#mi sento a pezzi
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Ho bisogno di un po' tanta pace nella mia anima
(〒﹏〒)
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri bui#tristezza#paura#mi sento persa#non sto bene#pace#voglio un po' di pace#anima#mi sento a pezzi#mi sento distrutta#stanca di non vivere#stanca di vivere con eterni sensi di colpa#stanca di vedere il tempo scorrere#di sentirmi sempre allo stesso punto#frasi vita#non so vivere#sono nervosa#sono stufa#cuore a pezzi#cuore rotto#che sto facendo della mia vita
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Vorrei solo non sentire più niente..
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“È stato il gatto”
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Un giorno qualunque
Poteva essere un giorno qualunque. Invece è un martedì. Un fottutissimo cazzo di martedì che, come al solito, mi lascia devastato.
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A volte sento la mancanza dei cd musicali, scaricare e masterizzare i dischi per poi ascoltarli con il lettore a casa o quello portatile a pile… in verità ho nostalgia di tante cose ma la nostalgia è come una malattia, come un cancro che si diffonde e ti annichilisce sempre di più.
#cd#musica#vecchi tempi#nostalgia#malattia#pezzi di vita#riflessioni#pensieri#tristezza#piccole cose belle#mi sento vecchio dentro
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AVEVO RAGIONE.
#HEGEHGAHSGAHAGHAH#Ho bisogno di fare picrews ma sono così stanco e malato in questo momento non voglio.#Hgrhrghghhh mi sento come se stessi per vomitare.#💉#<- Penso che sia quello giusto. Non lo so.#Come ho detto prima. Il mio italiano sta cadendo a pezzi. Purtroppo.#꒰ঌ♡ 𝟽𝟽𝟽.ramble
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Ho trovato conferma che gli strazi provocati dal passato, possono riemergere spietati in una sera che nulla aveva da spartire con sogni andati in pezzi.
Se la bocca per me si aprì solo per spedirmi una cartolina dall'inferno, ora, trovato il destinatario, mi sento recapitare la cruda verità come la pelle nuda e volutamente famelica, concessa alla rivalsa.
Ottusa e miope la voglia di dimenticare ogni trascorso, riesco a mettere a fuoco solo la sindrome di Giuda.
Ma forse, quella sera, la Vendetta ebbe l'astuzia di una letale tela.

Azeruel
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Vorrei una gomma per cancellare la giornata di ieri
Vorrei una gomma per dimenticare la freddezza in quel grazie
Vorrei una gomma per cancellare il vuoto che mi sta distruggendo da dentro
Vorrei una gomma per cancellare questa notte di tremori e freddo nelle ossa e nel cuore
Vorrei una gomma per cancellare i pensieri quelli che non mi lasciano più vivere
Vorrei una gomma che ti cancelli dalla mia testa e dal mio cuore con la stessa facilità con cui tu lo hai già fatto
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#pensieri bui#pensieri tristi#cancellare#gomma#freddezza#vuoto#sono a pezzi#mi sento uno schifo#tremare
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se il mio orologio fosse un pochettino Più smart vorrei avesse modo di calcolare oltre alle calorie, ai passi, ai battiti, anche il mio livello di tristezza. credo che in questi giorni rasenterebbe l'apice della depressione, portandomi a piangere al telefono mentre lavoro, al supermercato in fila per pagare, in cucina mentre sto preparando un dolce, non so forse cacao amaro e lacrime è la nuova combinazione gourmet che mancava nella pasticceria italiana. alle 19.37 ho guardato l'orario mentre seduta continuavo a piangere e mi sono detta che avrei voluto tracannare tutti i farmaci che ho nella valigetta per non voler arrivare nemmeno a domani. mi ritrovo su quel pavimento, lo stesso di qualche anno fa a riflettere a tutte le cose che sono successe in questi giorni. sono devastata in ogni modo e maniera possibile. devastata come quella serie tv, non mi devastano però le domande ma le affermazioni, gli avvenimenti, le pastiglie di una terapia nuova che non riesco a reggere. dormo 4 o 5 ore per notte e mi hanno detto che sono troppe poche. ma voi vi siete mai sentiti come una discarica in mezzo al mare? perché così mi sento: in bilico costante tra l'essere e il percepire, non distinguere le gioia e la felicità da allucinazioni e paranoia. mi si chiudono gli occhi mentre il cuore rallenta, ho ricorso a vecchi metodi per non soffrire troppo. ma ce l'avete presente quel film che dice che il dolore esige di essere vissuto? io sono fatta di dolore, frammenti di ciò che rimane di un'esistenza finta, superficiale, orientata a scannarmi, prosciugarmi la testa di buoni pensieri per morire lentamente sotto i colpi di una frusta che doveva punirmi per non aver vissuto quel dolore intensamente come avrei dovuto. incatenata da me stessa e costretta ad ascoltare voci che non esistono, vedere cose che non ci sono, silenzi che parlano e vite parallele che vanno peggio di quella originale. mi si chiudono gli occhi, non per sempre, però spero abbastanza da passare l'inverno e immaginare che la mia discarica fatta di immondizia, lavatrici spaccate nemmeno Più buone per lavaggi del cervello, stracci di cuore e pezzi rotti di emozioni si riempia di fiori. ti ho amato con tutta me stessa come mai nella mia vita, spero tu abbia la pazienza di aspettare e starmi vicina mentre questo ammasso di detriti, brandelli di vita spezzata, polmoni triturati dall'asma troppo tagliente degli attacchi di panico e questo cuore guasto possano un giorno ricominciare a muoversi in sintonia per farmi tornare a respirare.
