#mauro curati
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#Costez Telgate (Bergamo): 1/2 Mask Off e 2/12 Botteghi
Doppio party al #Costez Telgate (Bergamo), per un weekend decisamente scatenato. Si parte venerdì 1 dicembre con un party firmato Mask Off. Il sound di questa feste mescola trap, hip hop e reggaeton, ad un ritmo decisamente hot. Sabato 2 dicembre '23 c'è invece in console Botteghi. Botteghi si esibisce con continuità in tanti top club italiani e pure in Europa. Non solo, ha regalato il suo sound pure sul palco del Jova Beach Party. Il suo percorso discografico lo ha fatto conoscere inizialmente grazie ai suoi Bootleg e Mash-Up suonati dai programmi dance di riferimento delle più importanti radio italiane e successivamente realizzando svariati singoli e remix assieme al suo studio partner Rivaz che lo hanno portato a collaborare con artisti del calibro di Jovanotti, Frankie HI-NRG, Benny Benassi, Mauro Picotto, Maluma e Ackeejuice Rockers. Il progetto discografico Rivaz & Botteghi ha ottenuto negli anni risultati che hanno fatto il giro del mondo grazie ai supporti di David Guetta, Tiësto, Hardwell, Alok, Morten, Fedde Le Grand, Bob Sinclar e Laidback Luke. Quella di Botteghi è una storia in continua evoluzione, per viverla basta seguirlo sui social e soprattutto nelle sue tante serate.
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La stagione autunno / inverno / primavera di #Costez Telgate (Bergamo), tra sorrisi e musica, mette energia. Basta far tappa al #Costez ogni venerdì e sabato notte, quando la musica e le voci fanno scatenare il dancefloor per regalarsi momenti di relax e divertimento con gli amici. Ballerine, ballerini e performer dj fanno il resto. Si balla da mezzanotte alle 4 del mattino. La musica è come sempre selezionata artisti guest di livello assoluto e prima di tutto da tutti gli artisti della #Costez family, professionisti del groove capaci far ballare chiunque.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
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#Costez Future Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
info: 3480978529 (Bobe)
Ingresso a pagamento con consumazione
Web App: https://costez.club/
Instagram.com/costez_official
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La mattina del 16 ottobre 2023, in una Casa del Cinema affollata di studenti e cittadini comuni, è stato presentato il mini documentario prodotto da "Il Civico Giusto," che narra la straordinaria storia di Elena Fabrizi, meglio conosciuta come Sora Lella. Durante i mesi dell'occupazione nazifascista, Sora Lella si distinse per il suo coraggio nell'aiutare numerosi ebrei romani a nascondersi e a sopravvivere in un momento buio della storia della capitale italiana. In quei giorni in cui la furia nazista imperversava per le strade di Roma, Sora Lella, come molti altri cittadini romani, decise di non girarsi dall'altra parte e di mettere in pericolo la propria vita per proteggere coloro che erano perseguitati. Il racconto di questa straordinaria vicenda è stato affidato ai nipoti di Sora Lella, ovvero Simone, Renato, Mauro ed Elena. Il documentario si avvale anche di preziose immagini d'archivio provenienti da istituzioni quali l'Istituto Luce, Rai Teche, Archivio Capitolino e Archivio Riccardi, che sono partner di questo emozionante progetto. La voce narrante del documentario è quella di Paola Tiziana Cruciani, mentre la sceneggiatura e i testi sono stati curati da Maria Grazia Lancellotti. La sigla finale è stata composta da Luca Barbarossa, con il montaggio a opera di Mirko Bertarelli. Questo progetto rappresenta un notevole sforzo collaborativo, coinvolgendo anche gli studenti, mettendo al centro il tema della scelta. Paolo Masini, ideatore e coordinatore del progetto, sottolinea: "In qualsiasi momento, anche nei più drammatici, si può scegliere da che parte stare quando viene calpestata la dignità umana." Maria Grazia Lancellotti, referente ricerca storica e coordinatrice della rete nazionale di scuole "Memorie. Una città, mille storie," ha aggiunto il suo sostegno al progetto. I nipoti di Sora Lella condividono il racconto della loro nonna come un esempio emblematico di solidarietà tra i romani in tempi difficili. Mauro Trabalza ha dichiarato: "La storia di nostra nonna è una storia emblematica del cuore di tanti romani che hanno voluto aiutare gente in difficoltà, la stessa gente con la quale viveva tutti i giorni a Campo de' Fiori e che all'improvviso e senza motivo veniva braccata. Una Roma solidale che manca a tutti noi." Tra i presenti, insieme agli studenti dei licei Vittoria Colonna e Orazio che partecipano al progetto, c'era anche Enrico Bufalini, Direttore dell'Archivio dell'Istituto Luce, che ha elogiato il progetto per essere in linea con la visione dell'istituto e ha promesso di continuare a sostenere iniziative simili. Anche Francesca Cadin di Rai Teche, un altro prezioso partner del progetto, ha lodato il contributo alla storia televisiva e culinaria del paese offerto da Sora Lella e si è impegnata a sostenere ulteriori progetti futuri. Rosarita Di Gregorio dell'Archivio Storico Capitolino ha sottolineato l'importanza di storie come quella di Sora Lella nel rendere omaggio al lato buono dell'umanità, anche nei momenti più drammatici. Per conservare questa memoria storica, l'edificio in cui è stata presentata la storia di Sora Lella sarà dotato di un QR code inciso su una mattonella, che racconterà la storia di quei giorni e della straordinaria donna. Nel frattempo, il mini-documentario può essere visualizzato sul sito www.ilcivicogiusto.it. La mattonella de Il Civico Giusto, realizzata da Dante Mortet, sarà presto collocata all'esterno del ristorante in Via di Ponte Quattro Capi 16, sull'Isola Tiberina. Il prossimo evento de Il Civico Giusto in occasione dell'80° anniversario del rastrellamento è previsto per il 20 ottobre, dedicato a Michele Bolgia, ai ferrovieri e ai finanzieri della Stazione Tiburtina. Un secondo evento è programmato per il 30 ottobre, in onore del partigiano Giuseppe Venturini, presso la biblioteca del Quarticciolo. Il Civico Giusto è realizzato in collaborazione con diverse istituzioni, tra cui l'Archivio di Stato di Roma, l'Istituto Centrale per i Beni Sonori
e Audiovisivi, l'Istituto Luce, il Circolo Gianni Bosio, l'Archivio Capitolino, Rai Teche, la Camera di Commercio di Roma, il Dipartimento Studi Umanistici di Roma Tre, l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio Riccardi, la Roma Lazio Film Commission e la Mano Artigiana di Dante Mortet, responsabile della realizzazione della mattonella artistica. Il Comitato scientifico è presieduto da Michele Di Sivo, Direttore dell'Archivio di Stato di Roma.
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Giuseppe Binetti - “Dentro l’anima”
Il nuovo singolo dell’eclettico artista sugli stores digitali e nelle radio italiane
“Dentro l’anima” è il nuovo e attesissimo singolo del poliedrico cantautore e compositore Giuseppe Binetti, sugli stores digitali e dal 29 settembre nelle radio italiane in promozione nazionale.
