (Pa)
20.08 Trani (Ba)
03.09 Rutigliano (Ba) 10.09 Tropea (VV)
Biglietti ed informazioni sono disponibili al sito www.joebarbieri.com
Biografia Joe Barbieri – attualmente in tour per festeggiare i suoi trent'anni di carriera con la tourné "30 Anni Suonati" – ha all'attivo 6 album di brani originali ("In Parole Povere" 2004, "Maison Maravilha" 2009, "Respiro" 2012, "Cosmonauta Da Appartamento"; 2015, "Origami" 2017 e "Tratto Da Una Storia Vera" 2021), oltre a due dischi dal vivo ("Maison Maravilha Viva" del 2010 e il recentissimo "Tratto Da Una Notte Vera" del 2022) e a due album-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie" 2019). La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Pino Daniele, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta. "FELICITÁ è il nuovo singolo di Joe Barbieri disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 9 giugno 2023.
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tarditardi · 2 years ago
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Joe Barbieri, il nuovo singolo è "Felicità"
Dal 9 giugno 2023 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "FELICITÁ", il nuovo singolo di Joe Barbieri. Continua il tour per festeggiare i 30 di carriera del cantautore napoletano con nuovi appuntamenti confermati a partire dal 30 giugno a Benevento, con Fabrizio Bosso, Ghemon e Nick The Nightfly.
Dopo un grande momento dal punto di vista professionale e affettivo il cantautore napoletano decide di estrarre un vero e proprio coniglio dal cilindro. Per chi conosce, infatti, la cifra di Joe Barbieri – legata essenzialmente al jazz e al cantautorato – non può non risultare una assoluto cortocircuito la sua scelta di rileggere "Felicità", un brano di matrice ultra-pop portato al successo nel 1982 da Al Bano e Romina Power.
"Prendo in prestito le parole di Fossati «Alzati che si sta alzando la canzone popolare» per esprimere il profondo rispetto che nutro verso quei brani che sanno far cantare un Paese procurandogli allegria o commuovendolo… verso quelle canzoni che con la loro leggerezza sono capaci di delineare alcuni tratti caratteristici di un popolo. Recentemente mi è stato chiedo di fare a mio modo questo brano in un programma tv, e nel cantarlo ho scoperto di provare una gioia semplice. A questo aggiungiamo che personalmente sono nel pieno di un anno "felice", nel quale sto festeggiando i miei 30 anni di carriera e dunque regalare questa canzone a chi vorrà ascoltarla mi permette in qualche modo di esprimere la gratitudine che provo in questo momento del mio percorso." commenta l'artista a proposito della nuova release.
"30 Anni Suonati" è il titolo del tour partito da Milano lo scorso ottobre, che sta ripercorrendo l'itinerario artistico di Joe Barbieri, per la prima volta saranno messi in risalto alcuni suoi brani d'esordio oltre ad alcune canzoni mai o poco eseguite prima d'ora dal vivo, il tutto sostenuto dall'irrinunciabile presenza di molti tra i maggiori successi del cantautore napoletano. 
30.06 Benevento Joe Barbieri & Friends – ospiti: Fabrizio Bosso, Ghemon e Nick The Nightfly)
01.07 Tricase (Le), in duo con Luca Bulgarelli
21.07 Force (Ap)
27.07 San Sebastiano al Vesuvio (Na)
28.07 Città Sant'Angelo (Pe)
30.07 Termini Imerese (Pa)
20.08 Trani (Ba)
03.09 Rutigliano (Ba) 10.09 Tropea (VV)
Biglietti ed informazioni sono disponibili al sito www.joebarbieri.com
Biografia Joe Barbieri – attualmente in tour per festeggiare i suoi trent'anni di carriera con la tourné "30 Anni Suonati" – ha all'attivo 6 album di brani originali ("In Parole Povere" 2004, "Maison Maravilha" 2009, "Respiro" 2012, "Cosmonauta Da Appartamento"; 2015, "Origami" 2017 e "Tratto Da Una Storia Vera" 2021), oltre a due dischi dal vivo ("Maison Maravilha Viva" del 2010 e il recentissimo "Tratto Da Una Notte Vera" del 2022) e a due album-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker ("Chet Lives!" 2013) e Billie Holiday ("Dear Billie" 2019). La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d'autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Pino Daniele, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta. "FELICITÁ è il nuovo singolo di Joe Barbieri disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 9 giugno 2023.
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ma-pi-ma · 6 years ago
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Dimme come se fa? Come se fa a statte appresso? Sei ‘na cifra complicata, sei testarda, sei acida da morì, sei a classica persona che allontana tutti co er carattere che se trova, ma co me caschi male!
