#ottobre 2017
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Un Disco per la Pausa Pranzo no. 14 - 4 Ottobre 2017 - Talking Heads - Remain in light - 1980
Canzoni:
Born under punches (The heat goes on)
Crosseyed and painless
The Great Curve
Once in a lifetime
Houses in motion
Seen and not seen
Listening wind
The Overload
Canzone preferita: Once in a lifetime
Musicisti:
David Byrne: Voce - Tastiere - Chitarre - Basso elettrico - Percussioni
Jerry Harrison: Tastiere - Chitarre - Percussioni - Cori
Tina Weymouth: Tastiere - Basso elettrico - Percussioni - Cori
Chris Frantz: Tastiere - Batteria - Percussioni - Cori
Brian Eno: Tastiere - Chitarre - Basso elettrico - Percussioni - Cori
Adrian Belew: Chitarra elettrica e Sintetizzatori (2, 3, 7 e 8)
Robert Palmer: Percussioni
José Rossy: Percussioni
John Hassell: Tromba - Ottoni
Nona Hendryx - Cori
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Ch-ch-changes
Novità: operatori di ricerca per migliorare la ricerca!
Sappiamo bene quanto difficile e frustrante possa essere trovare un post specifico. Sai che contiene un tag o una frase particolare e conosci la data o almeno l’anno di pubblicazione, ma non riesci a trovarlo!
Oggi siamo lieti di annunciare che è possibile utilizzare gli ✨operatori di ricerca avanzata✨ nella barra di ricerca! Ora puoi cercare, ad esempio, patata from:staff year:2021 per trovare facilmente il video di una patata cotta al microonde.
Prima di addentrarci nei dettagli, è bene ricordare un paio di avvertenze:
Questi operatori di ricerca sono disponibili solo nella barra di ricerca principale di Tumblr. Non funzionano nella barra di ricerca dei singoli blog.
Gli operatori di ricerca funzionano solo sui post creati a partire dal 2017.
Sebbene questi operatori di ricerca avanzati siano per ora disponibili solo in inglese, puoi utilizzarli per cercare contenuti in qualsiasi lingua. Di seguito trovi alcuni esempi in inglese.
Allora? Andiamo ad esplorare questi operatori!
Corrispondenza esatta della frase
Quando aggiungi le virgolette prima e dopo la query (quelle dritte, non quelle curve), la corrispondenza avverrà con i post che contengono quella frase esatta nel contenuto o che hanno quella frase esatta come tag.
Nell’esempio, “chappell roan is roan of arc” corrisponde ai post con quella frase esatta nel contenuto e corrisponde anche ai post che hanno il tag #chappell roan is roan of arc.
Operatore Match (o di corrispondenza)
Per impostazione predefinita, la query corrisponde al post in base al testo o ai tag.
Puoi usare match:text per specificare che vuoi cercare il contenuto del post, oppure match:tags per cercare i tag del post. Ad esempio:
sword world match:text cerca i post con le parole “sword” e “world” nel contenuto del post.
sword world match:tags cerca i post con le parole “sword” e “world” nei tag dei post.
Operatore from
Usa from:blog o from:@blog per trovare solo i post di un determinato blog.
Ad esempio, halloween from:staff trova tutti i post dello @staff che hanno la parola “halloween” nel contenuto o nei tag del post.
Operatore year
Usa year:YYYY per trovare i post di un determinato anno.
Ad esempio, halloween year:2019 trova tutti i post del 2019 con la parola “halloween” nel contenuto o nei tag del post.
Operatore date
Usa date:AAAA-MM-GG per trovare i post di una data particolare.
Ad esempio, halloween date:2019-10-08 trova tutti i post creati l'8 ottobre 2019 che hanno la parola “halloween” nel contenuto del post o nei tag.
Tutti insieme
Puoi combinare tutti gli strumenti di cui sopra per creare query ancora più specifiche:
Congratulazioni! Ora conosci tutti i segreti della ricerca su Tumblr!
Altre sintassi
Ricorda che puoi già effettuare una ricerca per tag o per più tag:
Se la tua ricerca è preceduta da #, viene eseguita una ricerca per tag, cioè vengono trovati i post con quel tag esatto. Ad esempio, #star wars restituirà solo i post con il tag #star wars.
Puoi cercare più tag contemporaneamente. Ad esempio, #star wars #art troverà i post con tag #star wars e #art.
Puoi combinare questa funzione con i nuovi operatori per trovare ciò che stai cercando!
Presto aggiungeremo una guida per questa nuova sintassi al nostro Centro assistenza (per ora, in inglese).
Supporto di Tumblr Patio
La sintassi migliorata rende Tumblr Patio ancora più potente. Ora è possibile aprire più colonne di ricerca, ognuna con query diverse e ottimizzate che utilizzano la sintassi di cui sopra per ottenere feed personalizzati.
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Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi! Ti invitiamo a condividere il tuo feedback nelle risposte e nei reblog di questo post o a contattare il supporto di Tumblr.
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..Nemmeno io so dove finisca la realtà e dove cominci la fantasia.
Michalis Pierìs, Insula europea, 31 ottobre 2017
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che altro blog avevi?
ne ho avuti molti, sono qui su tumblr dal 2012 circa! il primissimo blog l'ho avuto fino al 2016 ed era praticamente incentrato interamente sulla mia passione -all'epoca bruciante- per le saghe letterarie fantasy e/o young adult (ricordo la mia fase percy jackson e quella shadowhunters, harry potter, maze runner, hunger games, il trono di spade e il signore degli anelli ecc ecc). in contemporanea a questo, avevo creato anche un side blog dedicato alla scrittura e alle mie cose personali/shitposting ecc e un altro dedicato alle mie opere creative/al disegno. erano tutti blog in lingua inglese.
poi capitò una roba un po' brutta con un ragazzo (italiano) che prima mi avvicinò carinamente e poi mi molestò e intimidì, cosa che all'epoca mi fece molta paura (anche perchè lui mi fece intuire di aver capito dove abitassi, io avevo 16 anni e ho detto NO OKAY I'M OUT LOL), quindi ho cancellato tutto quello che avevo.
