#lavori parchi verdi.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Cagliari: Da lunedì 21 ottobre 2024 al via i lavori di ripristino dei punti luce nel Parco di Terramaini
Per il corretto svolgimento dell’intervento è state delimitata e interdetta al transito una parte del sentiero perdonale
 Per il corretto svolgimento dell’intervento è state delimitata e interdetta al transito una parte del sentiero perdonale. Prenderanno il via lunedì 21 ottobre 2024 i lavori di ripristino dell’illuminazione del Parco di Terramaini che saranno svolti dai tecnici dell’impresa appaltatrice dell’area verde. Nella giornata di oggi, venerdì 18 ottobre 2024, il Servizio Parchi, Verde e Gestione…
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piusolbiate · 7 months ago
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TUTELA DEL VERDE PUBBLICO ED ECOLOGIA (parte terza)
VERDE PUBBLICO: 
1. Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate: per il Parco del Medio Olona si è mantenuta l’adesione al PLIS, partecipando all’integrazione nel parco Pineta e contribuendo alla creazione del primo regolamento;
2. Si è aderito al progetto #varesedoyoubikeDOYOUBIKE, iniziativa di promozione del sistema cicloturistico in provincia di Varese, proposto e coordinato dalla Camera di Commercio;
3. #areesgambo CANI: con la presenza di circa 800 cani su un territorio di 4,32 kmq. si è inteso rispondere alla necessità dei cittadini, soprattutto quelli che vivono con i loro animali in appartamento, allestendo due aree sgambo cani una da 1700 mq nell’ex area Protezione Civile presso il cimitero ed una seconda di 350mq inserita all’interno di un parco nel centro cittadino, munite di panchine, fontanelle, piantumazione e con relativo regolamento per l’utilizzo;
4. #sicurezzadelverde: tenuto conto dei mutamenti climatici e della instabilità degli alberi è stata commissionata una verifica dello stato di salute di 300 piante sulle 700 presenti nel territorio con conseguente abbattimento di 110 esemplari. E’ in corso un piano di ripiantumazione che prevede vengano messi a dimora circa 200 tra alberi e cespugli valutando posizioni, spazi e tipologie in base alla resilienza dell’arbusto, il minor consumo di acqua (siccità), la resistenza delle radici al vento, nonche’ prevedendo un una manutenzione progressiva degli alberi nel nuovo piano del verde.
5. Da ultimo si e’ provveduto al consolidamento della sponda fondo valle lato via Calvi attingendo a finanziamenti Statali;
6. #manutenzionedelverde e’ stata effettuata regolarmente e, alla luce degli investimenti effettuati, ha visto il progressivo incremento della superficie interessata. Ogni anno vengono anche realizzati interventi di diserbo riguardanti vie e marciapiedi del Paese utilizzando sostanze compatibili con l’ambiente;
7. #parchipubblici: sono stati avviati i lavori relativi a 2 nuovi grandi parchi pubblici, in ultimazione, la sistemazione di un piccolo parco già esistente, di piccole aree verdi dotate di panchine e arbusti, la realizzazione di una scultura del bosco, di un’area calisthenics e di un parco “inclusivo” che puo’ accogliere bambini ed adulti con disabilità.
In particolare:
. PARCO SOLBIELLO: da un’area industriale dismessa e donata al Comune nel 2018 è stato ricavato un grande parco aperto, senza recinzioni, piantumato, con area calisthenics attrezzata anche per over 65, arredo urbano, una ciclopedonale che lo attraversa e un parcheggio. Questo parco si prefigge di creare uno spazio verde in un quartiere del paese che ne era completamente sprovvisto, riqualificando al contempo un’area industriale oramai dismessa ma conurbata allo stesso. Intervento finanziato con fondi di Regione Lombardia;
. #parcoinclusivo: un “parco nel parco”, inserito all’interno di un parco tradizionale dedicato ai bambini che necessitano di giochi specifici, in particolare pensando all’autismo. Un parco senza recinzione interna, ma piccole siepi per delimitarlo che inviti ad includere e giocare insieme. Finanziato da Regione Lombardia. L’Amministrazione ha inoltre aderito alla convenzione promossa dal Comune di Cavernago (BG) capofila con tutti i Comuni che hanno realizzato sul proprio territorio un Parco Inclusivo avente lo scopo di mettere in rete gli stessi con la creazione dell’’app “Parchi per tutti”;
. #parcoagricolo AGRI ET URBI: 16.000mq di area agricola lasciata incolta si trasforma in un parco agricolo con una lunga ciclopedonale, panchine in sasso, piante officinali e due filari di piante da frutto a disposizione dei Cittadini, boschetti, orti urbani, un grande capanno dove stare all’ombra per una merenda o una lettura, una zona dedicata alle arnie, prato fiorito per le api, silenzio e biodiversità. L’idea pensando all’ambiente è stata quella di dedicare ogni spazio ad attività differenti (sport, giochi per piccoli, lettura e passeggiate) per avvicinarsi alla natura in un contesto urbano. Finanziato con fondi derivanti dalle compensazioni Pedemontana. 
ECOLOGIA:
1. #CicloDeiRifiuti: la gestione del servizio è affidata ad un operatore del settore che provvede alla raccolta porta a porta, alla fornitura di kit per la differenziata operata attraverso macchina distributrice posizionata nell’area Ex PESA.
Il servizio porta a porta prevede in maniera calendarizzata le seguenti raccolte:
1) umido;
3) indifferenziato;
4) plastica + alluminio;
5) vetro;
6) ingombranti con prenotazione.
La #piazzolaecologica di proprietà Comunale e’ gestita dallo stesso operatore ed e’ stata dotata all’inizio del mandato di sbarra e lettore per riconoscimento residenti che possono accedere utilizzando la propria tessera sanitaria.
Per le aziende del territorio è rilasciata una ecocard con un procedimento che prevede ad ogni conferimento la consegna di un formulario dal quale si potrà rilevare tipologia e quantità del rifiuto conferito.
A partire dal 1 gennaio 2022 e’ stato introdotto il conferimento in piazzola dei tessili e, a partire da quest’anno in base alle modifiche imposte dal RAEE, è presente un contenitore specifico per il conferimento degli elettrodomestici bianchi.
L’amministrazione dispone di statistiche puntuali sui conferimenti.
Si è provveduto a pubblicare sul sito web del Comune tutta la documentazione aggiornata in modalità rolling di dati, documenti, delibere, regolamenti, carta della qualità. Contestualmente è stato sottoscritto il TQRIF con il gestore di riferimento (Testo unico per la regolazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani).
2. #RaccoltaDifferenziata: risultati:
Anno 2023 2022 2021 2020 2019
% 72,27 73,42 69,36 71,28 70,85
Si assiste alla progressiva uscita della raccolta dei rifiuti non domestici dal servizio pubblico, mentre rimane stabile la richiesta di avvio al riciclo.
E’ stata analizzata l’ipotesi di passaggio a raccolta puntuale, ma se da un lato è evidente che comporterebbe un miglioramento dell’ambiente perché aumenterebbe il riciclo/recupero riducendo i rifiuti che vanno in discarica o ad incenerimento, dal lato opposto si assiste ad un aumento dei costi per la gestione piu’ complessa. Pertanto prima di intraprendere questo cammino si ritiene sia necessario fare molta cultura sull’argomento;
3. #decorourbano e #abbandonodirifiuti: e’ stata realizzata una mappatura del territorio per lo spazzamento settimanale delle strade con mezzi meccanici ed una rilevazione dei cestini presenti per il monitoraggio dei conferimenti con la redistribuzione degli stessi per contrastare l’abbandono dei piccoli rifiuti.
La #videosorveglianza permette di contrastare l’abbandono di rifiuti sempre meno presente da quando il territorio è monitorato (principalmente materiale di risulta, amianto, qualche sacco di indifferenziata). Gli autori spesso sono identificati e sanzionati.
E’ attivo un numero verde h24 del gestore per la segnalazione di abbandono rifiuti sul territorio
Sono state installate #dogtoilets sul territorio per l’erogazione gratuita di sacchetti onde sensibilizzare i cittadini nella raccolta delle deiezioni canine e mantenere decoro e pulizia nelle strade del territorio.
