#ma chi baci tu
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big ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me energy from my italian book today
#ma chi baci tu#poor marco is going through it in this book tbh#he's also getting married next year but he doesn’t know who to#yes italianposting is back
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Ciao Liam,
Ti scrivo questa lettera qui, dove non la leggerai mai, perché ho bisogno di buttare fuori quello che sento e penso che questo sia il posto migliore per farlo.
E te la scrivo in italiano perché so che dove sei adesso non ha davvero importanza.
Ti ho conosciuto tardi nella vita, avevo già 30 anni ed ero incinta del secondo figlio quando ho scoperto te e i tuoi fratelli. Non avete fatto parte della mia infanzia o della mia adolescenza, ma questo non rende la perdita meno dolorosa, anzi. Sono una vostra coetanea (una manciata di anni in più, ma l'età non si chiede mai a una signora) e proprio per questo, forse, mi sento così incredibilmente vicina a voi in un modo che non mi sarei mai onestamente aspettata.
Liam, anima fragile, ho assistito con gioia al tuo periodo in riabilitazione e mi ricordo i sorrisi genuini e pieni di vita che ci regalavi in quel periodo. Stavi bene e si vedeva.
Ma il mondo in cui vivevi ha deciso che tu non ne valevi la pena, perché alla fine questo è. La stessa industria che non ha pietà per nessuno e ha triturato gente del calibro di Michael Jackson e Withney Houston ti ha gettato sul fondo del mare con un'ancora al collo. Ho assistito, impotente e distrutta dietro a uno schermo dall'altra parte del mondo, alla spirale di distruzione che ha ti condotto esattamente là dove avevo previsto che ti avrebbe condotto.
Ti hanno isolato dalla tua famiglia e dai tuoi affetti, portandoti in un paese sconosciuto dalla lingua sconosciuta e senza riferimenti culturali né affettivi, circondandoti di persone che erano lì solo per un contratto e non perché veramente interessati al tuo cuore dolce e buono. Ti hanno tenuto lontano dai tuoi fratelli acquisiti, gli unici che potevano davvero capirti. Ti hanno boicottato la musica, impedendoti di fare una delle poche cose che ti teneva in vita. Avevi un figlio, e da madre so che il suo volto deve averti dato una ragione per svegliarti più di una volta, ma ti hanno tolto pure quello, chissà con quale lavaggio del cervello. Ti hanno fatto credere di non valere niente, di non essere abbastanza, che nessuno ti amasse più. Ti hanno fatto credere di essere un peso e che il mondo, compresi i tuoi genitori che ti hanno messo al mondo, i tuoi fratelli - di sangue e non - che ti hanno amato infinitamente e il tuo bambino, sarebbe stato meglio senza di te. E lo hanno fatto alimentando le tue debolezze, fornendoti la droga e l'alcool con cui potevano controllarti.
So che sicuramente hai sbagliato nella vita, commettendo errori più o meno gravi anche con le persone a cui volevi più bene, ma eri malato, Liam. Non eri rotto, eri malato e meritavi di essere curato. Meritavi una sincera e seria possibilità di uscirne e fare ammenda dei tuoi sbagli, qualunque siano stati, tornando a fare parte della vita delle persone che ti hanno sempre amato. Meritavi la possibilità di riabbracciare la tua famiglia e i tuoi ragazzi e di dare altri baci al tuo bambino.
Ti hanno fornito corda e sgabello e poi hanno aizzato il popolo dei social a dirti di ucciderti.
Non ho mai vissuto quello che hai vissuto tu, né conosco di persona qualcuno che abbia sofferto della tua stessa malattia. Non ti biasimo per aver cercato la via più facile, la colpa non è tua. Ci hai provato a dirci come stavi e a chiederci aiuto, hai gridato forte con tutto il cuore, e vorrei che fosse bastato.
Dovunque tu sia, spero che troverai la pace e la serenità che quaggiù ti era stata rubata. Non perdonarli, Liam, perché non lo meritano.
