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#libero scorre il fiume
enricaleone91 · 1 year
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Recensione "Libero scorre il fiume" di Eleanor Shearer
Libero scorre il fiume è un viaggio attraverso la speranza di una vita migliore e della libertà. Un bene prezioso nell’800 come oggi.
Casa Editrice: Editrice Nord Anno di pubblicazione: 2023 Pagine: 368 In fuga dalla schiavitù, il viaggio di una madre alla ricerca dei figli e della libertà… È questa la libertà? si chiede Rachel, mentre corre in una foresta immersa nel buio, sola, atterrita, esausta. Sta scappando dalla piantagione in cui ha trascorso tutta la sua esistenza, da un lavoro sfibrante, da un padrone brutale. Lo…
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enchantingninjasalad · 3 months
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Si dice che a volte l'amore inizi con una scintilla.
E questo potrebbe essere vero.
Ma se io dovessi augurarti un amore,
Non ti augurerei un fuoco.
Vedi,
il fuoco è potente,
Brucia intensamente,
Poi sparisce.
È bello e caldo,
Ma non dura a lungo.
Quindi,
Invece di augurarti un amore che brucia,
Ti auguro un amore come un fiume,
Che avvolge e gira,
Cambia e scorre.
È potente e libero,
Ma costantemente trova la strada per tornare al mare.
È cosi,
Come l'acqua,
Io spero che il tuo amore sia in continua crescita,
In continuo cambiamento.
Spero che il tuo amore sia potente e libero
E che possiate sempre trovarvi
Come il fiume
Trova il mare.
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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Quali sono i fiumi più lunghi del mondo?
I fiumi sono arterie vitali per il nostro pianeta. Forniscono acqua per l'irrigazione, l'industria e l'uso domestico. Sono anche habitat per una varietà di piante e animali. Quali sono, quindi, i fiumi più lunghi del mondo? Dove si trovano? Quanto sono importanti per l'economia locale? Nilo, il più grande tra i fiumi più lunghi del mondo Il fiume più lungo del mondo è il Nilo, che scorre per 6.650 chilometri attraverso dieci paesi africani. Il Nilo nasce nelle montagne della Rift Valley in Burundi e Rwanda e sfocia nel Mar Mediterraneo in Egitto. Il Nilo è una fonte importante di acqua per l'agricoltura e l'industria in Egitto e Sudan. Lo speciale podio Sapete che il Rio delle Amazzoni è il secondo fiume più lungo del mondo, con una lunghezza di 6.400 chilometri? Il Rio delle Amazzoni nasce in Perù e scorre attraverso il Brasile, il Perù, la Colombia, la Bolivia, l'Ecuador, il Venezuela e la Guyana francese. Il Rio delle Amazzoni è il fiume più largo del mondo e ha la più grande portata d'acqua di qualsiasi fiume sulla Terra. Questo fiume è un importante habitat per la fauna selvatica, tra cui pesci, rettili, anfibi, mammiferi e uccelli. Il Yangtze è il terzo fiume più lungo del mondo, con una lunghezza di 6.300 chilometri. Il Yangtze nasce nella provincia cinese del Qinghai e scorre attraverso la Cina centrale e orientale. È il fiume più lungo dell'Asia e il fiume più navigabile della Cina. Il Yangtze è una fonte importante di acqua per l'agricoltura, l'industria e l'uso domestico in Cina. Completano la "Top 5" Il Fiume Giallo è il quarto fiume più lungo del mondo, con una lunghezza di 5.464 chilometri. Il Fiume Giallo nasce nella provincia cinese dello Shaanxi e scorre attraverso la Cina centrale. È noto per le sue piene improvvise e devastanti. Il Fiume Giallo è una fonte importante di acqua per l'agricoltura e l'industria in Cina. Il Paraná è il quinto fiume più lungo del mondo, con una lunghezza di 4.880 chilometri. Il fiume nasce in Brasile e scorre attraverso il Brasile, il Paraguay e l'Argentina. Il Paraná è il fiume più largo del Sud America dopo il Rio delle Amazzoni. Il Paraná è una fonte importante di acqua per l'agricoltura, l'industria e l'uso domestico in Brasile, Paraguay e Argentina. Fiumi, più di semplice "acqua" Altri fiumi lunghi includono il Congo (4.700 chilometri), il Mekong (4.350 chilometri), la Lena (4.294 chilometri) e l'Irtyš (4.248 chilometri). I fiumi svolgono un ruolo importante nell'economia e nell'ambiente di tutto il mondo. Forniscono acqua, cibo e trasporto e sono habitat per una varietà di piante e animali. I fiumi sono anche importanti per il turismo e il tempo libero. Foto di Larisa Koshkina da Pixabay Read the full article
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cerentari · 1 year
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Canto di rivoluzione di Lance Henson (tradotta e in versione originale)
Lance Henson è nato nel 1944 a Washington, è cresciuto a Calumet in Oklahoma.E’ considerato uno dei più importanti poeti nativi americani viventi. l’alba porta con sé il dolore della lucedi qualcuno che non vuole essere vistouna voce che deve essere nascostain un luogoche non le appartieneè un fiume o una brezzao l’acqua che scorre e piangedi séche ti fa desiderare di essere libero?il canto…
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gaetaniu · 2 years
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Il libero fluire del fiume Vjosa
Il libero fluire del fiume Vjosa
Con una lunghezza di 272 chilometri, il fiume Vjosa non è certo il più lungo o il più grande fiume d’Europa. Si distingue invece per essere uno degli unici fiumi che scorrono liberamente in Europa, un continente che ha più di 1,2 milioni di dighe e altre barriere sui suoi fiumi. Dalle sue sorgenti nelle montagne del Pindo, il fiume scorre attraverso la Grecia nordoccidentale e poi attraverso…
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ipsilonmaiuscola · 3 years
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La proprietà fondamentale del mondo è la molteplicità delle varianti in cui la realtà può manifestarsi. Esistono, in uno stato di possibilità, un numero virtualmente infinito di varianti di realtà: c’è quella in cui noi non esistiamo neppure, quella in cui siamo ricchi, quella in cui siamo poveri, quella in cui abbiamo scelto una vita monastica e quella in cui abbiamo scelto di diventare un manager d’azienda, e così via.
