Tumgik
#milizia volontaria per la sicurezza nazionale
if-you-fan-a-fire · 2 years
Photo
Tumblr media
“The traditional Fascisti salute of the upraised arm is replaced by the upraised fist clutching a dagger as Premier Mussolini reviews former Italian servicemen now serving in the Fascist! militia during a recent Inspection in Rome.”
- from the Kingston Whig-Standard. January 30, 1933. Page 10.
3 notes · View notes
italianiinguerra · 2 months
Text
Medaglie d'Oro della 2ª Guerra Mondiale - Sottotenente ANTONIO SANTANGELO FULCI - Solarino (Siracusa), 13 luglio 1943
Nome e CognomeAntonio Santangelo FulciLuogo e data di nascitaCatania, 25 settembre 1922Forza ArmataRegio EsercitoArmaArtiglieriaCorpo o specialitàReparto10º Gruppo artiglieriaUnitàbatteria di cannoni autotrasportata da 105/28GradoSottotenente di complementoAnni di servizio1940 43Guerre o campagneSeconda Guerra Mondiale (Invasione della Grecia)Luogo e data dell’eventoKm 27 strada…
0 notes
avvocatoreale · 1 year
Text
In attesa della recensione letteraria di Ottobre, qui di seguito trovate quella di Settembre, curata come sempre da Sara Boringhieri
Tumblr media
"Prima dell'Alba" di Paolo Malaguti, un romanzo storico, è l'ultimo consiglio di lettura di Sara Boringhieri dell'Associazione Avvocati nella Polis
di Sara Boringhieri
Alle 6,30 del 27 febbraio 1931 il trillo violento del duplex sveglia di soprassalto l’ispettore Ottaviano Malossi, 32 anni, sposato da cinque, ufficiale della Polizia di Stato nella questura centrale di Firenze. Dall’altro capo del telefono il collega Vannucci gli dice che è atteso alla stazione dagli agenti della Ferroviaria, con una certa urgenza: a Calenzano, riverso sulla massicciata, sul lato esterno della linea che scende da Prato è stato ritrovato un cadavere.
 Vestito in maniera seria ed elegante, il defunto porta i chiari segni di una caduta. Il volto è quello di un uomo anziano e ben curato, capigliatura candida, pizzo lungo e folto. Gli uomini accorsi per primi sul posto lo guardano con un’espressione di timore mista a reverenza. Nel sole accecante del mattino Malossi non tarda a scoprire il perché. I documenti contenuti nel portafoglio del cadavere mostrano generalità da far tremare i polsi: Graziani Andrea, nato a Bardolino di Verona, il 15 luglio 1864, Luogotenente Generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
Un caso spinoso, dunque, per cui bisogna fare presto e trovare i colpevoli, se ve ne sono.
Resta da chiarire, però, come Graziani sia finito riverso al suolo sulla scarpata opposta a quella di marcia del treno su cui viaggiava: si è suicidato, spiccando letteralmente un balzo fuori dal portello, oppure qualcuno, prima dell’alba, lo ha spinto con violenza giù dal convoglio? Malossi inizia a scavare con prudenza, tra resistenze, false piste e pressioni dall’alto, in un viaggio alla ricerca della verità che, dai binari della linea Prato-Firenze, lo condurrà lontano nel tempo, fino all’ottobre del 1917, sulle tracce di un fante italiano testimone silenzioso del disastro di Caporetto e, prima ancora, di una vita di trincea resa intollerabile dai massacri e dal rigore insensato di una gerarchia pronta a far pagare con la fucilazione anche la più banale infrazione del regolamento.
“Prima dell’alba” è un romanzo storico pubblicato nel centenario della disfatta di Caporetto e che si svolge tra il 1917, con il racconto del disastro della battaglia di Caporetto e il ripiegamento delle truppe italiane, e il febbraio 1931, quando sui binari della ferrovia in direzione Prato viene ritrovato il cadavere del Cavaliere Andrea Graziani, Luogotenente Generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
Paolo Malaguti, grazie ad uno studio storico approfondito delle due epoche narrate, ed in particolare del gergo militare del 1917, restituisce uno spaccato realistico della vita di trincea della Prima Guerra Mondiale e del periodo storico che ne è seguito che si conclude con l’amara sorte di un noto personaggio del tempo ed il mistero che l’avvolge: l’autore regala ai lettori un giallo storico i cui intrecci corrono su due binari appartenenti a due epoche diverse, un romanzo che avvince ed appassiona dalle prime pagine fino al tormentato finale in cui viene risolto il mistero che lega a filo doppio le due trame e i due tempi sviluppati nel corso libro.
Nel 1917 la voce narrante è quella del “Vecio”, soprannome di un fante italiano testimone del disastro di Caporetto e delle crudeltà di Graziani, mentre nel 1931, protagonista indiscusso è l’ispettore Ottaviano Malossi, ufficiale della Polizia di Stato nella Questura centrale di Firenze a cui viene affidato, suo malgrado, l’arduo caso del ritrovamento del cadavere di Graziani.
Viene restituita così alla memoria collettiva la figura terribile di Andrea Graziani con i suoi innumerevoli, impuniti e dimenticati crimini, avallati all’epoca da leggi speciali in tempo di guerra, che consentivano un arbitrio pressoché illimitato a chi disponeva del potere di decidere, anche per futili motivi, della vita e della morte dei soldati.
0 notes
gregor-samsung · 5 years
Quote
Roma, 15 dicembre 1922. Alla riunione del Consiglio dei ministri, Mussolini denuncia le "esigue minoranze di politicanti", che non si rassegnano "alla assoluta irrevocabilità del fatto compiuto". Il fatto compiuto è il potere ai fascisti. Mussolini lo dimostra in fretta, a soli due mesi dalla marcia su Roma: si fa autorizzare, dal Consiglio dei ministri, ad agire con tutti i mezzi "contro tutti i promotori di turbamenti". Nella notte, si riunisce per la prima volta il Gran Consiglio del fascismo: un nuovo organismo si sovrappone al governo, ed avrà un ruolo "decisivo per la netta fisionomia che starà per prendere lo Stato fascista". Mussolini chiede ai dirigenti del partito "un determinato numero di uomini sceltissimi, che egli intende immettere come nuove, giovani energie negli organismi dello Stato". Si preannunciava la "fascistizzazione" dell'amministrazione statale. "Quale prospettiva aprisse" scrivono Salvatorelli e Mira nella 'Storia d'Italia nel periodo fascista' "apparve quando verso la fine dell'anno si seppe l'offerta (declinata) di una prefettura importante a Farinacci. Fu in questo primo Gran Consiglio del fascismo che fu determinata la costituzione, con elementi squadristici, della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, alle dipendenze dirette del presidente del Consiglio, e i cui componenti, a differenza di tutti gli altri corpi armati dello Stato, non prestavano giuramento di fedeltà al re: omissione giustificata più tardi (giugno 1923), al Senato, da Mussolini, precisamente col 'carattere spiccatissimo di partito' della Milizia stessa. Si istituiva così una milizia di parte, che il capo del fascismo avrebbe sempre potuto adoperare, all'occorrenza, al di fuori e contro le forze legali".
Walter Tobagi, Gli anni del manganello, (collana Sottoaccusa) F.lli Fabbri editori, 1973¹; pp. 8-9.