Però, se puoi, veglia su chi è rimasto quaggiù e ti piangerà per sempre.
Vorrei aver potuto fare di più per te e, anche se so che non ero nella posizione per farlo, è un rimpianto che mi accompagnerà a lungo.
Riposa in pace 🤍
- Sara -
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Vietato tradire la parte più vera di te, quella che spesso tieni nascosta, quella che ha a che fare con la musica e con i capelli al vento, con certe scelte che fai come se tu non avessi alternative e invece un’alternativa c’è sempre, solo che a volte il cuore fa finta di niente e che bello che è, quando succede. Vietato dimenticare di quando correvi in riva al mare sperando di essere presa e portata via da qualcuno, vietato dimenticare quelle sere in cui ti addormentavi sperando che la realtà potesse assomigliare alle storie che leggevi di nascosto, pregando che tua madre non si accorgesse che eri ancora sveglia. Vietato smettere di sperare in qualcosa, qualsiasi cosa, tipo che domani ci sia il sole, che si veda la luna, che al supermercato ci siano le pesche buone, che qualcuno ti abbracci, che qualcuno si accorga della fatica che duri. Vietato smettere di durare fatica, perché quando sudi, quando arranchi, quando corri da una parte all’altra sognando un po’ di meritato riposo, è proprio allora che vivi davvero: quando ti muovi, quando poi torni a casa e tiri un sospiro di sollievo perché in qualche modo ce l’hai fatta, sei ancora tutta intera. Vietato sorvolare sulle piccole vittorie, sui dolori piccoli che come gocce d’acqua ti consumano il cuore forse anche più di quelli grandi. Vietato sorvolare in generale, fai caso alle mani della gente, agli alberi, alle nuvole, all’odore dei giornali, alle parole nuove che usano i bambini, ai ricordi che arrivano quando vogliono e non si possono ignorare. Vietato ignorare le canzoni, anche quando queste canzoni non sono dedicate a te. Vietato dire “che schifo” prima di aver provato, vietato dire “che schifo” in assoluto. Qualcosa da salvare c’è sempre, allora tu trovalo e tienilo da parte. E poi, se puoi, non fare l’errore che facciamo tutti, prima o poi: non aver paura di condividere la bellezza. La bellezza non si consuma se la doni agli altri. La bellezza, se la spargi in giro, cresce rigogliosa. Vietato smettere di commuoversi guardando un film stupido, di piangere di fronte ad una stella che cade, di esprimere un desiderio spegnendo una candelina sulla torta. Vietato smettere di fare qualcosa solo perché c’è chi ti trova ridicola, vietato rimanere in silenzio quando qualcosa dentro di te urla, vietato dire “vado via” per timore di soffrire troppo. Per amore, resta. Per amore, resta quella che sei. Per amore, difenditi, ma per favore: non esagerare. Perdersi tra i pensieri e le smorfie ed i modi di dire e le abitudini e i rimpianti e i baci e le speranze di qualcuno è un bel modo di stare al mondo. Vietato dire a qualcuno “non piangere”, “non ridere”, “non andare via”. Se ci riesci, lascia correre, lascia scorrere la vita e le persone, perché poi vedrai, ce ne saranno alcune che non riuscirai a perdere nemmeno quando ti ci metterai d’impegno. Guarda le previsioni, ma non proprio tutte le mattine, ogni tanto lasciati sorprendere dalla pioggia, o dal sole. Porta i fiori a chi sai tu, o dedicale il mare ogni volta in cui avrai la fortuna di guardarlo. Ricordati che ci sei e che questo è un potere magico incredibile, che se mi dicessero “vorresti essere invisibile, teletrasportarti o esistere?” io risponderei senza alcuna esitazione “esistere”. Perché se esisti sei parte di qualcosa, puoi provare nostalgia, puoi provare a essere felice.
Vietato dimenticare che tutto quello che ti circonda non è un ostacolo, ma un’opportunità.
