#magliette amore
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Souvenir of Rome in vintage style... Classic T-Shirt
#souvenirs#soulful sentiments#romantica maglietta#romantic tshirt#lovetees#magliette amore#roma Souvenirs#colosseo
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Ovunque si legge di narcisismo ma molti credono che si tratti solo di persone che si piacciono e collezionano partner ma non è così.
La storia col narcisista arriva come la salvezza : corteggiamento fantastico con ascolto, piccoli pensieri, presenza continua. Roselline raccolte dal giardino messe in tavola la mattina. Cucina con cuori di cioccolata o torta, luoghi sempre diversi in cui ti porta, non è mai stanco e non dorme mai. In auto e fuori è attento, ti aiuta molto in casa, ti cucina, sistema le cose aggiustandole, pianta con te i fiori, mette in ordine. Una mania ossessiva dell’ordine, noto che imbusta tutto. Le sue valigie sono perfette, magliette perfettamente piegate anche da sporche, a volte i primi tempi sistema anche la tua. Lentamente la curiosità viene meno, inizia a cercare gli ex della tua vita, entra nella tua posta, commenta ogni cosa che scrivi in modo pubblicamente sarcastico per sminuirti, critica il tuo lavoro, lo sminuisce, ti chiede di vestirti in maniera femminile e di indossare le lenti a contatto anche nel fine settimana, cerca nella tua vita un uomo che non c’è. Inizia a manipolare e gestire la tua vita : si va li, si deve camminare e vedere ogni luogo e le ferie diventano un lavoro, si annoia presto e cerca un’altra meta anche durante la vacanza in corso. Tutte le spese vengono rigorosamente divise a metà e se all’inizio tiene molto allo scambio regali , verso la fine li ritiene inutili. Se all’inizio ti tiene la mano e continua a farti foto facendoti sentire una principessa, alla fine ti lascia sola camminandoti avanti con le mani in tasca. Se all’inizio il cellulare è acceso e visibile, alla fine è spento e ti viene data la colpa di essere spesso online quando non sai dei suoi innumerevoli profili falsi in cui contatta donne tutte molto simili : more, occhi chiari, le sceglie in base ai loro gusti se sono simili ai suoi. È come se raccattasse oggetti che possono essergli utili.
Instancabile amante, colleziona donne e le gestisce contemporaneamente.
Non si arrabbia mai, si chiude in un silenzio che ti porta alla follia, non chiarisce . Sancisce di aver ragione, si ritiene intelligente ,è razzista e odia paesi o persone di luoghi poveri. Non ti dice più parole d’amore appena capisce di non dover più conquistare.
Ti lascerà e cercherà più volte ma non per amore. Qualcosa in lui gli fa sentire curiosità e vuoto, tiene molto a se stesso e si allena, ritiene il riposo inutile e non gli importa se sei stanca. Le persone che ti circondano sono tutte idiote, critica anche i medici cui ti rivolgi e racconta alle altre tutte le vostre intimità usando con loro gli stessi oggetti, anche quelli che usava con te.
Del tuo amore non se ne fa nulla, non può provare nulla perché il narcisismo è una patologia in cui il malato non si ritiene tale. In lui vi è una continua ricerca del proprio appagamento e tu sei solo una parte valorizzata finché lo incuriosisci.
È così bravo ad entrare nella tua vita ed abitudini che dopo di lui sentirai un vuoto e stenterai a riconoscerti perché il tempo passato con lui è stato un continuo sfidare te stessa e le tue abitudini per stargli dietro. Lo rendi partecipe di ogni tuo momento ma non serve, lui non ha mai nostalgia o bisogno di nessuno. Nel momento in cui ti distrai anche per motivi gravi, lui è già altrove.
Liberarsi di quella vita è difficilissimo, ci vogliono forse anni. In gioco ci sono illusioni disattese e uno scarto che viene attuato nel momento in cui non sei la giovane donna piena di risorse ma una donna matura che sta sfiorendo. Lui si è bevuto l’ultima goccia del tuo nettare ignaro di ogni sacrificio e speranza riposti in lui. Non serve parlargli : è un disco rotto di auto celebrazione.
Non ti darà mai ragione.
Non serve accusarlo o cercare di capire : sarebbe come spiegare a un astemio il sapore di un vino che non berrà mai o descrivere a un cieco i contorni del cielo.
Occorre tanta forza ed essere pronte a ricadute , momenti di tristezza in cui ricorderai un NOI mai esistito, una coppia in cui eri sola.
Solo il tempo ,solo il tempo lo farà scivolare via come un incubo sfiorato.
Riassumendo, il mio ritratto sul narcisista è questo :
Uomo intelligente, gli piace studiare e si informa su tutto, legge e conosce la musica. Solo la sua musica è bella, quella che piace a te fa schifo.
Ama i dolci o il cibo dei luoghi che lo affascinano.
Si vuole bene, per se’ pochi oggetti ma di qualità, ha cura a tavola
È un eterno ragazzo che sfugge la vecchiaia, si veste con garbo.