Possiamo chiamare “Spazio delle Varianti” quel campo informativo che contiene le informazioni di TUTTO ciò che è stato, è e sarà. Nella realtà fisica può manifestarsi una sola delle varianti possibili, tutte le altre restano in una dimensione potenziale, ma possiamo indurle a manifestarsi. Poiché ogni variante già esiste, è sempre esistita e sempre esisterà, il tempo che scorre come noi lo concepiamo non esiste, è piuttosto la coscienza dell’osservatore che si muove lungo una linea o l’altra dello spazio delle varianti.
Ognuno vive la propria variante, che si interseca con quelle degli altri. Si definisce “strato di realtà” tutto ciò che abbiamo portato a manifestarsi nella nostra vita. Ogni variante ha una sua struttura di base (lo “scenario”) e degli attributi (le “decorazioni”); una lieve modificazione della variante cambia solo le decorazioni (ad es. cambio la mia occupazione nell’azienda in cui lavoro), una modificazione importante può cambiare proprio lo scenario (ad es. cambio radicalmente lavoro).
L’energia di emozioni e pensieri permette di sintonizzarci con una variante specifica. In pratica l’energia che emettiamo ci allinea esattamente sulla variante che risuona con quelle precise frequenze e la porta a manifestarsi. Ecco perché ciascuno ottiene SEMPRE ciò che sceglie, il problema è che le scelte avvengono per lo più inconsciamente e sono spesso sintonizzate su vibrazioni di paura, conflitto, mancanza, determinando una vita che si muove su quei parametri di insoddisfazione.
Le varianti non possono essere modificate, però noi possiamo scegliere su quali vibrazioni sintonizzarci e, quindi, quale variante manifestare (“Ciò che scegliete si realizza sempre!”). E’ come quando ascoltiamo la musica alla radio; non possiamo cambiare la programmazione delle varie stazioni ma, se una musica non ci piace, possiamo cambiare stazione. L’unica, importante, differenza è che le stazioni radio sono limitate e potremmo non trovare la nostra musica preferita, mentre le varianti sono infinite e quindi contengono sicuramente la nostra variante ideale.
Secondo quanto appena espresso il destino attuale non si può cambiare. Possiamo però sempre scegliere una nuova linea di vita e, quindi, un nuovo destino. Il destino possiamo considerarlo effettivamente predeterminato, solo che di varianti di ogni destino ne esistono infinite.
Secondo Zeland il problema principale nella realizzazione dei propri desideri più autentici sta nella manipolazione che i “pendoli” attuano sugli esseri umani. I pendoli sono delle strutture energetiche (il concetto è analogo a quello di egregora) che prendono vita quando i pensieri di un gruppo di persone vanno nella stessa direzione, creando un flusso coerente che inizia a vivere di vita propria e ad assoggettare le persone ai propri scopi, al fine di autoperpetuarsi. Zeland li definisce pendoli perché oscillano su determinate frequenze ed hanno bisogno di continuare a vibrare su quelle frequenze per restare in vita … se nessuno li alimentasse si estinguerebbero.
Secondo Zeland ogni pendolo (un’ideologia, un partito politico, un movimento religioso, un club, una credenza di moda, ecc…) è distruttivo per sua stessa natura, perché sottrae energia a chi vi aderisce, cercando sempre di sottometterlo al proprio potere ed ai propri fini; fini che le persone scambiano per propri, al punto di arrivare a morire per una determinata ideologia. Il mondo come lo conosciamo è strutturato sui pendoli e non ne possiamo, quindi, fare a meno, è necessario però trovare quello che più ci corrisponde (altrimenti vivremmo in uno “stato di sospensione” dalla realtà).