Giuseppe Binetti torna, dopo il successo estivo del singolo “Proprio quella notte” presentato in diverse radio d’Italia, più volte disco della settimana e che continua a ricevere ascolti su Spotify (superati i 40.000 stream), con un nuovo singolo dal titolo “Dentro l’anima”! Brano dal ritmo incalzante, dalla produzione impeccabile e dagli arrangiamenti curati nei minimi dettagli; suoni che richiamano il suo stile ormai consolidato con più di 4 album all'attivo (“Solo Rock”, “Oltre il confine”, “Dangerous”, “La libertà” - finalista al Sanremo Rock del 2022). Nuova la collaborazione con il musicista, compositore e arrangiatore Luciano Valente con cui ha realizzato “Dentro l’anima”.
Guarda il video
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Una storia d’amore coinvolgente. La canzone parla di un abbandono, “una tempesta senza preavviso”, una donna forte, ribelle, selvaggi, un’eterna avventura, una vera essenza e la tristezza del nostro protagonista che nel ricordarla non riesce a vivere in quei luoghi immersi di ricordi costanti. Consolatrice la speranza di un ritorno, che aprirà il cuore verso una nuova riappacificazione, seppur non riesce a dimenticarla e dirle addio, avendo comunque un’altra relazione. Con questo brano il nostro Binetti vuole diffondere un messaggio a chiunque viva la fine di una storia d’amore o una storia d’amore tormentata da abbandoni e riavvicinamenti: è una storia che si ripete, quasi sempre, è innata nell’essere umano, ma comunque vada deve sempre rispettare l’altro/a.
Un ringraziamento speciale va a Mauro Dalsogno, presentatore e conduttore della grande e storica radio italiana, Radionorba che in estate si trasforma in un “Festivalbar” portando i big sui grandi palchi del sud Italia, condotto da Alan Palmieri ed Elisebetta Greogoraci. Si ringrazia Miky De Benedictis per la registrazione della batteria.
Di F. Adornetto
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Mauro Curati per Prospettiva Nomade#05 Frammento o dettaglio? Scontro semiserio tra due realtà dell’arte
Nel suo libro di aforismi, “Il dizionario del Diavolo” l’americano Ambrose Bierce, per gli amici <Bitter> (uno che aveva l’amaro in bocca, un giornalista perennemente incazzato col mondo e in particolare con i suoi contemporanei, uno con il dono di spargere sale su tutto ciò che scriveva) alla voce frammento vergò: “Sostantivo maschile. In letteratura composizione che l’autore non è stato capace di finire”. Naturalmente non si fermò solo a questo. Alla voce vanità, per farvi capire il tipo aggiunse: “Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino”. E alla voce tetraggine: “Condizione dello spirito indotta da un cantante negro, da una rubrica umoristica, da una speranza nel paradiso…”.
Non equivocate. Bierce non era un razzista. Era un americano dell’Ohio, nato a Horse Cave Creek nel 1842 ultimo, credo, di nove figli. Un uomo che per sua sfortuna non ebbe mai occasione si ascoltare Ella Fritzgerald (altrimenti non avrebbe mai scritto una stupidaggine del genere sui cantanti neri) ma scrisse un bellissimo libro grazie alla sua esperienza bellica, dal titolo (“Tales of Soldiers e Civilians). Lo citiamo perché la realtà che viviamo oggi, è una narrazione piuttosto frammentata. Una composizione (direbbe lui) piena di inutili dibattiti che non riusciamo mai a finire. Ogni giorno ci si propina un nuovo quesito. Ogni istante, attraverso i social, dobbiamo decidere con chi stare. La nostra vita è un referendum continuo. Ha ragione Di Maio? Salvini? Calenda? E i Benetton? E l’Ilva? E le pensioni? Non ci è dato il tempo di capire, ma solo cliccare “mi piace”, senza essere informati, né acculturati cosicché in ogni bar che si rispetti, tra un caffè e un cappuccino, c’è un idraulico che pontifica sulle leggi del mare, un imbianchino che sproloquia sui ponti in cemento armato e un cretino che accusa i giornalisti di essere tutti prezzolati. Insomma la vita è diventata un percorso ad ostacoli... che dico, un videogioco ad ostacoli. Per l’appunto…è qualcosa di frammentato.
Ma frammento è anche ciò che rimane di qualcosa che non c’è più. Un progetto più grande, una realtà meno contorta, un’idea più luminosa che per qualche motivo è andata in pezzi e che un tempo faceva parte di un tutto forse più coerente o più bello, probabilmente migliore tanto da permettere alla gente di ascoltare, di informarsi e dunque agli imbianchini di parlare di vernici e agli idraulici di tubi. Poi è successo qualcosa…
Ora non so se frammento sia sinonimo di fallimento. Se si tratta cioè dell’unico superstite di un’idea defunta che stava nella mente di un pittore o di uno scultore, fors’anche di un fotografo oppure di un autore come il sottoscritto che non ha la più pallida idea di dove sta andando a parare con questo testo.
Certo è che frammento non va confuso con dettaglio. Sono termini differenti. Parole con pedigree alternativi. Secondo un qualsivoglia vocabolario il primo infatti (frammento), nella seriosa composizione letterario-grammaticale, risulta più autorevole avendo ben quattro significati differenti: parte di un pezzo infranto, parte di un tutto, parte di un’opera letteraria giuntaci incompleta (ma Bierce non sarebbe d’accordo) e infine estratto di un’opera compiuta. Ci sarebbe anche una quinta definizione “Breve composizione del Frammentismo” ma per amore della chiarezza e perché francamente non so cosa sia il frammentismo, lascerei perdere. Dettaglio, al contrario è un termine più modesto. Meno altezzoso. Più popolare. Infatti ha solo due definizioni. La prima è circostanza minuta. La seconda piccola quantità. Tra lui e frammento, insomma, non c’è storia. Ecco allora che per non creare litigiose e stucchevoli permalosità siamo andati a scovare uno scrittore di spessore, Vittorio Emiliani di cui purtroppo qualcuno s’è dimenticato (ma questo è un dettaglio) dove nel suo libro “L’enigma di Urbino” narrando di sé, della sua infanzia e quella di suo fratello Andrea (che a Bologna conosciamo bene), racconta i tanti piccoli ed importanti dettagli che compongono la sua memoria. E qui, a sorpresa, salta agli occhi la prima vera differenza tra frammento e dettaglio. Il primo per quanto più stimato nel mondo dell’arte, non lascia mai memoria di sé, ma solo traccia di qualcosa che non esiste più. Dettaglio al contrario ricuce lo spazio-tempo e lentamente dal particolare permette di risalire al tutto.
Un esempio? Prendete un altro urbinate, il più grande dell’età moderna, Paolo Volponi. Nel suo “Cantonate di Urbino” mentre descrive quel capolavoro rinascimentale che è il Palazzo Ducale dice: “…Dovete cercare di affacciarvi ad ogni finestra del palazzo, se sono chiuse chiedere con cortesia ma con fermezza a qualche custode che ve la apra, [sia] quelle sulla piazza che vi immettono dall’alto sul centro focale della città ideale, sia quelle verso l’interno, sul cortile, che vi danno l’ampiezza e la velocità del motore spaziale rotante, del colonnato come misura ed emblema di tutto il ducato e del suo ordine, quelle più alte e precipitose sul corpo a mattoni della città, della gente, delle sue case, orti e giardini, dell’infinita pazienza e numero di parti del vivere (ecco la forza del dettaglio) della comunità e del fluire della sua umanità.