sono ritornata nel 2017-2018 con un blog più simile a quello che ho ora (una miscellanea/uno scrapbook di tutto ciò che mi appassiona e di espressione personale senza filtri), al quale si sono affiancati diversi blog nsft (il primo nel 2018 credo) che ho iniziato a creare e poi cancellare dopo pochi mesi perché mi stufavano e attiravano attenzioni onestamente non gradevoli. il blog nsft più duraturo l'ho avuto nel 2020 (complice la quarantena lol).
l'anno scorso ho di nuovo cancellato tutto, stavolta per una scelta personale, in quanto volevo distaccarmi un po' dal mondo online e tornare a vivere nel mio contingente. è stata una scelta che mi ha donato molta serenità e non mi pento di nulla.
adesso a ottobre ho ricreato questo blog, per la prima volta prevalentemente in italiano :) mi piacerebbe pensare di poterlo tenere per un uso più proficuo, visto che ho imparato tanto lo scorso anno, ma se mi dovessi rendere conto di aver bisogno nuovamente di un distacco, lo eliminerò!
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AVERE TRUMP E HARRIS ALLA CASA BIANCA NON E' INDIFFERENTE
La campagna elettorale per la Casa Bianca é una fiera dell’assurdo, un teatro delle finzioni, un amusement per i trumpiani che gabbano gli elettori. Che gabbano, soprattutto, la sinistra “vera” dovunque. E l’assurdo si fa indifferentismo: che vinca Donald Trump o Kamala Harris poco importa poiché la Casa Bianca sta dalla parte di Israele comunque. Fuori degli States, questa logica riluce di anti-americanismo. E, quindi, Harris e Trump “pari son”. Negli States, il risvolto di questo “lack of trust” si materializzerà probabilmente nella scelta di molti arabo-americani democratici di astenersi dal voto, con l’illusione di non votare per Trump. E “gli sciagurati” gli faranno un grosso favore. Beffati, avranno in cambio quel che piú temono.
Non votanto per Harris non fermeranno il massacro in corso a Gaza, in Cisgiordania e in Libano. Lo agevoleranno. Trump è stato sempre molto chiaro: sta completamente dalla parte del governo di Israele. Ha sempre parlato senza lingua biforcuta -- a ragion del vero, questo vale per tutte le questioni incendiarie da lui sostenute, come l’odio per gli immigrati, il disprezzo per gli europei, la misogenia, il machismo (ricordiamo quando nel corso della campagna del 2016, disse che la sua pratica con le donne era “grab the pussy”?).
Nel corso del suo primo mandato come presidente, Trump ha preso una decisione epocale piena di significato: ha spostato la sede dell’ambasciata statunitense in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, un gesto che intendeva gettare al macero la politica dei due popoli e due stati. Ora che le armi e la distruzione hanno reso quella politica una chimera, la posizione di Trump come “protettore” di Israele si manifesta col sostegno pieno alla guerra di religione di Netanyahu. Al quale Trump ha sempre detto di “fare ciò che deve”, di "andare avanti" con la pulizia etnica della terra del popolo di Dio. E Netanyahu ha ricambiato diventando uno dei capi di governo piú impegnati nella sua rielezione di Trump (l’altro grande supporter è Vladimir Putin).
Vi è un'altro particolare che non puó sfuggire agli arabo-americani democratici che pensano di astenersi dal votare Harris: fin alle prime mosse della sua presidenza, Trump ha perseguito una dura politica anti-islamica. Del resto, l'islamofobia è sempre stata la carta di identità dell’internazionale dell’estrema destra. Giorgia Meloni gridava nei suoi comizi (e lo scrisse nel programma elettorale del suo partito nel 2022) di difendere la “tradizione giudeo-cristiana”
contro quella “islamica”. Intervenendo al congresso dei camerati spagnoli di Vox alcuni anni fa, ha urlato le stesse parole usate da Trump. Oggi Meloni sussurra l’islamofobia, evidentemente perché l’Italia ha una dipendenza energetica strutturale dall’estero e i dirigenti dell’Eni la seguono come un’ombra nei suoi viaggi nei paesi produttori di petrolio, che sono per lo piú di reglione islamica.
Il potere imperiale di cui godono gli Stati Uniti consente a Trump di essere meno diplomatico, e quando puó ridicolizza il popolo di Allah. Il primo decreto presidenziale che firmó nel marzo 2017 fu contro gli ingressi di mussulmani (anche per turismo) ovvero dei cittadini di Iran, Siria, Sudan, Yemen, Somalia e Libia. La sua prima prova di forza contro la magistratura, l’inizio delle ostilità contro la divisione dei poteri, fu all’insegna della islamofobia.
Prevedendo gli esiti del non-voto, cento leader arabi dell'Arizona hanno rilasciato alcuni giorni fa una dichiarazione che invita i cittadini di origine araba a leggere bene le dichiarazioni dei candidati. Il 13 ottobre scorso, si dice nel documento, lo stesso giorno in cui l'amministrazione Biden minacció di riconsiderare il sostegno militare se Israele non avesse migliorato le condizioni umanitarie a Gaza e ridotto le vittime civili nei successivi 30 giorni, Harris ha twittato: “Israele deve urgentemente fare di piú per facilitare il flusso di aiuti a chi ne ha bisogno. I civili devono essere protetti e avere accesso a cibo, acqua e medicine. Il diritto umanitario internazionale deve essere rispettato”. E nel suo comizio in Michigan, davanti a una platea numerosa di arabo-americani, Harris ha usato espressioni forti di empatia per le sofferenze del popolo palestinese e libanese; e si è impegnata a fare “tutto ciò che è in suo potere” in qualità di Presidente “per porre fine alla guerra a Gaza” e per “un futuro di sicurezza e dignità per tutti i popoli della regione”. Il documento suggerisce infine di ragionare politicamente: “le decisioni di Harris come presidente saranno influenzate dalla più ampia coalizione del Partito Democratico, che comprende una forza crescente che spinge per i diritti umani dei palestinesi”. Chissà se il pensare politico vincerà sull’assurdo.