17 notes · View notes
corallorosso · 4 years
Photo
Tumblr media
Un grumo purulento: lo storico Eric Gobetti riflette sulle foibe e sugli usi pubblici della storia Il 10 febbraio del 2007, in occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo, nel corso della consegna di onorificenze ai parenti degli infoibati al Quirinale, il presidente Napolitano conferisce la medaglia d’oro al merito civile ai familiari di Vincenzo Serrentino. Questi fu tenente colonnello dell’esercito italiano, dirigente dei Fasci di combattimento di Zara sin dagli albori degli anni Venti, dal 1940 primo Seniore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, membro del Tribunale Straordinario della Dalmazia (istituito nel 1941 per debellare la Resistenza jugoslava durante l’occupazione militare italiana), prefetto di Zara e capo della provincia durante l’occupazione militare tedesca dal novembre 1943 all’ottobre 1944, quando la città fu liberata. Nel 1946 il suo nome compare nella lista stilata dall’apposita Commissione ministeriale d’inchiesta di civili e militari italiani passibili di accusa presso la giustizia penale militare, coloro nella cui condotta erano “venuti meno ai principi del diritto internazionale di guerra e ai doveri dell’umanità”: con lui, tutti i membri del Tribunale Speciale (tra cui il più celebre Pietro Caruso), che aveva celebrato processi “senza il rispetto delle più elementari norme procedurali”, condannando a morte “anche persone minorenni”. Il suo nome figura nell’elenco CROWCASS (Central Registry of War Criminals and Security Suspects, 1947), compilato dagli Alleati anglo-americani, delle persone ricercate dalla Jugoslavia per crimini di guerra. Catturato a Trieste nel maggio 1945, venne processato dalle autorità jugoslave, riconosciuto come criminale di guerra e fucilato nel maggio del 1947. Nel 1987, il comune di Rosolini (Siracusa), suo paese natale, gli ha dedicato una strada. Nel febbraio del 2012, durante il programma televisivo di Rai 1 Porta a Porta, che affronta lo spinoso argomento della vicenda delle foibe, viene mostrata una fotografia che ritrae un plotone di esecuzione nell’atto di fucilare alla schiena cinque uomini allineati: ai telespettatori viene detto che si tratta di partigiani comunisti jugoslavi che sparano a degli italiani. In realtà, come gli studiosi sanno bene e come si evince chiaramente dagli elmetti dei soldati del plotone di esecuzione, la foto, scattata il 31 luglio 1942, mostra la fucilazione di cinque partigiani sloveni (di cui sono noti i nomi) ad opera di militari italiani durante il periodo dell’occupazione dei territori jugoslavi. La sera del 10 febbraio 2019 la Rai manda in onda un film di cui è co-produttrice, Rosso d’Istria. La pellicola, tanto inverosimile quanto brutale, è un autentico prodotto propagandistico: diffonde paura e odio attraverso un immaginario razzista e un racconto ben poco attinente alla realtà, raffigurando i partigiani comunisti jugoslavi come bestie assetate di sangue e animate da un sadismo innato che aggrediscono vittime innocenti: degli italiani, fascisti dichiarati. Gli eroi del film sono mostrati in camicia nera, invocano apertamente il Duce e aspettano come manna dal cielo un esercito di “liberazione”, quello nazista, bei giovanottoni che danno l’idea di riportare la pace, laddove gli efferati partigiani slavi avevano scatenato guerra, odi e vendette: con una netta scelta ideologica, lo spettatore è portato a schierarsi con le “vittime” fasciste di un crimine commesso dai comunisti. Questi tre macroscopici esempi, scelti da una folta schiera di eventi altrettanto gravi, indicano in modo lampante una cosa: nel nostro Paese la complessa vicenda delle foibe e delle violenze nei territori del confine orientale è da anni oggetto di una gravissima distorsione fattuale e di un accentuato uso propagandistico della storia, operati a più livelli: storiografico, istituzionale, dell’immaginario collettivo. Nel primo caso si intralcia e si destabilizza il lavoro di ricerca e d’una corretta divulgazione degli avvenimenti occorsi sul confine orientale da parte di studiosi seri, che intendono ricostruire accuratamente i fatti e i contesti in cui questi presero forma, il modo in cui vengono narrati. A livello istituzionale, si accreditano versioni false e distorte degli eventi con ambigue dichiarazioni delle più alte cariche dello Stato e paradossali riconoscimenti (uno Stato nato dalla liberazione dal fascismo che conferisce medaglie a fascisti conclamati e criminali di guerra?), sospensioni di contributi finanziari alla ricerca ad associazioni o individui che non si attengono alla comune vulgata diffusa sulla vicenda delle foibe (come nel caso del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia). A livello di immaginario collettivo, con la martellante diffusione di mistificatori luoghi comuni operata dai media, la creazione di fiction non solo televisive che incidono a fuoco nelle menti di spettatori ignari delle patenti falsità storiche, capovolgendo di segno la realtà e il suo significato morale. Questo atteggiamento largamente condiviso produce un clima culturale favorevole a intimidazioni, minacce, insulti mediatici e infamanti accuse di “negazionismo” e “riduzionismo”, animato dalle forze della destra nazionalista e neofascista e volto a screditare il lavoro degli storici, impedire loro di affrontare un tema delicato, di ricostruire e contestualizzare il fenomeno, di raccontarlo in maniera corretta. Di questa pericolosa temperie, che fa vacillare la civiltà di un Paese evocando foschi scenari, porta testimonianza diretta lo storico Eric Gobetti, con il libro E allora le foibe? (pp. 116, € 13), pubblicato dall’editore Laterza nella collana “Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti”. Gobetti rilegge la vicenda delle foibe e dell’esodo partendo da alcune domande: Di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è accaduto realmente? In che modo e da chi vengono narrati quegli eventi? Con un argomentare stringente, storicamente probante, il libro getta ampia luce sugli eventi occorsi sul confine orientale a partire dal 1943, ricostruendo il contesto in cui essi presero forma e si manifestarono, la storia che li ha determinati, le cause sociali e politiche per cui essi furono in un primo tempo rimossi, quindi, a partire dagli anni Novanta, la falsificazione cui furono soggetti e la narrazione distorta che se n’è fatta, sino ad approdare all’attuale cancerosa situazione, che ha avuto l’ennesima conferma dal modo in cui è stato vissuto e celebrato il 10 febbraio scorso, Giorno del Ricordo. (...) Anche lo stereotipo dell’espulsione forzata “corrisponde ben poco alla complessità dei fatti”; quella dei profughi istriano-dalmati è una tragedia umana legata al mutamento dei confini e degli assetti internazionali conseguenti alla sconfitta militare dell’Italia. Soprattutto, “è il risultato estremo di un circolo vizioso innescato dall’imperialismo italiano e poi dal fascismo. Gli esuli sono le vittime ultime della politica aggressiva del regime, dei crimini di guerra commessi dall’esercito italiano e della sconfitta militare in una guerra che Mussolini aveva ottusamente contribuito a scatenare”. Gobetti affronta anche il problema dei numeri relativi alla vicenda delle foibe: si ripetono infatti, anche da parte di alti esponenti politici e della divulgazione storica, cifre smisuratamente gonfiate (un ministro della Repubblica parlò di “un milione di morti”), che non trovano alcun riscontro fattuale, e che contribuiscono a diffondere falsi miti e una perniciosa disinformazione, cosa, tra l’altro, che non favorisce la memoria e non denota rispetto per le vittime, usate per squallidi fini ideologici e politici. (...) La conclusione di questo studio è adamantina: invece che rischiare di essere “una commemorazione fascista”, il Giorno del Ricordo “dovrebbe essere una data per ricordare i drammi prodotti dal nazionalismo, dal fascismo, dalla violenza ideologica, dalla guerra e dalla sconfitta militare di un paese mandato al macello in maniera criminale non solo da Mussolini ma da tutta un’élite politica, militare ed economica che non ha mai pagato per le sue colpe”. Già, ma se così fosse l’Italia sarebbe un Paese civile. Giuseppe Costigliola
31 notes · View notes
