#vomito parole
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Metamoro 90s indie band AU
90s. somewhere.
Ermal is a university student and the leader of a pretty known band in the local indie scene, at least until he kicks the bassist out when he discovers that he’s into recreational drugs, unlike him, whose only drug and passion is music, the only way he knows to express his feelings and to let out his worries and negative feelings from his sad childhood, before his mother took him and his siblings away to safety.
He puts an announcement to find a replacement but he’s not satisfied with anyone. He’s surely not going to be satisfied by the last guy, who doesn��t even apologize for being super late, who’s chewing a gum and smoking a cigarette at the same time, and who’s so chill telling Ermal that he only recently moved to this city, that in his hometown he had a band where he sang and played guitar, but he can play bass and he loves music so much that he’d be happy to play for him.
“...Or...Whatever you want me to do, bro” he winks and chuckles when Ermal stumbles on his words.
Ermal is very skeptical of this guy actually, like, why the hell he looks so distracted? Can't he listen when he's talked to at least? And did he just call him grumpy? But hey, he doesn't seem to mind his sarcasm, this is a plus. Besides, he's a feast for the eyes. He can’t deny that, I mean look at him, as the girls would say, he’s a hunk...not that he would care ofc...
But, Fabrizio left his hometown to start a new life in a new place, because he has a sad past too, he grew up in a difficult environment and he had a drug addiction problem that forced him to quit his own band and go into rehab and only recently he became completely clean.
Moreover, his hometown is not far and drug dealers don’t always keep secrets, so the bassist Ermal kicked out gets to know about the new bassist and can’t wait to tell Ermal ‘absolutely no drugs in my band’ and have his revenge.
Will Ermal kick Fabrizio out too or will he believe him when he swears that he’s done with drugs, and that the past is the past?
Or rather, will Ermal’s feelings be stronger than his rationality?
#metamoro#fabrizio moro#ermal meta#metamoro au#metamoro aesthetic#metamoro fanfiction#rock band au#vomito parole#my writing#kinda#I just...really wanted to use that sidecut ermal photo#giovanni lindo ferretti vibe lol...sorry for the blasphemy tho#anyway the vibe is 80s 90s..end of the 80s beginning of the 90s#I had this in my drafts since 1 year but stuff happened and I never posted it but it's stupid to not do it#despite my opinions
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Tu, per non soffrire, preferisci far soffrire gli altri.
(preferisci far soffrire me)
così è stato e così sarà sempre, zoe
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#schifo#rabbia#ti devi solo vergognare#schifezza#vomito#mamma mia#frasi tumblr#frasi tristi#tristezza#delusione#ferite#sofferenza#malinconia#emozioni#sentimenti#egoismo#cattiveria#frasi canzoni#frasi cattive#frasi belle#aforismi
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Oggi al bar c'era il tizio francese di cui ho scelto di non imparare il nome perché è un nome francese e io sono contrario all'imparare i nomi francesi, quindi lo chiamo "amico mio" che trasuda falsità ma poco importa. Non capisco cosa dice quando parla perché si barcamena un po' in tedesco e un po' in inglese ma si mangia le parole e le imburra con la lingua romanza più formaggiosa di tutte. Io annuivo ma ero concentrato a disegnare. La nebbia negli occhi c'è ancora. È un po' meno forte così mi sono messo fuori al sole all'aperto e il francese fumava e guardava il telefono e mi raccontava dell'appuntamento che avrebbe avuto la sera stessa con la propria fidanzata. Io continuavo a disegnare ma lui insisteva allora ho immaginato il loro appuntamento, in un bar come quello dove eravamo seduti. Ogni tanto emergevo dalle profondità di dove mi rintano quando disegno. Quando disegno esco dal pianeta, un processo molto simile a quello che attuo durante la scrittura. Abbandono il piano terreno e tutto cessa di esistere. I miei occhi funziano. Sto bene lì, sono sano, sereno. Capisco il francese e un po' vomito. Vedo dei topini intenti a ordinare una nuova bottiglia di vino. Il cameriere topino sale da una scaletta e gliela porge e loro siedono sul tavolino proprio di fronte al mio. Per disegnare i dettagli più minuscoli ho dovuto accendere la luce portatile della bici. In pieno giorno. Quando ho finito e sono tornato in superficie il francese se ne stava per andare. Ha pagato lui il conto ringraziandomi per la piacevole conversazione (non ho detto praticamente nulla ma rido sempre alle battute degli altri specialmente quando non le capisco). Ho guardato gli altri tavoli e ho visto una ragazza piena di pennarelli che disegnava diavoli rosa. Un signore di una certa età che scriveva a penna nel suo taccuino. Un ragazzo che provava a decifrare un file excel o forse era un programma di sintetizzatori formato dj techno. Poi io con i miei topini. Io non me lo posso permettere un atelier anche se mi do arie da artista. Mi posso permettere a malapena di stare in un bar sperando che qualcuno mi offra da bere. Ma qua è tutto così. Gli atelier sono per artisti con qualche mecenate, tipo un babbo ricco. Noi morti di fame paghiamo un caffè al giorno per sentirci meno soli, finire circondati da morti di fame come noi, costretti ad ascoltare il francese che diventa un salvagente mentre si sprofonda nella solitudine. Io ho i miei topini al momento a tenermi compagnia. Un giorno spero torneranno gli occhi.
