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Skank Bloc Bologna: Alternative Art Spaces Since 1977 è un volume a cura di Roberto Pinto e Francesco Spampinato che ricostruisce la storia degli spazi espositivi non-profit a Bologna dal 1977 a oggi. Che si tratti di iniziative individuali, imprese cooperative o centri sociali, questi spazi hanno prodotto un vero e proprio “modello Bologna”, peculiare sia rispetto alla situazione di altre città italiane sia su scala internazionale. Il titolo del libro richiama un brano del 1978 della band post-punk inglese Scritti Politti, emblematico della percezione internazionale di Bologna come epicentro di agitazione politica e innovazione culturale. Il volume include saggi a carattere storico-teorico, interviste con i membri fondatori degli spazi in oggetto, preziosi documenti visivi d’archivio e una mappa infografica che ricostruisce la genealogia del fenomeno. Il progetto è stato vincitore dell’undicesima edizione del bando Italian Council (2022) indetto dalla Direzione Generale per la Creatività del Ministero della Cultura italiano.
A cura di Roberto Pinto e Francesco Spampinato Testi di Roberto Pinto, Francesco Spampinato, Andrea Lissoni, Lara De Lena e Davide Da Pieve ed. MOUSSE, 2024
Alcune pagine sono dedicate a Fiorile Arte
#patti campani#arte#bologna#fiorile+#arte contemporanea#fotografia#artecontemporanea#pittura#art on tumblr#arte italiana#associazione culturale#skank bloc bologna#spazi alternativi bologna#roberto pinto#francesco spampinato#università degli studi di bologna#dipartimento delle arti
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Inquisitor Fifi portrait since we're getting veilguard soon
#my art#my ocs#oc: fioril#dragon age oc#dragon age inquistor#dragon age inquisition#dai#da#da oc#elven inquisitor#elf inquisitor
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got tagged in a picrew game by @drakonovisny and @leafkisser . thamk yew uwu
i made Serila, Mioluvun and Fioril
i tag: @mac-tir @lazy-eye @ava-du-mortain @ottobooty @shift-shaping @thattalviel @vakarians-babe @zevrn @silversynthesis @pixelatedbread @kojottek @spinningphoenix73 @doomed-wasabi
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Corrado Bonomi Rosencrantz e Guilderstern a cura di Edoardo Di Mauro Corrado Bonomi è uno degli esponenti più significativi di quell’area di “concettualismo ironico” che in Italia sta ormai definitivamente imponendosi, complice una diffusa stanchezza nei confronti dell’ininterrotta sequela di trovate neoconcettuali, tanto patinate ed estetizzanti quanto vuote di significato al di là di una diligente ma pedestre citazione di quanto abbondantemente già visto nel recente passato, che hanno qualificato in negativo gli anni ’90. Gli “ironici” si caratterizzano viceversa per una ampia dose di irriverente e caustica irrisione di molti luoghi comuni dell’immaginario collettivo. Da un punto di vista estetico le opere si presentano connotate da un estroso eclettismo, marcato è lo spazio concesso alla decorazione, frequente l’uso della pittura, espressa con modalità analitiche e concettuali, oppure con intervento “primario” su di un ampio repertorio oggettuale. Nell’ambito di un frequente utilizzo di forme provenienti dall’immaginario ludico dell’infanzia assistiamo, inoltre, ad una tipologia compositiva che prevede l’impiego di materiali sintetici e derivati plastici, idonei alla realizzazione di assemblaggi dalla colorazione viva e squillante. Corrado Bonomi, personalità dotata di un curriculum importante ed apprezzata da anni anche al di fuori dei confini nazionali, particolarmente in Germania, adopera l’oggetto con gioia e creatività infantili, mostrandoci il volto di un’arte che è gioco combinatorio, calembour di citazioni in bilico tra cultura “alta” e “bassa”, in grado di stupire chi guarda con soluzioni spiazzanti ed inaspettate, specie per chi si aspetta di fruire l’arte in una dimensione aulica ed inaccessibile. I temi prescelti da Bonomi per le sue originali installazioni castigano