Gli strumenti che i pendoli usano per assoggettare sono: paura, ansia, angoscia, diffidenza verso chi appartiene ad un altro gruppo, senso di colpa, senso del dovere. Mettendo il dito sulla giusta piaga il pendolo attinge all’energia degli individui. E’ essenziale comprendere che i pendoli attingono energia anche da chi li combatte! Pensateci bene: per far oscillare un’altalena non importa che la si spinga da un verso o dal verso opposto. Per non stare al gioco del pendolo dobbiamo quindi ignorarlo o reagire in un modo che non si aspetterebbe, “non adeguato” (reagendo, ad esempio, con entusiasmo invece che con sconforto, con gioia invece che con irritazione).
E’ molto importante comprendere che il lottare contro qualcosa è in realtà un alimentare quel qualcosa. Le frequenze di “amore per quel politico” o di “odio per quel politico” producono lo stesso risultato, cioè vanno tutte a nutrire quel determinato politico (come è citato nel film “The Secret” non è forse vero che spesso vincono le campagne elettorali le persone più controverse? Questo perché hanno concentrato tutta l’attenzione su di loro). E’ lo stesso principio per cui se dicessimo ad una scolaresca: “Adesso pensate agli elefanti” oppure: “Adesso non pensate agli elefanti” otterremmo il medesimo risultato e cioè che tutti i ragazzi avrebbero gli elefanti nella testa.
Tutto ciò che non vogliamo l’otterremo inevitabilmente, per questo è necessario fin da subito rinunciare alla lotta e al contrasto, accettando che esistono altre realtà e che ciascuno è libero di sceglierle e di viverle … noi semplicemente sceglieremo la nostra. Opporsi o giudicare ciò che non ci piace ha come unico risultato l’ottenerlo. E’ indispensabile imparare ad ignorare le provocazioni dei pendoli (che si prefiggono sempre di prendere energia da noi) ricordandoci, appunto, che sono solo delle provocazioni. Sviluppando l’attitudine di ricordare diventerà sempre più facile esserne immuni. Se una persona ci aggredisce o ci ostacola possiamo estinguere quel pendolo specifico visualizzando la persona in questione in uno stato di soddisfazione, immaginandolo immerso nella situazione che riteniamo possa esser la migliore per lui (estinzione del pendolo).
Per non farsi coinvolgere dai giochi dei pendoli è buona pratica imparare ad osservarsi dall’esterno, con distacco (Zeland lo definisce “darsi in affitto”). Ricordiamoci che qualunque situazione esiste già, dagli scenari peggiori ai migliori, noi dobbiamo solo scivolare su ciò che riteniamo più favorevole, senza giudicare niente, sintonizzando adeguatamente le nostre frequenze mentali. Non abbiamo il potere di creare o distruggere nulla, ma solo di portare qualcosa alla manifestazione o meno, per questo non abbiamo neppure il diritto di criticare il mondo per come è o di criticare le scelte degli altri; il farlo ci farebbe subito agganciare da qualche pendolo! E’ importante imparare a restare il più possibile neutri rispetto a ciò che non approviamo.
Dare eccessiva attenzione ad una situazione significa attribuirvi troppa importanza (nulla è importante di per sé, ma solo nella misura in cui noi lo vogliamo, ognuno – infatti – reagisce soggettivamente agli eventi e alle persone). Poiché nell’Universo tutto tende all’equilibrio, dare importanza ad una situazione significa creare un cosiddetto “potenziale superfluo”. Le forze equilibratrici interverranno inevitabilmente per abbatterlo! Ad es. elogiarsi troppo finirà per farci prendere una bella botta sul naso.
Lo scivolare in una linea delle varianti per noi positiva richiede allineare le nostre frequenze su ciò che ci piace e che ci procura benessere. Le persone, al contrario, solitamente amano esprimere la loro insoddisfazione per ciò che non va, amano lamentarsi, ed è così che costruiscono, mattone dopo mattone, il proprio inferno personale. Se cediamo alle provocazioni esterne indotti dai pendoli rischiamo anche di finire in un “passaggio indotto”, ovvero in una corrente che funziona da vortice aspirante, dove tutti coloro che vi si sintonizzano finiscono per avere il medesimo destino (cosa che accade, ad esempio, nelle catastrofi o nelle epidemie).
La corrente delle varianti, il flusso della Vita, contiene già la soluzione a tutti i problemi. La mente razionale, in costante agitazione, non può che ostacolare la risoluzione di un problema, mentre se impariamo ad affidarci al flusso e a non remare controcorrente le soluzioni arriveranno da sole (concetto espresso nel detto cinese: “Se hai un nemico siediti sulla sponda di un fiume ed aspetta. Prima o poi vedrai passare il suo cadavere!”). Spesso ci guidano nella linea delle varianti che contiene la soluzione ai nostri problemi dei segni conduttori (o segni premonitori o sincronicità) che possiamo cogliere nell’ambiente circostante. Sono dei segnali che ci lasciano l’impressione di un si o di un no rispetto a delle scelte che stiamo per fare, ascoltandoli sempre di più diventerà semplice fluire nella corrente delle varianti. Per discriminare se una scelta sia un segnale intuitivo inviato dall’Anima o un ragionamento più razionale è sufficiente ricordarsi questo: se abbiamo bisogno di convincerci che una data cosa è buona, significa che per l’Anima non è buona! Ciò che percepiamo intimamente buono non ha bisogno di alcun autoconvincimento. Il “Fruscio delle Stelle del Mattino” è una metafora della Voce dell’Anima ed è ciò che abbiamo bisogno di reimparare ad ascoltare!
