#licenze per la raccolta
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Alla Scoperta dei Funghi: Passione e Lavoro dei Cercatori di Funghi tra Porcini e Altre Delizie del Bosco. Di Alessandria today
Funghi Porcini e Altri Tesori del Bosco: Dalla Raccolta alla Cucina, Una Guida per Professionisti e Appassionati
Funghi Porcini e Altri Tesori del Bosco: Dalla Raccolta alla Cucina, Una Guida per Professionisti e Appassionati. Funghi: Tra Passione e Professione dei Cercatori La raccolta dei funghi è una tradizione che unisce il piacere dell’esplorazione nei boschi alla scoperta di tesori gastronomici. Per alcuni, cercare funghi è una passione, un hobby che permette di vivere la natura, mentre per altri è���
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tecnowiz · 2 years ago
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Come trovare un font simile a quello che hai visto
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Quante volte ti è capitato di incappare in un font che ti ha colpito, ma non sai come trovarne uno simile? La buona notizia è che esistono diverse risorse online che possono aiutarti a trovare un font simile a quello che hai visto. In questo articolo, ti guiderò attraverso i passaggi su come trovare un font simile a quello che hai visto in un'immagine, una foto o in un qualsiasi altro posto.
Hai visto un font che ti piace ma non sai come si chiama? Scopri come trovare un font simile utilizzando strumenti di identificazione font
I font possono dare un tocco distintivo al design di un sito web, di un logo o di qualsiasi progetto creativo. Ma cosa fare quando vedi un font che ti piace molto, ma non sai qual è o come trovarne uno simile? Ecco alcuni consigli per aiutarti a trovare un font simile a quello che hai visto.
Ricerca di base
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La prima cosa da fare è prendere nota delle caratteristiche del font che hai visualizzato. Ad esempio, potresti notare se il font è sans serif o serif, se ha punte affusolate o arrotondate, la spaziatura tra le lettere e così via. Questi dettagli saranno utili nella tua ricerca successiva.
Utilizza strumenti di confronto e identificazione
Ora che hai preso nota delle caratteristiche del font, puoi utilizzare alcuni strumenti online per aiutarti a identificare o trovare font simili. Ci sono diversi siti e app che ti permettono di caricare un'immagine contenente del testo e ti suggeriscono font corrispondenti o simili. Alcuni di questi sono: WhatTheFont - uno dei migliori strumenti online per identificare font da immagini Identifont - database di confronto font gestito da esperti App come Find my Font (Android) e WhatTheFont (Android oppure iOS).
Sfrutta le risorse di raccolta font
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Esistono anche risorse online che offrono una vasta scelta di font da esplorare. Alcuni esempi sono Google Fonts, Adobe Fonts e Font Squirrel. Questi siti ti permettono di filtrare i font in base alle loro caratteristiche, facilitando la ricerca di un font simile a quello che hai visto.
Consulta community e forum di graphic design
Un'altra strategia utile è quella di partecipare a community o forum di graphic design. Questi luoghi sono frequentati da designer professionisti e appassionati che potrebbero essere in grado di riconoscere il font o suggerire alternative simili. Le community online offrono un'opportunità di collaborazione e scambio di informazioni.
Sperimenta con le opzioni di formattazione
Se non riesci a trovare il font esatto, non disperare! Potresti invece cercare di trovare alternative che si avvicinino il più possibile al font che hai visto. Per esempio, puoi provare a modificare il peso del font, la larghezza, la spaziatura tra le lettere o persino il colore. Queste opzioni di formattazione possono aiutarti a ottenere un effetto simile.
Crea un font personalizzato
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Se sei davvero determinato a ottenere un font identico a quello che hai visto, potresti considerare l'opzione di creare un font personalizzato. Esistono strumenti online che ti consentono di creare il tuo font utilizzando un'anteprima di caratteri o disegnando i caratteri a mano. Questa opzione richiede un po' più di pazienza e competenze, ma può essere estremamente gratificante. Ecco 10 siti online gratuiti che ti permettono di creare un font personalizzato: - FontStruct (www.fontstruct.com) - Calligraphr (www.calligraphr.com) - Glyphr Studio (www.glyphrstudio.com) - FontArk (www.fontark.net) - BirdFont (www.birdfont.org) - PaintFont (www.paintfont.com) - Fontastic (www.fontastic.me) - Fontello (fontello.com) - Prototypo (www.prototypo.io) Ricorda di verificare le licenze e le restrizioni di utilizzo dei font generati su questi siti prima di utilizzarli in progetti commerciali.
Conclusione
Indipendentemente dal metodo che scegli, ricorda che trovare il font perfetto richiede tempo e un po' di sperimentazione. Non temere di provare font diversi e di metterti alla prova nella creazione del tuo design unico. Con le giuste conoscenze e strumenti, sarai in grado di trovare un font simile a quello che hai visto e di rendere i tuoi progetti ancora più accattivanti. Buona ricerca!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Come trovare un font simile a quello che hai visto. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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corallorosso · 4 years ago
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Addio all’obbligo di licenza per raccolta, detenzione e vendita delle armi da guerra Un regalino all’industria delle armi, nello specifico attraverso l’Agenzia industrie difesa (Aid), contenuto nel dl Sostegni, che ha ottenuto il voto di fiducia alla Camera. Nelle pieghe del provvedimento, diventato il tipico decreto omnibus in cui è stato inserito un po’ di tutto, c’è infatti un emendamento presentato in commissione Bilancio alla Camera dalla Lega, a prima firma di Roberto Paolo Ferrari, e approvato dalla maggioranza. Cosa prevede il testo? L’esenzione dell’Agenzia dall’obbligo di varie licenze necessarie per “la raccolta, la detenzione e la vendita di armi da guerra e di armi ad esse analoghe nazionali o straniere”, come recita il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps). L’intervento concede la possibilità di possedere “munizioni, uniformi militari o altri oggetti destinati all’armamento e all’equipaggiamento di forze armate nazionali o straniere”. (...) “Ancora una volta sono le aziende e le agenzie a controllo statale le più refrattarie ad accettare le norme dello Stato sulla produzione ed esportazione di armamenti. Ciò dimostra che il complesso militare-industriale è pervasivo, invasivo ed è pienamente attivo anche nel nostro Paese”. (...) Stefano Iannaccone
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Unitevi a noi nel festeggiare il “Giorno del pubblico dominio” 2021.
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Aggiungete un’altra festa al vostro calendario e venite a festeggiare con noi il “Giorno del Pubblico dominio”, ovviamente in compagnia di Tarzan, John Carter di Marte, Palla di Neve e molti altri.
