#lei sharia
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cyprianscafe · 1 day ago
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Sharia e Política no Califado
No domínio da legislação para a vida cotidiana, o carisma religioso fluiu através do governo sultânico no meio da política shar‘ista, cujo primeiro teórico foi sem dúvida al-Mawardi (972–1058 d.C.) em suas famosas Ordenanças de Governo. As comunidades religiosas são diferentes de escolas de jurisprudência ou tipos de política, e a profecia não é apenas “um tipo de política justa instituída para o benefício geral das pessoas no mundo”. Tal visão, de acordo com Ibn Taymiyya, é idólatra. As comunidades religiosas, quando um profeta está ausente, precisam de uma pessoa que possa liderá-las e possa agir dentro delas como o análogo do califa, seja ou não essa pessoa um califa em termos técnicos. Com base nisso, o sultanato ou um comando militar-regional pode ser considerado como “uma declaração de compromisso ou oferta por meio da qual alguém se aproxima de Deus”. Pois o governo era “uma das maiores obrigações da religião e, de fato, não há religião sem governo”, e deve-se aderir completamente ao conteúdo da legislação revelada à qual nada deve ser adicionado ou removido em nome da política, sendo a sharia a política consumada. A política sharia não é sharia de acordo com a política, mas é um corpo incontestável de julgamentos com base na sharia que não admite desvios em nome da política ou costume e uso. A política sharia nos escritos de al-Mawardi e Ibn Taymiyya e outros foi uma destilação de séculos de lei positiva e prática legal e de aplicação pelos ulama, os guardiões da sharia, que frequentemente exerciam pressão sobre o estado, às vezes com sucesso, para abolir impostos ilegais, proibir bebida e prostituição e reformar o sistema financeiro para evitar empréstimos com juros e outros assuntos.
No califado, a sharia e a política convergiam, juntamente com a força carismática e mágica. Alguns pensadores muçulmanos medievais, como observado anteriormente, referiam a política à sharia e faziam da política um exercício da sharia. Analogias entre a administração política dos súditos e o governo divino da criação eram frequentemente feitas, como já mencionado, e analogias cujos termos médios eram ideias de hierarquia unilateral e unilinear entre deuses, reis e súditos eram comuns. Os atributos e caracterizações islâmicos do califado não eram específicos de nenhuma doutrina. Houve, no entanto, casos de adoção pelo estado de doutrinas teológicas particulares em uma situação que por muito tempo não teve uma ortodoxia reinante. A mais famosa delas foi a tentativa de al-Ma'mun e al-Mu'tasim de tornar o Mu'tazilismo, e especificamente sua doutrina de que o Quran foi criado no tempo, em teologia oficial do estado no século IX.
Talvez a tentativa mais importante desse tipo na história posterior tenha sido a tentativa do califa abássida al-Qadir Billah (991–1031) de obrigar os súditos a aderirem ao seu Credo (‘aqida) de 1117, que afirmava uma posição Ḥanbalita com inflexões asha‘aritas e instituiu uma perseguição aos mu‘tazilitas e aos xiitas. O proeminente hanbalita Abu Ya‘la Muhammad Ibn al-Farra’, qadi do harém califal, um teólogo muito influenciado pelo mu’tazilismo, teve, no entanto, um papel importante na formulação do credo de al-Qadir Billah. Não se deve ignorar a dependência do estado otomano da teologia ‘Ash’ari como doutrina oficial do estado.
Secularism in the Arab World: Contexts, Ideas and Consequences - Aziz Al-Azmeh
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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Londra, Regno Unito.
“Pattuglie” musulmane per le strade di London City e Westminster, composte da cittadini perfettamente integrati, mantengono l'ordine in città. Lodevole il corretto e prudenziale utilizzo delle mascherine.
Alcuni dati
▪️Il Sindaco di Londra - Musulmano.
▪️Sindaco di Birmingham - Musulmano.
▪️Il sindaco di Leeds - Musulmano.
▪️Il sindaco di Blackburn - Musulmano.
▪️Il Sindaco di Sheffield - Musulmano.
▪️Il Sindaco di Oxford - Musulmano.
▪️Il sindaco di Oldam - musulmano.
▪️Il sindaco di Rokdal - Muslim_
Tutto questo è stato raggiunto da appena 4 milioni di musulmani su 66 milioni di persone in Inghilterra:
Oggi ci sono oltre 3.000 moschee musulmane in Inghilterra.
Ci sono più di 130 tribunali musulmani della sharia.
Ci sono più di 50 consigli musulmani della sharia.
Il 78 per cento delle donne musulmane non lavora, sono sostenute dallo stato + alloggio gratuito.
Il 63 per cento degli uomini musulmani non lavora, sono sostenuti dallo stato + alloggio gratuito.
Le famiglie musulmane con una media di 6-8 figli, sostenute dallo Stato, ricevono un alloggio gratuito.
Ogni scuola nel Regno Unito è tenuta a tenere una lezione sull'Islam.
ㅤLa Perfida Albione colonialista e guerrafondaia ha rotto le palle a mezzo mondo, e alla fine hanno invaso lei.
Segui ➡️ 🌐  t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥
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palmiz · 3 months ago
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L’avevano fermata, le avevano detto che il suo velo era fuori posto, che doveva sistemarlo meglio, che coprisse come si deve. Uno sguardo di ammonizione, una regola ripetuta, e un comando che pesava come catene invisibili.
Ma invece di abbassare lo sguardo, di tirare quel velo come le avevano detto, si toglie il velo. Poi la giacca, la camicia. Strato dopo strato, libera la pelle, si scrolla di dosso le catene.
Nel cuore pulsante di Teheran, nel cortile dell’università, rimane in biancheria intima, ma rivestita di un coraggio e una dignità che superano ogni stoffa.
Gli sguardi si accalcano su di lei: alcuni pesanti, di giudizio; altri increduli, come se stessero respirando libertà per la prima volta. Lei è una nota stonata in un coro di silenzi, un punto esclamativo in un libro di regole immutabili.
La terra sotto i suoi piedi è sempre la stessa, ma il cielo sembra abbassarsi per accoglierla. Si domanda se il vento senta il peso di tutte le parole che non si sono mai osate.
Gli occhi degli altri si posano come pietre sul suo corpo, mentre le voci si sussurrano contro di lei, tempeste di giudizi. Ma nel suo silenzio c’è un grido che sfida il mondo.
Arrivano per spegnere la sua fiamma, ricoperti di divise che trasudano conformità. La afferrano con forza, la trascinano via, mentre lei resta muta, forte come una roccia. La portano in un luogo dove sperano di spezzarla, di soffocare quel fuoco indomabile. La trasferiscono in un ospedale psichiatrico, dove tentano di etichettare come “follia” il suo desiderio di libertà. Ma non capiscono che le idee non si possono ammanettare, né chiudere in una stanza bianca.
Donna. Libera. Rivoluzione che cammina a piedi nudi sul selciato della storia.
Il suo corpo è un manifesto, la sua pelle è inchiostro vivo, e oggi ha scritto una nuova pagina di libertà.
Nel dipartimento rimane il suo ricordo, un’ombra luminosa, un’equazione irrisolta sul muro. Perché spogliarsi dei simboli imposti è l’unico modo per rivestirsi di infinito.
PS: La ragazza si chiama Ahou Daryaei, studia letteratura francese all’Università di Oloom Tahghighat, in Iran.
Un’eroe di cui avevamo bisogno!
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Un grosso problema sono le donne a favore della sharia, e se non sono tutte coese contro il regime religioso, sarà l'ennesimo martire di un ottusa religione.
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awadalmawlirp · 2 years ago
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Califfato (in svedese: Kalifat) è una serie televisiva svedese di genere thriller e drammatico. Ha debuttato il 12 gennaio 2020 su Sveriges Television. È diventata la serie più vista di sempre su SVT Play.
Trama:
La storia inizia con Pervin, una giovane donna musulmana svedese che vive sotto il dominio dell'ISIS a Raqqa, in Siria, con il marito Husam, membro dello Stato Islamico, e la loro figlia neonata Latifa. Delusa dalla vita a Raqqa controllata dall'ISIS, Pervin vuole tornare in Svezia. Dopo aver ottenuto un cellulare dalla sua vicina e amica Tine (che viene trascinata via dalla casa di Pervin, dove si era nascosta per sfuggire all'obbligo di risposarsi dopo la morte del marito), contatta Dolores, una sostenitrice anti-radicalizzazione in Svezia. Dolores mette Pervin in contatto con Fatima, un'agente del servizio di sicurezza svedese. Fatima è in contrasto con la leadership a causa di un precedente incidente con "Lorentz". Fatima inizia a parlare con Pervin al telefono e cerca di ottenere informazioni su un attacco terroristico che si sta pianificando in Svezia, in cambio di un ritorno sicuro in Svezia per Pervin e sua figlia.
Pervin racconta a Fatima di "Al Musafir" o il Viaggiatore, che si trova in Svezia e sta pianificando l'attacco. Al Musafir è Ibrahim "Ibbe" Haddad, che lavora come assistente di un insegnante in una scuola superiore, mentre recluta altre persone per l'attacco terroristico. Ha già reclutato con successo due fratelli: Jacob, ex detenuto e alcolizzato, ed Emil, il fratello minore, sensibile e mentalmente disabile. I due hanno un rapporto teso con la madre, che favorisce chiaramente Emil e guarda male a Jacob non solo per il suo passato ma anche per la sua conversione all'Islam. Sotto un'altra identità, Ibbe recluta anche Miryam, cresciuta a Baghdad, promettendole il matrimonio in cambio del suo contributo ai suoi piani.