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“ Mitek mi stava osservando con attenzione. Incrociando il mio sguardo, mi fece l'occhiolino e con voce un po' impastata domandò: «Che dici, ci andiamo sulla Luna?». Io feci segno di sì e, mentre abbassavo la testa per annuire, gli occhi mi rimasero incollati su un trafiletto che s'intitolava NOTIZIE DALL'ORBITA. La parte inferiore del testo era strappata e quello che rimaneva della colonna erano solo le parole: «Ventotto giorni...» scritte in grassetto. Ma bastava anche quello. Capii tutto al volo e chiusi gli occhi. Sì, era proprio così: quelle tane in cui passavamo tutta la vita in effetti erano buie e sporche e forse noi stessi eravamo l'esatto corrispettivo di quelle tane. Ma nel cielo blu sopra le nostre teste, in mezzo alle stelle rade e fioche, esistevano dei piccoli punti speciali, brillanti, artificiali, che scivolavano lenti fra le costellazioni e che erano stati creati qui, in terra sovietica, in mezzo al vomito, alle bottiglie vuote e al fumo puzzolente di tabacco, che erano fatti d'acciaio, di semiconduttori e di energia elettrica e che in quel momento volavano nel cosmo. E ognuno di noi, perfino quell'ubriacone cianotico che poco prima avevamo visto per strada, accovacciato come un rospo in mezzo a un cumulo di neve, perfino il fratello di Mitek, e certo anche Mitek e io, ognuno di noi aveva lassù, nel blu freddo e pulito, la sua piccola ambasciata. Corsi fuori, in cortile, e piangendo a dirotto me ne restai a fissare il limpido cielo invernale e il globo giallo-azzurro della Luna, incredibilmente vicino. “
Viktor Pelevin, Omon Ra, traduzione dal russo di Katia Renna e Tatiana Olear, Mondadori (Collana Strade blu), 1999. [Libro elettronico]
[Edizione originale russa: Омон Ра, casa editrice Издательство Текст, Mosca, 1992]
#Viktor Pelevin#Omon Ra#letture#leggere#libri#distopie#Letteratura russa del XX secolo#URSS#CCCP#anni 1990#Russia postsovietica#citazioni letterarie#Russia#narrativa#letteratura fantastica#romanzi brevi#progresso#propaganda#racconti distopici#cosmo#cosmonauti#infanzia#illusioni#letteratura contemporanea#esplorazioni spaziali#luna#spazio#sogni#sistema solare#stelle
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Magistrale epitaffio di Morrissey per Sinead O'Connor, atto d'accusa verso coloro che ti emarginano da vivo perché "non ti adegui" e poi ti elogiano da morto. Morrissey si conferma un grande. Uno che non conosce ipocrisie
"È stata abbandonata dalla sua etichetta dopo aver venduto 7 milioni di album. Ha perso la testa, sì, ma non è mai stata poco interessante, mai. Non aveva fatto niente di male. Aveva un’orgogliosa vulnerabilità… e c’è un certo odio da parte dell’industria musicale per i cantanti che non si “adattano” (questo lo so fin troppo bene), e non vengono mai elogiati fino a quando arriva la morte – quando, alla fine, non possono rispondere. La stampa etichetterà gli artisti come appestati a causa di ciò che nascondono e hanno chiamato Sinead triste, grassa, pazza…oh ma non oggi! Gli amministratori delegati che avevano sfoggiato il loro sorriso più affascinante quando l’hanno rifiutata ora stanno facendo la fila per chiamarla “icona femminista”, e chiunque nell’ambiente musicale su Twitter si sta facendo sentire…quando sei stato TU a convincere Sinead ad arrendersi … perché ha rifiutato di essere etichettata ed è stata degradata, come sono sempre degradati quei pochi che muovono il mondo. Alla fine, la O’Connor è caduta vittima della stessa sorte di Judy Garland, Whitney Houston, Amy Winehouse, Marilyn Monroe e Billie Holiday.