Susanna Casciani
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Buonanotte a chi ha labbra in attesa di baci.
Buonanotte a chi si rigira nel letto, cercando pace a pensieri e desideri confusi.
Buonanotte a chi vorrebbe, ma non può, e a chi potrebbe, ma non ha il coraggio.
Buonanotte a chi si addormenta lontano da chi ama e a chi si sente solo, seppur vicino a qualcuno.
Buonanotte a chi aspetta un messaggio che non arriverà e a chi è così ardito da inviare messaggi di cuore che non riceveranno risposta.
Buonanotte a chi sospira tra le lenzuola e a chi farebbe l’amore tutta notte, ma può solo desiderarlo.
Buonanotte a chi ha qualcuno a cui augurare la buonanotte, anche solo nei pensieri, anche solo con il cuore, anche… solo…
E buonanotte a Te!
A Te che ancora sei capace di sognare e desiderare.
A Te che ami, fregandotene di ogni avverso destino.
A Te che tremi di passione e vivi di emozioni.
Sei Tu che regali anima alla notte.
Sei Tu che, domattina, ti sveglierai stropicciato, ma con addosso tutti i sogni del mondo.
Sei tu che - anche se ora ti senti fragile - conservi in te la forza di ogni rivoluzione.
Abbraccia te stesso: sei in ottima compagnia.
Letizia Cherubino
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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CHIEDI ALLA VITA UN COMPLICE
Qualcuno che appaia dal nulla e che
non abbia paura delle tue ferite.
Chi ti vede distrutta/o e si rimbocca
le maniche per tirarti fuori da una brutta giornata con la sua presenza o le
ore contate.
Con cui puoi sederti e raccontare parte della tua vita senza spogliarti del corpo, mentre indossi l'anima vestita di delusioni.
Chiedi alla vita un complice.
Che non abbia vergogna di vederti lavata, con le mani screpolate o leggera di lusso.
Che tu possa uscire ogni giorno dalla sua mano e anche dalla sua vista, che ti cerchi con quella preoccupazione che sentono solo quelli che hanno paura di perderti perché fai parte dei loro piani e della loro felicità.
Un complice quando non c'è voglia di
fare l'amore ma sentirlo in una carezza,
un dettaglio, una parola.
Che sappia distinguere quegli istanti di solitudine che servono quando i ricordi
e le date non hanno pietà per il calendario.
Chiedi alla vita un complice.
Con cui non puoi avere segreti i tuoi sentimenti.
Che arrivi la notte e ti baci la fronte,
ti tolga le paure, ti metta nel suo presente.
Qualcuno in grado di capire come sei perché non è stato facile ogni mattina quando ti sei svegliato e ti sei chiesto più
e più volte, fino a dove possono arrivare
il dolore e le assenze.
Un complice con cui ridere e piangere.
Sapere che puoi appoggiarti quando ti tremano le gambe e hai bisogno di un abbraccio più di cento parole.
Con chi ti saluti chiudendo gli occhi e ti senti completamente sicura /o che aprendoli, sarà al tuo fianco, sapendo
che con te nulla sarà facile, ma ti accetta,
ti ama e ti sceglie giorno dopo giorno.
Non cercarlo.
Non sognarlo.
Non immaginarlo.
Non idealizzarlo.
Chiedi alla vita un complice
L'universo cospira sempre
a tuo favore.♠️🔥
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CHIEDI ALLA VITA UN COMPLICE
Qualcuno che appaia dal nulla e che non abbia paura delle tue ferite.
Che se ti vede distrutta/o si rimbocca le maniche per tirarti fuori da una brutta giornata con la sua presenza. Con cui puoi sederti e raccontare parte della tua vita senza spogliarti del corpo, mentre indossi l'anima vestita di delusioni.
CHIEDI ALLA VITA UN COMPLICE
Che non abbia vergogna di vederti lavata, con le mani screpolate o leggera di lusso. Che tu possa uscire ogni giorno dalla sua mano, che ti cerchi con quella preoccupazione che sente solo quelli che hanno paura di perderti perché fai parte dei loro piani e della loro felicità.
