#mercati agricoli
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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Cia Alessandria tra Orientamento e Tradizione: Eventi a Casale Monferrato e Ovada. Formazione per i giovani al salone "Fai la mossa giusta" e degustazioni di eccellenze locali a Vi.Ta. Ovada
Cia Alessandria sarà protagonista di un intenso fine settimana dedicato alla promozione dell’agricoltura e alla valorizzazione delle eccellenze locali, partecipando a due eventi di grande rilevanza: "Fai la mossa giusta", il salone di orientamento per stu
Cia Alessandria sarà protagonista di un intenso fine settimana dedicato alla promozione dell’agricoltura e alla valorizzazione delle eccellenze locali, partecipando a due eventi di grande rilevanza: “Fai la mossa giusta”, il salone di orientamento per studenti, e Vi.Ta. Ovada, l’attesissima manifestazione dedicata a vino e tartufi. Fai la mossa giusta a Casale Monferrato Sabato 16 novembre, al…
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lamilanomagazine · 1 month ago
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Trento, arriva la terza edizione di “La solidarietà va al Mercato”: seimila euro di buoni a 200 famiglie per l'acquisto di prodotti locali
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Trento, arriva la terza edizione di “La solidarietà va al Mercato”: seimila euro di buoni a 200 famiglie per l'acquisto di prodotti locali. Si amplia l’iniziativa “La solidarietà va al Mercato”. Il progetto mira non solo a dare un aiuto economico alle famiglie in difficoltà ma promuove anche l’accesso al cibo sano e di qualità, meglio ancora se di stagione e proveniente dal nostro territorio grazie agli operatori agricoli dei mercati contadini di piazza Dante e di via Filzi.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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notiziariofinanziario · 7 months ago
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Sarà inaugurato il 13 maggio il nuovo ortomercato di Milano
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300 milioni di euro il costo della riqualificazione per trasformare il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano che sarà inaugurato dal sindaco Beppe Sala il 13 maggio, dopo due anni di lavori. In queste ore, già molti operatori hanno fatto ingresso nel nuovo terminal che, assicura il presidente di Sogemi Cesare Ferrero, «è grande quanto l’aeroporto di Malpensa: siamo a un punto di compimento. Non sarà più l’Ortomercato come lo abbiamo conosciuto in questi anni, nel bene e soprattutto nel male. Questa nuova area è quello che serve a Milano per garantire la sicurezza alimentare». Pareti bianche, insegne rosse, stand spaziosi per la conservazione di frutta e verdura. Il lungo corridoio su cui si affacciano i «negozi» è suddiviso in corsie: la prima, quella davanti agli stand, è per gli acquirenti, che passando possono osservare la merce esposta nella corsia più ampia e più spostata verso il centro della navata, così da rendere più fluida la visita e la possibilità di scegliere la merce con calma, paragonando prezzi e qualità. Ma rispetto a tutti gli altri padiglioni dell’Ortomercato — che risalgono alla sua apertura, nel 1965, e che saranno rasi al suolo — questo è «moderno: anzi — si corregge Ferrero — è il più moderno d’Europa, anche perché avendolo realizzato per ultimi abbiamo il vantaggio che ci consentirà di diventare i primi come benchmark di riferimento ambientale». Questo perché è «innovativo e sostenibile dal punto di vista energetico». Non solo, infatti, prevede un sistema di carico-scarico basato sulla digitalizzazione — ogni operatore e acquirente prenota il suo slot orario sulla app — ma i quattro mini-padiglioni che lo compongono sono alimentati a pannelli solari e, grazie a una collaborazione con A2a, riscaldamento e raffreddamento saranno regolati con le pompe di calore. Entro il prossimo anno, poi, il programma Foody 2025, lanciato poco prima della pandemia, porterà a un raddoppio: un padiglione gemello di questo sarà realizzato lì dove ora ci sono i vecchi terminal B, C e D dell’Ortomercato. Sogemi, la società partecipata del Comune che ne ha la proprietà e la gestione, punta a una riqualificazione totale dei 700 mila metri quadri dei quattro mercati (ortofrutta, ittico, carni, fiori), con 350mila metri quadri di superficie edificabile di cui 220 mila di nuova costruzione entro l’estate prossima. «Questo significa — conclude Ferrero — assicurare quattro padiglioni per oltre 100 mila metri quadri e 282 punti vendita, con nove piattaforme logistiche e sette operatori specializzati». Gli obiettivi, d’altronde, sono ambiziosi: oltre 2 miliardi di euro di cibo scambiato ogni anno, 8 milioni di quintali di prodotti commercializzati e 368 imprese insediate stabilmente, di cui 150 grossisti e produttori agricoli, 134 operatori logistici, 3.903 società acquirenti, 5 mila persone al giorno e oltre 10 milioni di consumatori serviti. Read the full article