historystack-blog · 7 years
Photo
Tumblr media
Benito Mussolini and Fascist Blackshirts during the March on Rome March on Rome on Historystack
1 note · View note
paoloxl · 6 years
Video
youtube
(via Ἐκβλόγγηθι Σεαυτόν Asocial Network: Frateli ditaglia)
La meravigliosa performance del consigliere comunale di Ferrara Alessandro Balboni, esponente  e capogruppo di Fratelli d'Italia, avvenuta qualche giorno fa, è assolutamente paradigmatica. Riassume in sé tre capisaldi della destra italiana del Terzo Millennio: 1) l'eterno complesso di inferiorità rispetto a una nebulosa e generica "cultura di sinistra", naturalmente monopolizzatrice e arrogante; 2) le grancasse sul degrado, il decoro e l'incuria, alle quali la civilissima società italiana è cosí sensibile e attenta; 3) i social media. Se qualcuno volesse leggere della vicenda in cronaca, che supera di gran lunga qualsiasi cosa escogitata da Lercio (però questa è vera), può andare sulle edizioni dei vari giornali emiliani e nazionali; in pratica, qualche giorno fa, il consigliere ferrarese Balboni Alessandro, fratello d'Italia sempre alla ricerca di nuovi degradi e nuove incurie da offrire al popolo ferrarese, si è imbattuto, presso la Certosa della città Estense, nientepopodimeno che nella tomba di Torquato Tasso, il sommo poeta della Gerusalemme Liberata che dimorò a lungo presso la corte del duca Alfonso II d'Este. Il Balboni ha prima ricevuto una indignata segnalazione da un cittadino, tale Alessandro Ferretti (la congiura degli Alessandri!) e poi non ha perso tempo per non lasciarsi sfuggire la ghiottissima occasione. Poiché la tomba di Torquato Tasso, al pari di altre, versa in condizioni pietose, dovute ovviamente alla bieca sinistra abbandonatrice d'illustri & itàlici sepolcri, il fratello d'Italia si è quindi recato di persona presso il sepolcro del Poeta accompagnato dal Ferretti segnalatore; i due si sono poi scattati dei selfies a testimonianza dello scempio perpetrato ai danni delle mortali spoglie di uno dei più importanti letterati italiani: Il fratello d'Italia Balboni dinanzi alle urne del Tasso. Indi, il Balboni ha preso la sua bella pagina Facebook e ha vibratamente denunciato lo stato di incuria, di degràdo, di abbandono degli illustri sepolcri della Certosa Ferrarese. Denuncia immediatamente ripresa dall'edizione ferrarese del "Resto del Carlino", che sarebbe consigliabile leggere dato il suo afflato d'indignazione, di amore per la cultura e di orgogliosa rivendicazione: "La cultura è una cosa seria, serissima. La cultura deve essere il motore di Ferrara. [...] Ci siamo sentiti dire che siamo dei rozzi e dei bifolchi senza cultura da una sinistra che per anni si è arrogata il ruolo di depositaria della 'Cultura'. Se questa è la risposta che danno, c'è da interrogarsi ampiamente sul loro operato." Il cittadino Ferretti Alessandro aggiunge: "E pensare -ricorda- che con le scuole ci portavano qui in Certosa per vedere le urne che la città di Firenze (dove ancora riposano le ceneri di Tasso), donò alla nostra città". Di fronte a cotanto scempio, il Balboni non si è fermato: ha infatti constatato anche lo stato di grave abbandono del sepolcro di un altro illustre cittadino ferrarese, l'aviatore fascista Italo Balbo. Qui, come dire, il Balboni giocava in casa. Da segnalare anche la chiusa indimenticabile dell'articolo del "Carlino", un autentica perla del suo autore, tale Federico Di Bisceglie: "Forse, con lo sguardo severo dei secoli, il tormentato poeta in forza alla corte di Alfonso II d'Este scriverebbe la Gerusalemme dimenticata. O la Ferrara che dimentica." Certo che questa Ferrara, specialmente quella del consigliere atque fratello d'Italia Balboni, del cittadino Ferretti e anche dell'articolista carliniano Di Bisceglie, di cose, in effetti, ne dimentica parecchie. Come fatto gentilmente notare a stretto giro di posta -pardon, di social- dal sindaco, Tiziano Tagliani, il quale ha adoperato un decente termine quale castroneria laddove altri sarebbero ricorsi a parole oltremodo più colorite, l'indignato Balboni dovrebbe piuttosto interrogarsi sulla miserrima figura che ha fatto fare ad un'onorata e storica città che, agli inizi del secolo XXI, produce personaggi come lui. E poiché noialtri siamo un po' meno gentili e non ricopriamo cariche istituzionali, possiamo usare le parole colorite di cui sopra: proprio una cosmica figura di merda. La "Ferrara che dimentica", degnamente rappresentata dai Balboni, dai cittadini indignati e dagli articolisti pindarici, si è infatti dimenticata, ad esempio, che Torquato Tasso, sin dalla sua morte avvenuta in Roma nel 1595 (esattamente il 25 aprile di quell'anno: una data che dev'essere senz'altro non molto amata dai Balboni d'Italia), è sepolto giustappunto a Roma, con tutti gli onori e regolare iscrizione in latino, nella chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. Roma, chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. La tomba di Torquato Tasso (quello non dottore). Presso il cimitero della Certosa di Ferrara, che -come ricorda il sindaco- è cimitero cittadino solo dal 1813 (vale a dire 218 anni dopo la morte del Torquato Tasso poeta), si trova sepolto tale dottor Torquato Tasso, un medico ferrarese morto agli inizi del XX secolo, la cui vita, come si legge nell'iscrizione, era stata improntata "ai sublimi ideali del dovere e dell'amore" fra i quali "trascorse la sua intemerata esistenza". Al Balboni sarebbe dunque bastato controllare su Wikipedia, ora che tutti questi meravigliosi marchingegni tecnologici permettono di verificare dove effettivamente si trovi il sepolcro del Poeta senza doversi recare alla chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo a Roma o, peggio, in una biblioteca. Ma anche senza verificare a Roma, in una biblioteca o su Wikipedia, magari qualche piccolo sospetto sarebbe potuto insorgere nella fulgida mente del fratello d'Italia e del suo indignato cittadino segnalatore. Immaginarsi l'immortale Poeta Torquato Tasso sepolto col titolo di "dottore" e con i "sublimi ideali del dovere e dell'amore" è come pensare all'ingegner Dante Alighieri, sposo onorato e marito esemplare, al ragionier Ugo Foscolo per sempre rimpianto dai colleghi della ditta o all'avv. Alessandro Manzoni crudelmente rapito alla fedele sposa e ai figli adorati e per tutta la vita ispirato da princìpi di assoluta giustizia e di severa imparzialità. Il cittadino indignato Ferretti Alessandro, coprotagonista dei selfies, fa poi intravedere uno stupendo e indicativo spaccato delle scuole ferraresi "Leonardo da Vinci" (anzi: "Scuole Prof. Leonardo da Vinci", anch'egli -ovviamente- sepolto a Ferrara) di qualche anno fa, quando le classi -evidentemente- dovevano essere portate presso la tomba del dottor Torquato Tasso dicendo ai bambini e ai ragazzi che là era sepolto il Poeta dell'Aminta (tanto per non nominare la solita Gerusalemme Liberata, e con la certezza che, se qualcuno chiedesse al Ferretti dell'Aminta risponderebbe che si tratta sicuramente di un centrocampista della SPAL degli anni '60). Non solo: le "urne del Tasso", indicate nel selfie dal Balboni con un'espressione dalla quale traspaiono la tempesta di cervello in atto nella sua scatola cranica e il mælstrøm di cultura che gli turbina nel profondo dell'essere, sarebbero state "donate dalla città di Firenze", dove "ancora riposano le ceneri del Tasso". Vale a dire: la città di Firenze (dove al massimo esiste una Piazza Torquato Tasso, in Oltrarno) avrebbe donato a Ferrara solo le urne (una delle quali riempita di terra come un volgare vaso di fiori, come si vede nel selfie del Balboni; sarà mica, per caso, proprio un vaso di fiori?), tenendosi però le ceneri. Dal che, peraltro, si evince che la grandezza del Poeta era tanta, che le sue ceneri sarebbero state addirittura divise in più urne (due etti e mezzo in una, quattro etti in un'altra e così via). E le ceneri del Tasso, Firenze, dove mai le avrà messe? In un cestino alla fermata dell' 11 e del 37 in piazza Tasso? Suggerirei a qualche fratello d'Italia fiorentino di andare a controllare, magari a quel Giovanni Donzelli che fu cacciato a calci nel sedere da un negozio dove si vendono articoli in canapa (pianta tessile utilizzata fin dall'antichità) dopo avere organizzato una pagliacciata mediatica credendo