Nadia Urbinati
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Fedez come Ferragni, beneficenza e guai: «Cifre donate irrisorie o mai comunicate». Il caso dei terremotati e le "palle di Natale" Non solo Chiara Ferragni nel mirino di Selvaggia Lucarelli. «Beneficenza come lavatrice reputazionale», diceva la giornalista sui Ferragnez perché a sua detta, gli ex coniugi d'oro di Milano ricorrevano spesso ad essa per "ripulirsi la reputazione" (e anche la coscienza). Un esempio eclatante la festa di compleanno di Fedez al supermercato, quando, dopo aver visto l'indignazione social per lo spreco di cibo, Chiara e Federico annunciarono di devolvere tutto in beneficenza. Dopo il pandoro gate, però, ci sono altre operazioni benefiche che non sono state chiarite, tra cui anche quella nel 2016 con J Ax. Ma cosa è successo? L'accusa di Selvaggia Lucarelli Una nuova accusa, riportata da "Il vaso di Pandoro": ne parlano Domani e Dagospia. Selvaggia Lucarelli punta lo sguardo (e la penna) sulle azioni di beneficenza di Fedez nel 2016. L'Italia veniva investita da una tragedia che è rimasta nella memoria di tutti: il terremoto del 24 agosto alle 3:36 che distrusse alcuni comuni del centro Italia, tra cui Amatrice (la più colpita), ma anche Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Lo sciame sismico andò avanti per molti mesi, colpendo anche Norcia ad ottobre e città limitrofe. Furono mesi molto delicati per tutti e di apprensione verso i terremotati. Le donazioni con J-Ax Ed è qui che Fedez decide di fare la sua mossa per andare incontro agli sfollati. Il rapper attraverso i suoi canali social fa sapere le sue intenzioni: «Faccio questo video per chiedervi una mano. Da oggi Newtopia [la precedente agenzia musicale di Fedez e J-Ax, Ndr] devolverà gli incassi e gli utili della vendita dei propri singoli, di Vorrei ma non posto e di Andiamo a comandare a un’iniziativa promossa dal «Fatto» e dal Comune di Amatrice per la costruzione di un asilo e una scuola elementare». Con lui si schierano anche Fabio Rovazzi e J Ax, all'epoca amici molto intimi di Fedez: «Noi artisti di Newtopia, insieme alle nostre case discografiche, abbiamo deciso di fare un piccolo gesto immediato: oltre alle nostre personali donazioni abbiamo deciso di devolvere il cento per cento dei ricavati di Vorrei ma non posto e di Andiamo a comandare dei prossimi tre mesi». E poi come è andata a finire? Fedez non avrebbe fatto sapere più nulla sulla donazione fatta che, secondo le fonti di Selvaggia Lucarelli, ammonterebbe a circa «poche migliaia di euro». Il caso di "Le palle di Natale" Un anno dopo, nel 2017 Federico pubblica un singolo natalizio intitolato "Le palle di Natale" e promette: «L’intero ricavato della canzone verrà donato all’associazione Noi per gli Animali Onlus». Selvaggia Lucarelli ha voluto far luce anche su quest'azione benefica e ha contattato direttamente l'associazione che ha rivelato: «La donazione finale è stata di mille euro. Eravamo entusiaste, convinte che questa cosa ci avrebbe permesso di diventare un’oasi felina, siamo rimaste un po’ male… Ma va bene così, siamo una piccola realtà. E comunque abbiamo girato quattrocento euro a un canile». La domanda della Lucarelli riecheggia: «Chi ci ha guadagnato di più? Fedez o i poveri cani?». La frecciata finale Poi l'ultima bordata. Il rapper, dopo aver letto delle inchieste (di Selvaggia) sulle sue azioni benefiche, avrebbe chiamato personalmente Carlo De Benedetti (editore del quotidiano Domani, testata per cui la Lucarelli scriveva, e fondatore della Fondazione TOG, molto cara al rapper) per lamentarsi dell'inchiesta. La giornalista commenta: «Domando al direttore Stefano Feltri a che titolo lo faccia: "È che Fedez tra le altre cose fa delle donazioni alla fondazione di De Benedetti, la Fondazione TOG", mi spiega». Fedez, il caso archiviato Dopo il pandoro gate, le azioni benefiche dell'uovo di Pasqua di Fedez sono state controllate molto minuziosamente e su queste non c'è stato nulla di poco chiaro e il caso è stato archiviato, come riporta Repubblica: «Il presidente dell'autorità ha sottolineato che "è stata molto approfondita. Anche gli influencer possono fare beneficenza - ha osservato - perché il caso è stato archiviato dal momento che Fedez e l'azienda dolciaria Valcor, che avevano detto ai consumatori che acquistando le uova brandizzate Fedez avrebbero fatto beneficenza, la beneficenza l'hanno fatta. Quindi - ha concluso - l'Antitrust ha archiviato il caso».