Era una sfida, e non poteva essere inscatolata, e ha avuto il coraggio di parlare quando tutti gli altri sono rimasti in silenzio, al sicuro. È stata molestata semplicemente per essere se stessa. I suoi occhi finalmente si sono chiusi alla ricerca di un’anima da poter chiamare sua. Come sempre, i soliti e noiosi utenti del web si fermano a ‘”icona” e “leggenda”, quando la scorsa settimana avrebbero usato parole molto più crudeli e sprezzanti. Domani i fottuti adulatori torneranno ai loro posti di merda online e alla loro superiorità morale e ai loro necrologi da vomito, ripetuti come fossero pappagalli, che faranno scoprire le bugie di giorni come questo…quando Sinead non avrà più bisogno della tua sterile sbobba."
Co ce vo'...
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Quando me ne vado dalla vita di qualcuno, non lo faccio per vigliaccheria o per mancanza di interesse. Me ne vado quando so che restare non avrebbe senso. Quando non sento più di appartenere ad un certo posto. Quando non sono più a mio agio. Quando mi sento di troppo. E quando non ci son più le basi per proseguire.
Quando, i nodi che vengono al pettine, non possono essere sciolti. Non sono una persona che trova comunque un posto. Non sono una persona che tiene in piedi un teatrino fittizio per poter fare il burattino. Non mi sono mai sentito un burattino, e non voglio cominciare adesso.
Preferisco scegliere.
Preferisco andarmene.
E quando andarsene significa star soli, vuol dire che quel tempo da soli servirà; a riflettere, a comprendere, a farsi domande e a darsi delle vere risposte.
Io non riesco a fingere. O a fare il sorrisino bugiardo che in realtà trattiene e soffoca mille pensieri e parole che non hanno il coraggio di venire fuori.
Aspetto di trovare le parole giuste, non sempre il momento adatto, ma vomito tutto quanto, senza tenermi dentro nulla. Perché preferisco di gran lunga risultare antipatico, stronzo, irascibile piuttosto che finto. E poco importa se non si piace tutti. Non abbiamo tutti lo stesso cervello, e non abbiamo tutti lo stesso cuore. Non credo a chi si accontenta. Perché prima o poi, inevitabilmente, le mancanze di cui ci si accontenta, troveranno il modo di farsi sentire. E certe mancanze hanno il potere di distruggerti. Certe mancanze te le senti addosso, peggio del freddo umido, peggio della pioggia incessante quando sei fuori casa, e hai scordato l’ombrello.
Quando capisco che non è più il caso, me ne vado. Con la consapevolezza che non tutti i rapporti sono eterni. Alcuni sono messi lì, dalla vita stessa, per insegnarti qualcosa, altri ti faranno da inciampo, per valutare la tua forza, ed altri faranno parte di te, sempre.
Non me ne vado mai per vigliaccheria.
Per me il vigliacco è chi resta, anche quando non gli importa di rimanere.
#DARK
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Scrivi come bevi
Per uno all'antica come me, che chiama i suoi coetanei "giovani d'oggi", diventa una questione di principio non conoscere (o fingere di) i neologismi nati dieci anni dopo la mia maggiore età. E, inoltre, se io e tanti altri abbiamo fatto la transizione da abbreviatori seriali a ossessivi della completezza, mi chiedo cosa decideranno di fare i giovanissimi di oggi.