con soave ironia i luoghi comuni del rigore concettualista come nella serie dei ��Castelli in aria”, autentici manieri d’epoca confezionati in cartone e sospesi su nuvole di cotone, sdrammatizzano senza negarle retoriche e tragedie nazionali, come nel Mussolini in miniatura affiorante da un piatto di spaghetti al pomodoro in ceramica mentre declama l’incauta dichiarazione di guerra, od ancora stravolgono il concetto di serializzazione dell’opera d’arte con la performance “Pizzeria Belle Arti” dove l’artista, sui classici involucri da asporto realizza su ordinazione, col pennello ed in presa diretta, per poi venderle a costi contenuti, pizze dai molteplici gusti, e questo solo per citare una piccola parte del suo inesauribile repertorio. Esperto nella realizzazione di opere costruite con materiali e rifiuti riciclati, altro aspetto rilevante della sua pirotecnica vena creativa, Bonomi ha studiato, per questa personale nello spazio di Fiorile Arte, una installazione ad hoc. Questa volta il tema trattato, sempre con sagace ironia, è quello del carcere. Dalla vetrata posta a ridosso della strada si potrà ammirare un tipico muro carcerario realizzato con cartoni dipinti. Entrati all’interno della galleria si noterà una porta, anch’essa di cartone, su cui è affissa una targa recante il nome di Rosencrantz e Guilderstern, “gli avi di Bibi e Bibò”, per citare le parole di Bonomi nel descrivere il progetto. Dalla fessura della porta si potrà avere, uno per volta, la visione completa dell’opera. Assistiamo quindi alla consueta ma sempre geniale commistione di elementi sapientemente decontestualizzati da ambiti diversi, dove la tetraggine del luogo di prigionia si stempera con le citazioni letterarie e fumettistiche, per concludersi con un tuffo nel passato della storia dell’arte, con i riferimenti piuttosto evidenti a “Etant donnes” di Duchamp, rispetto alla fessura da cui sbirciare voyeuristicamente la parte finale dell’opera, nonchè all’iconografia tipica delle stampe piranesiane.
Edoardo Di Mauro, gennaio 2004
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derpy comics, featuring Mallet Fioril
hope my writing's a bit tangible;;;
(redhead loser: Mallet mask boy: Sol blue tiefling: Remnousia lion ears guy: Kuro darkskinned elf: Raven)
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fiorile.. may be am wrong now... Taviani may be is david - taavid in some language - related surname... was 1993 Mani Pulite time and the Socialist party by Milano judges accused of crimes and hot and bad... politically the pool of the tribunal was supported by the jew de benedetti and so... Berlusconi - not the worst anyway - that with Martelli and Craxi and Agnelli was deeply accused hosted the film in his theaters... bye... joe...
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Nuovo Mondo Enrico Fuser a cura di Patti Campani
… e se trovassi dimora sul più lontano dei mari. Secondo Natura, W.G. Sebald
Sfogliare i disegni di Fuser riporta ogni volta in modo sorprendente alla dimensione di un tempo lontano, quello delle antiche spedizioni oltre i confini conosciuti alla scoperta dei continenti inesplorati, ai viaggi dei ricercatori del mondo naturale che nel settecento ci hanno riportato incredibili immagini di animali e vegetali fino ad allora sconosciuti, rivelandosi spesso anche formidabili disegnatori e acquerellisti. Molti di quegli splendidi esemplari sono irrimediabilmente estinti ormai, travolti dal cambiamento indotto dai danni di una civilizzazione che ha sempre più il temperamento di un’invasione vandalica da parte dell’uomo verso il mondo naturale e che fa comprendere appieno la differenza tra natura e società. E appare chiaro che tutto si riduce, la proliferazione delle specie è mera illusione, nessuno sa quale sarà il traguardo. (ibidem W.G.Sebald) Ma se al di là di ogni nostro lento ed ostacolato sforzo di rientro da questa distruzione fosse la Natura a segnare una nuova evoluzione, a spostarci con mano possente dalla sua strada? In Nuovo Mondo Enrico Fuser