#ministero istruzione merito
Explore tagged Tumblr posts
Text
Una nuova avventura, dai produttori di Tricolorem ipsum dolor sit amet. Con Maccio Capatonda nel ruolo del Presidente di Tutto.
#ministerodellistruzione#ministeroistruzione#miur#ministero istruzione merito#giuseppe valditara#valditara#italia#italia 2023#logodesign#fail
8 notes
·
View notes
Text
Ministero dell'Incompetenza Manifesta.
Ma questi veramente pagano dei grafici per farsi fare questi loghettti qua?
Se facevano un concorso artistico tra gli studenti una cosa un po' meno ridicola di questa non veniva fuori?
Mah!?
Non vorrei entrare nel merito, vorrei starmene zitto e vedere questi fin dove vogliono arrivare; ma nun c'ha faccio. 😩
43 notes
·
View notes
Text
Roma: INPS e Conferenza dei Collegi di Merito Richiedono Più Risorse per il Sostegno agli Studenti
Il Forum "Investire nel Talento" sottolinea l’importanza di potenziare il diritto allo studio e il ruolo dei Collegi di Merito
Il Forum “Investire nel Talento” sottolinea l’importanza di potenziare il diritto allo studio e il ruolo dei Collegi di Merito. A Roma, presso la sede dell’INPS a Palazzo Wedekind, si è svolto l’incontro “Investire nel Talento”, un evento che ha messo in luce l’importanza di aumentare le risorse destinate al diritto allo studio, in particolare per sostenere gli studenti con minori possibilità…
#accesso all’istruzione#accesso equo#Alessandria today#Borse di studio#Carla Bisleri#Collegi di Merito#Conferenza Collegi Universitari di Merito#conferenza Roma.#crescita professionale#Cristina Rossello#Diritto allo studio#Eccellenza Accademica#Fondazione Enpam#formazione universitaria#future generazioni#Gabriele Fava#giovani e lavoro#Giovani talenti#Google News#Inclusione sociale#INPS#INPS borse di studio#istruzione superiore#Italia istruzione#italianewsmedia.com#merito scolastico#ministero dell’Università#mobilità internazionale#occupazione giovanile#opportunità di carriera
0 notes
Link
I docenti assunti con contratto a tempo determinato e anche il personale ATA, al 03/01/2024 non hanno ancora ricevuto lo stipendio di ottobre, novembre e dicembre. Mi sono stancata di tacere e quindi ne parlo.
#alunni#ata#docenti#istituzioni#istruzione#mef#merito#ministero#noipa#precari#presidenza#pubblicaamministrazione#ragioneriadistato#scuola#segreteria#sindacati#stipendi#studenti#supplenti
0 notes
Text
La doppia morale del ministro Valditara, sospende un professore per quel che ha detto fuori dalle mura scolastiche ma rivendica il proprio diritto di manifestare davanti ad un tribunale come un “semplice cittadino” La sanzione inflitta dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, diretto da Anna Paola Sabatini, una rampante democristiana prima in quota Pd poi passata a Forza Italia, contro Christian Raimo (tre mesi di sospensione dall’insegnamento con dimezzamento dello stipendio), professore di filosofia in un liceo romano, vivace animatore culturale, già assessore alla cultura del III municipio del comune di Roma, candidato per Avs alle ultime elezioni europee, per aver espresso critiche molte aspre contro la politica dell’istruzione condotta dall’attuale ministro Giuseppe Valditara, non è solo un segnale ulteriore dell’autoritarismo di questo governo, composto da un ceto politico insofferente alle critiche e vigliaccamente vendicativo, ma la conferma della torsione disciplinare introdotta con la controriforma del voto in condotta che va di pari passo con regolamenti interni presenti in diversi istituti, ingiustificatamente repressivi, persino lesivi di alcuni diritti costituzionali degli stessi studenti. Ciò che più bisogna sottolineare in questa vicenda sono le modalità con sui è stata esercitata la rappresaglia del potere contro la parola critica. Il ministro, infatti, poteva ricorrere alla magistratura per far valere - se davvero queste erano fondate - le ragioni di un eventuale danno alla sua immagine. Quando si è espresso, infatti, Raimo non era in cattedra, non stava tenendo lezione ai suoi studenti ma parlava in uno spazio pubblico, all’interno di un dibattito sulla scuola durante la festa di Avs, lo scorso settembre. Era in qualità di cittadino e non di docente che Raimo interveniva esercitando un diritto costituzionale che forse a questo governo dispiace. Eppure la punizione comminata a Raimo non è quella di un giudice che avrebbe individuato contenuti diffamatori nelle sue dichiarazioni ma una sanzione inflitta per via gerarchica dal suo datore di lavoro, il ministero del