Tuttavia, nel mio fare eccentrico e nel mio dire poliedrico, ho deciso di venire incontro alla modernità. Basta al "parla come mangi" e benvenuto allo "scrivi come bevi": una nuova esperienza di parole confuse, di registri linguistici completamente differenti, mischiando termini aulici e detti popolari, dialetto e vocaboli inventati, presi dalla strada. In un'epoca dove il corsivo si traslittera nel parlato, in un mondo sempre più ricco di nuovi modi di parlare, dobbiamo solo adeguarci.
Perciò ho ben pensato di iniziare a scrivere i miei pensieri come in un'alba che segue una nottata ubriaca, fatta di tre drink a cinque euro e shottini a uno. Così, per sentirmi giovane anche io.
E questo è il momento della confessione: se vai a vedere, ho sempre scritto in modo confuso, sconnesso, pervaso da chissà quale spirito e che alla fine pensi solo "ma che minchia hai detto?"
Infine, dopo aver bevuto, se lo hai fatto molto bene o molto male, è giusto vomitare. Allora, in una simpatica analogia diagonale, vomito come penso: butto fuori quello che ho dentro mentre provo a trattenerlo, arrancando fino al luogo e al momento giusti a gattoni, a denti stretti, pronto a lasciare un increscioso ricordo del mio passaggio.
Adesso flexa questo brunch, furry letargico, che io devo fare una pisciata instagrammabile.
(Chi mi blasta le palle riceverà un cringissimo saluto via MMS, perché ai tempi miei questo era il top)
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Bigmouth strikes again
magistrale epitaffio di Morrissey per Sinead O'Connor, atto d'accusa verso coloro che ti emarginano da vivo perché "non ti adegui" e poi ti elogiano da morto. Morrissey si conferma un grande. Uno che non conosce ipocrisie
"È stata abbandonata dalla sua etichetta dopo aver venduto 7 milioni di album. Ha perso la testa, sì, ma non è mai stata poco interessante, mai. Non aveva fatto niente di male. Aveva un’orgogliosa vulnerabilità… e c’è un certo odio da parte dell’industria musicale per i cantanti che non si “adattano” (questo lo so fin troppo bene), e non vengono mai elogiati fino a quando arriva la morte – quando, alla fine, non possono rispondere. La stampa etichetterà gli artisti come appestati a causa di ciò che nascondono e hanno chiamato Sinead triste, grassa, pazza…oh ma non oggi! Gli amministratori delegati che avevano sfoggiato il loro sorriso più affascinante quando l’hanno rifiutata ora stanno facendo la fila per chiamarla “icona femminista”, e chiunque nell’ambiente musicale su Twitter si sta facendo sentire…quando sei stato TU a convincere Sinead ad arrendersi … perché ha rifiutato di essere etichettata ed è stata degradata, come sono sempre degradati quei pochi che muovono il mondo. Alla fine, la O’Connor è caduta vittima della stessa sorte di Judy Garland, Whitney Houston, Amy Winehouse, Marilyn Monroe e Billie Holiday.
Era una sfida, e non poteva essere inscatolata, e ha avuto il coraggio di parlare quando tutti gli altri sono rimasti in silenzio, al sicuro. È stata molestata semplicemente per essere se stessa. I suoi occhi finalmente si sono chiusi alla ricerca di un’anima da poter chiamare sua. Come sempre, i soliti e noiosi utenti del web si fermano a ‘”icona” e “leggenda”, quando la scorsa settimana avrebbero usato parole molto più crudeli e sprezzanti. Domani i fottuti adulatori torneranno ai loro posti di merda online e alla loro superiorità morale e ai loro necrologi da vomito, ripetuti come fossero pappagalli, che faranno scoprire le bugie di giorni come questo…quando Sinead non avrà più bisogno della tua sterile sbobba."
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“voleva farsi a tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio”
“cento cani sopra una gatta”
“si toccava la sotto, piegata a terra”
“la carne è carne che devo fare”
i brividi, lo schifo, l’orrore, il vomito, la paura.
son senza parole, che fallimento la razza umana.
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Zelda
Volevo solamente raccontare delle storie...ma questa non è una storia, è una leggenda.
