#mago le fay
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Just a spooky little guy~
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Banco Del Mutuo Soccorso - Il Giardino del Mago
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IL GIARDINO DEL MAGO
Da bambino ci montavo su
Al cavallo con la testa in giù
Galoppavo senza far rumore
Gli zoccoli di legno che volavano sui fiori
Non sciupavano i colori
Stan cantando al mio funerale
Chi mi piange forse non lo sa
Che per anni ho cercato me
E passo dopo passo con le spine ormai nei piedi
Tanto stanco, stanco
Io sono arrivato nel giardino del mago
Dove dietro ogni ramo crocifissi ci sono
Gli ideali dell'uomo, grandi idee invecchiate
Nel giardino del mago io sto appeso ad un ramo
Dentro un quadro che balla sotto un chiodo nell'aria
Sono là che ho bisogno di carezze umane più di te
Il tempo va, il tempo va, passa
Il tempo va, il tempo va, passa e va
E tu che fai? E tu che fai? E tu?
E tu che fai? E tu che fai? Che fai?
Sono finito ormai quaggiù
(Ma vieni via, ma vieni via, vieni via)
Non posso tornare, resterò
(Se resterai se resterai che farai?)
Ogni creatura del giardino del mago
Vive tutto il suo tempo dentro un albero cavo
C'è chi ride, chi geme, chi cavalca farfalle
Chi conosce i futuri, chi comanda le stelle come un re
Comanda le stelle, comanda le stelle, comanda le stelle, comanda le stelle
Un re che comanda non c'è
Com'è strano oggi il sole
Non si fa scuro, chissà perché
Forse la sera non verrà a uccidermi ancora
Ha avuto pietà solo ora
Per pietà della mia mente che se ne va
Il giorno aspetterà
Per me si fermerà un po' di più
Vedo già foglie di vetro
Alberi e gnomi corrersi dietro
Torte di fiori e intorno a me
Leggeri cigni danzano
A che serve poi la realtà?
Coi capelli sciolti al vento
Io dirigo il tempo, il mio tempo là
Negli spazi dove morte non ha domini
Dove l'amore varca i confini
E il servo balla con il re
Corona senza vanità
Eterna è la strada che va
BANCO MUTUO SOCCORSO
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diario del giorno
• appena rientrato a casa chissà come mi sono convinto di fare alcune cose da adulto. ho sistemato nell’armadio tutti quei vestiti che negli ultimi giorni avevo accumulato sia sulla sedia sia sul cesto dei panni sporchi. qualcosa mi costringeva a non rimetterli via ma ero comunque spinto a piegarli in modo ordinato. ho addirittura cucinato il pranzo da portare a lavoro domani, poiché già so che domani mattina non avrò tempo di mettermi ai fornelli. non ho ancora messo in coppia i calzini tolti dallo stendino qualche giorno fa, perché sembra un lavoro meticoloso che sento di non avere le energie per fare. colpa anche della delusione dell’ultima volta, quando un calzino era rimasto solo.
• ci sono rimasugli di noi ovunque e io vorrei soltanto poterli raccontare così come li ricordo, quando mi ritornano in mente bell’e buono, senza la paura di annoiare chi mi ascolta. ho ricordato improvvisamente che nel ripiano in cucina ci sono ancora i biscotti che avevamo comprato insieme per quando avremmo avuto fame nei pomeriggi che avremmo passato a casa. vorrei rivederci quel giorno, durante la scelta dei biscotti giusti davanti lo scaffale del supermercato e ritrovare l’espressione del nostro amore bello e ingenuo.
• ripenso a un bambino che ho servito oggi, un cosino alto così che sembrava assai sveglio. mi parlava direttamente e non tramite i genitori come fanno quasi tutti i bambini, bisbigliandogli i gusti dei gelati perché li dicano a me. questo no, mi ha detto i gusti in modo deciso, mentre la mamma faceva altro al cellulare. mentre gli porgevo il gelato ho notato che aveva un cartellino sul petto con su scritto “ciao, mi chiamo matteo”, forse rimasto lì dopo una festa. così gli ho detto, “goditi il tuo gelato, matteo”. lui mi ha guardato sorpreso, era incuriosito e non spaventato. mi ha chiesto “e tu come fai a sapere il mio nome?”. la mamma è scoppiata a ridere. mi sono piegato sul banco e gli ho bisbigliato “sono un mago”. un bambino così sveglio eppure così teneramente scemo. spero comunque che la mamma gli abbia detto il trucco, altrimenti avrò creato un trauma nel piccolo matteo. poi è tornato per chiedermi dell’acqua e mi ha detto che il gelato era buono.
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Encrucijada de hechicería
Título: “Encrucijada de hechicería”
Pareja: Morgan le Fay X Stephen Strange (Amor).
Palabras: 523 palabras.
Rating: B.
Square: I2 “Blue collar warlock”.
Sinopsis: Desventajas de ser el Hechicero Supremo.
Advertencias: Final triste, amor prohibido.
N/A: Esta es mi entrada para el bingo de Marvel Rare Pair Round 2 2023. Annie MRP-066.
También puedes leerlo en Wattpad y Ao3.
Si te gusto por favor vota, comenta y rebloguea.
No doy ningún permiso para que mis fics sean publicados en otra plataforma o idioma (yo traduzco mi propio trabajo) o el uso de mis gráficos (mis separadores de texto también están incluidos), los cuales hice exclusivamente para mis fics, por favor respeta mi trabajo y no lo robes. Aquí en la plataforma hay personas que hacen separadores de texto para que cualquiera los pueda usar, los míos no son públicos, por favor busca los de dichas personas. La única excepción serían los regalos que he hecho ya que ahora pertenecen a alguien más. Si encuentras alguno de mis trabajos en una plataforma diferente y no es alguna de mis cuentas, por favor avísame. Los reblogs y comentarios están bien.
DISCLAIMER: Los personajes de Marvel no me pertenecen (desafortunadamente), exceptuando por los personajes originales y la historia.
Anótate en mi taglist aquí.
Otros lugares donde publico: Ao3, Wattpad, ffnet, TikTok, Instagram, Twitter.
Tags: @sinceimetyou @black23 @unnuevosoltransformalarealidad @azulatodoryuga
En los rincones más oscuros del multiverso, donde los planos colisionan y las realidades se entrelazan, existía un rincón olvidado en el que un Hechicero Supremo residía. Stephen Strange había experimentado innumerables batallas épicas y salvado el mundo en incontables ocasiones
Un día, mientras Strange exploraba dimensiones desconocidas, se topó con una presencia misteriosa, Morgan le Fay. Ambos se sorprendieron por la presencia del otro, aunque sus mundos eran radicalmente diferentes.