ti prego resta e abbi pazienza.



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Ho sentito il mio cuore frantumarsi per l’ennesima volta
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Mi sento davvero tanto sola ultimamente. Nessuno si fa più sentire tra le poche amicizie che ho coltivato quest'anno, come se si fossero totalmente dileguati. Finché si sta insieme si è tutti amici ma poi appena ognuno ha i propri impegni ci si dimentica a vicenda. Come se ci fosse una scadenza e poi ci si annoia.
Amici che avevo qualche anno fa mi hanno dimenticata come se non fossi mai esistita.
Eppure ci si segue tutti su instagram ma nessuno sa più nulla l'uno dell'altro.
Ho perso l'amore, non ho amici su cui contare (tranne qualcuno ma vive lontano) e nessuna voglia di vivere ultimamente.
Ma perché la gente si stufa presto? Perché per un periodo sei al centro del mondo e poi ti getta in un angolo?
Mi sento davvero a pezzi. Sono forse io che non valgo nulla e non voglio accettarlo?
Non ci capisco più niente.
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mi sento in frammenti oggi, tanti piccoli pezzi di me che vagano senza una meta, che si scontrano e si rompono a vicenda perché non sanno da che parte andare. sai che vorrei? qualcuno che si fermi un po' accanto a me per spiegarmi un po' la vita, che non si spaventi davanti alla mia distruzione ma che al contrario l'abbracci, che l'avvolga, che sappia cosa fare e che voglia farlo per me.
zoe
#ci sarebbe il mondo da scrivere#ma mi fermo qua#frammentidicuore#frasi di vita#riflessioni#frasi#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#stanchezza#ansia#paura#problemi#perché#dubbi#preoccupazioni#frasi tumblr#frasi tristi#citazione#frasi belle#frasi e citazioni#emozioni#ferite#sentimenti#malinconia#mi sento proprio male#frasi amore
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Scrivere queste parole mi costa un’enorme fatica, non solo perché sento un vuoto dentro che non riesco a spiegare, ma perché metterle nero su bianco mi obbliga ad affrontare una realtà che sto cercando di ignorare da troppo tempo. Mi sento smarrita, tradita, delusa, e soprattutto stanca. Stanca di credere nelle persone, stanca di dare il meglio di me per poi ritrovarmi sempre con un pugno di niente tra le mani.
È incredibile quanto dolore possa provocare un'amicizia che finisce, soprattutto quando quella persona non era solo un'amica, ma una parte di te, qualcuno che credevi sarebbe rimasto per sempre. La cosa peggiore, è restare, ma con la distanza emotiva di chi non ti capisce più, di chi non è più veramente lì per te. Credevo in te. Ti ho aperto ogni parte del mio mondo, anche quelle che avevo sempre nascosto agli altri. Ti ho mostrato le mie fragilità, le mie insicurezze, i miei sogni e i miei fallimenti. E tu eri lì, accanto a me, come se niente potesse mai separarci. Eppure, eccoci qui, quasi due estranee che si guardano da lontano, senza nemmeno il coraggio di parlarsi, senza nemmeno la forza di spiegarsi.
Non capisco come si possa cambiare così, da un giorno all’altro. Non capisco come tu abbia potuto guardarmi negli occhi, sapere cosa stavo passando, e comunque scegliere di allontanarti. Sai cosa mi stava passando per la testa, sai quanto fosse difficile per me anche solo alzarmi dal letto ogni giorno e non strapparmi la pelle. Eppure, hai scelto il silenzio, hai scelto l’indifferenza, hai scelto di lasciarmi andare senza una vera e propria spiegazione quando avevo più bisogno di te.