Ho deciso de piatte e me pio er pacchetto completo, nme frega niente che me ripeti sempre le stesse cose, che me dici de annammene, che me dici che so uguale all'altri!
Io rimango qua, proprio pe fatte capì che n'so come tutti loro che le cose complicate vanno apprezzate perché so belle da avè, e de falle proprie!
Rimango nmezzo a tutto 'sto macello, perché solo tu me salvi da tutta 'sta merda! Rimango solo perché tu me fai ribartà o stomaco quando me baci!
Solo tu me fai sentì così, se pensi che me ne andrò n'hai capito proprio n'cazzo de come so fatto io! Me te vengo sempre a ripià principè, perché tu m'appartieni!
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novemberr4in · 5 years ago
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Sei proprio bella
Uè, ‘na cifra.
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a---fire---inside · 6 years ago
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metamoro futuristic police! au (parte 5)
aesthetic parte 1 parte 2  parte 3 (+aesthetic+soundtrack) parte 4 (aesthetic +soundtrack) aesthetic parte 5
(warning: ‘na cifra di angst e riferimenti ad abusi passati e presenti. Inutile aggiungere don’t like, don’t read che già lo fate lol, invece aggiungo un grazie a chi la legge. A chi viene da twitter con scopi antipatici, lasciate perdere sta fic, che non si capisce un c*zzo)
Lavorando con Fabrizio, Ermal si rende conto di quanto sia efficiente e di quanto siano preziosi il suo intuito, il suo spirito di osservazione ed il suo modo di pensare fuori dagli schemi -simile e allo stesso tempo diverso dal suo- che gli permettono di collegare elementi apparentemente senza legame, nonché di quanto sia utile la sua capacità fisica ora che, come Ispettore, è al suo Esecutore deve delegare inseguimenti e lotta corpo a corpo.
E’ strano per Ermal, che lavorava in laboratorio e non sul campo, trovarsi assegnato qualcuno che si occupa della parte più impegnativa di un’operazione.
E’ strano per Ermal, che mettendosi davanti ai fratelli e alla madre per difenderli aveva imparato ad incassare i colpi, vedere la schiena del suo Esecutore indietreggiare quando viene colpita al suo posto, per poi girarsi verso di lui e accertarsi che stia bene invece di pensare a sé stesso. Proprio come faceva lui anni prima, anche se nel suo caso era per scelta e non per una condanna.
E’ strano per Ermal, che lasciava che suo fratello si occupasse delle sue ferite, fare lo stesso quando quelle di Fabrizio non richiedono cure ospedaliere.
A volte si sente in colpa guardando i lividi sul più grande. A volte, invece, pensa che sarebbe stato bello averlo avuto davanti in altri momenti, in un altro paese.
Se sul piano professionale Fabrizio non esita mai, sul piano personale è meno sicuro di sé di quanto non ci si aspetterebbe: quando gli vengono fatti complimenti sorride coprendosi la bocca o gli occhi, segno di una timidezza mai del tutto superata, e si sminuisce con una battuta. Come la volta in cui Ermal aveva raccontato ai presenti della sala ricreativa il rocambolesco recupero di un criminale, che l’Esecutore aveva inseguito fin sul tetto di un palazzo, dove era riuscito a prenderlo. L’Ispettore aveva scherzato sul suo essersi fermato a metà scalinata per cercare il polmone che aveva perso, e Fabrizio era intervenuto con un “Sò pratico perché da ragazzo ho fatto l’operaio sui tetti...Allora sì che ce la facevo, ora sto a diventà troppo vecchio pe ‘ste cose”. Fiorella gli aveva dato uno schiaffetto ridendo e commentando che stava meglio adesso che da giovane e tutti erano così d’accordo che Ermal, incuriosito, gli aveva chiesto com’era, e l’altro aveva risposto con un laconico ‘un casino’.
Una volta arrestato il criminale -effettivo o potenziale, importa solo che il suo CC sia alterato in modo critico, perché come viene insegnato sin dalle scuole elementari, ‘pensare male è la stessa cosa che agire male’- le Forze di Pubblica Sicurezza lo consegnano alla Polizia, e siccome il rapporto va scritto e consegnato entro 24 ore, possono restare in giro e rilassarsi.