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olitaly · 9 months ago
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personal-reporter · 1 year ago
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Corto & Fieno 2023 sul Lago d’Orta
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La XIV edizione di Corto e Fieno, il festival del cinema rurale, si terrà venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre nei Comuni di Omegna e Gozzano sul lago d’Orta, oltre ad una serie di eventi speciali previsti per sabato 21 ottobre a Gozzano e domenica 29 ottobre a Miasino. Ancora una volta ci sono film in arrivo da tutto il mondo per l’unico festival cinematografico in Italia interamente dedicato al mondo della ruralità, tra proiezioni, mercati agricoli, incontri dedicati al cinema che guarda alla terra, ai suoi frutti e a chi se ne prende cura. Quest’anno sarà centrale la sezione Mietitura, rassegna dedicata ai lungometraggi, proiettati venerdì e sabato al Cinema Sociale di Omegna. In programma sono previsti Il frutto della tarda estate (Taḥta aš-šajara) di Erige Sehiri che segue per una giornata un gruppo di ragazze e donne che raccoglie fichi in un frutteto tunisino, Innesti di Sandro Bozzolo sui castanicoltori dell’Alta Valle Mongia, Terra e polvere (Yin Ru Chen Yan) diLi Ruijun, su  due solitudini che si incontrano nella Cina rurale e Utama - Le terre dimenticate di Alejandro Loayza-Grisi,dove  la siccità minaccia la vita sugli aridi altopiani boliviani, tra branchi di lama e condor in volo. Quest’anno la sezione Frutteto ospita una selezione di cortometraggi italiani, mentre Germogli – Disegnare il cinema mantiene la sua attenzione su animazioni e cortometraggi animati internazionali e saranno ospitate domenica nei locali della Somsi Gozzano. Corto e Fieno nasce nel 2010 da un’idea dell’Associazione Asilo Bianco ed è diretto da Paola Fornara e Davide Vanotti dove, nelle atmosfere rurali del lago d’Orta, le proiezioni si alternano agli incontri con piccoli produttori locali e registi dei film in selezione. Saranno due le mostre visitabili a Villa Nigra a Miasino, L’altra pelle, personale di Valerio Tedeschi, e Matrice selvatica de La Tana dei Lupi Gentili – Irene Lupia e Giulia Gentilcore e in contemporanea, sul Sentiero Nigra tra Miasino, Ameno, Orta San Giulio, continuano a essere visibili i lupi di Il richiamo del lupo del collettivo Cracking Art. Corto e Fieno continuerà con approfondimenti e proiezioni a tema, con una tavola rotonda con focus sulla ruralità contemporanea, partecipano con film e progetti Cisv Ets, Festival Mente Locale e Regione Piemonte e a Villa Nigra di  Miasino, Attenti al lupo! O forse no con esperti, attori, artisti e registi insieme per parlare di uno dei temi più dibattuti del momento, la figura del lupo tra selvatico e umano. La locandina e la sigla dell’edizione 2023 sono firmate dall’illustratore Paolo Metaldi e tutte le proiezioni di Corto e Fieno, fin dalla sua prima edizione, sono a ingresso gratuito. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Piccoli Schiavi Invisibili: la situazione dei minori in Italia
Un minore su tre in Italia e nel mondo è vittima di sfruttamento o della tratta. Lo dice il rapporto di Save The Children dal titolo 'Piccoli Schiavi Invisibili'. E' un focus che fa riflettere e non poco, quello pubblicato dall'associazione che da decenni si occupa dei minori e dei loro diritti. Il rapporto è stato reso noto visto l'avvicinarsi della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani che il 30 luglio arriverà alla sua tredicesima edizione. Piccoli Schiavi Invisibili: tratta e sfruttamento dei minori in Italia In Italia, le nuove vittime di tratta e sfruttamento identificate nel 2021 sono state 757, in più di 1 caso su 3 (35%) si è trattato di minori, con una prevalenza di bambine e ragazze (168 casi) rispetto a bambini e ragazzi (96). Le sole vittime prese in carico dal sistema anti-tratta nel 2022 sono state 850, di cui il 59% donne e poco meno del 2% (1,6%) i minori. Il principale paese d'origine è la Nigeria (46,7%), seguita da Pakistan (8,5%), Marocco (6,8%), Brasile (4,5%) e Costa d'Avorio (3,3%) e altri paesi, mentre tra le forme di sfruttamento prevale quello di tipo sessuale (38%), seguito dallo sfruttamento lavorativo (27,3%). Latina e Ragusa le zone più a rischio Piccoli Schiavi Invisibili accende un faro sulla condizione dei minori che vivono nei territori caratterizzati dallo sfruttamento del lavoro agricolo, e, nello specifico, di due tra le aree a maggior rischio, la provincia di Latina, nel Lazio, e la Fascia Trasformata di Ragusa in Sicilia. Quella che emerge dal