Pubblica istruzione e – quanto mai – del (De)merito. E’ come se un chirurgo fosse stato sanzionato dal ministro della Sanità per quel che ha detto in una pubblica piazza. La classe docente non porta l’uniforme, non è armata, non esercita la forza legittima dello Stato per cui è legata dalla costituzione a stretti vincoli di fedeltà, condotta e riserbo. La classe docente non giura fedeltà ad alcun regime, è composta da liberi cittadini che all’interno della scuola devono rispettare un codice regolamentare e i doveri contrattuali e quando escono hanno la piena libertà di esprimersi e criticare nello spazio pubblico. Diritto che per altro il ministro Valditara rivendica per sé, senza riconoscerlo agli altri, quando come «semplice cittadino» - a suo dire - nonostante sia membro del governo, si è recato al presidio davanti al tribunale di Palermo per sostenere il suo segretario di partito Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo Open Arms. Se questa sanzione non viene ricacciata indietro non si dovrà aspettare molto perché un qualunque ufficio scolastico si sentirà libero di sindacare anche i gusti sessuali e religiosi, oltre che politici, dei docenti fuori dalla scuola, perché questi possono «ledere l’immagine dell’istituzione scolastica». Non basta dunque la semplice solidarietà, serve anche reagire e mobilitarsi dentro e fuori le scuole e bene farà Raimo a presentare ricorso in sede amministrativa, perché ha ragione da vendere. Paolo Persichetti, Facebook
7 notes
·
View notes
Text
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha annunciato una modifica alle date per le iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2025/2026. La decisione è stata presa per permettere alle scuole di svolgere un'attività di orientamento più ampia e alle famiglie di avere più tempo per una scelta ponderata. Le nuove date per la presentazione delle domande di iscrizione sono state fissate dal 21 gennaio 2025 alle ore 8:00 fino al 10 febbraio 2025 alle ore 20:00. Questa modifica sostituisce la precedente finestra temporale che andava dall'8 al 31 gennaio 2025. Il Direttore Generale Antonella Tozza ha comunicato la decisione a tutti i Direttori generali, Dirigenti scolastici e Coordinatori didattici delle scuole paritarie, nonché ai Presidenti delle Regioni, delle Province e ai Sindaci dei Comuni. Questa iniziativa mira a garantire un processo di iscrizione più agevole e consapevole per tutte le famiglie italiane. Read the full article
0 notes
Text
Sicilia. Bullismo e cyberbullismo, numero verde e chat per l'ascolto delle vittime.
Sicilia. Bullismo e cyberbullismo, numero verde e chat per l'ascolto delle vittime. Un numero verde e una chat per l'ascolto e la denuncia di atti di bullismo e cyberbullismo. In Sicilia nasce una linea per bambini, adolescenti e adulti che vogliono chiedere supporto e consulenza. Il servizio, attivo da mercoledì 10 aprile, sarà disponibile dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20. Il numero verde (800.280.000) e la chat (sul sito www.1nessuno100giga.it) sono gestiti dalla Fondazione onlus Telefono Azzurro e il servizio si inserisce nell'ambito del progetto pilota "1nessuno100giga", elaborato dall'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia e finanziato con quasi 2,4 milioni di euro dalla Regione Siciliana, attraverso l'assessorato dell'Istruzione e della Formazione professionale. Partner del progetto sono la piattaforma Elisa, del ministero dell'Istruzione e del merito, la Fondazione Carolina e il movimento antibullismo MaBasta. «Con questa iniziativa - dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - intendiamo offrire nuove possibilità ai più giovani, ma anche agli adulti, per condividere il disagio che può derivare dall'essere vittima di episodi di bullismo o di cyberbullismo. Due fenomeni che purtroppo caratterizzano la società contemporanea, fortemente digitalizzata. Il nostro obiettivo è quello di far sentire alle vittime che avranno sempre un canale di ascolto e di aiuto a loro dedicato». «Dobbiamo essere sempre pronti - dichiara l'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano - a contrastare quei fenomeni, spesso subdoli e striscianti di sopraffazione fisica e psicologica, proprio mentre il mondo digitale amplifica e inasprisce il fenomeno. Per questo, abbiamo contribuito, anche economicamente, a questo progetto molto articolato e approfondito, del quale la linea d'ascolto, gestita da un ente assolutamente affidabile come