Morgan, al contrario que Strange, era conocida como una bruja malvada, pero detrás de su enigmática fachada yacía una compleja historia llena de pérdida y soledad. La magia era el único consuelo en su vida, una herramienta para protegerse de un mundo hostil que la temía.
Durante días y noches, Strange y Morgan compartieron conocimientos y experiencias. A través de sus conversaciones, Morgan comenzó a ver a Strange de manera diferente, no solo como el poderoso mago que conocía el mundo, sino también como un hombre con dudas y anhelos, luchando por equilibrar el deber y la pasión.
Por otro lado, Strange quedó cautivado por la sabiduría de Morgan y su comprensión única de la magia. La magia, que alguna vez había sido solo una herramienta para él, se convirtió en un medio para descubrir el significado más profundo de su existencia.
A medida que su relación se profundizaba, Strange y Morgan comenzaron a explorar juntos los rincones más oscuros del multiverso, enfrentando peligros inimaginables y descubriendo secretos que habían permanecido ocultos durante milenios. Con cada nuevo descubrimiento, su conexión crecía más fuerte, y pronto se dieron cuenta de que se habían enamorado.
A pesar de las diferencias en sus mundos y sus reputaciones, Strange y Morgan se enamoraron. Sin embargo, sus sentimientos no eran compartidos por todos. Muchos magos y brujas los consideraban una pareja peligrosa, uniendo fuerzas entre dos mundos opuestos.
Incluso varios aseguraron que era algo que nunca debió haber pasado y otros tantos estaban horrorizados.
Un día, mientras exploraban una de las tantas dimensiones, encontraron un objeto que había sido buscado durante siglos por los magos más poderosos del multiverso. Aquel objeto que tenía el poder de controlar el tiempo, la cual había sido perdida desde hacía mucho tiempo. Los dos sabían que debían protegerlo a toda costa, ya que su poder podría ser utilizado para hacer el bien o para causar daño.
Pero otro problema apareció en sus vidas, sabían que el resto de hechiceros iban a separarlos de una u otra manera, incluso si eso significaba una guerra.
Strange y Morgan se encontraron en una encrucijada. Sabían que el resultado de la batalla podría poner fin a sus vidas y a su amor. Pero también sabían que no podían dar la espalda a su deber.
Fue en ese momento que Morgan tomó una decisión. Ella usaría toda su magia para proteger a Strange durante la batalla, incluso si eso significaba su propia muerte. No le importaba el costo, tal vez en alguna otra vida podrían estar juntos.
Esa noche, Morgan lo envió a un lugar seguro mientras él dormía, esperaba que algún día la perdonara y entendiera sus razones, quizás los rumores sobre ella eran ciertos.
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ChatBox・Сhatbot IA in inglese su App Store
Sono ChatBox, il tuo fedele chatbox IA basato sui modelli innovativi ChatGPT API e GPT-4.Cosa posso fare? Diversi compiti! Sono un chatbot intelligente sviluppato su ChatGPT API e GPT-4 e queste sono solo alcune delle mie competenze di intelligenza artificiale:LAVORARE CON IL TESTO:Dalla stesura di discorsi e saggi alla composizione di e-mail e curriculum di tutto, ti copro le spalle. La mia esperienza di chatbot basato sull'IA va oltre la semplice correzione grammaticale e ortografica: posso anche aiutarti a perfezionare il tono e lo stile della tua scrittura per garantire un risultato in sintonia con il tuo pubblico di riferimento. Grazie alle mie funzionalità di chat IA basate sui più recenti modelli ChatGPT API e GPT-4 in italiano, la tua scrittura è destinata a stupire anche i madrelingua! Inoltre posso aiutarti a promuovere le tue mosse sui social media! Che si tratti di creare didascalie per Instagram o sviluppare scenari per i video di TikTok, essendo creato su ChatGPT API e GPT-4, sono qui per aiutarti.ESTRARRE IL TESTO DALLE IMMAGINI:Se hai una foto o uno screenshot, condividilo con me e in un attimo analizzerò l'immagine per riconoscere qualsiasi testo. SQUADRA DI ASSISTENTI IA:Non sono un semplice bot monofunzione alimentatore dalle tecnologie ChatGPT API e GPT-4 in italiano. Posso contare su un intero team di assistenti IA. Che tu stai dando libero sfogo alla tua creatività con Pensatore creativo o esplorando la saggezza delle stelle con Astrologo, per ogni situazione dispongo di un assistente IA.GENERE IMMAGINI DAL TESTO:Non solo immagini sono un mago con le parole, ma essendo costruito sull'avanguardia di ChatGPT API e GPT-4, posso anche convertire il testo in straordinarie. SINTETIZZARE:In qualità di chatbot IA basato su ChatGPT API e GPT-4 che supporta l'italiano, riesco a generare velocemente riassunti di testi lunghi, pagine web e PDF.IDENTIFICARE GLI OGGETTI NELLE IMMAGINI:Se sei in viaggio e vuoi saperne di più su un monumento, ti basterà scattare una foto e ti fornirò informazioni sulla sua storia e sul suo significato. Se stai cercando di identificare una pianta, grazie alle mie capacità basate su ChatGPT API e GPT-4 posso aiutarti anche in questo.OCCUPARMI DI MATEMATICA:In quanto chatbot IA intelligente sviluppato sulle tecnologie ChatGPT API e GPT-4 all'avanguardia, riesco a semplificare concetti matematici complessi e offrire spiegazioni passo per passo per permetterti di affrontare qualsiasi compito di matematica. BOT BASATO SULL'IA CON ISTRUZIONI PERSONALIZZATE:Dammi istruzioni per adattare completamente le mie risposte alle tue esigenze. Forse fai l'influencer sui social media o sei un insegnante nelle scuole? Sentiti libero di condividere tutte le informazioni che ritieni necessarie! Inoltre, grazie alle mie capacità basate su ChatGPT API e GPT-4 riesco a generare risposte in vari formati, dal testo con collegamento alle righe di codice.COMPOSITORE:Ti basta scegliere il genere e la durata desiderati e, grazie alle mie competenze basate su ChatGPT API e GPT-4, creerò un brano musicale per te. NARRATORE:Essendo sviluppato sulle tecnologie ChatGPT API e GPT-4 che supporta l'italiano, riesco a creare storie illustrate sia per bambini che per adulti.Scarica subito l'app ChatBox sviluppata sui modelli ChatGPT API e GPT-4 in italiano e apri il mondo dell'intelligenza artificiale con un personale chatbot tascabile basato sull'IA!ABBONAMENTO PREMIUM • Puoi abbonarti per avere accesso illimitato ad alcune funzionalità dell'app. • Gli abbonamenti vengono fatturati automaticamente in base alla tariffa del piano di abbonamento selezionato.Tutti i dati personali sono protetti in conformità con le Condizioni d'uso e l'Informativa sulla privacy: http://florate.io/projects/chatbox/ios/privacy/ http://florate.io/projects/chatbox/ios/terms/ Source link Read the full article