Per ottenere una corretta gestione della nostra vita dobbiamo necessariamente rinunciare al bisogno razionale di controllare gli eventi. Rinunciando al controllo otterremo, paradossalmente, un controllo sulle situazioni maggiore di prima! Possiamo “mollare la presa” nella consapevolezza che esiste il flusso delle varianti che opera per noi e che ci porta ciò che abbiamo scelto!
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giuliamagnani · 4 years
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Come un fiume che scorre
Non siamo venuti qui per soffrire, ma per evolvere. Solo che spesso non ce ne accorgiamo. L’acqua va lasciata libera di scorrere e come lei il nostro essere va lasciato libero di fluire. Nessuno può insegnarci chi siamo e nulla può dircelo. Come un fiore sboccia seguendo i suoi tempi e la rosa non può essere altro che rosa, così dovremmo lasciarci liberi.
Fiori di lino in primavera 
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teredo-navalis · 4 years
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Poste Diluvio
Stamattina c'era un sole bellissimo. Oggi pomeriggio dovevo andare in posta e all'improvviso ha iniziato a piovere. Ho pensato "vabbè, con la pioggia ci sarà meno gente, mi vesto". Inizia a diluviare "vabbè, un po' di pioggia non ha mai ucciso e poi col diluvio sicuro non ci sarà nessuno; metto le timberland".
Dopo venti metri mi trovo in questa stradina allagata che negli ultimi mesi avrò percorso 3 volte, sempre asciutta, e di cui prima di 'sta storia ricordavo ogni cunetta, ogni avvallamento, ogni possibile punto di passaggio in caso di pioggia e ora invece NO, è passato troppo tempo + non ho gli occhiali perché ovviamente con la mascherina si appannano e poi in condizioni normali non mi sono indispensabili ma se solo ora li avessi magari riuscirei a capire dove mettere i piedi senza bagnarmi mezza gamba.
Nel frattempo, i pantaloni sgambati che ho genialmente indossato hanno già iniziato a inzaccherarsi.
Arrivo quasi alla fine della stradina. Qui, c'è un lago. Esamino il da farsi mentre mi sento già giudicata dallo sguardo del proprietario del bar all'angolo "cosa avrai di così importante da fare? Come credi di passare?!". Alla mia destra c'è un piccolo marciapiede, il passaggio sarebbe molto agevole se non ci fossero I BIDONI DELLA DIFFERENZIATA DEL BAR ALL'ANGOLO. C'è un cordolo di marciapiede libero tra i bidoni(bagnati) e dei buoni dieci centimetri di acqua. Mi sento come i cattivi che nei film scappano dalla polizia sui cornicioni dei palazzi.
Ce l'ho fatta, adesso dovrò solo attraversare la strada e sono arrivata! Ma... ma non c'è un cazzo di posto per attraversare, ma 'ste strade di merda, ma chi me l'ha fatto fare MA PERCHÉ. Prendo un'altra strada, faccio su, giù, percorro mezzo isolato, ATTRAVERSO, torno indietro.
Posta ಡ ͜ ʖ ಡ
Al ritorno penso intelligentemente di fare un'altra strada, perché peggio di così non poteva essere, e invece. Adesso la strada è in salita, quindi c'è un fiume in piena che scorre contro, letteralmente. L'asfalto non si vede, è tutto coperto da acqua sporca marroncino. L'ombrello decide che gli sto antipatica e inizia a farmi piovere in testa, una goccia dopo l'altra. I pantaloni sono bagnati fino al polpaccio e li tiro su ogni 2x3 per -per cosa? Sono già lordi, suvvia- ecco cosa succede a non essere fan del risvoltino. A ⅓ di strada incontro una signora che doveva attraversare ma ovviamente non poteva farcela, non c'era nessun possibile punto di passaggio. Campanello dall'allarme? Ma nooo, io continuo imperterrita a salire, sfido le amenità fin quando, a pochi metri dal traguardo, toh un altro lago. Insomma, sono tornata indietro e ho fatto tutta la strada di prima a ritroso; sono tornata a casa bagnata ed emotivamente provata.
Però sì, in posta sono stata 60 secondi netti e con 0 secondi di attesa. Quindi il mio obiettivo l'ho raggiunto.
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veronica-nardi · 4 years
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Triad Princess Commento
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Ho visto questa serie nel giro di neanche venti ore, e solo perché c'è stata la notte di mezzo, perché è composta da sei episodi da quaranta minuti. In teoria si può tranquillamente vedere in un pomeriggio.
Cercavo una serie leggera e senza impegno da poter vedere anche la sera a cervello spento, così dopo aver consultato la mia segretaria @dilebe06, mi sono subito buttata su questa serie vedendo quanto fosse corta.
La serie è carina e scorre via bene, tra qualche risata, alcune scene d'azione, e un po' di romanticismo.