Allo stesso tempo, Ibbe cerca di radicalizzare le ragazze del liceo condividendo video di reclutamento e propaganda dell'ISIS. Riesce a reclutare Sulle, un'attivista palestinese, e la sua amica Kerima, entrambe quindicenni che iniziano a indossare l'hijab e a seguire le lezioni sulla Sharia. Alle ragazze vengono mostrate immagini di palazzi e viene detto loro che se si fossero trasferite nel Califfato islamico, avrebbero potuto vivere nel lusso e far parte di qualcosa di speciale sposando combattenti jihadisti. I genitori di Sulle si rendono conto della radicalizzazione della figlia e cercano di fermarla minacciando di darla in sposa a un parente in Giordania. Sulle trascina inavvertitamente la sorella tredicenne Lisha nell'ideologia dell'estremismo islamico, le cui implicazioni saranno pienamente comprese solo più avanti nella serie. A casa, Kerima subisce abusi fisici da parte del padre alcolizzato, che soffre di un disturbo da stress post-traumatico dopo aver combattuto nella seconda guerra cecena; perseguitandola, Ibbe porta Kerima nella sua casa per indottrinarla ulteriormente.
Fatima non rivela la sua fonte (Pervin) ai suoi superiori, ma rivela vaghi dettagli su un complotto terroristico. I suoi superiori le dicono di abbandonare l'indagine e la fanno sospendere per aver consumato cannabis. Rimane in contatto con il suo fidanzato, Calle, anche lui nel Servizio di Sicurezza, e continua a condividere informazioni con lui. Continua a raccogliere informazioni da Pervin e cerca di ricostruire i dettagli del complotto. Si mette sulle tracce di Jacob ed Emil quando indaga sulle informazioni fornite da Pervin su un poligono di tiro abbandonato. Jacob prende la sua targa e la rintraccia.
Quando Dolores vi si reca, viene pugnalata da un aggressore e muore. Quando Fatima arriva, è stato emesso un avviso di cattura e lei pensa di fuggire. Va a casa di Dolores per prendere soldi e provviste, ma entrano anche due poliziotti. Li chiude in una camera da letto sotto la minaccia di una pistola, prima di fuggire e diventare oggetto di una caccia all'uomo. Trova rifugio nella casa di un collega del padre.
Pervin diventa oggetto delle attenzioni di Ahmed, uno dei colleghi di Husam. Una sera arriva a casa sua e la sorprende a parlare con Fatima. La violenta e sta per ucciderla quando lei lo pugnala a morte. Getta il suo corpo nel pozzo dei suoi vicini. Husam, sotto l'effetto di farmaci per dormire, entra in cucina e vede il sangue sul pavimento, ma Pervin lo convince che sta sognando. Non lo dimentica mai e si convince di aver ucciso Ahmed, finché Pervin non gli dice la verità.
Fatima cerca aiuto per liberare Pervin e viene messo a punto un piano per portarla via da Raqqa. Nel frattempo, Sulle e Kerima hanno i biglietti aerei per andare in Turchia e vengono prelevate da Ibbe e dalla donna che ha insegnato loro l'Islam. All'ultimo momento, Lisha, la sorella minore di Sulle, si unisce a loro in macchina e partono per l'aeroporto. Sulle ha mentito ai suoi genitori dicendo che sarebbe andata a una partita di basket. Suo padre Suleiman, che non ama la religione, finisce di lavorare presto e decide di andare a vedere la partita, ma vede che lo stadio è vuoto. Chiama Calle, che lancia un allarme alle autorità tedesche e turche. Credono di aver rintracciato le ragazze in viaggio verso Istanbul, ma si accorgono che i loro passaporti sono stati scambiati e che le ragazze si trovano in realtà ad Ankara. Decidono di intercettare il veicolo di trasporto al confine tra Turchia e Siria. Riescono a salvare tutti tranne Lisha, che è in viaggio verso la Siria.
Calle convince Fatima a chiedere aiuto a Pervin per salvare Lisha. Pervin e sua figlia hanno raggiunto il loro veicolo di trasporto quando Fatima la convince a tornare a casa e a salvare Lisha. In cambio, Fatima sarebbe venuta personalmente in Siria per salvare tutti. Pervin convince Husam a prendere Lisha come seconda moglie.
Prima di partire per l'attacco, Jacob pugnala a morte la madre nella loro cucina. Fatima segue Jacob ed Emil, ma perde le loro tracce dopo aver scambiato l'auto a casa della madre. Fatima viene a conoscenza dei tre obiettivi terroristici pochi minuti prima che la polizia si avvicini alla sua posizione e viene presa in custodia prima di poter condividere qualsiasi informazione. In cambio delle informazioni, promette di liberare Husam insieme a Pervin e Lisha. Tutti e tre gli attacchi terroristici vengono comunque fermati dal Servizio di Sicurezza che, si scopre, ne è sempre stato a conoscenza. Hanno tenuto Fatima all'oscuro perché non si fidavano di lei. In cambio del suo silenzio, viene rilasciata dal carcere. Ibbe fa esplodere una bomba in un garage e riesce a fuggire per un pelo travestendosi da donna.
Fatima si reca in Siria per salvare Pervin, Lisha e Husam. Pochi minuti prima del suo arrivo, Omar, il collega di Husam, arriva per portare Husam a compiere un attentato suicida. Husam cerca di guadagnare tempo, ma Lisha, completamente radicalizzata (ancor più di quanto lo fosse sua sorella) e non disposta a tornare in Svezia, rivela a Omar il loro piano di fuga. Omar spara a Pervin alle spalle e sta per sparare a Husam, quando Fatima arriva e lo uccide. Si spostano rapidamente verso l'auto, mentre Lisha, impazzita, si rifiuta di unirsi a loro e la lasciano indietro. Riescono a uscire da Raqqa, ma Pervin muore subito dopo il posto di frontiera. Una Fatima sconvolta aiuta l'altrettanto sconvolto Husam a trasportare la figlia e riescono a tornare in Svezia.
Dolores e Ibbe sono a un incontro anti-radicalizzazione quando Ibbe esce per parlare con Jacob. L'ospite mostra un video dell'ISIS e indica un tatuaggio sull'avambraccio di uno dei terroristi. Più tardi, in un caffè, Dolores vede il tatuaggio sul braccio di Ibbe. Dopo che Ibbe l'ha accompagnata, chiama Fatima per dirle che ha un'informazione importante e le chiede di incontrarla a casa di Fatima.
Sulle e Kerima vengono interrogate dal Servizio di Sicurezza. Una pentita Sulle rivela l'identità di Ibbe nel tentativo di salvare sua sorella Lisha. Kerima tenta di suicidarsi e viene portata in una struttura di salute mentale dove mette le mani su un telefono cellulare e avverte Ibbe che la sua copertura potrebbe saltare. Calle si reca a scuola per prendere in custodia Ibbe, ma quest'ultimo scappa. Kerima si incontra con Ibbe e decide di partecipare a un nuovo attacco a un concerto di ragazze. Kerima deve indossare un giubbotto suicida bloccato in modo da non poterlo rimuovere una volta indossato. Ibbe convince Kerima che anche lui e Sulle faranno parte dell'attentato e indosseranno giubbotti suicidi simili. Una volta al concerto, dopo aver indossato il giubbotto suicida, Kerima manda un messaggio a Sulle; solo per scoprire che Ibbe aveva mentito e Sulle non è affatto coinvolto nel piano. Nei bagni della struttura del concerto, Kerima tenta brevemente di rimuovere il giubbotto, ma non ci riesce; avverte invece alcuni dei presenti, che fuggono, e aspetta che la bomba esploda mentre ha un ultimo scambio di battute con Sulle, in lacrime, al telefono. Ibbe innesca la bomba.
Descrizione di Omar Soudani:
Said William Legue nel ruolo del generale Omar Soudani
Trama libera:
Il 18 dicembre, Omar sostituisce Musa Abdullah Ghani come emiro dell'ISKP afghano essendo stato ucciso di recente dalle forze speciali talebane afghane di Jalal Haqqani e si rifugia a Stockholm in Svezia facendo attenzione a non farsi catturare dalla polizia o estratto al governo talebano afghano dove inizia a lavorare segretamente come pizza chef presso la pizzeria svedese Giro per prendere denaro e facendo attenzione a non farsi scoprire dalla polizia svedese sulla sua vera identità.
Il 7 gennaio 2023, Omar arriva a Genoa city in Wisconsin dove ha ricevuto una nuova missione dai fratelli Ibrahim al-Badri e Juma al-Badri uccidendo il fratellastro di Charles Foster, Carl Foster sparandolo a colpi di pistola e fece ritorno poi a Stoccolma in Svezia.
Il 24 gennaio, Omar accetta gli ordini del suo collega Ibrahim al-Badri e pianifica il rapimento e come torturare Felix Foster che assomiglia fisicamente al dittatore e criminale fascista Benito Mussolini sebbene non si tratta della stessa persona ma simile.
Il 26 gennaio, Omar rinuncia a continuare il piano pianificato con Ibrahim sia perché Felix Foster è molto protetto e sostenuto dal leader tunisino Marwan Ibn Youssef, sia perché soffre di demotivazione sia perché Felix sta avendo molto successo nella popolazione tunisina di origini italiane.
Il 7 febbraio, Omar dopo aver ricevuto ordini dal suo collega e amico Ibrahim al-Badri invia uomini per fare rapire e uccidere i mafiosi Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i loro figli Grace,Luddy e Chad.
Il 6 marzo, Omar riceve ordini dal califfo dello Stato Islamico,Juma al-Badri di rubare i dati della polizia di Miami e di inviare un attentatore contro Felix Foster come tentativo di istigare il governo libico di Muhammad al-Husseini di cadere in una società fondata soltanto sulla paura.
Il 9 marzo, Omar si trasferisce a Waymart in Libia insieme al suo collega Amir al-Mawli e inizia a lavorare come pizza chef presso una pizzeria di Waymart per guadagnare i soldi.
Il 13 marzo, Omar si trasferisce a Berlino in Germania raggiungendo i suoi colleghi Amir al-Mawli e Adel Sayyid.