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something real out of all these phony people (celric)
cmechathin:
Desceram do helicóptero com o vento forte batendo no rosto, já que se encontravam em cima de um monte. Celeste olhou para cima e viu o majestoso castelo Le Fay, morada de Morgana, com sua arquietura gótica deslumbrante enfeitada por pontos de luz que davam um ar mágico ao local. Quando sua mãe a alcançou, as duas caminharam até a entrada, onde as cabelereiras presentes correram para ajeitar os cabelos bagunçados pela ventania. Se encontravam reunidos ali ela, Eleonor, Madeleine e George, seu padrasto. Leonard, Ester, seus tios e seu primo, o irritante Nolan, chegariam em outro helicóptero logo atrás deles e os encontrariam na antesala de jantar junto à outra meia dúzia de Mechathins. A maga de fogo caminhou pelo castelo até seu destino com certo embrulho no estômago, não apenas por estar um pouquinho mais perto da energia de sua ancestral, mas também pela perspectiva de reencontrar a Anciã. Já tinha conhecido diversas figuras importantes no país, inclusive a Presidente, mas nunca ficava nervosa assim. Aquela era uma mulher que tinha poderes cuja extensão era difícil imaginar, pois os mistérios de Morgana eram guardados à sete chaves. Pode ser que as histórias que contavam sobre ela e suas habilidade fossem exageradas, mas também era possível que o que falavam fosse apenas um fragmento do que podia fazer. Ava sabia mais do que qualquer outro mago do país. Talvez, se quisesse, poderia descobrir coisas sobre Celeste que ninguém mais conhecia com um toque. Talvez já soubesse. Ela era uma Bondurant de nascença, sim, mas nem mesmo esse fato diminuía o respeito que tinha por aquela maga. A morena teria dificuldade em falar essas coisas em voz alta, é claro, mas suas atitudes quando estava perto dela deixavam o recado claro. Tentou respirar fundo ao chegar porta da antesala. Ava não estava ali ainda, chegaria depois, então teria 40min para relaxar antes de estar em sua presença. Não poderia tomar muito álcool para se acalmar, dessa vez, no entanto. Quando entrou no ambiente, encontrou seus familiares restantes sob o som de uma pequena orquestra. Conversas começaram a fluir naturalmente ao se dividirem em poucos grupos, mas o silêncio caiu quando as portas se abriram novamente. Antes da Anciã, teria que encarar os Bondurants antes. Se cumprimentaram amistosamente, mas ninguém fez questão de prolongar a conversa. Quando ouviram o mesmo som outra vez, todos viraram-se para olhar. Na entrada, se encontrava Aurora Bondurant e Cedric Bondurant, que estava irritantemente atraente. Ambos usavam azul, é claro, mas o mago de ar trajava uma roupa formal elegante, que o fazia parecer um príncipe e tirava toda a atenção da matriarca. Pelo menos, a atenção dela. Cedric esbanjava uma calça azul e um fraque de veludo da mesma cor, com uma blusa branca de gola alta por baixo e botas até o joelho. Como um reflexo, Celeste o imaginou no seu quarto, com a blusa meio aberta e cabelo um pouco mais bagunçado… mas pegando-se no flagra, fez questão de virar o corpo novamente, ignorando até mesmo os cumprimentos educados dos recém chegados e voltando à sua conversa. Não precisavam fingir simpatia ali, onde só tinham Mechathins e Bondurants, e poderiam expressar sua animosidade abertamente. Pelo menos, até a Anciã chegar. Sua mãe era mais forte que ela, entretanto, e trocou algumas palavras educadas com Aurora. A maga de fogo a seguiu e cumprimentou friamente a matriarca e o governador atual de Victoria. Porém, pelo tempo restante de espera, com um copo de champanhe intocado nas mãos e uma sensação de nervosismo cada vez maior na barriga, Celeste tentou ignorar a existência dos Bondurant. Preferia conversar com Nolan sobre assuntos os quais ele obviamente não entendia.
Dando três tapinhas no braço da mãe ao se desvencilhar dela com suavidade, cumprimentou rapidamente o governador, que também era seu tio, e seguiu para um dos cantos da sala. Fugia, ao mesmo tempo, de ter que jogar assunto fora com quem sua mãe se aproximasse, da possibilidade de cruzar olhares novamente com Celeste e também do encontro com os espíritos vagantes de antigos moradores ou visitantes daquele castelo.
Em seu caminho entre os presentes, percebeu que a pequena Madeleine Mechathin também estava ali, timidamente próxima a sua irmã. Ela notou seu olhar e ambos abriram sorrisos cheios de segredos. Cedric piscou um olho para a mais nova, mas não parou seu caminhar, sem querer levantar suspeitas. Enquanto virava a cabeça, achou que percebeu a mão de Celeste agarrar a da irmã, que se levantava para um possível aceno.
Observou de seu novo canto a pequena orquestra e manteve-se em silêncio por quase um minuto até ter Bryce ao seu lado. Seus cabelos ruivos caíam em ondas estilizadas por seus ombros e, talvez para combinar com eles, ela não usava azul ou vermelho como a maioria dos presentes, mas verde-grama. Encostando-se na parede, a maga de terra alisou o vestido de cetim e olhou em volta mais nervosamente do que estava acostumado a vê-la se mover. Cedric ergueu as sobrancelhas levemente, aproveitando a pausa para zombá-la.
— Saudades? Não passamos tempo suficiente juntos no dia a dia? — Cutucou, também se encostando contra o papel de parede antigo, mas bem cuidado.
A ruiva o olhou apenas para revirar os olhos claros em sua direção.
— Cala a boca. — Ela disse, em voz baixa, embora um sorrisinho tenha aparecido no canto de seus lábios.
Cedric podia compreender seu nervosismo, porém. Geralmente, Bryce comparecia a eventos desse porte no máximo como funcionária. Talvez não soubesse como se portar exatamente, sem uma desculpa profissional para estar ali. Além disso, iriam encontrar a Anciã em alguns instantes e ela era, no imaginário popular, uma figura quase tão imponente quanto a própria Morgana.