Mi è piaciuta innanzitutto la protagonista, una ragazza super cazzuta, badass, indipendente e combattiva, e allo stesso tempo romantica, giocosa, scherzosa, leale e amichevole. Figlia di un capo mafioso e tenuta sempre sotto controllo dalle guardie (il 20% del drama è fatto da questi disgraziati che devono correre dietro alla Signorina), dimostra però di essere una ragazza come chiunque altra, perdutamente innamorata di un attore famoso, la cui faccia riempie la sua stanza. Un personaggio divertente da vedere e verso cui ho provato molta simpatia, nonostante sia una pazza che butta i suoi fidanzati nel fiume gettandoli dal ponte.
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Anche il protagonista mi è piaciuto: un attore famoso spinto a inscenare una relazione non vera, vivendo una vita che non gli appartiene. La cosa che più mi è piaciuta di lui è stato il suo desiderio di cimentarsi anche in ruoli di personaggi cattivi, stanco di interpretare solo personaggi buoni e puri. Non preso in considerazione dai suoi agenti che non vogliono sporcare la sua immagine da "principe azzurro", si mette a scrivere lui stesso una sua sceneggiatura, così da poter modellare il personaggio che desidera.
La storia d'amore non è nulla di speciale, ma è carina. Mi è piaciuto vederli giocare insieme, e sopratutto mi è piaciuto come lei si mostra super entusiasta della storia di lui, dandogli quindi una buona dose di fiducia, e gettando le basi per il loro amore. Sul finale non ho nulla da dire, perché è piuttosto scontato.
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Mi è piaciuto un sacco il rapporto che viene a crearsi tra la protagonista e la collega nonché "fidanzata" di lui. Avrebbe potuto essere la second lead della situazione che mette i bastoni tra le ruote, quindi sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vedere come le due donne diventano amiche, con la protagonista che aiuta l'altra a ritrovare il figlio rapito.
Bello anche il personaggio della manager Sophia (unico personaggio della serie di cui ho imparato il nome), una donna devastata dalla morte del figlio, trauma che ha distrutto il matrimonio col marito. I due non mancano di amore, sono solo tanto distrutti e ricominciare il rapporto non è facile.
Super carina e divertente la ship gay della serie, tra l'amico di lei e una delle guardie mafiose. Mi ha fatto un sacco ridere il modo in cui si innamorano, e sono stati davvero super carini.
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Il second lead rappresenta il vero plot twist della serie. Infatti mi sembrava strano che fosse così tanto innamorato della protagonista dopo DIECI anni che non si vedevano, BASTARDO. A questo punto attendo la seconda stagione.
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I punti principali che mi hanno colpito sono questi, non è una serie su cui ho tanto da dire vista la lunghezza e il genere. Vedrò volentieri la seconda parte.
Consigliata da vedere in un pomeriggio libero o la sera quando si ha voglia di qualcosa di poco impegnativo.
Punteggio: 7
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florautieri · 5 years
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“Gli uccelli volano in alto
sai come mi sento
il sole è nel cielo
sai come mi sento
le canne sono trasportate dalla corrente
sai come mi sento
è una nuova alba
è un nuovo giorno
è una nuova vita per me
e sto bene
Come un pesce nel mare
sai come mi sento
un fiume che scorre libero
sai come mi sento
come i fiori sugli alberi
sai come mi sento
è una nuova alba
è un nuovo giorno
è una nuova vita per me
e sto bene
Una libellula fuori al sole
sai cosa intendo
delle farfalle che si divertono
sai cosa intendo
dormire in pace
quando il giorno è terminato
è un vecchio mondo
è un nuovo mondo
è un mondo impudente per me
Come le stelle quando risplendi
sai come mi sento
ho detto che starò bene
sai come mi sento
la libertà è mia
e so come mi sento
E’ una nuova alba
è un nuovo giorno
è una nuova vita per me
e sto bene, sto bene”.
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black0green-blog · 6 years
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Cos’è l’uomo?
Da quando si ha traccia di ciò che un tempo era l’uomo (o un suo antenato gobbo e peloso), il nostro obbiettivo è stato sempre quello di trovare cibo, riparo e un appetibile membro dell’altro sesso. In tal modo abbiamo garantito benessere e sopravvivenza a noi stessi e, inconsapevolmente, all’intera specie. Cosa c’è sopra quell’albero? E dentro quella grotta? Cos’è quella cosa rossa che scotta e perché brucia? Perché sembra tanto importante? Queste le domande che probabilmente ci ponevamo in forma istintiva, spinti dalla curiosità e dalla necessità di una prospettiva migliore. Tentare, mettersi in gioco, combattere, allora il più curioso scopriva qualcosa di nuovo, diventando il maschio alfa poiché portava un futuro più roseo all’intera specie. Ma non è forse vero che il motore delle nostre azioni è lo stesso di un tempo?
Abbiamo cercato il passato del mondo, il nostro luogo natio e l’origine dei tempi, dando anche spiegazioni mitologiche, quando per altre specie non è che esistito sempre e solo il presente; ci siamo imbarcati per lunghi viaggi alla volta di nuovi continenti, per veder cosa c’era dietro l’oceano, per sapere se andando avanti si tornava al punto di partenza. Tutt’ora guardiamo oltre i confini dello spazio, per cercare qualcuno di simile a noi, per avere una via di fuga da un mondo che prende fuoco.