Domani esce il nuovo Zelda, e Zelda è una leggenda, nasce dalla mente di Shigeru Myamoto, quando in un momento di crisi creativa si ricordò dei suoi giochi di bambino, si ricordò di quando attraversando un bosco, immaginandosi di combattere con mostri e draghi scoprì un lago, un lago mai visto, mi immagino gli occhi di un Mya bambino spalancarsi di stupore, e con questa immagine nella mente e con il cuore vibrante nel 1986 creò il primo leggendario Zelda, che ci crediate o no è questo che accade al giocatore quando prende il controllo di Link, torna bambino, torna il desiderio della scoperta, torna la voglia di scalare un'altra montagna, di guadare un altro fiume e di esplorare un'altra caverna, tutto con gli occhi sgranati e pieni di meraviglia.
Zelda, in onore di Zelda Fitzgerald, una delle prime donne libere, Link, il protagonista, colui che permette il «legame» tra il mondo di gioco e il giocatore, Hyrule, il mondo da esplorare, l'incredibile parco giochi messoci a disposizione.
Cosa significa Zelda per me? rinascita, significa questo.
Erano due anni che non riuscivo ad ascoltare musica, mi venivano i conati di vomito ad ogni tentativo, niente autoradio, niente colonna sonora nei videogames(si può eliminare), niente film, ma Zelda è famoso per la sua colonna sonora, per la qualità dei suoi suoni ambientali, è letteralmente immerso nella musica, non potevo perdermi una parte cosi importante dell'esperienza, tentai, ne venni accarezzato, mi prese e mi invitò ad essere ascoltata e amata.
Nella vita ho visto molti cieli, ho visto quelli solcati dai draghi di Escaflone, quelli con più astri solari del dovuto, quelli vaniglia, ho visto il cupo cielo di Nosgoth scalato dagli altissimi pilastri dell'equilibrio, li ho visti corrompersi e crollare per poi tornare integri in un loop infinito di morte e rinascita, sotto di essi ho visto un'anima tormentata tentare la sorte infinite volte sperando che quella fottuta moneta dalle due facce mortali per una volta cadesse di taglio, ho visto i movimentati cieli di una notte stellata, li ho scorti tra le parole di un «canto notturno di un pastore errante», ho visto i cieli luminosissimi di Makoto Shinkaie e ho immaginato quelli di «to the moon», ma il cielo sotto quale desidero stare è quello della mia nuova terra «natia», sotto i cieli di Hyrule.
Nel suo peregrinare il buon Mya incontrò la sede di un vecchio clan giapponese, il simbolo del clan erano tre triangoli dorati uniti in modo da formarne uno più grande, in origine simboleggiavano 3 scaglie di drago, nel gioco rappresentano la triforza... forza, saggezza e coraggio, le doti che il nostro eroe deve trovare, ed è proprio la ricerca di queste che porta a possederle, non è la fine del percorso che te le regala, ma sono le prove che vengono superate durante il tragitto che ti donano queste ultime.
Forza, saggezza e coraggio sono le doti che ci servono per affrontare la vita, ma è l'affrontarla che ce le dona, l'importate è fare il primo passo.
Vi lascio alcuni link dove potrete ascoltare le musiche di zelda, alcuni puntano alle musiche originali, altri a delle reinterpretazioni.
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la mia favorita
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lullaby
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midna’s lament
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Non sei assolutamente nessuno per credere che i tuoi problemi siano i più pesanti del mondo e non sei nessuno allo stesso modo per credere che quelli degli altri siano roba da niente.
Non sei assolutamente nessuno nemmeno per poterlo fare questo confronto.
E io, che sono nessuno allo stesso tuo modo, non permetterò ad un nessuno come te di farmi credere di valere meno di qualcuno.
Restiamo due niente che galleggiano lontani, non pensarmi nemmeno in silenzio nella mente. Cancellami.
pls,zoe.
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#grazie#molto gentile#schifo#che schifo#che vomito#nausea#sono nauseata#dimenticare#cancellare#frasi tumblr#frasi tristi#dolore#ferite
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LA MACCHINA DEL FANGO DELLA DESTRA
Finalmente uno serio.
Uno che promette e poi mantiene.
Che dice una cosa e si adopera subito dopo
per realizzare ciò che dice.
Gino Cecchettin aveva annunciato che stava pensando a una Fondazione nel nome e nel ricordo di Giulia.