Non dorme molto, non ha amici uomini. Preferisce parlare con donne e le incanta.
Sa come trattare le donne. Cosa piace loro, come trattarle.
Parla di progetti importanti che non attuerà mai , farà fatica a staccarsi dalla sua realtà . In lui c’è un mondo di pensieri che non saprai mai e un mare di bugie.
Non prova compassione per niente e nessuno.
Non piange mai, si emoziona per cose tangibili ma per poco, cercherà di darti ogni colpa per azioni commesse da lui.
È complicato andare avanti dopo di lui. Solo chi ha avuto la sciagura di incontrare un uomo simile potrà intuire il disagio in cui vivi dopo, la destabilizzazione.
Non cambierà mai: non sei tu sbagliata o brutta, anzi. Tu sei quella che gli serve per nutrire il suo ego, ma nessuna potrà dire di essere stata amata da lui.
Lui non può amare, quello che lo divora è un cimitero interiore di mancanze che arrivano dal passato e che ignora senza mai fermarsi.
Non forzarti, niente sarà mai come il tuo cuore vorrebbe.
Tatiana Andena
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Madonna
Questa mattina mi sono svegliata con pensieri indomiti e involontari a tema lavorativo poi, all'improvviso, forse a causa del suo recente compleanno, ho pensato: "Madonna" ma come cavolo ha potuto chiamarsi Madonna...e dischi e magliette e poster e locandine con su scritto Madonna. Metà agosto, ho alcune cose da fare, ho quasi cinquant'anni e la differenza non la sta facendo la menopausa ma questo cuscinetto di grasso attorno al ventre. Non l' ho mai avuto. Attorno al ventre, sulle chiappe e i fianchi. Non mi piace, anzi, mi piacciono solo le chiappe perché allo specchio un sedere così non è male. L'avvicinarsi di settembre mi fa, come sempre, l'effetto di un "anno nuovo". Non credo nei buoni propositi, tendo a farli ma non ci credo; è più importante sentire di cosa hai bisogno. Ho sentito cantare Joni Mitchell pochi minuti fa: "Summertime". Ho pensato che, come in Novecento, anche io potrei perdermi il tanto per navigare in una sola meraviglia alla volta...un libro all'anno...facciamo due: L'iguana e La tempesta che, a quanto pare, la Ortese per amor de La tempesta ha scritto l'Iguana...e una canzone: Summertime in tutte le versioni del mondo. Non ho mai avuto molta memoria e, con il passare degli anni, le cose non vanno meglio. Micro circolazione, dicono. Sempre più spesso rispondo non so, non ricordo, davvero? Io? Non ricordo. L'ho letto, sì, ma non ricordo. Proviamo a far finta che sia vero. Leggo un libro all'anno. Lo leggo davvero. Ascolto un pezzo all'anno. Lo ascolto davvero. Lo sai quante cose puoi scoprire attorno ad un pezzo di musica? Lo sai? Attorno ad un libro? Lo sai? No? Lo scoprirai.
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Le mie amate t-shirt
Murakami Haruki
Giulio Einaudi Editore, Torino 2022, 200 pagine, Rilegato, 14,3 x 22,4 cm, ISBN 9788806251826
euro 21,00
email if you want to buy :[email protected]
Quasi tutti sanno che Murakami è un avido ascoltatore di musica, un determinato collezionista di dischi – possiede oltre diecimila vinili – o che è un patito della corsa. In pochi, però, sono a conoscenza di un’altra sua speciale e curiosissima passione: le T-shirt! Sí, perché le magliette sono il capo d’abbigliamento che Murakami preferisce indossare in assoluto, e nel corso degli anni ne ha accumulate cosí tante che oggi il grande scrittore giapponese può vantare una vera e propria collezione, e tra le piú invidiabili. T-shirt a tema surf che arrivano dalle spiagge delle Hawaii oppure acquistate durante i viaggi negli Stati Uniti a ricordare uno speciale rituale gastronomico, le T-shirt mai indossate – scritte alquanto appariscenti o animali troppo carini -, quelle che le case editrici in giro per il mondo hanno fatto stampare in occasione dell’uscita dei suoi libri, o ancora l’emblematica T-shirt, con la sua storia affascinante, che ha ispirato il racconto Tony Takitani diventato anche un film. Dalla gioia di entrare in un negozio dell’usato pieno di dischi, all’emozione di ogni concerto, dalla gratificazione che deriva dal traguardo di una maratona allo sconfinato amore per la letteratura, Murakami ci guida alla scoperta della sua passione per le T-shirt attraverso le immagini dei suoi pezzi da collezione e i racconti a essi legati. Di fatto ci invita nel suo straordinario mondo quotidiano a passare un po’ di tempo con lui. Proprio come si fa con i vecchi amici.
