#meglio di altro trash che ho sentito
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in my chicco chiesa era ascoltando bopponi di capo plaza
#lo so che e' problematico ok#LO SO#ma oggettivamente ha buoni produttori#meglio di altro trash che ho sentito#Spotify
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Non ho capito il post sull' rpf, nonostante abbia letto gli hashtag. Potresti spiegarti meglio?
salve my beloved, giuro che è molto meno serio di quello che sembra. partendo dal principio dato che sei anon e ho avuto un discreto influsso di persone che hanno iniziato a seguire: sono chiaramente un grande fan del mondo dell'intrattenimento italiano, specialmente quello trash, questo comprende anche tutto quel mondo specifico degli streamers / youtuber. tutto ciò mi porta a trovare divertimento e sano old school shipping anche in quei canali dimenticati da dio. spiegazione lunga sotto il cut per fare tutta la panoramica.
in questo periodo sono a casa da solo a curare i gatti, per tenermi compagnia ho messo su vecchie partite di among us risalenti alla pandemia di questo streamer che fino ad ora conoscevo vagamente solo di nome, ovvero Homyatol (credo si scriva così, non ne sono ancora così sicuro).
Passa un giorno, passano due giorni, passano tre giorni e lui con i suoi amici sono sempre nelle mie orecchie e com'è ben giusto che sia si sviluppa una relazione parasociale di media importanza con queste persone che giocano. Tra questi c'è una persona insopportabile data la sua spocchia devastante con il nickname "Enkk", strumentopolo misterioso per dopo.
Passano quattro giorni, passano cinque giorni, sono andato a farmi un giretto da un altro streamer (ai più, temo, insopportabile, ma uno degli stipiti che tiene su la porta della mia adolescenza) che di nome fa Dario Moccia per sentire un intervista con Homyatol e lo strumentopolo misterioso citato prima, Enkk.
Vedi, car* anon, a quanto pare la prima volta che Enkk giocò con Homyatol (in streaming) la chat di quest'ultimo voleva sbattere fuori Enkk per qualche motivo al grido di #Enkkout, probabilmente per l'antipatia, forse per il fatto che fosse timido e non parlasse molto, non me lo ricordo onestamente. E Homyatol ha ignorato queste cose e ha fatto diventare questo Enkk tipo una delle colonne portanti delle loro partite di among us. E hanno sicuramente una dinamica interessante (come al solito, non loro in quanto persone perché non le conosco, ma loro in quanto personaggi che portano nello stream ecc ecc si sa, si sa).
Comunque, quando giocano hanno questo rapporto che si piazza su una linea che va da urlarsi contro a difendersi a spada tratta con, talvolta, violenza verbale importante contro loro stessi o contro gli altri, situazione altamente esacerbata da quello che è il gameplay di among us. Non c'è un "in mezzo", poche volte ho sentito tra di loro una conversazione civile, full in o full out.
Questa intervista e questa loro dinamica, quindi, mi ha fatto domandare se per caso il twitch italia sia pronto alle fanfiction su di loro che se lo buttano allegramente in culo e, nel caso lo sia, allora è il momento di produrre il content.
In tutto questo è giusto aggiungere che in questi stream compaiono quelle che vengono chiamate spesso "le ragazze" e tra queste quattro/cinque ragazze, ce ne sono tre stabili che creano un perfetto triangolo yuri tossico / malsano, sempre ascritto all'interno di quello che è il gioco. Queste sono Sofiasksk, Barbarella e Pseuda, in cui Barbarella (che spesso ricopre la figura dell'impostore) che rende questo triangolo tossico e anche abbastanza malato.
In sunto: la solitudine fa male.
#frà risponde#si vede che non ho un cazzo da fare se non scrivere la tesi non è vero=#spero che questo messaggio sia più chiaro degli hastags anche se dubito#perché sono senza sonno da un sacco di tempo#i gatti mi svegliano alle SETTE DEL MATTINO#comunque prima notifica dell'anno per i messaggi questa e ho scoperto di averne TRENTA#porca m
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The Wolf
“A questo mondo, sono colui che più desiderava che tu vivessi spensierata e che non ti sentissi come un uccello in gabbia. Ma alla fine, sono colui che ti ha costretto a vivere tra le bugie e nell’agonia. Ora, aprirò la gabbia per liberarti.”
Dopo oltre tre anni da quando è stata girata, a novembre questa serie ha visto finalmente la luce. So che ha avuto non pochi problemi con la censura per via di contenuti violenti, e ci credo: le scene violente in questa serie ci sono, e sembrano come mozzate, perché immagino siano stati costretti a tagliare e rigirare alcune parti.
Ho visto The Wolf solo per Xiao Zhan, lo dico subito.
Aspettavo questa serie e sono contenta che sia uscita, ma quella che sto davvero aspettando e che non vedo l’ora che esca è The Oath of love. USCITE QUESTO DRAMA, MADONNA BENEDETTA IN CARRIOLA.
Un’altra cosa che voglio dire subito è che questo drama non mi ha fatta impazzire, e penso che abbia alcuni problemi, ma è anche vero che a parte The Untamed è il drama migliore di Xiao Zhan tra quelli che ho visto finora (Joy of life, arriverò anche da te). Non che ci voglia molto a essere migliore di quella specie di brutta copia trash di Harry Potter che è stata Super Star Academy.
Un adolescente cresciuto dai lupi e che ha sviluppato sensi acuti e soprannaturali, incontra una donna di nome Ma Zhaixing, figlia adolescente di un funzionario del governo - e il duo stringe una solida amicizia.
Ma Wolf Boy conosce poco le vie della società civile e viene facilmente ingannato dal fratello di Ma Zhaixing facendolo attaccare un potente gruppo di persone che poi gli dà la caccia e lo fa cadere da una scogliera.
Tuttavia, la caduta non uccide il ragazzo ma lo lascia solo gravemente ferito.
Il sovrano dello Yang Chu Kui viene a sapere di Wolf Boy e parte alla ricerca del giovane. Credendo di poter utilizzare i poteri del ragazzo alla fine lo adotta come figlio, mantenendo segreta la sua vera identità.
Cresciuto come essere spietato e ferocemente fedele a Chu Kui, alla fine viene nominato principe reale.
Ma, otto anni dopo la fatidica caduta, il principe si ricongiunge improvvisamente con Ma Zhaixing. Potranno riaffiorare vecchie emozioni o è passato troppo tempo? (Fonte: Viki).
A leggere la trama così, ancor prima di aver visionato il drama, sapevo già cosa poter rispondere all’ultima domanda. La risposta è così scontata.
Già dal riassunto di trama che propone Viki, posso notare un problema: si parla del lead e del suo cambiamento, e della storia d’amore. E basta. Ed è questo che viene mostrato la maggior parte del tempo. Essendo un dramone cinese, sono presenti molti altri personaggi, ma gran parte delle cose che accadono ruotano attorno ai due lead e alla loro storia d’amore. Questo per me è stato un problema.
In The Untamed l’80% del tempo non era concentrato sui due protagonisti e il loro rapporto. La Città di Yi è stata una bellissima e straziante storyline secondaria, ed è solo un esempio.
Più vado avanti e più mi rendo conto che la bellezza completa di The Untamed è qualcosa che difficilmente si riuscirà a raggiungere.
Immagino che dipenda anche dai gusti, ma quando guardo una serie storica mi aspetto un vivo gioco del trono, e complotti e tradimenti a non finire. Purtroppo in The Wolf questa parte non è stata per me sufficiente. Per non parlare del fatto che ben tre personaggi tentano colpi di stato per rovesciare l’imperatore, e l’unico che ci riesce si tiene il trono per due minuti. Perché se non sei il second lead di Ashes of love NON CE LA PUOI FARE. Pivelli.
La storia d’amore è stata carina ma non è memorabile. Il suo più grande problema è che è un continuo cliché, e soprattutto sono ripetutamente e ostinatamente caduti nel già visto e rivisto - e direi che ha anche rotto - “ti tratto male e ti allontano perché voglio proteggerti.” E’ un espediente narrativo che posso anche accettare, ma non quando si protrae fino al penultimo episodio: a quel punto vi mando a cagare e basta.
Visto che sto accennando agli episodi finali dovrei parlarne nella parte spoiler, ma è qualcosa che ci tengo a dire fin da subito: questi due non hanno MAI imparato a combattere insieme, e come faccio a tifare per una coppia che non fa di tutto per essere una coppia?
Su questo sono alquanto perplessa.
I due lead in sé, invece, mi sono piaciuti. Non che mi abbiano fatta innamorare, ma ho visto di peggio (sì lead di Ashes of love, parlo con te).
Sono dovuta arrivare all’episodio 37 - il migliore della serie a mio parere - per farmi piacere il lead. Prima non mi prendeva, avevo poco da dire ed era fastidiosamente over power. Io capisco che l’essere cresciuto nella natura in mezzo ai lupi lo abbia reso agile fuori dal comune e coi sensi fortemente sviluppati, ma ho visto quest’uomo letteralmente volare da un dirupo di decine di metri. Mydramalist indica questo drama di genere wuxia e fantasy, ma questo mi confonde oltremisura: se così fosse TUTTI i personaggi dovrebbero avere poteri magici.
Il lead mi è piaciuto solamente quando ha mostrato la sua umanità: il suo dualismo interiore tra l’essere l’innocente ragazzo lupo e lo spietato Principe di Bo, la presa di coscienza e la ribellione verso l’imperatore, seguiti da quel bellissimo senso di libertà di poter per la prima volta decidere per la propria vita - qui mi ha fatta piangere. Per tanto tempo ho sentito la mancanza di un suo POV emotivo, ed è stato davvero triste il momento in cui mi sono resa conto che in realtà era l’eroe di questa serie. Un eroe scemo, ma pur sempre un eroe che si mette sulle spalle il peso dei sensi di colpa.
Carina e piacevole la lead. E’ caduta nel cliché di personaggio femminile un po’ troppo badass per l’epoca, tuttavia non ritengo che il personaggio sia stato rovinato: mi sono piaciuti i suoi sogni di vita matrimoniale con il lead, ho apprezzato vederla cucinare dolcetti per il suo amato, e l’ho anche vista cucire e farsi bella.
Forte e sensibile, tuttavia troppo amichevole con le persone a lei inferiori. Capisco che l’intento fosse quello di rappresentare una protagonista che risultasse simpatica, ma questo l’ho trovato uno sputo in faccia all’epoca storica rappresentata. La cosa che più mi è piaciuta di questa lead è stata la sua intelligenza e capacità di deduzione. E’ stata davvero ammirevole.
Non ho mai visto prima l’attore e l’attrice che hanno interpretato i due lead, ma posso dire che sono stati entrambi molto bravi, non posso lamentarmi. Sono inoltre stupita che nonostante Darren Wang abbia interpretato un personaggio più che altro freddo per la maggior parte del tempo, lui e Li Qin sono riusciti a creare una buona chimica tra i due protagonisti. Soprattutto negli episodi finali sembravano emotivamente presi dalla situazione.
Per quanto riguarda Xiao Zhan, sospettavo che interpretasse il second lead della situazione, e così è stato. Tuttavia devo ammettere che non mi è piaciuto come si sia perdutamente innamorato della lead, perché semplicemente... non si è visto. O sono scema io, o hanno proprio saltato un passaggio. Ma ok, posso passare oltre a questo, perché in generale si è rivelato un ottimo second lead - forse già il migliore dell’anno? - nonché il personaggio migliore della serie.
Sarò anche di parte, ma Ji Chong è stato un personaggio splendido, con una bella costruzione e tanto di background: scaltro, furbo, intelligente, uno che sa cavarsela in ogni situazione e che potrebbe socializzare pure con i sassi per terra; umano e sfaccettato, l’ho rimproverato e ho empatizzato per lui. Questi sono i personaggi che mi piacciono: quelli con cui provo simpatia e con cui posso arrabbiarmi perché umani.
E Ji Chong è pervaso per tutto il tempo da questa aria e modi di fare fottutamente adorabili a cui solo Xiao Zhan può dare vita.
Sulla sua recitazione non ho assolutamente nulla da dire. Anzi mi ha stupita. Perché mi sono ricordata che quando ha girato aveva ancora venticinque anni e... wow. Penso che nella seconda parte della serie abbia dato il meglio di sé. Sapevo già quanto fosse bravo, ma sono lo stesso rimasta stupita di fronte alla sua straordinaria capacità di immedesimarsi in un personaggio, tanto da farmi dimenticare che sta recitando. E come non lodare la sua espressività? Qualcosa che mi ha fatta innamorare di lui fin dall’inizio.