rapporto è la fotografia di bambine e bambini figli di braccianti sfruttati che spesso trascorrono l'infanzia in alloggi di fortuna nei terreni agricoli, in condizioni di forte isolamento, con un difficile accesso alla scuola e ai servizi sanitari e sociali. Sono tantissimi e, nonostante alcuni sforzi specifici messi in campo, sono per lo più "invisibili" per le istituzioni di riferimento, non censiti all'anagrafe, ed è quindi difficile anche riuscire ad avere un quadro completo della loro presenza sul territorio. I numeri dello sfruttamento minorile agricolo in Italia Secondo una stima del 2021, gli occupati irregolari nel settore dell'agricoltura in Italia erano circa 230 mila, con una massiccia presenza di stranieri non residenti e un numero consistente di donne coinvolte (55 mila). Il fenomeno si concentra dove c'è più lavoro, come nel caso di alcuni distretti strategici per l'agroalimentare italiano, proprio come le province di Latina e Ragusa, dove ci sono terreni che consentono la coltivazione intensiva, e che richiedono una forte presenza di manodopera anche per la raccolta e l'imballaggio dei prodotti agricoli, e dove sono nati due dei mercati ortofrutticoli più importanti del Paese, il MOF - Centro Agroalimentare all'Ingrosso di Fondi (LT), e l'Ortomercato di Vittoria. Read the full article
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Ungheria, 'senza intervento Ue stop a import grano ucraino'
(ANSA) – BRUXELLES, 16 APR – Budapest ha annunciato una stretta all’import di grano ucraino se non vi sarà un intervento dell’Ue per tutelare i mercati interni dei Paesi dell’Europa nord-orientale dall’ingresso di prodotti agricoli ucraini a basso costo. Ieri è stato il governo polacco ad annunciare lo stop all’import del grano ucraino.    “Il governo è impegnato a rappresentare gli interessi…
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pedrop61 · 2 years ago
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A proposito del corridoio commerciale Russia-Iran
I governi russo e iraniano stanno investendo fino a 25 miliardi di dollari nella realizzazione del corridoio di trasporto nord-sud. Il funzionamento della nuova rotta faciliterà in modo significativo la consegna delle merci russe ai mercati mondiali, principalmente in Asia.
La rotta transcontinentale va dall'Europa orientale all'Oceano Indiano, ha una lunghezza di 3000 chilometri ed è effettivamente protetta da influenze esterne. Molte navi mercantili iraniane, comprese quelle sottoposte a sanzioni, stanno già percorrendo la nuova rotta nel Mar Caspio.
▪️Qual è stato il motivo per creare un nuovo percorso?
La pressione economica dell'Occidente su Russia e Iran ha spinto le leadership di entrambi i paesi a creare un corridoio separato focalizzato sulle economie in crescita dell'Asia e indipendente dall'influenza degli stati occidentali.
La nuova rotta promette enormi vantaggi sia per la Russia che per l'Iran se attuata con successo. Il transito attraverso il Mar Caspio e l'Iran farà risparmiare migliaia di chilometri, a differenza del Mar Mediterraneo, e di fatto neutralizzerà la pressione delle sanzioni su entrambi i Paesi.
▪️Lato economico del progetto
Oggi, il volume principale di merci fornite lungo il corridoio Nord-Sud è costituito da energia e prodotti agricoli. Le aziende iraniane sono i terzi maggiori importatori di grano russo. E la gamma di prodotti forniti è in costante crescita.
Sono già state annunciate consegne di turbine, prodotti polimerici, attrezzature mediche, pezzi di ricambio per automobili. La Russia fornisce combustibile nucleare e attrezzature per la centrale nucleare iraniana di Bushehr.
Sì, ci sono alcuni problemi. Come, ad esempio, si verificano periodicamente ingorghi nel passaggio delle navi attraverso il canale Volga-Don a causa della presenza di tratti stretti dell'autostrada. Tuttavia, questo problema è già stato risolto: la parte russa prevede di investire 1 miliardo di dollari per aumentare la passabilità dell'hub di transito dell'acqua.
🔻Tuttavia, lo sviluppo di un progetto di questa portata non passerà inosservato alle potenziali vittime dell'organizzazione di un nuovo corridoio. Quale potrebbe essere il problema?
Il conflitto in Ucraina è stato utilizzato, prima di tutto, per il completo blocco e isolamento della Russia dal mondo esterno, nonché per l'indebolimento delle economie degli stati europei e per il riorientamento dei flussi finanziari dall'Europa agli Stati Uniti.
La crescente cooperazione tra Iran e Russia e l'emergere di comunicazioni commerciali incontrollate in futuro potrebbero diventare una seria minaccia per l'egemonia economica dell'Occidente guidata dagli Stati Uniti.
In futuro, il corridoio di trasporto può servire da precedente per azioni simili per altri paesi del mondo nella conduzione di una politica indipendente.