Telefono Azzurro, è parte fondamentale». L'importante progetto interistituzionale è frutto della legge regionale del 2021 dedicata agli "Interventi per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione". Il coordinamento è affidato a una cabina di regia che ha elaborato le linee guida. Le attività si svolgeranno per tutto il 2024 e saranno sviluppate da nove Centri territoriali di supporto, ovvero una scuola per ogni provincia con una consolidata esperienza in materia di inclusione e nuove tecnologie. Ogni Centro ha organizzato un determinato numero di snodi provinciali, ciascuno composto da circa 16 istituti, per diffondere in modo capillare le azioni del progetto che vede complessivamente la partecipazione di 802 istituzioni scolastiche statali del primo e secondo ciclo di istruzione. Il liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo, in qualità di capofila della rete regionale, ha anche il compito di coordinare la piattaforma di ascolto affidata alla Fondazione Onlus Telefono Azzurro. «Da anni – dice il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro – ci occupiamo di prevenzione dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo nelle scuole e sono tante le azioni intraprese. In particolare, questo progetto pilota risponde alla necessità di attivare sempre più iniziative utili a fornire alle istituzioni scolastiche il giusto supporto per affrontare e monitorare problematiche connesse a questi fenomeni, così delicati, e anche alle famiglie affinché, grazie a una corretta alfabetizzazione digitale, possano accompagnare i figli nell'acquisizione di maggiore consapevolezza nell'uso delle nuove tecnologie». «Siamo felici - spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - di partecipare a questo progetto che, attraverso la linea di ascolto, ci vede a fianco delle istituzioni per offrire un supporto e una risposta a chi si trova ad affrontare problemi legati al bullismo. È proprio attraverso l'ascolto che è possibile intervenire immediatamente con le reti educative e sociali nell'aiuto degli adolescenti». Oltre alle numerose attività di sensibilizzazione sul tema e di sostegno alle famiglie delle vittime, il progetto si concentra in particolare su percorsi di formazione rivolti a docenti, studenti e famiglie. Per gli insegnanti è previsto un corso di 25 ore con 50 esperti formati dall'Usr in collaborazione con l'Università di Firenze; per gli alunni la formazione con incontri, laboratori ed educazione tra pari è affidata all'associazione MaBasta. Le attività di formazione dei genitori saranno curate, invece, dalla Fondazione Carolina e consisteranno in attività come gruppi di lavoro, condivisione di esperienze e laboratori in relazione anche all'educazione digitale dei ragazzi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Direttiva Mim per partecipazione ampia ai viaggi di istruzione
ll ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato una nuova Direttiva per promuovere la partecipazione più ampia degli studenti e delle studentesse ai viaggi di istruzione e alle visite didattiche. Il provvedimento conferma l’impegno costante del ministero per garantire la piena fruizione del diritto allo studio e il sostegno alle famiglie, assicurando che ogni…
View On WordPress
0 notes
Text
L’appello di tutto il mondo del Mare al ministro dell’Istruzione e del Merito con la proposta di Marevivo per l'attuazione dell’art.9 della Legge Salvamare L’urlo del Mare è arrivato a Napoli, presso la prestigiosa Scuola della Famiglia, già Istituto Nuovo Bianchi, oggi sede della Fondazione Grimaldi, per richiedere i decreti attuativi della Legge Salvamare, nello specifico l’attuazione dell’Art.9 “Educazione ambientale nelle scuole per la salvaguardia dell’ambiente”, che prevede la promozione da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, “nelle scuole di ogni ordine e grado”, di attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente, e in particolare del mare e delle acque interne. Presenti all’incontro Rosalba Giugni (Presidente Fondazione ETS Marevivo), Angela Procaccini, (Preside Istituto Bianchi di Napoli), Luca Marciani (Direttore Generale Fondazione Grimaldi), Carmine Esposito (Responsabile Delegazione Marevivo Campania), Ferdinando Boero (Presidente Fondazione Dohrn e Vicepresidente Marevivo), Marta Brusoni (Assessore Pubblica Istruzione Comune di Genova). L’evento si è concluso con il messaggio di Paola Frassinetti (Sottosegretaria Ministero Istruzione e Merito). «L’Auditorium