Xiao è bravo, versatile, espressivo, camaleontico, si impegna e lavora sodo. Il mio sogno è vederlo nei panni di un villain. Lui stesso ha detto che gli piacerebbe. TI PREGO FALLO.
Mi sono anche ricordata di aver letto una sua intervista in cui dichiarava di aver capito cosa vuol dire essere davvero un attore proprio sul set di The Wolf, e che ha anche dovuto allenarsi un sacco. E da certe scene che ho visto, ci credo eccome.
Ultima cosa: so che esiste la ship Yizhan e che molte fan lo shippano con Wang Yibo nella vita reale, assumendo quindi la sua omosessualità. Non so quale sia la verità, ma so che in questa serie ho visto Xiao guardare la lead con un profondo sguardo d’amore e un disperato desiderio di essere amato. Ha superato le mie aspettative.
Strano ma vero, in questo drama ci sono state due second lead, anche se quella vera alla fine è stata solo Yao Ji. Anche lei un’ottima second lead, devo dirlo: sembra una strega cattiva all’inizio, per poi mettere tutto in gioco per il suo amato, rivelando di amarlo davvero e di tenere alla sua felicità. Peccato che non sia stato un personaggio approfondito e sviluppato come Ji Chong.
Ma la mia Queen della serie è stata la principessa Bao Na. Capricciosa, esuberante, viziata, infantile, impulsiva ma ha anche dei difetti, ma anche leale, di buon cuore, coraggiosa, determinata, una vera amica. Mi è piaciuta un sacco.
Tra i personaggi secondari quelli che mi sono piaciuti di più sono stati il Quarto Principe, per la schiettezza giovanile e il modo coerente in cui reagiva di fronte alle cose, e il Re del Jin: severo, giusto, accorto e compassionevole, per me rappresenta il profilo di re ideale.
Abbastanza deludenti invece i Demoni della Notte, il trio dell’Ave Maria team del protagonista. Sul loro passato non si sa praticamente niente, non ci viene raccontato come si è creato un tale rapporto di lealtà con il lead, e fanno soprattutto da contorno. Riponevo grandi speranze in loro, davvero un peccato.
Il villain principale è stato l’imperatore dello Yang, e non mi è piaciuto molto. L’ho trovato poco strutturato, però mi è piaciuto che non fosse uno stupido. Non male il Secondo Principe, anche se alla fine risulta un po’ ridicolo.
Buoni gli effetti speciali e anche i costumi.
Mi è piaciuta la bromance inaspettata che si viene a creare a un certo punto, ma quest'anno sto ancora aspettando quel tipo di bromance che ti fa battere e bruciare il cuore.
Stupenda la colonna sonora. Mi sono scaricata tre ost che sono da mozzare il fiato, e anche se non è tra le mie preferite - non amo il rap, ma ammetto che è stata una cosa particolare - devo citare anche Who am I?, ost principale del drama e che accompagna la sigla di apertura.
In generale The Wolf è stato un drama godibile, che ha toccato i punti più alti nella seconda parte. L’ho visto volentieri, ma l’avrei gestito in maniera un po’ diversa su alcune cose.
Voto: 7.5
La frase che ho usato come sottotesto per questo commento potrebbe sembrare che sia stata pronunciata dal lead, e invece no! Quelle parole sono uscite dalla bocca di Ji Chong, un vero signore e che sa come si ama davvero una persona. Avevo pensato di usare come sottotesto una frase del lead che mi ha commosso - episodio 37 - ma visto come mi abbia fatta arrabbiare fino quasi alla fine, l'ho mandato a cagare. Fatemi causa.
Io al lead ho cercato di volergli bene, e per un po’ gliene ho voluto davvero, ma quando l’ho visto tentare di allontanare la lead per continuare a lottare da solo fino al penultimo episodio, allora l’ho mandato a quel paese. No comment per la lead che sembra la più investita in questa storia d’amore e alla fine va a suicidarsi alla capitale tenendo all’oscuro il suo amato. Mai vista una coppia che fino all’ultimo non impara a combattere insieme.
Finale inutilmente tragico. Ma capisco perché l’abbiano fatto: con il lead già con un piede nella fossa da diverso tempo, hanno fatto morire anche lei perché tanto non si sarebbe mai sposata con nessun altro per tutta la vita, e in quanto Principessa sarebbe stato irrealistico. Hanno preferito tirare su un finale tragico romantico facendoci intuire che staranno insieme a guardare le farfalle nella prossima vita.
Xiao personaggio inutile sul finale. Ammettiamolo: quel piano di andare alla capitale per salvare il Quarto Principe l’hanno fatto solo per poter girare la scena straziante davanti alla morte della lead.
Io ho una richiesta e una sfida: per una volta vorrei vedere un personaggio di un drama che non abbia alle spalle una qualche tragedia e la famiglia mezza morta o disagiata, ma che risulti lo stesso interessante e sfaccettato.
Il lead si ostina a voler lottare da solo e vuole espiare i suoi peccati con la morte, Ji Chong è in cerca di amore nonostante i suoi errori e cerca di fare ammenda tutti i giorni della sua vita per anni: la differenza tra un eroe tragico palesemente finto e un personaggio che risulta un essere umano credibile.
La paura di Ji Chong che le persone intorno a lui soffrano a causa sua è la cosa più adorabile della serie.
La reale identità della lead figlia della principessa di stocazzo, è stato solo un banale cliché completamente inutile ai fini della trama.
Ma Ji Chong che all’inizio faceva comunella col Secondo Principe, che cosa voleva fare? Non l’ho mai capito.
Se nel quiz di fine anno dovesse esserci la domanda sulla storia d’amore secondaria più bella, probabilmente Ji Chong e Bao Na si porteranno a casa la vittoria. Ho adorato la loro partenza finale per andare a girare il mondo. Peccato che questa ship abbia avuto pochissimo spazio, e questo è un problema della serie: tanto tempo per raccontare i due lead, poco tempo per tutto il resto, tanto che alcune dinamiche sono sembrate frettolose. Ora ESIGO uno spin off sul vagabondaggio di questi due cazzoni in giro per il mondo. #esigolospinoff
Alla parola “divorzio” ho abbandonato la serie e ho visto gli episodi finali solo perché ormai ero lì.
Come abbia fatto la lead a condividere il letto con Xiao e NON FARE NULLA rimane il più grande mistero di questa serie.
Personaggio più tenero dell’anno a Ji Chong per il modo in cui ha cercato di far funzionare le cose con la lead e il suo sguardo da cucciolo deluso e abbandonato di fronte all’intesa dei due protagonisti.
#the wolf#chinese drama#wolf boy#ji chong#ma zhaixing#bao na#c drama#historical drama#costume drama#xiao zhan#sean xiao#yao ji
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15 ottobre 2017
Quindi… eccomi qui. Nuova domenica, nuovo blog. Avrei voluto scrivere un po’ più spesso ma ho come l’impressione che durante la settimana il tempo scorra troppo velocemente. L’unico momento in cui riesco a pensare a cosa sta succedendo nella mia vita è la domenica pomeriggio, che a quanto pare diventerà il mio appuntamento fisso… quando non sarò troppo impegnato a ripigliarmi dal coma. Metto le mani avanti, visto che da come si prospetta il prossimo fine settimana non mi sento proprio di escludere che il mio coinquilino Asmatico collassi e io insieme a lui mentre cerco di farlo rinvenire. A dire il vero sono già abbastanza sorpreso del fatto che abbia mezzo accettato l’invito. Comunque non mi aspetto niente ma sono già deluso, sono quasi sicuro che finirà per darmi la sola.
Ma forse è meglio se parto dal principio. Mercoledì scorso ho partecipato alla riunione della Rete degli Studenti della città. Semplice curiosità, ho notato un avviso sulla bacheca della facoltà e mi sono lasciato trascinare. Non dalla massa, no: i miei compagni di corso hanno bellamente ignorato l’avviso, nonostante l’incontro si tenesse nello stesso posto dove abbiamo lezione tutti i giorni. (A parte un ragazzo di Costituzionale che mi sembra di aver intravisto qualche fila più avanti, ma non ne sono sicurissimo. E in ogni caso considerando che la sua compagnia preferita è stanziata in Piazza Verdi, ho il diritto di dubitare che fosse lì per la riunione.) Dicevo, non mi sono tanto fatto guidare dalla massa, quanto dall’intuito. A volte mi capita di avere questi momenti di illuminazione in cui so qual è la direzione giusta da prendere, e raramente mi sbaglio. Quasi un sesto senso, direi, che si è stranamente amplificato da quando tutti i giorni vado all’area macchinette di Zamboni 36. È un posto che dà molto su cui riflettere.
Sta di fatto che mercoledì scorso mi sono presentato alla riunione della Rete, e anche se non ho potuto garantire sulla mia partecipazione costante mi piacerebbe davvero poter aiutare da dietro le quinte. Così avevo attaccato la pezza ad una ragazza dell’organizzazione e pensavo che la cosa sarebbe finita lì, quando mi si è avvicinato un ragazzo - una faccia totalmente nuova ma non davvero, non saprei come spiegarlo, che mi ha chiesto informazioni sulla mia nuova dieta. In breve è saltato fuori che lui probabilmente ne sa più di me di vegetarianesimo. Non che ci voglia molto, ma in ogni caso… così tra una cosa e l’altra io e questo ragazzo, che ora chiamerò l’Adone (non fraintendetemi, ma è davvero Bello), ci siamo ritrovati a prendere una birra insieme all’Irish Pub. Non so esattamente cosa ci abbia portati a legare così in fretta, ma mi ha fatto piacere conoscere qualcuno che non sia un collega di università o un coinquilino - niente contro i miei, ma è la logica alla base che cambia. E a proposito, proprio quella sera, mentre tornavo a casa dopo aver bevuto una Guinness e guardato l’Adone mangiare un’insalata di pollo (devo ammettere che un po’ mi manca anche quella), stavo passando sotto il portico di fianco ad Economia quando un volantino infilato nel portapacchi di una bici ha attirato la mia attenzione. Sarebbe stato difficile non notarlo, in effetti: un paio di chihuahua che dovevano aver visto giorni migliori, uno sfondo dai temi psichedelici e un sacco di bandierine arcobaleno. In sovraimpressione, la scritta: TRASH FOR FREE. CASSERO 21/10.
Credo di essere rimasto a fissarlo per due minuti buoni prima di riuscire a sgrovigliare la matassa. Il Cassero è un locale di Bologna - ne ho sentito parlare alcuni colleghi, a bassa voce perché credo sia sulla lista degli argomenti tabù pena l’espulsione dentro le aule di Giurisprudenza. Ma non è solo un locale: la sede lgbt della città, il Comitato Provinciale Arcigay Bologna, e tutte cose belle. Quando poi ho capito che quel TRASH FOR FREE non è lo slogan dell’associazione ma un evento preciso, e avendo infine concluso che il 21 ottobre cade di sabato, ho afferrato il volantino sperando di non aver privato il proprietario della bici di un’occasione di goliardia, e sono tornato a casa senza più pensarci più di tanto. Al massimo l’avrei appeso sopra la scrivania: le pareti della mia stanza hanno bisogno di un po’ di colore. Poi è successa una cosa strana: venerdì stavo pranzando insieme all’Asmatico, quando in tv (se così si può definire il televisore degli anni ‘70 datoci in dotazione dal proprietario) è passata Born This Way. # 10 in classifica nella hit parade del 2011. Non sono mai stato un patito del pop, ma devo ammetterlo: Lady Gaga è una gran personaggio.
“Sei anni, eh”, ho detto tanto per dire. “Fa un botto strano se pensi che è già passato mezzo decennio.”
Ma l’Asmatico non mi stava ascoltando; teneva gli occhi fissi sulla tv con un rigatone che stava per cadergli dalla forchetta. Lo volevo quasi avvertire, ma mi sembrava molto preso da Gaga che cantava qualcosa sull’amarsi così come si è, ed è stato in quel momento che mi è tornato in mente il volantino. Ci ho messo un po’ per ritrovarlo (giusto cinque o sei ore), ma alla fine mi sono fatto di nuovo guidare dall’istinto. Questo Cassero non mi sembra malaccio; magari danno anche Lady Gaga. Ed è gratis. Poi a giudicare dal livello di nevrosi negli ultimi giorni, mi sembra che l’Asmatico non aspetti altro che un invito su carta bollata a svagarsi un po’. Per quanto riguarda il Gamer, tra poco sarò io a costringerlo a svagarsi, viste lo stress che causano a me le sue sessioni di Skyrim. Ma questa è un’altra storia. Comunque, la stessa sera ho scritto sul gruppo della casa per sapere chi ci sarebbe stato per questo evento. L’Asmatico ha detto un mezzo sì, il Gamer… francamente sto ancora cercando di decifrare la sua risposta. Immagino che non lo saprò fino a sabato prossimo.