Anche per il 2021 vogliamo condividere con voi la festa del “Public Domain Day”. Il giorno, convenzionalmente fissato il primo di gennaio, in cui si elencano le opere che nel corso dell’anno precedente sono entrate a far parte del pubblico dominio; e ogni anno la lista diventa sempre più lunga, perché i vincoli di copyright e di brevetto decadono dopo un po’ di tempo dalla morte dell’autore.
Ma quando si può parlare di pubblico dominio?
Argomento infinito, ma possiamo riassumere molto brevemente:
“Un’opera dell’ingegno si dice di pubblico dominio quando non è più oggetto di protezione del diritto d’autore. L’opera diventa liberamente accessibile e tutti la possono utilizzare, modificare e riprodurre senza la necessità di deroghe o autorizzazioni. L’opera diventa proprietà di tutti, non più del singolo autore o editore”.
Leggendo questa definizione il concetto può sembrare semplice, ma vi assicuriamo che non è cosi: la legislazione sui diritti d’autore e licenze di utilizzo è una delle cose più complesse e bizantine in cui possiamo imbatterci sulla faccia della terra; pensate semplicemente che i termini di protezione variano da stato a stato (o da unioni di stati) dai 50 anni dei fortunati Canadesi e altri ai 100 dei Messicani, noi europei siamo nel mezzo: 70 anni.
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Bel guazzabuglio di colori vero? Per rendere più comprensibile in concetto, l’Unione delle Università Australiane ha realizzato un divertente filmato che ha come attore principale proprio Mr. Copyright
… e gli Stati Uniti? Storia a parte per il paese con la legislazione più attenta al mercato. Dopo un embargo di 20 anni dovuto alla legge del 1998 finalmente si aggiungono all’elenco le opere del 1925 e molte sono pezzi da 90 come  The Great Gatsby (Il grande Gatsby)  di F. Scott Fitzgerald, In Our Time (Nel nostro Tempo) di Ernest Hemingway, il film di Buster Keaton Go West e la canzone Always (Sempre) di Irving Berlin.
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Se volete rimanere sempre informati e avere una panoramica su questa tipologia di opere e i progetti a loro dedicati vi consigliamo di seguire: The Public Domain Review.
Dove troverete delle vere e proprie perle come:
“Yellow Journalism: The "Fake News" of the 19th Century”
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e “Don Quixote in the 20th Century”
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Non rimane quindi che celebrare questa inesauribile risorsa:  gli autori  e le loro composizioni che “in formato originale” escono dalla tutela di copyright e diritto d’autore durante il Public Domain Day.                          
Per il 2021 diamo il benvenuto nella famiglia delle opere “liberate”,  alle musiche di Francesco Cilea, alle poesie di John Gould Fletcher, agli scritti di Edgar Rice Burroughs, Edgar Lee Masters, George Orwell, Cesare Pavese, per non dimenticare Trilussa e ai tanti altri che potete trovare   qui.
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Bene, ma tutto questo ben di Dio come si trova?
Parlando di libri, possiamo sperare che siamo stati scannerizzati e resi disponibili attraverso un progetto di biblioteca digitale e vi assicuriamo che ve ne sono per soddisfare ogni esigenza: dal primo “Il progetto Gutenberg” circa 60.000 libri in maggioranza letteratura in lingua inglese, al “Progetto Runeberg” per gli amanti delle lingue scandinave. Dall’enorme “Gallica” della Biblioteca Nazionale di Francia con 2 milioni di testi, al piccolo ma fornito “Early Manuscripts at Oxford University” per i seguaci dell’epica medievale,  senza dimenticarci l’archivio di articoli scientifici della “Cornel University”.
E per gli Italiani? Iniziate da “Liber Liber”, magari dando una sbirciatina anche alla sezione Audiolibri, per poi passare alla “Biblioteca Italiana “ progetto a cura  del Centro Interuniversitario Biblioteca italiana Telematica (CIBIT)
Finiamo con un consiglio per gli “amanti” di Milano e delle sue storie: non perdetevi la nostra raccolta di testi pubblicata su “Digitami”.
Buona lettura.
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queerographies · 4 years ago
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[Tutte le poesie][Dario Bellezza]
[Tutte le poesie][Dario Bellezza]
«Il miglior poeta della nuova generazione»: così Pier Paolo Pasolini salutava l’esordio di Dario Bellezza, nel 1971, con la raccolta Invettive e licenze, che da subito riscosse un grande interesse nella critica e accese nel pubblico un vivace dibattito. E con Invettive e licenze si apre questo volume che, per la prima volta, riunisce tutti gli otto libri pubblicati da Bellezza fino a Proclama sul…
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marczielke · 5 years ago
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La cannabis medica è uno dei più grandi mercati futuri per la medicina. CannerGrow Svizzera, una società svizzera, offre a tutti la possibilità di investire nella coltivazione di cannabis farmaceutica. Completamente legale e con tutte le necessarie licenze europee. Come investitore, generi entrate ricorrenti A VITA LUNGA ad ogni raccolta e ne arrivano altre. Ti sembra interessante? Ulteriori informazioni: https://crld.cc/cg/S5HPTX registrazione gratuita: https://crld.cc/cg/CVKTRI #cannergrow #cannerald #cannabis #cbd #marketing # grow2020 https://www.instagram.com/p/B897Sf9qX8s/?igshid=z5wz4wstgywo
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blankband · 3 years ago
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Impatto sull'istruzione veterinaria e sulla percezione del pubblico
È una leader. È una visionaria. È un'agente. È un mentore per più professionisti veterinari di quanto si possa contare. La dottoressa Mary Beth Leininger svolge la professione veterinaria da più di 30 anni. Ha la particolarità di essere la prima donna presidente dell'American Veterinary Medical Association (AVMA). L'editore di Goodnewsforpets.com Lea-Ann Germinder l'ha incontrata mentre la dottoressa Leininger era presidente dell'AVMA Public Relations Council, e contemporaneamente gestiva un piccolo studio per animali con suo marito nel Michigan. Alcuni anni dopo, la dottoressa Leininger è stata portavoce nazionale del "Mese veterinario nazionale" durante il suo mandato come presidente dell'AVMA.
Germinder, agenzia di comunicazioni di marketing, Germinder & amp; Associates, Inc., ha nuovamente servito la dott.ssa Leininger mentre era Direttore degli affari professionali per Hill's Pet Nutrition, Inc. Abbiamo incontrato di nuovo la dottoressa Leininger mentre completa la prima fase di pianificazione come project manager per la North American Veterinary Medical Education Consorzio (NAVMEC).