dell’Istituto Nuovo Bianchi è stato la cornice ideale per affrontare il tema della salvezza dei nostri mari. Il nostro compito è quello di salvare questo elemento fondamentale per il benessere psico-fisico dell’uomo sul Pianeta, e delle nuove generazioni in particolare», sostiene Angela Procaccini, Preside dell’Istituto Nuovo Bianchi di Napoli. «Sono felice che la Scuola della Famiglia abbia ospitato questa iniziativa. Noi dell’Istituto Nuovo Bianchi siamo da sempre convinti che la sostenibilità e la tutela ambientale debbano essere portate a conoscenza delle nuove generazioni per raggiungere così gli obiettivi dell'Agenda 2030 e contrastare il cambiamento climatico. Solo con la presa di coscienza da parte di bambini e ragazzi di quello che sta accadendo al nostro clima e al nostro pianeta, abbiamo la certezza che le cose cambino nel presente e nel prossimo futuro», dichiara Carmine Esposito, Responsabile Delegazione Marevivo Campania. «Lavoreremo per educare i bambini a rispettare il mare. Per loro è in primis il luogo delle vacanze, ma in realtà già da piccoli devono avere la consapevolezza che il mare è vita, che deve essere rispettato e protetto. Da adulti sarà anche una grande opportunità di lavoro», sostiene Marta Brusoni, Assessore Pubblica Istruzione Comune di Genova. Il Prof. Ferdinando Boero, ha presentato un documento da lui stilato che potrebbe rappresentare una base di discussione per il provvedimento auspicato, nell’ottica dell’attuazione dell’Art.9 della Legge Salvamare. L’obiettivo è quello di incentivare l’introduzione di corsi di sostenibilità, biodiversità ed ecosistemi (SBE) nelle scuole di ogni ordine e grado. «La transizione ecologica non si realizza inserendo qualche nozione sulla struttura e il funzionamento dei sistemi ambientali nei corsi di educazione civica. È necessario elaborare un programma di formazione che inizi dalla scuola primaria e arrivi fino a tutta l’istruzione universitaria, collegando ogni branca del sapere con i sistemi naturali di cui facciamo parte». Queste le sue parole. «Sono con voi in questa iniziativa anche per le mie origini genovesi, con il mare nel sangue. Il Governo Meloni ha istituito un Ministero del Mare che mancava ed è importantissimo per coordinare tutti i dicasteri che si occupano del patrimonio marittimo. Portare "in porto" la Salvamare è fondamentale per infondere nei giovani la conoscenza e la consapevolezza che il mare va tutelato anche per il loro futuro», afferma Paola Frassinetti, Sottosegretaria Ministero Istruzione e Merito. «Abbiamo lavorato tanto per dotare il nostro Paese di uno strumento che lo pone all’avanguardia nel contesto europeo per la tutela dell’ambiente e del mare. Continueremo con altre azioni
forti e simboliche per far entrare in vigore la Legge Salvamare indispensabile per la vita dell’ecosistema marino e dell’uomo sul Pianeta. Come sempre ricordo che il nostro futuro dipende dalla salute del mare, ma la salute del mare dipende dalle azioni di ognuno di noi», conclude Rosalba Giugni. «Sveglia!», hanno urlato con forza durante il flash-mob i bambini dell’Istituto Nuovo Bianchi, ad ogni articolo del provvedimento legislativo analizzato, rivolgendosi alle Istituzioni ancora dormienti. L’appello, sostenuto da Napoli e Genova, due fra le più importanti città di mare del Paese, si è concluso con una raccolta firme di tutti i presenti da inviare alle Istituzioni.
0 notes
Text
Bando di concorso del Ministero della Difesa
Concorso Marina Militare per 1750 posti: stipendio, bando, requisiti, stipendio e come presentare la domanda. È aperto per il 2024 un nuovo concorso in Marina Militare per 1750 posti da Volontari in ferma prefissata iniziale (VFI), un acronimo che indica semplicemente un militare inquadrato nel ruolo di truppa che costituisce il primo livello di accesso alle forze armate italiane in modo volontario. Vediamo allora di seguito tutte le informazioni sul concorso, il bando e tutti i requisiti richiesti. Come presentare domanda I concorrenti possono inviare la domanda di partecipazione a partire dal 24 ottobre 2023 fino al 22 novembre 2023. La procedura viene gestita tramite il portale dei concorsi on-line del Ministero della Difesa: per usufruire dei servizi del portale è necessario essere in possesso delle credenziali SPID, carta d’identità elettronica (CIE) o, in alternativa, della carta nazionale dei servizi (CNS). I requisiti Oltre ai requisiti generale come la cittadinanza italiana, l'assenza di condanne penali o di procedimenti penali in corso (per delitti non colposi), per partecipare al concorso è necessario aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di primo grado (ex scuola media inferiore) ed essere nati tra il 22 novembre 1999 e il 22 novembre 2005, estremi compresi. Ciò significa che non potranno partecipare quanti abbiano superato il giorno del compimento del 24° anno di età. Categorie di reclutamento Il reclutamento prevede l'assunzione in 4 distinti incorporamenti:
a) 1° incorporamento: CEMM Navale e CP, (ovvero Corpo delle Capitaneria di Porto – Guardia Costiera (CP) Corpo degli Equipaggi Militari Marittimi (CEMM) per i primi 500 classificati nella graduatoria di merito generale, di cui 370 posti per il CEMM b) 2° incorporamento: CEMM Navale, CP, Componenti specialistiche e Forze speciali, previsto indicativamente a partire dal mese di settembre 2024, per 499 concorrenti così divisi: - i successivi 346 classificati nella graduatoria di merito generale, di cui 216 posti per il CEMM – settore d’impiego “navale” e 130 per le CP; - i primi 60 classificati nella graduatoria di merito per il CEMM “anfibi”; - i primi 60 della graduatoria di merito CEMM “incursori”; - i primi 33 della graduatoria di merito “Componente subacquei” (che saranno ulteriormente ripartiti in 30 CEMM “palombari” e 3 CP “sommozzatori”). c) 3° incorporamento: CEMM Navale, CP e Componente Specialistiche, previsto indicativamente a partire indicativamente dal mese di novembre 2024, per 481 concorrenti così ripartiti: - i successivi 370 classificati nella graduatoria di merito generale, di cui 280 posti per il CEMM - settore d’impiego “navale” e 90 per le CP; - i primi 40 della graduatoria di merito CEMM “sommergibilisti”; - i primi 66 della graduatoria di merito “Componente aeromobili” (che saranno ulteriormente ripartiti in 60 CEMM e 6 CP); - i primi 5 della graduatoria di merito CP “soccorritori marittimi”. d) 4° incorporamento: CEMM Navale, CP e CEMM Anfibi, previsto indicativamente a partire dal mese di gennaio 2025, per 270 concorrenti così ripartiti: - i successivi 230 classificati nella graduatoria di merito generale, di cui 144 posti per il CEMM - settore d’impiego “navale” e 86 per le CP; - i successivi 40 classificati nella graduatoria di merito per il CEMM “anfibi”. Le fasi del concorso Le fasi del reclutamento saranno divise in: - inoltro delle domande - valutazione dei titoli di merito - formazione delle graduatorie Dopodiché inizierà la convocazione dei candidati, che in posizione alla loro posizione nella graduatoria dovranno sostenere diverse fasi selettive, che dipenderanno dal settore di inquadramento. - Se si concorre per il settore CEMM navale e CP, si parteciperà ad una fase unica comprendente accertamenti psico-fisici e attitudinali. Se si concorre per i settori d’impiego incursori, Componente subacquei, anfibi, sommergibilisti, Componente aeromobili e soccorritori marittimi, si parteciperà invece alle seguenti fasi: - 1°fase di accertamenti psico-fisici, attitudinali e prove di efficienza fisica (della durata indicativa di tre giorni); - una 2° fase di ulteriori accertamenti psico-fisici specifici Dopo la formazione delle graduatorie per ciascuno dei settori d’impiego, i candidati verranno attribuiti alle diverse categorie e specialità. Infine, i candidati dichiarati idonei agli accertamenti pisco-fisici verranno decretati ammessi. Il bando Il bando di selezione è consultabile tramite il portale della Pubblica Amministrazione al seguente link: https://www.inpa.gov.it/bandi-e-avvisi/dettaglio-bando-avviso/?concorso_id=c8ce2a238bd94441b3e51290039401d8 Lo stipendio La paga base media stimata per il ruolo di VFP1 della Marina Militare Italiana è di 13.200 € all'anno. Gli stipendi come possono variare da 11.978 € a 14.696 € all'anno. Read the full article
#CapitaneriadiPorto#Concorsipubblici#concorso#forzearmate#GuardiaCostiera#MARINAMILITARE#MinisterodellaDifesa#reclutamento
0 notes
Text
Ridicolo, fumettistico, dilettantesco. Non riesco a fare a meno di sottolinearlo.
E poi, altro che merito, la mia prima impressione è che lo abbia fatto il cuggino di qualcuno che sta nelle alte sfere. O il figlio brufoloso che da grande vuole fare il grafico o il webmaster.
Ma magari sono io che non sono in grado di capire le nuove tendenze del markéttin' e non riesco ad apprezzare né questo MIM scudettato né la Venere in jeans e camicia scollata del Ministero del Grand Tour made in Italí.
😩
Continueremo a farci del male. Temo.