Ultimo atto di questa strana settimana: ieri pomeriggio mi ha scritto l’Adone per passarmi le ricette di alcuni dei suoi piatti vegetariani preferiti. Io l’ho ringraziato, ma mi pareva brutto non sdebitarmi in altro modo, così l’ho invitato a casa da noi mercoledì prossimo per una cena a tema. Lui sembrava contentissimo, così tanto che mi è sembrato giusto fargli notare che è lui che fa un favore a noi, che a malapena sappiamo scaldarci una spinacina. (Il Gamer l’altro giorno ha bruciato il fondo del pentolino perché si era dimenticato di versarci dentro il latte.)
E quindi da una semplice riunione alla Rete degli Studenti ho ottenuto una nuova conoscenza, una serata (gratis) in discoteca e pure una cena vegetariana, e chissà che per una volta non riesca a consumare un pasto come Dio comanda. Allora il tuo intuito non è del tutto andato, Miché. Allora forse la pausa nell’area macchinette in Zamboni 36 funziona sul serio.
È ancora tutto da vedere.
Al prossimo aggiornamento,
Michele.
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Ciao! Lo chiedo a te perchè so che hai sempre seguito l'ESC, anche prima di Ermal e Fabrizio... ho sentito molta gente dire che avrebbero preferito vederli a questo Eurovision piuttosto che a quello di Lisbona perchè avrebbero avuto maggiori possibilità di vittoria. Che ne pensi?
Ciao anon. ^^ Effettivamente questo è il mio nono ESC ahahaha, lo seguo praticamente da quando l’Italia ha ripreso a partecipare nel 2011, inizio a sentirmi vecchia. xD
Tornando alla tua domanda, effettivamente è un commento che ho sentito molto anche io ma mi considero una voce fuori dal coro.
Ti spiego: secondo il mio modestissimo parere il livello di questo ESC è molto basso, come non ne vedevo da un bel po’, sia per la qualità delle canzoni mandate, sia perchè di artisti validi ne conto sulle dita di una mano.
Quindi sì,da un lato forse la vittoria sarebbe stata scontata ma penso che sarebbe stato un insulto mandare Ermal e Fabrizio (che non sono esattamente gli ultimi arrivati) proprio quest’anno. L’anno scorso è vero, c’erano tantissimi artisti di livello e la competizione era maggiore, ma credo che per lo meno la gara fosse equa e questo li abbia spronati a dare il massimo.
Senza contare che ormai va un po’ di moda da parte di tanti paesi mandare all’Esc ragazzini appena usciti da un talent (quindi senza chissà che esperienza o carriera alle spalle) mentre effettivamente l’anno scorso c’erano tanti artisti adulti, tanti avevano per lo meno trent’anni, con una carriera ormai consolidata nel proprio paese e un paio avevano addirittura la stessa età di Ermal… insomma, avrebbero rischiato di sentirsi davvero pesci fuor d’acqua, soprattutto Fabrizio che, ricordiamolo: coi suoi 43 anni era il cantante più vecchio anagraficamente.
Altra questione: quest’anno c’è davvero tantissimo trash (il che è normale, insomma se vuoi la serietà è meglio che guardi altro) e non so davvero loro due come avrebbero potuto prenderla ahahahah. L’esc di Lisbona nonostante la gallina starnazzante è stato oggettivamente una delle edizioni più blande e tranquille e per loro due che venivano da un mondo completamente diverso, per quanto sono certa che si sarebbero comunque messi in gioco, è stato meglio così.
Questo è il mio pensiero. ^_^
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Sanremo 2019, serate 4-5
Quante cose da dire. Ho deciso di accorpare le ultime due serate perché non credevo che un post dedicato esclusivamente alla finale sarebbe stato utile, considerando che i brani li ho ascoltati tutti diverse volte e quindi ho un’opinione ben chiara di tutti i partecipanti. Ci tenevo però a dire la mia sui duetti e sulla classifica finale, quindi: presenterò gli artisti in ordine di arrivo, darò un commento finale sul loro Festival con un breve accenno al duetto e poi vi dirò dove si piazzano nella mia classifica personale con un numero tra parentesi.
24) Nino D’Angelo e Livio Cori: il brano era sicuramente debole e l’ostacolo linguistico italiano-napoletano non ha facilitato le cose. Il duetto con i Sottotono ha leggermente migliorato le cose, donando modernità al pezzo. (23°)
23) Einar: anche questo pronosticabile, quasi annunciato. Brano spento e prevedibile, tenuto a galla da Sergio Sylvestre nella serata dei duetti. (21°)
22) Anna Tatangelo: canzone banalmente sanremese, anche se ben eseguita sul palco e che nel duetto con Syria guadagna molti punti. (22°)
21) Patty Pravo con Briga: anche qui era facile pronosticare la brutta posizione: i cantanti non hanno mai mostrato armonia o complicità e il brano era semplicemente attempato. Giovanni Caccamo nella quarta serata non ha migliorato lo scenario. (24°)
20) Negrita: credo sia banale dire che da loro ci si aspettava di più, anche se era chiaro che difficilmente sarebbero arrivati in posizioni di rilievo. Ma la loro musica è interessante, e quindi forse era lecito aspettarsi di vederli almeno nella prima metà della classifica. Bene Enrico Ruggeri la quarta serata, ma veramente ottimo Roy Paci. Il pezzo paga un’inconsistenza complessiva. (14°)
19) Nek: uscito più che sconfitto da un Festival da cui chiedeva poco e niente, destinato (come hanno detto tutti incluso me stesso) a spopolare alla radio i prossimi giorni. E’ stato un piacere ascoltare la sua canzone, personalmente parlando, anche se non condivido la scelta di rallentarla nel duetto con Neri Marcorè. (10°)
18) Federica Carta e Shade: se possibile, dopo le prime sere, sembravano destinati ad arrivare ancora più in basso. Il duetto con Cristina D’Avena sembrava non avergli fatto bene. Non saprei dire se possano dirsi soddisfatti o meno. Nelle sue interviste Shade sembrava contento, va detto. Sta crescendo come artista e a quanto pare va bene così. Brava anche Federica, mi è piaciuta, anche se mi ci è voluto un po’ per farmi apprezzare il loro brano. (11°)
17) The Zen Circus: insensato immaginare che il palco sanremese si sarebbe dimostrato adatto alla loro musica, hanno comunque ricevuto diversi complimenti sul web. Considero molto valida la loro esperienza sanremese, peccato per la serata duetti in cui la presenza di Brunori Sas, a mio parere, non ha accresciuto il valore del loro brano, di per sé coraggioso e affascinante. (5°)
16) Paola Turci: la prima parola che mi viene in mente è: “deludente”. Dopo l’ottimo brano del 2017 era lecito aspettarsi di più, ma purtroppo non è ciò che abbiamo ottenuto. Nella serata duetti, però, con Beppe Fiorello la performance è stata ottima. Tuttavia il brano era debole in partenza e quindi una sola buona esibizione non può bastare. (18°)
15) Francesco Renga: anche lui banalmente sanremese, le sue performance lo distaccano da Anna Tatangelo, la sua curiosa uscita al Dopofestival sulla bellezza delle voci maschili e femminili ha suscitato non poche perplessità. Il duetto con Bungaro non è male, migliora la canzone ma non abbastanza. (19°)
14) Motta: vincitore (discusso e discutibile) del premio come miglior duetto, ha presentato un brano che cattura dopo diversi ascolti. E’ sicuramente un artista di talento, ma personalmente sia da solo che con Nada non mi ha impressionato abbastanza. (12°)
13) Ex-Otago: circondati quasi dall’indifferenza, non mi aspettavo di trovarli qui, ma più in basso. Il loro pezzo non è brutto, ma passa inosservato, e l’intervento di Jack Savoretti non lo ha migliorato. (16°)
12) Ghemon: ci son rimasto male, ritengo che il suo fosse un pezzo valido e meritasse un piazzamento migliore. Si tratta di un incontro tra generi interessante e fresco, mi dispiace sia finito nell’ombra. La sua performance con Diodato ed i Calibro 35 è stata probabilmente una delle mie preferite di tutto il Festival. (2°)
11) Boomdabash: giudizio sospeso fino a giugno. Solo allora verificheremo il vero successo di questo brano. I Boomdabash hanno il merito di aver portato atmosfere nuove a Sanremo. Bene con Rocco Hunt e i Musici Cantori di Milano. (15°)
10) Enrico Nigiotti: molto cantautorale, molto sanremese, molto personale, anche troppo, il suo brano sembra più adatto ad essere cantato in solitudine con la propria chitarra che “di fronte” a dieci milioni di persone. Paolo Jannacci e Massimo Ottoni aggiungono qualcosa al brano, ma non molto. Ha vinto il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano. (20°)
9) Achille Lauro: lo dico, lo ammetto, lo confesso: avrei preferito vederlo più in alto. Il suo è uno dei pezzi più discussi del Festival, se parli di droga, di auto, se sia una nuova “Vita spericolata”, se sia il simbolo della trasgressione delle nuove generazioni, se sia l’ingresso all’Ariston dell’onda trash che va per la maggiore qui in Italia da un anno a questa parte. Io penso che sia solo una bella canzone rock cantata da un ragazzo con personalità e che non ha paura di esporsi. L’ho davvero apprezzato, e l’esibizione fuori di testa insieme a Morgan è sul podio dei migliori momenti del Festival. (8°)
8) Arisa: molto brava e alternativa nel portare un brano così scanzonato e leggero. Ci voleva, ed è una scelta che alla fine a Sanremo paga, se non altro perché permette di sfuggire dai soliti canoni. Davvero molto bella l’esibizione con Tony Hadley. (9°)
7) Irama: sembrava potesse arrivare sul podio. Aveva grande seguito tra il pubblico, il suo brano era bello e trattava un tema importante. Bravissima Noemi nel duetto, ma dove c’era lei è mancato lui. Peccato. Comunque deve ritenersi soddisfatto, la sua canzone ha fatto breccia nel cuore di molti. (7°)
6) Daniele Silvestri: mi dispiace Daniele, non ce l’abbiamo fatta. Il suo brano, l’ho detto già, era il mio favorito: intelligente, moderno, cupo, ben eseguito. L’aggiunta di Manuel Agnelli (presente nella versione ufficiale) non sono sicuro giovi alla dinamicità e ritmicità della canzone, anche se la rende ancora più scura e dolorosa. Anche in questo caso, ottimo il riscontro di pubblico, con la speranza che ora tutti possano conoscere Rancore, che molti amanti del rap non esitano a definire il miglior esponente italiano del genere. Si è portato a casa diversi premi: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, Premio della Critica Mia Martini, Premio Sala Stampa Lucio Dalla. (1°)
5) Simone Cristicchi: teoricamente da questo punto in poi dovrei essere sempre insoddisfatto perché tutti gli artisti si sono piazzati meglio del mio preferito, ma non è così. Ce ne sono diversi per i quali capisco il miglior piazzamento. Cristicchi è uno di questi. La sua poesia in musica è un piacere per le orecchie e il cuore, e le sue esibizioni con gli occhi lucidi hanno commosso quasi tutti. Scegliere Ermal Meta per il duetto è stata una mossa giusta, visto che entrambi sono sembrati perfettamente a loro agio nell’interpretazione del brano. Ha vinto il Premio Giancarlo Bigazzi alla miglior composizione musicale (assegnato dall’orchestra) e il Premio Sergio Endrigo alla miglior interpretazione. (6°)
4) Loredana Bertè: tra le proteste del pubblico (giustificabili) Loredana è finita fuori dal podio. Questo non toglie che la sua carica e la sua forza siano state tra le caratteristiche che hanno contraddistinto questo Festival. Molti avrebbero voluto vederla premiata come riconoscimento alla carriera, ma lei ha detto che questi giorni sono stati bellissimi lo stesso. Lo sono stati anche per noi che l’abbiamo ascoltata, sia da sola che con Irene Grandi. (4°)
3) Il Volo: e chi l’avrebbe mai detto? Si sa che hanno un gruppo di ammiratori piuttosto specifico, ma non sembrava dovessero arrivare lontano, complice l’aver portato un brano troppo simile a quello con cui avevano vinto nel 2015. Quando è stato rivelato che erano sul podio si è diffuso il panico: erano la variabile impazzita, i preferiti di coloro che giudicano come prima cosa il “bel canto”. Non hanno vinto, l’hanno presa bene. Complimenti per il podio, grazie per aver partecipato. In questo Festival non si giocavano niente, ma sono riusciti a stabilire il loro ruolo di esponenti di spicco della musica italiana soprattutto all’estero. Decisamente interessante il duetto con Alessandro Quarta. (13°)