che vi si spacciasse cannabis. Ma le imprese tombali del Balboni e del Ferretti non sono terminate, inserendosi appieno in quella che dev'essere una vera e propria campagna cultural-cimiteriale dei fratelli d'Italia. Come detto, secondo il Balboni e il suo suggeritore, anche la tomba di un illustre ferrarese, Italo Balbo, quadrumviro della Marcia su Roma, comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, aviatore di possenti raid che mostrarono al mondo la giòvine gagliardìa dell'Italia fascista, governatore generale della Libia, potenziale e accreditato rivale del Dvce e, infine, misteriosamente abbattuto per errore dalla contraerea italiana nei cieli di Tobruch il 28 giugno 1940, si troverebbe in stato di abbandono, incuria, degrado ecc. Ignorando quale dottor Italo Balbo, magari ferreo militante comunista della Bassa Ferrarese, si trovi sepolto al Cimitero della Certosa, c'è però da dire che, con le tombe, proprio il Balboni non ci azzecca. L'Italo Balbo fascista & abbattuto si trova infatti sepolto, assieme ad alcuni suoi compagni aviatori e di avventure periti nei raid e in guerra, nel cimitero di Orbetello (Grosseto), per espressa sua volontà manifestata ancora in vita. Orbetello era stata la base di partenza per i suoi raid aerei attorno al mondo. Orbetello (Grosseto). La tomba degli aviatori, capitanati da Italo Balbo. Nella giòvine e confusa mente del Balboni Alessandro da Ferrara, incorniciata da regolare barbetta del III Millennio e giubbone col pelo che è tanto di moda, si agitano quindi tombe. Torquato Balbo, Italo Tasso, e vattelappesca chi altro. Coadiuvato da coltissimi cittadini che, da ragazzi, andavano con le scuole a rendere omaggio alle urne vuote di Torquato Tasso donate da Firenze, del fratelo ditaglia Alessandro Balboni, che -non nutriamo dubbi- proseguirà la sua luminosa carriera politica a base di degradi, incurie, migranti, meloni, glòbbar còntatt e quant'altro, risentiremo senz'altro parlare. Dopo aver finalmente denunciato il grave stato d'incuria della tomba del suo avo Benito Mussolini, che come tutti sanno si trova a Ferrara con tanto di urne, sarà un giorno fatto ministro della 'hurtùra. A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, come cantava l'immortale Poeta Gabriele d'Annunzio (o era Giosuè Pascoli?), la cui urna, degradata e incuriata dalla sinìstra, si trova anch'essa a Ferrara. Gli vorremmo quindi dedicare, modestamente e per chiudere, una canzone dei ferraresissimi Elio e le Storie Tese. Ma un lontano giorno, anche le urne del Balboni, dimenticate e in condizioni di colpevole abbandono al cimitero della Certosa di Ferrara, saranno riscoperte da un suo pronipote, fascista del IV Millennio, e debitamente denunciate; solo che Alessandro Balboni è sepolto a Caltanissetta fin dagli ultimi anni del XXI secolo. Pubblicato da Riccardo Venturi a 22:32:00
4 notes · View notes
anzu00 · 6 years
Text
Black color - associations
Black  is often used symbolically or figuratively to represent darkness, while white represents light.
Black is commonly associated with secrecy. For example: A black project is a secret military project, such as Enigma Decryption during World War II, or a secret counter-narcotics or police sting operation. Black ops are covert operations carried out by a government, government agency or military.
Black and white have often been used to describe opposites; particularly truth and ignorance, good and evil, the Dark Ages versus Age of Enlightenment. Since the Middle Ages, black has been the symbolic color of solemnity and authority, and for this reason is still commonly worn by judges and magistrates.
In the Roman Empire, it became the color of mourning, and over the centuries it was frequently associated with death, evil, witches and magic. According to surveys in Europe and North America, it is the color most commonly associated with mourning, the end, secrets, magic, force, violence, evil, and elegance.
In the Book of Revelation, the last book in the New Testament of the Bible, the Four Horsemen of the Apocalypse are supposed to announce the Apocalypse before the Last Judgment. The horseman representing famine rides a black horse.
In the 20th century, black was the color of Italian and German fascism. The Blackshirts (Italian: camicie nere, 'CCNN) were Fascist paramilitary groups in Italy during the period immediately following World War I and until the end of World War II. The Blackshirts were officially known as the Voluntary Militia for National Security (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, or MVSN).
Anarchism is a political philosophy, most popular in the late 19th and early 20th centuries, which holds that governments and capitalism are harmful and undesirable. The symbols of anarchism was usually either a black flag or a black letter A. More recently it is usually represented with a bisected red and black flag, to emphasise the movement's socialist roots in the First International. 
The Black Army was a collection of anarchist military units which fought in the Russian Civil War, sometimes on the side of the Bolshevik Red Army, and sometimes for the opposing White Army. It was officially known as the Revolutionary Insurrectionary Army of Ukraine, and it was under the command of the famous anarchist Nestor Makhno.
Black became the color of the uniform of the SS, the Schutzstaffel or "defense corps", the paramilitary wing of the Nazi Party, and was worn by SS officers from 1932 until the end of World War II.
Military
Black has been a traditional color of cavalry and armoured or mechanized troops. German armoured troops (Panzerwaffe) traditionally wore black uniforms, and even in others, a black beret is common. In Finland, black is the symbolic color for both armoured troops and combat engineers, and military units of these specialities have black flags and unit insignia.
The black beret and the color black is also a symbol of special forces in many countries. Soviet and Russian OMON special police and Russian naval infantry wear a black beret. A black beret is also worn by military police in the Canadian, Czech, Croatian, Portuguese, Spanish and Serbian armies.
Black color in Japan
Black is a popular color in Japan for electronics and clothing. It mainly denotes non-being, mystery, night and anger. Calligraphy is usually done in black ink on white paper. As stated above, black and white are both colors of mourning in Japan. Wooden condolence gifts are often tied in envelopes stringed in black and white. Black in Japanese culture also denotes the hair and eyes. Many phrases consist of the Japanese word for black such as “clarifying between right and wrong “or “rolling one’s eyes in surprise, fright or anguish” etc. Black also denotes evil-hearted person.
The Japanese character for black (kuro in Japanese), can, depending upon the context, also mean dark or evil.
In Japan, black is associated with mystery, the night, the unknown, the supernatural, the invisible and death. Combined with white, it can symbolize intuition.
In Japan black can also symbolize experience, as opposed to white, which symbolizes naiveté. The black belt in martial arts symbolizes experience, while a white belt is worn by novices. Japanese men traditionally wear a black kimono with some white decoration on their wedding day.
Black and white
Black and white have often been used to describe opposites; particularly light and darkness and good and evil. In Medieval literature, the white knight usually represented virtue, the black knight something mysterious and sinister. In American westerns, the hero often wore a white hat, the villain a black hat.
In the original game of chess invented in Persia or India, the colors of the two sides were varied; a 12th-century Iranian chess set in the New York Metropolitan Museum of Art, has red and green pieces. But when the game was imported into Europe, the colors, corresponding to European culture, usually became black and white.
Studies have shown that something printed in black letters on white has more authority with readers than any other color of printing.
In philosophy and arguments, the issue is often described as black-and-white, meaning that the issue at hand is dichotomized (having two clear, opposing sides with no middle ground).