Avendo sentito aneddoti tragicomici su tali occasioni e non tollerando troppo l’alcol, temendo di mettersi in ridicolo e compromettere la sua reputazione, Ermal preferisce tornare subito al Quartier Generale, talvolta trattenendovisi con Fabrizio e gli altri. Finché, una sera, l’Ispettore Capo gli telefona appositamente per ordinargli scherzosamente di non tornare subito -“Eddai rilassati un po’, pensa al resto della squadra che si sente nullafacente al tuo confronto, pensa al povero Fabrizietto che lavora tanto bene e si merita una birretta o tre”- e offrire da bere al suo Esecutore.
Lontano dal Quartier Generale Fabrizio è più loquace. Anche il suo senso dell’umorismo, irriverente e goliardico, è più evidente, e i suoi sorrisi più aperti. Allo stesso modo, Ermal mette da parte i suoi modi impeccabili in favore di una sincerità disarmante, ma più spesso di un umorismo sarcastico e pungente che stupisce e diverte l’Esecutore.
E’ bello vederlo così, per qualche ora apparentemente non inchiodato da una condanna di schiavitù a vita, illuminato da luci soffuse o troppo forti, circondato da musica e gente sconosciuta che, non conoscendolo, gli lancia degli sguardi casuali, spesso soffermandosi più del dovuto sui tratti scolpiti del suo viso incorniciato da un filo di barba, e non solo.
Si soffermano anche su Ermal, alto, slanciato, il viso dai tratti affilati circondato da riccioli scuri, ma lui non se ne rende conto. E’ troppo intento a chiedersi se ad un osservatore più attento l’atteggiamento dell’Esecutore che, pur seguendolo, appena può gli si para davanti, potrebbe sembrare quello di una guardia del corpo, di suo fratello maggiore o di un compagno protettivo.
Così, anche per loro diventa quasi una consuetudine andare a bere insieme dopo un’operazione riuscita, e chiacchierare del più e del meno, commentando colleghi e superiori e casualmente lasciandosi scappare frammenti delle loro vite.
Fabrizio non fa mai domande personali, ma quando ad Ermal sfugge qualcosa di personale si comporta sempre con tatto e delicatezza, a volte fingendo di non aver sentito, se percepisce imbarazzo nell'improvviso irrigidimento dell’altro, a volte facendo una battuta per sdrammatizzare, o un complimento. Ermal viene a sapere che a Fabrizio non piace solo la birra ma anche il vino, che sua sorella fa la tatuatrice e lui è stato la sua prima cavia, e gli viene naturale raccontargli che sua sorella fa la barista e si intende anche di vini, mentre lui, che le ha fatto da cavia quando imparava a preparare i cocktail, beve tutto ma non capisce niente.
Il più grande ride, accarezzandogli i capelli con tenerezza.
I cellulari da polso in dotazione agli Esecutori servono principalmente per comunicazioni di servizio. Per il resto -memoria, accesso alla rete, contatti e chiamate- sono soggetti a limitazioni e blocchi dell’utilizzo, nonché controlli e censura dei contenuti. Una sera il discorso cade sui bambini, e dalle foto della nipotina di Ermal, si passa a quelle dei figli di Fabrizio, che sorridendo racconta che qualche volta gli Analisti hanno permesso alle chiamate dei suoi bimbi di raggiungerlo anche lontano dagli orari consentiti.
Una sezione speciale di Analisti controlla solo Ispettori ed Esecutori; entrambi sono a conoscenza di informazioni riservatissime, ma i primi come membri di un’élite da proteggere, i secondi come proprietà dello Stato.
“Non metto in dubbio che i tuoi figli siano adorabili,” scherza Ermal, “Ma non sarà perché l’Analista D’Ospina ha una cotta per te?”
E’ Fiorella, esperta in spionaggio ad ogni livello, che glielo ha raccontato.  Fabrizio scoppia a ridere.
“Oh, se con du’ moine posso parlare coi miei figli e ascoltare qualche canzone bella...”
Dopo l’ultima guerra e soprattutto durante la successiva guerra fredda, la maggior parte degli stati europei si è chiuso in regimi più o meno autoritari, più o meno autarchici. L’Italia ha interrotto i rapporti commerciali e diplomatici con ex nemici e loro alleati, e pur non avendo ufficialmente bandito musica, film e libri stranieri a differenza di altri stati, ne ha limitato la circolazione nei mezzi di comunicazione e nei luoghi pubblici statali. Gli Esecutori, considerati giuridicamente proprietà dello Stato, ne sono esclusi, con grande rammarico di Fabrizio che ha sempre amato vecchi pezzi rock il cui inglese nemmeno capisce, a differenza di Ermal, uno dei pochi che conosce quella lingua un tempo molto utile.