2) Ultimo: tempo per me di beccarmi l’odio delle appassionatissime fan del giovane romano. La sua ballata farà nascere tantissime coppie nei prossimi mesi, e in generale le sue canzoni saranno la colonna sonora di molte storie d’amore negli anni a venire. Ha fatto ciò che sa fare e lo ha indirizzato a chi sapeva lo avrebbe apprezzato. Stradominatore del televoto, dato per favorito da chiunque, dai bookmakers ai giornalisti alla gente in mezzo alla strada, neanche potevo crederci quando ho sentito che il vincitore non era lui. Non che sperassi nel suo annunciato trionfo, non faccio parte della demografica a cui si rivolge, ma è stata una sorpresa di grandi proporzioni. Il suo brano si è fatto apprezzare poco per volta, per quanto mi riguarda. Fabrizio Moro ha rischiato di buttare tutto all’aria cantando nella sua solita terribile maniera, ma il pubblico pare non essersene accorto. Sicuramente non era la mia canzone preferita, ma vederla in cima come sembrava ovvio dovesse succedere non mi avrebbe dato fastidio. Parentesi sulla conferenza stampa post-serata: sono convinto che Ultimo non volesse mancare di rispetto a Mahmood e sia stato ingenuo a cadere nella provocazione dei giornalisti che volevano chiaramente una polemica da cavalcare. Ulteriore appunto: rispetto tantissimo lui e la sua musica, ma la sua fanbase morbosa e appiccicata mi irrita, nello stesso modo in cui lo faceva quella degli One Direction qualche anno fa. Ha vinto il Premio TIMmusic (per il maggior numero di streaming, ulteriore prova che da casa preferivano lui). Direi che è arrivato il momento di considerarlo ufficialmente un artista di qualità e un nome importante della musica italiana almeno per il prossimo pugno di anni, fino a quando il cuore dei suoi sostenitori non verrà rubato da qualcun altro. (17°)
1) Mahmood: posso dirmi contento, e mi levo subito il peso di menzionare anche gli altri riconoscimenti che ha avuto: Premio Enzo Jannacci alla migliore interpretazione e Baglioni d’oro durante il Dopfestival, premio consegnato all’artista più apprezzato dagli altri partecipanti alla gara. Che dire di lui e della sua canzone? E’ probabilmente quella che guarda più avanti di tutte, ha il suono del 2019, è allineata con quelle che sono le sonorità di questo periodo. Il mix di influenze è una marcia in più, così come lo è il testo. Tra le cose migliori del Festival annovero l’orchestra che esegue i clap durante il ritornello (idea di Dardust, come rivelato in conferenza stampa), che mi ha ricordato l’edizione 2017 in cui i Professori intonavano “alé” durante “Occidentali’s Karma”. Mi è sempre piaciuta l’idea dell’orchestra che prende parte al brano in maniera alternativa dal normale accompagnamento. Quando l’hanno proclamato vincitore non ci credeva neanche lui, e probabilmente gli ci vorrà qualche giorno per capire tutto. Essere ospitato in ogni trasmissione durante la prossima settimana non lo aiuterà. La sua vittoria (merito soprattutto delle giurie, che hanno sovvertito quanto risultava dal televoto, in cui era terzo) è una buona cosa anche in prospettiva Eurovision: difficilmente avremmo potuto proporre un brano più adatto alla manifestazione continentale. Era tra i miei prediletti, ma già vederlo arrivare alla fase a tre è stato bizzarro. Sono felice per lui, ma da adesso in poi viene il difficile. “Vincitore di Sanremo” è una grossa etichetta da tenere, nel corso della carriera. Una critica che gli muovo è aver scelto Guè Pequeno nella serata dei duetti: sembrava assente e poco coinvolto durante l’esibizione. Ha vinto la modernità, ha vinto l’alternativa al classico brano da Sanremo, ha vinto la creatività. Ha vinto Mahmood. *clap clap* (3°)
#musica#darthreset#post11#sanremo2019serate45#sanremo2019#sanremo#mahmood#ultimo#ilvolo#danielesilvestri
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The one with the big mess
(AVVERTIMENTO: fanfiction con alto contenuto trash - nello specifico: Meta che si comporta da ragazzino.)
"Nella mia testa che c'è, che c'è... C'è una playlist di canzoni nuove che parlano di me, di noi. E di un altro... Gran casino."
Quella frase gli era scivolata fuori dalla bocca quasi senza accorgersene, provocando non poche occhiate e sorrisetti maliziosi da parte della sua band.
Ormai i suoi colleghi sapevano bene di quale gran casino stesse parlando. Marco, in particolare, aveva speso parecchie parole per convincere Ermal a risolvere quel gran casino, perché a trentasette anni non era accettabile che si comportasse come una ragazzina alla prima cotta.
Andrea era intervenuto dicendo: "È la prima volta che gli piace un uomo. È come se fosse la prima cotta, diamogli tregua!"
Inutile dire che Ermal aveva reagito tirandogli dietro un cuscino.
Però insomma, ormai sapevano che quel gran casino era sinonimo di un nome di persona maschile, nello specifico Fabrizio Moro.
La prima volta che Ermal aveva ammesso di provare qualcosa per lui, era stato poco più di un mese prima, quando Twitter era invaso dall'hashtag #MetaMoro5 in occasione dei cinque mesi dalla vittoria a Sanremo.
Marco aveva notato subito il sorrisetto stampato sulla faccia di Ermal mentre fissava il cellulare, chiedendosi cosa ci fosse di così interessante da leggere per costringerlo a fissare lo schermo con così tanta attenzione. E alla fine gliel'aveva chiesto.
Ermal gli aveva fatto leggere qualche tweet e Marco aveva commentato: "Se non ti conoscessi bene, direi che ti sei preso una cotta per Fabrizio e che sei segretamente compiaciuto che la gente vi voglia vedere insieme."
Ermal si era messo a ridere mentre le guance si arrossavano leggermente e aveva risposto: "Forse."
Poi, vedendo lo sguardo perplesso di Marco, aveva detto: "Marco, sto scherzando. Dai, ti pare?"
E Marco in effetti ci aveva creduto, salvo poi farsi venire i dubbi quando quella stessa sera Ermal aveva deciso di indossare la giacca che aveva messo in occasione del blue carpet a Lisbona.
Fabio aveva cercato di contraddirlo dicendogli che aveva già messo da parte delle cose da fargli mettere e la giacca bianca non era tra quelle, ma Ermal aveva semplicemente risposto: "Voglio quella giacca! Mi fa pensare a Lisbona."
E Marco in quel momento aveva capito due cose: la prima era che Ermal avrebbe continuato a fare i capricci come un bambino per tutta la vita, nonostante ormai fosse pericolosamente vicino ai quarant'anni; la seconda era che quella giacca non lo faceva pensare a Lisbona, bensì a lui e Fabrizio a Lisbona. Quando gliel'aveva fatto notare, Ermal aveva cercato di negare ma alla fine, sotto lo sguardo di quello che era uno dei suoi migliori amici, aveva ammesso che tra loro c'era più di un'amicizia.
Marco aveva cercato di fargli qualche domanda per saperne di più, ma Ermal non si era fatto sfuggire altro. Non quella sera, almeno.
Era stato un paio di settimane dopo, con qualche birra di troppo nello stomaco, che Ermal aveva ammesso davanti a tutta la sua band che le cose tra lui e Fabrizio si erano fatte complicate e che lui non aveva la minima idea di come risolvere quello che reputava un gran casino. L'aveva descritto proprio così, un gran casino. E da quel momento, da quando aveva confessato tutto ai suoi amici, aveva sempre parlato di Fabrizio usando quell'espressione, occasionalmente aggiungendoci anche un aggettivo possessivo perché gli piaceva pensare che Fabrizio fosse il suo gran casino. Suo, e di nessun altro.
I suoi amici l'avevano presa piuttosto bene - a parte uno sguardo perplesso di Pace quando Ermal aveva esordito con: "A Lisbona ho baciato Fabrizio" mentre Andrea rispondeva: "Visto quanto tempo passavate insieme, ero convinto che aveste fatto anche altro. Siete deludenti." - e così Ermal si era sentito libero di parlarne più spesso.
Si era permesso di lasciarsi un po' andare, confessando che dopo Lisbona non era successo altro e la cosa lo rendeva nervoso perché non capiva se Fabrizio potesse essere interessato a lui e avesse solo paura, oppure se pensasse che quel bacio fosse stato un errore.
"Chiedilo direttamente a lui, no?" aveva detto Emiliano, dopo aver ascoltato attentamente i dubbi di Ermal.
"Ma non ci penso proprio!" aveva risposto Ermal, lasciando gli altri a domandarsi perché dovesse essere così orgoglioso e cocciuto.
Il fatto era che a Ermal piaceva quella situazione. O almeno, a una parte di lui estremamente masochista piaceva.
Gli sembrava di essere tornato a quando era un ragazzino, ai tempi in cui ci si prende una cotta per la compagna di banco e poi non si ha il coraggio di confessarglielo perché una vocina nella testa continua a sussurrare che lei sarà sempre troppo.
Dopo nove anni passati con Silvia, aveva voglia di sentirsi di nuovo adolescente - anche se anagraficamente parlando non lo era più da tempo - e l'idea di avere una cotta, una situazione sentimentale non del tutto chiara, lo faceva sentire più giovane di quanto fosse in realtà.
E lo faceva sentire vivo.
Aveva l'impressione che il cuore gli battesse più forte, che i colori fossero più accessi nei giorni buoni e più cupi nei giorni tristi, che le risate con i suoi amici fossero più limpide e che le parole sussurrate al telefono con Fabrizio fosse più profonde.
E quella sera, preso dalla spensieratezza e dalla sua ritrovata adolescenza, parlare del suo gran casino era stato naturale.
"Quindi siamo già alla fase in cui scrivi canzoni per lui?" lo prese in giro Andrea alla fine del concerto.
Ermal aggrottò la fronte. "Che vuoi dire?"
"Nella tua testa c'è una playlist di canzoni nuove che parlano del tuo gran casino. Quindi siamo arrivati alla fase in cui tu scrivi una canzone romantica dedicata a lui?" spiegò Andrea con un sorrisetto malizioso.
"Ma quanto sei coglione" rispose Ermal arrossendo, più perché gli avevano toccato l'orgoglio che perché fosse imbarazzato.
"Dai, Vige! Non eri tu quello che diceva di dargli tregua?" disse Marco.
"Sì, ma lo dicevo un mese fa! Adesso sto casino sta diventando sempre più grande e Ermal sempre più rompipalle" rispose Andrea.
"Sono ancora qui" borbottò Ermal lanciando un'occhiataccia ai suoi amici.
"E meno male che sei ancora qui, almeno mi senti" disse Andrea. Poi sospirò, rendendosi conto di essere stato un po' troppo brusco, e aggiunse: "Seriamente, per quanto tempo vuoi tirare avanti questa storia? Hai intenzione di parlare con Fabrizio oppure sarà come una di quelle cotte da ragazzini, quelle che ti prendi il primo giorno di liceo e poi ti porti avanti fino all'ultimo anno senza mai nemmeno provarci?"
"E tu ne sai qualcosa, vero Vige?" lo prese in giro Marco, cercando di alleggerire la situazione.
Ermal sorrise mentre Andrea rispondeva: "Spiritoso."
"Comunque, Andrea ha ragione. Vuoi davvero continuare così?" disse Marco.
Ermal sospirò.
Non è che volesse continuare così. La situazione, per quanto piacevolmente nuova, iniziava a diventare pesante. Ma il suo improvviso ritorno all'adolescenza non aveva significato solo tornare a divertirsi con i suoi amici senza avere altro per la testa, come non succedeva da tempo. Aveva significato anche farsi prendere da quelle ansie e quelle paure che lui aveva sempre reputato troppo banali per prestarci attenzione.
Quando frequentava il liceo, era troppo impegnato con la scuola e con la musica per pensare al resto. Ovviamente, c'era stata qualche cotta e aveva frequentato qualche ragazza, ma non si era mai impegnato più di tanto.
Insomma, erano sempre state loro a provarci con lui perché Ermal teneva troppo la testa sui libri e sulla chitarra per pensare di chiedere alle ragazze di uscire.
La paura di un rifiuto e di mettere a repentaglio un'amicizia, erano tutte cose nuove per lui e non sapeva davvero come affrontarle. Ma aveva trentasette anni ormai, e sapeva che Marco aveva ragione a fargli notare che non poteva continuare così.