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Consigli. [di Guido Catalano]
9 OTTOBRE 2017 / ACHIARA84
Sii gentile
Esagera pure in gentilezza
La gentilezza è gratis
Bacia
Bacia il più possibile
Se non trovi da baciare abbraccia
Se non trovi da abbracciare sorridi
Prima o poi un abbraccio arriva
Se non arriva chiamami
Carezza
Chiedi aiuto
Mangia molta verdura
Sii pure timido
Continua ad essere gentile
Non porgere l’altra guancia se non per una carezza o un bacio
Esigi affetto
Esigi gentilezza
Urla il meno possibile
Mangia molta frutta possibilmente lontano dai pasti
Cammina
Parla pure da solo
Se puoi ridi
Se riesci fai ridere
Leggi tanto
Scrivi
Spegni il cellulare a tavola
Spegni il cellulare a teatro, al cinema, a letto
Impara ad ascoltare
Esagera con l’ascolto
Ascoltare è gratis
Sappi chiedere scusa
Fatti sempre un mazzo di chiavi di riserva
Osserva i bambini giocare
Usa la bicicletta
Regala fiori
Impara a cucinare
Perdona una volta
Perdona due volte
Alla terza fai un inchino, fai la riverenza e togli il disturbo
Ascolta un sacco di musica
Fai l’amore
Fai l’amore il più possibile
Se non hai nessuno con cui far l’amore masturbati
Masturbarsi è gratis
Allacciati le cinture
Usa preservativi di qualità
Dormi abbracciato a qualcuno
Se non hai nessuno con cui dormire abbracciato, usa il cuscino
Se non hai un cuscino chiamami
Abbi cura degli amici
Alcuni di questi consigli li hai già sentiti
Ma ripetere aiuta
Idratati
Non ti prendere troppo sul serio
Impara uno strumento musicale
Anche se non è il violino, va bene
Procurati un gatto
Innamòrati
Disinnamòrati
Rinnamòrati
Se non riesci ad innamorarti, siediti, accenditi una sigaretta e aspetta
Se non fumi, spegnila subito
Autocìtati
È gratis
Perdi tempo
Ritrovalo
Non esagerare col sale
Impara ad usare le mani
Tollera
Fai colazione
Comprati un trullo (scherzo)
Ho finito.
Guido Catalano
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Lana Rhoades
Lana Rhoades, pseudonimo di Amara Maple (Chicago 6 sett 1996), è nata in Illinois da una famiglia di origine cecoslovacca Ha lavorato come cameriera nella catena di ristoranti The Tilted Kit.
Gira le prime scene pornografiche nell'aprile del 2016 quando, dopo essersi trasferita da Chicago e Los Angeles, acquista velocemente un'ampia porzione di pubblico. Nell'agosto del 2016, stando a quanto riportato dalla stessa attrice, aveva già preso parte a circa 50 produzioni. Dopo una pausa di tre mesi per far ritorno a Chicago è tornata da novembre a girare scene. Lana Rhoades ha già lavorato con famose case di produzione del mondo del porno tra le quali figurano Evil Angel, Jules Jordan Video, Tushy, Elegant Angel e HardX. Ad agosto 2016 è comparsa nell'edizione americana della rivista Penthouse come "Pet of the Month". Il suo nome d'arte è stato scelto dal suo agente Mark Spiegler e ha tatuato due cuoricini rossi con la scritta "Jon" sulla natica destra, un drago rosso sulla spalla destra e una scritta in arabo sulla gamba sinistra.
Nel gennaio 2017 è stata premiata agli XBIZ Awards nella categoria "Best New Starlet"e agli The Girlfriend Experiencecon il premio del pubblico "Hottest Newcomer". A marzo è uscito il suo progetto dal titolo "Lana", disponibile sia in formato DVD che in streaming e sowload digitale. La trama è liberamente ispirata alla serie americana The Girlfriend Experience uscita nel 2016. Sempre a marzo si è di nuovo trasferita a Los Angeles. Alla fine di settembre è uscito il DVD del suo secondo progetto "Lana Rhoades Unleashed".
Alla cerimonia di premiazione degli AVN Awards tenutasi a gennaio 2018 durante l'Adult Entertainment Expo a Las Vegas ha vinto il premio nella categoria "Best Anal Sex Scene" per "Anal Savages #3" girato con Markus Dupree.
Ha firmato un contratto da aprile ad agosto 2016 per l'agenzia Spieglergirls, successivamente è stata ingaggiata come rappresentante di LA Direct Models da gennaio a ottobre 2017.
Alla fine dello stesso anno ha annunciato il suo ritiro dal porno, dedicandosi all'attività web nei suoi profili Snapchat e OnlyFans, oltre che a quella di influencer su Instagram; ha successivamente rivelato che tale decisione era nata da un crescente disgusto, e in seguito depressione, causata dal fatto di sentirsi obbligata dal proprio agente a girare certi tipi di scene hard.. Ha, infatti, raccontato di aver chiesto di poter cancellare dal web tutte le scene girate nella sua carriera, ma della maggior parte di essa non dispone dei diritti d'autore
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Louis Vuitton - collezione Primavera/Estate 2017, Parigi 5 ottobre 2016
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Thomas Earl Petty (Gainesville, 20 ottobre 1950 – Santa Monica, 2 ottobre 2017) 💖💛💖
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Un Disco per la Pausa Pranzo no. 13 - 3 Ottobre 2017 - Frank Zappa - Hot rats - 1969
Canzoni:
Peaches en regalia
Willie the pimp
Son of Mr. Green Genes
Little umbrellas
The Gumbo Variations
It must be a camel
Canzone preferita: Peaches en regalia
Musicisti:
Frank Zappa: Chitarre - Basso all'ottava - Percussioni
Ian Underwood: Pianoforte - Organo - Flauto Traverso - Sassofoni - Clarinetti
Captain Beefheart: Voce (2)
Max Bennett: Basso elettrico (2-6)
Shuggie Otis: Basso elettrico (1)
John Guerin: Batteria (2, 4 e 6)
Paul Humphrey: Batteria (3 e 5)
Ron Selico: Batteria (1)
Don "Sugarcane" Harris: Violino (2 e 5)
Jean-Luc Ponty: Violino (6)
Lowell George: Chitarra ritmica
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Chi è Joseph Mifsud
Joseph Mifsud ha fatto da tramite tra la Russia e l’entourage di Trump? Il ruolo di questo professore maltese nello scandalo che ha rischiato di travolgere il presidente Usa è ancora poco chiaro. Di certo si sa che Misfud, che ha insegnato in un’accademia privata a Roma, ha incontrato nella Capitale un ex-consigliere per gli esteri di Donald Trump, George Papadopoulos.
Era marzo 2016. Un mese dopo, tra l’Italia e Londra, Mifsud avrebbe detto a Papadopolous che i russi avevano materiale «sporco» su Hillary Clinton: migliaia di email, a disposizione degli uomini di Trump. Poi Papadopolous è finito in galera per aver mentito all’FBI proprio sui suoi contatti con la Russia. Mifsud ha provato a far perdere le sue tracce, ma secondo un’inchiesta del Foglio ha trovato l’appartamento romano in cui avrebbe vissuto per mesi.