D. Dr. Leininger, può dirci di cosa tratta questo ultimo progetto NAVMEC?
R. NAVMEC è un'iniziativa per migliorare la formazione veterinaria che è il seguito di due studi precedenti. Ciò che è diverso in NAVMEC è che è la prima iniziativa che ha incluso le "tre gambe dello sgabello" della medicina veterinaria: accreditamento, istruzione e test & amp; licenze. Nel processo è stata coinvolta un'ampia raccolta di parti interessate in questi gruppi. In effetti, l'ultima volta che le questioni educative mediche veterinarie sono state valutate in dettaglio è stato il Pew Study alla fine degli anni '80.
D. Qual è il significato di questo progetto per il pubblico di proprietari di animali domestici e per la società in generale?
R. Al primo incontro, i partecipanti hanno riconosciuto che dobbiamo dare un'occhiata a ciò di cui la società ha bisogno dalla professione veterinaria e per comunicare e collaborare meglio con tutte le professioni sanitarie. I veterinari hanno un impatto sulla salute dell'uomo e dell'ambiente, così come sugli animali attraverso l'epidemiologia e le difficili malattie zoonotiche che colpiscono le persone. Sebbene i veterinari siano riconosciuti per i loro contributi e fidati, non è sempre riconosciuto il loro impatto sulla salute umana.
D. Hai avuto così tante sfaccettature nella tua carriera nella medicina veterinaria "proprietà di uno studio per piccoli animali, leadership AVMA, leadership aziendale, perché hai accettato questo progetto NAVMEC?
R. Durante il mio periodo come ufficiale AVMA, e anche prima, sono stato coinvolto nella formazione veterinaria. Mentre ero in uno studio privato, ho servito come professore a contratto presso la scuola di veterinaria della Michigan State University. Questo progetto attuale mi ha permesso di avere un impatto sul futuro della medicina veterinaria su scala ancora più ampia. Questo è molto importante per me.
D. Da gennaio, l'accreditamento delle scuole straniere è diventato un argomento piuttosto caldo nella medicina veterinaria. Qual è stato l'impatto dei problemi di accreditamento che sono emersi durante questo progetto?
R. Il Consiglio di amministrazione di NAVMEC ha riconosciuto che l'accreditamento internazionale può avere un impatto sulla forza lavoro veterinaria negli Stati Uniti.Tuttavia, i direttori hanno deciso che il nostro incarico principale era valutare / migliorare l'istruzione in Nord America, quindi il progetto non ha affrontato direttamente l'accreditamento delle scuole veterinarie straniere.
D. L'economia difficile ha influenzato la direzione di NAVMEC? In quale modo?
R. Il Consorzio ha avuto la fortuna di avere un supporto estremamente ampio da parte delle parti interessate nell'intero spettro della professione: quasi tutte le scuole statunitensi, canadesi e caraibiche e molte associazioni e partner aziendali erano sponsor finanziari. Le conversazioni su dove andiamo da qui hanno incluso discussioni su tutti gli aspetti della nostra difficile economia: diminuzione dei finanziamenti statali per l'istruzione superiore, diminuzione delle visite dei pazienti e debito degli studenti. Ci siamo concentrati principalmente sul debito degli studenti e su ciò che le scuole di veterinaria possono fare per fornire un curriculum in modo più efficiente.
D. Il numero di richiami di prodotti nella medicina umana è aumentato negli ultimi anni così come nella medicina veterinaria. I canali dei social media hanno aumentato la velocità con cui questi richiami vengono comunicati al pubblico che possiede animali domestici. Come può la professione veterinaria partecipare efficacemente a questo dialogo in futuro?
R. Concordo sul fatto che il ciclo dei media 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e i social media hanno reso le sfide per le organizzazioni professionali di comunicare molto più che mai. Incoraggio sempre ogni organizzazione e ogni pratica veterinaria ad essere informata e ad assicurarmi che il loro sito web sia aggiornato con le migliori e più verificabili fonti di informazione come www.fda.gov, www.avma.org e www.aahanet.org .
D. Sei stata una tale fonte di ispirazione per tante donne in medicina veterinaria. Che consigli daresti alle giovani donne che stanno entrando nella professione veterinaria?
R. Per i giovani colleghi, sottolineo di non aver paura di dire di sì a un'opportunità inaspettata: potrebbe rivelarsi molto appagante. Il tuo successo sarà determinato dal modo in cui lavori con i tuoi colleghi, quindi il networking è fondamentale. Come veterinario, puoi fare molte cose. Ad esempio, la mia esperienza di lavoro con Hill's Pet Nutrition come Direttore degli affari professionali ha comportato il lavoro con conferenze nazionali sull'istruzione, la selezione di relatori, l'orchestrazione di una presenza fieristica "qualcosa che non avrei mai immaginato di fare quando ero alla scuola di veterinaria, ma è successo essere estremamente soddisfacente.
D. Dove ti vedi oggi nella medicina veterinaria?
R. La mia speranza è continuare a provare a fare la differenza nella nostra professione e ad avere un impatto positivo sulla percezione del pubblico della medicina veterinaria. È un momento impegnativo per la medicina veterinaria ma un momento di grande importanza "come potrei non essere coinvolto?
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paoloxl · 7 years ago
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Domenico Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione. Si tratta di una gravissima provocazione per chiunque pratichi solidarietà e creda in quella “utopia della normalità” portata avanti con coraggio da Mimmo.
Ci sono arresti che non possono proprio sembrare “normali”.
La Guardia di finanza stamattina ha arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Riace, Domenico Lucano, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. L’arresto é stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica. Disposto anche il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem.
Domenico Lucano è diventato più conosciuto di quanto non lo è qualsiasi sindaco di un paese del Mezzogiorno per una ragione semplice: ha proposto, con le modeste risorse di cui dispone quel comune e quel territorio, un autentico laboratorio dell’integrazione. Un modello che funziona, toglie l’humus ai conflitti su base etnica o “di colore”, fa non solo “convivere” ma cooperare persone con culture ed esperienze molto, ma molto diverse.
Il reato di “immigrazione clandestina” è un’invenzione di Bossi e Fini, ed è il classico reato che produce “crimine” là dove non c’è. Fuggire da un paese in guerra o alla fame per i mutamenti climatici (o per le ruberie di “classi dirigenti”, complici servizievoli delle imprese occidentali) non è infatti un “reato”, ma una eventualità esplicitamente ammessa dalla legislazione internazionale.