Un complice che quando non c'è voglia di fare l'amore, vuoi sentirlo in una carezza, un dettaglio, una parola. Che sappia distinguere quegli istanti di solitudine che servono quando i ricordi e le date non hanno pietà per il calendario.
CHIEDI ALLA VITA UN COMPLICE
Con cui non puoi avere segreti i tuoi sentimenti. Che arrivi la notte e ti baci la fronte, ti tolga le paure, ti metta nel suo presente. Che sia qualcuno in grado di capire come sei perché non è stato facile ogni mattina quando ti sei svegliato e ti sei chiesto più e più volte, fino a dove possono arrivare il dolore e le assenze.
Un complice con cui ridere e piangere. Sapere che puoi appoggiarti quando ti tremano le gambe e hai bisogno di un abbraccio più di cento parole.
Con chi ti saluti chiudendo gli occhi e ti senti completamente sicura/o che aprendoli, sarà al tuo fianco, sapendo che con te nulla sarà facile, ma ti accetta, ti ama e ti sceglie giorno dopo giorno.
Non cercarlo. Non sognarlo. Non immaginarlo. Non idealizzarlo. L'universo cospira sempre a tuo favore.
Chiedi alla vita un complice
(Non conosco l'autore)
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Attesa
C'è una bellezza disarmante nei tuoi occhi Ed in tutti i loro piccoli dettagli Ogni lacrima, ogni luccichio Mi fa innamorare follemente di te Ancora più di prima. I sentimenti vivono da così tanto in me Che a volte mi domando con un filo di voce Quanto di tutto questo potrò tenere ancora nascosto nel mio cuore, Quanto della tua anima potrò forse un giorno Stringere tra le mie braccia vuote. Eppure non oso avvicinarmi Ti amo e non ti dico niente, Ti amo e mi tradisce solo lo sguardo, Ma tu non sai, tu non mi vedrai mai Poiché non sono io colei che vive nei tuoi occhi. Allora disperata cerco invano il coraggio, La notte resto sveglia straziandomi la pelle, tormentandomi il cuore Ti scrivo poesie con inchiostro sbiadito Confessandoti segreti che mai ti potranno raggiungere.
Ma nel buio soffocante non si sente altro che la mia attesa Le parole non dette mi deridono guardandomi dalle pagine, Mi chiedono aspre cosa io stia aspettando Tra i singhiozzi rispondo piano che sei tu, Tu che sarai sempre il miracolo mai arrivato. La realtà mi colpisce violenta, D'improvviso sono le parole a smettere di essere Nella desolazione strappo e brucio le mie insulse poesie d'amore, Le fiamme mangiano viva la mia codardia E di me non vi è più traccia. Ma ora è giorno, Vago lenta per la città affollata, tutti guardano ma nessuno mi vede, Sono il fantasma della persona che ero In silenzio urlo il tuo nome sperando che finalmente mi ascolti Mentre tu giaci con lei e le baci il collo, mentre tu le accarezzi il volto, Mentre tu ami chi ha saputo dirtelo ad alta voce.
#poesia originale#my poetry#poem#poetry#original poem#poems on tumblr#poesie#pensieri#scrittura#poesie su tumblr
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Immagina che riprendi i corsi all'università,in presenza (diciamo per la prima volta) dopo anni passati a dividerti tra studio,lavoro e fidanzato, e DAD causa COVID.
Arrivi in un posto in cui non sei abituato e conosci poche persone,
Provi ad agganciarti a quelle poche che conosci,
Ma la maggior parte ha già il suo gruppo e non ti caca,
Per non parlare di quella persona che per te era più che una collega universitaria: un'amica.
E di tutta risposta,quando le chiedi se c'è qualcosa che non va (visto che il 90% di volte tu stronza ti impegni nel mantenere il rapporto), dopo anni in cui ti fa credere di poter contare su di lei, volerti bene e avere piacere nell'averti intorno, regali, baci,abbracci ecc.