L’astronomia, la fisica, la medicina, la storia, nascono tutti dalla curiosità e da dove viene questo sentimento? Dalla meraviglia; anche se già conosciamo la vita, vogliamo continuare a stupirci mentre la viviamo e, citando Aristotele, da tale stupore nasce la filosofia.
O quindi, cosa siamo? Uno spermatozoo, uno tra tutti, il più deciso ad esplorare quella grotta umida, si può dire, sotto un certo punto di vista, il più curioso. Entra, mentre ogni altro passaggio si chiude, e diventa l’essere dominante perché permette il proseguimento della specie; a lui gloria (quasi) eterna, agli altri il nulla, non che prima avessero una gran vita, fatta da quel po' di ATP (adenosina trifosfato o energia) che ne muoveva la coda mentre sguazzavano in quel liquido fonte di nutrimento.
Non abbiamo allora risposto alla domanda? Siamo esseri che hanno bisogno di un rifugio e di cibo e che cercano in fondo alla Fica (in senso letterario) quel qualcosa capace di renderci felici. Allora chi non avesse la curiosità di cercare non potrebbe trovare la felicità e se qualcuno sostenesse che l’uomo non è uno spermatozoo, ribatteremmo che un tempo, seppure per poco, ne era la metà. Insomma, siamo curiosi, c’è poco da fare, d’altronde se non lo fossimo, non saremmo neanche qui.
Usando il linguaggio della Fisica, siamo un sistema chiuso, definito come parte dell’universo, che cerca di scoprire l’universo; nessuna sorpresa allora se proviamo stupore anche quando conosciamo noi stessi.
Tutto molto interessante, ora però parliamo di cose serie, ovvero se volete avere un buon ricordo di questa lettura, fermatevi subito e non andate avanti, fate qualsiasi altra cosa per riempire il vuoto della vostra vita ma non continuate a leggere, se volete mantenere l’illusione di essere allegri. Dico illusione perché anche se avete scoperto qualcosa di nuovo, ovvero che la vostra vita gira intorno alla Scoperta, ciò vi ha reso tristi, perché avete realizzato quanto la curiosità ha dilaniato questo mondo, quanto il desiderio di scoprire l’essenza dorata in fondo alla grotta d’oro ci ha danneggiato; più cose hai e più le capisci, più ne possiedi e più soddisfi la tua curiosità ma una volta soddisfatta, la curiosità smette di essere tanto bella e allora meglio avere una curiosità in potenziale, che non si soddisfa ma rimane, la quale però si ha il potere di soddisfare; meglio avere i soldi e averne tanti, così se dovrai soddisfare quell’irrefrenabile impulso, quell’insaziabile curiosità, tu si che lo potrai fare, tu si che sarai colui che ce l’ha fatta, il maschio dominante, il re del mondo, di questo mondo che cade a pezzi perché tutti, al mondo, ci siamo venuti allo stesso modo; tutti aspiriamo a dominare e a conquistare tutti i regni e se ora conquistare vuol dire comprare, allora siamo disposti anche a quello.
L’uomo mangia tutto.
Il verme mangia l’uomo, l’albero mangia il verme, il passero mangia il frutto, il gatto mangia il passero, l’uomo mangia solo ciò di cui ha bisogno e nel caso anche il gatto, la trota scorre nel fiume, il figlio del passero è libero nel cielo, non è forse l’armonia la nostra vera realizzazione?
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labiciclettagialla · 2 years
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assenza /XXXIX
Sabato è il giorno dell’assenza, il paradosso di un momento in cui colui che mi sono abituato a pensare presente sta in silenzio. C’era, ed è come se non ci fosse più. 
Mi inerpico, da solo, sulla collina dietro al monastero. Cerco il raccoglimento nella natura, dopo una notte di domande. La gravità dell’assenza pesa sulle mie spalle come uno zaino troppo carico e fa indugiare il mio passo sulla salita. 
Nel punto sommitale del poggio mi siedo su un sasso solitario. Intorno a me tutto tace, è immobile ogni arbusto, non si sente un animale. 
Resto così per ore, la mia mente vaga libera, ma tra i pensieri ritornano insistenti le assenze che ho sperimentato. Non sento altro che il mio respiro regolare. 
È nel pomeriggio che comincio ad avvertire come il mormorio di una brezza leggera. Scopro dentro me una reazione: qualcosa che si rompe, finalmente. Mi scuoto come una fiammella al vento e, come un bambino, inizio a piangere. È un fiume in piena che mi scorre sulle guance, asciugate dal vento che soffia piano. 
Mi libero a poco a poco e, quando finisco, mi sento quasi in pace. 
Faccio un piccolo fuoco e lo circondo con alcuni sassi per evitare che dilaghi. Il vento lo alimenta in poco tempo. 
Brucio le domande che ho raccolto questa notte; sembra quasi una catarsi. Resto, ancora, a guardare questo fuoco che consuma, arde e si alimenta. Lo sento crescere anche all’interno, come qualcosa che risorge. La brezza soffia sulla fiamma e solleva verso l’alto qualche pezzo di carta incendiato. Li seguo con lo sguardo, scintille rosse contro il cielo chiaro, frammenti di luce che sembrano indicarmi il sentiero. Quest’alito che sento m’interroga da dentro. 