Come fa una legge a creare criminali? Rendendo le persone “colpevoli” per il solo fatto di esistere e vivere, a prescindere dai comportamenti che terranno una volta entrati in un paese. Creando dei “colpevoli” quella legge impedisce che le persone possano trovare lavoro, ospitalità, attività regolari. Le costringe a stare in mezzo a una strada, creando così problemi di convivenza che altrimenti non esisterebbero o avrebbero dimensioni quasi irrilevanti.
Il “modello Riace” ha rotto questo schema, suggerendo così possibilità di integrazione – oltretutto a costo quasi zero! – e suscitando l’odio implacabile dei fasciorazzisti ora al governo. Lucano è così entrato spesso in polemica anche con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che è arrivato a definirlo “uno zero”.
Attacchi e indagini  non sono nati oggi. Unafiction Rai sul “modello Riace” (con Beppe Fiorello nei panni del sindaco) non è mai stata mandata in onda, nonostante Mimmo fosse stato inserito nella lista delle personalità “più influenti al mondo”. Un anno fa la stessa procura aveva iscritto Lucano nel registro degli indagati con le ipotesi di concussione e truffa: in quel caso gli veniva contestato il sistema dei bonus e delle borse lavoro assegnati “al di fuori delle regolari procedure”.
Lo sappiamo, molti di voi penseranno: “ma una procura come quella di Locri, in un territorio dove da decine di anni i sindaci finiscono in galera perché espressione diretta della ‘ndrangheta, dove latitanti e faide non mancano, non ha proprio nulla di più importante da indagare?” Evidentemente le “pressioni dall’alto” vanno in altra direzione…
E’ naturalmente sempre possibile che un amministratore locale costretto a fare i salti mortali alle prese con un bilancio asfittico – il “patto di stabilità” europeo scende a catena da Bruxelles fino all’ultimo municipio di montagna – possa sbagliare in qualche passaggio burocratico; ma non sfugge che in questo caso non si sta parlando di “arricchimento personale”. Proprio l’accensione dei riflettori sull’esperienza di Riace, del resto, ha reso quell’amministrazione una “casa di vetro” (cosa che invece non si può certo dire per la Lega, partito del ministro).
Questa “operazione Xenia” – anche i nomi scelti a volte sono rivelazioni – somiglia insomma più a un attacco politico che non a una vera inchiesta “al di sopra di ogni sospetto”. Suona, politicamente, come una vendetta per aver dimostrato che nel nostro Paese si può essere accoglienti e si può combattere la deriva razzista e xenofoba insegnando e praticando solidariet��. La sua “colpa” è aver messo in piedi un modello che funziona. Un sistema che ha permesso di accogliere migliaia di migranti, di decine di nazionalità diverse, dando loro opportunità di formazione, con la creazione di decine laboratori. Ma quanto costruito in questi anni è molto di più. Ha permesso di creare decine di posti di lavoro per maestre, mediatori culturali. Lavoro per tutti in terra di disoccupazione e ‘ndrangheta. Mimmo Lucano ha creato cioè un circolo virtuoso, in cui tutti vincono. Rompendo la narrazione per cui “bianchi” e “neri” avrebbero interessi contrapposti.
L’arresto non colpisce solo lui. Riace va affossata perché funziona. Perché manda in corto circuito la logica della guerra tra poveri.
Clicca qui per il comunicato stampa della Procura di Locri
In sostanza, Lucano è accusato di…solidarietà. Si parla infatti della concessione di documenti, carte d’identità e licenze di matrimonio, oltre di non avere cacciato dai progetti dell’accoglienza chi secondo la cosidetta “legalità” delle istituzioni centrali andava abbandonato a se stesso.
Il ministro dell’Interno, Salvini, ci ha messo meno di un quarto d’ora per emettere la propria…sentenza, erigendosi a poliziotto, giudice e boia. Il tutto in 160 caratteri, quelli di un tweet: “Accidenti – scrive il segretario leghista – chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia diimmigrati! #Riace”.
  Moltissime invece le prese di posizione e vicinanza a Lucano, in parte raccolte, sempre su twitter, dall’account “Riace – Patrimonio dell’Umanità“.
Radio Onda d’Urto intervista  Francesco Cirillo, giornalista, scrittore e attivista dei movimenti sociali, compagno calabrese, più volte a fianco di Lucano a Riace nelle sue iniziative solidali e di denuncia. Ascolta o scarica
e sentito il parere di alcuni abitanti di Riace con telefonate fatte a caso. Ve le proponiamo, come di consueto,  senza filtri.Ascolta o scarica
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giancarlonicoli · 5 years ago
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18 giu 2020 11:40
VOGLIA DI LAVORA', SALTAME ADDOSSO - LA GRANDE FUGA DA ATAC E AMA, CON RECORD DI DIPENDENTI MALATI DALL'INIZIO DELLA CRISI - NEI PRIMI TRE MESI DELL'ANNO, TRA GLI AUTISTI +60% DI FORFAIT PER "MOTIVI DI SALUTE". TRA I NETTURBINI +48% RISPETTO AL 2019 - UN'ANOMALIA CHE OLTRAGGIA ANCHE CHI SI È AMMALATO SUL SERIO, COMPRESO CHI (POCHISSIMI CASI, PER FORTUNA) NELLE DUE MUNICIPALIZZATE IL COVID L'HA PRESO DAVVERO....
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LORENZO DE CICCO per il Messaggero
Nelle settimane in cui Roma, col resto d'Italia, scopriva il coronavirus, tra gli autisti dei bus e gli addetti della nettezza urbana iniziava a propagarsi un morbo di tutt' altra fattezza, che ha moltiplicato i giorni di malattia a ritmi mai visti, zavorrando ulteriormente i servizi.
E dire che sia all'Atac che all'Ama, municipalizzate elefantiache da quasi 20mila dipendenti nel complesso, l'assenteismo ha sempre viaggiato speditissimo, negli anni; una vecchia piaga che le amministrazioni di ogni colore politico hanno fatto fatica ad estirpare.
Fino al boom, in piena pandemia, mentre gli operatori di altri servizi pubblici essenziali continuavano a lavorare senza sosta: con l'affiorare dei primi casi Covid - i due turisti cinesi, il 30 gennaio a Roma - e poi agli albori del lockdown, la bolla di conducenti e netturbini che si è letteralmente data malata, spedendo all'ufficio del Personale certificati medici per non presentarsi al lavoro, si è gonfiata a livelli mai raggiunti prima. Nonostante si tratti di settori strategici, sia i trasporti che i rifiuti. Comparti che non avrebbero mai dovuto smettere di funzionare.