08/01/23
orders to: [email protected]
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twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#T-Shirt#Haruki Murakami#magliette#pezzi da collezione#Murakami#dischi#fashion books#fashionbooksmilano
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Quando ero povera in canna, vivevo in un centro sociale e partecipavo alle manifestazioni, era la fine del liceo, incontrai un uomo sui quarant'anni.
Non era bello ma aveva grandi occhi color porcellana e un viso scavato, che lo rendevano interessante.
Mi presi molto di lui e iniziai a seguirlo e osservarlo. Mi piaceva tanto che comprai delle magliette nuove per essere più bella e attirare la sua attenzione.
Poi scoprii che era accompagnato da una giovane, Valeria, che un po' gli somigliava: aveva occhi grandissimi anche lei, molto ravvicinati per via del setto strettissimo. Era secca e pallida, e aveva uno strano naso appuntito che conferiva al suo profilo la forma di una mezzaluna.
In quelle manifestazioni conobbi poi il mio primo uomo, Sebastiano, disgraziata e infelice creatura. Ma tutto era iniziato per inseguire lui, quell'altro.
Poi, insieme a Sebastian ed altri, occuparono uno stabile nella periferia romana, in via delle Rupicole. Per settimane andai là da Sebastiano, prendendo il 20express da Anagnina, e ricordo lo struggimento della vasta periferia dominata quasi solo dal cielo e dall'asfalto, a bordo di quel bus che correva ululando per il vento dai finestrini,e per le scosse che il selciato in frantume comunicava alle sospensioni del mezzo snodato.
C'è tutto un mondo che vive in quella vastità, un mondo grande, brusco e solenne e insieme così vivo da far vertigine: io non credo di potermi togliere dall'anima il senso di eterna dolcezza e indolenza di quegli spazi infiniti che corrono tra il GRA e i Castelli, lungo le vene del Latium Vetus. È una sensazione di passione carnale e, insieme, di ascetica tenerezza che rivivo ogni volta quando torno là, tra l'Appia Antica e la Tuscolana, dove nonostante tutto regna ancora il cielo.
Ma comunque io, quel 20 express, dovevo poi prenderlo ancora per andare da mio padre che aveva avuto un ictus. Il mio papà con cui litigavo e che amavo, il mio papà che amava tanto Roma e che è morto sotto quel vasto cielo, davanti al 100 di via Campo Farnia.
Tutto in un attimo, però, un pochi anni; ed io, poche settimane fa, l'ho rivisto, quell'uomo di cui mi ero tanto infatuata, Rolando, il regista, che ha vinto un premio per un suo cortometraggio tanti anni fa, e che non dovrebbe ora stare in questa miseria, eppure ci sta.
Era seduto su una panchina lungo la via, magro come sempre, quasi uguale, sconfitto. L'ho salutato, ci ho parlato, gli ho chiesto di Valeria. Lui mi ha sorriso: sono contento di averti vista, che lavori qui e ci possiamo incontrare, mi ha detto, e forse chissà se gli era giunta voce, allora, che mi piaceva. Io l'ho guardato con tenerezza e con pietà, povera creatura travolta, e ho solo detto: quante storie, eh, pure tu, che hai passato, quanta vita.
Mi ha toccato il polso ed io gli ho stretto la mano. Quanto può fare il tocco umano, può dire cose che non si possono dire, cose infinite che, se dette, sarebbero retoriche, o ambigue, o sciocche, e invece con il solo tocco sono chiare, oneste, diritte come il sole.
Povera creatura, Rolando mio, povero sfortunato. Dio sa se gli resta da vivere, e come.
Anche per lui ho provato una specie di amore come per un figlio, che altrimenti non saprei spiegare.
Un tempo prendevo tante cose per sesso e per amore, mentre ora mi accorgo che è un'altra cosa, che sta sempre in quelle stesse viscere, ma non è affatto un amore del prendere e del volersi riempire, ma un amore già pieno che non ha bisogno di niente.
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scarpe
scarpe nell'armadio come gigli di Pasqua,
le mie scarpe lì da sole adesso,
e altre scarpe con altre scarpe
come cani che camminano per le vie,
e il fumo da solo non è abbastanza
e ho ricevuto una lettera da una donna in ospedale,
amore, mi dice lei, amore,
altre poesie,
ma io non scrivo,
non mi riconosco più,
mi manda fotografie dell'ospedale
scattate dall'alto,
ma mi ricordo di lei in altre sere,
non moribonda,
scarpe con tacchi a spillo come pugnali
lì di fianco alle mie,
come possono sere così forti
mentire alle colline,
come possono sere così diventare tranquille sul finire
le mie scarpe nell'armadio
pieno di soprabiti e di strane magliette,
e sbircio dentro la fessura lasciata dall'anta
e fisso i muri, e non
scrivo.