"Avete ragione. Questa storia deve finire" disse Ermal.
Il problema era che non aveva la minima idea di come farla finire.
L'occasione giusta arrivò qualche settimana più tardi. O meglio, Ermal si convinse che fosse l'occasione giusta anche se in realtà non lo era.
Quando sei ubriaco a un matrimonio non è mai l'occasione giusta per confessare i tuoi sentimenti a qualcuno.
Era da poco passata mezzanotte e non avevano ancora servito la torta. In compenso, Ermal aveva già ingerito una quantità imbarazzante di vino approfittando di ogni brindisi fatto dagli invitati. Rinald in particolare, sembrava averci preso gusto a vedere suo fratello bere e aveva fatto almeno una decina di brindisi nell'ultima mezz'ora pur di assistere a Ermal che scolava l'ennesimo bicchiere e poi si metteva a ridere per qualche stupidaggine.
"Ermal, forse è il caso di smetterla" disse Sabina, anche lei visibilmente ubriaca e con le lacrime agli occhi per le risate.
"Perché? Tu vuoi smettere?" chiese Ermal.
Sabina scosse la testa ed entrambi scoppiarono a ridere.
Un attimo dopo, Ermal prese il cellulare dicendo: "Devo mandare un messaggio."
Rinald lo guardò preoccupato. "A chi?"
Era divertente vedere suo fratello lasciarsi andare per una volta, ma fargli usare il telefono in quelle condizioni non era una buona idea. Quando però Ermal disse che doveva scrivere a Fabrizio, Rinald non replicò. Forse sarebbe stata la volta buona in cui Ermal avrebbe finalmente confessato i suoi sentimenti all'uomo di cui era innamorato da mesi.
Ovviamente, non aveva considerato le conseguenze.
Fabrizio aveva visualizzato il messaggio - di cui Rinald ignorava il contenuto e di cui Ermal non voleva parlare - ma non aveva risposto, gettando Ermal nello sconforto.
"Ermal, mi sembra di avere a che fare con un ragazzino" disse Rinald, mentre qualche ora più tardi accompagnava suo fratello dentro casa con il terrore che da solo non sarebbe mai arrivato sano e salvo fino al letto.
Ermal non rispose, colpito nell'orgoglio.
Suo fratello aveva ragione, si stava comportando da ragazzino. Tutto ciò che aveva fatto negli ultimi mesi - e tutto ciò che aveva fatto riguardo a Fabrizio - era da ragazzini. E lui non era più un adolescente da tempo.
Doveva parlare con Fabrizio, doveva dirgli quello che provava senza creare stupidi drammi da liceale. Doveva semplicemente dirgli che provava qualcosa per lui, che quel bacio a Lisbona era stato importante, che avrebbe voluto altri baci così. Doveva fare un sacco di cose, ma in quel momento l'unica cosa che riuscì a fare fu trascinarsi fino a letto e addormentarsi.
La mattina seguente, fu un suono acuto e particolarmente fastidioso a svegliarlo.
Si stropicciò gli occhi un paio di volte prima di rendersi conto che quel suono non era altro che la suoneria del suo cellulare che lo avvisava dell'arrivo di un messaggio.
Si rigirò tra le coperte, cercando di ignorare il mal di testa e rendendosi improvvisamente conto di ricordare molto poco della sera precedente, e afferrò il telefono sul comodino.
Un sorriso gli illuminò il viso leggendo il nome di Fabrizio come mittente del messaggio. Sorriso che sparì quasi subito quando si rese conto che faceva riferimento a un messaggio che a quanto pare gli aveva inviato la sera prima e di cui lui non ricordava assolutamente nulla.
Sospirò mentre si concentrava a leggere il messaggio terribilmente lungo di Fabrizio.
Ciao Ermal, scusa se non t'ho risposto ieri sera ma... La verità è che non sapevo che dirti e ho avuto bisogno di qualche ora per capire quale fosse la risposta giusta e soprattutto quale fosse la risposta che meritavi.
È che mi hai sorpreso. Io non ho mai pensato che quel bacio a Lisbona per te avesse significato qualcosa, è per quello che non ne ho mai parlato. Pensavo che fosse un gesto dettato dall'euforia del momento. Pensavo che non parlarne sarebbe stato meglio.
Meglio per te perché magari te n'eri pentito. Meglio per me perché più ci pensavo, più stavo di merda. Meglio per tutti insomma.
E poi dopo mesi tu mi dici queste cose e mi lasci senza parole. E l'unica cosa che posso fare è dirti: anch'io. A ogni cosa che hai detto, ti rispondo: anch'io.
Ermal rimase a fissare il telefono.
Non aveva minimamente idea di cosa avesse scritto, ma era ovvio che aveva parlato di quello che era successo a Lisbona.
E che diavolo aveva detto a Fabrizio per lasciarlo senza parole e poi farlo rispondere in quel modo?
Chiuse gli occhi per un momento. Il mal di testa era ancora lì, a martellargli le tempie, ma lui sembrava non sentirlo.
Si sentiva improvvisamente lucido e preoccupato.
Si fece coraggio e, con le mani che tremavano, fece scorrere la conversazione fino ad arrivare al suo messaggio della sera precedente.
Ho pensato tante volte a come affrontare il discorso e alla fine ho capito che la soluzione migliore è la più facile.
Quindi ecco: ricordi la sera in cui ti ho baciato? Ricordi che non ne abbiamo mai parlato? Ecco, penso che dovremmo farlo. Dovremmo parlarne perché io ti amo. Ti amo davvero, Bizio. Ti amo tanto, forse troppo.
Arrivato alla fine, Ermal rilesse il messaggio di Fabrizio. In un attimo, tutta la sua preoccupazione svanì.
Gli aveva detto che lo amava e Fabrizio aveva risposto: "Anch'io."
Non poteva negare di sentire il cuore più leggero.
Aveva ancora il cellulare tra le mani quando iniziò a suonare. Sul display era apparso il nome di Fabrizio insieme a una foto di loro due scattata a Lisbona, che Ermal aveva deciso di usare come foto del contatto (e per un po' l'aveva usata anche come sfondo del telefono, anche se non lo avrebbe mai ammesso).
"Pronto?" disse portandosi il telefono all'orecchio.
"Ciao. Ho visto che hai letto il messaggio, quindi ho capito che eri sveglio."
Ermal sorrise sentendo la voce di Fabrizio dall'altra parte. C'era qualcosa di rassicurante nella sua voce, qualcosa che lo riportava alla notte in cui era scoppiata la polemica a Sanremo. La notte in cui Fabrizio l'aveva salvato, abbattendo tutti i muri che stava creando attorno a sé. La notte in cui Ermal aveva iniziato a innamorarsi di lui.
"Sì, mi sono appena svegliato."
"T'ho svegliato io?" chiese Fabrizio preoccupato.
"No, figurati" mentì Ermal. Poi aggiunse: "Anzi, aspettavo una tua risposta."
"Scusa se c'ho messo tanto. Non sapevo cosa dire."
"Poi però le parole le hai trovate."
"Mi sono accorto che rispondere a quello che hai detto era più semplice di quanto pensassi, perché quello che senti tu lo sento anch'io. Anche se per me è un po' difficile dirlo, non ci sono abituato."
"Non devi dire niente, Fabrì" sussurrò Ermal. Gli bastava sapere che i suoi sentimenti non erano a senso unico, non importava che Fabrizio glielo dicesse.
"Ti amo, Ermal" lo interruppe Fabrizio.
Ermal sorrise.
Se la felicità fosse stata un suono, sicuramente sarebbe stata il rumore del suo cuore che gli rimbombava nel petto e del respiro di Fabrizio dall'altro lato del telefono. E Ermal in quel momento ebbe l'assoluta certezza di non essere mai stato così felice.
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ciao, una volta ho letto il post di qualcuno qui che diceva che ci sono comunque dei doppi standard su ermal, cioè, che lui è ipersensibile e gli danno fastidio le critiche, la ship, i meme ecc. ci sta, va bene, ma: se siamo noi a percularlo bonariamente siamo viste come l'incarnazione di satana, se invece è lui a perculare il fandom, il pubblico ecc. 'non è bullismo è affetto'. tu cosa ne pensi di questa sua contraddizione?
Ciao Anon, eccomi qui.Scusa il ritardo, ma la domanda è interessante e io sono prolissa (brutto mix).
Parto un attimo da unappunto riguardo una parte della tua domanda. Io non credo sinceramente cheErmal Meta sia contro la ship di per sé. Penso che non voglia esserne coinvolto.Che se vede una serie di contenuti riguardo la ship, alcuni anche espliciti, incui viene taggato ripetutamente, a un certo punto, con il suo leggendario tatto(leggendario nel senso che è un po’ una leggenda: non si capisce se lo abbia omeno), ci fa sapere che abbiamo “rotto il cazzo”. Per intenderci, non credo chea Ermal freghi qualcosa se io e un gruppetto di altre shipper ci passiamoimmagini e fotomontaggi su lui e Fabrizio. Credo però che ci siano state dellecose che non gli siano piaciute e che immagino sarebbero piaciute a pochi, etutte queste cose erano legate all’invadenza delle persone, all’incapacità dirimanere al proprio posto. Qualcun altro qui si ricorderà di quando una ragazzaaveva preso una vignetta metamoro esplicita, della loro prima volta, salvandoladalla pagina Instagram dell’autrice, e l’aveva usata in un tweet in risposta auno scambio di battute tra Ermal e Trash Italiano (taggando quindi entrambi, inuna discussione che veniva vista da tantissime persone), perché le sembrava difare una cosa simpatica. Come se fosse simpatico aprire Twitter e vedere undisegno di te che fai sesso con qualcuno. Io non gradirei. E non è questione diship o non ship, è una cosa ben più ampia. Ovviamente l’autrice della vignettanon ha colpe in questo perché il suo profilo era chiuso, ma purtroppo c’è chi icontenuti li prende e li condivide senza il permesso, è successo anche con icontenuti di Tumblr. Ecco, questo era un esempio, forse il più lampante. Dopoquesto, c’è stato comunque un susseguirsi di tweet, di fotomontaggi, etc,riguardanti la ship. Io credo che sia venuta a mancare la prima grande regoladello shipping: mai coinvolgere i diretti interessati, ed è una regola SACROSANTAnon perché di fronte abbiamo Ermal Meta che è suscettibile, ma proprio perchécerte fantasie non è giusto imporle ai protagonisti. Shippare è bello edivertente già tra di noi, perché ci serve di far sapere a Ermal Meta chefacciamo dei fotomontaggi, che scriviamo storie, che lo disegniamo a letto conFabrizio Moro? Quindi ecco, io penso che Ermal non sia contro le shipper, pensoche sia contro chi gli impone certi contenuti e contro i giornalisti chestrumentalizzano cose di questo tipo, dando attenzione a un’illazione che nonandrebbe a coinvolgere solo lui e Fabrizio in primis, ma anche terzi (“Non scherziamo,lui ha i figli”).
Ecco. È gia un papiroprima di iniziare a risponderti. Da qui in poi cercherò di essere piùsintetica. (spoiler alert: non ci riuscirò).
Io penso che ilrapporto tra un artista e il fandom sia fatto di equilibri delicati: da unaparte i fan che vorrebbero un contatto con l’artista, e quindi in maniera più omeno gradevole a seconda dei casi, cercano di attirare la sua attenzione; dall’altral’artista che, anche lui in maniera più o meno gradevole, cerca di concedersima mantenere i suoi spazi.
A mio avviso Ermal hasbagliato i modi molte, moltissime volte, soprattutto nei mesi successivi all’ultimoSanremo, in cui il fandom si era molto ingrandito e lui stesso non ha saputorendersi conto da subito del cambiamento che questo comporta. Gli attribuiscoquesta responsabilità, ma allo stesso tempo non mi sento di crocifiggerlo,perché serve tempo per trovare quell’equilibrio di cui parlavo poco fa, quelmomento in cui entrambe le parti capiscono come interagire l’una con l’altra.Anche i fan hanno fatto degli “errori” verso Ermal, lui ne ha fattialtrettanti. Può succedere.