Characters in Danganronpa V3 associated with this color: Monokuma (half black), Oma (checkered scarf, coat in promotional art), Himiko (black clothes), Kirumi (black clothes), Ryoma (black clothes), Shuichi (black clothes), Maki a little (black skirt)
Sources: https://en.wikipedia.org/wiki/Black
www.color-meanings.com/color-meanings-japan/
3 notes · View notes
semoromani · 3 years
Photo
Tumblr media
L' attuale sede della Corte dei Conti in Viale Mazzini 105, durante il ventennio fascista era un edificio destinato a sede della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (le camicie nere), in seguito fino al 1990 fu utilizzato come caserma dell’Aeronautica Militare intitolata al martire delle Fosse Ardeatine, Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo. La pianta dell’edificio, che richiama la lettera M in onore di Mussolini, mantenne il suo significato simbolico anche per Montezemolo. Fu progettato da Vittorio Cafiero che durante il fascismo  e nel secondo dopoguerra, contribuì a realizzare molte delle opere che caratterizzano il tessuto urbano della Roma del Novecento . . . . . #semoromani #roma  #visitareroma #romaedintorni #ingiroperroma #romalovers #igroma #cosafarearoma  #cosavederearoma #italy #travels #europe #romeitaly #rome #rom #ローマ #ローマを訪問 https://www.instagram.com/p/CVQKjapt_nJ/?utm_medium=tumblr
0 notes
snarkyhetalian · 7 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Just as a reference for anyone who is curious, the previous conversation is here and it addresses the question Anon had about why deValier is so popular. 
Side note: I am sincerely sorry for how long this took me.  This year has been ridiculous.  I’ve moved twice, dealt with owners at my previous job going to jail for embezzlement and fraud (I’m not involved, I had no idea what was going on), had to get a new job for obvious reasons, my dog and best companion died, and to top it all off I’m part of an international martial arts team that’s got a big competition coming up and DEAR GOD IT’S KILLING ME!  I tried to break it down by points, but I probably missed a few details and eventually I got tired.  So please, feel free to address points I may have missed.
Ok, so! list of inaccuracies in the read more!
1) Italian mandatory service. 
This was the one I had found somewhere in my research, but didn’t piece together or forgot.  But you’re correct on this one.  Italy did have mandatory military service during WWII.  In fact, one of the sources I read said they STILL have drafts during times of crisis or war.  But Italy DID get rid of the mandatory military service in 2004.  Before then, from what I’m understanding, EVERYONE had to serve some time (correct me if I misinterpreted that though)
Exerpt from Wikipedia “Italy had mandatory military service, for men only, until 31 December 2004. The right to conscientious objection was legally recognized in 1972 so that a "non armed military service", or a community service, could be authorised as an alternative to those who required it.[35]The Italian Parliament approved the suspension of the mandatory military service in August 2004, with effect starting from 1 January 2005, and the Italian armed forces will now be entirely composed of professional volunteer troops, both male and female,[36] except in case of war or serious international military crisis, when conscription can be implemented.“ 
And on conscientious objection, until 1972, if you refused military service, you were considered a traitor.  (It’s in the link and click on “Italy”)
Other non-Wikipedia sources I’ve found on this: The Guardian, The Telegraph
On this point though, it is possible that it was a conscious decision of deValiers.  From a writing perspective, if I (personally) wanted to push the theme of innocent civilian vs soilder, I could see myself intentionally ditching a historical fact like that.  If I did so, I would want to point it out in a straightforward manner followed by a reasonable explanation (so people wouldn’t question what I was doing or why I was doing it).  The fact that there’s no mandatory service now could be what he was playing off of.  Or it could still be unintentional...however, thinking about it now, I’m not sure he WOULD have stated it like that if it wasn’t an intentional inaccuracy.  Why draw that much attention to it?  I guess it could be an honest mistake, but I’m leaning towards it’s intentional now.
In this way, yes, it’s probably not exactly WW2.  But, it happens a lot in fictional renditions of historical events.  I don’t have a lot of examples of it up my sleeves, but one example I found was of Shakespeare’s Julius Caesar.  Historians don’t really believe his last words were “Et tu, Brute”, but it adds to the theme of loyalty and betrayal.
2) The Italian Resistance time frame. 
So here, I had to go back and re-read Besame Mucho.  In the first chapter, I can see what you’re talking about.  There’s talk of a “resistance” and German invasion, but reading carefully it’s not explicit.  So I can see what you mean by, “Had I not known it, I would’ve thought the Nazi’s invaded Italy in ‘39″. 
I have a feeling I know what happened here.
So, deValier’s first work was We’ll Meet Again, followed by Auf Weidersehen Sweetheart, then Besame Mucho was next.  I think, given that timeline, what may have happened was that he wasn’t really expecting his works to get that far.  And it was a little bit of back planning and cover up, although I think he’s definitely using vagueness to his advantage here.
It never really says “Resistance” capitalized, or as a name, until ‘43.  And perhaps it’s a little early even then.  It also never explicitly says “Nazi’s” until then.  There are suggestions that the Nazi’s have some sort of influence and that some Italians agree with them, although it’s never specific.  They use Lovino’s and Feliciano’s naivety there.
Using the vagueness of wording, it’s really easy to make up a scenario that is plausible and fits somewhat historically.  Although, being honest, I doubt a story of this magnitude could pull off historical accuracy perfectly.  Especially, going back to the order the stories were published, given the amount of back writing and whatnot.  So, I see what you’re saying, but I can cover it up in my head by thinking it’s reasonable to believe that the official Resistance movement didn’t start until ‘43, but why wouldn’t there be a few people who did meet before then and try to disrupt things.  Especially considering Antonio’s story.  Which is where I think the motivation is coming from for that.  Roma is concerned that what happened to Antonio’s home will also happen to his. 
3) Seeing Fascists.
This is in reference to the Blackshirt marching into town, yes? 
From Wikipedia
The Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN, "Voluntary Militia for National Security"), commonly called the Blackshirts (Italian: Camicie Nere, CCNN, singular: Camicia Nera) or squadristi (singular: squadrista), was originally the paramilitary wing of the National Fascist Party and, after 1923, an all-volunteer militia of the Kingdom of Italy. Its members were distinguished by their black uniforms (modelled on those of the Arditi, Italy's elite troops of World War I) and their loyalty to Benito Mussolini, the Duce (leader) of Fascism, to whom they swore an oath. The founders of the paramilitary groups were nationalist intellectuals, former army officers and young landowners opposing peasants' and country labourers' unions. Their methods became harsher as Mussolini's power grew, and they used violence and intimidation against Mussolini's opponents.[1] In 1943 the MVSN was integrated into the Italian armed forces.
You may have to help me with this one.  I really don’t know where I could find more information on what fascism was like in Italy at that time.  The Wikipedia page seems to suggest that the blackshirts specifically weren’t a big deal until later, or they grew eventually.  But that doesn’t include what their presence might have been like in smaller towns.  
4) Resistance tavers and couriers.
Honestly, my first thought here is that it was another intentional historical ditch.  Mostly because of the colors of the cafes.  It’s possible it was an accident, but my first inclination is to think he wanted to compare the groups with metaphorical colors green and red. 
And just for funsies because this is what I was reading, here’s an excerpt about historical inaccuracies in fiction.  But they are call “alternate universes” for a reason. 
5) The Resistance as a political party
Uhh, this one I’m going to be lazy for now, but maybe I’ll revisit at another time (if anyone wants to put their two cents in here, feel free, as with everywhere else of course).  I’m kind of thinking, IF the resistance is Roma’s baby before the official movement got started, maybe he IS thinking that the official movement is political and doesn’t like it as much.  But I believe that stuff is in AWS and at the moment.  I’m just now getting over moving and adjusting to a new job so I’m not going back there right now.  =P
If there’s something else specific that I may not have noticed, feel free to point it out.  And of course, other references are always welcome.  I hope this was what you wanted.  Thank you for your patience, I hope Anon is still here.
