#Mercato agricolo
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Cia Alessandria tra Orientamento e Tradizione: Eventi a Casale Monferrato e Ovada. Formazione per i giovani al salone "Fai la mossa giusta" e degustazioni di eccellenze locali a Vi.Ta. Ovada
Cia Alessandria sarà protagonista di un intenso fine settimana dedicato alla promozione dell’agricoltura e alla valorizzazione delle eccellenze locali, partecipando a due eventi di grande rilevanza: "Fai la mossa giusta", il salone di orientamento per stu
Cia Alessandria sarà protagonista di un intenso fine settimana dedicato alla promozione dell’agricoltura e alla valorizzazione delle eccellenze locali, partecipando a due eventi di grande rilevanza: “Fai la mossa giusta”, il salone di orientamento per studenti, e Vi.Ta. Ovada, l’attesissima manifestazione dedicata a vino e tartufi. Fai la mossa giusta a Casale Monferrato Sabato 16 novembre, al…
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Una domanda per un agricoltore: il governaccio ci fa gli sconti al supermercato. All'agricolture pagano lo stesso prezzo di prima o ve lo sconto lo appioppano a voi? Grazie.
Mmmmmm... allora più che di sconto si parla di mantenere i prezzi stabili senza aumentare ulteriormente, comunque, a noi agricoltori i grossisti ci pagano sempre le stesse cifre da fame, tanto ormai la maggior parte dei prodotti sono tutti mischiati, un po' di prodotto italiano un po' da qualche paese sottosviluppato e il gioco è fatto. Per farti un esempio qualsiasi, se compri le noci vedrai che alcune sono buone, alcune meno buone, alcune fanno proprio schifo eppure te le hai comprate nella stessa confezione e così per tante altre cose. Per mantenere i prezzi stabili giocheranno sulle percentuali di mischiaggio e così non si fa male nessuno e siamo tutti contenti e cojonati come si dice qui da me.
P.S. Spero di essere stato abbastanza chiaro nello spiegarti, ovviamente questa è la mia opinione secondo le mie esperienze e non la sacra bibbia del mercato agricolo.
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Alle 16 e 37 del 12 dicembre del 1969, un giorno freddo e nebbioso, una bomba esplode nella Banca nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano, dove erano in corso le contrattazioni del mercato agricolo e del bestiame, causando 17 morti e oltre 80 feriti. Sono passati 54 anni da quella strage, che ha segnato l’inizio della “strategia della tensione” in Italia: un attentato di cui esiste – dopo anni di processi – una verità storica, ma senza che siano mai state accertate le responsabilità personali di esecutori, mandanti e depistatori. Proprio dal cratere scavato dall'esplosivo di Piazza Fontana prende il titolo il podcast e la serie di Flavio Tranquillo "Il Buco nero: storia critica delle strategie della paura", un viaggio dentro stragi, terrorismo e violenza politica del primo mezzo secolo del dopoguerra.
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"Le proteste degli agricoltori stanno sfociando nella violenza e l’unico modo in cui il governo ha risposto è stato sparare contro i trattori. La situazione si fa più che mai tesa, mentre nel frattempo i grandi investitori internazionali puntano sull’Olanda per produrre carne sintetica. Eliminare i Paesi Bassi dal commercio internazionale farebbe poi comodo agli Stati Uniti. Buttare fuori dal mercato il secondo esportatore agricolo, suo principale concorrente, e renderlo la fucina per il “cibo del futuro” risolve due problemi in uno".