Charles Buk🖤wski
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Il Monza contro la violenza di genere: all’asta le maglie speciali del match contro il Torino
Il Monza contro la violenza di genere: all’asta le maglie speciali del match contro il Torino. Con l’obiettivo di sensibilizzare il target maschile e accrescere la consapevolezza nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, Motorola, Official Sponsor AC Monza, ha messo a disposizione il proprio spazio sul petto delle maglie dei biancorossi, per ospitare testimonianze rappresentative di vittime di violenza che si sono rivolte a Telefono Rosa, in occasione della partita di Serie A Monza-Torino. Un progetto che oltre a sensibilizzare, ha l’obiettivo di raccogliere dei fondi a supporto dell’attività che l’Associazione svolge dal 1988, a tutela delle donne vittima di violenza. Il Telefono Rosa, infatti, gestisce Centri antiviolenza in Italia, offrendo consulenza e supporto a donne, italiane e straniere, sole o con eventuali figli minori, vittime di violenza. Inoltre, offre il fondamentale servizio della casa rifugio, un luogo ad indirizzo segreto che fornisce un alloggio sicuro alle donne e ai loro bambini a titolo gratuito. Aiuti fondamentali per chi si trova in situazioni difficili e che necessitano del supporto di aziende e privati per continuare ad esistere e difendere le donne vittime di violenza. Le maglie indossate durante la partita Monza-Torino di Serie A disputata l’11 novembre, sono messe all’asta su LiveOnlus CLICCA QUI), in slot fino al 4 dicembre per chiunque volesse donare all’Associazione. Il ricavato dell’asta sarà interamente devoluto all’Associazione Telefono Rosa per supportarli nelle loro importanti attività quotidiane. La parte frontale delle magliette speciali di AC Monza, è dedicata a “dare voce” a donne vittime di violenza, attraverso i messaggi raccolti da Telefono Rosa nel corso della loro attività quotidiana a supporto delle donne. I giocatori di AC Monza, quindi, sono scesi in campo con un messaggio sul petto che rappresenta l’intera campagna di sensibilizzazione: “Era l’uomo dei miei sogni, oggi è il mio incubo”. Non solo: a supporto della campagna, sono state sviluppate diverse magliette, indossate durante gli allenamenti pre-gara, ed ognuna ospita un messaggio differente raccolto da Telefono Rosa, per testimoniare le diverse storie di violenza: “Se è amore, perché fa così male?”, “Mi ripete che sono sua, ma io non sono un oggetto”, “Ho provato a scappare, ma mi ha sempre trovata”, “Sono rimasta con lui, solo per la paura di perdere mio figlio”, “A farmi più male era la vergogna”, “Sei solo una pazza, non ti crederà nessuno”, “Era gentile con tutti, ma a casa era un mostro”, “Per lui non valevo nulla e alla fine ci ho creduto”, “Pensavo fossero amici, perché mi hanno fatto questo?”, “Non mi lega più nulla a lui, solo la paura”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Amore
Amore, sostantivo singolare maschile astratto, torna sulle magliette con frequenza a dir poco sospetta: professione di fede o promemoria non si sa, ma è quanto più letto e pronunciato, ogni lingua ne esprime il concetto. Si lascia leggere volentieri impressa sopra seni ben fatti prospere anticamere del cuore. C’è troppo amore in questo mondo odioso. *
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Le stelle nei suoi occhi <3
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Il banco vince sempre
#avvocati#avvocato#frasi belle#frasi divertenti#tribunal#vincere#amore#divorzio#magliette#tshirt#stampe#scrittura
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Non andartene, perché è amore, te lo giuro. E’ amore e non se ne va da quelle magliette che mi hai tolto, rimane sulla pelle, fra i battiti ci ciglia, nei ricordi che porterai con te, in quelle speranze che nutrirai nella vita, ed io vorrò esserci. E sarà amore. Perché non se ne va più, non se andrà mai.
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Lui è Nicolò. Nasce a Cremona nel 1993. È un bambino solitario. Legge tanto, tantissimo. Cresce con i nonni, che gli insegnano le cose più divertenti, mangiare i biscotti quando ne ha voglia, correre a piedi nudi sull’erba. Ha 5 anni. Il negozio dei genitori viene rapinato, mamma e papà urlano, piangono. Nicolò scrive un racconto in cui parla del ladro. Lo rilegge, è fiero. I genitori lo stroncano. Nicolò cresce. La scuola non gli va giù. Gli insegnanti parlano chiaro, con quei voti non andrà da nessuna parte. A casa gli tirano le orecchie, ma non serve a nulla. Bocciato. Mamma e papà sono disperati. Lui invece è innamorato. Di una ragazza che non se lo fila, e gli spezza il cuore. Nicolò abbassa la testa, si cuce sulla fronte la parola fallito e tira avanti per forza d'inerzia. Passa il suo tempo sui libri. Si sente vecchio, vuoto, ha voglia di scappare. È il 2013. Nicolò va su internet, vende i fumetti, le scarpe, le magliette, la consolle dei videogiochi, il letto a castello... .. prepara lo zaino e parla con i genitori: Ciao mamma, ciao papà, vi saluto, vado in India a fare il volontario in un orfanotrofio. Nicolò non ha alcun interesse per i bambini, o per il sociale. Vuole solo fuggire dal suo paese, che gli sta stretto, lo soffoca. Arriva in un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo. Si sente il protagonista di uno dei suoi amati romanzi. La realtà che lo circonda è un pugno nello stomaco. Povertà, prostituzione, violenza. È sconvolto. Lo mettono a insegnare inglese ai bambini. Lui non sa nemmeno da dove iniziare, deve inventarsi qualcosa. Passano i mesi. I suoi piccoli studenti lo adorano, Nicolò conosce la storia di ognuno di loro, si affeziona. Una sera telefona a casa: Ciao mamma, non torno, qui c’è troppo da fare. Nicolò scrive libri, raccoglie fondi per costruire un dormitorio, paga la scuola e l’università ai suoi bambini, fonda una Ong. È il 2020. Nicolò Govoni ha 27 anni, è candidato al Premio Nobel per la Pace.🙏❤️ (web) Con Amore e Graditudine🙏🌹 Gioia Felice 💗 LA VOCE DEL SILENZIO✨
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L’amore se fa e se vive non lo si spiega.