Crimini commessi:
-Tentato di convincere il suo collega Husam El-Khaddouri di compiere un attentato
-Sparato e ucciso Pervin El-Khaddouri
-Tentato di uccidere Husam perché non si fidava più di lui
-Sparato e ucciso Carl Foster
-Tentato di pianificare di rapire e ferire fisicamente gravemente Felix Foster
-Rapito Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i bambini Grace,Luddy e Chad tramite gli uomini che aveva inviato
-Secondo tentativo fallito di uccidere Felix Foster sempre a causa del fatto che lo Stato Islamico ha perso le città libiche Sirte e Benghazi
Descrizione fisica:
-Rasato in testa
-Occhi marroni scuri
-Barba corta nera
-Armato e pericoloso
Grado nello Stato Islamico:
-Generale militare
Data di nascita:
4 maggio 1982
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fridagentileschi · 2 years ago
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Tumblr media
Lei lascia lui. Lei more ammazzata.
Lui lascia lei. Lei more ammazzata.
Lei c'ha n'altro. Lei more ammazzata.
Lui c'ha n'altra. Lei more ammazzata.
Lei c'ha na vita parallela e pure n'altra famiglia. Lei more ammazzata.
Lui c'ha na vita parallela e pure n'altra famiglia. Lei more ammazzata.
Lui crede in qualche dio. Lei more ammazzata.
Lei crede in qualche dio. Lei more ammazzata.
Lei non crede più in quel dio. Lei more ammazzata.
Lei lavora, lui no. Lei more ammazzata.
Lui lavora, lei no. Lei more ammazzata.
Lei guadagna più di lui. Lei more ammazzata.
Lui guadagna più di lei. Lei more ammazzata.
Lei conosce lui sui social. Lei more ammazzata.
Lei conosce lui al bar in piazza del paese. Lei more ammazzata.
Lui vuole scopare, lei no. Lei more ammazzata.
Rimane incinta ma lei non lo vuole. Lei more ammazzata.
Rimane incinta ma lui non lo vuole. Lei more ammazzata.
A lui piace lei, ma a lei non piace lui. Lei more ammazzata.
A lui piace lei, ma a lei piacciono le donne. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 15 anni, lui 30. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 45 anni, lui 20. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 30 anni, lui 30. Lei more ammazzata.
Lei è albanese, lui italiano. Lei more ammazzata.
Lei è italiana, lui senegalese. Lei more ammazzata.
Lui c'ha la terza media serale, lei due dottorati e un master. Lei more ammazzata.
Lei c'ha il diploma da estetista, lui è un dirigente d'impresa. Lei more ammazzata.
Lei vive da sola/con le coinquiline/con gli amici/con i genitori/con il figlio. Lei more ammazzata.
Lei viaggia da sola. Lei more ammazzata.
Lei viaggia con la sua comitiva di amici. Lei more ammazzata.
Lei bazzica locali, discoteche, pub, cessi da tabaccheria. Lei more ammazzata.
Lei frequenta solo la chiesa del paese e la comitiva di mamme della scuola dei figli. Lei more ammazzata.
È attivissima su tutti i social, passa le ore su WA e s'è scaricata pure Tinder. Lei more ammazzata.
Non sta tanto dietro alla tecnologia, c'ha un solo profilo social condiviso col compagno. Lei more ammazzata.
Lei lavora in una comunità di recupero per tossicodipendenti/in un centro di accoglienza per stranieri/in un'associazione di reintegro di ex detenuti. Lei more ammazzata.
Lei lavora nell'azienda di famiglia. Lei more ammazzata.
Lei è una tossica/alcolizzata. Lei more ammazzata.
Lui è un tossico/alcolizzato. Lei more ammazzata.
Lui è il padre/fratello/zio/cugino/nonno/collega/amico di famiglia/compagno/marito/amico di infanzia. Lei more ammazzata.
Esce tutte le sere, comitiva mista, non disdegna alcol e droghe. Lei more ammazzata.
Sta sempre a casa, quando esce lo fa con una comitiva di amiche tutte donne, manco beve. Lei more ammazzata.
È estroversa, disinibita, socievole, pure un po' animo della festa. Lei more ammazzata.
È timida, pudica, riservata, pure un po' insicura. Lei more ammazzata.
Indossa solo tacchi vertiginosi, minigonne e top. Lei more ammazzata.
Indossa solo sneakers, jeans, felpa. Lei more ammazzata.
Esce ogni sera co uno diverso. Lei more ammazzata.
È fidanzata/sposata da 15 anni con lo stesso tizio. Lei more ammazzata.
Lei è una donna cis. Lei more ammazzata.
Lei fa la prostituta, la escort, la ballerina nei night club, lavora su Only Fans, Lei more ammazzata.
Lei fa l'impiegata al catasto, la barista, l'ingegnera, la carabiniera, la professoressa. Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
E siccome gli uomini italiani non bastano ne hanno fatti entrare altri...tanti... troppi...la fallocrazia sta avendo i suoi rinforzi ...la sharia di fatto è legge perché è cultura...lo ha deciso l'ONU, l'OMS, il WEF, antifa, BLM, il globalismo mondiale...ogni gruppo deve essere difeso meno la donna, i diritti della donna non esistono altrimenti vengono calpestati i diritti di tutte le ideologie che esistono solo per distruggere i diritti di tutte le donne. In guerra e in pace la donna è vilipesa, umiliata, offesa..premio scambio delle varie fazioni.. vittima di giochi di potere che non la riguardano, di una immigrazione pagata solo sulla propria pelle.
Solo in Italia ogni tre giorni lei more ammazzata.
E gli altri due li deve passà a sentì che 'ma lui era un gigante buono/un ottimo professionista/uno che si è fatto da solo/un bravo padre di famiglia/un grande lavoratore/una bravissima persona/viene da una famiglia per bene' e di conseguenza sarà che 'lei se l'è cercata, mbè era ubriaca, sì ma se si veste così che s'aspetta, non dovrebbe uscire da sola di notte, non ci si va in quei posti, eh ma l'uomo è cacciatore, ma quello è di un'altra cultura, però dovreste imparare a difendervi/a riconoscere gli uomini violenti/a sceglierveli meglio, ma che s'aspettava...'
Lei more ammazzata e la colpa è pure la sua.
Ah ovviamente quando non è sua è della madre di lui che non ha saputo educarlo.
La colpa non è mai di lui.
Dov'è il femminismo? Non c'è. Anche quello è in mano di globalisti immigrazionisti sorosiani e massoni. Il femminismo che si vede è difesa del patriarcato della sharia della cultura dello stupro.
Pagato profumatamente per questo... è valvola.di sfogo mentre il patriarcato col suo carico di abusi soprusi ideologie siano esse islam laicismo ateismo continua a fare sacrifici umani al dio fallo.
Post di Beatrice Ciuca
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selohalal · 1 year ago
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O que é o Selo Halal?
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Definição e Origem
Definição: O Halal (que significa "permitido" em árabe) é um certificado dado a produtos e serviços que seguem as leis islâmicas, conhecidas como Sharia.
Origem: A prática de certificação Halal tem suas raízes nas leis dietéticas islâmicas, que são derivadas do Alcorão e dos ensinamentos do profeta Maomé.
Aplicabilidade
Alimentos e Bebidas: Inclui carne que deve ser abatida de maneira específica, além de evitar álcool e ingredientes proibidos como a gelatina de origem suína.
Produtos e Serviços: Abrange uma gama de produtos além de alimentos, como cosméticos, produtos farmacêuticos e serviços financeiros.
Importância do Selo Halal
Para Consumidores Muçulmanos
Conformidade Religiosa: Garante que estão seguindo as diretrizes de sua fé.
Confiança e Tranquilidade: Oferece tranquilidade sobre a pureza e a origem dos produtos consumidos.
Para o Mercado Global
Acesso a Mercados Muçulmanos: Empresas com selo Halal têm acesso ao crescente mercado de consumidores muçulmanos ao redor do mundo.
Padrão de Qualidade: Muitas vezes, associado a práticas de produção éticas e de alta qualidade.
Processo de Certificação Halal
Avaliação e Inspeção
Avaliação Rigorosa: Os produtos são submetidos a um exame detalhado para garantir que estejam em conformidade com as leis islâmicas.
Inspeção das Instalações: As instalações de produção são inspecionadas regularmente para manter o padrão Halal.
Certificação e Renovação
Emissão do Certificado: Após a aprovação, um certificado é emitido.
Renovação Periódica: Os certificados são frequentemente renovados para garantir a manutenção dos padrões.
Desafios e Controvérsias
Padronização Global
Falta de Consistência: Diferentes países e organizações têm diferentes interpretações e normas para o que qualifica como Halal.
Esforços de Harmonização: Há um movimento crescente para padronizar os critérios Halal globalmente.
Questões Éticas e Ambientais
Bem-estar Animal: Preocupações sobre as práticas de abate Halal e o bem-estar animal.
Sustentabilidade: Discussões sobre como as práticas Halal podem se alinhar com a sustentabilidade ambiental.
Conclusão
O selo Halal desempenha um papel crucial tanto para os consumidores muçulmanos quanto para o mercado global. Ele não apenas garante a conformidade com as práticas religiosas, mas também serve como um indicador de qualidade e ética. À medida que o mercado Halal continua a crescer, a necessidade de padronização e consideração de questões éticas e ambientais se torna cada vez mais importante.
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abuqasimuhammadroleplay · 2 years ago
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Jalal Haqqani
(persiano: جلال حقانی)
è un pashtun talebano che succede al padre Haissam Haqqani come capo dei talebani e ha un fratello maggiore Hibatullah Haqqani e un fratello minore Osman Haqqani.