Dove volgerò il mio bene?
Come impegnerò il mio cuore?
Da dove farò nascere speranza? 
Quando il fuoco infine si spegne, resta un piccolo mucchio di cenere grigia. La raccolgo in un vasetto e riscendo al monastero. Vado diretto nell’orto, nel campo ancora spoglio che l’altro giorno finalmente ho arato. Spargo la cenere sulla terra, nell’attesa che ritorni ad essere feconda. E le mie troppe assenze quotidiane si trasformano in frammenti di risurrezione. 
Da: quaranta giorni (continua)
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thebeautycove · 4 years
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ELLA K PARFUMS - CRI DU KALAHARI - Eau de Parfum - Novità 2020 - Spingersi oltre. In questo tempo sospeso concesso al nostro vivere, tutto è misurato con il metro delle emozioni. Amplificate in queste distanze terrene, eppure vicinissime nella memoria del cuore. 
La libertà scorre nelle vene. E' forza sublime che si impossessa dei tuoi passi e concede, ancora, lo stupefacente dono della scoperta. Che essa possa ininterrottamente accompagnarti.
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••• Push yourself beyond. Freedom in veins. May this sublime strenght be with you. An intimate journey. Escaping in Kalahari, the largest sand desert in the world, following Sonia Constant footsteps and I couldn’t help to get deeply involved in her feelings. Touched by the endless fulfilling loneliness this landscapes radiate, lost in the immensity of unforgettable starry nights, you clearly hear the voices of Nature. In that suspended time, answers comes from the profound connection to a monumental baobab, the ancient tree knows, it treasures the essence and mysteries of Africa. Ella K latest fragrance, born from this extreme experience, is a message of love, gratitude and respect for the planet, a wish to live in harmony with the universe emphasizing a more conscious attitude and essential lifestyle. So if freedom were a smell it would be the one of Cri du Kalahari powerful woods accord. Riveting notes of cedar, sandalwood and patchouli are wisely mixed to recall aroma and wrinkled texture of baobab bark, while the green pepper whiff verticalizes the composition, which rises high, towards the dazzling splendor of the stars. Scent of this land emerges strongly and so does the desire to return, magnetized by that which someone called Mal d’Africa. instagram.com/igbeautycove ©thebeautycove
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gaetaniu · 2 years
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Come stanno cambiando i fiumi del mondo
Come stanno cambiando i fiumi del mondo
La diga delle Tre Gole ha drasticamente ridotto la quantità di sedimenti trasportati dal fiume Yangtze in Cina dopo il suo completamento nel 2003. L’immagine in alto mostra il sito della diga durante la costruzione nel 1999, quando i sedimenti colorano di marrone il fiume che scorre libero. L’immagine in basso mostra la diga completata nel 2010. L’acqua blu scuro scorre attraverso la diga senza…
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ratiovita · 4 years
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Pubblicati su instagram sotto altro nome
²⁴'⁰⁶'²⁰
Palazzi abat-jour ...
.
... accesi come
tendenti ad illuminare
la stanza atmosferica.
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Il Pescara fiume dal ponte ciclopedonale.
Scorre il fiume sotto il ponte
con i suoi riflessi galleggianti,
luci che sbattono senza trafiggere il suo specchio
E nel fiume intercorrente il tempo
che non sfuma il suo paesaggio,
nel tutto s' igalleggia.
Dalle ferite increspate
nulla insanguinate delle barche
Al lontano intangibile
sentimento libero del cielo,
Luci d'anime sulla superficie ch' intanto scorre.
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praticalarte · 4 years
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Puelli Fabio Mario: surrealismo ed ironia
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Nome completo e professione Puelli Fabio Mario, medico. Ho esercitato come dentista 39 anni di cui 36 come libero professionista Come artista, cosa vuoi condividere con il mondo? Mi piace stupire, sorprendere, il mio è un mondo magico, dove gli animali e la donna hanno un ruolo importante, come nelle fiabe. Mi piace anche prendermi gioco del potere, come ho fatto con la serie Inappendibili. Secondo te, da dove viene l'ispirazione? Secondo me viene dalla parte più profonda del cervello, che in artisti, animali e bambini ha voce: pensiamo al cervello dei rettili, ossia il diencefalo, che è sede di istinti e pulsioni primordiali. Purtroppo crescendo molti, per pregiudizi e inibizioni varie, chiudono la "botola di accesso" e, pur essendo sempre preda di pulsioni e istinti, non sono in grado di tradurle in qualcosa di creativo. Curioso che alcuni malati mentali creino opere d'arte di rilievo, ma una volta guariti perdano il dono della creatività. Qual è l’elemento iniziale che innesca il processo creativo?  E cosa ritieni sia più importante? Il concetto, l’idea espressa, o il risultato estetico e percettivo dell’opera? Questa è una bella domanda, spesso me la sono posta anch'io: l'idea sorge autonoma, innescata da un colore, un raggio di luce, un'immagine, un viaggio, un sogno.. Tutto può suggerirmi qualcosa che può diventare un quadro. Qualche volta mi son chiesto anch'io perché ho fatto un certo quadro, e spesso non so dare una risposta esaustiva. Voglio aggiungere che non ho mai fatto uso di droghe e alcool, anche se mi piace molto il buon vino, per cercare ispirazione. E cosa ritieni sia più importante? Il concetto, l’idea espressa, o il risultato estetico e percettivo dell’opera? Credo che l'aspetto più importante sia l'idea espressa, ma anche il risultato estetico per me è importante. Il lavoro finito però non sempre mi soddisfa, mi è capitato di rinnegare un quadro e di ridipingerci sopra, quasi sempre dopo mi sono pentito, rivendendo in foto di quello che avevo distrutto. Mia figlia, che ha lavorato in due gallerie, ora mi ha proibito di distruggere qualsiasi quadro. Il fatto che non sempre il risultato è quello che vorrei, mi spinge a cercare di migliorarmi sempre e a perfezionare la mia tecnica.