Poi all'ultimo anno vai a seguire i corsi in presenza per la prima volta, e ti dice " non contare su di me, sto lavorando su me stessa , stai con chi vuoi,però se vuoi,quando vuoi,scrivimi le mie porte per te sono sempre aperte",però nel mentre sta con altre persone in un suo gruppo di comfort zone.
Io vorrei capire, esattamente, cosa vi aspettate dalle persone quando vi comportate così? Personalmente, mi è venuto spontaneo allontanarmi e non la cercherò più,se non dev'essere reciproco e solo unilaterale,mai un come stai ecc. Ma soprattutto, sono le stesse persone che si lamentano di come gli altri si comportano con loro,senza rendersi conto che i primi artefici dei loro problemi sono loro stessi, e creano le condizioni affinché le cose succedano.
Ti ho chiesto un po' più di considerazione, e nemmeno,mic t'agg chiest 100mila Eur.
Almeno,però,sforzatevi nel non illudere le persone che gli volete bene,perché poi,effettivamente, c'è chi ci rimane male.
Soprattutto,con quale criterio pensate, di insegnare ai bambini i valori dell'inclusione se voi in primis non sapete farlo con chi avete attorno.
Idem i comportamenti di qualche altra amicizia di vecchia data,con cui sei sempre uscita, e improvvisamente ghosting senza spiegazioni.
Bah.
E io che a 25 anni ancora ci rimango male
Personalmente,queste situazioni, alimentano in me un senso di sicurezza inspiegabile e che probabilmente non provavo più dai tempi delle superiori.
Ma ok,andiamo avanti,come sempre.
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Cara ragazza,
mentre ti scrivo ho di nuovo 19 anni, sono seduto sulle scale della cucina a far asciugare i capelli al sole, poi passerò a prenderti con l’Ypsilon 10 di mio padre. È la fine dell’estate della maturità, ho la patente da un mese, tu sei l’amore che voglio. A novembre andrò a studiare a Venezia e mi lascerai. Ti chiamerò ogni sera nell’autunno più piovoso della storia, dalla cabina telefonica di Rialto, tua sorella ogni volta mi dirà: «Non c’è, è fuori con Luca». Io riappenderò, poi urlerò, poi il mio amico Carlo mi dirà: «Andiamo a bere».
Ci rimetteremo insieme dopo 4 mesi interminabili, il giorno in cui scoprirò che Luca non esiste, ma è solo il nome che dai alla tua paura. La maniera che hai per dirmi: «Fammi vedere quanto ci tieni. Torna a prendermi». Quando lo farò, saremo due pesci che finalmente riguadagnano l’acqua. Sarà un anno di mani che si sfiorano, baci con le labbra screpolate, film al cinema di cui non ricordo niente, poi l’estate di nuovo addosso.
Ci lasceremo in inverno, per mia scelta e per la convinzione che mi spetti, stavolta, il tuo dolore per il mio abbandono. La realtà è che sentire di averti già trovata è una consapevolezza che a 21 anni mi sconvolge. È più gestibile la presunzione di poterti tornare a prendere, di nuovo, un giorno.
Quel giorno non ci sarà. Ci sarà invece chi dopo l’incidente mi dirà: «Se fosse rimasta con te magari sarebbe ancora viva». Ci saranno il senso di colpa che mi accompagnerà a lungo come un secondo battito, l’inutilità delle lacrime, la prima scoperta del “mai più”. Passerà del tempo e arriveranno altre ragazze, in ciascuna di loro avrò la sensazione di cercare qualcosa di te. Finirà ogni volta, perché non ti troverò mai. Né in loro, né da nessuna parte.