Si propone ogni anno la #giornataecologica con pulizia di boschi e parchi.
Si sono proposti punti informativi con il gestore rivolti ai cittadini per informare rispetto alla buona differenziata ed in particolare al conferimento degli olii di cucina omaggiando le taniche per la raccolta.
Si è lavorato con i cittadini anche sul compostaggio per la riduzione della parte umida omaggiando i partecipanti con compostiere e nei due plessi scolastici con temi legati al riciclo ed al riuso per sensibilizzare i bambini ed i ragazzi al rispetto dell’ambiente.
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Napoli. Parco San Gaetano Errico, via ai lavori di riqualificazione. Sarà riaperto il giardino d'inverno
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Napoli. Parco San Gaetano Errico, via ai lavori di riqualificazione. Sarà riaperto il giardino d'inverno. Il programma di riqualificazione degli spazi verdi della città interesserà anche il Parco San Gaetano Errico. Come già avvenuto per il Parco del viale del Poggio, alla presenza dell'assessore al Verde Vincenzo Santagada il Comune ha provveduto alla consegna dei lavori alla ditta incaricata. Situato nel quartiere Secondigliano, a 97 metri sul livello del mare, con una superficie di circa 33mila metri quadri il Parco San Gaetano Errico è il più esteso della settima Municipalità. L'intervento di riqualificazione punta a renderlo un parco urbano con una forte caratterizzazione naturalistica. Al momento formale di consegna dei lavori - il cui importo complessivo è di 266.712 più Iva - era presente anche il consigliere comunale Pasquale Esposito. Il progetto prevede il ripristino della funzionalità delle strutture per la pratica di varie attività sportive e degli arredi danneggiati. Saranno realizzati, inoltre, nuovi spazi attrezzati: un'area ludica per i più piccoli e un'area recintata per lo sgambamento dei cani. I servizi igienici verranno sistemati e saranno incrementate le aree di sosta con nuove sedute realizzate con materiali più adatti a resistere nel tempo. Di particolare rilievo l'intervento che riguarderà il giardino d'inverno, ormai chiuso da anni. Per renderlo nuovamente fruibile saranno demoliti il recinto in muratura e la copertura lignea con pannelli in plexiglass, mentre l'area sarà bonificata dalla vegetazione infestante cresciuta nel tempo. "L'obiettivo dell'Amministrazione guidata dal sindaco Manfredi è rendere pienamente fruibili i parchi cittadini. La difficoltà di garantire la manutenzione che c'è stata negli anni passati ha comportato problemi a cui, passo dopo passo poniamo rimedio con degli interventi di riqualificazione che servono non solo ad una sistemazione delle aree verdi e degli arredi, ma anche a recuperare spazi per nuove funzioni", ha spiegato l'assessore Santagada.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Roma si rinnova, i progetti futuri e le novità
Roma, la città eterna, è nota per la sua storia millenaria e la sua ricca cultura. Tuttavia, negli ultimi anni, la città ha anche affrontato molte sfide, tra cui il traffico, l'inquinamento e la gestione dei rifiuti. Ma Roma sta cercando di superare questi problemi, e per farlo, ha avviato numerosi progetti futuri che promettono di trasformare la città.
Uno dei progetti più ambiziosi di Roma è la riqualificazione di alcune aree periferiche della città. In particolare, il quartiere di Tor Marancia, situato nella periferia sud-est, è stato trasformato in un museo a cielo aperto con opere di street art che adornano i muri delle case. Questo progetto, chiamato "Big City Life", ha l'obiettivo di riqualificare le aree degradate della città e renderle più vivibili per i residenti.
Un altro progetto importante per Roma è la creazione di nuovi parchi e spazi verdi. La città sta cercando di aumentare le aree verdi, e uno dei progetti più importanti in questo senso è il Parco Lineare della Valle dei Casali, un grande parco lungo 13 chilometri che attraversa la periferia sud-ovest della città. Il parco includerà percorsi ciclabili e pedonali, spazi verdi e attività ricreative.
Roma sta anche lavorando per riaprire siti archeologici e culturali. Uno dei progetti più importanti in questo senso è la riapertura della Domus Aurea, la residenza dell'imperatore Nerone, che è stata chiusa per oltre un decennio per lavori di restauro. La riapertura della Domus Aurea è prevista per il 2024 e offrirà ai visitatori un'esperienza immersiva grazie alla tecnologia di realtà virtuale.
Infine, Roma sta investendo in nuove infrastrutture per migliorare la vita dei suoi cittadini. Uno dei progetti più importanti in questo senso è la costruzione della nuova linea della metropolitana C, che collegherà la periferia est della città con il centro storico. La nuova linea della metropolitana dovrebbe essere completata entro il 2025.
Visitare Roma diventerà sempre più un piacere. Vieni subito a passare qualche giorno con le persone che ami. Potrai venire a soggiornare in uno dei nostri B&B Roma adatto a te! Ci trovi nel B&B Roma centro, a pochi passi dai principali monumenti (e anche da Trastevere!); potrai trovare B&B e affittacamere Roma.
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paoloxl · 5 years ago
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Per capire a pieno, e misurare, la dose d’”istinto criminale” che guida le grandi transnazionali corsare che navigano con spirito predatorio nel gran mare della globalizzazione, quello dell’Ilva di Taranto è davvero un caso esemplare.
Ilva: No alla licenza di uccidere
Di Marco Revelli per volerelaluna.it
Lo “scudo penale” che pretende “l’Acquirente”, come condizione per restare è una vera e propria “licenza di uccidere”. Anzi il prolungamento di quel lasciapassare per la morte (degli altri, naturalmente, dei bambini di Taranto, degli abitanti del quartiere Tamburi, degli operai stessi dell’acciaieria) che già il primo governo Renzi alla fine del 2014 aveva rilasciato al Commissario straordinario che avrebbe dovuto realizzare il Piano ambientale di risanamento (sulla carta da completarsi all’80% entro il luglio del 2015). E che successivamente il ministro Calenda avrebbe esteso anche ai futuri compratori dilatandone nel tempo scadenze e immunità penale. In quello sciagurato decreto si stabiliva che le condotte poste in essere in attuazione del Piano ambientale “non possono dar luogo a responsabilità penale o amministrativa” in quanto “costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza del lavoro” (sic!).
Che lo costituissero davvero era posto come articolo di fede, non essendo previsto (o comunque sanzionato in caso di inadempienza) nessun controllo periodico sull’”adempimento”, né sul rispetto delle “migliori regole” (non meglio precisate) né sui tempi dei lavori di realizzazione del Piano ambientale (il quale al momento del decreto non era neppur pienamente definito), tant’è vero che questi si sono dilatati a dismisura: la “completa copertura” dei parchi primari, fonte di quantità spaventose di polveri mortali, che avrebbe dovuto, secondo l’originaria Autorizzazione integrata ambientale (AIA) del 2012 essere completata tassativamente entro il 27 ottobre del 2015 (termine prorogato dal decreto renziano a fine 2016), risultava ancora, nella primavera di quest’anno (2019!), realizzata per meno della metà. E quanto alla diossina, secondo la denuncia di Angelo Bonelli coordinatore nazionale dei Verdi, sarebbe ritornata assai vicina ai valori devastanti registrati nel 2009, quando scoppiò la bomba dei 1124 capi di bestiame della masseria Carmine condannati a essere abbattuti perché altamente inquinati (“In un anno il valore della diossina a Taranto è aumentato del 916%”, passando “da 0,77 picogrammi del 2017 a 7,06 picogrammi del 2018, molto vicino agli 8 picogrammi del 2009”).
In realtà, al di là delle sue formule bizantine, quel decreto non regolava affatto l’adempimento del Piano ambientale per rendere compatibile quello stabilimento con la salute dei cittadini e degli operai ma era diretto a garantire una piena immunità (e impunità) ai gestori della fabbrica dei veleni per consentir loro di prolungarne le attività produttive (comprese quelle nocive) al riparo degli interventi sanzionatori della magistratura. Tant’è vero che ben tre procedimenti per emissioni inquinanti del siderurgico, aperti dalla procura di Taranto, sono stati archiviati perché coperti appunto dallo “scudo penale”, il che aveva convinto il gip Benedetto Ruberto a ricorrere alla Corte costituzionale contestando la costituzionalità dei decreti che permettevano la prosecuzione dell’attività degli impianti nonostante il sequestro del 2012, e sottolineando in particolare “lo spostamento costante della data di ultimazione dei lavori” e “l’immunità penale” concessa ai vertici aziendali.