E anche a svariate iniziative per onorarne la memoria, per fare in modo che l'ondata di sdegno e dolore che aveva attraversato il paese, dopo l'omicidio di Giulia, diventasse un mezzo per sensibilizzare ogni persona sul potere patriarcale che rende tossiche le relazioni interpersonali.
E già oggi, arriva la notizia che è stata contattata una Agenzia inglese specializzata, per curare la Comunicazione della famiglia Cecchettin e organizzare eventi sul tema dei femminicidi e per alimentare nel tempo una Campagna permanente contro la violenza di genere. Una iniziativa che potrebbe portare in futuro a programmi televisivi, o alla pubblicazione di un libro o a un film o una fiction per dare ancora più rilevanza e spazio all'impegno civile finalizzato al cambiamento dei modelli culturali della nostra Società e in modo particolare degli uomini.
È un modo intelligente per continuare la battaglia iniziata col discorso di Gino ai funerali di Giulia e per evitare che il silenzio scenda a rimuovere dalla memoria collettiva il "rumore" che questa dolorosissima vicenda ha creato nelle piazze e nelle coscienze.
Ovviamente la famiglia Cecchettin è stata subito attaccata dagli odiatori di professione, dai rappresentanti della cultura maschilista che si concentrano ( ma chissà perchè?! Ohh... come mai!? ) nell'attuale Destra.
I soliti noti. I soliti idioti. I servi pagati dell'ignoranza e gli ostinati fautori del solito rancore "senza SE e senza MA".
Quelli che appartengono alla MACCHINA DEL FANGO.
Gli squadristi che "manganellano in senso figurato", ogni persona che ragiona con la propria testa, in modo autonomo e indipentente, lontana dall'arroganza fascistoide di scribacchini come Feltri, Sallusti, Belpietro o Nicola Porro.
Non ci credete?
Se volete averne la conferma più evidente leggete questo testo di Max Del Papa, apparso sul sito di Nicola Porro che pur di infangare Gino Cecchettin costruisce un suo "Teorema".
Una interpretazione dei fatti fantasiosa e fuori dal mondo, tanto odiosa (perchè fatta solo per creare odio e divisione), faziosa, volgare e violenta.
Ecco cosa fanno questi pseudo giornalisti di Destra.
VIOLENTANO LA REALTÀ.
VIOLENTANO IL SENSO DELLE COSE
VIOLENTANO I FATTI
PUR DI GETTARE FANGO ADDOSSO A CHI NON SI ALLINEA ALLA LORO POCHEZZA UMANA.
Vi avverto prima.
Leggendo le deliranti parole, potreste andare incontro ad un attacco di vomito.
🤢 🤮🤮🤮🤮🤮🤮 🤢
Poi, non dite che non vi avevo avvertito!!!
.
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youtube
Alta sui naufragi Dai belvedere delle torri China e distante sugli elementi del disastro Dalle cose che accadono al di sopra delle parole Celebrative del nulla Lungo un facile vento Di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico Di armi in uso e in disuso A guidare la colonna Di dolore e di fumo Che lascia le infinite battaglie al calar della sera La maggioranza sta la maggioranza sta
Recitando un rosario Di ambizioni meschine Di millenarie paure Di inesauribili astuzie Coltivando tranquilla L'orribile varietà Delle proprie superbie La maggioranza sta
Come una malattia Come una sfortuna Come un'anestesia Come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria Col suo marchio speciale di speciale disperazione E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi Per consegnare alla morte una goccia di splendore Di umanità di verità
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio E seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli Con improbabili nomi di cantanti di tango In un vasto programma di eternità
Ricorda Signore questi servi disobbedienti Alle leggi del branco Non dimenticare il loro volto Che dopo tanto sbandare È appena giusto che la fortuna li aiuti
Come una svista Come un'anomalia Come una distrazione Come un dovere
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Avvolgo le tenebre, le abbraccio. Rigurgito il passato, sputo nel presente e vomito il futuro. L'ebola nel mio cuore le gambe a pezzi, muscoli e dolore. Sangue dal naso, dalla bocca veleno. incido i pensieri per farne un geroglifico, tra le statue di sabbia i miei dolori son marmo. Trafiggo le parole con forche e aghi acuminati mi arrendo. L'amore è morto l'anima scompare al tramonto respiro nebbia e muoio lentamente.