Chi è Joseph Mifsud, il misterioso professore «nascosto in Italia» al centro del Russiagate foto 3
Chi è Joseph Misfud
Nato nel 1960 a Malta, ricopre il primo ruolo politico tra il 2006 e il 2006, come capo di gabinetto del ministro degli Esteri maltese. Nel 2007, intanto, sta abbandonando la sua prima università – quella di Malta – a causa della troppa libertà nel gestire fondi accademici. Si sposta all’EMUNI, università slovena, che lo starebbe cercando per 39 mila euro di spese scoperte.
Nel 2013 si sposta a Londra, dove è direttore della London Academy of Diplomacy fino al 2016. In Italia sta prevalentemente a Roma, ma si sposta anche ad Agrigento: dove diventa presidente di un consorzio Universitario, nel 2018 un tribunale italiano lo condanna a restituire 49 mila euro di pagamenti in eccesso.
Mifsud non è un diplomatico, ma sembra avere molti agganci. Si fa fotografare con Boris Johnson e Ernest Chernukhin, console russo a Londra. Lavora per un think-tank saudita gestito dal principe Turki al Faisal, già capo dell’intelligence di Riyadh, portando al seminario un ex agente CIA.
Ma specialmente è docente della Link Campus a Roma, l’università che sembra apprezzata da alcuni esponenti 5 Stelle. È alla Link Campus che il 14 marzo 2016 Mifsud conosce Papadopoulos; è dalla Link Campus che scompare il 31 ottobre 2017, quando le carte dell’inchiesta Russiagate diventano pubbliche.
Chi è Joseph Mifsud, il misterioso professore «nascosto in Italia» al centro del Russiagate foto 1
Dove è nascosto
Mifsud è cercato da americani, russi e italiani. Ha una figlia di più di un anno e una fidanzata in Ucraina. Secondo la ricostruzione del Foglio per7 mesi Mifsud si è nascosto via Cimarosa 3, dietro a Villa Borghese, a metà strada tra l’ambasciata americana e quella russa. L’appartamento sarebbe di una diplomatica greca, l’affitto lo pagherebbe l’accademia privata Link. e il contratto sarebbe intestato alla Link International, società con una trentina di dipendenti.
Secondo il presidente di link University Vincenzo Scotti, le relazioni con lui si sono interrotte nel 2008, tranne una breve collaborazione tra il 2017 e il 2018. Vanna Fadini, presidente della società di gestione dell’università, ha dichiarato che l’appartamento è un beneficio che spetta a tutti i docenti stranieri della Link. Fadini è anche amministratrice della Link International, la società di cui Mifsud è socio, e per cui il professore maltese si occupa di «incoming nazionale, cioè la ricerca di studenti internazionali».
Ma i legami tra il professore maltese e l’università potrebbero essere più profondi. Avrebbe avuto un ruolo nell’accordo tra l’ateneo e la Edof (Essam & Dalal Obaid Foundation), fondazione della casa reale saudita, e la conseguente creazione del Centre for War and Peace studies, aperto e chiuso nel giro di pochissimo; il fautore della partnership tra la Link Campus e la Lomonosov Moscow State University, firmata a Mosca alla presenza di Scotti, dell’ex ministro degli Esteri Franco Frattini (insegnante della Link).
Inoltre The Professor avrebbe portato all’università i soldi di Stephan Roh, avvocato milionario tedesco con moglie russa, attuale rappresentante legale di Mifsud, che con la sua Drake Global Ltd possiede il 5 per cento dell’ateneo. Roh è una figura centrale del Russiagate – il suo nome sembra sempre più importante man mano che si dipanerà il rapporto Mueller.
Corliss Donahue
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Il Russiagate si allarga a Matelica: «il prof Mifsud si nascose lì 2 mesi»
SPYSTORY - Il docente è ritenuto il responsabile dei contatti tra la Russia e in candidati alle presidenziali Usa del 2016. Per un periodo si sarebbe rifugiato nel piccolo comune dell'entroterra e a sincerarsi di tutto ci sarebbe stato un alto dirigente dei servizi segreti
Uno strascico del Russiagate (le presunte ingerenze russe sulle elezioni Usa del 2016) a Matelica. A rivelarlo è l’agenzia Adnkronos nel corso di una intervista all’avvocato svizzero Stephan Roh, legale di Joseph Mifsud, un accademico maltese accusato di essere il responsabile dei contatti tra la Russia e i candidati presidenziali. Mifsud, il 31 ottobre 2017, rilascia un’intervista a Repubblica, nella quale si dice totalmente estraneo a qualsiasi macchinazione russa ai danni di Hillary Clinton e a favore di Trump.
Il 31 ottobre Mifsud viene visto per l’ultima volta alla Link University, università romana alla quale era legato, e da quel momento scompare. Sarebbe stato allora che, secondo l’avvocato Roh, Mifsud è arrivato a Matelica. Il legale dice all’Adnkronos che il professore lo stesso giorno era stato quasi prelevato di peso e spedito a Matelica. A sincerarsi della sua partenza, mentre Mifsud viene fatto salire su un’auto, Roh fa riferimento a quanto gli disse il suo assistito: “c’era il numero due dei servizi segreti italiani”. Roh in una intervista alla Verità oggi invece ha parlato di uno dei capi dei servizi segreti italiani. L’affermazione sui servizi segreti e sul nascondiglio di Matelica è grave, un’altra ‘bomba’, dice Adnkronos. E quando l’Adnkronos chiede ulteriori informazioni e riscontri, l’avvocato svizzero sostiene che la circostanza “non è presente sul nastro della deposizione di Mifsud”, ma che il professore gliel’avrebbe riferita “a microfoni spenti, senza fare nomi” e senza specificare a quale settore della nostra intelligence appartenesse questo fantomatico “numero due”. A Matelica, prosegue Roh, Mifsud «si è nascosto fino a fine dicembre 2017. Chi ha organizzato questa cosa andrebbe sentito come testimone chiave dell’indagine Durham». L’avvocato ha fatto anche dei nomi sulla casa dove si sarebbe nascosto Mifsud per circa due mesi. Sempre all’Adnkronos la donna che avrebbe messo a disposizione la casa, tramite un amico, ha negato la circostanza. Uno dei tanti misteri, il soggiorno di Mifsud a Matelica, del caso Russiagate.