In sostanza dietro al ricatto-pretesa da parte di Mittal dell’”immunità penale” sta una concezione delle relazioni giuridiche e sociali da Ançien régime (solo il Sovrano Assoluto era legibus solutus), incompatibile con ogni ordinamento moderno, anche il più compiacente e subalterno alla logica del profitto. Una sorta di ritorno a un medioevo giuridico o allo spirito della Constitutio criminalis carolina (dal nome di Carlo V che la emanò) per la quale, come è stato ricordato, le pene “venivano qualificate non sulla base del bene danneggiato, ma in relazione alla posizione dell’accusato” e al suo status. Qualunque governo “moderno” (nel senso di “successivo al 1789”) che pensasse di adottare una simile aberrazione giuridica, si coprirebbe di ridicolo, compreso il governo Conte, che pure è uomo di legge. E che perderebbe definitivamente la faccia (anzi forse l’ha già persa) nel momento in cui per trattenere i baroni franco-indiani si provasse a riproporgli l’esca appetitosa dell’impunità ad personam.
Date queste premesse, ci si sarebbe potuto aspettare che quantomeno una buona parte dell’eletta schiera di chi partecipa quotidianamente alla conversazione pubblica, nell’ambito politico, culturale, sociale, si sollevasse come un sol uomo di fronte alla provocazione predatoria dei padroni dell’acciaio, invece no. Anzi.
Repubblica – che pure aveva fatto a suo tempo la prima pagina su Greta Thunberg e il suo “Come osate voi!” che sapete parlare solo di soldi mentre il pianeta muore -, Repubblica appunto, il giorno dopo la rottura di Mittal, alludendo alla colpa di chi aveva sospeso lo “scudo penale” intitolava SULLA PELLE DELL’ILVA. E il suo editorialista di punta, Massimo Giannini, per fugare ogni dubbio sulle posizioni del giornale, definiva quello di Taranto “uno dei migliori stabilimenti siderurgici d’Europa” (sic!).
Il Pd, nelle cui file hanno militato alcuni dei maggiori responsabili della gestione irresponsabile della vicenda Ilva a danno della tutela dei cittadini, da Matteo Renzi appunto a Carlo Calenda (ho usato l’imperfetto perché entrambi hanno seceduto), si è stracciato le vesti sul latte versato della siderurgia italiana, minacciando strappi nella maggioranza se l’ineffabile scudo non fosse ripristinato. Per non dire della destra, che per bocca dell’altro Matteo terribile, Salvini, minaccia addirittura l’ostruzionismo parlamentare (contro cosa non si sa) se non si ritornasse al regime d’immunità per quei nuovi padroni così vessati poverini dai giallorosa, e fa un po’ ridere questo sovranismo dei nostri stivali, che grida “prima gli italiani” quando si tratta di metter sotto i migranti e poi si sbraccia per metter prima i franco-indiani e i loro miliardi sacrificando al loro profitto la vita dei propri concittadini.
Ma poi ci sono i sindacati: quelli che non solo al “lavoro” ma alla vita dei “lavoratori” e delle loro famiglie dovrebbero essere particolarmente attenti e che invece – al momento della stipula del contratto con Ancelor Mittel – per primi si dichiararono d’accordo con la clausola immunitaria, e ancora oggi dichiarano (Luigi Sbarra, della Segreteria nazionale CISL) – “inconcepibile ed incomprensibile la decisione del Governo di smantellare lo scudo legale indispensabile per concludere il percorso di ambientalizzazione” (sic). Io stesso ho sentito, con le mie orecchie, come si dice, un rappresentante Uilm di Taranto dichiarare ai microfoni di Radio1, che si è fatto di tutto per impedire a Mittal di lavorare! Per fortuna non è quello il punto di vista degli operai: come riporta lo stesso “Sole 24Ore”, secondo un sondaggio realizzato dall’Unione dei sindacati di base (Usb) con un questionario distribuito ai circa 8.200 lavoratori presenti alle assemblee in fabbrica di fine ottobre, il 96,6% di chi ha risposto (1.211 su 1.254) ritiene che non sia giusto «garantire ad ArcelorMittal o ad altri lo scudo o l’immunità penale fino alla scadenza delle attività Aia». E 1.223 operai (97,6%), pensano che “l’attuale ciclo produttivo integrale a carbone non è compatibile con il rispetto della salute umana e dell’ambiente”.
Ora poi si apprende – dalla “trattativa” (si fa per dire) avviata col Governo – che come condizione per tenere aperto lo stabilimento non basta in pegno la pelle dei cittadini di Taranto esposti al rischio, si  vuole anche la testa di 5.000 operai considerati in “esubero”. Ed emerge l’ipotesi, assai plausibile, non solo e non tanto che il management avesse “sbagliato” clamorosamente il Piano industriale, ma che tutta l’operazione Ilva, fin dall’inizio, fosse stata concepita dal gruppo franco-indiano al puro scopo di eliminare dal mercato un possibile concorrente, fingendo di acquistarlo per suicidarlo. Come che sia, è abbastanza evidente che padroni così, a Taranto e in Italia, è meglio perderli che trovarli.
Meglio, molto meglio, nazionalizzare il complesso siderurgico, per risanarlo se possibile, de-carbonizzandolo, e poi solo a quel punto restituirlo al mercato. In realtà la soluzione della nazionalizzazione avrebbe dovuto essere la via maestra fin dal 2012, quando con provvedimento coraggioso, la magistratura tarantina aveva sequestrato parte di quella fabbrica della morte sulla base di dati scientifici inconfutabili relativi al suo impatto devastante sulla salute: nessun privato, infatti, operando con regole di mercato, potrebbe realisticamente realizzare un’opera insieme così necessaria ma così impegnativa. Soluzione che l’allora governo Monti, dominato dal suo dogma ultraliberista, non aveva neppur considerato, e che quelli successivi, cresciuti sotto la stessa egemonia ideologica, hanno regolarmente scartato. Oppure si sarebbe potuto immaginare un grande progetto di riqualificazione eco-compatibile dell’intera area industriale, sul modello Ruhr in Germania, magari tentando di coinvolgere l’Unione europea nell’impresa.  Opzioni che ancor ora dovrebbero essere in bella vista sul tavolo governativo, se chi siede ad esso avesse un minimo di responsabilità, di coraggio e di fantasia.
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forzaitaliatoscana · 2 years ago
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bergamorisvegliata · 4 years ago
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UNA DONNA PUGNACE (seconda parte)
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Nella prima parte abbiamo "scandagliato" un po' il suo vissuto, in questa seconda parte Ilaria dispensa consigli su come affrontare una situazione ancora "in divenire" e illustra (pur senza entrare molto nel dettaglio) quelli che sono alcuni suoi progetti.
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Ilaria, come sei riuscita a proteggere i tuoi figli da tutto ciò?
-Avendo lavorato, soprattutto per un po’ li vedevo poco, limitando gli affetti ma anche -soprattutto all’inizio di questa epidemia- immaginando che se avessi avuto un controllo e un’eventuale positività, almeno concentrando le mie energie e il mio tempo sul lavoro, almeno avrei evitato di coinvolgerli; poi, man mano, e con la bella stagione -eravamo tra la primavera e l’estate- sfruttavo le belle giornate frequentando i luoghi all’aperto, soprattutto parchi, aree verdi e comunque spazi naturali e dove vivere in salute e tutto ciò non appena avevo un po’ di tempo.
Psicologicamente cercavo di informarli il meno possibile e quindi di lasciarli tranquilli; purtroppo il ritorno a scuola in loro ha suscitato alcune paure, anche perchè gli insegnanti facevano cantare canzoni sul virus e imponevano a loro gli obblighi del distanziamento. Soprattutto a Stefano addirittura era stato addirittura proibito di toccare suo fratello (Edoardo). Hai presente un campo di concentramento? Ecco, forse esagero, ma ho immaginato una cosa del genere. A quel punto mi sono imposta e ho esortato i loro insegnanti a una maggiore umanità e a farsi due domande se la salute psico-fisica sui bimbi non sia più importante di norme e regole assurde.