L’amore non passa nella vita una sola volta, per nostra fortuna. Quel che non torna è la prima opportunità di avere coraggio, l’occasione decisiva di restare, quella di dirsi per la prima volta: due. Può accadere che arrivi troppo presto, oppure troppo tardi, ma se la riconosci devi decidere subito cosa farne, perché la vita non aspetta i tuoi ritorni.
Oggi sono passati più di vent’anni, ho una compagna che amo, tre figlie che sono la luce dei miei giorni, per vivere racconto storie. Ogni volta che mi capita di scrivere dell’amore sono per un attimo di nuovo là, sotto quella pioggia, dentro a quella cabina del telefono. Immagino di poterti chiamare dall’adesso, solo per ringraziarti. Per dirti che quando mi è passata davanti la mia seconda occasione di restare me ne sono accorto subito, perché per la prima volta non ti stavo più cercando. Ma soprattutto perché, di nuovo, ho avuto la tentazione di andare via, a causa della mia paura alla quale un giorno ho dato un nome di ragazza.
Sono rimasto anche pensando a ciò che la mia stupidità ci ha fatto perdere per sempre. Sono rimasto sentendo che l’amore che resta può fondarsi anche su quello che non torna, ma solo se permetti all’amore che non torna di essere la strada che ti porta verso l’amore che resta.
(Matteo Bussola)
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Ogni aspetto di te rivela chi sei. Chi sei davvero.
Come parli, come scrivi, come guidi, come mangi, come pensi, come baci. E sottolineo "come", non cosa".
Il problema di molte persone è che pensano serva un laurea in psicologia per capire il prossimo, ma serve solo auto osservazione. Se impari a conoscere te, automaticamente capisci meglio gli altri.
I "come" nella vita di ognuno sono un concentrato di verità. Perché fanno ordine nel caos. Perché spiegano il motivo di una scelta, non l'obiettivo (che di solito è personalità/maschera).
Io per esempio guido in modo veloce, mi piace, mi diverto e mi sento viva, e così penso, così oltretutto decido. Tutto è correlato nelle persone, anche quando pensano di essere imprevedibili o alternative. C'è sempre un nucleo che le guida, consapevoli o no.
Se capisci perché ti piace fare qualcosa capisci ciò che determina. Capisci perché fai quello che fai.
Entri in contatto coi tuoi veri bisogni e impari a soddisfarli in maniera sana (fino a superarli). Ciò ti esclude dalla dipendenza e dalla manipolazione degli altri.
Ricordati sempre che se qualcuno capisce i tuoi bisogni meglio di quanto lo faccia tu con te stesso, ha le chiavi della tua vita.
#consapevolezza#crescita#conosci te stesso#lavoro su di sè#bisogni#crescita interiore#crescita persoanale#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#verità#se o sè#origini#radici#nucleo#discernimento#responsabilità#auto osservazione
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“ Io ti lascio andare ma tu promettimi che ti metterai nelle braccia di qualcuno che ti ami davvero, che ti farai rispettare, che abbraccerai e bacerai solo chi veramente potrà cambiarti la vita. Promettimi che ti guarderai allo specchio e ti piacerai almeno un po’, che smetterai di giudicarti, promettimi che combatterai per i tuoi sogni, per la tua felicità, che continuerai a sognare qualcosa di buono per te, promettimi che ti innamorai solo di chi ti avrà nelle mani, che ti porterà nel cuore, negli occhi e che avrà sempre rispetto di te.
Promettimi che anche se non sarai con me ti ricorderai un po’ della nostra storia, dei nostri momenti, dei nostri abbracci, dei nostri baci.