Le prese in girobonarie non penso siano da condannare, anzi. In un certo periodo lo stesso Ermal ci rideva su.Diverse volte ha mostrato di gradire alcuni scherzi, ed è anche stato al gioco,negli ultimi due anni. Questo è un po’ il punto, secondo me: Ermal ha dato unacerta confidenza da sempre, ai fan, scherzando, facendo battute, ridendo a suavolta di alcuni scherzi fatti (e dico davvero, non è una leggendametropolitana: Ermal non è solo quello suscettibile o permaloso, è anche unoche sa stare agli scherzi). Quello che penso sia cambiato ora è che come spessoaccade, le cose vengono portate all’estremo e non sono più tanto divertenti, sirischia di perdere quel legame speciale che c’era tra lui e i fan. Ricordo loscorso anno quando abbiamo scherzato, con lui che asfaltava chi commentava unsuo tweet. Lui non si è mai tirato indietro nel giocare con noi, se lo fa oradeve essere un chiaro segnale che qualcosa non va. Che c’è qualcosa che stasfuggendo a qualcuno, o forse entrambi. Per ciò che vedo personalmente suTwitter, gli scherzi da parte di una parte del fandom non sono più bonari, sembranopiù delle provocazioni che gli vengono inviate in massa, perché ci si mette d’accordocon l’ormai nota formula “Appena twitta, inviamogli tutte questa”, con annessafoto brutta o fotomontaggio. Si rischia (o meglio, si è già arrivati diversevolte a questo) di non ridere più CON lui, ma DI lui. E questo non va bene.Perché dietro l’atteggiamento di alcuni forse c’è anche una delusione, unvolerlo un po’ ripagare di atteggiamenti che sono stati poco carini verso chilo segue, ma che senso ha? Se il comportamento di Ermal non piace, perchéseguirlo? Perché non smettere di seguirlo e continuare a seguire solo la suamusica? Ermal esiste al di fuori dei social, anzi, forse l’espressione al difuori dei social è quella più pura, quella tramite le sue canzoni. Quando luicita il clown, probabilmente è il suo modo di comunicare un suo disagio versola plastificazione della sua immagine, perché in fondo quando apre Twitter,spesso ciò che si trova davanti è un voler arrivare a lui tramite prese in giroche però di base non fanno ridere, ridono solo le persone che partecipano aquesta pioggia di tweet (e sono centinaia, non è uno solo), come se lui fosse il nostro giocattolino sul web, su cui alcuni (sottolineo alcuni) arrivano a sfogare una delusione per le mancate aspettative. Ermal non è statoin grado di percepire il cambiamento effettivo del fandom e di riprendere leredini della situazione, e personalmente dubito riuscirà a farlo più. Però iospero che siano i fan stessi a rendersi conto di quello che sta succedendo, dicome il rapporto con lui sia molto meno naturale ora rispetto a mesi fa e dicome spesso si sia sentito (a torto o a ragione) attaccato dai suoi fan. Sta atutti trovare un modo per stare bene insieme, che sia nella presenza o nell’assenza.I segnali di disagio ci sono stati, li abbiamo colti con un hashtag molto bellodopo tanto tempo, #GrazieErmal, che lui ha visto e apprezzato. Ecco, d’ora inpoi dosiamo le cose, smettiamola di considerarlo il passatempo estivo di unpomeriggio in cui ridiamo tutti a twittargli la foto di lui che cade dal palco,sapendo che lui non ne riderà. Perché le dinamiche di massa che si creano sonorischiose. Sempre.
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Opinione: The Hematophages, di Stephen Kozeniewski
La dottoranda Paige Ambroziak è una “coniglietta di stazione”: non ha mai messo piede fuori dall’avamposto nello spazio profondo in cui è cresciuta. Ma quando le viene offerta una piccola fortuna per unirsi a una missione di recupero clandestina, coglie l’opportunità per lasciarsi alle spalle lo spietato mondo accademico. Paige è convinta di essere stata arruolata per trovare la leggendaria Manifest Destiny, una nave semina che è andata perduta in un’epoca antecedente al governo delle corporazioni sulla Terra e sulle colonie. Qualunque cosa stia cercando, però, riposa nei mari simili a sangue di un organismo di dimensioni planetarie chiamato mondo di carne. I pericoli abbondano per Paige e le sue compagne di viaggio. Volare fuori dallo spazio tracciato significa che le corporazioni concorrenti possono sparare a vista piuttosto che rispettare i diritti di recupero. L’area è anche territorio di caccia delle macabre skinwrapper, corsare note per uccidere chiunque non si sottometta. Ma la più grande minaccia per la missione di Paige sono i ripugnanti parassiti alieni che infestano il mondo di carne. Queste mostruosità simili a lamprede erano solite nuotare in un oceano di sangue e sono pronte a versarne un altro dalle vene delle straniere che hanno contaminato il loro habitat. Nel giro di poche ore, Paige scoprirà che non ci sono limiti alla depravazione e alla violenza dei grotteschi incubi noti come… ematofagi.
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Lo so, dalla trama è tutto un po' un casino e, inizialmente, a leggerlo ci si sente sperduti e non si capisce niente. Ma con calma si prende il ritmo, fino a ritrovarsi risucchiati in una concatenazione di eventi che conduce in una specie di film fra la fantascienza e l'horror. Cercherò di parlarvi (spoiler free) del romanzo, iniziando a darvi informazioni varie per affrontarlo un pochino più preparati, così da avere in mente qualcosina e non sentirsi completamente sperduti quando lo si incomincia. Per cominciare, potremmo dividere il romanzo in tre grandi fasce. Nella prima parte c'è una sorta di presentazione del mondo in cui ci troviamo, anche se non approfondita quanto ci piacerebbe. Abbiamo una panoramica estremamente veloce su Yloft, che sembra un porto spaziale dove incontreremo la nostra protagonista, Paige, una giovanissima storica che ha appena concluso gli studi e si trova nella posizione di accettare un lavoro estremamente ben pagato, ma potenzialmente rischioso per lei: infatti dovrà guidare la spedizione e prepararsi in pochissime ore durante il viaggio verso un relitto molto antico, una vecchissima nave semina appena scoperta. E' infatti iniziata una caccia verso di essa, senza regole: non basta arrivare per primi, bisogna anche mantenere il vantaggio. Paige deve studiare tutto ciò che riesce per poter guidare la spedizione in sicurezza. Se lei sbaglia, la missione fallisce. La pressione è alta, ma la giovane è determinata e molto astuta, non ha paura e scopriremo il suo animo da arrivista, che spesso la porterà ad azzardare. Nel bene o nel male? Durante la seconda parte ci sarà, appunto, questo viaggio dove inizieremo a capire meglio cosa possa essere questo relitto (e lentamente comprenderemo il termine "nave semina"), conosceremo altre delle persone a bordo (ognuna con uno scopo ben preciso), inizieremo a comprendere i pericoli dell'inchiostro (come chiamano lo spazio aperto),... Insomma, il tutto inizia ad essere più comprensibile ed una volta arrivate al relitto, ci saranno altre soprese ad attendere la spedizione, mettendo in crisi la missione e portando a compiere scelte difficili. Queste prime due parti sono piuttosto lente e, tranne alcuni capitoli, piuttosto confuse e mi hanno rallentato la lettura. Ma poi arriva la terza. E ti butta col culo per terra. Eh già, cambia tutto in uno schiocco di dita, dal niente "esplode la trama" che comporterà il cambiamento totale di quello che pensavamo di sapere. Inizia una storia decisamente più veloce, rapida, adrenalinica, con tanto splatter (quello ben fatto, che adoro!). Si viene trascinati dentro tutto questo e finalmente si comprende la storia precedente che doveva prepararti a tutto questo. Dopo tanti capitoli, si ha finalmente chiarezza su cosa sia successo e cosa sta accadendo, e non si può far altro che pensare: Wow! Ed ora? Mi è rimasta in mente una frase, di chi l'ha recensito: "Un gran bel mix che va da Alien a una versione rovesciata de La Cosa di Carpenter e un worldbuilding che mi ha ricordato The Skinner di Neal Asher." (Postcards From a Dying World) Ci pensavo durante la lettura, ma ricorda questi horror molto vagamente perché, ammettiamolo, sono il mix di fantascienza/horror più riuscito, conosciuto ed amato. Per ora niente può nemmeno avvicinarsi, quindi è logico pensarci: trattano di esseri dallo spazio, pericoli, sopravvivenza,... Non voglio dirvi in cosa effettivamente ci sono somiglianze, dovrete leggerlo per farvi un'idea vostra, poi se vorrete qui sotto ho messo una "Spoiler Zone" in cui potrete leggere le mie idee, e ci si può confrontare. Una lettura imprevedibile ed estremamente originale, con un finale azzardato ma decisamente perfetto. Non arrendetevi se non cogliete qualche dettaglio o se sembra noioso, tutto prenderà forma al momento giusto per cogliervi di sorpresa. Sicuramente agli amanti della fantascienza sul genere horror, lo consiglierei. E' qualcosa di difficile da trovare, una storia fresca che quando ti ha catturato, sei fregato. Un genere che non viene praticamente mai tradotto e che non credo venga scritto in Italia (o comunque pochissimissimo, vista la nicchia ristretta dei potenziali lettori). Non fatevi scappare l'occasione!
SPOILER ZONE
Consiglio di leggere solo dopo aver letto il romanzo, se volete confrontare le idee con me
Chiedo solo di non commentare con Spoiler, per correttezza verso chiunque legga l'opinione,
al massimo contattatemi per parlarne. Grazie.
Riprendendo la citazione della recensione, a caldo, a me ha ricordato Alien per il ritmo della narrazione: anche lì era molto lenta inizialmente, per poi scattare improvvisamente, rompendo la pace per presentare questa minaccia impossibile da prevedere che stravolge le cose. Ovviamente c'è anche il vago riferimento al parassita, ma questo non ha bisogno di un corpo come incubatrice, gli serve da ospite. Come ne La Cosa, il parassita deve camuffarsi per sopravvivere, ma invece di clonare quello che gli serve, entra nell'ospite e ne prende il controllo. Alcune scene mi hanno fatto pensare ai vari film trash, stile Piranha. E' difficile bilanciare il trash ben fatto dall'esagerazione che provoca risate. Una lama sottile, ma che sembra essere ben gestita dall'autore. Purtroppo ho sentito tanto la mancanza di più dettagli. Sappiamo che il mondo come lo conosciamo è svanito, infatti Paige racconta che gli Stati Uniti sono "scomparsi" (per una guerra) poco dopo che la nave era partita. La Terra non è più importante, si è partiti verso lo spazio e si vive lì. Ma non spiega come ci si è arrivati, nemmeno vagamente. Nemmeno come mai esistano solo donne. E' un dettaglio subdolo, che si intuisce per caso durante la lettura, però è evidente ma non c'è spiegazione per questa mancanza di uomini. Ammetto di aver faticato parecchio a capire cosa fosse un "mondo di carne", perché non distinguevo la fantasia dalla realtà del romanzo. Anche citando la nave Manifest Destiny, crea confusione fra film e realtà, poiché ci si mette un po' (nel mio caso almeno) a capire che la nave semina è la stessa che diventata leggenda e ne è stato tratto il film. E' molto più chiaro il passaggio sulle skinwrapper: viene spiegato chi sono e cosa fanno. In maniera veloce e semplice, ma soddisfacente, così da apprezzarne i personaggi. Il resto così abbozzato mi ha lasciato l'amaro in bocca. Mi resta solo un dubbio sul finale: quando avrebbero potuto contaminare Paige? Bah... Resta interessante questa scelta per concludere il tutto, mostrando quanto lei esista ancora (anche se non dovrebbe, non le hanno mangiato tutto il cervello?), anche se la parte in cui si eccita per via dei due che copulano "come conigli" poteva essere evitata, risulta noiosa e forse l'unico scopo era mettere a disagio il lettore (lei che si eccita mentre loro scopano nel suo cervello). Non lo so, ma non mi ha detto niente. Si, sono strana. from Blogger https://ift.tt/2TBJZUX via IFTTT
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ti lascio un prompt trash che se non vorrai farlo ti capisco perché mi vergogno soltanto a scrivertelo: Fabrizio ed Ermal decidono di partecipare a Temptation Island per motivo X. Ermal viene ripetutamente corteggiato da Silvia e dopo due giorni Fabrizio sbotta e va a riprendersi Ermal ignorando tutte le regole del programma e litigando con cameramen e produzione. Adios👋🏻
Ehilà anon!Ma stai scherzando? Io adoro i prompt trash e non potevo non risponderti (sì,ci ho messo secoli, ma meglio tardi che mai).
Confesso di non aver mai guardato unasingola puntata di Temptation Island, quindi tutte le mie informazioni su tale programmasi basano sulla mia compagna di banco e su varie notizie trovate qua e là peril web. Ma, ehi, in fondo è un prompt trash, quindi mi potrete perdonare sescrivo idiozie! Giusto?
Ermalha ignorato l’esistenza di Temptation Island fino a quando non gliene parlaAndrea, elettrizzato all’idea che il suo programma trash estivo preferito erastato rinnovato
“Finalmentei miei lunedì sera avranno di nuovo senso!”