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Cappuccetto Rosso VII, 2018, olio su tavola, 60×60
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Donna con orecchini, 2019, olio su tavola, 40×40 Intimità, 2012, olio su tavola, 35×40 Quale fase dell'arte / creazione ti colpisce di più? La prima fase: si può partire da uno schizzo, oppure saltare il disegno e cominciare con la prima stesura, fatta direttamente con i colori. Ci metto pochissimo: 10-30 minuti in base alla dimensione, la mano scorre veloce. Perché hai scelto un'arte visiva? È la mia natura. Ho sempre amato disegnare e ho sempre avuto una memoria visiva. I miei quaderni del liceo, eccetto quelli di matematica, erano quaderni di disegno. Sono stato sempre promosso ma ero un pessimo alunno, mai irrispettoso, ma sempre svogliato e annoiato. E allora disegnavo, era l'unico modo per me per sfuggire alla noia. Non ho mai smesso da allora. Cosa si prova a manipolare la materia per creare un’opera? Dipingo su tavola, molto più adatta alla mia tecnica. Amo sentire il colore, stretto tra pennello e supporto, che si stende e scorre sul supporto rigido, è un piacere quasi sensuale. Perché pittura ad olio? Cosa rende speciale questo mezzo per te? Ho iniziato con il disegno a penna (china nera), poi con chine colorate e vinavil che costavano poco, poi con gli acquerelli, che trovavo poco adatti alla mia creatività, le tempere le ho lasciate perdere perché una volta asciutto il colore diviene opaco, gli acrilici non mi dispiacevano... ma quando ho provato l'olio mi si è aperto un mondo: un fiume di idee mi ha attraversato la mente, ho iniziato a concepire e a fare soggetti che prima sarebbero stati impossibili e che neanche mi venivano in mente. I mezzi, i materiali a disposizione stimolano la creatività. È difficile discorrere d’arte senza parlare di sé. Quanto c’è della tua storia, dei tuoi ricordi, della tua vita intima, nelle opere che realizzi? La storia antica, le fiabe, l'amore per la natura, e naturalmente l'amore per la donna.. mia moglie è stata, ed è, la mia musa: ha guidato e in qualche modo incanalato il mio modo di dipingere. Barbablù IV (Barbablù e la chiave), 2009, olio su tavola, 25×60
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I consiglieri IV, 2019, olio su tavola, 40×70
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Il gioco delle leve (Giochi di potere), 2012, olio su tavola, 40×80
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Il naufragio III (La piovra), 2012, olio su tavola, 80×30 Qual è l'importanza di trasmettere la conoscenza artistica alle nuove generazioni? Domanda difficile, la cultura e la conoscenza arricchisce la vita ma fare è meglio che guardare. Secondo te qual è la funzione sociale dell'Arte? Fino a 10-15 anni fa non avrei saputo dire, oggi invece vedo, anche grazie ai social, che l'arte ha la funzione di unificare i popoli. Uso i social per postare i miei quadri e far conoscere il mio lavoro, e intrattengo così conversazioni con artisti e appassionati d'arte da tutto il mondo. Quando si tratta di arte, non importano nazionalità, lingua o sesso. Mi sorprendo sempre di vedere persone di provenienza così varia unite da una passione comune. Cosa dicono le tue opere? Quali messaggi vogliono comunicare? Sogno, magia, natura, sensualità e anche satira. Le rovine del tempo VIII (La città d’oro), 2019, olio su tavola, 70×80

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Le rovine del tempo IV (Babele), 1996, olio su tavola, 90×100 Quale messaggio personale vorresti lasciarci? Credo che l'arte sia una medicina per la mente. Chiunque dovrebbe poter accedere all'arte, e perché no, provare a sperimentare, anche se non ha un talento particolare, alcuna formazione o grande manualità. Penso che nessuno dovrebbe rinunciare alla pittura se questo gli dà piacere, emozione, divertimento, benessere.. Se ciò fa bene a se stesso e a chi gli sta vicino, va sempre incoraggiato. Grazie Fabio Read the full article
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