Breve biografia
Interpretato da Elham Ehsas, Jalal Haqqani è l'ultimo figlio vivente di Haissam Haqqani. Circondato dalla guerra durante la sua educazione, Jalal crede fermamente nella causa dei talebani e si oppone fermamente ai piani di suo padre di mediare la pace con gli Stati Uniti Dopo che suo padre lo ha esiliato per aver cospirato con l'ISI, Jalal viene trovato e curato dall'ISI. il direttore generale Tasneem Qureishi. Quando l'anziano Haqqani viene ingiustamente condannato a morte per aver causato l'incidente in elicottero che ha ucciso i presidenti Warner e Daoud, Jalal prende in ostaggio Max Piotrowski per negoziare il rilascio di suo padre. Quando suo padre viene giustiziato, Haqqani uccide Max e prende il controllo dei talebani in persona, rivendicando falsamente il merito di aver abbattuto gli elicotteri e usando la sua credibilità gonfiata per rafforzare significativamente i ranghi dei talebani. Tasneem tenta di persuadere Jalal a nascondersi, ma inverte la rotta e decide di proteggerlo dopo aver visto quanto siano cresciuti i talebani sotto la sua guida. Jalal si scontra spesso con Balach, uno dei fidati luogotenenti di suo padre che lo consigliava riguardo alla pace nella regione. Alla fine punisce Balach costringendolo a compiere un attentato suicida al confine tra Afghanistan e Pakistan, dove un certo numero di agenti della CIA vengono rilasciati dalla custodia.
Atto d'amore GDR:
Ha conosciuto in precedenza Asma Aslan con la quale iniziò una relazione amorosa e divenne il padre adottivo del piccolo Jafar.
Il giorno 5 giugno, si trasferisce a New York per stare insieme ad Asma rimanendo tuttavia il leader dei talebani.
Lo stesso giorno, firmò con la leadership cinese di consegnare a loro gli uiguri che creano problemi ai territori cinesi se dovessero esserci.
Il 19 luglio, Jalal lascia New York dopo aver scoperto il tradimento della sua compagna Asma Aslan con Abdullah Zhang, dopo il tradimento Jalal lascia Asma e smette di essere il padre adottivo per il piccolo Jafar trasferendosi a Kabul in Afghanistan.
Successivamente, il leader talebano Jalal Haqqani tramite i suoi uomini conquista città importanti afghane importanti inclusa la capitale Kabul facendo fuggire il locale governo.
Trama ufficiale libera:
Successivamente il leader talebano Jalal Haqqani riuscì a conquistare l'Afghanistan tramite i suoi uomini e rifiutò il femminismo radicale dicendo che i diritti delle donne esistono nella sharia (legge islamica).
Jalal respinse le accuse infondate statunitensi e israeliane che i talebani stavano uccidendo i cristiani afghani o la minoranza Hazara di religione sciita e in seguito accettò l'offerta del presidente russo Vladimir Putin per una conferenza a Mosca in Russia.
Il 10 gennaio 2022, Jalal dichiarò guerra contro il Daesh afghano e rifiutò l'aiuto degli Stati Uniti a causa del sospetto che gli Stati Uniti non sono affidabili nel distruggere il Daesh afghano.
Il 31 gennaio, Jalal denunciò gli Stati Uniti nell'aiutare il Daesh afghano e nel reclutare gli agenti intelligence del precedente governo afghano nell'organizzazione terroristica ostile ai talebani.
Nello stesso giorno, Jalal fece aiutare la popolazione civile afghana rimasta in Afghanistan nel ottenere il cibo e rimane in contatto con il vizier Ibrahim al-Askari dell'Iran.
Il 13 febbraio, Jalal festeggiò la morte di Asma Aslan in un incidente stradale avvenuto a Londra nel Regno Unito perché lei in passato l'aveva tradito con Abdullah Zhang.
L'8 marzo, Jalal condanna l"invasione russa dell'Ucraina e invita di risolvere il conflitto con diplomazia e in modo pacifico.
Il 4 maggio, Jalal inizia a collaborare con la Cina decidendo di non interferire negli affari dello Xinjiang e accetta che gli uiguri sono separisti che devono essere rieducati e integrati nella società cinese.
In seguito, Jalal litigò con la leadership iraniana perché i talebani erano stati accusati di curarsi dei loro abitanti ma oltre questo Jalal come un musulmano sunnita Deobandi non può accettare gli insulti e fabbricazioni sciiti contro i giusti califfi Abu Bakr,Umar e Othman ma nonostante questo, l'emiro dei talebani Jalal continuò a mantenere diplomazia con la leadership iraniana.
Successivamente, Jalal fece attaccare gli Hazara che sono un etnia minoranza sciita per impedire che loro rendono l'Afghanistan sciita e la persecuzione dei sunniti ma continuò a mantenere la diplomazia con l'Iran riguardo i rifugiati afghani.
Jalal con il suo gruppo dei talebani afghani continuò ad arricchirsi e prendere gli aiuti umanitari dalle nazioni vicine e si sposò in seguito con una donna afghana talebana di nome Nadia Alizadeh.
Jalal iniziò una negoziazione con gli Stati Uniti per liberare 4 prigionieri talebani da Guantamano bay.
Jalal in seguito ottene la liberazione di un membro talebano di nome Assadullah Haroon che era stato imprigionato a Guantamano bay senza processo e accusa.
Successivamente, Jalal revocò la persecuzione contro la minoranza Hazara per mantenere i buoni rapporti con l'Iran e continuò il negoziato con Guantanamo bay per liberare i prigionieri talebani che hanno sofferto e subito torture.
L'8 luglio 2022, Jalal annunciò l'uccisione dell'emiro del Daesh afghano Ramadan Wali e fece pubblicare una foto del suo cadavere.
Successivamente, Jalal rispose agli Stati Uniti sulla revoca dell'Afghanistan come alleato non NATO dichiarando che non gli interessa e nemmeno crede che la NATO abbia mai portato benefici piuttosto l'opposto.
In seguito alle tensioni crescenti tra l'emirato dell'Arabia e il califfato sciita di Abu Qasim Muhammad, Jalal si dichiara neutrale purché non creano problemi in Afghanistan e non supportato ISIS-K rimanendo in contatto e visitando entrambi.
Jalal fece poi listare ISIS-K (Islamic State of Khorasan) come organizzazione terroristica.
Il 3 agosto, Jalal condanna l'uccisione del suo alleato Ayman al-Zawahiri nel giorno 31 luglio da parte degli Stati Uniti condannandolo come un attacco che hanno violato gli accordi di Doha ma allo stesso lui decise di non attaccare gli Stati Uniti e accettò il premio dal FBI di 40 millioni di dollari per non causare tensioni sebbene lui iniziò a sospettare che alcuni membri talebani abbiano dato informazioni agli Stati Uniti dove si trovava Ayman al-Zawahiri e rimase in allerta.
Successivamente si rivela che la persona morta non era Ayman al-Zawahiri ma erano morti in realtà 10 civili e che la persona seppellita di recente era uno dei civili morti nel raid della CIA statunitense.
Il 13 agosto, Jalal smise di negare l'uccisione di Ayman al-Zawahiri non avendo altre scelte e fece sparare le proteste femminili poi fece congratulazioni a Yasser El-Sayed per essere diventato il nuovo leader di al-Qaeda.
Il 3 ottobre, Jalal per non rischiare di spaccare il movimento talebano continuò ad accosentire ai talebani ultraconservativi violentare e reprimere le donne afghane, il ministro dell'educazione si dimette a causa del fatto che non era d'accordo escludere le donne dall'educazione e fu messo invece un ministro più ignorante e che non riesce né leggere né scrivere ma solo parlare senza nemmeno comprendere quello che dice mentre il precedente ministro talebano dell'educazione è stato nominato capo della città di Dar al-Afta.
I talebani più moderati furono molto infelici ed estremamente delusi che ancora una volta i talebani ultraconservativi hanno avuto il sopravvento sulla leadership talebana e che le donne afghane sono state escluse.
Jalal si aspetta nel frattempo che l'intero Afghanistan collassa economicamente avendo ancora sanzioni dagli Stati Uniti da parte del presidente statunitense James Sawyer.
Lo stesso giorno, Jalal fece nominare un ex detenuto di Guantanamo-bay, Jafar al-Iraqi come comandante per un'unità militare talebana.
Il 16 novembre, Jalal fece installare la legge della sharia in Afghanistan e fece anche bannare le donne dalle palestre e bagni pubblici.
Il 15 dicembre, Jalal fece ospitare Walid Bin Attash a Kabul in Afghanistan sperando che sia collaborativo a fermare ISKP dell'Afghanistan prima che sia troppo tardi.
Nello stesso giorno, Jalal assiste alla nascita del suo primo figlio Omar Haqqani avuto da sua moglie Nadia Alizadeh.
Il 18 dicembre, Jalal fece inviare forze speciali talebane nella locazione appena trovata dove abita l'emiro dell'ISKP, Musa Abdullah Ghani e quest'ultimo viene ucciso.
Il 21 dicembre, Jalal fece ospitare Salman Kolbani a Kabul in Afghanistan  e fece bannare le donne dalle università permettendo l'istruzione solo agli uomini afghani e bambini maschi.
Il 20 febbraio, Jalal fece trasformare le ex basi militari straniere in zone speciali economiche.