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Sei stata attivista e in alcune manifestazioni hai preso in mano il microfono così ponendoti come riferimento per le categorie che hai rappresentato, oltre ad essere stata la portavoce di un movimento per la difesa dei diritti costituzionali: come ti senti in questo ruolo?
-Questo ruolo vorrei fosse visto come ciò che tutti dovremmo essere chiamati a fare. Difendere i nostri valori e la dignità dei nostri compagni di viaggio qui e ora. Non c’è giorno che io non voglia scendere a compromessi: mi sono sentita chiamata a fare questo come priorità nella vita e così sia, aiutare il prossimo e difenderlo è tutto ciò che mi rende felice. Aprirgli gli occhi dell’anima e scuoterlo da un sonno profondo in cui è stato obbligato a sprofondare. Per svegliarsi, occorre anzitutto fare un passo di umiltà, riporre giudizio e superbia sullo stesso albero da cui l’essere umano li ha tolti e ne ha iniziato a far uso. Dunque occorre in primis lavorare su se stessi per vedere il mondo con occhi nuovi. Come disse il grande maestro, si nasce due volte. La seconda in spirito.
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Da qualche tempo sei opinionista televisiva e collabori con il "Comicost": quanto è importante il ruolo dell'informazione, anche attraverso collaborazioni con i legali che possono fornire i giusti dettagli?
-Il ruolo dell’informazione in questo momento è del tutto travisato. Vivendo in un contesto NON libero, ma influenzato da censure e terrorismo mediatico, non si può fare ragionamenti propri e arrivare a conclusioni personali. La sola evidenza che una persona non abbia mai sentito in tv i migliori metodi per rinforzare il nostro sistema immunitario, ma anzi stia andando avanti da anni a sentire solo ed unicamente terrorismo mediatico, è la prova che vogliano manipolarci infondendoci solo ed unicamente paura.
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Tra le peggio catastrofiche notizie di morte e malattie, io ad oggi mi chiedo quanto NON ci si debba amare per arrivare ad accettare tutto ció per così tanto tempo. Consiglio vivamente di nutrirsi di rispetto e amor proprio e smetterla di farsi condizionare, o non ne verremo davvero mai più fuori. Ad una certa è doveroso rendersi conto che la pandemia la stiamo tenendo viva noi, con la nostra paura. Auguro a tutti di smetterla di avere paura.
Quanto è importante la spiritualità nel contesto della vita che stiamo conducendo ormai da mesi?
-Ognuno ha un concetto personale e soggettivo della spiritualità, a mio parere è la base da cui parte il risveglio. Non ci viene insegnato mai, sin da quando si è piccoli, ad amare se stessi e meditare (pregare). Non ci insegnano ad amare la vita senza giudizio. Al contrario, sin dall’infanzia, e a conferma della regola la scuola, è tutto un essere giudicati e giudicare. E guarda caso qui mi collego ancora a un verso noto. “Non giudicate, per non essere giudicati”. Per quello che le persone si trovano condizionate a vivere la vita nella paura. La paura del giudizio. E la cosa incredibile è che è un atteggiamento inconscio, non ce ne si rende conto veramente finché non ci si libera davvero da quanto fardello. Vorrei dire una sola cosa al mondo: “non abbiate paura”. Una volta liberi, si rinasce in spirito e si vive nell’amore e nella creazione.
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So che hai dei progetti tuoi personali davvero importanti, ne vuoi parlare?
-Sì: intanto ho costruito un’associazione che è “ARCA” (Associazione Rinascita Corpo e Anima”) che si prefigge l’obiettivo di far star bene le persone assorbite dall’energia negativa derivante dall’uso massiccio della tecnologia, e che abbiano bisogno di purificare lo spirito, la mente e l’anima, facendo vivere a loro momenti di ordinaria vita godendosi la natura, gli affetti e tutto ciò che la società di oggi sta loro togliendo. Non è solo un progetto orientato agli adulti, ma anche ai giovani, ai bambini e ai loro genitori, soprattutto alle famiglie che presi e stressati da lavori sempre meno umili e sfruttati da condizioni poco umane, stanno perdendo il senso degli affetti, e ai bambini che subiscono una crescita poco o per nulla armoniosa.
Il principio alla base di questo progetto è che se il genitore è felice e non ha sensi di colpa, trasmette ciò al bambino che a sua volta cresce felice e impara in fretta a essere responsabile. Purtroppo oggigiorno vediamo sempre di più che le persone perdono l’abitudine a riflettere, condizionate da messaggi televisivi fuorvianti e falsi, e dalla massa di persone che subiscono questi condizionamenti: con tutto ciò si perde il tempo di riflettere su determinati meccanismi, di razionalizzare, mentre invece quando si è con sé stessi si riesce a vivere in un modo per cui non si ha più bisogno dell’altro e si impara a stare da soli senza influenze esterne, coltivando anche uno spirito critico costruttivo. Viceversa, come vediamo al mondo d’oggi, è complicato concentrarsi su sé stessi e ciò è come se rendesse felici di essere succubi. Ovviamente non si dice che non si deve avere bisogno, ma che sia quello giusto, cioè: bisogno quando c’è da aiutare una persona materialmente, non a farsi un’idea che quella viene da sé senza ingerenze; bisogno di creare e sviluppare progetti e affidarsi alla buona fede delle persone che stanno intorno a noi, senza vincoli, obblighi e imposizioni calate soprattutto dall’alto.
In pratica, secondo me: i veri ribelli non devono essere succubi; o sei padrone, o sei schiavo oppure sei un uomo libero…scegli cosa vuoi essere nella vita!
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So che hai altre iniziative…
-Certo, sono coinvolta in un progetto di realizzazione di un campus in un luogo di circa 180.000 metri quadri in provincia di Bergamo e con il patrocinio della Regione Lombardia, sempre legato ad “ARCA”, nel quale far trascorrere del tempo libero alle persone che abbiano voglia di ritrovare sé stessi lungo un percorso spirituale che le porti a liberarsi dalle energie e dagli influssi negativi accumulati da una settimana di stress derivanti dal lavoro e da relazioni magari instabili. A questo campus possono accedere tutti indistintamente dall’età, come accennavo poco fa, e che abbiano il desiderio di trascorrere dei fine settimana lontano dal caos quotidiano e pure mediatico, e iniziare a vivere una vita senza oppressioni.
Inoltre, personalmente, ho finito da poco di scrivere un libro che presenterò a breve, probabilmente entro settembre, evitando la vendita attraverso la casa editrice, ma rendendolo disponibile in rete. Nel libro richiamo ogni essere ribelle alla propria rinascita in questo mondo. L’avevo in mente da circa quattro anni, ma è solo nell’ultimo anno che l’ho scritto anche per via di questa determinate esperienza vissuta in “era covid”.
Grazie Ilaria per i tuoi esempi di vita, che siano di buon auspicio per molti di noi, e soprattutto che ti riempiano la vita e l'anima di amore e soddisfazioni!
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(seconda parte - FINE -)
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castellanzanelcuore · 5 years ago
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NON SI SONO MAI FERMATI I LAVORI A CASTELLANZA IN QUESTO PERIODO DI EMERGENZA DA CORONAVIRUS
Non si sono mai fermati i lavori a Castellanza in questo periodo di emergenza coronavirus.
Nel periodo di maggiore “lockdown“ sono stati in particolare i nostri tecnici e operai comunali a operare intervenendo per tutte le piccole emergenze e i problemi legati  all’applicazione delle varie ordinanze, ad esempio, per chiudere parchi e mettere strisce e cartelli e questo senza dimenticare i soliti interventi per buche nelle strade e purtroppo anche per raccogliere una quantità notevole di  rifiuti abbandonati!