E sai qual è la cosa peggiore? Che tutto questo mi sta facendo dubitare di ogni singolo rapporto umano. Mi guardo intorno e vedo solo superficialità, persone che non sanno cosa significhi costruire qualcosa di vero, qualcosa che duri nel tempo. Tutti pronti a prendere ciò che possono, a succhiare via ogni briciolo di energia, ma nessuno disposto a restare, nessuno disposto a lottare per un legame. È come se il concetto di rispetto non esistesse più, come se l’empatia fosse diventata una qualità rara, quasi inesistente.
Non capisco come si possa essere così leggeri nel distruggere qualcosa di così prezioso. Non capisco come tu possa aver scelto di trattarmi come una persona qualunque, dopo tutto quello che abbiamo condiviso. Mi fa male, un male che non riesco nemmeno a descrivere. È un dolore che mi tiene sveglia la notte, che mi fa mettere in discussione ogni cosa di me stessa. Sono stata troppo? Non sono stata abbastanza? Ho fatto qualcosa di sbagliato? O semplicemente non valgo abbastanza per te, per nessuno?
Non voglio più credere a nessuno. Non voglio più aprirmi, più fidarmi, più sperare. Ogni volta che l’ho fatto, mi sono ritrovata a raccogliere i pezzi di un cuore che ormai non so nemmeno se valga la pena ricostruire. È come se fossi circondata da persone che non sanno cosa significhi amare davvero, rispettare davvero, rimanere davvero. Mi sento usata, vuota, come se tutto ciò che ho dato fosse stato preso e gettato via.
E adesso, qui, in questo periodo buio della mia vita, mi sento più sola che mai. Non c’è nessuno su cui possa davvero contare, nessuno che sappia cosa significhi esserci davvero. È come se stessi gridando sott’acqua, e il mondo continuasse a girare, ignaro del fatto che sto annegando. E tu, tu eri quella persona che pensavo mi avrebbe salvata, quella che non avrebbe mai permesso che mi sentissi così. E invece, sei stata proprio tu a spingermi più a fondo.
Non voglio più vivere con questa costante paura di essere abbandonata. Non voglio più costruire legami che alla fine si rivelano fatti di nulla. Ma allo stesso tempo, non so come fare a smettere. Perché nonostante tutto, nonostante il dolore, una parte di me continua a sperare che qualcuno, un giorno, sia diverso. Ma quella speranza si sta spegnendo, e con essa, anche una parte di me.
Non credo più alle persone. Non credo più ai “per sempre”, ai “ci sarò sempre per te”, alle promesse fatte sottovoce. Perché ogni volta che ci ho creduto, sono rimasta sola, a raccogliere i pezzi di un cuore che ormai non regge più. E tu eri l’ultima persona da cui mi sarei aspettata tutto questo.
Mi sento un guscio vuoto, una persona che non sa più come fidarsi, come amare, come vivere davvero. E tutto questo per cosa? Per credere di nuovo alle persone? Per aver sperato che tu fossi diversa?
Non mi rimane più nulla, se non il dolore di tutto ciò che abbiamo perso. E la tristezza di sapere che, probabilmente, a te non importa nemmeno più.
Ed è questo che fa più male, sai? Sapere che, mentre io passo le notti a chiedermi dove ho sbagliato, tu probabilmente non ci pensi nemmeno. Sapere che per me eri una sorella, un pezzo di vita irrinunciabile, mentre per te sono diventata una presenza superflua, qualcuno che è facile lasciare indietro.
Non riesco a capire come ci si possa spegnere così, come si possa scegliere di voltare pagina senza neanche provare a spiegarsi. Non riesco a capire come il rispetto che credevo avessimo l’una per l’altra possa essere diventato così fragile da frantumarsi senza un vero motivo. E il dolore cresce, giorno dopo giorno, perché continuo a cercare risposte, a dare un senso a questa fine, ma non trovo nulla. Solo vuoto.
Sai quanto è devastante perdere fiducia in qualcuno? È come se qualcosa dentro di te si spezzasse in modo irreparabile. Ogni volta che provo a ricordare i momenti belli, le risate, le confidenze, sento una stretta al petto. Ogni ricordo si trasforma in una ferita aperta, una prova di quanto mi sono sbagliata su di te, su noi.
