#muretto
Explore tagged Tumblr posts
Text
È strano come qualche anno fa volessi solo fuggire da questa realtà, non vedere quei volti e non vivere quelle abitudini mentre ora, dopo quasi quattro anni via da quella gente, dalle mie abitudini che ormai non lo sono più e da questo posto io senta quasi una nostalgia invadermi.
Non fraintendetemi, non è la mia vita, ma ogni tanto vorrei avere la spensieratezza che le persone che ho lasciato qui hanno sempre. Da un lato ci sono io: così giovane ma così ambiziosa, pensierosa, in ansia per il mio futuro e che continuo ad oscillare tra un "voglio, posso farcela" e un "ce la farò o non ce la farò mai?"; Poi rivedo quei volti spensierati come per dire "la vita è tutta qui" un po' me ne convinco e un po' li invidio.
Rivivo i momenti in cui ero anch'io come loro, o meglio: nonostante io avessi progetti e sogni, vivevo come loro; in preda all'attimo, al carpe Diem, al 'chi se ne fotte del domani, domani si vedrà'. Perché loro non ne avevano, o forse li avevano ma li hanno lasciati in quei cassetti sperduti, quelli dei sogni e delle speranze.
Io ho sempre odiato i cassetti in disordine, pieni di roba e ho sempre saputo che il mio posto non era qui e attenzione, lo penso ancora, però a volte ritornare un po' spensierati fa bene, ti toglie quel peso che preme sempre sullo stomaco e nella mente.
In questi momenti mi manca la me di un tempo, seduta su un muretto a bere birra e parlare della qualsiasi con i volti familiari, quelli che magari se avessi bisogno di aiuto sarebbero gli ultimi a venirti ad aiutare, ma sicuramente li ritroveresti seduti su quel muretto a bere la solita birra oppure a giocare a carte. Sono quelle cose che l'universo non cambia mai, a cui non riserva mai colpi di scena.
E magari un giorno tornerò su quel muretto, un po' più grande e con i miei sogni realizzati e avremo nuove cose di cui parlare.
-gonetoosoon
#gonetoosoon#amore#mi manchi#distanza#fottuta distanza#frasi belle#morte#schifo#frasi e citazioni#music#lontananza#chilometri#casa#mi manca casa#nuova vita#vecchia vita#muretto#muretti#birra#amici#forse
7 notes
·
View notes
Text
la mia ricchezza è la mia età
ma richesse, c'est mon âge
my wealth is my age
12 notes
·
View notes
Photo
PRIMA PAGINA La Nuova Sardegna di Oggi domenica, 03 novembre 2024
#PrimaPagina#lanuovasardegna quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi adesso#sardegna#domenica#novembre#trisa#torres#ucciso#muretto#usai#sotto#sono#della#morto#battuta#cinghiale#colare#carta#disastro#abbiamo#perso#tutto
0 notes
Text
Girls (gn) when they see both Red Bulls out in Q2
#LET'S FUCKING GOOOOOOOOO#volo ✈️✈️✈️✈️✈️#mentre i bibitari piangono al muretto#ciaone 👋#f1#singapore gp 2023#formula 1
657 notes
·
View notes
Text
Pulizia dei muretti a secco, inizia la stagione 2024. 😁
75 notes
·
View notes
Text
domenico che era partito con simuel canon a inizio stagione per deviare tutti e essere solamente la mimmoner spia n1, il capo di questa nave, io ve lo giuro non la supererò mai
44 notes
·
View notes
Text
La mia tredicesima ragione
#io per questi tre#mi prendo di tutto#capito perché è crollato il muretto davanti al liceo?#un professtag
3 notes
·
View notes
Text
sono stata: semi-assalita da due corvi che stavano guardando con gola e lussuria gli ultimi due morsi del mio panino
#no serio sono arrivati e mi hanno fissata per un po’#al che mi sono alzata lasciando il piattino sul muretto#e questi infami si sono buttati sul piattino#il più sveglio dei due ha tirato via i tovaglioli e un pezzettino di insalata perché giustamente non sono venuti qui per della cellulosa#e poi si sono messi a beccare le due (2) briciole rimaste e successivamente si sono picchiati#io così🧍♀️#c’è da dire che sono stata più coraggiosa della volta in cui mi rubarono la pizza dalle mani