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Terza ed ultima parte
Ora che la profezia si è compiuta, Satana può tornare sulla Terra e dare inizio a 2 milioni di anni di tenebre. Si apre quindi un varco dal quale escono Satana, Saddam e in seguito Kenny. I soldati cercano di sparare a Saddam ma lui è invulnerabile. Gli scagnozzi di Satana iniziano a portare devastazione. A questo punto. Sheila si rende conto di aver fatto una gran cazzata. C’è voluto Satana per farglielo capire! A Saddam gli prende bene e inizia a comandare e a schivizzare tutti, spodestando Satana. Kenny chiede a Satana di fare qualcosa ma non può, essendo ancora sotto l’influenza di Saddam. Saddam ordina di costruire una statua con le sue sembianze nel punto dove si trova “quel ragazzino ciccione”, ovvero Cartman. Il ragazzo si offende e arrabbiato impreca. Una delle scariche del V-Chip, ormai guastatosi, colpisce uno dei demoni annientandolo. Cartman capisce che il guasto del V-Chip, causato dalla scossa, gli ha fornito i superpoteri ed è capace di annientare i demoni e incoraggiato da Kyle (cosa scioccante: Kyle che incoraggia Cartman a fare qualcosa!) inizia a pronunciare le peggio oscenità e dirige le scariche elettriche contro Saddam, da cui non riesce a difendersi (tra l’altro, battaglia in puro stile Dragon Ball!).
Capendo di non poter vincere, chiede scusa a Cartman e gli dice che cambierà (di nuovo, come no!). Tra lo sgomento generale, Cartman sembra davvero risparmiarlo ma dopo si gira e pronuncia l’ultima sequela di parolacce, di cui la finale è “Barbra Streisand” e colpisce nuovamente Saddam.
Quest’ultimo chiede a Satana di aiutarlo, insultandolo nuovamente e Satana, che finalmente ne ha abbastanza (OOOOHHHH!), lo getta nella fossa degli Inferi, dove muore impalato. Satana è finalmente libero dalle angherie di Saddam e ritrova fiducia in sé stesso e dà il merito a Kenny, che gli aveva fatto capire che doveva allontanarsi da lui. L’avevo detto! Kenny miglior terapista di coppia di sempre! Per ringraziarlo gli concede un desiderio che esaudirà. Kenny potrebbe chiedere di tornare in vita o di andare in Paradiso ma decide invece di esprimere il desiderio che tutto torni com’era prima della guerra. Stan gli chiede se ne è sicuro e Chef gli chiede se è consapevole che esprimendo questo desiderio dovrà ritornare all’Inferno e Kenny risponde che si, ne è consapevole però vuole comunque il bene per loro. Satana accetta di esaudire il desiderio ma rimugina sul fatto che sarà destinato a vivere all’Inferno da solo. Vede improvvisamente sotto di sé Mr. Cilindro, il pupazzo del signor Garrison e decide di portarlo all’inferno con sé per compagnia. Stan, Kyle e Cartman ringraziano Kenny per il suo gesto e Kenny li saluta TOGLIENDOSI IL CAPPUCCIO, RIVELANDO IL SUO VERO VOLTO E PRONUNCIANDO LE PAROLE “ADDIO RAGAZZI”, SORRIDENDO (SIIIIIII!)!
Kenny svanisce, Satana ritorna all’Inferno portando con se i suoi servitori, la zona di battaglia ritorna com’era prima della guerra e tutte le vittime (tra i quali Trombino e Pompadour) e i soldati uccisi ritornano in vita. Kyle fa notare a sua madre come sia stata ironicamente la boccaccia di Cartman a salvarli e Sheila si scusa con il figlio per averlo trascurato. Wendy bacia Stan (se non sbaglio è l'unica volta) senza curarsi del vomito che il ragazzo le riversa addosso per l’emozione. Stan chiede come farà ora con Gregory ma lei afferma che in realtà non gli mai piaciuto e lo manda a fanculo (Gregory visibilmente scioccato dalla cosa). Wendy cara, con tutto il rispetto sei un po' una paraculo. Hai fatto gli occhioni dolci a Gregory per tre quarti di film. Che poi, povero Gregory! Ha attuato il piano della Resistance e non ha ricevuto nemmeno un grazie. Vabbè. Stan esulta ringraziando il clitoride.