E’ bello vedere il volto di Fabrizio illuminarsi quando parla dei suoi figli. E’ diverso da quella prima volta in cui Ermal li aveva sentiti nominare dall’Ispettore Capo Castoldi, anche se nel suo sguardo c’è sempre un fondo di tristezza.
Una sera in cui, complice un bicchiere in più, Ermal si sente particolarmente coraggioso, gli chiede della madre. Anzi, dell’altro genitore: una delle differenze tra il suo paese d’origine e quello d’adozione è che da una cinquantina d’anni in Italia l’orientamento sessuale non costituisce impedimento per matrimonio e famiglia.
Il più grande risponde con la sincerità che lo contraddistingue nonostante la sua indole chiusa e schiva.
Ermal si rende conto che probabilmente, se gli chiedesse del suo passato Fabrizio gli risponderebbe con la stessa onestà. O forse eviterebbe la domanda con tatto, facendolo involontariamente sentire inopportuno, quasi rifiutato. Per gestire una cosa del genere gli ci vorrebbe più di un bicchiere di troppo allora.
Con lei era finita da tempo, il suo imprigionamento li aveva solo costretti ad ammetterlo. Lei si è rifatta una vita con qualcuno che ama lei e i bambini, questo lo rende felice. Quasi gli dispiace costringerli a portarli qua e là, aggiunge a bassa voce, spiegando al suo Ispettore che come tutti coloro che vengono arrestati, e nonostante come Esecutore gli sia concessa più libertà di chi è in prigione, lo Stato gli ha sequestrato casa e beni di valore. Gli unici momenti in cui riesce a vedere i figli -gli unici giorni di sole in una vita buia, non c’è bisogno di dirlo, si vede dai suoi occhi- sono i due giorni al mese di libertà, durante i quali è ospite di sua sorella. Dopo il suo arresto i suoi genitori sono tornati al loro paese del Sud e suo fratello, pur non ammettendo che si vergogna di lui, cerca di evitarlo. A volte, quando è libero in occasioni di feste e riunioni di famiglia, sapendo che la sua presenza lo metterebbe a disagio, si fa ospitare da un vecchio amico pianista, oppure da un dj che, a suo dire, non capisce perché sia ancora tanto legato a lui, che lo aveva frequentato quando era giovane e incasinato. Anche adesso lo è ma in modo diverso, ridacchia amaramente, coprendosi gli occhi senza rendersene conto.
Ermal non conosce quella persona ma, guardando Fabrizio parlare, muovere le mani, semplicemente essere sé stesso, crede di capirla.
Una mattinata tranquilla viene interrotta dalla segnalazione di un quindicenne il cui CC variabile, monitorato dagli analisti per settimane, sembrava essersi stabilizzato in positivo, ma qualche minuto prima era salito al massimo della negatività, contagiando quello di suo fratello gemello, che, trovandosi ancora a livelli accettabili, andava protetto.
L’Ispettore Capo Venditti assegna il caso ad Ermal e Fabrizio. Mentre il primo, come da procedura, passa la sua pistola sotto lo scanner per evitare malfunzionamenti durante l’operazione, a bassa voce Fabrizio chiede al capo se è sicuro di questa scelta. Venditti risponde che ormai sono tre mesi che lavora con loro ed è sempre andato bene. E’ il momento di aumentare la difficoltà. “E poi ci sei tu con lui, no?” Conclude.
Mentre la Polizia si occupa di reati commessi senza premeditazione, le Forze di Pubblica Sicurezza lavorano per fermare i crimini prima che avvengano, quando sono ancora nella mente del potenziale criminale. Per questo è stato stabilito il Coefficiente Criminale, un’unità di misura della condizione psicologica, compresa di tendenze caratteriali, pensieri e stati d’animo, che, se ottimale, deve essere fermo su valori bassi.
Per fermare un potenziale criminale si può negoziare o ricorrere alle maniere forti; l’importante è impedirgli di agire e mettere in sicurezza le potenziali vittime. Anche la pena viene stabilita caso per caso, a seconda della storia del criminale e dell’entità dei danni reali o immaginati. Se lievi, ci sono percorsi di rieducazione da compiere in centri specializzati -vetrate luminose, esperti di neurolinguistica e discipline orientali per i più ricchi; sbarre e pratiche simili al lavaggio del cervello per i meno abbienti- se gravi c’è la prigione, nelle quali si svolgono lavori socialmente utili o si viene sottoposti ad esperimenti di ricerca farmaceutica e non. Se il criminale ha delle potenzialità invece, lo Stato lo trasforma in Esecutore.