Clicca qui: https://sfero.me/article/-rovesceremo-governo-contadini-olandesi-contro
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Per rimanere sempre aggiornato ed evitare censure, unisciti al mio canale Telegram: https://t.me/Franco_Fracassi
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CNH annuncia cambiamenti nel Global Leadership Team
CNH ha annunciato cambiamenti nella leadership dell’azienda, progettati per capitalizzare le attuali opportunità di mercato nel suo business Agriculture nelle regioni dell’Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e del Nord America. Questi sviluppi supporteranno la società in questa fase del ciclo agricolo, preparandola per la ripresa. Scott Harris assumerà il ruolo di President, North America, a…
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Miliardi in cocaina dal Sud America all'Europa
Cocaina, produzione record dalla Colombia: così narcos e broker si coprono d’oro. La produzione complessiva nel triangolo sudamericano ha superato 2.800 tonnellate. Consumi e guadagni alle stelle. Gli arresti non fermano il business. Un momento d’oro per i narcotrafficanti di cocaina, un’agonia mortale per il resto del mondo. Nonostante gli arresti dei broker e dei signori della droga si succedano rapidamente – gli ultimi a cadere tra le fila degli italiani sono stati due personaggi legati alla camorra che vivevano nel lusso in Colombia, per non parlare di Ismael Zambada García, detto “el Mayo”, arrestato il 25 luglio 2024 in un aeroporto privato a El Paso nel Texas con Joaquin Guzman Lopez, figlio del “Chapo” – tutto prosegue come se nulla fosse. Qui Colombia Basta dare un’occhiata all’ultimo report appena dato alle stampe dall’Agenzia antidroga (Unodc) dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), partendo proprio dalla Colombia, terra di narcos e broker della ‘ndrangheta e maggiore produttore di cocaina al mondo (circa il 65% del totale). Il 18 ottobre l’Agenzia scrive che la coltivazione di coca è aumentata del 10% nel 2023, raggiungendo i 253mila ettari, mentre la potenziale produzione di cocaina ha raggiunto le 2.664 tonnellate. Quest’ultimo dato equivale a un potenziale aumento del 53% della produzione di cocaina rispetto al 2022 e segna il decimo anno consecutivo (dal 2013) in cui le stime della potenziale produzione sono aumentate. Gruppi armati La maggior parte della coca è prodotta in territori ad accessibilità limitata tuttavia l’indagine ha rilevato che il numero di ettari piantati entro 12 km da un centro popolato è cresciuto da circa 189mila ettari nel 2022 a circa 209mila ettari nel 2023. «La maggiore vicinanza – scrivono gli analisti dell’Unodc – potrebbe far sì che le economie legali diventino sempre più dipendenti dalle risorse generate da attività illegali. Allo stesso tempo, la capacità dei gruppi criminali di accedere a più beni e servizi può generare potenti incentivi a sostenere o espandere le attività illegali in queste aree». I gruppi armati in Colombia rimangono pesantemente coinvolti nel mercato della cocaina, intensificando i conflitti violenti nelle aree colpite dal traffico di droga, dall’estrazione mineraria illegale e dalla tratta di esseri umani. «L’aumento della coltivazione – conclude il documento sulla Colombia – coincide anche con un aumento della violenza contro i leader sociali, un deterioramento delle condizioni di sicurezza e un’ulteriore pressione contro i gruppi indigeni e afro-colombiani». Qui Perù Devida – la Commissione nazionale peruviana antidroga – il 27 giugno 2024 ha presentato il rapporto per l’anno 2023 “Coca crop monitoring”, nel quale è stata enfatizzata la riduzione di 2.224 ettari rispetto all’anno precedente (complessivamente 92.784 ettari di area coltivata con cespugli di foglie di coca in produzione rispetto ai 95.008 dell’anno precedente). «Stiamo parlando di una rottura di tendenza dopo otto anni di crescita. Questo è il risultato delle azioni congiunte degli enti statali legati al modello di lotta al traffico di droga”, ha sottolineato Carlos Figueroa Henostroza, presidente esecutivo di Devida. Per lo Stato andino, dunque, è un grande risultato ma per l’Agenzia dell’Onu si tratta solo di una modesta riduzione che poco toglie al secondo produttore di cocaina al mondo (posizione che si contende con la Bolivia), causando perdite di biodiversità e colpendo le comunità. Qui Bolivia Dal 2009, la Bolivia ha smesso di conoscere i dati sul potenziale di produzione di cocaina contenuti nei rapporti dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (ma la stessa cosa, attenzione, accade anche in Perù), ma soccorre lo studio condotto dal Centro nazionale per lo sviluppo agricolo (Cedla) “L’economia della droga tratta: deistituzionalizzazione e politiche in Bolivia”. Citando rapporti dello stesso Unodc e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, lo studio indica che il potenziale di produzione di cocaina in Bolivia è aumentato negli ultimi anni, anche se i dati finali differiscono da un rapporto all’altro. Secondo l’Agenzia Onu la capacità di produzione di cocaina della Bolivia nel 2020 era di 140 tonnellate, mentre, secondo gli Stati Uniti era di 312 tonnellate. «Se sottraiamo il volume della produzione potenziale dalla quantità di cocaina sequestrata dalle autorità antidroga, possiamo supporre che il resto sia il volume di cocaina che avrebbe potuto essere commercializzata», indica lo studio preparato dal ricercatore Carlos Arze. Questo significa che la maggior parte della cocaina prodotta viene commercializzata, poiché i sequestri sono a livelli molto più bassi. Secondo i dati ufficiali del Governo, nel 2019 sono state sequestrate 19,56 tonnellate di cocaina, 15,65 nel 2020; 19,72 nel 2021; 20,33 nel 2022 e 32,93 nel 2023. Soldi a palate Di soldi, broker e narcos ne fanno a palate, al netto degli arresti dei boss e dei sequestri. Il 15 ottobre, ad esempio, proprio la Bolivia ha distrutto 21,6 tonnellate di cocaina. Il ministro dell’Interno Eduardo Del Castillo, sulla sua pagina Facebook, ha esultato: «Si tratta del più grande sequestro nella storia della Bolivia e uno dei più grandi sequestri di droga nella regione negli ultimi anni in un’unica operazione». La droga era destinata al mercato tedesco. Sulla base dei dati del 2021, si stima che il mercato della droga nell’Unione europea abbia un valore minimo al dettaglio di almeno 30 miliardi di euro (fonte: Consiglio dell’Unione europea, dato aggiornato al 4 settembre 2024), anche se altre fonti lo stimano tra i 23,7 e i 33,6 miliardi di dollari. Gran parte dei quali proviene dalla cocaina che, a livello mondiale, vale 250 miliardi, circa la metà (calcolato ormai per difetto) del valore globale del traffico di ogni tipo di droga possibile e immaginabile. 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Agrivoltaico e PNRR: affari d’oro per le imprese agricole?