Ed eccoci alla conclusione, con una ripresa da brividi della canzone di inizio film, dove tutti festeggiano la ritrovata pace tra americani e canadesi, la fine dell’astio nei confronti di Pompino e Pompadour e la gioia di vivere nel loro paesino pieno di gente problematica e cazzona (Mountain Town Reprise).
All'improvviso Kyle indica una sottospecie di cometa che sfreccia verso il cielo: non è altro che Kenny, che per il suo sacrificio sta salendo in Paradiso tutti sulla Terra lo salutano felicemente. Due ragazze angelo completamente nude danno a Kenny la sua aureola e le sue ali e anche Kenny sarà adesso finalmente felice con il suo lieto fine, venendo accolto da un gran numero di donne nude.
Durante i titoli di coda sentiamo una versione alternativa di “What Would Brian Boitano Do?". Dopo di essa sentiamo la canzone “Eyes of Child”, degna della fine di un film Disney. Nella scena post credit vediamo Ike, che sta ancora spettando che Kyle e la madre ritornino. Nel mentre vede un topo e lo mangia.
FINE
Considerazioni finali:
Trovo che sia uno dei film d’animazione più sottovalutati di sempre come anche uno dei musical più sottovalutai di sempre. La colonna sonora è semplicemente magistrale!Sono convinta che se diventasse un musical a Broadway, sarebbe un successo. semplicemente geniale ed è in pieno stile South Park, con quell’umorismo e quella satira che da sempre lo caratterizza. Poi voglio dire, Kenny e Cartman salvatori dell'umanità! Il sacrificio da parte di Kenny te lo aspetti ma non Cartman che salva il culo a tutti! Va ricordato però che qui non siamo ancora alla quinta stagione, dove diventa "definitivamente malvagio" durante il primo episodio di essa, per quella sua azione memorabile e iconica che penso tutti conosciamo.
Il film tratta il tema della censura e della libertà di parola. Il film ci pone anche davanti ad una domanda. Di chi è la colpa se i bambini vedono cose non adatte a loro? Di chi le crea o dei genitori che non sanno cosa i figli vedano o facciano e che non sono nemmeno pronti a prendersi questa responsabilità? Il film è un grande dito medio ai chi criticava South Park per la troppa volgarità, soprattutto certi genitori, nonostante sia sempre stato uno show diretto ad un pubblico adulto. Vi consiglio di vederlo, anche se non avete familiarità con la serie TV. È stato così anche anche per me.
Ora qualche curiosità:
• La canzone “Blame Canada” venne candidata all’Oscar come miglior canzone e venne eseguita sul palco da Robin Williams ma non vinse.
• Questo film doveva essere la conclusione definitiva di South Park, che era arrivato alla fine della terza stagione e non era più molto seguito. Alla fine, il film ebbe così tanto successo che la serie continuò. Un consiglio: se volete vedere il film e la serie, iniziate con la serie e alla fine della terza stagione guardatelo. Durante la quarta serie, infatti, ci sono alcuni riferimenti agli avvenimenti del film e un mini-sequel incentrato su Satana che ora ha un nuovo compagno e finisce per ritrovarsi Saddam alla porta.
• Le canzoni del film sono una parodia/omaggio ai film del Rinascimento Disney e dei grandi musical come “Les Misérables”.
• Il film detiene il record sul Guinness dei primati come il film d’animazione in cui vengono pronunciate più parolacce e vari gesti e termini offensivi. Il totale è di 399.
Prima di salutarvi, vi lascio questa magistrale cover in italiano di "Blame Canada", che per quello che mi riguarda, potrebbe far parte del doppiaggio italiano
Non mi resta che dileguarmi. A presto, si spera.
Liz
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io ora come goku che chiederei a tutti di alzare le mani al cielo per dare energia al mio cardias per non cedere che se molla io qua finisce che vomito pure i reni o finisce che faccio un infarto o un ictus che già ho difficoltà a parlare e sbiascico le parole e niente nel caso è stato bello direi che ho vissuto una vita piena
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