LA RACCOLTA A raccontare la grande fuga dai depositi dei bus e dai camion della raccolta, sono i rapporti interni delle due società comunali. Dati ufficiali. Il periodo d'analisi è il primo trimestre 2020. Gennaio-marzo. Dalla comparsa del Sars-Cov-2 alla fase iniziale del lockdown. All'Ama, il tasso di assenze è schizzato al 20,3%. Senza contare naturalmente i riposi e le ferie prestabilite. A impressionare è soprattutto un dato, quello delle malattie.
Mai così alto, neppure spulciando a ritroso tutti i rapporti trimestrali sulle assenze fino al 2014 (l'ultimo dossier disponibile). Solo per «motivi di salute», da gennaio a marzo, di media, si è assentato l'11,89% dei dipendenti. Tutti malati. In termini assoluti, è una crescita esponenziale: +48% rispetto alle assenze per malattia del trimestre precedente, l'ultimo del 2019 (il tasso di assenze per motivi di salute era sotto all'8%).
E +38%, sempre in termini assoluti, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando il tasso di forfait per malattia era all'8,6%. Si sta parlando, è bene ribadirlo, di persone che avrebbero dovuto lavorare per assicurare la raccolta dell'immondizia nella Capitale e che hanno schivato i turni con un certificato medico. Non si tratta di personale ricorso a congedi parentali o ad altre licenze familiari consentite, anzi incentivate in certi settori, durante il lockdown. Anche l'Atac, nella sua pur lunga e colorita storia di assenteismi e furberie, non aveva mai annotato tanti malati come nel primo trimestre 2020.
Un dipendente su dieci, di media, nel periodo gennaio-marzo non si è presentato al lavoro lamentando qualche acciacco. Il 9,8% del totale. Con picchi del 17,2% tra gli ausiliari della mobilità. In termini assoluti, la crescita è del 60% rispetto al trimestre precedente, l'ultimo del 2019 (il tasso di assenze per malattia era al 6,1%) e del 33% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (il tasso di assenze per motivi di salute era del 7,35%).
I CERTIFICATI MEDICI Mettendo nel computo anche altri congedi e licenze (sempre senza ferie e riposi), il tasso di assenze complessivo ha sfiorato il 17% (16,8%), contro il 12,1% del trimestre prima e il 13% del periodo gennaio-marzo 2019. È un altro dato che non trova paragoni nei rapporti dell'azienda.
Un record negativo trainato dalla valanga di certificati medici arrivati in batteria nel quartier generale di via Prenestina, perché a guardare gli altri valori indicati nel dossier (licenze parentali, legge 104, etc), gli scostamenti non sono mai così marcati rispetto al passato. Questione di salute. Un'anomalia che oltraggia anche chi si è ammalato sul serio, compreso chi - pochissimi casi, per fortuna - nelle due partecipate il Covid l'ha preso davvero.
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poziello · 5 years ago
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Sottoscritto il Protocollo per rafforzare la collaborazione già in atto nella prevenzione di infiltrazioni criminali nell’economia, nel settore degli appalti e dei contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia. Si tratta del “Protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nell’economia legale”, firmato oggi dal Sindaco di Giugliano, Antonio Poziello, con altri Sindaci ed il Prefetto di Napoli Carmela Pagano. Saranno aumentati i controlli antimafia nel settore opere pubbliche, concessioni, servizi e forniture, del commercio e dell’urbanistica. Le informazioni antimafia saranno acquisite per tutti gli appalti e concessioni di lavori pubblici pari o superiori a 250.000 euro, e per i subappalti di lavori, forniture e servizi pari o superiori a 50.000 euro nonché, a prescindere dal valore, per alcune attività particolarmente sensibili. Significativo per l’edilizia è l’impegno di richiedere le informazioni antimafia anche nei confronti dei privati sottoscrittori di convenzioni di lottizzazione. Verranno monitorati, inoltre, i passaggi ripetuti di licenze commerciali nei settori più sensibili quali la ristorazione, le attività ricettive e di intrattenimento, i giochi e la raccolta di scommesse, la vendita al dettaglio e all’ingrosso e i compro oro. https://www.instagram.com/p/B6QC03nohzT/?igshid=1pi6diw6hejtk
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Unitevi a noi nel festeggiare il “Giorno del pubblico dominio” 2020
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Aggiungete un’altra festa al vostro calendario e venite a festeggiare con noi il “Giorno del Pubblico dominio”, ovviamente in compagnia di Rhett Butler, Rossella O'Hara e molti altri.
Anche per il 2020 vogliamo condividere con voi la festa del “Public Domain Day”. Il giorno, convenzionalmente fissato il primo di gennaio in cui si elencano le opere che nel corso dell’anno precedente sono entrate a far parte del pubblico dominio; e ogni anno la lista diventa sempre più lunga, perché i vincoli di copyright e di brevetto decadono dopo un po’ di tempo dalla morte dell’autore.
Ma quando si può parlare di pubblico dominio?
Argomento infinito, ma possiamo riassumere molto brevemente:
“Un’opera dell’ingegno si dice di pubblico dominio quando non è più oggetto di protezione del diritto d’autore. L’opera diventa liberamente accessibile e tutti la possono utilizzare, modificare e riprodurre senza la necessità di deroghe o autorizzazioni. L’opera diventa proprietà di tutti, non più del singolo autore o editore”.
Leggendo questa definizione il concetto può sembrare semplice, ma vi assicuriamo che non è cosi: la legislazione sui diritti d’autore e licenze di utilizzo è una delle cose più complesse e bizantine in cui possiamo imbatterci sulla faccia della terra; pensate semplicemente che i termini di protezione variano da stato a stato (o da unioni di stati) dai 50 anni dei fortunati Canadesi e altri ai 100 dei Messicani, noi europei siamo nel mezzo: 70 anni.
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Bel guazzabuglio di colori vero? Per rendere più comprensibile in concetto, l’Unione delle Università Australiane ha realizzato un divertente filmato che ha come attore principale proprio: Mr. Copyright
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… e gli Stati Uniti? Storia a parte per il paese con la legislazione più attenta al mercato. Dopo un embargo di 20 anni dovuto alla legge del 1998 finalmente si aggiungono all’elenco le opere del 1924 e molte sono pezzi da 90 come  Rhapsody in Blue (Rapsodia in Blu) )  di George Gershwin, l’opera teatrale Desire Under the Elms (Desiderio sotto gli olmi) di Eugene O'Neill, la prima versione cinematografica di Peter Pan di Herbert Brenon e quello che forse è uno dei più rappresentativi film d’avventura dell’era del muto: The Thief of Bagdad (Il ladro di Bagdad) di Raoul Walsh con Douglas Fairbanks nel ruolo del protagonista.