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Chi è Joseph Mifsud
Joseph Mifsud ha fatto da tramite tra la Russia e l’entourage di Trump? Il ruolo di questo professore maltese nello scandalo che ha rischiato di travolgere il presidente Usa è ancora poco chiaro. Di certo si sa che Misfud, che ha insegnato in un’accademia privata a Roma, ha incontrato nella Capitale un ex-consigliere per gli esteri di Donald Trump, George Papadopoulos.
Era marzo 2016. Un mese dopo, tra l’Italia e Londra, Mifsud avrebbe detto a Papadopolous che i russi avevano materiale «sporco» su Hillary Clinton: migliaia di email, a disposizione degli uomini di Trump. Poi Papadopolous è finito in galera per aver mentito all’FBI proprio sui suoi contatti con la Russia. Mifsud ha provato a far perdere le sue tracce, ma secondo un’inchiesta del Foglio ha trovato l’appartamento romano in cui avrebbe vissuto per mesi.
Chi è Joseph Mifsud, il misterioso professore «nascosto in Italia» al centro del Russiagate foto 3
Chi è Joseph Misfud
Nato nel 1960 a Malta, ricopre il primo ruolo politico tra il 2006 e il 2006, come capo di gabinetto del ministro degli Esteri maltese. Nel 2007, intanto, sta abbandonando la sua prima università – quella di Malta – a causa della troppa libertà nel gestire fondi accademici. Si sposta all’EMUNI, università slovena, che lo starebbe cercando per 39 mila euro di spese scoperte.
Nel 2013 si sposta a Londra, dove è direttore della London Academy of Diplomacy fino al 2016. In Italia sta prevalentemente a Roma, ma si sposta anche ad Agrigento: dove diventa presidente di un consorzio Universitario, nel 2018 un tribunale italiano lo condanna a restituire 49 mila euro di pagamenti in eccesso.
Mifsud non è un diplomatico, ma sembra avere molti agganci. Si fa fotografare con Boris Johnson e Ernest Chernukhin, console russo a Londra. Lavora per un think-tank saudita gestito dal principe Turki al Faisal, già capo dell’intelligence di Riyadh, portando al seminario un ex agente CIA.
Ma specialmente è docente della Link Campus a Roma, l’università che sembra apprezzata da alcuni esponenti 5 Stelle. È alla Link Campus che il 14 marzo 2016 Mifsud conosce Papadopoulos; è dalla Link Campus che scompare il 31 ottobre 2017, quando le carte dell’inchiesta Russiagate diventano pubbliche.
Chi è Joseph Mifsud, il misterioso professore «nascosto in Italia» al centro del Russiagate foto 1
Dove è nascosto
Mifsud è cercato da americani, russi e italiani. Ha una figlia di più di un anno e una fidanzata in Ucraina. Secondo la ricostruzione del Foglio per7 mesi Mifsud si è nascosto via Cimarosa 3, dietro a Villa Borghese, a metà strada tra l’ambasciata americana e quella russa. L’appartamento sarebbe di una diplomatica greca, l’affitto lo pagherebbe l’accademia privata Link. e il contratto sarebbe intestato alla Link International, società con una trentina di dipendenti.
Secondo il presidente di link University Vincenzo Scotti, le relazioni con lui si sono interrotte nel 2008, tranne una breve collaborazione tra il 2017 e il 2018. Vanna Fadini, presidente della società di gestione dell’università, ha dichiarato che l’appartamento è un beneficio che spetta a tutti i docenti stranieri della Link. Fadini è anche amministratrice della Link International, la società di cui Mifsud è socio, e per cui il professore maltese si occupa di «incoming nazionale, cioè la ricerca di studenti internazionali».
Ma i legami tra il professore maltese e l’università potrebbero essere più profondi. Avrebbe avuto un ruolo nell’accordo tra l’ateneo e la Edof (Essam & Dalal Obaid Foundation), fondazione della casa reale saudita, e la conseguente creazione del Centre for War and Peace studies, aperto e chiuso nel giro di pochissimo; il fautore della partnership tra la Link Campus e la Lomonosov Moscow State University, firmata a Mosca alla presenza di Scotti, dell’ex ministro degli Esteri Franco Frattini (insegnante della Link).
Inoltre The Professor avrebbe portato all’università i soldi di Stephan Roh, avvocato milionario tedesco con moglie russa, attuale rappresentante legale di Mifsud, che con la sua Drake Global Ltd possiede il 5 per cento dell’ateneo. Roh è una figura centrale del Russiagate – il suo nome sembra sempre più importante man mano che si dipanerà il rapporto Mueller.
Sharon Smith
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“Durham pronto con le accuse. E quei viaggi in Italia…”
Il professor Joseph Mifsud era in Italia dal 2017 al 2019, secondo le prove e le dichiarazioni delle persone coinvolte. Nello stesso periodo viaggiava liberamente in Europa. Ora però non sappiamo dove sia”. A parlare con InsideOver è l’avvocato svizzero-tedesco del docente maltese al centro del Russiagate, Stephan Claus Roh, nato in Germania e residente a Monaco, con studi a Zurigo, Londra Hong Kong e Berlino ed esperto fiscalista. Com’è noto, l’attenzione del Procuratore americano che indaga sulle origini del Russiagate, John Durham, e dell’Attorney General William Barr si focalizza sull’opaca condotta dell’Fbi e del Dipartimento di Giustizia e sul sospetto che le agenzie federali abbiano abusato dei loro poteri e agito in maniera illegittima nei confronti della campagna di Trump del 2016 allo scopo di “sabotare” l’elezione del tycoon in (probabile) collaborazione con i servizi segreti stranieri (Australia, Italia, Regno Unito).