🔻Prospettive
Il corridoio Nord-Sud, se implementato, consentirà alle compagnie russe di compensare ampiamente la rottura dei rapporti commerciali con l'Europa e di aggirare alcune delle sanzioni.
L'uso delle vecchie rotte è ormai impossibile: i paesi occidentali controllano completamente le principali rotte marittime a causa delle restrizioni all'ingresso nei porti, all'assicurazione delle navi e del carico. E il traffico su rete fissa è abbastanza difficile da tracciare e controllare.
Pertanto, nelle condizioni attuali, la naturale svolta della Russia verso est attraverso l'unificazione con l'Iran è una decisione del tutto logica.
🔻Tuttavia, la creazione di un nuovo percorso di trasporto comporta rischi e costi. In primo luogo, a causa dei potenziali costi finanziari e del tempo necessario per la costruzione dell'infrastruttura.
Inoltre, il buon funzionamento del "Nord-Sud" dipende in gran parte dal fatto che i paesi dell'Asia, del Medio Oriente e dell'Africa aderiscano al percorso delle "sanzioni" di Russia e Iran. E gli Stati Uniti e gli alleati faranno ogni sforzo per interrompere l'attuazione del percorso.
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gabrielerossini1987 · 2 years ago
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Anonimo ha chiesto: Pensi che in Campania la vita sia migliore che in Sicilia? Se sì perché e se no perché?
Uau che bello, mi sento intervistata! Grazie per la domanda anon, mi fa piacere che mi si venga chiesto un mio parere (e pure all'improvviso!) mi dà modo di riflettere.
È una domanda bella tosta, eh. È doloroso per me parlare della Sicilia. Io mi sento offesa nel personale dai siciliani e dalla cultura che si vive in Sicilia. Se sei una persona che un minimo di vita interiore e di raziocinio la Sicilia è la morte pura. Se ci metti poi in mezzo un carattere introverso ed una famiglia che non tiene soldi, senti il tuo destino segnato per sempre. Ti senti morire dentro. Ma questo non so se sia quello che mi hai chiesto tu quindi cerco di non divagare.
Se per "vita" intendi dal punto di vista lavorativo qua in Campania sei sempre al sud: contratti minimi (nel mio contratto avevano segnato 14h settimanali quando io facevo 7h½ al giorno!), orari improbabili (al supermercato avevano iniziato a chiedermi di lavorare 11h al giorno e sole due domeniche libere al mese!). Lo stipendio più alto 800€ al mese, poi va beh se vivi per l'azienda che ti assume allora arriviamo anche ai 1000€. Ovviamente se devi pagarti affitto e bollette e sei da solo non ce la fai. So che ci sono anche qua stipendi da €350 al mese, chi non fa contratti, chi pretende che gli si dica grazie che ti sta facendo lavorare ecc ecc. MA qua i colleghi parlano, si lamentano tra di loro, SI LICENZIANO. Ovviamente non vanno oltre, non denunciano, figurarsi. Però c'è ancora una sorta di vitalità operaia. Cosa che invece in Sicilia non esiste: per i lavori più duri (10h nelle serre) devi dire grazie se ti fanno i contratti agricoli e ti danno quel minimo che ti permetta di prendere poi a fine stagione la disoccupazione agricola; se sei femmina lo stipendio più alto è di 450/500€ (quando sei fortunata, si parte dai 250€) al mese da commessa di negozio, se lavori da femmina nelle aziende agricole facciamo anche 750€ al mese, la paga più alta, il contratto va a discrezione dell'azienda. Per entrambi i sessi i contratti comunque quasi non esistono, infatti c'è chi si fa ingaggiare da gente che fa questo per "mestiere" per ricevere la disoccupazione agricola in estate (che divide con quello che l'ha ingaggiato) ed intanto lavora in nero da qualche altra parte. La paga giornaliera per 10h al giorno buttato nelle serre (maschio o femmina che tu sia) oscilla dai 35€ ai 45€ se sei fortunato, se lavori "a giornata" ovviamente non sei assicurato dunque se muori sono cazzi tuoi. Se lavori nei mercati sai quando inizi e non sai quando finisci, ti possono chiamare anche per due ore di lavoro o per 12h. Per loro tutto questo è normale. Se non hai una macchina sei fottuto: niente lavoro, niente visite mediche, niente uscita con gli amici perché per avere un po' di "movida" (coglioni aggregati in bar/pub/pizzerie) devi farti almeno mezz'ora di macchina. Se sei una pendolare che va all'università non sei pendolare, semplicemente non frequenti le lezioni e ti presenti solo per gli esami, impossibile essere pendolare. Essere pendolare significa essere automunito, non c'è nessun servizio pubblico. Io vivo in un paese medio-grande, siamo più di 60mila abitanti ma non c'è nemmeno una libreria: quelle che c'erano le hanno fatte chiudere. Ovviamente nessuna mostra d'arte; abbiamo un cinema con tre sale; un'ospedale abbastanza grande ma ci entri vivo o quasi e rischi di uscirci morto in entrambi i casi, va a fortuna, fino ad ora io sono stata fortunata ma c'è chi non ha avuto le mie stesse fortune; nessun evento culturale; qua (nel mio paese in sicilia) la musica non sanno nemmeno cosa sia; tanto meno l'arte. La scuola serve alle femmine per non farle stare a casa fino ai 18 anni, chi non figlia prima aspetta qualche anno e si sposa, sempre le femmine quando vanno all'università aspettano la laurea e poi si sposano, il punto è solo sposarsi alla fine e fare figli ovviamente. I maschi o non vanno a scuola e li buttano nelle serre o finiscono le superiori e li buttano nelle serre, tutti perlopiù delinquenti. Chi si laurea è perlopiù un figlio di avvocato o ingegnere che grazie a papi va al nord e piange sempre la sua "amata terra" la sua "famiglia", ovviamente sono tutti dottori in qualche cosa e tutti che si frequentano tra loro nei baretti "fighi" della città quando scendono per le ferie. Sono solo dei privilegiati che non sanno cosa significa perdere tutto da un momento all'altro. Ma qui sto cadendo nel culturale e non ho abbastanza informazioni sulla Campania per poter fare un confronto. Anche se a occhio, a pelle, direi che si sta un pochino meglio.