(Adnkronos) - Il contributo del PNRR consente di rientrare dell’investimento in un lasso di tempo fra i 3 e i 9 anni, ma il vero incentivo è dato dalla possibilità di produrre (e vendere) energia per oltre trenta. Salvalaio (GIFT Solutions): «Il valore dell’investimento iniziale? Viene triplicato». E per l’imprenditore agricolo l’intervento “congiunto” assieme a un partner specializzato è una garanzia ulteriore. Agrivoltaico e PNRR: gli impianti fotovoltaici È noto ormai che con gli impianti fotovoltaici si guadagni. Di fatto, questi impianti e la loro tecnologia non sono più una novità, come potevano esserlo all’epoca dei primi incentivi, concessi quasi 15 anni fa. Oggi l’investimento è ritenuto sicuro, i costi di manutenzione sono molto contenuti e lo spettro della “tossicità” dei pannelli fotovoltaici è acqua passata, dato che quelli più moderni sono totalmente riciclabili. Proprio la “tranquillità” con cui è possibile investire in questi progetti “green” sta spingendo sempre più persone a installare impianti fotovoltaici sui tetti di case e capannoni, ma motiva anche gli stessi agricoltori a puntare sull’agrivoltaico. E il motivo è semplice: si guadagnano molti soldi. Anche senza incentivi. Non è tanto il contributo del PNRR, statale o regionale, che permette di guadagnare - per quanto l’incentivo certamente consenta un allettante rientro dell’investimento in un lasso di tempo che può variare dai 3 ai 9 anni - ma è la durata della produzione di energia ultratrentennale a risultare, a conti fatti, la molla decisiva. «Vuol dire infatti che per oltre trent’anni sarà possibile vendere energia con un’efficienza garantita dell’impianto fotovoltaico di oltre l’80%», chiarisce Alessandro Salvalaio, AD di GIFT Solutions, società specializzata in impiantistica e riqualificazione. Investimenti «Questo fa sì che, ad esempio, a fronte di un investimento per un impianto agrivoltaico da 1MWp che oggi costa un milione e mezzo di euro, ci sia modo di avere un rientro pari al triplo della somma in trent’anni. Il tutto, appunto, senza considerare gli incentivi. Ovviamente i rischi ci sono. Quali? Potrebbe scendere vertiginosamente il costo dell’energia. Si tratta, però, di un’ipotesi oltremodo remota. Negli ultimi decenni questo non è accaduto e anche se, per assurdo, dovesse succedere, l’energia prodotta da fonti rinnovabili rimarrà comunque un asset importante, considerando le regolamentazioni europee e i nuovi standard ESG». I dati confermano quanto affermato, come sanno bene i consumatori tutti, sulla propria pelle. È sufficiente scartabellare negli archivi informatici della Borsa Elettrica Italiana per rendersi conto dell’ascesa dei costi. Considerando il PUN (Prezzo Unico Nazionale), ovvero l’indice del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica scambiata fra produttori e fornitori sul mercato, non si può non notare la pressoché continua escalation. Esempio a campione Prendiamo qualche esempio a campione, a partire da un arco temporale sufficientemente lungo: il valore del PUN del 25 luglio 2004 - vent’anni fa - era di 0,03702 €/kWh; dieci anni esatti dopo, il 25 luglio 2014, è salito a 0,04958 €/kWh; dieci anni più tardi, arrivando sostanzialmente a oggi, ovvero al 25 luglio 2024, è aumentato a 0,11598 €/kWh. In altre parole, in vent’anni si è registrato un aumento del prezzo del 213%! E questo al netto delle oscillazioni anomale legate alle contingenze, che pure possono registrarsi, come a cavallo dell’estate 2022. Il punto è che niente lascia ipotizzare che la tendenza, ultradecennale, possa di colpo invertirsi: il prezzo dell’energia è destinato a salire, rendendo sempre più prezioso l’apporto delle fonti rinnovabili. Quello che frena, semmai, sono i vincoli o comunque la poca chiarezza normativa che rallenta le autorizzazioni e le connessioni alla rete elettrica degli impianti. Gli investitori e il PNRR Tuttavia per investimenti che hanno una vita utile così lunga anche questi fattori diventano marginali. Soprattutto se l’investimento viene realizzato non “da” ma “con” professionisti del settore. È questa infatti una possibilità molto interessante per gli investitori che possono realizzare gli impianti fotovoltaici assieme ad aziende specializzate, investendo in parti uguali e, ovviamente, traendone alla pari i profitti. Una garanzia in più, dunque, sulla qualità dell’impianto e