Ma l’intervento che ha impegnato in maniera costante e programmata per settimane i nostri operai è stato il taglio del verde di decine e decine di aree marginali  delle strade, di scarpate, di scalinate e pulizie di tondelli delle piante dei nostri viali. Per quanto riguarda il verde non possiamo trascurare l’intervento in corso da parte di SIECO per eliminare le erbacce dai marciapiedi e gli interventi da parte della cooperativa Officina per il taglio erba nei parchi e permetterne la fruibilità man mano che verrà autorizzata l’apertura e con un graduale riavvio delle attività verso la messa a regime.
Settimana scorsa sono iniziati e si stanno completando, in questi giorni, i lavori di ripristino di strade o tratti che sono state interessate lo scorso anno per sostituzioni di tubature da parte del nostro gestore gas (2I Rete Gas). La società ha proceduto alla fresatura della vecchia pavimentazione   eliminando sopraelevamenti e infossamenti per poi passare al rifacimento del manto stradale con la stesura e compattazione dell’asfalto. Le strade interessate sono Via Verdi, via S. Carlo, via Bellini, Via Don Bosco e un tratto di via Nizzolina.  
Nel nostro cimitero è stato completato il lavoro per impermeabilizzare una “fioriera” dell’ultimo piano dei nuovi loculi che causava infiltrazione delle acque piovane nel corridoio corrispondente del piano sottostante; con le prossime piogge   verranno fatte dei controlli e verifiche sull’ efficacia dell’intervento. Oltre all’ulivo piantato per ricordare i cittadini morti in questo periodo sono stati piantati 2 ciliegi di tipo giapponesi a compensazione di piante tagliate al cimitero.  
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Se siete amanti della Spagna e, ancor di più, adorate trascorrere la maggior parte del tempo in mezzo alla natura, la città di Vigo è la meta che fa per voi. Questa città, totalmente immersa nella natura, sorge sulla costa nord-occidentale della Spagna, nella comunità autonoma della Galizia. Vigo, poi, è un importante porto commerciale e di pesca della costa atlantica spagnola, oltre ad essere molto celebre per la squadra popolare di calcio. Sicuramente, una delle cose più belle da fare a Vigo è camminare per le vie della città e notare come gli aspetti antichi si combinino così perfettamente con i più moderni, dando vita ad una combo assolutamente equilibrata. Vigo è una città che ha moltissimo da offrire e non vi lascerà sicuramente indifferenti: infinite spiagge, morbide colline, enormi parchi verdi, una temperatura piacevole per la maggior parte dell’anno ed uno stile di vita vivace e contagioso. Questa città, come molte altre spagnole, è suddivisa in distretti; sviluppatasi fra il XIX ed il XX secolo, Vigo, e ad oggi divisa fra centro storico e le cosiddette ensanche, ossia un prolungamento di piccoli villaggi che le fanno da corona. Come abbiamo affermato in precedenza, oggi la città di Vigo, è un connubio perfetto fra tradizione e modernità: soprattutto per quanto riguarda la pesca, se consideriamo che si tratta di una delle attività commerciali più importanti in assoluto. Se vi trovate in zona, vi consigliamo fortemente di visitare l’Estuario, un vero e proprio paradiso naturale sull’Oceano Atlantico, insieme alle Isole Cies. La storia di Vigo La città di Vigo è stata, e per sempre sarà, una città dettata dal mare; sin dal neolitico, questa zona, fu abitata da popolazioni centro iberiche. In passato ci fu anche un insediamento romano e, sin dai giorni dell’occupazione romana, Vigo, non era altro che un insieme di piccoli villaggi e parrocchie affacciati sul mare. Purtroppo, come buona parte delle città europee affacciate sul mare, anche Vigo, ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei Vichinghi e più tardi di inglese e olandesi. Subito dopo il XIX secolo, la città di Vigo, visse un periodo storico di fioritura e forte benessere ed uno degli eventi che esemplificò al meglio questo momento, fu la sconfitta dell’esercito francese da parte dei soldati spagnoli. A partire dalla fine del XIX secolo, Vigo, conobbe l’espansione dei propri confini e della propria popolazione, diventando la bella e conosciuta città che è oggi. Unitamente a ciò, ci fu una forte espansione industriale, la quale garantì un periodo di prosperità alla città: il porto acquisiva sempre più importanza e la popolazione crebbe moltissimo. Insomma, Vigo era diventata un vero e proprio centro commerciale, per il trasporto e per lo smistamento con le Americhe ed il resto della Spagna. E fu proprio in questo particolare periodo che moltissimi edifici e monumenti vennero costruiti: architetture uniche in tutta la Galizia. Oggi, Vigo, conta con moltissimi musei ed opere architettoniche, oltre a diversi parchi naturali e spazi verdi ideali per chi ama passeggiare ed immergersi nel bel mezzo della natura in totale relax. La zona pianeggiante di Vigo è un meraviglioso connubio di stili architettonici: regionalismo ed eclettismo e, nonostante lo scorrere del tempo, le vecchie case ed i vicoli hanno mantenuto le loro caratteristiche originarie. I segni di un passato molto ricco sono visibili ovunque: il centro storico che ospita la meravigliosa Chiesa di Santa Maria, il famoso Mercado do Pedra, lo spettacolare Castello O Penso, le Isole Cies, i parchi naturali e molto altro. Cosa vedere a Vigo: il centro storico Vigo è una città che offre moltissimo da vedere e sicuramente riuscirà ad affascinarvi con la sua enorme offerta culturale. Nel centro storico i palazzi sono molto antichi e, buona parte di essi, sono stati rimpiazzati con edifici nuovi e moderni che si mixano perfettamente con la storia della città. Passeggiando per il centro, per gli antichi viottoli, potrete scoprire ancora moltissime costruzioni che rievocano il passato e qui assaporerete la cosiddetta “città vecchia”. Il centro storico si caratterizza, appunto, per gli stretti vicoli che si dipanano attorno al porto e alla marina, i quali si sono conservati nonostante le intemperie del tempo: nel sobborgo di Bouzas vi farete un’idea di come era Vigo originariamente. Molto interessante è la scultura di un uomo seduto su una grossa piovra che incontrerete facendo una rilassante passeggiata sul lungomare: si tratta di un omaggio ad una delle più famose specialità locali, ossia il polpo. Fra gli edifici storici da ricordare, vi è il Municipio, il quale è attualmente Casa Galega da Cultura e ospita i tesori della lingua gallega; casa di D. Casto Méndez, importante ufficiale della marina spagnola. Nel centro storico della città di Vigo potrete ammirare anche la maestosa chiesa di Santa Maria, la quale risale al XII secolo. Si tratta di un importante edificio costruito in stile gotico caratterizzata da numerose cappelle e transetti ed elevata, in seguito, a collegiale. Di questa chiesa non sappiamo moltissimo se non che, a causa di una devastante esplosione, venne completamente distrutta e saccheggiata dal pirata Franics Drake; i lavori di ristrutturazione iniziarono nel lontano 1816 e terminarono nel 1838 con la costruzione del tabernacolo e degli altari laterali. Mercado do Pedra di Vigo Anch’esso rientra nella lista delle cose da vedere a Vigo. Si tratta propriamente di un mercato, nel centro storico della città, molto popolare per la vendita dell’ottimo pesce, frutta, verdura, abbigliamento e prodotti tipici del luogo. Vi consigliamo di fare un giro al mercato in modo da potervi immergere completamente nei profumi e nei colori tradizionali di questa meravigliosa città. Inoltre, potrete trovare occasioni davvero uniche: capi d’abbigliamento di ottima qualità a prezzi davvero imperdibili. Concedetevi anche una rilassante pausa pranzo presso i ristoranti tipici della zona, troverete sicuramente ciò che più aggraderà il vostro palato! Vicino al mercato si trova anche Rùa Da Laxe, dove potrete trovare le pulpeiras che preparano il polpo e Praza de Almeida, sede importante di alcune gallerie d’arte. Cosa vedere a Vigo: Castello do Castro A sud della città di Vigo, è situato il grande Parco Do Castro insieme all’omonimo castello risalente al III secolo a.C., costruito per volontà di Filippo IV. O Castro, invece, è il parco con la miglior vista sull’Estuario di Vigo: non è un semplice giardino, bensì una collina dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato di tutta la città. La fortezza, visitabile gratuitamente, vi lascerà senza fiato! Il cammino che porta in cima alla collina non è dei più semplici, ma la ricompensa è sicuramente gratificante e, lungo la strada, potrete ammirare meravigliose ancore che commemorano la famosa Battaglia di Rande; da qui potrete fare un delizioso spuntino, abbandonandovi alla meravigliosa vista della città. Se siete amanti dello sport, non potrete certamente perdervi le interessanti aree sportive del luogo, quali piste di pattinaggio e svariati parchi giochi per i più piccoli. Cosa vedere vicino a Vigo: Isole Cies A largo della costa galiziana, sorge il meraviglioso arcipelago delle Isole Cies: esse fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e dal 2002 sono un territorio protetto. Qui sono presenti infinite spiagge bianche, proprio come ai Caraibi, ed il lago