13 notes
·
View notes
Text
Notas biográficas
Ugo Zovetti (Curzola, 1916-Milão, 2010), filho da arte – o pai de Zovetti foi um dos maiores expoentes da Secessão Vienense – começou a fotografar na década de 1940, documentando a cidade de Milão, da destruição à reconstrução pós-guerra. Suas fotografias são rigorosas e, ao mesmo tempo, transcendem imediatamente o lugar para se tornarem ícones que simbolizam a contemporaneidade. Zovetti se interessava por questões relacionadas aos assuntos humanos, todas aprofundadas e participadas com emoção. Participou do Gruppo fotografico del Naviglio e trabalhou muito para difundir a fotografia italiana na Europa. Ao longo dos anos, também colaborou com a revista Magnum (Colônia, Alemanha). Foi homenageado com vários prêmios e apreciado no exterior desde a década de 1960 – Ugo Zovetti é Excelência FIAP desde 1958 – e passou uma temporada de trabalho em Londres. Zovetti participou de vários concursos e exposições; entre 1960 e 1965, ele foi juramentado pela Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) italiana, intervindo ativa e criticamente no debate da época. Os anos setenta o viram se dedicar especialmente à pintura, mas depois retornou à sua Milão com a Rolleiflex 6x6 pendurada no pescoço: "As imagens saltam sobre mim", ele disse. Em 1997, ele publicou o volume Monte Stella , edições Fumagalli, dedicado à Milão da reconstrução, com um texto de Marco Meneguzzo. Fotografias de Zovetti foram exibidas em 2004 na exposição Gli anni della Dolce vita em Turim e em 2005 em Anni Cinquanta no Palazzo Reale em Milão. Duas exposições antológicas foram realizadas na Itália em 2006 e 2007: a primeira foi no Centro Urbano de Monza, enquanto a outra foi na Rocca Sforzesca em Soncino (Cremona). Em 2008 ADMIRA apresentou a exposição Metamofosi di una città. Milão 1958 – 2008 no CMC, Centro Cultural de Milão, acompanhado do livro com curadoria de Enrica Viganò e publicado pela ADMIRA Edizioni para a série I Quaderni Del CMC.
Ugo Zovetti sempre imprimiu pessoalmente suas impressões em preto e branco, mesmo em grande formato.
Uma seleção de suas fotografias está incluída na exposição itinerante internacional e no livro NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960 , publicado em edições italianas (Admira Edizioni, 2006), espanholas (La Fábrica Editorial, 2007), alemãs (Christoph Merian Verlag / Fotomuseum Winterthur, 2007) e inglesas (DelMonico Books•Prestel / Admira Edizioni, 2018).
Entre 2002 e 2004, um núcleo notável de suas obras antigas foi adquirido de coleções de museus dos EUA e algumas de suas gravuras foram incluídas na recente aquisição do Metropolitan Museum of Art, em Nova York.
Ugo Zovetti - Gli sfaccendati Tre uomini seduti su un muretto
322 notes
·
View notes
Text
Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra... stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più, quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
130 notes
·
View notes
Text
Momento sfogo
(se non interessa, ignorare grazie 🙈✨)
Seduta sul muretto della terrazza. Sotto i piedi a penzoloni solo l'asfalto. Mezza nuda, mi godo l'aria fresca della sera. La brezza lungo le gambe svestite, i grilli, il lieve fruscio delle foglie. La Luna che fa capolino dalle nuvole. E giuro, era da un po' che non mi sentivo così tanto viva.