Dettaglio dunque e non frammento il quale a questo punto, dopo l’autorevole apparire di Volponi in questo immorale confronto, è in chiara difficoltà. Che dire allora in sua difesa? Che frammento non se la deve prendere più di tanto. Ha ancora qualche freccia al suo arco. A esempio la sua capacità di sintesi. Due frammenti della stessa opera messi insieme sono infatti come i punti che nelle nostre prime infantili lezioni di geometria quando a scuola si andava con grembiule e fiocchetto e si ascoltavamo distrattamente quelle astruse regole (di solito insegnate da una donna, perché solo le donne sanno donare fantasia all’aridità dei numeri) ci narravano come l’unione di due punti anonimi e indifferenti formavano sempre una retta. Vale a dire una linea che non è mai da considerarsi un semplice tratto di penna razionale… tutt’altro. ‘E un prodotto mentale. Qualcosa di nostro che creiamo da soli e che unisce e ci porta diritto all’idea dell’arte, forse vera, forse falsa, ma comunque irripetibilmente nostra. Tanto di cappello dunque a frammento (con buona pace di Volponi e di un altro genio assoluto della letteratura come Philip Roth che parlando della sua infanzia a Netwark in “Pastorale Americana” (lo citiamo perché noi non si butta mai via niente dei nostri rimandi) scriveva [“Da allora c’è mai stato un posto che ti ha assorbito altrettanto pienamente nel suo oceano di dettagli? La forza del dettaglio, l’immensità del dettaglio, il peso del dettaglio, la ricca sconfinatezza del dettaglio che ti circonda nella tua giovane vita?”].
Belle parole, nessun dubbio. Ma visto che siamo nel mondo dei social e dei like frettolosi e inconcludenti, visto che dobbiamo decidere (e finire) noi stiamo con la parola frammento che ci fa sconfinare nel vasto mondo della fantasia per sentenziare in conclusione che lo spirito dell’osservatore sta nel frammento. Cioè nel vuoto che esso chiama a riempire. Onore a lui dunque, ma onore anche al dettaglio. In fondo diciamocelo… anche lui ha combattuto bene. Mauro Curati, ottobre 2018
#mauro curati#il frammento#Prospettiva Nomade#Prospettiva Nomade05#fiorilearte#fiorile+#fiorile+tatler#patti campani#gasparo tatler#letteratura#narrativa#arte#arte contemporanea#fotografia#photo#photography#Bologna#bologna event#bologna eventi#bologna arte#eventi cultura#scultura#cultura#appuntamenti#nino migliori#william xerra
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Mauro Curati per Il Frammento
Frammento o dettaglio? Scontro semiserio tra due realtà dell’arte
Nel suo libro di aforismi, “Il dizionario del Diavolo” l’americano Ambrose Bierce, per gli amici <Bitter> (uno che aveva l’amaro in bocca, un giornalista perennemente incazzato col mondo e in particolare con i suoi contemporanei, uno con il dono di spargere sale su tutto ciò che scriveva) alla voce frammento vergò: “Sostantivo maschile. In letteratura composizione che l’autore non è stato capace di finire”. Naturalmente non si fermò solo a questo. Alla voce vanità, per farvi capire il tipo aggiunse: “Tributo di uno stupido al merito del somaro che gli è più vicino”. E alla voce tetraggine: “Condizione dello spirito indotta da un cantante negro, da una rubrica umoristica, da una speranza nel paradiso…”.
Non equivocate. Bierce non era un razzista. Era un americano dell’Ohio, nato a Horse Cave Creek nel 1842 ultimo, credo, di nove figli. Un uomo che per sua sfortuna non ebbe mai occasione si ascoltare Ella Fritzgerald (altrimenti non avrebbe mai scritto una stupidaggine del genere sui cantanti neri) ma scrisse un bellissimo libro grazie alla sua esperienza bellica, dal titolo (“Tales of Soldiers e Civilians). Lo citiamo perché la realtà che viviamo oggi, è una narrazione piuttosto frammentata. Una composizione (direbbe lui) piena di inutili dibattiti che non riusciamo mai a finire. Ogni giorno ci si propina un nuovo quesito. Ogni istante, attraverso i social, dobbiamo decidere con chi stare. La nostra vita è un referendum continuo. Ha ragione Di Maio? Salvini? Calenda? E i Benetton? E l’Ilva? E le pensioni? Non ci è dato il tempo di capire, ma solo cliccare “mi piace”, senza essere informati, né acculturati cosicché in ogni bar che si rispetti, tra un caffè e un cappuccino, c’è un idraulico che pontifica sulle leggi del mare, un imbianchino che sproloquia sui ponti in cemento armato e un cretino che accusa i giornalisti di essere tutti prezzolati. Insomma la vita è diventata un percorso ad ostacoli... che dico, un videogioco ad ostacoli. Per l’appunto…è qualcosa di frammentato.
Ma frammento è anche ciò che rimane di qualcosa che non c’è più. Un progetto più grande, una realtà meno contorta, un’idea più luminosa che per qualche motivo è andata in pezzi e che un tempo faceva parte di un tutto forse più coerente o più bello, probabilmente migliore tanto da permettere alla gente di ascoltare, di informarsi e dunque agli imbianchini di parlare di vernici e agli idraulici di tubi. Poi è successo qualcosa…
Ora non so se frammento sia sinonimo di fallimento. Se si tratta cioè dell’unico superstite di un’idea defunta che stava nella mente di un pittore o di uno scultore, fors’anche di un fotografo oppure di un autore come il sottoscritto che non ha la più pallida idea di dove sta andando a parare con questo testo.
Certo è che frammento non va confuso con dettaglio. Sono termini differenti. Parole con pedigree alternativi. Secondo un qualsivoglia vocabolario il primo infatti (frammento), nella seriosa composizione letterario-grammaticale, risulta più autorevole avendo ben quattro significati differenti: parte di un pezzo infranto, parte di un tutto, parte di un’opera letteraria giuntaci incompleta (ma Bierce non sarebbe d’accordo) e infine estratto di un’opera compiuta. Ci sarebbe anche una quinta definizione “Breve composizione del Frammentismo” ma per amore della chiarezza e perché francamente non so cosa sia il frammentismo, lascerei perdere. Dettaglio, al contrario è un termine più modesto. Meno altezzoso. Più popolare. Infatti ha solo due definizioni. La prima è circostanza minuta. La seconda piccola quantità. Tra lui e frammento, insomma, non c’è storia. Ecco allora che per non creare litigiose e stucchevoli permalosità siamo andati a scovare uno scrittore di spessore, Vittorio Emiliani di cui purtroppo qualcuno s’è dimenticato (ma questo è un dettaglio) dove nel suo libro “L’enigma di Urbino” narrando di sé, della sua infanzia e quella di suo fratello Andrea (che a Bologna conosciamo bene), racconta i tanti piccoli ed importanti dettagli che compongono la sua memoria. E qui, a sorpresa, salta agli occhi la prima vera differenza tra frammento e dettaglio. Il primo per quanto più stimato nel mondo dell’arte, non lascia mai memoria di sé, ma solo traccia di qualcosa che non esiste più. Dettaglio al contrario ricuce lo spazio-tempo e lentamente dal particolare permette di risalire al tutto.
Un esempio? Prendete un altro urbinate, il più grande dell’età moderna, Paolo Volponi. Nel suo “Cantonate di Urbino” mentre descrive quel capolavoro rinascimentale che è il Palazzo Ducale dice: “…Dovete cercare di affacciarvi ad ogni finestra del palazzo, se sono chiuse chiedere con cortesia ma con fermezza a qualche custode che ve la apra, [sia] quelle sulla piazza che vi immettono dall’alto sul centro focale della città ideale, sia quelle verso l’interno, sul cortile, che vi danno l’ampiezza e la velocità del motore spaziale rotante, del colonnato come misura ed emblema di tutto il ducato e del suo ordine, quelle più alte e precipitose sul corpo a mattoni della città, della gente, delle sue case, orti e giardini, dell’infinita pazienza e numero di parti del vivere (ecco la forza del dettaglio) della comunità e del fluire della sua umanità.