Per il contesto da cui sono partita io dalla Sicilia ed il contesto che ho trovato qua in Campania posso dirti che qua a confronto è civiltà. Questo paese (quello campano dove ho avuto modo di vivere) è poco più della metà in popolazione rispetto al mio natìo ma qua ho conosciuto: un po' di natura, treni, autobus, presentazioni di libri, concerti anche di gente famosa (che poi a me fanno cagare è un altro discorso), boh qua c'è pure il partito comunista figurati; prima che l'ex sindaco fosse stato messo ai domiciliari per associazione mafiosa (ovviamente) c'erano ancora più eventi, tantissime luminarie per il periodo di natale, una volta hanno fatto pure il beach volley in piazza, figurati; le scuole di danza organizzano i saggi di fine anno in piazza; c'è sempre movimento il sabato sera. Io odio anche questi qua eh. Cristo santo li prenderei a pedate nel muso per quanto sono maleducati anche qua, ma almeno qua non ci sono motorini cosa che invece c'è giù da me manco fossimo a Napoli!
Si vive dunque meglio in Campania rispetto alla sicilia? Se vuoi essere autonomo avere un buon lavoro ed un affitto puoi morire pure qua in Campania. Personalmente mi sono trovata meglio perché mi ha fatto staccare da un contesto familiare tossico e misero, un contesto socio-culturale inesistente e delle persone disposte ad aiutarmi (in fondo anche qua trovi lavoro se hai delle conoscenze) oltre ad avere anche qualcuno che credeva in me, cose che non ho in Sicilia.
Io sono di parte e posso dirti che la Sicilia la odio e mi fa schifo. Tutti quelli che mi dicono "bella però la Sicilia" rispondo "solo se la frequenti da turista". Le poche persone siciliane che ho conosciuto e che meritano sono tutte persone rotte spiritualmente da contesti familiari assurdi, condizioni economiche sempre sul filo, contesti socio-culturali avvilenti. Mi dicono "va beh ma non è da tutte le parti così, in Sicilia", io penso che sì la tendenza generale è questa, qualche eccezione credo che sia veramente rara. Francamente schifo la Sicilia e non mi manca niente di là. Solo dei formaggi che fanno al paese mio e che qua non fanno ed il pane che francamente al paese mio è più buono, qua mi fanno quasi tutti cacà. Gli arancini quando voglio me li faccio, stessa cosa per i cannoli, la granita e la brioche col tuppo o i dolci con la ricotta che qua in questo paese della Campania che ho frequentato non esistono quasi; preferisco la montagna al mare; l'autunno/inverno ad una perenne cazzo di estate umida e asfissiante; preferisco sentire di avere la possibilità di arrivare con 3h di treno a Roma piuttosto che sapere che mi ci vogliono 4h di autobus (con due soli autobus giornalieri) che mi portano a Palermo (tra l'altro non ci sono mai stata). L'unico posto del mio cuore della Sicilia sarà sempre e solo Ragusa, per il resto non ho proprio interesse a scoprire di più e fosse per me non ci tornerei affatto.
Ma devi leggere tutto questo come resoconto di una mi esperienza personale quindi vale quel che vale.
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arreton · 2 years ago
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Pensi che in Campania la vita sia migliore che in Sicilia? Se sì perché e se no perché?
Uau che bello, mi sento intervistata! Grazie per la domanda anon, mi fa piacere che mi si venga chiesto un mio parere (e pure all'improvviso!) mi dà modo di riflettere.