Per carcerati ed Esecutori lo standard di CC è diverso, in modo da considerare l’inevitabile effetto psicologico della loro condizione di cavie umane e schiavi legalizzati.
Gli Ispettori sono dotati di una pistola intelligente il cui nome intero sarebbe Dominatrix9HZ66, che agisce solo sul cervello di chi ha il CC alterato e che si può regolare in modo da provocare un dolore tale da distrarre, immobilizzare o tramortire il criminale. La Dom, come viene chiamata da tutti, spara anche proiettili normali, ma per quello ci sono gli Esecutori. Basta solo dare loro l’ordine.
La pistola degli Esecutori (Ancilla9HZ68, nessuno tra coloro che la utilizza ha interesse a chiamarla con un nome proprio) ha le stesse funzioni, ma è programmata in modo da non funzionare su Ispettori, forze dell’ordine e pezzi grossi vari, indipendentemente dal loro CC.
Tra le colonne bianche e aquile di marmo che sembrano guardarsi intorno con aria di disapprovazione del Ponte Flaminio si trovano i gemelli identici Alex e Vale C, che se non fosse per il fatto che uno ha un occhio nero e gli esce il sangue dal naso, non si distinguerebbero affatto. Il ferito tiene fermo l’altro che si agita per liberarsi; gli agenti delle FPS intimano al primo di mollare la presa e ad entrambi di alzare le mani, ma quello bloccato si mette a urlare: “Questo bastardo ha ucciso nostro padre!”
Ermal prova a negoziare -voce calma e ferma, movimenti lenti ma non esitanti, come insegna il manuale- mentre Fabrizio si stacca leggermente da lui, posizionandosi in modo da tenere d’occhio Ispettore e ragazzi, i quali, presi dal loro violento confronto, quasi non si rendono conto di essere sotto tiro. Hai ucciso nostro padre, continua a ripetere Vale, e Alex continua a rispondergli che lo ha fatto perché li picchiava, che gli ha dato quello che si meritava.
Fabrizio approfitta della loro distrazione per avvicinarsi, puntando la pistola contro il criminale e ordinandogli di lasciare l’altro e arrendersi -pur sapendo che non lo farà, che lo sta tenendo stretto a sé non per farsi colpire ma per proteggerlo dalle FPS. Le stesse forze che, in fondo, tengono prigioniero anche lui.
“Fermo Fabrizio!” gli intima Ermal.
“Ma ce li ho sotto tiro!” Fabrizio risponde con la sicurezza di chi sa cosa fare, essendosi trovato in situazioni del genere più volte, ma per Ermal è diverso. Un fratello ha ucciso il padre per proteggere l’altro; chissà quante botte si è preso al suo posto, chissà quante volte non ci è riuscito, finché non ha reagito in modo tragico, inesorabile, condannando sé stesso e ferendo il gemello, che nonostante tutto amava quel mostro.
E’ difficile per Ermal mettere da parte la sua storia, lui che ha protetto la sua famiglia, lui che si è preso le botte destinate al fratello, lui che è riuscito a far dimenticare alla sorella quei terribili momenti.
E’ difficile anche se il suo CC è stato sempre immacolato.  Così risulta dal costante monitoraggio. Così fu registrato al suo arrivo in Italia, quando, insieme a sua madre e ai fratelli, fu sottoposto alla sua prima scannerizzazione del coefficiente criminale. Proveniendo da uno dei pochi paesi alleati, i controlli furono sbrigativi, ma nonostante tutto, durante il viaggio in traghetto sua madre non fece che ripetergli: “Pensa alla musica, Ermal; non come melodia ma come matematica,” perché sapeva che sia la paura dell’ignoto che la curiosità verso le nuove esperienze avrebbero lasciato un segno sul suo stato d’animo, che, se invece fosse stato registrato come impassibile, quindi perfettamente sotto controllo, gli avrebbe aperto le porte di un futuro radioso.  Forse anche per questo, pur amando la musica, Ermal l’ha sempre considerata solo un passatempo, una sorta di meditazione, di metodo per tenere sotto controllo la sua mente e il suo cuore, invece che per esprimerne il contenuto.
E’ difficile anche se si è fatto strada nello studio e poi nel lavoro, se è riuscito a diventare un Ispettore delle FPS, ad abitare nel prestigioso Quartiere Coppedé e ad avere a disposizione il miglior Esecutore.
Lo stesso che lo sta guardando perché ha capito, in fondo è tutto nel suo dossier, che come quello degli altri è accessibile a tutti, a differenza di quello di Fabrizio, che tutti sembrano conoscere tranne lui.