#ministero dell'istruzione e del merito#istruzione#merito#logo#fumetti#grafica#gatto#titti#aitan#aitanblog
19 notes
·
View notes
Text
Merito scolastico: a Padova si premia con 100 euro studenti con media del 9
Merito scolastico: a Padova si premiano con 100 euro studenti con media del 9 ed inevitabilmente scoppia una polemica di quelle destinate ad incendiarsi mano mano che passa il tempo. A dire il vero è da un bel po' e molto prima che l'attuale governo s'inventasse il nome nuovo per quello che era il ministero dell'istruzione (una volta pubblica e oggi non più) che nella scuola italiana si devono registrare una serie d'iniziative che, a volerle definire per bene, s'incontrano non poche difficoltà. «È un fatto grave che si inserisce in maniera del tutto scomposta nel quarto a tinte fosche che dipingono da mesi esperti e organi di stampa. Un quadro fatto di angosce da prestazione nei luoghi di istruzione, assenza completa di strumenti di supporto e prevenzione sul benessere psicologico e sempre più spesso studenti che si tolgono la vita letteralmente schiacciati da un sistema che pretende la competizione a tutti i costi e in questo caso al costo di 100 euro con col tuo compagno di banco, nelle scuole come nelle università».Rete degli Studenti Medi Merito scolastico? Merito scolastico? Tant'è, comunque, il concetto di 'merito' sembra essere il nuovo eldorado per chi governa l'istituzione scolastica a monte ed a valle nel Paese. Sembra che ogni Istituto cerchi il coup de théâtre. Quel quid che permetta loro di scalare punti nell'ideale classifica delle preferenze delle famiglie quando scelgono che scuola far frequentare ai loro pargoli. «L'obiettivo della Scuola Pubblica dovrebbe essere quello di pensare a chi rimane indietro, di rimuovere gli ostacoli per chi è privo di mezzi, parafrasando la Costituzione, non premiare ed osannare chi eccelle».Rete degli Studenti Medi Prese di posizione chiare e nette. Il rifiuto di considerare come ineluttabile la prevalenza del concetto asfittico della scuola come sola preparazione al mondo del lavoro. L'inserimento di questa competitività esagitata compromette ancora di più l'equilibrio di questi ragazzi? Read the full article
0 notes
Text
Dio, Patria, Famiglia e Merito
Dio, Patria, Famiglia e Merito
E il merito torna a varcare il portone di Palazzo della Minerva a viale Trastevere. In questo non ci sarebbe nulla di straordinario, semmai verrebbe da chiedersi quando è accaduto che il merito ha divorziato dall’istruzione. Nel nostro paese, come nel resto del mondo, a scuola il merito di ciascuno nello studio è misurato dalla scala numerica dei voti o da quella pentenaria delle lettere. Nel…
View On WordPress
0 notes
Text
Immagine by "the political art of David Dees"
200 MILIONI PER GLI INSEGNANTI UCRAINI 😮
In un comunicato il Ministero delle Finanze ucraino ha riferito di aver ricevuto un prestito di 200 milioni di euro dall’Italia, al fine di coprire gli stipendi degli insegnanti negli istituti di istruzione secondaria. Il prestito è previsto per un periodo di 15 anni, con periodo di tolleranza di 7,5 anni e interessi allo zero per cento. Questo avviene nonostante la tendenza, in Italia, sia di mettere in atto progressivi tagli all’istruzione: la spesa per l’istruzione negli ultimi anni è infatti attestata appena al 3,6% del PIL nazionale e le previsioni sono che scenda al 3,3% entro il 2025. Nella classifica degli stipendi degli insegnanti, poi, l’Italia non svetta certo per merito: la retribuzione media annua di un insegnate di scuola superiore o media è di 25.829 euro lordi annui, la metà di quella di un collega tedesco – 58.542 euro l’anno – e inferiore a quella di Paesi quali Francia, Inghilterra e Spagna.
Fonte: @lindipendente
Dopo una notizia del genere, gli insegnanti italiani, in blocco, dovrebbero scioperare e non presentarsi a scuola a oltranza finché non gli aumentano gli stipendi. ❌
Anche perché, per quanto mi riguarda, gli insegnanti svolgono il lavoro più importante del mondo e vengono trattati invece come l'ultima ruota del carro.
by Matteo Gracis
6 notes
·
View notes
Text
Tutta la nostra solidarietà alla Professoressa Rosa Maria Dell’Aria di Palermo per l'assurda e illegittima sospensione per chi giustamente difende il pensiero critico degli studenti che altrettanto giustamente hanno fatto il paragone tra il fascismo di ieri e il moderno fascismo di Salvini e del governo fascio-populista-razzista.
La solidarietà l'abbiamo espressa non solo a parole ma nei fatti, partecipando e intervenendo alla manifestazionedi ieri a Palermo
Ma la vicenda del licenziamento della maestra antifascista Lavinia Cassaro di Torino è anche peggio: non solo è in piedi una denuncia penale, qui l'insegnante ha perso addirittura il lavoro - come e perchè lo racconta lei stessa nella lettera che segue - ma, in sintesi: per aver in una manifestazione antifascista (al di fuori dell'orario di lavoro) protestato, denunciato con forza il comportamento della polizia che lasciava piena libertà di manifestazione ai fascisti di Casapound, a cui anzi, riservava protezione, mentre caricava invece brutalmente i giovani, i lavoratori, le donne, i migranti che manifestavano a Torino in difesa dei valori antifascisti, della Resistenza partigiana.