— Só aja como se fosse superior a todos, mesmo que todo mundo nessa sala esteja no topo da cadeia alimentar. — Aconselhou, sem tanto tom de brincadeira. Ele mesmo gostaria de um cigarro para passar por aquela noite. — Assim te respeitam como uma de nós.
Apesar do sobrenome, Bryce não compartilhava de muitos dos privilégios de Cedric. Ela o fitou por alguns segundos, pensativa, e depois voltou a encarar seu entorno. O Bondurant fez o possível para que uma taça de champanhe chegasse depressa às mãos da amiga.
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Não conseguiu escapar de uma conversa com o governador por muito tempo e estava no meio de uma discussão com ele e Bryce sobre as cheias dos rios de Victoria quando dois guardas do castelo, em uniforme militar roxo pomposo, abriram a porta dupla ao lado da orquestra.
— Vossa Digníssima, a Anciã. — Um deles anunciou com seriedade e clareza, trazendo um silêncio absoluto ao local.
Até mesmo Cedric prendeu a respiração na espera de dois segundos até que a idosa cruzasse a entrada.
A Anciã tinha pouco mais de setenta anos e carregava uma aura de poder sem igual mesmo com a idade avançada. Também de roxo escuro, seu longo vestido combinava com a capa de mesma cor, que se arrastava por meio metro no chão. Ela os ofereceu um sorriso leve enquanto adentrava o cômodo com uma paciência que apenas a idade e seu treinamento poderiam trazer.
— Boa noite, queridos. — Ela finalmente disse, parando próximo à banda.
Como a etiqueta exigia, as matriarcas foram as primeiras a cumprimentá-la. Chegando perto, dobraram os joelhos e as cabeças à sua frente, em uma reverência curta, e todos na sala as imitaram nas boas vindas, sem sair do lugar. Cada uma das senhoras beijou as mãos da mais velha e trocaram algumas palavras sorridentes. Depois disso, foi a vez do governador de Victoria e Cedric já se afastou de Bryce, pois logo seria sua vez.
Celeste se pôs ao seu lado quando se aproximou o suficiente e ele arriscou uma olhadela discreta para a morena antes de se dobrar respeitosamente de novo.
— Vossa Digníssima… — Falaram quase em uníssono.
A Anciã era uma maga de ar, como ele, e trazia atrás dos olhos uma versão mais madura do mesmo brilho travesso que se encontrava na maioria das crianças de ar. Cedric sempre sorria um pouco com a visão e naquela vez não fez diferente.
— Sempre bom vê-la. — Seu comentário foi sincero. Por mais que fosse uma figura de respeito, por vezes quase divinizada, a Anciã costumava trazer um certo caos para sua família que o Bondurant apreciava.
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- "Buongiorno da radio blu, abbiamo oggi il nostro mago buongiorno mago"
- "Buongiorno a tutti"
- "Dicci, come sarà oggi la giornata?"
- "Oggi la giornata è magica, è piena d'amore, di fortuna, di gioie, di colori perchè.."
- "Come fai?come fai a saperlo?"
- "Beh, perchè io leggo le stelle, io le leggo la notte, quando è tutto buio. Le leggo nel cielo"
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Lecce in festa: festival, concerti nel quartiere e aperture Fai.
Lecce in festa: festival, concerti nel quartiere e aperture Fai. Anche il secondo fine settimana di ottobre vede a Lecce la possibilità di scegliere fra un'ampia offerta culturale e di intrattenimento grazie alla collaborazione del Comune con le associazioni del territorio e con organizzatori esterni e al sostegno della Regione Puglia nell'ambito delle attività finanziate a valere su Por Puglia Fesr-Fse 2014/2020 – Asse VI Azione 6.8 – “Palinsesto PP-Tpp Puglia. Riscopri la meraviglia 2023”). Sono in programma da giovedì a domenica gli ultimi quattro concerti della rassegna “Impressioni di settembre...ma anche un po' di ottobre”, organizzata dal Comune con TTEvents, che porta la misica italiana cantautorale e non nei quartieri. Giovedì 12 ottobre, si suona al quartiere Santa Rosa, in Piazza indipendenza, con Max Vigneri. Alessandra Congedo e Valentina Marra in “Loro – Viaggio nell'universo canoro femminile”, mentre venerdì 13 ottobre, nel quartiere Stadio – rione San Sabino, in piazza Madre Teresa di Calcutta, Dalila Spagnolo canta Pino Daniele. Si conclude sabato 14 ottobre, nel quartiere San Pio, in Piazza San Michele Arcangelo (Case Magno) con Zimba che canta Pino Zimba e domenica 15 ottobre, in piazza Partigiani, con Emanuela Gabrieli che canta Gabriella Ferri. Il complesso degli Agostiniani e la biblioteca OgniBene con Biblioteca Bernardini, Officine Cantelmo, Officine Culturali Ergot e Liberrima sono i luoghi che ospiteranno, da giovedì a domenica, la decima edizione del festival “Conversazioni sul futuro”, organizzato dall'associazione Diffondiamo idee di valore, con un ricco programma che coinvolgerà circa 150 speaker nazionali e internazionali per parlare di ambiente, attivismo, clima, comunicazione, design, diritti, economia, esteri, giornalismo, fotografia, fumetto, lingua, musica, satira, storia e molti altri temi di attualità (programma completo sul sito www.conversazionisulfuturo.it). All'interno del festival, sabato 14 ottobre, dalle 19 alle 22 torna Artisti barboni per un giorno - Barbonaggio Teatrale Collettivo, promosso da Nasca Teatri di Terra di Ippolito Chiarello, con performance teatrali diffuse in piazza Sant'Oronzo e nelle vie limitrofe. Venerdì 13 ottobre, prosegue al Teatro Koreja (ingresso gratuito, ore 21) Improvviva, la rassegna teatrale di improvvisazione promossa da Improvvisart che coinvolge e fa divertire il pubblico, mentre si conclude nel giardino dell'ex Conservatorio Sant'Anna, dalle 20, la rassegna organizzata dal Fondo Verri “Qui se mai verrai...Il Salento dei poeti”, dedicata alla contemporaneità della ricerca poetica nel Salento e in Puglia: gli ultimi due appuntamenti sono previsti giovedì 12 ottobre con il musicista indostano Imran Khan e domenica 15 ottobre con la serata dedicata a Declaro, la collana di Kurumuny nata per far conoscere l'opera di Antonio Verri. Sabato e domenica il Borgo di Frigole ospiterà la “Mostra della Patata zuccherina di Frigole”, organizzata dalla cooperativa di comunità “Terra e Mare” con l'associazione dei produttori della patata zuccherina e l'Ecomuseo delle bonifiche di Frigole ed il coinvolgimento degli chef della città e degli alunni del Presta-Columella. Domenica, “We love Parco Tafuro”, nel