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Non rimane quindi che celebrare questa inesauribile risorsa:  gli autori  e le loro composizioni che “in formato originale” escono dalla tutela di copyright e diritto d’autore durante il Public Domain Day.                          
Per il 2020 diamo il benvenuto nella famiglia delle opere “liberate”, alle musiche di Richard Strauss, alle poesie di Antonio Machado, agli scritti Margaret Mitchell, ai film di  Victor Fleming e ai tanti altri che potete trovare  qui.
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Bene, ma tutto questo ben di Dio come si trova?
Parlando di libri, possiamo sperare che siamo stati scansionati e resi disponibili attraverso un progetto di biblioteca digitale e vi assicuriamo che ve ne sono per soddisfare ogni esigenza: dal primo “Il progetto Gutenberg” circa 60.000 libri in maggioranza letteratura in lingua inglese, al “Progetto Runeberg” per gli amanti delle lingue scandinave. Dalla sconfinata “Gallica” della Biblioteca Nazionale di Francia con 2 milioni di testi, al piccolo ma fornito “Early Manuscripts at Oxford University” per i seguaci dell’epica medievale,  senza dimenticarci l’archivio di articoli scientifici della “Cornel University”.
E per gli Italiani? Iniziate da “Liber Liber”, magari dando una sbirciatina anche alla sezione Audiolibri, per poi passare alla “Biblioteca Italiana “ progetto a cura  del Centro Interuniversitario Biblioteca italiana Telematica (CIBIT)
Finiamo con un consiglio per gli “amanti” di Milano e delle sue storie: non perdetevi la nostra raccolta di testi pubblicata su “Digitami”.
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Buona Lettura
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tarditardi · 8 years ago
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Pippo Landro, re della discografia indipendente: “Per anni ho tenuto testa alle major, loro e streaming tarlo della musica”
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"Trent'anni fa scalavamo le classifiche grazie alla dance, il 30% del mercato era nelle nostre mani. Oggi nelle chart ci trovi col lanternino, siamo stati messi a tacere dalle multinazionali". Pippo Landro non è semplicemente un discografico, è una colonna portante della discografia indipendente. Nell'87 fonda New Music International, prima ancora gestisce a Milano lo storico Bazaar di Pippo, dove scopre, importa e vende musica proveniente da ogni angolo del pianeta. Con New Music lancia Ti.Pi.Cal. e Neja, rilancia Gloria Gaynor e le Sister Sledge, cavalca il filone latino con i Los Locos e Cecilia Gayle, s'inventa compilation cult come Mix In Time, vende tonnellate di dischi con Leone Di Lernia, strizza l'occhio al pop italiano. In mezzo a quelle note ci sono allegria, passione, fattura artigianale, anima: tutto quello che nella dance odierna, perfetta ma fin troppo cerebrale, manca. Sempre scoppiettante, dopo 30 anni resiste sul campo di battaglia. E appena sente la parola major diventa un fiume in piena: "Oggi non potrei mai prendere licenze come ‘Pump Up The Jam’ dei Technotronic, i nomi grossi ormai partono direttamente con la multinazionale di turno".
Individuare il momento in cui la situazione vi è sfuggita di mano non è difficile... "Subito dopo l'ondata electro house e minimal, che ha tirato fuori la parte più carente dei produttori italiani. Sul finire degli anni 2000, con i grandi exploit di gente come David Guetta, Calvin Harris e poi Avicii, le major hanno subito capito che la dance stava riacquistando un appeal pop. Prima si sono pappate le indie in difficoltà, poi sono passate agli artisti più bravi. Oggi il margine di manovra per noi è inesistente". Senz'altro le radio non sono più d’aiuto da tempo. "Hanno perso spirito iniziativa, cavalcano l'onda di un disco solo se è già un successo sui social o sui iTunes, dando priorità ai prodotti stranieri. Con questa modalità, anche chi negli anni '90 dettava legge ormai fa fatica ad imporre qualcosa". Una produzione dance, in quel periodo, come diventava un successo pop? "Se il singolo aveva dei riscontri in discoteca, i programmatori lo inserivano subito nelle loro scalette, la radio faceva da megafono per la massa. Per chi non frequentava i locali, quel disco in rotazione sulla radio "x" rappresentava comunque una novità. Oggi su certi network, soprattutto quelli orientati sul pop, le novità spinte sono quelle prodotte da gente che lavora all'interno della stessa radio. L'obiettività è andata a farsi benedire". Negli anni '90 non era poi così diverso, soprattutto se guardiamo a realtà come Radio Deejay o 105. "La differenza è che quelle produzioni, comunque, spiccavano il volo da sole un po' in tutte le classifiche, la scusa per promuoversele sulle proprie frequenze non mancava". Perché all'estero non abbiamo produzioni italiane in classifica ormai da lustri? "Negli anni '90 godevamo di buona luce all'estero grazie ai posizionamenti alti nelle classifiche radiofoniche e di vendita italiane, il supporto Oltremanica era una conseguenza del risultato locale. Non ci sono più stimoli per fare bella musica perché non ci sono più le possibilità economiche per investire su nuovi artisti. Un video di Neja, nel '99, andavamo a girarlo tranquillamente in America: i soldi spesi per realizzarlo provenivano dagli incassi di un altro disco, e avevamo la certezza che quel video avrebbe fatto il giro del mondo, facendoci incassare altro denaro. Non credo sia una questione di dischi brutti o belli, anche molti prodotti stranieri sono oggettivamente brutti, o scopiazzati da quelli italiani degli anni '90. I programmatori italiani ti diranno sempre che i nostri dischi non sono all'altezza di quelli stranieri, ma non è vero".