Ma, a differenza della vicenda di Dell'Aria, non ne parlano i grandi mass media e questo gravissimo provvedimento - che ricorda, effettivamente, i licenziamenti politici ai tempi del fascismo, rischia di andare nel dimenticatoio. Perchè?
Eppure anche qui ci troviamo di fronte ad un provvedimento politico, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione; ad una sentenza che dice che il comportamento di Lavinia di protesta verso la polizia sarebbe "in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione... anche se tenuti al di fuori delle mansioni e dell’orario di lavoro...; in contrasto con i doveri educativi connaturati alla sua funzione di docente di scuola primaria...; che si tratterebbe di un'attività dolosa che ha portato grave pregiudizio alla scuola, alla pubblica amministrazione, agli alunni, alle famiglie...".
Quindi, si dice che le maestre antifasciste sono un danno per la scuola, non un esempio!
Ciò che evidentemente è la colpa di Lavinia - e fa la differenza - è che questa maestra ha osato protestare contro la Polizia - non è un caso che sempre la sentenza scriva che il comportamento di Lavinia poteva diffondere un "senso di disprezzo per lo Stato e i suoi componenti".
Quindi, lo Stato, le sue forze di polizia che permettono, e oggi sempre più, una violazione aperta della Costituzione che vieta propaganda e ricostituzione di organizzazioni fasciste, non si toccano, non si possono denunciare!
Questa è la vera "colpa" di Lavinia.
NON PERMETTIAMO QUESTO LICENZIAMENTO POLITICO!
NON PERMETTIAMO CHE LA VICENDA DI LAVINIA CADA NEL SILENZIO!
FACCIAMOCI SENTIRE, MOBILITIAMOCI SENZA DISTINZIONI!
Firmate in tantissime, tantissimi l'appello - nel link di seguito segnalato - e inviatelo ai mass media e dovunque potete!
https://www.change.org/p/movimento-femminista-proletario-rivoluzionario-sempre-al-fianco-di-lavinia-flavia-il-licenziamento-di-lavinia-deve-essere-ritirato
Lettera di Lavinia Cassaro:
Sono stata un’insegnante precaria (diplomata magistrale, II fascia di Istituto), negli ultimi anni della mia vita. Più di un decennio, ormai.
Ho cominciato a lavorare nelle scuole primarie statali nell’Anno Scolastico 2006/07, nella provincia di Bologna. Dall’A.S. 2011/12 ho trasferito il mio servizio presso la provincia di Torino. Ho lavorato con continuità, cambiando ogni anno scuola e mansione fino al 2016/17, anno nel quale sono stata immessa in ruolo.
Ho sostenuto l’Anno di Prova presso l’Istituto Comprensivo di Montanaro (To). Ho superato la Commissione di Valutazione finale e ho ottenuto il “posto fisso” (qualcuno direbbe…); io ero contenta perché finalmente, dopo anni di precariato, potevo vantare la “privilegiata” condizione di lavoratrice a tempo indeterminato! Che tra l’altro nel caso specifico, nel caso cioè della categoria professionale dell’insegnamento, sarebbe o dovrebbe (ahinoi!), essere cosa non soltanto scontata, ma tangibile ed effettiva… La continuità è connaturata al mestiere dell’insegnamento. Esso non può essere reso, ridotto, nei fatti, ad un ammortizzatore sociale, atto a convogliare in questa sorta di “Limbo Occupazionale” migliaia di persone… In tutto il Paese. Scuola per Scuola. Istituto per Istituto… In questa interminabile (e delirante!) attesa del posto fisso… Appunto! Da anni… Per anni.
Per l’A.S. successivo (2017/2018), chiedo ed ottengo (in avvicinamento alla mia città di residenza), il trasferimento all’I.C. Leonardo Da Vinci/Pablo Neruda, di Torino.
Il 22 febbraio del 2018, in città (To), era previsto (in vista delle elezioni governative del 4 marzo) un comizio elettorale. Candidato premier: Simone di Stefano, esponente del gruppo di estrema destra casapound, apertamente afferente al fascismo e parecchio nostalgico del Ventennio Mussoliniano.
Io, quella stessa sera, sarei dovuta partire, insieme al altre centinaia di mie colleghe, maestre elementari, (con diploma di Istituto superiore Magistrale), alla volta della Capitale, Roma.
Era indetto per il 23 febbraio 2018 un grosso sciopero nazionale di comparto (scuola).
Forti tiravano i venti della Protesta tra la categoria, anche a causa di una vertenza che riguardava (e riguarda ancora!) migliaia di lavoratrici/tori/ in merito alla regolarizzazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori (maestre/i/ con diploma Magistrale).