...ecco...grazie per l'occasione che questo tuo contributo mi regala: quella di dichiarare una volta per tutte quanto insulsi e privi di significato reale io trovi gli slogan, come quello che hai appena espresso...
...belli da leggere, per carità, anche suggestivi, a volte (come forse in questo caso) inconsapevolmente poetici, ma alla fine, che vogliono dire? Come li si applica? Sono in grado di aggiungere qualcosa alla nostra vita ed al modo in cui la viviamo?
...senza contare la loro pericolosità, che alcuni regimi (alcuni anche estremamente recenti) si sono basati sullo slogan, facile da ripetere, capace di parlare non alla ragione ma ai più banali e superficiali dei sentimenti e soprattutto mai (ma mai mai mai mai mai) argomentati, mai tradotti in un programma, mai trasformati in una strategia! Volete degli esempi? Che ne dite di ''Vive a lungo chi per la Patria muore'', oppure ''Make America Great Again!'', oppure ''Prima gli Italiani!''...belli, eh? Ma riescono a cogliere (anche solo un minimo) le complessità delle situazioni a cui si riferiscono? No, cazzo...no!
...dirai, caro anonimo, ''ma io ho solo detto una cosa così, sull'amore, mica sull'utilità democratica di un'espressione bicamerale della legiferazione'', ed io sono certo della tua buona fede, ma attenzione, che questa idea (romantica per carità) di accettazione dogmatica, indiscutibile ed aprioristica dell'amore, senza filtrarlo attraverso la ragione, sdogana ed avalla e giustifica alcuni comportamenti terribili! ''Mi hai tradito! Sì, ma per amore'', ''Lascialo che ti mena! Sì, ma mi ama/lo amo!'', ''Che state insieme a fare, che non siete felici! Ci amiamo!''....ed a tutte queste mie frasi quanto ci sta bene concluderle con ‘’e l’amore se fa e se vive e non lo si spiega!’’...ha dell’incredibile...
Quindi, gli slogan, lasciamoli negli ambiti che più loro competono (i muri dei cessi, gli striscioni allo stadio, le magliette sceme con cui a 14 anni credi di poter attirare l'attenzione) ed impariamo a spiegarle, le opinioni, eventualmente.
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La panchina del parchetto sotto casa tua.
I biscotti e le ciotole di vetro separate dai tovaglioli.
Le videochiamate fino a notte tarda col lockdown.
Stare svegli fino al mattino per parlare delle nostre paure e dei sogni per il futuro.
I tuoi disegni attaccati alla parete.
I tour delle librerie.
La nostra playlist.
La nostra prima notte a Padova.
Le colazioni al bar sotto casa tua.
Noi che compriamo il mondo al supermercato.
Noi che non cuciniamo ciò che compriamo.
Noi che mangiamo solo il nostro amore e gli avanzi del giorno prima.
Il rubinetto senza gocce d'acqua.
Il tuo bagnoschiuma.
Il tuo profumo di lavanda che m'inebria il cuore.
Io che lavo i piatti mentre fumi.
Tu con gli occhiali da sole anche quando piove.
Noi che riempiamo un letto troppo scomodo con il nostro amore.
Il mio zaino pieno di vestiti ed uno spazzolino.
I viaggi in treno.
A cento all'ora a Mirabilandia.
I filmetti sul computer.
Le coperte che non ti bastano mai e per me che sono sempre troppe.
Noi che stendiamo le lavatrici.
Le videochiamate con le gambe incrociate e le luci da discoteca sopra la testa.
La prima notte sotto le stelle a guardare i film e mangiare pizza dentro al circuito.
La tua maledetta cheesecake.
La seconda notte a mangiare la pizza coi barbagianni.
Noi che cantiamo I'm yours con l'ukulele.
La prima volta che mi hai presentato ai tuoi amici.
La prima sera che siamo stati coi miei amici.
Le tue centrifughe e i miei shaker di proteine.
L'aperitivo a Cesenatico.