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Anche sul ruolo del dj il tuo giudizio è piuttosto severo. "Non sono più delle figure istituzionali. Un tempo influenzavano il mercato, nei locali suonava gente che conosceva la musica, che era in grado creare una sequenza in grado di far decollare la serata. Da ragazzini che si accontentano di suonare gratis o per 15 euro cosa puoi aspettarti?". Hai detto: "In Italia esiste una sottocultura musicale spavantosa". "Nel migliore dei casi, i ragazzi usano Spotify, altrimenti optano per quei programmi che ti permettono di estrarre l'audio da YouTube. Questa la chiami cultura? Molte canzoni sono tarate per l'ascolto sullo smartphone, dove non si può pretendere una qualità audio eccellente, e di conseguenza che un brano sia fatto bene o male ha poca importanza. Mi riferisco ai tristissimi youtuber, ai fenomeni alla Rovazzi, gente che non sa cantare, ma che ha dalla sua una schiera di fan infinita". Rovazzi oggi, Mimmo Amerelli negli anni '90: qualcuno potrebbe obiettare che la differenza sia solo nella modalità di diffusione. "Ma anche un disco di successo, a noi indipendenti, oggi porta zero nelle casse. Spotify va bene per i big che totalizzano miliardi di ascolti, ma se noi indie facciamo 500mila visualizzazioni su YouTube, a malapena incassiamo 15 euro". Insomma, per vendere qualche supporto fisico l'artista deve fare il firmacopie? "O farsi illudere per qualche mese dal successo effimero dei talent (vedi i concerti annulla di Elodie & co, ndr). La realtà è che molti artisti devono aspettare che arrivi l'estate, per cantare gratis nelle piazze. Sorrido quando si parla di dischi d'oro vinti con lo streaming. Posso capire iTunes, ma se un brano la gente non lo scarica e lo ascolta e basta, quel disco d'oro che valore ha?".
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Pippo, il momento più esplosivo per la New Music? "Quello in cui uscì il primo volume della compilation Los Cuarenta, primavera '90: superammo, nelle vendite, la raccolta di Sanremo, pubblicata da una major. Con la mia distribuzione, che aveva lo stesso nome dell’etichetta, si lavorava giorno e notte per spedire i dischi in tutta Italia. E i nostri fatturati sulle raccolte non erano poi così diversi da quelle delle multinazionali. Quella Los Cuarenta ridiede linfa al mercato delle compilation, ormai appannato dopo i fasti delle raccolte della Baby Records negli anni '80". In un campo minato come questo l'amicizia e la gratitudine possono esistere? "Sono pochi gli artisti che, una volta famosi, non vanno fuori di testa: credono che quel successo sia tutto merito loro, in realtà lo è solo in parte. Sai in quanti ex New Music, dopo aver tentato nuove avventure, magari con una major, dopo anni mi hanno dato ragione?". Tra voi discografici non ne parliamo... "La torta è così piccola che si lotta per accaparrasi le briciole. Esiste forse la stima, ma dove ci sono i soldi l'amicizia, di solito, si fa da parte". Il disco che ti ha regalato più soddisfazioni in assoluto? "La reinterpretazione di 'Can't Take My Eyes Off You' di Gloria Gaynor. Era scettica, non se la sentiva di cantarlo, mi sono imposto. Vendemmo 12 milioni di dischi, un successo mondiale, una rinascita. Al pari di questo metterei Black Machine - 'How Gee', un sempreverde, un pezzo che è rimasto. Proprio come quei classici di James Brown che ascoltavo da piccolo".
di Leonardo Filomeno
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marczielke · 5 years ago
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moniamonni · 5 years ago
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ZERO CONTAGI NELLA PIANA E FAQ SULLA FASE 2
Ieri sera abbiamo ricevuto una bellissima notizia: zero contagi nei comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa. Una bellissima notizia che dovrà essere monitorata con attenzione nei prossimi giorni e che ci impone di usare la massima prudenza. Sono e saranno le nostre azioni e i nostri comportamenti a consentirci una ripresa ordinata e lontana dal virus. Massima attenzione perché non possiamo sbagliare!
🔴In questi giorni, spero di averlo fatto con tutti anche se siete stati tantissimi, ho provato a rispondere alle vostre domande sulla nostra ordinanza per la #FaseDue. Vi ringrazio perché mi consentite di inoltrarle e arricchire così i chiarimenti che potremo dare sui nostri canali di informazione ufficiali. Grazie!
⚠️Ecco le FAQ pubblicate sul sito della Regione Toscana:
🔍 | È POSSIBILE FARE LA SPESA IN UN COMUNE DIVERSO DA QUELLO IN CUI SI ABITA? ✅ | SÌ, è consentito lo spostamento individuale per acquistare prodotti rientranti nelle categorie di generi di cui è ammessa la vendita, espressamente previste dal DPCM 26 aprile 2020, nell’ambito dei confini provinciali e, nel rispetto del principio di prossimità, anche nei comuni limitrofi o collocati nei pressi dei confini provinciali.
🔍 | POSSO ANDARE AL CIMITERO PER OMAGGIARE UN DEFUNTO, ANCHE AL DI FUORI DELLE CERIMONIE FUNEBRI? ✅ | SÌ, è consentito spostarsi nell’ambito della propria Regione per far visita nei cimiteri ai defunti, con l’accompagnamento da parte di una persona nel caso di minori o di persone non completamente autosufficienti, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e del divieto di assembramento. Resta salvo quanto definito dal DPCM 26/04/2020 in tema di cerimonie funebri.
🔍 | È CONSENTITA LA PESCA DA TERRA? ✅ | SÌ, in quanto l'ordinanza 50/2020 consente di svolgere le attività sportive in forma strettamente individuale, sul territorio regionale, utilizzando per lo spostamento mezzi propri di trasporto e con l’obbligo del rientro in giornata presso l’abitazione abituale. E’ possibile l’accompagnamento da parte di una persona nel caso di minori o di persone non completamente autosufficienti. L’attività va svolta nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri. La pesca dilettantistica nelle acque interne (fiumi, laghi naturali e artificiali) e la pesca sportiva in mare (sia da imbarcazione che da terra che subacquea) sono attività sportive. Per svolgere la pesca dilettantistica nelle acque interne è necessario aver effettuato il versamento della tassa di concessione regionale per le licenze di cui all’articolo 15 della l.r. 7/2005. Per svolgere la pesca sportiva in mare è necessario aver effettuato la comunicazione al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di cui al DM 6 dicembre 2010 (Rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare).
🔍 | È POSSIBILE FARE LA MANUTENZIONE DELL'APPOSTAMENTO FISSO DI CACCIA? ✅ | SÌ, purché il manufatto sia autorizzato ai sensi dell’articolo 34 della l.r. 3/1994 . Lo spostamento potrà essere esclusivamente individuale e limitato all’ambito del territorio regionale con obbligo di rientro in giornata presso l’abitazione abituale. Tale fattispecie è contemplata al punto 2 dall'ordinanza 50/2020.