Dopoavergli spiegato per filo e per segno le regole, Andrea comincia ad insistereaffinché lui e Fabrizio provino a partecipare ai casting
Seall’inizio è un po’ scettico, di punto in bianco Ermal comincia seriamente aprendere in considerazione l’idea di partecipare
Lui e Fabrizio stanno insieme da un annetto enon potrebbe desiderare fidanzato migliore
D’altrocanto, sarebbe interessante testare se la loro relazione è talmente duratura daresistere a 21 giorni di lontananza e a tentazioni varie
Cosìne parla con Fabrizio, che lo ascolta senza capire una sega
Insomma,ormai comincia ad avere una certa età, non ha la minima idea di cosa siaTemptation Island
Desumequalche informazione a riguardo tramite il web e si convince che non è altroche un’abnorme puttanata
PeròErmal continua ad insistere
Èpeggio del vicino di casa che, da una settimana a questa parte, sembra averdeciso che trapanare alle otto e mezza del mattino è una buona idea
“EddaiFabrì! Cosa ti costa?”
EFabrizio non se la sente di smorzargli l’entusiasmo in quel modo e non riesce adirgli di no
E poic’erano ancora i casting da fare, magari non sarebbero nemmeno stati scelti
Einfatti vengono presi seduta stante
Èinizio giugno e la nostra coppietta preferita si trova su un volo di primaclasse diretto a Cagliari, gentilmente pagato dalla produzione
Avevanoappuntamento all’aeroporto di Cagliari e poi sarebbero stati scortati nelresort dove avrebbero trascorso le tre settimane successive
Ermalnon fa altro che parlare per tutto il – per fortuna breve – viaggio delprogramma e di cosa li attende
Fabriziosta per strangolarlo perché non lo sopporta più, ma sa che fa così perché glimancherà terribilmente, anche se non vuole ammetterlo
Lo faogni volta che devono separarsi, comincia a parlare ininterrottamente pertenerlo con sé il più possibile
Infondo, anche lui sentirà la mancanza di Ermal e della sua parlantinaasfissiante
Finalmenteatterrano e fanno subito la conoscenza del presentatore, Filippo Bisciglia
AFabrizio gli pare un tipo fin troppo entusiasta e già gli è cascato inantipatia
Stavacon quattro ore di sonno e la voce di Ermal che gli rimbombava ancora in testa
Senzacontare che si era dovuto pure alzare presto per fare la valigia, nonostanteErmal gli avesse raccomandato di farla almeno cinque giorni prima
Stapeggio di uno zombie, quindi
Vengonoscortati fino al villaggio turistico e durante il viaggio Fabrizio cerca diriposarsi un po’, ma invano perché Ermal, incredibile ma vero, gli sta ancora parlando
Fabriziosi chiede se terminerà mai gli argomenti di conversazione
Unavolta a destinazione, è arrivato il momento dei saluti ed Ermal si appiccicaaddosso a Fabrizio come una cozza
Lostringe talmente forte che Fabrizio fa fatica a respirare
“Mimancherai un sacco, Bizio”
Iltono con cui lo dice fa letteralmente sciogliere Fabrizio
Ermalè ben attento a non farsi sentire dalle telecamere, ha pur sempre unareputazione da difendere
Perchésì, sono lì da un quarto d’ora e hanno già dozzine di telecamere puntate contro
Fabrizio,già timido e riservato di suo, si sente terribilmente a disagio
Allostesso tempo, la tentazione di baciare Ermal è troppo forte e sta cercando ditrattenersi in tutti i modi
Alloradecide di buttarla sul ridere
“Mo’fai tutto il romanticone, vojo vede’ quanto ti mancherò non appena ‘na bellatipa di proverà co’ te”
Ermalridacchia proprio a un soffio dal suo orecchio e Fabrizio sa che lo fa appostaper destabilizzarlo ancora di più
Anvedi te ‘sto bastardo
“Cheme ne faccio di una bella tipa, quando ho il fidanzato migliore del mondo?”
Ermalnon si è mai dimostrato così dolce nei suoi confronti e Fabrizio sente chepotrebbe sciogliersi da un momento all’altro
Dovrà mancargli veramente tanto, eh?
Dinuovo sente il bisogno fisico di saltargli addosso e di baciarlo con trasporto
Silimita a baciargli rumorosamente il collo, in un punto che sa essere il preferitodi Ermal
“Puretu mi mancherai, Cespuglie’”
Vengonoseparati, Fabrizio sta nella parte est del villaggio ed Ermal nella parte ovest
Entrambipassano i primi due giorni in uno stato di depressione, perché si mancano avicenda
Chi laprende peggio, però, è Fabrizio
Passala maggior parte del tempo nella sua stanza e a cena se ne sta sempre indisparte
Congli altri concorrenti ha scambiato sì e no due parole e a malapena sa come sichiamano
Laseconda sera una delle tentatrici, mora e abbronzatissima, lo trascina sullapista da ballo e gli ancheggia attorno per un po’, in maniera non proprioamichevole
Fabrizioteme che possa strusciarsi su di lui da un momento all’altro e allora lo mollalì
Luinon balla con qualcuno che non sia Ermal
Alterzo giorno Fabrizio si rende conto che, ehi,ma sono comunque in spiaggia! Perché non prendere un po’ di sole?
Allorasi infila costume e occhiali da sole e si appropria di una delle sdraio in rivaal mare
E statalmente preso bene che per un momento si dimentica di stare in un programmatelevisivo
Forsedeve essersi addormentato, perché quando riapre gli occhi si ritrova davanti unuomo altissimo e palestrato e non l’ha nemmeno sentito arrivare
Fabrizio,che sta ancora nel mondo dei sogni, fatica un po’ a metterlo a fuoco eall’inizio lo scambia per uno di quei venditori ambulanti
“No,non compro nulla, grazie”
Ilragazzo scoppia a ridere ed è allora che Fabrizio si rende conto dellasituazione
Non èsu una spiaggia romana, ma è a Temptation Island
E queltipo non vuole vendergli nulla, al massimo vuole flirtare un po’ con lui
Inutiledire che Fabrizio non riuscirà più a guardarlo in faccia fino alla fine delprogramma
Arrivail momento tanto temuto, il falò in cui Filippo avrebbe mostrato loro come sela stavano cavando i loro partner dall’altra parte del villaggio
Fabrizioè sciallissimo, perché sa che Ermal non farebbe mai qualcosa alle sue spalle
Nondopo tutte quelle paroline diabetiche che gli aveva sussurrato prima disepararsi
Sigode le reazioni spropositate di tutti gli altri concorrenti
Ilmomento più alto è senza dubbio la sceneggiata napoletana che mette su uno soloperché la sua compagna aveva osato andare a cena fuori con uno dei tentatori
Aparte ciò, Fabrizio è già pronto per mettersi il pigiama e andare a dormire
“Fabrizio,ho un video per te”
Attimi di p a n i c o
QuindiErmal l’aveva già tradito? No, non era possibile. Doveva esserci un errore.
Filippogli porge il tablet e Fabrizio deve constatare che, purtroppo, quello nel videoè proprio il suo Ermal
E nonè solo
Aquanto pare, il suo ragazzo ha già trovato il modo di rimpiazzarlo e stapassando un sacco di tempo con una ragazza bionda di nome Silvia
Inrealtà non c’è niente di male in quello che fanno: passano del tempo inspiaggia, passeggiano sul bagnasciuga, scambiano quattro chiacchiere la sera
Ilproblema è che quella Silvia lo sta letteralmente mangiando con gli occhi esembra che ogni occasione è buona per provare ad avere un contatto fisico conErmal
C’èuna clip in cui lei prova a prenderlo per mano, ma lui si ritrae subito
Vuoiche ha sempre odiato il contatto fisico con gli estranei, vuoi perché si stafinalmente rendendo conto che dall’altra parte ha un fidanzato che lo aspetta
Eallora Silvia gli chiede qualcosa del tipo “Che c’è? Non ti fidi di me?” e si mettono a scherzare e finalmente riesce a prendergli la manoe intreccia le sue dita con quelle diErmal
PerFabrizio è veramente troppo
Riconsegnail tablet a Filippo e si incammina velocemente verso la sua stanza
Per lafrustrazione, prende a calci il cestino in bagno
Neidue giorni seguenti Fabrizio è di pessimo umore
Rispondemale a chiunque gli capiti a tiro
Mandapersino a fanculo la tipa che aveva provato a ballare con lui, solo perché si èazzardata a chiedergli come stia
Ha unaforte tentazione di distruggere tutto quello che gli capita a tiro, però poi siricorda delle telecamere e decide di evitare
Fabrizioproprio non ce la fa a tranquillizzarsi
Ci haprovato, anche seguendo il consiglio di uno dei concorrenti e provando a faredei respiri profondi
Maogni volta che si distrae, ecco che gli ritorna alla mente l’immagine di Silviache scherza con Ermal e gli accarezza i capelli
Aquarantotto ore di distanza dal falò, Fabrizio non può più sopportare ilpensiero che quella tentatrice gli sta portando via la cosa più cara che ha almondo e lui non può fare nulla per impedirlo
All’unadel mattino, quando è certo che tutti stiano dormendo e che anche i cameramensi sono levati dai maroni, esce di soppiatto dalla stanza e comincia a correreverso il lato opposto del villaggio, dove alloggiava anche Ermal
Tecnicamentesta infrangendo almeno tre quarti del regolamento che ha firmato primadell’inizio del programma, ma se ne sbatte altamente
Deveriprendersi Ermal prima che sia troppo tardi
Nonappena arriva nel villaggio vicino, i cameramen si accorgono dell’ospiteindesiderato e cercano di bloccarlo in tutti i modi
Uno diquesti comincia ad urlargli contro che non può stare lì, che era contro tuttele regole e che se non fosse filato via all’istante sarebbe stato espulso
Fabrizio,già alterato di suo, gli sbotta contro e comincia ad urlare improperi inromanaccio
“MA CHE CAZZO ME NE FREGA DI ‘STO PROGRAMMADI MERDA! IO VOGLIO VEDERE ERMAL ADESSO! E TOGLIETEVI DALLE PALLE!”
Fabrizioha studiato ad Oxford
Tempocinque secondi che l’intero villaggio viene svegliato dalle urla da pazzo scleroticodi Fabrizio
Ermalpotrebbe riconoscere quella voce fra mille e si precipita fuori il più infretta possibile, giusto qualche attimo prima che Fabrizio prenda seriamente inconsiderazione l’opzione di fare a pugni con quel cameramen, che continuava adintimargli di andare via
“Fabrizio!”
Ilpugno di Fabrizio si ferma a mezz’aria nel momento esatto in cui Ermal lochiama
Finalmenteè lì, a pochi passi da lui, dopo una settimana e mezzo di agonia
Prendea spallate i cameramen che gli si sono piazzati davanti e si precipita fra lebraccia di Ermal
Soloin quel momento realizza quanto gli è mancato e quanto poco c’è mancato cheglielo sottraevano via
“Checi fai qui?”
Fabrizioscioglie l’abbraccio e gli afferra saldamente la mano, cominciandolo astrattonare anche se non sa precisamente in quale direzione andare
“Dopote lo dico, mo’ ce ne dobbiamo annà”
Unodei cameramen ha appena avvertito per telefono l’intera produzione e nonpossono andare proprio da nessuna parte
Ilresto della nottata la passano in compagnia di Filippo che chiede spiegazioni aFabrizio per il suo comportamento
EFabrizio inizia a raccontare tutto a testa bassa e più va avanti col discorso enota che Ermal trattiene a stento una risata, più vorrebbe prendere una pala esotterrarsi
Allafine del racconto Ermal non ce la fa più a trattenersi e scoppia a ridere
Ormaile guance di Fabrizio sono diventate bordeaux
Ermalcinge con un braccio le spalle di Fabrizio, che solo in quel momento si rendeconto di quanto si sia reso patetico non solo agli occhi di Ermal, madell’intera Italia
Perchésicuramente quel momento verrà messo in onda
Ovviamentevengono espulsi dal programma in un batter d’occhio e Fabrizio si sente moltopiù sollevato
Almenoha ancora Ermal con sé e non sembra che ce l’abbia particolarmente con lui peraver mandato tutto a monte
Anzi,è ancora piuttosto divertito dall’intera situazione
Inmattinata, sul volo che li avrebbe riportati a casa, Ermal non perdel’occasione per burlarsi un po’ del suo Bizio
“Equindi eri geloso di Silvia, eh?”
“Zitto,non me nomina’ più a quella!”