quartiere Leuca, promossa dall'omonimo comitato con l'associazione OpenArtLab ETS, si conclude con una biciclettata una biciclettata con partenza alle 11.30 da Porta San Biagio e con arrivo a Parco Tafuro dove ci si dedica alla pulizia partecipata del parco. Il secondo appuntamento con “Magia al Parco”, lo spettacolo di magia del Mago Yuri, è previsto domenica dalle 10.30 al Parco Borgo San Nicola nei pressi della torre. Sempre domenica, alle 19.30, l'associazione Movidabilia promuove la messa in scena in piazzetta Giravolte dello spettacolo “A Mara”, dedicato alla Mara, la più nota transessuale di Lecce che visse proprio alle Giravolte. Sempre nel weekend a Lecce sono previste le giornate Fai d'autunno, sabato e domenica, con l'itinerario “Fai. Bella mostra”, nel quale la Camera di Commercio si aggiunge alle quattro residenze private, i palazzi De Raho, Grassi – Chillino, Verri e Morrone, in cui saranno allestite delle mostre d’arte contemporanea di artisti di riconosciuta fama e professionalità. Sabato, il Castello Carlo V, alle 18.30, ospiterà il premio internazionale Manibus, sotto la direzione artistica di Nicola Miulli, che premierà le eccellenze dell'artigianato nazionale e internazionale e i grandi nomi legati alla valorizzazione della cultura e del made in Italy. Alle 20.30, sempre al Carlo V, sarà inaugurata la mostra “Volumi di carta” con opere tridimensionali di Caterina Crepax, Daniele Papuli, Perino&Vele e Anila Rubiku, che sarà visitabile fino al 19 novembre.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Meet the marvelous, mad Mago le Fay, a twisted combination of Mad Madam Mim from The Sword in the Stone and Morgan le Fay. A second year Pomefiore student, his eccentric and downright chaotic tendencies have been the source of many a restless night for Vil. His affinity for shape-shifting has caused multiple fiascos but his easygoing attitude and infectious laughter soothes ruffled feathers quickly.
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Spaghettino alle vongole dai "nonni"
Si provi a immaginare un uomo che nella sua gioventù ha lavorato i campi. La mattina presto, quando i campi sono ricoperti di quella nebbia gelida e tutto quello che si vorrebbe sono cinque minuti in più sotto le coperte. Quando gli ho chiesto come mai stesse in maniche corte tutto l'anno, pure quando c'erano due gradi sotto zero fuori, ,mi ha risposto dicendo che quando lavori per campi da giovane, poi il freddo non lo senti più per tutta la vita. Ma lì evidentemente era un talento sprecato, come lo è stato quando ha aperto un bar dopo anni di lavoro in un ristorante. Quando quell'estate mi ha fatto una penna al pomodoro come non l'avevo mai mangiata prima mi son reso conto che forse i cicchetti di pesce che esponeva sul bancone non erano buttati là a caso. Infatti poi si è stancato di tutti i vecchiotti che andavano nel suo locale a giocare a carte e a bere ombrette di prosecco. Metti Van Gogh a dipingere di bianco muri per il comune e vedi cosa succede. Un giorno si è stufato, ha preso un rischio, ha chiuso il bar e ha aperto un ristorantino di pesce, 20 posti a sedere, "non potevo fare carne e pesce, sarebbe stato troppo dispersivo, così mi concentro su quello che mi piace e lo faccio meglio". Queste non sono le parole di chi non sa cosa sta facendo, secondo me. Gli spaghetti sono una sinfonia di piaceri primordiali, sottilissimi, probabilmente sono numero tre, fatti al momento perché come dice la moglie di Franco, Maria, "se li fai prima non è la stessa cosa", il sugo è diverso. Gli ingredienti per uno spaghetto alle vongole sono pochi, ma solo un vero artista riesce a metterli in risalto, forse con il giusto vino bianco, forse con le giuste conoscenze per le vongole che fanno la differenza. Quello che è certo è che non sono gli spaghetti alle vongole che ti aspetteresti, hanno qualcosa che solo Franco sa fare. E probabilmente è legato ai cinquant'anni di cucina professionale che stanno alle sue spalle.
P.s. Ogni piatto che esce dalla sua piccola cucina è una prelibatezza che ti fa domandare quanto ti verrebbe a costare mangiare lì a pranzo e a cena tutti i giorni dell'anno, pensando che qualsiasi cifra fosse ne varrebbe la pena, perché il signor Franco è un mago, e sua moglie Maria ti tratta sempre come fossi suo nipote, che tu abbia sette anni o sessanta.
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Pensavo Fosse Amore e Invece
Pensavo Fosse Amore e Invece
La prima volta che ti ho vista in quel locale Tu eri in abito da sera così bella Che a guardarti da lontano non sembravi vera Tu scarpe con I tacchi e io jordan con new era Ho sempre gli occhi su di te ma nascosti dalla visiera Io faccio il sostenuto E accenno un timido saluto con la sigaretta in bocca Perchè fa uomo vissuto
Ti chiedo che ore sono e mentre tu guardi il quadrante Noto sotto le mie ascelle un alone preoccupante E mentre penso che devo comprarmi un nuovo deodorante Mi dai in mano un listino prezzi fresco di stampante Io non sono molto esperto ma in un solo istante Ho capito che non si trattava del menù del ristorante
Mi hai detto che mi amavi ma era solo un pretesto Vorrei baciarti in bocca ma ora io non ci riesco Non ho da cambiare..non è che c'hai il resto?! Pensavo fosse amore invece eri una escort Non devo preoccuparmi più di come mi vesto Dai fammi un po' di sconto, tanto io faccio presto Sei stata con paolo, giorgio, franco e francesco Pensavo fosse amore invece eri una escort
Ci sono delle strane macchie sopra il tuo letto Sembra quasi che qualcuno ha rovesciato il sorbetto Il tuo non è un salotto ma una sala d'aspetto Io che pensavo fosse amore invece eri una escort Ecco partita da ragazza immagine Tanto bella quanto fragile, è la storia difficile di una ragazza facile I miei amici l'hanno detto ma io sono troppo ingenuo
Oh sei venuto con un escort? No una panda statio wagon Non so se mi rifiuti per I miei gucci tarocchi O perchè il mio conto in banca non mi risalta gli occhi Hai l'amica che t'accompagna che fa la modella in spagna Ma a me sembra più un indossatrice di passamontagna E da quando guardo il mondo da quest'altra prospettiva Anche il bar sotto casa non è più quello di prima Mi sa che la barista arrotonda con le mance! Da quando uno è entrato e ha detto mi fai un chinotto grazie?!