14 notes · View notes
parakoval · 5 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
170) Corps of Volunteer Troops (Italian: Corpo Truppe Volontarie, CTV) - włoski wojskowy korpus ekspedycyjny walczący w latach 1936-1939 w wojnie domowej w Hiszpanii po stronie wojsk gen. Francisco Franco. Po wybuchu wojny domowej w Hiszpanii w poł. lipca 1936 r. pomiędzy frankistami i republikanami, siły nacjonalistyczne zdołały jedynie opanować całe terytorium Maroka Hiszpańskiego i Wyspy Kanaryjskie. W samej Hiszpanii nieduże oddziały nacjonalistów i Guardia Civil były zaangażowane w ciągłe starcia z oddziałami pro-rządowych milicji i tych jednostek armii, które pozostałe wierne lewicowemu rządowi Frontu Ludowego. Ponadto większość sił lotniczych i morskich opowiedziała się za rządem. Przywódcy rebelii zaczęli obawiać się, że powstanie może upaść. W tej sytuacji wysłali emisariuszy do Berlina i Rzymu z prośbą o pomoc. Obaj dyktatorzy Adolf Hitler i Benito Mussolini odpowiedzieli pozytywnie. Dzięki niemieckim i włoskim samolotom transportowym wojska nacjonalistyczne zostały szybko przerzucone z Maroka Hiszpańskiego do Hiszpanii, co pozwoliło uratować i znacznie wesprzeć siły powstańcze na półwyspie. Włosi zaczęli też przysyłać drogą morską poprzez porty portugalskie duże ilości uzbrojenia, materiałów wojennych i innych środków. Włoskie okręty podwodne zatapiały hiszpańskie, sowieckie i inne statki transportujące z kolei towary dla strony republikańskiej. Jednakże Liga Narodów we wrześniu 1937 r. uznała to za akty piractwa, w związku z czym atakom zaczęły przeciwdziałać okręty francuskie i brytyjskie.
1. Tarcza herbowa Corpo Truppe Volontarie.
2. Duce Benito Mussolini, powitany przez włoskich faszystowskich ochotników z Truppe Volontarie Corps.
3. Budynek miasta Madrytu, poważnie uszkodzony podczas starć w bitwie pod Madrytem.
4. Tarcza herbowa Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale – MVSN.
5. Tarcza herbowa Raggruppamento XXIII Marzo.
6. Tarcza herbowa 2. Dywizjonu Fiamme Nere.
7. Włoski porucznik Guglielmo Sandri, odznaczony za odwagę w hiszpańskiej wojnie domowej.
8. Corpo Truppe Volontarie.
9. Republikański plakat przeciwko włoskiej inwazji.
1 note · View note
italianiinguerra · 2 months
Text
Licata 11 luglio 1943, l'estremo sacrificio del generale dalla Milizia Enrico Francisci
Il 12 luglio 1943 venne ritrovato sulle spiagge di Licata il corpo decapitato del generale Enrico Francisci morto il giorno precedente, nel corso del contrattacco alle truppe americane sbarcate nella zona. Il 10 luglio 1943, l’ufficiale della Milizia Volonatria per la Sicurezza Nazionale era stato incaricato dal generale di corpo d’Armata Alfredo Guzzoni, comandante delle truppe dell’Asse in…
0 notes
giankamoverona · 6 years
Photo
Tumblr media
Ricordi di un'altra Verona Ponte Navi in ferro con la vista di porta Vittoria. La facciata di S.Maria della Vittoria Nuove distrutta dai bombardamenti.... Un buon inizio di settimana dal giankadaliston #almanacco del giorno lunedì 14 gennaio, (14° giorno dell'anno)... #santodelgiorno San Felice da Nola (confessore e Martire) #accaddeoggi 1923 - in Italia il regime fascista costituisce la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale #frasedelgiorno Il mondo è pieno di falsi moralisti pronti a giudicare tutto, tranne se stessi...!!! #ilsole sorge alle 7.53 e tramonta alle 16.58 #onomastico Auguri a tutti i Felice #Proverbiodeldì Ani e goti mai contarli... #LUNARIO.. Gibbosa ceretta #lanotameteo Ancora tempo stabile anche se ci saranno dei momenti un po' più nuvolosi #temperature In calo soprattutto le minime. Minima -2 max 11° #pressione 1001 mbar #umidità 89% #venti Deboli, direzione Nord Nord Ovest https://www.instagram.com/p/BsmqZzPnuRv/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1y0or2xhi64e1
0 notes
osobypostacieludzie · 6 years
Photo
Tumblr media
Ettore Muti - był włoskim lotnikiem i faszystowskim politykiem. Był sekretarzem Partii Narodowej Partii Faszystowskiej (Partito Nazionale Fascista, PNF) od października 1939 r. do krótkiego czasu po wkroczeniu Włoch do II wojny światowej w dniu 10 czerwca 1940 r. Urodzony w Rawennie, Romagnie, Muti został zbanowany w każdej szkole w kraju w wieku 13 lat po tym, jak wybrał jednego ze swoich nauczycieli. W następnym roku uciekł z domu, aby walczyć podczas I wojny światowej, ale został odzyskany i zwrócony przez Carabinieri. W wieku 15 lat nowa próba zakończyła się sukcesem, a Muti dołączył do słynnego Arditi. Na froncie Muti wyróżnił się wyczynami zuchwałości. Jego oddział 800 żołnierzy otrzymał polecenie utworzenia przyczółka pod ostrzałem wroga: udało mu się to zrobić, ale pozostał tylko z 23 członkami na koniec dnia. Gabriele D'Annunzio skorzystał z usług Muti podczas jego przejęcia Fiume (obecnie Rijeka, Chorwacja) we wrześniu 1919 r. - styczniu 1921 r .; dał Mutiemu trwałego monografa Gim dagli occhi verdi ("Green-Eyed Jim"). W rzeczywistości Muti rzadko brał udział w walkach o Fiume, będąc bardziej skłonnym do angażowania się w ekstrawaganckie akrobacje. Mówiąc to, D'Annunzio powiedział Mutiemu: "Wy jesteście przejawem wartości nadludzkich, impulsem bez wagi, ofiarą bez miary, garścią kadzideł nad żarem, zapachem czystej duszy". W tym czasie Muti poznał Benito Mussoliniego, dla którego rozwinął on trwałą fascynację. Faszysta, gdy tylko odcinek Fiume dobiegł końca, został kilkakrotnie aresztowany. 29 października 1922 r. był szefem oddziału zajmującego się ratuszem w Rawennie podczas marcowego Rzymu. Po przejęciu państwa Ettore Muti zrobił karierę w Blackshirts, zorganizowanej jako "Ochotnicze Milicji Bezpieczeństwa Państwowego" (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, MVSN). Jego życie pozostało pełną przygód: ​​kobieciarzem i zabawnym gospodarzem, Muti krążył w pędzących samochodach lub na swoim Harleyu Davidsonie. W 1926 roku ożenił się z córką bankiera, a w 1929 r. Spłodził jego jedyne dziecko, Dianę. Uciekł przed zamachem przeprowadzonym przez lewicowego aktywistę 13 września 1927 roku, ale w wyniku tego został dwukrotnie postrzelony w brzuch i ramię. Jego czas przeżycia był niepewny przez pewien czas, a ostatecznie pozostawiono mu 20 cm bliznę. Wstąpił do Regia Aeronautica (włoskie lotnictwo), rozwijając pasję do samolotów - zgodził się na zdegradowanie do stopnia porucznika, zgodnie z praktycznymi wymaganiami służby. Latał podczas drugiej wojny włosko-abisyńskiej w latach 1935-1936, gdzie jego umiejętności pilotażowe przyniosły mu srebrny medal. W 1936 r. powrócił do Włoch, ale wkrótce potem jako wolontariusz po stronie Francisco Franco w hiszpańskiej wojnie domowej walczył pod pseudonimem Gim Valeri. Poprowadził eskadrę bombowców nad republikańskimi portami, zdobywając kilka srebrnych medali, a w 1938 r. Złoto. Powrócił z nowym pseudonimem Cid alato ("Skrzydlaty El Cid") i prestiżowym wojskowym zakonem Savoy. Później, w 1938 r., wyjechał do Albanii pod wpływem Włoch, pozostając w pełnej okupacji przez Włochów w 1939 r. (i zdobywając kolejny medal). Po powrocie Muti otrzymał stanowisko Sekretarza Partii PNF, zastępując Achille Starace. Otrzymał to stanowisko w oparciu o interwencję jego przyjaciela Galeazzo Ciano. Jednak Muti nie znosił tego nieaktywnego obowiązku i od wybuchu wojny czerpał korzyści, aby powrócić do wojska. Jako podpułkownik Muti uczestniczył podczas włoskiej inwazji na Francję podczas bombardowania Haifa i Bahrein na dalekie odległości oraz podczas bitwy o Anglię. Jednak jego pośpieszne odejście od stanowiska sekretarza partii spowodowało, że stracił przyjaźń zarówno Ciano, jak i Mussoliniego. W 1943 r. Muti wstąpił do służby wywiadu wojskowego. 