Dettaglio dunque e non frammento il quale a questo punto, dopo l’autorevole apparire di Volponi in questo immorale confronto, è in chiara difficoltà. Che dire allora in sua difesa? Che frammento non se la deve prendere più di tanto. Ha ancora qualche freccia al suo arco. A esempio la sua capacità di sintesi. Due frammenti della stessa opera messi insieme sono infatti come i punti che nelle nostre prime infantili lezioni di geometria quando a scuola si andava con grembiule e fiocchetto e si ascoltavamo distrattamente quelle astruse regole (di solito insegnate da una donna, perché solo le donne sanno donare fantasia all’aridità dei numeri) ci narravano come l’unione di due punti anonimi e indifferenti formavano sempre una retta. Vale a dire una linea che non è mai da considerarsi un semplice tratto di penna razionale… tutt’altro. ‘E un prodotto mentale. Qualcosa di nostro che creiamo da soli e che unisce e ci porta diritto all’idea dell’arte, forse vera, forse falsa, ma comunque irripetibilmente nostra. Tanto di cappello dunque a frammento (con buona pace di Volponi e di un altro genio assoluto della letteratura come Philip Roth che parlando della sua infanzia a Netwark in “Pastorale Americana” (lo citiamo perché noi non si butta mai via niente dei nostri rimandi) scriveva [“Da allora c’è mai stato un posto che ti ha assorbito altrettanto pienamente nel suo oceano di dettagli? La forza del dettaglio, l’immensità del dettaglio, il peso del dettaglio, la ricca sconfinatezza del dettaglio che ti circonda nella tua giovane vita?”].
Belle parole, nessun dubbio. Ma visto che siamo nel mondo dei social e dei like frettolosi e inconcludenti, visto che dobbiamo decidere (e finire) noi stiamo con la parola frammento che ci fa sconfinare nel vasto mondo della fantasia per sentenziare in conclusione che lo spirito dell’osservatore sta nel frammento. Cioè nel vuoto che esso chiama a riempire. Onore a lui dunque, ma onore anche al dettaglio. In fondo diciamocelo… anche lui ha combattuto bene. Mauro Curati
#mauro curati#il frammento#narrativa#letteratura#Prospettiva Nomade#Prospettiva Nomade05#fiorile+#fiorile+tatler#patti campani#gasparo tatler#nino migliori#William Xerra#Bologna#Bologna eventi#bologna mostre#event#current events#eventi#arte#arte contemporanea#mostre d'arte#fotografia#photo#photography#pittura
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Al #Costez Telgate (BG) si balla tutto il weekend: 21/7 Gasolina (reggaeton, urban, hip hop), 22/7 Botteghi
Venerdì 21 luglio al #Costez Telgate (BG) il sound è quello di Gasolina: reggaeton, urban, hip hop, ovvero sonorità perfette per l'estate '23. E' musica perfetta per scatenarsi con gli amici, per tutta l'estate.
Ed eccoci a sabato 22 luglio. Al #Costez Telgate (BG) con Botteghi, dj producer bolognese che si esibisce con continuità in tanti top club italiani e pure in Europa. Non solo, ha regalato il suo sound pure sul palco del Jova Beach Party. Il suo percorso discografico lo ha fatto conoscere inizialmente grazie ai suoi Bootleg e Mash-Up suonati dai programmi dance di riferimento delle più importanti radio italiane e successivamente realizzando svariati singoli e remix assieme al suo studio partner Rivaz che lo hanno portato a collaborare con artisti del calibro di Jovanotti, Frankie HI-NRG, Benny Benassi, Mauro Picotto, Maluma e Ackeejuice Rockers. Il progetto discografico Rivaz & Botteghi ha ottenuto negli anni risultati che hanno fatto il giro del mondo grazie ai supporti di David Guetta, Tiësto, Hardwell, Alok, Morten, Fedde Le Grand, Bob Sinclar e Laidback Luke. Quella di Botteghi è una storia in continua evoluzione, per viverla basta seguirlo sui social e soprattutto nelle sue tante serate.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
#Costez Summer Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
info: 3480978529 (Bobe)
Ingresso a pagamento con consumazione
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Al #Costez Telgate (BG) si balla tutto il weekend: 21/7 Gasolina (reggaeton, urban, hip hop), 22/7 Botteghi
Venerdì 21 luglio al #Costez Telgate (BG) il sound è quello di Gasolina: reggaeton, urban, hip hop, ovvero sonorità perfette per l'estate '23. E' musica perfetta per scatenarsi con gli amici, per tutta l'estate.
Ed eccoci a sabato 22 luglio. Al #Costez Telgate (BG) con Botteghi, dj producer bolognese che si esibisce con continuità in tanti top club italiani e pure in Europa. Non solo, ha regalato il suo sound pure sul palco del Jova Beach Party. Il suo percorso discografico lo ha fatto conoscere inizialmente grazie ai suoi Bootleg e Mash-Up suonati dai programmi dance di riferimento delle più importanti radio italiane e successivamente realizzando svariati singoli e remix assieme al suo studio partner Rivaz che lo hanno portato a collaborare con artisti del calibro di Jovanotti, Frankie HI-NRG, Benny Benassi, Mauro Picotto, Maluma e Ackeejuice Rockers. Il progetto discografico Rivaz & Botteghi ha ottenuto negli anni risultati che hanno fatto il giro del mondo grazie ai supporti di David Guetta, Tiësto, Hardwell, Alok, Morten, Fedde Le Grand, Bob Sinclar e Laidback Luke. Quella di Botteghi è una storia in continua evoluzione, per viverla basta seguirlo sui social e soprattutto nelle sue tante serate.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
#Costez Summer Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
info: 3480978529 (Bobe)
Ingresso a pagamento con consumazione
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Al #Costez Telgate (BG) si balla tutto il weekend: 21/7 Gasolina (reggaeton, urban, hip hop), 22/7 Botteghi
Venerdì 21 luglio al #Costez Telgate (BG) il sound è quello di Gasolina: reggaeton, urban, hip hop, ovvero sonorità perfette per l'estate '23. E' musica perfetta per scatenarsi con gli amici, per tutta l'estate.