Mi hai detto che mi amavi ma era solo un pretesto Vorrei baciarti in bocca ma ora io non ci riesco Non ho da cambiare..non è che c'hai il resto?! Pensavo fosse amore invece eri una escort Non devo preoccuparmi più di come mi vesto Dai fammi un po' di sconto, tanto io faccio presto Sei stata con paolo, giorgio, franco e francesco Pensavo fosse amore invece eri una escort
(G u e)chiamiamo le cose col loro nome Non siete delle modelle voi siete e sapete il nome E no non lavori in televisione, non sono nato ieri non puoi fregare il pappone Hai visto più palle che wimbledon, ti ho sgamata sei su rosarossa.com Io ti ho liquidata non torno indietro Dopo che ti ho spruzzata come un liquidator Baby non ti pago non ti cago volevi un amore magico
Vengo e sparisco come un mago e vuoi fare un video Bè fammi un bel provino, più guardo il tuo tipo e penso poverino Con quella macchina e tutte quelle scarpe Non serve un genio a capire che baby fai le marche Parli il cinquecento, foglio viola, darla al vento Continua così che qua arrivi in parlamento!
Mi hai detto che mi amavi ma era solo un pretesto Vorrei baciarti in bocca ma ora io non ci riesco Non ho da cambiare..non è che c'hai il resto?! Pensavo fosse amore invece eri una escort Non devo preoccuparmi più di come mi vesto Dai fammi un po' di sconto, tanto io faccio presto Tu sei stata con paolo, giorgio, franco e francesco Pensavo fosse amore invece eri una escort
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Favole Fiorentine: La statua di Marte.
(NdR) Queste favole scritte da Francesco Manetti hanno come recapito un pubblico giovanile, ma sono sicuro non saranno disdegnate da lettori più maturi. Si tratta di tre favole che hanno come protagonisti Lapo & Baldo due ragazzi che vivono le loro avventure nel 1400, cioè in pieno medioevo. Vi lascio alla lettura della prima. la prima favola a questo link: L'oggetto misterioso. LA STATUA DI MARTE: UNA NUOVA AVVENTURA DI LAPO & BALDO, RAGAZZI MEDIEVALI di Francesco Manetti Ai primi del '300 l'imboccatura del Ponte Vecchio a Firenze era sorvegliata da una statua romana che raffigurava il dio della guerra Marte. E' proprio di lì che si trovano a passare un pomeriggio di una giornata nuvolosa Lapo e Baldo, amici per la pelle.
"Dì, Lapo, non ti resta antipatico quel brutto muso?" "Come no! Alcuni sono sicuri che porti sfortuna... lo sostiene anche Dante, il poeta. Lui afferma che la statua ha influssi nefasti su Firenze. Si sa che nella mala Pasqua del 1216 Buondelmonte fu ammazzato ai suoi piedi: è da allora che le due fazioni, i Guelfi e i Ghibellini, sono venute ai ferri corti." "Maledetta statua, ti odio!", dice Baldo sferrando un possente calcio alla scultura. Immediatamente si mette in moto un meccanismo e il basamento si apre. "Cavolo! L'hai rovinata! Scappiamo, altrimenti ci mettono dentro!" "Calma, Lapo. Non hai sentito quel rumore? La lastra del piedistallo si è spostata da sola. Il basamento è cavo e dentro c'è qualcosa...", ed estrae un piccolo scrigno che contiene due ampolline, una blu e una rossa, e un rotolo di carta pergamena legato con una cordicella. Baldo lo apre e legge. "Guai a coloro che richiameranno il berserker che nel corpo del feroce Attila fu distruttore di Firenze. Per colui che stroncava le vite la sostanza di morte nel vetro rosso sarà fonte di vita; per colui così lontano dalla purezza la sostanza di vita nel vetro blu sarà causa di morte. Io, Guidobrando negromante, nell'anno del Signore 1025 ne racchiusi lo spirito in questa pietra dall'Unno precipitata in Arno e dall'Imperatore Carlo Magno ritrovata. Che diavolo significa?"
"Fammi vedere!" "Ehi! Stai attento! Mi fai cadere tutto..." La scatola e la pergamena scivolano via dalle mani di Baldo andando a sbattere sul basamento della statua. L'ampolla rossa si spacca e una brodaglia verde va a bagnare i piedi di Marte. "Accidenti, Lapo! Guarda che pasticcio: il liquido ha inzuppato la carta, sciogliendola. Era la prova che Attila aveva distrutto davvero Firenze e..." Un terribile urlo fa trasalire i due giovani. "UUUAAARRRRGH! CHI OSA DISTURBARE IL SONNO DEL BERSERKER?" La statua di Marte ha preso vita! Il volto del mostro ha assunto un'espressione demoniaca, carica di follia e di violenza. "SIETE STATI VOI MINUSCOLI MORTALI A RICHIAMARE IL BERSERKER? RISPONDETE, SE VI E' CARA LA VITA!" "Andiamo", fa Lapo, scotendo l'amico paralizzato dal terrore. I due raccolgono la scatola e l'ampolla blu e scappano verso Via Por Santa Maria.
"FERMATEVI, DANNATI, O VI ANNIENTO!", grida l'incredibile statua vivente scendendo dal basamento. Intanto, attirati dal clamore, si erano fatti vivi tre poliziotti del Bargello, armati di picche e di spade. "Non muovere un altro passo, mostro sputato dall'Inferno. In nome del podestà ti dichiaro in arresto", recita uno dei bargellini. Ma l'essere non sembra temerli: due vengono scaraventati contro un muro e l'altro va a finire in Arno. Dopo che si è liberato di quelli che per lui erano solo fastidiosi moscerini, il simulacro di Marte si incammina verso il centro della città, all'inseguimento dei ragazzi. Il suo passo è lento ma inesorabile; la gente fugge urlando appena lo vede; qualcuno sviene. Il mostro non ha pietà: schiaccia e calpesta chiunque trovi sulla sua strada. Il cielo si fa sempre più scuro; le nuvole nere cariche di pioggia e i fulmini disegnano un inquietante gioco di luci e di ombre sulla tremenda faccia di pietra.