25 lipca, w dniu pro-alianckiego zamachu stanu na Wielkiej Radzie Faszyzmu, Muti przebywał w Hiszpanii, próbując zdobyć radar amerykańskiego samolotu, który rozbił się na neutralnym terytorium. Wrócił do Rzymu 27 lipca i pozostał w swojej prywatnej willi. W nocy z 23 na 24 sierpnia grupa Carabinieri wkroczyła do swojej rezydencji i aresztowała go. Wszyscy opuścili sosnowy las otaczający okolicę, a kolejne chwile nadal są tajemnicze. Oficjalny komunikat stwierdził: “Po śledztwie w sprawie poważnych nieprawidłowości w administracji jednostki związanej z państwem, w trakcie której ujawnił się wpływ byłego sekretarza rozwiązanej faszystowskiej partii, Ettore Muti, korpus wojskowy karabinierów postępował w areszcie Muti w Fregene, w pobliżu Fiumicino (wówczas część gminy rzymskiej), w nocy z 23 na 24 sierpnia. Gdy zaprowadzili go do koszar, eskorta została zastrzelona w kilku rundach z lasu. W chwilowym zakłóceniu próbował uciec, ale po tym, jak został postrzelony i zraniony przez Carabinieri, zmarł.“ Wspomniane główne nieprawidłowości nigdy nie zostały wyjaśnione, podobnie jak tożsamość strzelców w lesie. W dramatycznej strzelaninie Muti był jedynym trafieniem: jego czapka miała dwa otwory, jeden z tyłu głowy, drugi z przodu. Inne okoliczności wskazują również na polityczną egzekucję, z Ettore Muti jako pierwszą ofiarą przemocy, która ogarnęła Włochy przez następne dwa lata. Pietro Badoglio, przywódca, który obalił Mussoliniego, określił Mutiego jako "zagrożenie" w liście, które wcześniej wysłał do szefa lokalnej policji: prawdopodobnie Muti został poinformowany o roli Badoglio w katastrofie Włoska porażka Caporetto, roli, którą Badoglio w latach po I wojnie światowej próbował ukryć. Po jego śmierci Muti stał się głównym bohaterem włoskiego reżimu faszystowskiego (odrodzonego w północnych Włoszech z pomocą nazistowskich Niemiec, jako Włoskiej Republiki Socjalnej). Jego nazwisko zostało nadane autonomicznemu Legionowi Policyjnemu stacjonującemu w Mediolanie i jednemu z najbardziej przerażających jednostek Czarnych Brygad.
0 notes
mysenzacuore · 5 years
Text
LE OPERE E LE LEGGI DEL FASCISMO -----------------------------------------------
Le opere del Fascismo, Mai più è stato eguagliato il progresso ottenuto da Mussolini durante il ventennio. LE 100 OPERE DEL DUCE E’ stato fatto più in vent’anni di Fascismo che in settant’anni di democrazia”. Eccone un elenco schematico: ACQUA: per tutta la vita Mussolini cercò acqua potabile e creò innumerevoli acquedotti, i più famosi Pugliese e Peschiera; AGRICOLTURA: la sua prima occupazione che continuò e promosse per tutta la vita fu l’agricoltura; AEREONAUTICA: la trovò quasi inesistente e la portò tra le migliori d’Europa; ALBERI: istituì la Forestale; AMMINISTRAZIONE: non sapeva amministrare i suoi soldi ma per quelli dello Stato fu modello; ANALFABETISMO: eravamo i primi in Europa,siamo diventati ultimi nell’Analfabetismo; ANIMALI: puniva chi li maltrattava; ARCHEOLOGIA: sviluppò l’archeologia in tutti i suoi rami; ARCHIVI: dal 1923 istituì gli Archivi Statali; ARTIGIANATO: dopo la cura dell’agricoltura ci fu per il Duce quella dell’artigianato; ASFALTO: centuplicò le strade, fu il primo ad utilizzare l’asfalto; ASSEMBLEA: amava le assemblee con gli stranieri, fondò la FAO; ASSISTENZA: creò l’opera per la Maternità e per l’infanzia per l’assistenza di tutti, piccoli e grandi; ATEISMO: il primo che fece sentire il nome di Dio e della Chiesa in Parlamento; ATLETICA: ci volle tutti atleti, iniziò con la ginnastica dall’asilo fino alla maturità; AUTARCHIA: siamo vissuti alcuni mesi in perfetta autarchia. I primi nel mondo; AUTOMOBILE: la volle per tutti, vedi: Balilla, Topolino; BIBLIOTECA: volle in tutti i paesi d’ Italia la biblioteca a disposizione di tutti ; BONIFICHE: bonificò milioni di ettari di terreno, rendendoli da incolti ,fertilissimi; BRIGANTAGGIO: la Mafia e la Camorra furono completamente eliminate in Europa; CALCIO: fece del gioco del Calcio il gioco nazionale, l’Italia vinse due titoli mondiali; CAMPEGGIO: amava il campeggio e lo fece amare agli italiani; CARBONE: fece scavare carbone in tutte le regioni d’Italia, Carbonia ne è la prova; CASA: forse la preoccupazione più grande del Duce fu la casa per tutti, costruì le Case popolari per i poveri; CHIESE: costruì migliaia di chiese, solo nelle paludi Pontine ne costruì 126 (es. Aprilia ); CINEMA: amò il cinema, fece costruire CINECITTà; CIRCEO: un borgo antico abbandonato fatto rinascere come Parco Nazionale; CITTADINE E COMUNI COSTRUITI DAL DUCE IN 10 ANNI: Latina, Aprilia, Sabaudia, Pomezia, Guidonia, Ardea, Ostia Lido, Fregene, Palo, Ladispoli, Macerata; CITTÀ GIARDINO: ogni città italiana ha una città giardino detta Mussoliniana; COLONIALISMO: definito il più grande colonizzatore, perché fece come Roma, volle le colonie; CONSORZI: il Duce fondò i consorzi agrari al servizio degli agricoltori; CONTADINI: tra tutti i lavoratori amava i contadini, i più utili d’Italia; COSTRUZIONI: per tutta la vita fece costruire case, palazzi, ministeri; DEMOCRAZIA: se tra tutti i politici c’è un Democratico è il Duce, seguiva il popolo; DIGHE: ne fece costruire molte per raccogliere le acque; DISCIPLINA: è vero, però, che il Duce voleva completa disciplina e guai se….; DISOCCUPAZIONE: la maggior preoccupazione per il Duce fu sempre la disoccupazione; DITTATURA: quella del Duce non fu dittatura ma democrazia popolare; DOPOSCUOLA: fondò i Doposcuola per completare la preparazione degli alunni; DESERTO: fece del deserto libico zona di altissima produzione agricola; EDILIZIA. costruzioni, monumenti, scuole; ENCICLOPEDIA: il Duce è l’autore della più grande e completa Enciclopedia del mondo; ESPORTAZIONE: un altro punto fisso del Duce: esportare i nostri prodotti agro-industriali; ETIOPIA: è questo l’Impero coloniale sospirato dal Duce per il popolo; FERROVIE: moltiplicate dal Duce FORO: il foro era per il Duce il centro dell’ Impero; FINANZE: altro Corpo istituito dal Duce, prima non era militarizzato; GELA: cambiò il nome (era Terranuova) e ne fece una moderna città italiana; GIORNALE: creò 7 giornali; GOVERNO: il vero governo fu il suo, rimasto al potere 20 anni ; GUARDIE: fondò la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, la Guardia di tutti; INDUSTRIA: durante il fascismo, Mussolini diede sviluppo all’industria a livelli esponenziali ILLUMINAZIONE: al Duce piaceva la luce, illuminazione in città e paesi; INTERNAZIONALISMO: volle avere contatti con tutti gli Stati della Terra; LAGO DI NEMI: il Duce nel 1930-31 prosciugò il lago per riportare alla luce le navi romane; LIBERTA’: parola fatidica per il Duce: libertà completa , controllata e civile; LIRA: aumentò il valore della Lira; MILLE MIGLIA: creazione del Duce; MONZA, MUGELLO: questo circuito venne ideato da Mussolini; ‘900 : è uno stile di vita creato dal Duce, così nell’arte così nelle opere; OSSERVATORI: i suoi capolavori : Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore; PANE: per avere il pane per tutti vinse la battaglia “del grano”; PINO, PIOPPO, ABETE: piante predilette dal Duce che distribuiva in tutta Italia; PREVIDENZA SOCIALE: in ogni città vi è il palazzo della Previdenza Sociale; PROVINCIE: furono 72, ne fondò altre sedici: Agrigento, Enna, Latina, Frosinone, Massa, Matera, Pistoia, Ragusa, Rieti, Terni, Savona, Varese, La Spezia ecc…; RADIO: Mussolini amava la radio e il suo inventore aiutato da lui; REFERENDUM: non ne aveva bisogno perché era sempre con il popolo; REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (R.S.I.): fu un bene operato dal Duce per la salvezza della Patria ; RICERCHE: fondò l’istituto delle Ricerche; RIFORMA: ha riformato