Noi che prendiamo una porzione troppo grande di spaghetti col pesce e patatine fritte da mangiare in spiaggia.
Noi che non finiremo mai tutto quel cibo ma rimaniamo sulle sdraio tutta la notte a parlare con i piedi sulla sabbia nuda.
Tu che rubi il cuore a mio nonno.
Neve che ti riempie di pelo i vestiti neri.
I tuoi calzettini arcobaleno.
Le partite a pinella.
I dolci infiniti di tua madre.
Monica che mi abbraccia e ride a crepapelle.
Le serate con Eva e Luca.
I viaggi in macchina tra le nostre abitazioni.
Le ciabatte che tenevi da parte per me.
Noi al Singita con una caraffa e troppo poco cibo.
Gli spritz ai giardini dell'Arena.
Glovo che ci salva con il delivery.
Also Glovo che ci fa impazzire con il delivery.
Noi sulla sedia nel balcone del tuo appartamento.
Le insalate perché fa troppo caldo.
La nostra prima estate in Sardegna.
I pranzi a casa coi parenti.
La casetta in centro. È sempre stata più grande di quanto pensi.
Non tu che finisci tutta l'acqua calda del boiler.
I giri in centro tra i negozi.
I cullurgiones che nemmeno c'avessero il piombo dentro.
Tu che mi porti ogni giorno in un posto nuovo. Non per farmi conoscere la Sardegna, ma per rivelarmi un'altra parte di te.
Io che pianto l'ombrellone nella sabbia. Tu che porti un frigorifero dentro la borsa termo.
Le partite a racchettoni sul bagnasciuga.
Io che mi faccio perdonare portandoti delle Seadas.
I lunghi viaggi in macchina passati in fretta a scegliere le canzoni per il prossimo tema.
I tuoi zii che mi vogliono troppo bene.
La pace di poter staccare da tutto e da tutti.
Le tue fatiche.
I miei pensieri inespressi.
I nostri litigi.
I nostri abbracci.
Noi che facciamo l'amore in silenzio.
Il profumo della mia pelle.
Tutti i baci che non sono mai riuscito a darti.
Tu che mi rubi le magliette.
Gli addii in stazione.
Gli abbracci con la valigia ai piedi.
Io che ti sollevo ogni volta che ti rivedo.
A capodanno come i criminali a Modena.
Le nostre cene raffinate con le cloche. E poi al McDonald's.
La mia mano sulle tue gambe invece che sul cambio.
I baci mentre guidi.
Non mi risucchiare l'occhio.
I grattini.
Le coccole.
Il tocco dolce delle carezze.
Tu che infili le mani su per la mia manica.
Di nuovo tu che infili le mani sotto la mia maglia.
Io che vorrei baciarti ogni centimetro della pelle. Sempre.
Noi che non ne abbiamo mai abbastanza.
La scatola con le lettere e i regali.
Noi che facciamo le degustazioni di vini.
Il nostro primo anniversario sui colli Euganei.
A pranzo sul canale.
I biglietti del treno.
L'ansia per gli esami.
Le foto delle tue unghie.
Le passeggiate per i boschi.
Noi che ci addormentiamo a metà film.
La doccia insieme.
Le smorfie mentre ci laviamo i denti.
Io che ti massaggio con la crema.
La prima volta alla mostra d'arte a Bologna.
Noi che mangiamo messicano troppo spesso.
La prima volta al minigolf.
Le foto con le luci e verdi in centro.
Gli abbracci che vorremmo non finissero mai.
I tuoi selfie allo specchio.
Il tuo pollice verde.
La nostra casa fuori città.
La nostra pazienza.
Le foto di noi in bagno.
Noi al parchetto col Mc.
I nostri blog.
Le foto a capocaccia.
La nostra prima cena ad un ristorante stellato.
Le sere a guardar le stelle con gli zii.
Beppe.
Tu vestita da dea greca per un matrimonio.
Tu che indossi la mia maglia del Poli Ultras.
Io che cerco di prenderti come il sale.
Le foto buffe a letto.
Io che ti travesto in mille modi divertenti.
Tu che ti addormenti in treno.
Il nostro primo viaggio a Firenze.
I nostri silenzi.
La nostra rabbia.
Noi che facciamo pace sempre troppo tardi.
Io che ti regalo i fiori a sorpresa.
Noi davanti al camino.
Noi che passeggiamo fino al lago.
Io che passeggio con te sulle spalle.
Noi a spasso con le bambine dei vicini.
Tu che mi insegni ad amare e giocare coi bambini.
I miei trucchi di magia.
I voli in aereo.
Io che sparecchio sempre la tavola.
Noi tropo sazi per il Mabrouk.
Ferragosto con l'intossicazione da pesce marcio.
Seadas? Sempre.
Noi che compriamo sempre le caramelle.
La nostra prima notte in tenda.
Le tue polaroid nel mio portafoglio.
I tuoi peluche e quelli che ti ho regalato io.
I braccialetti col girasole.