di fronte al mare è trasparente come la piscina di un resort a cinque stelle. Se siete amanti della natura, questo è il posto giusto per voi, in quanto avrete la grande possibilità di intraprendere appassionanti passeggiate e percordi di trekking. Questo arcipelago è composto da tre isole bellissime: S. Martino, la più piccola, Monteagudo e Faro. Tra le spiagge più famose vi è Figueras, rivolta prettamente ai turisti, e Nosa Señora, forse la più selvaggia. Per chi ama la natura, vogliamo ricordare il Lago de los Niños, situato fra le due isole più grandi ed interessante luogo con un ecosistema unico al mondo. Se amate lo sport, proprio qui potrete praticare il birdwatching, oltre a visitare un villaggio preromano ed i resti dell’antichissimo monastero di S. Estevo, nei pressi del Centro Interpretativo. Se invece siete più temerari e desiderate immergervi nelle acque cristalline di questo luogo suggestivo, dovrete richiedere l’autorizzazione specifica sul sito dei Parchi Nazionali. Vi starete chiedendo come raggiungere questo paradiso terrestre e la risposta è molto semplice: una volta arrivati nella città di Vigo, vi basterà prendere un traghetto in direzione delle Isole Cies. Il primo passo per visitare la meravigliosa Vigo è trovare il mezzo più adatto per raggiungere la destinazione: il più comodo è sicuramente l’aereo e ci sono moltissimi siti che offrono biglietti a prezzi molto convenienti. Se invece amate i viaggi “on the road”, vi consigliamo di studiare un percorso ben preciso in auto, attraversando i luoghi più suggestivi della Spagna. Per chi, infine, ama il mare, la crociera potrebbe sicuramente essere il modo migliore per raggiungere la città: un’elegante nave vi porterà a destinazione. https://ift.tt/2S53LGK Alla scoperta delle bellezze di Vigo, in Spagna Se siete amanti della Spagna e, ancor di più, adorate trascorrere la maggior parte del tempo in mezzo alla natura, la città di Vigo è la meta che fa per voi. Questa città, totalmente immersa nella natura, sorge sulla costa nord-occidentale della Spagna, nella comunità autonoma della Galizia. Vigo, poi, è un importante porto commerciale e di pesca della costa atlantica spagnola, oltre ad essere molto celebre per la squadra popolare di calcio. Sicuramente, una delle cose più belle da fare a Vigo è camminare per le vie della città e notare come gli aspetti antichi si combinino così perfettamente con i più moderni, dando vita ad una combo assolutamente equilibrata. Vigo è una città che ha moltissimo da offrire e non vi lascerà sicuramente indifferenti: infinite spiagge, morbide colline, enormi parchi verdi, una temperatura piacevole per la maggior parte dell’anno ed uno stile di vita vivace e contagioso. Questa città, come molte altre spagnole, è suddivisa in distretti; sviluppatasi fra il XIX ed il XX secolo, Vigo, e ad oggi divisa fra centro storico e le cosiddette ensanche, ossia un prolungamento di piccoli villaggi che le fanno da corona. Come abbiamo affermato in precedenza, oggi la città di Vigo, è un connubio perfetto fra tradizione e modernità: soprattutto per quanto riguarda la pesca, se consideriamo che si tratta di una delle attività commerciali più importanti in assoluto. Se vi trovate in zona, vi consigliamo fortemente di visitare l’Estuario, un vero e proprio paradiso naturale sull’Oceano Atlantico, insieme alle Isole Cies. La storia di Vigo La città di Vigo è stata, e per sempre sarà, una città dettata dal mare; sin dal neolitico, questa zona, fu abitata da popolazioni centro iberiche. In passato ci fu anche un insediamento romano e, sin dai giorni dell’occupazione romana, Vigo, non era altro che un insieme di piccoli villaggi e parrocchie affacciati sul mare. Purtroppo, come buona parte delle città europee affacciate sul mare, anche Vigo, ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei Vichinghi e più tardi di inglese e olandesi. Subito dopo il XIX secolo, la città di Vigo, visse un periodo storico di fioritura e forte benessere ed uno degli eventi che esemplificò al meglio questo momento, fu la sconfitta dell’esercito francese da parte dei soldati spagnoli. A partire dalla fine del XIX secolo, Vigo, conobbe l’espansione dei propri confini e della propria popolazione, diventando la bella e conosciuta città che è oggi. Unitamente a ciò, ci fu una forte espansione industriale, la quale garantì un periodo di prosperità alla città: il porto acquisiva sempre più importanza e la popolazione crebbe moltissimo. Insomma, Vigo era diventata un vero e proprio centro commerciale, per il trasporto e per lo smistamento con le Americhe ed il resto della Spagna. E fu proprio in questo particolare periodo che moltissimi edifici e monumenti vennero costruiti: architetture uniche in tutta la Galizia. Oggi, Vigo, conta con moltissimi musei ed opere architettoniche, oltre a diversi parchi naturali e spazi verdi ideali per chi ama passeggiare ed immergersi nel bel mezzo della natura in totale relax. La zona pianeggiante di Vigo è un meraviglioso connubio di stili architettonici: regionalismo ed eclettismo e, nonostante lo scorrere del tempo, le vecchie case ed i vicoli hanno mantenuto le loro caratteristiche originarie. I segni di un passato molto ricco sono visibili ovunque: il centro storico che ospita la meravigliosa Chiesa di Santa Maria, il famoso Mercado do Pedra, lo spettacolare Castello O Penso, le Isole Cies, i parchi naturali e molto altro. Cosa vedere a Vigo: il centro storico Vigo è una città che offre moltissimo da vedere e sicuramente riuscirà ad affascinarvi con la sua enorme offerta culturale. Nel centro storico i palazzi sono molto antichi e, buona parte di essi, sono stati rimpiazzati con edifici nuovi e moderni che si mixano perfettamente con la storia della città. Passeggiando per il centro, per gli antichi viottoli, potrete scoprire ancora moltissime costruzioni che rievocano il passato e qui assaporerete la cosiddetta “città vecchia”. Il centro storico si caratterizza, appunto, per gli stretti vicoli che si dipanano attorno al porto e alla marina, i quali si sono conservati nonostante le intemperie del tempo: nel sobborgo di Bouzas vi farete un’idea di come era Vigo originariamente. Molto interessante è la scultura di un uomo seduto su una grossa piovra che incontrerete facendo una rilassante passeggiata sul lungomare: si tratta di un omaggio ad una delle più famose specialità locali, ossia il polpo. Fra gli edifici storici da ricordare, vi è il Municipio, il quale è attualmente Casa Galega da Cultura e ospita i tesori della lingua gallega; casa di D. Casto Méndez, importante ufficiale della marina spagnola. Nel centro storico della città di Vigo potrete ammirare anche la maestosa chiesa di Santa Maria, la quale risale al XII secolo. Si tratta di un importante edificio costruito in stile gotico caratterizzata da numerose cappelle e transetti ed elevata, in seguito, a collegiale. Di questa chiesa non sappiamo moltissimo se non che, a causa di una devastante esplosione, venne completamente distrutta e saccheggiata dal pirata Franics Drake; i lavori di ristrutturazione iniziarono nel lontano 1816 e terminarono nel 1838 con la costruzione del tabernacolo e degli altari laterali. Mercado do Pedra di Vigo Anch’esso rientra nella lista delle cose da vedere a Vigo. Si tratta propriamente di un mercato, nel centro storico della città, molto popolare per la vendita dell’ottimo pesce, frutta, verdura, abbigliamento e prodotti tipici del luogo. Vi consigliamo di fare un giro al mercato in modo da potervi immergere completamente nei profumi e nei colori tradizionali di questa meravigliosa città. Inoltre, potrete trovare occasioni davvero uniche: capi d’abbigliamento di ottima qualità a prezzi davvero imperdibili. Concedetevi anche una rilassante pausa pranzo presso i ristoranti tipici della zona, troverete sicuramente ciò che più aggraderà il vostro palato! Vicino al mercato si trova anche Rùa Da Laxe, dove potrete trovare le pulpeiras che preparano il polpo e Praza de Almeida, sede importante di alcune gallerie d’arte. Cosa vedere a Vigo: Castello do Castro A sud della città di Vigo, è situato il grande Parco Do Castro insieme all’omonimo castello risalente al III secolo a.C., costruito per volontà di Filippo IV. O Castro, invece, è il parco con la miglior vista sull’Estuario di Vigo: non è un semplice giardino, bensì una collina dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato di tutta la città. La fortezza, visitabile gratuitamente, vi lascerà senza fiato! Il cammino che porta in cima alla collina non è dei più semplici, ma la ricompensa è sicuramente gratificante e, lungo la strada, potrete ammirare meravigliose ancore che commemorano la famosa Battaglia di Rande; da qui potrete fare un delizioso spuntino, abbandonandovi alla meravigliosa vista della città. Se siete amanti dello sport, non potrete certamente perdervi le interessanti aree sportive del luogo, quali piste di pattinaggio e svariati parchi giochi per i più piccoli. Cosa vedere vicino a Vigo: Isole Cies A largo della costa galiziana, sorge il meraviglioso arcipelago delle Isole Cies: esse fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e dal 2002 sono un