Lapo e Baldo si sono rifugiati in un vicolo a riflettere sull'accaduto. "A quanto pare quel mago, Guidobrando, è riuscito a imprigionare nella statua di Marte, ripescata dal fiume da Carlo Magno, uno spirito malvagio che aveva impossessato anche Attila. Il liquido dell'ampolla rossa, forse un veleno, ha risvegliato questo demonio che ora semina il terrore per le vie di Firenze. La pergamena diceva che la sostanza nella bottiglietta blu l'avrebbe ucciso. Così.." "Così... non resta che lanciargliela addosso!", conclude Baldo. "UUUUAARRRRGH! VENITE FUORI, VERMI!" "Ci siamo... Fai tu, Baldo. Non sbagliare mira o siamo perduti!" I giovani escono allo scoperto, a pochi passi dall'essere. "E' GIUNTA LA VOSTRA ORA, MALEDETTI!", grida il demonio. "Vai, Baldo!" La bottiglietta compie una parabola in aria diretta verso la testa della scultura, ma il mostro, all'ultimo istante, riesce a schivarla. "AH AH AH! STAVOLTA LA MAGIA DI GUIDOBRANDO NON HA FUNZIONATO, MOCCIOSI! E SARETE VOI A PAGARNE LE CONSEGUENZE!"
I ragazzi non hanno scampo: con le spalle al muro attendono la loro fine. "E comincia anche a piovere!", commenta Lapo con amara ironia. Come d'incanto la creatura si irrigidisce lanciando sinistri scricchiolii. La sua pelle di pietra si ricopre di screpolature. Poi l'effigie di Marte torna quella di prima, com'era stata da sempre. Altri bargellini hanno intanto raggiunto Lapo e Baldo. "Tutto bene, ragazzi?" "Sì, ma c'è mancato davvero poco" Mentre le guardie sollevano la statua per riportarla all'antico basamento i due amici si avviano verso casa passando dai Lungarni. "Che ne dici, Lapo?" "Penso che sia stato merito dell'acqua. Ricordi la pergamena? Per colui così lontano dalla purezza la sostanza di vita nel vetro blu sarà causa di morte, e cosa c'è di più puro e vitale dell'acqua? La pioggia lo ha fatto tornare nell'oblio. Speriamo per l'eternità". "E dello scrigno che ne facciamo?" "Dallo a me!" E lo getta nel fiume. FINE
Addenda Ecco quanto c'è di vero nella storia di Lapo e Baldo: la statua posta all'imboccatura del Ponte Vecchio fu travolta dalla piena del 1333 (forse non era di Marte ma di un re Goto); Dante, che fu priore della città, credeva che portasse sfortuna; Buondelmonte dei Buondelmonti fu ucciso da Oddo Arrighi fra il Ponte Vecchio e Por Santa Maria; il fatto della distruzione di Firenze da parte di Attila (così come della ricostruzione per opera di Carlo Magno) è una leggenda; i bargellini erano i "poliziotti" della città e la loro "centrale" era il Palazzo del Bargello, sede del Podestà. Il resto è tutta fantasia! Un'ultima curiosità: il berserker, nella mitologia nordica, è un guerriero impossessato da uno spirito malvagio e distruttore. http://ultimoistante.blogspot.it/2012/12/la-statua-di-marte-una-nuova-avventura.html
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C’è un equivoco di fondo alla base di questo discorso: che LUI debba sorprendere LEI, perché non viceversa?
Poi, da donne, provate a pensare all’ansia di un pover’uomo che ogni giorno deve trovare qualcosa per sorprendere la sua donna, altrimenti questa si annoia, non si sente amata e magari comincia già a guardarsi intorno e a dirsi: “Magari Federico della sora Maria potrebbe sorprendermi di più, mi sembra più sgaggio di te che pari un baccalà, oppure vado direttamente dal mago Silvan!”.
Certo, un mazzo di fiori e due biglietti per Parigi …fiori? Se non glieli porti mai sei poco romantico e se glieli porti ti risponde che non sono i suoi fiori preferiti o che non ama i fiori recisi, e a quel punto tu che fai, le regali un intero giardino?
Parigi? Ma se è piena di italiani … quando constaterà che metà dei residente nel vostro stesso hotel parla italiano penderà che la porti in posti inflazionati, poco originali, dove vanno tutti; e allora non ti rimarrà che Disneyland, la Reggia di Caserta, Versailles o il castello del principe Ludwig in Bavaria … no, non in visita, come residenza esclusiva con tanto di servitù al seguito.
L’idea che un uomo o una donna possano essere amati per ciò che fanno o per la caratteristiche che possiedono, non è un’idea da amore maturo: è amore quando non sai perché la/lo ami, quando che faccia o non faccia, dica o non dica, abbia o non abbia, tu la/lo ami lo stesso.
Tutto il resto è un contratto, una compravendita, un affare, con la differenza che i contratti veri finiscono nel momento in cui una questione viene stabilita ufficialmente, mentre questo mi pare qualcosa in progressione, perché ciò che ti stupisce adesso, finirà di stupirti il giorno dopo e sei sempre costretto a trovare qualcos’altro di ancora più stupefacente .
no, non si passa necessariamente dalle canne alle droghe pesanti, ma da certi amori si!
Che poi, che poi il vero atto romantico è quello che non ti aspetti, improvvisato, fatto quasi a tradimento che lei dice “ma tu hai veramente fatto?” e tu “perché non potevo farlo?” E ti godi l’effetto sorpresa perché quel che conta è l’effetto non il cosa si fa (si anche quello… certo che fa la differenza se ti presenti con due biglietti per Parigi o con un mazzo di fiori) ma la questione è che tutti danno tutto per scontato, non c’è più il gusto dell’improvvisazione, di cogliere quel guizzo, quel sorriso compiaciuto ma trattenuto per non darti soddisfazione. Tante volte le cose vanno storte perché si fa perché si deve fare, perché lo fanno gli altri, perché in fondo “ma si, ci togliamo il pensiero” e tutto si sgonfia come la pasta scresciuta, un dolce venuto male, i biscotti bruciati… insomma non c’è amore e non c’è voglia di tener viva quella fiamma anche con gesti inaspettati. Ecco, io potendo, farei così e, se mi ricapitasse, così farei senza starci a pensare due volte.
Sorprendetela. Sorprendetevi.
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Fata Morgana in Sicilia.
La fata Morgana è una figura mitologica legata al ciclo delle vicende di Re Artù come acernima nemica del Mago Merlino. L'epiteto "fata", dall'inglese "le fay", indica la sua appartenenza al sovrannaturale. Era una guaritrice e una mutaforma, allieva della Sacerdotessa Madre di Avalon.