Il tuo elastico sempre al mio polso.
Gli sguardi d'intesa prima di metterci a letto col computer.
In teh fockin name of the Peaky Blinders.
Tu che guardi Friends in 4 giorni.
Noi che di film ce ne intendiamo troppo e passiamo 4h a sceglierne uno.
Noi che prendiamo in giro chiunque.
Tu che ti batti sempre per i più deboli.
Io che guardo il sempre il meglio in chiunque.
I miei genitori che ti amano più di me.
Tua madre che non mi lascerebbe mai andare.
Noi che portiamo sempre cibo a casa degli altri.
Le pizzette di pomeriggio.
Le crostate buone buone.
I nostri appuntamenti romantici al McDonald's.
Noi che corriamo all'ultimo minuto per vedere Saw.
Noi che facciamo sempre tutto insieme.
Noi che ci raccontiamo com'è andata la giornata.
I bambini che ti adorano.
I bambini che mi tollerano, perché ci sei te.
Deal.
Noi che facciamo shopping insieme e lasci che ti porti tutte le buste.
Not deal.
Noi che non sappiamo dove andare a bere e torniamo a casa troppo stanchi.
Io che rifaccio il letto ogni mattina.
Tu che mi dai sempre la pila nuova di asciugamani.
La prima volta che sei venuta a Milano.
Noi che quell'escape room ancora non l'abbiamo battuta.
Noi che ci prepariamo per uscire.
Noi che "oggi non ho voglia di uscire".
La zuppa di zucca e le 1000 ricette del nostro amore.
Tu sempre col thè alla pesca.
Tu che comunque mi prendi anche quello al limone.
Io che imparo a mie spese che non vuoi nè il caffè, nè il cappuccino nè il succo di frutta.
Noi che facciamo 30km per provare una nuova pasticceria.
Io che ti darei un passaggio a qualsiasi ora.
Io che per passare più tempo con te guido piano mentre torniamo a casa.
Noi che sappiamo a memoria tutte le canzoni della nostra playlist.
Tu che canti con me.
Noi che sappiamo tutte le canzoni dagli anni 90 ad oggi.
Tu che sei troppo bella con la cromoterapia.
I tuoi anfibi e le nostre vans.
Tu che mi chiedi consiglio su cosa mettere.
I tuoi vestitini d'estate.
Le candele profumate in camera.
Tu che ti sciogli in un abbraccio.
Tu che perfori la mia armatura e mi fai parlare.
Noi che piangiamo faccia a faccia.
Il nostro petto che si alza e si abbassa all'unisono.
Noi che ci capiamo a vicenda.
Noi che a volte non sopportiamo i nostri amici.
Noi che i selfie non siamo mai stati bravi.
I nonni che ci raccontano dei bei vecchi tempi.
Noi che studiamo insieme in sessione.
Noi che lavoriamo il doppio per vederci i weekend.
Noi che con la distanza ci abbiam sempre messo il nostro impegno.
Noi che discutiamo sui massimi sistemi.
Noi alle 03:28 a guardare RealTime.
Tu che mangi le mie olive.
Tu che ti prepari ogni volta che usciamo.
Io che adoro anche le tue imperfezioni.
Io che ti porto la crema mani.
Tu che mi insegni a prendermi cura di me con tanto amore.
Tu che mi sgridi solo perché vuoi il mio bene.
Noi che facciamo mattina a parlare.
Noi in giro per tutti i ristoranti.
Gli aperitivi al tramonto.
Noi coi costumi abbinati.
Noi che ci fermiamo a dormire dall'altro anche all'ultimo minuto.
Noi che passeremo una vita solo a coccolarci.
Le nostre paure.
Le nostre telefonate da 30 secondi o 4 ore.
Tu che mi sbatti la verità in faccia.
Io che ti mostro dov'è la luce nei giorni più bui.
Noi che il parcheggio non lo troviamo mai.
Tu che la macchina la infileresti anche dove non ci passa.
Io che guido a qualsiasi ora della notte.
Noi che giriamo in bici.
Noi che cerchiamo di avere sempre ragione.
Noi che le parole crociate le sappiamo fare solo insieme.
Noi che facciamo un threesome con la pizza al metro.
Io che uso sempre l'ammorbidente alla lavanda ora.
Noi che l'indie, il rock e l'electro sono una cosa sola ora.
Noi che nuotiamo insieme.
Noi in palestra a divertirci.
Noi che a volte non sappiamo spiegarci e ci curiamo con un abbraccio.
Le nostre strane posizioni per dormire.
Noi che fumiamo sui gradini.
Le lettere su carta.
Le fotografie incorniciate.
Noi sereni con il mondo.
I baci sul collo.
Le mani sul petto.
I graffi sulla schiena.
Noi che ci sappiamo ascoltare.
Io che ti faccio ridere sempre.
Tu che mi fai innamorare con le tue smorfie.
Noi Vs. tutti.
Noi che non potevamo pensarci mai divisi.