Parenti:
Bunran Latif (nonno)
Haissam Haqqani (padre, deceduto)
Nadia Alizadeh (moglie)
Omar Haqqani (figlio avuto da Nadia)
Hibatullah Haqqani (fratello)
Warina Alizadeh (cognata)
Osman Haqqani (fratello)
Farah Alizadeh (cognata)
Asma Aslan (ex compagna, deceduta)
Jafar al-Sufyan (ex figlio adottivo, deceduto)
Tasneem Qureshi (zia)
Aayan Ibrahim (cugino, deceduto)
Nazionalità:
Afghano
Religione:
Islam sunnita Deobandi
Data di nascita:
15 giugno 1991
Lingue:
Pashto e arabo
Etnia:
Pashtun
Alleati:
-Abu Qasim Muhammad
-Akram Reza
-Walid Bin Attash
-Saif al-Adel
Ex alleati:
-Osama Bin Laden (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Ayman al-Zawahiri (deceduto, ex leader di al-Qaeda)
-Yasser El-Sayed (deceduto,ex leader di al-Qaeda e successore di Ayman al-Zawahiri)
Prestavolti:
-Elham Ehsas
-Freddie Thorp
-Nick Massouh
-Jason Canela
-Artur Beterbiev
-Mehdi Merali
-Kori Sampson
-Daniel Feuerriegel
-Fawad Khan
-Javid Faisal
-Mustafa Sejari
-Raphael Spezzotto
-Stephen Hailo
-Farshad Farahat
-Mustafa Haidari
-Raffi Barsoumian (pv attuale)
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juancarlosphotog · 2 years ago
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#InternationalWomensDay - #DiaInternacionalDeLaMujer Afghan women and girls are excluded from public life, they have been ordered to stop using parks, gyms, public bath houses, and banned from most areas of the workforce, together with other restrictions on their freedom of movement, in line with the authorities’ interpretation of Sharia law. / Las mujeres y niñas afganas están excluidas de la vida pública, se les ha ordenado que dejen de usar parques, gimnasios, baños públicos y se les ha prohibido la mayoría de las áreas de trabajo, junto con otras restricciones a su libertad de movimiento, de acuerdo con las autoridades. interpretación de la ley Sharia. #EverydayAfghanistan #AfghanWomenRights #IslamicEmirate #afghanistan #TalibanRule #CentralAsia #HansLucas #WomenRights #Photojournalism #JuanCarlos #2023Copyright For image licensing visit my image library www.juancarlosarchive.com or send inquiries to [email protected] Represented by Hans Lucas @studiohanslucas (France) For image licensing visit my image library www.juancarlosarchive.com or send inquiries to [email protected] © Juan Carlos - All Rights Reserved / Todos los Derechos Reservados (at Afghanistan) https://www.instagram.com/p/Cphrm_LuwC7/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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german-leyva · 2 months ago
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Ya Ganaron los Rebeldes 😍🤲 enemigos de Occidente y Russian 🔥 2025 será normal ver Russian, España, Francia ,Holanda , Alemania, Italia, londres o 🇺🇸 tipo torres gemelas en llamas y ataques como justo años atrás ✨ pero ahora tanto armento 🫦 mejor sería Dubai 🔥 ataque con Aviones 🔥,En Madrid viven con miedo hasta salen corriendo de los metros ,En Moscú 150 eliminados este año aparte Daguestán 100 eliminados ✨ En niza o Paris atropello masivos o ataques años atrás y ahora puro 🗣️ Allahu Akbar 🔥 ya hay ley Sharia en Siria
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irunevenus · 2 months ago
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História da Submissão Feminina
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A submissão das mulheres aos homens é um fenômeno complexo que se desenvolveu ao longo de milhares de anos, antes mesmo do surgimento das religiões organizadas, como o cristianismo. Embora a Igreja tenha desempenhado um papel significativo na consolidação e justificação da dominação masculina no Ocidente, as raízes dessa desigualdade são anteriores, sendo influenciadas por fatores sociais, econômicos e culturais.
1. Raízes da Submissão: Antes da Igreja
A transição para sociedades agrárias
Pré-história igualitária: Durante o período paleolítico, muitas comunidades eram nômades e baseadas na coleta e caça, com papéis relativamente igualitários entre os gêneros. Mulheres contribuíam significativamente para a sobrevivência do grupo e tinham papéis importantes nas decisões sociais.
Revolução Agrícola (cerca de 10.000 a.C.): Com a transição para a agricultura, houve uma maior divisão de trabalho baseada em gênero. O cultivo da terra exigia força física, muitas vezes associada aos homens, enquanto as mulheres eram relegadas ao trabalho doméstico e à criação de filhos. A introdução de propriedades privadas tornou a herança importante, e o controle sobre a sexualidade feminina começou a ser enfatizado para garantir descendência legítima.
Surgimento de hierarquias e Estados
À medida que as sociedades se tornaram mais complexas, surgiram hierarquias sociais. Governos e sistemas legais frequentemente colocavam os homens no centro do poder, tanto na esfera pública quanto na doméstica. A submissão feminina era institucionalizada por leis e práticas culturais, como casamentos arranjados e dotes.
2. O Papel das Religiões Antigas
Mitologias e estruturas patriarcais
Mesopotâmia e Egito: Em algumas culturas antigas, como na Mesopotâmia, leis como o Código de Hamurábi já tratavam as mulheres como propriedade dos homens. Mesmo em sociedades com deusas poderosas, como o Egito, a posição social das mulheres era inferior à dos homens.
Grécia e Roma: A filosofia grega, especialmente com pensadores como Aristóteles, defendia que as mulheres eram naturalmente inferiores. No Império Romano, o poder patriarcal (patria potestas) dava ao homem o controle total sobre sua família.
3. O Cristianismo e a Submissão Feminina
Com o advento do cristianismo, as ideias sobre gênero passaram a ser profundamente influenciadas pela interpretação das Escrituras e pelos ensinamentos da Igreja.
Mulheres no cristianismo primitivo
Nos primeiros anos do cristianismo, as mulheres desempenharam papéis significativos, como líderes de comunidades e até mesmo mártires. Contudo, à medida que a religião se institucionalizou, esses papéis foram diminuídos.
Eva e o Pecado Original: A história de Eva na Bíblia foi frequentemente usada para justificar a inferioridade feminina. Eva foi vista como a causa da queda do homem, e essa narrativa sustentava a ideia de que as mulheres eram mais propensas ao pecado e, portanto, precisavam ser controladas.
Cartas de Paulo: Passagens bíblicas como "As mulheres estejam sujeitas aos seus maridos como ao Senhor" (Efésios 5:22) reforçaram a submissão feminina. Essa visão foi amplamente difundida pela Igreja.
A Igreja Medieval e a consolidação do patriarcado
Durante a Idade Média, a Igreja Católica reforçou a ideia de que a mulher deveria ser submissa ao homem. A visão da mulher como uma figura moralmente frágil e espiritualmente inferior justificava sua exclusão de posições de poder:
Proibição de sacerdócio feminino: Mulheres foram excluídas do clero e relegadas a papéis secundários, como freiras.
Casamento como controle: O casamento foi transformado em uma instituição rigidamente controlada pela Igreja, com regras que favoreciam a autoridade masculina.
4. Outras Influências Importantes
O Islamismo
O Islã, surgido no século VII, também institucionalizou a submissão feminina em certas áreas, embora tenha trazido melhorias em algumas práticas, como o direito ao dote e à herança. Ainda assim, as leis baseadas na Sharia frequentemente colocavam as mulheres em posições subordinadas.
A Revolução Industrial e a Exclusão Econômica
Durante os séculos XVIII e XIX, a Revolução Industrial exacerbou a divisão de papéis de gênero, confinando mulheres à esfera doméstica enquanto os homens dominavam o mercado de trabalho.
5. Quando as mulheres começaram a aceitar a submissão?
Embora a submissão feminina tenha sido frequentemente imposta, é importante entender que:
Aceitação não é universal: Nem todas as mulheres aceitaram passivamente a dominação masculina. Houve resistência constante ao longo da história, desde revoltas lideradas por mulheres até práticas culturais que preservavam algum grau de igualdade.
Socialização: A aceitação foi em grande parte resultado da socialização, onde gerações de mulheres foram educadas a ver a submissão como "natural" ou divinamente ordenada.
6. Conclusão
Embora a Igreja tenha desempenhado um papel crucial na consolidação da submissão feminina no Ocidente, as origens desse fenômeno são muito anteriores e enraizadas em mudanças econômicas, sociais e políticas. A institucionalização religiosa amplificou e perpetuou normas patriarcais, mas a luta pela igualdade de gênero também é um testemunho da resistência histórica das mulheres.
Hoje, a conscientização sobre essas estruturas históricas ajuda a questionar e desconstruir sistemas que perpetuam desigualdades, reavaliando o papel das mulheres na sociedade como agentes de transformação.
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portaljuristas · 2 months ago
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Entendendo a Lei Islâmica no Contexto Moderno
Ao estudarmos a Lei Islâmica, conhecida como Sharia, vemos sua importância em várias culturas pelo mundo. Originando-se do Corão, das falas de Maomé, e das fatwas, é um guia para os muçulmanos1.Essa lei abrange a vida diária, como família, negócios e finanças1. A forma como é aplicada muda muito de um país para outro. A globalização trouxe novos desafios para a Sharia. Alguns países são mais…
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cyprianscafe · 3 days ago
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A Crítica ao Poder Absoluto na Tradição Árabe-Islâmica
Os califas eram soberanos, embora não se possa reivindicar isso para todos depois de al-Mu‘tasim. O califado foi depois daquele período uma multiplicidade de elementos mutáveis ​​nos quais alguns califas garantiram medidas de autonomia e soberania jogando com os antagonismos entre forças externas concorrentes. É verdade que o sultão mameluco Abu Sa‘id Barquq, por exemplo, tinha o título de “Guardião do Príncipe dos crentes” porque uma base para a autoridade mameluca era o domínio do califado. Isso não era uma diminuição da autoridade do califado. “Se uma regra é minada, esta regra em si não é invalidada por isso” de acordo com a expressão de al-Mawardi. A regra exigia a preservação do imamato em termos do califado e a preservação da ordem shar‘ista. Foi isto que levou, como Abu Ya‘la Ibn al-Farra‘ viu corretamente, à necessidade de delegar autoridade a novos poderes emergentes, sendo esta delegação a “manifestação de obediência que provoca o desaparecimento da obstinação e do vício da contradição”.