suggerisce forse proprio questa possibilità ed affida all’opera della Natura stessa la salvezza dei generi attraverso nuove specie, metamorfosi che conducono a formidabili incroci tra mondo animale e vegetale o tra generi animali diversi. E così tra disegni effettivamente documentativi troviamo l’Antilocapra corallina che indossa elegantemente rami del fondale marino o il Polipo che sboccia come un fiore con lunghi stami e tentacoli come foglie raccolte a corona, oppure i grandi cetacei che portano sul dorso intere isole vegetali, cactus fioriti e tartarughe ed ancora gufi magnifici con enormi conchiglie a definirne lo sguardo o Granchi cui vengono affidati i colori del tramonto. Una Natura colta in incessante metamorfosi, un luminoso viaggio visionario in un possibile Nuovo Mondo. Patti Campani, gennaio 2018
Fiorile+FramCafè via Rialto 22 – Bologna 3 febbraio -> 31 marzo 2018
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My silly Dungeons and Dragons characters
Robin 'Mosquito' Fioril (Half Elf-Human Wizard: War) Born between an Elven royalty and a human traveler, he was rumored to be cursed by the gods, as he was the only one in his clan who had no druid magic. This never stopped him from trying, though. When his sister mysteriously vanished, he set out to find her and stumbled upon a Deep Dragon, Skugg-Aaska, an ancient and shrewed information broker. In trade for his eye, to see the world and gain information, Skugg-Aaska gave him the ability to cast magic. He chose to go through life as 'Mosquito, the greatest wizard of all time', vowing to learn every spell (except his clan's much begrudged druid spells) and save his sister.
Robin Fioril jr. (Half Elf-Dragon Sorcerer: Draconic Bloodline) Mosquito Fioril's nephew, born to his sister who was protecting dragon eggs in the Feywild. Raised in the Feywild among fairies and draconic half-siblings, he grew a tad naïve to the world outside. Once venturing outside, he witnessed cruelty towards monsterraces, becoming target as he protected a young kobold. His horns broken, his eyes damaged, and beaten bloodied, Robin could only worry whether the kobold got away safely. After this event, also having heard many adventurous stories of his uncle, he vowed to set out to better the lives of minorities, forming a bridge between humanoids and monsterraces. As such, he joined the organization 'Black Tree', believing in their ideals, but not knowing what was their actual plan.
Mallet Fioril (Human Monk: Path of the Astral Self) For as long as Mallet remembers, she was fighting in a colosseum. her mind little more than a beast's, she mindlessly destroyed her opponents. That was until she was bought by her now adoptive father, Robin Fioril jr., who raised her to be more human and treated her with love and care. But Robin had a dark past. The fraction he had been part of, now changed to the name 'Black Hand', required his assistance once more. When Robin refused, he was taken along by them. Mallet had been send off on an errand at the time, but it had been an excuse to keep her safe. Finding an empty house upon her return, she set out to get her beloved Robin back. She'd be the one to safe him this time.
AID000738 Lydia (Laila Myuud) (Drow Elf Rogue: Soul Knife) Growing up, Laila always admired her big sister, Lydia. And as soon as she came of age, Laila joined the same army-fraction, hoping to be of help to her. But it was not to be. During a nightly training, she was forcefully drugged and taken along. She awoke in the presence of a man named doctor Zero. For some reason, the man was obsessed with her. What turned out was: she had been confused for her elder sister. Realizing this error, the enraged dr. Zero forced her into becoming the ideal image he had in his mind of Lydia, making Laila forget her identity all together. Now nothing more than an empty doll, she one day finds herself lost in enemy territory. Plagued by the protocol she is forced to follow, she does all she can to make her way back to her owner.