Noi che ci supportiamo in tutto e per tutto.
Noi che rincorriamo i nostri sogni.
Noi che cresciamo insieme passo dopo passo.
Noi che sappiamo sempre cosa pensa l'altra persona.
Noi che facciamo sempre il tifo per noi due.
Noi che proviamo a costruire il nostro futuro.
Noi che ci amiamo come non abbiamo fatto mai.
Le margherite.
I girasoli.
Noi.
A Nivea, Tommaso, Aurora e Riccardo.
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Ti vorrei dire che la vita è troppo breve per avere dei rimpianti, sarà per questo che decido sempre di essere felice per sbaglio che triste per scelta.
Che nonostante le litigate, le incomprensioni, le persone che hai fatto entrare, quelle che hai lasciato fuori, nonostante i silenzi, gli errori, il dolore, ho continuato a scegliere te.
E mentre gli altri si nascondevano dietro grandi promesse, tu non ti accorgevi delle mie piccole attenzioni.
Ti vorrei dire che quello che vedi la fuori, nove volte su dieci non coincide con quello che c’è dietro.
Che l’amore non sono due che si baciano su una panchina o che passeggiano mano nella mano senza dirsi neanche una parole… l’amore è di chi eternamente si cerca.
E che tu lo voglia o no, mi trovi nelle canzoni, nei tramonti che si specchiano nel finestrino della macchina, nei primi raggi di Sole, nelle poesie, nei ricordi che più cerchi di affogarli, più riaffiorano senza chiedere permesso.
Perché c’era più amore nei miei “prendi qualcosa per il mal di testa” “cerca di dormire” “non ti preoccupare, lo facciamo domani” “quando scade l’assicurazione?” “preparati che partiamo” che in tutti quei ti amo che ti hanno illuso, rendendoti lo specchio di quello che ti è stato fatto.
Ti vorrei dire che ti ho trovato in una tempesta, ma che ho fatto di tutto per farti trovare il Sole in ogni angolo.
Che la bellezza non è fatta di misure, non è una fotografia da ritoccare con Photoshop.
Perché come disse quel tale, l’imperfezione è bellezza, la pazzia genialità. Ed é meglio essere assolutamente ridicoli, che assolutamente noiosi.
Per questo (e per altri mille motivi), ho trovato bellezza nelle tue occhiaie, nei capelli annodati appena sveglia, che per vederci chiaro devi stare un po’ al buio, che non butti le magliette bucate, ma le indossi fregandotene della moda, che senti sempre freddo, che ti addormenti appoggiando la testa sopra il braccio come se dovessi acchiappare pensieri e sogni, ma nonostante tutto questo… grazie agli altri hai fatto la fine del diamante che si sente solamente vetro.
Ti vorrei dire che per farti felice raccoglierei tutte le monetine lanciate dentro Fontana di Trevi, così da far tuoi i desideri di questo Mondo.
Che ci ritroveremo sempre in un pensiero tutto nostro, che nei miei occhi ci sarà sempre un lieto fine, che soltanto un cieco non si accorgerebbe di quello che c’è tra noi, che quando si tratta di te, esagero anche nei sogni. E non mi bastano i cassetti, i libri, i fogli di carta, la testa ed il cuore, che le emozioni escono fuori.
Ti vorrei dire che la vita è troppo breve per avere dei rimpianti, sarà per questo che decido sempre di essere felice per sbaglio che triste per scelta.
Vuoi sbagliare con me?
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Secondo te l'amore ha età?🖤
L’amore è eterno.
Veniamo comcepiti dopo un atto d’amore. Cresciamo per nove mesi in una pancia che viene accarezzata ogni giorno. Nasciamo fra persone che sono innamorate di noi ancor prima che ci abbiano visto.
L’amore ci accompagna per tutta la nostra vita. Da quando impariamo a muovere i primi passi, alla mano del papà che stringiamo forte il primo giorno di scuola, quando dobbiamo varcare i cancelli della scuola.
È amore, quando la mamma non chiude la porta della sua camera per lasciarci giocare coi suoi vestiti. Quando si prepara la pizza, e a noi aspetta la prima.
È amore, quando vogliamo sentirci grandi, e ci tagliamo i capelli, e indossiamo le magliette più corte, e i jeans più aderenti. Quando per farti sentire inizi ad alzare la voce e a sbattere la porta. Quando ti arrabbi per nulla e provi un fuoco dentro. E i tuoi genitori non ti capiscono, e si mettono da parte, e ti guardano crescere, e allontanarti sempre più da loro.
È amore, quando lui ti sfiora la mano per la prima volta, quando ti guarda e ti senti arrossire, quando ti bacia come se il mondo stesse per finire, e ti dice che per lui esisti solo te. Ed è amore, il cuore che si spezza, e il cellulare spento per resistere alla tentazione di chiamarlo.
È amore, amore, amore. L’amore non ha età. L’amore ci accompagna in ogni respiro, siamo permeati dall’amore.
Semplicemente, cambia e si evolve con noi.
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