Embora novos poderes pudessem agir sem referência ao califa, isso não os impedia de recorrer à instituição do califado impotente para confirmar sua autoridade, adotando a soberania do califa. Isso significa que, em termos históricos, o cargo de califa pode ser mantido com ou sem autoridade executiva. O califado é um cargo que pode ser temporal, envolvendo comando militar e controle sobre súditos e suas fortunas. Pode ter um caráter jurídico e pode combinar as dimensões executiva e jurídica. Em qualquer caso, o status legal do cargo de califa é duradouro, enquanto sua dimensão política tem sido transitória, o cargo sendo maior do que o homem que o ocupa. Esta função política pode deixar de existir com sua delegação a um novo potentado que a exerce em nome do califa e em nome da posse pelo potentado do poder político anteriormente atribuído ao califa, agora destituído de autoridade. O potentado, com capacidade de agir, o faz como agente do califa, que é incapaz de agir. A razão para delegação é considerada derivada da incapacidade, que, no entanto, confere legalmente poder político a outro agente. A capacidade jurídica confere legalidade à pessoa que detém o poder.
Qual era essa capacidade da qual os potentados opressores derivavam seu poder? Era, sem dúvida, uma única autoridade da qual o califa e o potentado participavam. A delegação não transmite a ideia de diferenciação entre autoridade legal e política ou entre uma estrutura legislativa e executiva. A soberania é como Deus, singular e indivisível, pois a palavra sultão, de acordo com um de seus teóricos mais claros e eloquentes, significa tanto capacidade quanto o ponto final de apelo. Este estudioso usa uma justificativa escolástica familiar para a unicidade de Deus usada pela escrita política árabe para demonstrar por analogia a unicidade do poder. Este teórico inverte a analogia e, em vez de demonstrar a unicidade do poder por meio da unicidade de Deus, ele demonstra a unicidade do próprio Deus por analogia com a indivisibilidade do poder temporal. O elo ininterrupto de Deus aos detentores do poder tem seu equivalente estrutural na estrutura piramidal que leva do califa a seus subordinados. Com base nisso, o detentor do poder real ou principesco se relaciona com Deus como seus subordinados se relacionam com ele, pois o governante age de acordo com a lei de Deus e, portanto, por delegação divina, e os subordinados agem por delegação do califa.
Há um continuum de autoridade em torno do qual a delegação de poder é articulada, sem que haja quaisquer diferenças genéricas de natureza na autoridade em cada uma de suas estações. O eixo da discussão árabe-islâmica girou em torno da fonte de poder da qual ela emerge. Esta fonte é uma autoridade absoluta que impõe suas demandas e as infunde com seu carisma em uma série descendente de cargos e ofícios cuja única especificidade do ponto de vista da autoridade hierárquica é que eles são anexados a esta autoridade suprema. Esta autoridade está conectada ao seu material social de súditos apenas por hierarquia, por superordenação na qual a autoridade é o único elemento decisivo, impedindo qualquer noção de reciprocidade. Encontra-se o povo comum no discurso político árabe apenas na medida em que ele é o objeto deste único sujeito sultânico superordenado. A menção ou discussão do povo comum é quase invariavelmente negativa em tom; não tem consistência específica, sendo sua única capacidade obedecer. Este sistema hierárquico é abstrato e baseado exclusivamente no distanciamento. A sociedade, o corpo do poder, é meramente um material elementar que adquire qualidade apenas como material para controle e restrição, o incipiente para ação pelo poder. O estado é meramente o itinerário temporal do poder exercido pelo elemento histórico que é o governante absoluto.
Deus, nos é dito, apenas chamou o governante de rei (malik) porque ele se autodenominou rei, e a relação de autoridade não é outra senão a relação entre as estações do governante e do governado conectadas pela obediência. A hierarquia, de seu ponto mais sublime representado por Deus e o governante, até seu escalão mais baixo representado pela população, é uma hierarquia absoluta na qual a única instância positiva é o ápice. O único elemento positivo é o agente ativo, dotando de forma o ser inferior. O poder está, portanto, relacionado à sociedade como o espírito está ao corpo, e a ordem existe apenas com uma autoridade superordenada trabalhando para dar forma à assembleia humana. Esta é uma noção de poder como uma expressão de separação categórica e compulsão, como uma estrutura que cria a sociedade assim como o poder de Deus cria o cosmos ordenado e a humanidade. Ele combina os diferentes gêneros de poder de escrita nas tradições clássicas árabes e muçulmanas: obras de ahkām al-ṣultaniyya (jurisprudência da autoridade pública), obras de política shar‘ista (siyāsa shar‘iyya) e livros de conselhos aos príncipes.
Esta teologia política é complementada por uma compreensão hierárquica do cosmos e uma suposição metafísica de que toda composição, natural ou humana, é induzida por compulsão. Este é um dos fundamentos metafísicos e características estruturais do pensamento árabe-islâmico e episteme mais amplamente concebido, que, lamentavelmente, não pode ser explorado. Assim, para Ibn Khaldun, por exemplo, o corpo-social é alcançado apenas por sanção internalizada. Somente por meio de um governante todo-poderoso qualquer estrutura social pode ser construída e sua estabilidade preservada, de acordo com todos os pensadores islâmicos quase sem exceção; um corpo é doentio sem uma cabeça e por essa razão era frequentemente repetido que o “sultão é a sombra de Deus na terra”. Assim, a revolta contra o sultão é inconcebível, a menos que ele se afaste do islamismo. A este respeito, a declaração atribuída a Ahmad ibn Hanbal é a mais eloquente: “Ouvir e obedecer são devidos ao Príncipe dos Crentes e aos imãs, aos virtuosos e aos perversos, e a quem assumiu o Califado e garantiu o consenso, e a quem alcançou o Califado pela espada e se tornou Príncipe dos Crentes.” E como a formação de indivíduos na sociabilidade só é atingível pela autoridade restritiva, a estrutura social dada forma pela sharia só é completada por meio de uma autoridade abrangente que torna possível a existência desta estrutura.
Os dois sistemas de autoridade, temporal e religioso, são combinados no califado ou na autoridade delegada pelo califa. Eles são estruturalmente equivalentes e mutuamente úteis, e podem representar um ao outro. Portanto, é desnecessário distinguir genericamente entre o califado e o sultanato como formas de governo e de estadismo em relação ao corpo social; ambos são formas naturais de autoridade, a diferença entre as quais é técnica no sentido jurídico e na manifestação histórica. O primeiro foi baseado na transmissão ancestral de carisma, ligando-o tanto à profecia quanto à nobreza de descendência, assim como no imamato xiita. Se alguma coisa, o imamato xiita pode ser visto como historicamente – mas não genericamente – distinto do califado, pois acentua as reivindicações de absolutismo por sua ênfase na ausência durante a Ocultação. O califado, como o sultanato e o imamato, é uma autoridade absoluta ligada ao seu corpo (sociedade) por uma relação de hierarquia vertical e coerção. Isso não é incomum, dada a longa herança de poder absoluto no Oriente Próximo, que passou pelas formas bizantina e sassânida, além das primeiras influências da Arábia do Sul, que introduziram uma herança monarquista e sacerdotal à política califal inicial. Essa compreensão do poder e seu exercício continuaram enquanto os estados se consideravam em termos de religião e de sua história como história islâmica. Essas hierarquias eram interconectadas pela separação de ordens atribuídas a categorias particulares de pessoas: diferenciação na capacidade legal (adulto/menor/livre/escravo/homem/mulher/muçulmano/dhimmi), bem como entre profissões, algumas definidas territorialmente, distinguidas entre vocações nobres, como bolsa de estudos e comércio, profissões intermediárias e atividades humildes, como tingimento e outros negócios, muitas marcadas pela associação sufi, adesão a escolas jurídicas específicas e formas particulares de vestimenta e socioletos específicos de grupo. Os instrumentos diários do poder estatal, como ministros e camareiros, eram transitórios, expostos a todo instante ao confisco e à eliminação pela estrutura prevalecente e invariável, que se baseava, inevitavelmente, na expressão de Ibn Khaldun, na privatização do poder e da glória, e na correlação entre riqueza e posição.
A distinção técnica do califado mencionada já se relaciona com as diferentes fontes de energia carismática transmitidas pelos detentores deste augusto cargo. Os estudiosos do direito discordavam sobre a permissibilidade de dar ao califa o título de “Califa de Deus” e muitos recusaram isso. O título preferido por muitos estudiosos do direito era “Califa do Profeta de Deus”, nomeado para perseguir o mandato do Profeta, direitos divinos exatos e defender o território do Islam, mas isso não atenuou, mas correu paralelamente ao vicariato de Deus. A abordagem jurídica não enfatizou de forma anormal o status legal do califado conforme formulado pelos estudiosos no período abássida. Eles não eram historiadores nem sociólogos e, baseados em grande parte em precedentes, mas também em outras formas de elaboração de leis, descreveram e especificaram a maneira como o califa exercia o poder e as prerrogativas atribuídas a ele pela jurisprudência muçulmana. O califa era o chefe executivo da lei muçulmana e, para essa função, era considerado um requisito para o cargo que o titular tivesse conhecimento no grau necessário para exercer o cargo de juiz.
Secularism in the Arab World: Contexts, Ideas and Consequences - Aziz Al-Azmeh
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hala2021 · 4 months ago
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Nos sacamos la careta (modificado)
Pensaba en cómo la amistad te acompaña para toda la vida. ¡Qué cosa rara eso de la palabra «amistad»! No hay lazos de sangre ni compromisos laborales, solo un cariño fraternal, desinteresado.
Tengo sueño y estoy en el colegio. Pronto deberé irme... Siento sed y no traje la botella de agua. Ahora estoy empleando un nuevo método para aprender coreano. No abandoné lo anterior, pero sumé un nuevo cuaderno. En este anoto palabras comunes, con verbos que suelen usarse. Estoy tan cansada... Se me cierran los párpados. 