Il mito della fata Morgana arriva in Italia con l'arrivo dei Normanni, diffondendosi specialmente nella zona dello Stretto di Messina: durante le invasioni barbariche nell'alto Medioevo, in agosto, un re barbaro giunto da Reggio Calabria vide all'orizzonte la Sicilia e si domandò come raggiungerla finché una bellissima donna (Morgana) fece apparire l'isola a due passi dal sovrano. Allora il re si gettò in acqua pensando di riuscire così di raggiungerla a nuoto, ma l'incanto si ruppe e lui annegò.
Un'altra versione del mito italiano vuole che nel 1060 aiutò il condottiero normanno Ruggiero d'Altavilla per liberare l'isola di Sicilia dalla dominazione Araba (presente in Sicilia da oltre 300 anni): i tre cavalieri messinesi (Cola Camuglia, Ansaldo da Patti e Jacopino Saccano) decisero di sfidare i regnanti Musulmani approfittando della presenza di Ruggero d'Altavilla dall'altro lato dello Stretto di Messina. I tre cavalieri giunsero a Mileto, portandole in dono una spada a due mani e una croce, le spiegavano che i siciliani erano disposti a tutto pur di disfarsi dalla tirannia Araba. Nel frattempo Ruggero ottiene l'autorizzazione dal Papa Nicola II, ma ancora non possedeva un'imbarcazione necessaria per ospitare tutti i suoi soldati. Così, perso a camminare lungo la costa Calabrese pensando ad un modo per attraversare lo stretto, iniziò a sentire odore di zagare e un suono di guerra mista a lamenti. Poco più distante da lui si trovava un eremita, al quale Ruggero chiese cosa fossero quei suoni e quel profumo e il quale gli rispose che fossero gli oppressori della Sicilia. Ruggero continuò così a passeggiare, ancora in pensiero, ma questa volta sul suo cammino incontrò la fata sorgere dalle acque dello Stretto. Morgana,infatti, aveva condotto Re Artù alle pendici dell'Etna affinché qui scaldarsi la sua spada Excalibur ma, rimasta affascinata dall'isola, decise di rimanervi edificando un castello di cristallo nelle profondità delle acque dello Stretto di Messina. Avendo capito le intenzioni di Ruggero, decise di offrirgli il suo aiuto. Questi, fervente cattolico, negò l'aiuto ma la fata decise di mostrargli le sue capacità magiche: con la sua magia fece apparire l'isola molto più vicina, ma comunque Ruggero rifiutò. Lei andò via. Un anno dopo, nel 1061, Ruggero tornò con molti più uomini e imbarcazioni e riuscì a conquistare la Sicilia.
Le leggende delle Fata Morgana però avevano un fondo di verità: oggi il fenomeno ottico visto da Ruggero d'Altavilla e dal condottiero normanno porta il suo nome. In ottica, infatti, Fata Morgana è un peculiare e complesso tipo di miraggio che si può scorgere in all'interno di una stretta fascia posta sopra l'orizzonte. Anche all'estero, il fenomeno è conosciuto con il nome italiano dato che è frequente nello stretto di Messina e tramandato dai Normanni. Tale fenomeno distorce così tanto gli oggetti su cui agisce da renderli insoliti o irriconoscibili e può far sembrare che volino. Può riguardare qualsiasi tipo di oggetto lontano, come isole o barche.
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something real out of all these phony people (celric)
12/12 - Terça-feira
Como sugeriu em seu bilhete, viu Celeste novamente naquela noite e expressaram a paixão transbordante de sempre em seus toques. Foi ligeiramente diferente, entretanto, a forma como ela o fitou durante todo o encontro. Tinha o fogo conhecido atrás de seus olhos, mas também algo mais líquido que Cedric não identificou com total segurança. Quando aparecia, a Mechathin o beijava e se envolviam em carícias inacabáveis, principalmente na cama. Ele teve receio de perguntá-la a origem da mudança e receber mais uma de suas respostas evasivas, então se limitou a devolver seus beijos com intensidade.
Assistiu-a gemer sob a influência de seus dedos, boca e todas as ferramentas naturais que a deusa o proporcionou e fez isso com gosto até se cansarem sob os lençóis. Era irônico que, após uma semana evitando encontrar Celeste e quase certo de sua decisão de terminar o caso entre os dois, Cedric se viu beijando seu corpo em três dias seguidos, um recorde pessoal típico do retorno de um adicto após um período de abstinência.
Naquela terça-feira, então, lembrando-se de como se despediu com um beijo suave enquanto ainda estavam na cama, teve que se segurar para manter o rosto impassível quando seus olhares se cruzaram no Castelo Le Fay.
Vinte minutos antes, havia pousado na enorme propriedade acompanhado de Aurora, seu tio avô Robert Bondurant, seus filhos Sasha e Nathan, Nora Bondurant — a única filha de seu antigo mentor Mikael — e, para sua surpresa, Bryce. Ela não costumava receber convites para ocasiões do círculo central dos Bondurant, mas o explicou por mensagem de texto durante a viagem de helicóptero que Aurora fizera questão de chamá-la pessoalmente. O pai de Cedric, no entanto, havia ignorado o convite e se ausentava de mais um evento oficial.
O salão de entrada do castelo seguia o estilo gótico principal do restante da estrutura. O teto era alto, curvava-se em arcos pontiagudos de pedra da mesma cor que as paredes amarronzadas pelo tempo e trazia padrões sofisticados de flores de quatro pétalas.
Um grande tapete púrpura com detalhes em fios de prata amaciava o caminho sob os pés dos convidados e subia pela larga escada diretamente à frente da entrada. Cedric e seus companheiros de viagem foram recepcionados por funcionários formalmente vestidos que os escoltaram até o cômodo amplo onde se reuniriam Mechathins e Bondurants para um jantar de boas vindas à Anciã — o cargo sacerdotal mais alto do país.
Foi naquela antessala que viu Celeste. Seguindo o código de vestimenta estritamente, como ele, a maga de fogo trajava um vestido vermelho escuro longo, com detalhes dourados que enfeitavam a barra do decote em V, típico de trajes tradicionais como aquele. Não teve tempo de apreciá-la de cima a baixo, porém, pois sua mãe enganchou o braço direito no esquerdo dele para entrarem um ao lado do outro, com os demais os seguindo pacientemente.
Cumprimentaram os presentes com sorrisos leves e acenos de cabeça e Cedric varreu a sala com os olhos, reconhecendo os membros da casa Bondurant. Ao menos dois espíritos estavam entre os vivos, visíveis apenas para ele, e o mago de ar girou o anel no dedo indicador com o polegar, em um gesto automático e inconsciente. Perguntou-se se Celeste usava seu bracelete embaixo da longa manga.
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