Ditutta risposta, Ermal si sporge verso di lui e gli bacia un angolo della bocca,con l’intento di strappargli un sorriso
E ciriesce
#ermal meta#fabrizio moro#metamoro#è la cosa più trash che abbia mai scritto#scusa fabrì se ti ho fatto fare una brutta figura#l'ho maltrattato un bel po'#il vige appassionato di programmi trash è un colpo di genio#potrei tornare molto presto con un headcanon molto ignorante
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Ciao,ho sentito parlare di dinosaurs Lord ne vale la pena? É trash puro ?Si può leggere ?É Asioaf con i dinosauri?
allora, per ordine
a) se conti che quello che è pubblicato finora è metà del progetto originario ed essendo morto l’autore a meno che non trovano altre cose extra postume non ne vedremo altro quindi devi partire con l’idea che potresti non sapere mai come va a finire, sì, vale la pena perché ha un worldbuilding fantastico e dei personaggi fatti veramente bene, poi non è un CAPOLAVORISSIMO DA PULITZER ma per essere un fantasy coi dinosauri è assolutamente degnissimo;
b) diciamo che ha dei momenti di trash alto ogni tanto (nel senso ci stanno certe battaglie coi dinosauri tamarrissime XDDD) ma tbh secondo me non è trash in se stesso, anche perché è palese che il worldbuilding è fatto con molta attenzione e sto tipo si è premurato di fare l’europa medievale coi dinosauri nel mondo fantasy ma ci ha messo qualsiasi nazionalità e sottoetnia e ha pure ricercato benissimo (il tipo finto-italiano HA STUDIATO LEGGE cioè
c) assolutamente sì XD parte un poco lento forse ma quando ingrana è
d) .... UN POCO SI’ e ci sono dei pg che sei tipo LOL SI VEDE CHE SEI AMICO DI GRRM (cioè c’è uno che è tipo il lovechild di jaime e loras e si chiama *jaume* vedete voi) però non lo è al livello che pare una brutta copia anzi XD cioè ci stanno delle cose simili ma il resto è decisamente originale/si regge per conto suo
tldr: vale la pena XD
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Ever Night Commento Finale
Quando ho scritto il commento di metà stagione la Maniaca dei libri era da poco entrata in scena, e da quel momento fino alla fine non sono successe molte cose:
I due piccioncini vivono insieme alcune avventure, si piacciono ma non abbastanza, infatti alla fine si lasciano. Ninq Que si rende conto di amare Sang Sang, che a parte vivere e respirare per lui altro non fa. Un pazzo passa a Ninq Que la coltivazione demoniaca. Tutte le donne svengono per il protagonista. Gioco del trono inesistente. I maestri dell'Accademia passano il tempo a chiacchierare e a discutere della vita matrimoniale di Fratellino. Long Qing diventa un villain. Duello finale tra Ning Que e il generale.
Queste cose sarebbero potute accadere in 10, 15 episodi, invece sono state spalmate in quasi trenta. Trenta. Va bene che chi va piano va sano e va lontano, ma qui Ever Night se la prende davvero molto comoda. Anche troppo, almeno per i miei gusti.
Sono abituata a drama da una ventina di episodi, quindi l'Odissea di Ever Night è stata un'esperienza strana. Non brutta o noiosa. Solo strana.
In generale, la serie mi è piaciuta. Me la sono goduta, mi sono divertita, mi sono emozionata, mi è anche partita la lacrima a volte. Il problema è che il mondo di Ever Night è talmente vasto e ci sono così tanti personaggi, che a volte mi sembra di perdere i pezzi per strada.
Se non mi fanno vedere un personaggio in scena per tipo venti episodi, io quel personaggio e la sua storia me li scordo. Quando ho rivisto in scena il fratello dell'imperatore l'ho dovuto guardare meglio e mi sono detta: "ma è il fratello dell'Imperatore quello?"
Un altro problema è che secondo me hanno allungato il minutaggio con scene obiettivamente inutili. Per esempio, quante scene ho visto di Fu Zi che se ne va in giro con Primo a mangiare cibo? Erano davvero necessarie? Tra l'altro, so che stava cercando due tizi che sono sopravvissuti alla scorsa Eterna Notte, e mi ricordo che li ha trovati, ma non ricordo assolutamente cosa ne è stato della questione.
In questi sessanta episodi, Ever Night ci ha fatto conoscere il suo mondo, i personaggi che lo popolano, i livelli di magia, ha gettato tante esche, che spero vengano usate nella seconda stagione. Dopo sessanta episodi di preparazione, pretendo un po' di scintille.
Sulla parte politica, non ho praticamente nulla da dire. Quel poco l'ho detto nell'altro commento, e nella seconda metà di stagione il gioco politico è stato quasi totalmente accantonato, perciò...
Riguardo la parte fantasy, la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stata l'Accademia Tang. Ammettiamolo, questa non è una scuola: qui non si fa altro che mangiare, chiacchierare, dilettarsi in perle filosofiche, suonare, giocare a scacchi, e sopratutto impicciarsi degli affari del protagonista.
Ho adorato i vari maestri dell'accademia, anche se ammetto che sono stati tutti piuttosto statici e non si sono mai mossi da lì (a parte Primo che qualche giretto se lo è fatto).
I miei preferiti sono stati Primo, Secondo, Terza e Pipi.
Pipi è uno dei miei personaggi preferiti. Non avrei dato due lire a questo tizio, invece si è rivelato uno dei personaggi più belli, con una sua storyline staccata dal protagonista. Pipi mi ha stupita mostrandomi un coraggio che non credevo avesse, e sono molto contenta che stia vivendo una vita che lo rende felice. Inoltre trovo adorabile il suo rapporto con Ning Que e Sang Sang.
Voglio dire una parola su Primo: è inutile negarlo, quest'uomo è un lontano cugino di Lan Xichen di The Untamed. Le somiglianze sono palesi: sono entrambi tranquilli, sorridenti, pacati, riflessivi. E sopratutto ricoprono entrambi il ruolo di Captain Shipper, ed è per questo che li adoro.
Per quanto riguarda la parte puramente magica, devo dire che mi è piaciuta la concezione dei vari livelli e i vari stili di formazione. Devo anche dire però che non sempre è tutto chiarissimo, spero che la seconda stagione chiarisca alcuni punti.
Riguardo i due protagonisti, mi sono piaciuti entrambi. Di Ning Que ho apprezzato due cose: la prima è che ha dovuto letteralmente farsi il cu*o per imparare la coltivazione, essendo partito come una pippa; e la seconda è stata la sua evidente e molto carina evoluzione nel rapporto con Sang Sang. Se prima quest'ultima era solo la sua serva che doveva aspettarlo a casa pronta a cucinare per lui, ora è la sua amata, la donna che vuole sposare, la tratta con più riguardo, senza darla per scontata. Inoltre lui stesso la definisce Padrona di casa, e la incoraggia a fare qualcos'altro oltre che lavargli i panni.
E qui arrivo su Sang Sang. È un personaggio adorabile, uno dei miei preferiti. Mi ha fatto tenerezza quando si è trovata in casa la bellissima Maniaca dei libri, e l'ho adorata quando se ne è andata ribellandosi al protagonista. Ma Sang Sang mi fa storcere il naso quando la vedo praticamente respirare unicamente per Ning Que, priva di ogni sorta di sogno o desiderio personale.
Ning Que ha dei sogni solo suoi: entrare all'accademia, coltivarsi, prendersi la sua vendetta. Sang Sang invece non ha niente di suo. È più un personaggio fatto per far evolvere il protagonista, perché lei stessa non è cambiata molto dall'inizio.
Sono molto curiosa di vedere come sarà gestita la questione dei suoi poteri, SE MAI NE PARLERANNO. Come ho detto, qui si va per le lunghe. Stessa curiosità anche per quanto riguarda la coltivazione demoniaca del protagonista, il gioco del trono, e sopratutto lui... il mio amore, la luce di Ever Night, il mio principe.
Data la vastità dei personaggi e come sono spesso dimenticati lungo la via, ho difficoltà ad amare profondamente un determinato personaggio, ma se devo scegliere un preferito dico Long Qing.
Penso sia il personaggio che ha avuto l'evoluzione più sentita (da Figlio della Luce a futuro villain), cosa che adoro. Sapevo che la distruzione dei suoi punti non avrebbe portato nulla di buono, e la sua voglia di vendetta verso Ning Que è prevedibile. Sì, Long Qing non ha accettato la sconfitta e si è rovinato da solo, ma il suo desiderio di vendetta lo capisco e tifo per lui, problemi??
Ci tengo anche a dire che ho adorato la Maniaca dei fiori e il suo leale amore nei confronti del suo principe, nonostante quest'ultimo avesse perso tutto e fosse diventato un disgraziato. La scena di lei che lo rincorre nella neve mi ha commosso.
Best ship di Ever Night.
Parlando del finale, il duello atteso per ben sessanta episodi, mi è piaciuto molto. Volevo un combattimento epico, sentito, duro, all'ultimo sangue, e sono rimasta pienamente soddisfatta. Anche se immaginavo fin dall'inizio l'epilogo dello scontro, me lo sono comunque goduto con emozione.
Faccio un applauso al personaggio del generale, uno dei migliori della serie. L'affetto che lega lui e la sorella è quasi commovente, e mi è piaciuto molto come sia rimasto coerente, fedele a se stesso e lineare fino alla fine. Mi sono quasi commossa.
(E comunque a ucciderlo non è stato Ning Que, ma Xiling. Al rogo Xiling!!!)
Riguardo la seconda stagione, mi aspetto una stagione decisamente più scoppiettante. E sono anche contenta del cambio di attore del protagonista. Non ho mai amato molto Arthur, che ho sempre trovato decisamente carente nelle scene emotive, mentre mi sono innamorata di Dylan Wang in Meteor Garden, perciò sono fiduciosa.
Concludendo, apprezzo tutto il duro e dettagliato lavoro che c'è dietro Ever Night. Le scenografie sono belle, i costumi anche, i dialoghi buoni. Peccato per gli effetti speciali che lasciano un po' a desiderare, ma tranquilli, The Untamed è stata peggio di voi (io e @dilebe06 ricorderemo sempre il brutto pupazzo del cane e la tartaruga trash).
Le musiche non le ho trovate particolarmente degne di nota, ed è un peccato.
Consigliata? Sì (ma preparatevi a un pippone)
Voto: 7+ (il + è per il generale, lo ammetto).
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Horror time 👻 (seh, magari! Capirete...) . È uscito da poco questo nuovo film made @netflixit che cavalca l'onda del momento; ricorda fin troppo "A Quiet Place" ed arriva poco dopo "Bird Box", seguendo un po' questa scia del momento. . . Tratto dal romanzo omonimo (pubblicato anche in Italia dalla @newtoncomptoneditori), porta sugli schermi una storia che sa di "già sentito/visto" e che non riesce a dare qualcosa allo spettatore, che inizia ad annoiarsi presto. . . La trama è abbastanza banale. Facendo degli scavi, si sono liberare delle creature assetate di sangue nel mondo. Assomigliano a grossi pipistrelli, ma (come si scoprirà presto) non hanno gli occhi, quindi possono cacciare solo attraverso l'udito. [e già qui ho avuto un flash de "Il Regno Del Fuoco", dove per degli scavi viene risvegliato il maschio di drago; e "A Quiet Place", dove delle creature misteriose cacciano seguendo l'udito. Il tutto però in versione trash questo giro] . . "Ovviamente" nella famiglia protagonista la ragazza è sorda, MA (per differenzialo dal film sopracitato), lei lo è diventata dopo un incidente. In meno di 3 anni ha imparato a leggere le labbra, a modulare la voce nonostante la sordità; e tutti sanno perfettamente il linguaggio dei segni. Va beh... . La cosa potrebbe anche andare vagamente bene, ma il tutto è gestito piuttosto male. I tempi staccano fra azioni rapidissime a lunghe e noiose, che dovrebbero mettere angoscia ma non ci riescono. La storia non ha niente che la regga, sembra un po' buttata lì aggiungendo vari "stereotipi" di questo filone horror che sta iniziando a stancare. . In più hanno aggiunto (a caso!) un pericolo rappresentato da un gruppo di umani esaltati. Appaiono, dovrebbero fare paura, ma sono prevedibili e ridicoli...insomma, se si fosse evitato, sarebbe stato meglio. . . Per farla breve, l'ennesimo film di sopravvivenza che non ha niente per venir ricordato. Un altro horror che non mette paura, non angoscia, non fa riflettere. . UNA scena mi ha messo tristezza, ma era prevedibilissima e ha giocato su un tasto che qualunque horror maniaco prende male. . . . Se lo avete visto, ditemi la vostra impressione a riguardo 👻 https://www.instagram.com/p/BwKt7nCn_P3/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=q0y4m08n6i31
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