sulla sua gestione. Questa metodologia di investimento “congiunto” è stata lanciata proprio da GIFT Solutions ed è aperta anche al settore agrivoltaico, dove l’esigenza per l’agricoltore di avere garanzie è maggiore. «L’investimento comune porta tutti a beneficiare di maggiori tutele e guadagni. Per l’agricoltore sapere che l’impianto agrivoltaico potrà contare su un partner che tiene ad assicurarsi la sua produttività è una garanzia», conclude Salvalaio. «Ma anche per noi che investiamo con loro, sapere che le lavorazioni agricole saranno svolte con particolare attenzione e secondo normativa è altrettanto rassicurante». [email protected] (Web Info) Foto di andreas160578 da Pixabay Read the full article
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Da Rifugiato a Vignaiolo: Viti Toscane in Africa
New Post has been published on https://aedic.eu/tenders/da-rifugiato-a-vignaiolo-viti-toscane-in-africa/
Da Rifugiato a Vignaiolo: Viti Toscane in Africa
Francois Desirè Bazie, un imprenditore italo-africano, ha intrapreso un’impresa ambiziosa: produrre vini africani con vitigni toscani in Burkina Faso. Dopo essere stato rifugiato politico e aver vissuto in Italia, Bazie ha deciso di tornare nel suo Paese di origine per aiutare i suoi connazionali e creare un’alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni che sta impoverendo il Burkina Faso.
Un Vigneto Toscano in Africa
Bazie, originario del Burkina Faso, ha piantato le prime barbatelle di vitigni toscani come Sangiovese, Vermentino, Massaretta, Cabernet e Merlot nella campagna di Bagre, nella provincia di Boulgou. Il suo obiettivo è produrre vini africani con vitigni toscani, offrendo un’alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni che sta impoverendo il Paese.
Un Progetto Sostenibile
Il progetto di Bazie è sostenuto dal Governo italiano, che ha concesso l’utilizzo di queste terre. Inoltre, Coldiretti Toscana, BF, Filiera Italia e CAI (Consorzi Agrari d’Italia) hanno promosso uno dei progetti del Piano Mattei per l’Africa, che prevede la coltivazione di oltre 40.000 ettari tra Algeria, Angola, Egitto e Ghana.
Un Messaggio di Speranza
Bazie spiega:
Sono tornato nel mio Paese di origine per aiutare i miei connazionali grazie al Governo che ha concesso l’utilizzo di queste terre. Voglio insegnare quello che ho imparato in Italia sull’agricoltura e sulle viti e sull’agricoltura in generale. In Italia ho trovato ospitalità e gente per bene che mi ha insegnato molto. Se oggi sono quello che sono, un imprenditore agricolo, molto lo devo alle persone che ho incontrato. Il Burkina Faso è un Paese in via di sviluppo, con grandi potenzialità e risorse, che sta purtroppo perdendo la generazione che dovrebbe costruire i pilastri del nostro futuro. Creiamo qui le condizioni perché restino ma anche perché tornino”.
Un Futuro Radioso
Bazie aggiunge:
“Ho portato dall’Italia le barbatelle di vermentino, sangiovese, massaretta, cabernet e merlot. Sto piantando insieme a un gruppo di giovani che partecipano al progetto. Costruiremo una cantina e produrremo qui il primo vino con vitigni toscani per il mercato africano. Ora c’è un pezzo della Toscana nella mia terra di origine”.
Questo progetto è un esempio di come le imprese italiane possano sostenere l’internazionalizzazione e la crescita economica in Africa, creando opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile.
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Sei una PMI italiana o un investitore alla ricerca di nuove opportunità? Il continente africano ti offre possibilità incredibili attraverso i tenders internazionali e le gare d’appalto delle Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs).
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Crescita Economica Rapida
Mercati Emergenti e Dinamici
Opportunità di Sviluppo Sostenibile
🔍 Vantaggi di Partecipare ai Tenders Internazionali:
Accesso a Progetti di Grande Impatto
Collaborazioni con Organizzazioni Globali
Espansione e Diversificazione del Business
Storie di Successo
1. Marco R., CEO di Tech Innovators S.r.l. “Grazie al loro supporto, abbiamo vinto un tender internazionale in Kenya. Il nostro fatturato è cresciuto del 30% in un anno!”
2. Laura S., Fondatrice di EcoEnergy Solutions “La consulenza ricevuta ci ha permesso di aggiudicarci un progetto di energia rinnovabile in Nigeria. Un vero successo!”