Secondo i repubblicani, infatti, le indagini sulla presunta collusione fra la Campagna di Trump e la Russia erano solo pretesto “per aprire una massiccia operazione di spionaggio” sul candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 2016. Secondo gli inquirenti americani, Joseph Mifsud potrebbe aver avuto un ruolo chiave in questa incredibile spy story internazionale. Secondo la ricostruzione ufficiale, infatti, il docente affermò in un incontro dell’aprile 2016 a George Papadopoulos, consigliere della campagna di Trump, di aver appreso che il governo russo possedeva “materiale compromettente” (dirt) su Hillary Clinton “in forma di e-mail”. Papadopoulos avrebbe ripetuto tali informazioni all’Alto Commissario australiano a Londra, Alexander Downer, che a sua volte riferì tutto alle autorità americane. Da qui, il 31 luglio 2016, partirono le indagini dell’Fbi sui presunti collegamenti fra Trump e la Russia, accuse che in seguito si sono dimostrate false.
È dal 31 ottobre 2017 che del professore Joseph Mifsud non si ha ufficialmente traccia. Come ha successivamente stabilito un’inchiesta della Verità, il misterioso docente maltese della Link è rimasto nascosto per qualche mese ad Esanatoglia, nelle Marche, ospite di Alessandro Zampini, compagno di Vanna Fadini (Gem), società che gestisce tutti i servizi e paga gli stipendi ai dipendenti dell’Università capitolina. “L’ultimo contatto diretto con il Professor Mifsud lo abbiamo avuto alla fine del 2018. Indirettamente lo abbiamo sentito fino all’inizio del 2019” ci racconta Stephan Roh. Secondo le ultime ricostruzioni dei media americani, John Durham potrebbe completare la sua indagine penale entro la fine dell’estate. Roh concorda con questa tesi: “Crediamo che il Procuratore John Durham abbia in archivio gli elementi necessari per presentare le accuse”. Bisogna tenere presente però che “il sistema giudiziario americano è complesso e, a meno che il signor Durham non abbia già raccolto confessioni o accordi, dovrà valutare attentamente se questo caso che ha un grande impatto politico sia abbastanza forte da reggere dinanzi a una giuria (forse influenzata) e quando avrà diritto di procedere formalmente alla luce delle regole elettorali statunitensi”.
Lo stesso avvocato di Mifsud è stato più volte sentito da Durham: “Ho avuto lunghe discussioni con il signor Durham e ho posto delle domande, ma mi ha solo detto che gli sono piaciuti i suoi viaggi in Italia, il che è certamente un buon segno”.
Il completamento dell’indagine di Durham potrebbe avvenire in una fase molto delicata per la politica Usa. Si avvicinano infatti le elezioni presidenziali, le stesse dove Trump correrà per la riconferma e dove le ombre del Russiagate del 2016 non si sono mai del tutto diradate. A tal proposito l’avvocato Roh, in merito una possibile influenza della spy story internazionale sulle prossime consultazioni, sembra per il momento non volersi sbilanciare molto: “Non so se questa vicenda avrà ripercussioni sul voto”, ha risposto il legale di Mifsud.
Quest’ultimo intanto continua ad essere cercato anche nel nostro Paese e non solo per gli strascichi di quanto avvenuto nel corso della campagna presidenziale Usa del 2016. Come si sa, il professore maltese è indagato dalla procura di Agrigento per presunte “spese folli” attuate durante il suo periodo passato al timone del consorzio universitario della città siciliana. Una vicenda risalente a quasi un decennio fa, visto che Mifsud è stato presidente dell’ente universitario dal 2009 al 2013. In quegli anni, secondo le accuse mosse dagli inquirenti agrigentini partite dagli esposti di alcuni ex componenti del Cda dello stesso consorzio, il professore avrebbe usato denaro pubblico per proprie esigenze private oppure per finanziari viaggi solo ufficialmente istituzionali.
Una vicenda su cui si sta cercando di fare luce, ma in cui sono sorte non poche difficoltà delle indagini proprio perché Mifsud al momento è introvabile. Anzi, nello scorso mese di dicembre una fonte vicina alla procura di Agrigento ha dichiarato ad InsideOver che, tra le stanze del tribunale siciliano, l’idea è che il professore maltese difficilmente in futuro potrà essere ascoltato: “All’80% Mifsud è morto – è stato il commento raccolto a dicembre dal palazzo di giustizia agrigentino – Non si hanno sue notizie da anni”. Sull’inchiesta che coinvolge il principale protagonista della spy story in Sicilia l’avvocato Roh al momento non sembra avere novità: “Rispetto a quanto trapelato nei mesi scorsi – ha aggiunto il legale – Non sono in possesso di ulteriori elementi”. Un’indagine, quella agrigentina, che appare come un piccolo tassello capace però di aggiungere un altro importante indizio in una delle trame giudiziarie più clamorose che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi anni.
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Russiagate, l’avvocato di Mifsud: “Ecco il ruolo di Gentiloni”
“I miei amici e colleghi a Roma hanno deciso di suggerirmi di lasciare immediatamente Roma e trovare un posto, hanno offerto un luogo fuori mano dove potessi stare”. L’Adnkronos ha pubblicato parte della trascrizione della deposizione del professor Joseph Mifusd consegnata al procuratore John Durham che indaga sulle origini del Russiagate e sulla presunta cospirazione contro la campagna di Donald Trump. L’Adnkronos ha ottenuto direttamente dall’avvocato Roh una parte della trascrizione di quel “vocale”. Il posto “fuori mano” di cui parla Mifsud nel nastro, sostiene Roh, sarebbe una casa in un paese delle Marche, Matelica, nella quale il professore maltese si nascose o “venne fatto nascondere” a partire dal 31 ottobre del 2017.