Faltan solo cuatro minutos para irme... El último día de la semana se me hace cansador. 
Y hoy es otro día, sábado, de descanso. Me duele la cabeza y me siento débil. Ayer por suerte logramos hacer una interesante actividad con los chicos en uno de los colegios. Y en el otro estuve sola, así que todo resultó perfecto. Cuando todo depende de mí, la armonía reina, pero cuando interactúo con los demás, empiezan los problemas. 
Yo me detuve a pensar en las conspiraciones. Siempre creí y sigo creyendo que son una mayoría. Por supuesto, es solo una hipótesis. También estoy abierta para escuchar lo que otros dicen del Islam. Mi amiga coreana, que ya no nos vemos hace mucho tiempo, me habló mal del Islam, me dijo que era algo malo y yo le dije que me dijera qué dicen, pero no me quiso decir. Y el otro día le pregunté a la IA (inteligencia artificial) que me informara sobre las religiones del mundo, en porcentajes. Y seguí preguntándole. Me dijo que la mayoría es cristiana. ¡Vaya!, me dije... Y yo siempre sostengo que las conspiraciones vienen de una mayoría. Y pensé: «¿es esto coincidencia?». Y pensé en mi amiga coreana, que conocí de «casualidad» en el sanatorio Güemes. Parecía que lo único que buscaba era hacerme evangélica. Y la religión la elijo yo, no ella. 
Continúo con el tema de las conspiraciones. Ya sé que te aburro, pero esta es mi red social. Y yo no soy famosa ni tampoco tengo la obligación de complacer a los demás. Bueno, seguí buscando en la IA y le pregunté que me informara los porcentajes más grandes del cristianismo según los países. Y me llevé una sorpresa. Me dijo que Venezuela tenía un 93 % de cristianos y precisamente es un país en donde viven en conflicto todo el tiempo. Y también nombró a la Argentina, un país que fue rico hace décadas, pero ahora se encuentra sumergido en la miseria, con casos de políticos pedófilos y problemas de delincuencia y narcotráfico. ¡Vaya! Así como me permito pensar mal del Islam, que es mi religión, también me permito pensar mal del cristianismo. Sin embargo, no meto a todos en la misma bolsa. Me sorprendí de los países que me nombró la IA.
Por ejemplo, me dijo que en Filipinas eran el 92 %. Y yo recordaba que mis hermanos hablaban de las Filipinas. Y los primeros conspiradores fueron ellos, que todos eran cristianos. Entonces, pensé: «Ay, Dios, en la Argentina son el 90 %. Si son ellos los tengo rodeándome y oliéndome hasta el...». Y recordé lo que un jeque me dijo, que en el Líbano comenzaron los problemas cuando en el gobierno hubo una mayoría cristiana. Después, le pregunté a la IA sobre la menor cantidad de cristianos en el mundo, y me informó lo siguiente:
«No hay ningún país donde no haya ningún cristiano. Sin embargo, hay países donde la presencia cristiana es extremadamente baja o donde la libertad religiosa es muy limitada, haciendo difícil la práctica del cristianismo.
Algunos ejemplos son:
- Afganistán: Debido a la persecución y la ley sharia, la mayoría de los cristianos han huido o se han convertido en creyentes clandestinos.
- Arabia Saudita: No hay iglesias públicas y la conversión al cristianismo es considerada un delito.
- Brunei: La ley sharia prohíbe la propagación del cristianismo y la conversión.
- Corea del Norte: El régimen comunista es extremadamente hostil hacia la religión y los cristianos son perseguidos.
- Maldivas: La constitución establece el islam como religión oficial y la conversión al cristianismo es prohibida.
- Omán: La ley prohíbe la propagación del cristianismo y la conversión.
- Qatar: La ley sharia prohíbe la conversión al cristianismo.
- Somalia: La persecución y la violencia hacia los cristianos son comunes.
- Yemen: La ley sharia prohíbe la conversión al cristianismo.
Es importante destacar que, aunque no haya cristianos públicos en estos países, puede haber creyentes clandestinos o comunidades cristianas secretas.
Fuente: Open Doors, organización que monitorea la persecución a los cristianos en todo el mundo».
Es decir, lo primero que me llamó la atención fue que en ningún país del mundo no hay ningún cristiano. ¡Vaya sorpresa! Por ejemplo, cita Arabia Saudita, un país repleto de oro y muchos países islámicos. Después también cita la mayoría de la población cristiana en el mundo. Y observa muy bien lo que dice la IA, que en Inglés se traduce como AI, porque en ese idioma primero se escribe el adjetivo y después el sustantivo. 
«La mayoría de los cristianos se encuentran en países de América Latina, Europa, África y Asia. Algunos de los países con mayor porcentaje de cristianos son:
- *América Latina*: Venezuela (93%), Argentina (90%), Bolivia (80%), Ecuador (90%), Chile (89%), Paraguay (92%), Nicaragua (92%), Costa Rica (87%), Panamá (83%), República Dominicana (92%), Cuba (93%), México (67%), Brasil (93%) ¹.
- *Europa*: Italia (86%), Portugal (85%), España (83%), Andorra (98%), Francia (50%), Luxemburgo (59%), Suiza (64%), Liechtenstein (86%), Ciudad del Vaticano (100%), Malta (87%), Austria (68%), Alemania (53%), Bélgica (47%), Países Bajos (36%), Reino Unido (49%), Irlanda (82%) ¹.
- *África*: Sudáfrica, Uganda, Tanzania, Kenia, Nigeria, Etiopía, Ghana, Angola, Mozambique, Camerún ¹.
- *Asia*: Filipinas (92%), India, Indonesia, Corea del Sur [1).
En cuanto a la cantidad de cristianos, algunos de los países con mayor población cristiana son Brasil, Nigeria, Filipinas, República Democrática del Congo, México, Rusia, Etiopía, Uganda, China, Colombia, Sudáfrica, Madagascar, Argentina, Zambia, Malawi, Alemania, Italia, Perú, Angola, India, Venezuela, España, Ghana, Indonesia, Ucrania, Reino Unido, Francia ¹».
Me voy a tomar un café con leche. Mi amiga coreana, evangélica y cristiana, ya no me habla más. ¡Qué pasó! ¿¡Nos sacamos la careta!?
Bueno, ya tomé el café con leche y media palta con galletas sin harinas, de arroz. Y limpié una parte del comedor. Hoy es sábado, el mejor día de la semana para mí. 
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hotnew-pt · 5 months ago
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quais países são amigos do Talibã? #ÚltimasNotícias #França
Hot News Nenhum estado reconhece oficialmente os talibãs, que regressaram ao poder no Afeganistão há apenas três anos. Mas através das suas considerações diplomáticas, vários países vizinhos contribuíram para limitar o isolamento do regime islâmico na cena internacional. As promessas feitas aos ocidentais rapidamente deram lugar à lei Sharia. Uma vez registado o seu regresso ao poder, em 15 de…
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awadalmawlirp · 2 years ago
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Califfato (in svedese: Kalifat) è una serie televisiva svedese di genere thriller e drammatico. Ha debuttato il 12 gennaio 2020 su Sveriges Television. È diventata la serie più vista di sempre su SVT Play.
Trama:
La storia inizia con Pervin, una giovane donna musulmana svedese che vive sotto il dominio dell'ISIS a Raqqa, in Siria, con il marito Husam, membro dello Stato Islamico, e la loro figlia neonata Latifa. Delusa dalla vita a Raqqa controllata dall'ISIS, Pervin vuole tornare in Svezia. Dopo aver ottenuto un cellulare dalla sua vicina e amica Tine (che viene trascinata via dalla casa di Pervin, dove si era nascosta per sfuggire all'obbligo di risposarsi dopo la morte del marito), contatta Dolores, una sostenitrice anti-radicalizzazione in Svezia. Dolores mette Pervin in contatto con Fatima, un'agente del servizio di sicurezza svedese. Fatima è in contrasto con la leadership a causa di un precedente incidente con "Lorentz". Fatima inizia a parlare con Pervin al telefono e cerca di ottenere informazioni su un attacco terroristico che si sta pianificando in Svezia, in cambio di un ritorno sicuro in Svezia per Pervin e sua figlia.
Pervin racconta a Fatima di "Al Musafir" o il Viaggiatore, che si trova in Svezia e sta pianificando l'attacco. Al Musafir è Ibrahim "Ibbe" Haddad, che lavora come assistente di un insegnante in una scuola superiore, mentre recluta altre persone per l'attacco terroristico. Ha già reclutato con successo due fratelli: Jacob, ex detenuto e alcolizzato, ed Emil, il fratello minore, sensibile e mentalmente disabile. I due hanno un rapporto teso con la madre, che favorisce chiaramente Emil e guarda male a Jacob non solo per il suo passato ma anche per la sua conversione all'Islam. Sotto un'altra identità, Ibbe recluta anche Miryam, cresciuta a Baghdad, promettendole il matrimonio in cambio del suo contributo ai suoi piani.
Allo stesso tempo, Ibbe cerca di radicalizzare le ragazze del liceo condividendo video di reclutamento e propaganda dell'ISIS. Riesce a reclutare Sulle, un'attivista palestinese, e la sua amica Kerima, entrambe quindicenni che iniziano a indossare l'hijab e a seguire le lezioni sulla Sharia. Alle ragazze vengono mostrate immagini di palazzi e viene detto loro che se si fossero trasferite nel Califfato islamico, avrebbero potuto vivere nel lusso e far parte di qualcosa di speciale sposando combattenti jihadisti. I genitori di Sulle si rendono conto della radicalizzazione della figlia e cercano di fermarla minacciando di darla in sposa a un parente in Giordania. Sulle trascina inavvertitamente la sorella tredicenne Lisha nell'ideologia dell'estremismo islamico, le cui implicazioni saranno pienamente comprese solo più avanti nella serie. A casa, Kerima subisce abusi fisici da parte del padre alcolizzato, che soffre di un disturbo da stress post-traumatico dopo aver combattuto nella seconda guerra cecena; perseguitandola, Ibbe porta Kerima nella sua casa per indottrinarla ulteriormente.