🔍 | POSSO SPOSTARMI CON IL MIO MEZZO PER PRATICARE TREKKING? ✅ | SÌ, in quanto posso praticare attività sportive in forma strettamente individuale, sul territorio regionale, utilizzando per lo spostamento mezzi propri di trasporto e con l’obbligo del rientro in giornata presso l’abitazione abituale, come previsto dall'ordinanza 50/2020. E’ possibile l’accompagnamento da parte di una persona nel caso di minori o di persone non completamente autosufficienti. L’attività va svolta nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri. Posso altresì svolgere una passeggiata con partenza e rientro dalla mia abitazione, con i miei conviventi.
🔍 | COSA SI INTENDE PER POSSESSO DELL'AREA NELL'ATTIVITÀ AGRICOLA AMATORIALE? si 👉🏻 | Per possesso del soggetto interessato nel caso di attività agricola amatoriale e selvicoltura libere è da intendersi la disponibilità esclusiva dell’area che può derivare dal titolo di proprietà o altro diritto reale di godimento del bene, da un contratto di affitto o da altro titolo abilitativo rilasciato da un soggetto pubblico o privato legittimato. Il titolo che legittima il possesso così inteso può essere riferito anche ad un familiare convivente. Per gli orti urbani e sociali, il soggetto gestore deve disciplinare le misure di sicurezza e distanziamento.
🔍 | POSSO ANDARE A FUNGHI? 👉🏻 | Nell’ambito dell’attività motoria con partenza e rientro dalla propria abitazione, senza uso di altri mezzi di trasporto, può essere effettuata la raccolta di funghi in maniera individuale. Nel caso di residenti nella medesima abitazione e di minori o persone non completamente autosufficienti accompagnati, non è necessario mantenere le misure di distanziamento sociale.
🔍 | QUALI SONO LE IMBARCAZIONI UTILIZZABILI PER LA PESCA AMATORIALE? 👉🏻 | Sono utilizzabili per la pesca amatoriale le unità da diporto in generale.
🔍 | L’ATTIVITÀ SPORTIVA PUÒ ESSERE ANCHE AMATORIALE? ✅ | SÌ, l’attività sportiva può essere svolta anche in forma amatoriale.
Le faq sono in costante aggiornamento su: www.regione.toscana.it/-/faq-su-coronavirus
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enkeynetwork · 5 years ago
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My Creative Toolkit, il kit del designer
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  My Creative Toolkit “Tutto ciò che serve ad un designer. A portata di mano, catalogato e con licenza”. Non è uno strumento, ma tutti gli strumenti, in un unico kit. My Creative Toolkit è come un coltellino svizzero dei designer. Un tutto in uno, essenziale, forse, ma indispensabile.
Perché My Creative Toolkit
Perché un designer dovrebbe scegliere di affidarsi a My Creative Toolkit? Ogni graphic designer lo sa che per trovare un buon strumento occorre fare molte ricerche e che ognuno di noi ha bisogno di moltissimi di questi strumenti. Ciò vuol dire che passiamo moltissimo tempo a cercare strumenti, soprattutto quelli gratuiti.
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My Creative Toolkit - Uno Strumento. Tutti gli strumenti Ma trovarli non è tutto. Una volta scelto il nostro strumento ideale scattano le domande. Potrò usarlo per quel determinato progetto? Questo materiale può essere utilizzato a scopo commerciale? E le licenze? E allora giù con altre ricerche, per un totale di tempo incalcolabile. E una volta trovati come ricordarci di ogni singolo strumento? Dobbiamo salvarli, catalogarli, stiparli tra i segnalibri del nostro browser, dove finiranno persi tra i meandri delle decine di ricerche salvate. My Creative Toolkit è nato proprio per venire incontro ai graphic designer, per risolvere questo ed altri problemi. Niente più perdita di tempo. Niente più segnalibri indecifrabili nel browser. Tutti gli strumenti gratuiti presenti sul web, che potrebbero servirci, sono ora racchiusi in un unico posto, con tanto di pagine dedicate alle varie licenze.
Cosa c’è all’interno di My Creative Toolkit?
All’interno del nostro coltellino svizzero per designer troviamo font, icone, mockup, palette di colori, app, software, UI kit, illustrazioni, tutto ciò di cui un designer può avere bisogno per un qualsiasi progetto, insomma. È una raccolta di tutte quelle risorse che possiamo sì trovare gratuitamente su internet, ma in seguito a lunghe ed estenuanti ricerche, a prove su prove, a segnalibri ammucchiati in un angolo del nostro browser. Ogni risorsa, poi, è accompagnata dalla propria licenza, che potremo facilmente consultare direttamente dal sito, senza ulteriori ricerche. E se oggi My Creative Toolkit non ha quello che ci serve, non è detto che non lo abbia nemmeno domani, perché la lista viene aggiornata ogni giorno, grazie proprio alle segnalazioni degli utenti. Iscrivendosi, poi, alle pagine Facebook e Instagram, potremo ricevere il Tool del giorno, rimanendo costantemente aggiornati sulle novità proposte.
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Con le pagine Instagram e Facebook ogni giorno abbiamo il Tool del Giorno
I tool disponibili
Gli strumenti disponibili su My Creative Toolkit sono davvero tantissimi e in continuo aggiornamento, come dicevamo. Noi stessi se, nella nostra ricerca sul sito, non troviamo il tool più adatto alle nostre esigenze possiamo segnalarne uno, semplicemente cliccando sul bottone segnala un tool, che troviamo nell’home page. Nella home page, troviamo, anche i tool più famosi e utilizzati, come Moose, Figma o Adobe Capture. Ma anche Screely, Font Flipper, Rotato, ecc. Se, invece, vogliamo scorrere tra i tantissimi tool disponibili sul sito, clicchiamo sul pulsante accanto, “Esplora”, ed ecco qui tutto quello che serve a un designer in un unico posto. Il nostro speciale coltellino svizzero dispone di App come Adobe Aero o Vectornator. Di strumenti audio e video come Facebook Sound Collection o Clipchamp. Di palette di colori come Shape Factory, Mesh Gradient o CSS Gradient. Di strumenti per il 3D, come SketchUp o Free3D. Di mockup come Screely o Unblast. Di strumenti per i social, come Text Emoji List, per non perdere nemmeno un emoji, o Youtube Free Music. Ci sono gli strumenti per i font, come Font Flipper o Freebiefy. E tanto tanto altro ancora. Non dovremo più cercare ore per lo strumento perfetto per le nostre esigenze. Tutti gli strumenti gratuiti che possiamo trovare online sono già raccolti e catalogati, con tanto di licenza, su My Creative Toolkit. Il lavoro non è mai stato così semplice. Read the full article
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