56 notes
·
View notes
Photo
PRIMA PAGINA La Nuova Sardegna di Oggi domenica, 22 settembre 2024
#PrimaPagina#lanuovasardegna quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi domenica#settembre#torr#solo#adesso#sport#basket#stasera#finale#dinamo#sfida#bonn#palio#champions#nicola#sotto#esame#cagliari#muretto#usai#emergenza
0 notes
Text
6 day Pokeshipping Week: Disney AU
Iniziando a disegnare questa illustrazione, ho provato a immaginarmi come poteva svilupparsi la storia, con Misty da protagonista. Così ho buttato giù qualche idea, fino ad avere una piccola trama. Storia che ovviamente non scriverò per sto già scrivendo altre fics, però mi sono ugualmente divertita a idearlo.
Ringrazio Andy per avermi dato qualche consiglio per il disegno.
In breve:
Disney (Alice in wonderland) x Pokémon
Misty (Alice) ha 12 anni ed �� la più piccola di quattro sorelle, che spesso viene sottovalutata e derisa dalle sorelle perché più piccola e con meno fascino. Le quattro sorelle Waterflower vivono a Cerulean City e sono orfane di genitori.
La famiglia Waterflower è famosa per il loro talento negli spettacoli acquatici, ma Misty a causa di un’incidente che l’ha quasi fatta annegare da piccola, non riesce a nuotare senza provare panico.
Un giorno lei e le sue sorelle sono al parco, e mentre loro si intrattengono flirtando con dei ragazzi mostrando le loro abilità nel nuoto sincronizzato, Misty viene lasciata in disparte. Indispettita per venire sempre trattata come una bambina, Misty sale su un albero nel momento che vede un grosso papero giallo uscire dal lago. Nessuno dei presenti sembra notarlo e il papero indisturbato si infila in una cavità dell’albero dov’era salita Misty. Non vedendolo più uscire, Misty incuriosita si infila nella cavità, ma finisce per precipitare in un buco apparentemente senza fondo.
Quando finalmente atterra, si ritrova in un mondo diverso dal suo, dove vivono strane creature che si fanno chiamare Pokémon.
Senza sapere come tornare indietro, Misty decide di seguire il papero giallo, Psyduck (Bianconiglio), che sembra avere molta fretta. Lungo il cammino Misty conoscerà gli stravaganti abitanti che vivono in quel mondo, tra cui Ash (Cappellaio matto) con il suo amico Pikachu (Ghiro), che si divertono a organizzare feste invitando i Pokémon alla loro grande tavola. Misty arriverà al suo party seguendo Psyduck che è un ospite fisso al tè party di Ash. Ash ha 10 anni ed è considerato dagli abitanti di quel mondo un po’ matto perché parla con i Pokémon e li tratta come amici. Ha un indole allegra e festaiola, ma è anche distratto e imbranato. Tra Misty e Ash nascerà una sincera amicizia, perché Misty è l'unica a riconoscere che non è pazzo come credono gli altri e ad apprezzare la sua natura generosa verso tutte le creature. Ash in cambio l’aiuterà nella sua ricerca di un modo per tornare a casa, comparendo e togliendola spesso dai pasticci. Anche se talvolta i guai li provocherà lui, finendo che lei dovrà aiutare Ash.
Oltre a Ash, Misty farà amicizia con Brock (Tartaruga finta), un ragazzo di 16 anni che si atteggia in molto più maturo per la sua età, venendo quindi spesso scambiato per un adulto. Inoltre ha una predilizione per le donne mature, perdendosi in sproloqui sul suo amore per donne appena conosciute e rimbambendosi ogni volta che si innamora. Sarà Misty che ogni volta lo dovrà rimettere in riga.
Misty farà la conoscenza del Prof. Oak (Brucaliffo), un signore anziano che passa tutto il suo tempo a dispensare spiegazioni criptiche su quel mondo e sulle creature che ci vivono. Misty andrà da lui a chiedere un modo tornare a casa, ma lui risponderà solo con indovinelli facendole perdere tempo.
Misty incontrerà anche il dispettoso Meowth (Stregatto) che la condurrà con l’inganno da James e Jessie (Re e Regina di cuori), che si divertiranno a strapazzare e ingannare la ragazza, invitandola a un torneo Pokémon, in cui cercheranno di barare.