Ed eccoci a sabato 22 luglio. Al #Costez Telgate (BG) con Botteghi, dj producer bolognese che si esibisce con continuità in tanti top club italiani e pure in Europa. Non solo, ha regalato il suo sound pure sul palco del Jova Beach Party. Il suo percorso discografico lo ha fatto conoscere inizialmente grazie ai suoi Bootleg e Mash-Up suonati dai programmi dance di riferimento delle più importanti radio italiane e successivamente realizzando svariati singoli e remix assieme al suo studio partner Rivaz che lo hanno portato a collaborare con artisti del calibro di Jovanotti, Frankie HI-NRG, Benny Benassi, Mauro Picotto, Maluma e Ackeejuice Rockers. Il progetto discografico Rivaz & Botteghi ha ottenuto negli anni risultati che hanno fatto il giro del mondo grazie ai supporti di David Guetta, Tiësto, Hardwell, Alok, Morten, Fedde Le Grand, Bob Sinclar e Laidback Luke. Quella di Botteghi è una storia in continua evoluzione, per viverla basta seguirlo sui social e soprattutto nelle sue tante serate.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
#Costez Summer Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
info: 3480978529 (Bobe)
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Manca poco per tornare a goderci Lucca. Il Tè, la Tisana e il Caffè delle quattro. L' Aperitivo al tramonto. Caffè Santa Zita. Eleganza unica e suggestiva in una delle piazze più belle di Lucca. Piazza San Frediano. Nel pomeriggio. Pasticceria fresca e secca da gola bambino. Caffè, cioccolate, tisane e tè presentati finemente. La sera. Potrete degustare cocktail fra i migliori della città curati da maestro Mauro Picchi in un contesto di eleganza e professionalità. Accompagnamento dei Cocktail stuzzicante di colori e sapori. Unico per Lucca. . 🍴 Categoria: Cocktail Bar Caffetteria . . 🚗 Indirizzo: Piazza San Frediano Lucca Centro . . ☎ Telefono: : 0583 080155 . . 💶 Fascia di Prezzo: 6-8 € Aperitivo . . 💯 Selezionato: www.riccardofranchini.com . . 🎈 Tavoli Interni e Esterni 🎈 . . #lucca #luccatuscany #tuscany #luccatravel #toscanatravel #luccatoscana #igerslucca #igerstoscana #luccafood #luccaitaly #rovellinelucchesi #tordelli #vinolucchese #luccaphoto #photolucca #winelucca #luccawine #cucinalucchese #slowfood #buccellato #muradilucca #luccasummerfestival #luccacomicsandgames #luccacomics #summerfestival #toscana #bisteccafiorentina #spaghetti #bruschetta #santazita (presso Caffè Santa Zita) https://www.instagram.com/p/B_7oTroAv86/?igshid=1j47sazi6skx
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Prospettiva Nomade#05 Il Frammento Nino Migliori e William Xerra con un racconto di Mauro Curati a cura di Patti Campani
…lo spirito dell’osservatore sta nel frammento. Cioè nel vuoto che esso chiama a riempire. - Mauro Curati
Nino Migliori e William Xerra hanno segnato da protagonisti la scena dell’arte contemporanea. Insaziabili sperimentatori ed infaticabili attivisti, hanno fatto del Frammento uno strumento poetico di continua tensione conoscitiva e creativa. Scisso dal contesto originario, franto, il Frammento oscilla in un costante movimento, una continua intermittenza percettiva, tra senso letterale (reale ?) e dispersione; diventa oggetto narrativo, pur restando fonte primaria, e si trasforma caricato, o meglio impresso, dall’operare dell’artista. Formidabile prerogativa della fotografia è quella di poter decontestualizzare un frammento/immagine e darne una narrazione completamente nuova e Nino Migliori lo fa da sempre, col suo saper portare a messaggio universale ogni frammento di esistenza, comune e straordinaria materia, sempre in un costante divenire sul filo del rasoio della sperimentazione. Le opere presentate in questa occasione appartengono al ciclo LUMEN – Cappella dello zodiaco al Tempio Malatestiano di Rimini. William Xerra del frammento ha fatto una dichiarazione di operare artistico: VIVE. La sua è una costante ricerca verbale e visiva tramite la quale il frammento diviene parte di una completezza altra, nuovamente contestualizzato attraverso una trama narrativa fortemente concettuale su un impianto di grande equilibrio classico. Apparizioni declinate con la poesia che gli è propria. Le opere qui presentate e mai esposte prima appartengono al decennio 1986/96. Al loro fianco è Mauro Curati, giornalista e scrittore. Suo è il testo dedicato - Frammento o dettaglio? Scontro semiserio tra due realtà dell’arte - che sarà disponibile in stampato durante il periodo di esposizione.
Nino Migliori è tra i più autorevoli ricercatori nel campo della fotografia. http://fondazioneninomigliori.org William Xerra è tra i più autorevoli sperimentatori nel campo dell’arte contemporanea. http://www.xerra.it Mauro Curati è giornalista e scrittore. Per molti anni ha coperto la carica di redattore economico e culturale per «l'Unità». Ha organizzato, nelle due edizioni in cui si è svolto a Bologna, il Premio Internazionale Riccardo Bacchelli. Tra le sue opere: Il più bravo degli asini (Diabasis, 2000) , Il segretario parlerà più tardi (Diabasis, 2001), 1964 (Pendragon, 2012) e Nella stanza di Anteo (Pendragon, 2018). Prospettiva Nomade#05 - Il Frammento - è l’ultimo appuntamento della rassegna ideata e curata da Patti Campani. http://fiorile-tatler.tumnblr.com. Fiorile+Tatler via Rialto 29/2 Bologna dal 24 novembre al 24 dicembre 2018 da lunedi a sabato ore 10-12 e 16-19 giovedi pomeriggio chiuso
#patti campani#fiorilearte#fiorile+#fiorile+tatler#gasparo tatler#nino migliori#william xerra#mauro curati#arte#arte contemporanea#pittura#fotografia#photo#photography#lettera#narrativa#eventi cultura#eventi bologna#arte bologna#letteratura#appuntamenti d'arte#Prospettiva Nomade#Prospettiva Nomade05#Il Frammento
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Prospettiva Nomade#05
Il Frammento Nino Migliori e William Xerra con un racconto di Mauro Curati a cura di Patti Campani
…lo spirito dell’osservatore sta nel frammento. Cioè nel vuoto che esso chiama a riempire. _ Mauro Curati
Nino Migliori e William Xerra hanno segnato da protagonisti la scena dell’arte contemporanea. Insaziabili sperimentatori ed infaticabili attivisti, hanno fatto del Frammento uno strumento poetico di continua tensione conoscitiva e creativa. Scisso dal contesto originario, franto, il Frammento oscilla in un costante movimento, una continua intermittenza percettiva, tra senso letterale (reale ?) e dispersione; diventa oggetto narrativo, pur restando fonte primaria, e si trasforma caricato, o meglio impresso, dall’operare dell’artista. Formidabile prerogativa della fotografia è quella di poter decontestualizzare un frammento/immagine e darne una narrazione completamente nuova e Nino Migliori lo fa da sempre, col suo saper portare a messaggio universale ogni frammento di esistenza, comune e straordinaria materia, sempre in un costante divenire sul filo del rasoio della sperimentazione. Le opere presentate in questa occasione appartengono al ciclo LUMEN – Cappella dello zodiaco al Tempio Malatestiano di Rimini. William Xerra del frammento ha fatto una dichiarazione di operare artistico: VIVE. La sua è una costante ricerca verbale e visiva tramite la quale il frammento diviene parte di una completezza altra, nuovamente contestualizzato attraverso una trama narrativa fortemente concettuale su un impianto di grande equilibrio classico. Apparizioni declinate con la poesia che gli è propria. Le opere qui presentate e mai esposte prima appartengono al decennio 1986/96. Al loro fianco è Mauro Curati, giornalista e scrittore. Suo è il testo dedicato - Frammento o dettaglio? Scontro semiserio tra due realtà dell’arte - che sarà disponibile in stampato durante il periodo di esposizione.
Nino Migliori è tra i più autorevoli ricercatori nel campo della fotografia. http://fondazioneninomigliori.org William Xerra è tra i più autorevoli sperimentatori nel campo dell’arte contemporanea. http://www.xerra.it Mauro Curati è giornalista e scrittore. Per molti anni ha coperto la carica di redattore economico e culturale per «l'Unità». Ha organizzato, nelle due edizioni in cui si è svolto a Bologna, il Premio Internazionale Riccardo Bacchelli. Tra le sue opere: Il più bravo degli asini (Diabasis, 2000) , Il segretario parlerà più tardi (Diabasis, 2001), 1964 (Pendragon, 2012) e Nella stanza di Anteo (Pendragon, 2018). Prospettiva Nomade#05 - Il Frammento - è l’ultimo appuntamento della rassegna ideata e curata da Patti Campani.