Fatima non rivela la sua fonte (Pervin) ai suoi superiori, ma rivela vaghi dettagli su un complotto terroristico. I suoi superiori le dicono di abbandonare l'indagine e la fanno sospendere per aver consumato cannabis. Rimane in contatto con il suo fidanzato, Calle, anche lui nel Servizio di Sicurezza, e continua a condividere informazioni con lui. Continua a raccogliere informazioni da Pervin e cerca di ricostruire i dettagli del complotto. Si mette sulle tracce di Jacob ed Emil quando indaga sulle informazioni fornite da Pervin su un poligono di tiro abbandonato. Jacob prende la sua targa e la rintraccia.
Quando Dolores vi si reca, viene pugnalata da un aggressore e muore. Quando Fatima arriva, è stato emesso un avviso di cattura e lei pensa di fuggire. Va a casa di Dolores per prendere soldi e provviste, ma entrano anche due poliziotti. Li chiude in una camera da letto sotto la minaccia di una pistola, prima di fuggire e diventare oggetto di una caccia all'uomo. Trova rifugio nella casa di un collega del padre.
Pervin diventa oggetto delle attenzioni di Ahmed, uno dei colleghi di Husam. Una sera arriva a casa sua e la sorprende a parlare con Fatima. La violenta e sta per ucciderla quando lei lo pugnala a morte. Getta il suo corpo nel pozzo dei suoi vicini. Husam, sotto l'effetto di farmaci per dormire, entra in cucina e vede il sangue sul pavimento, ma Pervin lo convince che sta sognando. Non lo dimentica mai e si convince di aver ucciso Ahmed, finché Pervin non gli dice la verità.
Fatima cerca aiuto per liberare Pervin e viene messo a punto un piano per portarla via da Raqqa. Nel frattempo, Sulle e Kerima hanno i biglietti aerei per andare in Turchia e vengono prelevate da Ibbe e dalla donna che ha insegnato loro l'Islam. All'ultimo momento, Lisha, la sorella minore di Sulle, si unisce a loro in macchina e partono per l'aeroporto. Sulle ha mentito ai suoi genitori dicendo che sarebbe andata a una partita di basket. Suo padre Suleiman, che non ama la religione, finisce di lavorare presto e decide di andare a vedere la partita, ma vede che lo stadio è vuoto. Chiama Calle, che lancia un allarme alle autorità tedesche e turche. Credono di aver rintracciato le ragazze in viaggio verso Istanbul, ma si accorgono che i loro passaporti sono stati scambiati e che le ragazze si trovano in realtà ad Ankara. Decidono di intercettare il veicolo di trasporto al confine tra Turchia e Siria. Riescono a salvare tutti tranne Lisha, che è in viaggio verso la Siria.
Calle convince Fatima a chiedere aiuto a Pervin per salvare Lisha. Pervin e sua figlia hanno raggiunto il loro veicolo di trasporto quando Fatima la convince a tornare a casa e a salvare Lisha. In cambio, Fatima sarebbe venuta personalmente in Siria per salvare tutti. Pervin convince Husam a prendere Lisha come seconda moglie.
Prima di partire per l'attacco, Jacob pugnala a morte la madre nella loro cucina. Fatima segue Jacob ed Emil, ma perde le loro tracce dopo aver scambiato l'auto a casa della madre. Fatima viene a conoscenza dei tre obiettivi terroristici pochi minuti prima che la polizia si avvicini alla sua posizione e viene presa in custodia prima di poter condividere qualsiasi informazione. In cambio delle informazioni, promette di liberare Husam insieme a Pervin e Lisha. Tutti e tre gli attacchi terroristici vengono comunque fermati dal Servizio di Sicurezza che, si scopre, ne è sempre stato a conoscenza. Hanno tenuto Fatima all'oscuro perché non si fidavano di lei. In cambio del suo silenzio, viene rilasciata dal carcere. Ibbe fa esplodere una bomba in un garage e riesce a fuggire per un pelo travestendosi da donna.
Fatima si reca in Siria per salvare Pervin, Lisha e Husam. Pochi minuti prima del suo arrivo, Omar, il collega di Husam, arriva per portare Husam a compiere un attentato suicida. Husam cerca di guadagnare tempo, ma Lisha, completamente radicalizzata (ancor più di quanto lo fosse sua sorella) e non disposta a tornare in Svezia, rivela a Omar il loro piano di fuga. Omar spara a Pervin alle spalle e sta per sparare a Husam, quando Fatima arriva e lo uccide. Si spostano rapidamente verso l'auto, mentre Lisha, impazzita, si rifiuta di unirsi a loro e la lasciano indietro. Riescono a uscire da Raqqa, ma Pervin muore subito dopo il posto di frontiera. Una Fatima sconvolta aiuta l'altrettanto sconvolto Husam a trasportare la figlia e riescono a tornare in Svezia.
Dolores e Ibbe sono a un incontro anti-radicalizzazione quando Ibbe esce per parlare con Jacob. L'ospite mostra un video dell'ISIS e indica un tatuaggio sull'avambraccio di uno dei terroristi. Più tardi, in un caffè, Dolores vede il tatuaggio sul braccio di Ibbe. Dopo che Ibbe l'ha accompagnata, chiama Fatima per dirle che ha un'informazione importante e le chiede di incontrarla a casa di Fatima.
Sulle e Kerima vengono interrogate dal Servizio di Sicurezza. Una pentita Sulle rivela l'identità di Ibbe nel tentativo di salvare sua sorella Lisha. Kerima tenta di suicidarsi e viene portata in una struttura di salute mentale dove mette le mani su un telefono cellulare e avverte Ibbe che la sua copertura potrebbe saltare. Calle si reca a scuola per prendere in custodia Ibbe, ma quest'ultimo scappa. Kerima si incontra con Ibbe e decide di partecipare a un nuovo attacco a un concerto di ragazze. Kerima deve indossare un giubbotto suicida bloccato in modo da non poterlo rimuovere una volta indossato. Ibbe convince Kerima che anche lui e Sulle faranno parte dell'attentato e indosseranno giubbotti suicidi simili. Una volta al concerto, dopo aver indossato il giubbotto suicida, Kerima manda un messaggio a Sulle; solo per scoprire che Ibbe aveva mentito e Sulle non è affatto coinvolto nel piano. Nei bagni della struttura del concerto, Kerima tenta brevemente di rimuovere il giubbotto, ma non ci riesce; avverte invece alcuni dei presenti, che fuggono, e aspetta che la bomba esploda mentre ha un ultimo scambio di battute con Sulle, in lacrime, al telefono. Ibbe innesca la bomba.
Descrizione di Omar Soudani:
Said William Legue nel ruolo del generale Omar Soudani
Trama libera:
Il 18 dicembre, Omar sostituisce Musa Abdullah Ghani come emiro dell'ISKP afghano essendo stato ucciso di recente dalle forze speciali talebane afghane di Jalal Haqqani e si rifugia a Stockholm in Svezia facendo attenzione a non farsi catturare dalla polizia o estratto al governo talebano afghano dove inizia a lavorare segretamente come pizza chef presso la pizzeria svedese Giro per prendere denaro e facendo attenzione a non farsi scoprire dalla polizia svedese sulla sua vera identità.
Il 7 gennaio 2023, Omar arriva a Genoa city in Wisconsin dove ha ricevuto una nuova missione dai fratelli Ibrahim al-Badri e Juma al-Badri uccidendo il fratellastro di Charles Foster, Carl Foster sparandolo a colpi di pistola e fece ritorno poi a Stoccolma in Svezia.
Il 24 gennaio, Omar accetta gli ordini del suo collega Ibrahim al-Badri e pianifica il rapimento e come torturare Felix Foster che assomiglia fisicamente al dittatore e criminale fascista Benito Mussolini sebbene non si tratta della stessa persona ma simile.
Il 26 gennaio, Omar rinuncia a continuare il piano pianificato con Ibrahim sia perché Felix Foster è molto protetto e sostenuto dal leader tunisino Marwan Ibn Youssef, sia perché soffre di demotivazione sia perché Felix sta avendo molto successo nella popolazione tunisina di origini italiane.
Il 7 febbraio, Omar dopo aver ricevuto ordini dal suo collega e amico Ibrahim al-Badri invia uomini per fare rapire e uccidere i mafiosi Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i loro figli Grace,Luddy e Chad.
Crimini commessi:
-Tentato di convincere il suo collega Husam El-Khaddouri di compiere un attentato
-Sparato e ucciso Pervin El-Khaddouri
-Tentato di uccidere Husam perché non si fidava più di lui
-Sparato e ucciso Carl Foster
-Tentato di pianificare di rapire e ferire fisicamente gravemente Felix Foster
-Rapito Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i bambini Grace,Luddy e Chad tramite gli uomini che aveva inviato
Descrizione fisica:
-Rasato in testa
-Occhi marroni scuri
-Barba corta nera
-Armato e pericoloso
Grado nello Stato Islamico:
-Generale militare
Data di nascita:
4 maggio 1982
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abraaocostaof · 7 months ago
Text
Punição para aborto no Afeganistão, na Síria e na Faixa de Gaza é mais branda que a proposta que vai a plenário na Câmara
Nos países árabes e territórios palestinos, regidos pela Sharia, lei islâmica que se baseia no Corão, penas para quem abortar não passam de 7 anos de prisão. No Brasil, projeto na Câmara, que quer equiparar o aborto ao crime de homicídio e foi aprovado de maneira simbólica, prevê 20 anos de prisão no mesmo caso. Source link
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