territorio protetto. Qui sono presenti infinite spiagge bianche, proprio come ai Caraibi, ed il lago di fronte al mare è trasparente come la piscina di un resort a cinque stelle. Se siete amanti della natura, questo è il posto giusto per voi, in quanto avrete la grande possibilità di intraprendere appassionanti passeggiate e percordi di trekking. Questo arcipelago è composto da tre isole bellissime: S. Martino, la più piccola, Monteagudo e Faro. Tra le spiagge più famose vi è Figueras, rivolta prettamente ai turisti, e Nosa Señora, forse la più selvaggia. Per chi ama la natura, vogliamo ricordare il Lago de los Niños, situato fra le due isole più grandi ed interessante luogo con un ecosistema unico al mondo. Se amate lo sport, proprio qui potrete praticare il birdwatching, oltre a visitare un villaggio preromano ed i resti dell’antichissimo monastero di S. Estevo, nei pressi del Centro Interpretativo. Se invece siete più temerari e desiderate immergervi nelle acque cristalline di questo luogo suggestivo, dovrete richiedere l’autorizzazione specifica sul sito dei Parchi Nazionali. Vi starete chiedendo come raggiungere questo paradiso terrestre e la risposta è molto semplice: una volta arrivati nella città di Vigo, vi basterà prendere un traghetto in direzione delle Isole Cies. Il primo passo per visitare la meravigliosa Vigo è trovare il mezzo più adatto per raggiungere la destinazione: il più comodo è sicuramente l’aereo e ci sono moltissimi siti che offrono biglietti a prezzi molto convenienti. Se invece amate i viaggi “on the road”, vi consigliamo di studiare un percorso ben preciso in auto, attraversando i luoghi più suggestivi della Spagna. Per chi, infine, ama il mare, la crociera potrebbe sicuramente essere il modo migliore per raggiungere la città: un’elegante nave vi porterà a destinazione. Vigo è una bella cittadina spagnola ricca di attrazioni, natura e paesaggi mozzafiato, adatti a grandi e piccini così come agli amanti dello sport.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Alessandria: Manutenzione delle Aree Verdi fino all'11 ottobre 2024. Il Comune di Alessandria annuncia il calendario degli interventi periodici per il decoro delle aree verdi cittadine
Il Servizio Verde Pubblico del Comune di Alessandria, in collaborazione con le imprese incaricate della gestione del verde urbano per l'anno 2024, ha pubblicato il calendario degli interventi di manutenzione che interesseranno le aree verdi della città fi
Il Servizio Verde Pubblico del Comune di Alessandria, in collaborazione con le imprese incaricate della gestione del verde urbano per l’anno 2024, ha pubblicato il calendario degli interventi di manutenzione che interesseranno le aree verdi della città fino a venerdì 11 ottobre 2024. Questi interventi mirano a mantenere in ordine i principali spazi verdi cittadini, contribuendo al decoro urbano e…
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minipalaavant · 6 years ago
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MiniPala Avant 760i su Minipala Avant
Leggi il nostro articolo su https://minipala.it/prodotto/minipala-avant-760i/
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L’idraulica ausiliaria potente permette di utilizzare una vasta gamma di accessori, facendo di Avant l’eccellenza nell’efficienza e nella varietà.
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Si impiega benissimo in lavori di manutenzione invernali come rimozione della neve, spargi sale e spostamento sabbia ecc.
È la macchina perfetta per la preparazione e la manutenzione dei giardini, prati ed orti.
Quando avete Avant, qualsiasi lavoro non sarà una fatica!
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Sicilia, si festeggiano i 40anni delle riserve naturali nell'Oasi faunistica di Vendicari. Ospiti gli assessori regionali Pagana e Sammartino
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Sicilia, si festeggiano i 40anni delle riserve naturali nell'Oasi faunistica di Vendicari. Ospiti gli assessori regionali Pagana e Sammartino.  Quaranta anni fa venivano istituite le prime 17 riserve naturali in Sicilia. Una ricorrenza celebrata Giovedì nel Centro per la conservazione del germoplasma vegetale di contrada Marianelli, nell'Oasi faunistica di Vendicari a Noto, nel Siracusano. La struttura, per l'occasione, ha ospitato il convegno "Festeggiamo la Bellezza della natura", promosso dai dipartimenti dell'Ambiente e dello Sviluppo rurale della Regione Siciliana. Si tratta della giornata di apertura delle attività promozionali del Sistema delle aree protette della Sicilia, che proseguirà con diversi appuntamenti nell'arco del 2024.   Sono intervenuti anche gli assessori regionali del Territorio e dell'ambiente, Elena Pagana, e dell'Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Luca Sammartino. Presente anche il sindaco di Noto, Corrado Figura. I lavori hanno previsto gli interventi di tecnici della Regione e di Federparchi, una tavola rotonda con i dirigenti generali dei dipartimenti dell'Ambiente Patrizia Valenti e dello Sviluppo rurale Fulvio Bellomo; ulteriori panel con gli enti gestori (Città metropolitane, Liberi consorzi comunali ed Enti Parco) e con i rappresentanti delle associazioni ambientaliste. «I 40 anni di tutela della natura nei luoghi che oggi fanno parte del Sistema delle aree protette della nostra regione - ha sottolineato l'assessore Elena Pagana - sono un traguardo di cui andare fieri. Queste oasi non sono soltanto luoghi di straordinaria bellezza naturale, ma anche preziosi laboratori di educazione al rispetto dell'ambiente e alla sostenibilità. Per questo abbiamo redatto per la prima volta il "Catalogo delle proposte di educazione ambientale", offrendo al mondo della scuola un articolato panorama di proposte didattiche pensate ed elaborate per affiancare gli insegnanti sui temi legati alla conoscenza del territorio e della biodiversità. Si tratta - aggiunge Pagana - dell'offerta concreta di attività coinvolgenti anche in aree in cui svolgere didattica all'aperto, le nostre "aule verdi". Vogliamo dare ai giovani partecipanti, alle famiglie e ai visitatori delle riserve naturali la possibilità di conoscere, comprendere e amare la nostra Isola e la sua biodiversità».   ��Iniziative come questa - afferma l'assessore Luca Sammartino - sono fondamentali per rilanciare la funzione delle aree protette della Sicilia, custodi della nostra bellezza paesaggistica, che possono e devono fare da volano per la promozione del turismo ambientale e sostenibile. Uno strumento essenziale per esaltare e valorizzare le tante peculiarità naturali del nostro territorio e al contempo educare le nuove generazioni alla tutela di questo patrimonio di grande valore».   Il Sistema delle aree naturali protette siciliane occupa circa il 20 per cento del territorio regionale ed è composto da 75 riserve naturali, 4 parchi regionali, 245 siti "Natura 2000", 1 parco nazionale, 7 aree marine protette, 93 geositi e 2 geopark Unesco. Questa rete ha svolto un ruolo fondamentale nella protezione della biodiversità e nella promozione del turismo naturalistico in tutta la regione. Attraverso strategie di conservazione e gestione sostenibile, queste aree hanno contribuito a preservare e valorizzare gli ecosistemi unici presenti nel territorio siciliano.   Le celebrazioni per i 40 anni delle aree protette della Sicilia proseguiranno nelle prossime settimane con altri eventi organizzati dal dipartimento regionale dell'Ambiente in collaborazione con il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, con le Città metropolitane, i Liberi consorzi comunali e altri enti gestori. In calendario anche la partecipazione a diversi appuntamenti fieristici di settore, eventi nelle scuole e altre iniziative sia a livello regionale sia nazionale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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edilizia360 · 6 years ago
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Tax credit per lavori su edifici pubblici, come funziona
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04/03/2019 – Come funzione e a quanto ammonta il tax credit per le erogazioni destinate al finanziamento di interventi su edifici pubblici?   A riepilogarlo l’Agenzia delle Entrate rispondendo ad un contribuente che chiedeva maggiori informazioni.   Tax credit edifici pubblici: in cosa consiste L’Agenzia ha ricordato che la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto un credito d’imposta relativo alle erogazioni liberali in denaro per il finanziamento di interventi su edifici e terreni pubblici.   Gli interventi che ‘godono’ dell’agevolazione’ sono finalizzati ai seguenti scopi: bonifica ambientale (inclusa la rimozione dell’amianto), prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e recupero di aree dismesse di proprietà pubblica.   Le erogazioni possono essere effettuate da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti Ires.   Credito.. Continua a leggere su Edilportale.com
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fashioncurrentnews · 6 years ago
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Milano più green. Grazie Condé Nast e MedioBanca!