3. Giovanni L., Direttore Operativo di AlbaFoods “Con il loro aiuto, abbiamo vinto una gara d’appalto in Ghana, espandendo la nostra presenza in Africa.”
Agisci Ora!
Compila il form qui sotto e un nostro consulente esperto ti contatterà entro 24 ore per discutere come possiamo aiutarti a partecipare ai tenders internazionali e alle gare d’appalto delle MDBs, aprendo le porte del mercato africano alla tua azienda.
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Da Rifugiato a Vignaiolo: Viti Toscane in Africa
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Da Rifugiato a Vignaiolo: Viti Toscane in Africa
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ISMEA, "il comparto vinicolo vale un terzo del mercato agricolo assicurato"
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"Mercatino in Pista" ad Alessandria: Prodotti Agricoli ed Eno-Gastronomici in Piazza Borgo Città Nuova. Un'Iniziativa per Animare il Quartiere Europista e Sostenere i Commercianti Locali
Venerdì 15 novembre, dalle 9 alle 18, Piazza Borgo Città Nuova ad Alessandria ospiterà il "Mercatino in Pista", un evento organizzato dall'Associazione Europista con il patrocinio della Provincia di Alessandria e dell’Amministrazione Comunale, e con il su
Venerdì 15 novembre, dalle 9 alle 18, Piazza Borgo Città Nuova ad Alessandria ospiterà il “Mercatino in Pista”, un evento organizzato dall’Associazione Europista con il patrocinio della Provincia di Alessandria e dell’Amministrazione Comunale, e con il supporto tecnico del consorzio Procom. L’iniziativa è pensata per promuovere i prodotti agricoli e dell’enogastronomia, offrendo ai cittadini e…
#acquisti locali#Alessandria#Alessandria today#Alessandro news#animazione del quartiere#Associazione Europista#attività di vicinato#attività sociali#Borgo Città Nuova#commercio di vicinato#Commercio Locale#comunità locale#consorzio Procom#cultura del cibo#economia locale#enogastronomia.#Europista#Eventi ad Alessandria#eventi di vicinato#eventi enogastronomici#Google News#Imprenditori agricoli#iniziativa locale#italianewsmedia.com#mercati rionali#Mercatino#mercatino del martedì#mercatino di qualità#Mercatino in Pista#Mercato agricolo
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ISTAT: Nel 2023 il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto il valore più alto mai registrato
Grandi divari nel mondo dell'occupazione non solo tra le singole regioni, ma anche tra le singole province. Di recente Istat ha pubblicato i dati sull’occupazione nel 2023 a livello regionale e provinciale che permettono di analizzare com’è strutturato territorialmente il mercato del lavoro nel nostro Paese. Dove c’è maggiore occupazione Nelle province e nelle regioni settentrionali si registra un’occupazione più alta di quelle meridionali. Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna e Veneto sono le quattro regioni con un tasso di occupazione superiore al 70 per cento nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, mentre Sicilia, Calabria e Campania sono le uniche sotto il 50 per cento, con un’occupazione tra il 44 e il 45 per cento. In parole semplici, qui lavora meno di una persona su due. Bolzano, Bologna e Verona sono le tre province con il tasso di occupazione più alto, mentre le tre province con i dati peggiori sono Reggio Calabria, Crotone e Caltanissetta. Quest’ultima ha un tasso di occupazione che si ferma al 37,7 per cento, meno della metà di quello di Bolzano. Questa percentuale così bassa è dovuta in particolare al basso tasso di occupazione femminile che si ferma al 23,1 per cento, circa il 56 per cento in meno di quello maschile, che invece arriva al 52,6 per cento. Tutte le province registrano un tasso di occupazione più alto tra gli uomini rispetto alle donne (il cosiddetto gender employment gap), ma in quelle meridionali la differenza è molto più alta. A livello nazionale, il tasso di occupazione maschile è il 25 per cento più alto di quello femminile, mentre a Caltanissetta, Barletta-Andria-Trani, Crotone, Taranto e Napoli è superiore del 50 per cento. Che tipo di occupazione c’è Istat classifica gli occupati in cinque settori: il 4 per cento lavora nell’agricoltura, il 6 per cento nelle costruzioni, il 14 per cento nel commercio, il 20 per cento nell’industria e il 56 per cento nei servizi. Nel settore agricolo c’è una forte differenza tra il Nord e il Sud Italia: le regioni meridionali hanno generalmente una maggiore quota di lavoratori impiegati nell’agricoltura. Ragusa è l’unica provincia che supera il 20 per cento di addetti nell’agricoltura: 16 tra le 20 province sopra il 10 per cento si trovano nel Mezzogiorno, con l’eccezione