A quel pensiero, irrazionale e tanto penetrante quanto le voci dei gemelli che si urlano addosso, Ermal punta la sua Dom contro il suo sottoposto: “Ho detto fermo”.
Fabrizio lo interrompe, quasi non ascoltando le sue parole: “Se non ci sbrighiamo dovremo arrestarli entrambi”. Ha un brutto presentimento e vuole concludere l’operazione al più presto.
“Ascoltami Vale!” Ermal si rivolge al più arrabbiato, “Alex ha infranto la legge e pagherà per questo, ma se adesso lasci che la rabbia si impadronisca di te il suo sacrificio non sarà servito a niente!”
“Che cazzo dici? Di che cazzo di sacrificio parli? Ha ammazzato nostro padre! Arrestate questo bastardo o lo ucciderò con le mie mani!” Urla il ragazzo, cercando di liberarsi dalla stretta del fratello, lottando con lui in un groviglio di braccia e gambe e visi identici, rendendo difficile l’identificazione del criminale da quello salvabile.
Fabrizio fa un balzo in avanti per dividerli ma un suono acuto gli perfora i timpani, costringendolo a fermarsi portandosi, inutilmente, le mani alle orecchie.
“Vale, io voglio aiutarti...le vittime di abusi spesso non si rendono conto di esserlo, specialmente quando è un genitore a far loro del male, specialmente quando hanno qualcuno che li protegge, subendone la parte peggiore. Come tuo fratello...Alex ti vuole bene, ha cercato di proteggerti, lo sta facendo anche adesso!” Gli grida Ermal, mentre Alex lo tiene stretto a sé.
“Cazzo Ermal non vedi che non funziona?” Fabrizio lo interrompe ancora; sotto shock, Vale non lo ascolta e continua a blaterare frasi senza senso, mentre Alex ha lo sguardo sempre più vuoto.
“Stai zitto Fabrizio, non capisci! Posso farcela...Posso salvarlo!” La voce di Ermal è troppo nervosa per negoziare. Fabrizio si avvicina ai fratelli tanto da prendere il braccio di Vale puntando la pistola su Alex.
Se non fosse per la testa che improvvisamente gli scoppia, la mano non gli tremerebbe e la presa sull’arma sarebbe ancora salda. Ermal ha regolato la Dom sul livello successivo, e nonostante ciò, approfittando della loro confusione, Fabrizio riesce a mettersi in mezzo ai ragazzi e a dividerli.
“Sei tu che non capisci...Sono una causa persa ormai. Lo sono entrambi.”
“Esecutore Moro, ti ordino di fermarti,” intima Ermal inamovibile, azionando nuovamente l’arma e regolandola sul livello 3. Fabrizio crolla in ginocchio, senza mollare la presa sul ragazzo.
Il dolore è lancinante; voltarsi, sollevare la pistola e puntarla contro Alex gli costa una fatica immensa, così guardare l’Ispettore mostrando fierezza. Sembra una sfida e in un certo senso lo è, ma è anche l’opposto, è per fargli capire che sta sbagliando e che dovrebbe fidarsi del suo giudizio.
L’aveva detto lo stesso Ermal quando era venuto a trovarlo in ospedale: avrebbero lavorato insieme, dovevano fidarsi l’uno dell’altro. Fabrizio non gli aveva obbedito allora, per il suo bene: non aveva nessun diritto di mostrare il lato oscuro delle FPS ad un novellino così puro e destinato al successo, specialmente quando l’oscurità aveva a che fare con un essere spregevole come l’Ispettore Capo Castoldi.
“Apri gli occhi Ermal...E’ troppo tardi!”  Non solo l’omicida ma anche suo fratello è compromesso per sempre, Fabrizio glielo legge nello sguardo.
“Sono io che decido se è tardi,” ringhia l’Ispettore Meta, facendosi forza dell’autorità conferitagli dal suo ruolo.
Se avesse ucciso il bastardo che gli aveva distrutto l’infanzia suo fratello non l’avrebbe odiato ma sua sorella, che più volte, quando era ancora una bambina, aveva espresso nostalgia del padre, non lo avrebbe amato di certo. Come avrebbe reagito in tal caso?
“Stai sbagliando,” insiste l’Esecutore con la voce spezzata, “Ti senti coinvolto per via del��tuo passato, ma loro non hanno niente a che vedere con te...Loro sono la regola...Tu sei un’eccezione!”