Promettimi che terrai il mio nome negli occhi e nella testa, perché io non ti dimenticherò e anche se non sarai con me io spero che tu un giorno possa essere felice anche senza me ovunque sarai”
-Reels Ig
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Mi prepari la colazione come ogni volta che resto a dormire la sera prima da te. Mi baci tra un ingrediente e l'altro. Finché non spegni tutto e mi prendi in braccio, mi porti in camera da letto e decidi che sono più buona dei pancakes che stavi preparando. I tuoi occhi sono così concentrati su di me e mi sorridi. Quel sorriso mi fa così bene. Restiamo a letto e mi racconti quando da piccolo andavi in montagna con i tuoi genitori e tuo fratello. Io ascolto con attenzione, per non perdermi neanche una virgola ed immagino un te bambino. Mi racconti con eccitazione tutte le cose che vorresti fare con me, ci butti un complimento in mezzo ogni tanto. Io cerco di tenermi un po' a distanza. Non fisicamente, ma con il cuore. Cerco di non dartene troppo, giusto un pezzetto. Dopotutto te lo sei guadagnato. Vivo la nostra relazione in punta di piedi. Tu invece sei così tranquillo, mi dici come ti senti a stare con me, mi dici quello che pensi, mi dici cosa ti piace. Io ascolto e mi godo la semplice felicità di essere lì, con te. Mi prendi la mano, mi carezzi i capelli, li respiri. Io mi sento bene. Mi dedico completamente a te e ad i nostri momenti insieme. Mi dico di aprirmi un po' e di parlarti di me, della mia vita. Me lo impongo. Tu sei sempre così onesto e sincero con me. Chi non ha paura? Chi non vuole evitare di soffrire? Ma tu mi scruti con i tuoi occhi azzurri ed hai sempre una risposta gentile. Tra le lenzuola ti dico ogni mio segreto, ogni mio pensiero e ti concedo pezzi sempre più grandi del mio cuore.
Ecco: ormai e tuo. Ma tu non sei qui.
Soffio sulle candeline. Accenno un sorriso. Avrei voluto fossi qui. Avrei voluto mi dicessi che ti sei sbagliato, che sono io. Che del mio cuore ti prenderai cura.
Anche se non sapevi dove fossi e cosa stessi facendo. Ho aspettato che lo scoprissi. Ho aspettato che arrivassi da un momento all'altro dicendo che ti dispiace. Dicendo che volevi stare con me. Che i pancakes per qualcun'altra non li potresti mai cucinare. Che i miei occhi verdi brillano alla luce del sole.
Io ti ho aspettato anche se tu non lo sapevi.
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- Ma ti vedi quanto sei sensuale ?
- Ma chi ?
-Tu... tu...
- Ma tu sei fuori come un balcone ! Mi hai guardato bene ? Di donne non capisci nulla.
- La sensualità non è nel corpo ma nella mente e tu ... caxxo che mente che hai ! E le tue mani ...e come le muovi... e le tue labbra ... e i tuoi baci ,sei irresistibile...
- Smettila ... lo sai che mi dai fastidio .
Eh già per te penso solo ad una cosa ... sono malato vero ?
- Un pò si...
Forse hai ragione , sono malato solo se sono con te ... Mai stato malato così in vita mia e non voglio guarire .Lasciami morire di te.
Cit.
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Quando ci siamo conosciuti io non cercavo niente, avevo già perso troppo.
Quando mi sei arrivato davanti con quei tuoi modi semplici, con quei tuoi occhi grandi, con quelle gambe troppo magre, io non cercavo amore, avevo già perso troppo.
Quando mi hai chiesto come mi chiamavo, quando mi hai fatto ridere, quando mi hai fatto arrabbiare dopo soli cinque minuti di conversazione, io non cercavo carezze, sesso, attenzioni.
Tu mi avevi già scelta, mentre io avevo scelto la solitudine.
Io non volevo baci, non volevo cene fuori, non volevo regali a Natale, non volevo anniversari, non volevo promesse, non volevo storie, non volevo bugie, non volevo giochi, non volevo le lenzuola sopra le nostre teste, non volevo che tu mi togliessi la Nutella ai lati della bocca, non volevo che tu mi prendessi in giro per la mia voce al telefono.
Non volevo affezionarmi, e ti rifuggivo come se fossi stato il Diavolo, o la Morte, o la mia paura più grande.