È lo stesso docente maltese a parlare: “Sono rimasto lì per oltre due mesi – spiega – Ho trascorso questi due mesi a pensare a come recuperare la mia salute, che era una delle cose più importanti, e anche tempo per raccogliere le mie idee e punti di vista su cosa era effettivamente accaduto”. Per il professore è “anche importante sottolineare che i miei amici e colleghi a Roma avevano anche chiesto consiglio, consiglio a livello nazionale, su come dovessi gestire la situazione”.”Mi era stato fatto capire molto chiaramente – prosegue la trascrizione – che era meglio se fossi stato via dai riflettori per un po’ di tempo. Uno degli argomenti che erano stati avanzati era che questa cosa sarebbe morta entro qualche mese e che sarei potuto tornare e continuare il mio lavoro e le mie attività”. A Mifsud, dunque, viene suggerito di stare lontano da Roma e dai riflettori per un po’ di tempo. Secondo Roh,
Mifsud doveva sparire, perché poteva compromettere tutta l’indagine di Mueller
“Se Mifsud parla, ha le prove per dimostrare le cose che ha detto nel nastro e fuori dal nastro. Sarebbe un grosso problema per un sacco di persone negli Stati Uniti”, sottolinea l’avvocato svizzero. Per Roh, “il reato grave non è stato lo spionaggio su Trump, ma la fabbricazione di prove per giustificare l’inchiesta di Mueller. A Mifsud è stato chiesto di presentare George Papadopoulos ai russi, per creare il caso. Mifsud poi è stato nascosto e minacciato per sostenere quell’indagine. Nessuno sparisce così in Europa, se non per una cosa di Stato o di mafia. Secondo me Joseph deve collaborare con l’indagine, lui è una vittima”. E conclude:
Dopo il mio scambio di opinioni con il procuratore Durham, ora gli americani sanno tutto…
Il presunto ruolo di Gentiloni
L’avvocato svizzero racconta all’Adnkronos che Joseph Mifsud “si è nascosto fino a fine dicembre 2017. Chi ha organizzato questa cosa andrebbe sentito come testimone chiave dell’indagine Durham”. E fa due nomi: “Vanna Fadini e Pasquale Russo”. Ovvero il presidente della Global Education Management srl (Gem), la società di gestione della Link, e del direttore generale della Link Campus University. La casa di Matelica nella quale si sarebbe nascosto Mifsud tra novembre e dicembre del 2017, dice Roh, “appartiene a un amico della Fadini, un dentista”. Fadini e Russo smentiscono categoricamente le affermazioni dell’avvocato di Mifsud.
Secondo quanto affermato da Roh alla Verità, in una delle sue dichiarazioni più clamorose, pochi giorni dopo l’interrogatorio di Mifsud a Washington, “il 25 febbraio 2017, l’allora premier Paolo Gentiloni e Gennaro Migliore vanno nella sede della Link per un incontro strategico privato. Russo è testimone. Questo è stato il momento in cui la Link è entrata in gioco e la vita i Mifsud è cambiata”. Mifsud, sottolinea l’avvocato, “mi ha confermato diverse volte che uno dei capi di un’agenzia italiana dei servizi segreti contattò Scotti nel periodo in cui scoppiò lo scandalo e si raccomandò che Mifsud sparisse”. Fonti vicine all’ex premier Gentiloni, ora commissario europeo, hanno smentito categoricamente la circostanza: “Mai stato alla Link il 25 febbraio 2017”. Oggi, tuttavia, La Verità parla di una e-mail che confermerebbe la versione di Roh.
Secondo quanto dichiarato da Roh alla Verità, Mifsud andava in giro a raccogliere fondi per conto della Link. “Entrò in contatto con diversi investitori, i quali si trovavano in differenti Paesi. Tutti gli incontri venivano puntualmente riferiti al professor Scotti e alla Link. Mifsud mise l’università in comunicazione con una serie di potenziali finanziatori nel Regno Unito, negli Stati Uniti, a Dubai e in altri Paesi arabi. Ebbe successo con la 1Mdb-Petrosaudi di Tarek Obaid, che finanziò il War and peace center della Link campus con 700mila euro. Non sono in grado di dire, invece, se Mifsud fosse coinvolto o meno nell’affare con la Suite finance. È molto probabile che quest’ultima avesse raccolto (o stesse progettando di farlo) finanziamenti da fonti ucraine”.
Ma la Link smentisce
In riferimento a quanto apparso su La Verità, e a quanto dichiarato dall’avvocato Stephan Roh all’Adnkronos, l’ufficio stampa della Link, “anche a nome del presidente Vincenzo Scotti”, precisa che “si tratta dell’ennesima serie di bugie diffamatorie, che l’Università ha già risposto mostrando ai giornalisti dell’agenzia Adnkronos tutta la documentazione originale a sostegno delle nostre informazioni”.
La Link, come anche già dichiarato stamattina da fonti vicine all’ex premier Paolo Gentiloni, ribadisce che “è falso che Paolo Gentiloni sia mai venuto alla Link Campus quando era premier ed abbia mai avuto incontri”. Inoltre, sarebbe falso tutto il racconto di Stephan Roh definito dall’ateneo “un volgare mentitore”, un vero e proprio “trafficante di fake news e chi le ha rilanciate senza accertare la credibilità della fonte risulta un complice di fatto”.
La versione di John Solomon
La notizia della deposizione di Mifsud fu data per primo su Fox News dal giornalista investigativo John Solomon: “Posso assolutamente confermare che gli investigatori di Durham hanno ottenuto una deposizione audio di Mifsud dove egli descrive il suo lavoro, perché ha preso di mira George Papadopoulos, chi lo ha indirizzato a fare questo, quali istruzioni gli furono date, e perché ha messo in moto l’intero processo di introduzione di Papadopoulos alla Russia nel marzo 2016, che è davvero il punto focale e di partenza di tutta la vicenda della narrative sulla collusione” ha spiegato Solomon incalzato dalle domande di Sean Hannity. “Posso inoltre confermare – ha aggiunto il giornalista – che la Commissione giudiziaria del Senato ha ottenuto la stessa deposizione”.
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