Fiorile+Tatler via Rialto 29/2 Bologna dal 24 novembre al 24 dicembre 2018 da lunedi a sabato ore 10-12 e 16-19 chiuso giovedi pomeriggio
#fiorile+#fiorile+tatler#il frammento#Prospettiva Nomade#Prospettiva Nomade05#patti campani#gasparo tatler#nino migliori#William Xerra#mauro curati#fotografia#photo#photography#arte#arte contemporanea#letteratura#narrativa#Bologna#Bologna eventi#bologna mostre#eventi#cultura#appuntamenti
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Ibrahim, 24 anni, morto di appendicite e di razzismo
Marco si è sentito male domenica, mentre era con suo fratello e gli amici. Un ragazzo gentile di 24 anni che parlava cinque lingue, impegnato come volontario per tradurre le informazioni ai richiedenti asilo. Si lamentava per i forti dolori all’addome. I crampi che provoca l’appendicite quando si infiamma. È corso in ospedale, dove lo hanno subito dimesso. «Ma io sto malissimo, mi fa male la pancia!», ripeteva. Non gli hanno creduto. Nelle ore successive i dolori aumentano. La sera, Marco non riesce più a stare in piedi. Suo fratello e i suoi amici lo portano alla farmacia di turno, quella di Piazza Garibaldi, a un passo dalla stazione centrale di Napoli. Il farmacista si rifiuta di aprire la porta. Vede il ragazzo contorcersi per il dolore. Lo pregano di chiamareun’ambulanza. Attendono per più di un’ora, mentre Marco è riverso a terra, ma l’ambulanza non arriva. I ragazzi corrono alla fermata dei taxi più vicina, quella di Piazza Mancini. Per accompagnare Marco in ospedale servono dieci euro per la corsa. «Eccoli!», dicono, ma il tassista si rifiuta di caricarli. «Per piacere, sta malissimo!». Niente da fare. I ragazzi sollevano Marco e lo scortano a un’altra farmacia. Il farmacista osserva il ragazzo e gli suggerisce di acquistare farmaci per quindici euro. Marco inghiotte i farmaci, torna a casa, vomita. Suo fratello e i suoi amici tentano di nuovo di chiamare un’ambulanza, invano. Si rivolgono a Mauro, che è medico. Telefona anche lui: «Non possiamo mandare un’ambulanza per un ragazzo che vomita». «Ma sta male – li supplica Mauro – è urgente!». Ricostruisce i fatti parlando al telefono con i colleghi, spiega i sintomi. Marco rantola, ha quasi perso conoscenza. «Niente ambulanza, dovete portarlo a farsi visitare alla guardia medica. Nel caso, poi, l’ambulanza la chiamano loro». Suo fratello e gli amici lo prendono in spalla, corrono disperati verso Piazza Nazionale. Fermano una volante dei Carabinieri ma nemmeno quelli vogliono caricare Marco in macchina. Si rimettono a correre. Quando arrivano a destinazione Marco non risponde più. I medici capiscono che bisogna chiamare un’ambulanza e operarlo al più presto, ma il più presto era prima. Poco dopo l’arrivo in ospedale, Marco è morto.
È morto perché non si chiamava Marco ma Ibrahim Manneh e veniva dalla Costa D’Avorio, come l’abbiamo ribattezzata noi europei nel 1500, quando abbiamo razziato tutti gli elefanti della zona portandoli all’estinzione. La denuncia è partita dai suoi amici: gli attivisti dello sportello medico e legale gratuito dell’Ex Opg Occupato. Stamattina hanno convocato una conferenza stampa per denunciare questa incredibilestoria di razzismo, ingiustizia e malasanità. Non è la prima che denunciano: in un anno di attività ne hanno seguite tante. Quella della ragazza shrilankese alla quale, dopo il parto, non consentivano di riconoscere sua figlia perché non aveva i documenti. «Se entro dieci giorni non riconosci il bambino che hai partorito, vieni denunciato per abbandono di minore». I documenti li aveva persi nell’incendio che aveva distrutto la casa. I Carabinieri non avevano accettato la denuncia di smarrimento perché la ragazza non aveva i documenti. «Ora la bimba ha otto mesi, si chiama Violetta». Quelle delle decine di ragazzi bisognosi di cure mediche urgenti e intrappolati anche loro in un Comma 22: per ricevere cure urgenti servivano i documenti che arrivavano dopo mesi. «Abbiamo aperto un tavolo con la prefettura e abbiamo ottenuto una circolare ministeriale che chiarisce che non c’è bisogno dei documenti per essere curati». Quella delle decine di minorenni soli che arrivano dalla Libia con i segni della tortura addosso: «Li legano, li gettano a terra, li percuotono sotto i piedi e sulle gambe con i bastoni chiodati fino a spaccargli le ossa. Un ragazzo che abbiamo appena visitato ha perso un occhio per una manganellata». Siccome sono ferite cicatrizzate, all’ospedale non vengono refertate, quando invece sarebbe necessario per ottenere asilo politico. Quella di Chek, che rischiava di finire come Ibrahim. «Per mesi lo hanno ricoverato e dimesso senza fargli analisi. Solo grazie al nostro intervento e dopo molte insistenze hanno acconsentito a fargli un emocromo e una elettroforesi dell’emoglobina che ha confermato il nostro sospetto: Chek ha un’anemia falciforme omozigote. Adesso sarà seguito da un centro specialistico e curato in modo adeguato ma se fosse morto, chi avrebbe spiegato perché ai suoi genitori? Chi spiega il perché per i tanti figli che muoiono attraversando deserti e mari?». L’ambulatorio popolare dell’Ex Opg va avanti grazie a una rete di medici volontari. «Molti di loro non hanno alcuna appartenenza politica», spiega Mauro Romualdo, che voleva partire come medico volontario per l’Africa ma poi l’Africa l’ha trovata a Napoli. Ci sono specialisti di medicina generale, il ginecologo Enrico che lavora in una struttura convenzionata, l’ortopedico Francesco detto Ciccio, un primario in pensione, una pneumologa, una psichiatra del Policlinico, specializzandi in Infettologia, medicina interna legale, infermieri e psichiatri allo sportello di ascolto e sostegno psicologico. L’ambulatorio si è costituito grazie alle donazioni, come i due ecografi arrivati da un ginecologo in pensione. «Sono tante le gravidanze che abbiamo seguito. Da poco è nato Denis, il figlio di una ragazza cinese. «Non parlava italiano, ci capivamo traducendo sul telefono». Per questo, all’Ex Opg ci sono anche i corsi gratuiti di italiano. «Vengono a farsi visitare anche tanti abitanti del quartiere e delle altre zone di Napoli. Un napoletano che non sapeva leggere e scrivere sta imparando qui». Il controllo popolare della salute, lo chiamano. Garantire le cure mediche ma anche l’istruzione, l’assistenza legale contro lo sfruttamento e il lavoro nero, il doposcuola, l’asilo, perché le cure non sono solo le medicine, cura è prendersi cura, capire i bisogni, ascoltare. Per salvare Ibrahim sarebbe bastato ascoltarlo e invece è morto di razzismo: un male incurabile, sebbene la ricerca stia facendo passi avanti e passi indietro. Passi indietro a Chioggia, passi avanti a Napoli, all’Ex Opg, dove si aiutano gli immigrati a casa loro, cioè qui. Francesca Fornario-su ilfattoquotidiano
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ANCONA – Il settembre di grande musica e spettacolo di Ancona si apre con uno degli eventi più significativi della città, la Notte Bianca di Ancona che, come lo scorso anno, ospita la serata clou del Festival La mia Generazione.