È una domanda bella tosta, eh. È doloroso per me parlare della Sicilia. Io mi sento offesa nel personale dai siciliani e dalla cultura che si vive in Sicilia. Se sei una persona che un minimo di vita interiore e di raziocinio la Sicilia è la morte pura. Se ci metti poi in mezzo un carattere introverso ed una famiglia che non tiene soldi, senti il tuo destino segnato per sempre. Ti senti morire dentro. Ma questo non so se sia quello che mi hai chiesto tu quindi cerco di non divagare.
Se per "vita" intendi dal punto di vista lavorativo qua in Campania sei sempre al sud: contratti minimi (nel mio contratto avevano segnato 14h settimanali quando io facevo 7h½ al giorno!), orari improbabili (al supermercato avevano iniziato a chiedermi di lavorare 11h al giorno e sole due domeniche libere al mese!). Lo stipendio più alto 800€ al mese, poi va beh se vivi per l'azienda che ti assume allora arriviamo anche ai 1000€. Ovviamente se devi pagarti affitto e bollette e sei da solo non ce la fai. So che ci sono anche qua stipendi da €350 al mese, chi non fa contratti, chi pretende che gli si dica grazie che ti sta facendo lavorare ecc ecc. MA qua i colleghi parlano, si lamentano tra di loro, SI LICENZIANO. Ovviamente non vanno oltre, non denunciano, figurarsi. Però c'è ancora una sorta di vitalità operaia. Cosa che invece in Sicilia non esiste: per i lavori più duri (10h nelle serre) devi dire grazie se ti fanno i contratti agricoli e ti danno quel minimo che ti permetta di prendere poi a fine stagione la disoccupazione agricola; se sei femmina lo stipendio più alto è di 450/500€ (quando sei fortunata, si parte dai 250€) al mese da commessa di negozio, se lavori da femmina nelle aziende agricole facciamo anche 750€ al mese, la paga più alta, il contratto va a discrezione dell'azienda. Per entrambi i sessi i contratti comunque quasi non esistono, infatti c'è chi si fa ingaggiare da gente che fa questo per "mestiere" per ricevere la disoccupazione agricola in estate (che divide con quello che l'ha ingaggiato) ed intanto lavora in nero da qualche altra parte. La paga giornaliera per 10h al giorno buttato nelle serre (maschio o femmina che tu sia) oscilla dai 35€ ai 45€ se sei fortunato, se lavori "a giornata" ovviamente non sei assicurato dunque se muori sono cazzi tuoi. Se lavori nei mercati sai quando inizi e non sai quando finisci, ti possono chiamare anche per due ore di lavoro o per 12h. Per loro tutto questo è normale. Se non hai una macchina sei fottuto: niente lavoro, niente visite mediche, niente uscita con gli amici perché per avere un po' di "movida" (coglioni aggregati in bar/pub/pizzerie) devi farti almeno mezz'ora di macchina. Se sei una pendolare che va all'università non sei pendolare, semplicemente non frequenti le lezioni e ti presenti solo per gli esami, impossibile essere pendolare. Essere pendolare significa essere automunito, non c'è nessun servizio pubblico. Io vivo in un paese medio-grande, siamo più di 60mila abitanti ma non c'è nemmeno una libreria: quelle che c'erano le hanno fatte chiudere. Ovviamente nessuna mostra d'arte; abbiamo un cinema con tre sale; un'ospedale abbastanza grande ma ci entri vivo o quasi e rischi di uscirci morto in entrambi i casi, va a fortuna, fino ad ora io sono stata fortunata ma c'è chi non ha avuto le mie stesse fortune; nessun evento culturale; qua (nel mio paese in sicilia) la musica non sanno nemmeno cosa sia; tanto meno l'arte. La scuola serve alle femmine per non farle stare a casa fino ai 18 anni, chi non figlia prima aspetta qualche anno e si sposa, sempre le femmine quando vanno all'università aspettano la laurea e poi si sposano, il punto è solo sposarsi alla fine e fare figli ovviamente. I maschi o non vanno a scuola e li buttano nelle serre o finiscono le superiori e li buttano nelle serre, tutti perlopiù delinquenti. Chi si laurea è perlopiù un figlio di avvocato o ingegnere che grazie a papi va al nord e piange sempre la sua "amata terra" la sua "famiglia", ovviamente sono tutti dottori in qualche cosa e tutti che si frequentano tra loro nei baretti "fighi" della città quando scendono per le ferie. Sono solo dei privilegiati che non sanno cosa significa perdere tutto da un momento all'altro. Ma qui sto cadendo nel culturale e non ho abbastanza informazioni sulla Campania per poter fare un confronto. Anche se a occhio, a pelle, direi che si sta un pochino meglio.