di Latina, Grosseto, Asti e Cuneo. Viceversa, l’industria occupa più persone nel Centro-Nord. Superano il 40 per cento di occupati nell’industria le province di Vicenza, Fermo e Belluno e sopra il 30, tra le altre, ci sono Prato, Treviso, Brescia, Bergamo e Biella. Sotto il 10 per cento ci sono invece 12 province, di cui la maggior parte sono meridionali, con l’eccezione di Imperia, Grosseto e Roma. Nel settore delle costruzioni non emerge una chiara divisione, così come nel commercio. L’Aquila, Benevento e Rieti sono le province con la maggior quota di lavoratori nel settore edile (tra l’11 e il 12 per cento), mentre Firenze, Cagliari e Taranto sono quelle con la percentuale più bassa (tra il 3 e il 4 per cento). Nel settore del commercio le uniche regioni a superare il 20 per cento sono Imperia, Barletta-Andria-Trani e Forlì, mentre Trieste è l’unica sotto il 10 per cento. Infine, gli altri servizi impiegano tre lavoratori su quattro a Roma, Cagliari e Trieste, ma sopra il 60 per cento ci sono anche Aosta, Milano, Pisa, Napoli e Firenze. Nessuna provincia scende sotto il 40 per cento, ma al 41 per cento troviamo Prato, Vicenza e Fermo. Nel complesso il 79 per cento dei lavoratori italiani è dipendente e il 21 per cento indipendente, ossia lavoratori autonomi. Le province di Grosseto, Isernia, Savona e Benevento sono le uniche dove gli autonomi sono oltre il 30 per cento, mentre le percentuali più basse si registrano a Lodi e Gorizia con il 14 per cento. Quali province hanno più disoccupazione Nel 2023 il tasso di disoccupazione in Italia è stato pari al 7,7 per cento. Queste sono persone che non lavorano e che cercano attivamente una nuova occupazione. Chi non lavora, ma non cerca una nuova occupazione, è considerato “inattivo” ed è al di fuori delle forze di lavoro, che comprendono occupati e disoccupati. Napoli è l’unica provincia dove il tasso di disoccupazione supera il 20 per cento, anche se Messina è molto vicina con il 19,3 per cento. Oltre il 15 per cento, tra le altre, ci sono le province di Foggia, Palermo, Siracusa, Catania e Salerno. Registrano una disoccupazione sotto il 3 per cento le province di Monza e Brianza, Bergamo, Cremona e Bolzano. Nella provincia di Bolzano il tasso di disoccupazione è solo del 2 per cento. Sotto il 4 per cento, tra le altre, ci sono Bologna, Vicenza, Siena, Trieste e Verona. In generale nessuna regione del Nord ha un tasso di disoccupazione superiore al 7 per cento, mentre in cinque regioni meridionali si supera il 10 per cento. Dove ci sono più inattivi Nel 2023 il 33,3 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni era inattiva: non ha lavorato o non ha cercato un lavoro. In questa parte della popolazione ci sono persone che non hanno bisogno di lavorare o che hanno smesso di cercare un’occupazione, sfiduciate dai risultati inconcludenti della ricerca. Anche in questo caso è netta la differenza tra il Nord e il Sud. Caltanissetta, Crotone e Reggio Calabria sono le uniche province dove oltre la metà della popolazione è inattiva, anche se Taranto e Caserta si avvicinano molto a questa soglia (49,8 per cento). Le uniche province con un tasso di inattività inferiore al 25 per cento sono Piacenza, Arezzo, Bolzano e Bologna. Read the full article
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l'olio extra vergine di oliva
l'olio extra vergine di oliva
Progetto Colibri Oliva
Colibri è un progetto di OPCONFOLIVA per scoprire e apprezzare l'olio extravergine di oliva e le olive da tavola in Brasile, cofinanziato dal programma della Commissione Europea 'Promozione dei prodotti agricoli europei' REG 1144/2014.
Il Progetto mira a promuovere i prodotti del settore olivicolo: l’olio d’oliva e le olive da tavola, ed è rivolto al Brasile. Gli obiettivi specifici del programma sono: migliorare il livello di conoscenza dei pregi dei prodotti agricoli dell’Unione Europea e degli elevati standard applicabili ai metodi di produzione nell’UE; ottimizzare l’immagine del prodotto agricolo offerto nel caso dell’olio di oliva e delle olive; aumentare la consapevolezza e il riconoscimento dei sistemi di qualità dell’Unione Europea. La cultura delle olive europee ispira i veri sapori nella tua vita attraverso la tradizione millenaria e la cultura dell’olio d’oliva.
Come Lavoriamo
I nostri prodotti sono il risultato di operazioni controllate e certificate, dalla raccolta alle case dei nostri consumatori...
La raccolta delle Olive
La Molitura delle Olive
La Conservazione delle Olive
Olio EVO
Condire e Cucinare
Cosmetica Naturale
Olio EVO di Origine Europea - Colibri Oliva
Tutti ne parlano, ma cosa si intende per olio extravergine di oliva?