La Notte Bianca si svolge sabato 7 settembre e interessa il centro cittadino, coinvolgendo alcune delle mete più belle di Ancona: la Mole, il Porto Antico, il Teatro delle Muse, i Musei Civici, Piazza del Plebiscito, e animando l’area commerciale di Corso Garibaldi e delle Piazze circostanti.
Il Comune di Ancona si occuperà di organizzare e coordinare alcuni degli eventi principali, lasciando poi ai singoli esercenti e alle attività la possibilità di organizzare ulteriori attività. a Notte Bianca 2019 assume proporzioni regionali e nazionali, grazie all’incrocio con il Festival La mia generazione.
Il Festival, infatti, sarà presente nel centro di Ancona con due grandi eventi: il concerto dei Subsonica al Porto Antico (inizio alle 21 e 30) e, a seguire, dalle 00:30 circa, il djset di Roy Paci e Alioscia Bisceglia dei Casinò Royale in piazza del Plebiscito.
Il concerto dei Subsonica chiude il loro tour, ed è un concerto unico, dedicato al loro disco più famoso, Microchip Emozionale. Ambientato al Porto Antico, che inaugura così la sua vocazione di sede di grandi concerti, grazie alla co-organizzazione del Comune di Ancona ha un prezzo estremamente contenuto (15 euro).
L’organizzazione ha coinvolto numerosi enti pubblici e soggetti privati, tra cui la Fondazione Cariverona e la Banca di Credito Cooperativo, finanziatori, Amat, Marche Teatro, Arci, Micamole, e altri ancora. “Il Porto antico – sottolinea al riguardo l’assessore alla Cultura Paolo Marasca- è una delle più belle arene d’Italia. L’obiettivo è lanciarla sul panorama nazionale affinché ospiti eventi musicali di grande livello, capaci di portare in città migliaia di persone. Il concerto dei Subsonica è spettacolare e roboante, ed è un unico, non è uguale a nessun altro loro live. ”
Al concerto al porto antico segue il djset di Roy Paci e Alioscia Bisceglia in piazza del Plebiscito: “il festival- conferma l’assessore- vuole essere sempre più presente in città. Parte dalla Mole, ma in due anni avrà una crescita che impegnerà tutta Ancona. Iniziamo da piazza del Papa, puntiamo al centro città per il 2020”.
Accanto ai due grandi eventi del festival diretto da Mauro Ermanno Giovanardi, la Notte bianca propone un calendario ricco che ruota attorno alle piazze principali: piazza Roma, con il concerto di Officina Ancona musica preceduto dalla presentazione della squadra dell’Ancona; piazza della Repubblica con la sfilata di Miss Conero; piazza Pertini con un cartellone dalle 19 di danza e musica cura degli operatori della piazza. Nel mezzo, gli eventi curati dai singoli esercenti. Durante la Notte bianca, i musei civici saranno aperti fino alle 23.
“La notte bianca- interviene ancora l’assessore alla Cultura e al Turismo- sostiene la crescita della città nel Commercio e nell’offerta di intrattenimento. È un grande momento collettivo, che diventa ogni anno più potente e all’insegna della musica. “Invitiamo ad Ancona tutta la regione per una grande festa di musica e spettacolo”
Questo il programma nei dettagli:
PORTO ANTICO
21:30
La mia Generazione Festival presenta:
SUBSONICA IN CONCERTO
biglietto: 15 euro
biglietto in abbonamento con il concerto dei dEUS del 6 settembre alla Mole: 25 euro
prevendite online: vivaticket e ticketonline
prevendite: biglietterie del circuito Amat (ad Ancona Bucchi)
in collaborazione con: Autorità di Sistema Portuale, Fondazione Cariverona, Banca di Credito Cooperativo, Arci, Amat, Raval Family
PIAZZA DELLA REPUBBLICA
21:00
Finalissima Miss Conero Fashion
PIAZZA DEL PLEBISCITO
La mia Generazione Festival presenta:
ROY PACI E ALIOSCIA BISCEGLIE IN CONCERTO
in collaborazione con: Fondazione Cariverona, Banca di Credito Cooperativo, Arci, Amat, Confartigianato e i locali della piazza
PIAZZA ROMA
23:00
Concerto dei giovani di Officina Ancona Musica
PIAZZA PERTINI
Concerto di musica leggera
a cura di: Confartigianato Ancona (organizzatore, il contatto è Luca Casagrande)
Tutti i parcheggi cittadini
ARCHI
UMBERTO I
TRAIANO
CIALDINI
saranno aperti per l’ingresso fino all’una di notte
Si sottolinea che si può ritirare l’auto 24h
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ARF! «Festival di storie, segni e disegni», dal 24 al 26 maggio la quinta edizione
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/arf-festival-di-storie-segni-e-disegni-dal-24-al-26-maggio-la-quinta-edizione/
ARF! «Festival di storie, segni e disegni», dal 24 al 26 maggio la quinta edizione
ARF! «Festival di storie, segni e disegni», dal 24 al 26 maggio la quinta edizione
ARF! «Festival di storie, segni e disegni», dal 24 al 26 maggio la quinta edizione
ARF! «Festival di storie, segni e disegni» compie un lustro, conquistando tutti gli spazi espositivi del MATTATOIO di Roma: il Festival, ideato e organizzato da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi quest’anno si estenderà infatti su più di 10.000 mq, tutti dedicati al fumetto e ai suoi protagonisti!
Oltre all’ampliamento degli spazi, le altre due grandi novità di questa edizione sono la mangARF!, un’area interamente dedicata ai fumetti giapponesi che vedrà la presenza delle case editrici specializzate, un bookshop, una mostra sui trent’anni del manga in Italia e il MANGA CAFE’, uno spazio attrezzato per la lettura dei grandi classici e delle ultima novità e la rafforzata alleanza con il COMICON di Napoli – www.comicon.it – che diventa co-organizzatore e co-produttore della manifestazione.
Tanti gli ospiti internazionali, come Frank Quitely, José Muñoz, Stephane Fert, Bertrand e Hubert Gatignol, Timothé Le Boucher, Stefan Boonen e Melvin e quelli italiani, tra i quali Riccardo Mannelli, Sara Pichelli, Licia Troisi, Casty, Stefano Disegni, Francesco Artibani, Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua, Davide Toffolo, Leo Ortolani, Angelo Stano, LRZN, Gipi, Michela Murgia…
Come sempre non mancheranno mostre di grandissimo prestigio, incontri e confronti con professionisti del settore, Masterclass, Lectio Magistralis e anteprime assolute.