Per il contesto da cui sono partita io dalla Sicilia ed il contesto che ho trovato qua in Campania posso dirti che qua a confronto è civiltà. Questo paese (quello campano dove ho avuto modo di vivere) è poco più della metà in popolazione rispetto al mio natìo ma qua ho conosciuto: un po' di natura, treni, autobus, presentazioni di libri, concerti anche di gente famosa (che poi a me fanno cagare è un altro discorso), boh qua c'è pure il partito comunista figurati; prima che l'ex sindaco fosse stato messo ai domiciliari per associazione mafiosa (ovviamente) c'erano ancora più eventi, tantissime luminarie per il periodo di natale, una volta hanno fatto pure il beach volley in piazza, figurati; le scuole di danza organizzano i saggi di fine anno in piazza; c'è sempre movimento il sabato sera. Io odio anche questi qua eh. Cristo santo li prenderei a pedate nel muso per quanto sono maleducati anche qua, ma almeno qua non ci sono motorini cosa che invece c'è giù da me manco fossimo a Napoli!
Si vive dunque meglio in Campania rispetto alla sicilia? Se vuoi essere autonomo avere un buon lavoro ed un affitto puoi morire pure qua in Campania. Personalmente mi sono trovata meglio perché mi ha fatto staccare da un contesto familiare tossico e misero, un contesto socio-culturale inesistente e delle persone disposte ad aiutarmi (in fondo anche qua trovi lavoro se hai delle conoscenze) oltre ad avere anche qualcuno che credeva in me, cose che non ho in Sicilia.
Io sono di parte e posso dirti che la Sicilia la odio e mi fa schifo. Tutti quelli che mi dicono "bella però la Sicilia" rispondo "solo se la frequenti da turista". Le poche persone siciliane che ho conosciuto e che meritano sono tutte persone rotte spiritualmente da contesti familiari assurdi, condizioni economiche sempre sul filo, contesti socio-culturali avvilenti. Mi dicono "va beh ma non è da tutte le parti così, in Sicilia", io penso che sì la tendenza generale è questa, qualche eccezione credo che sia veramente rara. Francamente schifo la Sicilia e non mi manca niente di là. Solo dei formaggi che fanno al paese mio e che qua non fanno ed il pane che francamente al paese mio è più buono, qua mi fanno quasi tutti cacà. Gli arancini quando voglio me li faccio, stessa cosa per i cannoli, la granita e la brioche col tuppo o i dolci con la ricotta che qua in questo paese della Campania che ho frequentato non esistono quasi; preferisco la montagna al mare; l'autunno/inverno ad una perenne cazzo di estate umida e asfissiante; preferisco sentire di avere la possibilità di arrivare con 3h di treno a Roma piuttosto che sapere che mi ci vogliono 4h di autobus (con due soli autobus giornalieri) che mi portano a Palermo (tra l'altro non ci sono mai stata). L'unico posto del mio cuore della Sicilia sarà sempre e solo Ragusa, per il resto non ho proprio interesse a scoprire di più e fosse per me non ci tornerei affatto.
Ma devi leggere tutto questo come resoconto di una mi esperienza personale quindi vale quel che vale.
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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Le aziende Cia Alessandria alla Fiera di San Baudolino. Via Vochieri si trasforma nella "Via dell’Agricoltura" per la festa del patrono di Alessandria
Domenica prossima, Alessandria celebrerà il suo patrono San Baudolino con la tradizionale Fiera di San Baudolino, un evento attesissimo che richiama cittadini e visitatori nella città.
Domenica prossima, Alessandria celebrerà il suo patrono San Baudolino con la tradizionale Fiera di San Baudolino, un evento attesissimo che richiama cittadini e visitatori nella città. La fiera si svolgerà lungo via Vochieri, ribattezzata per l’occasione “Via dell’Agricoltura”, dove numerose aziende agricole e produttori locali esporranno le loro specialità. Tra i protagonisti di quest’anno ci…
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lamilanomagazine · 6 months ago
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La Regione Emilia Romagna dona 7 milioni a sostegno delle imprese agricole e della fauna selvatica
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La Regione Emilia Romagna dona 7 milioni a sostegno delle imprese agricole e della fauna selvatica Una boccata d'ossigeno per il sistema agricolo e dell'acquacoltura: per le imprese che hanno subito danni causati dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalla fauna selvatica e per rafforzare azioni di promozione e vendita dei prodotti agroalimentari. È di oggi il via libera dell'Assemblea legislativa regionale al progetto di legge della Giunta che prevede uno stanziamento di oltre 7 milioni di euro, per vari interventi, tra cui quelli a sostegno della coltivazione della patata, del riso e della barbabietola da zucchero. Nel provvedimento anche i contributi destinati ai contratti di distretto, a nuovi interventi straordinari a sostegno delle imprese dell'acquacoltura finalizzati al contenimento della diffusione invasiva del granchio blu, al completamento degli interventi sui mercati riservati alla vendita diretta dei prodotti agricoli e al potenziamento dei piani di controllo del cinghiale per mitigare i danni causati alle colture e agli ecosistemi, e delle specie con abitudini fossorie. Nel dettaglio, gli aiuti per il 2024 ammontano a 4 milioni e sono così ripartiti: 700 mila euro alle colture