#I should have made lydia a warforged I know....#also Mosquito would have been better as an artificer. it was still unearthed arcana at the time#dnd character#dnd ocs#they're all related except for lydia oops xD#dnd
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Accrochage
“Il problema della nostra epoca è che è tutta piena di cartelli e priva di destinazioni” questo l’appunto trovato a bordo pagina di quaderno e, come spesso mi succede, senza autore o riferimenti: fiducia in una memoria che è da tempo vagabonda. La cosa particolare è che alcuni giorni fa, in tempi perfetti per questo progetto, un’amica me l'ha suggerito involontariamente inviandomi un link che riportava la citazione completa di autore… coincidenze. Ma tant’è. A ben vedere però farei una piccola, ma significativa, variante al testo di Kronenberger e direi piuttosto che “Il problema della nostra epoca è che è tutta piena di cartelli che indicano destinazioni”. Personalmente preferisco gli indizi alle indicazioni: quanto poco spazio resta altrimenti all’attenzione, all’intuito e alla scoperta se si segue una traccia certa. Meglio perdersi un poco lungo il percorso. Del resto Walser, amato maestro dell’eterno vagabondare nella natura così come nella vita e nell’arte, mi ha insegnato, senza mai deludermi, che in “… un’avventura nomade, dissociata e abbandonata agli incontri più incongrui, casuali e sorprendenti, si abbraccia ogni particolare del circostante e insieme lo si osserva da una invalicabile distanza … “
E questo pensiero mi ha condotta attraverso Accrochage: non volevo dare o avere indicazioni, passare un filo di lettura orientato, ma piuttosto mischiare le carte e dare l’opportunità ad autori diversi tra loro per ricerca ed espressione, di convivere, di confrontarsi e di unirsi in imprevisti incontri. Del resto questo è il tempo o il modo delle espressioni contemporanee, mutanti e aperte, nel quale i confini tra i vari linguaggi sono sempre più labili, difficili da definire e capire, perché si trasformano in continuazione. Accrochage, quindi, un bisticcio o schermaglia, un confronto di lingue, pensieri e poetiche, che rappresenta nel suo insieme una parte dell’espressione artistica attuale, acuta e presente a dispetto di alcuni vuoti propositivi che ci circondano.
Difficile costruire i limiti di una mostra con l’intenzione di non volerla improntare seguendo un tema specifico. Come definire un limite del campo all’interno del quale poter rappresentare l’ordine o il disordine del senso del discorso? Ho scelto di dare un ruolo fondamentale all’insieme cercando di evitare di racchiudere le opere di ogni artista in una situazione di definizione ed invitando artisti in grado di attraversare liberamente ogni contesto espressivo, abbattere generi di appartenenza o correnti e creare una sorta di rebus nel quale poter rintracciare una soluzione, possibile solo tenendo conto dell’ insieme.
Ho chiesto espressamente agli artisti invitati di partecipare con più lavori e su un formato contenuto per poter realizzare un’onda multiforme di immagini che andasse ad invadere in maniera serrata lo spazio, li ho invitati a lasciare andare un’ immediata leggibilità personale per puntare sulla forza di una coralità a più voci.
Un’opera unica, quindi, ad occupare i limiti fisici del locale in una proposizione senza soluzione di continuità tra un autore e l’altro, tra una tecnica e l’altra. Più di sessanta artistia rappresentare pittura, fotografia, grafica, illustrazione, installazione, video, mail art e quanto nasce dalla contaminazione dei singoli ambiti.
Un flusso continuo che contenga , spavaldo, dissonanze e armonie di questa modalità nomade e inquieta . E da questo flusso bisogna lasciarsi assorbire, prestargli attenzione, dare senso e presenza ad ogni singolo passaggio ad ogni frame che lo compone. Del resto le relazioni e le intersezioni si possono strutturare solo attraverso il dettaglio o il frammento, appunto. E qui naturalmente si entra nel merito dei singoli lavori, dell’opera nella sua unicità, nel filo armonico della poetica di ogni singolo artista che possiamo riconoscere e rintracciare, come una voce amata, all’interno del coro di commistioni di segni e linguaggi.
La partecipazione così numerosa rende impossibile dedicarmi con parole ad ogni singola presenza senza cadere in una sintesi parziale e vaga; solo la visione accurata delle opere stesse può accompagnarci in questa conoscenza. E se l’incessante bombardamento di immagini e di informazioni spesso portano la vista ed insieme il pensiero ad essere distratti e superficiali, qui, forse, le dissonanze possono esserci d’aiuto: farci da inciampo per condurci a rallentare il movimento e salvarci dal battere il naso contro la disattenzione.