tutto, scuola, politica, Parlamento, vita stessa; RIMBOSCHIMENTO: uno dei motivi della Forestale rimboscare tutto: monti, piani; RINASCIMENTO: il fascismo vero moderno Rinascimento di tutto e di tutti; RISPARMIO: era scrupolosamente risparmiatore nelle spese dello Stato; RIVOLUZIONE: se rivoluzione vuol dire trasformazione, il Duce ha vinto; ROMA: la sua passione, la Dea, l’Alma, la divina del Duce, ne fece una metropoli, vedi le sue strade, le sue piazze, i viali, i palazzi, i ministeri, le accademie, le università, l’antico portato alla luce del sole per nostro godimento; STRADE: vedi ASFALTO; TEMPO LIBERO: voleva che i giovani utilizzassero il tempo libero nella ginnastica; TERME: il Duce amante dei romani li imitò in tutto e quindi anche nelle Terme; TREBBIATRICI: ne comprò molte ai contadini…; TRIBUNALE DEL POPOLO: volle istituire il Tribunale del popolo per la difesa di questo; TRIBUNALE SPECIALE: destinato per i nemici dello Stato e del Governo. L’unica condanna era quella del carcere o dell’esilio, mai la morte; TUBERCOLOSI: era come la sifilide, inguaribile. Costruì il Forlanini per la sua cura; UNIVERSITÀ: ha costruito innumerevoli università, anche la Città Universitaria a Roma; URBANISTICA: la scienza che ha maggiormente eseguita, infatti, ecco le città; UTOPIA: il fascismo non fu utopia perché ha realizzato ogni cosa propostasi, fu utopia il Comunismo che pensava di conquistare il mondo ma ha fallito; VACCINAZIONE ordinò la vaccinazione di tutti i bambini anche i più piccoli; VELA: divenne sport al tempo del Duce come altri sport non esistenti allora; VIGILI DEL FUOCO: istituiti dal Duce; VULCANO: propose fin da allora uno studio speciale sulle eruzioni dei vulcani; ZOLFO: il Duce cercò e trovò lo zolfo in tutte le regioni. Più specificamente in 20 anni è stato fatto, tenendo conto delle crisi belliche: Opere sociali e sanitarie 1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184 2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158 3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841 4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653 5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277 6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798 7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055 8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312 9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928 10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397 11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827 12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768 13. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264 14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923 15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817 16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048 17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138 18. Istituto Autonomo Case Popolari 19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali 20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859) 21. Opera Nazionale Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 associazioni professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo 22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori) 23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927 24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni – studenti medi da 326.604 a 674.546 – universitari da 43.235 a 71.512 25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni 26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole 27. Abolizione della schiavitù in Etiopia 28. Lotta contro la malaria 29. Colonie marine, montane e solari 30. Refezione scolastica 31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni 32. Scuole professionali 33. Magistratura del Lavoro 34. Carta della Scuola Opere architettoniche e infrastrutture 35. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 – 1939 36. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo 37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie 38. Roma: Viale della Conciliazione 39. Progetto della Metropolitana di Roma 40. Tutela paesaggistica ed idrologica 41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città 42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane 43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore 44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia 45. Fondazione di 16 nuove Province 46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”) 47. Creazione quartiere dell’EUR 48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi 49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma) 50. Costruzione di numerose dighe 51. Fondò l’istituto delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte 52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA 53. Inaugurazione della Stazione Centrale di Milano nel 1931 e della Stazione di Santa Maria Novella di Firenze 54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri 55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessiè, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra. 56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico Opere politiche e diplomatiche 57. Patti Lateranensi, 11/02/1929 58. Tribunale del popolo 59. Tribunale speciale 60. Emanò il codice penale (1930), il codice di procedura penale (1933, sostituito nel 1989), il codice di procedura civile (1940), il codice della navigazione (1940), il codice civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Codice della Strada, le disposizioni relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica) 61. Conferenza di Losanna 62. Conferenza di Locarno 63. Conferenza di Stresa 64. Patto a quattro 65. Patto anti-Comintern Opere espansionistiche 66. Riconquista della Libia 67. Conquista dell’Etiopia 68. Guerra di Spagna Opere economiche e finanziarie 69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932 70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933 71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706 72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispettore sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio 73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944 74. Parità aurea della lira 75. Battaglia del grano 76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle-Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”) 77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24) 78. Attacco al latifondo siciliano 79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compreso l’Urss 80. Pareggio di bilancio già dal 1924 Opere sportive e culturali 81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923 82. Fondazione di CINECITTA’ 83. Creazi
0 notes
catholic-blackshirt · 7 years
Note
1, 4, 7 and 10??? if u want
Huh, didn’t think I’d actually get any. Usually don’t. Anyway:
1. The meaning behind my url: I am a proponent of clerical fascism; that is, fascism headed by clergy. I am Catholic, and ‘blackshirt’ is a generic term for a fascist, which comes from the Italian Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), the paramilitary wing of the Partito Nazionale Fascista and later a volunteer militia. So, catholic-blackshirt.
4.  Last time i cried and why: Something like 45 minutes ago. I have a lot going on in my personal life right now. 
7. Biggest turn offs: Overweight (chubby is perfectly fine, but eventually it’s just no), no sense of humor, closed-minded. Being too modern-minded is another one.
10. Biggest turn ons: Short girls are the absolute best. I love girls with really long hair, but I especially love girls who have a good sense of humor and have a good relationship with God.
0 notes