della patata con impiego di tubero seme certificato, 500 mila euro al settore del riso con sementi certificate, 300 mila euro per i contratti di distretto che riguardano i sistemi produttivi locali con una specifica identità storica e territoriale, 270 mila euro per il completamento degli interventi sui mercati dei prodotti agricoli nei territori comunali e infine 285 mila euro per il piano di controllo su cinghiali e animali fossori. Per quanto riguarda l'acquacoltura, il provvedimento regionale stanzia 1 milione di euro nel 2024 con indennizzi ai pescatori per il trasporto e lo smaltimento della specie invasiva del granchio blu pescato e non destinato alla commercializzazione. Per il settore della barbabietola da zucchero lo stanziamento regionale è ripartito su tre annualità e vale nel complesso 4 milioni di euro: 1 milione di euro nel 2024 e rispettivamente 1,5 milioni per il 2025 e il 2026, a condizione che i beneficiari dell'aiuto adottino tecniche di avvicendamento colturale. Gli aiuti per il sostegno delle colture pataticole, del riso e barbabietola saranno liquidati dall'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura per l'Emilia-Romagna (Agrea) nel rispetto della disciplina europea per il sostegno ad attività o imprese.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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insiemeperlaterra · 8 years ago
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L’Unione Europea scopre l’#acqua calda: gli #agricoltori guadagnano poco Molto chiaro ed ineccepibile l'articolo di Cristiano Riciputi pubblicato su Freshplaza. L'impressione che abbiamo avuto è la totale distanza tra il mondo agricolo (quello produttivo) ed il mondo industriale e della Grande Distribuzione Organizzata.
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olitaly · 1 year ago
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personal-reporter · 1 year ago
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Monferrato Green Farm 2023 a Casale
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Venerdì 29 settembre alle 16 sarà inaugurata ufficialmente a Casale Monferrato Green Farm, evento che unisca  le peculiarità della mostra-mercato floro-vivaistica e della fiera agricola arricchendole di contenuti culturali e scientifici per porre l’accento sulle prospettive della green-economy. La manifestazione, che si terrà negli spazi del Polo Fieristico Riccardo Coppo, sarà aperta fino a domenica 1 ottobre con ingresso gratuito e apertura fino alle 23 e nei giorni di sabato 30 e domenica 1 dalle 10,30. Questo evento si riallaccia alla tradizione dei convegni agrari che si tenevano nella cittadina piemontese  durante il XIX secolo, a cui partecipavano agronomi e scienziati provenienti da tutti gli stati italiani ed europei, in particolare i congressi del 1847 e 1849 legati ad alcuni celebri episodi del Risorgimento. Sono, così, attualizzati i classici mercati agricoli che, nel mondo rurale, scandivano il trascorrere del tempo al ritmo delle stagioni e ancora oggi riuniscono gli agricoltori nei borghi di campagna e nelle città al centro dei distretti agro-industriali. Il programma della manifestazione è stato pianificato per offrire una panoramica del poliedrico mondo “verde”. Si tratta di una fiera del verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento di comparti produttivi oggi complementari come l’artigianato, l’industria e il commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente. La rassegna espositiva sarà suddivisa in cinque aree tematiche, Agricoltura, Vivai , Area di esposizione e mostra di animali, Salone delle Eccellenze Alimentari e  Benessere e cura naturale della persona, oltre ad una serie di eventi scientifici e culturali, di spettacoli teatrali e musicali. L’organizzazione è curata dall'agenzia D&N Eventi in collaborazione con la Città di Casale Monferrato, Confartigianato Imprese Alessandria e con i patrocini della Provincia di Alessandria e della Provincia di Mantova, della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, dell’Unione Comuni della Valcerrina, dell’Associazione Comuni del Monferrato e dell’Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantoni con la partnership di enti e associazioni e il supporto degli sponsor AMC, Cosmo e SUMUS Italia srl ed il contributo della Camera di Commercio di Alessandria e Asti. L’eco design dell’allestimento che caratterizzerà la fiera sarà ispirato al mondo del verde e verrà realizzato a cura del garden designer di Comuni Fioriti, Marco Marinone, in collaborazione con Vivai Varallo. Read the full article
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telodogratis · 2 years ago
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Filiere corte e mercati locali agricoli, pubblicata graduatoria dei finanziamenti
Filiere corte e mercati locali agricoli, pubblicata graduatoria dei finanziamenti
Read More La Regione ha distribuito i 4 milioni previsti. I fondi arrivano dal Psr per associazioni, cooperative e consorzi The post Filiere corte e mercati locali agricoli, pubblicata graduatoria dei finanziamenti appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Palermo, agricole, filiere corte, graduatoria, mercati locali, Psr, regioneLa Regione ha distribuito i 4 milioni previsti.…
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