È lì che ogni anno, a maggio, va in scena il Wired Next Festival. Al Parco Indro Montanelli tra piazza Cavour e corso Venezia. E proprio lì è in corso la posa di 26 panchine, che vanno a sostituire quelle vecchie e rotte, grazie al contratto di collaborazione tecnica stipulato tra il Comune di Milano e Edizioni Condé Nast: è una sorta di lascito del festival – organizzato appunto da Condé Nast e dedicato allla scienza, alla tecnologia e all’innovazione sociale – che contribuiranno a rendere più bello e fruibile il parco per tutto l’anno.
Spostandosi più a nord della città, in via Padova, si preparano a partire i lavori per la realizzazione di un campo sportivo polifunzionale. Grazie alla collaborazione tecnica proposta da CUS Milano Rugby, in autunno i ragazzi del quartiere potranno giocare gratuitamente a rugby e pallavolo e allenarsi nella disciplina dell’atletica leggera in un’area oggi inutilizzata tra via Cambini e via Tarabella. L’intervento, realizzato nell’ambito del progetto “Insieme” con il Gruppo MedioBanca, prevede la sistemazione del verde, la posa dei pali e della segnaletica da rugby, la posa della rete di pallavolo e un sistema adeguato di illuminazione. Su modello di quanto realizzato a Quarto Oggiaro, CUS Milano Rugby coinvolgerà le famiglie della zona organizzando corsi gratuiti per ragazzi tra gli 8 e i 14 anni due pomeriggi la settimana, valorizzando così lo sport quale fattore di inclusione e aggregazione sociale in tutti i quartieri della città.
“Ringraziamo Condé Nast e CUS Milano per aver voluto contribuire a rendere le nostre aree verdi più belle e fruibili”, dichiara l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran, “Questi due interventi sono solo gli ultimi di una lunga serie di attività realizzate da aziende, associazioni, società e cittadini che decidono di prendersi cura del verde pubblico di Milano, a favore della collettività.  È un meccanismo ormai collaudato che consente di avere interventi di qualità a costo zero per l’Amministrazione”.
In un decennio di sperimentazione di “Cura e Adotta il Verde Pubblico”, gli accordi siglati tra Comune e privati sono passati da 50 a 500.  Si tratta di aiuole, parterre alberati, porzioni di parchi, rotonde, aree sportive, alberi, curati personalmente da chi vive o lavora attorno a quegli spazi. Una recente delibera di Giunta prevede di avviare un’analoga sperimentazione per la gestione delle aree verdi di dimensioni più estese della città. L’obiettivo è garantire un elevato standard manutentivo, specifico e adeguato al concept, ai parchi urbani di nuova realizzazione.
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sangiovanniedintorni-blog · 8 years ago
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IL PIANO SMARRITO. In questi freddi giorni di gennaio dello scorso anno, l'architetto Giammarini consegnava al Comune di San Giovanni Teatino il progetto del nuovo piano regolatore. In appena 7 mesi dal suo incarico era riuscita a tradurre in disegni, colori e norme una nuova idea di città futura.
Per i non addetti ai lavori il piano regolatore è proprio questo: un contenitore di futuro che piano piano si trasforma in presente. E siccome il presente che vedevamo non era il meglio per il nostro paese, si è voluto elaborare un variante all'idea di territorio dell'Amministrazione di Verino Caldarelli degli anni 2000, “sterzando” verso un paese diverso… “a misura di bambino”.
E’ stato elaborato un nuovo telaio urbano su cui fondare lo sviluppo di San Giovanni Teatino, introducendo norme che incentivavano la bonifica e la riconversione dei siti industriali dismessi, che individuava una nuova piattaforma produttiva nelle aree antistanti l'aeroporto dove attrarre, grazie alla più importante infrastruttura della Regione Abruzzo, attività terziarie e dei servizi. Un piano VERDE, nel senso letterale della parola, nel quale le aree agricole non erano più contraddistinte dal colore bianco, che presupponeva l'attesa di future trasformazioni residenziali, ma dal verde che le connotava come serbatoi di naturalità con la funzione di contenimento dell'espansione orizzontale della città. Non solo, anche gli spazi verdi della città venivano tutti progettati e non più monetizzabili dai costruttori, all'interno di Sambuceto, Dragonara, via Salara e San Giovanni si riconosceva, finalmente, una maglia ecologica, una nervatura di parchi e giardini lineari che circondavano gli edifici esistenti e quelli futuri. Questi ultimi, poi, venivano previsti più bassi di almeno un piano. E poi il futuro polo scolastico integrato alla cittadella dello sport per formare un campus, un immenso spazio pubblico ottenuto gratuitamente dalle cessioni delle nuove aree di sviluppo residenziale, non più sparse ma concentrate là dove sorgono i servizi e la fruizione delle attrezzature collettive sarebbe avvenuta senza dover utilizzare l'auto, ma con percorsi pedonali e ciclabili.
Avevamo creato uno slogan: San Giovanni Teatino… città del vivere e dell'abitare. Perché chi abita questi luoghi deve poter avere tutti i servizi per vivere al meglio non solo nelle proprie abitazioni, ma anche e soprattutto nei luoghi e negli spazi pubblici.
Perché parlo al passato?
Perché quel nuovo piano è stato adottato dal consiglio comunale il 27 febbraio dello scorso anno, poi i cittadini hanno proposto le loro osservazioni (160), il 20 aprile il consiglio comunale ne ha accettato circa l'80% (un record), poi la nuova amministrazione insediatasi lo scorso 6 giugno avrebbe dovuto provvedere a ripubblicare parte delle osservazioni accolte ed infine approvare il tutto entro dicembre 2016 (almeno così si era annunciato in campagna elettorale).
Ma la storia, almeno per ora, sembra interrotta. Quel piano giace nei cassetti, le fabbriche dismesse sono ancora lì, chi ha avuto l'osservazione accolta attende di poter iniziare a costruirsi una casa, di verde è rimasto solo il colore della speranza.
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sciscianonotizie · 7 years ago
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