C’è poi Gary (Humpty Dumpty), sempre seduto su un muretto da cui non può fare a meno di vantarsi della sua intelligenza al malcapitato che passa. Fa così tanto innervosire Misty, che lei finisce per dare un calcio al muretto senza sapere che questo avrebbe franato e che Gary sarebbe caduto giù.
Dopo diverse disavventure, Misty riuscirà a tornare nel suo mondo con l’aiuto di Ash e Brock, e ai Pokémon. Una volta tornata all’albero cavo, Misty scopre che i mesi trascorsi nel mondo dei Pokèmon, nel suo mondo equivalgono a pochi minuti. Quindi le sue sorelle non si erano neanche accorte della sua scomparsa.
Grazie a quell’esperienza Misty è più sicura delle sue capacità, superando la sua fobia con l’acqua e mostrando alle sorelle di avere talento nel nuoto sincronizzato.
Passato un anno, Misty sente nostalgia del mondo abitato da Pokémon e dei suoi amici, ma è ancora incerta se tutto sia stato un lungo sogno dettato dalla sua fantasia. Un giorno le sorelle comprano un vecchio specchio da cui Misty sente che qualcuno la sta chiamando, ma non vedendo nessuno crede di avere le allucinazioni. Più avanti però vedrà comparire nello specchio Psyduck in stato di agitazione e Misty comprende che qualcuno l’ha mandato a chiamarla perché ci sono problemi nel mondo dei Pokémon.
Come per magia, Misty riesce ad attraversare lo specchio e si ritrova dall'altra parte con i suoi amici che la aspettano in un mondo in guerra.
Misty, Ash e Brock, con altri abitanti di quel posto, si ritrovano coinvolti in una battaglia per riportare la pace in quel mondo. Guerra causata da una lotta di potere tra Green e Yellow (Re e Regina bianchi) contro Red e Leaf (Re e Regina rossi), e che minaccia di coinvolgere il mondo reale dove vive Misty. Nel frattempo i sentimenti tra Misty e Ash si sono evoluti in qualcosa di più profondo, sbocciando in amore e complicando la sua scelta se tornare nel suo mondo o rimanere nel mondo dei Pokémon.
#pokeshipping week 2024#pokeshippingweek2024#pokeshipping#pokemon#misty pokemon#ash pokemon#ashxmisty#yachan#disney au#alice in wonderland
44 notes
·
View notes
Text
Stamattina i pensieri si sono disposti sotto gli occhi con ordine, come articoli in vetrina o, meglio, come i vecchi giocattoli che i bambini del quartiere rivendono ai passanti dopo averli allestiti su un muretto. Fare la bancarella: così dicevamo da piccoli.
Quante cose sono successe negli ultimi mesi, quante sono cambiate; e la differenza - molto nel bene e a volte anche nel male - credo l’abbia fatta ciò che sono, più delle mie capacità. A volte ho temuto di essere un impostore per questo. E a volte ho messo in dubbio la purezza di ciò che provavo. Ero smarrito, evanescente. Stavo agendo solo per essere amato?
Continuando a osservare i pensieri sul muretto, ho carpito qualcosa di diverso. Ciò che vedevo non era una vetrina, non era una bancarella, ma un inventario emotivo. Stavo tracciando i confini di ciò che voglio essere, sulla base di ciò che sono stato. Non era una vendita, ma un’appropriazione. E lentamente, ripensando alla volta in cui ho fatto, all’altra in cui ho detto, ho scritto un manifesto, come quelli delle correnti artistiche, dei movimenti rivoluzionari.
Voglio esistere,
essere visibile.
Voglio essere accolto mentre accolgo,
sorretto mentre sorreggo.
Voglio essere imperfetto e amare l’imperfezione fino in fondo.
Voglio chiarezza.
Voglio fatti e parole che sono fatti.
Voglio coraggio e generosità,
e voglio una prospettiva
che accolga me e chi amo, insieme.
Voglio il futuro che il presente custodisce.
Non voglio la grandiosità,
la letteratura;
voglio la grazia della mano sulla mano
e l’orizzonte infinito che ci esplode dentro.
Voglio meritare l’amore,
perché lo merita ogni creatura del mondo.