Ero già in difficoltà. Lo sapevi. E nonostante tutto, hai scelto di andartene, di tirarti indietro proprio quando avevo più bisogno di te. Come si fa? Come si può essere così insensibili? Non riesco a capire se sono io il problema, se pretendo troppo, o se semplicemente sono stata sfortunata a credere ancora una volta nella persona sbagliata.
Sai cosa fa più paura? L’idea che ormai io non riesca più a fidarmi di nessuno. Che ogni volta che qualcuno si avvicina, sento solo la paura di essere ferita di nuovo. È come se stessi costruendo un muro intorno a me, un muro che mi protegge ma che allo stesso tempo mi isola. Perché se nemmeno tu, che consideravo una parte di me, sei rimasta, allora chi mai potrebbe farlo?
Non so più cosa aspettarmi dalle persone. Non so più se esista davvero qualcuno in grado di comprendere cosa significhi rimanere, lottare per un legame, rispettarlo, anche quando è difficile, anche quando richiede sforzo. Mi sembra che nessuno sappia più cosa sia il rispetto, cosa significhi tenere davvero a qualcuno. Tutto è diventato così effimero, così fragile, che a volte mi chiedo se valga ancora la pena provare.
Mi sento stanca. Non solo fisicamente, ma dentro, nel profondo dell’anima. È una stanchezza che non si riesce a spiegare, che ti spezza ogni giorno un po’ di più. Ogni delusione, ogni abbandono, ogni parola non detta aggiunge un peso che diventa insopportabile. E mi chiedo quanto ancora riuscirò a sopportare.
Forse sbaglio io, forse sono io che mi aggrappo troppo alle persone, che vedo cose che non ci sono. Forse sono io che mi illudo, che mi costruisco castelli in aria, che vedo legami dove gli altri vedono solo convenienza. Ma se è così, allora non so più chi sono. Non so più come fare a essere diversa, come fare a non dare tutta me stessa, anche quando non dovrei.
Quello che mi distrugge è che non posso smettere di volerti bene, nonostante tutto. Nonostante il dolore, nonostante la delusione, una parte di me spera ancora che un giorno ti renderai conto di quello che abbiamo perso, di quanto valeva il nostro legame. Ma forse è una speranza inutile, una speranza che mi farà solo più male.
E allora resto qui, con questo vuoto dentro, cercando di capire come andare avanti, come continuare a credere nella vita, nelle persone, quando tutto sembra crollarmi intorno. Forse non ci riuscirò mai del tutto. Forse questa delusione mi accompagnerà per sempre, come un’ombra che non riesco a scrollarmi di dosso.
Ma quello che so è che non dimenticherò mai il dolore che mi hai lasciato, il senso di perdita, di abbandono. Non dimenticherò mai quanto pensavo che fossi diversa, e quanto invece mi sbagliavo. E questo, forse, è ciò che mi farà più male di tutto.
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Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia. Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n'è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente. Lo capisci questo?
( da " il miglio verde")
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Come stai?
Vuoi sapere come sto veramente?
Ecco.
"Sto bene, ma a volte crollo e non me ne accorgo.
Sto bene, ma a volte cadono i miei muri e mi rendo conto di essere fragile.
Sto bene,ma a volte ho solo voglia di stare lì a piangere.
Sto bene,ma dentro mi sento a pezzi.
Sto bene, ma a volte non mi capisco.
Sto sempre bene... ma a volte sono stanca e i miei occhi brillano di meno. "
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.... cavillera, voi cavillera? - no, grazie no voi cavillera.... sciucca mano, sciucca mano bello, costa poco, compra sciucca mano..... - no, grazie, non mi serve..... cocco bello, cocco fresco? no, lì di fresco ci vedo poco, poi il cocco non mi piace grazie...... al decimo che passa decido che basta, mi estranio, esco.... non ci sono per nessuno, abbasso il tettino della sdraio e cerco di dimenticare questa afa opprimente, l'odore sintetico dei solari, penso all'inverno e subito mi sento rinfrescata dagli spruzzi saporiti delle onde, dal profumo forte delle mareggiate.... cammino sulla spiaggia piena di legnetti di mare, alghe, pezzi di rete, mi fondo in questo paesaggio, in questi profumi di solitudine, di pace, di silenzio, mi sento integrata, quasi fossi parte di questi colori e di questi odori che sento nei capelli e nelle mani che toccano i sassi umidi e non è per niente triste...... è vita!
Mia foto... passeggiata in un inverno
(Angela P.)
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