Non gli dice ‘tu sei migliore di loro’ perché non giudica le persone in quel modo, ma ciò non toglie che Ermal, col suo CC immacolato, i suoi risultati accademici e professionali e soprattutto con i suoi modi, i suoi sguardi, le sue parole, la sua gentilezza, la sua arguzia, e ancora di più con la luce calda che emana, sia davvero speciale per Fabrizio.
In un altro momento Ermal non avrebbe preso le parole dell’altro come un’accusa, proprio contro di lui che non sbaglia mai niente, che fin da bambino era il più bravo della classe, che ha sempre ottenuto i migliori risultati in ogni campo, tanto da essere stato notato e richiesto dalle Forze di Pubblica Sicurezza.
In un altro momento Ermal non si sarebbe sentito insultato, proprio lui che conosce la situazione di quei ragazzi meglio di chiunque altro, proprio lui che ha sempre il controllo su tutto, anche se in questo momento sa benissimo di non averne affatto e che dovrebbe ammetterlo ma non ci riesce. Specialmente non davanti a Fabrizio, che ha letto il suo dossier e parla come se sapesse tutto di lui, che invece non sa niente del suo Esecutore e questo lo fa sentire vergognosamente esposto e rabbiosamente vulnerabile.
“Come ti permetti...Che ne sai tu di me eh?” Urla, regolando la Dom sul livello 4, “Che ne sa un criminale senza possibilità di recupero di cosa significhi cercare di proteggere chi si ama e non riuscirci, perché il mostro è troppo forte, perché è troppo radicato nei loro cuori?”
Che ne sai se sono davvero un’eccezione, o se ho avuto la fortuna di subire controlli blandi che mi hanno permesso di riprendermi e riprendere in mano la mia vita? E se è capitato a me non potrebbe capitare anche a loro? Ermal vorrebbe gridargli ma quella è l’unica informazione fuori dal suo dossier ed è l’unica cosa che può davvero controllare al momento.
Proprio perché tengo a te e alla tua carriera mi permetto; proprio perché sono un criminale senza possibilità di recupero capisco certe cose, Fabrizio vorrebbe dirgli, ma riesce a malapena a lanciargli un breve sguardo, tra l’incredulo e l’amaro, che si sente attraversare da una specie di scarica elettrica, così dolorosa da non lasciargli scampo.
L’Ispettore quasi non si accorge che la vibrazione che gli si trasmette sul polso non ha niente a che vedere con quella che al suo Esecutore provoca una specie di crisi epilettica. E’ una comunicazione del Quartier Generale: secondo gli analisti anche il CC dell’altro gemello è compromesso. Il nuovo ordine è di procedere all’arresto di entrambi.
Come aveva detto Fabrizio.
Intanto Vale ha preso la pistola dell’Esecutore. Rassegnato, Alex lascia che colui che tanto voleva proteggere abbia la sua vendetta. Ormai diventato un assassino, disgustato ma allo stesso tempo esaltato dalla vista del sangue del suo gemello [j]identico, il giovane punta l’arma contro Fabrizio.
“Vi ammazzo tutti, maledetti!” grida.
Resosi perfettamente conto di quanto fatale sia stato il suo errore e quanto ancora potrebbe esserlo, Ermal sta per premere il grilletto -se regolasse la pistola sul livello 5 lo eliminerebbe ma potrebbe partirgli un colpo e Fabrizio sta già soffrendo abbastanza per le sue scelte sbagliate- quando un proiettile colpisce il ragazzo al petto.
Con la stessa velocità con cui ha sparato, lo Sceriffo si affretta da Fabrizio, riverso a terra.
Ermal lo aveva sentito vantarsi di essere non solo il più veloce a sparare ma anche il più preciso. Proprio per quello lo chiamavano Sceriffo, non solo nelle FPS ma anche nella sua vita passata, la cui attività non era difficile indovinare.
Dando istruzioni a scientifica e paramedici, l’Ispettore Gazzé raggiunge Ermal e gli spiega che erano già in macchina quando avevano ricevuto la comunicazione del Quartier Generale sull’altro gemello. Allertati da Fabrizio mentre lui negoziava, evidentemente.
“Non avrete mica litigato perché ha chiamato rinforzi?” gli chiede Gazzé, mentre il suo Esecutore, lancia uno sguardo eloquente ad Ermal, prima che il suo amico venga caricato in una barella.
“Dai, scherzavo,” continua l’Ispettore, appoggiandogli la mano sulla spalla, “Perché ora starai pensando che entrambi i ragazzini erano sia vittime che carnefici, e ti starai chiedendo che diritto si ha di condannare qualcuno in questo caso e in questo modo, no? Ci siamo passati tutti...o quasi. Abbiamo fatto un errore e poi abbiamo fatto i filosofi per dargli un senso, per sentirci meno in colpa.”