Non volevo passare del tempo con te, non volevo vederti mangiare, vederti correre, vederti dormire, vederti arrabbiato, triste, confuso, o peggio, felice, o peggio, eccitato, o peggio, dolce.
Non ero pronta. Non di nuovo. Non ancora.
Ma tu insistevi.
Io scappavo e tu mi rincorrevi.
Io ti dicevo cento no, e tu facevi di tutto per strapparmi un solo sì.
“Io sono diverso” dicevi, e lo dicevi con quell'aria sincera, così sincera che a volte ti credevo quasi.
Facevi tutto quello che nessuno aveva mai fatto per me: c'eri.
Stavi con me.
Stavi con me a tempo perso, e io ti dicevo che dovevo andare e tu mi volevi accompagnare.
Non ricordo nemmeno il giorno in cui non sono più riuscita a mandarti via.
All'inizio era semplice.
“Ma guarda questo, ma chi si crede di essere?”
Poi, lentamente, come i mali peggiori, sei andato ad adagiarti sui miei pensieri, tra i miei desideri, e dirti di no era più doloroso di farti restare.
Come ogni sciocca che si rispetti, ci sono ricascata.
Io.
Io che non ti avevo chiesto niente.
Tu che mi davi così tanto.
Avevi ragione, avevi ragione ad insistere.
Insieme eravamo perfetti, davvero. Un amore di quelli che spezza il fiato, che toglie la fame, che trasforma i volti di chi lo vive, uno di quegli amori che forse si incontra una volta, se si è fortunati.
Non volevo affezionarmi e mi sono innamorata.
E tu?
Tu che mi volevi così tanto, ma così tanto, un giorno, dopo aver avuto più di tanto, dopo aver avuto tutto, mi hai detto che non lo sapevi se era ancora il caso, che forse era meglio stare un po’ da soli, che ti sentivi strano, diverso, distante.
Io ancora oggi non so che dire.
Ancora oggi ho solo una domanda, solo una.
Ma perché?
Perché non mi hai lasciato stare?
Susanna Casciani
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Buongiorno! Ho una domanda importante, ti prego di rispondermi con la chiarezza che useresti con un bambino di 4 anni perché hanno provato in tanti a spiegarmelo ma non ci arrivo. Ho delle piantine di "limone" che ho fatto nascere da dei limoni di Sorrento, pensando figata sai che tripudio verrà, ovviamente un cazzo ecco che è venuto a livello di frutto. Poi la svolta "vanno innestati". Ok. Poi una frase "no ma i limoni nascono solo da arance amare o *altro nome che non ricordo* quindi è inutile che innesti. Ora, tu, mio vate delle piante e delle coltivazioni, dimmi, cosa posso fare per queste creature che, ridendo e scherzando, hanno 6 anni? Posso innestarle e sperare che diventino piante da frutto (limone) o è inutile? Chi lo farà è tutta un'altra storia. Scusa la lunghezza ma oggi me la sento così.
Ma ciaooooo, "mio vate delle piante e delle coltivazioni" ahahah mi hai fatto piegare in due! Alloooora, iniziamo; dai semi dei limoni nascono piante di limone selvatico che non fanno ne fiori ne frutti, e fino a qui non ci piove perchè te ne sei accorta da sola, queste tue belle piante che mi dici oramai hanno 6 anni puoi tranquillamente innestarle con qualsiasi tipo di agrume, limone compreso. Quello che ti hanno detto delle arance amare è una mezza verità nel tuo caso, ovvero, se dovessi creare una pianta di limoni da zero, è vero che uno dei migliori porta innesto è proprio l'arancio amaro, che è una pianta molto "forte" che non soffre delle tipiche malattie degli agrumi e che funziona benissimo come pianta madre, ma questo vale per creare piante da vivaio/coltivazione, per delle piantine casalinghe come le tue va benissimo il portainnesto del limone selvatico che hai fatto nascere dai semi. Spero di essere stato abbastanza chiaro, saluti e baci e imbocca al lupo per l'innesto!
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