Patti Campani, maggio 2013
ACCROCHAGE un progetto a cura di Patti Campani
Partecipano:
Claudio Alba, Marco Ara, Aseret Marille, Giampaolo Atzeni, Angelo Barile, Pietruccia Bassu, Lancillotto Bellini, Mauro Bellucci, Davide Bonazzi, Barbara Bonfilio, Carmine Calvanese, Silvia Camagni, Totò Cariello, Daniele Carnovale, Luna Cesari, Daniele Contavalli, Corti Manuela, Michele D’Agostino, Laura della Gatta, Federica De Ruvo, Luca Di Martino, Fernando Di Nucci, Roberta Fanti, Fathi Hassan, Massimo Festi, Roberta Filippelli, Maria Grazia Galatà, Alberto Gallingani, Marina Gasparini, Anna Girolomini, Vittorio Gui, Piotr Hanzelewicz, Holly Demetra Heuser, Gabriele Lamberti, Marco Lavagetto, Paolo Maggi, Bruno Mangiaterra, Luigi Mastrangelo, Viviana Mauriello, Antonella Mazzoni, Gianfranco Milanesi, Mauro Molle, Monalisa Tina, Daniela Montanari, Sabrina Muzi, Emilio Nanni, Nieddu Gianni, Marilena Pasini, Simone Ponzi, Loredana Raciti, Nicola Rotiroti, Mauro Sambo, Gianfranco Sergio, Mike Michele Sigurtà, Gabriele Talarico, Elettra Tam Vania, Danilo Vaiz, Vittorio Valente, Samantha Vichi, Stefano Scheda, Sozzi Valentina, Xel, Roberto Zizzo
Opening: sabato 8 giugno dalle 19 alle 23
Fiorile+spazioUN1CO, via baruzzi 1\2 Bologna
8 - 18 giugno
#patti campani#arte#bologna#fiorile+#arte contemporanea#fotografia#artecontemporanea#art on tumblr#arte italiana#scrittura#accrochage#videoarte#scultura#pittura#futuro#artcurator
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solavellan angst from may 2021
#solavellan#oc: fioril#dragon age#inquisitor lavellan#lavellan x solas#solas x lavellan#female lavellan#lavellan#solavellen hell#solavellan angst#dragon age oc#dragon age inquisition#dai#solas#solas dragon age#she dies lmao#i dont have any plans on what shed do in da4 so shes ded until the game comes out
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Fioril and Solas' kid is named Poppy
#hnnn#im playing sims and they just had a baby 🥺#this is now canon#im officially joining the solavellan baby gang#no aus this is now reality#oc: fioril#my ocs#poppy 😭
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Antonella Mazzoni
#2 Protagoniste
a cura di Edoardo Di Mauro
(…) La Mazzoni è esponente di fama consolidara di quella generazione emersa tra la metà degli anni '80 e i primi anni '90. Il suo è un lavoro che, pur ponendosi su di un livello di notevole piacevolezza fruitiva, si struttura come complesso e stratificato da un punto di vista linguistico. Sono opere concettuali attraversate da una forte dose di ironia, come nella miglior tradizione italiana. Ulteriore elemento atipico è l'uso di un repertorio formale non basato su un uso diretto dell'oggetto o della componente installativa, ma evocato col tramite di una pittura minuziosa ai limiti dell'iperrealismo e supportata da didascalie linguistiche fondamentali per costruire il senso complessivo dell'opera. L'installazione pittorica proposta per la personale a Fiorile Arte, intitolata Acqua, stigmatizza la tensione e l'equilibrio esistenti in arte, tramite l'uso di un repertorio ispirato all'immaginario dei cartoons degli Antenati e dei Pronipoti ed al gioco dell'oggetto nasosto tipica del vissuto infantile. Da qui la sigla dell'allestimento e la scritta fuochino cha compare alla base delle tele, ad indicare il cammino graduale e privo di certezze definitive proprio dell'arte.
Edoardo Di Mauro, dicembre 1999
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the gang..... until a bunch of them left again, because imagine keeping the same character for the whole damned campaign.....
Mallet Fioril, Human Monk Remnousia Fang, Tiefling Warlock Koga Foster, Half Tiefling Bard-Warlock Ruby Navista, High Elf Artificer Casserole Dro Forbuil, Dragonborn Barbarian Raven Shadowlane, Wood Elf Rogue Lun Fuo, Half Minoteur Barbarian-Wizard Brio Pridescar, Shapeshifter Fighter
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