Sempre in bilico tra il serio ed il faceto, tra il consiglio di un collega più anziano e la burla, l’uomo conclude: “Stai tranquillo Meta, la cazzata che hai fatto non è così grave.”
Lo è invece, pensa Ermal, guardando l’ambulanza portare via il suo Esecutore.
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revengeisalwaysanoption · 6 years ago
Note
Prompt: che ne dici di un seguito della tua fanfic sull'helix? Tipo che Niccolò alla fine "va a piagne" da Marti perché gli fa male e Martino, da bravo e amorevole fidanzato, prima lo prende in giro e poi lo consola? (no, non sono per niente ossessionata da questa cosa dei matching piercings :D)
Non è davvero niente di che, eh, ma c’ho provato :) !
*************************
Non capita spesso che Niccolò riesca ad avvicinarsi, senza che lui se ne accorga.
A ben pensarci, l’unica volta che è successo è stato quel venerdì che ancora preferisce far finta non sia mai esistito.
Ma ci sta lavorando, per rammentarne solo gli aspetti migliori. Il tuffo al cuore quando ha sentito le mani di Nico sugli occhi, l’adrenalina a mille nel prendere quel treno verso Milano. Un gesto sconsiderato, senz’ombra di dubbio, ma proprio per questo alquanto eccitante.
E di eccitante c’era stato anche ben altro, sotto le luci rosse di quell’appartamento… o anche nella doccia, malgrado tutte le gomitate che si son dati prima di capire come starci in due… La spensieratezza di poter camminare mano nella mano col suo ragazzo, in una città dove nessuno lo conosce o lo giudica.
La felicità nel vedere gli occhi di Niccolò illuminarsi non appena entrano al Bar Luce. Sono ricordi preziosi, che non meritano di venir cancellati da ciò che è successo qualche ora più tardi.
Non sempre ci riesce, a non farsi sopraffare dall’angoscia quando ci ripensa. Succede sempre meno spesso, però. Chissà, forse un giorno potrà anche tornare in Piazza Gae Aulenti senza sentirsi svenire.È lì che vanno i suoi pensieri, quando due palmi ben conosciuti gli bloccano la visuale.
Sussulta, ha un brivido, e non riesce a rispondere al suo “Chi sono?” Rimane un po’ intontito dal “Sorpresa!” di Niccolò, che non sta più nella pelle e lo invita a voltarsi, afferrandogli il polso.
“Noti niente di diverso? Te devo dà n’indizio? Perché me sento magnanimo, oggi, e te lo darei quindi non ‘sta a fà orecchie da mercante.” Non è tanto quel poco velato riferimento, quanto il continuo istinto di Niccolò di andarsi a toccare l’orecchio destro – la lingua batte dove il dente duole, c’è poco da fare, è più forte di lui – a fargli capire che sta riferendo al piercing. La pelle è arrossata, irritata dal contatto continuo con le dita di Nico.
“Fa male, eh?”  Chiede, cercando di distrarlo. Gli prende la mano, accompagnandolo verso l’entrata. Potrebbe baciarlo, ma poi finirebbe per distarsi pure lui e farsi segnare assente alla prima ora. No, non è il caso.
“’na cifra. Ma come vedi, non sto a piagne.”  Risponde, inarcando le sopracciglia e piegando la testa da un lato. “Ancora non m’hai detto che ne pensi, però.” Si fermano giusto davanti alla IVB, fingendo di non notare Giovanni ed Elia che si sbracciano per salutarli.
Che ne pensa? Che gli sta da Dio. Che non credeva che lui e Nico avrebbero mai fatto questo genere di cose, per sentirsi più vicini e complementari, ma che non gliene frega un cazzo. Che li prendano pure per il culo. Problemi loro se non c’hanno de meglio da fà.
“Lo adoro.” Gli sussurra, accarezzandogli una guancia. Okay, magari un bacio ce potrebbe anche stà adesso…
“Ao’, ma ce la fate? Pare che state a partì per la guerra!”  Li interrompe Elia, urlandogli dietro.
Magari anche no.
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nonvogliopiuessere · 3 years ago
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Scusate parlo na cifra
Però dico che è assurdo perché
Perché lo so che se stai al tuo lowest e pensi che tutto fa schifo e che non c’è nessun rimedio
È difficile pensare che è solo un momento
È assurdo pensarlo
Ma lo sforzo sta proprio qui
Nel rendersi conto che non è quella la realtà delle cose
Mai
Mai
Ok basta scusate vado a fanculo
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