La grande esposizione della quinta edizione di ARF!, destinata agli appassionati di ogni età, è dedicata al mito di TEX e ai suoi settant’anni di imprese memorabili, storie epiche e sfide indimenticabili! https://www.arfestival.it/tex/
Nell’intenso weekend di attività del 24, 25 e 26 maggio, dalle 10 alle 20, sarà possibile inoltre visitare le mostre esclusive di Giuseppe Palumbo (autore del manifesto di ARF!2019, conosciuto dal grande pubblico per Diabolik e Ramarro), dello scozzese Frank Quitely (uno dei disegnatori più amati del mondo grazie alle sue interpretazioni di personaggi iconici come Superman, Batman e gli X-Men), di Attilio Micheluzzi (tra i più incisivi e originali Maestri del fumetto degli anni ‘70 e ‘80) e di Kalina Muhova e Vinci Cardona, vincitori del Premio Bartoli 2018, il concorso dedicato alle giovani promesse del fumetto italiano, istituito sin dalla prima edizione di ARF!, in memoria dello sceneggiatore Lorenzo Bartoli prematuramente scomparso nel 2014. Parallelamente, in collaborazione con l’Instituto Cervantes di Roma, ARF! co-produce anche la mostra “Beyond Blacksad” di Juanjo Guarnido in programma dal 16 maggio al 29 giugno 2019 presso la Sala Dalì al civico 91 di piazza Navona. https://www.arfestival.it/mostre/
Tra le sezioni del Festival, troveremo l’area dedicata alle opportunità professionali – la Job ARF! – uno spazio dove poter mostrare a editor e case editrici il proprio portfolio con idee, progetti e creatività. Anche quest’anno, la call per gli aspiranti autori ha realizzato un incredibile successo: i lavori inviati per essere sottoposti all’attenzione degli addetti al settore sono state infatti più di 4000. www.arfestival.it/jobarf/
Per i più piccoli non mancherà la ARF! Kids, il luogo dedicato all’immaginario dei bambini (a ingresso gratuito fino ai 12 anni) con un ricco programma di laboratori creativi curati da alcuni dei più rinomati illustratori italiani e internazionali, letture ad alta voce, disegni, giochi e tanti libri a disposizione di tutti. www.arfestival.it/kids
Confermate le Masterclass, vere e proprie classi “a numero chiuso” per tutti coloro che vogliono imparare a scrivere, disegnare e colorare con le superstar del fumetto italiano e internazionale come Gabriele Dell’Otto (talento pittorico tutto italiano della Marvel), Yoshiyasu Tamura (maestro giapponese del Manga), Casty (uno dei più importanti autori contemporanei della Disney), Stefano Disegni (uno dei più popolari autori-disegnatori satirici italiani), Katja Centomo (la disegnatrice di W.I.T.C.H e Monster Allegy), Davide Toffolo (fumettista, e voce e chitarra del gruppo Tre allegri ragazzi morti).
Imperdibili le Lectio Magistralis tenute da tre Maestri del fumetto d’autore: tre appuntamenti in tre giorni (dalle 14.30 alle 16), tre pietre miliari della storia del fumetto si racconteranno mentre disegneranno dal vivo nella Sala Talk.
José Muñoz (la leggenda del fumetto argentino, il creatore di Alack Sinner e altri indimenticabili personaggi), Angelo Stano (il disegnatore di Dylan Dog, l’autore dell’indimenticabile numero 1 ma anche degli albi più amati della serie dell’indagatore dell’Incubo), Riccardo Mannelli (fumettista, illustratore, pittore, disegnatore satirico, insegnante, un Maestro dell’arte visiva al servizio di un talento che ha pochi eguali nel mondo della nona arte), accompagnati rispettivamente da Laura Scarpa, Paulonia Zumo e Adriano Ercolani.
Self ARF! è un vero e proprio Festival nel Festival, una caccia ai tesori underground, un appuntamento imperdibile per immergersi nel mondo delle etichette indipendenti in cui sperimentazione e libera creazione artistica sono le parole d’ordine. In quest’area ad accesso gratuito saranno presenti una selezione di autrici e autori, collettivi e microeditori che scelgono di produrre autonomamente i loro lavori al di fuori delle logiche del mercato editoriale tradizionale con linguaggi e segni grafici estremamente diversi. La Self ARF! è coordinata da Francesca Protopapa & Rita Petruccioli e in questa quinta edizione presenta l’esclusiva mostra di Gloria Pizzilli e Tommy Gun Moretti www.arfestival.it/self/
L’ARFist Alley è un luogo di incontro fra gli artisti e il pubblico, differente dalle dinamiche delle signing session agli stand delle case editrici o dei negozi. E come la Self Arf!, quest’anno anche l’Alley sarà una “piazza aperta” ad ingresso gratuito, dove incontrare i professionisti del panorama italiano e internazionale, per ammirare e acquistare tavole originali, stampe esclusive, sketchbook e richiedere commission agli autori!
www.arfestival.it/arfist/
Sin dalla prima edizione ARF! è anche sinonimo di solidarietà: dopo Emergency, Cesvi, Dynamo Camp e Amnesty International, quest’anno il partner solidale del Festival sarà l’UNCHR (L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati).
ARF! è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e Azienda Speciale PalaExpo con il sostegno della Regione Lazio e il patrocinio di Biblioteche di Roma, ed è gemellato con il Treviso Comic Book Festival e Lucca Comics & Games.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
ARF! «Festival di storie, segni e disegni», dal 24 al 26 maggio la quinta edizione
ARF! «Festival di storie, segni e disegni» compie un lustro, conquistando tutti gli spazi espositivi del MATTATOIO di Roma: il Festival, ideato e organizzato da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi quest’anno si estenderà infatti su più di 10.000 mq, tutti dedicati al fumetto e ai suoi […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Chiara Guida
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“I cristiani e le scritture di Israele”, questo il titolo del libro curato da Brunetto Salvarani con saggi di Adriana Destro, Mauro Pesce, Elena Lea Bartolini De Angeli e Erio Castellucci (Edizioni Dehoniane). Si tratta di una riflessione sulle scritture ebraiche, anche nella prospettiva del dia... http://bit.ly/2LMcOaT
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Grande festa di fine estate
Si prevede una grande festa a Forte dei Marmi con la discoteca Capannina di Franceschi. Martedì 28 agostosarà la volta della grande evento di fine estate e festa del patrono di Forte dei Marmi, Sant’Ermete.
Prevista la cena con stile che anticiperà il grande spettacolo pirotecnico programmato come ogni anno dal Comune di Forte dei Marmi.
I suoni della serata saranno curati come sempre dal dj resident del locale Charlie Dee accompagnato dalla voce di Mauro Gonzini. Stefano Busà sarà invece di nuovo al suo pianoforte nell’ormai acclamato Piano Bar della Capannina. Ad accompagnarlo, Stefano Natali dj con il suo revival di qualità.
Ospite speciale Andrea Damante
Le sorprese non finiscono qui, infatti il locale della famiglia Guidi ha pensato di omaggiare anche i più giovani invitando per l’occasione Andrea Damante. Dj e sex symbol che si esibirà dalla consolle del celebre locale.
Conosciuto dal grande pubblico per la sua partecipazione al programma Uomini e Donne, Andrea Damante ha riscosso maggior successo come dj diventando uno degli artisti più richiesti del panorama nazionale.
Chi è Andrea Damante
Classe 1990, Andrea è diventato famoso grazie all’esperienza televisiva a Uomini e Donne con Maria De Filippi. Damante fa il deejay da ben quindici anni, mentre sei anni fa è entrato a far parte di una casa discografica.
Oltre a svolgere l’attività di dj, facendo divertire le persone in discoteca, oggi è anche un produttore di dischi e organizzatore di eventi. L’attenzione mediatica verso di lui è costante essendo riuscito a creare appeal su di sé e la storia con Giulia de Lellis.
Il suo successo come artista però va oltre tutto. La musica è la sua passione più grande. Questo lo sa dimostrare quando è in consolle e le sue capacità di intrattenimento e carisma sono notevoli. In ogni show dimostra di saperci fare veramente con il suo mestiere.
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