Ad ogni modo, saputo solo qualche sera prima che questo indecente personaggio, Simone di Stefano, sarebbe venuto nella mia città a vomitare politiche di odio, chiedendo voti, atti a permettergli di penetrare le fondamenta portanti della nostra Repubblica, mi sono sentita in dovere (il mio spirito Antifascista me lo imponeva) di rimanere.
I fatti successivi li conosciamo tristemente tutti… Non mi dilungo.
Ad ogni modo a parer mio: sia la mia persona, che la città di Torino tutta, ridotta quella sera (ad un corteo Antifascista indetto all’indomani della strage di Macerata, strage di stampo xenofobo, per mano di un affiliato di casapound, nonché candidato consigliere, alle comunali del suo paese, con la LegaSalvini) a meno di un migliaio di persone, abbiamo fornito alla Campagna Elettorale ottimi spunti di propaganda:
il male assoluto di questo paese è l’ANTIFASCISMO! Ad oggi ne vediamo le conseguenze…
A seguito di quella manifestazione io vengo denunciata e viene fatto dal Ministero della Pubblica Istruzione un decreto di destituzione
Sulla sentenza di Primo Grado di Giudizio, pronunciata dal Tribunale di Torino (sez. Lavoro), nella persona del giudice Mauro Mollo, riguardante il ricorso avverso il decreto di destituzione inflittomi dal ministero della pubblica istruzione, che io avevo mosso nel dicembre scorso, davvero ho ancora difficoltà a credere che sia potuta andare cosi: il giudice rigetta il mio ricorso sostenendo che la pena inflitta dal datore di lavoro è non soltanto legittima (secondo un’interpretazione molto fantasiosa e creativa della norme vigenti!), ma congrua e proporzionata.
Ivi si sostiene che:
io non soltanto mi sono macchiata di una “colpa” assoluta ed irreversibile, quella di perdere il controllo del mio stato emozionale, mostrando un lato (umano e non professionale) che contraddice il “MODELLO FIDUCIARIO” che ogni maestra dovrebbe interpretare e perpetrare…In ogni istante della sua vita. Compresi quelli dedicati a se stessa, ai propri percorsi individuali e collettivi, al proprio TEMPO VITA….; ma l’ho fatto pure in presenza di vari giornalisti, telecamere e, dunque io avrei, secondo il giudice, dovuto e potuto prevenire ed attendermi la GOGNA MEDIATICA che ne è seguita le settimane successive e che, di fatto, rappresenta il REALE MOTIVO per il quale mi hanno licenziata.
Non ho voglia di arrendermi e sono ancora molto arrabbiata per tutto questo. Penso sia il caso di andare avanti nella battaglia giudiziaria. Ci sono concreti spiragli di opposizione. Questa sentenza può e deve essere ridiscussa!
Vorrei, soprattutto, non farlo da sola. Ho bisogno di sostegno concreto.
Di potere credere (e di poterlo vedere, “toccarlo con mano”) che questa diventi una GRANDE CAUSA collettiva. Che possa portarci, vento in poppa e nuova brezza, verso orizzonti migliori.
Lavinia Flavia Cassaro
32 notes
·
View notes
Text
Le ultime news sull'Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2023/2024
Dall'USR di Agrigento, fanno sapere che il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha reso noti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di partecipazione all'Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2023/2024. Ecco le informazioni importanti per candidati interni ed esterni: Candidati Interni: - Studenti dell'ultima classe: Il termine per la presentazione delle domande è il 30 novembre 2023. - Studenti della penultima classe (abbreviazione per merito): Il termine per la presentazione delle domande è il 31 gennaio 2024. I candidati interni devono presentare la domanda di ammissione direttamente al dirigente scolastico o al coordinatore didattico dell'istituzione scolastica che frequentano. Candidati Esterni: - Il termine per la presentazione delle domande per i candidati esterni è dal 2 novembre 2023 al 30 novembre 2023. I candidati esterni devono presentare la domanda di ammissione attraverso la procedura informatizzata disponibile nell'area dedicata al servizio sul portale del Ministero dell'Istruzione e del Merito. L'accesso può essere effettuato tramite utenza SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o IDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Nel caso in cui il candidato sia minorenne, l'accesso alla procedura deve essere effettuato dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Per i candidati esterni residenti all'estero, è possibile presentare la domanda presso un Ufficio Scolastico Regionale da loro scelto. Tuttavia, l'assegnazione a una delle istituzioni scolastiche nel territorio regionale avverrà secondo i criteri stabiliti dalle autorità competenti. Si rende necessario rispettare rigorosamente i termini e le modalità di presentazione delle domande per garantire una partecipazione corretta all'Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2023/2024. Read the full article
0 notes