Questo prodotto è noto per la sua elevata qualità e per essere un alleato della dieta.
L’olio EVO si ottiene dalla spremitura di olive senza aggiungere additivi.
Inoltre, presenta un livello di acidità nettamente inferiore rispetto ad altri oli, fissato a 0,8 grammi per 100 grammi di prodotto
Olive da Tavola
Le Migliori sul Mercato
Quali sono le migliori olive da tavola?
Succose, genuine, trattengono tutto il gusto del mare. Perfette da sole o in qualsiasi ricetta, le nostre olive Biologiche da tavola di origine europea sono una goduria per il palato.
La zona del mar mediterraneo è ricca di varietà di olive da tavola buonissime e stuzzicanti. Innanzitutto, la differenza tra oliva da tavola e oliva per olio sta nella consistenza: le prime sono più dure e la polpa si stacca più difficilmente dal nocciolo, rendendo complesso il processo di spremitura.
Ciò che poi differenzia olive da tavola e olive per olio è il loro gusto sensazionale. La Bella di Cerignola, Olive Cellina di Nardò, Intosso, Nocellara del Belice sono le migliori olive da tavola italiane, inimitabili e anche rispettose del territorio.
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The capitalist mind can not comprehend the importance of stability,only the importance of profit and this is why capitalism miserably fails and bears the seeds of its own destruction
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🇨🇳 Il Tema della 中央经济工作会议 - Conferenza Centrale sul Lavoro Economico è stato "稳中求进", il cui significato, più volte sottolineato ed enunciato dal 领袖 è: fare progressi mantenendo la stabilità 😍
⭐️ Hanno partecipato alla Conferenza tutti i Membri del 20° Comitato Permanente dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese 🚩
🐲 Il 领袖, nel suo Discorso, ha riassunto in modo esaustivo il Lavoro Economico nel 2023, legato alla Pianificazione e alla Costruzione di una Filosofia di Sviluppo di Alta Qualità, approfondendo il Tema dell'Economia Cinese, presentando le necessità del Lavoro nel 2024 💼
🇨🇳 Il Compagno Li Qiang - Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese, ha avanzato i requisiti per l'attuazione del Discorso del Presidente Xi Jinping, al fine di realizzare lo Spirito del 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese 🚩
🚩 Legato alle Cinque Caratteristiche della Modernizzazione Cinese, il Comitato Centrale del CPC è chiamato a promuovere la crescita dell'Economia Cinese, approfondendo la 改革开放 - Riforma e Apertura, intensificando il Lavoro e il Controllo dello Stato nello Sviluppo delle Forze Produttive, per espandere la domanda interna, prevenire e risolvere i problemi, e resistere alle pressioni esterne, secondo la Logica Cinese del 自力更生 - Autosufficienza e Fiducia in Se Stessi 😍
🤔 Per garantire un buon Lavoro Economico nel 2024, il Partito Comunista Cinese dovrà:
🔺Promuovere lo Sviluppo e il Progresso, mantenendo intatta la Stabilità, favorendo politiche monetarie prudenti, legate all'economia reale e al potenziamento della struttura industriale della Nazione 👍
🔺Pianificare accuratamente lo Sviluppo di Alta Qualità in ogni settore dell'Economia Cinese, tramite la 中华人民共和国国家发展和改革委员会 - l'Agenzia di Pianificazione Macro-Economica della Repubblica Popolare Cinese 👍
🔺Rafforzare il Coordinamento e la Cooperazione delle Politiche Economiche, promuovendo la Teoria Economica Cinese in Dieci Punti:
一 Stimolare l'innovazione tecnico-scientifica come principio-cardine della costruzione di un moderno sistema industriale, implementando la Strategia di Sviluppo di Alta Qualità nelle principali catene industriali manifatturiere 📊
二 Espandere la Domanda Interna, stimolando i consumi ed espandendo gli investimenti nell'economia reale, promuovendo una ripresa totale sotto ogni aspetto, focalizzandosi sull'aumento del reddito del Popolo Cinese e sull'amplificazione degli investimenti pubblici 📈
三 Approfondire la Riforma e Apertura, rafforzando sia le Aziende di Stato (SOE), operanti nei settori strategici, sia le aziende non-SOE, operanti in altri settori dell'Economia Cinese, accelerando la costruzione di un Mercato Nazionale Unificato, riducendo i costi logistici e riformando il Sistema Finanziario 💼
四 Espandere l'Apertura di Alto Livello, consolidando le relazioni commerciali con gli altri Paesi, promuovendo il Turismo in Cina e la Costruzione Congiunta della 一带一路 - Nuova Via della Seta 🤝
五 Prevenire i rischi, risolvere i problemi nei settori-chiave dell'Economia Cinese, dal mercato immobiliare, che necessita di una ristrutturazione, a questioni di debito locale, secondo i Tre Grandi Progetti 🏠
六 Persistere nel Lavoro Agricolo, promuovendo il Grande Obiettivo di Costruzione di una Potenza Agricola, al fine di garantire la Rivitalizzazione Rurale, mediante l'apporto della tecnologia come aiuto ai contadini 🌱
七 Promuovere l'Integrazione Urbano-Rurale, secondo il Principio: «lo sviluppo regionale deve essere coordinato» 💼