Voglio tutto e poi donarlo
per riaverlo indietro, diverso e migliore
e ricominciare.
Voglio solo la verità, pure quando fa male.
Quanto sono belli i manifesti. Bisognerebbe formularne uno ogni tanto, per stare bene, o anche solo per stare.
#ninoelesirene#pensieri#frasi#persone#riflessioni#sentimenti#letteraturabreve#emozioni#amore#aforismi#manifesto
40 notes
·
View notes
Text
Qualche estate fa tornavo dalla spiaggia di Arma piangendo per strada.
Mi sono sentita chiamare, almeno due volte; mi sono girata. C’era qualcuno su un furgoncino bianco.
⁃ Sei tu, vero? - mi ha detto.
Mi sono avvicinata per guardare meglio e ho riconosciuto uno del mio paese, più grande di me di 5, 6 anni, che non ricordavo più di aver frequentato da ragazza, nel modo in cui frequentavamo chiunque sostasse sul muretto dietro la sala giochi. L’ultima volta dovevo averlo visto nel ‘96 e ricordavo che mi era molto simpatico.
⁃ Ciao, - ho detto raggiungendo il furgone: solo ciao, il suo nome non mi veniva.
Mi sono asciugata di corsa le lacrime e d’istinto ho sciolto i capelli, ma erano sudati e crespi di sale, sarebbe stato meglio tenerli legati; pensavo, ma guarda tu se in questo stato devo incontrare uno che non vedo da decenni, uno che devo fermarmi per forza. Mi sentivo brutta e per questo colpevole. Chissà se è solo femminile il senso di colpa di essere esteticamente deludenti.
- Di’ la verità, te lo ricordi, il mio nome? - ha detto lui.
L’ho fissato annebbiata, ma quando ha messo su quella faccia piena di imbarazzo mi è tornato di colpo in mente il soprannome con cui lo prendevo in giro. Appena l’ho pronunciato lui è scoppiato a ridere.
Mi ha chiesto dei miei romanzi, gli ho chiesto del suo lavoro. Aveva la fede, un figlio a casa e uno prossimo alla nascita, che adesso avrà quasi sei anni. Abbiamo chiacchierato per una decina di minuti.
Prima di andare ho detto: - Ma come hai fatto a riconoscermi, a ricordarti?
⁃ Rosella, - ha risposto. - Nessuno può dimenticarsi di te.
Ecco, penso che ogni volta che siamo tristi e piangiamo e ci sentiamo orribili da ogni punto di vista dovremmo incontrare per caso qualcuno che ci dica che siamo indimenticabili. Sarebbe un mondo più giusto.
(Post del 2020. Lo ripropongo come un buon augurio collettivo).
Rossella Postorino
29 notes
·
View notes
Text
Io me la ricordo la felicità... Aveva il sapore della spensieratezza!
Il nostro social era fatto di "face to face". Non esisteva la competizione tra noi. Bastava un pallone per condividere tutto. Un gioco inventato. Un nulla per ridere. Un albero per raccogliere la frutta. Una chitarra per cantare tutti assieme. Un campo per raccogliere fiori... E le caramelle, erano per tutti. Il nostro Google era fatto dei nostri genitori. Facevano anche da "google maps" Bastava un urlo dalla finestra e sapevano dove eravamo.
Io me la ricordo la felicità... Bastava una panchina, un parco, un muretto che faceva da WhatsApp. Un fischio, una battuta di mani, un nome urlato sotto casa, che facevano da suoneria del telefono. La nostra palestra era semplice. Fatta da citofono. Bastava citofonare alla gente e poi prendere la rincorsa. Ai miei tempi, se qualcuno spariva è perché si giocava a nascondino.
Io me la ricordo l'età della spensieratezza... Aveva il sapore dell'infanzia... di quell'ultima epoca in cui felicemente "ho vissuto"! Quell'epoca in cui non avevamo niente, ma avemmo TUTTO! Eravamo ricchi e non lo sapevamo.
Tania Catarama ©Copyright L.633/1941
19 notes
·
View notes