八 Promuovere la 促进人与自然和谐共生 - Coesistenza Armoniosa tra Uomo e Natura, lavorando con impegni affinché i cieli siano sempre azzurri, l'acqua sempre limpida e la terra sempre pura ☀️
九 Migliorare la qualità della vita delle persone, garantendo l'occupazione e rafforzando gli aiuti sociali, per garantire un maggior sostegno alla fertilità e allo sviluppo demografico 💕
十 Rafforzare l'Istruzione e l'Educazione, mantenendo una Prospettiva Scientifica nello Sviluppo dell'Economia Cinese 🇨🇳
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🇨🇳 The theme of the 中央经济工作会议 - Central Conference on Economic Work was "稳中求进", the meaning of which, repeatedly underlined and enunciated by the 领袖 is: making progress while maintaining stability 😍
⭐️ All members of the 20th Standing Committee of the Political Bureau of the Central Committee of the Communist Party of China participated in the Conference 🚩
🐲 The 领袖, in his Speech, comprehensively summarized the Economic Work in 2023, linked to the Planning and Construction of a High-Quality Development Philosophy, delving into the Theme of the Chinese Economy, presenting the needs of Work in 2024 💼
🇨🇳 Comrade Li Qiang - Prime Minister of the People's Republic of China, put forward the requirements for the implementation of President Xi Jinping's Speech, in order to realize the Spirit of the 20th National Congress of the Communist Party of China 🚩
🚩 Linked to the Five Characteristics of Chinese Modernization, the CPC Central Committee is called to promote the growth of the Chinese Economy, deepening the 改革开放 - Reform and Opening up, intensifying Work and State Control in the Development of Productive Forces, to expand internal demand, prevent and solve problems, and resist external pressures, according to the Chinese Logic of 自力更生 - Self-Sufficiency and Self-Confidence 😍
🤔 To ensure good economic work in 2024, the Chinese Communist Party will have to:
🔺Promote Development and Progress, keeping Stability intact, favoring prudent monetary policies, linked to the real economy and the strengthening of the industrial structure of the Nation 👍
🔺Accurately plan High-Quality Development in every sector of the Chinese Economy, through the 中华人民共和国国家发展和改革委员会 - the Macro-Economic Planning Agency of the People's Republic of China 👍
🔺Strengthening Coordination and Cooperation of Economic Policies, promoting the Ten-Point Chinese Economic Theory:
一 Stimulate technical-scientific innovation as a cornerstone principle of the construction of a modern industrial system, implementing the High Quality Development Strategy in the main industrial manufacturing chains 📊
二 Expand Domestic Demand, stimulating consumption and expanding investments in the real economy, promoting a total recovery in every aspect, focusing on increasing the income of the Chinese People and on the amplification of public investments 📈
三 Deepen Reform and Opening-up, strengthening both State-owned Enterprises (SOEs), operating in strategic sectors, and non-SOE companies, operating in other sectors of the Chinese Economy, accelerating the construction of a Unified National Market, reducing costs logistics and reforming the Financial System 💼
四 Expand high-level opening-up, consolidating trade relations with other countries, promoting tourism in China and joint construction of the 一带一路 - New Silk Road 🤝
五 Prevent risks, solve problems in key sectors of the Chinese economy, from the real estate market, which needs restructuring, to local debt issues, according to the Three Great Projects 🏠
六 Persist in Agricultural Work, promoting the Great Objective of Building an Agricultural Power, in order to guarantee Rural Revitalization, through the contribution of technology to help farmers 🌱
七 Promote Urban-Rural Integration, according to the Principle: «regional development must be coordinated» 💼
八 Promote 促进人与自然和谐共生 - Harmonious Coexistence between Man and Nature, working with commitments so that the skies are always blue, the water is always clear and the earth is always pure ☀️
九 Improve people's quality of life, guaranteeing employment and strengthening social assistance, to ensure greater support for fertility and demographic development 💕
十Strengthening Education and Education, Maintaining a Scientific Perspective in the Development of China's Economy 🇨🇳
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Macchine agricole: mercati in calo, in attesa di una ripresa
L’andamento poco favorevole dei settori agricolo e industriale frenano, nei primi sei mesi del 2024, le vendite di trattrici sul mercato internazionale, che registra un calo complessivo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Per il prosieguo dell’anno non sono previste inversioni di tendenza. La flessione dovuta a fattori di natura congiunturale, non ad un calo del fabbisogno di…
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